Kiri, continuano le segnalazioni in Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.
Per sognare con voi, di settimana in settimana, alcuni suggerimenti, piccoli e grandi, sia In che Off, selezionati sulla base delle vostre importanti indicazioni, in pieno kirostile, qualità libera da tutto e da tutti.
sulle MANIFESTAZIONI ed i FESTIVAL
"GAY VILLAGE
COLLEGE 2016" direzione artistica Vladimir Luxuria
Un posto esclusivo che non esclude nessuno. Da 15 anni.
PARCO DEL NINFEO - Roma - da mercoledì 1 giugno a sabato 3 settembre
2016 - dal giovedì al sabato, dalle ore 19.00
Il 1°Giugno 2016, il Gay Village apre le porte alla stagione estiva e festeggia il suo
quindicesimo anno di età, diventando per l’occasione College, nella piena tradizione
trasformista della manifestazione,
invadendo la città con una campagna pubblicitaria appositamente creata dai CUT,
che porta all'interno della struttura scolastica, il colore e la vivacità
della cultura LGBTQI. La preside
Vladimir Luxuria (al timone della
direzione artistica per il quarto anno consecutivo), è certa che sarà
proprio l'uguaglianza, l'insegnante
migliore per le migliaia di
frequentatori dell'evento capitolino per
eccellenza, che verrà inaugurato dalla speciale presenza della madrina Mara
Venier.
Puntando
l'attenzione sulla tematica del gender nelle scuole e sulle tante sfumature che ancora dividono la
nazione, il Gay Village propone al
pubblico 45 date estive (42 dal giovedì
al sabato, più 3 date extra: 1° e 28 giugno e 14 agosto), erigendo così la
propria scuola dell'inclusione, che da sempre auspica un Paese Libero e Civile,
dove la voglia di conoscenza si fonda alla voglia di divertimento del pubblico, dando vita ad un unico corpo dalla doppia anima. Oltre 15'000 metri quadri, una media di 5000 ingressi al giorno, tre differenti piste con diverse
offerte musicali (Pop, House & Hit),
aree tavoli riservate, quattrocento impiegati ed una programmazione artistica
variegata, che propone in modo trasversale appuntamenti di teatro,
interviste-spettacolo, concerti, proiezioni e le tanto attese Lectio
Magistralis, momenti in cui gli ospiti invitati, approfondiranno argomenti
colti, spinosi o semplicemente attuali, sempre nello stile Gay Village.
Anche quest'anno, a
sostegno della coloratissima kermesse,
non mancherà il supporto radiofonico di M2O - Radio allo stato puro, emittente
presente all'interno del parco con una postazione fissa da cui trasmetterà le
calde notti arcobaleno dalle 22.00 a
Mezzanotte.
FOCUS EVENTI di QUESTA
SETTIMANA:
>>> da Giovedì 7 a Sabato 9 Luglio, vari orari - Italian Gaymes, al via la terza edizione dei Giochi Rainbow promossi da
GAYCS.
CONTEST
>>> Giovedì 7 Luglio,
21.00-23.00 Gay Village Academy diretta da
Manuel Minoia, Daniel Decò e Christian Nastasi (prossime date 21 luglio, 5 e 25
agosto, 1 settembre )
TEATRO
>>> Venerdì
8 Luglio, 21.00-22.30 "Lettere a Yves", il reading teatrale con Pino
Ammendola, tratto da "Lettere a Yves Saint Laurent", di Pierre Bergé,
per la regia di Bobo Piana.
MUSICA
>>> Venerdì
8 Luglio, 22.30 -23.00 Marco Martinelli
presenta il suo nuovo singolo dal titolo "La Luna e l’Alieno"
LECTIO MAGISTRALIS
>>> Sabato 9 Luglio, 22.30-23.30 -
Gli studenti del college più colorato e chiacchierato
d'Italia, assisteranno ad un'incredibile Lectio
Magistralis della professoressa (per l'occasione) Rosanna
Cancellieri, che sarà affiancata dalla preside Vladimir Luxuria, per una
vera e propria lezione di moda e di stile.
