Kiri, continuano anche per questa nuova stagione, le segnalazioni di Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.
Di settimana in settimana vari suggerimenti tra teatro, musica, arte e tanti altri eventi selezionati accuratamente sulla base delle vostre importanti indicazioni.
Dunque ecco per sognare con voi...
TEATRO
DEBUTTI...
"IL CORTILE"
di
Spiro Scimone
con Francesco Sframeli, Spiro Scimone, Gianluca
Cesale
Regia
di Valerio Binasco
OFF OFF THEATRE - Roma
dal 6 gennaio al 18 febbraio 2018
, orario: serali ore 21.00, pomeridiane ore 18.00
Spettacolo
di grande verità e allo stesso tempo del tutto surreale, Il Cortile (premio Ubu 2004 – miglior testo italiano) per la regia di Valerio Binasco, con
Francesco Sframeli, Spiro Scimone e Gianluca Cesale, torna a Roma dieci anni
dopo dal suo debutto romano. Debutto martedì 6 febbraio all’OffOff Theatre di
Via Giulia a Roma, in scena fino al 18 febbraio.
I
protagonisti vivono fra vecchie motociclette e spazzatura in una discarica
degna di qualche desolante suburbio della più povera delle metropoli. Sono
tormentati dalla decadenza fisica e affetti da una sorta di malinconia per i
tempi migliori. Viene evocata una quotidianità grottesca ma, a ben vedere, non
dissimile dalla realtà, dal degrado e dall'angoscia che ci circondano.
Peppe,
Tano e Uno non hanno più la cognizione del tempo, ma ancora tanta voglia di
vivere. Sono solo tre uomini-bambini con i loro piccoli gesti, con il bisogno
d’ascoltarsi, con il gusto del gioco. Disperati all’apparenza, nel loro cortile
nessuno può togliergli il piacere di giocare. Non sappiamo da dove vengono, né
quale rapporto li leghi. Lo spettacolo alterna crudele astrazione e poetico
realismo, innesta le domande più aspre del presente nelle piccole ossessioni
della quotidianità, con un ritmo comico e una precisione che non lasciano
scampo.
Il
tragico ha anche effetti esilaranti: si ride molto, ma senza mai smettere di
pensare.
Di Spiro Scimone - con Francesco Sframeli, Spiro Scimone, Gianluca
Cesale - Regia: Valerio Binasco - Scena
e Costumi: Titina Maselli - Disegno luci: Beatrice Ficalbi -
|
*
produzione compagnia scimone sframeli > fondazione orestiadi gibellina >
festival d’automne à paris kunsten festival des arts de bruxelles > théâtre
garonne de toulouse
Costo: Biglietto intero 25 €
- ridotto 18 € - 10 € per gruppi e under
26
Indirizzo: Via
Giulia 19/21 – Roma
Informazioni:
06 89239515 - info@off-offtheatre.com
Siti di riferimento: www.off-offtheatre.com
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AVVISO
AI SOCI
L'Associazione
Culturale Teatro Trastevere
presenta
EVENTO FUORI STAGIONE
"SERATA OMICIDIO"
di Giuseppe Sorgi
Regia di Olimpio Pingitore
TEATRO TRASTEVERE - Roma
dal 6 all 11 febbraio 2018, lun-sab ore 21.00 _dom. ore 17.30
Perché una patita di gialli innamorata di
Poirot, una maniaca nevrotica ossessiva del sesso e una donna in lutto si
ritrovano dentro la casa di una estranea in compagnia della sua amica? Un omicidio
preannunciato su Internet, che avverrà a mezzanotte in punto in
quell’appartamento. Chi sarà la vittima? Chi, l’assassina? Solo attraverso
un’attenta e minuziosa ricostruzione dei fatti, l’arguzia, la tenacia e un
ragionamento logico deduttivo degno della più grande Jessica Fletcher si
arriverà ad una soluzione. Ma a volte le
soluzioni non sono la realtà.
Con la pièce “Serata
Omicidio” di Giuseppe Sorgi ho posto l’attenzione a come ciascuno di noi, a
volte, reinterpreti la realtà come più gli è congeniale arrivando, addirittura,
a distorcerla. Racconteremo come un semplice pretesto possa creare una
situazione bizzarra dove paure, paranoie, frustrazioni, tipiche della nostra
società, vengano vissute da ogni personaggio in base alla propria verità. Sociologicamente
niente di nuovo, caratteri e rapporti già ampiamente trattati in romanzi e
pièce teatrali. Mi piace ricordare, che bisogna sorprendersi sempre e guardare
il mondo con occhi innocenti, anche nelle situazioni più paradossali, e che
tutti possono trasformarsi in altro da sé.
Cit. Olimpio
Pingitore
Costo: Biglietto intero 12 € - ridotto 10 € + 2 € di tessera
associativa
Kirolandia media partner - Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO per
tutti i Kiri iscitti alla pagina
facebook di Kirolandia
Informazioni: 06.5814004 - info@teatrotrastevere.it
Indirizzo: via Jacopa de Settesoli 3 -
Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrotrastevere.it
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LINA SASTRI
"APPUNTI DI VIAGGIO biografia in musica"
SCRITTO E DIRETTO DA LINA SASTRI
con
Filippo
D'Allio, chitarra
Gennaro
Desiderio, violino
Salvatore
Minale, percussioni
Gianni
Minale, fiati
Salvatore
Piedepalumbo, fisarmonica
e tastiere
Luigi
Sigillo, contrabbasso
dall' 8 al 18 febbraio 2018, martedì, giovedì e venerdì ore 21.00,
mercoledì ore 17.00, sabato ore 17.00 e 21.00, domenica ore 17.00
Un
racconto libero della vita artistica di Lina Sastri, dal debutto in Masaniello
alle prime esperienze teatrali con Eduardo e Patroni Griffi, dal cinema alla
musica, all'invenzione del suo teatro musicale. E così, di volta in volta, il
racconto si anima di citazioni di prosa, da Filumena Marturano di Eduardo a Pirandello
a La casa di Ninetta della stessa attrice autrice, ma si anima soprattutto di
musica, da Assaje scritta da Pino Daniele per il film Mi manda Picone alla
Madonna de lu Carmine di Roberto De Simone per spettacolo Masaniello, da
Reginella cantata per la prima volta a Cinecittà in una serata dedicata alla
commemorazione di Anna Magnani, a Maruzzella, da Gracias a la vida di Violeta
Parra ad Alfonsina y el mar, dal tango al bolero, alle tammurriate popolari,
dai classici napoletani ai brani inediti scritti per lei dai nuovi compositori
e autori napoletani.
Un
viaggio nel teatro, nella musica e nel cinema italiano, attraverso i racconti
di vita vissuta, di incontri indimenticabili con le eccellenze artistiche del
nostro paese, brani poetici e di drammaturgia di grandi autori e registi, brani
musicali della grande tradizione classica napoletana e internazionale,
tutto liberamente e semplicemente proposto da Lina Sastri, accompagnata in
scena dai suoi valentissimi musicisti pronti a seguirla ad ogni invito o
suggerimento musicale.
Un
viaggio nell'anima che ogni sera si rinnova liberamente, sull'onda
dell'emozione, delle parole e della musica.
PRODUZIONE
ENTE TEATRO CRONACA VESUVIOTEATRO
Costo: Biglietti da 38 € a 28 €
Indirizzo: via della
Mercede, 50 - Roma
Sito
di riferimento teatro: www.salaumberto.com
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Una produzione
Ladyvette in collaborazione con Bistremila presenta
LADYVETTE: Teresa Federico, Valentina
Ruggeri, Francesca Nerozzi
in
"LE DIVE DELLO SWING"
di Teresa Federico, Valentina Ruggeri, Francesca Nerozzi, Giorgio Prosperi, Massimiliano Vado, Lillo Petrolo
supervisione artistica Lillo Petrolo
musiche e direzione musicale Roberto Gori
regia Massimiliano Vado
in
"LE DIVE DELLO SWING"
di Teresa Federico, Valentina Ruggeri, Francesca Nerozzi, Giorgio Prosperi, Massimiliano Vado, Lillo Petrolo
supervisione artistica Lillo Petrolo
musiche e direzione musicale Roberto Gori
regia Massimiliano Vado
TEATRO DELLA COMETA - Roma
dall' 8 al
18 febbraio 2018, orario dal martedì
al venerdì ore 21.00_sabato doppia replica ore 17.00 e ore 21.00_domenica ore
17.00.
Ogni sera saranno presenti delle guest
star - amici artisti de Ladyvette - che si esibiranno con le protagoniste ed arricchiranno
ulteriormente uno spettacolo di per sé affascinante ed entusiasmante.
Sinossi
Tutto inizia in un freddo appartamento della Torino di metà anni'
30. Tre giovani sorelle sono impegnate ad imparare il napoletano per entrare
nelle grazie della musica melodica italiana e raggiungere finalmente la
celebrità. Cosa bisogna fare per diventare il trio più famoso d'Italia? Le tre
ragazze si troveranno ad affrontare incontri difficili e situazioni surreali.
In un'atmosfera a tratti esaltante e a tratti malinconica lo spettacolo
attraverserà continui colpi di scena fino a scardinare completamente tutti i
presupposti iniziali, passando dalla drammaticità, all'ironia, alla comicità.
Note di regia di Massimiliano Vado
“La presenza di una linea registica nello sviluppo di uno
spettacolo musicale non è mai un dato scontato, anzi spesso si sottovaluta il
bisogno attenzionale di cui necessita una creatura scenica così complessa. Le
necessità prime sono di tipo strutturale, sia perché le tre interpreti meritano
un palco adatto alle loro potenzialità, che perché tradizionalmente ci si è non
poco adagiati sugli stilemi esteri, che per il pubblico italiano risultano
vagamente ostili e algidi.
In questo spettacolo, perciò, si fondono, consapevolmente,
numerose energie potenziali e più possibilità espressive, convivono
teatralmente musica e comicità, racconto storico e attualità di mestiere, più
possibilità canore e profonda introspezione: nasce come un racconto scenico,
sviluppato da Giorgio Serafini Prosperi, sul famoso Trio Lescano, la cui storia
non è altrettanto famosa e le cui difficoltà iniziali fanno da specchio a
quelle delle attrici in scena, e subisce un primo ribaltamento quando si scopre
che il testo/pretesto non è che il sintomatico tentativo, sotto forma di
audizione, di sdoganare se stesse e la propria idea di realizzazione.
