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lunedì 9 maggio 2016

KIROSEGNALIAMO 9-15 Maggio 2016

Kirosegnaliamo





Kiri, continuano le segnalazioni in Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.




Per sognare con voi, di settimana in settimana, alcuni suggerimenti, piccoli e grandi, sia In che Off, selezionati sulla base delle vostre importanti indicazioni, in pieno kirostile, qualità libera da tutto e da tutti.

in merito al TEATRO

DEBUTTI

"Il Majorana Show" di Claudio Pallottini
Supervisione artistica  di Gigi Proietti  - Regia di Marco Simeoli
TEATRO DEI SERVI - Roma - da martedì 10 a domenica 29 maggio2016 - ore 21 da martedì a venerdì_ 17.30 e 21 sabato_17.30 domenica 
Nel marzo del 1938 Ettore Majorana, il fisico più geniale della generazione di Fermi, Bohr, Eisembergh e dei ragazzi di via Panisperna, dopo aver espresso in due lettere il proposito di “suicidarsi”, e in un telegramma la decisione di non suicidarsi più, si dilegua in maniera definitiva dalla storia, facendo perdere le sue tracce e lasciando dietro di sé uno dei misteri più appassionanti e avvincenti del ‘900.
Si è trattato di una scomparsa o di un suicidio? Ancora oggi linterrogativo rimane aperto e desta domande pressanti sul ruolo della scienza e dei sui limiti. Domande che lo spettacolo scritto da Claudio Pallottini pone in risalto riuscendo nella difficile impresa di far ridere gli spettatori facendoli riflettere.
Sul palco, trasformato nello studio di un talk show televisivo, si ricostruisce la vicenda e la personalità di Ettore Majorana, in un divertentissimo gioco teatrale che mescola commedia, cabaret, teatro di narrazione e documento, il tutto rigorosamente sottoposto al filtro dell’ironia. 
Un caso storico scottante che, come ormai siamo abituati a vedere nella ritualità televisiva, diventa un argomento da talk show.
Autore: Claudio Pallottini - Supervisione artistica: Gigi Proietti - Regia: Marco Simeoli - Interpreti: Marco Simeoli - Il conduttore; Edoardo Baietti - Segretario inetto e raccomandato; Sebastiano Colla - Enrico Fermi; Andrea Giuliano - Prof. Doorfman, psichiatra; Stefano Messina - Edoardo Amaldi;
Nicola D’Eramo – Sen. Arturo Bocchini, capo della Polizia fascista; Claudio Pallottini - Prof. Ricci; Carlotta Proietti  - La cantante; Elena Lo Forte – La cantante; Cristina Pensiero – Felicia, velina; Andrea Bianchi- Il pianista - Coreografie:  Stefano Bontempi e Cristina Pensiero- Tema musicale: Stefano Fresi
La voce di Ettore Majorana è di Massimiliano Giovanetti
www.teatroservi.it


"Tefteri, il libro dei conti in sospeso" Adattamento, regia e interpretazione di Angeroula Pitsaki
TEATRO PALLADIUM UniRomaTre Roma martedì 10 e mercoledì 11 Maggio 2016,  ore 20.30                                                                                  
Angeroula Pitsaki presenta al pubblico del teatro Palladium lo spettacolo Tefteri, il libro dei conti in sospeso.
Il Tefteri è il libricino dei conti, quello su cui al negozio di alimentari si segnano i debiti, i crediti, i conti in sospeso; ed è il taccuino dell’emozionante viaggio letterario che Vinicio Capossela intraprende nella Grecia di oggi, zavorra d’Europa, esaminando gli effetti del terremoto finanziario sul presente malinconico di un popolo che non si riconosce più. Il testo teatrale altro non è che la raccolta dei punti cardine raccontati da Vinicio Capossela nel suo libro. Lo spettacolo mostra e si interroga sulle conseguenze sociali ed economiche della crisi, a partire dal suo significato etimologico: il verbo greco “krino”  vuole dire separare, dividere, dunque scegliere, giudicare e scegliendo impariamo a distinguere la verità e a dare senso alle nostre vite.
Si evidenzia così la necessità di ricollocare l’uomo, l’anthropos, al centro dei nostri interessi, per non finire divorati dall’isolamento egoistico in cui le dinamiche economico-sociali moderne ci hanno relegato.
Il premiato testo di Vinicio Capossela, nel suo adattamento teatrale, diviene una grande orchestra costituita da cinque elementi fondamentali: la musica, la danza, il teatro di prosa, le video proiezioni ed il teatro delle ombre che si fondono in unisono, condividendo sentimenti come il dolore, la gioia, la disperazione, la perdita, l’amore.  In particolare, il Rebetiko, genere musicale nato a cavallo tra XIX e XX secolo, riassume ed esprime la quintessenza e l’autenticità dello spirito della cultura greca attraverso un linguaggio dirompente, diretto e veritiero.
Adattamento, regia e interpretazione: Angeroula Pitsaki - Realizzazione scenografie: Artesceno Srl –Massimo Sergianni - Collaborazione musiche: Ioannis Ntounas e Kostis Gardikis - Inciso verbale: Maurizio Boldrini - Voce di Karaghiosis: Giannis Dagiakos - Organizzazione: Annalisa Siciliano
www.teatro-palladium.it

"Come vi piace"  da William Shakespeare
da un’idea di Ilaria Testoni
adattamento Glenda Ray
TEATRO ARCOBALENO -  Roma – da mercoledì 11 a  domenica 29 maggio 2016, ore 21.00_dom ore 17.30 
William Shakespeare a 400 anni dalla morte è ancora protagonista indiscusso della cultura mondiale; in questo storico anniversario il Bardo è stato celebrato nei teatri, e non solo, di tutto il mondo che hanno ridato vita ai suoi capolavori.
Per questa occasione anche Ilaria Testoni rende omaggio al grande drammaturgo portando in scena una rilettura dell’opera Come vi piace, attualizzandola e ambientandola nella Germania del 1933.
“Questa cosa che ho fatto per voi – ci dice Shakespeare – prendetela come vi pare. So bene che ognuno vedrà questo mondo che mostro a modo suo, e s’illuderà, forse, di capirlo e di poterlo spiegare. Io sono casomai più vicino a chi non capisce. Non ho voluto che mostrarvi la vita, guardata con occhio divertito o con occhio atterrito, la vita che non capisco e non mi illudo di capire”
Come vi piace? Comico, tragico, grottesco, giocoso, romantico? Parole vuote, promesse vane.
Se il pubblico non ne è divertito, commosso, scosso, non vale la pena giocare al teatro, raccontare una storia, che sia un po’nostra, che diventi vostra.
E’ solo fortuna o bravura?
Per questo una storia come le altre, d’amore e di potere. Chi vince, il buono o il cattivo? Per Shakespeare la vita, sia nella realtà che nella finzione, è più articolata, più ricca di sfumature. Perché tutto il mondo recita una commedia, e la Fortuna svolge una parte determinante.
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Germania, 7 aprile 1933. Come ci piace: Il potere è simile a un cerchio nell’acqua, si allarga, si allarga, fin quando il suo stesso ingrandirsi si risolve nel nulla.
Le storie di Shakespeare sono universali, potrebbero appartenere a qualsiasi epoca, perché trattano i sentimenti di uomini tra gli uomini, con passioni, amarezze e desideri di ogni tempo.
Qui la storia è ambientata in Germania, sul nascere del nazismo, emblema di potere assurdo e crudele. E come in ogni dittatura, l’arte ammaina la sua lacera bandiera, mettendo da parte i sogni.
Nella messinscena di Ilaria Testoni, lo spettacolo diventa una storia di palcoscenico, dove gli attori di un cabaret tedesco sono costretti a cercare altrove un luogo migliore dove poter vivere i loro sogni, come fosse la foresta di Arden, luogo mitico e incontaminato. Ma questi personaggi-attori si scontrano con la Storia e più che un’Arcadia troveranno la realtà. Ma intanto,  come vuole Shakespeare, le coppie si formano, perché l’Amore è dietro l’angolo, a sorprendere e riscaldare cuori doloranti.
E così, tra schermaglie d’amore e divertenti equivoci si ristabilirà un nuovo equilibrio… fino all’arrivo del prossimo malfattore.
Da William Shakespeare - da un’idea di Ilaria Testoni - adattamento Glenda Ray - regia: Ilaria Testoni - Interpreti: Mauro Mandolini, Laura Garofoli, Ilaria Amaldi, Camillo Marcello Ciorciaro, Barbara Lo Gaglio, Roberto Di Marco, Michela Giamboni, Paolo Benvenuto Vezzoso - scene:  Bruno Vitale - costumi: Cinzia Ungaro - colonna sonora: Ferdinando Nicci - coreografie:  Ilaria Amaldi - luci:  Pietro Sperduti
in collaborazione con Associazione Le Perle di Novembre

"RAGAZZA IN ERBA" di Loris Di Pasquale e Alessia Bellotto
TEATRO TRASTEVERE - Roma - mercoledì 11 maggio 2016, ore 21.00
SPETTACOLO EVENTO... DATA UNICA
"La legge è la legge...La legge è la legge.
Ma che legge è ?!"
Monologo tragicomico
.
"......Cosa accadrebbe se vi arrestassero il giorno più bello della vostra vita perché in possesso di 9 gr di marjiuana ? E se da quel giorno iniziassero a trattarvi come una criminale? E se poi la mente vi portasse indietro nel tempo, alle vecchie compagnie con le quali avete iniziato a fumare? Al primo Capodanno con gli amici? A un fatto doloroso che forse volutamente avevate rimosso? Ebbe forse potreste scoprire che dietro a tutto questo c'è un grande complotto......"
Autori: Loris Di Pasquale e Alessia Bellotto - regia: Loris Di Pasquale - Attrice: Alessia Bellotto