LIBRI
>>> Sabato 9
Luglio, 20.45-21.45 Monica Romani presenta il libro "Trans. Storia di Ragazze XY", ed. Murzia.
---
DISCO dalle 23.30 alle 4.00 /Aula Pop - Aula Hit - Aula
House/
www.gayvillage.it
"PERASPERA Festival di arti
performative contemporanee"
IX EDIZIONE
BOLOGNA e Castel Maggiore, Budrio, Grizzana Morandi e
Casalecchio di Reno - da giovedì 16 Giugno a venerdì 6
luglio 2016 - VARI LUOGHI E ORARI
Tra multimedialità, realtà aumentata, interazione
con lo spettatore e pura espressività dei corpi, parte la nona edizione del
festival perAspera.
Le arti performative contemporanee si dipanano in un percorso che parte da Bologna il 16 giugno per raggiungere quattro luoghi della Città Metropolitana (Castel Maggiore, Budrio, Grizzana Morandi e Casalecchio di Reno) fino al 6 luglio.
Le arti performative contemporanee si dipanano in un percorso che parte da Bologna il 16 giugno per raggiungere quattro luoghi della Città Metropolitana (Castel Maggiore, Budrio, Grizzana Morandi e Casalecchio di Reno) fino al 6 luglio.
Il
festival multidisciplinare perAspera - parte del cartellone di
bè bolognaestate 2016 - per il nono anno accende i riflettori
su performance, danza, teatro, musica, installazioni e progetti speciali in
contesti densi di fascino da riscoprire attraverso l’arte contemporanea.
Tra anteprime – come quella di Fabrizio Favale/Le Supplici – prime nazionali – come la performance multimediale The Cube di CiRCA69 – studi e lavori site specific – come Verso un Novissimo Bestiario di Fedra Boscaro – il festival trasforma spazi storici e urbani con il respiro delle arti agite, svelate con occhio attento e sensibile al fermento delle scene contemporanee.
Si parla di "scene" – rigorosamente plurali – sia per la fluidità con cui i diversi linguaggi si fondono in nuove discipline, sia per i diversi piani di osservazione – la scena regionale, quella nazionale ed, infine, quella internazionale.
Tra anteprime – come quella di Fabrizio Favale/Le Supplici – prime nazionali – come la performance multimediale The Cube di CiRCA69 – studi e lavori site specific – come Verso un Novissimo Bestiario di Fedra Boscaro – il festival trasforma spazi storici e urbani con il respiro delle arti agite, svelate con occhio attento e sensibile al fermento delle scene contemporanee.
Si parla di "scene" – rigorosamente plurali – sia per la fluidità con cui i diversi linguaggi si fondono in nuove discipline, sia per i diversi piani di osservazione – la scena regionale, quella nazionale ed, infine, quella internazionale.
Visioni
e con-divisioni dei lavori di artisti nazionali ed internazionali, con progetti
in anteprima e coproduzioni dedicate, sintesi espressive del fermento di una
scena in continuo mutamento, che più di ogni altra cosa desidera confrontarsi
con gli spettatori. perAspera è un festival aperto, ad artisti e progetti
“nuovi” ma anche a tante tipologie differenti di spettatori. Non solo
appassionati ed esperti, ma anche semplicemente curiosi di scoprire. "Scoperta"
che sempre più rappresenta il fulcro di questo festival, immerso in un
contesto appassionato ed accogliente.
Il Festival dal 16 al 19 giugno abiterà il TPO di via Casarini 17/5, un deposito ferroviario bonificato e trasformato in luogo che ospita diverse attività: concerti, una palestra popolare, una scuola di italiano per stranieri, una radio libera. In questo luogo multiforme perAspera sceglie di mettere temporanee radici per il secondo anno consecutivo, per trasformarlo in un organismo che respira dimensioni altre, che si tinge di affascinanti tonalità inconsuete, attraverso le arti agite. Con gli elementi vivi che costituiscono le attività quotidiane del TPO, gli artisti del festival entreranno in relazione, abitandolo in diversi punti: la sala centrale, la palestra, altre due sale più piccole della struttura ed un cortile esterno allestito come una accogliente area ristoro, ad ingresso libero per il pubblico dalle 19,30 alle 24,00, con la diretta radiofonica di Radio Kairos, media partner del festival, che ne intervista gli artisti, per entrare ancora più in profondità nei lavori proposti.
