Kiri, continuano le segnalazioni in Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.
Per sognare con voi, di settimana in settimana, alcuni suggerimenti, piccoli e grandi, sia In che Off, selezionati sulla base delle vostre importanti indicazioni, in pieno kirostile, qualità libera da tutto e da tutti.
in merito al TEATRO
DEBUTTI
"Il
Majorana Show" di
Claudio Pallottini
Supervisione
artistica di Gigi Proietti - Regia di Marco Simeoli
TEATRO DEI SERVI - Roma - da martedì 10 a
domenica 29 maggio2016 - ore
21 da martedì a venerdì_ 17.30 e 21 sabato_17.30 domenica
Nel marzo del 1938 Ettore Majorana, il fisico più
geniale della generazione di Fermi, Bohr, Eisembergh e dei ragazzi di via
Panisperna, dopo aver espresso in due lettere il proposito di “suicidarsi”, e in un telegramma la decisione di non suicidarsi
più, si dilegua in maniera definitiva dalla storia, facendo perdere le sue
tracce e lasciando dietro di sé uno dei misteri più appassionanti e avvincenti
del ‘900.
Si è trattato di una scomparsa o di un suicidio? Ancora
oggi l’interrogativo rimane aperto e desta domande pressanti
sul ruolo della scienza e dei sui limiti. Domande che lo spettacolo scritto da
Claudio Pallottini pone in risalto riuscendo nella difficile impresa di far
ridere gli spettatori facendoli riflettere.
Sul
palco, trasformato nello studio di un talk show televisivo, si ricostruisce la
vicenda e la personalità di Ettore Majorana, in un divertentissimo gioco
teatrale che mescola commedia, cabaret, teatro di narrazione e documento, il
tutto rigorosamente sottoposto al filtro dell’ironia.
Un
caso storico scottante che, come ormai siamo abituati a vedere nella ritualità
televisiva, diventa un argomento da talk show.
Autore: Claudio
Pallottini - Supervisione artistica: Gigi
Proietti - Regia: Marco
Simeoli - Interpreti: Marco
Simeoli - Il conduttore; Edoardo Baietti - Segretario inetto e raccomandato; Sebastiano Colla - Enrico Fermi; Andrea Giuliano - Prof.
Doorfman, psichiatra; Stefano
Messina - Edoardo Amaldi;
Nicola D’Eramo
– Sen. Arturo
Bocchini, capo della Polizia fascista;
Claudio Pallottini - Prof. Ricci; Carlotta Proietti -
La cantante; Elena Lo Forte – La cantante; Cristina Pensiero – Felicia, velina; Andrea Bianchi- Il pianista - Coreografie: Stefano Bontempi e
Cristina Pensiero- Tema musicale:
Stefano Fresi
La voce di
Ettore Majorana è di Massimiliano
Giovanetti
www.teatroservi.it
"Tefteri, il libro dei conti in sospeso" Adattamento, regia e interpretazione di Angeroula Pitsaki
TEATRO PALLADIUM UniRomaTre –Roma – martedì 10 e mercoledì 11 Maggio
2016, ore 20.30
Angeroula Pitsaki
presenta al pubblico del teatro Palladium lo spettacolo Tefteri, il
libro dei conti in sospeso.
Il Tefteri è il libricino
dei conti, quello su cui al negozio di alimentari si segnano i debiti, i
crediti, i conti in sospeso; ed è il taccuino dell’emozionante viaggio
letterario che Vinicio Capossela intraprende nella Grecia di oggi, zavorra d’Europa,
esaminando gli effetti del terremoto finanziario sul presente malinconico di un
popolo che non si riconosce più. Il testo teatrale altro non è che la raccolta dei
punti cardine raccontati da Vinicio Capossela nel suo libro. Lo spettacolo
mostra e si interroga sulle conseguenze sociali ed economiche della crisi, a
partire dal suo significato etimologico: il verbo greco “krino” vuole dire separare, dividere, dunque scegliere, giudicare e
scegliendo impariamo a distinguere la verità e a dare senso alle nostre vite.
Si evidenzia così la necessità di ricollocare l’uomo,
l’anthropos, al centro dei nostri interessi, per non finire divorati
dall’isolamento egoistico in cui le dinamiche economico-sociali moderne ci
hanno relegato.
Il premiato testo di Vinicio Capossela, nel suo
adattamento teatrale, diviene una grande orchestra costituita da cinque
elementi fondamentali: la musica, la danza, il teatro di prosa, le video
proiezioni ed il teatro delle ombre che si fondono in unisono, condividendo
sentimenti come il dolore, la gioia, la disperazione, la perdita, l’amore. In particolare, il Rebetiko, genere musicale nato
a cavallo tra XIX e XX secolo, riassume ed esprime la quintessenza e
l’autenticità dello spirito della cultura greca attraverso un linguaggio
dirompente, diretto e veritiero.
Adattamento, regia e interpretazione: Angeroula Pitsaki - Realizzazione scenografie: Artesceno
Srl –Massimo Sergianni - Collaborazione
musiche: Ioannis Ntounas e Kostis Gardikis - Inciso verbale: Maurizio Boldrini - Voce di Karaghiosis: Giannis Dagiakos - Organizzazione: Annalisa Siciliano
www.teatro-palladium.it
"Come vi piace"
da William Shakespeare
da un’idea di Ilaria Testoni
adattamento Glenda Ray
William Shakespeare a 400 anni dalla morte è
ancora protagonista indiscusso della cultura mondiale; in questo storico
anniversario il Bardo è stato celebrato nei teatri, e non solo, di tutto il
mondo che hanno ridato vita ai suoi capolavori.
Per questa occasione anche Ilaria Testoni
rende omaggio al grande drammaturgo portando in scena una rilettura dell’opera Come vi piace,
attualizzandola e ambientandola nella Germania del 1933.
“Questa cosa che ho fatto per voi – ci dice
Shakespeare – prendetela come vi pare. So bene che ognuno vedrà questo mondo
che mostro a modo suo, e s’illuderà, forse, di capirlo e di poterlo spiegare.
Io sono casomai più vicino a chi non capisce. Non ho voluto che mostrarvi la
vita, guardata con occhio divertito o con occhio atterrito, la vita che non
capisco e non mi illudo di capire”
Come vi piace? Comico, tragico, grottesco,
giocoso, romantico? Parole vuote, promesse vane.
Se il pubblico non ne è divertito, commosso,
scosso, non vale la pena giocare al teatro, raccontare una storia, che sia un
po’nostra, che diventi vostra.
E’ solo fortuna o bravura?
Per questo una storia come le altre, d’amore e
di potere. Chi vince, il buono o il cattivo? Per Shakespeare la vita, sia nella
realtà che nella finzione, è più articolata, più ricca di sfumature. Perché
tutto il mondo recita una commedia, e la Fortuna svolge una parte determinante.
---
Germania, 7 aprile 1933. Come ci piace: Il
potere è simile a un cerchio nell’acqua, si allarga, si allarga, fin quando il
suo stesso ingrandirsi si risolve nel nulla.
Le storie di Shakespeare sono universali,
potrebbero appartenere a qualsiasi epoca, perché trattano i sentimenti di
uomini tra gli uomini, con passioni, amarezze e desideri di ogni tempo.
Qui la storia è ambientata in Germania, sul
nascere del nazismo, emblema di potere assurdo e crudele. E come in ogni
dittatura, l’arte ammaina la sua lacera bandiera, mettendo da parte i sogni.
Nella messinscena di Ilaria Testoni, lo spettacolo
diventa una storia di palcoscenico, dove gli attori di un cabaret tedesco sono
costretti a cercare altrove un luogo migliore dove poter vivere i loro sogni,
come fosse la foresta di Arden, luogo mitico e incontaminato. Ma questi
personaggi-attori si scontrano con la Storia e più che un’Arcadia troveranno la
realtà. Ma intanto, come vuole
Shakespeare, le coppie si formano, perché l’Amore è dietro l’angolo, a
sorprendere e riscaldare cuori doloranti.
E così, tra schermaglie d’amore e divertenti
equivoci si ristabilirà un nuovo equilibrio… fino all’arrivo del prossimo
malfattore.
Da William Shakespeare - da un’idea di Ilaria Testoni - adattamento Glenda Ray - regia: Ilaria
Testoni - Interpreti: Mauro
Mandolini, Laura Garofoli, Ilaria Amaldi, Camillo Marcello Ciorciaro, Barbara
Lo Gaglio, Roberto Di Marco, Michela Giamboni,
Paolo Benvenuto Vezzoso - scene:
Bruno Vitale - costumi: Cinzia
Ungaro - colonna
sonora: Ferdinando Nicci - coreografie: Ilaria
Amaldi - luci: Pietro
Sperduti
in
collaborazione con Associazione Le Perle di Novembre
"RAGAZZA IN ERBA" di Loris Di Pasquale e
Alessia Bellotto
TEATRO TRASTEVERE - Roma - mercoledì 11 maggio
2016, ore 21.00
SPETTACOLO EVENTO... DATA
UNICA
"La legge è la legge...La legge è la legge.
"La legge è la legge...La legge è la legge.
Ma che legge è ?!"
Monologo tragicomico.
Monologo tragicomico.
"......Cosa accadrebbe se vi
arrestassero il giorno più bello della vostra vita perché in possesso di 9 gr
di marjiuana ? E se da quel giorno iniziassero a trattarvi come una criminale?
E se poi la mente vi portasse indietro nel tempo, alle vecchie compagnie con le
quali avete iniziato a fumare? Al primo Capodanno con gli amici? A un fatto
doloroso che forse volutamente avevate rimosso? Ebbe forse potreste scoprire
che dietro a tutto questo c'è un grande complotto......"
