Al TEATRO QUIRINO di Roma va in scena lo spettacolo MASCHERE LA GIARA E LA PATENTE
di Luigi Pirandello per la regia di Guglielmo Ferro con Enrico Guarneri.
Si spengono le luci, si apre il sipario, nello sfondo pannelli
trasparenti, ombre, spiriti, idee, fantasmi, personaggi che il capocomico
porterà in vita. Ai margini del palcoscenico, invece, fantocci come mummie, parvenze assurde ed effimere del mondo e dell'umanità.
Una cornice, esempio di metateatro, tratta da opere significative di
Pirandello, fa da anello di congiunzione alla rappresentazione de "La
Patente" e de "La Giara" estrapolate dall'ampio corpus delle
"Novelle per un anno".
Così attraverso le parole di Cotrone (I Giganti della Montagna)
prendono corpo i temi più maturi e i pilastri del pensiero pirandelliano che si
intrecciano con la produzione iniziale, ancora relativamente legata al tema
verista, ma già intrisa di quel grottesco e di quella pietà che permettono una
più accurata osservazione della società e dell'uomo. Una sicilianità vera in
questa bella rappresentazione: siciliano l'autore, il regista e l'attore
principale, la cadenza musicale del dialetto in tutti i personaggi, la
gestualità, i ritmi vivaci nei dialoghi e le atmosfere della Girgenti pirandelliana.
Ci si cala dunque nell'umorismo cinico de "La patente", si
apprezza l'interpretazione del giudice D'Andrea, ricco di umanità e senso della
giustizia. Rosario Chiàrchiaro comunica invece tutta la commozione di chi deve
entrare, per sopravvivere, in quella forma e in quelle maschere che
imprigionano la vita. La pena segreta del personaggio viene alla luce
lentamente: per vivere ed avere dignità in una società dominata dalla
corruzione, dovrà accettare un doloroso cammino.
Una regia accurata rende corale ed emozionante la rappresentazione de "La
Giara" dove ironia e paradosso si coniugano. Zi' Dima Licasi e Don Lollò,
magistralmente interpretati, urlano, gesticolano, ma l'imprevisto e il caso
sovvertono un'umana consuetudine: "chi è sopra comanda e chi è sotto si
danna".
La Sicilia paesana "la gaiezza mala dei tristi" fa
sorridere tutto il pubblico che apprezza e applaude un bel lavoro che fa
rivivere un inconsueto Pirandello sul palco.
- Mirella Angelelli -
ENRICO GUARNERI
MASCHERE
"LA GIARA E LA PATENTE"
di Luigi Pirandello
Regia GUGLIELMO FERRO
con Rosario Minardi Vincenzo Volo Rosario Marco Amato
Nadia De Luca Turi Giordano Mario Opinato
Pietro Barbaro Francesca Annunziata Giovanni Fontanarosa
consulenza musicale Massimiliano Pace - costumi Dora Argento - scene Salvo Manciagli