Il Festival dal 16 al 19 giugno abiterà il TPO di via Casarini 17/5, un deposito ferroviario bonificato e trasformato in luogo che ospita diverse attività: concerti, una palestra popolare, una scuola di italiano per stranieri, una radio libera. In questo luogo multiforme perAspera sceglie di mettere temporanee radici per il secondo anno consecutivo, per trasformarlo in un organismo che respira dimensioni altre, che si tinge di affascinanti tonalità inconsuete, attraverso le arti agite. Con gli elementi vivi che costituiscono le attività quotidiane del TPO, gli artisti del festival entreranno in relazione, abitandolo in diversi punti: la sala centrale, la palestra, altre due sale più piccole della struttura ed un cortile esterno allestito come una accogliente area ristoro, ad ingresso libero per il pubblico dalle 19,30 alle 24,00, con la diretta radiofonica di Radio Kairos, media partner del festival, che ne intervista gli artisti, per entrare ancora più in profondità nei lavori proposti.
Dopo
Bologna, dopo lo spazio industriale del TPO, il festival si sposta nella Città
Metropolitana, per inseguire il secondo pilastro identitatio di perAspera:
l'accessibilità.
I linguaggi di perAspera, infatti, sono quelli di una contemporaneità che sceglie di non parlare a pochi addetti ai lavori, ma desidera ricercare tanti pubblici, non solo di cultori della materia, ma anche di appassionati o di curiosi. Una contemporaneità aperta, che desidera lasciarsi scoprire. Per questo, sceglie di andare oltre le mura di Bologna e di ricercare le suggestioni offerte da luoghi della Città Metropolitana. Il 25 giugno, quindi, perAspera si sposta nella cinquecentesca Villa Salina di Castel Maggiore, il 29 giugno nei Torrioni di cinta e nell'ex lavatoio pubblico di Budrio, il 2 luglio negli spazi magici della Rocchetta Mattei a Grizzana Morandi, per chiudere il 6 luglio a Casalecchio di Reno, tra lo Spazio Eco e la Sala delle Cerimonie.
I linguaggi di perAspera, infatti, sono quelli di una contemporaneità che sceglie di non parlare a pochi addetti ai lavori, ma desidera ricercare tanti pubblici, non solo di cultori della materia, ma anche di appassionati o di curiosi. Una contemporaneità aperta, che desidera lasciarsi scoprire. Per questo, sceglie di andare oltre le mura di Bologna e di ricercare le suggestioni offerte da luoghi della Città Metropolitana. Il 25 giugno, quindi, perAspera si sposta nella cinquecentesca Villa Salina di Castel Maggiore, il 29 giugno nei Torrioni di cinta e nell'ex lavatoio pubblico di Budrio, il 2 luglio negli spazi magici della Rocchetta Mattei a Grizzana Morandi, per chiudere il 6 luglio a Casalecchio di Reno, tra lo Spazio Eco e la Sala delle Cerimonie.
