Kiri, continuano anche per questa nuova
stagione, le segnalazioni di Kirolandia blog di
cooperazione dell'omonima corrente culturale.
Di settimana in settimana vari suggerimenti tra teatro, musica, arte e tanti altri eventi selezionati accuratamente sulla base delle vostre
importanti indicazioni.
Dunque ecco per sognare con voi...
TEATRO
DEBUTTI...
"L’EFFETTO CHE FA"
Spettacolo teatrale scritto e diretto da Giovanni Franci
con Valerio di Benedetto (Manuel Foffo) - Riccardo Pieretti (Luca Varani)
Fabio Vasco (Marco Prato)
OFF OFF THEATRE - Roma
dal 31 all' 8 ottobre 2017, orario: serali ore 21.00, pomeridiane ore 18.00
Sarà in scena nel nuovissimo spazio di Via Giulia, l’Off/Off Theatre Festival, la pièce teatrale L’Effetto che fa, liberamente ispirata al più spaventoso caso di cronaca avvenuto a Roma negli ultimi anni: l’omicidio Varani. L’Effetto che fa è la risposta che Manuel Foffo e Marco Prato hanno dato agli inquirenti quando gli è stato chiesto come mai avessero torturato e ucciso Luca Varani. Lo spettacolo, scritto e diretto dal giovane regista Giovanni Franci, vede in scena tre attori under 35, coetanei dei veri protagonisti della storia, Valerio Di Benedetto, Riccardo Pieretti e Fabio Vasco, e vuole ricostruire in parte gli avvenimenti di quel tragico Marzo 2016, con un focus sui sentimenti che questo fatto ha aperto nelle coscienze di tutti.
IL FATTO
Manuel, un ragazzo di ventinove anni, studente fuoricorso di giurisprudenza, eterosessuale, è in macchina con suo padre. Si stanno recando al funerale di un parente nelle Marche.
A circa duecento chilometri di distanza da Roma, il padre non può fare a meno di notare che quella mattina, suo figlio, sia particolarmente taciturno, così gli rivolge qualche domanda a riguardo.
Manuel, con estrema calma, risponde di essere in quello stato perché ha fatto uso di cocaina e di avere compiuto un omicidio insieme ad un suo amico, aggiungendo che il cadavere della vittima è ancora in casa sua. Il padre inverte la guida in direzione di Roma, mettendosi immediatamente in contatto con l’avvocato di famiglia.
Nell’appartamento di Manuel, al Collatino (periferia est di Roma), i carabinieri trovano il corpo massacrato di un ragazzo di 23 anni, si chiamava Luca, veniva da La Storta (periferia nord di Roma). Il cadavere di Luca è disteso sul letto, avvolto in un piumone.
Manuel ammette subito la propria responsabilità in quel crimine ed indica come suo complice Marco, un ragazzo di trent’anni, laureato con master all’estero, organizzatore di feste, di aperitivi, grande fan di Dalida, omosessuale.
Marco viene trovato in una camera d’albergo dove ha messo maldestramente in scena un tentativo di suicidio sulla falsariga di quello di Dalida, con “ciao amore ciao” cantata da Dalida a tutto volume come colonna sonora.
Manuel e Marco dichiarano di aver attirato la vittima in quell’appartamento perché avevano intenzione di fare del male a qualcuno e di aver torturato Luca fino alla morte, sopraggiunta soltanto dopo due ore di sevizie indicibili, semplicemente perché avevano voglia di vedere l’effetto che fa.
Gli scenari che emergeranno da questo momento in poi, sono tra i più allucinanti e disturbanti che la cronaca ricordi.
Costo: Biglietti: intero 25 €; ridotto 18 €; 10 € per gruppi e under 26
Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO a 10 € per tutti i Kiri iscitti alla pagina facebook di Kirolandia
Indirizzo: Via Giulia 19/21 – Roma
Informazioni: 06 89239515 info@off-offtheatre.com
Sito di riferimento: www.off-offtheatre.com
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"La Divina Commediola"
con Giobbe Covatta
produzione
Papero s.r.l. e Mismaonda
TEATRO VITTORIA - Roma
dal 31 al 5 novembre 2017, ore 21.00_(mercoledi 1 ore 17.00 ; domenica
ore 17.30)
"O' vero” disse il Duca dal suo banco “Fin da
bambini ci avevano avvisato Se fai il
cattivo arriva l’uomo bianco E mangia tutto! Infatti così è stato”
Tanti illustri personaggi hanno letto e commentato
la Divina Commedia del grande Dante Alighieri. Giobbe Covatta ha recentemente
reperito in una discarica il manoscritto di una versione “apocrifa” della
Commedia scritta da tal Ciro Alighieri. Purtroppo è stato reperito solo
l'inferno e non in versione completa.
Dopo un attento lavoro di ripristino si può
finalmente leggere questo lavoro dimenticato che ha senz'altro affinità ma
anche macroscopiche differenze con l'opera dantesca.
Intanto l'idioma utilizzato non è certo derivato
dal volgare toscano ma è senz'altro più affine alla poesia napoletana. Si nota poi come il poeta abbia immaginato
l'inferno come luogo di eterna detenzione non per i peccatori ma per le loro
vittime! E non poteva trovare diversa
soluzione in quanto le vittime sono i bambini ovvero i più deboli, coloro che
non hanno ancora cognizione dei loro diritti e non hanno possibilità di
difendersi. Così mentre resterà impunito chi ha colpito con le sue nefande
azioni dei piccoli innocenti del terzo mondo, il Virgilio immaginato
dall'antico poeta lo accompagnerà per bolge popolate da bambini depauperati per
sempre di un loro diritto, di qualcosa che nessuno potrà mai restituirgli.
Giobbe Covatta ci legge la sua personale versione
della Divina Commedia totalmente dedicata ai diritti dei minori: i contenuti ed
il commento sono spassosi e divertenti, ma come sempre accade negli spettacoli
del comico napoletano, i temi sono seri e spesso drammatici.
Conoscere i diritti dei bambini riconosciuti dalla
Convenzione Internazionale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza,
conoscere i modi più comuni con cui questi diritti vengono calpestati equivale
a diffondere una cultura di rispetto, di pace e di eguaglianza per tutte le
nuove generazioni.
Costo: Biglietti: intero platea 28 € , intero galleria 22 € (compresi 3 euro di
prevendita) ridotti in convenzione: platea 21 € e galleria 18 € (compresi i 3 euro di
prevendita) Promozione gruppi: 1 biglietto cortesia ogni 10 spettatori paganti
Informazioni: botteghino: 06 5740170 ; 065740598 lunedì
(ore 16-19), martedì - sabato (ore 11- 20), domenica (ore 11-13.30 e 16-18)
Vendita on-line e info: www.teatrovittoria.it
Indirizzo:
piazza di
Santa Maria Liberatrice, 10 - Roma
Sito
di Riferimento: www.teatrovittoria.it
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AVVISO AI SOCI
L'Associazione
Culturale Teatro Trastevere
in
collaborazione con
Florian
Metateatro Centro di Produzione Teatrale
presenta
"Il Ribelle"
di Leonardo
Rossi
Liberamente tratto da “Trattato del Ribelle”, Ernest Jünger
Regia e Cura Musicale Gian Marco Montesano
TEATRO TRASTEVERE - Roma
dal 2 al 5 novembre 2017,
ore 21.00_dom. 17.30
“Lui
è lì, dentro una stanza.
Circondato
dalla musica.
Una
musica celestiale lontana, ma così vicina; lui si interroga, si scava, si fa
del male.
Ma
potrebbe trovarsi anche dentro una trincea, fumando una sigaretta, appoggiato a
un muro decrepito, con il fango fino alle ginocchia.
Lui
siamo noi, siete voi, sono io o sei tu.
Siamo
tutti.
Lui
è un ribelle.
Un
ragazzo che ha preferito scegliere una vita da mangiare sul confine del giorno
e della notte.
Una
vita spesa sul limite dell’aurora o del tramonto.
Lui
potrebbe essere un soldato, o uno studente, un milite o un adolescente, un
sacerdote o un operaio.”
Elezioni,
politica, sessualità, estremismo, femminicidio, ma anche solitudine, rancore e
speranza:
questi
i temi ricorrenti e portati in scena da Gian Marco Montesano nel suo Il
Ribelle, di Leonardo Rossi, intensamente interpretato da Umberto Marchesani.
Nella
pièce tutto viene preso a fatto a pezzi, sondato con delicatezza per essere
osservato in controluce e finalmente compreso: gli scontri generazionali, gli
scontri finti, gli scontri dialettici e anche conflitti erotici, “umani e molto
umani”, sono tutti gli elementi che questo Ribelle, senza età e senza tempo,
lancia sul pavimento per cercare di leggerne le profezie.
Alla
fine trionfa la figura dell’anarca, un re, un modello, un operaio del mondo che
lo costruisce nel silenzio della foresta, ascoltando una musica che viene da
lontano e che lo proietta ancora più in là. Altra protagonista dello spettacolo
è la musica che torna e ritorna dall'inizio alla fine, una musica che ci offre
un Ribelle che è un sollievo, un istante di pace e di sicurezza.
Cosa
ne verrà fuori, si potrà capirlo ascoltando con attenzione le parole e la
musica.
Perché
non c’è significato più intimo e profetico di una parola che si lega a una
nota.
