Kiri, continuano anche per questa nuova stagione, le segnalazioni di Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.
Di settimana in settimana vari suggerimenti tra teatro, musica, arte e tanti altri eventi selezionati accuratamente sulla base delle vostre importanti indicazioni.
Dunque ecco per sognare con voi...
TEATRO
DEBUTTI...
Tehuana
presenta
"FOLLIA"
di Fabio Appetito
con
Alessia Navarro
drammaturgia
e regia Matteo Tarasco
TEATRO QUIRINO - Roma
dal 2 al 6 maggio 2018, vari orari
Dopo i consensi di Frida Kahlo: il
Ritratto di una donna in scena la scorsa stagione, Alessia Navarro torna sul palco del Teatro Quirino di Roma con un nuovo intenso lavoro: Follia.
Scritto da Fabio Appetito e diretto da
Matteo Tarasco che ne cura anche la drammaturgia.
Follia è un viaggio nei meandri più
segreti della mente di una donna che ha attraversato il secolo danzando sul
limitare dell’abisso. Una donna che incarna tre emblematiche figure della
cultura del novecento: Alma Malher, compositrice e pittrice austriaca, Marina
Cveteva, poetessa e scrittrice russa e Kiki de Montparnasse, modella francese.
Donne poco conosciute a molti ma che tanto hanno dato alla cultura e all'arte
dello scorso secolo. A condurre per mano lo spettatore nella vita di queste tre
importanti figure ci saranno le musiche realizzate da Stefano Mainetti eseguite
dal vivo da Gilda
Buttà al pianoforte,
Luca Pincini al violoncello
e con Pietro Biondi (voce off).
Uno spettacolo intenso che gioca su tre
differenti piani di rappresentazione: il gesto dall’attrice sul palcoscenico; il suono, creato da un team di rumoristi
dal vivo (Alvaro Gramigna Davide dell'Ariccia), in un’azione
mimetica che amplifica foneticamente il gesto di Alessia Navarro; l’immagine, ripresa in diretta con
telecamere a lato del palcoscenico e contemporaneamente proiettata su schermo
cinematografico, al fine di evidenziare il gesto con dettagli e primi piani
fondamentali alla comprensione del testo che rischierebbero di sfuggire allo
spettatore.
Alessia Navarro ci porterà a
conoscere i lati più veri, umani, bizzarri di tre donne che, attraverso le loro
vite fuori dal comune, ci hanno lasciato un vero e proprio testamento
sentimentale e hanno attraversato come schegge di luce il mondo dell’arte.
L'attrice alla fine diverrà essa stessa una di loro: una donna rinchiusa in un
manicomio immaginifico per non essersi accontentata di una vita soltanto.
Alma
Malher combatterà contro la prigionia di
possesso che, nell’arte come nella vita, Oskar Kokoschka ha esercitato su di
lei. Marina Cvetaeva parlerà per l'ultima volta con Rainer Maria Rilke,
il poeta che morì poche settimane prima del loro primo appuntamento e che poté
amare solo epistolarmente. Kiki
di Montparnasse parlerà di Parigi, di
Hemingway e sognerà un corpo non costretto alla decadenza.
di Fabio Appetito - con Alessia Navarro - diretto da Matteo Tarasco - Musiche di Stefano Mainetti - Pianoforte:
Gilda Buttà - Violoncello: Luca Pincini - Voce Off: Pietro Biondi
Creatori di suoni dal vivo sul palco:
ACS: Alvaro Gramigna Davide dell'Ariccia - Assistente rumoristi Serena Mancarella - Mimi: Federico Nelli e Elisa Licciardi - Costumi
Chiara Aversano - Spazio Scenico Ilaria Nomato
- Ingegnere del suono Tiziano Stampete - Fonico Antonio
Amore - Disegno Luci Marco Laudando - Assistente alla
regia Marta Selvaggio - Produzione video Mv
Pictures - Produzione esecutiva Uao Spettacoli
- Ufficio stampa Rocchina Ceglia
Costo: Biglietti - Platea: Intero 25 € Ridotto 22.50 € - I Balconata: Intero 20€
Ridotto 18 € - II Balconata: Intero 15 € Ridotto 13.50 € - Galleria: Intero 10
€ Ridotto 9 € -
Ridotto per Under 25 e Over 65
Informazioni: botteghino 06.6794585 - biglietteria@teatroquirino.it
Indirizzo: via delle Vergini, 7 - Roma
Sito di riferimento: www.teatroquirino.it
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Generazione
Disagio e Fondazione Luzzati - Teatro della Tosse
presenta
"KARMAFULMINIEN Figli
di Puttini"
OFF OFF THEATRE - Roma
dal 2 al 6 maggio 2018 , orario: serali ore 21.00, pomeridiane ore 18.00
La
compagnia Generazione Disagio fa il bis! Dopo il successo pre-natalizio arriva
quello di maggio con "Karmafulminien", un linguaggio scanzonato,
irriverente e caustico per dar voce alla generazione di mezzo!