perAspera / festival di arti performative
contemporanee
QUESTA
SETTIMANA: CITTÀ METROPOLITANA
>>>
Sala delle Cerimonie, Spazio Eco –
Centro Giovanile – Casalecchio di Reno
MERCOLEDÌ 6 LUGLIO dalle ore 21
Cadavre exquis (IT) –
STUPOR
Fratelli Broche (IT) – Filoconduttore
Matteo Montanari e Simona Cafagna – 10.180.000
Fratelli Broche (IT) – Filoconduttore
Matteo Montanari e Simona Cafagna – 10.180.000
www.perasperafestival.org
per il TEATRO
"TEATRI DI PIETRA LAZIO 2016"
CASALE MALBORGHETTO– ARCO DI COSTANTINO (Via
Flaminia – Stazione Sacrofano/Roma) - dal 6 al 28 luglio 2016 - Inizio spettacoli: 21,15
ANFITEATRO DI SUTRI Via Cassia (Sutri/Viterbo) - dal 7 al 31 luglio 2016
Non si può chiedere alla Cultura di Creare Utile… ma Valore
Si
apre il sipario sulla XVII edizione della rassegna Teatri di Pietra: la rete culturale per la valorizzazione dei
teatri antichi e dei siti monumentali attraverso lo spettacolo dal vivo, con
oltre venti aree coinvolte in diverse regioni, dalla Toscana alla Sicilia, che
ospiteranno gli appuntamenti di una programmazione dedicata ai temi del
Mediterraneo e del Mito, ideata da Pentagono
Produzioni e Circuito Danza Lazio, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Colosseo e
l'Area Archeologica Centrale di Roma
per Villa di Livia e l’Arco di
Malborghetto, con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività
Culturali e del Turismo, la Regione Lazio e il Comune di Roma - XV Municipio.
In scena tre prime Nazionali: “Angeheloj”,
“La commedia del Fantasma”
(Mostellaria) e “Arianna ha perso il
Filo”. Opere in cui il tema classico e del mito diventano “materia
sensibile” per approcciare il contemporaneo attraverso il rito del teatro. Un
percorso che unisce arte, cultura, storia e paesaggio, con l’obiettivo di
promuovere e valorizzare il patrimonio storico-paesaggistico italiano. Oltre
ottanta artisti impegnati nel progetto diretto da Aurelio Gatti, tra questi: Silvia
Siravo, Sebastiano Tringali, Maurizio Donadoni, Blas Roca Rey, Monica Rogledi,
Vittoria Faro, Giancarlo Sammartano, Lucilla Giagnomi, Fiammetta Fazio, Iaia
Forte e gli autori Luisa Stagni, Mia
Migale e Alma Daddario.
Undici
gli appuntamenti previsti, tre di scrittura teatrale alla Villa di Livia
– dal 30 giugno al 5 luglio - e otto tra teatro, musica e danza,
presso l’Area Archeologica di
Malborghetto, dal 6 Luglio al 28
Luglio.
Ideazione e Realizzazione: Pentagono Produzioni
Associate e Circuito Danza Lazio nell’ambito
della Rete Teatrale dei Teatri di Pietra
PROGRAMMA di QUESTA SETTIMANA:
VILLA DI LIVIA
>>>
Martedì 5 Luglio - ERO
e LEANDRO: dont’ask me more
di Alma Daddario - Lettura
del testo: Silvia Siravo
MALBORGHETTO
>>> Mercoledì 6 Luglio - ANGHELOS
danzateatro
testo
Maurizio Donadoni - regia e coreografia Aurelio Gatti - 10 interpreti con
Sebastiano Tringali
MDAPRODUZIONI
>>> Venerdì 8 Luglio - ILIADE
Di
Alessandro Baricco - A cura di Blas Roca Rey - Con Blas Roca Rey e Monica
Rogledi - Musicisti Giueppe Cangialosi, Fabio Battistelli e Marzuk Mejri. - Compagnia
degli Aghi
>>> Sabato 9 Luglio - FORMIDABILI QUEGLI ANNI
In
collaborazione con l’Accademia Nazionale di Danza - Coreografie Roberta
Escamilla Garrison, Joseph Fontano, Sandra fuciarelli, Enrica Palmieri
INVITO
ALLA DANZA
teatridipietra.blogspot.it
intorno all'ARTE
DEBUTTI
"CRUSH - MANIFESTO GLOBALE" di Fabio Ferrone Viola
Fabio
Ferrone Viola - Amore bello - 2016 - Tecnica mista, 100x100 cm
© 2016 by
Fabio Ferrone Viola. All right reserved
|
Rifiuti in plastica, tappi di bottiglia e lattine schiacciate diventano opere tutte da scoprire, firmate dall’artista Fabio Ferrone Viola, che fa del riciclo la propria fonte di ispirazione.