"SACRO ROMANO GRA Narrazione urbana per voce e suoni sul Grande Raccordo Anulare di Roma "
Un progetto di Nicolò Bassetti Tratto e adattato dall'omonimo libro, Sacro romano Gra di Sapo Matteucci e Nicolò Bassetti (ed. Quodlibet-Humboldt, 2013)
Teatro del campus di Cinecittà Studios – Roma -  da mercoledì 11 a domenica 15 maggio 2016, ore 20.30_dom ore 18.00
LIve project di e con Aldo Vinci Sound design di Stefano Grosso Presentata in forma di studio a Venezia su invito del Mibact, per la serata di chiusura della Biennale di Architettura 2014, l'azione teatrale SACRO ROMANO GRA Narrazione urbana per voce e suoni sul Grande Raccordo Anulare di Roma è pronta per il debutto a Roma. In scena al Teatro di posa di Cinecittà Campus, proprio nel cuore di uno dei tanti quartieri toccati dal racconto. Uno spettacolo nato dall'incontro di Aldo Vinci, interprete e regista, con Nicolò Bassetti e Sapo Matteucci - gli autori del libro da cui è tratto lo straordinario documentario di Gianfranco Rosi Leone d'oro a Venezia70 - e si avvale della preziosa collaborazione di Stefano Grosso, lo stesso sound designer del film. Travel biografy, DJ Set, musica degli spazi, ritmo delle visioni, cadenza delle parole, coreografia delle contrapposizioni umane e architettoniche, SACRO ROMANO GRA è un viaggio sensoriale di luci e suoni attraverso le emozioni di un percorso urbano contemporaneo. Al centro di tutto, una consolle ed un attore, che da solo governa sound e racconto. “La cosa che mi ha colpito di più alla lettura del libro” - racconta Aldo Vinci - “è stata lo stile, immediatamente narrativo, che per deformazione professionale, mi sentivo spinto a 'mettere in voce'. E laddove c'è qualcuno che racconta e qualcun altro che ascolta, è senza dubbio teatro. La prima volta che, con gli autori, abbiamo parlato della possibilità di una versione live del Progetto SACRO GRA, ci siamo immediatamente trovati in accordo su un punto: cosa non sarebbe stato. Non un reading letterario. Non teatro di narrazione. Non la trasposizione drammaturgica del libro né tanto meno del film. I suoni sono diventati la chiave di volta. Sono parte integrante della narrazione, sono affabulazione anarchica, non imprigionata nella sintassi, nei vocaboli. Suoni reali e suoni evocati dalle memorie individuali. La luce dei luoghi, la luce rifrangente, la luce volgare. I suoni e la luce non si possono recitare. ” In scena, si esplora la "circolarità" del viaggio, da Shakespeare ai neomelodici, in sette tappe: Prologo dall'Enrico V di Shakespeare - Salotto popolare effervescente naturale - Avamposti del passato - Arte del rammendo - Archètipi tiranni - Manutenzione dell'abbandono - Chiusura.
Il risultato è una navigazione universale tra le maree della trasformazione urbana, nell'altrove quotidiano che circonda la Capitale. Per gli antichi erano sacri i grandi fiumi, le montagne, tutto ciò che l'uomo non riusciva a comprendere e a governare. Questa sacralità fatta di mistero, stupore e straniamenti è la stessa del Raccordo. Un mondo straordinariamente reale, molto vicino e molto lontano da Roma.
www.npu.it

PROSEGUONO

"Donna non rieducabile" di Stefano Massini
TEATRO ARGOT STUDIO - Roma - da martedì 3 a domenica 15 maggio  2016, ore 21.00_dom ore 18.00
Memorandum teatrale su Anna Politkovskaja
Si ringrazia la collaborazione artistica di Rosario Tedesco e la residenze presso gli spazi : Ex Lavanderia e Rialto Sant’Amborgio di Roma e l’Associazione Annaviva .
In occasione dei 10 anni dalla morte della giornalista russa Anna Politkovskaja, Elena Arvigo torna all’ Argot Studio di Roma, dal 3 al 15 maggio 2016, con Donna non rieducabile, memorandum teatrale su Anna Politkovskaja. Lo spettacolo è prodotto dal Teatro delle Donne – centro nazionale di Drammaturgia  che mise in scena per la prima volta nel 2007, a solo sette mesi dalla morte della giornalista,  il testo “Donna non rieducabile dell’ autore e regista allora residente al teatro delle Donne, Stefano Massini.
Donna non rieducabile è un memorandum immaginario ispirato ai reportage di Anna Politkovskaja, nota per il suo impegno sul fronte dei diritti umani, per i suoi reportage dalla Cecenia e per la sue critiche al Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, assassinata Il 7 ottobre 2006, nell’ascensore del suo palazzo, mentre stava rincasando. Il testo è composto da una serie di istantanee, “quadri”, che propongono esperienze, situazioni, atmosfere e stati d’animo e accompagnano il pubblico in un viaggio nelle terre russe e cecene. Un percorso tra i racconti della giornalista russa che l’attrice ripropone con grande intensità e immedesimazione. Un monologo di forte impatto e attualità in grado di stimolare il pubblico e  far riflettere sul tema della libertà di stampa e la responsabilità del sapere.  Questo spettacolo fa parte del progetto Le imperdonabili, una serie di studi iniziato nel 2013 su figure di donne, mitiche e reali, legate dal filo rosso della guerra, donne imperdonabili perché testimoni scomode della realtà che le circonda. Donne che scelgono di non tacere e resistere – resistere ed agire. L’atto giornalistico e l’atto poetico diventano così simbolo e testimonianza di una resistenza del pensiero.
“Appena ho letto Donna non rieducabile – spiega la Arvigo -  ho sentito che non si trattava di un testo semplicemente da mettere in scena ma piuttosto di  un progetto di studio, un viaggio per cercare di rimanere fedeli allo spirito sia di Anna P. e di Stefano Massini che ha scritto il testo ispirandosi a questi appunti disordinati ai margini della vita in Russia. Ho iniziato  raccogliendo quanto più materiale possibile su Anna P. e sugli argomenti di cui si occupava per cercare di capire meglio, di andare a toccare con mano. Ed è proprio questo progetto di studio che vorrei portare  in scena, non commuovere ma muovere e stimolare nello spettatore la sua responsabilità di testimone, la necessità di informarsi, e cercare le proprie domande. La regia  di questo spettacolo non può mai considerarsi chiusa ma è in continua evoluzione poiché anche il mio viaggio continua e dunque muta la sua forma e si adatta alle nuove suggestioni”.
Accompagneranno lo spettacolo una serie di iniziative e eventi quali letture, dibattiti e presentazioni che si terranno presso il teatro nel corso delle due settimane di programmazione. Il tema che unirà tutti gli eventi sarà quello del Testimone scomodo. L’intento è quello di “aprire il palco” e attraverso la porta (unico elemento scenografico dello spettacolo) accogliere il racconto di altre storie e testimonianze di questo nostro tempo e offrire  cosi un’occasione di riflessione.
Autore: Stefano Massini - un progetto di e con Elena Arvigo - video designer Andrea Basti - produzione Il Teatro delle Donne - Centro Nazionale di Drammaturgia
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- Giovedì 5 Maggio, dalle 19.00, Giulia Morello presenterà il suo libro Sono innamorata di Pippa Bacca Chiedimi perché (ed. Castelvecchi)
- Venerdì 6 Maggio, si svolgerà, dalle 18.30, prima dello spettacolo, il dibattito “Perche’ Anna oggi?” riflettendo su alcune questioni come Che vantaggio può avere veicolare questo tipo di  storie attraverso il teatro? Che cosa significa teatro civile?
- Sabato 7 Maggio, alle 18.30 Valentina Carnelutti e Stefano Scherini presentano alcune letture tratte dal loro spettacolo Non ho niente da aggiungere, nato per commemorare il naufragio di Lampedusa del 3 Ottobre.
- Domenica 8 maggio, dopo lo spettacolo, sarà proiettato il documentario Grozny Blues - Nomination Swiss Film Award 2016 - di Nicola Bellucci scritto insieme alla giornalista Lucia Sgueglia.
- Gli eventi della seconda settimana saranno quasi interamente dedicati  alla figura della giornalista e scrittrice Svetlana Aleksievich, Premio Nobel per la letteratura nel 2015. Leggeranno alcuni estratti dalle Preghiera per Cernobyl e Ragazzi di Zinco, Eva Cambiale e Carlo Orlando. Sono in via di programmazione  anche  letture tratte da Ester H. - La resistenza del pensiero, di Damiano D’Innocenzo monologo dedicato alla scrittrice olandese Esther Hillesum  di origine ebrea vittima della Shoah.
Ogni sera dopo lo spettacolo alcuni attori  hanno accolto l’invito e hanno deciso di aderire all’ iniziativa “PALCOAPERTO “ e leggeranno brani a loro piacere legati al “Testimonescomodo”. Tra gli attori che hanno aderito all’iniziativa: Alessandro Averone, Mimosa Campironi, Marzia Ercolani, Caterina Gramaglia, Giuliano Scarpinato, Katia Nani, Giuliano Scarpinato, Alice Spisa, e altri in via di definizione.
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Lo spettacolo aderisce alla campagna di Amnesty International “Verita’ per Giulio Regeni” e al crowdfunding per la 22 esima edizione di  “Scena Sensibile” .
www.teatroargotstudio.com