Autori: Loris Di Pasquale e Alessia Bellotto - regia: Loris Di Pasquale - Attrice: Alessia Bellotto
Autori: Loris Di Pasquale e Alessia Bellotto - regia: Loris Di Pasquale - Attrice: Alessia Bellotto
"SACRO ROMANO GRA Narrazione urbana per voce e
suoni sul Grande Raccordo Anulare di Roma "
Un progetto di Nicolò Bassetti
Tratto e adattato dall'omonimo libro, Sacro romano Gra di Sapo Matteucci e
Nicolò Bassetti (ed. Quodlibet-Humboldt, 2013)
Teatro del campus di Cinecittà Studios – Roma - da
mercoledì 11 a domenica 15 maggio 2016, ore 20.30_dom ore 18.00
LIve project di e con Aldo Vinci Sound design di
Stefano Grosso Presentata in forma di studio a Venezia su invito del Mibact,
per la serata di chiusura della Biennale di Architettura 2014, l'azione
teatrale SACRO ROMANO GRA Narrazione urbana per voce e suoni sul Grande
Raccordo Anulare di Roma è pronta per il debutto a Roma. In scena al Teatro di
posa di Cinecittà Campus, proprio nel cuore di uno dei tanti quartieri toccati
dal racconto. Uno spettacolo nato dall'incontro di Aldo Vinci, interprete e
regista, con Nicolò Bassetti e Sapo Matteucci - gli autori del libro da cui è
tratto lo straordinario documentario di Gianfranco Rosi Leone d'oro a Venezia70
- e si avvale della preziosa collaborazione di Stefano Grosso, lo stesso sound
designer del film. Travel biografy, DJ Set, musica degli spazi, ritmo delle
visioni, cadenza delle parole, coreografia delle contrapposizioni umane e
architettoniche, SACRO ROMANO GRA è un viaggio sensoriale di luci e suoni
attraverso le emozioni di un percorso urbano contemporaneo. Al centro di tutto,
una consolle ed un attore, che da solo governa sound e racconto. “La cosa che
mi ha colpito di più alla lettura del libro” - racconta Aldo Vinci - “è stata
lo stile, immediatamente narrativo, che per deformazione professionale, mi
sentivo spinto a 'mettere in voce'. E laddove c'è qualcuno che racconta e
qualcun altro che ascolta, è senza dubbio teatro. La prima volta che, con gli
autori, abbiamo parlato della possibilità di una versione live del Progetto
SACRO GRA, ci siamo immediatamente trovati in accordo su un punto: cosa non
sarebbe stato. Non un reading letterario. Non teatro di narrazione. Non la
trasposizione drammaturgica del libro né tanto meno del film. I suoni sono
diventati la chiave di volta. Sono parte integrante della narrazione, sono
affabulazione anarchica, non imprigionata nella sintassi, nei vocaboli. Suoni reali
e suoni evocati dalle memorie individuali. La luce dei luoghi, la luce
rifrangente, la luce volgare. I suoni e la luce non si possono recitare. ” In
scena, si esplora la "circolarità" del viaggio, da Shakespeare ai
neomelodici, in sette tappe: Prologo dall'Enrico V di Shakespeare - Salotto popolare effervescente naturale - Avamposti del passato - Arte
del rammendo - Archètipi tiranni - Manutenzione dell'abbandono - Chiusura.
Il risultato è una navigazione universale tra le
maree della trasformazione urbana, nell'altrove quotidiano che circonda la
Capitale. Per gli antichi erano sacri i grandi fiumi, le montagne, tutto ciò
che l'uomo non riusciva a comprendere e a governare. Questa sacralità fatta di mistero, stupore e straniamenti è la stessa del Raccordo.
Un mondo straordinariamente reale, molto vicino e molto lontano da Roma.
www.npu.it
PROSEGUONO
"Donna
non rieducabile" di Stefano Massini
TEATRO ARGOT STUDIO - Roma - da martedì 3 a domenica 15 maggio 2016, ore 21.00_dom
ore 18.00
Memorandum teatrale su Anna
Politkovskaja
Si ringrazia la collaborazione artistica di Rosario Tedesco e la residenze
presso gli spazi : Ex Lavanderia e Rialto Sant’Amborgio di Roma e
l’Associazione Annaviva .
In
occasione dei 10 anni dalla morte della giornalista russa Anna Politkovskaja, Elena Arvigo torna all’ Argot Studio di Roma, dal 3 al 15 maggio 2016, con Donna
non rieducabile, memorandum teatrale su Anna Politkovskaja. Lo spettacolo è
prodotto dal Teatro delle Donne – centro
nazionale di Drammaturgia che mise
in scena per la prima volta nel 2007, a solo sette mesi dalla morte della
giornalista, il testo “Donna non
rieducabile dell’ autore e regista allora residente al teatro delle Donne,
Stefano Massini.
Donna non rieducabile è un memorandum immaginario ispirato ai
reportage di Anna Politkovskaja, nota per il suo impegno sul fronte dei diritti
umani, per i suoi reportage dalla Cecenia e per la sue critiche al Presidente
della Federazione Russa Vladimir Putin, assassinata Il 7 ottobre 2006,
nell’ascensore del suo palazzo, mentre stava rincasando. Il
testo è composto da una serie di
istantanee, “quadri”, che propongono esperienze, situazioni, atmosfere e stati
d’animo e accompagnano il pubblico in un viaggio nelle terre russe e cecene. Un
percorso tra i racconti della giornalista russa che l’attrice ripropone con
grande intensità e immedesimazione. Un monologo di forte impatto e attualità
in grado di stimolare il pubblico e far
riflettere sul tema della libertà di
stampa e la responsabilità del sapere. Questo spettacolo fa parte del progetto Le
imperdonabili, una serie di studi iniziato nel 2013 su figure di donne,
mitiche e reali, legate dal filo rosso della guerra, donne imperdonabili perché
testimoni scomode della realtà che le circonda. Donne che scelgono di non
tacere e resistere – resistere ed agire. L’atto giornalistico e l’atto poetico
diventano così simbolo e testimonianza di una resistenza del pensiero.
“Appena
ho letto Donna non rieducabile –
spiega la Arvigo - ho sentito che non si trattava di un testo
semplicemente da mettere in scena ma piuttosto di un progetto di studio, un viaggio per cercare di rimanere fedeli allo
spirito sia di Anna P. e di Stefano Massini che ha scritto il testo ispirandosi
a questi appunti disordinati ai margini
della vita in Russia. Ho iniziato
raccogliendo quanto più materiale possibile su Anna P. e sugli argomenti
di cui si occupava per cercare di capire meglio, di andare a toccare con mano.
Ed è proprio questo progetto di studio che vorrei portare in scena, non commuovere ma muovere e stimolare nello spettatore la sua responsabilità di
testimone, la necessità di informarsi, e cercare le proprie domande. La
regia di questo spettacolo non può mai
considerarsi chiusa ma è in continua evoluzione poiché anche il mio viaggio
continua e dunque muta la sua forma e si adatta alle nuove suggestioni”.
Accompagneranno
lo spettacolo una serie di iniziative e eventi quali letture, dibattiti e
presentazioni che si terranno presso il teatro nel corso delle due settimane di
programmazione. Il tema che unirà tutti gli eventi sarà quello del Testimone scomodo. L’intento è quello di
“aprire il palco” e attraverso la porta (unico elemento scenografico dello
spettacolo) accogliere il racconto di altre storie e testimonianze di questo
nostro tempo e offrire cosi un’occasione
di riflessione.
Autore: Stefano Massini - un progetto di
e con Elena Arvigo - video designer Andrea Basti -
produzione Il Teatro delle Donne - Centro Nazionale di Drammaturgia
---
- Giovedì 5 Maggio,
dalle 19.00, Giulia Morello presenterà il suo libro Sono innamorata di Pippa Bacca Chiedimi perché (ed. Castelvecchi)
- Venerdì 6 Maggio, si
svolgerà, dalle 18.30, prima dello spettacolo, il dibattito “Perche’ Anna oggi?” riflettendo su
alcune questioni come Che vantaggio può
avere veicolare questo tipo di storie
attraverso il teatro? Che cosa significa teatro civile?
- Sabato 7 Maggio, alle
18.30 Valentina Carnelutti e Stefano
Scherini presentano alcune letture tratte dal loro spettacolo Non ho niente da aggiungere, nato per
commemorare il naufragio di Lampedusa del 3 Ottobre.
- Domenica 8 maggio, dopo
lo spettacolo, sarà proiettato il documentario Grozny Blues - Nomination Swiss Film Award 2016 - di Nicola
Bellucci scritto insieme alla giornalista Lucia Sgueglia.
- Gli
eventi della seconda settimana saranno quasi interamente dedicati alla figura della giornalista e scrittrice Svetlana Aleksievich, Premio Nobel per
la letteratura nel 2015. Leggeranno alcuni estratti dalle Preghiera per Cernobyl e Ragazzi
di Zinco, Eva Cambiale e Carlo Orlando. Sono in via di
programmazione anche letture tratte da Ester H. - La resistenza del
pensiero, di Damiano D’Innocenzo monologo
dedicato alla scrittrice olandese Esther Hillesum di origine ebrea vittima della Shoah.
Ogni sera dopo lo spettacolo alcuni attori hanno accolto l’invito e hanno deciso di aderire
all’ iniziativa “PALCOAPERTO “ e leggeranno brani a loro piacere legati al
“Testimonescomodo”. Tra gli attori che hanno aderito all’iniziativa:
Alessandro Averone, Mimosa Campironi, Marzia Ercolani, Caterina Gramaglia,
Giuliano Scarpinato, Katia Nani, Giuliano Scarpinato, Alice Spisa, e altri in
via di definizione.
