Kiri, continuano le segnalazioni di Kirolandia blog di
cooperazione dell'omonima corrente culturale.
Di settimana in settimana vari suggerimenti tra teatro, musica, arte e tanti altri eventi selezionati accuratamente sulla base delle vostre
importanti indicazioni.
Dunque ecco per sognare con voi...
TEATRO
Laros – #MaiNaGioia Spettacoli - Matteo Fiocco
presentano
"LA SCALA"
di Giuseppe Manfridi
Regia Michele La Ginestra
TEATRO DE' SERVI - Roma
da
martedì 21 febbraio a domenica 12 marzo
2017, ore 21.00_sab. ore 17.30 e
21.00_dom. ore 17.30
Tutti pronti a salire su “La scala”, la
freschissima commedia di Giuseppe Manfridi diretta da Michele La Ginestra.
"La scala" è un vero e proprio duello
a sei, dal ritmo serratissimo, che si consuma durante un cocktail organizzato
per festeggiare la ristrutturazione di un seminterrato al Nuovo Salario di cui
hanno da poco preso possesso Mirko e Miriam, interpretati da Gabriele Carbotti
e Marina Marchione. Con loro, una coppia di vecchi amici, Corrado e Terry
(Fabrizio D’Alessio e Samantha Fantauzzi) e un’altra coppia da poco conosciuta Niccolò
(interpretato da Andrea Dianetti dal cast di Amici) ed Elvi (Barbara
Clara) che abita nello stesso palazzo. Fiore all’occhiello dell’approssimativo
restyling, una scala che collega direttamente il seminterrato col marciapiede
di fuori. Un estroso escamotage ideato per evitare, a chi debba entrare e uscire,
complicati giri nel cortile esterno.
Le tre coppie si comportano come se stessero a
un ricevimento della regina Elisabetta: complimenti mirabolanti, mondanità al
limite dell'enfasi, smancerie esagerate, finché una piccola scintilla incendia
una polveriera di emozioni represse, offese e malintesi che risvegliano vecchi
scheletri tenuti nascosti nell'armadio, antichi rancori che colgono l'occasione
per riemergere e colpire duro.
E sarà la scala a svolgere un ruolo determinante
in questa guerra senza esclusione di colpi. La scala come simbolo, la scala
come elemento architettonico, la scala come collegamento fra i piani bassi e i
piani alti, insomma una vera e propria protagonista illuminata dalla pirotecnia
dei dissapori umani.
Di Giuseppe Manfridi - con Andrea Dianetti (Niccolò), Barbara Clara (Elvi),
Gabriele Carbotti (Mirko), Marina Marchione (Miriam), Fabrizio D’Alessio (Corrado),
Samantha Fantauzzi (Terry) - Costumi Marco Della Vecchia – Scene Augusto Sandri
- Regia Michele La Ginestra
Indirizzo: Via del
Mortaro (ang. Via
del Tritone),
22 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroservi.it
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L'Associazione
Culturale Teatro Trastevere
presenta
“CIVICO 15”
di Olimpio Pingitore
TEATRO TRASTEVERE - Roma
da martedì 21 a domenica 26
febbraio 2017, ore 21.00_dom 17.00
Una palestra anonima in una
anonima città. Una riunione di condominio. Un ascensore da approvare. Sei
personaggi insoliti amanti dell’umanità ma intolleranti verso il vicino della
porta accanto. Questo lo scenario con cui si apre la divertente commedia .
“Un
occasione per rivivere, divertendosi, le dinamiche che tutti noi
affrontiamo nelle tanto odiate riunioni
condominiali; microcosmi di intrighi, conflitti e pettegolezzi che fotografano
vizi e virtù di una piccola comunità. La vita condominiale, si sa, è tutt’altro
che semplice, una vera e propria selva intricata di problemi e piccole angherie
in cui i condomini litigano, straparlano e quasi mai si ascoltano”
Fin dagli inizi è importante
quindi decidere che tipo di relazione volete mantenere con i vostri vicini, se
di amicizia o di distaccata cortesia. In ogni caso cercate di applicare il
principio di non fare agli altri quello che non vorreste fosse fatto a voi. A chi non è capitato di “affrontare”, armandosi di santa pazienza e di una buona dose di
coraggio, un’assemblea condominiale?
“Chi, non si è
trovato faccia a faccia con il proprio vicino/nemico o con la vicina/amica e,
durante la seduta, riderci, litigarci, soffrirci per poi alla fine sparlare
degli assenti? Ebbene, a chiunque non abbia mai avuto
la fortuna/sfortuna di parteciparvi, con questa pièce gli verrà restituito uno
spaccato di vita reale, per chi invece, ha ripetutamente partecipato a delle
assemblee si interrogherà: ma io sono così?”
Evitate di avere dei vicini se
volete vivere in pace con loro!
Di Olimpio Pingitore Con Silvia Cox, Albamarina Dei,
Fabrizio Nicoletti, Olimpio Pingitore, Francesca Targa, Gianlorenzo Tennenini.
Indirizzo:
via Jacopa de Settesoli 3 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrotrastevere.it
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"L’OTTAVO RE DI
ROMA "
omaggio perturbato all’arte di Luigi Magni
a
cura di Giovanni Bocci, Enrico Papa,
Andrea Pergolari
TEATRO LE SEDIE - Roma
(Labaro)
da mercoledì 22 a domenica 26 febbraio
2017, ore 21.00_dom. 18.00
Omaggio al
grande regista, sceneggiatore e
scrittore italiano Luigi Magni
Sceneggiatore dagli anni ’50 e
regista da fine anni ’60, Magni è stato in grado di raccontare Roma e la storia
d’Italia, e non solo, mettendone in rilievo snodi cruciali, conflitti
ideologici, ipocrisie politiche, ma sempre attraverso modi sinceramente
popolari, umoristici, talvolta drammatici e talvolta comici, sia in teatro che
al cinema. Lo spettacolo L’ottavo re di Roma ripercorre la storia della Città
Eterna dalle sue origini al Risorgimento, così come ce l’ha raccontata Magni
con le sue multiformi opere. Al centro delle serate ci saranno le celeberrime e
bellissime canzoni da lui scritte e musicate da Trovajoli, Piovani e Pintucci;
ed insieme alle musiche dal vivo ecco proiezioni di filmati, sketch a leggio ed
un’intervista audio inedita in cui Magni ripercorre tutta la sua carriera
cinematografica, dall’esordio di Faustina
ai grandi capolavori come Nell’anno del signore, La Tosca, In nome del Papa
Re, In nome del popolo sovrano. Al termine delle
serate, testimonianze dirette dei suoi collaboratori ci aiuteranno a
ricostruire la personalità di uno dei più grandi autori di spettacolo del
Novecento italiano.