Liberamente
tratto da “Trattato del Ribelle” di
Leonardo Rossi - Ernest Jünger - Regia e Cura Musicale: Gian
Marco Montesano - con Umberto
Marchesani - con la partecipazione di Oscar Strizzi
Costo: Biglietto intero 12 € - ridotto 10 € Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO per tutti i Kiri iscitti alla pagina facebook di Kirolandia
Informazioni: 06.5814004 - info@teatrotrastevere.it
Indirizzo: via Jacopa de Settesoli 3 -
Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrotrastevere.it
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Khora Teatro
"THE ALIENS"
di Annie Baker, traduzione Monica Capuani
regia Silvio Peroni
con Giovanni Arezzo, Francesco
Russo, Jacopo Venturiero
Spazio del Racconto - rassegna di
drammaturgia contemporanea 2017/2018 - III edizione
TEATRO BRANCACCINO - Roma
dal 2 al 12 novembre 2017, dal giovedì al sabato ore 20.00_dom. 18.45
The Aliens è più uno studio sul carattere che un
plot-driven. Il testo si concentra su due trentenni (KJ e Jasper) che sembrano
esercitare un piccolo sforzo per muoversi attraverso la vita. Sono degli
“scansafatiche", che trovano poco stimolo dalla società, ma non sembrano
avere l'energia per agire. Entrambi hanno la barba lunga, probabilmente perché
il radersi potrebbe richiedere più energia e attenzione di quanto possano
spendere. Non sono pigri; solo che non hanno trovato niente che serve per
motivarli. Si siedono su una panchina o su vecchie sedie di plastica del patio
nel retro di un bar, scegliendo di non interagire con gli avventori
all'interno, isolandosi e condividere pensieri casuali uno con l'altro. Parlano
di musica, di filosofia e di Charles Bukowski, poeta confessionale padre del
realismo sporco. Come Bukowski, pensano alla scrittura, all'alcol, ai rapporti
con le donne e alla fatica del lavoro. KJ scarabocchia periodicamente idee per
un libro. Hanno formato una band, non potendo accordarsi su un nome, pensano di
avere risolto la loro diatriba chiamando la loro band The Aliens, ma alla fine
è solo un'altra decisione che hanno quasi fatto, ma che non hanno portato a
termine. Fino a quando non decideranno, non potranno agire. Sono alieni, ma non
come esseri venuti da un altro mondo ma nell’essere alienati.
Nel loro mondo privato entra Evan, un giovane
ragazzo che è stato da poco assunto come cameriere del bar. Evan è un giovane
timido, sessualmente inattivo, fuori dal mondo, naif con l'angoscia
adolescenziale. Lentamente, decidono di insegnargli tutto sulla vita, ma dalla
loro prospettiva…
Un testo delicato dove nessuna parola è sprecata,
pieno di meditazione e compassionevole. Un testo che parla di musica, di
amicizia, di arte, di amore e di morte.
Di Annie Baker, traduzione Monica Capuani - Regia Silvio Peroni - Con Giovanni
Arezzo, Francesco Russo, Jacopo
Venturiero
Costo: Biglietto: 14 € + 1,50 € d. p. - card open
5 ingressi: 55 €
Informazioni: tel 06 80687231 | botteghino@teatrobrancaccio.it
Indirizzo: Via Mecenate, 2 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrobrancaccio.it
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"IO NON HO MANI CHE MI ACCAREZZINO IL VISO"
Un progetto di Biancofango
Drammaturgia Francesca
Macrì e Andrea Trapani
Regia Francesca Macrì
TEATRO INDIA - Roma
1-2 novembre 2017, ore 21.00
ANTEPRIMA
NAZIONALE
ROMAEUROPA
FESTIVAL
Ho messo il mio cuore
nel cavo della mia mano
lo guardavo come chi guarda
dei grani di sabbia o una foglia
lo guardavo pavido e assorto
come chi sa di essere morto;
dal sogno, non dalla vita.
Pessoa, 20 Gennaio 1913
Io non ho
mani che mi accarezzino il viso è un
titolo “rubato” con amore a una
poesia di David Maria Turoldo e a una sequenza di fotografie di Mario Giacomelli.
Due attori - Aida Talliente e Andrea Trapani - e
una domanda: qual è il personaggio della letteratura teatrale la cui fragilità
sembra riguardarti? Le cui parole potresti dire anche tu, tu in quanto persona
e non in quanto attore?
Queste le risposte: Santa Giovanna dei Macelli
di Brecht e Woyzeck di Büchner.
Da qui prende il via questo nuovo progetto
artistico.
Un viaggio dentro e nei dintorni della
fragilità. La fragilità di chi ha vissuto solo tra le pagine di un libro e
quella di chi, sulle assi di un palcoscenico, ci mette la faccia.
Dal personaggio scelto al ruolo che veicola in
uno spettacolo, all’attore che lo ha scelto perché lo sente affine: lo
scivolamento è inevitabile. I ritratti si sovrappongono, ma non si fondono e
non si sa, appunto, dove finisca il teatro e dove inizi la propria biografia. Ma
in fondo, questo, non è importante.
Da qui inizia un lavoro di drammaturgia scenica
e attoriale. L’incontro – contemporaneo, fuori e al contempo dentro le
rispettive storie, irreale, non ancora scritto – tra due personaggi della
storia della letteratura teatrale. Come creature sopravvissute a un incompiuto
dramma pirandelliano, come evocati da un testo di Müller, queste due solitudini
attraversano la scena e combattono una – personalissima – battaglia nel nome
della loro individualità. Percorrono strade inevitabilmente parallele, sono il
ritratto in carne e ossa di un fallimento già accaduto altrove, lontano nel
tempo e nello spazio, ma qui s’incontrano, si scontrano, sono obbligati al dialogo
e hanno un solo punto in comune: la fragilità.
Drammaturgia Francesca
Macrì e Andrea Trapani - Regia Francesca Macrì - Con Aida Talliente e Andrea
Trapani - Scene Teatro della Tosse - Luci Gianni Staropoli - Suono Umberto
Fiore - Collaborazione al progetto Aida Talliente - Direzione tecnica
Massimiliano Chinelli - Produzione Teatro dell’Elfo, Fattore K, Fondazione
Luzzati -Teatro della Tosse - In collaborazione con Armunia, La Città del
Teatro di Cascina, La Corte Ospitale, Teatri di Vetro, Twain Residenza di
Spettacolo dal Vivo a Ladispoli
Costo: Intero 20 € / Ridotto
15 €
Informazioni: Biglietteria Romaeuropa Tel. 06
45553050
Indirizzo:
via Lungotevere Vittorio Gassman, 1 -
Roma
Sito
di Riferimento: https://romaeuropa.net/festival-2017/io-non-ho-mani-che-mi-accarezzino-il-viso/
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PROSEGUONO...
CTB Centro Teatrale Bresciano
Teatro de Gli Incamminati
Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
Teatro de Gli Incamminati
Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
FRANCO
BRANCIAROLI
è
"MEDEA"
di Euripide
traduzione Umberto Albini
regia LUCA RONCONI ripresa da Daniele Salvo
traduzione Umberto Albini
regia LUCA RONCONI ripresa da Daniele Salvo
TEATRO QUIRINO - Roma
dal 24 ottobre al 5 novembre 2017, da
martedì a sabato ore 21.00_domenica ore 17.00_giovedì 26 ottobre e giovedì 2
novembre ore 17.00_mercoledì 1 novembre ore 19.00_sabato 4 novembre ore 17.00 e
ore 21.00
Franco Branciaroli è di nuovo protagonista
della storica edizione di “MEDEA” diretta da Luca Ronconi nel 1996, riallestita
da Daniele Salvo.
Un doveroso omaggio al grande Maestro scomparso nel 2015 da uno degli
artisti che ha lavorato con lui più a lungo e in maggiore vicinanza (basti
ricordare spettacoli impressi nella memoria collettiva come La vita è
sogno, Prometeo incatenato, Lolita), e un’occasione
imperdibile di rivedere una delle pietre miliari della storia registica ed
interpretativa del secondo Novecento.
E lo spettacolo, che vide Branciaroli nei panni femminili di Medea, è una
pietra miliare della storia del teatro nazionale.
Infatti, se le letture in chiave psicologica di Medea portano a considerare
questo personaggio come il prototipo dell'eroina combattuta tra il rancore per
il proprio uomo e l'amore per i propri figli, e le analisi sociologiche tendono
a trasformare la principessa della Colchide in una sorta di precorritrice del
movimento femminista, in realtà Medea è il prototipo della minaccia impersonata
da uno straniero, che approda in una terra che si vanta
di avere il primato della civiltà.
“Medea – leggiamo nelle
note di regia di Ronconi – è una 'minaccia', che incombe imminente anche sul pubblico”.
Per questo suo essere una creatura misteriosa e mostruosa può anche essere
interpretata da un uomo. La sua non è una tragedia della femminilità, ma della
diversità.
“Io non interpreto una donna, sono nei
panni di un uomo che recita una parte femminile, è molto diverso. Medea è un
mito: rappresenta la ferocia della forza distruttrice. Rimettiamoci nei panni
del pubblico greco: vedendo la tragedia, saprà che arriverà ad Atene una forza
che si accanisce sulle nuove generazioni, i suoi figli: 'Medea dallo sguardo di
toro', come viene definita all'inizio. Lei è una smisurata, dotata di un potere
sinistro.
Che usa la femminilità come maschera, per commettere una serie mostruosa di delitti: non è un caso che la prima a cadere sia una donna, la regina, la nuova sposa di Giasone”.
Che usa la femminilità come maschera, per commettere una serie mostruosa di delitti: non è un caso che la prima a cadere sia una donna, la regina, la nuova sposa di Giasone”.