---
Lo spettacolo
aderisce alla campagna di Amnesty International “Verita’ per Giulio Regeni” e
al crowdfunding per la 22 esima edizione di
“Scena Sensibile” .
www.teatroargotstudio.com
"focus on #trilogiadelcontemporaneo" di Giancarlo Nicoletti
TEATRO COMETA OFF - Roma – da giovedì
5 a domenica 15 maggio – ore 21.00_dom ore 18.00
Dal 5 all’8 Maggio: Festa della Repubblica
Dal 12 al 15 Maggio: #salvobuonfine
Già rappresentati a Roma e nelle maggiori città italiane, i
tre lavori della Trilogia (#salvobuonfine”,
“Festa della Repubblica” e “Kensington Gardens”)
hanno riscosso un notevole successo di pubblico e critica, e ottenuto numerosi
riconoscimenti, fra cui la Selezione Premio “Dante Cappelletti”, il Premio di Drammaturgia Nazionale “DO.IT”, il Premio Speciale Drammaturgia
“Oltreparola 2015”, e ancora le fasi
finali di “Stazioni d’Emergenza –
Galleria Toledo” e del “Premio Teatro
Traiano”. I testi della Trilogia, inoltre, sono stati pubblicati nella
collana “Le Nebulose - Teatro” di ChiPiùNeArt
Edizioni.
"Festa
della Repubblica Cortocircuito Teatrale "- DRAMMATURGIA & REGIA
Giancarlo Nicoletti
2
Giugno. Una giornalista di cronaca nera e un intellettuale. Un’aspirante
showgirl, sua madre e un complottista illuminato. Il fascicolo con le prove
della trattativa Stato - Mafia. Il nipote del Presidente della Repubblica e due
mafiosi in missione. La lingua italiana non è nata a Firenze ma in Sicilia. Un
cantante e la moglie di un imprenditore scomparso. Un integerrimo Sottogretario
alla Cultura. Pezzi di cadavere nella buca delle lettere, poteri occulti, un
talent show per voci nuove. Il latino della Chiesa e il volgare medievale, la
babele dei dialetti, i video su Youporn. La comunicazione, la vita in
streaming, il linguaggio e la corsa al successo.
Con
Giancarlo Nicoletti - Valentina Perrella –
Claudia Portale – Alessandro Giova – Pierpaolo Saraceno - Luca Di Capua -
Cristina Todaro - Alberto Guarrasi - Silvia Carta - Diego Rifici - Alessandro Solombrino - SCENE
Giovanna Sottile - FOTO Luana Belli - GRAFICA
& VIDEO Paolo Lombardo - AIUTO REGIA Sofia Grottoli – Leonardo
Virgone - UFFICIO STAMPA Rocchina Ceglia - DISTRIBUZIONE E PROMOZIONE Altra Scena Art Management
-
RODUZIONE PlanetArts Collettivo Teatrale - DRAMMATURGIA E REGIA Giancarlo
Nicoletti
--
"#salvobuonfine
Istantanee Contemporanee" - DRAMMATURGIA & REGIA Giancarlo Nicoletti
Vincitore Premio Nazionale Drammaturgia
Contemporanea “DO.IT”
Selezione XI Edizione Premio “Dante
Cappelletti”
Premio Speciale Drammaturgia “CTAS
Oltreparola” XI Edizione
Finalista “Nuovo Premio Teatro Traiano”
Salvo
Buonfine ha ventun anni. Salvo Buonfine è bello, ambiguo, superficiale e cambia
una ragazza al giorno. Anita ama l’ordine; quando cresci un figlio da sola,
impari a gestirli bene, gli spazi della vita. Lorenzo è un giovane scrittore in
carriera; è colto, cosmopolita, profondo, ma ha capito bene come vanno le cose.
Clara cerca un senso ai suoi vent’anni, Dario fa ironia per esorcizzare le
paure, Enrico razionalizza per arginarle. Quando la scintilla di un legame
impossibile legherà Salvo a Lorenzo, le vite di tutti, con gli eventi
apparentemente indecifrabili che le compongono, non saranno più le stesse.
Con Riccardo Morgante - Luciano Guerra -
Valentina Perrella - Alessandro Giova - Chiara Oliviero e la partecipazione
amichevole di Antonello Angiolillo - FOTO Luana Belli - GRAFICA & VIDEO
Paolo Lombardo - ASSISTENTE alla REGIA
Martina Mattarozzi - SCENE Giulio Villaggio – Alessandra De Angelis
UFFICIO STAMPA Rocchina Ceglia - DISTRIBUZIONE E PROMOZIONE Altra Scena Art Management
- AIUTO REGIA Sofia Grottoli – Diego Rifici – Cristina Todaro - PRODUZIONE PlanetArts CollettivoTeatrale -
DRAMMATURGIA & REGIA Giancarlo Nicoletti
"ReFusi combatti l'ignorantezza!" di Roberta Skerl
TEATRO MANZONI - Roma - da martedì 19 aprile a domenica 15 maggio 2016, dal martedì al venerdì ore 21
(terzo giovedì di rappresentazione ore 17 e ore 21; quarto martedì di
programmazione ore 19), sabato ore 17 ed ore 21, domenica ore 17.30.
Una commedia dall'ironia trascinante ed al contempo
capace di rivolgere uno sguardo lucido, disincantato ed acuto alla società che
ci circonda, con tutte le sue piccole e grandi follie che mettono a repentaglio
il nostro equilibrio sempre più precario.
"reFusi" nasce dall'incontro di due
personalità femminili coraggiose, argute interpreti nei loro lavori precedenti
della realtà quotidiana di questo insensato universo: il testo denso di
intuizioni ed emozione di Roberta Skerl, drammaturga milanese dalla penna
particolarmente prolifica ed originale, incontra la regia appassionata ed
incisiva di Vanessa Gasbarri, capace di vestire ogni commedia di ritmo, energia
e sentimento.
"reFusi" segna il ritorno sul
palcoscenico di Saverio Marconi in una commedia brillante dopo un lungo
percorso di direzione registica costellato da innumerevoli successi (dal
"Pinocchio" con le musiche dei Pooh a "Cabaret", dalla
prima versione italiana del musical "Cats" firmata assieme a Daniel
Ezralow sino a "Grease" e al più recente "Frankenstein
Junior"); con lui sul palco un terzetto di irresistibili paladini della
commedia all'italiana: il poliedrico ed effervescente Fabio Avaro, l'impetuoso
spirito partenopeo di Enzo Casertano e l'imprevedibile simpatia di Maria
Lauria.
SINOSSI
I refusi sono gli errori di stampa e sono
l’ossessione di Rodolfo Marra (Saverio Marconi), che nella vita faceva il
correttore di bozze. Anche ora che non lo è più, gli strafalcioni che
continuamente vede sui libri e i giornali costituiscono per lui una ragione di
angoscia e tormento.
Ma in un momento di grave depressione, non sono più
solo gli errori di stampa ad agitarlo. Bensì tutti gli svarioni, le
incongruenze, le scorrettezze e insensatezze di questo folle mondo.
Il giorno in cui due inconsapevoli tecnici dei
citofoni (Fabio Avaro ed Enzo Casertano) suonano a casa sua per cambiargli
l’impianto, Rodolfo perde la testa. Sente il bisogno di sfogare con qualcuno la
propria pena e, armato di una pistola, prende in ostaggio i due poveretti e la
domestica ucraina (Maria Lauria) che gli fa le pulizie, poi.......
Pragma
srl _Autore: Roberta Skerl -Regia: Vanessa Gasbarri - Interpreti: Saverio
Marcon, Enzo Casertano, Fabio Avaro, Maria Lauria - Scene e costumi: Katia
Titolo -Disegno luci: Giuseppe Filipponio - Musiche a cura di Raffaello
Angelini - Assistenti alla regia: Olimpia Alvino, Alessandro Salvatori e
Stefano Starna
www.teatromanzoni.info
per le MANIFESTAZIONI
TEATRO STUDIO UNO - Sala Teatro e Sala Specchi - Roma - da giovedì 12 maggio a domenica 5 giugno 2016, ore 21.15_dom
ore 19.00
Torna
protagonista al Teatro Studio Uno “Non è un teatro per giovani – Scene Under 25”,
il progetto dedicato al dialogo e al confronto tra le giovani leve del teatro e
gli artisti affermati della scena contemporanea, con un focus sui lavori di sei
compagnie under 25.
Anche
quest’anno “Non è un teatro per giovani” si propone non solo di dare spazio
alle giovani compagnie ma essere un’occasione per creare relazioni e legami tra
le nuove formazioni e chi ha già vissuto sulla propria pelle l’esperienza di un
teatro per cui non si è mai abbastanza “adulti” per essere presi in
considerazione.
In
questa seconda edizione le compagnie selezionate si confronteranno con il
regista Dante Antonelli del Collettivo Sch,
vincitori del Roma Fringe Festival 2015 con lo spettacolo “FÄK FEK FIK – Le Tre Giovani” un riscrittura originale
del primo capitolo dei "Drammi Fecali" di Werner Schwab che li ha visti
vincitori anche dei premi: miglior drammaturgia
e migliore interpretazione alle tre attrici Martina Badiluzzi, Giovanna Cammisa
e Arianna Pozzoli.
Un artista giovanissimo della scena contemporanea che in
pochi mesi ha saputo conquistare l'attenzione di pubblico e critica con il suo
teatro fortemente attuale, energico e provocatorio, lavorerà con le compagnie
di “Non è un teatro per giovani” con il laboratorio SCHLAB - workshop breve due giorni
intensivi sabato 7 e domenica 8 maggio, in cui a partire da alcuni lavori di Werner Schwab si esploreranno
percorsi possibili di un teatro spoglio di spettacolo e carico della presenza
dell'attore su palco.
- Esporre;
spiegare se stessi è un lavoro: quindi incontra resistenze - Werner Schwab
Dal 12
maggio al 5 giugno gli artisti e compagnie under 25 selezionate andranno in
scena con il loro spettacolo nelle sale del Teatro Studio Uno.