“La
definizione di biografo ufficiale di Roma è azzeccata ma naturalmente
restrittiva, per descrivere le qualità di un autore che ha saputo unire il
gusto dello sberleffo e del melodramma, del teatro popolare e dell’invettiva
civile, con punte di lirismo e di satira difficilmente raggiungibili” spiega il direttore artistico del
Teatro Le Sedie di Roma.
A
cura di Giovanni Bocci, Enrico Papa, Andrea Pergolari - Con Enrico Papa,
Edoardo Sala, Sebastiano Busiri Vici, Rosella Petrucci, Giovanni Bocci, Luca
Menicucci, Violetta Sala, Giulio Viglianti
Indirizzo:
vicolo del Labaro, 7 - Roma (Labaro)
Sito di riferimento teatro: www.teatrolesedie.it
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Briglia
D’Oro Teatro
presenta
"MOZZA"
Di e con Claudia Gusmano
TEATRO STUDIO UNO Sala Specchi -
Roma
da giovedì 23 a domenica 26 febbraio 2017 , dal giov. al sab. ore
21.00_dom. 18.00
Vincitore
al Roma Fringe Festival 2016 dei premi “Miglior Drammaturgia”, “Miglior attrice”
e “Fringers to fringers”, torna in scena il monologo scritto che racconta con
poesia e delicatezza la storia di una giovane donna e del suo bisogno di
libertà.
Mozza
è una donna appena affacciata alla vita, con il desiderio profondo di voler far
suo quel mare che ha accompagnato tutta la sua infanzia e che ora è diventato
la sua culla morbida, necessaria, comoda a volte forse anche troppo, una donna
in mare sulla prua di un peschereccio, lì da tempo e per scelta. La sua infanzia
è trascorsa mano nella mano con il nonno, unico vero uomo di mare della sua famiglia,
uno che il mare “ce l’aveva dentro”
perché lo aveva bevuto tutto durante la sua vita e lo aveva conservato, con
orgoglio, goccia dopo goccia nel suo stomaco abbastanza largo da poterlo
contenere.
Il
mare e il vento sono le sue radici, il tronco il suo peschereccio, i rami la
sua voglia di vivere in solitudine lontano dalle voci soffocanti degli abitanti
della terra che la reputano “troppo bianca e troppo sicca”. Il desiderio profondo di libertà, ereditato
dal nonno capitano di un peschereccio, può essere realizzato solo in quel mare
infinito che aveva vissuto con lui da bambina.
E
se grazie ad un dialogo a volte rabbioso, altre volte liberatorio con un
gabbiano si perdesse? “Né troppo vicino né troppo lontano” bisogna stare dalle
cose che ci fanno paura, per questo bisogna avere un timone che lei, appena
salita a bordo, scopre di non avere.
E
se in quel perdersi scoprisse che anche il mare è finito? E che dove finisce
lui inizia la terra? La stessa che le provocava un tempo vomito, nausea e
spossatezza adesso si palesa come la parte mancante per la sua “interezza”.
Di e con Claudia
Gusmano - aiuto regia Laura Palmeri - musiche Ermanno Dodaro - scenografia Martina Picchioni, Letizia
Cascialli - luci Michelangelo Vitullo - audio Ottavio Ciacchella - organizzazione Antonella Campanelli
Indirizzo:
via Carlo della
Rocca, 6 - Roma (Torpignattara).
Sito di riferimento teatro: www.teatrostudiouno.com
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Boom
Agency
presenta
"GIULIETTA &
ROMEO"
adattamento di Carmen Pommella
da
William
Shakespeare
TEATRO
SALA VIGNOLI - Roma
sabato
25 e domenica 26 febbraio 2017, sabato ore 21.00_dom. ore 19.00
Continua la programmazione della prima
stagione del Teatro Sala Vignoli, il nuovo spazio diretto da Eugenio
Dura nel cuore del Pigneto, quartiere sud di Roma.
Un
adattamento assolutamente moderno. La poeticità del testo e il linguaggio
giovanile troveranno coesione in una partitura musicale molto attuale in cui è
possibile trovare riverberi dei versi shakespeariani.
Note
di regia
Non è
sempre necessaria l'ispirazione quando si decide di mettere in scena un testo
soprattutto se si tratta di una delle opere più rappresentate al mondo e “Romeo
e Giulietta” è senza alcun dubbio la tragedia più vivisezionata nell'arte
teatrale.
Ecco
perché dopo un primo “rigetto” mi sono fatta coinvolgere dalla mera freschezza
della tragedia e con semplicità mi sono catapultata nella storia senza
preoccuparmi di cercare motivazioni o ispirazioni innovative.
E'
un'opera, per quanto la categoria nella quale si pone ci lascia pensare il
contrario, attualissima, violenta, rumorosa, irruenta e quindi accessibile
all'orecchio dei giovani.
Il
contrasto forte tra le continue lotte impulsive delle due famiglie, l'amore
fragile dei due innocenti amanti ostacolati dal fato, la morte causata solo
dall'impeto della passione e della violenza, insomma tutto ciò che viene
raccontato non è affatto lontano dall'attuale vita quotidiana.
