Kiri, continuano le segnalazioni in Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.
Per sognare con voi, di settimana in settimana, alcuni suggerimenti, piccoli e grandi, sia In che Off, selezionati sulla base delle vostre importanti indicazioni, in pieno kirostile, qualità libera da tutto e da tutti.
sulle MANIFESTAZIONI ed i FESTIVAL
"GAY VILLAGE
COLLEGE 2016" direzione artistica Vladimir Luxuria
PARCO DEL NINFEO - Roma - da mercoledì 1 giugno a sabato 3 settembre
2016 - dal giovedì al sabato, dalle ore 19.00
Il 1°Giugno 2016, il Gay Village apre le porte alla stagione estiva e festeggia il suo
quindicesimo anno di età, diventando per l’occasione College, nella piena tradizione
trasformista della manifestazione,
invadendo la città con una campagna pubblicitaria appositamente creata dai CUT,
che porta all'interno della struttura scolastica, il colore e la vivacità
della cultura LGBTQI. La preside
Vladimir Luxuria (al timone della
direzione artistica per il quarto anno consecutivo), è certa che sarà
proprio l'uguaglianza, l'insegnante
migliore per le migliaia di
frequentatori dell'evento capitolino per
eccellenza, che verrà inaugurato dalla speciale presenza della madrina Mara
Venier.
Puntando
l'attenzione sulla tematica del gender nelle scuole e sulle tante sfumature che ancora dividono la
nazione, il Gay Village propone al
pubblico 45 date estive (42 dal giovedì
al sabato, più 3 date extra: 1° e 28 giugno e 14 agosto), erigendo così la
propria scuola dell'inclusione, che da sempre auspica un Paese Libero e Civile,
dove la voglia di conoscenza si fonda alla voglia di divertimento del pubblico, dando vita ad un unico corpo dalla doppia anima. Oltre 15'000 metri quadri, una media di 5000 ingressi al giorno, tre differenti piste con diverse
offerte musicali (Pop, House & Hit),
aree tavoli riservate, quattrocento impiegati ed una programmazione artistica
variegata, che propone in modo trasversale appuntamenti di teatro,
interviste-spettacolo, concerti, proiezioni e le tanto attese Lectio
Magistralis, momenti in cui gli ospiti invitati, approfondiranno argomenti
colti, spinosi o semplicemente attuali, sempre nello stile Gay Village.
Anche quest'anno, a
sostegno della coloratissima kermesse,
non mancherà il supporto radiofonico di M2O - Radio allo stato puro, emittente
presente all'interno del parco con una postazione fissa da cui trasmetterà le
calde notti arcobaleno dalle 22.00 a
Mezzanotte.
LEZIONI
Giovedì 16 Giugno 19.00- 21.00 - Gay Village & Dogs - Lezioni di Educazione Cinofila
INTERVISTE SPETTACOLO
>>>> Giovedì 16
Giugno 22.00 -23.30 Direttamente da Le Iene arriverà l'amica Nina
Palmieri, cui verrà consegnato il premio
eterofriendly per l’attenzione da sempre dimostrata alle battaglie per
i diritti civili. Conduce Vladimir Luxuria.
>>>> Sabato 18 Giugno
21.30-23.00 L'incontro con il coreografo italiano più
conosciuto al mondo Luca Tommassini, che presenterà il suo Fattore T,
ed. Mondadori. Conduce Vladimir
Luxuria.
PRESENTAZIONE DI
LIBRI
>>> Venerdì
17 Giugno, 21.30-22.30 - Ignazio
Marino presenta il suo libro "Un marziano a Roma" ed. Feltrinelli - Conducono Vladimir
Luxuria e Imma Battaglia.
TEATRO
>>> Venerdì
17 Giugno, 21.30-23.00 - l'attore italo-cinese Yang Shi diretto da Cristina
Pezzoli, sarà in scena con Tong-Men G.
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DISCO dalle 23.30 alle 4.00 /Aula Pop - Aula Hit - Aula
House/
www.gayvillage.it
"PERASPERA Festival di arti
performative contemporanee"
IX EDIZIONE
BOLOGNA e Castel Maggiore, Budrio, Grizzana Morandi e
Casalecchio di Reno - da giovedì 16 Giugno a mercoledì 6
luglio 2016 - VARI LUOGHI E ORARI
Tra multimedialità, realtà aumentata, interazione
con lo spettatore e pura espressività dei corpi, parte la nona edizione del
festival perAspera.
Le arti performative contemporanee si dipanano in un percorso che parte da Bologna il 16 giugno per raggiungere quattro luoghi della Città Metropolitana (Castel Maggiore, Budrio, Grizzana Morandi e Casalecchio di Reno) fino al 6 luglio.
Le arti performative contemporanee si dipanano in un percorso che parte da Bologna il 16 giugno per raggiungere quattro luoghi della Città Metropolitana (Castel Maggiore, Budrio, Grizzana Morandi e Casalecchio di Reno) fino al 6 luglio.
