Kiri, continuano anche per questa nuova stagione, le segnalazioni di Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.
Di settimana in settimana vari suggerimenti tra teatro, musica, arte e tanti altri eventi selezionati accuratamente sulla base delle vostre importanti indicazioni.
Dunque ecco per sognare con voi...
TEATRO
DEBUTTI...
Avviso ai Soci
COMUNICATO STAMPA
L'Associazione Culturale Teatro Trastevere
presenta lo Spettacolo Evento
"Prova Generale di Storie
Sospese"
scritto e diretto da Roberto Nugnes
TEATRO TRASTEVERE - Roma
dal 20 al 25 febbraio, ore
21.00_dom. 17.30
In un piccolo teatrino, due
strampalati attori sono impegnati con la prova generale di uno spettacolo
indefinito, prima del grande debutto. Il regista li interrompe, le cose non
sembrano andare per il verso giusto e iniziano le prime diatribe. Tutto sembra
essere messo in discussione, fino a che un nuovo regista interrompe nuovamente
la prova, che appariva essere vita reale; ennesimo e forse non ultimo
ribaltamento, che renderà impercettibile e confusa l’idea di ciò che si sta
consumando. Personaggi e interpreti sembrano essere un tutt’uno, si distanziano
e si riavvicinano sino a confondersi. Dove finisce la rappresentazione? Dove
comincia la vita reale?
Lo
spettacolo si propone di raccontare gli affanni legati alla messa in scena di
un testo in continua trasformazione. La dimensione ludica, il meta teatro, sono
alla base di un testo che fa del gioco teatrale il suo fulcro narrativo. Si
parla di teatro ma anche di vita reale; gli attori tolgono la maschera dei
personaggi per indossare i costumi della vita reale. I ribaltamenti si
susseguono senza trovare una soluzione, in una struttura ad aspirale
apparentemente infinita.
Dopo il successo
dell'esilarante “Tsunami”, andato in scena nella scorsa Stagione, torna al
Teatro Trastevere un altro nuovo progetto scritto e diretto da Roberto Nugnes,
giovane autore e cineasta napoletano conosciuto ormai da anni nell'ambiente del
Teatro Off di Roma.
Uno Spettacolo in cui il reale
si fonde con la messa in scena, un esperimento pirandelliano che farà
sorridere e perchè no...anche
“confondere”.
In nome del Sacro Fuoco
Teatrale.
Costo: Biglietto intero 12 € - ridotto 10 €
Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO per tutti i Kiri iscitti alla pagina facebook di Kirolandia
Informazioni: 06.5814004 - info@teatrotrastevere.it
Indirizzo: via Jacopa de Settesoli 3 -
Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrotrastevere.it
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Fondazione Teatro Due
presenta
ELISABETTA POZZI
"ELENA"
Di Ghiannis Ritsos
Regia: Andrea
Chiodi
musiche: Daniele
D'Angelo - costumi: Ilaria Ariemme - disegno luci: Marco Grisa
OFF OFF THEATRE - Roma
dal 20 febbraio al 4 marzo 2018 , orario: serali ore
21.00, pomeridiane ore 18.00
E’ una donna lontana dagli stereotipi e aderente al
presente a noi più vicino, l’Elena
di Ghiannis Ritsos, che la grandissima Elisabetta Pozzi farà vivere a Teatro
Chi non è rimasto affascinato dalla figura di Elena, una
delle più belle donne dell'antichità? Per lei si scatenò a Troia una sanguinosa
guerra durata dieci anni. Eppure un'altra Elena si scopre ai nostri occhi nel
monologo lirico che il poeta Ghiannis Ritzos compose nel 1970. La versione del
mito che Ritsos ci offre è un vero e proprio ribaltamento dell'immagine di
Elena che la tradizione letteraria ci ha donato.
La Elena presentata da Elisabetta Pozzi fa a meno della
bellezza effimera, quella è andata via molti anni addietro, la sua bellezza
adesso e ben altra, quella dell'esperienza.
L’esperienza di una vita vissuta all’insegna dell’amore,
tra le braccia forti dei vari amanti trepidanti per lei: quell'amore diventato
adesso un ricordo che non genera più alcuna passione, ma solo malinconia e
forse rimpianto. Questa Elena è una donna del presente, a noi più vicina, quasi
un’amica che tra un bicchiere di whisky e una sigaretta si confida ad un
soldato o al fantasma di un amante valutando la propria esistenza, eccezionale
certo, ma che adesso sta volgendo alla fine. Senza più ritegno offre di se un
ritratto assai impietoso non vergognandosi di presentare nella sua vecchia
abitazione fatiscente quel degrado e senso di vuoto che ora la circonda, oramai
derisa anche da ancelle irriverenti che le fanno dispetti. Eppure la
"vecchia” Elena di Elisabetta Pozzi oltre a regalare memorie, riflessioni,
immagini che il tempo non scalfisce offre al suo pubblico il fascino eterno di
chi ha acceso i cuori degli eroi, rendendo per questo anche lei un’eroina
immortale. Recita con la classe della grande attrice, al colmo della maturità
espressiva, dosando parole a gesti, sussurri a declamazioni, ondeggiando ii
corpo dentro ii suo lungo abito nero sulle belle note della musica di D'Angelo
Costo: Biglietto intero 25 € -
ridotto 18 € - 10 € per gruppi e under 26
Indirizzo: Via Giulia 19/21 – Roma
Informazioni: 06 89239515 -
info@off-offtheatre.com
Siti di riferimento: www.off-offtheatre.com
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MARINA
MASSIRONI - ALESSANDRA FAIELLA
"ROSALYN"
di EDOARDO
ERBA
Regia: SERENA
SINIGAGLIA
Produzione: NIDODIRAGNO/
COOP CMC con la
collaborazione del TEATRO DEL BURATTO
TEATRO SALA UMBERTO - Roma
dall'
22 febbraio all'11 marzo 2018, martedì, giovedì e venerdì
ore 21.00, mercoledì ore 17.00, sabato
24 febbraio e 3 marzo ore 17.00, sabato 10 marzo 2018 ore 21.00_domeniche ore 17.00
Nel
corso della presentazione del suo libro a Toronto in Canada, Esther, una
scrittrice americana, conosce Rosalyn, la donna delle pulizie della sala
conferenze. Il libro insegna a liberare la vera natura del sé, e Rosalyn ne è
ammirata e sconvolta. Vuole leggerlo subito, e si offre, il giorno dopo, di
portare la scrittrice a vedere la città.
Dopo
la visita ritroviamo le due in un prato in periferia. Qui Rosalyn rivela ad
Esther la storia del suo amore per un uomo bugiardo e perverso, che le fa
continue violenze fisiche e psicologiche. Lui ha famiglia e la relazione con
Rosalyn è clandestina. La sera prima, quando lei è tornata in ritardo dal
lavoro per aver seguito la conferenza della scrittrice, l’uomo infuriato l’ha
picchiata e ferita. Esther sbotta: un uomo del genere è da ammazzare. Infatti -
dice Rosalyn - è nel bagagliaio.
Questo
il folgorante avvio della nuova commedia noir di Edoardo Erba. Che continua con
un pressante interrogatorio di polizia, dove Esther racconta della sua
attrazione per Rosalyn. E la storia
diventa torbida, i contorni si fanno sfumati, quello che in un primo momento
sembrava chiaro improvvisamente non torna più.
Dietro
i fatti si nasconde un mistero più profondo. Alla cui soluzione è appesa la
vita delle due donne. Avvincente, ricco di colpi di scena, sostenuto da una
scrittura incalzante, Rosalyn è il ritratto della solitudine e dell’isolamento
delle persone nella società americana contemporanea. E parla di quel grumo di
violenza compressa e segreta pronta ad esplodere per mandare in frantumi le
nostre fragili vite.
Giovedì primo marzo aperitivo in teatro
ore 18,30
Con il
pubblico insieme all’autore EDOARDO ERBA, MARINA MASSIRONI e ALESSANDRA FAIELLA
delle
attrici e di altre colleghe dedicate alla giornata delle donne
Costo: Biglietti
da 38 € a 28 €
Indirizzo: via della Mercede, 50 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.salaumberto.com
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Testaccio
Lab
presenta
"SOGNO MA FORSE
NO"
Testo: Luigi Pirandello
Regia: Vittoria Faro
Con: Vittoria Faro, Ivan Giambirtone e Elisabetta Ventura
TEATRO DEI DOCUMENTI -
Roma
dal 23 al 25 febbraio, ore 21.00_dom.
18.00
Lo Spettacolo:
Una Giovane Signora(Vittoria Faro) giace su
un letto. (O forse un divano).
Tutto
galleggia in un’atmosfera sospesa e onirica, ottenebrata appena da una luce
innaturale che proietta ombre inquietanti.
Domina
la scena un grande specchio. (O forse una finestra. O forse la finestra è solo
riflessa nello specchio).
Nella
tenebra, dall’ombra angosciante di un uomo dall'aspetto stravolto, orribile
maschera d'incubo, emerge un Uomo in frak
(Ivan
Giambirtone), presenza (forse) reale dell’amante, del quale però la
Giovane donna, ambiziosa e vanesia, è stanca: attratta, si direbbe, da un
antico innamorato, tornato in patria con un cospicuo patrimonio.
Punto
focale del dramma una preziosa collana di perle che l’Uomo in frak vorrebbe
regalare alla sua Giovane Signora ma che invece le sarà inviata in dono
dall’altro uomo.
L’amante
deluso e furioso strangolerà la donna per gelosia? Sì, forse, o almeno così
accade nel sogno angoscioso della Giovane signora.
I due
personaggi si attraggono e si respingono in un gioco spietato, a volte brutale,
che solo alla fine si ricompone e si congela in un quadro surreale e
angosciante. I due appaiono e scompaiono: sulla scena incorrono come in un
sogno le loro voci che si propagano come rievocate in uno spazio irreale ( o
forse vero?)
La Cameriera (Elisabetta
Ventura), muta, ha il ruolo di testimone degli accadimenti e di una
verità che verrà chiarita solo sul finale quando finalmente si udirà la sua
voce.
Il
sogno descritto come la proiezione di una realtà vissuta tra sensi di colpa e
timori: un’immersione nella coscienza di una donna annoiata e imprigionata
dalla forma della vita borghese.
Costo: Biglietto Intero 12 € + 3 € Tessera Associativa - Ridotto 10 € + 3 € Tessera Associativa
Informazioni e prenotazioni: 3358160566 (anche whatsapp)
Indirizzo: via Nicola Zabaglia, 42 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrodeidocumenti.it
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Roswell
film e Saturnia pictures
presentano
"PRESTAZIONI STRAORDINARIE"
di Michela Andreozzi
con Cristiana Vaccaro e Fabrizio Sabatucci
presentano
"PRESTAZIONI STRAORDINARIE"
di Michela Andreozzi
con Cristiana Vaccaro e Fabrizio Sabatucci
regia di Massimiliano Vado
SPAZIO DIAMANTE - Roma
dal 23
al 25 febbraio 2018 - venerdì e sabato ore 21.00_dom. ore 18.00
Cosa succede
nella vita di un attore porno se, improvvisamente, riesce ad avere rapporti
solo con sua moglie? E cosa succede se la moglie è la prima a lamentarsi di un
marito che ormai sta sempre a casa e che la molesta almeno tre volte al giorno?