Nel
mio adattamento le due famiglie sono tra le poche scampate ad una guerra di
chissà quale epoca; l'azione quindi, si svolge tra i resti di una città dove
aleggia ancora nell'aria la tragedia passata; ma ciò non basta a calmare l'ira
e la violenza, violenza che viene placata di tanto in tanto da una voce fuori
campo triste, fioca, quasi a rappresentare la resa umana. Da questo grigiore è facile immergersi nel
romanticismo fresco e travolgente dei due amanti tanto da rendere anche le
lunghe scene d'amore finalmente piacevoli all'ascolto come a placare quel ritmo
angoscioso e sfrenato del resto dell'opera.
In
questo adattamento gli avvenimenti, dopo la tragica morte di Mercuzio e
Tebaldo, assumono una velocità “supersonica” tale da rielaborare il finale in
una serie di sovrapposizioni di scene quasi a voler subito arrivare alla fine
della storia; storia che conosciamo già all'apertura del sipario e che quindi
non ha bisogno di suspense.
L'anello
di congiunzione tra la poeticità del testo e il linguaggio giovanile è
rappresentato dalle musiche scelte.
L'orientamento
è scivolato subito sul genere più vicino ai giovani; e sono rimasta
sorprendentemente affascinata, nel tradurre alcuni testi, dai significati non
dissimili dai versi Shakespeariani.
Adattamento di Carmen Pommella - da William
Shakespeare - Regia Carmen Pommella - Con Orazio Cerino, Annarita Ferraro, Carmen Pommella, Antonio D’Avino,
Adriano Falivene, Raffaele Parisi, Riccardo Citro, Nuvoletta Lucarelli, Antonio
Botta, Flavio D’Alma, Roberta Esposito, Lino Trematerra - Costumi e scene Barbara Veloce - Disegno
Luci Salvatore Palladino - Giovanni
Porcaro - Aiuto regia Nuvoletta
Lucarelli - Macchinista Antonio Chirivin
Indirizzo:
Via Prenestina, 104 - Roma
Fb
di riferimento teatro: www.facebook.com/vignoliteatro/
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PROSEGUONO....
Centro
Teatrale Artigiano
presenta
Fabio Avaro, Enzo Casertano
in
"VOLEVO IL
MAGGIORDOMO"
Regia di Roberto
D’Alessandro
Testo di Mario
Alessandro Paolelli
TEATRO ROMA - Roma
da martedì 14 a domenica 26
febbraio 2017 - Orario repliche: martedì, mercoledì, giovedì ore
21,00; 2° giovedì ore 19,00; sabato ore
17,00 e ore 21,00; domenica ore 17,30
Brillante
commedia che racconta di un cinquantenne zitello
(Fabio Avaro) fissato con l'opera lirica, che vive da anni con la sorella,
orgogliosamente zitella anche lei. I loro esilaranti bisticci e la loro uggiosa
quotidianità vengono stravolti dall’arrivo di un maggiordomo (Enzo Casertano)
"campano purosangue" che unisce lo humour britannico alla dissacrante
ironia partenopea. Il nuovo arrivato sconvolgerà la vita dei due fratelli e
della vicina, signora volgarotta
arricchitasi con una catena di macellerie, in un susseguirsi di gag,
tormentoni e filetti di vitella. Il maggiordomo riuscirà a tirar fuori prima il
peggio e poi il meglio da tutte le persone che lo circondano, incitandole a
rincorrere i loro sogni e soprattutto a realizzarli! Ma sul probabile 'happy
ending', verrà fuori che il padrone di casa nasconde un segreto...
Molti
maggiordomi si sono susseguiti nella storia della letteratura e del cinema. Dal
cinico ma determinante Jeeves nei
tanti lavori dello scrittore inglese P.G.Wodehouse, al compassato ed
imperturbabile Anthony Hopkins in 'Quel
che resta del giorno', dal deferente 'The
Butler' interpretato da Forest Whitaker al “prendi schiaffi” Camillo interpretato da Totò in ‘Lascia
o Raddoppia’.
Il
maggiordomo ideato da Mario Alessandro Paolelli ed interpretato da Enzo
Casertano è un po' tutto questo, cortesia, deferenza, persino garbata ironia,
ma c'è l'ingrediente segreto a sparigliare le carte: il buon Ciro è infatti un campano purosangue.
In Volevo il Maggiordomo si mescola dunque
il piccante e scoppiettante humour britannico alla dissacrante e cinica comicità
partenopea con un’escalation di gag, battute e detti napoletani che irrompono
nella vita di una coppia alquanto particolare di fratelli, ormai
condannati ad una vita di dispetti e frecciatine.
Con:
Fabio Avaro, Enzo Casertano, Maria Chiara Cimini e Antonia Di Francesco - Scritto
da: Mario Alessandro Paolelli - Regia: Roberto D’Alessandro - Aiuto
Regia: Olimpia Alvino
- Disegno
luci: Maximiliano Lumachi
Indirizzo: via Umbertide, 3 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.ilteatroroma.it
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Perrozzi & Salvatori
Presentano
Andrea Perrozzi e Alessandro Salvatori
in
"IO NON POSSO
ENTRARE"
di Manuela D’Angelo
musiche Andrea Perrozzi
Con Andrea Pirolli
Regia Paola Tiziana Cruciani
TEATRO SETTE -
Roma
da martedì 14 a domenica 26 febbraio
2017, ore 21.00_dom. ore 18.00
I nostri animali ci giudicano? Cosa accadrebbe se, per un attimo, ci
mettessimo nei loro “peli”? L’umana società, con le sue convenzioni, le sue regole, le assurdità,
lecontraddizioni analizzata attraverso gli occhi ingenui e scevri da
qualsiasi condizionamento che solo gli animali possono avere.