QUESTA
SETTIMANA:
---- 12-15 maggio | Sala Teatro
regia Laura Nardinocchi
con Chiara De Concilio, Claudia Guidi, Ilaria Orlando,
Leonardo Bianchi, Livio Berardi, Nicole Petruzza
Il progetto nasce traendo ispirazione dalla suite per piano
di Musorgskij “Quadri da un’esposizione”, opera che prende vita dopo la morte
del noto pittore Hartmann, grande artista e amico del compositore russo. In
quell’occasione, tutti i suoi quadri vennero esposti in una mostra, la quale,
per l’appunto, ispirò Musorgskij nella creazione dell’opera. 15 quadri, 15
movimenti. Il dipinto, dal quale il progetto ha preso spunto è “La capanna
sulle zampe di gallina”. L’amicizia tra Musorgskij e Hartmann è stata
l’ispirazione per la scelta delle tematiche dello spettacolo. L’incapacità
dell’uomo di rimanere solo e di riuscire a sentir scorrere dentro di se
l’esistenza solamente se vicino ad un altro. Il collegamento diviene quindi
immediato, portando la mente a riflettere sul tema della solitudine umana. ----- 12-15 maggio | Sala Specchi
di e
con Lucia
Rea e Marta Salandri
Traendo ispirazione dai lavori di Tennesse Williams “La
ragazza di vetro” “Auto da fè”, “Saluti da Bertha” e “Lettera d’amore di Lord
Byron” Lucia Rea e Marta Salandri esplorano una riscrittura drammaturgica che
racconta di come due sorelle, Alva e Bertha, riescano a rimanere unite,
nonostante il susseguirsi incessante di vicende amare nella loro vita. Ciò che
le caratterizza è il loro rapporto che risulta divertente e a tratti folle,
attraverso i loro battibecchi e scontri quotidiani: Alva soffre di manie di
persecuzione e crede che tutti stenografino ogni cosa che dice, mentre Bertha
parla con dei ninnoli di vetro convinta che siano i suoi migliori ed unici
amici. Perciò con un passaggio temporale, che è raccontato da una parallela
drammaturgia musicale che va da Jhon Steel a Elvis Presley fino ad arrivare
alle Spice Girls (si parte dagli anni ’40 fino alla fine dei ‘90), viene
ripercorsa la vita di queste prima bambine, poi donne sempre più adulte, fino
alla loro vecchiaia.
www.teatrostudiouno.com
circa il MUSICAL
AMII
STEWART
In "LA VIA DEL SUCCESSO" di Tiziana D’Anella e
Lena Sarsen
Con SERGIO MUNIZ
TEATRO OLIMPICO - Roma - da martedì 3 a domenica 15
maggio 2016 ore 21.00_dom ore 18.00 - Riposo
5 e 9 maggio
Sarà una
star di calibro internazionale, la magnifica Amii Stewart, accompagnata dalle
straordinarie Lucy Campeti e Francesca Haicha Tourè, l’eccezionale interprete
de “La Via del Successo”, un classico musical americano.
Ventisei notissimi brani in programma, tra i
quali Listen, Think, I’m telling you, You can’t hurry love, Stop! In the name
of love, I feel good, Soul man, Joyful Joyful (The Supremes, Aretha Franklin,
Tina Turner, James Brown, Dreamgirls) vengono riportati in chiave moderna e
conditi di una robusta dose di r&b, soul e pop.
Come nella tradizione del musical, ampio
spazio è dedicato al balletto e alla grande orchestra dal vivo, che permettono
di trasmettere la contagiosa allegria e il ritmo trascinante delle canzoni,
lasciate rigorosamente in inglese. Il tutto condito da uno sfavillante
allestimento scenico, costumi scintillanti, e dai potenti mezzi illuminotecnici
e audiovisivi.
Questo spettacolo, è liberamente
ispirato alla carriera del gruppo vocale femminile statunitense "Diana
Ross & The Supremes", in auge negli anni '60, che grazie al team
produttivo della Motown Records, arrivarono con dodici singoli in vetta alla
classifica Billboard Hot 100 e alla classifica R&B. All’apice del loro
successo, a metà degli anni ’60, i media cominciarono a parlare di loro come
possibili rivali dei Beatles. Nel 1970 Diana Ross lasciò il gruppo per
intraprendere la carriera da solista, mentre le Supremes continuarono fino al
1977. Si sciolsero dopo una lunga carriera di quasi vent’anni di successo. Nel
maggio 1983 si riunirono in occasione di uno special televisivo per i
festeggiamenti dei venticinque anni della Motown Records. Quanto alla popolarità
mondiale la loro esperienza rese possibile per i futuri artisti di R&B e
afroamericani di arrivare ad un grosso successo discografico. La loro fama è
stata talmente smisurata che nel 1988 sono state inserite nella “Rock and Roll
All of Fame” e nella “Vocal Group Hall of Fame”. Nel 1994 gli è stata assegnata
una stella nella “Hollywood Walk of Fame”. La nostra storia richiama in più
punti la carriera di questo epocale gruppo femminile, inserendo dati
chiaramente riconducibili alla loro carriera. L’avvio si ha in una scuola di
musica di Detroit dove tre amiche, tre ragazze di colore, Karen, Mary e
Frenchie, fanno parte dello stesso gruppo di studi. Siamo fra gli anni 60 e 70,
hanno talento, e la loro ambizione è di mettere in scena uno spettacolo musicale.
Grazie ai contatti di Frenchie, riescono ad arrivare a New York per incontrare
Martin Thomas, il più importante manager di musica afroamericana, che crede
nelle loro innegabili doti vocali, ed organizza un concerto nel prestigioso
Saint James Theatre di New York. Presente alla serata ci sarà Roger Peterson,
presidente della Dolly Records, che le ingaggia per un contratto discografico.
Da qui, con una trasposizione di teatro nel teatro, si assisterà ai vari tour
di concerti delle tre ragazze, al percorso della loro carriera seguita
costantemente dal giornalista Alan Coleman, che le ospiterà anche nel suo
salotto televisivo, all’ascesa verso il proclamato successo. Il repertorio
musicale lo abbiamo scelto fra i maggiori successi soul e R&B. Parliamo
della cultura afroamericana, che ha dimostrato al mondo intero di avere una
propria identità influenzando all’epoca quasi un decennio, e che è rimasta nel
cuore e nella mente di tanti. Artisti come James Brown, Aretha Franklin, Marvin
Gaye, Tina Turner, Otis Redding e i successi delle stesse Supremes. Noi,
abbiamo partorito questa storia grazie all’amore e la passione per una colonna
sonora che ha accompagnato parte della nostra vita. Speriamo, di aver avuto
un’idea vincente…
Tiziana
D’Anella – Lena Sarsen
M & F
PRODUCTIONS_ AMII STEWART in
LA VIA DEL SUCCESSO di Tiziana
D’Anella e Lena Sarsen - con SERGIO MUNIZ - Musiche:
autori vari - Regia: Enzo Sanny - Arrangiamenti musicali: M° Marco Tiso - Coreografie: Stefano Vagnoli - Scene: Andrea Bianchi - Costumi: Martina Piezzo - Disegno luci: Massimo Tomasino - Disegno Audio: Sergio Barlozzi
CAST
ARTISTICO - Amii Stewart: Karen; Lucy Campeti: Mary; Francesca Haicha Touré: Frenchie; Will Weldon Roberson: Martin Thomas; Jean Michel Danquin: Roger Peterson – Frank; Sergio Muniz: Alan Coleman; Martina Gatto:
Betty – sarta - giornalist
4
ballerini e 12 elementi di orchestra dal vivo in scena
---
Tour:17
maggio Sanremo - 19 maggio Varese - 20 maggio Politeama Di Genova - 22 teatro
Verdi Di Montecatini
www.teatroolimpico.it
“Per
adesso … Basta così!” di e con Mauro Fratini
TEATRO COMETA OFF - Roma – da martedì 10 e mercoledì 11
Maggio – ore 21.00
Dopo la terza stagione di Stand Up
Comedy su Sky, in onda dal 9 maggio su Comedy Central, il comedian
dell'affermato gruppo Satiriasi, torna
sul palco con un nuovo one man show.
Quando tutto ti diventa stretto è
ora che cambi almeno qualcosa! Ma quali decisioni prendere per tornare
protagonisti, senza fare della propria vita una farsa? Troppo impegnati ad indignarci col mondo,
siamo comici nel puntellare con la nostra debolezza, una società che si sta
sgretolando.
Se riusciamo a ridere di questa
situazione oggettivamente drammatica, siamo all’inizio di una grande
rivoluzione, la nostra!
Il linguaggio crudo e i temi trattati
rendono Per adesso… basta così, uno
spettacolo rigorosamente vietato ai minori di 16 anni.
Autore,
regista ed interprete: Mauro Fratini
rispetto al TEATRO PERFORMATIVO
"PERAspera PreView / evento di anteprima del festival di arti performative
perAspera"
Parco
della Montagnola - TENSOSTRUTTURA SPAZIO VERDE - Bologna - venerdì 13 maggio 2016, ore 20.00
Torna l'evento di
anteprima del festival perAspera, con teatro
performativo e performance audiovideo ad ingresso libero in Montagnola.
In
attesa della nuova edizione del festival perAspera – la piattaforma in cui da 9
anni si incontrano performing art, danza, teatro, musica ed installazioni
contraddistinti dalla contemporaneità dei linguaggi il pubblico potrà fruire di
una anticipazione delle atmosfere e delle proposte che a giugno e luglio si
svilupperanno tra Bologna e altri diversi luoghi della Città Metropolitana.
I
linguaggi espressivi scelti per l'evento di anteprima del festival perAspera
non sono casuali, dal momento che i
lavori presentati sono stati prodotti all'interno dell'Accademia Invernale collegata al
festival, ed in particolare nei percorsi di teatro performativo, computer music e video per
la performance live.
Questi due ultimi percorsi confluiranno nella
performance di live electronics e
analog visual processing “≠
dual-diversity”, ideata dal
musicista e compositore Vincenzo Scorza e dalla visual artist Antonietta
DiCorato.
Per
il teatro performativo, invece, il regista e drammaturgo Ennio Ruffolo
presenterà “MATCH/POINT”.
