Kiri, continuano anche per questa nuova
stagione, le segnalazioni di Kirolandia blog di
cooperazione dell'omonima corrente culturale.
Di settimana in settimana vari suggerimenti tra teatro, musica, arte e tanti altri eventi selezionati accuratamente sulla base delle vostre
importanti indicazioni.
Dunque ecco per sognare con voi...
TEATRO
DEBUTTI...
Ambra Angiolini
Matteo Cremon
"La guerra dei Roses"
di Warren Adler
traduzione di Antonia
Brancati e Enrico Luttmann
Regia Filippo Dini
TEATRO
Eliseo - Roma
dal 19 dicembre 2017 al 7 gennaio 2018 , martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00_ primo
sabato di programmazione ore 16.00 e 20.00_merc. e dom. ore 17.00
Una parabola che rispetta le tappe
canoniche del rapporto sentimentale: il colpo di fulmine, il matrimonio, le
affermazioni socio - professionali, la consacrazione
con l’acquisto della reggia dei sogni. Poi, improvvisamente, qualcosa si guasta
con l’acquisto della reggia dei sogni. Poi, improvvisamente, qualcosa si guasta
La guerra dei Roses è il titolo di
un romanzo di Warren Adler del 1981 che otto anni più tardi diventa un enorme
successo cinematografico per la regia di Danny De Vito con protagonisti Michael
Douglas e Kathleen Turner. L’autore
del romanzo, artefice anche del soggetto del film, in seguito deciderà di
adattare questa vicenda per il teatro, creando una commedia straordinaria,
raffinata e caotica al tempo stesso, comica e crudele, ridicola e folle,
trovando forse in teatro la sua dimensione ideale, per la sua potenza
espressiva e la sua dimensione terribilmente onirica.
La storia, nota a tutti grazie alla fama della pellicola
cinematografica e alla notorietà oltre che alla splendida affinità
interpretativa dei suoi protagonisti -
narra la lenta e terribile separazione tra i coniugi Rose, lui ricco e
ambizioso uomo d’affari, tronfio della sua fortunatissima carriera, lei una
moglie obbediente, ma mai dimessa, che lo ha accompagnato nella sua brillante
ascesa, con amore, stima profonda e un pizzico di fascinazione per le piccole o
grandi comodità, che la loro vita quotidiana andava conquistandosi.
Tutto questo
avviene, come ci è lasciato intuire dalle prime scene, in un’atmosfera di
profondo amore, di sincera passione, all’interno di una cornice rosa e
perfetta, lontani dal sospetto, appunto inesistente tra i Rose, di un
qualsivoglia senso di raggiro o personale tornaconto, la dinamica del loro
vivere insieme pare (ed è!) motivata soltanto dal reciproco amore. Ma, poco
dopo l’inizio della commedia, tutto questo si rompe, si infrange contro lo
scoglio della mancata realizzazione professionale di lei. Tutta la loro vita
passata insieme, viene da lei completamente riscritta e reinterpretata, la sua
maturata presa di coscienza la rafforza e la sprona, con una ferocia degna di
una grande eroina, a scagliarsi sul suo amato, ora responsabile della sua
mancata affermazione, in un crescendo di cattiveria, rabbia e reciproche
atrocità, fino alle estreme conseguenze.
Di Warren Adler - traduzione di Antonia Brancati e Enrico Luttmann
- con Massimo Cagnina e Emanuela Guaiana
- Scene:
Laura Benzi - Costumi: Alessandro Lai - Luci:
Pasquale Mari - Musiche: Arturo Annecchino - Regia: Filippo Dini - Produzione La Pirandelliana in coproduzione con Goldenart Production e Artisti Riuniti
Repliche feste natalizie:
Domenica 24 e lunedì 25 dicembre: riposo
Martedì 26 dicembre ore 20.00
Domenica 31 dicembre: speciale Capodanno
- spettacolo ore 20.00 con
brindisi e panettone all’intervallo biglietti
€ da 80 a 35
- cenone presso Cucina Eliseo 100 € - posti a sedere limitati con prenotazione
obbligatoria a cucina@teatroeliseo.com oppure 06.83548197 – 392.0913968
Lunedì 1 gennaio riposo
Sabato 6 gennaio ore 20.00
Durata: 2
h escluso intervallo (I atto 90 min – II atto 30 min)
Costo: Biglietto da 20 € a 40 €
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito
di riferimento teatro: www.teatroeliseo.com
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FRANCESCO
PANNOFINO e EMANUELA ROSSI
in
"BUKUROSH, MIO NIPOTE
OVVERO IL RITORNO DE I SUOCERI ALBANESI"
DI GIANNI CLEMENTI
OVVERO IL RITORNO DE I SUOCERI ALBANESI"
DI GIANNI CLEMENTI
CON
ANDREA LOLLI SILVIA
BROGI MAURIZIO PEPE
FILIPPO LAGANÀ
ELISABETTA CLEMENTI
REGIA
CLAUDIO BOCCACCINI
CLAUDIO BOCCACCINI
PRODUZIONE VIOLA PRODUZIONI
TEATRO SALA UMBERTO - Roma
dal 19 dicembre 2017 al 14 gennaio 2018, martedì, giovedì e venerdì ore 21,
mercoledì ore 17, sabato ore 17 e 21, domenica ore 17
Dopo lo straordinario successo de I Suoceri Albanesi con una tournèe
di 200 repliche in tutta Italia, Francesco Pannofino ed Emanuela Rossi, tornano
a raccontarsi in Bukurosh, mio nipote. Lucio, consigliere comunale
progressista; Ginevra, chef in carriera di cucina molecolare e la loro figlia
17enne Camilla; Corrado, Colonnello gay in pensione; Benedetta, titolare
dell’erboristeria sotto casa; Igli, albanese, titolare di una piccola Ditta
edile e Lushan, il suo giovane fratello, sono nuovamente gli “eroi” della nuova
commedia di Gianni Clementi, autonoma, ma anche sequel ideale.
Lucio e Ginevra sono appena tornati
dall’Albania, reduci insieme a Corrado e Benedetta dal matrimonio riparatore di
Camilla con Lushan, di cui è rimasta incinta durante i lavori di
ristrutturazione del bagno di casa. Ai dubbi per la scelta tanto azzardata
della figlia si sommano le preoccupazioni per il suo futuro, l’annuncio delle
imminenti elezioni comunali per Lucio, la notizia che il ristorante molecolare
di Ginevra comincia ad accusare un notevole calo di clienti e il problema della
imminente convivenza in casa con i novelli sposi. L’impegno di acquistare e
ristrutturare, tramite la ditta di Igli, l’appartamento sullo stesso
pianerottolo, anche se economicamente impegnativa, si prospetta come
un’occasione unica per preservare la vicinanza con la figlia ma anche
l’intimità familiare. Ma l’arrivo improvviso e anticipato dal viaggio di nozze
di una Camilla disperata e sola, non fa che rafforzare i loro dubbi sulla
fragilità della loro figliola e soprattutto di quell’unione. Anche per gli
amici di famiglia Corrado e Benedetta le novità non mancano…
Tutto sembra precipitare ulteriormente:
purtroppo Lucio non viene eletto e da ex onorevole, per la prima volta in vita
sua, scopre di non saper fare niente. Non ha un mestiere; lui che ha dedicato
tutta la sua vita sempre e solo alla politica! Lucio e Ginevra cadono in una
profonda depressione, ma paradossalmente le difficoltà del momento riavvicinano
molto la coppia e, come recita il famoso detto spagnolo: “un bambino arriva
sempre con il pane sotto il braccio”, la nascita di Bukurosh sembra sgombrare
il cielo dalle nubi.
Un interno medio borghese, una famiglia che
vede messa in pericolo la propria presunta stabilità ed è costretta a mettersi
in gioco. Bukurosh, mio nipote vuole essere una divertita riflessione sulla
nostra società, sui nostri pregiudizi, i nostri timori, le nostre
contraddizioni, debolezze e piccolezze.
Serata CAPODANNO ore 21 prezzi
da 90 a 130 euro
Costo: Biglietti da 38 € a 28 €
Indirizzo: via della
Mercede, 50 - Roma
Sito
di riferimento teatro: www.salaumberto.com
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"39 SCALINI"
di Patrick Barlow
dal romanzo di John Buchan
regia di Leonardo
Buttaroni
TEATRO DE' SERVI - Roma
dal 19
dicembre 2017 al 7 gennaio 2018, ore
21.00_sab 17.30 e 21.00_dom. 17.30
Dopo dieci
anni di successi a Londra, approda al Teatro de’ Servi di Roma il
pluripremiato 39 SCALINI
Il Teatro de’ Servi scherza col noir, portando sul proprio
palcoscenico dal lo spettacolo firmato da Patrick Barlow, tratto dal romanzo di
John Buchan. Una trama intrigante come poche, sulla quale si cimentò, nel
lontano 1935, niente meno che il maestro del brivido, Alfred Hitchcock e
su cui, più di recente, sono stati costruiti due remake.
Come ogni black comedy che si rispetti, omicidi e complotti criminali non
mancheranno, ma la versione teatrale di Barlow, presentata per la prima volta a
Londra nel 2005, stempera ogni elemento drammatico e introduce lo spettatore in
un mondo irreale e genialmente caotico: quattro attori che nel giro di poco
meno di due ore recitano ed impersonano 40 personaggi dalla caratteristiche più
diverse: poco importa se si tratti di buoni o di cattivi, di uomini o di donne,
di esseri viventi o di oggetti inanimati.
La versione che andrà in scena al de’ Servi è curata con la consueta
maestria da Leonardo Buttaroni,
che si è aggiudicato il Premio Cerami 2016 per la categoria
“Miglior Spettacolo”. A mettere in pratica le sue indicazioni è il poker di
consolidati e virtuosi interpreti della compagnia “Cattive Compagnie”: Alessandro Di Somma (Miglior attore non protagonista Premio
Cerami 2016) ,Yaser Mohamed (Miglior attrice
non protagonista Premio Cerami 2016), Diego Migeni e Marco Zordan.
La commedia appare come una corsa vertiginosa fino all’ultimo
travestimento, con ritmi narrativi serrati ed incalzanti. Conserva comunque
anche la ricchezza dei dettagli psicologici della versione cinematografica
hitchcockiana, alta tensione e suspense comprese. Come da copione, l’unico
personaggio a rimanere sempre se stesso durante l’intero spettacolo è il
protagonista: Richard Hannay, un uomo d'affari bello e annoiato della vita, interpretato
da un carismatico e trascinante Zordan, cui è stato assegnato
durante l’ultimo Comic Off il premio come Migliore Attore Protagonista
per lo spettacolo “Primi! (dei non eletti)”. Hannay viene
intrappolato in un intrigo internazionale apparentemente senza uscita: per caso
conosce una donna, Annabella Smith, che gli svela, prima di essere uccisa, di
essere una spia e di aver scoperto un complotto guidato da un’organizzazione
chiamata – per l’appunto – “39 Scalini”. Da quel momento la vita di Hannay sarà
sconvolta da un turbinio di eventi che lo porterà ad incontrare (e spesso
scontrarsi con ) tutti gli altri personaggi della storia.
Un giallo sottile, ed al tempo stesso esilarante, giocato su gag e
travestimenti; un piatto per buongustai servito su una scena impeccabile ed
altamente suggestiva, firmata da Paolo
Carbone che si è anche aggiudicata il premio per
la miglior scenografia del Premio Cerami 2016.
