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lunedì 21 maggio 2018

Kirosegnaliamo Settimana 21-27 Maggio 2018

K-news  







Kiri, continuano anche per questa nuova stagione,  le segnalazioni di Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.





Di settimana in settimana vari suggerimenti tra teatro, musica, arte  e tanti altri eventi selezionati  accuratamente sulla base delle vostre importanti indicazioni.





Dunque ecco per sognare con voi... 

TEATRO

DEBUTTI...

"Sogno"
di Tiziana Lucattini e Fabio Traversa
da Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare

CENTRALE PRENESTE TEATRO-  Roma
22, 23 e 24 maggio 2018, ore  21.00

Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare, saggio degli allievi del laboratorio tenuto da Tiziana Lucattini, in collaborazione con Fabio Traversa, della Compagnia Ruotalibera Teatro.

Un mondo di regole e di convenzioni che il sogno, il desiderio, la passione - e un bosco - mettono a soqquadro. Tutto è possibile in un bosco. Come nelle favole ci si perde, si ha paura, si cresce, si compiono e immaginano scelte coraggiose e trasgressive, ci si innamora.

In scena ci sono Francesca Ambrosio, Loredana Conisti, Adriano D’Angelo, Anna Maria De Santis, Daria Di Loreto, Elisabetta Frasca, Giava Giombini, Ilaria Iovinella, Tommaso Lombardo, Cristiana Minardi, Daniela Minardi, Ennio Peres, Laura Ritucci, Simonetta Rossi, Enrico Vulpiani, con loro anche Olek Mincer e Fabio Traversa. La regia è di Tiziana Lucattini e Fabio Traversa.

Con le allieve e gli allievi della Scuola di Teatro di Ruotalibera e con Olek Mincer e Fabio Traversa - Luci: Chiara Saiella - Fonica: Gabriele Traversa  - Scena: Francesco Persico e Luisa Frattarelli - Costumi Teseo e Ippolita: Luisa Frattarelli - Costumi Fate: Cristiana e Daniela Minardi - Grazie ad Aurora Reggio, tirocinante dell’Università La Sapienza di Roma, per la sua collaborazione

Costo: Biglietto unico 5 €
Prenotazioni: 06 27801063 o info@ruotaliberateatro.191.it
Indirizzo: Via Alberto da Giussano, 58, Roma
Sito di riferimento: www.facebook.com/CentralePrenesteTeatro
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"AMORE DI DONNA"
Di e con Jessica Granato e Arianna Barberi
Regia Riccardo Marotta
Foto Manuela Giusto

TEATRO STUDIO UNO -  Roma
dal 24 al 26 maggio , dal giov. al sab. ore 21.00_dom. 18.00

Spettacolo originale che racconta attraverso il tema del viaggio, la storia dell’Italia dal dopoguerra ai giorni nostri seguendo i passi di due donne in attesa.

Sinossi.
Maria è una bambina semplice, con troppi sogni. Troppi per la vita che è costretta a vivere. Perde suo fratello, il suo primo grande amore, quando la guerra è appena cominciata e presto si trova catapultata in un piccolo paesino, lontana dalle bombe e dalla violenza con giornate scandite da latte di capra, caramelle di zucchero, qualche amichetta e una mamma che non le fa mancare mai nulla. Ma poi qualcosa cambia, la guerra finisce, è ora di tornare a Milano, Maria diventa grande, una ragazza, bella, timida, taciturna, senza pretese, fa quello che le viene detto di fare. Le è proibito avere qualsiasi tipo di relazione con l’altro sesso. Rimane in casa, lotta silenziosamente con i suoi desideri, col suo corpo, con il suo diventare donna, finché non conoscerà Nunzio. Il matrimonio, il trasferimento in Calabria, il diventare moglie, madre, le gravidanze andate bene e quelle andate male, l’Italia del nord e l’Italia del sud, l’Italia che cambia per restare sempre uguale, i nipoti, i ricordi, la vecchiaia, la mancanza…
Ed è così che guidati dalla storia di Maria, una donna nata nel 1935 a Milano da una famiglia calabrese, scivoliamo dentro le sue memorie, i sogni, i desideri, le scelte e i rimpianti, della sua generazione ma anche della nostra, andando alla ricerca di una risposta, un indizio, una traccia per capire gli uomini e le donne che siamo diventati. 
Raccontare la nostra storia attraverso il passato, un passato che ci appartiene e che ci ha reso quello che siamo oggi.

“Mi guardo bambina e cerco un indizio, una traccia della donna che sarei diventata. Forse quello che diventiamo lo siamo già da subito.”

Costo: Ingresso 12 €Tessera associativa GRATUITA
Informazioni: 3494356219- 3298027943 - info.teatrostudiouno@gmail.com - Prenotazioni http://j.mp/prenotaTS1
Indirizzo: via Carlo della Rocca, 6 - Roma (Torpignattara)
Sito di riferimento teatro: www.teatrostudiouno.com
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"NOTTURNO - SCANDALOSO D’ANNUNZIO"
Con Alberto Brichetto e Ludovica Resta
Adattamento teatrale e musiche Alessandro Battafarano
Regia di  Emanuele Bilotta

TEATRO STANZE SEGRETE - Roma
25-26-27  Maggio e  1-2-3 Giugno 2018 - orari vari

Cosa faresti, se dopo una vita passata alla ricerca del bello, perdessi improvvisamente la vista?
I ricordi di un passato felice, saprebbero essere tuoi amici?
Cosa succede a muoversi nel buio, mentre i tuoi demoni deridono ogni passo?

Dopo il fortunato debutto al teatro comunale Maurizio Fiorani, di Canale Monterano, “Notturno – Scandaloso D’Annunzio” vedrà la luce anche a Roma, per due week end, a cavallo tra maggio e giugno. All’interno dello storico teatro salotto di Roma, diretto da Ennio Coltorti, il Vate D’Annunzio, prenderà di nuovo forma, proseguendo la tradizione stessa delle mura che lo ospitano. Stanze Segrete, si distingue infatti, per progetti legati alla letteratura, alla nuova drammaturgia, al mito e a personaggi famosi dell’arte e della storia. La pièce teatrale “Notturno – Scandaloso D'Annunzio” è un viaggio all'interno delle percezioni dell'eroe, reso umano dalla sfortuna degli eventi.

SINOSSI
Lo spettacolo nasce dal buio, quello a cui è obbligato il poeta, Gabriele D’Annunziotemporaneamente privato della vista, a seguito di un grave incidente aereo. La solitudine, l’impossibilità di esprimersi e muoversi liberamente, il dolore fisico e mentale, sono il contesto in cui l’opera si sviluppa nella mente dell’autore. La lunga notte a letto, viene da lui vissuta come il prolungamento infinito della malattia, quasi una morte fisica: in tal modo, D'Annunzio riesce a sviluppare il tema della visione interiore. Circa dieci mila strisce di carte, su ciascuna delle quali era vergata una sola riga di testo, in cui, dismessi i panni del Superuomo, il Vate, dà vita ad un lungo racconto della malattia, attraverso la memoria della vita precedentemente vissuta. In scena due attori, Alberto Brichetto, che nel corso dello spettacolo è in scena privato della vista, presenta un'interpretazione del personaggio lontana dalle percezioni che siamo abituati a cogliere in teatro, quando, il primo senso che ci aiuta a dare forma alle cose è, appunto, il vedere e Ludovica Resta, il suo alter ego multiforme: ama il suo poeta, lo subisce, lo affronta e poi torna ad essere forma evanescente intorno al suo mondo. La cecità del poeta diviene la possibilità di vedere oltre, di vedere da dentro. D'Annunzio come Tiresia, ma anche come Edipo, fino a trasformarsi in un dio fattosi carne, che subisce il supplizio del suo destino. Il suo rapporto con il sesso e la carnalità, la sua voglia di dare scandalo nel ricercare bellezza. Tutto viene messo in discussione da una debolezza fisica che trova, nella forza delle suggestioni evocate dai ricordi, a volte una difesa necessaria, a volte una spinta verso l'incubo. La struttura dello spettacolo, di cui il riadattamento teatrale è a cura di Alessandro Battafarano, e la regia è di Emanuele Bilotta, si sviluppa come una musica unica, e, proprio nella musica trova il suo percorso più naturale. Una chitarra suonata dal vivo, unitamente a suoni, effetti ed accompagnamenti elettronici, costruiscono una melodia eterea e ininterrotta che accompagna lo spettatore nel susseguirsi delle scene. Lo spettacolo presenta una recitazione estrema, senza censure, ed il tutto è amplificato dalla forte vicinanza degli spettatori, alla scena stessa. Gli attori, infatti, si muovono in mezzo al pubblico, rendendo i presenti, involontari protagonisti, del dramma esistenziale di un uomo che, nel suo creato, ha sempre posto, come primo obiettivo, la ricerca del bello, tra l’osceno e il divino.

 LO SPETTACOLO E' VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI

Costo: Biglietti  Intero 12 euro – ridotto 10 euro - Ingresso riservato ai soci – tessera associativa semestrale 6 euro
Indirizzo: Via della Penitenza, 3 – Roma (zona Trastevere)
Informazioni: tel. 06.6872690 / 3889246033 e-mail: info@stanzesegrete.it
Sito di riferimento: www.stanzesegrete.it
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PROSEGUONO...

CARDELLINO S.r.l.
presenta
"AUTOBIOGRAFIA  EROTICA"
di Domenico Starnone
tratto daAutobiografia Erotica di Aristide Gambia”, romanzo di Domenico Starnone
con Vanessa Scalera e Pier Giorgio Bellocchio
Regia di Andrea De Rosa

OFF OFF THEATRE - Roma
dal 15 al 27 maggio 2018 ,  orario: serali ore 21.00,  pomeridiane ore 18.00

OFF/OFF Theatre: In scena l'ultimo spettacolo di stagione. Ricordi erotici di coppia nell'autobiografia libertina firmata da Domenico Starnone.

Sarà lo spettacolo dai colori libertini, Autobiografia Erotica, di Domenico Starnone a chiudere la fortunata e innovativa stagione dell’OFF/OFF Theatre.
La pièce diretta dal regista Andrea De Rosa, interpretata da Vanessa Scalera e Piergiorgio Bellocchio, indaga sull’esistenza dei due protagonisti attraverso la loro vita erotica.