Hanno
convinto anche i più scettici, hanno strappato risate anche ai più imbronciati,
hanno brindato al 2018 in un teatro che ha applaudito a lungo la loro satira
sulla generazione di mezzo. Sono la folle
compagnia di Generazione Disagio, nata dall'esperienza del centro sociale
ZAM di Milano, che dopo il successo pre-natalizio di Dopodiché
Stasera Mi Butto andato in scena all'OFF/OFF Theatre di Roma, torna in Via Giulia
con un secondo e nuovo spettacolo dal titolo KARMAFULMINIEN - Figli di Puttini,
di e con Enrico Pittaluga, Graziano
Sirressi e Luca Mammoli, diretti dal regista e co-autore Riccardo Pippa. Pittaluga-Sirressi-Mammoli sono tre
angeli irrequieti e sbiaditi, dei nostalgici estimatori dell'Empireo...
Dei veri e propri parafulmini delle nevrosi moderne, mandati sul palco come
incarnazione della spiritualità attuale,
pronti ad assorbire come spugne il
contemporaneo mal di vivere.
SINOSSI:
Tre
angeli irrequieti, nostalgici estimatori dell'Empireo, della contemplazione e della pace dei sensi, assorbono, loro malgrado, le
angosce del genere umano. Spugne, parafulmini, idrovore del mal di vivere
captano segnali di nevrosi e ritrasmettono potenti deliri e allucinazioni,
convertono correnti avverse in good
vibrations. Strumenti di una qualche volontà superiore, trasformano stati ansiosi in tisane e infusi,
malesseri in materassi, complessi in amplessi ambosessi, fobie in fiabe e
stress in strass.
Tre
angeli aggressivi, pessimisti, cinici e caustici che si presentano agli umani
come angeli 3.0 incarnazione della spiritualità moderna. L’uomo moderno
identifica questi spiriti divini come creature funzionali alle proprie esigenze
a cui votarsi per raggiungere la realizzazione dei propri desideri e bisogni
terresti. Una spiritualità usa e getta e comoda, come cliccare “mi piace” in un
social. Nel 2015 i tre angeli sono tirati per la giacchetta solo per prendere
un bel voto all’università, rimorchiare oppure vincere al superenalotto. Un
interesse momentaneo per il loro operato che getta sulle “ali” sempre più
fragili dei tre, i mali e le brutture della vita contemporanea. Una condizione frustrante per queste
creature celesti, che desidererebbero essere
come in passato degli angeli custodi,
che accompagnano l’uomo
dall’inizio alla fine restando al loro fianco
con fatica in tutti i passaggi
della vita, figure che custodiscono l’unicità dell’individuo e la
consapevolezza della sua originalità, che richiamano alle potenzialità inespresse e risvegliano, vocazioni, aspirazioni e slanci ideali.