Si prosegue con racconti che riguardano possibili fidanzati, mai
totalmente giusti o adatti, e primi tentativi di affiatamento, durante le feste
di paese, i litigi, le piccole imprese, per poi scivolare nel più classico dei
finali lieti. non è una storia ma il paradigma delle storie. La tentazione del
poutpourri è del tutto vanificata dall’accavallarsi immediato di dialoghi e
canzoni, imitando più la tradizione gaberiana che quella americana, e
l’alternarsi di stili canori anche antitetici annienta persino il paragone
facilissimo con le Lescano, proposto e poi distrutto, innalzato e infine
dileggiato, rispondendo all’antica legge per la quale in teatro non si copia
ma, alla fine, tutto è sempre diverso da tutto pur essendone l’imitazione.
Per disegnare la parabola che porta tre attrici a diventare le
Dive dello Swing ci si affida all’elasticità icastica di Teresa Federico,
Valentina Ruggeri e Francesca Nerozzi, puntando senza limiti, sulla loro
duttilità, e facendole accompagnare dalla sempre presente tessitura musicale di
Roberto Gori al pianoforte. il mio lavoro è stato quello di renderli sublimi,
svelti, perfetti, come lo swing.”
Costo: Biglietti Platea
25 €, prima galleria 20 €, seconda galleria 18 €
Informazioni:
Telefono
06.6784380
Indirizzo: via del Teatro Marcello, 4 - Roma
Siti
di riferimento: www.teatrodellacometa.it
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"Assunzione a tempo indeterminato"
di Francesca Romana Miceli Picardi
Altro Spazio
- Roma
9 e 10 febbraio
2018, ore 22.00
Arriva
al Teatro Altro Spazio di Roma Assunzione a tempo indeterminato di Francesca
Romana Miceli Picardi.
Due portiere: una del nord, l’altra del sud. Uno scontro “epico” e
frontale di due donne che fanno le portinaie da vent’anni. Si troveranno a
combattere per il “posto” della vita: essere la portinaia di San Pietro. Le
due, infatti, sono morte e in Paradiso hanno bisogno di una tuttofare. Chi
delle due riuscirà a passare la durissima selezione per un posto “in Paradiso”
Di
Francesca Romana Miceli Picardi - Con Francesca Romana Miceli Picardi, Corinna
Bologna, Matteo Pasquinelli, Eleonora Briscoe - Coaching e costumi Valentina
Martino Ghiglia
Costi: Biglietto 10€ + 2€ (tessera associativa)
Informazioni e prenotazioni: altrospazioinfo@gmail.com - 3939075005
Indirizzo:
via Tiburno 33 - Roma
SIto di
riferimento: //
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PROSEGUONO...
Il duo
comico
Tirocchi-Paniconi
con
"La Storia d'ItaGlia"
TEATRO DE' SERVI - Roma
dal 30
gennaio al 18 febbraio 2018, ore
21.00_sab 17.30 e 21.00_dom. 17.30
Da sempre a scuola si studia la storia d’Italia, ma se a decidere gli eventi sono gli studenti stessi può succedere che a Romolo e Remo si aggiunga un terzo fratello di nome Mimmo e che Giulio Cesare ,allo scoccare delle fatali idi di Marzo, dimentichi di andare al Senato. Lo spettacolo, scritto dal duo comico Tirocchi-Paniconi molto noto al pubblico televisivo e radiofonico, per l'occasione diventato un trio con l'inserimento anche di Claudio Pallottini, porta in scena così una ricostruzione assai poco ufficiale delle vicende patrie. Il quadro che ne esce è dissacrante, ironico, ma anche condito di quel tanto di politicamente scorretto che scaturisce dagli evidenti riferimenti all'attualità.
Lo
spettacolo, prodotto dalla Compagnia A.M.O. é diretto da Marco
Simeoli che promette, nel finale della pièce, "un
coinvolgimento del pubblico molto patriottico". Sul palcoscenico non
compaiono gli studenti che hanno a modo loro rivisitato la storia d'Italia,
bensì la loro severa e scorbutica insegnante – portata in scena da una
brillante Valeria Moretti - e tre padri interpretati da Alessandro
Tirocchi, Maurizio Paniconi e Daniele Derogatis. A loro
spetta l'ingrato compito di portare in scena ciò che i figli, in veste di
novelli drammaturghi, hanno partorito. Ne derivano, tra liti e tentativi di
fuga, divertenti gag e riflessioni al limite del commovente sull’arduo mestiere
di genitori al giorno d’oggi.
Costo: Biglietti platea intero 22 € - ridotto G/A 16 € - galleria intero 18 € - ridotto G/A 14€ (ridotto giovani under 18 e anziani over 65)
Indirizzo:
via del
Mortaro (ang. Via del Tritone), 22 - Roma
Sito
di riferimento teatro:
www.teatroservi.it
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"Lampedusa"
di Anders
Lustgarten
Testo inedito - novità italiana
Traduzione di Elena
Battista
Con Donatella
Finocchiaro - Fabio Troiano
Regia Gianpiero
Borgia
TEATRO
PICCOLO ELISEO
dal 31
gennaio al 18 febbraio 2018 ,
orario martedì,
giovedì, venerdì e sabato ore 20.00_dom. ore 17.00
Debutto
nazionale
Un’escursione
coraggiosa nelle acque oscure della migrazione di massa
“Un’escursione
coraggiosa nelle acque oscure della migrazione di massa”, così il quotidiano
The Guardian definisce Lampedusa,
testo di Anders Lustgarten, novità assoluta per l’Italia.
Due
monologhi, due storie perfettamente intrecciate, quelle di Stefano, un
pescatore siciliano ormai impegnato a recuperare i corpi dei profughi annegati
in mare (3500 nel solo 2015) e di Denise, una donna immigrata di seconda
generazione - qui una marocchino italiana - che riscuote crediti inevasi per
una società di prestiti. Condannata per sempre al ruolo di outsider in Europa,
sostiene che i marocchini sono “i primi ad essere partiti e gli ultimi tra gli
immigrati ad essere considerati”.
La
povertà e la disperazione non sono solo lo scenario del racconto: sono causa
generatrice del contrasto sociale dei protagonisti, argomento di fuga per
entrambi e insieme condizione per il miglioramento del proprio status
attraverso lo sciacallaggio della disperazione altrui. Ossessionati dal denaro
che manca, dalle opportunità che non ci sono, dalla politica dei favori, l’uomo
si scopre inaridito dall’inerzia con cui porta a termine il suo compito di
pescatore di cadaveri, un lavoro più redditizio e continuativo a Lampedusa in
questo momento, mentre Denise cerca un riscatto studiando e allontanando da sé
il mondo da cui appartiene, le case fetide e impersonali degli immigrati. Lungi
dall’essere una litania della disperazione, Lampedusa
è sorprendentemente un racconto sulla sopravvivenza della speranza. Quasi
inconsciamente, entrambi cercano una redenzione. Stefano fa amicizia con un
meccanico del Mali che attende con ansia l’arrivo della moglie, Denise scende a
patti con un’annosa frattura nel rapporto con la madre malata e lotta per
garantirle una pensione di invalidità da parte dell’INPS e trova la compagnia
simpatica e inattesa di una portoghese, madre single piena di debiti.
Lustgarten
traccia paralleli e intrecci invisibili tra le storie di Stefano e
Denise.
Entrambi sono persone che si trovano a trattare con un’umanità al limite.
Gente con cui non si vuole avere a che fare. Affida ai suoi personaggi una identica visione politica: il parere che l’Europa è “fottuta” per non avere saputo prevedere che guerra e miseria avrebbero prodotto una congestione di traffici umani e non aver regolato per tempo con criteri certi questi flussi inarrestabili ma ancora prima, per non aver saputo attuare vere politiche di inclusione degli immigrati e dei richiedenti asilo.
Entrambi sono persone che si trovano a trattare con un’umanità al limite.
Gente con cui non si vuole avere a che fare. Affida ai suoi personaggi una identica visione politica: il parere che l’Europa è “fottuta” per non avere saputo prevedere che guerra e miseria avrebbero prodotto una congestione di traffici umani e non aver regolato per tempo con criteri certi questi flussi inarrestabili ma ancora prima, per non aver saputo attuare vere politiche di inclusione degli immigrati e dei richiedenti asilo.
di Anders
Lustgarten - Traduzione
di Elena Battista - Con Donatella Finocchiaro e Fabio
Troiano - Scene e costumi di
Alvisi e Kirimoto - Regia: Gianpiero Borgia
Produzione BAM Teatro - Teatro Eliseo - Mittelfest 2017
in
collaborazione con La
Corte Ospitale
Costo: Biglietto 20 €
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito di riferimento
teatro: www.teatroeliseo.com
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Antonio
Catania, Nicolas Vaporidis
con Maurizio
Mattioli
con la partecipazione straordinaria di Gabriella Silvestri
e con Marco Giustini
"L’ OPERAZIONE "
Scritto e diretto da Stefano Reali
TEATRO ROMA - Roma
dal
9 gennaio all'11 febbraio 2018 - dal martedì al venerdì ore 21.00,
secondo
Giovedì di spettacolo ore 19.00, 1° e 2° sabato di spettacolo ore 17.00 ed ore
21.00_domenica ore 17.30. Lunedi riposo
Prima Nazionale
Roma, 7 luglio 1990, il giorno della semifinale Italia-Argentina
del Mundial.
Secondo alcuni, la migliore Italia di sempre...
Non c'erano i Social Network.
Non c'era l'Euro, c'erano ancora le Lire.
Ma c'era tanta vita vera, non "virtuale".
Massimo, grazie ad una raccomandazione, riesce a farsi
ricoverare nel reparto Ortopedia di un grande ospedale romano. A trentacinque
anni, vuole sottoporsi ad una
ricostruzione dei legamenti del ginocchio, altrimenti dovrà
smettere di giocare al calcio, la sua grande passione. Ma il suo compagno di
stanza Luigi, un lungodegente "veterano" dell’ospedale, lo
induce a riflettere sulla futilità di quell'intervento al
ginocchio: Luigi gli racconta delle sofferenze delle centinaia di
pazienti costretti ad aspettare anche degli anni, in lista d'attesa, prima che
si liberi un posto letto in ospedale. Lo stesso Luigi, con le gambe
straziate da ripetuti e vani interventi chirurgici, inocula lentamente
a Massimo dei dubbi sul buon esito del suo intervento, al punto da farlo
esitare sull'opportunità di operarsi... Ma chi è Luigi in realtà? La sua
malattia potrebbe essere solo una simulazione, e far parte di un imbroglio
gigantesco, che copre un "mercato di letti" ospedalieri? E chi è Massimo in realtà? È solo un paziente
ingenuo, o ha qualcosa a che fare con la Direzione Sanitaria, dove qualcuno ha
deciso di smascherare quel mercato di letti?