"focus on #trilogiadelcontemporaneo" di Giancarlo Nicoletti
TEATRO COMETA OFF -  Roma – da giovedì 5 a domenica 15 maggio – ore 21.00_dom ore 18.00 
Planet Arts Collettivo Teatrale & Cometa Off
Dal 5 all’8 Maggio: Festa della Repubblica
Dal 12 al 15 Maggio: #salvobuonfine
Già rappresentati a Roma e nelle maggiori città italiane, i tre lavori della Trilogia (#salvobuonfine”, “Festa della Repubblica” e “Kensington Gardens”) hanno riscosso un notevole successo di pubblico e critica, e ottenuto numerosi riconoscimenti, fra cui la Selezione Premio “Dante Cappelletti”, il Premio di Drammaturgia Nazionale “DO.IT”, il Premio Speciale Drammaturgia “Oltreparola 2015”, e ancora le fasi finali di “Stazioni d’Emergenza – Galleria Toledo” e del “Premio Teatro Traiano”. I testi della Trilogia, inoltre, sono stati pubblicati nella collana “Le Nebulose - Teatro” di ChiPiùNeArt Edizioni.
"Festa della Repubblica Cortocircuito Teatrale "- DRAMMATURGIA & REGIA Giancarlo Nicoletti
2 Giugno. Una giornalista di cronaca nera e un intellettuale. Un’aspirante showgirl, sua madre e un complottista illuminato. Il fascicolo con le prove della trattativa Stato - Mafia. Il nipote del Presidente della Repubblica e due mafiosi in missione. La lingua italiana non è nata a Firenze ma in Sicilia. Un cantante e la moglie di un imprenditore scomparso. Un integerrimo Sottogretario alla Cultura. Pezzi di cadavere nella buca delle lettere, poteri occulti, un talent show per voci nuove. Il latino della Chiesa e il volgare medievale, la babele dei dialetti, i video su Youporn. La comunicazione, la vita in streaming, il linguaggio e la corsa al successo.
Con Giancarlo Nicoletti - Valentina Perrella – Claudia Portale – Alessandro Giova – Pierpaolo Saraceno - Luca Di Capua - Cristina Todaro - Alberto Guarrasi - Silvia Carta - Diego Rifici -  Alessandro Solombrino - SCENE Giovanna Sottile - FOTO Luana Belli - GRAFICA & VIDEO Paolo Lombardo   - AIUTO REGIA Sofia Grottoli – Leonardo Virgone - UFFICIO STAMPA Rocchina Ceglia  - DISTRIBUZIONE E PROMOZIONE Altra Scena Art Management
- RODUZIONE PlanetArts Collettivo Teatrale - DRAMMATURGIA E REGIA Giancarlo Nicoletti
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"#salvobuonfine Istantanee Contemporanee"  - DRAMMATURGIA & REGIA Giancarlo Nicoletti
Vincitore Premio Nazionale Drammaturgia Contemporanea “DO.IT”
Selezione XI Edizione Premio “Dante Cappelletti”
Premio Speciale Drammaturgia “CTAS Oltreparola” XI Edizione
Finalista “Nuovo Premio Teatro Traiano”
Salvo Buonfine ha ventun anni. Salvo Buonfine è bello, ambiguo, superficiale e cambia una ragazza al giorno. Anita ama l’ordine; quando cresci un figlio da sola, impari a gestirli bene, gli spazi della vita. Lorenzo è un giovane scrittore in carriera; è colto, cosmopolita, profondo, ma ha capito bene come vanno le cose. Clara cerca un senso ai suoi vent’anni, Dario fa ironia per esorcizzare le paure, Enrico razionalizza per arginarle. Quando la scintilla di un legame impossibile legherà Salvo a Lorenzo, le vite di tutti, con gli eventi apparentemente indecifrabili che le compongono, non saranno più le stesse.
Con Riccardo Morgante - Luciano Guerra - Valentina Perrella - Alessandro Giova - Chiara Oliviero e la partecipazione amichevole di Antonello Angiolillo - FOTO Luana Belli - GRAFICA & VIDEO Paolo Lombardo  - ASSISTENTE alla REGIA Martina Mattarozzi - SCENE Giulio Villaggio – Alessandra De Angelis
UFFICIO STAMPA Rocchina Ceglia - DISTRIBUZIONE E PROMOZIONE Altra Scena Art Management - AIUTO REGIA Sofia Grottoli – Diego Rifici – Cristina Todaro  - PRODUZIONE PlanetArts CollettivoTeatrale - DRAMMATURGIA & REGIA Giancarlo Nicoletti

"ReFusi combatti l'ignorantezza!" di Roberta Skerl
TEATRO MANZONI  - Roma -  da martedì 19 aprile a domenica 15  maggio 2016,  dal martedì al venerdì ore 21 (terzo giovedì di rappresentazione ore 17 e ore 21; quarto martedì di programmazione ore 19), sabato ore 17 ed ore 21, domenica ore 17.30.
Una commedia dall'ironia trascinante ed al contempo capace di rivolgere uno sguardo lucido, disincantato ed acuto alla società che ci circonda, con tutte le sue piccole e grandi follie che mettono a repentaglio il nostro equilibrio sempre più precario.
"reFusi" nasce dall'incontro di due personalità femminili coraggiose, argute interpreti nei loro lavori precedenti della realtà quotidiana di questo insensato universo: il testo denso di intuizioni ed emozione di Roberta Skerl, drammaturga milanese dalla penna particolarmente prolifica ed originale, incontra la regia appassionata ed incisiva di Vanessa Gasbarri, capace di vestire ogni commedia di ritmo, energia e sentimento.
"reFusi" segna il ritorno sul palcoscenico di Saverio Marconi in una commedia brillante dopo un lungo percorso di direzione registica costellato da innumerevoli successi (dal "Pinocchio" con le musiche dei Pooh a "Cabaret", dalla prima versione italiana del musical "Cats" firmata assieme a Daniel Ezralow sino a "Grease" e al più recente "Frankenstein Junior"); con lui sul palco un terzetto di irresistibili paladini della commedia all'italiana: il poliedrico ed effervescente Fabio Avaro, l'impetuoso spirito partenopeo di Enzo Casertano e l'imprevedibile simpatia di Maria Lauria.
SINOSSI
I refusi sono gli errori di stampa e sono l’ossessione di Rodolfo Marra (Saverio Marconi), che nella vita faceva il correttore di bozze. Anche ora che non lo è più, gli strafalcioni che continuamente vede sui libri e i giornali costituiscono per lui una ragione di angoscia e tormento.
Ma in un momento di grave depressione, non sono più solo gli errori di stampa ad agitarlo. Bensì tutti gli svarioni, le incongruenze, le scorrettezze e insensatezze di questo folle mondo.
Il giorno in cui due inconsapevoli tecnici dei citofoni (Fabio Avaro ed Enzo Casertano) suonano a casa sua per cambiargli l’impianto, Rodolfo perde la testa. Sente il bisogno di sfogare con qualcuno la propria pena e, armato di una pistola, prende in ostaggio i due poveretti e la domestica ucraina (Maria Lauria) che gli fa le pulizie, poi.......
Pragma srl _Autore: Roberta Skerl -Regia: Vanessa Gasbarri - Interpreti: Saverio Marcon, Enzo Casertano, Fabio Avaro, Maria Lauria - Scene e costumi: Katia Titolo -Disegno luci: Giuseppe Filipponio - Musiche a cura di Raffaello Angelini - Assistenti alla regia: Olimpia Alvino, Alessandro Salvatori e Stefano Starna
www.teatromanzoni.info