Sinossi: Aristide e Mariella, entrambi napoletani d'origine, si incontrano in un appartamento di Roma. Lei lo ha convocato per email, gli ha ricordato chi è. E' la ragazza con cui venti anni prima lui ha avuto, a Ferrara, un incontro durato poche ore e terminato in un furtivo, frettoloso rapporto sessuale. Aristide ha quasi dimenticato quell'incontro, gli è tornato alla memoria grazie alla mail di Mariella. Che ha una sua particolarità: è scritta ricorrendo a un linguaggio decisamente osceno. E osceno è il linguaggio che lei gli impone quando ora gli chiede di scavare in quelle poche ore e ricostruirle minutamente. Cosa è accaduto in quelle ore? La realizzazione di un puro, irresponsabile desiderio sessuale? Se è così - dice Mariella - perché parlarne con il linguaggio dolce dell'amore? Meglio l'oscenità. Comincia così un gioco di scavo in quelle poche ore che mette a confronto ora con allegria ora con crudeltà due esperienze sessuali del tutto diverse, dall'adolescenza alla maturità, alla ricerca di un punto di incontro. La casa intanto, che dovrebbe essere vuota, si rivela abitata da una terza persona, un'amica di Mariella. E' in un'altra stanza, ammalata, ha la febbre alta, si manifesta solo con suoni inarticolati: un russare, un soffiarsi il naso, un tossire, qualche richiamo lamentoso. Ma i segnali della sua presenza peseranno sempre di più nel gioco tra Mariella e Aristide, e attribuiranno significati più complessi, più sofferti, alla loro divertita autobiografia erotica.

Costo: Biglietto intero 25 € -  ridotto 18 € - 10 € per gruppi e under 26
Indirizzo: Via Giulia 19/21 – Roma
Informazioni:  06 89239515 -  info@off-offtheatre.com
Siti di riferimento: www.off-offtheatre.com
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"L'inquilino" 
di Enzo Casertano

TEATRO DE' SERVI - Roma
dal 15 maggio al 3 giugno  2018,  ore 21.00_sab 17.30 e 21.00_dom. 17.30

L'assillo dell'affitto da pagare quando non si ha un lavoro stabile ed anzi si vive di espedienti: un dramma del nostro tempo che un humor di matrice partenopea trasforma in una scoppiettante commedia degli equivoci, anzi degli inganni. L'inquilino di Enzo Casertano propone proprio questo mix di quotidiana follia, dove nulla e soprattutto nessuno è quello che appare.

E' un triangolo tutto particolare quello formato da Massimo (interpretato da Massimo Pagano), Chiara (Maria Chiara Cimini) e Vincenzo (Enzo Casertano). Un trio di ottimi, ben assortiti attori sotto la guida alla regia di Roberto d'Alessandro. L'uno è perennemente alle prese con la padrona di casa che non gli concede dilazioni di pagamento, l'altra si rivela un'esattrice fin troppo buona e comprensiva. Il terzo, l'inquilino al quale Massimo fa ricorso per dividere le spese nasconde segreti  che indirizzano verso la dolce-amara conclusione della storia.

Lo spettacolo, prodotto da “I due della città del sole” e “Nuove Frontiere Teatrali” , chiude nel modo migliore la stagione 2017 – 2018 del Teatro de’ Servi dedicata alle Storie dell’altro mondo. L’inquilino mescola infatti con ironia e sapienza drammaturgica, la realtà che tutti ben conosciamo con la fuga nell'irrazionale imprevedibilità del sogno, della commedia brillante fine a se stessa. 

Costo: Biglietti  platea  intero  22 € - ridotto G/A 16 €galleria intero  18 €  - ridotto G/A  14€  (ridotto giovani under 18 e anziani over 65)

Indirizzo: via del Mortaro (ang. Via del Tritone), 22 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroservi.it
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 “Non avere paura”.  Facile a dirsi!
Al Martinitt sbarca la commedia dell’orrore.
Un format di Eduardo Aldan, adattato da Franco Ferrini, diretto da Ricard Reguant,
con Gianni Garko (il maestro di cerimonia), Claudia Genolini (la babysitter), Edoardo Frullini (il pensionante) ed Emiliano Ottaviani (il vigilante).
Produzione La Bilancia.

TEATRO/CINEMA MARTINITT - Milano
dal 17 maggio al 3 giugno 2018 - Orario spettacoli: giovedì-sabato ore 21.00, domenica ore 18.00. Il sabato anche alle 17.30.

Finale di stagione da brividi al Martinitt, nel vero senso della parola. Nel tempio della comicità milanese arrivano ora anche le risate… isteriche. Niente paura, lo dice anche il titolo: è solo uno spettacolo. Ma che spettacolo! Un nuovo format per il teatro, ai confini della realtà, che capovolge gli schemi: invece di ridere degli attori, il pubblico ride di se stesso e delle proprie fobie.  

Dopo tanti interrogativi sull’essere, risolti sempre in maniera divertente, il Teatro Martinitt suggella una stagione esilarante eppure introspettiva con uno spettacolo assolutamente nuovo e unico, che alla riflessione predilige l’istinto. Il pubblico è invitato a un esperimento –molto forte- di teatro interattivo, un teatro da (soprav)vivere. Straordinari effetti speciali -di luci, sonori e non solo- e citazioni dai grandi horror della storia creano in sala forti suggestioni e si respira il non respirare del pubblico, seduto inizialmente tranquillo su… una poltrona che scotta (e trema pure). L’interazione con gli spettatori è continua, un po’ alla Rocky Horror Picture Show, ma senza rock e con tanti brividi… La trama, costruita appositamente per il Martinitt, affonda nei misteri e nelle nebbie del passato, tra storia e leggenda, tra fatti e misfatti e trascina il pubblico a mettersi, volente o nolente, alla prova, a confrontarsi con i propri fantasmi e i propri limiti. E non è solo un fatto di coraggio: in un momento storico in cui la paura ci viene imposta ogni giorno e in cui con la paura ci tengono al cappio, impariamo a prenderla per le corna, a gestirla. Strumentalizziamola per non farci strumentalizzare.

Paurose risate in arrivo! Questo è uno spettacolo fuori dagli schemi. Uno show da palpitazioni, che fa leva sulle nostre paure infantili, per poi riderci sopra. Un esperimento teatrale, oggi in voga in tutto il mondo, che vuole indurre lo spettatore a provare una sensazione di inquietudine e paura, proprio là dove normalmente si sente al sicuro: in una comoda poltrona di teatro. Trama e ambientazione sorprendenti, terrore psicologico ed effetti speciali sono gli ingredienti di una nuova e appassionante avventura, che scuoterà il pubblico con emozioni forti e divertimento garantito. Ma non rilassatevi troppo, pensando che tanto è solo finzione! Nessuno può dire chi vi sta seduto accanto...

Costo: Ingresso 22 €, ridotto 16 €.
Indicazioni: Parcheggio gratuito.
Info e prenotazioni: Tel. 02 36.58.00.10
Indirizzo: via Pitteri, 58 -Milano
Sito di riferimento: www.teatromartinitt.it
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DANZA

"SIN VOLVER LA CARA"
Ideazione, Coreografie e Regia di FRANCISCA BERTON

AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA /Sala Petrassi - Roma
Giovedì 23 Maggio  2018, ore 21.00

Sin volver la cara è il nuovo spettacolo della Compagnia Algeciras Flamenco, frutto di collaborazioni, che come sempre arricchiscono e stimolano la creazione di 
una pièce, della performance. Nasce dall’esigenza di trattare temi attuali, continua la volontà di dare vita non solo a concerti o composizioni coreografiche, ma a spettacoli teatrali con spunti narrativi mediati dal flamenco.

“Senza voltarsi”, lasciandosi alle spalle ciò da cui ci si separa, portandone memoria, iniziare un nuovo percorso e dare vita ad una nuova realtà. Questo è ciò che racconta Sin volver la cara.

Attraverso diversi tableaux, vengono descritte le emozioni che immaginiamo pervadano gli Esseri Umani nelle diverse occasioni di separazione: dalla tradizione, dalla madre, dall’amore, dalla propria Terra.
La separazione per eccellenza è la Nascita: da questo viaggio e dalla relativa e necessaria separazione dal grembo materno germoglia una diversa esistenza. La Nascita è fonte di dolori, gioie, paure, speranze, inquietudini, aspettative, dubbi, desideri.

Il Flamenco fa da comun denominatore all’interno dello spettacolo, in cui convivono contaminandosi anche altre forme di musica, di danza e di espressione.

Il flamenco, per sua stessa natura, è il risultato di influenze varie, legate anche alle migrazioni che hanno portato all’incontro di culture diverse, musiche e danze, dall’India (secondo alcuni studiosi di Flamencologia) fino allo stanziarsi dei Gitani in Andalusia, la regione della Spagna considerata la culla del flamenco. Nuovi eventi hanno portato altre influenze: l’influenza araba, la scoperta delle Americhe, lo sviluppo canoro, lo sviluppo della tecnica musicale e della danza, el baile, che ha fatto il suo ingresso in teatro e vi ha trovato nuove ed infinite possibilità, anche attraverso l’incontro con altre forme espressive.

La musica non soltanto accompagna, ma fa parte integrante del flamenco. Una storia ricca di separazioni e di ritorni, di viaggi, di ricchezza che appartiene al grande tesoro culturale del Mediterraneo.
L’andata ed il ritorno (la ida y vuelta) possono avere tregua solo quando ciascuna cosa trova la propria collocazione, il naturale approdo, dopo tanto vagare, ad una condizione migliore.


BRUNO MAROCCHINI Electronic music, SERGIO VARCASIA Chitarra, RICCARDO GARCIA RUBI Chitarra, JOSÉ SALGUERO Cante flamenco, PAOLO MONALDI Percussioni, CLAUDIO MERICO Violino, ENRICO GALLO Tamburello, CATERINA LUCIA COSTA Bailaora ospite, FRANCISCA BERTON Solista, CHIARA CANDIDI Teatro e pizzica, FLAVIA LUCHENTI-GIULIA PETTINARI Corpo di ballo PAOLO DE PASCALE Testi e narrazione Costumi di Daniela Catone Scultura Toro-Chitarra di Alessandro D’Ercole Versi di Luigi De Pascalis

Costo: Vedi sito
Informazioni: Tel. +39 331 5973316  info@algecirasflamenco.com  algecirasflamenco@gmail.com
Indirizzo: viale Pietro de Coubertinm, 30 -  Roma
Sito di riferimento: www.auditorium.com
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MANIFESTAZIONI - FESTIVAL - RASSEGNE


"LETTERATURE"
Festival Internazionale di Roma
Edizione 2018
“IL DIRITTO / IL ROVESCIO
L’inesauribile corrente delle parole”

Il Festival LETTERATURE quest'anno si svolge in tutta la città grazie al coinvolgimento dell'intera rete delle Biblioteche civiche: un ricco programma dioltre quaranta incontri, presentazioni, dibattiti che avranno luogo già dall’inizio di maggio, dal lunedì al venerdì, in venticinque Biblioteche di Roma, a partire dall’inaugurazione - giovedì 3 maggio alle ore 19.00 alla Casa delle Letterature - della mostra del Festival con opere inedite e mai esposte della grande artista MARIA LAI.

In particolare, nella ricca programmazione della rete delle Biblioteche di Roma, Casa delle Letterature prevede dal 7 maggio al 25 giugno più di venti appuntamenti, a cura di Maria Ida Gaeta, tra cui si segnalano: il convegno in 4 giornate, dal 14 al 17 maggio, dal titolo Giornate critiche. Il Diritto e il Rovescio del discorso culturale con studiosi e critici di diverse discipline (vedi scheda in cartella stampa) e incontri con bravissime autrici straniere e vari e importanti autori e autrici italiane che si collegano idealmente alle serate alla Basilica di Massenzio.