L'anteprima di perAspera ripercorre e
anticipa in forma breve la struttura che da sempre caratterizza il festival: i lavori – brevi – saranno infatti presentati
in successione, con un intermezzo tra i due per permettere il cambio
palco e, soprattutto, di godere della socialità di una sera di primavera nel
Parco della Montagnola, luogo che da tre anni viene scelto per ospitare le
preview del festival, come segno di continuità
con i percorsi formativi dell'Accademia Invernale che nasce proprio da
perAspera, in una trasmutazione del momento performativo in percorso
formativo rivolto al territorio.
- L'evento è ingresso libero -
- L'evento è ingresso libero -
In diversi momenti il team del festival
sarà a disposizione del pubblico per dare anticipazioni e informazioni e per
raccogliere suggestioni e proposte sulla nona edizione del festival che dal
2008 accoglie forme spettacolari di innovazione, con una particolare attenzione
alle nuove formazioni di ricerca artistica e a tutti gli aspetti di drammaturgia
contemporanea presenti in diverse forme espressive: dal teatro alla danza,
dalla performance alla musica, dalla videoarte alle installazioni, promuovendo
intersezioni inedite tra le diverse discipline e campi di interesse.
Teatro performativo
>>>>>>>>>MATCH/POINT
Macellerie Pasolini affronta la performance come
uno scontro di tennis.
Per ogni performer, il partner è un compagno di doppio ma anche un avversario al di là della rete.
Ogni set ha un suo preciso tempo e ogni palla si sviluppa in un esatto luogo performativo.
La finale si giocherà al meglio delle cinque partite.
Per ogni performer, il partner è un compagno di doppio ma anche un avversario al di là della rete.
Ogni set ha un suo preciso tempo e ogni palla si sviluppa in un esatto luogo performativo.
La finale si giocherà al meglio delle cinque partite.
Da Ennio Ruffolo
per i performer: Emi Impalà, Annalisa Lucenti, Patrizia Pidalà, Francesco Tabanelli, Simona Vallorani,
per i performer: Emi Impalà, Annalisa Lucenti, Patrizia Pidalà, Francesco Tabanelli, Simona Vallorani,
e la partecipazione speciale di Natalia Mazer
Suoni: Francesco Tabanelli
Suoni: Francesco Tabanelli
>>>>>>>>
Performance A/V - live electronics & analog visual processing
≠ dual-diversity
La performance ≠ dual-diversity nasce dall’incontro di due distinti percorsi -
audio e video - gemellati da suggestioni comuni: la realtà riprodotta (e quindi
combinata e controllata) è esattamente lo specchio della realtà? Ciò che
percepiamo sensorialmente (e quindi sinteticamente) è esattamente ciò che è
nella realtà oppure si tratta solo di phantasmata?
È possibile dominare una realtà ri-prodotta (e quindi controllarla)? La
combinazione simultanea dei due segnali indipendenti (suono e luce) genera in ≠
dual-diversity un terzo segnale
risultante che ha una sua unicità nello spazio e nel tempo. Quante sono le
combinazioni in gioco?
Ideazione e cura: Vincenzo Scorza e Antonietta
Dicorato
Realizzazione e performance:
Marzia Avallone,
Davide Baldazzi, Riccardo Bonfiglioli, Ambra Castagnetti, Salvo Cataudella,
Teresa Colliva, Antonietta Dicorato, Federica Giacomini, Alessandro Gregori,
Vincenzo Scorza, Germain Torrealba.
www.perasperafestival.org
www.perasperafestival.org
in merito alle SERATE CON OSPITI
"apeRIVER"
by River
Thursday is the new
Saturday
Pink Thursday
CASSANDRA DE ROSA(from
Amici), LUCE (from The Voice)
& CLAIRE AUDRIN (from XFactor)
con la partecipazione
speciale di
VINCENZO DE LUCIA nelle vesti di Maria De Filippi
Un
giovedì in rosa per il primo apeRIVER di Maggio
MARMO - Roma - giovedì 12 maggio 2016, dalle 19.00
Torna apeRIVER con un programma
tutto al femminile, che vedrà protagoniste le talentuosi voci di Cassandra De
Rosa, Luce e di Claire Audrin,
seguite dall'occhio attento di una Maria
De Filippi, interpretata con ironia e originalità, dal caratterista partenopeo
Vincenzo De Lucia. All'ingresso (che continua a rimanere gratuito), il pubblico sarà accolto
dai giovanissimi River Boys,
che, come sempre, distribuiranno lecca
lecca a forma di cuore, ormai un simbolo indiscusso di questo aperitivo eterofriendly.
E' una notte di maggio che profuma d'estate, quella del 12
maggio da Marmo, dove ritroviamo uno speciale apeRIVER di rosa vestito, con un appuntamento
costellato da tre giovani interpreti femminili che delizieranno il giardino
di Piazzale del Verano. Accolta da Giusva,
volto dell'aperitivo dedicato a River
Phoenix (oltre che delle notti arcobaleno firmate GIAM e Gayvillage),
ritroviamo CASSANDRA DE ROSA, classe '86,
talentuosa e determinata protagonista di Amici 7, programma che la porta
all'attenzione del grande pubblico, a cui segue la pubblicazione del suo primo Ep. Dopo un periodo di grande attività
si trasferisce in America, dove lavora al suo nuovo album ancora in
lavorazione, dal titolo Finding You, un album pieno di energia che diviene
subito parte della colonna sonora di On Air, film nelle sale dallo scorso marzo. Sarà poi LUCE, con il suo brano d'esordio L'illusionista (uscito il 20 aprile scorso), ad illuminare l'atrio dell'ex
marmeria san lorenzina, con la
sua voce, recente scoperta di The Voice of Italy, che la porta all'attenzione
dell'etichetta Bullish Records con cui inizia un percorso discografico
importante, grazie anche al sostegno di Antonio Marsano e Michele Giardina,
oltre che con gli arrangiamenti di Gianni Errera. La giovane voce è già nota al grande schermo, grazie alle
partecipazioni a trasmissioni come Lo
Zecchino d'Oro nel 2004 e Ti Lascio una Canzone nel 2008. A seguire troveremo ancora CLAIRE AUDRIN, talentuosa cantante
che, dopo essere passata per Xfactor,
con il duo acustico A&K, ha aperto i concerti di artisti come Ron e Nicolò Fabi.
Nel 2015, Claire – i cui interessi spaziano da Avril Lavigne ai Mumford &
Sons, passando per Ed Sheeran - ha realizzato il suo primo EP di brani inediti,
prodotto grazie al supporto dei follower del suo canale Youtube e tramite il
crowdfunding. Attualmente è al lavoro sul suo disco d'esordio.
Vincenzo
De Lucia, artista molto amato dal pubblico
arcobaleno per le interpretazioni dei personaggi femminili della tv (da Barbara
D'Urso a Mara Venier), porterà in scena una esilarante versione di Maria De
Filippi, che coinvolgerà, oltre ai RiverBoys anche il pubblico di Marmo.
La colonna sonora della serata sarà
selezionata, nella prima parte, da River,
autore di una playlist very pop. Dopo il momento live, invece, salirà in
consolle un tuffatore professionista: il giovane dj Dive. Sullo schermo del locale, invece, sarà proiettato in loop
un altro film cult per la comunità Glbt: “Le Fate Ignoranti”.
E' il giovedì più friendly che ci sia, in ogni senso, che
ha ospitato cantanti, attori, giornalisti. In questa prima stagione, sul palco
di apeRIVER, sono saliti, per un'esibizione rigorosamente dal vivo i cantanti: Virginio, Verdiana Zangaro, Roberta
Pompa, Simonetta Spiri, Greta Manuzi, Aba, Davide Papasidero, Dario Guidi, Andrea Maestrelli, Belaid, Mirko Oliva, Chiara Dello Iacovo, Arianna
Alvisi, Manuel Foresta, Giuseppe Salsetta, Marco De Vincentiis, Daév, Andrea
Orchi, Machella, Federico Baroni, Kaligola, Roberta Carrese, Machella, Andrea
Di Donna, Valerio Romagnoli, Frank Polucci, Andrea Riccardi, Licia Missori,
Diego Conti. Spazio anche agli attori, come Michela Andreozzi, Max Vado, Vincenzo De Lucia (che ha imitato
Maria de Filippi e Barbara D'Urso),
Paola Pessot, Gioia Salvatori e il suo “Cuoro”, il cast di “Siamo
tutti gay”, Fabio Vasco
diretto da Giovanni Franci (in
una pillola originale da “Matteo Diciannove, Quattordici). Le
interviste-spettacolo hanno visto come protagonisti Fabio Canino e Franca
Leosini, personaggio cult della comunità gay. Tanti gli ospiti visti tra il pubblico di questo aperitivo: Mara Venier, Jerry Calà, Roberta Scardola,
Gianclaudio Caretta, Beppe Convertini, Leiner e i Dear Jack.
L'obiettivo del giovane fotografo Marco
Portanova cattura ogni giovedì il pubblico in fotoricordo.
www.marmomusicbar.it
per L'ARTE
INAUGURAZIONI
"[T]ESSERE" di #GiovanniPalmieri
PERSONALE
PITTORICA
Curatrice:
Maria Rita Ursitti - Organizzazione:
Andrea Alessio Cavarretta /Kirolandia corrente culturale/
NAT
di Natalia Rinaldi - Roma - dal 14 Maggio al 12 Giugno 2016 - orari di apertura dello store
Vernissage: Sabato 14 Maggio 2016, ore 18.30
Il vernissage è accompagnato dal finger food curato da Cookinart
di Lucia D'Aloisio Mayo.
"Ogni
attimo è legato ad un altro, ogni pensiero, ogni idea, ogni emozione, ogni
tratto, ogni tassello di vita, come le trame di un tessuto intrecciato nel suo
infinito divenire..."
Giovanni
Palmieri
Giovanni Palmieri
incontra il pubblico con TESSERE, la sua nuova mostra. A tre anni dalla sua
prima personale pittorica, Giovanni Palmieri elabora con TESSERE un nuovo concetto
per ridefinire attraverso la sua arte collegamenti emotivi, descrittivi,
rappresentativi dell'essere.