Franco
Branciaroli
Interpreti
FRANCO BRANCIAROLI di Euripide
traduzione Umberto Albini regia LUCA RONCONI ripresa da Daniele Salvo - scene Francesco Calcagnini riprese da Antonella
Conte - costumi - Jaques Reynaud ripresi da Gianluca Sbicca - luci Sergio Rossi riprese da Cesare Agoni - con Alfonso Veneroso, Antonio
Zanoletti, Tommaso Cardarelli, Elena Polic Greco, Livio Remuzzi
Coro
Francesca Mària, Serena Mattace Raso, Odette Piscitelli, Elena Polic Greco,
Alessandra Salamida, Elisabetta Scarano, Arianna Di Stefano e con Raffaele
Bisegna e Matteo Bisegna
Durata
spettacolo: 1 ora e 55 minuti senza
intervallo
Costo: Biglietti platea
interi € 30 ridotti € 27 - I balconata interi € 24 ridotti € 22 - II balconata
interi € 19 ridotti € 17 - galleria interi € 13
ridotti € 12 - Weekend sabato
sera e domenica: platea interi € 34
ridotti € 31 - I balconata interi € 28 ridotti € 25 - II balconata
interi € 23 ridotti € 21 - galleria interi € 17 ridotti € 15
Informazioni:
06.6794585 - biglietteria@teatroquirino.it
Indirizzo: via delle Vergini 7 - Roma
Indirizzo: via delle Vergini 7 - Roma
Sito di riferimento: www.teatroquirino.it
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TEATRO STUDIO UNO
COMPAGNIA
BARONE CHIELI FERRARI
Presenta
"DOMANI I GIORNALI
NON USCIRANNO"
Di Veronica
Raimo
Con Alessandra
Chieli
Regia Emilio Barone | Massimiliano
Ferrari
TEATRO STUDIO UNO - Roma
dal 26 ottobre al 5 novembre 2017 , dal giov. al sab. ore
21.00_dom. 18.00
Anteprima nazionale
Non sono mai stata una persona
credibile. La credibilità ha bisogno di troppo passato. C’è questa leggerezza
che sento solo quando sono lontana da casa, lontana dal posto dove io sono
qualcuno e tutto significa qualcosa.
Veronica Raimo
Dopo
la trilogia di spettacoli incentrata intorno alla figura dello scrittore
argentino Julio Cortázar, la compagnia porterà in scena una drammaturgia
originale della scrittrice Veronica Raimo; una collaborazione avviata nel 2015
con l’audiodramma Io amo le grandi navi bianche presentato all’interno del
Festival Ritratti di Poesia di Roma. Le musiche originali del lavoro sono
composte dal musicista Toni Virgillito mentre la parte visuale è affidata
all’artista finlandese Elisabeth Mladenov.
Breve
dramma per aeroporti.
Una
donna ha appena perso la coincidenza per il suo volo e non sa quando potrà
imbarcarsi sul prossimo. Sono mesi che si sta preparando a questa partenza:
vuole essere perfetta per raggiungere l’uomo che la sta aspettando.
Nell’infinito tempo dell’attesa avrà finalmente modo di perdere tutto ciò che
l’ha portata lì, a cominciare dalla sua perfezione.
La
messa in scena prevede la presenza di una sola attrice. Uno spazio spoglio,
privo di qualsiasi connotazione temporale o geografica, accoglie il suo
monologo. Ci troviamo in un non-luogo in cui un discorso interiore frammentario
e discontinuo viene continuamente interrotto da altre voci, presenti e passate,
concrete e metaforiche. Il suono, la musica e le immagini si mescolano alle
voci in una partitura straniante. La recitazione, dai toni naturali e concreti,
si appoggia su un lavoro di ricerca sul ritmo e la sospensione temporale, sulla
sintesi e la sottrazione.
Di Veronica Raimo - Con Alessandra
Chieli - Musiche originali Toni Virgillito - Visuals Elisabeth Mladenov -
Costumi Alice Pacciarini - Progetto grafico Caterina Loffredo - Foto di scena
Alessandro Gallo - Regia Emilio Barone | Massimiliano Ferrari - Una
coproduzione Compagnia Barone Chieli
Ferrari | Teatro Studio Uno
Durata
spettacoli: Durata 50’
Costo:Ingresso
12 € - Tessera associativa GRATUITA
Informazioni: 3494356219-
3298027943
- info.teatrostudiouno@gmail.com - Prenotazioni http://j.mp/prenotaTS1
Indirizzo:
via Carlo della
Rocca, 6 - Roma (Torpignattara)
Sito di riferimento teatro: www.teatrostudiouno.com
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Massimo
Dapporto
in
"Un
borghese piccolo piccolo"
Tratto
dall’omonimo romanzo di Vincenzo Cerami
TEATRO
Eliseo - Roma
dal 17 ottobre al 5 novembre 2017 , martedì, giovedì,
venerdì e sabato ore 20.00_ primo sabato di programmazione ore 16.00 e
20.00_merc. e dom. ore 17.00
Un borghese
piccolo piccolo è un
romanzo straordinario di Vincenzo Cerami da cui è stato tratto, in un secondo
tempo, il capolavoro cinematografico di Mario Monicelli. Il romanzo, che
diverge dal film in alcuni nodi narrativi essenziali, è un ritratto di
agghiacciante attualità. La peculiarità dell’opera è la tinta grottesca con cui
Cerami descrive le umili aspirazioni di Giovanni Vivaldi, il borghese piccolo
piccolo, e che si cerca di ripercorrere nell’adattamento di Fabrizio Coniglio.
Il più grande
desiderio del protagonista, un uomo di provincia che lavora al ministero, è
quello di “sistemare” suo figlio Mario, proprio in quel ministero in cui
Giovanni lavora da oltre trent’anni. Ma come ottenere una raccomandazione per
il figlio? Ecco l’inizio della sua ricerca disperata di una “scorciatoia”, in
questo caso rappresentata dalla Massoneria, per garantire un futuro al figlio.
Le aspirazioni, il desiderio di raggirare le regole che una società democratica
e civile impone, sembrano quasi connaturate nell’animo di ogni cittadino
italiano.
Quella che mettiamo in scena
è una tragicommedia che nella prima parte regalerà momenti di comicità a tratti
esilarante. Il Borghese piccolo piccolo è Giovanni Vivaldi, un uomo di
provincia che lavora al ministero, il cui più grande desiderio è quello di “sistemare”
suo figlio Mario, proprio in quel ministero in cui Giovanni lavora da oltre
trent’anni. Ma come ottenere una raccomandazione per il figlio? Ecco l’inizio
della sua ricerca disperata di una “scorciatoia”, in questo caso rappresentata
dalla Massoneria, per garantirgli un futuro. Le aspirazioni, il desiderio di
raggirare le regole che una società democratica e civile impone, sembrano quasi
connaturate nell’animo di ogni cittadino italiano.
La Scorciatoia o la
raccomandazione è avvertita dalla nostra società come qualcosa di necessario
per sopravvivere: forse, in fondo, non crediamo più nella possibilità di essere
tutti uguali di fronte alla legge e nelle pari opportunità di emancipazione
sociale ed economica. Questo è lo snodo più fortemente attuale della storia;
racconteremo questo grande romanzo classico con il sorriso, che solo i grandi
autori come Vincenzo Cerami hanno saputo e sanno ancora regalarci. Per questo
motivo ci affidiamo all’arte di un grande interprete del nostro Teatro: Massimo
Dapporto, capace di rendere il ridicolo e il tragico nello stesso tempo,
offrendo grande umanità e semplicità alla famiglia Vivaldi.
Fabrizio Coniglio
Con Massimo Dapporto Giovanni Vivaldi - Susanna Marcomeni la moglie - Roberto D’Alessandro il capo ufficio - Matteo Francomano il figlio - Federico Rubino il criminale - Scene
Gaspare De Pascali - Costumi Sandra Cardini - Disegno Luci Valerio Peroni -
Musiche originali Nicola Piovani - Adattamento
e regia Fabrizio Coniglio - Produzione Pietro Mezzasoma
Durata: 90 minuti
Costo: Biglietto da 20 € a 40 €
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito
di riferimento teatro: www.teatroeliseo.com
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“Ho Adottato Mio Fratello”
di Mirko Cannella e Nicolò Innocenzi
Michele Iovane e Jey
Libertino
TEATRO DE' SERVI - Roma
dal 17
ottobre al 5 novembre 2017, ore
21.00_sab 17.30 e 21.00_dom. 17.30
Un quadro ironico e dissacrante dei difetti dell'Italia di oggi, pigra,
litigiosa e un tantino razzista.
Sbarcare il
lunario in modo semplice, poco faticoso e possibilmente senza lavorare? Facile!
Affittare la camera rimasta vuota dopo la morte dei genitori nella ex casa di
mamma e papà. E’ questa l'idea che innesca la trama di “Ho Adottato Mio
Fratello”.
Una commedia
divertente dal ritmo incalzante, firmata e portata in scena da una giovane
compagnia che comunque dimostra sul palco carisma e disinvoltura, trattando con
leggerezza al limite della irriverenza anche tematiche drammatiche e molto
attuali: si va dallo smarrimento dovuto alla perdita prematura dei genitori, al
gioco d’azzardo, alla crisi economica. E su tutto aleggiano i pregiudizi. le
frasi fatte, la banalità contrabbandata per saggezza.
Si prefigura
così il ritratto di Francesco e Bruno, interpretati da Mirko Cannella e Nicolò Innocenzi. Sono due fratelli
che, come il bianco e il nero, in comune hanno solo lo stesso cognome. Sono
costretti a convivere nell'appartamento ereditato dai genitori, che è fonte di
dissapori ma rappresenta anche una delle poche sicurezza a cui ancorarsi,
soprattutto quando si hanno difficoltà economiche. E proprio l'ingresso
nell'appartamento di Rosario e Nicola – Michele Iovane e Jey
Libertino - due “folkloristici” ragazzi del sud d’Italia in
cerca di una camera in affitto, provoca una reazione a catena di spunti comici
e surreali. I due infatti devono accettare la strana richiesta di Bruno:
fingersi del nord Italia per fare contento il fratello Francesco, il quale non
sopporta i "terroni".