“CRUSH - Manifesto globale” è parte di un lungimirante progetto espositivo, promosso dall’Associazione Michele Valori al Complesso del Vittoriano - Ala Brasini a Roma, dà il via a un ambizioso manifesto di educazione ambientale mirato a diffondere - attraverso l’arte e la creatività - una maggiore coscienza del disagio ecologico.
Il titolo della mostra “Crush” si riferisce al gesto attorno a cui ruota tutta la ricerca dell’artista, ovvero schiacciare le lattine accartocciate raccolte per strada. Da questo il termine“crushismo” coniato dallo stesso Ferrone Viola, espressione che descrive la sua particolare tecnica esecutiva per realizzare qualcosa che possa essere ancora una volta “utile”, rivestendo i “rifiuti” di una nuova dignità artistica.
La tappa romana della mostra rappresenta l’apripista di un progetto itinerante più ampio che in futuro vedrà coinvolte anche altre città sulla scia della passione, del coinvolgimento emotivo e dell’esperienza di Fabio Ferrone Viola che nel suono onomatopeico Crush - tradotto dall’inglese “schiacciato” appunto - ha trovato il leitmotiv della sua arte.
“Schiacciare è la forma di arte che uso per far capire il mio stato d’animo, - racconta l’artista Fabio Ferrone Viola - subendo la pressione dell’ambiente in cui viviamo ma soprattutto ricollegandolo al sottotitolo della mostra “manifesto globale” che rimanda a una dimensione più ampia e sociale. Viaggiando moltissimo per lavoro, prima di aver intrapreso la mia carriera artistica, ho potuto constatare come in tutto il mondo ci sia questa malsana usanza di gettare le cose in terra. Ho trovato lattine schiacciate ovunque e così ho cominciato a raccoglierle e metterle da parte: da New York a Parigi, dall’Asia all’Africa ho avuto modo di verificare quanto comune sia questo gesto d’inciviltà, e ho cominciato a pensare di realizzare qualcosa utilizzando questi “rifiuti” e riproporli come veicolo d’arte per lanciare uno spunto di riflessione, un messaggio di Amore (tanto è vero che molte delle mie opere riportano la parola “Love” nel titolo) che possa smuovere le coscienze e ricominciare a far apprezzare la bellezza che ci circonda”.
--
La mostra, con il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale, promossa dall’Associazione Michele Valori, in collaborazione con Micro Arti Visive, vede come media partnerInside Art, come partner la Rome University of fine Art (Rufa) e come sponsor tecnici Casale del Giglio e Oasi Valle Noce.
La mostra è organizzata col supporto di Anidan.
Il catalogo è edito da Gangemi Editore.
La mostra, con il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale, promossa dall’Associazione Michele Valori, in collaborazione con Micro Arti Visive, vede come media partnerInside Art, come partner la Rome University of fine Art (Rufa) e come sponsor tecnici Casale del Giglio e Oasi Valle Noce.
La mostra è organizzata col supporto di Anidan.
Il catalogo è edito da Gangemi Editore.
www.ilvittoriano.com
PROSEGUONO
"BARBIE. THE ICON " a cura di Massimiliano Capella
COMPLESSO
DEL VITTORIANO ALA BRASINI - Roma - da venerdì 15
Aprile a domenca 30 Ottobre 2016, vari
orari
Barbie as Marilyn, 1997 © Mattel Inc. |
The Icon che, appena conclusasi al MUDEC – Museo
delle Culture di Milano, arriva a Roma al Complesso del Vittoriano.
Nella sede romana la mostra, prodotta da Arthemisia
Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE in collaborazione con Mattel, curata da
Massimiliano Capella, si è arricchita di nuovi prestiti dalla serie Barbie
Fashionista, tra cui i modelli Curvy, Tall e Petit, che riproducono le diverse
corporature femminili, e le wedding dolls della Coppia Reale inglese William e
Catherine.