Perrozzi & Salvatori ancora una volta
ci propongono uno spettacolo originale, insolito ed esilarante, in cui la vis
comica dei due attori si sposa con un argomento attuale e senza tempo, come il
rapporto tra gli esseri umani e gli animali. L’intesa dei due attori, già rodata da una lunga serie di spettacoli,
si rinnova e si rafforza, confermando le capacità recitative e musicali della coppia alla quale, in questa esilarante pièce, si aggiunge il talento brillante
di Andrea Pirolli.
“Io non posso entrare”, con dialoghi serrati, comici e
irriverenti, racconta la quotidianità di ciascuno di noi, le avventure e le relazioni tra il mondo animale e
quello umano, tra lealtà e ipocrisie, regalando
risate e spunti di riflessione, tra allegria e momenti di commozione.
La dinamica e dissacrante regia di Paola Tiziana Cruciani, le melodie accattivanti di Andrea Perrozzi
e i dialoghi cinico-comici di Manuela D’Angelo ci guidano in un mondo “bestiale”, dove l’immaginazione e la realtà si fondono, gli animali parlano, gli uomini una volta tanto ascoltano e il
divertimento si spreca.
Uno spettacolo nuovo, diverso, unico, una favola mai raccontata,
interpretata da attori, “cani” sì, ma solo per gioco!
Di Manuela D’Angelo -
musiche Andrea Perrozzi - Con Andrea
Pirolli, Andrea Perrozzi ,
Alessandro Salvatori - Regia Paola Tiziana Cruciani - Movimenti coreografici Cristina Fraternale - Luci Emanuele De Rossi - Aiuto regia Andrea Zanacchi - Foto Luana Belli - Progetto grafico Laura Toniutti
Indirizzo:
via Benevento, 23 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatro7.it
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La Compagnia Habitas
presenta
"SURGELAMI"
Un
progetto di drammaturgia scenica con. Chiara
Aquaro, Chiara
Della Rossa, Armando
Quaranta, Simone
Ruggiero
Dramaturg. Rosalinda
Conti regia. Niccolò
Matcovich aiuto regia. Riccardo
Pieretti
TEATRO STUDIO UNO - Roma
da giovedì 9 a domenica 26 febbraio 2017 , dal giov. al sab. ore 21.00_dom.
18.00
Vincitrice del bando di residenza
“Pillole”.
Lo spettacolo debutterà a Roma a febbraio per tre
settimane consecutive, dal giovedì alla domenica, per poi proseguire a Verona ad aprile, ospite della
Fucina culturale Machiavelli.
Sinossi
“Surgèlami per scongelarmi in tempi
migliori”.
Quali sono le difficoltà, le impossibilità
di vivere oggi il rapporto di coppia? Il lavoro, il futuro, la
fiducia.. o forse, e più semplicemente,
noi. Perché non siamo pronti? Perché non siamo più pronti?
Note
di regia
Surgèlami è un progetto di drammaturgia scenica che vuole indagare
la coppia e le tematiche, e dinamiche, che le ruotano intorno. Il progetto
nasce con l’intento specifico di un confronto teatrale e dinamico sulle linee proposte.
A tale scopo è sembrata più stimolante la forma della drammaturgia scenica,
impostata su una serie di esercizi guidati, rielaborati e sviluppati, e di
improvvisazioni in sala. La scelta di coinvolgere non due ma quattro attori, e
di distinguere i ruoli della regia e della drammaturgia, deriva dalla necessità
di sondare una molteplicità di punti di vista, per poi pensare un lavoro di
composizione che metta insieme i vari spunti cercando un’organicità, o
consapevole “disorganizzazione”, del materiale proposto. Quattro attori in
scena permettono altresì uno sviluppo più ampio e, perché no, l’intersezione tra le varie dinamiche ra
Indirizzo:
via Carlo della
Rocca, 6 - Roma (Torpignattara).
Sito di riferimento teatro: www.teatrostudiouno.com
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TEATRO PER RAGAZZI
Centrale Preneste Teatro
I Teatrini
in scena con
"Con la luna per mano La rivelazione delle piccole cose"
con Rosa Rongone e Ramona Carnevale
regia Giovanna Facciolo
CENTRALE PRENESTE TEATRO-
Roma
domenica 26 febbraio 2017, ore 16.30
L’appuntamento, che fa
parte della rassegna Infanzie in gioco 2016/17, è per domenica 26
Febbraio alle ore 16.30.
Arriva da Napoli il
prossimo spettacolo
Due personaggi teneri e
stralunati si incontrano in uno spazio immaginario e insieme, attraverso il
gioco, creano piccoli universi, poetici e divertenti, abitati da mani, piedi,
ombrelli e altri oggetti quotidiani. Forme e colori con cui fondersi,
dividersi, confondersi, allungarsi, sdoppiarsi, trasformarsi, divenire altro da
sé e sé insieme all’altro. Un piccolo universo immaginifico, che parte dalla
centralità del corpo come terreno di creazione e di visionarietà, per
rivolgersi al pubblico dei piccolissimi.
Dal
progetto di Rosa Rongone e Ramona Carnevale per "Il Teatro
dell'Immaginario per le nuove generazioni Percorsi d'Arte a Piazza
Forcella" - Con: Rosa Rongone e Ramona Carnevale
- Scene e oggetti di scena: Monica
Costigliola - Luci: Francesco
Rispoli e Paco Summonte - Collaborazione:
Adele Amato de Serpis - Elaborazione
drammaturgica e regia: Giovanna Facciolo
Informazioni: dai 3 agli 8 anni
Indirizzo: Via
Alberto da Giussano, 58, Roma
Sito di riferimento:
www.centraleprenesteteatro.blogspot.it
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FINE CORSO
"HEINER MÜLLER TRE
PAESAGGI"
Studi
degli allievi del II anno del Corso di Regia
L´Accademia
Nazionale d´Arte Drammatica "Silvio d´Amico" presenta Heiner Müller
tre paesaggi, studi ideati e diretti con la guida di Giorgio Barberio Corsetti
dagli allievi del II anno del Corso di Regia, Tommaso Capodanno, Paolo Costantini, Marco Fasciana.