La già
difficile convivenza tra i fratelli diventa allora una burrascosa navigazione a
quattro su un fragile guscio che rischia ad ogni momento di naufragare: ci si
muove tra brillanti colpi di scena verso un rassicurante lieto fine, ma forse agli
spettatori resterà un po’ di amaro in bocca a indicare che la commedia ha
saputo davvero cogliere nel segno.
Costo: Biglietti platea intero 22 € - ridotto G/A 16 € - galleria intero 18 € - ridotto G/A 14€ (ridotto giovani under 18 e anziani over 65)
Indirizzo:
via del
Mortaro (ang. Via del Tritone), 22 - Roma
Sito
di riferimento teatro:
www.teatroservi.it
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"Ferdinando"
di Annibale
Ruccello
Regia Nadia Baldi
TEATRO
Piccolo Eliseo
dal 18 ottobre al 5 novembre 2017 , orario martedì, giovedì,
venerdì e sabato ore 20.00_dom. ore 17.00
Il
possibile e impossibile mondo creativo che le donne sanno attuare quando i
freni inibitori e culturali non hanno più il loro potere censurante
Nadia Baldi firma
la regia di Ferdinando, il testo
forse più famoso di Annibale Ruccello, andato in scena per la prima volta il 28
febbraio 1986. L’opera ha vinto due premi IDI: uno nel 1985 come testo
teatrale, il secondo nel 1986 come miglior messinscena.
Al centro della
vicenda, nel ruolo di Donna Clotilde, l’attrice Gea
Martire che dà vita al personaggio, abilmente disegnato da Ruccello,
di una baronessa borbonica rifugiatasi in una villa della zona vesuviana,
scegliendo l’isolamento come segno di disprezzo per la nuova cultura piccolo
borghese che si va affermando dopo l’unificazione d’Italia. È con lei una
cugina povera, Gesualda, che svolge l’ambiguo ruolo di infermiera/carceriera,
interpretata da Chiara Baffi. I giorni trascorrono uguali, tra
pasticche, acque termali, farmaci vari e colloqui con il parroco del paese, Don
Catellino, un prete coinvolto in intrallazzi politici finemente reso
dall’attore Fulvio Cauteruccio. Nulla sembra poter cambiare il
corso degli eventi, finché non arriva il giovane Francesco Roccasecca
nei panni di Ferdinando, un giovane nipote di Donna Clotilde, dalla bellezza
“morbosa e strisciante”. Sarà lui a gettare lo scompiglio nella casa, a mettere
a nudo contraddizioni, a disseppellire scomode verità e a spingere un intreccio
apparentemente immutabile verso un inarrestabile degrado.
Di Annibale
Ruccello - Regia Nadia Baldi - Con Gea Martire Donna
Clotilde - Chiara Baffi Gesualda - Fulvio Cauteruccio Don Catellino - Francesco Roccasecca Ferdinando - Consulenza musicale: Marco Betta - Scenografia. Luigi Ferrigno - Costumi: Carlo Poggioli - Progetto luci: Nadia Baldi Foto in videoproiezione: Davide
Scognamiglio - Produzione Teatro Segreto
Durata: 2 ore e 15’ – due atti
Costo: Biglietto 20 €
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito
di riferimento teatro: www.teatroeliseo.com
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TEATRO PER RAGAZZI
Centrale Preneste Teatro
Ruotalibera Teatro/Compagnia UraganVera
in scena con
"Nella pancia di papà"
Progetto Produzioni Giovani Compagnie
Ruotalibera Teatro/Compagnia UraganVera
di e con Fiona Sansone e Manuela De Angelis
regia
di Fiona Sansone
CENTRALE PRENESTE TEATRO-
Roma
5 novembre 2017, ore 16.30
Prosegue la rassegna Infanzie
in gioco 2017/18 a Centrale Preneste
Teatro (Via Alberto da Giussano, 58 in zona Pigneto-Malatesta): domenica 5 Novembre
alle ore 16.30 è in scena Nella pancia
di papà
di Ruotalibera Teatro/Compagnia UraganVera,
una riscrittura di Cappuccetto Rosso
che indaga il rapporto di genitorialità tra padre e figlia. Lo spettacolo è di
e con Fiona Sansone e Manuela De Angelis.
Una
bimba lupo si aggira nel bosco attraversando con il corpo tutte le fasi della
crescita motoria: andare a quattro zampe, imparare a camminare, imparare a
riconoscere le tracce del mondo e di se stessa. Ascolterà le fronde degli
alberi parlare e lì riconoscerà nel fischio ululato del vento la voce del papà.
Una ricerca sulla memoria, sui doni della morte, un inno alla vita che rimane e
resiste.
Ruotalibera Teatro/ Compagnia UraganVera - di e con Fiona Sansone e Manuela De Angelis - Regia:
Fiona Sansone - Regia di movimento: Manuela De Angelis - Scene: Fabrizio Di Pardo, Paola Tenaglia - Costumi e
grafica: Veronica Urgese - Illustrazioni: Floriana Urgese - Disegno
luci: Andrea Panichi - Organizzazione e Promozione: Serena Amidani, Paola Meda - Foto: Futura Tittaferrante - Un ringraziamento d’amore a LI.BE.RA + SOON
Costo: Biglietto unico 5 € prenotazione consigliata
Informazioni: Adatto dai 3 in poi
Prenotazioni: 06
27801063 o info@ruotaliberateatro.191.it
Indirizzo: Via
Alberto da Giussano, 58, Roma
Sito di riferimento:
www.facebook.com/CentralePrenesteTeatro
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MUSICAL
PROSEGUE...
UNA PRODUZIONE ALESSANDRO LONGOBARDI PER VIOLA PRODUZIONI - TEATRO BRANCACCIO
"AGGIUNGI
UN POSTO A TAVOLA"
COMMEDIA
MUSICALE DI GARINEI E GIOVANNINI
SCRITTA
CON JAJA FIASTRI
LIBERAMENTE ISPIRATA A “AFTER ME THE DELUGE” DI DAVID FORREST
LIBERAMENTE ISPIRATA A “AFTER ME THE DELUGE” DI DAVID FORREST
MUSICHE
DI ARMANDO TROVAJOLI
GIANLUCA GUIDI - Don Silvestro
EMY BERGAMO -
Consolazione
MARCO SIMEOLI -
Sindaco Crispino
BEATRICE ARNERA -
Clementina
PIERO DI BLASIO - Toto
PIERO DI BLASIO - Toto
FRANCESCA NUNZI- Ortensia
CON ORCHESTRA DAL VIVO
CON ORCHESTRA DAL VIVO
Teatro Brancaccio - Roma
dal 12 ottobre al 26 novembre 2017, dal martedi al sabato ore 21.00
- sabato
ore 17.00
- domenica ore
17.00
Alessandro
Longobardi celebra gli 80 anni del teatro Brancaccio riportando sulle scene in
tutto il suo splendore una delle più amate commedie musicali italiane AGGIUNGI
UN POSTO A TAVOLA di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, scritta con Jaja
Fiastri, protagonisti insuperati di un'epoca leggendaria per il teatro
italiano.
Le musiche,
composte dal grande Armando Trovajoli, di cui ricorrono i cento anni dalla
nascita, hanno incantato intere generazioni.
Rappresentata per la prima volta nel 1974, fu un successo senza precedenti, con centinaia di migliaia di spettatori entusiasti, affermandosi anche sulla scena internazionale con oltre 30 edizioni e circa 15 milioni di spettatori, in Inghilterra, Austria, Cecoslovacchia, Portogallo, Spagna, Russia, Ungheria, Messico, Argentina, Cile, Brasile, Venezuela, Finlandia.
Rappresentata per la prima volta nel 1974, fu un successo senza precedenti, con centinaia di migliaia di spettatori entusiasti, affermandosi anche sulla scena internazionale con oltre 30 edizioni e circa 15 milioni di spettatori, in Inghilterra, Austria, Cecoslovacchia, Portogallo, Spagna, Russia, Ungheria, Messico, Argentina, Cile, Brasile, Venezuela, Finlandia.
La nuova
edizione, prodotta da Alessandro Longobardi per Viola Produzioni, debutterà in
anteprima il prossimo 12 ottobre al teatro Brancaccio di Roma. La prima
nazionale è fissata per il 17 ottobre.
Gianluca Guidi, già protagonista dell'edizione 2009/2010 nel ruolo di Don Silvestro, cura la messa in scena di questo spettacolo, avvalendosi di un eccellente cast creativo, composto dal mitico coreografo Gino Landi, assistito da Cristina Arrò; dal direttore musicale Maurizio Abeni, già assistente di Armando Trovajoli, che dirige l'orchestra dal vivo; dallo scenografo Gabriele Moreschi, che ha adattato il progetto originale di Giulio Coltellacci della celebre e ingegnosa scenografia, con il doppio girevole e la grande arca e dalla costumista Francesca Grossi che ha adattato i disegni originali dei raffinati costumi, sempre di Coltellacci.
Il disegno luci è
di Umile Vainieri, il disegno fonico è di Emanuele Carlucci, la realizzazione
dei contributi video è di Claudio Cianfoni. La scena è stata realizzata dalla
scenotecnica di Mario Amodio che fu il costruttore nella prima edizione, da
Antonio Dari per la parte meccanica e i costumi dalla Sartoria Brancaccio.