Costo: Biglietti platea intero 22 € - ridotto G/A 16 € - galleria intero 18 € - ridotto G/A 14€ (ridotto giovani under 18 e anziani over 65)
Indirizzo:
via del
Mortaro (ang. Via del Tritone), 22 - Roma
Sito
di riferimento teatro:
www.teatroservi.it
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AVVISO AI SOCI
L'Associazione Culturale Teatro
Trastevere
presenta
"Astor, l’Assassino del Tango "
Scritto e diretto da Emanuele Bilotta
con Alberto Brichetto - Maria Claudia
Pesapane
TEATRO TRASTEVERE - Roma
dal 20 al 22 dicembre 2017, ore 21.00
Musicista
argentino dalla forte passionalità, incarna il rivoluzionario perfetto, quello
senza armi.
Quello
che alla fine vince, imbracciando il suo Bandoneon.
“Astor,
l’assassino del Tango” pone al centro della sua poetica, il viaggio di
Piazzolla da giovane tirapugni nelle vie di Little Italy a New York, a
musicista di fama mondiale e del Tango, da colonna sonora di duelli in punta di
gaucho e amori clandestini nei postriboli di Buenos Aires, a musica acclamata
in tutti i teatri.
“Tutto accade in una notte, l’ultima di Piazzolla.
Avviene in un luogo a lui familiare, ma che appartiene ad un tempo lontano.
L’ultima notte e l’ultima bottiglia di Whisky. In questo tempo Astor rivive la
sua vita, le sue battaglie: il suo rapporto con la Musica. Amante, sorella,
madre consolatrice, nemica. Musica è lì, presente a volte come ombra
silenziosa, altre come eco dal passato, altre ancora così vera da farsi carne,
ad accompagnare Astor nel suo ultimo viaggio.”
E’ il racconto di una Argentina
povera, di migranti allo sbando, di mamme italiane che allattano sogni di
gloria. Il racconto di un abbraccio che cura i mali dell’anima, in una terra
senza terra, dove si suona per non piangere.
E’ il racconto della New York
di Jack La Motta, John Pomponio e Joseph Campanella. Della Parigi di Andrè
Lothe, Nadia Boulanger, Jean Morou.
E'il racconto del piccolo
Astor, giacca blu e pantalone bianco di flanella, con in mano un bandoneon
regalatogli da suo padre, Vicente, mentre sogna di suonare l’armonica del
negozio Macy’s.
Il
racconto di chi gli ha dato del fallito, dell’assassino, del traditore, perché
le visioni di un rivoluzionario vengono colte male da chi è ancorato ad un
passato in bianco e nero. E’ il racconto di Musica, sempre presente, croce e
delizia di un uomo che le ha dato carne, vibrando a ogni nota, sui palchi di
ogni angolo del mondo.
“Astor, l’Assassino del Tango”, scritto e diretto da
Emanuele Bilotta, vede in scena Alberto Brichetto, già in scena con Bilotta, lo
scorso giugno al teatro Trastevere con lo spettacolo “Spettinata”, nei panni di
Astor Piazzolla e Maria Claudia Pesapane, in scena lo scorso settembre, come
Yerma, al Teatro Marconi, nei panni di
Musica.
Un
unico Tango a due, fino all’ultimo respiro, perchè:
“Oggi che Dio smette di sognarmi, verso il mio oblio
andrò per Santa Fè, so che al nostro angolo già ci sei tu, vestita di tristezza
fino ai piedi …”
Costo: Biglietto intero 12 € - ridotto 10 € + 2 € di tessera
associativa
Kirolandia media partner - Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO per
tutti i Kiri iscitti alla pagina
facebook di Kirolandia
Informazioni: 06.5814004 - info@teatrotrastevere.it
Indirizzo: via Jacopa de Settesoli 3 -
Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrotrastevere.it
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"New
Magic People Show"
Dall’opera di Giuseppe Montesano
Messo in scena da Enrico Ianniello - Tony Laudadio - Andrea Renzi - Luciano Saltarelli
TEATRO
PICCOLO ELISEO
dal 20 dicembre 2017 al 7 gennaio 2018 ,
orario martedì,
giovedì, venerdì e sabato ore 20.00_dom. ore 17.00
Una nuova
versione di quel comico, feroce e colorito avanspettacolo pop dell’Italia
malata di questi ultimi anni
Nel
2007 in Magic People Show, su un ritmo vertiginoso da commedia nera
messo in scena da Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi e Luciano
Saltarelli, Giuseppe Montesano chiamava in scena il suddito televisivo, il
consumatore globale, l’uomo medio assoluto, lo schiavo della pubblicità, e poi
i risanatori dell’economia nazionale, i venditori di spiagge, i venditori di
aria da respirare, i venditori e i compratori di anime.
Dieci
anni dopo quel comico, feroce e colorito avanspettacolo pop, torna in una nuova
versione. Un nuovo capitolo del tragicomico romanzo teatrale dell’Italia malata
di questi ultimi anni, in un crescendo che mescola l’opera buffa e il dramma,
fatto di ridicoli mostri drogati dal sogno del denaro, di prigionieri illusi di
essere liberi, di gaudenti che hanno seppellito la passione e l’amore.
Quello che volevamo era restituire il
senso di nevrotico sovraffollamento del condominio globale, il pullulare comico
di personaggi messi a cuocere in una stessa pentola a pressione demenziale, le
vite non più protette dall’intimità dell’at
home ma sempre sotto l’occhio di tutti, e con un ritmo che voleva
sposare i Simpson e Aristofane, Eduardo e Woody Allen, i Soprano e la Commedia
dell’Arte, Quevedo e l’Avanspettacolo, Totò e Godot: come farlo con soli
quattro attori? E qui la loro idea straordinaria fu di recitare su un tavolino
da salotto, gomito a gomito come sardine in una scatola mentale, ricreando la
sensazione della mancanza di spazio interiore del condominio coatto. E poi,
attinta alle radici stesse del teatro popolare napoletano e ai Maestri della
Farsa, la trovata del travestimento: solo quattro attori si trasformavano e si
moltiplicavano, con pochissimi trucchi, in maschi e femmine e bambini, in una
folla di personaggi, in una sorta di avanspettacolo postmoderno. Era nato ‘Magic People Show’.
Si può ridere su cose drammatiche? Si
può fare ironia su ciò che ci sta strangolando? ‘Magic People Show’ parla di come stiamo diventando servi del
mediatico e del denaro, ma si rifiuta di usare le categorie della politica;
parla di come la politica abbia invaso le anime, ma non la nomina mai; parla di
come la cara e amata vita quotidiana, sia modificata e deformata dallo
strapotere dell’Economia, ma senza scrivere trattati asserviti alle ideologie
vecchie e nuove. Non si possono più usare innocentemente le parole che i nemici
dell’umano hanno deformato nella menzogna, e se si vuole restare vivi bisogna
provare a smascherare quelle menzogne: ma come? Non resta che dare la parola a
loro, ai mutanti di quella che è già da tempo la ex società del benessere:
facendo confessare a loro stessi la propria vergogna e assurdità, la mancanza
d’amore, la banalità nel male. Allora bisogna far salire in scena Lallo e Gegè,
la signora madre Torza e la signorina figlia Torza, l’osceno avvocato Morfo e
l’ultimo resistente, il dottor G.: e bisogna lasciarli liberi di sproloquiare,
lasciare che i mostriciattoli si esprimano in tutta la loro ridicola e
ripugnante miseria, per vedere ciò che troppo spesso è nascosto dall’abitudine
e dal così fanno tutti quindi è
normale fare così. Non è vero: diventare disumani e cretini e servi e
morti in vita non è normale, e non tutti lo fanno: e quindi è normale essere umani, e miti, e gentili, e liberi, e
poetici, e vivi. Giuseppe Montesano
Dall’opera di Giuseppe
Montesano - Messo
in scena da Enrico
Ianniello - Tony Laudadio - Andrea Renzi - Luciano Saltarelli - Elementi scenici Underworld
Costumi Ortensia De Francesco - Produzione Teatri Uniti
Repliche feste natalizie:
Domenica 24 e lunedì 25 dicembre: riposo
Martedì 26 dicembre ore 20.00
Domenica 31 dicembre: speciale Capodanno
- spettacolo ore 20.00 con
brindisi e panettone all’intervallo biglietti
€ 40
- cenone presso Cucina Eliseo 100 € - posti a sedere limitati con prenotazione
obbligatoria a cucina@teatroeliseo.com oppure 06.83548197 – 392.0913968
Lunedì 1 gennaio riposo
Sabato 6 gennaio ore 20.00
Durata: 70 minuti
Costo: Biglietto 20 €
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito di riferimento
teatro: www.teatroeliseo.com
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PROSEGUONO...
RICCI/FORTE
presentano
Drammaturgia Ricci/Forte
con Anna Gualdo e Liliana Laera
Regia Stefano Ricci
OFF OFF THEATRE - Roma
dal 12 al 23 dicembre 2017,
orario: serali ore 21.00,
pomeridiane ore 18.00
E' tra
gli spettacoli più attesi della stagione
dei teatri romani, la prima stagione per l'OFF/OFF Theatre, che ha il
piacere di ospitare il nuovo Easy To Remember, ultima fatica di Ricci/Forte,
ispirato da una donna fuori dall’ordinario, la poetessa russa Marina Cvetaeva.
La coppia più dirompente della scena teatrale contemporanea, guiderà il
pubblico in un caleidoscopio di porte
irreali, unite tra loro da un corridoio
emotivo verso una direzione onirica
e implacabile: il nostro domani. Uno
spettacolo che si interroga sulla follia, sia essa manifestazione divina, o fulgido esempio di libertà.
NOTE
DI REGIA:
Prendi
una donna fuori dall’ordinario, Marina, abbracciata esclusivamente dal cielo,
che cresce isolata afferrandosi alla memoria, come un fatale testamento in
bottiglia da affidare alla Storia. Prendi un vecchio immobile ed un
piano qualunque nell'edificio. Prendi una stanza, indicata dal Caso. Alveolo. Cella candida per
sussurrare un’asimmetria che fonde insieme scarti esistenziali. Prendi i suoni.
Prendi i racconti bisbigliati. Prendi le immagini che vomitano i quotidiani, i
social network. Molteplici tetris
animistici fatti di vite meno reali
della tv satellitare a circuito chiuso. Chiavi per entrare nei vasi
comunicanti di un organismo che pulsa di vite
disordinate. Pulsa simultaneamente. Mantice e mastice insieme, che imbriglia e incastona una polifonia semiotica che
graffia la gola. Una stanza. Singola. A due posti. Loculo. Con il suo peso
specifico. Inondata di luce. Foderata da lampi radiografici. Scartavetrata dal
suono. Agita da presenze, bambole russe
che si celano sotto i copriletto intonsi, tra le intersezioni delle maioliche. Rammendare
le reti della propria fantasia, quando tutto sembra sciogliersi in un benessere
fittizio. Voci femminili sepolte, sovrapposte, infrante, in questo
istituto di “apparente” sanità, che sgretolano le ore della propria esistenza,
feroci come le graminacee che attecchiscono sul cemento. Singulti.
Alterazioni che rimbalzano sottopelle e si unificano sciogliendo i tramezzi di
frontiera. Respirando l’aria mossa degli altri respiri. Trasformando l’apnea in
un valore aggiunto. La follia è davvero una malattia o una manifestazione divina,
un’espressione di libertà? E come e in nome di chi vengono tracciati gli
steccati di quella discutibile libertà? Un caleidoscopio
di porte irreali unito da un corridoio emotivo che impianta links tra una toppa
e l’altra verso una dimensione onirica, vivida, iperreale, implacabile: il
nostro domani.