VILLA PICCOLOMINI - Roma
sabato
23 e domenica 26 febbraio 2016, ore 20.00
‘La scrittura del grande drammaturgo
tedesco del secolo scorso è costantemente in bilico nel fulcro della crisi di
un'epoca; racconta la modernità, la desolazione, plasmando la materia mitica e
tragica e restituendola in figure dell'esilio del nostro tempo.
Müller osserva il mito di Giasone e
Medea e le tragedie shakespeariane di Tito Andronico e di Amleto
attraverso le rovine della storia e della nostra contemporaneità mostrandoci
dei paesaggi nei quali degli eroi è rimasta solo una ’traccia’, un’orma
sulla riva di fiumi e mari devastati e contaminati.
I nostri giovani registi si
interrogano sul tempo e sull’arte con lo sguardo inverso dell’Angelo della
Storia di Müller, che da un futuro tragico viaggia verso di noi guardando il
passato dietro le nostre spalle.’ Giorgio Barberio Corsetti
Il
progetto ha coinvolto quattro Corsi dell´Istituzione: gli allievi di Regia,
l´intera classe di Recitazione del II anno, gli allievi del Master di
Drammaturgia e Sceneggiatura nella funzione di dramaturg e quelli del Master di Critica giornalistica per la
comunicazione, e infine otto giovani attori professionisti diplomati in
Accademia.
Il
laboratorio, durato tre mesi, ha prodotto uno spettacolo itinerante pensato per
gli spazi fortemente evocativi di Villa Piccolomini.
L’impegno
di Giorgio Barberio Corsetti come maestro delle giovani generazioni di registi,
autori e attori dell’Accademia si rinnova ormai da tre anni proponendo ogni
volta agli allievi uno studio esaustivo di un autore, da cui trarre poi
autonomi progetti di elaborazione scenica: prima Pasolini, poi Kleist, ora
Müller. Sono nati così Anatomia Tito Fall
of Rome Un commentario shakespeariano, Paesaggio
con Argonauti e HamletMaschine,
tre diversi studi di altrettante opere dell’autore tedesco.
>>> Anatomia Tito Fall of Rome Un
commentario shakespeariano.
Allievo
regista: Marco Fasciana - Durata 35
minuti
Il
testo, inedito in Italia, viene per la prima volta messo in scena. Il suo
traduttore, Francesco Fiorentino, ha gentilmente concesso i diritti di
rappresentazione all’Accademia, prima ancora della prossima pubblicazione.
E’ una
riscrittura mülleriana del Tito Andronico
di Shakespeare. Nel progetto scenico di Marco Fasciana l’azione si svolge
attorno a un muro che diventa, di volta in volta, il luogo in cui Tito macella
i suoi nemici o si prende cura della figlia violata e mutilata. Su tutti i
personaggi spicca la figura di un clown-narratore che commenta (come recita il
titolo) l’opera di Shakespeare, ragionando sulla caduta degli imperi e sul
rapporto tra “il primo e il terzo mondo”.
>>> HamletMaschine
Allievo
regista: Tommaso Capodanno - Durata 35
minuti
Il
pubblico entra in un cabaret anni ’30, dove viene rappresentata, divisa in
numeri, tra una canzone e l’altra, come nel più classico varietà, la storia di
Amleto o, meglio, dell’attore che lo interpreta.
HamletMaschine è
forse il testo più ‘intimo’ di Müller; non solo il titolo reca in maiuscolo le
iniziali del suo nome, ma durante il dramma viene strappato un ritratto
dell’autore.
La
scelta di utilizzare l’ambientazione del cabaret è nata da uno studio sulla
figura del clown e del saltimbanco nell’opera del drammaturgo e si collega con
l’obbligo, per Amleto, di ripetere ogni volta la sua storia dolorosa ad un
pubblico da intrattenere.
>>> Paesaggio con Argonauti
Allievo
regista: Paolo Costantini - Durata 30
minuti
Paesaggio con Argonauti
è la riscrittura mülleriana del mito di Medea e del viaggio verso la Colchide
degli eroi greci guidati da Giasone, così come narrato da Apollonio Rodio.
Il
pubblico circonda una vasca quadrata, da cui emergono cumuli di vestiti e
argonauti-naufraghi, personaggi persi, senza più patria. Sono, come suggerisce
il titolo, solo parte del paesaggio e non più protagonisti, non più eroi.
Il
principio drammaturgico che ha guidato la messa in scena è quello
dell’ambiente: l’allievo regista ha creato una situazione fatta di acqua e
musiche elettroacustiche dal vivo, volte a riprodurre “paesaggi sonori”,
in connubio o in contrasto con le azioni
e le parole degli attori.
Informazione: Prenotazione
obbligatoria – fino ad esaurimento posti –
Indirizzo:
Via Aurelia Antica, 164 – Roma
Fb
di riferimento: www.accademiasilviodamico.it
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LIBRI
Presentazione del libro
"IL GIUDICE DELLE DONNE"
di Maria Rosa Cutrufelli
GIT / LIBRERIA MONDADORI- Roma
giovedì 23 febbraio 2017, dalle
ore 18.00 alle ore 19.00
Maria Rosa Cutrufelli è una scrittrice che riesce a
mescolare storiografia e romanzo con sapienza ed in questo libro riporta alla
luce un fatto pressoché inedito della lotta per l’emancipazione femminile in
Italia attraverso un ritratto della condizione delle donne all’inizio del
secolo scorso, quando "il voto amministrativo era espressamente interdetto
alle donne, agli analfabeti, nonché ai pazzi, ai detenuti in espiazione di pena
ed agli imprenditori in fallimento".
Era il 1906 e vigeva lo Statuto Albertino.