Di
e con Enrico Pittaluga, Graziano Sirressi, Luca Mammoli - Regista e co-autore: Riccardo
Pippa - Scene: Anna Maddalena Cigni - Costumi:
Daniela De Blasio, Anna Maddalena Cigni / Luci Danilo Deiana - Produzione: Fondazione
Luzzati - Teatro della Tosse - Si
ringraziano: Bruno Cesereto e Pietro Fabbri per le voci fuori campo e Niccolò
Masini per la locandina
Costo: Biglietto intero 25 €
- ridotto 18 € - 10 € per gruppi e under
26
Indirizzo: Via
Giulia 19/21 – Roma
Informazioni:
06 89239515 - info@off-offtheatre.com
Siti di riferimento: www.off-offtheatre.com
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PROSEGUONO
Bruno Maccallini in
"GROTESK! Ridere rende liberi"
Testo liberamente ispirato ai maggiori
autori dell’epoca di Weimar
tratto dal volume “Ridere rende liberi” di Antonella Ottai
musiche originali
di Max Hansen, Friedrich Holländer,
Jacob Jacobs, Hermann Leopoldi, Paul Lincke, Martin Roman, Kurt Weill
e Pino Cangialosi
TEATRO DELLA COMETA - Roma
dal
25 aprile al 6 maggio, orario
dal martedì al venerdì ore 21.00_sabato doppia replica ore 17.00 e ore
21.00_domenica ore 17.00.
Bruno
Maccallini, presenterà in prima assoluta al Teatro della Cometa il suo ultimo
spettacolo ispirato ai protagonisti del cabaret berlinese tra le due guerre.
Grotesk,
un mood, un timbro, un carattere e molte scene disseminate nella Berlino di
Weimar; un conférencier irriverente e
mordace, un provocatore irresistibile, un’eccellenza della risata, dello
sberleffo, del ghigno satirico. Il suo personaggio dà figura all’humour agro
che aveva contribuito a fare del Kabarett berlinese uno spazio di libertà e di
critica sociale; è lui a incarnarne al meglio lo spirito. È un artista, un po’
mago, un po’ prestigiatore, o forse, più che un personaggio, è solo una parte
in commedia; magari un imbroglione, un mestatore che dispensa storie scaturite
dagli autori più graffianti dell’epoca weimariana: aggredisce il pubblico con
le contestazioni radicali di Walther Mehring, lo spiazza attraverso i paradossi
del grande Tucholsky, lo blandisce al suono delle musiche di Kurt Weill e
Friedrich Holländer. Maschera mobile che registra puntuale tutti gli umori, il
Nostro vive gli anni ruggenti in cui la scena del Kabarett rivela sempre più il
volto d’una Germania democratica, radicale e antimilitarista. E li vive tutti,
dall’inizio tempestoso al disastro finale, quando Berlino sprofonda dentro il
nazismo; con lo stesso humour inossidabile si affaccia agli orli del baratro
spalancato dal regime finché non ne è a sua volta inghiottito. Indossando di
volta in volta i panni del comico, del conferenziere, del mentalista,
destreggiandosi fra musiche complici e testi esilaranti, non smette mai di
aggredire il comune buonsenso, di denunciarne il vuoto che nasconde. Grotesk si
fa modello ineguagliato di un «campo di battaglia - come sognava Holländer - su
cui con le sole armi pulite delle parole giuste e della musica si possono
distruggere le armi d’acciaio».
Da
sempre attratto dagli spettacoli di Kabarett nella Berlino degli anni 20-30 in
tutti i suoi ambiti, dall’intrattenimento alla satira socio-politica, Maccallini
sarà in scena con tre musicisti; firma anche il copione insieme ad Antonella
Ottai (Dip. Storia dell’Arte e dello Spettacolo dell’Università “Sapienza” di
Roma ) e la regia. Lo spettacolo si avvale della preziosa collaborazione di
Luca Ruzza per l’impianto scenico (docente di Scenografia virtuale alla
“Sapienza” e grande esperto di nuove tecnologie digitali), di Alexandra Stelzer
per i costumi (mente creativa nonché fondatrice della casa di
moda DeCall) e di Maurizio Montobbio per le luci (già lighting designer
de l’Opéra National de Paris e del
Crazy Horse).