Il programma nelle altre Biblioteche di Roma, a cura di Simona Cives, parte dal 3 maggio con incontri con gli autori dei dodici libri candidati al Premio Strega 2018 e alcuni appuntamenti incentrati sul tema dei diritti - a 70 anni dall’entrata in vigore della nostra Costituzione e dall’approvazione della Dichiarazione Universale dei diritti umani (vedi scheda in cartella stampa) Le Biblioteche coinvolte sono: Rodari, Giovenale, Penazzato, Centrale ragazzi, Tortora, Rugantino, Casa del Parco, Quarticciolo, Bibliocaffè, Villino Corsini. Una serie di incontri sarà dedicata al tema delle Fake News,  in collaborazione con l'Ordine dei Giornalisti di Roma e del Lazio e con OSSIGENO per l’InformazioneOsservatorio promosso da FNSI e OdG sui cronisti minacciati e sulle notizie oscurate. Una breve rassegna che intende affrontare, grazie alla collaborazione tra l’Istituzione Biblioteche di Roma e i rappresentanti dei giornalisti, il tema della credibilità dell’informazione, tra il moltiplicarsi dei canali di diffusione e la straordinaria velocità di propagazione delle notizie stesse che rende sempre più difficile il lavoro di verifica. Le Biblioteche coinvolte sono: Villino Corsini, Quarticciolo, Valle Aurelia, Caffè Letterario e Rugantino.

LETTERATURE è realizzato con la collaborazione di Ambasciate e Istituti culturali italiani e stranieri: Ambasciata degli Stati Uniti d’America, American Academy Rome, Ambasciata di Francia, Accademia di Francia Villa Medici, Ambasciata di Norvegia, Istituto Cervantes di Roma, Goethe Institut Rome, Fondazione Treccani Cultura, Fondazione Bellonci, Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Fondazione Teatro Palladium Università Roma3.
Si ringraziano il Teatro Eliseo, il Teatro di Roma e il Teatro Palladium

GLI APPUNTAMENTI  di questa settimana nella  CASA DELLE LETTERATURE:
>>>Lunedì 21 maggio ore 18.00
Incontro con ALESSANDRA QUATTROCCHI, autrice di La strategia del silenzio. Le ultime eroine di Jane Austen, Iacobelli editore
Interventi di Giuseppe Ierolli e Lidia Ravera

>>>Martedì 22 maggio ore 18.00
Incontro con FRANCESCA D’ALOJA autrice di Cuore, sopporta, Mondadori editore
Interventi di Nadia Terranova e Raffaella De Santis

>>>Mercoledì 23 maggio ore 18.00
Incontro con SANDRA PETRIGANI autrice di La Corsara, Neri Pozza editore

>>>Giovedì 24 maggio ore 18.00
Incontro con ROSSELLA MILONE autrice di Da soli, Einaudi editore

>>>Venerdì 25 maggio ore 16.30
Seminario VIAGGI DELLA PSICANALISI NELL’ARTE
Turner e la poetica come funzione trasformativa della mente
a cura di Marcella Fazzi e Tommaso Poliseno
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GLI APPUNTAMENTI  di questa settimana nelle  BIBLIOTECHE DI ROMA:
>>>21 maggio ore 18
Biblioteca Villa Leopardi
Dozzina Strega
Utenza libera

>>>21 maggio ore 18
Biblioteca Raffaello
Costituzione italiana, articolo 9
“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica”
Cittadini partecipi della ricerca scientifica e tecnica
Con il gruppo di ricerca dell’articolo 9 del CNR. In collaborazione con ASI e INFN
Utenza

>>>22 maggio ore 18
Biblioteca Ennio Flaiano
Dozzina Strega
Utenza libera

>>>22 maggio ore 18
Biblioteca Dino Penazzato
Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, articolo 13
“Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato”
Costituzione italiana, articolo 16
“Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi”
Eraldo Affinati, Tutti i nomi del mondo (Mondadori, 2018)
Con l’autore e Paolo Conti
Utenza libera

>>>23 maggio ore 18
Biblioteca Cornelia
Dozzina Strega
Utenza libera

>>>23 maggio ore 18
Biblioteca Villino Corsini
Fake news. La sfida della credibilità
Con Giuseppe Federico Mennella. In collaborazione con Ossigeno
Utenza libera

>>>23 maggio ore 18
Biblioteca Goffredo Mameli
Costituzione italiana, articolo 1
“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”
L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro
Con Sandro Portelli. In collaborazione con Centro documentazione Maria Baccante Archivio storico Viscosa. Intitolazione della sala della biblioteca ad Antonio Atzori  
Utenza libera

>>>24 maggio ore 18
Biblioteca Pier Paolo Pasolini
Costituzione italiana, articolo 32
“Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”
Proibito morire?
Filomena Gallo e Marco Perduca, Proibisco ergo sum (Fandango libri, 2018).
Con l’autrice e Paolo Izzo
Utenza libera

>>>25 maggio ore 18
Biblioteca Casa delle Traduzioni
Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, articolo 13
“Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato”
Costituzione italiana, articolo 16
“Ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi”
«Qui sarai libero di pensare, sognare, lavorare»
Con Flavia Cristiano, Tiziana Colusso e Bruno Berni
Utenza libera

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L’edizione 2018 di LETTERATURE Festival Internazionale di Roma (3 maggio - 3 luglio) è curata dall'Istituzione Biblioteche di Roma, promossa da Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale di Roma, organizzata da Zètema Progetto Cultura, e realizzata con il contributo di Acea.
Il tema scelto per questa edizione è “Il diritto / Il rovescio. L’inesauribile corrente delle parole”, una riflessione sulla arbitrarietà e ambiguità delle parole, sui diversi significati, a volte opposti, che l’uso che ne facciamo può determinare.
Il Festival quest’anno si svolge in tutta la città con un ricco programma di incontri, presentazioni e dibattiti a partire dal 3 maggio nell'intera rete delle Biblioteche civiche.

CostoIngresso GRATUITO
Indirizzi: vari 
Per informazioni: 060608 (tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 19.00)
Sito di riferimento: www.festivaldelleletterature.it
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"Festival INVENTARIA 2018 - VIII edizione la festa del teatro off "
25 compagnie, 5 sezioni, 25 date in palio
7 prime nazionali, 7 prime romane 
4 teatri, 3 quartieri, 20 serate di spettacolo

TEATRO ARGOT STUDIO  -  CARROZZERIE n.o.t   - TEATRO TRASTEVERE |  TEATRO STUDIO UNO - Roma
dal  3 Maggio al 10  giugno  2018 - vari orari

Giunto alla sua ottava edizione, il Festival Inventaria  - La festa del teatro off, organizzato da artisti per artisti, si è affermato come l'evento di chiusura della stagione teatrale capitolina mantenendo il proprio focus sulla drammaturgia contemporanea e sulla pluralità dei linguaggi ospitati. Ventuno le proposte in concorso selezionate tra le oltre 400 candidature pervenute da tutta Italia e dall'estero per offrire un ventaglio quanto più ampio possibile della scena teatrale off per linguaggi e generi, alle quali si aggiungono cinque proposte fuori concorso: due spettacoli ospiti il ritorno dello spettacolo vincitore dell'edizione 2017 e la presentazione dei due spettacoli tratti dai testi vincitori ex aequo del Premio di drammaturgia DCQ-Giuliano Gennaio 2016 (VII ed.). 

Otto edizioni all'insegna dell'indipendenza - il Festival, organizzato dalla compagnia DoveComeQuando, è interamente autofinanziato - e della sostenibilità: una formula accorta che ha consentito alla manifestazione di passare dalle sei compagnie della prima edizione alle venticinque di quella attuale e da una a cinque sezioni. Il trend espansivo è confermato anche dall'arricchimento del parco premi: sono 25 le date complessive messe a disposizione delle compagnie vincitrici dai teatri partner del Festival: Teatrino Zero e Teatro a l'Avogaria (Veneto), Il Sipario Strappato (Liguria), Camere d'aria (Emilia Romagna), Spazio Teatrale Allincontro (Toscana), Teatro Trastevere, Teatro Studio Uno, Matutateatro e Sala RomaTeatri (Lazio), Nastro di Mobius e Teatro Primo (Calabria), Clan Off e Teatro dei Naviganti (Sicilia); a esse si aggiungono inoltre altri premi sotto forma di servizi gratuiti, offerti da Roma Fringe Festival, Dino Audino Editore e Scriptdoctor & Playdoctor.

Quest'anno Inventaria avrà luogo nei quattro principali teatri off di tre diversi quartieri della Capitale: Teatro Argot Studio e Teatro Trastevere (Trastevere), Carrozzerie n.o.t. (Ostiense) e Studio Uno (Torpignattara) e si articolerà in quattro sezioni di concorso (Spettacoli, Monologhi/Performance, Corti teatrali e la nuova sezione Demo dedicata agli studi e ai progetti in itinere) e una fuori concorso.

"INVENTARIA", dal latino invenio, trovare; "INVENTARIA", come invenzione, novità; "INVENTARIA", come inventario, molteplicità; "INVENTARIA", come ventata d'aria, d'aria fresca.
 Nelle sue molteplici declinazioni, il teatro è ossigeno, sa sorprendere, respira da millenni

QUESTA SETTIMANA:
L' Associazione Culturale Teatro Trastevere
presenta
Festival di Inventaria
al Teatro Trastevere a Roma

Data Unica -  27 maggio ore 21.00 Teatro Trastevere                
Sezione Spettacoli / Anteprima nazionale
Compagnia Indip. dei Giovani Umbri / Almost, Maine

Una persona sentimentale pensa che le cose dureranno. Un romantico ha la disperata certezza che non lo faranno (Scott Fitzgerald).
Almost, Maine è per romantici - non per sentimentali.

Residenza presso il Festival Verdecoprente 2017
Finalista di Giovani Realtà del Teatro (Udine) e Giovani Direzioni (Reggio Emilia)
Finalista Borsa Teatrale Anna Pancirolli 201

di John Cariani (traduzione: Jacopo Costantini)
regia Samuele Chiovoloni
con  Jacopo Costantini, Ludovico Rohl, Giulia Trippetta e Silvia Zora

Almost, Maine è la narrazione per estratti di una cittadina non ben delimitata nello sconfinato e settentrionalissimo stato del Maine, in un freddo venerdì sera, e delle storie intersecate dei suoi abitanti.
Il testo di riferimento è Almost, Maine di John Cariani, un vero e proprio bestseller del teatro americano contemporaneo. Fra incontri improvvisi, amori laceranti, rimorsi, incomunicabilità e situazioni paradossali gli abitanti di Almost, Maine fanno esperienza della sconfinata gamma di sentimenti che attiene alla grammatica dell’amore. Un gigantesco dono da restituire, un’aurora boreale da aspettare in un campo di patate, una rubrica delle cose che possono fare male da compilare insieme a una sconosciuta negli spazi angusti di una stireria, un pattino piovuto dal cielo per avvicinare una coppia ormai divisa dagli eventi.
Spaccati di vita ritratti in una istantanea imprecisa, quasi casuale, in bilico fra ordinario e straordinario.
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24, 25, 26 maggio, ore 21.00 Teatro Trastevere
Fuori concorso / Anteprima nazionale
DoveComeQuando / Il viaggio
"Mi guarda. Si avvicina. Io non la conosco, non l'ho mai vista, cosa vuole da me?"