Chi è il truffatore, e chi è il truffato? Il povero Massimo non sa più da che parte
girarsi, sa solo che la sua coscienza lo spinge ad incastrare Luigi. Forse in
cambio di qualcosa? Il problema è che il suo compagno di stanza non è solo
scaltro. È anche maledettamente simpatico...
Scritto
e diretto da Stefano
Reali. In scena, un cast d’eccellenza: Antonio Catania, Nicolas Vaporidis con Maurizio Mattioli, con la partecipazione
straordinaria di Gabriella Silvestri e con Marco Giustini. - Scritto e diretto
da Stefano Reali - Scene Alessandro Chiti - Costumi Mara Gentile - Musiche
Stefano Reali - Aiuto regia Iolanda Salvato - Disegno luci Giuseppe Filipponio
- Direzione tecnica Stefano Orsini - Una produzione di Gianluca Ramazzotti per
Ginevra Media prod srl
Costo: Biglietti (comprensivi di prevendita) Intero € 27 - Ridotto € 25 - Cral (per
gruppi di almeno 10 persone) - Ospiti Abbonati € 18 - Centri
Anziani (per gruppi di almeno 10 persone) - Giovani (da 12 a 18 anni) € 14-
Bambini (fino a 11 anni) € 12
Informazioni: Tel.
06 785.06.26 - info@ilteatroroma.it
Indirizzo: via Umbertide, 3 - Roma
Indirizzo: via Umbertide, 3 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.ilteatroroma.it
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TEATRO DANZA
Compagnia Matroos
presenta
"CORE"
Ideazione
Regia Coreografia Lisa Rosamilia
Musica
Videoproiezioni Daniele Casolino
Luci
Marco Bilanzone
Produzione Compagnia Matroos
TEATRO STUDIO UNO - Roma
dall' 8 all' 11 febbraio 2018 , dal
giov. al sab. ore 21.00_dom. 18.00
“Core” spettacolo di teatro danza, in scena in una suggestiva performance di danza con videoproiezioni e musiche curate ed eseguite dal vivo.
Sulla stratificazione e lo svelare. “Core” ne
racconta i passaggi, dagli strati superficiali dell’involucro esterno che
avvolgono, nascondono, difendono, strutturano, fino a giungere alla visione del
nucleo centrale, dove risiede la natura costituente, ciò che è celato e si
muove all’interno. Sotto materie e strati di ferro, granito, roccia, terra,
sabbia, acqua, vapore, un pulsare, un nucleo vivo muove la crosta, svelandone
gradualmente le superfici.
La danza disegna immagini e forme attraverso
un costume di scena che muta, si trasforma, si svela strato dopo strato,
personaggio dopo personaggio, scoprendo e prendendo coscienza della capacità di
mutare. Con il supporto di videoproiezioni e musica dal vivo che riempiono lo
spazio come una scenografia eterea e virtuale, “Core” racconta il cambiamento
perpetuo, la mutazione e l’esperienza della visione di ogni passaggio
necessario all’evoluzione.
Costo: Ingresso
12 € - Tessera associativa GRATUITA
Informazioni: 3494356219-
3298027943
- info.teatrostudiouno@gmail.com - Prenotazioni http://j.mp/prenotaTS1
Indirizzo:
via Carlo della
Rocca, 6 - Roma (Torpignattara)
Sito di riferimento teatro: www.teatrostudiouno.com
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BURLESQUE
Albadoro Gala & SDC Service
presentano
"CAPUT MUNDI
INTERNATIONAL BURLESQUE AWARD"
LA QUINTA EDIZIONE DEL FESTIVAL DI
BURLESQUE PIU' NOTO D'ITALIA ILLUMINA ROMA
Special Guest: MEDIANOCHE
e MOSH
SI ESIBIRANNO:
INTERNATIONAL
SHOWCASE
Asha Jones ● Angelina Angelic ● Miss
Acrolicious ● Nuit Blanche ● Eli El Sultan ● Katrin Gajndr ● Albah Bernaux ●
Handsom Stark ● Tangobatic ● Flower Bel ● Betty Crispy
NEWCOMERS
IN GARA
Imy Silly Noir ● Rubis Harley ● Mad Cat
● Lulù Applecheek ● Cocò Le Mokò
Live Swing
con la band Crazy Stompin'Club
Conducono Marty Maraschino, Gianfranco
Phino e i performer Azzurro Fumo
e Jesus
Roma
Eventi - Piazza di Spagna - Roma
Venerdì 9 e Sabato 10 Febbraio 2018,
vari orari
Roma
Eventi - Piazza di Spagna il centro nevralgico della bellezza nella capitale,
con riflettori puntati sulla quinta edizione del Caput Mundi International
Burlesque Award, che ormai da cinque anni è motivo di grande prestigio per Roma,
aumentando in ogni edizione l'affluenza di un pubblico sempre più incline al gusto del burlesque.
Domenica
11 Febbraio, festa conclusiva
nell'irriverente club La Conventicola degli Ultramoderni.
La
manifestazione fortemente voluta dalla direttrice
artistica Albadoro Gala e dal direttore
creativo Silvio Cossi alla guida della SDC Service, porta in Italia e nel
cuore di Roma, il meglio delle performer che il panorama burlesque ha da
offrire, con ospiti di rilievo mondiale come Mosh e Medianoche, entrambe simbolo
di quell'eleganza iconica che caratterizza quest'arte. Saranno proprio le due
dive, insieme al mecenate del burlesque
Made in Italy Virgil DeNice, gli esimi giurati del concorso che vedrà l'elezione
della Papessa del Burlesque 2018, tra
cinque nuove leve (dette newcomers),
accuratamente selezionate tra oltre 200 candidature raccolte nel mondo.
Le nuove proposte saranno alternate alle esibizioni degli ospiti provenienti da
Libano, Francia, Svizzera, America, Finlandia, Russia (detti international
showcase). La kermesse sarà
condotta dalla poliedrica Marty Maraschino, con il gran ritorno sulle scene
dell'istrionico comico e conduttore Gianfranco Phino, entrambi coadiuvati dalla
presenza dei performer e disturbatori Azzurro Fumo e Jesus. Sarà
proprio con loro che la padrona di casa
e fondatrice del festival Albadoro
Gala vincitrice, tra i numerosi
riconoscimenti in carriera, dell'ultimo Crystal Corset 2017, premio vinto in
passato anche da Medianoche, ad
aprire la manifestazione che godrà anche del live swing suonato dalla band Crazy Stompin'Club, espressione
moderna di musica d'altri tempi, con un sestetto di maestri accompagnati da tre
voci al femminile.
Venerdì
e Sabato la faranno da padrone le atmosfere
degli anni ruggenti, con ispirazione che porta la firma di Francis Scott
Fitzgerald e del suo celebre romanzo Il Grande Gatzby, a cui è liberamente
ispirato il festival di burlesque più noto d'Italia, che invita il pubblico a
partecipare con dress code Anni'20. Protagoniste
attesissime del festival saranno le americane e super guest Mosh, diletta della divina Dita Von Teese, modella e già protagonista di molte riviste
patinate come Vogue, seguita da Medianoche,
la Miss Exotic World in carica, numero
uno del burlesque mondiale, secondo il sito 21st Century Burlesque Magazine.
Si delinea così Il Grande Caput Mundi che nella terza serata di domenica, dopo
le prime due svoltesi a Roma Eventi, si sposterà nel club La Conventicola degli
Ultramoderni, con l'ospitalità di Mirkaccio Dettori e Maria Freitas, per una festa
conclusiva in pieno stile caffè d'antan, dove avranno luogo le prime esibizioni
per le pre-selezioni del Caput Mundi Summer Edition.
Si ringraziano:
Residenza di
Ripetta
/ Main Sponsor - Hotel Beverly Hills Rome / Sponsor Tecnico
Swing Fever /
Media Partner
Costi: 20€ ingresso con drink / 35€
ingresso con drink + seduta - 120€/200€
ingresso da 2 a 4 persone, con servizio al tavolo, finger food e beverage - 85€/95€ ad personam, per meet &
fish dinner. Cena servita e beverage - Solo il Sabato dalle 23.30, INGRESSO GRATUITO con Dress Code
Anni'20
Per informazioni e prenotazioni del Festival: https://www.facebook.com/CaputMundiInternationalBurlesqueFestival/posts/1316183015160453
Indirizzo: via Alibert 5/a -
Roma
Sito di riferimento: www.caputmundiaward.com
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FESTIVAL
- RASSEGNE - MANIFESTAZIONI
"Roma Off Theatre - 3° edizione 2018"
tre
spettacoli teatrali sul palco del Centro Culturale Artemia
Una
rassegna che promuove le iniziative artistiche “OFF” romane
Direzione artistica Centro Culturale
Artemia: Maria Paola Canepa
Direzione artistica della rassegna: Maria Paola Canepa in collaborazione
con Giancarlo Moretti.
CENTRO CULTURALE ARTEMIA - Roma
dal 27 gennaio all'11 febbraio 2018, ore 21.00_ dom. 18.00
Prende il via, con “Astor.
L’assassino del Tango” di Emanuele Billotta, la terza edizione del ROT - Roma Off Theatre, la
rassegna teatrale organizzata dal Centro Culturale Artemia, polo creativo
romano da sempre attento alla promozione di forme espressive innovative, nel
segno dell’artisticità e della sperimentazione.
Delle proposte giunte per
partecipare al bando, tre sono state quelle selezionate dalla direzione
artistica del Centro Culturale
Artemia.
«Roma Off Theatre ha lo scopo di
valorizzare i lavori focalizzati sulla ricerca di nuove e diverse forme
drammaturgiche, lontane dalla scena teatrale mainstream», queste le parole di
Maria Paola Canepa, (direttore artistico del Centro Culturale Artemia), che
parlando dell’iniziativa, continua «Artemia è una realtà culturale finalizzata
alla scoperta di nuovi universi creativi; nel corso della nostra attività ci
siamo resi conto della grande presenza di sperimentazioni teatrali degne di nota,
lontane da cliché e consuetudini, desiderose di un palcoscenico per esprimere
la loro qualità artistica. Roma Off Theatre è una possibilità per gli artisti e
per il pubblico: è l’occasione per proporre, ricevere e apprezzare nuove e
“diverse” forme di espressione».
La rassegna, nella sua terza
edizione, vedrà protagonisti gli spettacoli “Astor. L’assassino del Tango” di
Emanuele Billotta, “La Danse du
Pied” di Monsieur David e
“La vita di Bogg” di Danilo
Caiano. Le opere saranno rappresentate, la prima, in due repliche, e le
ultime due in tre repliche, in un calendario che si snoderà tra i weekend di
fine gennaio e inizio febbraio.