per le MANIFESTAZIONI

"Non è un Teatro per Giovani Scene Under 25" 
TEATRO STUDIO UNO  - Sala Teatro e Sala Specchi  - Roma -  da giovedì 12 maggio a domenica  5 giugno 2016, ore 21.15_dom ore 19.00
Torna protagonista al Teatro Studio Uno “Non è un teatro per giovani – Scene Under 25”, il progetto dedicato al dialogo e al confronto tra le giovani leve del teatro e gli artisti affermati della scena contemporanea, con un focus sui lavori di sei compagnie under 25.
Anche quest’anno “Non è un teatro per giovani” si propone non solo di dare spazio alle giovani compagnie ma essere un’occasione per creare relazioni e legami tra le nuove formazioni e chi ha già vissuto sulla propria pelle l’esperienza di un teatro per cui non si è mai abbastanza “adulti” per essere presi in considerazione.
In questa seconda edizione le compagnie selezionate si confronteranno con il regista Dante Antonelli del Collettivo Sch, vincitori del Roma Fringe Festival 2015 con lo spettacolo “FÄK FEK FIK – Le Tre Giovani” un riscrittura originale del primo capitolo dei "Drammi Fecali" di Werner Schwab che li ha visti vincitori anche dei premi: miglior drammaturgia e migliore interpretazione alle tre attrici Martina Badiluzzi, Giovanna Cammisa e Arianna Pozzoli.
Un artista giovanissimo della scena contemporanea che in pochi mesi ha saputo conquistare l'attenzione di pubblico e critica con il suo teatro fortemente attuale, energico e provocatorio, lavorerà con le compagnie di “Non è un teatro per giovani” con il laboratorio SCHLAB - workshop breve due giorni intensivi sabato 7 e domenica 8 maggio, in cui a partire da alcuni lavori di Werner Schwab  si esploreranno percorsi possibili di un teatro spoglio di spettacolo e carico della presenza dell'attore su palco.
- Esporre; spiegare se stessi è un lavoro: quindi incontra resistenze - Werner Schwab
Dal 12 maggio al 5 giugno gli artisti e compagnie under 25 selezionate andranno in scena con il loro spettacolo nelle sale del Teatro Studio Uno.
QUESTA SETTIMANA:
 ---- 12-15 maggio | Sala Teatro 
TI STAVO ASPETTANDO
regia Laura Nardinocchi
con Chiara De Concilio, Claudia Guidi, Ilaria Orlando, Leonardo Bianchi, Livio Berardi, Nicole Petruzza
Il progetto nasce traendo ispirazione dalla suite per piano di Musorgskij “Quadri da un’esposizione”, opera che prende vita dopo la morte del noto pittore Hartmann, grande artista e amico del compositore russo. In quell’occasione, tutti i suoi quadri vennero esposti in una mostra, la quale, per l’appunto, ispirò Musorgskij nella creazione dell’opera. 15 quadri, 15 movimenti. Il dipinto, dal quale il progetto ha preso spunto è “La capanna sulle zampe di gallina”. L’amicizia tra Musorgskij e Hartmann è stata l’ispirazione per la scelta delle tematiche dello spettacolo. L’incapacità dell’uomo di rimanere solo e di riuscire a sentir scorrere dentro di se l’esistenza solamente se vicino ad un altro. Il collegamento diviene quindi immediato, portando la mente a riflettere sul tema della solitudine umana.  ----- 12-15 maggio | Sala Specchi
SORELLE
di e con Lucia Rea e Marta Salandri
Traendo ispirazione dai lavori di Tennesse Williams “La ragazza di vetro” “Auto da fè”, “Saluti da Bertha” e “Lettera d’amore di Lord Byron” Lucia Rea e Marta Salandri esplorano una riscrittura drammaturgica che racconta di come due sorelle, Alva e Bertha, riescano a rimanere unite, nonostante il susseguirsi incessante di vicende amare nella loro vita. Ciò che le caratterizza è il loro rapporto che risulta divertente e a tratti folle, attraverso i loro battibecchi e scontri quotidiani: Alva soffre di manie di persecuzione e crede che tutti stenografino ogni cosa che dice, mentre Bertha parla con dei ninnoli di vetro convinta che siano i suoi migliori ed unici amici. Perciò con un passaggio temporale, che è raccontato da una parallela drammaturgia musicale che va da Jhon Steel a Elvis Presley fino ad arrivare alle Spice Girls (si parte dagli anni ’40 fino alla fine dei ‘90), viene ripercorsa la vita di queste prima bambine, poi donne sempre più adulte, fino alla loro vecchiaia.
www.teatrostudiouno.com

circa il MUSICAL

AMII STEWART
In "LA VIA DEL SUCCESSO" di Tiziana D’Anella e Lena Sarsen
Con SERGIO MUNIZ
TEATRO OLIMPICO  - Roma - da martedì 3 a domenica 15 maggio 2016  ore 21.00_dom ore 18.00 - Riposo 5 e 9 maggio
Sarà una star di calibro internazionale, la magnifica Amii Stewart, accompagnata dalle straordinarie Lucy Campeti e Francesca Haicha Tourè, l’eccezionale interprete de “La Via del Successo”, un classico musical americano.
 Ventisei notissimi brani in programma, tra i quali Listen, Think, I’m telling you, You can’t hurry love, Stop! In the name of love, I feel good, Soul man, Joyful Joyful (The Supremes, Aretha Franklin, Tina Turner, James Brown, Dreamgirls) vengono riportati in chiave moderna e conditi di una robusta dose di r&b, soul e pop.
 Come nella tradizione del musical, ampio spazio è dedicato al balletto e alla grande orchestra dal vivo, che permettono di trasmettere la contagiosa allegria e il ritmo trascinante delle canzoni, lasciate rigorosamente in inglese. Il tutto condito da uno sfavillante allestimento scenico, costumi scintillanti, e dai potenti mezzi illuminotecnici e audiovisivi.
Questo spettacolo, è liberamente ispirato alla carriera del gruppo vocale femminile statunitense "Diana Ross & The Supremes", in auge negli anni '60, che grazie al team produttivo della Motown Records, arrivarono con dodici singoli in vetta alla classifica Billboard Hot 100 e alla classifica R&B. All’apice del loro successo, a metà degli anni ’60, i media cominciarono a parlare di loro come possibili rivali dei Beatles. Nel 1970 Diana Ross lasciò il gruppo per intraprendere la carriera da solista, mentre le Supremes continuarono fino al 1977. Si sciolsero dopo una lunga carriera di quasi vent’anni di successo. Nel maggio 1983 si riunirono in occasione di uno special televisivo per i festeggiamenti dei venticinque anni della Motown Records. Quanto alla popolarità mondiale la loro esperienza rese possibile per i futuri artisti di R&B e afroamericani di arrivare ad un grosso successo discografico. La loro fama è stata talmente smisurata che nel 1988 sono state inserite nella “Rock and Roll All of Fame” e nella “Vocal Group Hall of Fame”. Nel 1994 gli è stata assegnata una stella nella “Hollywood Walk of Fame”. La nostra storia richiama in più punti la carriera di questo epocale gruppo femminile, inserendo dati chiaramente riconducibili alla loro carriera. L’avvio si ha in una scuola di musica di Detroit dove tre amiche, tre ragazze di colore, Karen, Mary e Frenchie, fanno parte dello stesso gruppo di studi. Siamo fra gli anni 60 e 70, hanno talento, e la loro ambizione è di mettere in scena uno spettacolo musicale. Grazie ai contatti di Frenchie, riescono ad arrivare a New York per incontrare Martin Thomas, il più importante manager di musica afroamericana, che crede nelle loro innegabili doti vocali, ed organizza un concerto nel prestigioso Saint James Theatre di New York. Presente alla serata ci sarà Roger Peterson, presidente della Dolly Records, che le ingaggia per un contratto discografico. Da qui, con una trasposizione di teatro nel teatro, si assisterà ai vari tour di concerti delle tre ragazze, al percorso della loro carriera seguita costantemente dal giornalista Alan Coleman, che le ospiterà anche nel suo salotto televisivo, all’ascesa verso il proclamato successo. Il repertorio musicale lo abbiamo scelto fra i maggiori successi soul e R&B. Parliamo della cultura afroamericana, che ha dimostrato al mondo intero di avere una propria identità influenzando all’epoca quasi un decennio, e che è rimasta nel cuore e nella mente di tanti. Artisti come James Brown, Aretha Franklin, Marvin Gaye, Tina Turner, Otis Redding e i successi delle stesse Supremes. Noi, abbiamo partorito questa storia grazie all’amore e la passione per una colonna sonora che ha accompagnato parte della nostra vita. Speriamo, di aver avuto un’idea vincente…
Tiziana D’Anella – Lena Sarsen
M & F PRODUCTIONS_ AMII STEWART in LA VIA DEL SUCCESSO di  Tiziana D’Anella e Lena Sarsen - con SERGIO MUNIZ - Musiche: autori vari - Regia: Enzo Sanny - Arrangiamenti musicali: M° Marco Tiso - Coreografie: Stefano Vagnoli - Scene: Andrea Bianchi - Costumi: Martina Piezzo - Disegno luci: Massimo Tomasino - Disegno Audio: Sergio Barlozzi
CAST ARTISTICO - Amii Stewart: Karen; Lucy Campeti: Mary;  Francesca Haicha Touré: Frenchie;  Will Weldon Roberson: Martin Thomas;  Jean Michel Danquin: Roger Peterson – Frank;  Sergio Muniz: Alan Coleman; Martina Gatto: Betty – sarta - giornalist
4 ballerini e 12 elementi di orchestra dal vivo in scena
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Tour:17 maggio Sanremo - 19 maggio Varese - 20 maggio Politeama Di Genova - 22 teatro Verdi Di Montecatini
www.teatroolimpico.it

sulla STAND-UP COMEDY

Per adesso … Basta così!” di e con Mauro Fratini 
TEATRO COMETA OFF -  Roma – da martedì 10 e mercoledì 11 Maggio – ore 21.00
Dopo la terza stagione di Stand Up Comedy su Sky, in onda dal 9 maggio su Comedy Central, il comedian dell'affermato gruppo Satiriasi,  torna sul palco con un nuovo one man show.
Quando tutto ti diventa stretto è ora che cambi almeno qualcosa! Ma quali decisioni prendere per tornare protagonisti, senza fare della propria vita una farsa?  Troppo impegnati ad indignarci col mondo, siamo comici nel puntellare con la nostra debolezza, una società che si sta sgretolando.
Se riusciamo a ridere di questa situazione oggettivamente drammatica, siamo all’inizio di una grande rivoluzione, la nostra!
Il linguaggio crudo e i temi trattati rendono Per adesso… basta così,  uno spettacolo rigorosamente vietato ai minori di 16 anni.
Autore, regista ed interprete:  Mauro Fratini