Testo vincitore ex aequo del premio di drammaturgia DCQ-Giuliano Gennaio 2016

di Paolo Bignami
regia Pietro Dattola
con Federica Carruba Toscano e Flavia Germana de Lipsis
elementi di scena Alessandro Marrone

Due donne di epoche e origini diverse s'incontrano in stazione. Silvia, donna meridionale del dopoguerra, deve andare "dall'altra parte", in cerca di lavoro; Petra - dopo esserci stata, dall'altra parte - sta tornando al suo paese. Unite dalla comune condizione di chi è o è stato costretto ad abbandonare la propria terra, dalle speranze, dai timori, dallo straniamento, dalle ruvidezze e dall'eterna attesa del treno della vita, sono però divise dal germe della diffidenza, mentre la stazione comincia ad affollarsi e la massa dei partenti a premere.
Nello scenario immaginifico dell'incontro di due epoche diverse in cui i problemi sembrano essere immutati, il viaggio da compiere è soprattutto interiore: è quello che porterà a identificarsi nell'altro, a "vederlo", riconoscendo in esso e nella massa che preme non un'indistinta minaccia, ma altri esseri umani, corpi caldi e pulsanti, concentrati di speranze e paure simili alle proprie. Solo allora il Viaggio, pur con tutte le sue difficoltà, potrà apparire meno spaventoso.
Il viaggio (col titolo Il viaggio che non ho fatto) ha vinto il Premio DCQ 2016 "per la capacità di affrontare un argomento di estrema attualità senza patetismi e  non limitandosi alla denuncia, favorendo un quantomai auspicabile cambio di prospettiva; l'incontro concreto di due epoche diverse, il linguaggio vivo, i toni anche leggeri e i tre piani in cui si muovono le protagoniste sono tutti elementi che stimolano alla messa in scena"
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22, 23 maggio, ore 21.00 Teatro Trastevere                                  
Fuori concorso
Sciara Progetti / Malanova
Tutti siamo ugualmente responsabili della vita degli altri.

Spettacolo vincitore  della Sezione Spettacoli di Inventaria 2017

di  Ture Magro e Flavia Gallo
con Ture Magro
scene e luci Lucio Dana
Tratto dal libro "Malanova", edito da Sperling & Kupfer, di Cristina Zagaria e Anna Maria Scarfò. 

Raccontiamo Malanova, storia cruda e inenarrabile, ma edificante come tutte le
storie compiute e non puramente celebrative o provocatorie. Raccontiamo Malanova
perché non è una vicenda semplicemente accaduta nel Sud Italia, ma è una storia d'Italia,
non di quel paese laggiù, ma del nostro Paese in ogni dove, attorno a chiunque di
noi. Raccontiamo Malanova perché ascoltare in che modo un altro essere umano si
sia liberato dal tentativo di soppressione del suo spirito, attraverso l'annullamento del
suo corpo e dei suoi desideri, ci può far credere, una volta di più, nella nostra
umanità. E credere in questa umanità, nella compassione speciale che si crea a
teatro, a partire dall’esperienza che in esso si fa, è la più grande delle educazioni
sentimentali; è un atto d'amore.  Malanova è un’esplorazione edipica sulla responsabilità, sulla convivenza e sull’essere coinvolti, come esseri umani, in una trama di fondo che ci rende tutti ugualmente responsabili della vita degli altri.  Sciara Progetti con lo spettacolo “Padroni delle nostre vite” si è aggiudicata il Primo premio al
Festival Inventaria 2013, Premio del Pubblico al Roma Fringe Festival 2013, Primo premio all’ Apulia
Fringe Festiva 2015; ha partecipato a numerosi festival nazionali tra cui Festival Castel dei Mondi,
Andria 2016 e Stazioni d’Emergenza, Napoli 2015. 
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LE COMPAGNIE :
Ancorateatro  ||  Collettivo Faus   ||   Compagnia SMG    Compagnia Indipendente dei Giovani Umbri  ||  D'angelo/Lapadula/Martorana Dietro La Maschera   ||  DoveComeQuando   ||  Effetto Joule    exVoto   ||   Garbuggino/Ventriglia - Armunia  ||  Garofoli/Nexus   ||   Gradi/Scalzi    Macondo  ||  Marino/McCreton  ||  Ovatta Armata  ||   Quintoequilibrio  Produzioni Nostrane  ||  RAT  ||  Rizzo/Calabrese  ||  Sciara Progetti  ||  Sconci   Spora Performing Arts  ||  Teatro L'Avvelenata  ||  Vaccaro  ||  virgolatreperiodico 
CREDITS
un progetto di  DoveComeQuando direzione artistica:  Pietro Dattola (Spettacoli, Monologhi/Performance, Demo)    Flavia Germana de Lipsis (Corti teatrali, Demo) organizzazione:  Alessandro Marrone    Alfonso Germanò    Giuliana Ciucci    Pietro Dattola foto:   Novella Oliana ufficio stampa: Artinconnessione    
CON LA COLLABORAZIONE DI
Teatro Trastevere   ||   Teatro Argot Studio   ||   Teatro Studio Uno Roma Fringe Festival  ||  BCC Roma   ||  Dino Audino Editore Teatrino Zero  ||  Il Sipario Strappato   ||   Nastro di Mobius Teatro Clan Off   ||   Teatro dei Naviganti   ||   Teatro Primo   ||   Teatro a l'Avogaria  Spazio Teatrale Allincontro   ||   Camere d'aria   ||   Matutateatro Sala RomaTeatri    ||   Scriptdoctor & Playdoctor   ||   Tickit Spettacoli
MEDIAPARTNERSHIP
 Dramma.it  ||   Persinsala  ||    Saltinaria.it   ||  Recensito.net   Gufetto.press   ||   Parallel Vision

Costi:
Mini-abbonamento ... 22€ (anziché 30/36€) per tre serate a scelta
Intero ... 12€ (Trastevere, Carrozzerie n.o.t, Studio Uno)  ...10 €(Argot Studio)
Ridotto  ... 9 €(Trastevere, Carrozzerie n.o.t, Studio Uno) ... 8 €(Argot Studio)
 riservato a: partecipanti di una qualsiasi edizione di   - Premio di drammaturgia DCQ-Giuliano Gennaio  -Festival  Inventaria - Scene da una fotografia         previa prenotazione tramite email
Tessere dei teatri   ... 5 €(Teatro Argot Studio)     ... 3€(Carrozzerie n.o.t)     ... 2  €(Teatro Trastevere)     ... gratuita (Teatro Studio Uno)
Indirizzi:
Teatro Argot Studio via Natale del Grande, 27  (Trastevere)  - Teatro Trastevere  via Jacopa de' Settesoli, 3 (Trastevere) - Carrozzerie n.o.t   via Panfilo Castaldi, 28/a  (Ostiense) - Teatro Studio Uno  via Carlo della Rocca, 6 (Casilino) 
Sito di riferimento: www.dovecomequando.net
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CINEMA

DISTRIBUZIONE INDIPENDENTE
è lieta di presentare
una produzione
DONKEY’S MOVIES 
"IL CODICE DEL BABBUINO"
un film di Davide Alfonsi e Denis Malagnino

Nei CINEMA da giovedì 17 maggio 2018

Con il patrocinio del Comune di Guidonia

Dopo “La Rieducazione” e “Ad Ogni Costo”, Davide Alfonsi e Denis Malagnino, colonne storiche del collettivo Amanda Flor, tornano su grande schermo con una storia di intolleranza, rabbia e vendetta. Dal tramonto all’alba, tutto in una notte, un western metropolitano ambientato nell’hinterland romano, con i campi rom al posto degli accampamenti indiani e le sale slot in luogo dei saloon…

SINOSSI
Nelle vicinanze di un campo rom viene rinvenuto il corpo di una donna, vittima di uno stupro. Il compagno della ragazza, Tiberio, si mette subito alla ricerca dei responsabili, convinto a vendicare personalmente la sua donna. Accanto a lui l’amico Denis, padre di famiglia senza lavoro che, per la disperazione, ha deciso quella notte stessa di iniziare a spacciare droga. Denis tenta in tutti i modi di far desistere dai progetti di vendetta il giovane e impulsivo Tiberio, ma la situazione si complica terribilmente quando entra in scena il Tibetano, sornione e beffardo boss del quartiere con il quale Denis è pesantemente indebitato…

Paese: Italia, 2017 - Genere: Thriller, Drammatico - Durata: 81 minuti

Regia, Soggetto e Sceneggiatura: Davide Alfonsi, Denis Malagnino
Cast: Denis Malagnino, Tiberio Suma, Stefano Miconi Proietti, Marco Pocetta, Fabio Sperandio, Alessandra Ronzoni, Cristina Morar, Lionello Pocetta, Daniele Guerrini
Fotografia: Marco Pocetta
Montaggio: Marco Pocetta
Musiche: Dario Zaid
Scenografia: Nicoletta Saporetti
Costumi: Rita Vanelli
Prodotto da: Donkey’s Movies (associazione culturale di promozione sociale)
Distribuzione: Distribuzione Indipendente


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ARTE

APRONO I BATTENTI...

«Andrea Pazienza, trent’anni senza»
ANDREA PAZIENZA IN MOSTRA

MATTATOIO - Roma
dal 25 maggio al 15 luglio 2018, Orario: 12.30 - 19.30 (chiuso i lunedì).

La mostra verrà inaugurata il 25 maggio in occasione dell'apertura della quarta edizione di ARF! «Festival di storie, segni e disegni» che si terrà dal 25 al 27 maggio sempre negli spazi del MATTATOIO

“Pazienza è riuscito a rappresentare, in vita e anche in morte, il destino, le astrazioni, la follia, la genialità, la miseria, la disperazione di una generazione che solo sbrigativamente, solo sommariamente chiameremo quella del '77 bolognese” - Pier Vittorio Tondelli.

“Era il capostipite di una grande scuola che non ha avuto poi nessun allievo prediletto perché era inimitabile, un talento irripetibile” - Roberto Benigni.

Nell’anno che segna il trentennale della sua tragica scomparsa, avvenuta a Montepulciano il 16 giugno del 1988 all’età di soli 32 anni, ARF! Festival e Napoli Comicon presentano «Andrea Pazienza, trent’anni senza», una intensa esposizione di opere originali che celebra il più eclettico e geniale autore italiano di tutti i tempi e che, finalmente, riunisce in un unico luogo le sue eredità artistiche, grazie alla preziosa collaborazione di tutti i suoi familiari.