Drammaturgia Ricci/Forte - con Anna Gualdo e
Liliana Laera - Regia Stefano Ricci - Assistente Regia: Ramona Genna - Direzione Tecnica: Danilo
Quattrociocchi - Suono:
Andrea Cera - Voce: Anna Terio - Ricerca iconografica: Stéphane Pisani
Costo: Biglietto intero 25 €
- ridotto 18 € - 10 € per gruppi e under
26
Indirizzo: Via
Giulia 19/21 – Roma
Informazioni:
06 89239515 - info@off-offtheatre.com
Siti di riferimento: www.off-offtheatre.com - www.ricciforte.com
Facebook di riferimento: www.facebook.com/UfficioStampaFabiSavona
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"Rumori Fuori Scena"
di Michael
Frayn
Regia Attilio Corsini
TEATRO VITTORIA - Roma
dal 12 al 23 dicembre 2017, ore 21.00_ dom. ore 17.30
Il Teatro Vittoria presenta
il trentaquattresimo anno di repliche e di grandissimi successi per
l’inossidabile cavallo di battaglia della compagnia Attori & Tecnici
“Non funzionerà mai qui da noi, è humour inglese”, aveva detto Attilio
Corsini a proposito di “Rumori fuori scena” di Michael Frayn, nel 1982. Poi,
insieme a Viviana Toniolo, si convinse che forse si poteva tentare. “Rumori”,
come affettuosamente viene chiamato lo spettacolo da chi ne fa parte, come si
fa con un figlio al quale si dà un diminutivo, nel 2017 festeggia i 34 anni dal
suo debutto italiano.
La storia, per chi ancora non la conoscesse, è quella di una compagine
di attori alle prese con uno spettacolo da mandare in scena, tra equivoci, gag,
dietro le quinte. Una commedia perfetta, nel testo originale, nella traduzione,
nell’adattamento, nella regia e nell’interpretazione. Alcuni degli attori che
facevano parte della prima versione, sono ancora in scena. Orgogliosamente,
dopo migliaia di repliche.
Che lo spettacolo sia esilarante lo dimostra bene un aneddoto spesso
raccontato da Stefano Altieri, uno dei pilastri della compagnia Attori &
Tecnici: “Tanti anni fa, durante il secondo atto, l’attore Sandro De Paoli
svenne in scena. Alla richiesta da parte dei colleghi di “C’è un medico in
sala?” scoppiò una fragorosa risata. Passarono quasi cinque minuti prima che un
dottore salisse in palcoscenico a prestare soccorso…”. Si è scelto di
rispettare ancora una volta la regia e l’adattamento originale di Attilio
Corsini (fondatore di Attori & Tecnici e del teatro Vittoria, scomparso nel
2008).
Di Michael Frayn - Con
Viviana Toniolo, Annalisa Di Nola, Stefano Messina, Carlo Lizzani, Roberto
Della Casa, Massimiliano Franciosa, Claudia Crisafio, Sebastiano Colla, Viviana
Picariello - Regia: Attilio Corsini - Scene: Bruno Garofalo - Musiche: Arturo
Annecchino - Produzione: Attori&Tecnici
Costo: Biglietti intero platea 28 € , intero galleria 22 € (compresi 3 euro di
prevendita) ridotti in convenzione: platea 21 € e galleria 18 € (compresi i 3 euro di
prevendita) Promozione gruppi: 1 biglietto cortesia ogni 10 spettatori paganti
Informazioni: botteghino: 06 5740170 ; 065740598 lunedì
(ore 16-19), martedì - sabato (ore 11- 20), domenica (ore 11-13.30 e 16-18)
Vendita on-line e info: www.teatrovittoria.it
Indirizzo:
piazza di
Santa Maria Liberatrice, 10 - Roma
Sito
di Riferimento: www.teatrovittoria.it
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"LA SPALLATA"
di Gianni Clementi
con Elisabetta De Vito,
Gabriella Silvestri e Stefano Ambrogi
TEATRO DELLA COMETA - Roma
dal 6 al 31 dicembre 2017, orario dal martedì al
venerdì ore 21.00_sabato doppia replica ore 17.00 e ore 21.00_domenica ore
17.00.
Commedia
capace di coniugare con equilibrio ed originalità una graffiante ironia ed il calore delle atmosfere familiari più tradizionali
e genuine. Lo spettacolo porta la firma di Gianni Clementi, autore di innumerevoli commedie teatrali che
hanno conquistato sia il pubblico italiano che quello straniero (per citare
alcune delle più amate “Grisu’, Giuseppe e Maria”, “Ben Hur”, “Sugo Finto” e
“L’ebreo”). La regia è curata da Vanessa
Gasbarri. Dopo il successo di “Finchè vita non ci separi”, viene dunque
a ricostituirsi la sinergia artistica che durante la scorsa stagione ha
regalato al pubblico del Teatro della Cometa risate, inediti spunti di
riflessione e momenti d’emozione. Nel nuovo lavoro "La Spallata" l’intreccio narrativo denso di
sorprendenti colpi di scena, viene contrappuntato dagli eventi storici di
un'epoca divisa tra galvanizzanti rivoluzioni e drammi incombenti. Al centro
dei fatti raccontati da questa spassosa commedia, il microcosmo di una famiglia
e un difficile confronto generazionale. Da un lato due cognate, protettrici di
questo nucleo familiare matriarcale, cercano di affrontare le asperità del
quotidiano o si abbandonano al fluire di un'esistenza ancorata al passato ed
ormai priva di stimoli; dall'altro i loro quattro figli, appaiono pervasi dal
desiderio di riscatto sociale, realizzazione personale e successo economico
tipico della gioventù ed in particolare della cornice storica offerta dagli anni
Sessanta.
Uno
spettacolo intenso, divertente, ricco di pathos e comicità. La tradizione della
commedia d'autore all'italiana rivisitata con la giusta dose di modernità ed un
entusiasmo trascinante.
Di Gianni Clementi - con Elisabetta De Vito, Gabriella
Silvestri e Stefano Ambrogi e con Claudia
Ferri, Alessandro Loi, Matteo Milani, Alessandro Salvatori - regia Vanessa Gasbarri - scene Katia Titolo - costumi Velia Gabriele - luci Giuseppe Filipponio
Costo: Biglietti Platea 25
€, prima galleria 20 €, seconda galleria 18 €
Informazioni: Telefono 06.6784380
Indirizzo: via del Teatro Marcello, 4 - Roma
Siti
di riferimento: www.teatrodellacometa.it
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LILLO&GREG
in
L’UOMO CHE NON CAPIVA TROPPO. Reloaded
TEATRO OLIMPICO - Roma
dal 28 novembre al 22 dicembre 2016, ore 21.00_dom. 18.00
Dopo il grande successo de L’uomo che non
capiva troppo, a 7 anni di distanza, ecco approdare sulle scene la nuova spy-comedy più
esilarante ed elettrizzante del teatro italiano firmata Greg e targata
Lillo&Greg!
La pungente genialità di Greg e l’empatico
carisma di Lillo ancora insieme per trasportarci in un mondo di assurde spie,
efferati super cattivi e preziosi tesori da ritrovare per dominare il mondo…
Il nuovo spettacolo si avvale di scenografie e
costumi sorprendenti, con cambiamenti e inversioni di ruoli, nuovi personaggi
che arricchiscono la storia rendendola ancora più intrigante.
L’avventura continua e questa volta sarà
“definitiva”!
Un uomo tranquillo con una vita tranquilla.
Fino al giorno in cui scopre che tutta questa tranquillità è la facciata di un
mondo che non gli appartiene, fatto di spionaggio e società segrete. Ciò in cui
ha sempre creduto non è come sembra: né la moglie, né tantomeno il migliore
amico; si ritrova quindi in una dimensione di cui non comprende più i codici e,
di conseguenza, il linguaggio. Da qui iniziano le sue pericolose peripezie, tra
inseguimenti, sparatorie ed interrogatori surreali, nella disperata lotta per
sventare il progetto di dominio dell’universo da parte d’una società segreta.
Immerso in un’atmosfera spy, tra 007 e Matrix,
Felix (Lillo) cerca disperatamente di venire a capo di un bandolo di cui non
conosce nulla, disperatamente attaccato alle incomprensibili istruzioni del suo
principale mentore e migliore amico, Oscar (Greg).
Costi: Biglietti
da 46 a 15,50 €
Indirizzo: Piazza Gentile da
Fabriano, 17 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroolimpico.it
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TEATRO PER RAGAZZI
Alessandro De Luca
presenta
"Elettroradiogramma
Acrobazie
emotive di un cuore senza età"
Regia e drammaturgia Valentina Salerno
Con Alessandro
De Luca
CENTRALE PRENESTE TEATRO-
Roma
22 dicembre 2017, ore 17.00
Prima
della pausa natalizia va in scena lo spettacolo Elettroradiogramma.
Il
signor Giacometti è un vecchietto come tanti: vedovo, arzillo e simpatico, gode
di buona salute nonostante gli inevitabili acciacchi dovuti ai suoi 80 anni. La
sua esistenza è ormai scandita dai rintocchi delle abitudini quotidiane finché
il meccanismo si inceppa e un cortocircuito scombussola la sua tranquilla
esistenza. Sulle note delle più belle canzoni della musica leggera italiana, si
srotola all’indietro il tappeto della sua vita e Giacometti rivive non solo la
sua storia, ma quella di tanti e di tante famiglie, dal dopoguerra fino ad
oggi.
Lo
spettacolo animato dall’uso del palo
cinese, della giocoleria, dei pupazzi e della tecnica del mimo, è adatto a
tutte le età. Il biglietto ha un costo di 5 euro.
Elettroradiogramma fa parte della rassegna Infanzie in gioco 2017/18 che riprenderà domenica 7 Gennaio con Giufà il mare e le nuvole.
Regia e drammaturgia: Valentina Salerno - Con
Alessandro De Luca
Costo: Biglietto unico 5 € prenotazione consigliata
Informazioni: Adatto a tutte le età.
Prenotazioni: 06
27801063 o info@ruotaliberateatro.191.it
Indirizzo: Via Alberto da
Giussano, 58, Roma
Sito di riferimento:
www.facebook.com/CentralePrenesteTeatro
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musical
Alessandro
Longobardi
VIOLA
PRODUZIONI
LORELLA
CUCCARINI è Turandot
"LA REGINA DI
GHIACCIO il musical"
UNA PRODUZIONE ALESSANDRO LONGOBARDI PER VIOLA PRODUZIONI - TEATRO BRANCACCIO
MUSICA DAVIDE MAGNABOSCO, PAOLO BARILLARI, ALEX
PROCACCI
TESTI MAURIZIO COLOMBI, GIULIO NANNINI
SCENE ALESSANDRO CHITI, COSTUMI FRANCESCA GROSSI
DIREZIONE
MUSICALE E ARRANGIAMENTI DAVIDE
MAGNABOSCO COREOGRAFIE RITA
PIVANO
con
LORELLA CUCCARINI nel ruolo
di TURANDOT
PIETRO PIGNATELLI nel ruolo
di CALAF
DANIELA SIMULA nel ruolo
di CHANG’È,
SERGIO MANCINELLI nel ruolo
di YAO,
VALENTINA FERRARI nel ruolo
della strega TORMENTA
FEDERICA BUDA nel ruolo
della strega GELIDA
SILVIA SCARTOZZONI nel ruolo
della strega NEBBIA
GIANCARLO TEODORI nel ruolo
di PING
JONATHAN GUERRERO nel ruolo di
PONG
ADONÀ MAMO nel ruolo di
PANG
PAOLO BARILLARI nel ruolo
di ALTOUM
FLAVIO TALLINI nel ruolo
del PRINCIPE DI PERSIA
LAURA CONTARDI nel ruolo
di ZELIMA
SCRITTO
E DIRETTO DA MAURIZIO COLOMBI
Teatro Brancaccio - Roma
dal 20 dicembre 2017 al 20 gennaio 2018, ore 21.00 - sabato 23,
martedì 26, 1, 5, 6 e 7 gennaio ore 17.00_27, 28 e 29 dicembre 3 e 4 gennaio
ore 20.