Questa settimana:
9,
10 e 11 febbraio 2018
Compagnia
Powercharge Theatre
“La
vita di Bogg”
di
Danilo Caiano
con
Gisella
Cesari, Romano Gennuso e Filippo Lucidi
Dai
vincitori della seconda edizione del Festival di Corti Teatrali del Centro
Culturale Artemia, torna Danilo Caiano e la sua compagnia con uno spettacolo
inedito e meraviglioso (come il suo originale stile drammaturgico). Una favola
amara che vede come protagonista Bogg, un cane che ama il suo “nuovo” padrone
Ketch, un barbone caduto in rovina ed Ella, una vecchia ballerina che vive
nella solitudine della sua casa. Le vicende della guerra entrano “dalla finestra”
segnando la vita dei personaggi. Con gli occhi di un cane, che vede in bianco e
nero, ci verrà raccontata questa favola che non vuole insegnare nulla ma che
trasporta lo spettatore, nella vita di Bogg e dei suoi compagni di viaggio.
Costo spettacolo: Biglietto
Intero: 10 €- Ridotto: 8 € - Tessera nuovi soci 2 €.
Kirolandia media partner - Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO per
tutti i Kiri iscitti alla pagina
facebook di Kirolandia
Informazioni e prenotazioni: 334 1598407 (Anche sms) - Si prega di arrivare quindici minuti in anticipo
Informazioni e prenotazioni: 334 1598407 (Anche sms) - Si prega di arrivare quindici minuti in anticipo
Indirizzo: via Amilcare Cucchini, 38 - Roma
Sito di
riferimento centro: www.centroculturaleartemia.it
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TEATRO PER RAGAZZI
Centrale Preneste Teatro
Pandemonium Teatro
in scena con
"Cappuccetti Matti"
Testo, progetto
e regia Tiziano Manzini
Con Giulia
Manzini e Flavio Panteghini
CENTRALE PRENESTE TEATRO-
Roma
11 febbraio 2018, ore 16.30
Per la rassegna Infanzie
in gioco 2017/18, arriva da Bergamo a
Centrale Preneste lo spettacolo Cappuccetti Matti.
Sotto la lente teatrale del divertimento e dell’ironia si gioca con una
delle fiabe più conosciute, Cappuccetto Rosso, storia alla cui
riscrittura molti autori si sono cimentati. E proprio grazie alle suggestioni
di queste moderne rivisitazioni e all’ironia, unite al divertente gioco del
teatro nel teatro, si sviluppa tutto lo spettacolo. Gli interpreti passano da
un Cappuccetto all’altro: classico, inglese, razzo, tonto, pazzo, oca, killer e
tanti altri ancora! Ma ci saranno anche i coprotagonisti della storia: il lupo,
la mamma, la nonna e il cacciatore che dovranno adeguarsi di volta in volta
alle trasformazioni della protagonista.
Pandemonium Teatro – Bergamo - Testo,
progetto e regia: Tiziano Manzini - Con Giulia Manzini e Flavio Panteghini - Costumi: Emanuela Palazzi - Luci: Massimiliano Giavazzi - Scene:
Tiziano Manzini e Paolo Fogliato
Costo: Biglietto unico 5 € (prenotazione consigliata)
Informazioni: Adatto dai 5 anni.
Prenotazioni: 06
27801063 o info@ruotaliberateatro.191.it
Indirizzo: Via Alberto da
Giussano, 58, Roma
Sito di riferimento:
www.facebook.com/CentralePrenesteTeatro
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musica
“Strutture per Oboe e Piano”
DuoLeonardo:
Claudio
Martelli, pianoforte
Musiche
di B. Britten, P. Himdemith, F. Poulenc, C. Saint – Saëns.
CAMERA
MUSICALE ROMANA Sala
dell’Immacolata del Convento dei SS. XII Apostoli - Roma
11 febbraio, ore
18.00
Singolarmente
hanno all’attivo tournée in Francia, Usa, Canada e Corea del Sud e svolgono
complessivamente la loro attività professionale in varie orchestre e gruppi da
camera in Italia e all’estero: World Youth
Orchestra, Orchestra Sinfonica di Roma, Fondazione Orchestra Sinfonica di
Sanremo, Fondazione Teatro Coccia di Novara, Teatro Sociale di Mantova, Teatro
Sociale di Rovigo, International Chamber Orchestra, Human Right Orchestra,
Officina Musicale dell’Aquila, Roma Tre Orchestra, Orchestra giovanile della
città di Valmontone, Orchestra giovanile dell’università di Tor Vergata di
Roma, Orchestra Filarmonica Di Roma, Teatro Italia di Roma, Teatro Bellini di
Adrano (Catania), Orchestra G.Tartini di Latina, Orchestra del Conservatorio
O.Respighi di Latina.
Costo: Biglietti 15 € -
ridotti 8
Indirizzo: via Del Vaccaro, 9 - Roma / Angolo Piazza
dei SS. Apostoli.
Informazioni e
prenotazioni: 333 45 71 245
Sito di riferimento: www.cameramusicaleromana.it
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ARTE
APRONO I BATTENTI
"contemplAzioni "
di Riccardo La Monica
a cura Romina Guidelli
GALLERIA
VITTORIA - Roma
dal 7 al 19 febbraio, oraio dal lunedì al venerdì, dalle ore 15 alle ore 19; fuori orario su
appuntamento.
Inaugurazione Mercoledì 7 febbraio alle ore 18
La mostra, curata da Romina
Guidelli presenterà una selezione dei lavori realizzati da Riccardo La
Monica dal 2015 ad oggi, con particolare attenzione rivolta ai lavori
realizzate nell’anno 2017 e nel mese di gennaio 2018.
Il confronto delle opere esposte – come scrive Romina Guidelli - percorre l’evoluzione della ricerca pittorica di Riccardo La Monica che, completato lo studio dei soggetti celati eseguiti con la tecnica delle velature (dal 2009 al 2016), nell’ultimo periodo conferma il suo interesse per lo studio della luce e dell’ombra applicati all'oggetto panneggio, ma mostra un mutamento esecutivo volto al controllo e alla riduzione delle cangianze in favore di cromatismi pittorici maggiormente definiti. I colori scelti come fondamentali nei suoi quadri: il bianco, il rosso e il nero, si mantengono costanti nelle ultime creazioni (2017-2018), ma l’artista governa l’incidenza della luce su di essi limitando le virtuose sovrapposizioni coloristiche per lasciare che le tinte si offrano con una maggiore purezza ‘primaria’… I pochissimi ‘frammenti’ anatomici che compaiono nelle ultime tele, come le corde strette alle stoffe, assorbono lo stesso colore del panneggio-soggetto per mostrarsi come prolungamento di un cromatismo fondamentale diffuso o netto, deciso come reale protagonista dell’opera… Le numerose opere realizzate tra la fine del 2017 e l’inizio 2018 palesano questa intenzione mostrando drappi rossi e bianchi sovrapposti ma separati. Il nero profondo dell’ombra assume il valore di un segno che traccia un legame e, al contempo, un limite tra le parti dipinte. Il nero nelle opere di La Monica rappresenta una pausa che accompagna l’occhio verso la scoperta di ogni elemento altro che sta per unirsi al primo all’interno della stessa composizione, dal fondo ai soggetti in primo piano, mantenendo però intatta la sua altra identità e altra natura … Questa intuizione determina un’evoluzione importante nell’ultima produzione dell’artista, conferisce all’ombra un valore significante rendendola potente medium espressivo che distingue e rafforza la presenza del soggetto in primo piano poiché ne delimita il perimetro, suggerisce il movimento e ‘scolpisce’ il volume evocando la presenza di un corpo sensibile e verosimilmente palpabile sotto i drappi dipinti.
Il confronto delle opere esposte – come scrive Romina Guidelli - percorre l’evoluzione della ricerca pittorica di Riccardo La Monica che, completato lo studio dei soggetti celati eseguiti con la tecnica delle velature (dal 2009 al 2016), nell’ultimo periodo conferma il suo interesse per lo studio della luce e dell’ombra applicati all'oggetto panneggio, ma mostra un mutamento esecutivo volto al controllo e alla riduzione delle cangianze in favore di cromatismi pittorici maggiormente definiti. I colori scelti come fondamentali nei suoi quadri: il bianco, il rosso e il nero, si mantengono costanti nelle ultime creazioni (2017-2018), ma l’artista governa l’incidenza della luce su di essi limitando le virtuose sovrapposizioni coloristiche per lasciare che le tinte si offrano con una maggiore purezza ‘primaria’… I pochissimi ‘frammenti’ anatomici che compaiono nelle ultime tele, come le corde strette alle stoffe, assorbono lo stesso colore del panneggio-soggetto per mostrarsi come prolungamento di un cromatismo fondamentale diffuso o netto, deciso come reale protagonista dell’opera… Le numerose opere realizzate tra la fine del 2017 e l’inizio 2018 palesano questa intenzione mostrando drappi rossi e bianchi sovrapposti ma separati. Il nero profondo dell’ombra assume il valore di un segno che traccia un legame e, al contempo, un limite tra le parti dipinte. Il nero nelle opere di La Monica rappresenta una pausa che accompagna l’occhio verso la scoperta di ogni elemento altro che sta per unirsi al primo all’interno della stessa composizione, dal fondo ai soggetti in primo piano, mantenendo però intatta la sua altra identità e altra natura … Questa intuizione determina un’evoluzione importante nell’ultima produzione dell’artista, conferisce all’ombra un valore significante rendendola potente medium espressivo che distingue e rafforza la presenza del soggetto in primo piano poiché ne delimita il perimetro, suggerisce il movimento e ‘scolpisce’ il volume evocando la presenza di un corpo sensibile e verosimilmente palpabile sotto i drappi dipinti.
Catalogo della mostra Riccardo La Monica: Soli|eloqui , Roma 2015
Costo: Ingresso LIBERO
Indirizzo: via Margutta,
103 - Roma
Sito
di riferimento: www.galleriavittoria.com
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PROSEGUONO...
Errancia y fotografía.
Il mondo ispanico di Jesse A. Fernández
Instituto Cervantes - Sala Dalí - Roma
dal 18 gennaio al 3 marzo 2018 dal
mercoledì al sabato dalle 16.00 alle 20.00
L’esposizione, prima italiana,
raccoglie 135 istantanee di uno dei maggiori ritrattisti di intellettuali e
artisti del 900, attraverso le immagini che ha catturato con la sua
macchina fotografica in oltre trent’anni di «vagabondaggio ispanico»,
tra il 1952 e il 1986. Al vernissage interverranno France Mazin
Fernández, vedova del fotografo cubano, Fernando Castillo,
curatore della mostra e Juan Carlos Reche, direttore dell’Instituto
Cervantes di Roma.