Dopo Hugo Pratt nel 2016 e Milo Manara nel 2017, gli spazi espositivi del MATTATOIO di Roma ospiteranno dal 25 maggio al 15 luglio 2018 in esclusiva nazionale questa grande mostra di carattere antologico, che si propone di raccontare soprattutto l’Andrea Pazienza fumettista - con una particolare attenzione ad un’intera nuova generazione di lettori che forse l’ha conosciuto poco - attraverso una ricca selezione della sua opera: da Aficionados e Le straordinarie avventure di Penthotal dei primissimi anni ’80 al suo personaggio più celebre, Zanardi (con le tavole di Giallo scolastico, Verde matematico, Pacco, La prima delle tre, Notte di Carnevale, Cuore di mamma, Cenerentola 1987, Lupi e alcune delle straordinarie pagine di La vecchiezza è una Roma e di Zanardi medievale), passando per Tormenta e le caricature disneyane di Perché Pippo sembra uno sballato e La leggenda di Italiano Liberatore, lo spassoso Pertini, le meravigliose tavole a colori di Campofame, o ancora Francesco Stella, le Sturiellet, Una estate, la pura poesia dell’incompiuta Storia di Astarte o di Il perché della anatre, fino a quello che probabilmente è il più importante, esorcizzante e traumatizzante graphic novel italiano del XX Secolo, quel Gli ultimi giorni di Pompeo che lo ha consacrato nell’empireo della letteratura disegnata.
A integrazione della narrazione a fumetti, non mancheranno brevi escursioni nel “Paz” vignettista e illustratore, con alcune delle sue opere più iconiche, così come qualche rarità (prove di layout, scritti, sketch e bozzetti) ritrovate tra le cartelle del suo immenso archivio artistico.

Il catalogo della mostra sarà pubblicato da Coconino Press - Fandango Libri.

«Andrea Pazienza, trent’anni senza» è prodotta da ARF! Festival e Napoli Comicon, promossa da Roma Capitale - Assessorato alla Crescita Culturale, Azienda Speciale Palaexpo, con il supporto di CLES S.r.l. e con le partnership di ATAC, Arredopallet, PressUp e DIY - Do It Youself.

Costo: Biglietti - Intero € 12 - Ridotto € 10
Indirizzo: piazza Orazio Giustiniani 4, Roma
Info: 060608 - info@arfestival.it
Sito di riferimento: www.arfestival.it 
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PROSEGUONO...

Strange Opera presenta
"GRAPHISTE"
Marta BianchiGiulia CaliòAmalia CaratozzoloMarialaura FediMarina GirardiLetizia IannacconeGrazia La PadulaDaria PalottiDaria PetrilliElisa TalentinoDaniela Tieni.
La prima mostra itinerante di illustrazione al femminile
a cura di Rossana Calbi

GOCCE D’AUTORE - Potenza
dal 18 maggio all’1 giugno 2018, vari orari

INAUGURAZIONE VENERDÌ 18 MAGGIO

Graphiste prosegue il suo giro per l’Italia e arriva a Potenza per la sua ottava tappa.

Graphiste è la mostra collettiva che dal 2015, grazie all’associazione Strange Opera, porta negli spazi italiani preposti all’arte la prima e unica mostra dedicata interamente all’illustrazione femminile. 


Undici artiste, una di loro a ogni tappa passa il testimone a una collega, offrono al pubblico italiano la loro ricerca e il loro lavoro. 


Itinerari differenti, oltre all’editoria, quali la moda e il design, collocazioni varie: l’undergound e il mainstream si esprimono in una mostra a cura di Rossana Calbi che partita dalla galleria romana Sacripante sta girando tutt’Italia. Graphiste è stata protagonista dei festival dedicati all’illustrazione e all’arte: Ratatà a Macerata, Cotonfioc a Genova e Beu-Beu Art Festival Badia a Ruoti (AR), e presente nelle gallerie d’arte, Amaneï a Salina (ME), Artime Gallery di Latina e Bonobolabo di Ravenna.





Due nuove illustratrici Marta Bianchi e Marialaura Fedi per l’ottava tappa presso lo spazio Gocce d’Autore di Potenza, la prima reduce dalle più forti esperienze editoriali dell’editoria indipendente romana e la seconda forte delle sue illustrazioni per brand legati alla moda italiani ed esteri.





Venerdì 18 maggio, dalle ore 18.30, lo spazio Gocce d’Autore, curato da Eva Bonitatibus, Antonio De Giorgi e Pasquale Palese, invita il suo pubblico alla presentazione di quattro opere inedite dell’artista Marialaura Fedi, per la prima volta in mostra nel capoluogo lucano: quattro lavori dell’artista romana che ha pubblicato per l’edizione francese di «Elle».



Dal 18 maggio 2018, Gocce d’Autore ospita l’ottava tappa di Graphiste, la collettiva presenta diciotto opere di undici illustratrici incorniciate grazie alla collaborazione dello studio d’arte Candeloro.





Graphiste da Gocce d’Autore presenta le opere di Marta Bianchi, Giulia Caliò, Amalia Caratozzolo, Marialaura Fedi, Marina Girardi, Letizia Iannaccone, Grazia La Padula, Daria Palotti, Daria Petrilli, Elisa Talentino, Daniela Tieni.

Costo:   Ingresso GRATUITO


Indirizzo: vico f.lli Marone 12, lato piazza Giacomo Matteotti - Potenza


Informazioni: Gocce d'autore Tel. +39 347 1736102 - Strange Opera Tel. +39 334 3450090 - rossanacalbi@gmail.com

Sito di rifetimento:  www.goccedautore.it
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SALA BLU presenta
"A STANZE"
mostra personale di LINDA DE ZEN
Con la partecipazione di Marco AboutEmiliano AlfonsiAmalia CaratozzoloMario CastellaniManuel CossuGerlanda Di FranciaPietro MariStefano Mendeni e Giovanni Palmieri
a cura di ROSSANA CALBI

GALLERIA LA CLESSIDRA BLU - Roma
dall'11 maggio al 1 giugno 2018, dal mart alla domenica 16.00-20.00


Inaugurazione venerdì 11 maggio 2018 dalle ore 19.00

Lo spazio SALA BLU torna a ospitare un progetto espositivo di Linda De Zen.

A un anno dalla sua prima mostra nella Capitale, l’artista vicentina presenta il suo ultimo lavoro di ricerca. A stanze è un percorso, un corridoio che porta lungo più visioni; ognuna di queste è bloccata e cristallizzata su una parete. Ogni muro abbacina il pensiero e costringe a considerazioni sul nostro spendere la vita, l’oggetto artistico come l’oggetto funzionale perdono e acquistano nuovi significati.


Sedici opere su supporti differenti: carta, tela, monitor. Sedici lavori che esprimono una visione, quella di Linda De Zen, rinchiusa nella sua testa, estrapolata dai pensieri comuni e reinterpretata con uno sguardo fisso e deciso sulla rappresentazione. Così l’artista procede nel suo lavoro: ad occhi chiusi, titolo della sua prima mostra personale, spiega un procedere lineare solo al suo pensiero, una gestualità che schiude le porte della sua mente nel solo contatto con l’oggetto da ritrarre.
A stanze, a cura di Rossana Calbi, è un momento ben definito che Linda De Zen ha approfondito nel suo anno romano. Si parte da un’ispirazione: l’album The Dark Side of the Moon, una passeggiata tra la musica dei Pink Floyd grazie alla mostra a loro dedicata al MACRO, Their Mortal Remains. Una suggestione che si apre nell’incontro con altri artisti, nove opere introducono nel percorso delle stanze reinterpretando l’oggetto di maggior uso nel nostro quotidiano, il telefono cellulare, che diventa la base per una nuova comunicazione, esclusiva, lineare e unilaterale: quella artistica.


Nove artisti, con stili e percorsi differenti, si inseriscono in quest’ascolto guidato attraverso le stanze di Linda De Zen e che ne apre altre, quelle più oscure e recondite.

Costo:  Ingresso GRATUITO
Informazioni: Tel. +39 06 68801454, +39 340 6710575 | artenellaclessidra@gmail.com
Indirizzo: Via del Teatro Pace, 3 - Roma
Sito di riferimento:  www.facebook.com/laclessidrasalablugallery
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"JOSE WITTEVEEN_ Street Gods and Divine Sinners"
a cura di Marta Bandini e Elettra Bottazzi

GALLERIA PARIONE9
dal 13 aprile  al 22 maggio 2018,  martedì - sabato  14.00 - 20.00_ domenica 16.00 - 20.00

INAUGURA IL 13 APRILE 2018 ALLA PARIONE9 GALLERY DI ROMA STREET GODS AND DIVINE SINNERS MOSTRA PERSONALE DI JOSE WITTEVEEN, ARTISTA OLANDESE CHE, NEGLI ULTIMI ANNI, HA DEDICATO IL SUO LAVORO A ROMA: RITRATTI CHE RACCONTANO LE STRADE E LA GENTE DELLA CITTÀ ETERNA.

Il lavoro di Jose trasforma il vuoto di un paesaggio, spesso malinconico e crudele, in storie mitiche, basate sulla memoria, la realtà e la finzione.
Il comportamento primitivo e animalesco dell'uomo, per lei è importante, specialmente i tentativi dell'umanità di "mascherare" i propri desideri nascosti.
Attraverso la tecnica dell’acquaforte, suo medium favorito, questi temi tornano nel recente lavoro focalizzato su una serie di ritratti delle strade di Roma e della sua gente. L'acquaforte è stata la prima tecnica indiretta in cavo e la più usata come mezzo espressivo  e di diffusione dagli artisti antichi e moderni. La sua origine risale al Medio Evo, periodo in cui si usava l'acido nitrico per incidere fregi e decorazioni su armi e armature. Il suo impiego fu particolarmente in voga tra gli artisti incisori, specilamente tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo. In questo periodo infatti Roma divenne la meta privilegiata di pellegrinaggio da parte di numerosi artisti stranieri, originari soprattutto delle Fiandre e dell'Olanda. I pittori transalpini, come Albrecht Dürer e Marteen Van Heemskerck, dovettero fare i conti con un patrimonio quanto mai vasto e variegato di modelli artistici, studiando reperti antichi e le opere dei maestri rinascimentali. La stampa e l’editoria in generale, con i suoi volumi corredati dalle acquerforti degli artisti incisori fecero in modo che l’ancitchità classica si propagasse in tutta l’Europa e oltre. Tuttavia si levarono altre voci di letterati ed umanisti che cercarono, al contrario, di descrivere alcuni aspetti insoliti della vita in Italia e a Roma nel Cinquecento, come Karel Van Mander.
Così la Witteveen, guardando a una Roma contemporanea ma ancora fortemente legata al suo antico e glorioso passato, rivela l’uomo moderno che la abita: un essere umano guidato dalla paura e dai suoi demoni, dalla lussuria e dai suoi desideri; terrorizzato dalla morte e dall’emancipazione sociale, alla ricerca continua della soddisfazione dei propri bisogni, ma comunque un soldato-armato in grado di gestire le sue insicurezze.
Incontra questi individui per caso, camminando per le vie della città, scontrandosi con i loro demoni e dei, osservando le loro speranze e paure.
Il risultato del suo lavoro è una serie di incisioni guidate da parole con lo scopo di catturare il passeggero "che cammina per le strade di Roma".