TESSERE trame e
comporre TESSERE attraverso acrilici su tela di vari formati, completamenti
dell'equilibrio, riempimenti attraverso tratti e colori; tasselli, percorsi,
distanze che si ricongiungono, tanto da divenire parti di nessi, elementi di un
tutto sempre ridefinibile.
Un incontro particolare
di idee per la nuova personale di Giovanni Palmieri anche nella scelta della
prima location, infatti ad ospitare i dipinti è lo store NAT di Natalia Rinaldi
che apre le porte all'artista dando così lustro all'esposizione intenta a fondersi
con le eccezionali creazioni di moda al maschile della famosa stilista.
L'organizzazione
della mostra è della corrente culturale KIROLANDIA
con la direzione di Andrea Alessio Cavarretta, la curatrice è Maria Rita Ursitti, a loro è anche
affidata la particolare presentazione con letture della serata inaugurale.
TESSERE proseguirà
il suo percorso nel mese di Settembre a Napoli,
città natale dell'artista.
Curatrice:
Maria Rita Ursitti - Organizzatore: Andrea Alessio Cavarretta /KIROLANDIA
corrente culturale (in fridaartes sezione artistica)/ - Allestimenti store: Maurizio Carrara designer - Food&Beverage vernissage: Cookinart di
Lucia D'Aloisio Mayo - Media partner: La Nouvelle Vague Magazine - Fotografia e
grafica: Federica Flavoni - Hair Stylist dell'artista: Lara del Zio (Camp 2,
Via Margutta, Roma)
Si
ringraziano anche Claudio Zocchi, Marco Ballanti, Germana Cantella, Antonella
Molvetti, Manuela Vitali, Alessandro Ientile, Silvia Elisabetta Cangelosi.
www.nataliarinaldi.it
PROSEGUONO
"BARBIE. THE ICON " a cura di Massimiliano Capella
COMPLESSO
DEL VITTORIANO - ALA BRASINI - Roma - da venerdì 15
Aprile a domenca 30 Ottobre 2016, vari
orari
Barbie as Marilyn, 1997 © Mattel Inc. |
The Icon che, appena conclusasi al MUDEC – Museo
delle Culture di Milano, arriva a Roma al Complesso del Vittoriano.
Nella sede romana la mostra, prodotta da Arthemisia
Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE in collaborazione con Mattel, curata da
Massimiliano Capella, si è arricchita di nuovi prestiti dalla serie Barbie
Fashionista, tra cui i modelli Curvy, Tall e Petit, che riproducono le diverse
corporature femminili, e le wedding dolls della Coppia Reale inglese William e
Catherine.
Barbie. The Icon racconta l’incredibile vita di
questa bambola che si è fatta interprete delle trasformazioni estetiche e
culturali della società lungo oltre mezzo secolo di storia, ma - a differenza
di altri miti della contemporaneità che sono rimasti stritolati dal passare del
tempo - ha avuto il privilegio di resistere allo scorrere degli anni e
attraversare epoche e terre lontane, rappresentando oltre 50 diverse
nazionalità, e rafforzando così la sua identità di specchio dell’immaginario
globale.
Dal giorno in cui ha debuttato al New York
International Toy Fair, esattamente il 9 marzo 1959, Barbie ha intrapreso mille
diverse professioni. È andata sulla luna, è diventata ambasciatrice Unicef e ha
indossato un miliardo di abiti per 980 milioni di metri di stoffa. Soprattutto
Barbie è cambiata con lo scorrere del tempo, non solo delle mode o della moda,
e si è trasformata per essere sempre al passo con il mondo. Ed è diventata una
vera e propria icona.
Il percorso espositivo è studiato per offrire
diversi livelli di lettura: alle informazioni di approfondimento storico e
culturale per il pubblico adulto, si affiancano postazioni pensate per i bambini
che, attraverso una serie di attività coinvolgenti, potranno approfondire la
storia di Barbie.
www.ilvittoriano.com
"Alphonse Mucha" a cura di
Tomoko Sato
Alphonse Mucha Le stagioni: Estate - 1896 - Serie di quattro pannelli decorativi - Litografie a colori, 103x54 cm ciascuna © Mucha Trust 2016 |
Alphonse Mucha (1860-1939) è stato uno degli artisti più celebri dell’Europa a cavallo tra ‘800 e ‘900: combinando immagini di donne seducenti a composizioni e layout tipografici innovativi creò originalissimi manifesti. Nacque così un nuovo genere di arte visiva fiorito nella Parigi della Belle Époque. Lo stile Mucha venne a indicare ben presto tutta una serie di opere grafiche e oggetti decorativi che arredavano le case dei cultori dell’arte a Parigi e in altri Paesi, diventando un’icona dell’Art Nouveau. Nel 1904, durante una visita negli Stati Uniti, i mass media salutarono in Mucha il più grande artista decorativo del mondo.
Mentre nel contesto dell’arte internazionale aumentava la sua fama, in Mucha crebbe forte il desiderio di contribuire all’indipendenza politica delle Terre ceche e delle vicine regioni slave divise per secoli dalle potenze coloniali. Al di là di un’opulenza di facciata e di una visione modernista espresse dall’Esposizione universale di Parigi del 1900, nell’Europa centrale e orientale le tensioni politiche montavano. Mucha credeva nell’universalità dell’arte, nel suo potere d’ispirazione e di comunicazione, auspicando la creazione di un’unione spirituale dei popoli slavi e, in ultima analisi, di tutto il genere umano. L’artista sognava un mondo migliore, dove le minoranze etniche di qualsiasi background culturale avrebbero potuto vivere in armonia senza subire le minacce delle nazioni più potenti. L‘amore di Mucha per la propria terra e per gli ideali utopici si manifesta nel suo capolavoro, l’Epopea slava (1911-28).
Sotto l’egida dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano e con il patrocinio della Regione Lazio, la prima grande retrospettiva dedicata a Roma all’artista ceco Alphonse Mucha è organizzata e prodotta da Arthemisia Group in collaborazione con la Fondazione Mucha.
Curata da Tomoko Sato, la mostra si compone di oltre 200 opere tra dipinti, manifesti, disegni, opere decorative, gioielli e arredi, che concorrono a ripercorrere l’intero percorso creativo del massimo esponente dell’Art Nouveau.
L’evento vede come sponsor Generali, special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia e media partner Vogue Italia.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Il catalogo è edito da Skira per Arthemisia.
Immagine a corredo: Alphonse Mucha Le stagioni:
Estate - 1896 -
Serie di quattro pannelli decorativi - Litografie a colori, 103x54 cm
ciascuna © Mucha
Trust 2016
www.ilvittoriano.com
"I Macchiaioli. Le
collezioni svelate" curata da Francesca Dini
CHIOSTRO DEL BRAMANTE - Roma - da mercoledì 16 marzo a domenica 4
settembre 2016, tutti i giorni
dalle ore 10.00 alle 20.00 , sabato e
domenica 10.00-21.00
Cristiano Banti, Ritratto della figlia Alaide. Olio su tavoletta, 30x42 cm. Collezione privata |
La mostra I Macchiaioli. Le collezioni svelate apre
al Chiostro del Bramante di Roma dal 16 marzo e ha il pregio di presentare al
pubblico per la prima volta importanti dipinti dei Macchiaioli e non solo,
collocandoli nel contesto delle antiche collezioni che in origine li
ospitarono.
Le opere che appartenevano a grandi collezioni del
passato - come quella di Cristiano Banti, Diego Martelli, Rinaldo Carnielo,
Edoardo Bruno, Gustavo Sforni, Mario Galli,Enrico Checcucci, Camillo Giussani,
Mario Borgiotti - oggi sono confluite per lo più in collezioni private e
rappresentano un nucleo inedito del più importante movimento pittorico italiano
del XIX Secolo.
In mostra oltre 110 opere che rappresentano la
punta di diamante di ricchissime raccolte di grandi mecenati dell’epoca,
personaggi di straordinario interesse, accomunati dalla passione per la
pittura, imprenditori e uomini d’affari innamorati della bellezza, senza i
quali oggi non avremmo potuto ammirare questi capolavori. Talvolta donate dagli
autori stessi e più spesso acquistate per sostenere gli amici pittori in
difficili momenti, queste opere - in grado di assecondare il piacere estetico e
arricchire le più grandi quadrerie - sono diventate capolavori ricercati anche
dai grandi intenditori d’arte dei nostri giorni.
In un percorso di 9 sezioni - ciascuna intitolata
alla collezione di provenienza - il visitatore ha la possibilità di scoprire i
Macchiaioli, il movimento pittorico più importante dell’Ottocento italiano e il
clima storico che fa da sfondo alla vicenda di questi artisti, oltre ai temi, ai
contenuti e ai personaggi di questo rivoluzionario movimento: si potranno
ammirare opere quali Il Ponte Vecchio a Firenze (1878 ca.) di Telemaco
Signorini - fortunosamente recuperato da Borgiotti sul mercato inglese: un
capolavoro non più visto da decenni -, Il giubbetto rosso(1895) di Federico
Zandomeneghi, Marcatura dei cavalli in Maremma (1887) e Ciociara (Ritratto di
Amalia Nollemberg) del 1881 ca. di Giovanni Fattori, Place de la Concorde(1875)
e Campo di neve (1880 ca.) di Giuseppe De Nittis, accanto al Ritratto di Alaide
Banti in giardino (1875 ca.) di Cristiano Banti, Cucitrici di camicie rosse
(1863) diOdoardo Borrani, Sforni in veranda che legge (1914 ca.) e il Ritratto
della moglie Isa (1902 ca.) di Oscar Ghiglia.
In mostra, dunque, anche opere a cavallo tra
Ottocento e Novecento che raccontano come le conquiste formali e concettuali
dei Macchiaioli furono recepite e sviluppate dalle successive generazioni di
pittori.
La mostra vede come sponsor Generali Italia. L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
La mostra vede come sponsor Generali Italia. L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Il
catalogo è edito da Skira.