È la storia di dieci maestre marchigiane, all’epoca
pioniere in una penisola di analfabeti, ispirate da Maria Montessori …
È la storia di 21 madri costituenti che il 2 giugno
del ’46 in una Assemblea composta da 535 uomini, scrivono la nostra
Costituzione, dove viene sancita la parità di sesso e altri diritti essenziali
dell’uguaglianza di genere
Indirizzo: via del Pellegrino, 94 -
Roma
Facebook di riferimento teatro: https://www.facebook.com/git.new
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ARTE
PROSEGUONO...
"MANOLO BLAHNIK. The Art of Shoes"
a cura di Cristina Carrillo
de Albornoz
promossa da Comune
di Milano Cultura, Direzione Musei Storici
prodotta e organizzata
da Arthemisia Group in collaborazione con Manolo
Blahník.
PALAZZO MORANDO/Costume moda immagine - Milano
da giovedì 26 gennaio a domenica 9 aprile 2017, vari orari.
Palazzo Morando è la sede deputata alla conservazione e alla valorizzazione del ricchissimo patrimonio di abiti e accessori antichi e moderni del Comune di Milano. La civica raccolta di calzature attualmente comprende circa 300 esemplari databili tra il XVI e il XX secolo: dalle scarpe rinascimentali ritrovate durante gli scavi intorno all’area del Castello Sforzesco di Milano, all’alta moda. La mostra si configura quindi come un’occasione di reciproca valorizzazione, tra l’oggetto antico musealizzato e le moderne creazioni dello stilista.
Prima esposizione in Italia dedicata all’iconico couturier spagnolo, nelle stanze della Pinacoteca e dell’appartamento Morando Attendolo Bolognini è in mostra una nutrita selezione di scarpe (212 modelli) e disegni (80) che coprono 45 anni di attività dello stilista.
La mostra è un’occasione irripetibile per ammirare le migliori creazioni calzaturiere, vere e proprie opere d’arte che proprio in Italia, nell’hinterland milanese, prendono forma in aziende che ancora portano avanti una vocazione artigianale. Ma non solo:l’esposizione intende raccontare ed evocare la profonda influenza che l’arte e la cultura italiana hanno avuto e hanno ancora oggi sullo stilista. Dalla scultura greco-romana al barocco, dal capolavoro di Luchino Visconti - Il Gattopardo - ai coralli di Sicilia, tutto questo e molto altro ancora si ritrovano nelle scarpe visionarie di Manolo Blahník.
Milano è stata scelta dallo stilista per il suo forte legame con l’Italia, patria dell’arte e dell’artigianato riconosciuti in tutto il mondo, e Palazzo Morando | Costume Moda Immagine, proprio in virtù della sua stessa vocazione, è la cornice prestigiosa e ideale per ospitare questa mostra.
Custoditi nell’archivio privato dello stilista che conta oltre 30.000 modelli, Manolo e la curatrice Cristina Carrillo de Albornoz hanno selezionato 212 scarpe e 80 disegni. Questi ultimi rappresentano una riflessione personale del lavoro del grande designer e attraverso la loro essenza rivelano le sue passioni, che sono la fonte della sua ispirazione: le espressioni artistiche quali l’architettura, l’arte, la letteratura e il cinema, la botanica, la cultura di paesi quali l’Italia, la Russia e la Spagna nonché la storia del XVIII secolo.
In questa visione unica del “DNA del design” e del colorato universo di Manolo Blahník, la mostra invita il pubblico a pensare la scarpa in modo diverso, al di là della moda e a considerarla come puro oggetto, fantasioso e dinamico: una forma d'arte con personalità propria e indipendente.
Oltre alle calzature di Manolo Blahník, nelle Sale museali del palazzo è esposto un piccolo nucleo di scarpe provenienti dalla collezione delle Civiche Raccolte Storiche selezionato da Chiara Buss, storica del costume e del tessuto. Non tanto un confronto, quanto una sorta di controcanto dove i modelli antichi convivono con le creazioni di Manolo, impreziosendosi a vicenda e, al contempo, rendendo chiaro il percorso creativo che ha caratterizzato l’evoluzione della calzatura nel corso di cinque secoli, dal Cinquecento sino ai primi anni Novecento.
L’esposizione è accompagnata dal catalogo firmato da Cristina Carrillo de Albornoz e pubblicato in edizione italiana Skira e in edizione inglese Rizzoli.
La mostra vede come sponsor tecnico Trenitalia, hotel partner Four Seasons ed è consigliata da Sky Arte HD.
Foto: Manolo Blahnik Suntaxa, primavera / estate
2013 Sandalo in lino e nap
Indirizzo: via Sant'Andrea, 6 - Milano
Sito di riferimento:
www.costumemodaimmagine.mi.it
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"City Lego®."
La più grande città al mondo costruita con i Lego
La più grande città al mondo costruita con i Lego
Ideata da LAB
Literally Addicted to Bricks, prodotta e organizzata da Arthemisia
Group e Kornice
Prorogata eccezionalmente fino al 5 marzo 2017
con apertura nei soli giorni di sabato e domenica
"Guido Reni
District" - Roma
da giovedì 8
dicembre 2016 a domenica 5 marzo 2017 - orari vari
7 milioni dei famosi mattoncini LEGO® riproducono una città unica al mondo con tutti i
suoi dettagli, irripetibile nel suo genere e per la prima volta presentata
nella sua versione integrale a Roma.
Ideata da LAB Literally Addicted to Bricks, prodotta e organizzata da Arthemisia Group e Kornice e ospitata presso il Guido Reni District, la mostra porta nella capitale un grandioso diorama (15 metri per 5) interamente dedicato al tema urbano: un incredibile progetto che prende il nome di City Booming e che, con la meticolosa precisione nella realizzazione veritiera di ogni angolo di vita, racconta la magia scatenata dai mattoncini più famosi al mondo, riproducendo un’intera “città fantastica” in ogni minimo dettaglio.