Costo:   Ingresso GRATUITO
Indirizzo: via di Parione, 9 - Roma (piazza Navona)
info: 0645615644 - parione9@gmail.com 
Sito di riferimento www.parione9.com
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ROMA ATTRAVERSO L’ARTE DEL ‘900 NELLA MOSTRA
“ROMA CITTÀ MODERNA. Da Nathan al Sessantotto”
a cura di Claudio Crescentini, Federica Pirani, Gloria Raimondi e Daniela Vasta

Una rilettura ideale della cultura artistica di Roma
in circa 180 opere lungo il Novecento fra Modernità e Tradizione

GALLERIA D’ARTE MODERNA DI ROMA - Roma
dal  29 marzo al 28 ottobre  2018, da martedì a domenica ore 10.00 - 18.30


Un tributo alla Capitale d’Italia attraverso gli artisti che l’hanno vissuta e gli stili con cui si sono espressi.
Una rassegna unica che ripercorre le correnti artistiche protagoniste del ‘900 con in primo piano la città di Roma, da sempre polo d’attrazione di culture e  linguaggi diversi.
Presentate oltre 180 opere, tra dipinti, sculture, grafica e fotografia, di cui alcune mai esposte prima e/o non esposte da lungo tempo, provenienti dalle collezioni d’arte contemporanea capitoline, in una rilettura ideale della cultura artistica di Roma, una città ipercentrica, seppur multiculturale, nella quale, nei decenni, si sono andate sedimentando diversità e univocità non sempre o non solo in conflitto fra di loro. Proprio come nella specificità cronologica individuata che, lungo il Novecento, si svolge fra Modernità e Tradizione, da Ernesto Nathan, Sindaco di Roma (1907-1913) di dichiarata ispirazione mazziniana negli anni di complessa gestione della capitale, fino al decennio dei grandi movimenti di massa e della rivoluzione artistica e culturale ormai universalmente identificata col nome dell'anno in cui si manifestò in maniera più preponderante: il Sessantotto.
La mostra si muove quindi su di un tracciato storicizzato, con il preciso obiettivo di immergere le opere d'arte selezionate nel contesto geo-artistico, temporale e sociale in cui sono state create. Con in primo piano la città, quindi, la sua storia e i suoi luoghi, nelle dissimili ramificazioni territoriali, dal centro alla periferia e viceversa. Ma anche i suoi stili artistici, nei diversi periodi che si sono andati affiancando oppure sovrapponendo e sostituendo, in un avanzamento artistico e intellettuale che ha fatto di Roma il perno della cultura nazionale e internazionale del Novecento, molte volte anticipando temi e stili rispetto ad altri capoluoghi italiani così come per altre capitali europee.

In mostra opere che riproducono paesaggi e figure con valenze simboliste e decadenti realizzate tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del XX secolo (Duilio Cambellotti, Onorato Carlandi, Nino Costa, Adolfo De Carolis, Camillo Innocenti, Auguste Rodin, Adolf Wildt, Ettore Ximenes, ecc.). Si tratta di opere che anticipano quella voglia di rinnovamento e modernità fondamentale per il lavoro degli esponenti della Secessione romana negli anni Dieci (Felice Carena, Nicola D’Antino, Arturo Dazzi, Arturo Noci ecc.), così come per il gruppo dei futuristi e degli aeropittori degli anni Venti e Trenta (Benedetta Cappa Marinetti, Tullio Crali, Sante Monachesi, Enrico Prampolini, Tato, ecc.).
Una parte sostanziale della mostra è dedicata a quella tendenza artistica, per così dire, di “recupero”, spesso teorico oltre che concettuale, dell’antico e della tradizione dell’arte italiana che caratterizza, seppur con distinguo, le molteplici correnti artistiche degli anni Venti-Trenta, dal Tonalismo al Realismo Magico, dalla Metafisica, al Primitivismo, tramite le quali gli artisti “guardano” Roma con un nuovo seppur “antico” sguardo (Giacomo Balla, Giuseppe Capogrossi, Felice Casorati, Emanuele Cavalli, Giorgio de Chirico, Achille Funi, Franco Gentilini, Arturo Martini, Roberto Melli, Fausto Pirandello, Mario Sironi, ecc.).
Si prosegue con l’approfondimento della Scuola Romana che offre una notevole rosa di capolavori dell’arte italiana del Novecento con focus sulle demolizioni che hanno caratterizzato Roma nella distruzione/ricostruzione del centro città e il conseguente, dissennato, sviluppo delle periferie (Afro, Mario Mafai, Scipione, ecc.), per immettersi nella fase della figurazione e dell’astrazione – il segno – che ha caratterizzato la cultura post-bellica degli anni Quaranta, Cinquanta e primi Sessanta (Renato Guttuso, Leoncillo, Carlo Levi, Gastone Novelli, Achille Perilli, Giulio Turcato, Lorenzo Vespignani, Alberto Ziveri, ecc.). A chiusura, intesa però come apertura verso un’“altra” Roma, i riscontri urbani della Pop Art romana e delle sperimentazioni concettuali della seconda metà degli anni Sessanta che hanno definitivamente dilatato il centro dell’arte e del pensiero artistico di Roma, da Roma oltre la stessa città, per un afflato internazionale (Franco Angeli, Mario Ceroli, Tano Festa, Mario Schifano, Pino Pascali, Luca Maria Patella, Mimmo Rotella, ecc.).

Anche l’'allestimento della mostra, che coinvolge tutto il museo, è stato pensato tenendo presente il nesso tra i diversi ambienti artistici, tra luoghi temporali e iconografici contigui, al fine di rappresentare la vivace e intensa vita artistica della Capitale. A tal fine anche i tradizionali apparati didattici sono affiancati, in ciascuna sezione, da strumenti multimediali realizzati in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Roma e l’Istituto Luce. Attraverso l’individuazione di tre concetti chiave – Architettura e urbanistica / Società/ Arte – sarà consentito visualizzare insieme immagini e brevi testi scientifici utili a dimostrare le stringenti relazioni fra, appunto, la città, il suo sviluppo e le arti.

In occasione della mostra saranno anche organizzate (maggio-ottobre 2018) una serie di iniziative culturali – incontri, letture, presentazioni, proiezioni, serate musicali e a tema – atte a rafforzare la forza dirompente dell’arte e del pensiero culturale a Roma nei suoi “primi” sette decenni della sua evoluzione.

Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Organizzazione Zètema Progetto Cultura.

Immagine a corredo: Tullio Crali - Vita Orizzonatale, 1938 - Olio su Compensato


Costo: Biglietto di ingresso alla Galleria d’Arte Moderna: 7,50 €  intero e 6,50 €  ridotto, per i non residenti;  6,5€  intero e di  5,50  € ridotto, per i residenti; gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente.
Informazioni: 060608 - www.galleriaartemodernaroma.it
Indirizzo: via Francesco Crispi,  24 -  Roma
Sito di riferimento: www.galleriaartemoderna.it
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"TURNER. Opere della Tate"
A cura di David Blayney Brown

CHIOSTRO DEL BRAMANTE - Roma


 dal 22 marzo al 26 agosto 2018 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.

In collaborazione con la Tate di Londra



TURNER.Opere della Tate, una grande esposizione monografica dedicata a uno dei massimi esponenti della pittura inglese: Joseph Mallord William Turner. La mostra, curata da David Blayney Brown, Manton Curator of British Art 1790–1850, segna l’inizio di un’importante collaborazione tra la Tate di Londra e Chiostro del Bramante e sarà un’occasione unica per ammirare alcuni tra i lavori più importanti dell’intero percorso artistico del celebre pittore inglese, assente da oltre 50 anni dalle programmazioni dei musei romani e da 12 anni dai musei italiani. Una collezione unica composta da 92 opere, tra acquerelli, disegni, album, oltre a una selezione di olii, per la prima volta esposte insieme in Italia. Le opere sono state selezionate dal vastissimo lascito che comprende circa 30.000 lavori cartacei, 300 olii e 280 album da disegno, conosciuto come “Turner Bequest”, donato alla Gran Bretagna cinque anni dopo la morte dell’artista nel 1851 e conservato per la maggior parte presso la Tate. Il lascito comprende l’intero corpus di opere custodite presso lo studio personale dell’artista e realizzate nel corso degli anni per il “proprio diletto” secondo la bella espressione del critico John Ruskin.
Un piacere estetico e visivo in cui i ricordi di viaggi, le emozioni e i frammenti di paesaggi visti durante i suoi lunghi soggiorni all’estero, sono il mezzo per raccontare l’evoluzione del linguaggio stilistico di Turner e la sua incessante ricerca poetica, volta a sperimentare le potenzialità espressive della luce e del colore. La mostra ci permette quindi di esaminare l’intera produzione artistica di Turner e rivela come, da disegnatore di soggetti topografici e architettonici, abbia sviluppato man mano uno stile estremamente personale, includendo nelle sue opere una straordinaria gamma di nuovi elementi iconografici e stilistici basandosi su una raffinata predilezione per la luce, il colore e gli effetti atmosferici. La mostra al Chiostro del Bramante - suddivisa in sei sezioni tematiche - pone l’accento sull’importanza che gli acquerelli ebbero per la definizione dello stile di Turner, dimostrando come le sue ricerche espressive abbiano di fatto precorso l’arte degli impressionisti. Il carattere intimo e personale delle opere esposte in mostra sarà anche l’occasione per indagare l’uomo oltre che l’artista e per comprendere i radicali sviluppi dello stile di Turner che, di fatto, anticiparono le tendenze stilistiche della fine del XIX secolo. Dalla sua predilezione per le città marinare al suo interesse per la riproduzione di paesaggi atmosferici inglesi o alpini, fino allo studio dettagliato degli interni domestici o dei rilievi architettonici. Memore dei suoi numerosi viaggi, molti dei quali in Italia, e animato da un forte spirito innovativo, l’artista si dedicò incessantemente a sperimentare, soprattutto negli acquerelli, una libertà compositiva e stilistica e un uso dei colori innovativo e sorprendente, che portarono i suoi contemporanei a pensare che Turner “fosse solito di dipingere con gli occhi, con il naso oltre che con le mani”.

Completa il progetto un’installazione immersiva ideata da Fabien Iliou, videoartista francese, che ispirandosi al lavoro di Turner ha creato un video mapping a 360° attraverso cui il visitatore viene trasportato all’interno del mondo dell’artista e nelle atmosfere dell’Inghilterra di quegli anni. L’innovazione tecnologica per raccontare l’opera di Turner, che ha sempre sperimentato con luce e colore, tanto da anticipare ed essere punto di riferimento per la storia dell’arte contemporanea; un video in movimento, con una musica originale creata dal sound designer e produttore musicale Paky Di Maio. La mostra del Chiostro del Bramante è un viaggio di approfondimento storico-artistico sull’influenza di Turner e, grazie a questo progetto, diviene un’esperienza dei sensi.