Venerdì 19 gennaio, invece, sempre nella sala di piazza Navona alle
18.30, si terrà un incontro/conferenza moderato dallo stesso Castillo e
organizzato in collaborazione con IED
- Istituto Europeo di Design, dedicato alla figura e alla vita
dell’artista cubano, che oltre alla fotografia ha lavorato anche nel campo
della pittura, della scultura e del disegno. Interverranno i professori di IED
Roma, Giancarlo Possemato e Daria Scolamacchia.
Jesse A. Fernández, non è stato solo uno
dei più influenti fotografi latinoamericani. È stato un uomo, un grande
artista, fedele ai principi che hanno guidato la sua vita e il suo percorso
artistico tra fotografia e pittura e che ha vissuto il distacco come condizione
essenziale per la libertà e la libertà come condizione per la sua
creazione artistica.
Nato a Cuba, figlio di genitori asturiani, Jesús Antonio Fernández Martínez
(L'Avana, 1925 - Parigi, 1986) ha condotto una vita itinerante testimoniata
dai volti e dai mondi che ha ritratto nei suoi scatti. La mostra, infatti, è
organizzata in nove sezioni che raccontano la sua permanenza in altrettanti
luoghi simbolo della sua vista: Colombia,Guatemala, Messico, New York, L'Avana, Porto Rico, Madrid, Parigi e Palermo.
“Errancia y fotografía. Il mondo ispanico di Jesse A. Fernández” permette
di conoscere la prolifica galleria di ritratti che il fotografo e pittore
cubano ha realizzato con importanti protagonisti della seconda metà del XX secolo.
Tra questi, Guillermo Cabrera
Infante (suo grande amico), Severo Sarduy, Vargas
Llosa, Borges, Octavio Paz, Gabriel Garcia Màrquez, Cortázar, Carlos Fuentes, Lezama
Lima, Alfonso Reyes, Wifredo Lam, Roa Bastos, Rulfo, Onetti, Carpentier.
Senza dimenticare le più importanti figure della cultura e dell’arte
spagnola: Dalí, Miró, José Bergamín, Antonio
Saura, Chillida, Tàpies, Buñuel, Max Aub, Juan
Goytisolo, Delibes, Alberti, Cela, Buero Vallejo, Pau Casals o Carmen Amaya. Molte delle fotografie
esposte sono famose e iconiche, altri scatti, invece, sono meno noti o
addirittura inediti. A completare l’esposizione, anche una dozzina di documenti
e pubblicazioni e il cortometraggio, "PM" di Sabá Cabrera Infante e Orlando Jiménez Leal.
La mostra è stata inaugurata in
Spagna (lo scorso ottobre a Madrid) e nel corso del biennio 2018/2019 verrà
esposta anche a Parigi, New York, Chicago, Palermo, Francoforte e
Berlino.
Costo: Ingresso LIBERO
Per ulteriori informazioni: tel. 066861871 - cenrom@cervantes.es.
INDIRIZZO:
piazza Navona, 91 - Roma
Facebook
di riferimento: www.facebook.com/InstitutoCervantesRoma
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"Hardcore
for Dummies"
mostra personale di
MARINA BOLMINI
a cura
di Marta
Bandini e Elettra Bottazzi
GALLERIA PARIONE9
dal 19
gennaio all 11 febbraio 2018, martedì - sabato 14.00 - 20.00_
domenica 16.00 - 20.00
Sono esposte più
di trenta opere su tela che reinterpretano la cultura figurativa delle
copertine dei dischi dei gruppi punk e rock degli anni Ottanta. La Bolmini, con
un atteggiamento pop, si riappropria dei personaggi di cartoni animati e
fumetti della pop culture per re-illustrare queste copertine, lavorando così
sullo slittamento di significati collegati ad immagini fortemente iconiche, non
solo della musica ma di un’epoca intera. Sin dagli anni Sessanta la musica
rappresenta una fonte di ispirazione per gli artisti visivi, ma è anche vista
come un ulteriore veicolo per espandere la propria ricerca e trovare un
pubblico più vasto e generico (come non dimenticare la banana di Warhol della
copertina del primo album dei The Velvet Underground). I gruppi rock si rivolgono al
mondo delle arti visive per confezionare le proprie opere. Musicisti, cantanti
e band vedono l’arte come fonte di ispirazione e comprendono che può
permettergli di approfondire la portata intellettuale della propria produzione.
E’ per questo che le immagini, che danno vita alle copertine e ai poster,
assumono così un ruolo fondamentale, ovvero quello di diventare il mezzo visivo
di espressione e comunicazione di questa cultura musicale. In
Hardcore for Dummies la cultura visiva e la musica di una generazione, che
esprimeva la sua rabbia ed il suo senso di ribellione con il rock, la new wave
italiana, la free jazz, il punk inglese e l’hardcore americano, è riletta
dall’artista attraverso la creazione di immagini che producono cortocircuiti
visivi e nuove interpretazioni.
Marina Bolmini
(Vasto, 1970) è un'artista visiva italiana.
Dopo aver conseguito la maturità artistica in oreficeria presso l’Istituto Statale d’Arte di Vasto si sposta a Bologna per approfondire gli studi artistici presso l'Accademia delle Belle Arti alla scuola di pittura di Concetto Pozzati, dove si laurea nel 1996. Usando media e tecniche eterogenee, dalla pittura al rucamo, l artista lavora sullo slittamento di significati collegati a immagini fortemente iconiche. Attualmente collabora con la galleria romana Parione9.
Dopo aver conseguito la maturità artistica in oreficeria presso l’Istituto Statale d’Arte di Vasto si sposta a Bologna per approfondire gli studi artistici presso l'Accademia delle Belle Arti alla scuola di pittura di Concetto Pozzati, dove si laurea nel 1996. Usando media e tecniche eterogenee, dalla pittura al rucamo, l artista lavora sullo slittamento di significati collegati a immagini fortemente iconiche. Attualmente collabora con la galleria romana Parione9.
Parione9 Art Gallery è una giovane galleria d’arte nel
centro storico di Roma. Nata nel 2014 dall’esigenza di Marta Bandini ed Elettra
Bottazzi di creare uno spazio innovativo, dove promuovere e condividere l’arte
e la cultura allargando i confini ai nuovi linguaggi dell’illustrazione e del
tatuaggio.
Costo: Ingresso GRATUITO
Indirizzo: via di Parione, 9 - Roma (piazza
Navona)
info: 0645615644 - parione9@gmail.com
Sito di riferimento www.parione9.com
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"Il
Tesoro di Antichità.
Winckelmann
e il Museo Capitolino nella Roma del Settecento"
a cura di Eloisa Dodero e Claudio Parisi Presicce
MUSEI CAPITOLINI - Sale
Espositive di Palazzo Caffarelli, le Stanze Terrene di Sinistra del Palazzo
Nuovo e le Sale del Palazzo Nuovo - Roma
7 dicembre 2017 – 22 aprile 2018 -
Orario: tutti i giorni 9.30 – 19.30
Una
mostra per celebrare gli anniversari della nascita e della morte
del
fondatore dell’archeologia moderna, Johann Joachim Winckelmann (1717-1768)
“Vivo come un artista e come tale sono
accolto nei luoghi dove ai giovani è permesso di studiare, come nel
Campidoglio. Qui è il Tesoro delle antichità di Roma e qui ci si può trattenere
in tutta libertà dalla mattina alla sera”. È il 7 dicembre del 1755 ed è
con queste parole che Johann Joachim Winckelmann, giunto a Roma da appena tre
settimane grazie a una borsa di studio conferita dal principe Elettore di
Sassonia, descrive a un amico la sua prima visita al Museo Capitolino, il primo
museo pubblico d’Europa, luogo in cui il vitale rapporto con l’Antico può
essere coltivato in assoluta libertà, “von
Morgen bis in den Abend” (dalla mattina alla sera).
Nei
tredici anni successivi, fino alla tragica morte avvenuta a Trieste l’8 giugno
del 1768, Winckelmann, nato a Stendal il 9 dicembre del 1717 in una famiglia
molto modesta, definisce i contenuti fondamentali del Neoclassicismo
tardo-settecentesco e getta le basi teoriche dell’archeologia moderna, dando
vita a un raffinato sistema di valutazione cronologica e stilistica delle opere
antiche fondato sull’osservazione diretta dei manufatti e l’attenta lettura
delle fonti letterarie. “Novello Colombo”,
“scopritore di una terra a lungo
presagita, menzionata e discussa, e lo si può ben dire, un tempo conosciuta e
poi nuovamente perduta”. Così Johann Wolfgang Goethe esprime l’impatto
rivoluzionario dell’opera di Winckelmann, e in particolare della Storia dell’Arte nell’Antichità pubblicata
a Dresda nel 1764.
La
mostra “Il Tesoro di Antichità.
Winckelmann e il Museo Capitolino nella Roma del Settecento”, ai Musei
Capitolini dal 7 dicembre 2017 al 22 aprile 2018, intende celebrare gli importanti anniversari winckelmanniani del 2017 (300
anni dalla nascita) e del 2018 (250 anni dalla morte) e si inserisce nel
contesto delle manifestazioni europee coordinate dalla Winckelmann Gesellschaft
di Stendal, dall’Istituto Archeologico Germanico di Roma e dai Musei Vaticani.
Promossa da Roma Capitale,
Assessorato alla Crescita culturale –
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e a cura di Eloisa Dodero e
Claudio Parisi Presicce, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura, la mostra ha una duplice finalità: la
prima, offrire ai visitatori il racconto degli anni cruciali che hanno portato,
nel dicembre del 1733, all’istituzione del Museo Capitolino, il primo museo
pubblico d’Europa, destinato non solo alla conservazione ma anche alla
promozione della “magnificenza e splendor
di Roma”; la seconda, presentare le sculture capitoline sotto una luce
diversa, ovvero attraverso le intuizioni, spesso geniali, del grande
Winckelmann.
Arricchita da una selezione di 124 opere, il Tesoro di Antichità si sviluppa in tre sedi diverse nell’ottica di
una “mostra diffusa”: le Sale Espositive di Palazzo Caffarelli, le Stanze
Terrene di Sinistra del Palazzo Nuovo e le Sale del Palazzo Nuovo.