Il festival multidisciplinare perAspera - parte
del cartellone di bè
bolognaestate 2016 - per il nono anno accende i riflettori su
performance, danza, teatro, musica, installazioni e progetti speciali in
contesti densi di fascino da riscoprire attraverso l’arte contemporanea.
Tra anteprime – come quella di Fabrizio Favale/Le Supplici – prime nazionali – come la performance multimediale The Cube di CiRCA69 – studi e lavori site specific – come Verso un Novissimo Bestiario di Fedra Boscaro – il festival trasforma spazi storici e urbani con il respiro delle arti agite, svelate con occhio attento e sensibile al fermento delle scene contemporanee.
Si parla di "scene" – rigorosamente plurali – sia per la fluidità con cui i diversi linguaggi si fondono in nuove discipline, sia per i diversi piani di osservazione – la scena regionale, quella nazionale ed, infine, quella internazionale.
Tra anteprime – come quella di Fabrizio Favale/Le Supplici – prime nazionali – come la performance multimediale The Cube di CiRCA69 – studi e lavori site specific – come Verso un Novissimo Bestiario di Fedra Boscaro – il festival trasforma spazi storici e urbani con il respiro delle arti agite, svelate con occhio attento e sensibile al fermento delle scene contemporanee.
Si parla di "scene" – rigorosamente plurali – sia per la fluidità con cui i diversi linguaggi si fondono in nuove discipline, sia per i diversi piani di osservazione – la scena regionale, quella nazionale ed, infine, quella internazionale.
Visioni e con-divisioni dei lavori di artisti nazionali ed
internazionali, con progetti in anteprima e coproduzioni dedicate, sintesi
espressive del fermento di una scena in continuo mutamento, che più di ogni
altra cosa desidera confrontarsi con gli spettatori. perAspera è un festival
aperto, ad artisti e progetti “nuovi” ma anche a tante tipologie differenti di
spettatori. Non solo appassionati ed esperti, ma anche semplicemente curiosi di
scoprire. "Scoperta" che sempre più rappresenta il
fulcro di questo festival, immerso in un contesto appassionato ed accogliente.
Il Festival dal 16 al 19 giugno abiterà il TPO di via Casarini 17/5, un deposito ferroviario bonificato e trasformato in luogo che ospita diverse attività: concerti, una palestra popolare, una scuola di italiano per stranieri, una radio libera. In questo luogo multiforme perAspera sceglie di mettere temporanee radici per il secondo anno consecutivo, per trasformarlo in un organismo che respira dimensioni altre, che si tinge di affascinanti tonalità inconsuete, attraverso le arti agite. Con gli elementi vivi che costituiscono le attività quotidiane del TPO, gli artisti del festival entreranno in relazione, abitandolo in diversi punti: la sala centrale, la palestra, altre due sale più piccole della struttura ed un cortile esterno allestito come una accogliente area ristoro, ad ingresso libero per il pubblico dalle 19,30 alle 24,00, con la diretta radiofonica di Radio Kairos, media partner del festival, che ne intervista gli artisti, per entrare ancora più in profondità nei lavori proposti.
Il Festival dal 16 al 19 giugno abiterà il TPO di via Casarini 17/5, un deposito ferroviario bonificato e trasformato in luogo che ospita diverse attività: concerti, una palestra popolare, una scuola di italiano per stranieri, una radio libera. In questo luogo multiforme perAspera sceglie di mettere temporanee radici per il secondo anno consecutivo, per trasformarlo in un organismo che respira dimensioni altre, che si tinge di affascinanti tonalità inconsuete, attraverso le arti agite. Con gli elementi vivi che costituiscono le attività quotidiane del TPO, gli artisti del festival entreranno in relazione, abitandolo in diversi punti: la sala centrale, la palestra, altre due sale più piccole della struttura ed un cortile esterno allestito come una accogliente area ristoro, ad ingresso libero per il pubblico dalle 19,30 alle 24,00, con la diretta radiofonica di Radio Kairos, media partner del festival, che ne intervista gli artisti, per entrare ancora più in profondità nei lavori proposti.
Dopo Bologna, dopo lo spazio industriale del TPO, il festival si
sposta nella Città Metropolitana, per inseguire il secondo pilastro identitatio
di perAspera: l'accessibilità.
I linguaggi di perAspera, infatti, sono quelli di una contemporaneità che sceglie di non parlare a pochi addetti ai lavori, ma desidera ricercare tanti pubblici, non solo di cultori della materia, ma anche di appassionati o di curiosi. Una contemporaneità aperta, che desidera lasciarsi scoprire. Per questo, sceglie di andare oltre le mura di Bologna e di ricercare le suggestioni offerte da luoghi della Città Metropolitana. Il 25 giugno, quindi, perAspera si sposta nella cinquecentesca Villa Salina di Castel Maggiore, il 29 giugno nei Torrioni di cinta e nell'ex lavatoio pubblico di Budrio, il 2 luglio negli spazi magici della Rocchetta Mattei a Grizzana Morandi, per chiudere il 6 luglio a Casalecchio di Reno, tra lo Spazio Eco e la Sala delle Cerimonie.