Il cast artistico conferma nel ruolo di Don Silvestro Gianluca Guidi, erede legittimo del padre Johnny Dorelli, già protagonista della prima edizione. Enzo Garinei dopo ben 500 repliche nel ruolo del sindaco Crispino, questa volta è “La voce di Lassù”; Emy Bergamo è Consolazione segnando, dopo l’interpretazione di Rosetta in Rugantino e Adelina in Se il tempo fosse un gambero, il record di prima attrice ad aver interpretato tre ruoli da protagonista femminile del repertorio di Garinei e Giovannini. Crispino è Marco Simeoli, che nella quinta edizione aveva già recitato a fianco di Gianluca Guidi come Toto, il cui ruolo viene oggi affidato al giovane e brillante Piero Di Blasio. Dopo la lunga selezione durante gli affollati provini, per il ruolo di Clementina è stata scelta la giovanissima Beatrice Arnera, voce fresca e incisiva, un'autentica rivelazione. Ortensia, moglie di Crispino, è interpretata da Francesca Nunzi.
L’ensemble è
composto da 17 artisti, cantanti, ballerini.
La commedia
musicale è prodotta da Viola Produzioni,
dopo il successo ottenuto con i musical Rapunzel
(2014) regia di Maurizio Colombi, Sister
act (2015) regia di Saverio Marconi, Peter
Pan (2016) regia di Maurizio Colombi, L’ultima
strega (2016) regia di Andrea palotto, E…Se
il tempo fosse un gambero (2016) regia di Saverio Marconi, La Regina di ghiaccio il musical (2017)
regia di Maurizio Colombi. Viola Produzioni insieme al Teatro Brancaccio,
esempio importante di teatro di produzione della capitale, conferma
l'efficienza del polo produttivo composto da un eccellente staff diretto da
Carlo Buttò.
LA TRAMA
La storia,
liberamente ispirata a “After me the deluge” di David Forrest, narra le
avventure di Don Silvestro, parroco di un paesino di montagna, che riceve un
giorno un’inaspettata telefonata: Dio in persona lo incarica di costruire una
nuova arca per salvare se stesso e tutto il suo paese dall’imminente secondo
diluvio universale. Il giovane parroco, aiutato dai compaesani, riesce nella
sua impresa, nonostante l’avido sindaco Crispino che tenterà di ostacolarlo in
ogni modo e l’arrivo di Consolazione, donna di facili costumi, che metterà a
dura prova gli uomini del paese, ma che si innamorerà di Toto e accetterà di
sposarlo.
Giunto il momento
di salire sull’arca, un cardinale
inviato da Roma convince la gente del
paese a non seguire Don Silvestro, accusandolo di pazzia, cosicché sull'arca,
sotto il diluvio, si ritrovano solo lui
e Clementina, la giovane figlia del sindaco da sempre perdutamente innamorata
di lui. Il giovane curato decide però di non abbandonare il suo paese e i suoi
amici e Dio, vedendo fallire il suo progetto, fa smettere il diluvio.Per
Brindare al lieto fine Don Silvestro aggiunge un posto a tavola per… Lui!
SCENOGRAFIE
- PROGETTO ORIGINALE DI GIULIO COLTELLACCI ; ADATTAMENTO SCENOGRAFICO DI
GABRIELE MORESCHI; COSTUMI - DISEGNI ORIGINALI DI GIULIO COLTELLACCI ;
ADATTAMENTO DI FRANCESCA GROSSI; DISEGNO LUCI DI UMILE VAINIERI; DISEGNO FONICO
DI EMANUELE CARLUCCI; COREOGRAFIE DI GINO LANDI
---
REGIA ORIGINALE DI PIETRO GARINEI E SANDRO GIOVANNINI; RIPRESA TEATRALE DI GIANLUCA GUIDI; DIREZIONE MUSICALE MAURIZIO ABENI; “LA VOCE DI LASSÚ” È DI ENZO GARINEI; ENSEMBLEGRETA ARDITI, ANTONIO BALSAMO BEATRICE EUGENIA BERDINI, VINCENZA BRINI, FRANCESCO CARAMIA, SILVIA CONTENTI, NICOLAS ESPOSTO, MARTA GIAMPAOLINO, GIAMPIERO GIARRI, SIMONE GIOVANNINI, MATTEO GUMA, FRANCESCA IANNÌ, FRANCESCO LAPPANO, GIANLUCA PILLA, ARIANNA PROIETTI ,ANNAMARIA RUSSO, ALESSANDRO SCHIESARO
REGIA ORIGINALE DI PIETRO GARINEI E SANDRO GIOVANNINI; RIPRESA TEATRALE DI GIANLUCA GUIDI; DIREZIONE MUSICALE MAURIZIO ABENI; “LA VOCE DI LASSÚ” È DI ENZO GARINEI; ENSEMBLEGRETA ARDITI, ANTONIO BALSAMO BEATRICE EUGENIA BERDINI, VINCENZA BRINI, FRANCESCO CARAMIA, SILVIA CONTENTI, NICOLAS ESPOSTO, MARTA GIAMPAOLINO, GIAMPIERO GIARRI, SIMONE GIOVANNINI, MATTEO GUMA, FRANCESCA IANNÌ, FRANCESCO LAPPANO, GIANLUCA PILLA, ARIANNA PROIETTI ,ANNAMARIA RUSSO, ALESSANDRO SCHIESARO
Costi: Biglietti
interi poltronissima gold € 55,00 - poltronissima € 45,00 - poltrona A e
galleria A € 39.00 - poltrona B e galleria B € 29,00 - Biglietti ridotti poltronissima gold € 49,50 - poltronissima €
40,50 - poltrona A galleria A € 35,00 - poltrona B e galleria B € 26,00 *cral e associazioni convenzionate,
tessere convenzionate per riduzioni under 14, over 65, studenti universitari
contattare il Botteghino
Informazioni: Tel.
06 80687231
Indirizzo: via Merulana, 244 - Roma
Sito di
riferimento teatro: www.teatrobrancaccio.it
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ARTE
PROSEGUONO...
"ORLAN"
VideORLAN - Technobody
MACRO Project room #1 e #2
dal 25
ottobre al 3 dicembre 2017, o rario: da martedì alla domenica ore 10.30-19.30 -
Chiuso il lunedì
Al MACRO la mostra “VideORLAN – Technobody” della nota artista e performer francese
ORLAN, a cura di Alessandra Mammì, promossa da Roma Capitale, Assessorato
alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, e
realizzata in collaborazione con Villa Medici e con Studio Stefania Miscetti.
L’esposizione
ripercorre l’intera avventura artistica di ORLAN, dalle prime sculture
fotografiche, alle performance registrate su video, fino alle ultime opere che
usano la realtà aumentata e il 3D. Sarà inoltre sperimentato per la prima volta
in Italia “Expérimentale Mise en jeu” (2015-2016), uno spettacolare video gioco
con installazione interattiva.
Un’immersione
totale che riporta nella Capitale l’artista francese a vent’anni dalla mostra
antologica “ORLAN a Roma 1964-1996” allestita da Studio Miscetti e Sala 1.
La
mostra al MACRO è caratterizzata da un sorprendente utilizzo del digitale,
frutto del recente affacciarsi dell’artista a una realtà virtuale
apparentemente opposta e simmetrica alla carnalità dei lavori che hanno
punteggiato il percorso di una delle più radicali, innovative, coraggiose
artiste europee, capace di cavalcare lo spirito dei tempi con instancabile
ricerca.
Per
ORLAN, da sempre attratta dal multimediale e da tutti i mezzi che la
contemporaneità offre, in realtà il digitale rappresenta un modo diverso di
costruire le immagini e di traghettare i temi di sempre (il corpo, la
sessualità, gli stereotipi di bellezza, le imposizioni culturali, politiche,
religiose, e l’ampia simbologia che va dalla metamorfosi all’ibrido) verso
universi più impalpabili, ma non per questo meno potenti.
Sponsor
Sistema Musei in Comune: Con il
Contributo Tecnico di Ferrovie dello Stato Italiane - Media Partner: Il Messaggero
- Servizi di Vigilanza: Travis Group
Costo: Tariffa intera: non residenti 9 €, residenti
8, €. - Tariffa ridotta: non residenti 7 €, residenti 6 €. - MACRO via Nizza +
MACRO Testaccio Tariffa intera: non residenti 11,50 €, residenti 10,50 €
Tariffa ridotta: non residenti 10,50 €, residenti 9,50 €
Informazioni: 060608
Indirizzo:
via Nizza 138, Roma
Sito di riferimento: www.museomacro.org
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"MONET"
a cura di Marianne Mathieu
Sotto l’egida dell’Istituto per la
storia del Risorgimento italiano, promossa dall’Assessorato alla
Crescita culturale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale,
con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e
del Turismo (MiBACT) e della Regione Lazio, la grande
retrospettiva è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisiain
collaborazione con il Musée Marmottan Monet, Paris.
COMPLESSO DEL VITTORIANO
ALA BRASINI - Roma
dal 19 ottobre 2017 all' 11 febbraio
2018, dal lunedì
al giovedì 9.30 - 19.30_venerdì e sabato 9.30 - 22.00_domenica 9.30 - 20.30
La grande
esposizione interamente dedicata a CLAUDE MONET.
In mostra circa 60 opere, le più care all’artista e che lo stesso Monet conservava nella sua ultima, amatissima dimora di Giverny: prestiti eccezionali tutti provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi che nel 2014 ha festeggiato gli 80 anni di vita e che raccoglie il nucleo più importante e numeroso delle opere del grandissimo artista francese, grazie alle donazioni dei collezionisti dell’epoca e del figlio Michel.