City Booming, costruita in circa 1 anno di lavoro e iniziata nel 2012 - con i pezzi provenienti dalla collezione di Wilmer - arriva a Roma mettendo in scena tutto l’estro creativo del team di LAB.
In mostra non solo costruzioni ma anche sistemi di automazione e illuminazione che danno vita a storie incredibili che solo questi veri e propri “artigiani dei Lego” riescono a realizzare: tra gru, elevatori, cinema e pinacoteche, sono diversi i meccanismi presenti all’interno della città, come il treno che gira attorno a essa e una coloratissima ruota panoramica all’interno di un Luna Park.
Ideata da LAB Literally Addicted to Bricks, prodotta e organizzata da Arthemisia Group e Kornice e ospitata presso il Guido Reni District, la mostra porta nella capitale un grandioso diorama (15 metri per 5) interamente dedicato al tema urbano: un incredibile progetto che prende il nome di City Booming e che, con la meticolosa precisione nella realizzazione veritiera di ogni angolo di vita, racconta la magia scatenata dai mattoncini più famosi al mondo, riproducendo un’intera “città fantastica” in ogni minimo dettaglio.
City Booming, costruita in circa 1 anno di lavoro e iniziata nel 2012 - con i pezzi provenienti dalla collezione di Wilmer - arriva a Roma mettendo in scena tutto l’estro creativo del team di LAB.
In mostra non solo costruzioni ma anche sistemi di automazione e illuminazione che danno vita a storie incredibili che solo questi veri e propri “artigiani dei Lego” riescono a realizzare: tra gru, elevatori, cinema e pinacoteche, sono diversi i meccanismi presenti all’interno della città, come il treno che gira attorno a essa e una coloratissima ruota panoramica all’interno di un Luna Park.
Foto © GiuliaFedel
Indirizzo: via Guido Reni, 7 - Roma
Sito di
riferimento: www.guidorenidistrict.com
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"Artemisia Gentileschi e il suo tempo"
Nasce da un’idea di Nicola Spinosa ed è curata dallo stesso Spinosa per la sezione
napoletana, da Francesca
Baldassari per la sezione
fiorentina, e da Judith Mann per
la sezione romana.
Con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, promossa e prodotta da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura.
Con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, promossa e prodotta da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura.
Museo di Roma - Palazzo
Braschi - Roma
da mercoledì 30 novembre 2016 a domenica 7 maggio 2017 - vari orari
Un viaggio nell’arte della prima metà del XVII secolo seguendo le tracce di una grande, vera donna. Una pittrice di prim’ordine, un’intellettuale effervescente, che non si limitava alla sublime tecnica pittorica, ma che seppe, quella tecnica, declinarla secondo le esigenze dei diversi committenti, trasformarla dopo aver assorbito il meglio dai suoi contemporanei, così come dagli antichi maestri, scultori e pittori. La parabola umana e professionale di Artemisia Gentileschi (1593-1653), straordinaria artista e donna di temperamento, appassiona il pubblico anche perché è vista come un’antesignana dell’affermazione del talento femminile, dotata di un carattere e una volontà unici. Un talento che le consentì, giovanissima, arrivata a Firenze da Roma, prima del suo genere, di entrare all’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze; che le fece imparare, già grande, a leggere e scrivere, a suonare il liuto, a frequentare il mondo culturale in senso lato; una volontà che le consentì di superare le violenze familiari, le difficoltà economiche; una libertà la sua che le permise di scrivere lettere appassionate al suo amante Francesco Maria Maringhi, nobile raffinato quanto tenero e fedele compagno di una vita. Una tempra la sua, che pure sotto tortura (nel processo che il padre intentò al suo violentatore Agostino Tassi) le fece dire: “Questo è l’anello che tu mi dai et queste le promesse”, riuscendo così a ironizzare, fino al limite del sarcasmo, sulla vana promessa di matrimonio riparatore.
Copre l’intero arco temporale della vicenda artistica di Artemisia Gentileschi e consentirà al visitatore di ripercorrere vita e opere dell’artista a confronto con quelle dei colleghi: circa 100 sono in totale le opere in mostra, provenienti da ogni parte del mondo, da prestigiose collezioni private come dai più importanti musei in un confronto serrato tra l’artista e i suoi colleghi, frequentati, a Roma, come a Firenze, ancora a Roma e infine a Napoli, con quel passaggio veneziano di cui molto è da indagare, così come la breve intensa parentesi londinese.
È accompagnata da un catalogo edito
da Skira che
dà conto dei diversi periodi artistici e umani di Artemisia e riporta le schede
delle opere esposte, frutto dei più recenti studi scientifici e degli ultimi
documenti rinvenuti.
Sponsor della mostra Generali Italia, sponsor tecnico Trenitalia.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Indirizzo: piazza
San Pantaleo, 10 - Roma
Sito di
riferimento: www.museodiroma.it
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"LOVE. L’arte contemporanea incontra
l’amore"
a cura di Danilo Eccher
Il Chiostro del Bramante festeggia i
suoi 20 anni di attività con una mostra dal carattere internazionale.
Prorogata eccezionalmente fino al 5 marzo 2017.