Ma soprattutto, cosa succede se la polizia li sorprende a far l’amore in
macchina? Le risposte in PRESTAZIONI STRAORDINARIE, scritto da Michela Andreozzi
dove l’analisi scientifica sociologica si alterna alla commedia pura. In scena PRESTAZIONI STRAORDINARIE, grazie
all’ironia della scrittura di Michela Andreozzi, regala allo spettatore un
decalogo naturale per sondare la convivenza amorosa tra un attore famoso per le
sue misure che ha deciso di smettere e un’attrice impegnata che non trova una
parte. Lui, lei, una situazione straordinaria, una dinamica di ‘ordinaria
conflittualità’ di coppia costretta comunque a fare i conti sia con se stessa
che con la vita di tutti i giorni. E sullo sfondo una Società dove il sesso è
più virtuale che reale, dove basta un’App per incontrarsi, dove c’è più
ostentazione social che voglia di incontrarsi davvero. Dove nulla è reale,
sincero, concreto. Così alla fine, se tutti trasgrediscono la vera
trasgressione è smettere. Anche per un pornostar.
E se sul
palcoscenico Cristiana Vaccaro e Fabrizio Sabatucci danno vita ad una coppia
pronta a scoppiare ma capace ancora di ritrovarsi attraverso la complicità,
dietro le quinte un’altra coppia straordinaria anima lo spettacolo. Alla regia,
infatti, Massimiliano Vado, marito di Michela Andreozzi. « Una sfida:
sapere di dover gestire, contemporaneamente, un testo scritto dalla propria
moglie, due attori dotati di comicità pura e un argomento che sfiora da vicino
ogni riferimento sessuale, ammanta di adrenalina la concretezza di quanto sia
necessario un teatro comodo, mai autoreferenziale anzi semmai utile e di svago.
La simbiosi tra teatro moderno e ascolto della contemporaneità deve per forza
confrontarsi con la commedia, sia per la sua valenza narratrice, che per il
divertimento intellettuale che ne deriva. Un divertissement serissimo per
ambire a raccontare le minuscole frustrazioni di una coppia che, dalla crisi
implosa risorge a nuova intesa».
di Michela Andreozzi - con Cristiana
Vaccaro e Fabrizio Sabatucci - regia Massimiliano Vado - musiche Stefano
Switala - costumi Caterina Lambiase
- ufficio stampa Claudia Ragno - si ringraziano Giuseppe Andreani e Francesco Scacchetti Villa d’Este studio
- ufficio stampa Claudia Ragno - si ringraziano Giuseppe Andreani e Francesco Scacchetti Villa d’Este studio
Costo: Biglietto intero
16 € + prevendita; ridotto 11.50 € +
prevendita
Info
& Prenotazioni: 06 – 80687231 / 393 – 0970018
Indirizzo: via Prenestina 230/ b - Roma
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PROSEGUONO...
Vincent Van Gogh
"L'odore assordante
del bianco"
di Stefano Massini
con Alessandro Preziosi, Francesco Biscione,
Massimo Nicolini,
Roberto Manzi, Alessio Genchi, Vincenzo Zampa, Regia Alessandro Maggi
TEATRO ELISEO
- Roma
dal 13 febbraio al 4 marzo 2018 , martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00_
primo sabato di programmazione ore 16.00 e 20.00_merc. e dom. ore 17.00
La scrittura di
Massini è limpida, squisitamente intrinseca e tagliente, nella sua galoppante tensione
narrativa
Una
sorta di thriller psicologico, attraverso l’imprevedibile metafora del
temporaneo isolamento di Vincent Van Gogh in manicomio, che lascia lo
spettatore con il fiato sospeso dall’inizio alla fine.
È
il 1889 e l’unico desiderio del grande pittore è quello di uscire da
quell’austera stanza del manicomio di Saint Paul dove non c’è altro colore che
il bianco. La sua prima speranza è riposta nell’inaspettata visita del fratello
Theo che ha dovuto prendere quattro treni e persino un carretto per andarlo a trovare
…
Il
testo è vincitore del Premio Tondelli a Riccione Teatro 2005 per
la “scrittura limpida, tesa, di rara immediatezza drammatica, capace di
restituire il tormento dei personaggi con feroce immediatezza espressiva”
(motivazione della giuria). L’autore Stefano Massini, con la sua drammaturgia
asciutta ma ricca di spunti poetici, offre considerevoli opportunità di
riflessione sul rapporto tra le arti e sul ruolo dell’artista nella società
contemporanea.
Note di regia
"Sospensione, labilità, confine. Sono questi i luoghi,
accidentati e mobili, suggeriti dalla traiettoria, indotti dallo scavo.
Soggetti interni di difficile identificazione, collocati nel complesso
meccanismo dell’organicità della mente umana. Offerti e denudati dalla puntuale
dinamicità e dalla concretezza del testo, aprono strade a potenziali orizzonti
di ricerca. La scrittura di Massini, limpida, squisitamente intrinseca e
tagliente, nella sua galoppante tensione narrativa, offre evidentemente la
possibilità di questa indagine. Il serrato e tuttavia andante dialogo tra Van
Gogh - internato nel manicomio di Saint Paul de Manson - e suo fratello
Theo, propone non soltanto un oggettivo grandangolo sulla vicenda umana
dell’artista, ma piuttosto ne rivela uno stadio sommerso.
Lo spettacolo è aperto contrappunto all’incalzante partita
dialogica. Sottinteso. Latente. Van Gogh, assoggettato e fortuitamente piegato
dalla sua stessa dinamica cerebrale incarnata da Alessandro Preziosi, si lascia
vivere già presente al suo disturbo. È nella stanza di un manicomio che ci
appare. Nella devastante neutralità di un vuoto. E dunque, è nel dato di fatto
che si rivela e si indaga la sua disperazione. Il suo ragionato tentativo di
sfuggire all’immutabilità del tempo, all’assenza di colore alla quale è costretto,
a quell’irrimediabile strepito perenne di cui è vittima cosciente, all’interno
come all’esterno del granitico “castello bianco” e soprattutto al costante
dubbio sull’esatta collocazione e consistenza della realtà.
La tangente che segue la messinscena resta dunque sospesa tra il
senso del reale e il suo esatto opposto.... " Alessandro Maggi
Di Stefano Massini- Con Alessandro Preziosi, Francesco Biscione, Massimo Nicolini, Roberto Manzi, Alessio Genchi, Vincenzo Zampa - Scene e costumi: Marta Crisolini Malatesta - Disegno
luci: Valerio Tiberi e Andrea Burgaretta - Musiche: Giacomo Vezzani
- Supervisione artistica: Alessandro Preziosi - Regia Alessandro Maggi - Produzione Khora Teatro – TSA Teatro Stabile d’Abruzzo - in
collaborazione con Festival dei due mondi - Spoleto - Foto di Francesca Fago
Durata:1 ora e 25 minuti -
Atto unico
Costo: Biglietto da 20 € a
40 €
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroeliseo.com
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Ginevra Media Prod Srl e Aldan Company
presentano
"NON AVER PAURA … E’ Solo Uno Spettacolo"
scritto da Eduardo Aldan
progetto artistico di Gianluca Ramazzotti
diretto da Ricard Reguant ed Enzo Masci
versione italiana di Franco Ferrini
con Claudia Genolini, Simone Giacinti, Emiliano
Ottaviani
e con la partecipazione di Gianni Garko
TEATRO VITTORIA - Roma
dal 15 febbraio al 4 marzo 2018 , ore 21.00_ ore 21.00 (domenica
ore 17.30; martedì 20 e 27 febbraio ore 20.00)
Torna in Italia per il secondo anno consecutivo “Non aver paura”, lo spettacolo campione di incassi delle ultime stagioni in Spagna e America Latina e inserito dal prestigioso Teatri On Line nella speciale classifica dei dieci migliori spettacoli della passata stagione. “Non aver paura”, di Eduardo Aldàn, diretto nella nuova versione italiana da Ricard Reguant ed Enzo Masci e tradotto e adattato per l’Italia da Franco Ferrini (sceneggiatore di numerosi film di Dario Argento e di “C'era una volta in America”) su progetto artistico di Gianluca Ramazzotti, riporta finalmente in Italia il brivido dell’horror, che in teatro si scatena con la sua massima potenza: soprattutto se a fare da Maestro di Cerimonia è l’istrionico Gianni Garko, noto volto di film di culto del cinema italiano degli anni ’60 e ’70 come la serie di ”Sartana”, “10.000 dollari per un massacro”, “La notte dei diavoli”, “Sette note in nero”, “Uomo a metà”.
“Non aver paura” scuote, sorprende e
destabilizza il pubblico, lo cattura e lo immerge in una grande e spaventosa
esperienza teatrale di puro terrore: in un antico teatro, all’inizio del secolo
scorso, un terribile incendio tolse la vita a 23 persone fra cui la piccola
Violetta Sperelli, che si esibiva quella sera, e suo padre Ettore; i corpi dei
due non vennero mai ritrovati e sulle ceneri dei locali fu ricostruito il nuovo
teatro, da allora luogo di eventi paranormali e sorprendenti. E se qualcuno
dovesse pensare che si tratti “solo di uno spettacolo teatrale” (come suggerito
dal sottotitolo) e che non ci sia niente da temere, si sbaglia di grosso
“perché nel buio di un teatro non sai mai chi siede dietro di te”.
“Una serata dai ritmi inquietanti” .. “I
protagonisti certo non risparmiano alla platea momenti di grande tensione” …
“C’è chi, come meccanismo di difesa, si tiene stretto al bracciolo della
poltrona” (Il Messaggero)
Costo: Biglietti: intero
platea 28 € , intero galleria 22 € (compresi 3 euro di
prevendita) ridotti in convenzione: platea 21 € e galleria
18 € (compresi i 3 euro di prevendita) Promozione gruppi: 1 biglietto
cortesia ogni 10 spettatori paganti
Informazioni: botteghino: 06 5740170 ; 065740598 lunedì
(ore 16-19), martedì - sabato (ore 11- 20), domenica (ore 11-13.30 e 16-18)
Vendita on-line e info: www.teatrovittoria.it
Indirizzo: piazza di Santa Maria Liberatrice, 10 - Roma
Sito di Riferimento: www.teatrovittoria.it
TEATRO PER RAGAZZI
Ruotalibera Teatro/Compagnia Fi_Br_A
presentano
"Bianca e l’Olimp(ic)o"
Regia Fiona Sansone
Drammaturgia
Ferdinando Vaselli
CENTRALE PRENESTE TEATRO- Roma
25 febbraio 2018, ore 16.30
Per
la rassegna Infanzie in
gioco 2017/18 va in scena lo spettacolo Bianca e l’Olimp(ic)o di Ruotalibera Teatro/Compagnia Fi_Br_A.
Un
Angelo Custode si aggira sulla Terra alla ricerca di un nuovo predestinato. Ha
perso il lavoro, da quando il suo bambino – il Capitano – è diventato grande. L’Angelo ricerca un
talento. Una fanciulla, Bianca, viene risvegliata dopo cent’anni dal sonno che
ha pervaso il mondo quando il Capitano ha lasciato il gioco. Bianca ricorda
poco, ricorda di aver perso il suo papà. L’Angelo l’aiuterà a scoprire il suo
talento e a salutare tutto ciò che le impedisce di essere se stessa. Tutto
questo sotto l’occhio vigile della Fonte, dea della Creazione e ispiratrice del
gioco.