Catalogo: Gangemi Editore
Costi: Intero 15 € biglietto integrato Mostra + Museo (comprensivo della
tassa del turismo per i non residenti a Roma) - Ridotto 13 € biglietto
integrato Mostra + Museo (comprensivo della tassa del turismo per i non
residenti a Roma) - Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione
vigente
Informazioni: 060608
Indirizzo: piazza del
Campidoglio - Roma
Sito: www.museicapitolini.org
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"TRAIANO
Costruire l’Impero, creare l’Europa"
ideata da
Claudio Parisi Presicce
a
cura di Marina Milella, Simone Pastor e Lucrezia Ungaro
L’optimus princeps che portò l’impero romano
alla sua massima estensione celebrato a
1900 anni dalla morte ai Mercati di Traiano
Mercati di
Traiano Museo dei Fori Imperiali - Roma
dal 29 novembre
2017 al 16 settembre 2018. Orario: tutti i
giorni 9.30 - 19.30_ 24 e 31 dicembre ore 9.30-14.00 - Giorni di chiusura: 1
Gennaio, 1 Maggio, 25 dicembre
L’esposizione è promossa e prodotta
da Roma
Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale - Sovrintendenza Capitolina ai
Beni Culturali di Roma, con
l’organizzazione di Zètema Progetto
Cultura.
Cosa significa costruire un
Impero? E in che relazione sta l’Impero Romano con l’Europa attuale?
Politica, economia, welfare,
conquiste militari ottenute senza esclusione di colpi; inclusione di
popolazioni diverse sotto un unico Stato che governa con leggi che ancora oggi
sono alla base della giurisprudenza moderna; la buona amministrazione, influenzata
anche da donne capaci, “first ladies” autorevoli; campagne di comunicazione e
capacità di persuasione per ottenere il consenso popolare attraverso opere di
pubblica utilità, “magnificentia publica” e lusso privato, ma discreto.
Non è la trama di una
fiction, né il programma di qualche politico, ma la traccia della mostra Traiano.
Costruire l’Impero, creare l’Europa, ideata da Claudio Parisi Presicce e a cura di
Marina Milella, Simone Pastor e Lucrezia Ungaro per celebrare la ricorrenza dei 1900 anni dalla
morte dell’imperatore che ha portato l’Impero alla sua massima espansione.
I reperti archeologici provengono da
musei della Sovrintendenza Capitolina (Musei Capitolini, Centrale Montemartini,
Museo della Civiltà Romana, Museo di Roma a Palazzo Braschi, Antiquarium del
Celio, Teatro di Marcello), da molti
musei e spazi archeologici italiani
(Museo Nazionale Romano presso le
Terme di Diocleziano e presso Palazzo
Massimo, Museo Ostiense a Ostia
Antica, Antiquarium della Villa dei Volusii a Lucus Feroniae, Antiquarium di
Villa Adriana a Tivoli, Antiquarium Comunale "Villa di Traiano” di
Arcinazzo Romano; Museo Correale di Terranova a Sorrento) e alcuni importanti musei stranieri (Musei Vaticani; Pergamon Museum a Berlino; Museum het Valkhof di Nijmegen; Museo Nazionale di Storia della Romania,
Bucarest; Museo Nazionale di Arte romana di Merida, Gliptoteca di Monaco di
Baviera).
Ancora, è ospitata
presso la via Biberatica anche “Columna mutãtio – LA SPIRALE”,
un’installazione monumentale di arte contemporanea, ideata dall’artista Luminiţa Țăranu, che racconta la “mutazione” di significato della Colonna di Traiano nel volgersi
della storia.
Il
messaggio che l’artista, romena di nascita e italiana di adozione, intende
trasmettere, è la “mutazione” di significato
che avviene nel volgersi della storia: nata per celebrare la conquista della Dacia da parte dei Romani, la
Colonna Traiana è diventata nel tempo il simbolo dell’inscindibile legame
storico tra l’Italia e la Romania; se nel passato evocava le due guerre portate
dall’Imperatore contro Decebalo, il Re dei Daci, oggi il capolavoro romano è
anche testimonianza visiva dell’origine del popolo romeno.
Esempio
di come la ricerca contemporanea interagisce con l’archeologia e con la
memoria, l’installazione che l’artista propone al pubblico intende rinforzare
il filo connettivo tra l’antico e il contemporaneo. L’opera, infatti, ha
un’impostazione orizzontale come allusione al reperto archeologico quale
oggetto musealizzato, metafora del concetto secondo il quale la storia scorre
in
orizzontale.
Dopo
la mostra a Roma, l’installazione “Columna
mutãtio – LA SPIRALE” sarà esposta in uno dei prestigiosi musei di
Bucarest, in occasione alla festa del centenario dell’Unità Nazionale della
Romania, nell’autunno del 2018.
TRAIANO, imperatore costruttore
La mostra sarà caratterizzata
dal racconto della vita “eccezionale” di un uomo “ordinario”,
significativamente racchiusa in un “titolo” coniato per lui, optimus princeps, ovvero il migliore tra
gli imperatori. Colui che seppe riportare
gioia tra i romani! come ricordato dallo storico Plinio il Giovane, suo
contemporaneo Traiano ci ha ordinato di
essere felici e noi lo saremo.
Ma cos’ha fatto di così
diverso e innovativo Traiano per meritare un tale consenso incondizionato
dall’esercito, dal senato e soprattutto dalle più disparate popolazioni
dell’Impero?
Primo imperatore non romano di nascita bensì ispanico, non appartenente ad alcuna
dinastia imperiale, ma di ottima famiglia – Ulpia
– Marco Ulpio Traiano segue le orme del padre naturale e percorre velocemente i
gradi della carriera militare, dimostrando doti di stratega e combattente sul
campo a fianco dei suoi uomini, dei quali guadagna così il consenso e la
fedeltà assolute. Non solo per questo l’imperatore Nerva lo “adotta” come
successore, ma anche perché ne percepisce la capacità di affrontare anche i
temi spinosi delle riforme sociali ed economiche di cui l’Impero ha urgente
bisogno: lo nomina mentre lui si trova in Germania, lontano dalla capitale che
non ha mai visitato.
Una mostra immersiva grazie alle nuove tecnologie e allo storytelling, protagonisti anch’essi
dell’allestimento e dei contenuti. I visitatori si troveranno immersi nel mondo di Traiano. L’
imperatore, o meglio il suo fantasma, impersonato da un attore, introdurrà alla
vita dell’optimus princeps. Profumi, petali e il rumore della
folla daranno al visitatore le stesse sensazioni che il popolo di Roma provava
durante un trionfo; stele di soldati si animeranno per mostrare gli
affanni del vivere e del morire dei legionari impegnati nelle guerre di
conquista di Traiano; si ascolteranno la descrizione dei nemici di Roma, i
barbari - antagonisti prima, protagonisti poi delle sorti dell’impero - e le
voci delle donne della famiglia reale, impegnate nel sociale e imprenditrici.
E, ancora, grazie alla realtà aumentata e a video immersivi rivivranno i
monumenti traianei e il fuoco delle fiamme da cui Traiano venne salvato per intercessione di Gregorio Magno.
La
mostra si avvarrà anche delle installazioni multimediali e interattive che sono
state realizzate grazie alle collaborazioni che la Sovrintendenza Capitolina ha
attivato, a scopi di ricerca, studio e divulgazione con la Duke University, Department of Classical Studies, Dig@Lab, con il
coordinamento scientifico di M. Forte, la
Real Academia de Bellas Artes de San Fernando (Madrid, Spagna), Laboratorio de Humanidades Digitales con
il coordinamento di J. M. Luzon, la Divisione ICT del Dipartimento di Tecnologie
Energetiche dell’ENEA nell’ambito del progetto CO.B.R.A. (COnservazione dei
Beni culturali, con l’applicazione di
Radiazioni e di tecnologie Abilitanti), responsabile
A. Quintiliani.
Sito di riferimento: www.mercatiditraiano.it
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A Roma unica tappa italiana per la mostra
"I Grandi Maestri. 100
Anni di fotografia Leica"
COMPLESSO DEL VITTORIANO
ALA BRASINI - Roma
dal 16 novembre 2017 all' 18
febbraio 2018, dal lunedì al giovedì 9.30 - 19.30_venerdì e sabato
9.30 - 22.00_domenica 9.30 - 20.30
La mostra, sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, è promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, con il patrocinio della Regione Lazio, prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia e Contrasto ed è a cura di Hans-Michael Koetzle, tra i più rinomati curatori e critici della fotografia.
I Grandi Maestri. 100 Anni di fotografia Leica indaga per la prima volta la grande rivoluzione del mondo della fotografia, e in genere della visione, resa possibile dalle fotocamere Leica dagli anni Venti del Novecento fino a oggi. Oltre 350 stampe d’epoca originali di celebri fotografi insieme a documenti storici dall’archivio Leica, filmati sui fotografi (come Henri Cartier-Bresson e Garry Winogrand), locandine pubblicitarie vintage, riviste storiche e prime edizioni di libri, accompagnano il visitatore in un viaggio nel tempo e nella storia, alla scoperta di quei cambiamenti rivoluzionari permessi da un’innovazione tecnologica come la “Ur-Leica”, il primo apparecchio 35mm efficace che non solo rappresentò un cambiamento radicale nel campo della fotografia, ma innescò, insieme ai modelli Leica prodotti successivamente, una significativa metamorfosi nella nostra percezione della società e del mondo circostante.
Foto dopo foto, questa mostra rivela come gran parte delle immagini impresse nella nostra memoria siano state realizzate proprio con una Leica e come tutte queste fotografie costituiscano quindi un ampio caleidoscopio delle tendenze fotografiche e degli sviluppi degli ultimi dieci decenni.
La mostra è composta da 16 sezioni che intrecciano insieme l’ordine tematico con la cronologia, in un percorso che va dalla nascita della prima fotocamera Leica fino alle più recenti visioni. Nel corso degli anni la Leica fu progressivamente utilizzata da fotografi di diverse nazionalità, estendendo il suo uso a diversi tipi di reportage. Dal fotogiornalismo di guerra (nel 1930 Erich Salomon fu il primo fotogiornalista che portò una Leica negli Stati Uniti e durante la Guerra civile spagnola), all’uso della fotografia come strumento di propaganda. Ma anche ad un tipo di ricerca più umanista, infatti la Leica arriva ad essere utilizzata nel settore della moda, rivoluzionando anche in questo caso il genere: si passa dalla fotografia in studio alla fotografia in strada. Attraversando questi diversi generi e percorrendo i diversi paesi del mondo, la mostra propone le immagini dei più grandi interpreti internazionali che hanno fatto della Leica il proprio strumento creativo di espressione d’elezione. Dalle fotografie in bianco e nero di Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, Sebastião Salgado, Elliott Erwitt e Gianni Berengo Gardin, fino al colore di William Eggleston, Fred Herzog e Joel Meyerowitz, lo spettatore potrà ammirare il meglio della fotografia internazionale con uno sguardo privilegiato sull’Italia. Accanto alle immagini di Gianni Berengo Gardin, l’esposizione romana dedicherà spazio anche alle fotografie di altri interpreti italiani d’eccezione come Piergiorgio Branzi, Paolo Pellegrin, Valerio Bispuri e Lorenzo Castore.