Testo
liberamente ispirato ai maggiori autori dell’epoca di Weimar - tratto dal volume “Ridere rende liberi”
di Antonella Ottai - musiche originali di Max Hansen, Friedrich Holländer, Jacob Jacobs, Hermann Leopoldi, Paul
Lincke, Martin Roman, Kurt Weill e Pino Cangialosi - traduzioni dal tedesco Bruno Maccallini - adattamenti in italiano delle canzoni Franca d’Amato - musiche eseguite dal vivo da Kabarett
Ensemble: Stefano Costantini Tromba - Flavio Cangialosi contrabbasso, pianoforte, percussioni - Pino Cangialosi
- pianoforte, fagotto, percussioni,
fisarmonica - regia Bruno Maccallini - musiche
originali Pino Cangialosi - voce
Narrante Franca d’Amato - Visual Luca
Ruzza con Tiago Branchini e Gioele
Stella - Regia audiovisiva Benedetto Sanfilippo - Testi e ricerca iconografica Antonella
Ottai - Luci Maurizio Montobbio - Costumi Alexandra Stelzer e Alice Paris - Movimenti coreografici Igino Massei - Magia Disguido Guido Marini - Pupazzo
Grotesk Andrea De Cesare - Maschere
Jakob De Chirico - Tecnico luci Giacomo
Cursi Assistente alla Regia Martina Maccallini
BRUNO
MACCALLINI Attore, autore, regista, produttore.
Costo: Biglietti Platea 25 €,
prima galleria 20 €, seconda galleria 18 €
Informazioni: Telefono 06.6784380
Indirizzo: via del Teatro Marcello, 4 - Roma
Siti di riferimento: www.teatrodellacometa.it
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MANIFESTAZIONI
- FESTIVAL - RASSEGNE
Avviso ai Soci
L'Associazione Culturale Teatro Trastevere
presenta
presenta
"Nuove
Forme di Narrazione: Luoghi, Storie e Sperimentazioni."
TEATRO TRASTEVERE - Roma
dal 1 al 6 maggio 2018, vari orari
“EDMUND III”
Come Shakespeare se lo sarebbe
immaginato
EVENTO UNICO A ROMA direttamente
da Barcellona
regia di Francesco Nappi
ispirato al testo di R.Fitz Simmons
a cura della Compagnia Teatrale Effige di Barcellona
con:
Andrea Vassili Benevento e Federica Amendola
fotografia:
Olivier Valiente scenografia: Daniela
Poli
audiovisual:
Nuria Bentoldrà disegno luci: Paolo
Nutile
“Non ho scelta! Studiare, sgobbare, lavorare.
Se voglio fare Amleto, Macbeth, se voglio recitare Shakespeare,
devo far si che diventi parte di me stesso, del mio corpo, della mia
carne”
Nella Londra d’inizio 800 tra misere locande e
teatrini di provincia, un uomo ambisce a divenire il più grande interprete mai
esistito. E’ Edmund Kean, il più illustre attore shakespeariano di tutti i
tempi, che si racconta nel suo ultimo anno di vita, a soli 44 anni. In preda ad
una malattia che l’ha compromesso fisicamente e mentalmente, l’attore si racconterà attraverso un monologo
che farà rivivere i fantasmi celati nei meandri della sua mente.
Spettri che faranno di sua moglie la vittima sacrificale delle sue ambizioni. Dalla sua mente in rovina fuori controllo prenderà corpo il racconto della sua vita,
attraverso i più rappresentativi protagonisti delle tragedie shakespeariane –
da Amleto a Riccardo III a Shylock – e
dalle sue ossessioni, alternando impeti di pazzia, ironia e profondo sconforto
sulla propria esistenza.
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>>> 4 e 5 Maggio ore 21.00 - 6 Maggio ore 17.30
“DOTTOR
OTTOCENTO”
Ironicamente
ispirato ai racconti di E.A.Poe, e pure a qualcos'altro
scritto e diretto da Giovanni Avolio
a cura della Compagnia Teatro Peregrino
con Giovanni Avolio
disegno luci e gestione audio Mauro Buoninfante
“Uno
progetto di spettacolo dal registro ironico e clownesco pensato non solo
come un
gioco, omaggio ad una letteratura stupefacente,
ma
soprattutto un modo per interrogarsi sulla natura umana:
dove
scaturisce la rabbia? Come la paura e repressione si trasforma in aggressione?
Esiste un limite
alla creazione e al potere creativo?”
Lo spettacolo porta avanti la ricerca sonora iniziata dal Teatro
Peregrino con VOGLIO VEDERE UNA BALENA. In questo progetto si continua la ricerca in ambito narrativo privando lo
spettacolo di testo ma non di storia. Oltre alla caratteristica
dell'assenza di testo e l'utilizzo dei
loop vocali del precedente lavoro si aggiunge la possibilità di creare loop gli
oggetti quotidiani amplificati, producendo sempre delle nuove armonie. Protagonista
dello spettacolo sarà quindi l'utilizzo del tecnologia del looper, che permette di creare loop di suoni creati dal
vivo.