Barbie. The Icon racconta l’incredibile vita di
questa bambola che si è fatta interprete delle trasformazioni estetiche e
culturali della società lungo oltre mezzo secolo di storia, ma - a differenza
di altri miti della contemporaneità che sono rimasti stritolati dal passare del
tempo - ha avuto il privilegio di resistere allo scorrere degli anni e
attraversare epoche e terre lontane, rappresentando oltre 50 diverse
nazionalità, e rafforzando così la sua identità di specchio dell’immaginario
globale.
Dal giorno in cui ha debuttato al New York
International Toy Fair, esattamente il 9 marzo 1959, Barbie ha intrapreso mille
diverse professioni. È andata sulla luna, è diventata ambasciatrice Unicef e ha
indossato un miliardo di abiti per 980 milioni di metri di stoffa. Soprattutto
Barbie è cambiata con lo scorrere del tempo, non solo delle mode o della moda,
e si è trasformata per essere sempre al passo con il mondo. Ed è diventata una
vera e propria icona.
Il percorso espositivo è studiato per offrire
diversi livelli di lettura: alle informazioni di approfondimento storico e
culturale per il pubblico adulto, si affiancano postazioni pensate per i bambini
che, attraverso una serie di attività coinvolgenti, potranno approfondire la
storia di Barbie.
www.ilvittoriano.com
"Alphonse Mucha" a cura di
Tomoko Sato
Alphonse Mucha Le stagioni: Estate - 1896 - Serie di quattro pannelli decorativi - Litografie a colori, 103x54 cm ciascuna © Mucha Trust 2016 |
Alphonse Mucha (1860-1939) è stato uno degli artisti più celebri dell’Europa a cavallo tra ‘800 e ‘900: combinando immagini di donne seducenti a composizioni e layout tipografici innovativi creò originalissimi manifesti. Nacque così un nuovo genere di arte visiva fiorito nella Parigi della Belle Époque. Lo stile Mucha venne a indicare ben presto tutta una serie di opere grafiche e oggetti decorativi che arredavano le case dei cultori dell’arte a Parigi e in altri Paesi, diventando un’icona dell’Art Nouveau. Nel 1904, durante una visita negli Stati Uniti, i mass media salutarono in Mucha il più grande artista decorativo del mondo.
Mentre nel contesto dell’arte internazionale aumentava la sua fama, in Mucha crebbe forte il desiderio di contribuire all’indipendenza politica delle Terre ceche e delle vicine regioni slave divise per secoli dalle potenze coloniali. Al di là di un’opulenza di facciata e di una visione modernista espresse dall’Esposizione universale di Parigi del 1900, nell’Europa centrale e orientale le tensioni politiche montavano. Mucha credeva nell’universalità dell’arte, nel suo potere d’ispirazione e di comunicazione, auspicando la creazione di un’unione spirituale dei popoli slavi e, in ultima analisi, di tutto il genere umano. L’artista sognava un mondo migliore, dove le minoranze etniche di qualsiasi background culturale avrebbero potuto vivere in armonia senza subire le minacce delle nazioni più potenti. L‘amore di Mucha per la propria terra e per gli ideali utopici si manifesta nel suo capolavoro, l’Epopea slava (1911-28).
Sotto l’egida dell’Istituto per la Storia del Risorgimento italiano e con il patrocinio della Regione Lazio, la prima grande retrospettiva dedicata a Roma all’artista ceco Alphonse Mucha è organizzata e prodotta da Arthemisia Group in collaborazione con la Fondazione Mucha.
Curata da Tomoko Sato, la mostra si compone di oltre 200 opere tra dipinti, manifesti, disegni, opere decorative, gioielli e arredi, che concorrono a ripercorrere l’intero percorso creativo del massimo esponente dell’Art Nouveau.
L’evento vede come sponsor Generali, special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia e media partner Vogue Italia.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Il catalogo è edito da Skira per Arthemisia.