Immagine
a corredo: Cristiano Banti, Ritratto della figlia
Alaide. Olio su tavoletta, 30x42 cm. Collezione privata
www.chiostrodelbramante.it
"Correggio e
Parmigianino. Arte a Parma nel Cinquecento" a cura di David Ekserdjian
SCUDERIE DEL QUIRINALE – Roma – da sabato 12 marzo a
domenica 26 giugno 2016, orari vari.
Attraverso una selezione di capolavori provenienti
dai più importanti musei del mondo, la mostra mette a confronto i percorsi di
due astri assoluti del Rinascimento italiano, Antonio Allegri detto Il
Correggio (1489-1534) e Francesco Mazzola detto Il Parmigianino (1503-1540).
Grazie al formidabile talento di questi due artisti, la città di Parma divenne
all’inizio del XVI secolo un centro artistico in grado di competere a pieno
titolo con le grandi capitali dell’arte italiana come Roma, Firenze e Venezia.
Correggio si recò a Parma solo alla fine degli anni
Dieci del Cinquecento, quando era già all’apice della carriera, e vi rimase per
il resto della sua vita. Con l’intento di esaminarne l’intero percorso
artistico, sono stati selezionati in mostra circa venti dipinti che
sottolineano opportunamente non solo la straordinaria carica emotiva e la gamma
di sentimenti espressi dal Correggio pittore di immagini religiose, ma anche le
sue opere di soggetto mitologico, che ebbero un’enorme influenza sugli artisti
successivi, dai Carracci, a Watteau, fino a Picasso.
Si potranno ammirare capolavori come la Madonna
Barrymore (Washington, National Gallery of Art), il Ritratto di dama (San
Pietroburgo, Museo Statale dell’Ermitage), Il martirio di Quattro santi (Parma,
Galleria Nazionale); Noli me tangere (Madrid, Museo del Prado), La Scuola di
Amore (Londra, National Gallery); Danae (Roma, Galleria Borghese).
Quanto a Parmigianino, la cui carriera lo vide
attivo anche a Roma e a Bologna, il numero di dipinti esposti sarà all’incirca
lo stesso, ma accanto a quelli di soggetto religioso e mitologico, l’accento
sarà posto anche sugli spettacolari risultati ottenuti nel genere del ritratto.
Una ampia selezione di opere su carta metterà in evidenza la profonda diversità
del loro approccio alla pratica del disegno: quello sostanzialmente funzionale
di Correggio sarà accostato alla produzione incomparabilmente più ricca e varia
di Parmigianino, artista mosso da un bisogno quasi ossessivo di disegnare. Tra
i capolavori presenti in mostra si ricorda la grandePala di Bardi, prima opera
realizzata dall’artista all’età di sedici anni, il monumentale San Rocco
dipinto per la Basilica di San Petronio a Bologna, la Conversione di Saulo
(Vienna, KUnsthistorisches Museum); la Madonna di San Zaccaria (Firenze,
Gallerie degli Uffizi); la celeberrima Schiava turca della Galleria Nazionale
di Parma e la cosiddetta "Antea", tra i ritratti più sofisticati e
misteriosi di tutto il Cinquecento.
Oltre a Correggio e Parmigianino, che naturalmente
saranno i protagonisti dell’evento espositivo, la mostra include anche dipinti
e disegni di altri quattro artisti meno celebri ma non meno talentuosi della
cosiddetta Scuola di Parma – Michelangelo Anselmi, Francesco Maria Rondani,
Girolamo Mazzola Bedoli e Giorgio Gandini del Grano – a dimostrazione del fatto
che uno degli effetti più notevoli della presenza a Parma di Correggio e
Parmigianino fu proprio l’emergere di una cerchia di allievi e discepoli.
A cura di
David Ekserdjian
Immagine
a corredo: Parmigianino (Francesco Mazzola), Ritratto di giovane donna detta
"Schiava turca" (particolare). Parma, Galleria Nazionale.
Su
concessione del Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo –
Polo Museale dell’Emilia Romagna. E’ vietata la duplicazione o riproduzione con
qualsiasi mezzo.
www.scuderiequirinale.it
Street Art - Banksy &
Co.
PALAZZO
PEPOLI - Museo della Storia di Bologna - Bologna - da
venerdì 18 marzo a domenica 26 giugno 2016, vari irari
Sul finire degli anni Sessanta del ‘900, nuove
pratiche artistiche urbane sono apparse in diverse città del mondo occidentale,
con l’intento di ridefinire la nozione di arte nello spazio pubblico. Sotto
l’etichetta street art, riuniamo oggi diverse forme di arte pubblica
indipendente, che riprendendo i codici della cultura pop e del graffittismo,
utilizzano il dialogo tra la strada e il web per dare vita a forme decisamente
innovative. Dopo dieci lustri, il fenomeno socio-culturale del graffitismo
urbano ha guadagnato una rilevanza unica nel panorama della creatività
contemporanea: le opere di artisti come Banksy hanno invaso le maggiori città
del mondo, e dagli anni Ottanta a oggi la stessa Bologna si è affermata come
punto di riferimento per molti artisti - da Cuoghi Corsello a Blu, passando per
Dado e Rusty - che hanno scelto proprio la città Felsina per lasciare il loro
segno sui muri. Dal 18 marzo al 26 giugno 2016 questa forma d’arte è raccontata
nella sua evoluzione, interezza e spettacolarità nelle sale di Palazzo Pepoli -
Museo della Storia di Bologna con una grande mostra intitolata Street Art -
Banksy & Co. L’evento porterà inoltre per la prima volta in Italia la
collezione del pittore statunitense Martin Wong donata nel 1994 al Museo della
Città di New York, presentata nella mostra City as Canvas: Graffiti Art from the
Martin Wong Collection, a cura di Sean Corcoran curatore di stampe e fotografie
del Museo. Come mostra dentro la mostra, la sezione vuole individuare la New
York del 1980, nella quale si potranno ammirare lavori dei più grandi graffiti
writers e street artists statunitensi come Dondi White, Keith Haring, e Lady
Pink. La mostra, prodotta e organizzata da Fondazione Cassa di Risparmio in
Bologna, Genus Bononiae. Musei nella città e Arthemisia Group, curata da Luca
Ciancabilla, Christian Omodeo e Sean Corcoran, intende spiegare il valore
culturale e l’interesse artistico della street art. Il progetto nasce dalla
volontà del Professor Fabio Roversi-Monaco, Presidente di Genus Bononiae, e di
un gruppo di esperti nel campo della street art e del restauro con l’obiettivo
di avviare una riflessione sui principi e sulle modalità della salvaguardia e
conservazione di queste forme d’arte. Il progetto di “strappo” e restauro, una
sperimentazione condotta dal laboratorio di restauro Camillo Tarozzi, Marco
Pasqualicchio e Nicola Giordani su alcuni muri bolognesi di Blu - uno dei dieci
street artists migliori al mondo come riporta una classifica del The Guardian
del 2011 -, quali il grande murale delle ex Officine di Casaralta (Senza
titolo, 2006) e il murale della facciata delle ex Officine Cevolani (Senza
titolo, 2003) destinati altrimenti alla demolizione, è parso come un’occasione
propizia per una mostra che vuole contribuire all’attuale dibattito
internazionale: da anni, infatti, la comunità scientifica pone l’attenzione sul
problema della salvaguardia di queste testimonianze dell’arte contemporanea e
della loro eventuale e possibile
“musealizzazione” a discapito dell’originaria
collocazione ma a favore della loro conservazione e trasmissione ai posteri. La
mostra Street Art - Banksy & Co. racconta per la prima volta le influenze
sulle arti visive che la street art ha avuto e continua ad avere, passando per
quell’estetica che nacque a New York negli anni ‘70 grazie alla passione per il
lettering e il name writing di giovani dei quartieri periferici della città.
Espone le opere di autori associati al graffiti writing e alla street art, per
creare lungo il percorso le assonanze tra le diverse produzioni e spiegare il
modo in cui sono state recepite dalla società. Il patrimonio artistico è
protagonista dell’inedita esposizione ospitata a Palazzo Pepoli, che con la sua
corte coperta riproduce quella che potrebbe essere una porzione di città, luogo
ideale per raccontare una tappa importante della storia di Bologna. Il fine
utopistico e l’intento sono proteggere e conservare questa forma d’arte e
portare le attuali politiche culturali a riconoscere l’esigenza di una
ridefinizione degli strumenti d’intervento nello spazio urbano perché i
graffiti - oggi più di ieri - influenzano il mondo della grafica, il gusto
delle persone, l’Arte intera di questo secolo.