I linguaggi di perAspera, infatti, sono quelli di una contemporaneità che sceglie di non parlare a pochi addetti ai lavori, ma desidera ricercare tanti pubblici, non solo di cultori della materia, ma anche di appassionati o di curiosi. Una contemporaneità aperta, che desidera lasciarsi scoprire. Per questo, sceglie di andare oltre le mura di Bologna e di ricercare le suggestioni offerte da luoghi della Città Metropolitana. Il 25 giugno, quindi, perAspera si sposta nella cinquecentesca Villa Salina di Castel Maggiore, il 29 giugno nei Torrioni di cinta e nell'ex lavatoio pubblico di Budrio, il 2 luglio negli spazi magici della Rocchetta Mattei a Grizzana Morandi, per chiudere il 6 luglio a Casalecchio di Reno, tra lo Spazio Eco e la Sala delle Cerimonie.
perAspera / festival di arti
performative contemporanee
QUESTA SETTIMANA: - BOLOGNA - TPO, via Casarini, 17/5
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CiRCA69 (UK) – The
Cube* – Anteprima nazionale
CiRCA69 (UK) – How can I ease your mind without lying* – Anteprima nazionale
CiRCA69 (UK) – How can I ease your mind without lying* – Anteprima nazionale
Collectif Patriotisme
(FR) – Les textes sont des morceaux d’enfants
Nicoletta Cabassi (IT)
– Like a Stray dog
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>>> VENERDÌ
17 GIUGNO dalle
ore 21
CiRCA69 (UK) – The Cube* – Anteprima nazionale
CiRCA69 (UK) – How can I ease your mind without lying* – Anteprima nazionale
CiRCA69 (UK) – The Cube* – Anteprima nazionale
CiRCA69 (UK) – How can I ease your mind without lying* – Anteprima nazionale
CADLAG (SLO+ITA) – Myrornas
Krig
Donato Demita (IT) –
Terrone
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CiRCA69 (UK) – The
Cube* – Anteprima nazionale
CiRCA69 (UK) – How can I ease your mind without lying* – Anteprima nazionale
CiRCA69 (UK) – How can I ease your mind without lying* – Anteprima nazionale
LABEN + JDZAZIE (DE) – BOWO a BOdy Without
Orgasm
ANNAKI (IT) –
FUCSIA | Studio, site specific |(danza)
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>>> DOMENICA 19 GIUGNO dalle ore 21
CiRCA69 (UK) – The
Cube* – Anteprima nazionale
CiRCA69 (UK) – How can I ease your mind without lying* – Anteprima nazionale
CiRCA69 (UK) – How can I ease your mind without lying* – Anteprima nazionale
Ennio Ruffolo (IT) –
MATCH/POINT (performing art)
Fabrizio Saiu (IT) –
Métron#1 (concerto)
*Prenotazione obbligatoria a info@perasperafestival.org
Apertura al pubblico ore 20.00 – Inizio
spettacoli ore 21.00
Dalle 19,30 il bar del TPO è aperto e ad
ingresso libero.
Radio Kairos is “in the air”.
www.perasperafestival.org
del CINEMA
EVENTO DATA UNICA
"IL NOSTRO ULTIMO" di Ludovico Di Martino
CINEMA
NUOVO SACHER - Roma - giovedì 16 giugno 2016 , ore 20.30
Il Nostro Ultimo è la storia di due fratelli,
Fabrizio e Guglielmo, e delle loro vite piene di distrazioni. Quest'ultime
soffocano la continua richiesta della madre, malata ormai da tempo, di essere
portata al mare per un'ultima volta e di trascorrere una vacanza con loro due e
Pierfrancesco, loro padre.
Un giorno, dopo esseri scaricati l'uno sull'altro -
per l'ennesima volta - la responsabilità di rispondere alla richiesta della
madre, quest'ultima viene a mancare inaspettatamente. Fabrizio, affogato nel senso
di colpa, si ritrova solo con Guglielmo e prende una decisione alla quale il
fratello non potrà che dir di sì: portare la madre al mare, in Sicilia, per
un'ultima volta insieme. E così fanno. I due partono all'insegna di questo
folle viaggio, con la bara della madre legata al portapacchi di una vecchia
utilitaria, alla volta del Sud. Tra vecchi e nuovi incontri, scopriranno il
marciume del loro rapporto e, attraverso l'accettazione della morte della
madre, riusciranno a viversi il viaggio come una vera e propria ultima vacanza
di famiglia. Solo così la morte della madre si rivelerà l'unica e ultima
possibilità di risanare il loro rapporto e le loro vite.