Atteso il
ritorno nel periodo di natale di Lorella Cuccarini in LA REGINA DI GHIACCIO il
musical, ideato e diretto da Maurizio Colombi, ispirato alla fiaba persiana da
cui nacque la Turandot di Giacomo Puccini.
Lorella
Cuccarini interpreta il ruolo di una crudele e malefica regina vittima di un
incantesimo, nel cui regno gli uomini indossano una maschera per non incrociare
il suo sguardo e rimanere vittime della sua perfida bellezza. Solo colui che
sarà in grado di risolvere tre enigmi potrà averla in sposa. Riuscirà il
Principe Calaf, interpretato da Pietro Pignatelli, a sciogliere il cuore di
ghiaccio della regina con il calore e il fuoco del suo amore?
L'Opera lirica Turandot, incompiuta per la prematura scomparsa di Puccini, ebbe
nelle varie edizioni dei finali distinti. Il moderno adattamento in musical di
Maurizio Colombi, che si conferma una delle menti più capaci del genere Musical
in Italia (suoi Rapunzel, Peter pan), dà una nuova chiave di
lettura fantastica, più vicina alla sensibilità dei bambini, grazie
all’inserimento di personaggi inediti: le tre streghe Tormenta, Gelida e
Nebbia, fautrici dell’incantesimo, in contrasto con i consiglieri
dell’imperatore Ping, Pong e Pang; un albero parlante, la Dea della Luna
Changé, il Dio del Sole Yao. Un cast artistico formato da venti straordinari
performer fra attori, cantanti, ballerini, acrobati.
Alessandro Longobardi, direttore
artistico del Teatro Brancaccio, produce per Viola Produzioni questo nuovo
grande musical, riconfermando la squadra vincente di Rapunzel: Maurizio Colombi, Lorella Cuccarini, oltre al prezioso
cast creativo: Davide Magnabosco, Alex Procacci e Paolo Barillari per le
musiche, Giulio Nannini per i testi, Alessandro Chiti per le scenografie,
Francesca Grossi per i costumi, Alessio De Simone per il disegno luci Emanuele
Carlucci per il disegno suono, Rita Pivano per le coreografie.
Non
mancheranno in sala gli effetti speciali che abbattono la quarta parete
coinvolgendo tutti gli spettatori, grazie all’utilizzo di immagini video
realizzate con le più moderne tecnologie.
La musica
originale, composta da 18 emozionanti brani musicali arrangiata e diretta da
Davide Magnabosco mantiene dei riferimenti melodici ad alcune tra le più famose
arie di Puccini e di altri “grandi” dell’opera lirica.
CAPODANNO 31 DICEMBRE ore
21,00 da euro 60
Costi: Biglietti
interi poltronissima gold € 55,00 - poltronissima € 45,00 - poltrona A e
galleria A € 39.00 - poltrona B e galleria B € 29,00 - Biglietti ridotti poltronissima gold € 49,50 - poltronissima €
40,50 - poltrona A galleria A € 35,00 - poltrona B e galleria B € 26,00 *cral e associazioni convenzionate,
tessere convenzionate per riduzioni under 14, over 65, studenti universitari
contattare il Botteghino
Informazioni: Tel.
06 80687231
Indirizzo: via Merulana, 244 - Roma
Sito di
riferimento teatro: www.teatrobrancaccio.it
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MUSICA
Rama 2000 International
MASSIMO
RANIERI
"MALÌA napoletana
Napoli 1950-1960"
Napoli 1950-1960"
Ideato e scritto da Gualtiero Peirce e Massimo Ranieri
TEATRO QUIRINO - Roma
dal 18 al 31 dicembre
2017, lun.
18, mar. 19, ven. 22, sab. 23, lun. 25, mer. 27, ven. 29 dicembre ore 21.00 -
gio. 21, mar. 26, gio. 28, sab. 30 dicembre ore 17.00 - mercoledì 20 dicembre
ore 19.00 - domenica 31 dicembre ore 21.00
Il termine Malìa significa
magia, incantesimo, fascino, seduzione ed è presente nel testo di Te Voglio Bene Tanto Tanto uno dei brani più noti
del celebre cantante.
Massimo Ranieri ha coinvolto nel progetto, che ha
inaugurato nel luglio scorso la kermesse di Umbria Jazz, cinque grandi
musicisti: Enrico Rava (tromba e flicorno), Stefano Di Battista (sax alto
e sax soprano), Rita Marcotulli (pianoforte), Riccardo Fioravanti
(contrabbasso) e Stefano Bagnoli (batteria).
Lo
spettacolo è stato presentato inoltre al Teatro San Carlo di Napoli e al
Teatro Petruzzelli di Bari.
Il progetto è
una sorprendente avventura musicale in un tempo magico delle canzoni
napoletane, quando, tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta,
quelle melodie già universali si riempirono improvvisamente di estate e di
erotismo, di notti e di lune. Si vestirono di un fascino elegante e
internazionale per merito dei tanti interpreti di quelle melodie. È
l’inconfondibile Napoli “caprese” che diventò in un
baleno attraente, seducente, prestigiosa e sexy come una stella del
cinema. Una Napoli che cantava e incantava che è diventata una immortale Malìa.
Con MASSIMO RANIERI - Ideato e scritto da Gualtiero Peirce e
Massimo Ranieri - Enrico
Rava tromba e flicorno - Stefano Di Battista sax alto e sax soprano - Rita
Marcotulli pianoforte - Riccardo
Fioravanti contrabbasso - Stefano Bagnoli batteria - light designer Maurizio
Fabretti - organizzazione generale Marco De Antoniis
SPECIALE
CAPODANNO ore
21 spettacolo
Light Buffet con brindisi di mezzanotte
La platea si trasforma in pista da ballo con i travolgenti anni ’70 dei TREE GEES
Si va avanti fino all’alba con la musica di DJ TAFTA
Light Buffet con brindisi di mezzanotte
La platea si trasforma in pista da ballo con i travolgenti anni ’70 dei TREE GEES
Si va avanti fino all’alba con la musica di DJ TAFTA
Costo: Biglietti platea interi € 140
- I balconata interi € 130 - II balconata interi € 120 - galleria interi
€ 99
Costo: Biglietti platea
interi € 60 ridotti € 54 - I balconata
interi € 55 ridotti € 50 - II balconata
interi € 48 ridotti € 43 - galleria interi € 42
ridotti € 38
Informazioni:
06.6794585 - biglietteria@teatroquirino.it
Indirizzo: via delle Vergini 7 - Roma
Indirizzo: via delle Vergini 7 - Roma
Sito di riferimento: www.teatroquirino.it
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6°
edizione del VITALA FESTIVAL
Eventi
filantropici in sostegno di artisti in musica e arti visive
Presenta
CHICAGO HIGH SPIRITS
LIVE GOSPEL CONCERT
Charlie Cannon voce
Joy Garrison voce
Kevin Ettienne voce
Fatimah Provillon voce
Davide Pistoni piano e voce
TEATRO
SAN GENESIO - Roma
21
dicembre 2017 - ore 21.00
Questo
spumeggiante e storico gruppo, con una formazione in continua evoluzione che
unisce esperienza, talento e versatile fusione armoniosa, rinnova a grande
richiesta, un sempre attesissimo appuntamento al Teatro San Genesio,
nell’ambito del Vitala Festival. Con il loro brioso, emozionante nuovo
concerto, "A Merry Little Christmas", condurranno il pubblico
all'essenza della musica Spiritual e Gospel Song, brillando per la varietà del
repertorio e dell'esecuzione. I
cantanti inviteranno lo spettatore a seguirli mentre percorrono lo sviluppo storico
di questo genere musicale, ma non solo, ogni brano scelto rappresenta un momento particolare del
passaggio attraverso la cultura afro-americana e la sua musica. Le origini
della musica blues, soul e jazz sono tutte qui. Ogni canzone è quindi una celebrazione
della vita passata e presente. Un'elevazione dello spirito.
Questi
straordinari cantanti si distinguono per la loro superba armonia e per la
potenza vocale. Il costante impegno dei componenti del gruppo è alla base dei
successi ottenuti in tutto il mondo; hanno collaborato con solisti di fama
internazionale come Ramazzotti, Bocelli, Zucchero, Crawford, Amii Stewart,
Baglioni, Ricciarelli, Gasdia. Importanti le loro partecipazioni ai Concerti in
Vaticano per il Papa in Mondovisione e al Giubileo degli artisti sempre in Sala
Paolo VI (Sala Nervi).
Una
serata emozionante in pieno spirito festivo!
Apertura
sala dalle 20.00:
Nel
foyer del teatro sarà allestita la mostra collettiva
Artigiani in progress
Esposizione delle opere di 7 artisti che spaziano su varie
tecniche:
Elisabetta
Anello, Giovanni Fontana, Nicoletta Galluccio, Patrizia Galluccio, Patrizia
Molinari, Angela Tirelli, Laura Tirelli
Ogni
artista si caratterizza per l’uso di una tecnica specifica e di un linguaggio
personale.
Dalla pittura ad
olio di Angela Tirelli, con esperienza ventennale nel campo, a Patrizia e
Nicoletta Galluccio con l’utilizzo dell’acrilico e decorazione con stoffa,
Patrizia Molinari con decorazioni attraverso l’utilizzo di gioielli, Giovanni
Fontana, fine scultore che riesce a plasmare il legno in modo armonico, Laura
Tirelli e Elisabetta Anello, con l’utilizzo della tecnica africana nel rifinire
batik.
La mostra viene
presentata nell’ambito della 6° edizione del Vitala Festival.
Costo: Ingresso concerto
intero 15 € include primo drink al bar del foyer - Ridotto 13€ (studenti/bambini).
Info/prenotazioni: 347-8248661; wonderwallenter@gmail.com - Dalle 20.00 disponibilità di un buffet pre-concerto - Si
consiglia la prenotazione.
Indirizzo: Via Podgara, 1 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrosangenesio.it
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ARTE
PROSEGUONO...
"Il
Tesoro di Antichità.
Winckelmann
e il Museo Capitolino nella Roma del Settecento"
a cura di Eloisa Dodero e Claudio Parisi Presicce
MUSEI CAPITOLINI - Sale
Espositive di Palazzo Caffarelli, le Stanze Terrene di Sinistra del Palazzo
Nuovo e le Sale del Palazzo Nuovo - Roma
7 dicembre 2017 – 22 aprile 2018 -
Orario: tutti i giorni 9.30 – 19.30
Una
mostra per celebrare gli anniversari della nascita e della morte
del
fondatore dell’archeologia moderna, Johann Joachim Winckelmann (1717-1768)
“Vivo come un artista e come tale sono
accolto nei luoghi dove ai giovani è permesso di studiare, come nel
Campidoglio. Qui è il Tesoro delle antichità di Roma e qui ci si può trattenere
in tutta libertà dalla mattina alla sera”. È il 7 dicembre del 1755 ed è
con queste parole che Johann Joachim Winckelmann, giunto a Roma da appena tre
settimane grazie a una borsa di studio conferita dal principe Elettore di
Sassonia, descrive a un amico la sua prima visita al Museo Capitolino, il primo
museo pubblico d’Europa, luogo in cui il vitale rapporto con l’Antico può
essere coltivato in assoluta libertà, “von
Morgen bis in den Abend” (dalla mattina alla sera).
Nei
tredici anni successivi, fino alla tragica morte avvenuta a Trieste l’8 giugno
del 1768, Winckelmann, nato a Stendal il 9 dicembre del 1717 in una famiglia
molto modesta, definisce i contenuti fondamentali del Neoclassicismo
tardo-settecentesco e getta le basi teoriche dell’archeologia moderna, dando
vita a un raffinato sistema di valutazione cronologica e stilistica delle opere
antiche fondato sull’osservazione diretta dei manufatti e l’attenta lettura
delle fonti letterarie. “Novello Colombo”,
“scopritore di una terra a lungo
presagita, menzionata e discussa, e lo si può ben dire, un tempo conosciuta e
poi nuovamente perduta”. Così Johann Wolfgang Goethe esprime l’impatto
rivoluzionario dell’opera di Winckelmann, e in particolare della Storia dell’Arte nell’Antichità
pubblicata a Dresda nel 1764.
