La
stagione 2016-17 inizia per tutti...
...e
come di consueto Kirolandia corrente culturale intraprende di nuovo i suoi
percorsi onirici, così anche il Blog di cooperazione culturale riparte da quel
punto in cui era rimasto prima che l'Estate s'avvicinasse scandendo attimi di
riposo più o meno sincronici.
Dunque,
dov'eravamo in quei giorni in cui s'affacciava quel primo caldo sole estivo?
Ci
trovavamo, giustappunto, in un luogo culturale molto interessante, un posto ricco
d'energia che, da subito, ci ha trafitto il cuore, ci ha sorpreso per la sua tanta
ricchezza artistica.
Si
tratta del centro culturale ARTEMIA, a dirigerlo è María Paola Cánepa, il suo sorriso,
la sua capacità d'accogliere, il suo spiccato senso dell'incontro, sono i primi dettagli intrappolati tra tante dense
attività, proposte soprattutto con l'intento d'avvicinarsi con dedizione alla
gente, dal teatro al cinema, dalle mostre ai corsi, un'offerta indirizzata
realmente ad un ventaglio molto ampio di persone.
Di
certo un bel posto in cui emerge la grandissima voglia di condividere e di fare
insieme con armonia.
Insomma
dato che qualcosa di buono bisogna attenderselo quando qualcos'altro ti ha già convinto
pienamente, è giusto riferirsi a ciò che
prepotentemente ci torna alla memoria.
CUCÙ
diretto e scritto da Francesco Romengo,
andato in scena alla fine di Maggio al centro culturale ARTEMIA, è uno di quegli
spettacoli della stagione passata degni di essere ricordato, sia per la regia
ben elaborata e la drammaturgia ben composta, sia rispetto alla bravura ed espressività
dei due interpreti Nicola Notaro e
Gabriele Zummo.
Un
frammento d'esistenza fortemente onirico, organizzato con continui cambi di
ritmo ed intensità emotive, che in alcuni tratti riescono quasi ad elevarsi a temi,
contenuti, argomenti dello spettacolo.
In
un remota cittadina del meridione italiano, due individui dalle spiccate differenze interiori ed
esteriori condividono uno spazio il cui tempo d'esistenza, forse fermo da
sempre, sta per trovare il suo traumatico epilogo, ed in esso sta prendendo
forma un nuovo avvicinamento alla sconosciuta realtà esterna.
In
questa grande pausa interiore, a parlare sono tutte le estreme profondità dei
protagonisti che trovavano lentamente la forza di riemergere, dicendo loro
stessi anche attraverso frammenti altamente poetici racchiusi in locuzioni dimostrate, a tratti, quasi violentemente.
Tante
intimità raccontate anche da molti simbolismi che individuano, attraverso
metaforici valzer, possibilità di ulteriori legami, rinascite e rinnovate identità
di genere.
Una
bella piéce dal contenuto potente che non può non farci segnare in agenda la nuova
ripresa di quel luogo che l'ha ospitato, il centro culturale ARTEMIA, che il
22 Settembre 2016 presenterà tutte le sue novità.
- Andrea Alessio Cavarretta -