Un percorso dedicato specificatamente al pubblico, che, come in occasione delle mostre precedenti, sottolinea la vocazione sperimentale e l’attenzione del Chiostro del Bramante per il coinvolgimento del visitatore.

Catalogo: Skira Editore

Costo: Biglietto intero  13 € (audio guida inclusa) - biglietto ridotto  11 € (audio guida inclusa) per specifiche riduzioni, visita il sito.
Informazioni: hastag ufficiale #enjoychiostro - +39 06 68809035 (Lunedì – Venerdì 10.00 / 17.00) numero attivo dal 4 settembre sino a fine mostra. - La Caffetteria Bistrot, il Bookshop e il Chiostro hanno ingresso libero indipendentemente dalle mostre
Indirizzo: Via Arco della Pace 5 - Roma
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"LIU BOLIN. THE INVISIBLE MAN"
  
COMPLESSO DEL VITTORIANO  ALA BRASINI - Roma
dal 2 marzo al  1 luglio 2018,  dal lunedì al giovedì 9.30 - 19.30_venerdì e sabato 9.30 - 22.00_domenica 9.30 - 20.30



La prima grande mostra in Italia dedicata a Liu Bolin, l’artista cinese definito “l’uomo invisibile” per le sue straordinarie perfomances nell’arte del camouflage.




Amatissimo dal pubblico internazionale sarà celebrato al Vittoriano con una grande mostra antologica attraverso l’esposizione di oltre 70 opere.


È il 2005: l'amministrazione di Pechino ordina di abbattere il quartiere Suojia Village, dove risiedono molti artisti critici con il governo. Liu Bolin, classe 1973 e ai suoi esordi come artista, si mimetizza con le macerie del suo studio, si fa fotografare e divulga la foto dando il via a una protesta silenziosa e "trasparente", riscuotendo allo stesso tempo un inaspettato successo.


Inizia così la straordinaria carriera di uno degli artisti contemporanei più talentuosi e interessanti, capace di nascondere forti messaggi sociali attraverso immagini apparentemente semplici, in una sintesi di molteplici linguaggi quali la pittura, l'installazione e la fotografia.

Le sue performance vogliono essere un messaggio forte e chiaro di ciò che accade nel presente, tra il peso della storia e le conseguenze del progresso.


Nel tempo Liu Bolin si fa fotografare davanti ai più importanti monumenti del mondo, a librerie, a scaffali dei supermercati, a opere d'arte, a montagne di rifiuti e tra gli immigrati; la sua fama cresce fino a quando le sue immagini diventano un'icona per i grandi brand: uno per tutti Moncler, che utilizza per diverse stagioni un camouflage di Liu Bolin per pubblicizzare il proprio marchio, ma anche Tod's, Ferrari e molti altri.

La mostra al Vittoriano racconta la storia di Liu Bolin, dalla prima perfomance a Pechino fino agli scatti più recenti del 2017 alla Reggia di Caserta e al Colosseo, appositamente realizzati per la mostra romana e qui esposti in anteprima mondiale.

Con il patrocinio della Regione Lazio e Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale e quello della Fondazione Italia Cina, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la Galleria Boxart, ed è curata daRaffaele Gavarro.
Sponsor Generali Italia, sponsor tecnico Trenitalia.
L'evento è consigliato da Sky Arte HD.



Immagine: Colosseo n°2, Roma, 2017- Courtesy Boxart, Verona

Costo: Vedi sito
Informazioni e prenotazioni gruppi: + 39 06 8715111
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Siti di riferimento: www.arthemisia.it -  www.ilvittoriano.com
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"MAGNUM MANIFESTO"
Guardare il mondo e raccontarlo in fotografia
a cura di Clément Chéroux 
I 70 anni della Magnum Photos

MUSEO DELL’ARA PACIS - Roma
dal 7 febbraio al 3 giugno 2018 - Tutti i giorni ore 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima). Chiuso 1 maggio

Le celebri immagini e gli storici reportagedella più grande agenzia fotogiornalistica internazionale



Arriva a Roma, nella sua prima tappa europea e unica italiana, la mostra Magnum Manifesto.

L’esposizione, promossa da Roma CapitaleAssessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, proposta da Contrasto e Magnum Photos 70 e organizzata in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, ha cominciato il suo tour globale nel giugno 2017 all’International Center for Photography di New York. L’intento è quello di celebrare il settantesimo anniversario della più grande agenzia fotogiornalistica del mondo, Magnum Photos, creata da Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, George Rodger e David Seymour nell’aprile del 1947. Da quel giorno, la Magnum Photos è diventata un riferimento nel tempo  sempre più importante per la documentazione e per il fotogiornalismo. Gli autori di Magnum hanno documentato guerre, testimoniato le tensioni sociali, interpretato il nostro tempo, ritratto tanto le persone comuni quanto i grandi della terra, preconizzato i nuovi drammi del futuro.

La mostra raccoglie parte del lavoro realizzato in tutti questi anni e getta uno sguardo nuovo e approfondito sulla storia e sull’archivio dell’Agenzia.
Le immagini celebri e i grandi reportage dei suoi autori permettono di comprendere in che modo e per quale motivo Magnum sia diventata diversa, unica e leggendaria. Dal reportage sui lavoratori immigrati negli USA, realizzato da Eve Arnold negli anni Cinquanta, ai ritratti di “famiglia”, teneri e intimi, di Elliott Erwitt; dalle celebri immagini degli zingari di Josef Koudelka, fino alla toccante serie realizzata nel 1968 da Paul Fusco sul "Funeral Train", il treno che trasportò la salma di Robert Kennedy nel suo ultimo viaggio verso il cimitero di Arlington, attraversando un’America sconvolta e dolente. E ancora, le serie più recenti dei nuovi autori di Magnum: dalla “Spagna Occulta” di Cristina Garcia Rodero, alle osservazioni antropologiche, sotto forma di fotografie, realizzate nel mondo da Martin Parr;  dalla cruda attualità del Sud America documentato da Jérôme Sessini,  fino al Mar Mediterraneo, tenebroso e incerto nelle notti dei migranti, fotografato da Paolo Pellegrin.

Il curatoreClément Chéroux – direttore della fotografia al MoMA di San Francisco e già curatore della grande retrospettiva dedicata a Cartier-Bresson realizzata dal Centre Pompidou e ospitata a Roma proprio al Museo dell’Ara Pacis –  ha selezionato una serie di documenti rari e inediti, immagini di grande valore storico e nuove realizzazioni, per illustrare come Magnum Photos debba la sua eccellenza alla capacità dei fotografi di fondere arte e giornalismo, creazione personale e testimonianza del reale, verificando come il “fattore Magnum” continui a esistere e a rinnovare continuamente il proprio stile.

Il percorso espositivo è suddiviso in tre sezioni: la prima scruta l’archivio di Magnum attraverso una lente umanista e si concentra sugli ideali di libertà, uguaglianza, partecipazione e universalismo che emersero dopo la seconda guerra mondiale; la seconda mostra la frammentazione del mondo tra gli anni Settanta e Novanta del Novecento, con uno sguardo particolare rivolto alle  minoranze e agli esclusi; la terza, infine, segue le diverse forme espressive grazie alle quali  i fotografi Magnum hanno colto i mutamenti del mondo e i pericoli che lo minacciano.
Oltre a raccogliere i progetti individuali e collettivi realizzati nel corso degli anni, la mostra presenta anche proiezioni, copertine di riviste, articoli di giornali, libri realizzati nel corso del tempo,  mostrando il contesto originale in cui molte delle fotografie sono state concepite.

La mostra è accompagnata da un libro edito da Contrasto.

Costi: Biglietto solo mostra: 11€ intero; 9€ ridotto + prevendita € 1 Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente
Informazioni: 060608
Indirizzo: Lungotevere in Augusta - Roma
Sito: www.arapacis.it
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"TRAIANO Costruire l’Impero, creare l’Europa"
ideata da Claudio Parisi Presicce
 a cura di Marina Milella, Simone Pastor e Lucrezia Ungaro

L’optimus princeps che portò l’impero romano alla sua massima estensione celebrato a 1900 anni dalla morte ai Mercati di Traiano

MERCATI DI TRAIANO MUSEO DEI FORI IMPERIALI - Roma
dal 29 novembre 2017 al 16 settembre 2018. Orario: tutti  i giorni 9.30 - 19.30_ 24 e 31 dicembre ore 9.30-14.00 - Giorni di chiusura: 1 Gennaio, 1 Maggio, 25 dicembre
L’esposizione è promossa e prodotta da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.

Cosa significa costruire un Impero? E in che relazione sta l’Impero Romano con l’Europa attuale?
Politica, economia, welfare, conquiste militari ottenute senza esclusione di colpi; inclusione di popolazioni diverse sotto un unico Stato che governa con leggi che ancora oggi sono alla base della giurisprudenza moderna; la buona amministrazione, influenzata anche da donne capaci, “first ladies” autorevoli; campagne di comunicazione e capacità di persuasione per ottenere il consenso popolare attraverso opere di pubblica utilità, “magnificentia publica” e lusso privato, ma discreto.
Non è la trama di una fiction, né il programma di qualche politico, ma la traccia della mostra Traiano. Costruire l’Impero, creare l’Europa, ideata da Claudio Parisi Presicce e a cura di Marina Milella, Simone Pastor e Lucrezia Ungaro per celebrare la ricorrenza dei 1900 anni dalla morte dell’imperatore che ha portato l’Impero alla sua massima espansione.

I reperti archeologici provengono da musei della Sovrintendenza Capitolina (Musei Capitolini, Centrale Montemartini, Museo della Civiltà Romana, Museo di Roma a Palazzo Braschi, Antiquarium del Celio, Teatro di Marcello), da molti musei e spazi archeologici italiani (Museo Nazionale Romano presso le Terme di Diocleziano e presso Palazzo MassimoMuseo Ostiense a Ostia Antica, Antiquarium della Villa dei Volusii a Lucus Feroniae, Antiquarium di Villa Adriana a Tivoli, Antiquarium Comunale "Villa di Traiano” di Arcinazzo Romano; Museo Correale di Terranova a Sorrento) e alcuni importanti musei stranieri (Musei VaticaniPergamon Museum a Berlino; Museum het Valkhof di Nijmegen; Museo Nazionale di Storia della Romania, Bucarest; Museo Nazionale di Arte romana di Merida, Gliptoteca di Monaco di Baviera).