Chiostro
del Bramante - Roma
da giovedì 29 settembre 2016 a domenica 19 febbraio 2017 - vari orari
Una novità assoluta e imperdibile nel panorama delle proposte culturali capitoline degli ultimi anni che si candida a riportare la città di Roma in linea agli stessi livelli delle più stimate realtà espositive internazionali. Per la prima volta saranno riuniti tra i più importanti artisti dell’arte contemporanea, come Yayoi Kusama, Tom Wesselmann, Andy Warhol, Robert Indiana, Gilbert & George,Francesco Vezzoli, Tracey Emin, Marc Quinn, Francesco Clemente e Joana Vasconcelos, con opere dai linguaggi fortemente esperienziali (All the Eternal Love I Have for the Pumpkins della Kusama tra le più instagrammate al mondo) e adatte a coinvolgere il pubblico attraverso molteplici sollecitazioni.
da giovedì 29 settembre 2016 a domenica 19 febbraio 2017 - vari orari
Una novità assoluta e imperdibile nel panorama delle proposte culturali capitoline degli ultimi anni che si candida a riportare la città di Roma in linea agli stessi livelli delle più stimate realtà espositive internazionali. Per la prima volta saranno riuniti tra i più importanti artisti dell’arte contemporanea, come Yayoi Kusama, Tom Wesselmann, Andy Warhol, Robert Indiana, Gilbert & George,Francesco Vezzoli, Tracey Emin, Marc Quinn, Francesco Clemente e Joana Vasconcelos, con opere dai linguaggi fortemente esperienziali (All the Eternal Love I Have for the Pumpkins della Kusama tra le più instagrammate al mondo) e adatte a coinvolgere il pubblico attraverso molteplici sollecitazioni.
L'arte incontra l'amore.
L’esposizione romana intende affrontare uno dei sentimenti universalmente riconosciuti e da sempre motivo d’indagini e rappresentazioni, l’Amore, raccontandone le diverse sfaccettature e le sue infinite declinazioni. Un amore felice, atteso, incompreso, odiato, ambiguo, trasgressivo, infantile, che si snoda lungo un percorso espositivo non convenzionale, caratterizzato da input visivi e percettivi.
Inoltre, in coerenza con il progetto scientifico voluto dal DART Chiostro
del Bramante, il visitatore potrà vivere un' esperienza di guida attiva
assolutamente fuori dal comune, scegliendo per la prima volta tra 5
"partner audio": John, Coco, Amy, David e Lilly saranno gli speciali
compagni di viaggio, a seconda del tipo di esperienza che si vuole
intraprendere, che racconteranno le opere esposte e aiuteranno il pubblico ad
apprezzare le emozioni in esse contenute. Le audioguide sono state realizzate
dalla Zeranta Edutainment s.r.l.
società specializzata nell'educational ed entertainment.
Artisti presenti: Vanessa Beecroft, Francesco Clemente, Nathalie Djurberg e Hans Berg, Tracey Emin, Gilbert & George, Robert Indiana, Ragnar Kjartansson, Yayoi Kusama, Mark Manders, Ursula Mayer, Tracey Moffatt, Marc Quinn, Joana Vasconcelos, Francesco Vezzoli, Andy Warhol, Tom Wesselmann.
Con il patrocinio di Roma Capitale - Assessorato alla crescita culturale Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.Chiostro del Bramante in collaborazione conArthemisia Group. - La mostra vede come sponsor JTI e Generali Italia. - Il catalogo è edito da Skira.
Artisti presenti: Vanessa Beecroft, Francesco Clemente, Nathalie Djurberg e Hans Berg, Tracey Emin, Gilbert & George, Robert Indiana, Ragnar Kjartansson, Yayoi Kusama, Mark Manders, Ursula Mayer, Tracey Moffatt, Marc Quinn, Joana Vasconcelos, Francesco Vezzoli, Andy Warhol, Tom Wesselmann.
Con il patrocinio di Roma Capitale - Assessorato alla crescita culturale Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.Chiostro del Bramante in collaborazione conArthemisia Group. - La mostra vede come sponsor JTI e Generali Italia. - Il catalogo è edito da Skira.
Indirizzo: Via Arco della
Pace 5 - Roma
Sito di riferimento:
www.chiostrodelbramante.it
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STORE MUSICALE
"L'era dei CD invenduti (Essere Normale)"
il nuovo brano di Francesco Amoruso.
Online
- su tutti i digital store mondiali
Il link dal quale è possibile ascoltare
il brano in streaming gratuito: https://open.spotify.com/album/5E6u2tJ2wMJ0BxZ5voZLnN
Il brano è disponibile su tutti i
digital store (Amazon, Google Play, Itunes, Deezer, Spotify), in attesa di
lanciare anche il videoclip
Il titolo fa anche da sfondo,
un momento, più che altro. Così come c'è
stata l'era dei dinosauri, poi quella del fuoco, del metallo o del petrolio, la
nostra - in un'epoca in cui sono in pochi a comprare i dischi - è quella dei CD
invenduti.
Questo è lo sfondo su cui si
muove il tema: l'amore, verso se stesso e poi verso la persona che si ha
accanto.
L'amore è spesso uno scricciolo
indifeso, è insicurezza, è paura, è fatto di errori. Per questo l'artista canta
“non posso mai prometterti di proteggerti dal male, non ho di queste forse,
sono un essere normale”, salvo poi ricredersi e dire poco più avanti “Non posso
non prometterti di proteggerti dal male”. Perché l'amore è anche questo,
proprio spavalderia e coraggio. Dietro alle paure, alle proprie fisime, alla
confusione, c'è sempre la voglia di rischiare.
“com'è
che va a finire quest'epoca moderna coi beni di consumo o sotto le lenzuola”?
L'amore
è tutto qui: è vero, è anche progettualità, condivisione, voglia di mettere su famiglia, ma poi è sempre lì che si va a finire: non
solo per fare l'amore, ma anche solo per condividere una serie tv, un libro,
una risata, una chiacchiere, la voglia di essere normali.
.
Il brano, prodotto dall'associazione
culturale musicale illimitarte,
ha visto la partecipazione di Michela
Coppola alle viole, Renzo Schina
al contrabbasso, Massimo Capocotta al
pianoforte, mentre Raffaele Cardone,
oltre ad aver suonato chitarra e golkspire, ha registrato, missato e realizzato
il mastering del brano.
La fotografia in copertina è stata
realizzata da Emanuele Amoruso.
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Kirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi
volesse darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può
scriverci a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com, entro la domenica precedente, specificando chiaramente la richiesta
di segnalazione, provvederemo previa specifica selezione all'inserimento …