L’inquietante modernità dei salici piangenti, del viale delle rose e del ponticello giapponese ma anche le monumentali ninfee e glicini, i colori evanescenti e sfumati, la campagna francese e la natura in ogni sua fase: tra i capolavori in mostra Ritratto di Michel Monet neonato (1878-79), Ninfee (1916-1919), Le Rose (1925-1926), Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi(1905).
Monet - curata da Marianne Mathieu, storico dell’arte e vice-direttore del museo Marmottan, incaricata della Collezione Monet - dà conto dell’intero percorso artistico del maestro impressionista a partire dai primissimi lavori, le celebri caricature della fine degli anni 50 dell’800 con cui guadagnò i primi soldi e divenne quasi un personaggio nella sua città natale, Le Havre, passando per i paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville, e delle sue tante dimore, inclusa una parentesi in Liguria testimoniata in mostra dal dipinto del castello di Dolceacqua.
Protagonisti anche i ritratti dei figli e le celeberrime tele dedicate ai fiori del suo giardino - costruito sapientemente negli anni al punto che ebbe a dire che se non avesse fatto il pittore sarebbe stato giardiniere e che senza i fiori non avrebbe dipinto -, fino alla modernissima resa dei salici piangenti, del viale delle rose o del ponticello giapponese, e poi alle monumentali Ninfee, che deflagrano nel pulviscolo violetto e nella nebbia radiosa.
Monet ha trasformato la pittura en plein air in rituale di vita, senza mediazione alcuna. Tra la luce assoluta e la pioggia fitta, tra le minime variazioni atmosferiche e l’impero del sole, tramutava i colori in tocchi purissimi di energia, dissolvendo l’unità razionale della natura in un flusso indistinto, effimero eppure abbagliante.
All’interno della mostra sarà esposta anche la ri-materializzazione di una delle celebri Ninfee di Claude Monet, la serie di capolavori che ha per sempre cambiato il futuro della pittura e influenzato gli artisti delle generazioni successive. Nel 1958 un tragico incendio all’interno del Museum of Modern Art di New York danneggiò gravemente diverse opere, tra cui alcuni dipinti del maestro impressionista, andati perduti per sempre. Con un progetto unico e ambizioso e grazie alle più recenti tecnologie, Sky Arte HD ha riportato alla luce uno dei capolavori distrutti nel rogo, Water Lilies (1914-26), esposto per la prima volta al pubblico.
L'iniziativa è promossa da Generali Italia - sponsor della mostra - tramite il programma Valore Cultura.
La mostra vede come special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia, colore ufficiale Giotto brand icona di F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis ed Affini e media partner Radio Dimensione Suono.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Le audioguide della mostra sono offerte da Generali Italia.
Il catalogo è edito da Arthemisia Books.
In mostra circa 60 opere, le più care all’artista e che lo stesso Monet conservava nella sua ultima, amatissima dimora di Giverny: prestiti eccezionali tutti provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi che nel 2014 ha festeggiato gli 80 anni di vita e che raccoglie il nucleo più importante e numeroso delle opere del grandissimo artista francese, grazie alle donazioni dei collezionisti dell’epoca e del figlio Michel.
L’inquietante modernità dei salici piangenti, del viale delle rose e del ponticello giapponese ma anche le monumentali ninfee e glicini, i colori evanescenti e sfumati, la campagna francese e la natura in ogni sua fase: tra i capolavori in mostra Ritratto di Michel Monet neonato (1878-79), Ninfee (1916-1919), Le Rose (1925-1926), Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi(1905).
Monet - curata da Marianne Mathieu, storico dell’arte e vice-direttore del museo Marmottan, incaricata della Collezione Monet - dà conto dell’intero percorso artistico del maestro impressionista a partire dai primissimi lavori, le celebri caricature della fine degli anni 50 dell’800 con cui guadagnò i primi soldi e divenne quasi un personaggio nella sua città natale, Le Havre, passando per i paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville, e delle sue tante dimore, inclusa una parentesi in Liguria testimoniata in mostra dal dipinto del castello di Dolceacqua.
Protagonisti anche i ritratti dei figli e le celeberrime tele dedicate ai fiori del suo giardino - costruito sapientemente negli anni al punto che ebbe a dire che se non avesse fatto il pittore sarebbe stato giardiniere e che senza i fiori non avrebbe dipinto -, fino alla modernissima resa dei salici piangenti, del viale delle rose o del ponticello giapponese, e poi alle monumentali Ninfee, che deflagrano nel pulviscolo violetto e nella nebbia radiosa.
Monet ha trasformato la pittura en plein air in rituale di vita, senza mediazione alcuna. Tra la luce assoluta e la pioggia fitta, tra le minime variazioni atmosferiche e l’impero del sole, tramutava i colori in tocchi purissimi di energia, dissolvendo l’unità razionale della natura in un flusso indistinto, effimero eppure abbagliante.
All’interno della mostra sarà esposta anche la ri-materializzazione di una delle celebri Ninfee di Claude Monet, la serie di capolavori che ha per sempre cambiato il futuro della pittura e influenzato gli artisti delle generazioni successive. Nel 1958 un tragico incendio all’interno del Museum of Modern Art di New York danneggiò gravemente diverse opere, tra cui alcuni dipinti del maestro impressionista, andati perduti per sempre. Con un progetto unico e ambizioso e grazie alle più recenti tecnologie, Sky Arte HD ha riportato alla luce uno dei capolavori distrutti nel rogo, Water Lilies (1914-26), esposto per la prima volta al pubblico.
L'iniziativa è promossa da Generali Italia - sponsor della mostra - tramite il programma Valore Cultura.
La mostra vede come special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia, colore ufficiale Giotto brand icona di F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis ed Affini e media partner Radio Dimensione Suono.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Le audioguide della mostra sono offerte da Generali Italia.
Il catalogo è edito da Arthemisia Books.
Nell'immagine:
Claude Monet (1840-1926), Nymphéas, 1916-1919.
Costo: Biglietti-
Intero 15 € (audioguida inclusa) - Ridotto 13 € (audioguida inclusa)
Informazioni
e prenotazioni gruppi: + 39 06 8715111
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Siti di riferimento: www.arthemisia.it - www.ilvittoriano.com
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"L’essenziale verità delle cose"
Francesco
Trombadori (Siracusa 1886 – Roma 1961)
Galleria d’Arte Moderna di Roma - Roma
dal 13 ottobre
2017 al 11 febbraio 2018, da martedì a domenica ore 10.00 - 18.30
In collaborazione con
l’Associazione Amici di Villa Strohl-Fern, Roma
Moderna non è certo l’arte
perché rispecchia il nostro tempo, che allora si tratterebbe di una questione
di moda e formale. L’arte, moderna come
anche antica, è solo quella che riesce ad esprimere l’essenziale verità delle
cose con profonda umanità e spiritualità …
È una considerazione di Francesco Trombadori che, chiarendone le
aspirazioni e il coerente percorso pittorico, ha ispirato il titolo di questa
mostra antologica di largo respiro, un’occasione per raccontare il rapporto del
pittore con i luoghi di Roma che amò e dipinse, scegliendoli come patria
elettiva sin dai primi anni del Novecento.
Alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, sono esposte sessanta tele, dipinte
tra il 1915 e il 1961, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private
di tutta Italia, venticinque disegni, libri, cataloghi di mostre e articoli di
giornale provenienti dall'Archivio dell'artista, custodito nel suo studio a
Villa Strohl-Fern. La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla
Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è a cura
di Giovanna Caterina De Feo
dell’Associazione Amici di Villa Strohl-Fern e della Sovrintendenza Capitolina.
Organizzazione di Zètema Progetto Cultura. Catalogo Maretti edizioni.
Pur non essendo romano di nascita, per Francesco Trombadori la capitale è
fonte di ispirazione per molti dipinti, ma soprattutto luogo di aggregazione in
cui insieme a scrittori, critici ed artisti partecipare all’intenso dibattito
artistico e culturale, dando impulso alla creazione di mostre d’arte e a
riviste d'arte e di cultura.
Il pittore prende parte attiva al dibattito artistico nazionale sin dagli
esordi nel vivace ambiente della cosiddetta Terza Saletta del Caffè Aragno, nel
primo decennio del XX secolo, dove l’artista si avvicina al formativo ambiente de “Il Convito”, la rivista d’arte e
letteratura fondata da Adolfo De Bosis con Gabriele d’Annunzio e Angelo Conti.
Ogni sezione della mostra è corredata dal ricco patrimonio documentario
proveniente dall'Archivio dell'Artista a Villa Strohl-Fern, oggi Casa Museo,
con cui si intende illustrare anche l'importante attività di critico che
Trombadori svolse, dagli anni Venti, scrivendo per diverse testate nazionali.
Nel corso della mostra saranno organizzati incontri di approfondimento con
la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma.
Costo: Biglietto di ingresso alla Galleria d’Arte
Moderna: 7,50 € intero e 6,50 € ridotto, per i non residenti; 6,5€
intero e di 5,50 € ridotto, per i residenti; gratuito per le
categorie previste dalla tariffazione vigente.