La
mostra “Il Tesoro di Antichità.
Winckelmann e il Museo Capitolino nella Roma del Settecento”, ai Musei
Capitolini dal 7 dicembre 2017 al 22 aprile 2018, intende celebrare gli importanti anniversari winckelmanniani del 2017 (300
anni dalla nascita) e del 2018 (250 anni dalla morte) e si inserisce nel
contesto delle manifestazioni europee coordinate dalla Winckelmann Gesellschaft
di Stendal, dall’Istituto Archeologico Germanico di Roma e dai Musei Vaticani.
Promossa da Roma Capitale,
Assessorato alla Crescita culturale –
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e a cura di Eloisa Dodero e
Claudio Parisi Presicce, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura, la mostra ha una duplice finalità: la
prima, offrire ai visitatori il racconto degli anni cruciali che hanno portato,
nel dicembre del 1733, all’istituzione del Museo Capitolino, il primo museo
pubblico d’Europa, destinato non solo alla conservazione ma anche alla
promozione della “magnificenza e splendor
di Roma”; la seconda, presentare le sculture capitoline sotto una luce
diversa, ovvero attraverso le intuizioni, spesso geniali, del grande
Winckelmann.
Arricchita da una selezione di 124 opere, il Tesoro di Antichità si sviluppa in tre sedi diverse nell’ottica di
una “mostra diffusa”: le Sale Espositive di Palazzo Caffarelli, le Stanze
Terrene di Sinistra del Palazzo Nuovo e le Sale del Palazzo Nuovo.
Catalogo: Gangemi Editore
Costi: Intero 15 € biglietto integrato Mostra + Museo (comprensivo della
tassa del turismo per i non residenti a Roma) - Ridotto 13 € biglietto
integrato Mostra + Museo (comprensivo della tassa del turismo per i non
residenti a Roma) - Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione
vigente
Informazioni: 060608
Indirizzo: piazza del
Campidoglio - Roma
Sito: www.museicapitolini.org
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GALLERIA PARIONE9
IXIE DARKONN
"I Dreamk it_
Homeberries"
GALLERIA PARIONE9
dal 6 dicembre al 9 gennaio 2017, martedì -
sabato 14.00 - 20.00_ domenica 16.00 - 20.00
Parione9 Gallery presenta la prima edizione di I Dreamk it,
un progetto di Ixie Darkonn: Nutrirsi. Dissetarsi. I bisogni primari della
vita. Uno spuntino allo spirito, per lo Spirito.
I Dreamk it è un format, una rassegna che vede l’arte
sulla bottiglia e il vino in galleria.
Ogni anno artisti di fama internazionale, invitati dalla Darkonn,
saranno protagonisti delle successive edizioni insieme alle etichette dei
migliori vini italiani, selezionati da Livia Belardelli, partendo da qui per
girare il mondo.
Nella mostra Homeberries sono esposte più di quaranta opere
dell’artista su legno e su carta dedicate alla sua “ricerca della casa”. Le
case di Ixie Darkonn avvolte in un’atmosfera fiabesca e surreale sono: “Quella
confusione tra il tornare e l’andare quando senti che lasci pezzi di casa
ovunque tu vada. Casa per me è dove le parole placano la fame del vivere.Dove
ad ogni vibrazione corrisponde un eco.
Ad ogni richiamo, una risposta.
Ad ogni esitazione, un incoraggiamento.
Penso che siamo persone complete solo quando conserviamo lo spazio
per il punto di vista di chi ci è accanto. Le mie case hanno un occhio solo....
Perché l’altro viene dato dal resto del mondo. Ecco perché si mescolano e si
fondono armoniosamente con ciò che le circonda, pur mantenendo la loro
identità.
Casa siamo noi. Casa è gentilezza. Nient’altro che questo.
La casa è la ricerca di quell’animo amorevole che rende dolce un
cespuglio di rovi.... come una bacca.”
Questa è la poetica di Ixie Darkonn, discendente di una famiglia
le cui radici, nascoste dietro al nome d’arte, affondano lontane nei secoli di
nobiltà e di artisti (fra i quali, piccola curiosità, il Donatello De
Bardi). Ixie, le cui poliedriche attività sono difficilmente riassumibili
in un unico termine. Alla domanda “Pittrice? Regista? Stilista? Scrittrice?
Artista?” si è definita, ridendo intimidita, una Art Hunter e
spiega: “Colui che cerca l’arte nel vivere”.
Durante il vernissage:
Presentazione di una edizione limitata di una pregiata bottiglia
di vino Testardo IGT Sangiovese-Cabernet di SENSI per questa prima edizione di
I Dreamk It (vincitore di tre medaglie già al primo anno di presentazione.
Premi: IWC 2015 TRACNCHE2, BERLINER WINE TROPHY 2015, KOREAWINE CHALLENGE 2008,
MUNDUS VINI 2007).
Presentazione dei brand Darkonn in edizione limitata di:
- borse
- gioielli ”Homeberries
Darkonn by Orozecchino”
- accessori
- abiti della stilista
Eleonora Grimaldi.
Proiezione del corto “Homeberries” con la partecipazione
straordinaria di:
Francesco Baccini con un suo brano inedito e la piccola Evelyn Yuki Garnet per la
prima volta sugli schermi. Presente il cast.
Link corto: https://www.youtube.com/watch?v=2ws43XEqoZs
In mostra inoltre:
Turi Avola
Germano Fusco Guitars
Per gli invitati che mostreranno l’invito cartaceo in galleria
all’inaugurazione un piccolo cadeau valido per due persone.
con la partnership di Osteria delle Coppelle
un
ringraziamento a: Laboratorio Artigianale Paolo Mancini cornici, Astrea abiti
da cerimonia, Oppi&Gi, Pilar b&b.
Costo: Ingresso GRATUITO
Indirizzo: via di Parione, 9 - Roma (piazza
Navona)
info: 0645615644 - parione9@gmail.com
Sito di riferimento www.parione9.com
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"TRAIANO
Costruire l’Impero, creare l’Europa"
ideata da
Claudio Parisi Presicce
a
cura di Marina Milella, Simone Pastor e Lucrezia Ungaro
L’optimus princeps che portò l’impero romano
alla sua massima estensione celebrato a
1900 anni dalla morte ai Mercati di Traiano
Mercati di
Traiano Museo dei Fori Imperiali - Roma
dal 29 novembre
2017 al 16 settembre 2018. Orario: tutti i
giorni 9.30 - 19.30_ 24 e 31 dicembre ore 9.30-14.00 - Giorni di chiusura: 1
Gennaio, 1 Maggio, 25 dicembre
L’esposizione è promossa e
prodotta da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale -
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
Cosa significa costruire un
Impero? E in che relazione sta l’Impero Romano con l’Europa attuale?
Politica, economia, welfare,
conquiste militari ottenute senza esclusione di colpi; inclusione di popolazioni
diverse sotto un unico Stato che governa con leggi che ancora oggi sono alla
base della giurisprudenza moderna; la buona amministrazione, influenzata anche
da donne capaci, “first ladies” autorevoli; campagne di comunicazione e
capacità di persuasione per ottenere il consenso popolare attraverso opere di
pubblica utilità, “magnificentia publica” e lusso privato, ma discreto.
Non è la trama di una
fiction, né il programma di qualche politico, ma la traccia della mostra Traiano.
Costruire l’Impero, creare l’Europa, ideata da Claudio Parisi Presicce e a cura di
Marina Milella, Simone Pastor e Lucrezia Ungaro per celebrare la ricorrenza dei 1900 anni dalla
morte dell’imperatore che ha portato l’Impero alla sua massima espansione.
I reperti archeologici provengono da
musei della Sovrintendenza Capitolina (Musei Capitolini, Centrale Montemartini,
Museo della Civiltà Romana, Museo di Roma a Palazzo Braschi, Antiquarium del
Celio, Teatro di Marcello), da molti
musei e spazi archeologici italiani
(Museo Nazionale Romano presso le
Terme di Diocleziano e presso Palazzo
Massimo, Museo Ostiense a Ostia
Antica, Antiquarium della Villa dei Volusii a Lucus Feroniae, Antiquarium di
Villa Adriana a Tivoli, Antiquarium Comunale "Villa di Traiano” di
Arcinazzo Romano; Museo Correale di Terranova a Sorrento) e alcuni importanti musei stranieri (Musei Vaticani; Pergamon Museum a Berlino; Museum het Valkhof di Nijmegen; Museo Nazionale di Storia della Romania,
Bucarest; Museo Nazionale di Arte romana di Merida, Gliptoteca di Monaco di
Baviera).
Ancora, è ospitata
presso la via Biberatica anche “Columna mutãtio – LA SPIRALE”,
un’installazione monumentale di arte contemporanea, ideata dall’artista Luminiţa Țăranu, che racconta la “mutazione” di significato della Colonna di Traiano nel volgersi
della storia.
Il
messaggio che l’artista, romena di nascita e italiana di adozione, intende
trasmettere, è la “mutazione” di
significato che avviene nel volgersi della storia: nata per celebrare la conquista della Dacia da parte dei Romani, la
Colonna Traiana è diventata nel tempo il simbolo dell’inscindibile legame
storico tra l’Italia e la Romania; se nel passato evocava le due guerre portate
dall’Imperatore contro Decebalo, il Re dei Daci, oggi il capolavoro romano è
anche testimonianza visiva dell’origine del popolo romeno.
Esempio
di come la ricerca contemporanea interagisce con l’archeologia e con la
memoria, l’installazione che l’artista propone al pubblico intende rinforzare
il filo connettivo tra l’antico e il contemporaneo. L’opera, infatti, ha
un’impostazione orizzontale come allusione al reperto archeologico quale
oggetto musealizzato, metafora del concetto secondo il quale la storia scorre
in
orizzontale.
Dopo
la mostra a Roma, l’installazione “Columna
mutãtio – LA SPIRALE” sarà esposta in uno dei prestigiosi musei di
Bucarest, in occasione alla festa del centenario dell’Unità Nazionale della
Romania, nell’autunno del 2018.
TRAIANO, imperatore costruttore
La mostra sarà caratterizzata
dal racconto della vita “eccezionale” di un uomo “ordinario”,
significativamente racchiusa in un “titolo” coniato per lui, optimus princeps, ovvero il migliore tra
gli imperatori. Colui che seppe riportare
gioia tra i romani! come ricordato dallo storico Plinio il Giovane, suo
contemporaneo Traiano ci ha ordinato di
essere felici e noi lo saremo.
Ma cos’ha fatto di così
diverso e innovativo Traiano per meritare un tale consenso incondizionato
dall’esercito, dal senato e soprattutto dalle più disparate popolazioni
dell’Impero?
Primo imperatore non romano di nascita bensì ispanico, non appartenente ad alcuna
dinastia imperiale, ma di ottima famiglia – Ulpia
– Marco Ulpio Traiano segue le orme del padre naturale e percorre velocemente i
gradi della carriera militare, dimostrando doti di stratega e combattente sul
campo a fianco dei suoi uomini, dei quali guadagna così il consenso e la
fedeltà assolute. Non solo per questo l’imperatore Nerva lo “adotta” come
successore, ma anche perché ne percepisce la capacità di affrontare anche i
temi spinosi delle riforme sociali ed economiche di cui l’Impero ha urgente
bisogno: lo nomina mentre lui si trova in Germania, lontano dalla capitale che
non ha mai visitato.