rispetto al TEATRO PERFORMATIVO

"PERAspera PreView / evento di anteprima del festival di arti performative perAspera"
Parco della Montagnola - TENSOSTRUTTURA SPAZIO VERDE - Bologna - venerdì 13 maggio 2016, ore 20.00
Torna l'evento di anteprima del festival perAspera,  con teatro performativo e performance audiovideo ad ingresso libero in Montagnola.
In attesa della nuova edizione del festival perAspera – la piattaforma in cui da 9 anni si incontrano performing art, danza, teatro, musica ed installazioni contraddistinti dalla contemporaneità dei linguaggi il pubblico potrà fruire di una anticipazione delle atmosfere e delle proposte che a giugno e luglio si svilupperanno tra Bologna e altri diversi luoghi della Città Metropolitana.
I linguaggi espressivi scelti per l'evento di anteprima del festival perAspera non sono casuali, dal momento che i lavori presentati sono stati prodotti all'interno dell'Accademia Invernale collegata al festival, ed in particolare nei percorsi di teatro performativo, computer music e video per la performance live. 
Questi due ultimi percorsi confluiranno nella performance di live electronics e analog visual processing “≠ dual-diversity”, ideata dal musicista e compositore Vincenzo Scorza e dalla visual artist Antonietta DiCorato.
Per  il teatro performativo, invece, il regista e drammaturgo Ennio Ruffolo presenterà “MATCH/POINT”.
L'anteprima di perAspera ripercorre e anticipa in forma breve la struttura che da sempre caratterizza il festival: i lavori – brevi – saranno infatti presentati in successione, con un intermezzo tra i due per permettere il cambio palco e, soprattutto, di godere della socialità di una sera di primavera nel Parco della Montagnola, luogo che da tre anni viene scelto per ospitare le preview del festival, come segno di continuità con i percorsi formativi dell'Accademia Invernale che nasce proprio da perAspera, in una trasmutazione del momento performativo in percorso formativo rivolto al territorio.
 - L'evento  è  ingresso libero -
In diversi momenti il team del festival sarà a disposizione del pubblico per dare anticipazioni e informazioni e per raccogliere suggestioni e proposte sulla nona edizione del festival che dal 2008 accoglie forme spettacolari di innovazione, con una particolare attenzione alle nuove formazioni di ricerca artistica e a tutti gli aspetti di drammaturgia contemporanea presenti in diverse forme espressive: dal teatro alla danza, dalla performance alla musica, dalla videoarte alle installazioni, promuovendo intersezioni inedite tra le diverse discipline e campi di interesse.
Teatro performativo
>>>>>>>>>MATCH/POINT
Macellerie Pasolini affronta la performance come uno scontro di tennis.
Per ogni performer, il partner è un compagno di doppio ma anche un avversario al di là della rete.
Ogni set ha un suo preciso tempo e ogni palla si sviluppa in un esatto luogo performativo.
La finale si giocherà al meglio delle cinque partite.
Da Ennio Ruffolo
per i performer: Emi Impalà, Annalisa Lucenti, Patrizia Pidalà, Francesco Tabanelli, Simona Vallorani,
e la partecipazione speciale di Natalia Mazer
Suoni: Francesco Tabanelli
>>>>>>>> Performance A/V - live electronics & analog visual processing
≠ dual-diversity
La performance ≠ dual-diversity nasce dall’incontro di due distinti percorsi - audio e video - gemellati da suggestioni comuni: la realtà riprodotta (e quindi combinata e controllata) è esattamente lo specchio della realtà? Ciò che percepiamo sensorialmente (e quindi sinteticamente) è esattamente ciò che è nella realtà oppure si tratta solo di phantasmata? È possibile dominare una realtà ri-prodotta (e quindi controllarla)? La combinazione simultanea dei due segnali indipendenti (suono e luce) genera in ≠ dual-diversity un terzo segnale risultante che ha una sua unicità nello spazio e nel tempo. Quante sono le combinazioni in gioco?
Ideazione e cura: Vincenzo Scorza e Antonietta Dicorato
Realizzazione e performance:
Marzia Avallone, Davide Baldazzi, Riccardo Bonfiglioli, Ambra Castagnetti, Salvo Cataudella, Teresa Colliva, Antonietta Dicorato, Federica Giacomini, Alessandro Gregori, Vincenzo Scorza, Germain Torrealba.
www.perasperafestival.org

in merito alle SERATE CON OSPITI

"apeRIVER" by River
Thursday is the new Saturday
Pink Thursday
CASSANDRA DE ROSA(from Amici), LUCE (from The Voice)
& CLAIRE AUDRIN (from XFactor)
con la partecipazione speciale di
VINCENZO DE LUCIA nelle vesti di Maria De Filippi
Un giovedì in rosa per il primo apeRIVER di Maggio
MARMO - Roma - giovedì 12 maggio 2016, dalle 19.00
Torna apeRIVER con un programma tutto al femminile, che vedrà protagoniste le talentuosi voci di Cassandra De Rosa, Luce e di Claire Audrin, seguite dall'occhio attento di una Maria De Filippi, interpretata con ironia e originalità, dal caratterista partenopeo Vincenzo De Lucia. All'ingresso (che continua a rimanere gratuito), il pubblico sarà accolto dai giovanissimi River Boys, che, come sempre, distribuiranno lecca lecca a forma di cuore, ormai un simbolo indiscusso di questo aperitivo eterofriendly.
E' una notte di maggio che profuma d'estate, quella del 12 maggio da Marmo, dove ritroviamo uno speciale apeRIVER di rosa vestito, con un appuntamento costellato da tre giovani interpreti femminili che delizieranno il giardino di Piazzale del Verano. Accolta da Giusva, volto dell'aperitivo dedicato a River Phoenix (oltre che delle notti arcobaleno firmate GIAM e Gayvillage), ritroviamo CASSANDRA DE ROSA, classe '86, talentuosa e determinata protagonista di Amici 7, programma che la porta all'attenzione del grande pubblico, a cui segue la pubblicazione del suo primo Ep. Dopo un periodo di grande attività si trasferisce in America, dove lavora al suo nuovo album ancora in lavorazione, dal titolo Finding You, un album pieno di energia che diviene subito parte della colonna sonora di On Air, film  nelle sale dallo scorso marzo. Sarà poi LUCE, con il suo brano d'esordio L'illusionista (uscito il 20 aprile scorso), ad illuminare l'atrio dell'ex marmeria san lorenzina, con la sua voce, recente scoperta di The Voice of Italy, che la porta all'attenzione dell'etichetta Bullish Records con cui inizia un percorso discografico importante, grazie anche al sostegno di Antonio Marsano e Michele Giardina, oltre che con gli arrangiamenti di Gianni Errera.  La giovane voce è già nota al grande schermo, grazie alle partecipazioni a trasmissioni come Lo Zecchino d'Oro nel 2004 e Ti Lascio una Canzone nel 2008. A seguire troveremo ancora CLAIRE AUDRIN, talentuosa cantante che, dopo essere passata per Xfactor, con il duo acustico A&K, ha aperto i concerti di artisti come Ron e Nicolò Fabi. Nel 2015, Claire – i cui interessi spaziano da Avril Lavigne ai Mumford & Sons, passando per Ed Sheeran - ha realizzato il suo primo EP di brani inediti, prodotto grazie al supporto dei follower del suo canale Youtube e tramite il crowdfunding. Attualmente è al lavoro sul suo disco d'esordio.
Vincenzo De Lucia, artista molto amato dal pubblico arcobaleno per le interpretazioni dei personaggi femminili della tv (da Barbara D'Urso a Mara Venier), porterà in scena una esilarante versione di Maria De Filippi, che coinvolgerà, oltre ai RiverBoys anche il pubblico di Marmo.
La colonna sonora della serata sarà selezionata, nella prima parte, da River, autore di una playlist very pop. Dopo il momento live, invece, salirà in consolle un tuffatore professionista: il giovane dj Dive. Sullo schermo del locale, invece, sarà proiettato in loop un altro film cult per la comunità Glbt: “Le Fate Ignoranti”.
E' il giovedì più  friendly che ci sia, in ogni senso, che ha ospitato cantanti, attori, giornalisti. In questa prima stagione, sul palco di apeRIVER, sono saliti, per un'esibizione rigorosamente dal vivo i cantanti: Virginio, Verdiana Zangaro, Roberta Pompa, Simonetta Spiri, Greta Manuzi, Aba, Davide Papasidero, Dario Guidi,  Andrea Maestrelli, Belaid,  Mirko Oliva, Chiara Dello Iacovo, Arianna Alvisi, Manuel Foresta, Giuseppe Salsetta, Marco De Vincentiis, Daév, Andrea Orchi, Machella, Federico Baroni, Kaligola, Roberta Carrese, Machella, Andrea Di Donna, Valerio Romagnoli, Frank Polucci, Andrea Riccardi, Licia Missori, Diego Conti. Spazio anche agli attori, come Michela Andreozzi, Max Vado, Vincenzo De Lucia (che ha imitato Maria de Filippi e Barbara D'Urso), Paola Pessot, Gioia Salvatori e il suo “Cuoro”, il cast di “Siamo tutti gay”, Fabio Vasco diretto da Giovanni Franci (in una pillola originale da “Matteo Diciannove, Quattordici). Le interviste-spettacolo hanno visto come protagonisti Fabio Canino e Franca Leosini, personaggio cult della comunità gay. Tanti gli ospiti  visti tra il pubblico di questo aperitivo: Mara Venier, Jerry Calà, Roberta Scardola, Gianclaudio Caretta, Beppe Convertini, Leiner e i Dear Jack.
L'obiettivo del giovane fotografo Marco Portanova cattura ogni giovedì il pubblico in fotoricordo.
www.marmomusicbar.it