Costo: Biglietto intero 12 € - ridotto 10 €
Kiroconvenzione:
INGRESSO RIDOTTO per tutti i Kiri iscitti alla pagina facebook di
KIROLANDIA - Media Partner del Teatro
Informazioni: 06.5814004
- info@teatrotrastevere.it
Indirizzo: via
Jacopa de Settesoli 3 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrotrastevere.it
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"LETTERATURE"
Festival Internazionale di Roma
Edizione 2018
“IL DIRITTO / IL ROVESCIO
L’inesauribile corrente
delle parole”
Il Festival LETTERATURE quest'anno si svolge in tutta la
città grazie al coinvolgimento dell'intera rete delle Biblioteche
civiche: un ricco programma di oltre
quaranta incontri,
presentazioni, e dibattiti che avranno luogo già dall’inizio di
maggio, dal lunedì al venerdì, in venticinque
Biblioteche di Roma, a partire dall’inaugurazione - giovedì 3
maggio alle ore 19.00 alla Casa
delle Letterature - della mostra del Festival con opere inedite e mai esposte della grande
artista MARIA LAI.
In
particolare, nella ricca programmazione della rete delle Biblioteche di Roma, Casa delle Letterature prevede dal 7 maggio al 25 giugno più di venti
appuntamenti, a cura di Maria Ida
Gaeta, tra cui si segnalano: il convegno
in 4 giornate, dal 14 al 17 maggio, dal titolo Giornate critiche. Il Diritto e
il Rovescio del discorso culturale con studiosi e critici di diverse
discipline (vedi scheda in cartella stampa) e incontri con bravissime autrici
straniere e vari e importanti autori e autrici italiane che si collegano idealmente
alle serate alla Basilica di Massenzio.
Il
programma nelle altre Biblioteche di
Roma, a cura di Simona Cives,
parte dal 3 maggio con incontri con
gli autori dei dodici libri candidati al Premio Strega 2018 e alcuni
appuntamenti incentrati sul tema dei diritti - a 70 anni dall’entrata in vigore
della nostra Costituzione e dall’approvazione della Dichiarazione Universale
dei diritti umani (vedi scheda in cartella stampa) Le Biblioteche coinvolte
sono: Rodari, Giovenale, Penazzato, Centrale ragazzi, Tortora, Rugantino, Casa
del Parco, Quarticciolo, Bibliocaffè, Villino Corsini. Una serie di incontri
sarà dedicata al tema delle Fake News,
in collaborazione con l'Ordine dei Giornalisti di Roma e del Lazio e con
OSSIGENO per l’InformazioneOsservatorio promosso da FNSI e OdG sui cronisti
minacciati e sulle notizie oscurate. Una breve rassegna che intende affrontare,
grazie alla collaborazione tra l’Istituzione Biblioteche di Roma e i
rappresentanti dei giornalisti, il tema della credibilità dell’informazione,
tra il moltiplicarsi dei canali di diffusione e la straordinaria velocità di
propagazione delle notizie stesse che rende sempre più difficile il lavoro di
verifica. Le Biblioteche coinvolte sono: Villino Corsini, Quarticciolo, Valle
Aurelia, Caffè Letterario e Rugantino.
LETTERATURE è
realizzato con la collaborazione di Ambasciate e Istituti culturali italiani e
stranieri: Ambasciata degli Stati Uniti d’America, American Academy Rome,
Ambasciata di Francia, Accademia di Francia Villa Medici, Ambasciata di
Norvegia, Istituto Cervantes di Roma, Goethe Institut Rome, Fondazione Treccani
Cultura, Fondazione Bellonci, Rappresentanza in Italia della Commissione
europea, Fondazione Teatro Palladium Università Roma3.