Prodotto
da: Ludovico Di Martino e Gabriele Luppi (Collettivo Blue&Berry) coprodotto
da: Alessandro Amato (dispàrte)
Distribuzione:
Gianluca Arcopinto (Pablo), Valentina Del Buono (Kio Film) e Luisa Pistoia
(Ruvido Produzioni)
Regia,
soggetto e sceneggiatura: Ludovico Di Martino - con: Fabrizio Colica e
Guglielmo Poggi - e con: Pietro De Silva, Paola Rinaldi, Martina Querini, Jean
Chritophe Folly, Pierfrancesco Poggi, Nunzia Schiano, Margherita Laterza e
Giobbe Covatta - fotografia: Martina Diana - suono: Denny De Angelis e Simone
Panetta - montaggio: Ludovico Di Martino e Emma Viali - scenografia: Francesca
R. Salvi - costumi: Francesca Mescolini - aiuto regia: Daniele Pini
Gianluca
Arcopinto, Kio Film, Ruvido Produzioni - una produzione Collettivo
Blue&Berry, in coproduzione con dispàrte e Stefano Santucci
www.sacherfilm.eu
www.facebook.com/cinemanuovosacher/timeline
sulla MUSICA
BASILICA SANTA MARIA SOPRA MINERVA - Roma - sabato 18 e domenica 19 giugno 2016, ore 21.00
18 giugno Chiostro del Convento - 19 giugno Sagrato della Basilica
18 giugno Chiostro del Convento - 19 giugno Sagrato della Basilica
In occasione degli Ottocento anni della fondazione dell’Ordine Domenicano, la comunità del convento di Santa Maria sopra Minerva organizza nel chiostro e sul sagrato della Basilica un concerto in onore di Santa Caterina da Siena patrona d’Italia e compatrona di Roma.
Per la prima serata, la parte musicale è affidata al gruppo Florilegium Musicae diretto dal M° Remo Guerrini, ed è composta da quattro voci miste femminili, tiorba, viola da gamba e clavicembalo. Il repertorio è tratto dal periodo che va dalla metà del 1550 sino ai primi anni del 1700, con composizioni su testo sacro composte da suore che già formate culturalmente anche sul piano artistico, si impegnavano operosamente a realizzare opere musicali così come si realizzavano opere pittoriche e letterarie. La musica funge da cornice a quattro interventi basati su testi di Santa Caterina da Siena recitati da Paola Lambardi.
Il 19 giugno invece il concerto ha come tema dominante i testi originali di Santa Caterina da Siena, “Lode alla Trinità”, musicati da M° Gerardo Rusconi nel 1971 seguito da i concerti “Le Stagioni” di Antonio Vivaldi. La parte musicale è affidata ad una orchestra d’archi da camera diretta dal M° Giorgio Matteoli e, per il brano di Rusconi, cantato dal soprano Rosita Frisani. Durante l’esecuzione del brano vi saranno interventi di Paola Lambardi che impersonerà Santa Caterina da Siena. In repertorio musiche di: Gerardo Rusconi “Lode alla Trinità” su testo originale di Santa Caterina da Siena e Antonio Vivaldi “Le Stagioni”
www.santamariasopraminerva.it
intorno all'ARTE
PROSEGUONO
"BARBIE. THE ICON " a cura di Massimiliano Capella
COMPLESSO DEL VITTORIANO ALA BRASINI - Roma - da venerdì 15
Aprile a domenca 30 Ottobre 2016, vari
orari
Barbie as Marilyn, 1997 © Mattel Inc. |
The Icon che, appena conclusasi al MUDEC – Museo
delle Culture di Milano, arriva a Roma al Complesso del Vittoriano.
Nella sede romana la mostra, prodotta da Arthemisia
Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE in collaborazione con Mattel, curata da
Massimiliano Capella, si è arricchita di nuovi prestiti dalla serie Barbie
Fashionista, tra cui i modelli Curvy, Tall e Petit, che riproducono le diverse
corporature femminili, e le wedding dolls della Coppia Reale inglese William e
Catherine.
Barbie. The Icon racconta l’incredibile vita di
questa bambola che si è fatta interprete delle trasformazioni estetiche e
culturali della società lungo oltre mezzo secolo di storia, ma - a differenza
di altri miti della contemporaneità che sono rimasti stritolati dal passare del
tempo - ha avuto il privilegio di resistere allo scorrere degli anni e
attraversare epoche e terre lontane, rappresentando oltre 50 diverse
nazionalità, e rafforzando così la sua identità di specchio dell’immaginario
globale.
Dal giorno in cui ha debuttato al New York
International Toy Fair, esattamente il 9 marzo 1959, Barbie ha intrapreso mille
diverse professioni. È andata sulla luna, è diventata ambasciatrice Unicef e ha
indossato un miliardo di abiti per 980 milioni di metri di stoffa. Soprattutto
Barbie è cambiata con lo scorrere del tempo, non solo delle mode o della moda,
e si è trasformata per essere sempre al passo con il mondo. Ed è diventata una
vera e propria icona.