Regia Fiona Sansone - Drammaturgia
Ferdinando Vaselli - Con Susanna Acchiardi, Beatrice Fedi, Chiara Saiella -
Voce off: Cora Presezzi - Scenografia e video: Brì Di Tanno - Costumi: Veronica
Urgese
Costo: Biglietto unico 5 € (prenotazione consigliata)
Informazioni: Adatto
dai 3 ai 10 anni
Prenotazioni: 06 27801063 o info@ruotaliberateatro.191.it
Indirizzo: Via Alberto da Giussano, 58, Roma
Sito di riferimento: www.facebook.com/CentralePrenesteTeatro
MUSICAL E SPETTACOLI MUSICALI
Teatro
Nuovo
presenta
GIAMPIERO
INGRASSIA
in
"HAIRSPRAY"
Regia di CLAUDIO INSEGNO
TEATRO BRANCACCIO - Roma
dal 20 febbraio al 4 marzo 2018, dal giovedì al sabato ore 21.00_sabato
17.00 e 21.00_domenica 17.00
Dopo aver trionfato a Broadway, il musical
HAIRSPRAY torna in Italia con una nuova produzione firmata TEATRO NUOVO di
Milano. Con oltre 2.500 repliche a New York, i suoi 8 Tony Awards, ed il suo
adattamento cinematografico con Zac Efron, John Travolta, Michelle Pfeiffer e
Christopher Walken, HAIRSPRAY è pronto a conquistare tutta Italia nella
stagione teatrale 2017/2018, dopo un primo passaggio al Teatro Nuovo di Milano,
con musica dal vivo.
Sul palco Giampiero Ingrassia nel ruolo di Edna, la
madre di Tracy, diretto da Claudio Insegno, insieme a lui un cast di bravissimi
performer.
HAIRSPRAY ci porta a Baltimora nei primi anni '60,
nel bel mezzo del conflitto tra conservatori e progressisti, in lotta per
l’integrazione delle persone di colore. Con questo Musical la musica e la danza
diventano il mezzo migliore per esprimere lo spirito di ribellione e permettono
di comunicare i valori che sono i pilastri essenziali di ogni democrazia.
La giovane e solare Tracy Turnblad, interpretata da
Mary La Targia, nonostante qualche chilo di troppo, è un’ottima ballerina. Il
suo sogno è quello di partecipare, con la sua amica Penny, allo show televisivo
più visto per i giovani: il Corny Collins Show. Quando una delle protagoniste
decide di lasciare il programma, la produzione va alla ricerca di un nuovo
volto da lanciare. Tracy, grazie al suo talento, elimina tutta la concorrenza
tra cui Amber Von Tussle, la giovane stella sostenuta dalla madre, che farà di
tutto per eliminare dal programma la giovane Tracy additandola per la sua
obesità e perché amica di persone di colore. Tracy però riuscirà ad ottenere il
successo in Tv e conquisterà l’amore e si batterà per i ragazzi di colore,
costretti a ballare in una zona separata del programma, perché abbiano libero
accesso allo show televisivo.
HAIRSPRAY
Libretto: Mark O'Donnel, Thomas Meehan
Musiche: Marc Shaiman
Testi: Scott Whittman, Marc Shaiman
GIAMPIERO INGRASSIA - Edna Turnblad
MARY LA TARGIA - Tracy Turnblad
FLORIANA MONICI - Velma Von Tussle
GIANLUCA STICOTTI - Corny Collins
BEATRICE BALDACCINI - Amber Von Tussle
RICCARDO SINISI - Link Larkin
CLAUDIA CAMPOLONGO - Prudy Pingleton
GIULIA SOL - Penny Pingleton
ROBERTO COLOMBO - Wilbur Turnblad
ELDER DIAS - Seaweed J. Stubbs
LUCA SPADARO - Mr. Pinky/Harriman F.Spritzer
CRISTINA BENEDETTI -Little Insez/Dynamites
FRANCESCA PIERSANTE - The Dynamites
STEPHANIE DANSOU - The Dynamites
HELEN TESFAZGHI - Motormouth Maybelle
E con FABIO GENTILE – FEDERICA NICOLO' – MONICA
RUGGERI - MARTINA LUNGHI – GIUSEPPE BRANCATO – MAX FRANCESE -ROBERT EDIOGU
L'Orchestra
Tastiera 2 Stefano Damiano - Chitarre Luca
Bettolini e Marco Tersigni -Basso Daniele Catalucci - Batteria Marco Campagna –
Reed 1 Ezio Allevi – Reed 2 Alessio Zanovello - Tromba Marcello Ronchi –
Trombone Pietro Spina – Violini Carmelo Emanuele Patti e Chiara Tofani
Disegno Luci - Alin Teodor Pop; Disegno Audio -
Simone Della Scala; Riadattamento Scene - Roberto e Andrea Comotti
Costumi ripresi da Alessia Donnini; Trucco – Chiara
Mastellaro; Foto - Luca Vantusso/Angela Bartolo LKV Photo Agency; Direzione
Musicale/Tastiera 1 – M° Angelo Racz; Coreografie - Valeriano Longoni
REGIA CLAUDIO INSEGNO
Costo: Biglietti da 55 € a 23 €
Informazioni: tel 06 80687231 | botteghino@teatrobrancaccio.it
Indirizzo: Via Mecenate, 2 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrobrancaccio.it
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"IL MIO NOME È MILLY una
diva, tra guerre, prìncipi, pop e variété"
recital in due tempi di e con Gennaro Cannavacciuolo
recital in due tempi di e con Gennaro Cannavacciuolo
pianoforte Dario Pierini, sax-contralto Andrea Tardioli, violoncello Francesco Marquez
Produzione Elsinor
TEATRO DELLA COMETA - Roma
dal
21 febbraio al 11 marzo 2018,
orario dal martedì al venerdì ore 21.00_sabato doppia replica ore 17.00 e
ore 21.00_domenica ore 17.00.
In questo spettacolo, Gennaro Cannavacciuolo è un narratore che
canta la vita privata ed artistica di Milly. Il recital, in due tempi, traccia
una biografia con le canzoni più emblematiche della cantante-attrice
piemontese, dove ogni canzone è stata scelta per sottolineare un momento
significativo della sua vita e della sua carriera. In un quadro scenografico
elegante, con luccichii da sera sul nero dominante, composto da gigantografie
che ritraggono vari momenti della vita di Milly e che Gennaro fa ruotare nei
momenti clou della narrazione, si parte con il varietà degli Anni 20, sulle note di “Era nata a Novi”, “Le rose rosse” , “Donne e giornali” e
“Mutandine di chiffon”. Si narra poi del flirt tra Milly ed il Principe Umberto, ma anche dell’amore
disperato di Cesare Pavese che
la cantante mai poté ricambiare e da cui ricevette lettere infuocate. Si
prosegue con le note di “Parlami d’amore Mariù”, che sottolineano l’incontro
con Vittorio De Sica da cui
sfocerà un’eterna amicizia.
Un revival del periodo francese evocato da “Mon manège à moi” e “Paris canaille” chiude il primo tempo.
Il cavallo di battaglia “Si fa ma non
si dice” apre il secondo tempo ed introduce l’incontro con Strehler,
raccontato e cantato attraverso alcune delle canzoni più significative di
Brecht, quali la “Ballata della
schiavitù sessuale”, “Surabaya
Johnny” e la “Ballata di Mackie
Messer”. Quindi un brano recitato de “l’Istruttoria” di Peter Weiss (processo di Auschwitz a Francoforte),
testo che Milly interpreterà per la prima volta in Italia con grande successo.
Lo spettacolo continua con l’incontro fortunato con Filippo Crivelli che creerà per lei i famosi “recital” nei quali
Milly, oltre a cantare il repertorio brillante del variété, introdurrà quello
di Brecht-Weill ed i testi più
significativi dei cantautori e musicisti degli anni 60-70, quali Endrigo, Lauzi, De Andrè, Aznavour e Piazzolla, qui riproposti in un’intensità crescente.
Costo: Biglietti Platea 25 €,
prima galleria 20 €, seconda galleria 18 €
Informazioni: Telefono 06.6784380
Indirizzo: via del Teatro Marcello, 4 - Roma
Siti di riferimento: www.teatrodellacometa.it
FESTIVAL
e RASSEGNE
Festival
Internazionale Itinerante
"TRANSATLANTICO"
Teatro
del “Rio de la Plata” nel Mediterraneo
“DE TIBURONES Y OTRAS REMORAS” – SQUALI E ALTRE REMORE.
Autore SERGIO VILLANUEVA,
Regia MARINA WAINER
Interpreti: ROMINA PINTO e IVAN
STEINHARDT
CENTRO CULTURALE ARTEMIA - Roma
dal 23 al 25 febbraio, ore 21.00_dom. ore 18.00
Il Centro Culturale Artemia di Roma, con
il patrocinio dell’Ambasciata Argentina
in Italia, l’Ambasciata Spagnola in
Argentina, l’Agenzia Spagnola per la
Cooperazione e lo Sviluppo e il Ministero
di Cultura della città autonoma di Buenos Aires - Argentina, ha il piacere
di ospitare e presentare per la prima volta in Italia la 2° edizione del
Festival Internazionale itinerante “TRANSATLANTICO
– Teatro del “Rio de la Plata” nel Mediterraneo”.
Un
Festival di Teatro che ha come obiettivo il dialogo tra i paesi bagnati dal Mar
Mediterraneo e quelli del Fiume “Rio de la Plata” in Sudamerica, che
condividono la stessa cultura tramandata attraverso secoli di ondate migratore.
Per
l’occasione, lo spettacolo del festival selezionato dalla direzione artistica
del Centro Culturale Artemia e
dichiarato di Interesse Culturale dal MEC (Ministero di Educazione e
Cultura argentino), si intitola “DE TIBURONES Y OTRAS REMORAS” – SQUALI
E ALTRE REMORE. Un testo dell’autore spagnolo SERGIO VILLANUEVA, con la regia della regista argentina MARINA WAINER e interpretato
magistralmente dagli attori argentini ROMINA
PINTO e IVAN STEINHARDT.
La compagnia arriverà in Italia, ed esclusivamente al Centro Culturale Artemia,
per presentare questa unica pièce teatrale del “Festival Transatlantico” che si
terrà nel nostro paese.
“DE
TIBURONES Y OTRAS REMORAS” –
SQUALI E ALTRE REMORE, andrà in scena in tre repliche e SARÀ
RAPPRESENTATO INTERAMENTE IN LINGUA ORIGINALE (spagnolo argentino) con
sottotitoli proiettati in italiano. Alla prima replica assisteranno le
autorità dell’ambasciata Argentina a Roma.
Si
tratta di una commedia acida e ironica che parla di un argomento purtroppo
all’ordine del giorno: nell’ambito di una delle tante manovre finanziarie che
hanno messo in crisi diversi paesi come “El Corralito” in Argentina, la “Bolla
Immobiliare” negli Stati Uniti d’America o le “Participaciones Preferentes” in
Spagna: In un contesto economico nel quale i licenziamenti sono all’ordine del
giorno, un’impiegata di banca, preoccupata nel preservare la sua stabilità
economica, è convocata dal suo direttore per iniziare a vendere Pacchetti
Azionari ad alto rischio. Pian piano metterà a prova i suoi stessi limiti
morali in un mare finanziario disposto a tutto, incluso a trasformare i suoi
pesci in veri e propri squali.
Direttore
artistico: Maria Paola Canepa
Costo: Biglietto Intero:
10 €- Ridotto: 8 € - Tessera nuovi soci 2 €.
Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO per tutti i Kiri iscitti alla pagina facebook di Kirolandia
Informazioni e prenotazioni: 334 1598407
Informazioni e prenotazioni: 334 1598407
Indirizzo: via Amilcare Cucchini, 38 - Roma
Sito di
riferimento centro: www.centroculturaleartemia.it
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"X ACTOR"
XIII FESTIVAL TEATRALE EUROPEO
direzione
artistica di Mariagiovanna Rosati Hansen
ABARICO TEATRO - Roma
dal
22 al 27 febbraio 2018, vari orari
Nel
2005 L’Accademia Teatrale Europea, settore operativo dell’Associazione
Culturale “Istituto Teatrale Europeo”, con il Teatro Abārico, hanno dato vita a
una Festival di rilievo internazionale, che ha visto innumerevoli scambi tra
Compagnie ed Accademie europee, alternando spettacoli e seminari, con un grande
riscontro di pubblico e critica. Il teatro visto come linguaggio universale,
capace di unire mondi e culture diverse sotto il segno dell’arte e della
cultura.
La XIII
edizione del Festival X ACTOR, che avrà luogo presso il Teatro Abārico, nello
storico e pittoresco quartiere San Lorenzo, sotto la propone spettacoli
d’avanguardia di compagnie italiane ed europee e workshop diretti da artisti di
fama internazionale. Saliranno sul palco compagnie italiane, inglesi, tedesche
e polacche, quest’ultima presenza ormai costante della kermesse.
Un
ricco programma che avrà inizio Giovedì 22 Febbraio con DEAR RUTH scritto e
diretto da Valentina Tramontana, per proseguire poi il 23 febbraio con il
workshop “IL CORPO IN SCENA” con la sapiente guida del Maestro Frank Radueg, per
apprendere come un corpo possa diventare un mezzo creativo e di scoperte
continua di mille possibilità nascoste. Dalla Polonia arriva alle ore 18,00: SPID
DEJTING di Przemek Kazusek, regia Grzegorz Mrówczyński; a seguire si torna in Italia
con la pièce PANNICHYS di Helena Hansen, regia di Mariagiovanna Rosati Hansen.
Il 24
febbraio, alle 11,00, è la volta del workshop “MOVIMENTO LIBERO” con Umberto
Bianchi: un attore è creatore della sua interpretazione ed il suo corpo
strumento della sua creazione…quante cose può permettersi di esprimere in
scena? Nel pomeriggio, alle 17,30, una rappresentazione dedicata ai più piccoli
con l’intramontabile “PINOCCHIO”, regia di Caterina Mannello; conclude la
giornata, alle 20,30, una compagnia inglese con “GOETHE + CHRISTIANE” di Joseph
Prestwich. Il 25 Febbraio, sempre alle ore
11,00, si terrà il workshop “METODO HANSEN” con Mariagiovanna Rosati Hansen:
una difficoltà per un attore è quella di dover trovare ogni volta l’intonazione
funzionale alla battuta, il Metodo Hansen, conosciuto ormai in tutto il mondo
occidentale, diventa un aiuto indispensabile; il pomeriggio, alle 17,30, sarà
ancora una volta dedicato ai bambini con “A MEZZANOTTE” di Monica Grant. In
serata, alle 20,30, dalla Germania arriva “DIE MᾹDCHEN”, regia di Frank
RADÜG.
Il 26
febbraio, la mattina, sarà la volta di una “GITA NELLA ROMA ….ALTERNATIVA”, seguito,
nel primo pomeriggio, dal workshop “L’ESPRESSIONE TEATRALE” con Clif Imperato: dall’improvvisazione
aperta a quella guidata per trovare la strada verso la libertà d’espressione
attoriale senza rifugiarsi nella mera re-citazione. In serata, alle 20,30, l’ultimo
spettacolo in programma: “CHIARA E FLAVIO” con la regia di Umberto Bianchi.
Costo: Biglietto intero per ogni
spettacolo: € 10 + € 1 Tessera Associativa - Biglietto per ciascun workshop: € 25 (massimo 10 allievi)
CONVENZIONI: Abbonamento
Festival (Workshops + spettacoli): € 99
+ 1 di tessera anziché € 180 - Abbonamento a tutti gli spettacoli (8
spettacoli pomeridiani e serali): € 55
anziché €80 - Abbonamento a tutti
i workshops: € 60 anziché € 100 - Biglietto per 3 spettacoli a scelta: €
25 anziché € 30 -
Biglietto 3 spettacoli + 3 workshops: € 80
anziché € 105
Informazioni: Tel. 0698932488 – 3485483107
Indirizzo: Via dei Sabelli 116, Roma
Siti di riferimento: www.istitutoteatraleuropeo.it
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ARTE
APRONO I BATTENTI...
"Connessioni
Virtuose"
di TOMMASO PENSA
di TOMMASO PENSA
A cura di Tiziana Todi
GALLERIA VITTORIA - Roma
dal 22 febbraio al 4 marzo, oraio dal lunedì al venerdì,
dalle ore 15 alle ore 19; fuori orario su appuntamento.
Inaugurazione 22
Febbraio alle ore 18.00
A cura di
Tiziana Todi la mostra presenta una collezione di opere inedite presentandosi in
modo organico e una serie di Opere dedicate allo studio delle mani nella
suggestiva cornice della città eterna.
Seppur evolvendosi l’artista ha mantenuto fede al suo legame con lo studio
dell’anatomia presentando opere che portano il visitatore a riflettere su
antiche storie osservate dal punto di vista moderno
Scrive di Tommaso Pensa Tiziana Todi:
Tommaso Pensa, come ogni artista immerso nella propria
epoca, desidera comunicare per esprimere al mondo il proprio punto di
vista, vive l’arte nella ricerca di un linguaggio per raggiungere le sue
finalità.
In questo suo intento
caratterizza la propria pittura filtrando attraverso la
sensibilità e una conoscenza risoluta di sé, l’influsso
proveniente dall’arte del passato e rafforzando la sua cifra
stilistica mediante il linguaggio artistico d’elezione, il
figurativo, che interpreta con grande energia. Pensa,
quindi, attingendo ai ricordi del passato storico, si nutre di
quell’antica traccia e la supera per trasformarla e portarci al
presente rinnovato.
La dimensione umana, la visione umanistica dell’uomo che permea le sue
opere si mescola con l’intima memoria dell’artista, con la
visione privata e individuale come se sulla tela
Pensa creasse un proprio taccuino di
viaggio che, oltre l’immagine, ci accompagna attraverso il
mestiere pittorico in un percorso artistico - spirituale.
Senza compromessi o costrizioni, ci racconta, attraverso le
opere, esperienze trascorse, ricordi lontani legati tra loro
costruendo in realtà una mappa mentale ed un percorso che trascendono la
fisicità che ci presenta con le immagini. L’attenzione si concentra su
frammenti di quotidianità, sul linguaggio del corpo, delle mani, sulla
postura, sul tatto e su tutto ciò che pur essendo prettamente fisico ci tocca
intimamente e vive nella memoria guidandoci nella
nostra evoluzione, continuo
divenire, in dejà-vu ricollegabili alla nostra vita personale e
al tempo stesso umana e universale. Tommaso ci invita a cogliere la ricchezza
fantastica nascosta negli attimi e nei gesti della nostra umanità
quotidiana, il suo interesse trova appiglio in frammenti
vitali trasportati dalla pittura dove i colori sono
gli abitanti e i creatori di atmosfere e ambienti che attraverso gli occhi viaggiano
spediti nello spazio e nel tempo di ciascuno di noi, pur rimanendo
saldi nella memoria del nostro passato. Ogni tonalità corrisponde a
una sensazione e ci racconta una storia vissuta e riformulata nel
presente, creando connessioni virtuose, come in un atlante delle
emozioni controllate che convivono in noi in un’armonia sospesa.
Costo: Ingresso LIBERO
Indirizzo: via Margutta, 103 - Roma
Sito di riferimento: www.galleriavittoria.com
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"Yoga
on My Skin"
Opere di Nicoz Balboa, Genziana Cocco,
Cecilia De Laurentiis, Cecilia Granata, Marta Ierfone, Marta Messina, Roberta Kinney,
Anita Rossi, Maria Grazia Tolino
Mostra collettiva a cura di Rossana Calbi e Giulia Piccioni
In collaborazione con Parione9 Gallery
In collaborazione con Parione9 Gallery
Sheraton Roma Hotel & Conference Center -
Roma
24 e 25 febbraio 2018, vari orari
Yoga on My Skin giunge nella sua sede naturale: The Other Side of the Ink, la convention romana interamente dedicata all’arte del tatuaggio al femminile.
La stabilità dello spirito viene
dall’adolescenza di uno stato luminoso e sereno.*
Yoga on My Skin è un
progetto espositivo nato dalla collaborazione tra le curatrici Rossana Calbi e
Giulia Piccioni e la galleria Parione9. Dopo le esposizioni presso amaneï,
Salina (ME) e Roma, nella galleria capitolina che maggiormente dedica la sua
attenzione all’arte del tatuaggio, Parione9, la mostra al femminile, che espone
la pratica dello yoga, presenta le sue tavole in occasione della convention che
esibisce la maestria femminea delle linee sulla pelle.
Lo
yoga è una scienza sacra. È una scienza, perché poggia le basi su precise
affermazioni rispetto alla natura dell’essere umano e dell’universo, è sacra
perché, oltre a ristabilire l’equilibrio del corpo fisico, essa rappresenta il
percorso interiore dell’individuo per arrivare allo spirito e alla
consapevolezza del suo essere divino.
All’interno
di questo percorso verso noi stessi, incontriamo le asana, le posizioni del
corpo secondo la disciplina yoga. Asana significa postura ed è l’arte di disporre l’intero corpo con un atteggiamento
fisico, mentale e spirituale. La struttura di una singola āsana non si può
cambiare, proprio perché ogni asana di per sé è un’arte. Negli Yoga Sutra, Maharishi Patanjali dice
che, se si effettua l’āsana correttamente, svaniscono le dualità tra corpo e
mente, spirito e anima. lo yogi T.K.V. Desikachar ci spiega che — Mediante lo
yoga, la mente e i sensi diventano lo strumento di comunicazione tra la
coscienza e l’energia, cessando di venire percepiti come dotati di un’esistenza
propria, disordinata e a volte problematica—.*
All’interno
di questo progetto, i chakra (dal sanscrito ruota
o disco), dal primo al sesto,
sono rappresentati da due āsana, scelte secondo una logica di aspetto esteriore
della postura e di rilevanza nella stimolazione del relativo chakra.
Non abbiamo āsana per il settimo, dato che non vi sono posture che
stimolano direttamente questo chakra, invece abbiamo optato per delle posizioni
che lavorano sull’intero sistema.
L’esperienza
dell’insegnante di yoga e psicologa, Giulia Piccioni, si è unita alla sua
passione curatoriale e ha abbracciato l’idea espositiva di Rossana Calbi, che,
grazie al supporto tecnico dello studio d’arte Candeloro, presenta le
quattordici āsana disegnate con riferimenti cromatici e semantici che diventano
pragmatici in un’esposizione che è un’esperienza fisica e mentale.
Opere
di Nicoz Balboa, Genziana Cocco, Cecilia De Laurentiis, Cecilia Granata, Marta
Ierfone, Marta Messina, Roberta Kinney, Anita Rossi, Maria Grazia Tolino
*Yoga Sutra
* T. K. Desikachar, Il
Cuore dello Yoga, pag. 14, Ubaldini Editore, Roma
Ingresso: A
pagamento
Indirizzo: viale
del Pattinaggio, 100 - Roma
Informazioni: parione9@gmail.com - rossanacalbi@gmail.com
Informazioni: parione9@gmail.com - rossanacalbi@gmail.com
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APPENA
INAUGURATE....