Una mostra immersiva grazie alle nuove tecnologie e allo storytelling, protagonisti anch’essi
dell’allestimento e dei contenuti. I visitatori si troveranno immersi nel mondo di Traiano. L’
imperatore, o meglio il suo fantasma, impersonato da un attore, introdurrà alla
vita dell’optimus princeps. Profumi, petali e il rumore della
folla daranno al visitatore le stesse sensazioni che il popolo di Roma provava
durante un trionfo; stele di soldati si animeranno per mostrare gli
affanni del vivere e del morire dei legionari impegnati nelle guerre di
conquista di Traiano; si ascolteranno la descrizione dei nemici di Roma, i
barbari - antagonisti prima, protagonisti poi delle sorti dell’impero - e le
voci delle donne della famiglia reale, impegnate nel sociale e imprenditrici.
E, ancora, grazie alla realtà aumentata e a video immersivi rivivranno i
monumenti traianei e il fuoco delle fiamme da cui Traiano venne salvato per intercessione di Gregorio Magno.
La
mostra si avvarrà anche delle installazioni multimediali e interattive che sono
state realizzate grazie alle collaborazioni che la Sovrintendenza Capitolina ha
attivato, a scopi di ricerca, studio e divulgazione con la Duke University, Department of Classical Studies, Dig@Lab, con il
coordinamento scientifico di M. Forte, la
Real Academia de Bellas Artes de San Fernando (Madrid, Spagna), Laboratorio de Humanidades Digitales con
il coordinamento di J. M. Luzon, la Divisione ICT del Dipartimento di Tecnologie
Energetiche dell’ENEA nell’ambito del progetto CO.B.R.A. (COnservazione dei
Beni culturali, con l’applicazione di
Radiazioni e di tecnologie Abilitanti), responsabile
A. Quintiliani.
Sito di riferimento: www.mercatiditraiano.it
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Not
Your Dolls presenta
"Barzakh"
Mostra personale di Francesco
Viscuso
A cura di Rossana Calbi
Not
Your Dolls -Roma
dal 22 novembre 2017 al 10 gennaio 2018, orari : vedi sito
Francesco Viscuso apre
la nuova stagione espositiva di Not Your
Dolls con la mostra personale Barzakh a cura di Rossana Calbi.
Barzakh è la nuova
esposizione personale di Francesco Viscuso che torna di fronte al pubblico
romano con la chiave di accesso di un nuovo spazio mentale realizzato
nell’apertura di una nuova porta della percezione.
In un meccanismo di restituzione
disgregativa all'interno del quale nessun elemento può essere considerato mai
davvero estraneo appare Barzakh:
è il compimento irrisolto del rinnovabile, il magnetismo oltre l’apparente, il
mostruoso della poesia, la decostruzione di un futurismo medievale, una rete di
connessioni compromesse dalla coscienza, il gioco delle forme del caos,
l’ipotesi di una novella alchimia.
Le
parole dell’artista non guidano verso una semplice barriera, Barzakh non è un ostacolo che impedisce
di accedere al meraviglioso, è già confusione, instabilità, ricordo e
percezione del futuro. Per i Sufi, Barzakh
è il regno intermedio, è il mondo degli spiriti, qui le immagini si confondono
si fanno domande a vicenda e si incastrano in un nuovo meraviglioso.
I
venti collage di Francesco Viscuso in mostra da Not Your Dolls sono i
personaggi di un luogo d’attesa tra due mondi in cui la barriera è l’attesa,
qui si trovano a cercare risposte nelle parti stesse che li compongono.
Costo: Ingresso
GRATUITO
Indirizzo: via degli Zingari 51/b, (Rione Monti) Roma
Informazioni: Rossana Calbi, +39 3343450090, rossanacalbi@gmail.com
Indirizzo: via degli Zingari 51/b, (Rione Monti) Roma
Informazioni: Rossana Calbi, +39 3343450090, rossanacalbi@gmail.com
Sito di riferimento: www.francescoviscuso.blogspot.com
Facebook di
riferimento: https://www.facebook.com/notyourdolls.shop/
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A Roma unica tappa italiana per la mostra
"I Grandi Maestri. 100
Anni di fotografia Leica"
COMPLESSO DEL VITTORIANO
ALA BRASINI - Roma
dal 16 novembre 2017 all' 18
febbraio 2018, dal lunedì al giovedì 9.30 - 19.30_venerdì e sabato
9.30 - 22.00_domenica 9.30 - 20.30
La mostra, sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, è promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, con il patrocinio della Regione Lazio, prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia e Contrasto ed è a cura di Hans-Michael Koetzle, tra i più rinomati curatori e critici della fotografia.
I Grandi Maestri. 100 Anni di fotografia Leica indaga per la prima volta la grande rivoluzione del mondo della fotografia, e in genere della visione, resa possibile dalle fotocamere Leica dagli anni Venti del Novecento fino a oggi. Oltre 350 stampe d’epoca originali di celebri fotografi insieme a documenti storici dall’archivio Leica, filmati sui fotografi (come Henri Cartier-Bresson e Garry Winogrand), locandine pubblicitarie vintage, riviste storiche e prime edizioni di libri, accompagnano il visitatore in un viaggio nel tempo e nella storia, alla scoperta di quei cambiamenti rivoluzionari permessi da un’innovazione tecnologica come la “Ur-Leica”, il primo apparecchio 35mm efficace che non solo rappresentò un cambiamento radicale nel campo della fotografia, ma innescò, insieme ai modelli Leica prodotti successivamente, una significativa metamorfosi nella nostra percezione della società e del mondo circostante.
Foto dopo foto, questa mostra rivela come gran parte delle immagini impresse nella nostra memoria siano state realizzate proprio con una Leica e come tutte queste fotografie costituiscano quindi un ampio caleidoscopio delle tendenze fotografiche e degli sviluppi degli ultimi dieci decenni.
La mostra è composta da 16 sezioni che intrecciano insieme l’ordine tematico con la cronologia, in un percorso che va dalla nascita della prima fotocamera Leica fino alle più recenti visioni. Nel corso degli anni la Leica fu progressivamente utilizzata da fotografi di diverse nazionalità, estendendo il suo uso a diversi tipi di reportage. Dal fotogiornalismo di guerra (nel 1930 Erich Salomon fu il primo fotogiornalista che portò una Leica negli Stati Uniti e durante la Guerra civile spagnola), all’uso della fotografia come strumento di propaganda. Ma anche ad un tipo di ricerca più umanista, infatti la Leica arriva ad essere utilizzata nel settore della moda, rivoluzionando anche in questo caso il genere: si passa dalla fotografia in studio alla fotografia in strada. Attraversando questi diversi generi e percorrendo i diversi paesi del mondo, la mostra propone le immagini dei più grandi interpreti internazionali che hanno fatto della Leica il proprio strumento creativo di espressione d’elezione. Dalle fotografie in bianco e nero di Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, Sebastião Salgado, Elliott Erwitt e Gianni Berengo Gardin, fino al colore di William Eggleston, Fred Herzog e Joel Meyerowitz, lo spettatore potrà ammirare il meglio della fotografia internazionale con uno sguardo privilegiato sull’Italia. Accanto alle immagini di Gianni Berengo Gardin, l’esposizione romana dedicherà spazio anche alle fotografie di altri interpreti italiani d’eccezione come Piergiorgio Branzi, Paolo Pellegrin, Valerio Bispuri e Lorenzo Castore.
Elenco sezioni
Oskar Barnack fotografo; Leica e la nuova visione (“neues sehen”); Fotogiornalismo 1925–1935; Fotografia e propaganda; Fotografia umanista; Gli anni di macerie; La fotografia soggettiva; Fotogiornalismo 1945–1970; Fotografia d’autore; La “new color photography”; Leica e la fotografia di moda; Leica in Giappone; Leica in Spagna; Leica in Portogallo; Fotografia d’autore: anni ‘70; Fotografia d’autore: dagli anni ‘80 a oggi.
L'iniziativa è promossa da Generali Italia - sponsor della mostra - tramite il programma Valore Cultura, che ha l'obiettivo di avvicinare famiglie, giovani, clienti e dipendenti al mondo dell’arte, attraverso l’accesso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi ed attività di divulgazione artistico-culturale.
La mostra vede come sponsor tecnico Trenitalia. L’evento è consigliato da Sky Arte HD. Il catalogo è edito da Contrasto.
Immagine a corredo: Christer Strömholm, Nana, Place Blanche, from the cycle “Vännerna från
PlaceBlanche” (the friends from Place Blanche). Paris, 1961. Digital modern
print, 30x36 cm
Costo: Biglietto Intero 12 € - Ridotto 10 € - Per altre
riduzioni vista il sito.
Informazioni
e prenotazioni gruppi: + 39 06 8715111
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Siti di riferimento: www.arthemisia.it - www.ilvittoriano.com
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"Artisti
all’Opera"
Il Teatro dell’Opera di Roma sulla
frontiera dell’arte da Picasso a Kentridge1880-2017
Una mostra celebra
che il rapporto del Teatro dell’Opera con i più grandi artisti del
Novecento
Museo di Roma - Palazzo
Braschi - Roma
dal 17 novembre 2017 all' 11 marzo 2018 - vari orari
Il
teatro come universo di artisti: musicisti, compositori, registi, pittori e
artisti figurativi, costumisti, stilisti. Il Teatro dell’Opera di Roma si racconta attraverso l’infinita
bellezza dei suoi allestimenti, figli del lavoro intrecciato di alcune tra le più grandi figure dell’arte del
Novecento: da Pablo Picasso
a Renato Guttuso, da Giorgio de Chirico ad Afro, da Alberto Burri a Giacomo
Manzù, da Mario Ceroli ad
Arnaldo Pomodoro fino ad
arrivare a William Kentridge.
Artisti all’Opera è, infatti, il titolo della nuova mostra ospitata al Museo di Roma a Palazzo Braschi in Piazza Navona, nel cuore della Roma rinascimentale e barocca, e che attraverserà una storia lunga oltre un secolo, iniziata a fine Ottocento con la prima di Cavalleria rusticana.
Artisti all’Opera è, infatti, il titolo della nuova mostra ospitata al Museo di Roma a Palazzo Braschi in Piazza Navona, nel cuore della Roma rinascimentale e barocca, e che attraverserà una storia lunga oltre un secolo, iniziata a fine Ottocento con la prima di Cavalleria rusticana.
Sarà raccontata la storia di un
Teatro, l’Opera di Roma, che ha sempre camminato sul filo rosso di un rapporto cercato e trovato con l’arte
figurativa, portando quindi alla vista dello spettatore scene e costumi
nati dal genio di grandi artisti, così come piccoli capolavori inusuali, bozzetti, figurini (ovvero
i disegni dei singoli personaggi), maquette (i modellini delle
scenografie), fino a pezzi di inestimabile valore, come il sipario lungo 15 metri dipinto da de Chirico
per un Otello rossiniano.
Ma Artisti all’Opera. Il
Teatro dell’Opera di Roma sulla frontiera dell’arte non sarà una “semplice”
galleria di meraviglie d’arte scenica, sarà anche un percorso che il visitatore/spettatore vivrà lungo la storia del Teatro
dell’Opera di Roma, seguendo le suggestioni dei grandi titoli del nostro teatro lirico – ma scoprendo anche perle “minori” che sono sfuggite alle
consuetudini del repertorio – e spiando
il lavoro delle maestranze,
ricreato attraverso un sapiente gioco d’allestimento, così da ribaltare la
normale prospettiva.
Grazie alle collezioni
dell’Archivio del Teatro dell’Opera – in cui si conservano più di 60mila
costumi e 11mila bozzetti e figurini – alle proiezioni e ai filmati d’archivio
dell’Istituto Luce il visitatore/spettatore
entrerà nel teatro ritrovandosi dietro le quinte del
palcoscenico per ammirare da vicino tutto ciò che d’abitudine vede da
lontano, dalla platea.