Informazioni: 060608 - www.galleriaartemodernaroma.it
Indirizzo: via
Francesco Crispi, 24 - Roma
Sito di riferimento: www.galleriaartemoderna.it
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"L’ASSENZA DI MARIO"
antologica DI
MARIO CASTELLANI
a cura di LINDA DE ZEN
GALLERIA LA CLESSIDRA BLU -
Roma
dal 13 al 31 ottobre, dal mart
alla domenica 16.00-23.00
Lo spazio espositivo SALA BLU, sede dell’associazione culturale La
Clessidra, dà vita a una nuova mostra, la personale dell’artista Mario
Castellani
Un’esposizione lunga trent’anni. Le 18 opere esposte coprono uno spazio
di tempo che va dal 1984 al 2014 e attraversano in maniera trasversale la vita
di Mario. Il suo lavoro parte da una tecnica realistica arricchita da una
componente marcatamente grafica: le immagini diventano concetti grazie
all’interazione delle parole. L’ironia dell’artista si fa carico della
realizzazione delle opere stesse. L’assenza dell’Italia, realizzata a muro in
un palazzo di Urbino, è la rappresentazione fedele della cartina geopolitica
del Mediterraneo, senza la nostra Penisola; l’opera è il suo modo di gridare,
già negli anni ‘80, il suo disprezzo verso un Paese che non dà peso alle
proprie risorse culturali. Venerdì 13 ottobre, alle ore 19.30 ci sarà
l’inaugurazione di un percorso artistico allestito con l’intento di ricreare
l’iter della vita dell’uomo e dell’artista. Si parte dagli olii realizzati con
la precisione e la potenza dell’immagine che si lega alla cornice delle opere
stesse. Il suo primo operato si dedica alla rielaborazione del figurativo sacro
e dell’icona più stigmatizzata della storia dell’arte: la Gioconda. Andando in
parallelo con la sua attività da pubblicitario: le opere legate agli anni ‘90
assumono toni accesi, qui i caratteri tipografici vanno a calcare il concetto a
monte dell’idea. Un vulcano che riconduce il suo essere in un segno dove il
caso si autogenera. Il 2000 rappresenta la parte della mutazione nella ricerca:
il nulla in relazione all’equilibrio. Si approda agli astratti: strati e
miscugli di colore trovano il loro annullamento attraverso la Lacrimazione del bianco,
concetto che dà il nome a tutto quest’ultimo periodo. Tanti colori formano il
bianco, tanti colori formano il nero. La mostra che indica il ritorno di Mario
si arricchisce anche di tre sculture concettuali: ATAC-apanni, Madonna blu
delle Rizla+ e un intero mobile rivesto di immagini porno.
Costo: Ingresso
GRATUITO
Informazioni: Linda +39 340 6710575 - Mario
+39 3478702252
Indirizzo: Via del Teatro Pace, 3 - Roma
Sito di riferimento:
www.facebook.com/laclessidrasalablugallery
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"ADR_ DOUBLE|U"
a cura di Tiziano Tancredi
GALLERIA PARIONE9
dal 13 ottobre al 7 novembre 2017, martedì - sabato 14.00 - 20.00_ domenica 16.00 - 20.00
DOUBLE|U è la seconda
mostra personale del giovane artista italiano ADR, a cura di Tiziano Tancredi.
Dopo The Bestiary,
inaugurata nel febbraio 2016,
l’artista pugliese presenta un nuovo progetto dedicato alla classicità e alla
figura femminile.
Il nome della mostra, DOUBLE|U, trascrizione della
pronuncia della lettera W dell'alfabeto inglese, rimanda
a due “W”: la prima riferita allo storico e critico d’arte Aby Warburg e alla
volontà di ricollegarsi al suo concetto di “Nachleben der Antiken”, ovvero di “sopravvivenza dell'antico”. La seconda a “Woman” cioè alla scelta di ritrarre esclusivamente
delle donne.
La classicità, fonte inesauribile di ispirazione per gli artisti dalla civiltà greco-romana, passando attraverso il Rinascimento e il Neoclassicismo, è sopravvissuta sino ai giorni nostri. In DOUBLE|U i punti di contatto con i riferimenti classici della mitologia esistono ma al contempo sono volutamente frammentari a favore di una libera reinterpretazione dei soggetti in chiave contemporanea.
All'interno del suo sviluppo progettuale, di cui fanno parte tele e piccoli ritratti su carta, ADR ha aggiunto un ulteriore medium tecnico, quello della polaroid: ogni opera è il risultato del ritratto fotografico di ogni modella. Questo passaggio autoreferenziale genera un rapporto quasi simbiotico tra fotografia e tela e, inserendo un'altra variante del mito nel circuito di immagini, porta alle estreme conseguenze il Nachleben warburghiano.
La classicità, fonte inesauribile di ispirazione per gli artisti dalla civiltà greco-romana, passando attraverso il Rinascimento e il Neoclassicismo, è sopravvissuta sino ai giorni nostri. In DOUBLE|U i punti di contatto con i riferimenti classici della mitologia esistono ma al contempo sono volutamente frammentari a favore di una libera reinterpretazione dei soggetti in chiave contemporanea.
All'interno del suo sviluppo progettuale, di cui fanno parte tele e piccoli ritratti su carta, ADR ha aggiunto un ulteriore medium tecnico, quello della polaroid: ogni opera è il risultato del ritratto fotografico di ogni modella. Questo passaggio autoreferenziale genera un rapporto quasi simbiotico tra fotografia e tela e, inserendo un'altra variante del mito nel circuito di immagini, porta alle estreme conseguenze il Nachleben warburghiano.
In occasione di DOUBLE|U ADR, sempre fedele alla sua attività di street artist, ha affisso poster in grande formato delle sue donne per i vicoli del centro di Roma.
Costo: Ingresso GRATUITO
Indirizzo:
via di Parione, 9 - Roma (piazza Navona)
info: 0645615644 - parione9@gmail.com
Sito
di riferimento www.parione9.com
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"FREEDOM MANIFESTO"
Humanity on the move | Umanità in movimento
a cura di
Fulvio Caldarelli, Armando Milani e Maurizio Rossi
Centrale Montemartini - Roma
dal 28
settembre al 31 dicembre 2017, orario martedì-domenica 9.00-19.00 (24 e
31 dicembre 9.00-14.00)
Può un poster
cambiare il mondo?
Comunicazione
visiva e utopia del possibile
Il Centro
di ricerca interdisciplinare sul paesaggio contemporaneo ha lanciato un
appello ad artisti e visual designer di fama internazionale per raccogliere il
loro punto di vista su un fenomeno che è sotto gli occhi di tutti: la
migrazione di uomini e donne in fuga dalla guerra, dalla miseria, dalla
sopraffazione.
Interrogati
sul diritto fondamentale alla Libertà, gli autori coinvolti hanno risposto con
una riflessione in forma di poster, mezzo di comunicazione scelto per
diffondere – tra parole e immagine – il loro messaggio. Il risultato è la
grande mostra collettiva: “FREEDOM MANIFESTO. Humanity on the move / Umanità in
movimento”) capace di risvegliare le coscienze e sollecitare nuove percezioni
su tema di grande attualità: l’immigrazione.
Il
manifesto, forma di comunicazione di massa esplosa nella seconda metà del XIX
secolo, continua a rappresentare il medium più immediato per esporre messaggi
davanti ai nostri occhi distratti. Nelle intenzioni dei curatori della mostra –
Fulvio Caldarelli, Armando Milani e Maurizio Rossi – la volontà di “reclamare”
e “pubblicizzare” punti di vista che sembrano non trovare più spazio nel
paesaggio contemporaneo.
A
impreziosire il curioso mini-catalogo della mostra, pubblicato nel classico
formato dei manifesti per affissione (70 x 100 cm), il contributo critico del
sociologo Alberto Abruzzese che scrive: “Il
manifesto storico – con tutte le sue appendici tardo-moderne e post-moderne – è
stato lo strumento di persuasione o dissuasione di soggetti sociali individuati
nel loro ruolo politico e professionale. Ora dovrebbe aprirsi la fase di una
comunicazione attenta alla vocazione delle persone, al senso rimosso della vita
vissuta piuttosto che alla professione alla quale essa stessa ci costringe”.
Insieme
ai poster realizzati per l’occasione da maestri del graphic design
contemporaneo – come Félix Beltrán, Ginette Caron, Milton Glaser, Alain Le
Quernec, Italo Lupi, Astrid Stavro, Heinz Waibl – l’esposizione ha il merito di
presentare al pubblico italiano una nutrita rassegna di autori provenienti da
tutto il mondo, tra i più interessanti della nuova generazione.
La
mostra, con il patrocinio di RAI, AGI (Alliance Graphique Internationale) e
AIAP (Associazione Italiana Design della Comunicazione Visiva), è parte del
calendario di eventi che animano l’edizione romana 2017 di “AIAP Design per”.
Promossa
da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali, la mostra si svolge anche sotto il significativo
patrocinio della Comunità di Sant’Egidio, movimento laicale internazionale
fondato a Roma nel 1968, da sempre impegnato nell’accoglienza e
nell’integrazione di immigrati e rifugiati.
Servizi
museali di Zètema Progetto Cultura.