JAGO
“HABEMUS HOMINEM”
Il giovane scultore racconta la contemporaneità in rapporto costante con la Storia
Il giovane scultore racconta la contemporaneità in rapporto costante con la Storia
A cura di Maria Teresa Benedetti
Museo Carlo Bilotti - Aranciera
di Villa Borghese - Roma
dal 16 febbraio al 2 aprile 2018, dal martedì a venerdì ore 10.00 - 16.00 (ingresso consentito fino alle 15.30) - sabato e domenica ore 10.00 - 19.00
(ingresso consentito fino alle 18.30)
dal 16 febbraio al 2 aprile 2018, dal martedì a venerdì ore 10.00 - 16.00 (ingresso consentito fino alle 15.30) - sabato e domenica ore 10.00 - 19.00
(ingresso consentito fino alle 18.30)
La mostra del giovane scultore Jago intende
rappresentare il mondo contemporaneo senza dimenticare il rapporto con la Storia.
A cura di Maria Teresa Benedetti, JAGO “HABEMUS HOMINEM” è promossa da Roma
Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai
Beni Culturali. I servizi museali sono a cura di Zètema Progetto Cultura.
Cardine fondamentale delle opere presentate, che vanno
dal 2009 a oggi, due ritratti di Papa Benedetto XVI: il primo iniziato quando
il pontefice era nel pieno delle sue funzioni (sacrali), il secondo che mostra
l’immagine del rappresentante di Dio tornato a essere uomo, Habemus Hominem.
Molte delle opere di questo artista nascono dal
rapporto con la pietra che è scavata creando una mandorla di matrice wildtiana nella
quale si rappresentano immagini riferite allo scorrere dell’esistenza come Memoria di sé, o un diverso feto,
immagine incorrotta di purezza, Sphynx.
Infine la Venere,
antica e nuova, vegliarda e fuori dal tempo, i cui segni di tradizionale
venustà appaiono cancellati nella ricerca di un diverso tipo di bellezza.
Jago nasce nel 1987 a Frosinone, vive e lavora tra
Anagni e Verona. Nel 2011, a soli 24 anni, è selezionato da Vittorio Sgarbi per
partecipare alla 54esima edizione della Biennale di Venezia (Regione Lazio,
Palazzo Venezia, Roma) per poter prender parte alla quale abbandona gli studi
presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone. La sua opera più celebre e
controversa è il busto in marmo di Papa Benedetto XVI, premiato nel 2012 con la
“Medaglia del Pontificato”, poi “spogliato” e trasformato in Habemus
Hominem in seguito alle dimissioni del Pontefice. Con più di
237.000 “followers” attivi sulla sua pagina Facebook e oltre 15.000.000 di visualizzazioni
del documentario dedicatogli da FanPage, Jago condivide la propria arte sui social network in maniera indipendente, per questo motivo da molti è
definito social artist.
Promossa da
Servizi
museali: Zètema Progetto Cultura
Con il
contributo tecnico di Ferrovie dello Stato Italiane
Media partner
: Il Messaggero
SPONSOR MOSTRA
ANTOLINI LUIGI ITALY spa, GAV SISTEMI srl, OPEN
DATA srl, DREMEL-BOSCH, GA ENERGY MONTRASIO ARTE, FERALHORSES
Costo: Ingresso
LIBERO
Informazioni: 060608
(tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
Indirizzo: viale
Fiorello La Guardia 6 - Roma
Sito di riferimento: www.museocarlobilotti.it
- www.museiincomuneroma.it
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PROSEGUONO...
"MAGNUM
MANIFESTO"
Guardare il mondo e raccontarlo in
fotografia
a cura di Clément Chéroux
I 70 anni della Magnum Photos
Museo
dell’Ara Pacis - Roma
dal 7 febbraio al
3 giugno 2018 - Tutti i giorni ore 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora
prima). Chiuso 1 maggio
Le celebri immagini e gli storici reportagedella più grande
agenzia fotogiornalistica internazionale
Arriva a Roma, nella sua prima tappa europea e unica italiana, la
mostra Magnum Manifesto.
L’esposizione, promossa da Roma Capitale, Assessorato
alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali,
proposta da Contrasto e Magnum Photos 70 e
organizzata in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, ha
cominciato il suo tour globale nel giugno 2017 all’International Center for
Photography di New York. L’intento è quello di celebrare il settantesimo
anniversario della più grande agenzia fotogiornalistica del mondo, Magnum
Photos, creata da Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, George Rodger e David
Seymour nell’aprile del 1947. Da quel giorno, la Magnum Photos è
diventata un riferimento nel tempo sempre più importante per la
documentazione e per il fotogiornalismo. Gli autori di Magnum hanno documentato
guerre, testimoniato le tensioni sociali, interpretato il nostro tempo,
ritratto tanto le persone comuni quanto i grandi della terra, preconizzato i
nuovi drammi del futuro.
La mostra raccoglie parte del lavoro realizzato in tutti questi
anni e getta uno sguardo nuovo e approfondito sulla storia e sull’archivio
dell’Agenzia.
Le immagini celebri e i grandi reportage dei suoi autori
permettono di comprendere in che modo e per quale motivo Magnum sia diventata diversa,
unica e leggendaria. Dal reportage sui lavoratori immigrati negli USA,
realizzato da Eve Arnold negli anni Cinquanta, ai ritratti di “famiglia”,
teneri e intimi, di Elliott Erwitt; dalle celebri immagini degli zingari di
Josef Koudelka, fino alla toccante serie realizzata nel 1968 da Paul Fusco sul
"Funeral Train", il treno che trasportò la salma di Robert Kennedy
nel suo ultimo viaggio verso il cimitero di Arlington, attraversando un’America
sconvolta e dolente. E ancora, le serie più recenti dei nuovi autori di Magnum:
dalla “Spagna Occulta” di Cristina Garcia Rodero, alle osservazioni
antropologiche, sotto forma di fotografie, realizzate nel mondo da Martin Parr;
dalla cruda attualità del Sud America documentato da Jérôme Sessini,
fino al Mar Mediterraneo, tenebroso e incerto nelle notti dei migranti,
fotografato da Paolo Pellegrin.
Il curatore, Clément Chéroux –
direttore della fotografia al MoMA di San Francisco e già curatore della grande
retrospettiva dedicata a Cartier-Bresson realizzata dal Centre Pompidou e
ospitata a Roma proprio al Museo dell’Ara Pacis – ha selezionato una
serie di documenti rari e inediti, immagini di grande valore
storico e nuove realizzazioni, per illustrare come Magnum Photos debba la sua
eccellenza alla capacità dei fotografi di fondere arte e giornalismo, creazione
personale e testimonianza del reale, verificando come il “fattore Magnum”
continui a esistere e a rinnovare continuamente il proprio stile.
Il percorso espositivo è suddiviso in tre sezioni: la
prima scruta l’archivio di Magnum attraverso una lente umanista e si concentra
sugli ideali di libertà, uguaglianza, partecipazione e universalismo che
emersero dopo la seconda guerra mondiale; la seconda mostra la
frammentazione del mondo tra gli anni Settanta e Novanta del
Novecento, con uno sguardo particolare rivolto alle minoranze e agli
esclusi; la terza, infine, segue le diverse forme espressive grazie alle quali
i fotografi Magnum hanno colto i mutamenti del mondo e i
pericoli che lo minacciano.
Oltre a raccogliere i progetti individuali e collettivi realizzati
nel corso degli anni, la mostra presenta anche proiezioni, copertine di
riviste, articoli di giornali, libri realizzati nel corso del tempo,
mostrando il contesto originale in cui molte delle fotografie sono state
concepite.
La mostra è accompagnata da un libro edito da Contrasto.
Costi: Biglietto solo mostra: 11€ intero; 9€
ridotto + prevendita € 1 Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione
vigente
Informazioni: 060608
Indirizzo: Lungotevere in Augusta - Roma
Sito: www.arapacis.it
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"GEORGES DE CANINO – LA NOTTE È
SCURA"
Collage contro il terrore 1978-1983
a cura di Bianca Cimiotta Lami e Simone
Aleandri
CASA DELLA
MEMORIA E DELLA STORIA - Roma
dal 23 gennaio al 28 febbraio 2018 - Dal lunedì al venerdì, 9.30 - 20.00
Inaugurazione - lunedì 22 gennaio 2017 ore 17.30
L'evento è patrocinato da: Regione Lazio, Assessorato alla cultura
della Regione Lazio, Comunità Ebraica di Roma, Assessorato alla cultura della
Comunità Ebraica di Roma, Centro di Cultura Ebraica, UCEI - Unione
delle Comunità ebraiche Italiane, Fondazione Museo della Shoah, A.N.F.I.M.
(Associazione Nazionale fra le Famiglie Italiane dei Martiri caduti per la
Libertà della Patria), A.N.E.D. (Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi
Nazisti), A.N.E.I. (Associazione Nazionale Ex Internati), Centro Internazionale
"Antinoo per l'Arte", UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane)
Philippe Soupault ha scritto di lui:
"Quand on rencontre les création de
Georges de Canino on éprouve un certain vertige.
C'est que le créature ne craint pas les audaces et d'abord
la poursuite de l'inconnu".
«Quando si incontrano le creazioni di Georges de Canino, si prova
una certa vertigine.
È un creatore che non teme le audacie e avanti tutto la corsa
verso l'ignoto».
Le opere in mostra di Georges de Canino sono una silloge
di circa quaranta lavori su carta di grande formato realizzati con interventi
pittorici su basi cartacee assemblate attraverso collages di
fotografie e documenti di riviste originali di propaganda fascista.
Una mostra che vuole attraverso lo strumento dell’Arte
affrontare il sentimento dell’orrore al tempo delle Leggi Razziali, di cui
quest’anno cadono gli 80 anni.
Un manifesto dell’orrore e dell’ironia dell’orrore, un campo
d’indagine e di memoria dove l’artista, sensibile ai temi dell’olocaustosi si
confronta, portando lo spettatore a non sottrarsi alla ferita della storia.
Una mostra fortemente espressiva per il suo linguaggio simbolico,
prepotente e crudo composto da segni, parole, motti, frecce e linee
dinamiche che incombono con potenza cromatica su pallide adunate oceaniche di
uomini in camicia nera, nelle immagini dei rotocalchi di propaganda
fascista al tempo della promulgazione delle leggi razziali in
Italia. (1938-2018).
Le opere di Georges de Canino formano un corpus unico
e coerente, e sono state realizzate in due momenti cronologicamente distinti.
Il primo negli anni 1978 e 1979 in reazione al terrorismo, di
tutte le matrici, attivo nell'Italia degli anni di piombo ed il secondo nel
1983, in seguito all'attentato alla Sinagoga di Roma, di matrice arabo
palestinese, in cui perse la vita il piccolo Stefano Gaj Taché: una silloge di
circa quaranta lavori su carta di grande formato realizzati con interventi
pittorici collages di fotografie e documenti di riviste
originali della propaganda fascista.
Una produzione che l'artista realizzò negli anni 1978, 1979 e 1983
sul tema della resistenza, dell'antifascismo (di ogni colore) e sul totale
rifiuto del terrorismo.
Interventi pittorici su supporti cartacei trattati con collages di
documenti e fotografie d'epoca originali, opere, fortemente contemporanee, che
hanno evidenti analogie con il linguaggio - parolibere, collage, scrittura
automatica - che le Avanguardie storiche europee, soprattutto Dadaismo,
Surrealismo e Futurismo, sperimentarono nel loro percorso di rottura con le
tradizioni ottocentesche nei primi decenni del novecento. Un teatro
rappresentato e scritto da segni, parole, motti, frecce e linee dinamiche che
incombono con potenza cromatica su pallide adunate oceaniche e uomini in
camicia nera nelle immagini dei rotocalchi di propaganda fascista che
richiamano ad ottanta anni fa, al tempo della promulgazione delle
leggi razziali in Italia (1938).