L’esposizione
è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale -
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dalla Fondazione Teatro dell’Opera di Roma in collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna. Si
ringrazia l’Istituto Luce e la
collaborazione di SIAE.
La
mostra è a cura di Gian Luca Farinelli
con Antonio Bigini e Rosaria Gioia, con la curatela
storico-scientifica di Francesco Reggiani
e Alessandra Malusardi dell’Archivio Storico e la collaborazione di
Anna Biagiotti della Sartoria della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma.
Organizzazione
Zètema Progetto Cultura. Catalogo Electa.
Costi: Biglietto Intero 9 € ; ridotto 7 €.
Per altre riduzioni visita sito.
Indirizzo: piazza
San Pantaleo, 10 - Roma
Informazioni:
060608
tutti i giorni 9.00-19.00
Sito di
riferimento: www.museodiroma.it
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"MONET"
a cura di Marianne Mathieu
Sotto l’egida dell’Istituto per
la storia del Risorgimento italiano, promossa dall’Assessorato alla
Crescita culturale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale,
con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e
del Turismo (MiBACT) e della Regione Lazio, la grande
retrospettiva è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisiain
collaborazione con il Musée Marmottan Monet, Paris.
COMPLESSO DEL VITTORIANO
ALA BRASINI - Roma
dal 19 ottobre 2017 all' 11 febbraio
2018, dal lunedì
al giovedì 9.30 - 19.30_venerdì e sabato 9.30 - 22.00_domenica 9.30 - 20.30
La grande
esposizione interamente dedicata a CLAUDE MONET.
In mostra circa 60 opere, le più care all’artista e che lo stesso Monet conservava nella sua ultima, amatissima dimora di Giverny: prestiti eccezionali tutti provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi che nel 2014 ha festeggiato gli 80 anni di vita e che raccoglie il nucleo più importante e numeroso delle opere del grandissimo artista francese, grazie alle donazioni dei collezionisti dell’epoca e del figlio Michel.
L’inquietante modernità dei salici piangenti, del viale delle rose e del ponticello giapponese ma anche le monumentali ninfee e glicini, i colori evanescenti e sfumati, la campagna francese e la natura in ogni sua fase: tra i capolavori in mostra Ritratto di Michel Monet neonato (1878-79), Ninfee (1916-1919), Le Rose (1925-1926), Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi(1905).
Monet - curata da Marianne Mathieu, storico dell’arte e vice-direttore del museo Marmottan, incaricata della Collezione Monet - dà conto dell’intero percorso artistico del maestro impressionista a partire dai primissimi lavori, le celebri caricature della fine degli anni 50 dell’800 con cui guadagnò i primi soldi e divenne quasi un personaggio nella sua città natale, Le Havre, passando per i paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville, e delle sue tante dimore, inclusa una parentesi in Liguria testimoniata in mostra dal dipinto del castello di Dolceacqua.
Protagonisti anche i ritratti dei figli e le celeberrime tele dedicate ai fiori del suo giardino - costruito sapientemente negli anni al punto che ebbe a dire che se non avesse fatto il pittore sarebbe stato giardiniere e che senza i fiori non avrebbe dipinto -, fino alla modernissima resa dei salici piangenti, del viale delle rose o del ponticello giapponese, e poi alle monumentali Ninfee, che deflagrano nel pulviscolo violetto e nella nebbia radiosa.
Monet ha trasformato la pittura en plein air in rituale di vita, senza mediazione alcuna. Tra la luce assoluta e la pioggia fitta, tra le minime variazioni atmosferiche e l’impero del sole, tramutava i colori in tocchi purissimi di energia, dissolvendo l’unità razionale della natura in un flusso indistinto, effimero eppure abbagliante.
All’interno della mostra sarà esposta anche la ri-materializzazione di una delle celebri Ninfee di Claude Monet, la serie di capolavori che ha per sempre cambiato il futuro della pittura e influenzato gli artisti delle generazioni successive. Nel 1958 un tragico incendio all’interno del Museum of Modern Art di New York danneggiò gravemente diverse opere, tra cui alcuni dipinti del maestro impressionista, andati perduti per sempre. Con un progetto unico e ambizioso e grazie alle più recenti tecnologie, Sky Arte HD ha riportato alla luce uno dei capolavori distrutti nel rogo, Water Lilies (1914-26), esposto per la prima volta al pubblico.
L'iniziativa è promossa da Generali Italia - sponsor della mostra - tramite il programma Valore Cultura.
La mostra vede come special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia, colore ufficiale Giotto brand icona di F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis ed Affini e media partner Radio Dimensione Suono.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Le audioguide della mostra sono offerte da Generali Italia.
Il catalogo è edito da Arthemisia Books.
In mostra circa 60 opere, le più care all’artista e che lo stesso Monet conservava nella sua ultima, amatissima dimora di Giverny: prestiti eccezionali tutti provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi che nel 2014 ha festeggiato gli 80 anni di vita e che raccoglie il nucleo più importante e numeroso delle opere del grandissimo artista francese, grazie alle donazioni dei collezionisti dell’epoca e del figlio Michel.
L’inquietante modernità dei salici piangenti, del viale delle rose e del ponticello giapponese ma anche le monumentali ninfee e glicini, i colori evanescenti e sfumati, la campagna francese e la natura in ogni sua fase: tra i capolavori in mostra Ritratto di Michel Monet neonato (1878-79), Ninfee (1916-1919), Le Rose (1925-1926), Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi(1905).
Monet - curata da Marianne Mathieu, storico dell’arte e vice-direttore del museo Marmottan, incaricata della Collezione Monet - dà conto dell’intero percorso artistico del maestro impressionista a partire dai primissimi lavori, le celebri caricature della fine degli anni 50 dell’800 con cui guadagnò i primi soldi e divenne quasi un personaggio nella sua città natale, Le Havre, passando per i paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville, e delle sue tante dimore, inclusa una parentesi in Liguria testimoniata in mostra dal dipinto del castello di Dolceacqua.
Protagonisti anche i ritratti dei figli e le celeberrime tele dedicate ai fiori del suo giardino - costruito sapientemente negli anni al punto che ebbe a dire che se non avesse fatto il pittore sarebbe stato giardiniere e che senza i fiori non avrebbe dipinto -, fino alla modernissima resa dei salici piangenti, del viale delle rose o del ponticello giapponese, e poi alle monumentali Ninfee, che deflagrano nel pulviscolo violetto e nella nebbia radiosa.
Monet ha trasformato la pittura en plein air in rituale di vita, senza mediazione alcuna. Tra la luce assoluta e la pioggia fitta, tra le minime variazioni atmosferiche e l’impero del sole, tramutava i colori in tocchi purissimi di energia, dissolvendo l’unità razionale della natura in un flusso indistinto, effimero eppure abbagliante.
All’interno della mostra sarà esposta anche la ri-materializzazione di una delle celebri Ninfee di Claude Monet, la serie di capolavori che ha per sempre cambiato il futuro della pittura e influenzato gli artisti delle generazioni successive. Nel 1958 un tragico incendio all’interno del Museum of Modern Art di New York danneggiò gravemente diverse opere, tra cui alcuni dipinti del maestro impressionista, andati perduti per sempre. Con un progetto unico e ambizioso e grazie alle più recenti tecnologie, Sky Arte HD ha riportato alla luce uno dei capolavori distrutti nel rogo, Water Lilies (1914-26), esposto per la prima volta al pubblico.
L'iniziativa è promossa da Generali Italia - sponsor della mostra - tramite il programma Valore Cultura.
La mostra vede come special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia, colore ufficiale Giotto brand icona di F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis ed Affini e media partner Radio Dimensione Suono.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Le audioguide della mostra sono offerte da Generali Italia.
Il catalogo è edito da Arthemisia Books.
Nell'immagine:
Claude Monet (1840-1926), Nymphéas, 1916-1919.
Costo: Biglietti-
Intero 15 € (audioguida inclusa) - Ridotto 13 € (audioguida inclusa)
Informazioni
e prenotazioni gruppi: + 39 06 8715111
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Siti di riferimento: www.arthemisia.it - www.ilvittoriano.com
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"L’essenziale verità delle cose"
Francesco
Trombadori (Siracusa 1886 – Roma 1961)
Galleria d’Arte Moderna di Roma - Roma
dal 13 ottobre
2017 al 11 febbraio 2018, da martedì a domenica ore 10.00 - 18.30
In collaborazione con
l’Associazione Amici di Villa Strohl-Fern, Roma
Moderna non è certo l’arte
perché rispecchia il nostro tempo, che allora si tratterebbe di una questione
di moda e formale. L’arte, moderna come
anche antica, è solo quella che riesce ad esprimere l’essenziale verità delle
cose con profonda umanità e spiritualità …
È una considerazione di Francesco Trombadori che, chiarendone le
aspirazioni e il coerente percorso pittorico, ha ispirato il titolo di questa
mostra antologica di largo respiro, un’occasione per raccontare il rapporto del
pittore con i luoghi di Roma che amò e dipinse, scegliendoli come patria
elettiva sin dai primi anni del Novecento.
Alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, sono esposte sessanta tele, dipinte
tra il 1915 e il 1961, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private
di tutta Italia, venticinque disegni, libri, cataloghi di mostre e articoli di
giornale provenienti dall'Archivio dell'artista, custodito nel suo studio a
Villa Strohl-Fern. La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla
Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è a cura
di Giovanna Caterina De Feo
dell’Associazione Amici di Villa Strohl-Fern e della Sovrintendenza Capitolina.
Organizzazione di Zètema Progetto Cultura. Catalogo Maretti edizioni.
Pur non essendo romano di nascita, per Francesco Trombadori la capitale è
fonte di ispirazione per molti dipinti, ma soprattutto luogo di aggregazione in
cui insieme a scrittori, critici ed artisti partecipare all’intenso dibattito
artistico e culturale, dando impulso alla creazione di mostre d’arte e a
riviste d'arte e di cultura.
Il pittore prende parte attiva al dibattito artistico nazionale sin dagli
esordi nel vivace ambiente della cosiddetta Terza Saletta del Caffè Aragno, nel
primo decennio del XX secolo, dove l’artista si avvicina al formativo ambiente de “Il Convito”, la rivista d’arte e
letteratura fondata da Adolfo De Bosis con Gabriele d’Annunzio e Angelo Conti.
Ogni sezione della mostra è corredata dal ricco patrimonio documentario
proveniente dall'Archivio dell'Artista a Villa Strohl-Fern, oggi Casa Museo,
con cui si intende illustrare anche l'importante attività di critico che
Trombadori svolse, dagli anni Venti, scrivendo per diverse testate nazionali.
Nel corso della mostra saranno organizzati incontri di approfondimento con
la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma.
Costo: Biglietto di ingresso alla Galleria d’Arte
Moderna: 7,50 € intero e 6,50 € ridotto, per i non residenti; 6,5€
intero e di 5,50 € ridotto, per i residenti; gratuito per le
categorie previste dalla tariffazione vigente.
Informazioni: 060608 - www.galleriaartemodernaroma.it
Indirizzo: via
Francesco Crispi, 24 - Roma
Sito di riferimento: www.galleriaartemoderna.it
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"FREEDOM MANIFESTO"
Humanity on the move | Umanità in movimento
a cura di
Fulvio Caldarelli, Armando Milani e Maurizio Rossi
Centrale Montemartini - Roma
dal 28
settembre al 31 dicembre 2017, orario martedì-domenica 9.00-19.00 (24 e
31 dicembre 9.00-14.00)
Può un poster
cambiare il mondo?