Immagine a corredo: Alphonse Mucha Le stagioni: Estate - 1896
- Serie di quattro pannelli
decorativi - Litografie a colori, 103x54 cm
ciascuna © Mucha Trust 2016
www.ilvittoriano.com
"I Macchiaioli. Le
collezioni svelate" curata da Francesca Dini
CHIOSTRO DEL BRAMANTE - Roma - da mercoledì
16 marzo a domenica 4 settembre
2016, tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 20.00 , sabato e domenica
10.00-21.00
Cristiano Banti, Ritratto della figlia Alaide. Olio su tavoletta, 30x42 cm. Collezione privata |
La mostra I Macchiaioli. Le collezioni svelate apre
al Chiostro del Bramante di Roma dal 16 marzo e ha il pregio di presentare al
pubblico per la prima volta importanti dipinti dei Macchiaioli e non solo,
collocandoli nel contesto delle antiche collezioni che in origine li
ospitarono.
Le opere che appartenevano a grandi collezioni del
passato - come quella di Cristiano Banti, Diego Martelli, Rinaldo Carnielo,
Edoardo Bruno, Gustavo Sforni, Mario Galli,Enrico Checcucci, Camillo Giussani,
Mario Borgiotti - oggi sono confluite per lo più in collezioni private e
rappresentano un nucleo inedito del più importante movimento pittorico italiano
del XIX Secolo.
In mostra oltre 110 opere che rappresentano la
punta di diamante di ricchissime raccolte di grandi mecenati dell’epoca,
personaggi di straordinario interesse, accomunati dalla passione per la
pittura, imprenditori e uomini d’affari innamorati della bellezza, senza i
quali oggi non avremmo potuto ammirare questi capolavori. Talvolta donate dagli
autori stessi e più spesso acquistate per sostenere gli amici pittori in
difficili momenti, queste opere - in grado di assecondare il piacere estetico e
arricchire le più grandi quadrerie - sono diventate capolavori ricercati anche
dai grandi intenditori d’arte dei nostri giorni.
In un percorso di 9 sezioni - ciascuna intitolata
alla collezione di provenienza - il visitatore ha la possibilità di scoprire i
Macchiaioli, il movimento pittorico più importante dell’Ottocento italiano e il
clima storico che fa da sfondo alla vicenda di questi artisti, oltre ai temi, ai
contenuti e ai personaggi di questo rivoluzionario movimento: si potranno
ammirare opere quali Il Ponte Vecchio a Firenze (1878 ca.) di Telemaco
Signorini - fortunosamente recuperato da Borgiotti sul mercato inglese: un
capolavoro non più visto da decenni -, Il giubbetto rosso(1895) di Federico
Zandomeneghi, Marcatura dei cavalli in Maremma (1887) e Ciociara (Ritratto di
Amalia Nollemberg) del 1881 ca. di Giovanni Fattori, Place de la Concorde(1875)
e Campo di neve (1880 ca.) di Giuseppe De Nittis, accanto al Ritratto di Alaide
Banti in giardino (1875 ca.) di Cristiano Banti, Cucitrici di camicie rosse
(1863) diOdoardo Borrani, Sforni in veranda che legge (1914 ca.) e il Ritratto
della moglie Isa (1902 ca.) di Oscar Ghiglia.
In mostra, dunque, anche opere a cavallo tra
Ottocento e Novecento che raccontano come le conquiste formali e concettuali
dei Macchiaioli furono recepite e sviluppate dalle successive generazioni di
pittori.
La mostra vede come sponsor Generali Italia. L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
La mostra vede come sponsor Generali Italia. L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Il
catalogo è edito da Skira.
Immagine
a corredo: Cristiano
Banti, Ritratto della figlia Alaide. Olio su tavoletta, 30x42 cm.
Collezione privata
www.chiostrodelbramante.it
Kirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi
volesse darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può
scriverci a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com, entro la domenica precedente, specificando chiaramente la richiesta
di segnalazione, provvederemo previa specifica selezione all'inserimento …