Saranno esposti, inoltre, cinque studi preparatori delle due
grandi tele in esposizione permanente presso il Museo delle Fosse Ardeatine a
Roma, che l'artista dedicò alla memoria delle ventisei vittime adolescenti
trucidate nella strage.
L'artista ebbe la fortuna ed il merito di conoscere e frequentare
i massimi esponenti del novecento italiano e francese, amici come Elica e Luce
Balla, Edita Broglio, Arnaldo Ginna, Philippe Soupoult, Jacques
Baron, Sandro Penna, André Pieyre de Mandiargues, Giorgio Vigolo, Primo Conti,
e questo gli consentì di fruire di opere e documenti straordinari (disegni,
dipinti, parolibere, taccuini, album, corrispondenze) che l'artista, ebbe
l'intelligenza e la lungimiranza di elaborare all'interno del suo percorso di
sperimentazione individuale, originale e mai datato nel pieno delle avanguardie
storiche.
La mostra, a cura della F.I.A.P. Federazione Italiana Associazioni
Partigiane, è promossa da Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale -
Dipartimento Attività Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
Introduzione alla mostra:
Ruth Dureghello - Presidente
della Comunità Ebraica Roma,
Rav Riccardo Shmuel Di Segni –
Rabbino Capo di Roma,
Mario Venezia - Presidente Fondazione
Museo Shoah,
Ruben Della Rocca vice
Presidente della Comunità Ebraica Roma,
Giorgia Calò - Assessore
Cultura della Comunità Ebraica Roma,
Lauro Rossi Amico e Storico,
Antonella Amendola Giornalista Critica
d’Arte,
Francesco Parisi Storico dell’Arte,
Costo: //
Indirizzo: via San Francesco di Sales, 5 - Roma
Informazioni: 060608 – 06.6876543
Sito di riferimento: www.comune.roma.it/cultura
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ERRANCIA Y FOTOGRAFÍA.
Il mondo ispanico di Jesse A. Fernández
INSTITUTO
CERVANTES - Sala
Dalí - Roma
dal 18 gennaio al 3 marzo 2018 dal
mercoledì al sabato dalle 16.00 alle 20.00
INAUGURAZIONE Giovedì 18 gennaio alle
ore 18.30
L’esposizione, prima italiana, raccoglie 135 istantanee di
uno dei maggiori ritrattisti di intellettuali e artisti del 900, attraverso le
immagini che ha catturato con la sua macchina fotografica in oltre
trent’anni di «vagabondaggio ispanico», tra il 1952 e il 1986. Al
vernissage interverranno France Mazin Fernández, vedova del
fotografo cubano, Fernando Castillo, curatore della mostra e Juan
Carlos Reche, direttore dell’Instituto Cervantes di Roma.
Venerdì 19 gennaio, invece, sempre nella sala di piazza
Navona alle 18.30, si terrà un incontro/conferenza moderato dallo stesso
Castillo e organizzato in collaborazione con IED - Istituto Europeo di
Design, dedicato alla figura e alla vita dell’artista cubano, che oltre alla
fotografia ha lavorato anche nel campo della pittura, della scultura e del
disegno. Interverranno i professori di IED Roma, Giancarlo
Possemato e Daria Scolamacchia.
Jesse A. Fernández, non è stato solo uno dei più influenti
fotografi latinoamericani. È stato un uomo, un grande artista, fedele ai
principi che hanno guidato la sua vita e il suo percorso artistico tra
fotografia e pittura e che ha vissuto il distacco come condizione essenziale
per la libertà e la libertà come condizione per la sua creazione artistica.
Nato a Cuba, figlio di genitori asturiani, Jesús Antonio Fernández
Martínez (L'Avana, 1925 - Parigi, 1986) ha condotto una vita itinerante
testimoniata dai volti e dai mondi che ha ritratto nei suoi scatti. La mostra,
infatti, è organizzata in nove sezioni che raccontano la sua permanenza in
altrettanti luoghi simbolo della sua
vista: Colombia,Guatemala, Messico, New
York, L'Avana, Porto Rico, Madrid, Parigi e Palermo.
“Errancia y fotografía. Il mondo ispanico di Jesse A. Fernández”
permette di conoscere la prolifica galleria di ritratti che il fotografo e
pittore cubano ha realizzato con importanti protagonisti della seconda metà del
XX secolo. Tra questi, Guillermo Cabrera Infante (suo grande
amico), Severo Sarduy, Vargas Llosa, Borges, Octavio
Paz, Gabriel Garcia Màrquez, Cortázar, Carlos
Fuentes, Lezama Lima, Alfonso Reyes, Wifredo Lam, Roa
Bastos, Rulfo, Onetti, Carpentier. Senza dimenticare le più
importanti figure della cultura e dell’arte
spagnola: Dalí, Miró, José Bergamín, Antonio
Saura, Chillida, Tàpies, Buñuel, Max Aub, Juan
Goytisolo, Delibes, Alberti, Cela, Buero Vallejo, Pau
Casals o Carmen Amaya. Molte delle fotografie esposte sono famose e
iconiche, altri scatti, invece, sono meno noti o addirittura inediti. A
completare l’esposizione, anche una dozzina di documenti e pubblicazioni e il
cortometraggio, "PM" di Sabá Cabrera Infante e Orlando
Jiménez Leal.
La mostra è stata inaugurata in Spagna (lo scorso ottobre a
Madrid) e nel corso del biennio 2018/2019 verrà esposta anche a Parigi, New
York, Chicago, Palermo, Francoforte e Berlino.
Costo: Ingresso LIBERO
Per ulteriori informazioni: tel.
066861871 - cenrom@cervantes.es.
INDIRIZZO: piazza Navona, 91 - Roma
Facebook di riferimento: www.facebook.com/InstitutoCervantesRoma
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"IL TESORO DI ANTICHITÀ.
WINCKELMANN E IL MUSEO CAPITOLINO NELLA
ROMA DEL SETTECENTO"
a cura di Eloisa Dodero e Claudio Parisi Presicce
MUSEI CAPITOLINI - Sale Espositive di
Palazzo Caffarelli, le Stanze Terrene di Sinistra del Palazzo Nuovo e le Sale
del Palazzo Nuovo - Roma
7 dicembre 2017 – 22 aprile 2018 - Orario: tutti i giorni 9.30 –
19.30
Una mostra per celebrare gli anniversari della nascita e della
morte
del fondatore dell’archeologia moderna, Johann Joachim Winckelmann
(1717-1768)
“Vivo come un artista e come tale sono accolto nei luoghi dove
ai giovani è permesso di studiare, come nel Campidoglio. Qui è il Tesoro delle
antichità di Roma e qui ci si può trattenere in tutta libertà dalla mattina
alla sera”. È il 7 dicembre del 1755 ed è con queste parole che Johann
Joachim Winckelmann, giunto a Roma da appena tre settimane grazie a una borsa
di studio conferita dal principe Elettore di Sassonia, descrive a un amico la
sua prima visita al Museo Capitolino, il primo museo pubblico d’Europa, luogo
in cui il vitale rapporto con l’Antico può essere coltivato in assoluta
libertà, “von Morgen bis in den Abend” (dalla mattina alla sera).
Nei tredici anni successivi, fino alla tragica morte avvenuta a
Trieste l’8 giugno del 1768, Winckelmann, nato a Stendal il 9 dicembre del 1717
in una famiglia molto modesta, definisce i contenuti fondamentali del
Neoclassicismo tardo-settecentesco e getta le basi teoriche dell’archeologia
moderna, dando vita a un raffinato sistema di valutazione cronologica e
stilistica delle opere antiche fondato sull’osservazione diretta dei manufatti
e l’attenta lettura delle fonti letterarie. “Novello Colombo”, “scopritore
di una terra a lungo presagita, menzionata e discussa, e lo si può ben dire, un
tempo conosciuta e poi nuovamente perduta”. Così Johann Wolfgang Goethe
esprime l’impatto rivoluzionario dell’opera di Winckelmann, e in particolare della Storia
dell’Arte nell’Antichità pubblicata a Dresda nel 1764.
La mostra “Il Tesoro di Antichità. Winckelmann e il Museo
Capitolino nella Roma del Settecento”, ai Musei Capitolini dal 7
dicembre 2017 al 22 aprile 2018, intende celebrare gli importanti
anniversari winckelmanniani del 2017 (300 anni dalla nascita) e del 2018 (250
anni dalla morte) e si inserisce nel contesto delle manifestazioni europee
coordinate dalla Winckelmann Gesellschaft di Stendal, dall’Istituto
Archeologico Germanico di Roma e dai Musei Vaticani.
Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla
Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e a
cura di Eloisa Dodero e Claudio Parisi Presicce, con l’organizzazione di Zètema
Progetto Cultura, la mostra ha una duplice finalità: la prima, offrire ai
visitatori il racconto degli anni cruciali che hanno portato, nel dicembre del
1733, all’istituzione del Museo Capitolino, il primo museo pubblico d’Europa,
destinato non solo alla conservazione ma anche alla promozione della “magnificenza
e splendor di Roma”; la seconda, presentare le sculture capitoline sotto
una luce diversa, ovvero attraverso le intuizioni, spesso geniali, del grande
Winckelmann.
Arricchita da una selezione di 124 opere, il Tesoro di
Antichità si sviluppa in tre sedi diverse nell’ottica di una “mostra
diffusa”: le Sale Espositive di Palazzo Caffarelli, le Stanze Terrene di
Sinistra del Palazzo Nuovo e le Sale del Palazzo Nuovo.
Catalogo: Gangemi Editore
Costi: Intero 15 € biglietto
integrato Mostra + Museo (comprensivo della tassa del turismo per i non
residenti a Roma) - Ridotto 13 € biglietto integrato Mostra + Museo
(comprensivo della tassa del turismo per i non residenti a Roma) - Gratuito per
le categorie previste dalla tariffazione vigente
Informazioni: 060608
Indirizzo: piazza del Campidoglio - Roma
Sito: www.museicapitolini.org
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"TRAIANO Costruire l’Impero, creare l’Europa"
ideata da Claudio Parisi Presicce
a cura di Marina Milella, Simone Pastor e
Lucrezia Ungaro
L’optimus princeps che portò l’impero romano alla sua
massima estensione celebrato a 1900 anni dalla morte ai Mercati di Traiano
MERCATI DI
TRAIANO MUSEO DEI FORI IMPERIALI - Roma
dal 29 novembre 2017 al 16 settembre 2018.
Orario: tutti i giorni 9.30 - 19.30_ 24 e 31 dicembre ore 9.30-14.00
- Giorni di chiusura: 1 Gennaio, 1 Maggio, 25 dicembre
L’esposizione è promossa e prodotta da Roma Capitale,
Assessorato alla Crescita Culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni
Culturali di Roma, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
Cosa significa costruire un Impero? E in che relazione sta
l’Impero Romano con l’Europa attuale?
Politica, economia, welfare, conquiste militari ottenute senza
esclusione di colpi; inclusione di popolazioni diverse sotto un unico Stato che
governa con leggi che ancora oggi sono alla base della giurisprudenza moderna;
la buona amministrazione, influenzata anche da donne capaci, “first ladies”
autorevoli; campagne di comunicazione e capacità di persuasione per ottenere il
consenso popolare attraverso opere di pubblica utilità, “magnificentia publica”
e lusso privato, ma discreto.