Elenco sezioni
Oskar Barnack fotografo; Leica e la nuova visione (“neues sehen”); Fotogiornalismo 1925–1935; Fotografia e propaganda; Fotografia umanista; Gli anni di macerie; La fotografia soggettiva; Fotogiornalismo 1945–1970; Fotografia d’autore; La “new color photography”; Leica e la fotografia di moda; Leica in Giappone; Leica in Spagna; Leica in Portogallo; Fotografia d’autore: anni ‘70; Fotografia d’autore: dagli anni ‘80 a oggi.
L'iniziativa è promossa da Generali Italia - sponsor della mostra - tramite il programma Valore Cultura, che ha l'obiettivo di avvicinare famiglie, giovani, clienti e dipendenti al mondo dell’arte, attraverso l’accesso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi ed attività di divulgazione artistico-culturale.
La mostra vede come sponsor tecnico Trenitalia. L’evento è consigliato da Sky Arte HD. Il catalogo è edito da Contrasto.
Immagine a corredo: Christer Strömholm, Nana, Place Blanche, from the cycle “Vännerna från
PlaceBlanche” (the friends from Place Blanche). Paris, 1961. Digital modern
print, 30x36 cm
Costo: Biglietto Intero 12 € - Ridotto 10 € - Per altre
riduzioni vista il sito.
Informazioni
e prenotazioni gruppi: + 39 06 8715111
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Siti di riferimento: www.arthemisia.it - www.ilvittoriano.com
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"Artisti
all’Opera"
Il Teatro dell’Opera di Roma sulla
frontiera dell’arte da Picasso a Kentridge1880-2017
Una mostra celebra
che il rapporto del Teatro dell’Opera con i più grandi artisti del
Novecento
Museo di Roma - Palazzo
Braschi - Roma
dal 17 novembre 2017 all' 11 marzo 2018 - vari orari
“Opera in mostra”
7
concerti con visita guidata all’esposizione Artisti
all’Opera
Museo di Roma a Palazzo Braschi i nuovi talenti di “Fabbrica YAP II edizione 2018/2019” del Teatro dell’Opera di Roma si esibiranno in sette concerti
con celebri arie da opere di Verdi, Leoncavallo, Mascagni e autori francesi,
abbinati ad altrettante visite guidate alla mostra “Artisti
all’Opera. Il Teatro dell’Opera di Roma sulla frontiera dell’arte. Da Picasso a
Kentridge (1880-2017)” che, in corso presso il Museo fino all’11 marzo, sta
registrando un notevole successo di pubblico.
L’iniziativa, in calendario ogni settimana fino al 9
marzo, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale -
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma in
collaborazione con Zètema Progetto
Cultura.
L’evento, con ingresso previo acquisto del biglietto d’ingresso alla
mostra, avrà inizio alle ore 17.30 con la visita guidata all’esposizione a cura di Francesco
Reggiani (responsabile Archivio storico del Teatro dell’Opera di Roma), cui seguirà alle
ore 18.15 il concerto di “Fabrica” nel Salone d’Onore.
Alla
visita guidata potranno partecipare massimo 50 persone, con prenotazione allo
060608. La partecipazione al concerto sarà
consentita fino al
riempimento della sala.
Il calendario degli appuntamenti, tutti con inizio alle ore 17.30:
Rigoletto, venerdì 2 e 9 febbraio; Tutto
Verdi, sabato 17 febbraio; Vive La France, sabato 24 febbraio; Tutto
Verdi venerdì 2 marzo; Cavalleria Rusticana e
Pagliacci, venerdì 9 marzo.
Con le esibizioni dei talenti di “Fabbrica YAP II edizione
2018/2019” prende
vita così un’altra iniziativa che avvicina il Teatro dell’Opera alla città, con
l’obiettivo di favorire la trasmissione di sapere e la promozione di nuovi
talenti italiani e stranieri, e dare loro la possibilità di inserirsi nel campo
dell’opera lirica.
Il
teatro come universo di artisti: musicisti, compositori, registi, pittori e
artisti figurativi, costumisti, stilisti. Il Teatro dell’Opera di Roma si racconta attraverso l’infinita
bellezza dei suoi allestimenti, figli del lavoro intrecciato di alcune tra le più grandi figure dell’arte del
Novecento: da Pablo Picasso
a Renato Guttuso, da Giorgio de Chirico ad Afro, da Alberto Burri a Giacomo
Manzù, da Mario Ceroli ad
Arnaldo Pomodoro fino ad
arrivare a William Kentridge.
Artisti all’Opera è, infatti, il titolo della nuova mostra ospitata al Museo di Roma a Palazzo Braschi in Piazza Navona, nel cuore della Roma rinascimentale e barocca, e che attraverserà una storia lunga oltre un secolo, iniziata a fine Ottocento con la prima di Cavalleria rusticana.
Artisti all’Opera è, infatti, il titolo della nuova mostra ospitata al Museo di Roma a Palazzo Braschi in Piazza Navona, nel cuore della Roma rinascimentale e barocca, e che attraverserà una storia lunga oltre un secolo, iniziata a fine Ottocento con la prima di Cavalleria rusticana.
Sarà raccontata la storia di un
Teatro, l’Opera di Roma, che ha sempre camminato sul filo rosso di un rapporto cercato e trovato con l’arte
figurativa, portando quindi alla vista dello spettatore scene e costumi
nati dal genio di grandi artisti, così come piccoli capolavori inusuali, bozzetti, figurini (ovvero
i disegni dei singoli personaggi), maquette (i modellini delle
scenografie), fino a pezzi di inestimabile valore, come il sipario lungo 15 metri dipinto da de Chirico
per un Otello rossiniano.
Ma Artisti all’Opera. Il
Teatro dell’Opera di Roma sulla frontiera dell’arte non sarà una “semplice”
galleria di meraviglie d’arte scenica, sarà anche un percorso che il visitatore/spettatore vivrà lungo la storia del Teatro
dell’Opera di Roma, seguendo le suggestioni dei grandi titoli del nostro teatro lirico – ma scoprendo anche perle “minori” che sono sfuggite alle
consuetudini del repertorio – e spiando
il lavoro delle maestranze,
ricreato attraverso un sapiente gioco d’allestimento, così da ribaltare la
normale prospettiva.
Grazie alle collezioni
dell’Archivio del Teatro dell’Opera – in cui si conservano più di 60mila
costumi e 11mila bozzetti e figurini – alle proiezioni e ai filmati d’archivio
dell’Istituto Luce il visitatore/spettatore
entrerà nel teatro ritrovandosi dietro le quinte del
palcoscenico per ammirare da vicino tutto ciò che d’abitudine vede da
lontano, dalla platea.
L’esposizione
è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale -
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dalla Fondazione Teatro dell’Opera di Roma in collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna. Si
ringrazia l’Istituto Luce e la
collaborazione di SIAE.
La
mostra è a cura di Gian Luca Farinelli
con Antonio Bigini e Rosaria Gioia, con la curatela
storico-scientifica di Francesco Reggiani
e Alessandra Malusardi dell’Archivio Storico e la collaborazione di
Anna Biagiotti della Sartoria della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma.
Organizzazione
Zètema Progetto Cultura. Catalogo Electa.
Costi: Biglietto Intero 9 € ; ridotto 7 €.
Per altre riduzioni visita sito.
Indirizzo: piazza
San Pantaleo, 10 - Roma
Informazioni:
060608
tutti i giorni 9.00-19.00
Sito di
riferimento: www.museodiroma.it
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"MONET"
a cura di Marianne Mathieu
Sotto l’egida dell’Istituto per
la storia del Risorgimento italiano, promossa dall’Assessorato alla
Crescita culturale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale,
con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e
del Turismo (MiBACT) e della Regione Lazio, la grande
retrospettiva è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisiain
collaborazione con il Musée Marmottan Monet, Paris.
COMPLESSO DEL VITTORIANO
ALA BRASINI - Roma
sino al 3 giugno 2018, dal lunedì
al giovedì 9.30 - 19.30_venerdì e sabato 9.30 - 22.00_domenica 9.30 - 20.30
A grande richiesta,
dopo aver superato i 200.000 visitatori, la mostra dedicata a
Claude Monet proroga fino al 3
giugno 2018 la mostra
In mostra circa 60 opere, le più care all’artista e che lo stesso Monet conservava nella sua ultima, amatissima dimora di Giverny: prestiti eccezionali tutti provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi che nel 2014 ha festeggiato gli 80 anni di vita e che raccoglie il nucleo più importante e numeroso delle opere del grandissimo artista francese, grazie alle donazioni dei collezionisti dell’epoca e del figlio Michel.
L’inquietante modernità dei salici piangenti, del viale delle rose e del ponticello giapponese ma anche le monumentali ninfee e glicini, i colori evanescenti e sfumati, la campagna francese e la natura in ogni sua fase: tra i capolavori in mostra Ritratto di Michel Monet neonato (1878-79), Ninfee (1916-1919), Le Rose (1925-1926), Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905).
Monet - curata da Marianne Mathieu, storico dell’arte e vice-direttore del museo Marmottan, incaricata della Collezione Monet - dà conto dell’intero percorso artistico del maestro impressionista a partire dai primissimi lavori, le celebri caricature della fine degli anni 50 dell’800 con cui guadagnò i primi soldi e divenne quasi un personaggio nella sua città natale, Le Havre, passando per i paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville, e delle sue tante dimore, inclusa una parentesi in Liguria testimoniata in mostra dal dipinto del castello di Dolceacqua.
Protagonisti anche i ritratti dei figli e le celeberrime tele dedicate ai fiori del suo giardino - costruito sapientemente negli anni al punto che ebbe a dire che se non avesse fatto il pittore sarebbe stato giardiniere e che senza i fiori non avrebbe dipinto -, fino alla modernissima resa dei salici piangenti, del viale delle rose o del ponticello giapponese, e poi alle monumentali Ninfee, che deflagrano nel pulviscolo violetto e nella nebbia radiosa.
L'iniziativa è promossa da Generali Italia - sponsor della mostra - tramite il programma Valore Cultura, che ha l'obiettivo di avvicinare famiglie, giovani, clienti e dipendenti al mondo dell’arte, attraverso l’accesso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi ed attività di divulgazione artistico-culturale.
La mostra vede come special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia, colore ufficiale Giotto brand icona di F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis ed Affini e media partner Radio Dimensione Suono.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Le audioguide della mostra sono offerte da Generali Italia.