Ancora, è ospitata presso la via Biberatica anche Columna mutãtio – LA SPIRALE”, un’installazione monumentale di arte contemporanea, ideata dall’artista Luminiţa Țăranu, che racconta la “mutazione” di significato della Colonna di Traiano nel volgersi della storia.
Il messaggio che l’artista, romena di nascita e italiana di adozione, intende trasmettere, è la “mutazione” di significato che avviene nel volgersi della storia: nata per celebrare la conquista della Dacia da parte dei Romani, la Colonna Traiana è diventata nel tempo il simbolo dell’inscindibile legame storico tra l’Italia e la Romania; se nel passato evocava le due guerre portate dall’Imperatore contro Decebalo, il Re dei Daci, oggi il capolavoro romano è anche testimonianza visiva dell’origine del popolo romeno.
Esempio di come la ricerca contemporanea interagisce con l’archeologia e con la memoria, l’installazione che l’artista propone al pubblico intende rinforzare il filo connettivo tra l’antico e il contemporaneo. L’opera, infatti, ha un’impostazione orizzontale come allusione al reperto archeologico quale oggetto musealizzato, metafora del concetto secondo il quale la storia scorre in orizzontale.
Dopo la mostra a Roma, l’installazione “Columna mutãtio – LA SPIRALE” sarà esposta in uno dei prestigiosi musei di Bucarest, in occasione alla festa del centenario dell’Unità Nazionale della Romania, nell’autunno del 2018.



TRAIANO, imperatore costruttore
La mostra sarà caratterizzata dal racconto della vita “eccezionale” di un uomo “ordinario”, significativamente racchiusa in un “titolo” coniato per lui, optimus princeps, ovvero il migliore tra gli imperatori. Colui che seppe riportare gioia tra i romani! come ricordato dallo storico Plinio il Giovane, suo contemporaneo Traiano ci ha ordinato di essere felici e noi lo saremo.
Ma cos’ha fatto di così diverso e innovativo Traiano per meritare un tale consenso incondizionato dall’esercito, dal senato e soprattutto dalle più disparate popolazioni dell’Impero?
Primo imperatore non romano di nascita bensì ispanico, non appartenente ad alcuna dinastia imperiale, ma di ottima famiglia – Ulpia – Marco Ulpio Traiano segue le orme del padre naturale e percorre velocemente i gradi della carriera militare, dimostrando doti di stratega e combattente sul campo a fianco dei suoi uomini, dei quali guadagna così il consenso e la fedeltà assolute. Non solo per questo l’imperatore Nerva lo “adotta” come successore, ma anche perché ne percepisce la capacità di affrontare anche i temi spinosi delle riforme sociali ed economiche di cui l’Impero ha urgente bisogno: lo nomina mentre lui si trova in Germania, lontano dalla capitale che non ha mai visitato.

Una mostra immersiva grazie alle nuove tecnologie e allo storytelling, protagonisti anch’essi dell’allestimento e dei contenuti. I visitatori si troveranno immersi nel mondo di Traiano. L’ imperatore, o meglio il suo fantasma, impersonato da un attore, introdurrà alla vita dell’optimus princeps. Profumi, petali e il rumore della folla daranno al visitatore le stesse sensazioni che il popolo di Roma provava durante un trionfo; stele di soldati si animeranno per mostrare gli affanni del vivere e del morire dei legionari impegnati nelle guerre di conquista di Traiano; si ascolteranno la descrizione dei nemici di Roma, i barbari - antagonisti prima, protagonisti poi delle sorti dell’impero - e le voci delle donne della famiglia reale, impegnate nel sociale e imprenditrici. E, ancora, grazie alla realtà aumentata e a video immersivi rivivranno i monumenti traianei e il fuoco delle fiamme da cui Traiano venne salvato per intercessione di Gregorio Magno.
La mostra si avvarrà anche delle installazioni multimediali e interattive che sono state realizzate grazie alle collaborazioni che la Sovrintendenza Capitolina ha attivato, a scopi di ricerca, studio e divulgazione con la Duke University, Department of Classical Studies, Dig@Lab, con il coordinamento scientifico di M. Forte, la Real Academia de Bellas Artes de San Fernando (Madrid, Spagna), Laboratorio de Humanidades Digitales con il coordinamento di J. M. Luzon,  la Divisione ICT del Dipartimento di Tecnologie Energetiche dell’ENEA nell’ambito del progetto CO.B.R.A. (COnservazione dei Beni culturali, con l’applicazione di Radiazioni e di tecnologie Abilitanti), responsabile A. Quintiliani.

Catalogo: De Luca Editori d’Arte

Costo: Biglietto integrato Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali + Mostra per i non residenti a Roma: 15 € intero; 13 €  ridotto - per i residenti a Roma: 13 € intero;  11 € ridotto - Biglietto ridottissimo 2 €


Indirizzo: via Quattro Novembre 94 - 00187 Roma


Informazioni: Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)
Sito di riferimento: www.mercatiditraiano.it 
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"MONET"
a cura di Marianne Mathieu

Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) e della Regione Lazio, la grande retrospettiva è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisiain collaborazione con il Musée Marmottan Monet, Paris.

COMPLESSO DEL VITTORIANO  ALA BRASINI - Roma
sino al 3 giugno 2018,  dal lunedì al giovedì 9.30 - 19.30_venerdì e sabato 9.30 - 22.00_domenica 9.30 - 20.30



A GRANDE RICHIESTA, DOPO AVER SUPERATO I 200.000 VISITATORI, LA MOSTRA DEDICATA A CLAUDE MONET PROROGA FINO AL 3 GIUGNO 2018 LA MOSTRA





In mostra circa 60 opere, le più care all’artista e che lo stesso Monet conservava nella sua ultima, amatissima dimora di Giverny: prestiti eccezionali tutti provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi che nel 2014 ha festeggiato gli 80 anni di vita e che raccoglie il nucleo più importante e numeroso delle opere del grandissimo artista francese, grazie alle donazioni dei collezionisti dell’epoca e del figlio Michel.


L’inquietante modernità dei salici piangenti, del viale delle rose e del ponticello giapponese ma anche le monumentali ninfee e glicini, i colori evanescenti e sfumati, la campagna francese e la natura in ogni sua fase: tra i capolavori in mostra Ritratto di Michel Monet neonato (1878-79), Ninfee (1916-1919), Le Rose (1925-1926), Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905).

Monet - curata da Marianne Mathieu, storico dell’arte e vice-direttore del museo Marmottan, incaricata della Collezione Monet - dà conto dell’intero percorso artistico del maestro impressionista a partire dai primissimi lavori, le celebri caricature della fine degli anni 50 dell’800 con cui guadagnò i primi soldi e divenne quasi un personaggio nella sua città natale, Le Havre, passando per i paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville, e delle sue tante dimore, inclusa una parentesi in Liguria testimoniata in mostra dal dipinto del castello di Dolceacqua.Protagonisti anche i ritratti dei figli e le celeberrime tele dedicate ai fiori del suo giardino - costruito sapientemente negli anni al punto che ebbe a dire che se non avesse fatto il pittore sarebbe stato giardiniere e che senza i fiori non avrebbe dipinto -, fino alla modernissima resa dei salici piangenti, del viale delle rose o del ponticello giapponese, e poi alle monumentali Ninfee, che deflagrano nel pulviscolo violetto e nella nebbia radiosa.

L'iniziativa è promossa da Generali Italia - sponsor della mostra - tramite il programma Valore Cultura, che ha l'obiettivo di avvicinare famiglie, giovani, clienti e dipendenti al mondo dell’arte, attraverso l’accesso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi ed attività di divulgazione artistico-culturale.
La mostra vede come special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia, colore ufficiale Giotto  brand icona di F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis ed Affini e media partner Radio Dimensione Suono.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Le audioguide della mostra sono offerte da Generali Italia.
Il catalogo è edito da Arthemisia Books.

Nell'immagine: Claude Monet (1840-1926), Nymphéas, 1916-1919.
Costo: Biglietti- Intero 15 € (audioguida inclusa) - Ridotto 13 € (audioguida inclusa)
Informazioni e prenotazioni gruppi: + 39 06 8715111
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Siti di riferimento: www.arthemisia.it -  www.ilvittoriano.com
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LIBRI

Giunti editori presenta
"Osservatore oscuro"
il romanzo di
Barbara Baraldi
presentato da Tuba Libreria
a cura di Rossana Calbi
con Laura Penna - Linda De Zen - Amalia Caratozzolo - Luisa Borini - Nancy Natali

TUBA LIBRERIA - Roma
23 maggio 2018, ore 19.00

“Aurora rimase incantata a osservare la statua di una ragazza dai lineamenti gentili e lo sguardo velato di malinconia, con le vesti come mosse da un vento
perenne e la pelle di pietra accarezzata dal bagliore lunare. Chissà cos’era successo a quella giovane donna, chissà quali erano state le sue aspirazioni, prima che una morte prematura le spazzasse via. Osservando la statua, Aurora pensò che qualcuno che la amava moltissimo avesse voluto renderle omaggio, consegnando il suo ricordo a una sorta di eternità.
Non poté fare a meno di riflettere sul fatto che lei, invece, era sola al mondo. C’era stato un tempo in cui credeva di avere tutto. Ma poi lo aveva perso, nel giro di una sola notte.”

Dopo dieci anni dalla sua ultima presentazione a Roma, Barbara Baraldi, torna a raccontare il suo ultimo romanzo, Osservatore oscuro, con un evento che coglierà gli aspetti della sua ultima storia da molteplici angolazioni.

Cinque artiste si incontrano per mostrare al pubblico romano il ritorno della protagonista Aurora Scalviati sulle pagine di un thriller edito da Giunti editori.


L’eroina nata nell’imaginario della scrittrice pluripremiata Barbara Baraldi è illustrata da Tuba, non solo dalla voce della stessa autrice, ma da cinque artiste, che con linguaggi differenti visiteranno le angosce e la ricerca della protagonista già vincitrice del premio Garfagna in giallo e Gianno d’A(mare) come miglior romanzo del 2017.

Una mostra fotografica, un’esposizione di illustrazioni inedite e ispirate al romanzo, una performance live di ritrattistica dal vivo, musica e letture accompagnano il ritorno di Aurora e quello della sua autrice nella Capitale.
Una combinazione artistica che nasce dal progetto fotografico heArts di Laura Penna che ha ritratto, tra trentuno artiste, anche l’autrice emiliana, sarà proprio Laura Penna con le sue foto che spiegherà il volto di Barbara Baraldi sulle pareti della libreria del Pigneto. Lo sguardo si sposterà dall’autrice al suo pubblico che sarà ritratto dall’artista Linda De Zen, osservatrice attenta dei volti, delineati in un tratto continuo e fisso in una breve narrazione di chi avrà di fronte.
Anche i visi dei protagonisti del romanzo prenderanno forma e saranno illustrati da Amalia Caratozzolo, l’illustratrice di origine siciliana regalerà dei lineamenti all’immaginario di una delle voci narranti di Bologna.
L’attrice Luisa Borini leggerà le pagine del volume che la sceneggiatrice di Dylan Dog ha dedicato a un’eroina altrettanto coraggiosa e in cerca di una verità che la tormenta e che si sbroglierà nella musica di Nancy Natali.

Costo: Ingresso LIBERO
Indirizzo: via del Pigneto 39A, Roma
Informazioni: tel. 06 60399437 libreriatuba@gmail.com
Sito di riferimento: cybertuba.org
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Kirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi volesse darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può scriverci a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com,  entro la domenica precedente, specificando chiaramente la richiesta di segnalazione, provvederemo previa specifica selezione all'inserimento …