www.mostrastreetart.it
www.genusbononiae.it/palazzi/palazzo-pepoli/
"La seduzione
dell’antico Da Picasso a Duchamp da De Chirico a Pistoletto" a cura
di Claudio Spadoni
MAR – Museo d'Arte della città di Ravenna - Ravenna - da domenica 21
febbraio a domenica 26 giugno 2016, vari orari
Enti organizzatori: Comune di Ravenna - Assessorato alla Cultura, MAR
Ravenna . Con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. Con il
sostegno di CMC Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna, CNA Servizi
Ravenna
“Quel non so
che di antico e di moderno...” lo scriveva Carlo Carrà dopo la stagione
futurista, in un tempo in cui - era il 1916 - egli stesso era ormai rivolto a
un ripensamento del passato, come scrisse nei suoi due saggi Parlata su Giotto
e Paolo Uccello costruttore. Un pensiero, quello di Carrà, ambiguamente
definito “il ritorno all’ordine” che ormai andava diffondendosi anche oltre i
confini, dopo le “avventurose” sortite delle avanguardie che avevano segnato il
primo Novecento fino alla Grande Guerra. Ma se la fase delle avanguardie
storiche non poteva dirsi conclusa, almeno fino all’entrata in scena del
Surrealismo - di cui il manifesto del 1924 ne suggella la nascita -, il clima
storico era profondamente mutato, come testimoniano i “cambiamenti di rotta” di
diversi protagonisti di quelle stesse avanguardie. La mostra La seduzione dell’antico. Da
Picasso a Duchamp, da De Chirico a Pistoletto narra quanto sia stato
insopprimibile il richiamo all’“antico” lungo tutto il Novecento, come
testimoniato opere di artisti quali De Chirico, Morandi, Carrà, Martini,
Casorati, Sironi, Scipione, Fontana, Guttuso e Clerici, Schifano, Festa,
Angeli, Ceroli, Paolini, Pistoletto, Ontani, Mariani, Paladino, Duchamp, Man
Ray, Picasso e Klein esposte al MAR - Museo d'Arte della città di Ravenna dal
21 febbraio al 26 giugno 2016. La
mostra, promossa dal MAR - Museo d'Arte della città di Ravenna, realizzata
grazie al prezioso sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e a
cura di Claudio Spadoni, ripercorre la storia del Novecento documentando
artisti e vicende che testimoniano l’attenzione all'“antico” non solo di coloro
estranei alle trasgressioni delle avanguardie, ma anche di molti che, senza
rinnegare la loro appartenenza a movimenti o tendenze, hanno attinto all’antico
proponendo un ritorno alla figuratività più quieta, appoggiata ai valori della
tradizione. Una tradizione intesa come
restituzione moderna di modelli dell’antico, anche fino all’esplicita
citazione; oppure in forma evocativa, come pretesto per una rilettura inedita,
come uno sguardo disincantato rivolto a opere e figure mitizzate del passato da
contestualizzare nella contemporaneità, per giungere alle operazioni più
disincantate e dissacratorie condotte da alcuni artisti. Attraverso otto
sezioni l’esposizione racconta protagonisti come De Chirico, Morandi, Carrà,
Martini e Casorati; il periodo cruciale del “ritorno all’ordine” fra le due
Guerre quando prima Sironi e poi gli artisti italiani più significativi
esponevano sotto l’etichetta del “Novecento”, il movimento promosso da Margherita Sarfatti; fino narrare il
Realismo magico, le versioni diversissime del Neobarocco, da Scipione a Fontana
a Leoncillo; illustrare attraverso le loro opere figure di artisti quali
Guttuso e Clerici; la stagione della Pop Art, con Schifano, Festa, Angeli,
Ceroli, e quindi, nel pieno dell'Arte Povera, raccontare di Paolini e
Pistoletto. E ancora, da Salvo ad Ontani, da Mariani a Paladino e la rilevante
presenza di stranieri quali Duchamp, Man Ray, Picasso, Klein. Il Novecento è stato il secolo all’insegna
del “nuovo” che ha visto le avanguardie dei primi decenni e quindi le
neoavanguardie del secondo dopoguerra protagoniste della scena artistica
internazionale, che la mostra intende descrivere, a cui la critica, i Musei, le
Fondazioni e il mercato dell’arte hanno rivolto sempre maggiori
attenzioni.
Comitato
scientifico Antonio Paolucci, Elena Pontiggia, Marco Bazzocchi, Claudio Spadoni
www.arthemisia.it www.mar.ra.it
"IL SIMBOLISMO Dalla Belle Époque alla
Grande Guerra" a
cura di Fernando Mazzocca e Claudia Zevi in
collaborazione con Michel Draguet.
PALAZZO
REALE - Milano - da mercoledì 3
febbraio a domenica 5 giugno 2106 - orari vari
Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra è una grande mostra che si inserisce in un preciso programma che Palazzo Reale dedica all’arte tra fine Ottocento e inizio Novecento e che ha già visto l’inaugurazione di Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau (fino al 20 marzo 2016).
Promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE eArthemisia Group, la mostra è a cura di Fernando Mazzocca e Claudia Zevi in collaborazione con Michel Draguet.
“La prima grande mostra del 2016 di Palazzo Reale è dedicata a uno dei movimenti artistici che hanno marcato il passaggio dall’Ottocento al Novecento, segnando il superamento della rappresentazione oggettiva della realtà e approdando a una dimensione più intima e soggettiva del reale – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Un percorso suggestivo e affascinante che accompagnerà il visitatore in mostra, conducendolo lungo un percorso di opere straordinarie realizzate da quegli artisti che, nel corso della loro vita, hanno abbracciato il movimento simbolista”.
Con oltre 2.000 mq di superficie espositiva e 24 sale site al piano nobile di Palazzo Reale di Milano, Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra mette per la prima volta a confronto i simbolisti italiani con quelli stranieri grazie a circa un centinaio di dipinti, oltre alla scultura e una eccezionale selezione di grafica, che rappresenta uno dei versanti più interessanti della produzione artistica del Simbolismo, provenienti da importanti istituzioni museali italiane ed europee oltre che da collezioni private.
Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra è una grande mostra che si inserisce in un preciso programma che Palazzo Reale dedica all’arte tra fine Ottocento e inizio Novecento e che ha già visto l’inaugurazione di Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau (fino al 20 marzo 2016).
Promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE eArthemisia Group, la mostra è a cura di Fernando Mazzocca e Claudia Zevi in collaborazione con Michel Draguet.
“La prima grande mostra del 2016 di Palazzo Reale è dedicata a uno dei movimenti artistici che hanno marcato il passaggio dall’Ottocento al Novecento, segnando il superamento della rappresentazione oggettiva della realtà e approdando a una dimensione più intima e soggettiva del reale – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Un percorso suggestivo e affascinante che accompagnerà il visitatore in mostra, conducendolo lungo un percorso di opere straordinarie realizzate da quegli artisti che, nel corso della loro vita, hanno abbracciato il movimento simbolista”.
Con oltre 2.000 mq di superficie espositiva e 24 sale site al piano nobile di Palazzo Reale di Milano, Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra mette per la prima volta a confronto i simbolisti italiani con quelli stranieri grazie a circa un centinaio di dipinti, oltre alla scultura e una eccezionale selezione di grafica, che rappresenta uno dei versanti più interessanti della produzione artistica del Simbolismo, provenienti da importanti istituzioni museali italiane ed europee oltre che da collezioni private.
www.palazzorealemilano.it
"MATISSE E IL SUO TEMPO" a cura di Cécile Debray
PALAZZO CHIABLESE - Torino - da sabato
12 dicembre 2015 a domenica 15
maggio 2016 - orari vari
Promossa
dal Comune di Torino --‐
Assessorato alla Cultura, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e
Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino e organizzata dal Centre
Pompidou di Parigi, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group.
“Ho lavorato per arricchire la mia
intelligenza, per soddisfare le differenti esigenze del mio spirito, sforzando
tutto il mio essere alla comprensione delle diverse interpretazioni dell’arte
plastica date dagli antichi maestri e dai moderni.” Henri Matisse,
Notes d'un peintre in “La Grande
Revue”, 25 dicembre 1908 Matisse “l’ansioso, il follemente anioso” -¬‐ così lo descrive uno dei suoi amici
divisionisti --‐ domina l’arte della prima metà del
XX Secolo ed è considerato uno delle coscienze artistiche più affascinanti del
Novecento. Sempre al centro di dibattiti, durante tutta la sua carriera è stato
capogruppo dei fauves, osservatore critico del cubismo, discepolo di Signac,
Renoir e Bonnard, rivale di Picasso, maestro d’accademia e infine precursore di
un’arte che anticipa l’espressionismo astratto newyorkese. Con 50 opere di
Matisse e 47 di artisti a lui coevi quali Picasso, Renoir, Bonnard, Modigliani,
Miró, Derain, Braque, Marquet, Léger – tutte provenienti dal Centre Pompidou –
la mostra “Matisse e il suo tempo” si prefigge di mostrare le opere di Matisse
attraverso l’esatto contesto delle sue amicizie e degli scambi artistici con
altri pittori.
Così, per mezzo di confronti visivi
con opere di artisti suoi contemporanei, sarà possibile cogliere non solo le
sottili influenze reciproche o le fonti comuni di ispirazione, ma anche una
sorta di “spirito del tempo”, che unisce Matisse e gli altri artisti e che
coinvolge momenti finora poco studiati, come il modernismo degli anni quaranta
e cinquanta. Opere di Matisse quali Icaro (della serie Jazz del 1947), Grande
interno rosso (1948), Ragazza vestita di bianco, su fondo rosso (1946) sono
messe a confronto con i quadri di Picasso, come Nudo con berretto turco (1955),
di Braque, come Toeletta davanti alla finestra (1942), di Léger, come Il tempo
libero – Omaggio a Louis David (1948--‐1949)
Promossa dal Comune di Torino --‐ Assessorato alla Cultura, dalla
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal
Polo Reale di Torino e organizzata dal Centre Pompidou di Parigi, 24 ORE
Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group,
La mostra curata da Cécile Debray
conservatore Centre Pompidou. Dieci sezioni in mostra illustrano, secondo un
percorso cronologico intercalato da approfondimenti tematici, le figure
matissiane delle odalische --‐ come in Odalisca con pantaloni rossi del 1921 --‐; la raffigurazione dell’atelier,
soggetto ricorrente nell’opera di Matisse ma che, negli anni bui della Seconda
Guerra Mondiale, dà luogo a quadri stupefacenti a firma di Braque (L'Atelier IX,
1952--‐56) e Picasso (Lo studio, 1955);
l’opera e il percorso di Matisse dai suoi esordi con Gustave Moreau (1897--‐99) fino alla sua scomparsa negli
anni Sessanta e alle ultime carte dipinte e ritagliate.
Sponsor:
Lottomatica e come sponsor tecnici Grandi Stazioni, Trenitalia, Coop, Canale
Arte.
Con
il supporto di La Rinascente.
L'evento è consigliato da Sky Arte HD. Il
catalogo è edito da 24 ORE Cultura --‐
Gruppo 24 ORE.
www.mostramatisse.it
Kirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi
volesse darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può
scriverci a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com, entro la domenica precedente, specificando chiaramente la richiesta
di segnalazione, provvederemo previa specifica selezione all'inserimento …