Comunicazione
visiva e utopia del possibile
Il Centro
di ricerca interdisciplinare sul paesaggio contemporaneo ha lanciato un
appello ad artisti e visual designer di fama internazionale per raccogliere il
loro punto di vista su un fenomeno che è sotto gli occhi di tutti: la
migrazione di uomini e donne in fuga dalla guerra, dalla miseria, dalla
sopraffazione.
Interrogati
sul diritto fondamentale alla Libertà, gli autori coinvolti hanno risposto con
una riflessione in forma di poster, mezzo di comunicazione scelto per
diffondere – tra parole e immagine – il loro messaggio. Il risultato è la
grande mostra collettiva: “FREEDOM MANIFESTO. Humanity on the move / Umanità in
movimento”) capace di risvegliare le coscienze e sollecitare nuove percezioni
su tema di grande attualità: l’immigrazione.
Il
manifesto, forma di comunicazione di massa esplosa nella seconda metà del XIX
secolo, continua a rappresentare il medium più immediato per esporre messaggi
davanti ai nostri occhi distratti. Nelle intenzioni dei curatori della mostra –
Fulvio Caldarelli, Armando Milani e Maurizio Rossi – la volontà di “reclamare”
e “pubblicizzare” punti di vista che sembrano non trovare più spazio nel
paesaggio contemporaneo.
A
impreziosire il curioso mini-catalogo della mostra, pubblicato nel classico
formato dei manifesti per affissione (70 x 100 cm), il contributo critico del
sociologo Alberto Abruzzese che scrive: “Il
manifesto storico – con tutte le sue appendici tardo-moderne e post-moderne – è
stato lo strumento di persuasione o dissuasione di soggetti sociali individuati
nel loro ruolo politico e professionale. Ora dovrebbe aprirsi la fase di una
comunicazione attenta alla vocazione delle persone, al senso rimosso della vita
vissuta piuttosto che alla professione alla quale essa stessa ci costringe”.
Insieme
ai poster realizzati per l’occasione da maestri del graphic design
contemporaneo – come Félix Beltrán, Ginette Caron, Milton Glaser, Alain Le
Quernec, Italo Lupi, Astrid Stavro, Heinz Waibl – l’esposizione ha il merito di
presentare al pubblico italiano una nutrita rassegna di autori provenienti da
tutto il mondo, tra i più interessanti della nuova generazione.
La
mostra, con il patrocinio di RAI, AGI (Alliance Graphique Internationale) e
AIAP (Associazione Italiana Design della Comunicazione Visiva), è parte del
calendario di eventi che animano l’edizione romana 2017 di “AIAP Design per”.
Promossa
da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali, la mostra si svolge anche sotto il significativo
patrocinio della Comunità di Sant’Egidio, movimento laicale internazionale
fondato a Roma nel 1968, da sempre impegnato nell’accoglienza e
nell’integrazione di immigrati e rifugiati.
Servizi
museali di Zètema Progetto Cultura.
Autori in mostra VALENTINA AGRIESTI/ STEFANO ASILI /
RUEDI BAUR / ERIN BAZOS / FÉLIX BELTRÁN / MAURO BUBBICO / MARLENE BUCZEK /
ANGELO BUONUMORI / FULVIO CALDARELLI / ELIO CARMI / GINETTE CARON / FANG CHEN /
ALESSIO COSMA / ROBERTO DEL BALZO / FRANCESCO DONDINA / ERIKA GIUSTI / MILTON
GLASER / PUYA HABIBZADEHKAVKANI / GIANNI LATINO / GLI IMPRESARI / ITALO LUPI /
ALAIN LE QUERNEC / GIOVANNI LUSSU / ARMANDO MILANI / MAURIZIO MILANI / GERMAN
MONTALVO / RICARDO SALAS MORENO / ANTONIO PACE / MARIO PIAZZA / ANTONIO ROMANO
/ MICHELE REGINALDI / MICHELE SANTELLA / FILIPPO SASSOLI / ASTRID STAVRO /
STUDIO ORIGONI STEINER / PARISA TASHAKORI / PAOLO TASSINARI / LUIGI VERNIERI /
MARIO FOIS (VERTIGO DESIGN) / HEINZ WAIBL / ZUP DESIGN
Realizzata
da Centro interdisciplinare di ricerca sul paesaggio
contemporaneo; Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita
culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali; Con il patrocinio
di AGI – Alliance Graphique Internationale, AIAP – Associazione
Italiana Design della Comunicazione Visiva, Comunità di Sant’Egidio, RAI;
Servizi museali
Zètema Progetto Cultura ; Sponsor Sistema Musei in Comune; Con il
contributo tecnico di Ferrovie dello Stato Italiane; Media Partner Il Messaggero;
Sponsor tecnici iGuzzini -
Rubettino Print
Costo: Intero 7,50 € - Ridotto 6,50€
Per i cittadini residenti
nel territorio di Roma Capitale (mediante
esibizione di valido documento che attesti la residenza): Intero 6,50 € -
Ridotto 5,50 €
Informazioni: Tel. 060608 tutti i giorni ore
9.00-19.00 info.centralemontemartini@comune.roma.it
Indirizzo: via
ostiense 106 - Roma
Sito
di riferimento: freedom-manifesto.it
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"ENJOY L’ARTE INCONTRA IL DIVERTIMENTO"
a cura di Danilo Eccher
Chiostro
del Bramante - Roma
dal 23 settembre al 25 febbraio 2017 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.
dal 23 settembre al 25 febbraio 2017 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.
Dopo il successo della originale mostra Love,
l’Arte incontra l’amore, che ha registrato in sei mesi l’afflusso di 150mila
spettatori, soprattutto giovani, il Chiostro del Bramante continua il suo
innovativo percorso programmatico proponendo ancora una volta una esposizione
unica per la singolarità delle opere, che pone sotto la lente di ingrandimento
le diverse possibilità percettive ad esse connesse. Una esperienza che lo
spettatore può fare attraverso i linguaggi e le poetiche di alcuni tra i più
importanti e provocatori protagonisti dell’arte contemporanea. Talvolta
infrangere le regole non significa trasgredire, ma ampliarne i confini. Una
regola che il Chiostro del Bramante persegue da tempo nelle sue linee
programmatiche, proponendo mostre fuori dagli schemi delle convenzioni
espositive, dove l’originalità del percorso sta alla base del progetto
ideativo.
Diventato Museo di riferimento in ambito nazionale
ed internazionale anche dell’arte contemporanea, il Chiostro parte da questi
presupposti per la mostra che proporrà. Si chiama Enjoy e ha per sottotitolo
l’Arte incontra il divertimento: locuzione emblematica che vuole indicare non
solo una diversa modalità di vivere l’arte, ma soprattutto dare “spazio e
spazialità” alle opere di artisti di acclarata fama. Infatti molti lavori sono
site specific, pensati e costruiti dagli artisti ospiti proprio per gli
ambienti del Chiostro del Bramante la cui organizzazione – che fa capo a DART –
aggiunge alla creatività dell’esposizione un notevole sforzo produttivo
proponendo opere inedite. Tra i grandi nomi allineati troviamo Tinguely,
Calder, Fogliati, Erlich, Creed, Neto, Collishaw, Ourlser, Wurm, TeamLab, Hans
op De Beeck, De Dominicis, Gander, i protagonisti del ‘900 storico e del terzo
millennio, accomunati da un filo sotteso, il divertimento, assunto
nell’accezione etimologica della parola: portare altrove. L’altrove, l’altro da
sé, il perdersi nei meandri dell’arte e dell’inconscio è ciò che accomuna il
gesto di tutti gli artisti presenti in Enjoy, le cui opere guideranno il
visitatore in un percorso invisibile ma fortemente tracciato, che prenderanno
vita in un incessante rapporto interattivo e giocoso, dove le diverse
percezioni del “fuori da sé” avranno un ruolo fondamentale. “La dimensione del
piacere, del gioco, del divertimento, dell’eccesso – afferma Danilo Eccher,
curatore della mostra – sono sempre state componenti centrali dell’Arte; l’Arte
sprofonda nel dolore ma si nutre di piaceri ed è sempre una danza di contrasti.
L’illusione è una trasparenza che deforma la realtà, un’apparenza sottile dove
tutto è possibile, suggerendo ora il dubbio dell’enigma, ora il sorriso della
sorpresa”. Ecco allora che in Enjoy, dalle sculture leggere di Alexander
Calder, lo spettatore può perdersi nel labirinto infinito di specchi di Leandro
Erlich per poi immergersi e riemergere dalle installazioni ludico-concettuali
di Martin Creed o nei raffinati giochi di luci illusorie di TeamLab che
prendono forma e mutano solo a contatto con il pubblico, o essere inseguiti
dagli occhi indiscreti e inquietanti di Tony Oursler e trovarsi a contatto con
i corpi deformati di Erwin Wurm e così via, di artista in artista, di sala in
sala: il Chiostro del Bramante diventerà luogo elettivo di una realtà tutta da
scoprire, che esiste in ogni istallazione (alcune di grandissime dimensioni), a
una realtà che, tuttavia, può anche non esserci. D’altra parte è proprio Paul
Klee che ci dice: “L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile
ciò che non sempre lo è”.
Costo: Biglietto intero 13 € (audio
guida inclusa) - biglietto ridotto
11 € (audio guida inclusa) per specifiche riduzioni, visita il sito.
Informazioni: hastag
ufficiale #enjoychiostro - +39 06 68809035 (Lunedì – Venerdì 10.00 / 17.00)
numero attivo dal 4 settembre sino a fine mostra. - La Caffetteria Bistrot, il Bookshop e il Chiostro hanno ingresso
libero indipendentemente dalle mostre
Indirizzo: Via Arco della
Pace 5 - Roma
Sito di riferimento:
www.chiostrodelbramante.it
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LIBRI
Presentazione
del libro
"UN NESSUN DOVE VERISSIMO"
di Annalisa De Stefano
Edito da EvArt editore.
Presenta la
psicologa Olivia Chiusi.
Letture di Ornella Amodio
CAFFÈ LETTERARIO - Roma
20
dicembre 2017, ore 18.00
Presentazione
del libro “Un nessun dove verissimo”,
romanzo d’esordio della scrittrice
Annalisa De Stefano, edito da EvArt editore.
Presenta
la psicologa Olivia Chiusi. Nel corso dell’evento, l’attrice Ornella Amodio
leggerà alcuni brani tratti dal romanzo.
Flavio De
Luca è uno scrittore romano che ha avuto successo grazie a una trilogia,
buttata giù senza impegno, su un commissario di polizia. Ora vuole scrivere un
romanzo “vero”, il suo romanzo, ma, nel momento in cui la vicenda ha inizio, è
riuscito solo a descrivere minuziosamente quattro personaggi e a confinarli in
quattro differenti taccuini, senza dar loro una storia. E i suoi quattro
personaggi - inevitabilmente vivi, oramai - la vogliono, la loro storia, la
esigono. Nel tempo, grazie a una serie di relazioni preziose per la
comprensione di sé - il vecchio libraio che gli ha insegnato l’amore per la
lettura; Silvia, l’amica di infanzia; Federica, la sua compagna - Flavio
riuscirà a vedere le ragioni del suo blocco e a sciogliere il nodo. “Un nessun dove verissimo” è un romanzo
sulla lettura. La lettura dei libri, intesi come messaggeri di domande, non di
risposte. La lettura di noi stessi, vista come il coraggio di interrogarci fino
in fondo. E la lettura delle persone: la consapevolezza che una crescita è
possibile solo attraverso la relazione con l’altro da sé.
Costo: Ingresso
GRATUITO
Indirizzo: via
Ostiense, 95 - Roma
Info: nonameslab@libero.it – 3334620003
Fb di
riferimento: www.facebook.com/events/252692421928076
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Kirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi
volesse darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può
scriverci a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com, entro la
domenica precedente, specificando chiaramente la richiesta di segnalazione,
provvederemo previa specifica selezione all'inserimento …