Il percorso espositivo è studiato per offrire
diversi livelli di lettura: alle informazioni di approfondimento storico e
culturale per il pubblico adulto, si affiancano postazioni pensate per i
bambini che, attraverso una serie di attività coinvolgenti, potranno
approfondire la storia di Barbie.
www.ilvittoriano.com
"Alphonse Mucha" a cura di
Tomoko Sato
Alphonse Mucha Le stagioni: Estate - 1896 - Serie di quattro pannelli decorativi - Litografie a colori, 103x54 cm ciascuna © Mucha Trust 2016 |
Alphonse Mucha (1860-1939) è stato uno degli artisti più celebri dell’Europa a cavallo tra ‘800 e ‘900: combinando immagini di donne seducenti a composizioni e layout tipografici innovativi creò originalissimi manifesti. Nacque così un nuovo genere di arte visiva fiorito nella Parigi della Belle Époque. Lo stile Mucha venne a indicare ben presto tutta una serie di opere grafiche e oggetti decorativi che arredavano le case dei cultori dell’arte a Parigi e in altri Paesi, diventando un’icona dell’Art Nouveau. Nel 1904, durante una visita negli Stati Uniti, i mass media salutarono in Mucha il più grande artista decorativo del mondo.
Mentre nel contesto dell’arte internazionale aumentava la sua fama, in Mucha crebbe forte il desiderio di contribuire all’indipendenza politica delle Terre ceche e delle vicine regioni slave divise per secoli dalle potenze coloniali. Al di là di un’opulenza di facciata e di una visione modernista espresse dall’Esposizione universale di Parigi del 1900, nell’Europa centrale e orientale le tensioni politiche montavano. Mucha credeva nell’universalità dell’arte, nel suo potere d’ispirazione e di comunicazione, auspicando la creazione di un’unione spirituale dei popoli slavi e, in ultima analisi, di tutto il genere umano. L’artista sognava un mondo migliore, dove le minoranze etniche di qualsiasi background culturale avrebbero potuto vivere in armonia senza subire le minacce delle nazioni più potenti. L‘amore di Mucha per la propria terra e per gli ideali utopici si manifesta nel suo capolavoro, l’Epopea slava (1911-28).
Sotto l’egida dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano e con il patrocinio della Regione Lazio, la prima grande retrospettiva dedicata a Roma all’artista ceco Alphonse Mucha è organizzata e prodotta da Arthemisia Group in collaborazione con la Fondazione Mucha.
Curata da Tomoko Sato, la mostra si compone di oltre 200 opere tra dipinti, manifesti, disegni, opere decorative, gioielli e arredi, che concorrono a ripercorrere l’intero percorso creativo del massimo esponente dell’Art Nouveau.
L’evento vede come sponsor Generali, special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia e media partner Vogue Italia.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Il catalogo è edito da Skira per Arthemisia.
Immagine a corredo: Alphonse Mucha Le stagioni: Estate - 1896
- Serie di quattro pannelli
decorativi - Litografie a colori, 103x54 cm
ciascuna © Mucha Trust 2016
www.ilvittoriano.com
"I Macchiaioli. Le collezioni
svelate" curata da Francesca
Dini
CHIOSTRO DEL BRAMANTE - Roma - da mercoledì
16 marzo a domenica 4 settembre
2016, tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 20.00 , sabato e domenica
10.00-21.00
Cristiano Banti, Ritratto della figlia Alaide. Olio su tavoletta, 30x42 cm. Collezione privata |
La mostra I Macchiaioli. Le collezioni svelate apre
al Chiostro del Bramante di Roma dal 16 marzo e ha il pregio di presentare al
pubblico per la prima volta importanti dipinti dei Macchiaioli e non solo,
collocandoli nel contesto delle antiche collezioni che in origine li
ospitarono.
Le opere che appartenevano a grandi collezioni del
passato - come quella di Cristiano Banti, Diego Martelli, Rinaldo Carnielo,
Edoardo Bruno, Gustavo Sforni, Mario Galli,Enrico Checcucci, Camillo Giussani,
Mario Borgiotti - oggi sono confluite per lo più in collezioni private e
rappresentano un nucleo inedito del più importante movimento pittorico italiano
del XIX Secolo.
In mostra oltre 110 opere che rappresentano la
punta di diamante di ricchissime raccolte di grandi mecenati dell’epoca,
personaggi di straordinario interesse, accomunati dalla passione per la
pittura, imprenditori e uomini d’affari innamorati della bellezza, senza i
quali oggi non avremmo potuto ammirare questi capolavori. Talvolta donate dagli
autori stessi e più spesso acquistate per sostenere gli amici pittori in
difficili momenti, queste opere - in grado di assecondare il piacere estetico e
arricchire le più grandi quadrerie - sono diventate capolavori ricercati anche
dai grandi intenditori d’arte dei nostri giorni.