per L'ARTE

INAUGURAZIONI

"[T]ESSERE" di #GiovanniPalmieri
PERSONALE PITTORICA
Curatrice: Maria Rita Ursitti -  Organizzazione: Andrea Alessio Cavarretta /Kirolandia corrente culturale/
NAT di Natalia Rinaldi - Roma - dal 14 Maggio al 12 Giugno 2016 -  orari di apertura dello store
Vernissage:  Sabato 14 Maggio 2016, ore 18.30 
Il vernissage è accompagnato dal finger food curato da Cookinart di Lucia D'Aloisio Mayo.
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"Ogni attimo è legato ad un altro, ogni pensiero, ogni idea, ogni emozione, ogni tratto, ogni tassello di vita, come le trame di un tessuto intrecciato nel suo infinito divenire..."                                                                                    
Giovanni Palmieri
Giovanni Palmieri incontra il pubblico con TESSERE, la sua nuova mostra. A tre anni dalla sua prima personale pittorica, Giovanni Palmieri elabora con TESSERE un nuovo concetto per ridefinire attraverso la sua arte collegamenti emotivi, descrittivi, rappresentativi dell'essere.
TESSERE trame e comporre TESSERE attraverso acrilici su tela di vari formati, completamenti dell'equilibrio, riempimenti attraverso tratti e colori; tasselli, percorsi, distanze che si ricongiungono, tanto da divenire parti di nessi, elementi di un tutto sempre ridefinibile.
Un incontro particolare di idee per la nuova personale di Giovanni Palmieri anche nella scelta della prima location, infatti ad ospitare i dipinti è lo store NAT di Natalia Rinaldi che apre le porte all'artista dando così lustro all'esposizione intenta a fondersi con le eccezionali creazioni di moda al maschile della famosa stilista. 
L'organizzazione della mostra è della corrente culturale KIROLANDIA con la direzione di Andrea Alessio Cavarretta,  la curatrice è Maria Rita Ursitti, a loro è anche affidata la particolare presentazione con letture della serata inaugurale.
TESSERE proseguirà il suo percorso nel mese di Settembre a Napoli,  città natale dell'artista.
Curatrice: Maria Rita Ursitti - Organizzatore: Andrea Alessio Cavarretta /KIROLANDIA corrente culturale (in fridaartes sezione artistica)/ - Allestimenti  store: Maurizio Carrara designer  - Food&Beverage vernissage: Cookinart di Lucia D'Aloisio Mayo - Media partner: La Nouvelle Vague Magazine - Fotografia e grafica: Federica Flavoni - Hair Stylist dell'artista: Lara del Zio (Camp 2, Via Margutta, Roma)
Si ringraziano anche Claudio Zocchi, Marco Ballanti, Germana Cantella, Antonella Molvetti, Manuela Vitali, Alessandro Ientile, Silvia Elisabetta Cangelosi.
www.nataliarinaldi.it

PROSEGUONO

"BARBIE. THE ICON " a cura di Massimiliano Capella
COMPLESSO DEL VITTORIANO - ALA BRASINI - Roma  - da venerdì 15 Aprile a domenca  30 Ottobre 2016, vari orari
Barbie as Marilyn, 1997 © Mattel Inc.
Il suo vero nome è Barbara Millicent Roberts, ma per tutti è solo Barbie. Barbie è molto più di una semplice bambola. È un’icona globale, che in 56 anni di vita è riuscita ad abbattere ogni frontiera linguistica, culturale, sociale, antropologica. Per questo motivo la sua figura attrae sempre più l’attenzione come fenomeno culturale e sociologico tanto da dedicarle mostre come Barbie.
The Icon che, appena conclusasi al MUDEC – Museo delle Culture di Milano, arriva a Roma al Complesso del Vittoriano.
Nella sede romana la mostra, prodotta da Arthemisia Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE in collaborazione con Mattel, curata da Massimiliano Capella, si è arricchita di nuovi prestiti dalla serie Barbie Fashionista, tra cui i modelli Curvy, Tall e Petit, che riproducono le diverse corporature femminili, e le wedding dolls della Coppia Reale inglese William e Catherine.
Barbie. The Icon racconta l’incredibile vita di questa bambola che si è fatta interprete delle trasformazioni estetiche e culturali della società lungo oltre mezzo secolo di storia, ma - a differenza di altri miti della contemporaneità che sono rimasti stritolati dal passare del tempo - ha avuto il privilegio di resistere allo scorrere degli anni e attraversare epoche e terre lontane, rappresentando oltre 50 diverse nazionalità, e rafforzando così la sua identità di specchio dell’immaginario globale.
Dal giorno in cui ha debuttato al New York International Toy Fair, esattamente il 9 marzo 1959, Barbie ha intrapreso mille diverse professioni. È andata sulla luna, è diventata ambasciatrice Unicef e ha indossato un miliardo di abiti per 980 milioni di metri di stoffa. Soprattutto Barbie è cambiata con lo scorrere del tempo, non solo delle mode o della moda, e si è trasformata per essere sempre al passo con il mondo. Ed è diventata una vera e propria icona.
Il percorso espositivo è studiato per offrire diversi livelli di lettura: alle informazioni di approfondimento storico e culturale per il pubblico adulto, si affiancano postazioni pensate per i bambini che, attraverso una serie di attività coinvolgenti, potranno approfondire la storia di Barbie.
www.ilvittoriano.com

"Alphonse Mucha"  a cura di Tomoko Sato
Alphonse Mucha Le stagioni: Estate 1896
 
 - Serie di quattro pannelli decorativi 
Litografie a colori, 103x54 cm ciascuna  © Mucha Trust 2016
COMPLESSO DEL VITTORIANO - ALA BRASINI - Roma - da venerdì 15 aprile a domenica 11 settembre 2016,  vari orari
Alphonse Mucha (1860-1939) è stato uno degli artisti più celebri dell’Europa a cavallo tra ‘800 e ‘900: combinando immagini di donne seducenti a composizioni e layout tipografici innovativi creò originalissimi manifesti. Nacque così un nuovo genere di arte visiva fiorito nella Parigi della Belle Époque. Lo stile Mucha venne a indicare ben presto tutta una serie di opere grafiche e oggetti decorativi che arredavano le case dei cultori dell’arte a Parigi e in altri Paesi, diventando un’icona dell’Art Nouveau. Nel 1904, durante una visita negli Stati Uniti, i mass media salutarono in Mucha il più grande artista decorativo del mondo.
Mentre nel contesto dell’arte internazionale aumentava la sua fama, in Mucha crebbe forte il desiderio di contribuire all’indipendenza politica delle Terre ceche e delle vicine regioni slave divise per secoli dalle potenze coloniali. Al di là di un’opulenza di facciata e di una visione modernista espresse dall’Esposizione universale di Parigi del 1900, nell’Europa centrale e orientale le tensioni politiche montavano. Mucha credeva nell’universalità dell’arte, nel suo potere d’ispirazione e di comunicazione, auspicando la creazione di un’unione spirituale dei popoli slavi e, in ultima analisi, di tutto il genere umano. L’artista sognava un mondo migliore, dove le minoranze etniche di qualsiasi background culturale avrebbero potuto vivere in armonia senza subire le minacce delle nazioni più potenti. L‘amore di Mucha per la propria terra e per gli ideali utopici si manifesta nel suo capolavoro, l’Epopea slava (1911-28).
Sotto l’egida dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano e con il patrocinio della Regione Lazio, la prima grande retrospettiva dedicata a Roma all’artista ceco Alphonse Mucha è organizzata e prodotta da Arthemisia Group in collaborazione con la Fondazione Mucha.
Curata da Tomoko Sato, la mostra si compone di oltre 200 opere tra dipinti, manifesti, disegni, opere decorative, gioielli e arredi, che concorrono a ripercorrere l’intero percorso creativo del massimo esponente dell’Art Nouveau.
L’evento vede come sponsor Generali, special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia e media partner Vogue Italia.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.

Il catalogo è edito da Skira per Arthemisia.
Immagine a corredo: Alphonse Mucha Le stagioni: Estate - 1896  - Serie di quattro pannelli decorativi  - Litografie a colori, 103x54 cm ciascuna  © Mucha Trust 2016
www.ilvittoriano.com

"I Macchiaioli. Le collezioni svelate" curata da Francesca Dini
CHIOSTRO DEL BRAMANTE  - Roma - da mercoledì 16 marzo a  domenica 4 settembre 2016,  tutti i giorni dalle  ore 10.00 alle 20.00 , sabato e domenica 10.00-21.00
Cristiano Banti, Ritratto della figlia Alaide.
Olio su tavoletta, 30x42 cm. Collezione privata
Con il Patrocinio dell’Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Roma, la mostra I Macchiaioli. Le collezioni svelate curata da Francesca Dini è prodotta e organizzata daDart - Chiostro del Bramante e Arthemisia Group.
La mostra I Macchiaioli. Le collezioni svelate apre al Chiostro del Bramante di Roma dal 16 marzo e ha il pregio di presentare al pubblico per la prima volta importanti dipinti dei Macchiaioli e non solo, collocandoli nel contesto delle antiche collezioni che in origine li ospitarono.
Le opere che appartenevano a grandi collezioni del passato - come quella di Cristiano Banti, Diego Martelli, Rinaldo Carnielo, Edoardo Bruno, Gustavo Sforni, Mario Galli,Enrico Checcucci, Camillo Giussani, Mario Borgiotti - oggi sono confluite per lo più in collezioni private e rappresentano un nucleo inedito del più importante movimento pittorico italiano del XIX Secolo.
In mostra oltre 110 opere che rappresentano la punta di diamante di ricchissime raccolte di grandi mecenati dell’epoca, personaggi di straordinario interesse, accomunati dalla passione per la pittura, imprenditori e uomini d’affari innamorati della bellezza, senza i quali oggi non avremmo potuto ammirare questi capolavori. Talvolta donate dagli autori stessi e più spesso acquistate per sostenere gli amici pittori in difficili momenti, queste opere - in grado di assecondare il piacere estetico e arricchire le più grandi quadrerie - sono diventate capolavori ricercati anche dai grandi intenditori d’arte dei nostri giorni.
In un percorso di 9 sezioni - ciascuna intitolata alla collezione di provenienza - il visitatore ha la possibilità di scoprire i Macchiaioli, il movimento pittorico più importante dell’Ottocento italiano e il clima storico che fa da sfondo alla vicenda di questi artisti, oltre ai temi, ai contenuti e ai personaggi di questo rivoluzionario movimento: si potranno ammirare opere quali Il Ponte Vecchio a Firenze (1878 ca.) di Telemaco Signorini - fortunosamente recuperato da Borgiotti sul mercato inglese: un capolavoro non più visto da decenni -, Il giubbetto rosso(1895) di Federico Zandomeneghi, Marcatura dei cavalli in Maremma (1887) e Ciociara (Ritratto di Amalia Nollemberg) del 1881 ca. di Giovanni Fattori, Place de la Concorde(1875) e Campo di neve (1880 ca.) di Giuseppe De Nittis, accanto al Ritratto di Alaide Banti in giardino (1875 ca.) di Cristiano Banti, Cucitrici di camicie rosse (1863) diOdoardo Borrani, Sforni in veranda che legge (1914 ca.) e il Ritratto della moglie Isa (1902 ca.) di Oscar Ghiglia.
In mostra, dunque, anche opere a cavallo tra Ottocento e Novecento che raccontano come le conquiste formali e concettuali dei Macchiaioli furono recepite e sviluppate dalle successive generazioni di pittori.
La mostra vede come sponsor Generali Italia. L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Il catalogo è edito da Skira.
Immagine a corredo: Cristiano Banti, Ritratto della figlia Alaide. Olio su tavoletta, 30x42 cm. Collezione privata
www.chiostrodelbramante.it