Non è la trama di una fiction, né il programma di qualche
politico, ma la traccia della mostra Traiano. Costruire l’Impero,
creare l’Europa, ideata da Claudio Parisi Presicce e a cura di
Marina Milella, Simone Pastor e Lucrezia Ungaro per celebrare la ricorrenza
dei 1900 anni dalla morte dell’imperatore che ha portato l’Impero alla sua
massima espansione.
I reperti archeologici provengono da musei della Sovrintendenza
Capitolina (Musei Capitolini, Centrale
Montemartini, Museo della Civiltà Romana, Museo di Roma a Palazzo Braschi,
Antiquarium del Celio, Teatro di Marcello), da molti musei e spazi
archeologici italiani (Museo Nazionale Romano presso le Terme
di Diocleziano e presso Palazzo Massimo, Museo
Ostiense a Ostia Antica, Antiquarium della Villa dei Volusii a Lucus Feroniae,
Antiquarium di Villa Adriana a Tivoli, Antiquarium Comunale "Villa di
Traiano” di Arcinazzo Romano; Museo Correale di Terranova a Sorrento) e alcuni
importanti musei stranieri (Musei Vaticani; Pergamon
Museum a Berlino; Museum het Valkhof di Nijmegen; Museo Nazionale di Storia
della Romania, Bucarest; Museo Nazionale di Arte romana di Merida, Gliptoteca
di Monaco di Baviera).
Ancora, è ospitata presso la via Biberatica anche “Columna
mutãtio – LA SPIRALE”, un’installazione monumentale di arte
contemporanea, ideata dall’artista Luminiţa Țăranu, che racconta
la “mutazione” di significato della Colonna di
Traiano nel volgersi della storia.
Il messaggio che l’artista, romena di nascita e italiana di
adozione, intende trasmettere, è la “mutazione” di significato che
avviene nel volgersi della storia: nata per celebrare la conquista della Dacia da parte dei Romani, la Colonna Traiana è
diventata nel tempo il simbolo dell’inscindibile legame storico tra l’Italia e
la Romania; se nel passato evocava le due guerre portate dall’Imperatore contro
Decebalo, il Re dei Daci, oggi il capolavoro romano è anche testimonianza
visiva dell’origine del popolo romeno.
Esempio di come la ricerca contemporanea interagisce con
l’archeologia e con la memoria, l’installazione che l’artista propone al
pubblico intende rinforzare il filo connettivo tra l’antico e il contemporaneo.
L’opera, infatti, ha un’impostazione orizzontale come allusione al reperto
archeologico quale oggetto musealizzato, metafora del concetto secondo il quale
la storia scorre in orizzontale.
Dopo la mostra a Roma, l’installazione “Columna mutãtio –
LA SPIRALE” sarà esposta in uno dei prestigiosi musei di Bucarest, in occasione
alla festa del centenario dell’Unità Nazionale della Romania, nell’autunno del
2018.
TRAIANO, imperatore costruttore
La mostra sarà caratterizzata dal racconto della vita
“eccezionale” di un uomo “ordinario”, significativamente racchiusa in un
“titolo” coniato per lui, optimus princeps, ovvero il migliore
tra gli imperatori. Colui che seppe riportare gioia tra i romani! come
ricordato dallo storico Plinio il Giovane, suo contemporaneo Traiano ci
ha ordinato di essere felici e noi lo saremo.
Ma cos’ha fatto di così diverso e innovativo Traiano per meritare
un tale consenso incondizionato dall’esercito, dal senato e soprattutto dalle
più disparate popolazioni dell’Impero?
Primo imperatore non romano di nascita bensì ispanico, non appartenente ad alcuna dinastia imperiale, ma di ottima
famiglia – Ulpia – Marco Ulpio Traiano segue le orme del padre
naturale e percorre velocemente i gradi della carriera militare, dimostrando
doti di stratega e combattente sul campo a fianco dei suoi uomini, dei quali
guadagna così il consenso e la fedeltà assolute. Non solo per questo l’imperatore
Nerva lo “adotta” come successore, ma anche perché ne percepisce la capacità di
affrontare anche i temi spinosi delle riforme sociali ed economiche di cui
l’Impero ha urgente bisogno: lo nomina mentre lui si trova in Germania, lontano
dalla capitale che non ha mai visitato.
Una mostra immersiva grazie alle nuove tecnologie e allo storytelling,
protagonisti anch’essi dell’allestimento e dei contenuti. I visitatori si
troveranno immersi nel mondo di Traiano. L’ imperatore, o meglio il suo
fantasma, impersonato da un attore, introdurrà alla vita dell’optimus princeps.
Profumi, petali e il rumore della folla daranno al visitatore le stesse
sensazioni che il popolo di Roma provava durante un trionfo; stele di soldati
si animeranno per mostrare gli affanni del vivere e del morire dei legionari
impegnati nelle guerre di conquista di Traiano; si ascolteranno la descrizione
dei nemici di Roma, i barbari - antagonisti prima, protagonisti poi delle sorti
dell’impero - e le voci delle donne della famiglia reale, impegnate nel sociale
e imprenditrici. E, ancora, grazie alla realtà aumentata e a video immersivi
rivivranno i monumenti traianei e il fuoco delle fiamme da cui Traiano venne
salvato per intercessione di Gregorio Magno.
La mostra si avvarrà anche delle installazioni multimediali e
interattive che sono state realizzate grazie alle collaborazioni che la
Sovrintendenza Capitolina ha attivato, a scopi di ricerca, studio e
divulgazione con la Duke University, Department of Classical Studies,
Dig@Lab, con il coordinamento scientifico di M. Forte, la Real
Academia de Bellas Artes de San Fernando (Madrid, Spagna), Laboratorio
de Humanidades Digitales con il coordinamento di J. M. Luzon,
la Divisione ICT del Dipartimento di Tecnologie Energetiche dell’ENEA nell’ambito
del progetto CO.B.R.A. (COnservazione
dei Beni culturali, con
l’applicazione di Radiazioni
e di tecnologie Abilitanti), responsabile A. Quintiliani.
Catalogo: De Luca
Editori d’Arte
Costo: Biglietto
integrato Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali + Mostra per i non
residenti a Roma: 15 € intero; 13 € ridotto - per i residenti a Roma: 13
€ intero; 11 € ridotto - Biglietto ridottissimo 2 €
Indirizzo: Via Quattro Novembre 94 - 00187 Roma
Informazioni: Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)
Indirizzo: Via Quattro Novembre 94 - 00187 Roma
Informazioni: Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)
Sito di riferimento: www.mercatiditraiano.it
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"ARTISTI ALL’OPERA"
Il Teatro dell’Opera di Roma sulla frontiera dell’arte da
Picasso a Kentridge1880-2017
Una mostra celebra che il rapporto
del Teatro dell’Opera con i più grandi artisti del Novecento
MUSEO DI ROMA
- PALAZZO BRASCHI - Roma
dal 17 novembre 2017 all' 11 marzo 2018 - vari orari
“OPERA IN MOSTRA”
7 concerti con visita guidata all’esposizione Artisti all’Opera
Museo di Roma a Palazzo Braschi i nuovi talenti di “Fabbrica YAP II edizione 2018/2019” del Teatro dell’Opera di Roma si esibiranno in sette concerti con celebri arie da opere di Verdi, Leoncavallo, Mascagni e autori francesi, abbinati ad altrettante visite guidate alla mostra “Artisti all’Opera. Il Teatro dell’Opera di Roma sulla frontiera dell’arte. Da Picasso a Kentridge (1880-2017)” che, in corso presso il Museo fino all’11 marzo, sta registrando un notevole successo di pubblico.
L’iniziativa, in calendario ogni settimana fino al 9 marzo, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
L’evento, con ingresso previo acquisto del biglietto d’ingresso alla mostra, avrà inizio alle ore 17.30 con la visita guidata all’esposizione a cura diFrancesco Reggiani (responsabile Archivio storico del Teatro dell’Opera di Roma), cui seguirà alle ore 18.15 il concerto di “Fabrica” nel Salone d’Onore.
Alla visita guidata potranno partecipare massimo 50 persone, con prenotazione allo 060608. La partecipazione al concerto sarà consentita fino al riempimento della sala.
Il calendario degli appuntamenti, tutti con inizio alle ore 17.30:
Rigoletto, venerdì 2 e 9 febbraio; Tutto Verdi, sabato 17 febbraio; Vive La France, sabato 24 febbraio; Tutto Verdi venerdì 2 marzo; Cavalleria Rusticana e Pagliacci, venerdì 9 marzo.
Con le esibizioni dei talenti di “Fabbrica YAP II edizione 2018/2019” prende vita così un’altra iniziativa che avvicina il Teatro dell’Opera alla città, con l’obiettivo di favorire la trasmissione di sapere e la promozione di nuovi talenti italiani e stranieri, e dare loro la possibilità di inserirsi nel campo dell’opera lirica.
Il teatro come universo di artisti: musicisti, compositori,
registi, pittori e artisti figurativi, costumisti, stilisti. Il Teatro
dell’Opera di Roma si racconta attraverso l’infinita bellezza dei suoi
allestimenti, figli del lavoro intrecciato di alcune tra le più grandi figure
dell’arte del Novecento: da Pablo Picasso a Renato Guttuso, da Giorgio de
Chirico ad Afro, da Alberto Burri a Giacomo Manzù, da Mario Ceroli ad Arnaldo
Pomodoro fino ad arrivare a William Kentridge.
Artisti all’Opera è, infatti, il titolo della nuova mostra ospitata al Museo di Roma a Palazzo Braschi in Piazza Navona, nel cuore della Roma rinascimentale e barocca, e che attraverserà una storia lunga oltre un secolo, iniziata a fine Ottocento con la prima di Cavalleria rusticana.
Artisti all’Opera è, infatti, il titolo della nuova mostra ospitata al Museo di Roma a Palazzo Braschi in Piazza Navona, nel cuore della Roma rinascimentale e barocca, e che attraverserà una storia lunga oltre un secolo, iniziata a fine Ottocento con la prima di Cavalleria rusticana.
Sarà raccontata la storia di un Teatro, l’Opera di Roma, che ha
sempre camminato sul filo rosso di un rapporto cercato e trovato con l’arte
figurativa, portando quindi alla vista dello spettatore scene e costumi nati
dal genio di grandi artisti, così come piccoli capolavori inusuali, bozzetti,
figurini (ovvero i disegni dei singoli personaggi), maquette (i
modellini delle scenografie), fino a pezzi di inestimabile valore, come il
sipario lungo 15 metri dipinto da de Chirico per un Otello rossiniano.
Ma Artisti all’Opera. Il Teatro dell’Opera di Roma sulla
frontiera dell’arte non sarà una “semplice” galleria di meraviglie
d’arte scenica, sarà anche un percorso che il visitatore/spettatore vivrà lungo
la storia del Teatro dell’Opera di Roma, seguendo le suggestioni dei grandi
titoli del nostro teatro lirico – ma scoprendo anche perle “minori” che sono
sfuggite alle consuetudini del repertorio – e spiando il lavoro
delle maestranze, ricreato attraverso un sapiente gioco d’allestimento, così da
ribaltare la normale prospettiva.
Grazie alle collezioni dell’Archivio del Teatro dell’Opera – in
cui si conservano più di 60mila costumi e 11mila bozzetti e figurini – alle
proiezioni e ai filmati d’archivio dell’Istituto Luce il
visitatore/spettatore entrerà nel teatro ritrovandosi dietro
le quinte del palcoscenico per ammirare da vicino tutto ciò che
d’abitudine vede da lontano, dalla platea.