In un percorso di 9 sezioni - ciascuna intitolata
alla collezione di provenienza - il visitatore ha la possibilità di scoprire i
Macchiaioli, il movimento pittorico più importante dell’Ottocento italiano e il
clima storico che fa da sfondo alla vicenda di questi artisti, oltre ai temi,
ai contenuti e ai personaggi di questo rivoluzionario movimento: si potranno
ammirare opere quali Il Ponte Vecchio a Firenze (1878 ca.) di Telemaco
Signorini - fortunosamente recuperato da Borgiotti sul mercato inglese: un
capolavoro non più visto da decenni -, Il giubbetto rosso(1895) di Federico
Zandomeneghi, Marcatura dei cavalli in Maremma (1887) e Ciociara (Ritratto di
Amalia Nollemberg) del 1881 ca. di Giovanni Fattori, Place de la Concorde(1875)
e Campo di neve (1880 ca.) di Giuseppe De Nittis, accanto al Ritratto di Alaide
Banti in giardino (1875 ca.) di Cristiano Banti, Cucitrici di camicie rosse
(1863) diOdoardo Borrani, Sforni in veranda che legge (1914 ca.) e il Ritratto
della moglie Isa (1902 ca.) di Oscar Ghiglia.
In mostra, dunque, anche opere a cavallo tra
Ottocento e Novecento che raccontano come le conquiste formali e concettuali
dei Macchiaioli furono recepite e sviluppate dalle successive generazioni di
pittori.
La mostra vede come sponsor Generali Italia. L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
La mostra vede come sponsor Generali Italia. L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Il
catalogo è edito da Skira.
Immagine
a corredo: Cristiano
Banti, Ritratto della figlia Alaide. Olio su tavoletta, 30x42 cm.
Collezione privata
www.chiostrodelbramante.it
"Correggio e
Parmigianino. Arte a Parma nel Cinquecento" a cura di David Ekserdjian
SCUDERIE DEL QUIRINALE –
Roma – da sabato 12 marzo a domenica 26 giugno 2016, orari vari.
Attraverso una selezione di capolavori provenienti
dai più importanti musei del mondo, la mostra mette a confronto i percorsi di
due astri assoluti del Rinascimento italiano, Antonio Allegri detto Il
Correggio (1489-1534) e Francesco Mazzola detto Il Parmigianino (1503-1540).
Grazie al formidabile talento di questi due artisti, la città di Parma divenne
all’inizio del XVI secolo un centro artistico in grado di competere a pieno
titolo con le grandi capitali dell’arte italiana come Roma, Firenze e Venezia.
Correggio si recò a Parma solo alla fine degli anni
Dieci del Cinquecento, quando era già all’apice della carriera, e vi rimase per
il resto della sua vita. Con l’intento di esaminarne l’intero percorso
artistico, sono stati selezionati in mostra circa venti dipinti che
sottolineano opportunamente non solo la straordinaria carica emotiva e la gamma
di sentimenti espressi dal Correggio pittore di immagini religiose, ma anche le
sue opere di soggetto mitologico, che ebbero un’enorme influenza sugli artisti
successivi, dai Carracci, a Watteau, fino a Picasso.
Si potranno ammirare capolavori come la Madonna
Barrymore (Washington, National Gallery of Art), il Ritratto di dama (San
Pietroburgo, Museo Statale dell’Ermitage), Il martirio di Quattro santi (Parma,
Galleria Nazionale); Noli me tangere (Madrid, Museo del Prado), La Scuola di
Amore (Londra, National Gallery); Danae (Roma, Galleria Borghese).
Quanto a Parmigianino, la cui carriera lo vide
attivo anche a Roma e a Bologna, il numero di dipinti esposti sarà all’incirca
lo stesso, ma accanto a quelli di soggetto religioso e mitologico, l’accento
sarà posto anche sugli spettacolari risultati ottenuti nel genere del ritratto.
Una ampia selezione di opere su carta metterà in evidenza la profonda diversità
del loro approccio alla pratica del disegno: quello sostanzialmente funzionale
di Correggio sarà accostato alla produzione incomparabilmente più ricca e varia
di Parmigianino, artista mosso da un bisogno quasi ossessivo di disegnare. Tra
i capolavori presenti in mostra si ricorda la grandePala di Bardi, prima opera
realizzata dall’artista all’età di sedici anni, il monumentale San Rocco
dipinto per la Basilica di San Petronio a Bologna, la Conversione di Saulo
(Vienna, KUnsthistorisches Museum); la Madonna di San Zaccaria (Firenze,
Gallerie degli Uffizi); la celeberrima Schiava turca della Galleria Nazionale
di Parma e la cosiddetta "Antea", tra i ritratti più sofisticati e
misteriosi di tutto il Cinquecento.
Oltre a Correggio e Parmigianino, che naturalmente
saranno i protagonisti dell’evento espositivo, la mostra include anche dipinti
e disegni di altri quattro artisti meno celebri ma non meno talentuosi della
cosiddetta Scuola di Parma – Michelangelo Anselmi, Francesco Maria Rondani,
Girolamo Mazzola Bedoli e Giorgio Gandini del Grano – a dimostrazione del fatto
che uno degli effetti più notevoli della presenza a Parma di Correggio e
Parmigianino fu proprio l’emergere di una cerchia di allievi e discepoli.
A cura di
David Ekserdjian
Immagine
a corredo: Parmigianino (Francesco Mazzola), Ritratto di giovane donna detta
"Schiava turca" (particolare). Parma, Galleria Nazionale.
Su
concessione del Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo –
Polo Museale dell’Emilia Romagna. E’ vietata la duplicazione o riproduzione con
qualsiasi mezzo.
www.scuderiequirinale.it
Street Art - Banksy &
Co.