"Correggio e Parmigianino. Arte a Parma nel Cinquecento" a cura di David Ekserdjian
SCUDERIE DEL QUIRINALE – Roma – da sabato 12 marzo a domenica 26 giugno 2016, orari vari.
Attraverso una selezione di capolavori provenienti dai più importanti musei del mondo, la mostra mette a confronto i percorsi di due astri assoluti del Rinascimento italiano, Antonio Allegri detto Il Correggio (1489-1534) e Francesco Mazzola detto Il Parmigianino (1503-1540). Grazie al formidabile talento di questi due artisti, la città di Parma divenne all’inizio del XVI secolo un centro artistico in grado di competere a pieno titolo con le grandi capitali dell’arte italiana come Roma, Firenze e Venezia.
Correggio si recò a Parma solo alla fine degli anni Dieci del Cinquecento, quando era già all’apice della carriera, e vi rimase per il resto della sua vita. Con l’intento di esaminarne l’intero percorso artistico, sono stati selezionati in mostra circa venti dipinti che sottolineano opportunamente non solo la straordinaria carica emotiva e la gamma di sentimenti espressi dal Correggio pittore di immagini religiose, ma anche le sue opere di soggetto mitologico, che ebbero un’enorme influenza sugli artisti successivi, dai Carracci, a Watteau, fino a Picasso.
Si potranno ammirare capolavori come la Madonna Barrymore (Washington, National Gallery of Art), il Ritratto di dama (San Pietroburgo, Museo Statale dell’Ermitage), Il martirio di Quattro santi (Parma, Galleria Nazionale); Noli me tangere (Madrid, Museo del Prado), La Scuola di Amore (Londra, National Gallery); Danae (Roma, Galleria Borghese).
Quanto a Parmigianino, la cui carriera lo vide attivo anche a Roma e a Bologna, il numero di dipinti esposti sarà all’incirca lo stesso, ma accanto a quelli di soggetto religioso e mitologico, l’accento sarà posto anche sugli spettacolari risultati ottenuti nel genere del ritratto. Una ampia selezione di opere su carta metterà in evidenza la profonda diversità del loro approccio alla pratica del disegno: quello sostanzialmente funzionale di Correggio sarà accostato alla produzione incomparabilmente più ricca e varia di Parmigianino, artista mosso da un bisogno quasi ossessivo di disegnare. Tra i capolavori presenti in mostra si ricorda la grandePala di Bardi, prima opera realizzata dall’artista all’età di sedici anni, il monumentale San Rocco dipinto per la Basilica di San Petronio a Bologna, la Conversione di Saulo (Vienna, KUnsthistorisches Museum); la Madonna di San Zaccaria (Firenze, Gallerie degli Uffizi); la celeberrima Schiava turca della Galleria Nazionale di Parma e la cosiddetta "Antea", tra i ritratti più sofisticati e misteriosi di tutto il Cinquecento.
Oltre a Correggio e Parmigianino, che naturalmente saranno i protagonisti dell’evento espositivo, la mostra include anche dipinti e disegni di altri quattro artisti meno celebri ma non meno talentuosi della cosiddetta Scuola di Parma – Michelangelo Anselmi, Francesco Maria Rondani, Girolamo Mazzola Bedoli e Giorgio Gandini del Grano – a dimostrazione del fatto che uno degli effetti più notevoli della presenza a Parma di Correggio e Parmigianino fu proprio l’emergere di una cerchia di allievi e discepoli.
A cura di David Ekserdjian
Immagine a corredo: Parmigianino (Francesco Mazzola), Ritratto di giovane donna detta "Schiava turca" (particolare). Parma, Galleria Nazionale.
Su concessione del Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo – Polo Museale dell’Emilia Romagna. E’ vietata la duplicazione o riproduzione con qualsiasi mezzo.
www.scuderiequirinale.it

Street Art - Banksy & Co.
PALAZZO PEPOLI - Museo della Storia di Bologna - Bologna - da venerdì 18 marzo a domenica 26 giugno 2016, vari irari
Sul finire degli anni Sessanta del ‘900, nuove pratiche artistiche urbane sono apparse in diverse città del mondo occidentale, con l’intento di ridefinire la nozione di arte nello spazio pubblico. Sotto l’etichetta street art, riuniamo oggi diverse forme di arte pubblica indipendente, che riprendendo i codici della cultura pop e del graffittismo, utilizzano il dialogo tra la strada e il web per dare vita a forme decisamente innovative. Dopo dieci lustri, il fenomeno socio-culturale del graffitismo urbano ha guadagnato una rilevanza unica nel panorama della creatività contemporanea: le opere di artisti come Banksy hanno invaso le maggiori città del mondo, e dagli anni Ottanta a oggi la stessa Bologna si è affermata come punto di riferimento per molti artisti - da Cuoghi Corsello a Blu, passando per Dado e Rusty - che hanno scelto proprio la città Felsina per lasciare il loro segno sui muri. Dal 18 marzo al 26 giugno 2016 questa forma d’arte è raccontata nella sua evoluzione, interezza e spettacolarità nelle sale di Palazzo Pepoli - Museo della Storia di Bologna con una grande mostra intitolata Street Art - Banksy & Co. L’evento porterà inoltre per la prima volta in Italia la collezione del pittore statunitense Martin Wong donata nel 1994 al Museo della Città di New York, presentata nella mostra City as Canvas: Graffiti Art from the Martin Wong Collection, a cura di Sean Corcoran curatore di stampe e fotografie del Museo. Come mostra dentro la mostra, la sezione vuole individuare la New York del 1980, nella quale si potranno ammirare lavori dei più grandi graffiti writers e street artists statunitensi come Dondi White, Keith Haring, e Lady Pink. La mostra, prodotta e organizzata da Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Genus Bononiae. Musei nella città e Arthemisia Group, curata da Luca Ciancabilla, Christian Omodeo e Sean Corcoran, intende spiegare il valore culturale e l’interesse artistico della street art. Il progetto nasce dalla volontà del Professor Fabio Roversi-Monaco, Presidente di Genus Bononiae, e di un gruppo di esperti nel campo della street art e del restauro con l’obiettivo di avviare una riflessione sui principi e sulle modalità della salvaguardia e conservazione di queste forme d’arte. Il progetto di “strappo” e restauro, una sperimentazione condotta dal laboratorio di restauro Camillo Tarozzi, Marco Pasqualicchio e Nicola Giordani su alcuni muri bolognesi di Blu - uno dei dieci street artists migliori al mondo come riporta una classifica del The Guardian del 2011 -, quali il grande murale delle ex Officine di Casaralta (Senza titolo, 2006) e il murale della facciata delle ex Officine Cevolani (Senza titolo, 2003) destinati altrimenti alla demolizione, è parso come un’occasione propizia per una mostra che vuole contribuire all’attuale dibattito internazionale: da anni, infatti, la comunità scientifica pone l’attenzione sul problema della salvaguardia di queste testimonianze dell’arte contemporanea e della loro eventuale e possibile
“musealizzazione” a discapito dell’originaria collocazione ma a favore della loro conservazione e trasmissione ai posteri. La mostra Street Art - Banksy & Co. racconta per la prima volta le influenze sulle arti visive che la street art ha avuto e continua ad avere, passando per quell’estetica che nacque a New York negli anni ‘70 grazie alla passione per il lettering e il name writing di giovani dei quartieri periferici della città. Espone le opere di autori associati al graffiti writing e alla street art, per creare lungo il percorso le assonanze tra le diverse produzioni e spiegare il modo in cui sono state recepite dalla società. Il patrimonio artistico è protagonista dell’inedita esposizione ospitata a Palazzo Pepoli, che con la sua corte coperta riproduce quella che potrebbe essere una porzione di città, luogo ideale per raccontare una tappa importante della storia di Bologna. Il fine utopistico e l’intento sono proteggere e conservare questa forma d’arte e portare le attuali politiche culturali a riconoscere l’esigenza di una ridefinizione degli strumenti d’intervento nello spazio urbano perché i graffiti - oggi più di ieri - influenzano il mondo della grafica, il gusto delle persone, l’Arte intera di questo secolo.
www.mostrastreetart.it
www.genusbononiae.it/palazzi/palazzo-pepoli/