L’esposizione è promossa da Roma Capitale, Assessorato
alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e
dalla Fondazione Teatro dell’Opera di Roma in collaborazione
con la Fondazione Cineteca di Bologna. Si ringrazia l’Istituto
Luce e la collaborazione di SIAE.
La mostra è a cura di Gian Luca Farinelli con Antonio
Bigini e Rosaria Gioia, con la curatela
storico-scientifica di Francesco Reggiani e Alessandra Malusardi
dell’Archivio Storico e la collaborazione di Anna
Biagiotti della Sartoria della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma.
Organizzazione Zètema Progetto Cultura. Catalogo Electa.
Costi: Biglietto Intero 9 € ;
ridotto 7 €. Per altre riduzioni visita sito.
Indirizzo: piazza San Pantaleo, 10 - Roma
Informazioni: 060608 tutti i giorni 9.00-19.00
Sito di riferimento: www.museodiroma.it
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"MONET"
a cura di Marianne Mathieu
Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento
italiano, promossa dall’Assessorato alla Crescita
culturale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, con
il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del
Turismo (MiBACT) e della Regione Lazio, la grande
retrospettiva è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisiain
collaborazione con il Musée Marmottan Monet, Paris.
COMPLESSO DEL VITTORIANO ALA
BRASINI - Roma
sino al 3 giugno 2018, dal lunedì al giovedì 9.30
- 19.30_venerdì e sabato 9.30 - 22.00_domenica 9.30 - 20.30
A GRANDE
RICHIESTA, DOPO AVER SUPERATO I 200.000 VISITATORI, LA MOSTRA
DEDICATA A CLAUDE MONET PROROGA FINO AL 3 GIUGNO 2018 LA MOSTRA
In mostra circa 60 opere, le più care all’artista e che lo stesso Monet conservava nella sua ultima, amatissima dimora di Giverny: prestiti eccezionali tutti provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi che nel 2014 ha festeggiato gli 80 anni di vita e che raccoglie il nucleo più importante e numeroso delle opere del grandissimo artista francese, grazie alle donazioni dei collezionisti dell’epoca e del figlio Michel.
L’inquietante modernità dei salici piangenti, del viale delle rose e del ponticello giapponese ma anche le monumentali ninfee e glicini, i colori evanescenti e sfumati, la campagna francese e la natura in ogni sua fase: tra i capolavori in mostra Ritratto di Michel Monet neonato (1878-79), Ninfee (1916-1919), Le Rose (1925-1926), Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905).
Monet - curata da Marianne Mathieu, storico dell’arte e vice-direttore del museo Marmottan, incaricata della Collezione Monet - dà conto dell’intero percorso artistico del maestro impressionista a partire dai primissimi lavori, le celebri caricature della fine degli anni 50 dell’800 con cui guadagnò i primi soldi e divenne quasi un personaggio nella sua città natale, Le Havre, passando per i paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville, e delle sue tante dimore, inclusa una parentesi in Liguria testimoniata in mostra dal dipinto del castello di Dolceacqua.
Protagonisti anche i ritratti dei figli e le celeberrime tele dedicate ai fiori del suo giardino - costruito sapientemente negli anni al punto che ebbe a dire che se non avesse fatto il pittore sarebbe stato giardiniere e che senza i fiori non avrebbe dipinto -, fino alla modernissima resa dei salici piangenti, del viale delle rose o del ponticello giapponese, e poi alle monumentali Ninfee, che deflagrano nel pulviscolo violetto e nella nebbia radiosa.
L'iniziativa è promossa da Generali Italia - sponsor della mostra - tramite il programma Valore Cultura, che ha l'obiettivo di avvicinare famiglie, giovani, clienti e dipendenti al mondo dell’arte, attraverso l’accesso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi ed attività di divulgazione artistico-culturale.
La mostra vede come special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia, colore ufficiale Giotto brand icona di F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis ed Affini e media partner Radio Dimensione Suono.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Le audioguide della mostra sono offerte da Generali Italia.
Il catalogo è edito da Arthemisia Books.
In mostra circa 60 opere, le più care all’artista e che lo stesso Monet conservava nella sua ultima, amatissima dimora di Giverny: prestiti eccezionali tutti provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi che nel 2014 ha festeggiato gli 80 anni di vita e che raccoglie il nucleo più importante e numeroso delle opere del grandissimo artista francese, grazie alle donazioni dei collezionisti dell’epoca e del figlio Michel.
L’inquietante modernità dei salici piangenti, del viale delle rose e del ponticello giapponese ma anche le monumentali ninfee e glicini, i colori evanescenti e sfumati, la campagna francese e la natura in ogni sua fase: tra i capolavori in mostra Ritratto di Michel Monet neonato (1878-79), Ninfee (1916-1919), Le Rose (1925-1926), Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905).
Monet - curata da Marianne Mathieu, storico dell’arte e vice-direttore del museo Marmottan, incaricata della Collezione Monet - dà conto dell’intero percorso artistico del maestro impressionista a partire dai primissimi lavori, le celebri caricature della fine degli anni 50 dell’800 con cui guadagnò i primi soldi e divenne quasi un personaggio nella sua città natale, Le Havre, passando per i paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville, e delle sue tante dimore, inclusa una parentesi in Liguria testimoniata in mostra dal dipinto del castello di Dolceacqua.
Protagonisti anche i ritratti dei figli e le celeberrime tele dedicate ai fiori del suo giardino - costruito sapientemente negli anni al punto che ebbe a dire che se non avesse fatto il pittore sarebbe stato giardiniere e che senza i fiori non avrebbe dipinto -, fino alla modernissima resa dei salici piangenti, del viale delle rose o del ponticello giapponese, e poi alle monumentali Ninfee, che deflagrano nel pulviscolo violetto e nella nebbia radiosa.
L'iniziativa è promossa da Generali Italia - sponsor della mostra - tramite il programma Valore Cultura, che ha l'obiettivo di avvicinare famiglie, giovani, clienti e dipendenti al mondo dell’arte, attraverso l’accesso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi ed attività di divulgazione artistico-culturale.
La mostra vede come special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia, colore ufficiale Giotto brand icona di F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis ed Affini e media partner Radio Dimensione Suono.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Le audioguide della mostra sono offerte da Generali Italia.
Il catalogo è edito da Arthemisia Books.
Nell'immagine: Claude Monet (1840-1926), Nymphéas,
1916-1919.
Costo: Biglietti- Intero 15 €
(audioguida inclusa) - Ridotto 13 € (audioguida inclusa)
Informazioni e prenotazioni gruppi: +
39 06 8715111
Indirizzo: San Pietro
in Carcere - Roma
Siti di riferimento: www.arthemisia.it - www.ilvittoriano.com
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"ENJOY L’ARTE INCONTRA IL DIVERTIMENTO"
a cura di Danilo Eccher
CHIOSTRO DEL
BRAMANTE - Roma
dal 23 settembre al 25 febbraio 2017 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.
dal 23 settembre al 25 febbraio 2017 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.
Dopo il successo della originale mostra Love, l’Arte incontra
l’amore, che ha registrato in sei mesi l’afflusso di 150mila spettatori,
soprattutto giovani, il Chiostro del Bramante continua il suo innovativo
percorso programmatico proponendo ancora una volta una esposizione unica per la
singolarità delle opere, che pone sotto la lente di ingrandimento le diverse
possibilità percettive ad esse connesse. Una esperienza che lo spettatore può
fare attraverso i linguaggi e le poetiche di alcuni tra i più importanti e
provocatori protagonisti dell’arte contemporanea. Talvolta infrangere le regole
non significa trasgredire, ma ampliarne i confini. Una regola che il Chiostro
del Bramante persegue da tempo nelle sue linee programmatiche, proponendo
mostre fuori dagli schemi delle convenzioni espositive, dove l’originalità del
percorso sta alla base del progetto ideativo.
Diventato Museo di riferimento in ambito nazionale ed
internazionale anche dell’arte contemporanea, il Chiostro parte da questi
presupposti per la mostra che proporrà. Si chiama Enjoy e ha per sottotitolo
l’Arte incontra il divertimento: locuzione emblematica che vuole indicare non
solo una diversa modalità di vivere l’arte, ma soprattutto dare “spazio e
spazialità” alle opere di artisti di acclarata fama. Infatti molti lavori sono
site specific, pensati e costruiti dagli artisti ospiti proprio per gli
ambienti del Chiostro del Bramante la cui organizzazione – che fa capo a DART –
aggiunge alla creatività dell’esposizione un notevole sforzo produttivo
proponendo opere inedite. Tra i grandi nomi allineati troviamo Tinguely, Calder,
Fogliati, Erlich, Creed, Neto, Collishaw, Ourlser, Wurm, TeamLab, Hans op De
Beeck, De Dominicis, Gander, i protagonisti del ‘900 storico e del terzo
millennio, accomunati da un filo sotteso, il divertimento, assunto
nell’accezione etimologica della parola: portare altrove. L’altrove, l’altro da
sé, il perdersi nei meandri dell’arte e dell’inconscio è ciò che accomuna il
gesto di tutti gli artisti presenti in Enjoy, le cui opere guideranno il
visitatore in un percorso invisibile ma fortemente tracciato, che prenderanno
vita in un incessante rapporto interattivo e giocoso, dove le diverse
percezioni del “fuori da sé” avranno un ruolo fondamentale. “La dimensione del
piacere, del gioco, del divertimento, dell’eccesso – afferma Danilo Eccher,
curatore della mostra – sono sempre state componenti centrali dell’Arte; l’Arte
sprofonda nel dolore ma si nutre di piaceri ed è sempre una danza di contrasti.
L’illusione è una trasparenza che deforma la realtà, un’apparenza sottile dove
tutto è possibile, suggerendo ora il dubbio dell’enigma, ora il sorriso della
sorpresa”. Ecco allora che in Enjoy, dalle sculture leggere di Alexander
Calder, lo spettatore può perdersi nel labirinto infinito di specchi di Leandro
Erlich per poi immergersi e riemergere dalle installazioni ludico-concettuali
di Martin Creed o nei raffinati giochi di luci illusorie di TeamLab che
prendono forma e mutano solo a contatto con il pubblico, o essere inseguiti
dagli occhi indiscreti e inquietanti di Tony Oursler e trovarsi a contatto con
i corpi deformati di Erwin Wurm e così via, di artista in artista, di sala in
sala: il Chiostro del Bramante diventerà luogo elettivo di una realtà tutta da
scoprire, che esiste in ogni istallazione (alcune di grandissime dimensioni), a
una realtà che, tuttavia, può anche non esserci. D’altra parte è proprio Paul
Klee che ci dice: “L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile
ciò che non sempre lo è”.
Costo: Biglietto intero 13 €
(audio guida inclusa) - biglietto ridotto 11 € (audio guida inclusa) per
specifiche riduzioni, visita il sito.
Informazioni: hastag ufficiale #enjoychiostro - +39 06
68809035 (Lunedì – Venerdì 10.00 / 17.00) numero attivo dal 4 settembre sino a
fine mostra. - La Caffetteria Bistrot, il Bookshop e il Chiostro hanno
ingresso libero indipendentemente dalle mostre
Indirizzo: Via Arco della Pace 5 -
Roma
Sito di riferimento: www.chiostrodelbramante.it
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Kirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi volesse
darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può scriverci
a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com, entro la domenica precedente, specificando
chiaramente la richiesta di segnalazione, provvederemo previa specifica
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