Il catalogo è edito da Arthemisia Books.
In mostra circa 60 opere, le più care all’artista e che lo stesso Monet conservava nella sua ultima, amatissima dimora di Giverny: prestiti eccezionali tutti provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi che nel 2014 ha festeggiato gli 80 anni di vita e che raccoglie il nucleo più importante e numeroso delle opere del grandissimo artista francese, grazie alle donazioni dei collezionisti dell’epoca e del figlio Michel.
L’inquietante modernità dei salici piangenti, del viale delle rose e del ponticello giapponese ma anche le monumentali ninfee e glicini, i colori evanescenti e sfumati, la campagna francese e la natura in ogni sua fase: tra i capolavori in mostra Ritratto di Michel Monet neonato (1878-79), Ninfee (1916-1919), Le Rose (1925-1926), Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905).
Monet - curata da Marianne Mathieu, storico dell’arte e vice-direttore del museo Marmottan, incaricata della Collezione Monet - dà conto dell’intero percorso artistico del maestro impressionista a partire dai primissimi lavori, le celebri caricature della fine degli anni 50 dell’800 con cui guadagnò i primi soldi e divenne quasi un personaggio nella sua città natale, Le Havre, passando per i paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville, e delle sue tante dimore, inclusa una parentesi in Liguria testimoniata in mostra dal dipinto del castello di Dolceacqua.
Protagonisti anche i ritratti dei figli e le celeberrime tele dedicate ai fiori del suo giardino - costruito sapientemente negli anni al punto che ebbe a dire che se non avesse fatto il pittore sarebbe stato giardiniere e che senza i fiori non avrebbe dipinto -, fino alla modernissima resa dei salici piangenti, del viale delle rose o del ponticello giapponese, e poi alle monumentali Ninfee, che deflagrano nel pulviscolo violetto e nella nebbia radiosa.
L'iniziativa è promossa da Generali Italia - sponsor della mostra - tramite il programma Valore Cultura, che ha l'obiettivo di avvicinare famiglie, giovani, clienti e dipendenti al mondo dell’arte, attraverso l’accesso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi ed attività di divulgazione artistico-culturale.
La mostra vede come special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia, colore ufficiale Giotto brand icona di F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis ed Affini e media partner Radio Dimensione Suono.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Le audioguide della mostra sono offerte da Generali Italia.
Il catalogo è edito da Arthemisia Books.
Nell'immagine:
Claude Monet (1840-1926), Nymphéas, 1916-1919.
Costo: Biglietti-
Intero 15 € (audioguida inclusa) - Ridotto 13 € (audioguida inclusa)
Informazioni
e prenotazioni gruppi: + 39 06 8715111
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Siti di riferimento: www.arthemisia.it - www.ilvittoriano.com
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"L’essenziale verità delle cose"
Francesco
Trombadori (Siracusa 1886 – Roma 1961)
Galleria d’Arte Moderna di Roma - Roma
dal 13 ottobre
2017 al 11 febbraio 2018, da martedì a domenica ore 10.00 - 18.30
In collaborazione con
l’Associazione Amici di Villa Strohl-Fern, Roma
Moderna non è certo l’arte
perché rispecchia il nostro tempo, che allora si tratterebbe di una questione
di moda e formale. L’arte, moderna come
anche antica, è solo quella che riesce ad esprimere l’essenziale verità delle
cose con profonda umanità e spiritualità …
È una considerazione di Francesco Trombadori che, chiarendone le
aspirazioni e il coerente percorso pittorico, ha ispirato il titolo di questa
mostra antologica di largo respiro, un’occasione per raccontare il rapporto del
pittore con i luoghi di Roma che amò e dipinse, scegliendoli come patria
elettiva sin dai primi anni del Novecento.
Alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, sono esposte sessanta tele, dipinte
tra il 1915 e il 1961, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private
di tutta Italia, venticinque disegni, libri, cataloghi di mostre e articoli di
giornale provenienti dall'Archivio dell'artista, custodito nel suo studio a Villa
Strohl-Fern. La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita
culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è a cura di Giovanna Caterina De Feo dell’Associazione
Amici di Villa Strohl-Fern e della Sovrintendenza Capitolina. Organizzazione di
Zètema Progetto Cultura. Catalogo Maretti edizioni.
Pur non essendo romano di nascita, per Francesco Trombadori la capitale è
fonte di ispirazione per molti dipinti, ma soprattutto luogo di aggregazione in
cui insieme a scrittori, critici ed artisti partecipare all’intenso dibattito
artistico e culturale, dando impulso alla creazione di mostre d’arte e a
riviste d'arte e di cultura.
Il pittore prende parte attiva al dibattito artistico nazionale sin dagli
esordi nel vivace ambiente della cosiddetta Terza Saletta del Caffè Aragno, nel
primo decennio del XX secolo, dove l’artista si avvicina al formativo ambiente de “Il Convito”, la rivista d’arte e
letteratura fondata da Adolfo De Bosis con Gabriele d’Annunzio e Angelo Conti.
Ogni sezione della mostra è corredata dal ricco patrimonio documentario
proveniente dall'Archivio dell'Artista a Villa Strohl-Fern, oggi Casa Museo,
con cui si intende illustrare anche l'importante attività di critico che
Trombadori svolse, dagli anni Venti, scrivendo per diverse testate nazionali.
Nel corso della mostra saranno organizzati incontri di approfondimento con
la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma.
Costo: Biglietto di ingresso alla Galleria d’Arte
Moderna: 7,50 € intero e 6,50 € ridotto, per i non residenti; 6,5€
intero e di 5,50 € ridotto, per i residenti; gratuito per le
categorie previste dalla tariffazione vigente.
Informazioni: 060608 - www.galleriaartemodernaroma.it
Indirizzo: via
Francesco Crispi, 24 - Roma
Sito di riferimento: www.galleriaartemoderna.it
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"ENJOY L’ARTE INCONTRA IL DIVERTIMENTO"
a cura di Danilo Eccher
Chiostro
del Bramante - Roma
dal 23 settembre al 25 febbraio 2017 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.
dal 23 settembre al 25 febbraio 2017 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.
Dopo il successo della originale mostra Love,
l’Arte incontra l’amore, che ha registrato in sei mesi l’afflusso di 150mila
spettatori, soprattutto giovani, il Chiostro del Bramante continua il suo
innovativo percorso programmatico proponendo ancora una volta una esposizione
unica per la singolarità delle opere, che pone sotto la lente di ingrandimento
le diverse possibilità percettive ad esse connesse. Una esperienza che lo
spettatore può fare attraverso i linguaggi e le poetiche di alcuni tra i più
importanti e provocatori protagonisti dell’arte contemporanea. Talvolta
infrangere le regole non significa trasgredire, ma ampliarne i confini. Una
regola che il Chiostro del Bramante persegue da tempo nelle sue linee
programmatiche, proponendo mostre fuori dagli schemi delle convenzioni
espositive, dove l’originalità del percorso sta alla base del progetto
ideativo.
Diventato Museo di riferimento in ambito nazionale
ed internazionale anche dell’arte contemporanea, il Chiostro parte da questi
presupposti per la mostra che proporrà. Si chiama Enjoy e ha per sottotitolo
l’Arte incontra il divertimento: locuzione emblematica che vuole indicare non
solo una diversa modalità di vivere l’arte, ma soprattutto dare “spazio e
spazialità” alle opere di artisti di acclarata fama. Infatti molti lavori sono
site specific, pensati e costruiti dagli artisti ospiti proprio per gli
ambienti del Chiostro del Bramante la cui organizzazione – che fa capo a DART –
aggiunge alla creatività dell’esposizione un notevole sforzo produttivo
proponendo opere inedite. Tra i grandi nomi allineati troviamo Tinguely,
Calder, Fogliati, Erlich, Creed, Neto, Collishaw, Ourlser, Wurm, TeamLab, Hans
op De Beeck, De Dominicis, Gander, i protagonisti del ‘900 storico e del terzo
millennio, accomunati da un filo sotteso, il divertimento, assunto
nell’accezione etimologica della parola: portare altrove. L’altrove, l’altro da
sé, il perdersi nei meandri dell’arte e dell’inconscio è ciò che accomuna il
gesto di tutti gli artisti presenti in Enjoy, le cui opere guideranno il
visitatore in un percorso invisibile ma fortemente tracciato, che prenderanno
vita in un incessante rapporto interattivo e giocoso, dove le diverse
percezioni del “fuori da sé” avranno un ruolo fondamentale. “La dimensione del
piacere, del gioco, del divertimento, dell’eccesso – afferma Danilo Eccher,
curatore della mostra – sono sempre state componenti centrali dell’Arte; l’Arte
sprofonda nel dolore ma si nutre di piaceri ed è sempre una danza di contrasti.
L’illusione è una trasparenza che deforma la realtà, un’apparenza sottile dove
tutto è possibile, suggerendo ora il dubbio dell’enigma, ora il sorriso della
sorpresa”. Ecco allora che in Enjoy, dalle sculture leggere di Alexander
Calder, lo spettatore può perdersi nel labirinto infinito di specchi di Leandro
Erlich per poi immergersi e riemergere dalle installazioni ludico-concettuali
di Martin Creed o nei raffinati giochi di luci illusorie di TeamLab che
prendono forma e mutano solo a contatto con il pubblico, o essere inseguiti
dagli occhi indiscreti e inquietanti di Tony Oursler e trovarsi a contatto con
i corpi deformati di Erwin Wurm e così via, di artista in artista, di sala in sala:
il Chiostro del Bramante diventerà luogo elettivo di una realtà tutta da
scoprire, che esiste in ogni istallazione (alcune di grandissime dimensioni), a
una realtà che, tuttavia, può anche non esserci. D’altra parte è proprio Paul
Klee che ci dice: “L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile
ciò che non sempre lo è”.
Costo: Biglietto intero 13 € (audio
guida inclusa) - biglietto ridotto
11 € (audio guida inclusa) per specifiche riduzioni, visita il sito.
Informazioni: hastag
ufficiale #enjoychiostro - +39 06 68809035 (Lunedì – Venerdì 10.00 / 17.00)
numero attivo dal 4 settembre sino a fine mostra. - La Caffetteria Bistrot, il Bookshop e il Chiostro hanno ingresso
libero indipendentemente dalle mostre
Indirizzo: Via Arco della
Pace 5 - Roma
Sito di riferimento:
www.chiostrodelbramante.it
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Kirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi
volesse darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può
scriverci a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com, entro la
domenica precedente, specificando chiaramente la richiesta di segnalazione,
provvederemo previa specifica selezione all'inserimento …