PALAZZO PEPOLI - Museo della Storia di Bologna - Bologna - da venerdì 18 marzo a domenica 26 giugno 2016, vari irari
Sul finire degli anni Sessanta del ‘900, nuove
pratiche artistiche urbane sono apparse in diverse città del mondo occidentale,
con l’intento di ridefinire la nozione di arte nello spazio pubblico. Sotto
l’etichetta street art, riuniamo oggi diverse forme di arte pubblica
indipendente, che riprendendo i codici della cultura pop e del graffittismo,
utilizzano il dialogo tra la strada e il web per dare vita a forme decisamente
innovative. Dopo dieci lustri, il fenomeno socio-culturale del graffitismo
urbano ha guadagnato una rilevanza unica nel panorama della creatività
contemporanea: le opere di artisti come Banksy hanno invaso le maggiori città
del mondo, e dagli anni Ottanta a oggi la stessa Bologna si è affermata come
punto di riferimento per molti artisti - da Cuoghi Corsello a Blu, passando per
Dado e Rusty - che hanno scelto proprio la città Felsina per lasciare il loro
segno sui muri. Dal 18 marzo al 26 giugno 2016 questa forma d’arte è raccontata
nella sua evoluzione, interezza e spettacolarità nelle sale di Palazzo Pepoli -
Museo della Storia di Bologna con una grande mostra intitolata Street Art -
Banksy & Co. L’evento porterà inoltre per la prima volta in Italia la
collezione del pittore statunitense Martin Wong donata nel 1994 al Museo della
Città di New York, presentata nella mostra City as Canvas: Graffiti Art from the
Martin Wong Collection, a cura di Sean Corcoran curatore di stampe e fotografie
del Museo. Come mostra dentro la mostra, la sezione vuole individuare la New
York del 1980, nella quale si potranno ammirare lavori dei più grandi graffiti
writers e street artists statunitensi come Dondi White, Keith Haring, e Lady
Pink. La mostra, prodotta e organizzata da Fondazione Cassa di Risparmio in
Bologna, Genus Bononiae. Musei nella città e Arthemisia Group, curata da Luca
Ciancabilla, Christian Omodeo e Sean Corcoran, intende spiegare il valore
culturale e l’interesse artistico della street art. Il progetto nasce dalla
volontà del Professor Fabio Roversi-Monaco, Presidente di Genus Bononiae, e di
un gruppo di esperti nel campo della street art e del restauro con l’obiettivo
di avviare una riflessione sui principi e sulle modalità della salvaguardia e
conservazione di queste forme d’arte. Il progetto di “strappo” e restauro, una
sperimentazione condotta dal laboratorio di restauro Camillo Tarozzi, Marco
Pasqualicchio e Nicola Giordani su alcuni muri bolognesi di Blu - uno dei dieci
street artists migliori al mondo come riporta una classifica del The Guardian
del 2011 -, quali il grande murale delle ex Officine di Casaralta (Senza
titolo, 2006) e il murale della facciata delle ex Officine Cevolani (Senza
titolo, 2003) destinati altrimenti alla demolizione, è parso come un’occasione
propizia per una mostra che vuole contribuire all’attuale dibattito
internazionale: da anni, infatti, la comunità scientifica pone l’attenzione sul
problema della salvaguardia di queste testimonianze dell’arte contemporanea e
della loro eventuale e possibile
“musealizzazione” a discapito dell’originaria
collocazione ma a favore della loro conservazione e trasmissione ai posteri. La
mostra Street Art - Banksy & Co. racconta per la prima volta le influenze
sulle arti visive che la street art ha avuto e continua ad avere, passando per
quell’estetica che nacque a New York negli anni ‘70 grazie alla passione per il
lettering e il name writing di giovani dei quartieri periferici della città.
Espone le opere di autori associati al graffiti writing e alla street art, per
creare lungo il percorso le assonanze tra le diverse produzioni e spiegare il
modo in cui sono state recepite dalla società. Il patrimonio artistico è
protagonista dell’inedita esposizione ospitata a Palazzo Pepoli, che con la sua
corte coperta riproduce quella che potrebbe essere una porzione di città, luogo
ideale per raccontare una tappa importante della storia di Bologna. Il fine
utopistico e l’intento sono proteggere e conservare questa forma d’arte e
portare le attuali politiche culturali a riconoscere l’esigenza di una
ridefinizione degli strumenti d’intervento nello spazio urbano perché i
graffiti - oggi più di ieri - influenzano il mondo della grafica, il gusto
delle persone, l’Arte intera di questo secolo.