Autori in mostra VALENTINA AGRIESTI/ STEFANO ASILI /
RUEDI BAUR / ERIN BAZOS / FÉLIX BELTRÁN / MAURO BUBBICO / MARLENE BUCZEK /
ANGELO BUONUMORI / FULVIO CALDARELLI / ELIO CARMI / GINETTE CARON / FANG CHEN /
ALESSIO COSMA / ROBERTO DEL BALZO / FRANCESCO DONDINA / ERIKA GIUSTI / MILTON
GLASER / PUYA HABIBZADEHKAVKANI / GIANNI LATINO / GLI IMPRESARI / ITALO LUPI /
ALAIN LE QUERNEC / GIOVANNI LUSSU / ARMANDO MILANI / MAURIZIO MILANI / GERMAN
MONTALVO / RICARDO SALAS MORENO / ANTONIO PACE / MARIO PIAZZA / ANTONIO ROMANO
/ MICHELE REGINALDI / MICHELE SANTELLA / FILIPPO SASSOLI / ASTRID STAVRO /
STUDIO ORIGONI STEINER / PARISA TASHAKORI / PAOLO TASSINARI / LUIGI VERNIERI /
MARIO FOIS (VERTIGO DESIGN) / HEINZ WAIBL / ZUP DESIGN
Realizzata
da Centro interdisciplinare di ricerca sul paesaggio
contemporaneo; Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita
culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali; Con il patrocinio
di AGI – Alliance Graphique Internationale, AIAP – Associazione
Italiana Design della Comunicazione Visiva, Comunità di Sant’Egidio, RAI;
Servizi museali
Zètema Progetto Cultura ; Sponsor Sistema Musei in Comune; Con il
contributo tecnico di Ferrovie dello Stato Italiane; Media Partner Il Messaggero;
Sponsor tecnici iGuzzini -
Rubettino Print
Costo: Intero 7,50 € - Ridotto 6,50€
Per i cittadini residenti
nel territorio di Roma Capitale (mediante
esibizione di valido documento che attesti la residenza): Intero 6,50 € -
Ridotto 5,50 €
Informazioni: Tel. 060608 tutti i giorni ore
9.00-19.00 info.centralemontemartini@comune.roma.it
Indirizzo: via
ostiense 106 - Roma
Sito
di riferimento: freedom-manifesto.it
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"ENJOY L’ARTE INCONTRA IL DIVERTIMENTO"
a cura di Danilo Eccher
Chiostro
del Bramante - Roma
dal 23 settembre al 25 febbraio 2017 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.
dal 23 settembre al 25 febbraio 2017 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.
Dopo il successo della originale mostra Love,
l’Arte incontra l’amore, che ha registrato in sei mesi l’afflusso di 150mila
spettatori, soprattutto giovani, il Chiostro del Bramante continua il suo
innovativo percorso programmatico proponendo ancora una volta una esposizione
unica per la singolarità delle opere, che pone sotto la lente di ingrandimento
le diverse possibilità percettive ad esse connesse. Una esperienza che lo
spettatore può fare attraverso i linguaggi e le poetiche di alcuni tra i più
importanti e provocatori protagonisti dell’arte contemporanea. Talvolta
infrangere le regole non significa trasgredire, ma ampliarne i confini. Una
regola che il Chiostro del Bramante persegue da tempo nelle sue linee
programmatiche, proponendo mostre fuori dagli schemi delle convenzioni
espositive, dove l’originalità del percorso sta alla base del progetto
ideativo.
Diventato Museo di riferimento in ambito nazionale
ed internazionale anche dell’arte contemporanea, il Chiostro parte da questi
presupposti per la mostra che proporrà. Si chiama Enjoy e ha per sottotitolo
l’Arte incontra il divertimento: locuzione emblematica che vuole indicare non
solo una diversa modalità di vivere l’arte, ma soprattutto dare “spazio e
spazialità” alle opere di artisti di acclarata fama. Infatti molti lavori sono
site specific, pensati e costruiti dagli artisti ospiti proprio per gli
ambienti del Chiostro del Bramante la cui organizzazione – che fa capo a DART –
aggiunge alla creatività dell’esposizione un notevole sforzo produttivo
proponendo opere inedite. Tra i grandi nomi allineati troviamo Tinguely,
Calder, Fogliati, Erlich, Creed, Neto, Collishaw, Ourlser, Wurm, TeamLab, Hans
op De Beeck, De Dominicis, Gander, i protagonisti del ‘900 storico e del terzo
millennio, accomunati da un filo sotteso, il divertimento, assunto
nell’accezione etimologica della parola: portare altrove. L’altrove, l’altro da
sé, il perdersi nei meandri dell’arte e dell’inconscio è ciò che accomuna il
gesto di tutti gli artisti presenti in Enjoy, le cui opere guideranno il
visitatore in un percorso invisibile ma fortemente tracciato, che prenderanno
vita in un incessante rapporto interattivo e giocoso, dove le diverse
percezioni del “fuori da sé” avranno un ruolo fondamentale. “La dimensione del
piacere, del gioco, del divertimento, dell’eccesso – afferma Danilo Eccher,
curatore della mostra – sono sempre state componenti centrali dell’Arte; l’Arte
sprofonda nel dolore ma si nutre di piaceri ed è sempre una danza di contrasti.
L’illusione è una trasparenza che deforma la realtà, un’apparenza sottile dove
tutto è possibile, suggerendo ora il dubbio dell’enigma, ora il sorriso della
sorpresa”. Ecco allora che in Enjoy, dalle sculture leggere di Alexander
Calder, lo spettatore può perdersi nel labirinto infinito di specchi di Leandro
Erlich per poi immergersi e riemergere dalle installazioni ludico-concettuali
di Martin Creed o nei raffinati giochi di luci illusorie di TeamLab che
prendono forma e mutano solo a contatto con il pubblico, o essere inseguiti
dagli occhi indiscreti e inquietanti di Tony Oursler e trovarsi a contatto con
i corpi deformati di Erwin Wurm e così via, di artista in artista, di sala in
sala: il Chiostro del Bramante diventerà luogo elettivo di una realtà tutta da
scoprire, che esiste in ogni istallazione (alcune di grandissime dimensioni), a
una realtà che, tuttavia, può anche non esserci. D’altra parte è proprio Paul
Klee che ci dice: “L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile
ciò che non sempre lo è”.
Costo: Biglietto intero € 13,00
(audio guida inclusa) - biglietto
ridotto € 11,00 (audio guida inclusa) per specifiche riduzioni,
visita il sito.
Informazioni: hastag
ufficiale #enjoychiostro - +39 06 68809035 (Lunedì – Venerdì 10.00 / 17.00)
numero attivo dal 4 settembre sino a fine mostra. - La Caffetteria Bistrot, il Bookshop e il Chiostro hanno ingresso
libero indipendentemente dalle mostre
Indirizzo: Via Arco della
Pace 5 - Roma
Sito di riferimento:
www.chiostrodelbramante.it
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STORE
"LeVacanze"
Debutto discografico con l’omonimo Ep
di Giuseppe Fuccio e Giovanni Preziosa.
ed on line il nuovo
videoclip Settembre Fun Club
DAL 26 OTTOBRE in tutti gli store
E’ già disponibile dal 13 ottobre in digital
download ed in tutti gli store dal 26 ottobre, l’omonimo Ep che segna il
debutto discografico del duo elettro pop sannita formato da Giuseppe Fuccio e
Giovanni Preziosa.
L’uscita del mini disco è accompagnata
dal videoclip Settembre Fun Club realizzato
da Upside production. Firmato da Tato Strino (regia) e Luca Cestari (direzione della
fotografia), è stato girato tra Contrada Piano Cappelle a Benevento, il vulcano
Solfatara e la Basilica di San Severo fuori le Mura di Napoli.
Settembre è il mese in cui si riparte ma ogni nuovo inizio – per
esser tale – necessita di un equilibrio interiore. Tra cielo (fede), terra
(certezza) e mare (imprevedibilità), l’uomo lotta quotidianamente facendo i
conti con un solo giudice: se stesso. Un viaggio introspettivo tra libero
arbitrio e dogma, amore e violenza, vita e morte in un ciclo infinito che
rappresenta allegoricamente il viaggio di ogni essere umano nel mondo.
Il duo LeVacanze, si fa conoscere sul
territorio campano grazie alla vittoria del "FarciSentire Contest
2017" che consente loro di condividere il palco dell’importante kermesse
musicale con artisti del calibro di The Zen Circus, Fast Animals and Slow Kids
e Canova. Dopo poco, suonano alla Notte Bianca del Rione Sanità in occasione
del Primo Festival di Sky Arte, prima della performance di ZULU’, IOVINE, BABA
SISOKO’. Partecipano come ospiti alla V^ edizione del Festival Music Week,
importante kermesse musicale della cittadina di Vico Equense.
Il brano Penelope, che anticipa
l’uscita discografica, è stato scelto come colonna sonora di un reportage di
Sky Arte relativo alla Notte Bianca tenutasi a Napoli nel mese di Maggio.
Successivamente è stato inserito anche nel documentario relativo al primo
festival di Sky Arte andato in onda sull’omonimo canale a luglio 2017.
L’ep LeVacanze è stato registrato presso Nasi
Comunicanti, studio recording di Benevento, distribuito da Edel Italy per
Apogeo Records. Produzione esecutiva di Andrea De Rosa. Testi e musiche di
Giuseppe Fuccio e Giovanni Preziosa.
Artwork Andrea Nobili.
LeVacanze
in tour
(date in aggiornamento):
9 novembre MMB – Napoli (Na)
2 dicembre
DISSONANZE RECORDS – Cava dei Tirreni (SA)
Crediti
videoclip: Prodotto da Upside production - Produzione esecutiva: Andrea De Rosa
e Mario Pistolese - Regia: Tato Strino - Direzione della fotografia: Luca
Cestari - Key Grip: Vitalii Mliuskyi - Attori: Raffaele Ausiello e Grazia
Malafronte - Trucco: Mary Samele- Assistenti di produzione: Luigi Petrazzuolo e
Andrea Nobili
Costo: //
Guarda il videoclip ufficiale su YouTube: https://youtu.be/tClkpp8B1yc
Etichetta: Apogeo
Records
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Kirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi
volesse darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può
scriverci a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com, entro la
domenica precedente, specificando chiaramente la richiesta di segnalazione,
provvederemo previa specifica selezione all'inserimento …