"La seduzione dell’antico Da Picasso a Duchamp da De Chirico a Pistoletto" a cura di Claudio Spadoni
MAR – Museo d'Arte della città di Ravenna - Ravenna - da domenica 21 febbraio a domenica 26 giugno 2016, vari orari
Enti organizzatori: Comune di Ravenna - Assessorato alla Cultura, MAR Ravenna . Con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. Con il sostegno di CMC Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna, CNA Servizi Ravenna 
 “Quel non so che di antico e di moderno...” lo scriveva Carlo Carrà dopo la stagione futurista, in un tempo in cui - era il 1916 - egli stesso era ormai rivolto a un ripensamento del passato, come scrisse nei suoi due saggi Parlata su Giotto e Paolo Uccello costruttore. Un pensiero, quello di Carrà, ambiguamente definito “il ritorno all’ordine” che ormai andava diffondendosi anche oltre i confini, dopo le “avventurose” sortite delle avanguardie che avevano segnato il primo Novecento fino alla Grande Guerra. Ma se la fase delle avanguardie storiche non poteva dirsi conclusa, almeno fino all’entrata in scena del Surrealismo - di cui il manifesto del 1924 ne suggella la nascita -, il clima storico era profondamente mutato, come testimoniano i “cambiamenti di rotta” di diversi protagonisti di quelle stesse avanguardie.  La mostra La seduzione dell’antico. Da Picasso a Duchamp, da De Chirico a Pistoletto narra quanto sia stato insopprimibile il richiamo all’“antico” lungo tutto il Novecento, come testimoniato opere di artisti quali De Chirico, Morandi, Carrà, Martini, Casorati, Sironi, Scipione, Fontana, Guttuso e Clerici, Schifano, Festa, Angeli, Ceroli, Paolini, Pistoletto, Ontani, Mariani, Paladino, Duchamp, Man Ray, Picasso e Klein esposte al MAR - Museo d'Arte della città di Ravenna dal 21 febbraio al 26 giugno 2016.  La mostra, promossa dal MAR - Museo d'Arte della città di Ravenna, realizzata grazie al prezioso sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e a cura di Claudio Spadoni, ripercorre la storia del Novecento documentando artisti e vicende che testimoniano l’attenzione all'“antico” non solo di coloro estranei alle trasgressioni delle avanguardie, ma anche di molti che, senza rinnegare la loro appartenenza a movimenti o tendenze, hanno attinto all’antico proponendo un ritorno alla figuratività più quieta, appoggiata ai valori della tradizione.   Una tradizione intesa come restituzione moderna di modelli dell’antico, anche fino all’esplicita citazione; oppure in forma evocativa, come pretesto per una rilettura inedita, come uno sguardo disincantato rivolto a opere e figure mitizzate del passato da contestualizzare nella contemporaneità, per giungere alle operazioni più disincantate e dissacratorie condotte da alcuni artisti. Attraverso otto sezioni l’esposizione racconta protagonisti come De Chirico, Morandi, Carrà, Martini e Casorati; il periodo cruciale del “ritorno all’ordine” fra le due Guerre quando prima Sironi e poi gli artisti italiani più significativi esponevano sotto l’etichetta del “Novecento”, il movimento promosso  da Margherita Sarfatti; fino narrare il Realismo magico, le versioni diversissime del Neobarocco, da Scipione a Fontana a Leoncillo; illustrare attraverso le loro opere figure di artisti quali Guttuso e Clerici; la stagione della Pop Art, con Schifano, Festa, Angeli, Ceroli, e quindi, nel pieno dell'Arte Povera, raccontare di Paolini e Pistoletto. E ancora, da Salvo ad Ontani, da Mariani a Paladino e la rilevante presenza di stranieri quali Duchamp, Man Ray, Picasso, Klein.   Il Novecento è stato il secolo all’insegna del “nuovo” che ha visto le avanguardie dei primi decenni e quindi le neoavanguardie del secondo dopoguerra protagoniste della scena artistica internazionale, che la mostra intende descrivere, a cui la critica, i Musei, le Fondazioni e il mercato dell’arte hanno rivolto sempre maggiori attenzioni. 
Comitato scientifico Antonio Paolucci, Elena Pontiggia, Marco Bazzocchi, Claudio Spadoni
www.arthemisia.it www.mar.ra.it

"IL SIMBOLISMO Dalla Belle Époque alla Grande Guerra" a cura di Fernando Mazzocca e Claudia Zevi in collaborazione con Michel Draguet.
PALAZZO REALE - Milano - da mercoledì 3 febbraio a domenica 5 giugno 2106 - orari vari
Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra è una grande mostra che si inserisce in un preciso programma che Palazzo Reale dedica all’arte tra fine Ottocento e inizio Novecento e che ha già visto l’inaugurazione di Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau (fino al 20 marzo 2016).
Promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE eArthemisia Group, la mostra è a cura di Fernando Mazzocca e Claudia Zevi in collaborazione con Michel Draguet.
“La prima grande mostra del 2016 di Palazzo Reale è dedicata a uno dei movimenti artistici che hanno marcato il passaggio dall’Ottocento al Novecento, segnando il superamento della rappresentazione oggettiva della realtà e approdando a una dimensione più intima e soggettiva del reale – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Un percorso suggestivo e affascinante che accompagnerà il visitatore in mostra, conducendolo lungo un percorso di opere straordinarie realizzate da quegli artisti che, nel corso della loro vita, hanno abbracciato il movimento simbolista”.
Con oltre 2.000 mq di superficie espositiva e 24 sale site al piano nobile di Palazzo Reale di Milano, Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra mette per la prima volta a confronto i simbolisti italiani con quelli stranieri grazie a circa un centinaio di dipinti, oltre alla scultura e una eccezionale selezione di grafica, che rappresenta uno dei versanti più interessanti della produzione artistica del Simbolismo, provenienti da importanti istituzioni museali italiane ed europee oltre che da collezioni private.
www.palazzorealemilano.it

"MATISSE E IL SUO TEMPO"  a cura di Cécile Debray
PALAZZO CHIABLESE - Torino - da sabato 12 dicembre 2015 a domenica 15 maggio 2016 - orari vari
Promossa dal Comune di Torino -- Assessorato alla Cultura, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino e organizzata dal Centre Pompidou di Parigi, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group.
“Ho lavorato per arricchire la mia intelligenza, per soddisfare le differenti esigenze del mio spirito, sforzando tutto il mio essere alla comprensione delle diverse interpretazioni dell’arte plastica date dagli antichi maestri e dai moderni.” Henri Matisse,
Notes d'un peintre in “La Grande Revue”, 25 dicembre 1908 Matisse “l’ansioso, il follemente anioso” -¬ così lo descrive uno dei suoi amici divisionisti -- domina l’arte della prima metà del XX Secolo ed è considerato uno delle coscienze artistiche più affascinanti del Novecento. Sempre al centro di dibattiti, durante tutta la sua carriera è stato capogruppo dei fauves, osservatore critico del cubismo, discepolo di Signac, Renoir e Bonnard, rivale di Picasso, maestro d’accademia e infine precursore di un’arte che anticipa l’espressionismo astratto newyorkese. Con 50 opere di Matisse e 47 di artisti a lui coevi quali Picasso, Renoir, Bonnard, Modigliani, Miró, Derain, Braque, Marquet, Léger – tutte provenienti dal Centre Pompidou – la mostra “Matisse e il suo tempo” si prefigge di mostrare le opere di Matisse attraverso l’esatto contesto delle sue amicizie e degli scambi artistici con altri pittori.
Così, per mezzo di confronti visivi con opere di artisti suoi contemporanei, sarà possibile cogliere non solo le sottili influenze reciproche o le fonti comuni di ispirazione, ma anche una sorta di “spirito del tempo”, che unisce Matisse e gli altri artisti e che coinvolge momenti finora poco studiati, come il modernismo degli anni quaranta e cinquanta. Opere di Matisse quali Icaro (della serie Jazz del 1947), Grande interno rosso (1948), Ragazza vestita di bianco, su fondo rosso (1946) sono messe a confronto con i quadri di Picasso, come Nudo con berretto turco (1955), di Braque, come Toeletta davanti alla finestra (1942), di Léger, come Il tempo libero – Omaggio a Louis David (1948--1949)
Promossa dal Comune di Torino -- Assessorato alla Cultura, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino e organizzata dal Centre Pompidou di Parigi, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group,
La mostra curata da Cécile Debray conservatore Centre Pompidou. Dieci sezioni in mostra illustrano, secondo un percorso cronologico intercalato da approfondimenti tematici, le figure matissiane delle odalische -- come in Odalisca con pantaloni rossi del 1921 --; la raffigurazione dell’atelier, soggetto ricorrente nell’opera di Matisse ma che, negli anni bui della Seconda Guerra Mondiale, dà luogo a quadri stupefacenti a firma di Braque (L'Atelier IX, 1952--56) e Picasso (Lo studio, 1955); l’opera e il percorso di Matisse dai suoi esordi con Gustave Moreau (1897--99) fino alla sua scomparsa negli anni Sessanta e alle ultime carte dipinte e ritagliate.
Sponsor: Lottomatica e come sponsor tecnici Grandi Stazioni, Trenitalia, Coop, Canale Arte.
Con il supporto di La Rinascente.
 L'evento è consigliato da Sky Arte HD. Il catalogo è edito da 24 ORE Cultura -- Gruppo 24 ORE.
www.mostramatisse.it

Kirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi volesse darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può scriverci a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com,  entro la domenica precedente, specificando chiaramente la richiesta di segnalazione, provvederemo previa specifica selezione all'inserimento …