www.mostrastreetart.it
www.genusbononiae.it/palazzi/palazzo-pepoli/
"La seduzione
dell’antico Da Picasso a Duchamp da De Chirico a Pistoletto" a cura
di Claudio Spadoni
MAR –
Museo d'Arte della città di Ravenna - Ravenna - da domenica 21
febbraio a domenica 26 giugno 2016, vari orari
Enti organizzatori: Comune di Ravenna - Assessorato alla Cultura, MAR
Ravenna . Con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. Con il
sostegno di CMC Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna, CNA Servizi
Ravenna
“Quel non so
che di antico e di moderno...” lo scriveva Carlo Carrà dopo la stagione
futurista, in un tempo in cui - era il 1916 - egli stesso era ormai rivolto a
un ripensamento del passato, come scrisse nei suoi due saggi Parlata su Giotto
e Paolo Uccello costruttore. Un pensiero, quello di Carrà, ambiguamente
definito “il ritorno all’ordine” che ormai andava diffondendosi anche oltre i
confini, dopo le “avventurose” sortite delle avanguardie che avevano segnato il
primo Novecento fino alla Grande Guerra. Ma se la fase delle avanguardie
storiche non poteva dirsi conclusa, almeno fino all’entrata in scena del
Surrealismo - di cui il manifesto del 1924 ne suggella la nascita -, il clima
storico era profondamente mutato, come testimoniano i “cambiamenti di rotta” di
diversi protagonisti di quelle stesse avanguardie. La mostra La seduzione dell’antico. Da
Picasso a Duchamp, da De Chirico a Pistoletto narra quanto sia stato
insopprimibile il richiamo all’“antico” lungo tutto il Novecento, come
testimoniato opere di artisti quali De Chirico, Morandi, Carrà, Martini,
Casorati, Sironi, Scipione, Fontana, Guttuso e Clerici, Schifano, Festa,
Angeli, Ceroli, Paolini, Pistoletto, Ontani, Mariani, Paladino, Duchamp, Man
Ray, Picasso e Klein esposte al MAR - Museo d'Arte della città di Ravenna dal
21 febbraio al 26 giugno 2016. La
mostra, promossa dal MAR - Museo d'Arte della città di Ravenna, realizzata
grazie al prezioso sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e a
cura di Claudio Spadoni, ripercorre la storia del Novecento documentando
artisti e vicende che testimoniano l’attenzione all'“antico” non solo di coloro
estranei alle trasgressioni delle avanguardie, ma anche di molti che, senza
rinnegare la loro appartenenza a movimenti o tendenze, hanno attinto all’antico
proponendo un ritorno alla figuratività più quieta, appoggiata ai valori della
tradizione. Una tradizione intesa come
restituzione moderna di modelli dell’antico, anche fino all’esplicita
citazione; oppure in forma evocativa, come pretesto per una rilettura inedita,
come uno sguardo disincantato rivolto a opere e figure mitizzate del passato da
contestualizzare nella contemporaneità, per giungere alle operazioni più
disincantate e dissacratorie condotte da alcuni artisti. Attraverso otto
sezioni l’esposizione racconta protagonisti come De Chirico, Morandi, Carrà,
Martini e Casorati; il periodo cruciale del “ritorno all’ordine” fra le due
Guerre quando prima Sironi e poi gli artisti italiani più significativi
esponevano sotto l’etichetta del “Novecento”, il movimento promosso da Margherita Sarfatti; fino narrare il
Realismo magico, le versioni diversissime del Neobarocco, da Scipione a Fontana
a Leoncillo; illustrare attraverso le loro opere figure di artisti quali
Guttuso e Clerici; la stagione della Pop Art, con Schifano, Festa, Angeli,
Ceroli, e quindi, nel pieno dell'Arte Povera, raccontare di Paolini e
Pistoletto. E ancora, da Salvo ad Ontani, da Mariani a Paladino e la rilevante
presenza di stranieri quali Duchamp, Man Ray, Picasso, Klein. Il Novecento è stato il secolo all’insegna
del “nuovo” che ha visto le avanguardie dei primi decenni e quindi le
neoavanguardie del secondo dopoguerra protagoniste della scena artistica
internazionale, che la mostra intende descrivere, a cui la critica, i Musei, le
Fondazioni e il mercato dell’arte hanno rivolto sempre maggiori
attenzioni.
Comitato
scientifico Antonio Paolucci, Elena Pontiggia, Marco Bazzocchi, Claudio Spadoni
www.arthemisia.it www.mar.ra.it
EVENTO DATA UNICA prossima settimana!!!
"MAURIZIO CARRARA in vetrina per una sera"
200 GRADI - Roma - giovedì 23 giugno 2016, dalle 18.00 alle 20.00
In vetrina per una sera' è un aperitivo al femminile, in cui una volta al mese, chi lo desidera, può raccontarci il proprio sogno realizzato e presentare i propri lavori.
In questa occasione con noi il designer Maurizio Carrara, che ci delizierà con delle particolarissime creazioni.
E' consigliata la prenotazione.
In questa occasione con noi il designer Maurizio Carrara, che ci delizierà con delle particolarissime creazioni.
E' consigliata la prenotazione.
www.facebook.com/200-Gradi-92135934454
www.duecentogradi.itKirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi volesse darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può scriverci a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com, entro la domenica precedente, specificando chiaramente la richiesta di segnalazione, provvederemo previa specifica selezione all'inserimento …