Si
ringraziano il Teatro Eliseo, il Teatro di Roma e il Teatro Palladium
GLI EVENTI di questa settimana a CASA
DELLE LETTERATURE:
LA MOSTRA DEL FESTIVAL
Cucire
e Ricucire sul Diritto e sul Rovescio
opere
di MARIA LAI
Inaugurazione: giovedì 3 maggio ore
19.00 (fino al 31 luglio 2018)
In
esposizione il pannello in acetato che dà il titolo alla mostra e quattro
sculture dal titolo Le Stanze della
Deledda dedicate dall’artista alla scrittrice Premio Nobel per la
letteratura Grazia Deledda
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GLI APPUNTAMENTI di questa settimana nelle BIBLIOTECHE DI ROMA:
>>> 3 maggio ore 18.00
Biblioteca
Goffredo Mameli
Costituzione italiana, articolo 3
“Tutti i
cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge”
Sana e robusta Costituzione. Disabilità,
diritti e tabù
Con Alessandro
Paramatti, Armanda Salvucci
Utenza libera
>>> 3 maggio ore 18.00
Biblioteca Casa
delle Traduzioni
Dozzina Strega
Utenza libera
>>> 4 maggio ore 18.00
Biblioteca
Guglielmo Marconi
Dozzina Strega
Utenza libera
>>> 4 maggio ore 18.00
Biblioteca Dino
Penazzato
Dichiarazione
universale dei diritti dell’uomo, articolo 22
“Ogni
individuo, in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale
nonché alla realizzazione […] dei diritti economici, sociali e culturali
indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità.”
Costituzione italiana,
articolo 3
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono
eguali davanti alla legge”
Dario Levantino, Di
niente e di nessuno (Fazi, 2018)
Con l’autore
e Giulia Caminito
Utenza libera
Costo: Ingresso GRATUITO
Indirizzi: vari
Per informazioni: 060608
(tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 19.00)
Sito di riferimento: www.festivaldelleletterature.it
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"Festival INVENTARIA 2018 - VIII edizione la festa del
teatro off "
25 compagnie, 5 sezioni, 25 date in palio
7 prime nazionali, 7 prime romane
4 teatri, 3 quartieri, 20 serate di spettacolo
TEATRO ARGOT STUDIO - CARROZZERIE
n.o.t - TEATRO TRASTEVERE | TEATRO STUDIO UNO - Roma
dal 3 Maggio al 10 giugno
2018 - vari orari
Giunto alla sua ottava edizione, il Festival
Inventaria - La festa del teatro off,
organizzato da artisti per artisti, si è affermato come l'evento di chiusura
della stagione teatrale capitolina mantenendo il proprio focus sulla
drammaturgia contemporanea e sulla pluralità dei linguaggi ospitati. Ventuno le
proposte in concorso selezionate tra le oltre 400 candidature pervenute da
tutta Italia e dall'estero per offrire un ventaglio quanto più ampio possibile
della scena teatrale off per linguaggi e generi, alle quali si aggiungono
cinque proposte fuori concorso: due spettacoli ospiti il ritorno dello
spettacolo vincitore dell'edizione 2017 e la presentazione dei due spettacoli
tratti dai testi vincitori ex aequo del Premio di drammaturgia DCQ-Giuliano Gennaio
2016 (VII ed.).
Otto edizioni all'insegna dell'indipendenza - il
Festival, organizzato dalla compagnia DoveComeQuando, è interamente
autofinanziato - e della sostenibilità: una formula accorta che ha consentito
alla manifestazione di passare dalle sei compagnie della prima edizione alle
venticinque di quella attuale e da una a cinque sezioni. Il trend espansivo è
confermato anche dall'arricchimento del parco premi: sono 25 le date
complessive messe a disposizione delle compagnie vincitrici dai teatri partner
del Festival: Teatrino Zero e Teatro a l'Avogaria (Veneto), Il Sipario
Strappato (Liguria), Camere d'aria (Emilia Romagna), Spazio Teatrale
Allincontro (Toscana), Teatro Trastevere, Teatro Studio Uno, Matutateatro e
Sala RomaTeatri (Lazio), Nastro di Mobius e Teatro Primo (Calabria), Clan Off e
Teatro dei Naviganti (Sicilia); a esse si aggiungono inoltre altri premi sotto
forma di servizi gratuiti, offerti da Roma Fringe Festival, Dino Audino Editore
e Scriptdoctor & Playdoctor.
Quest'anno Inventaria avrà luogo nei quattro
principali teatri off di tre diversi quartieri della Capitale: Teatro Argot
Studio e Teatro Trastevere (Trastevere), Carrozzerie n.o.t. (Ostiense) e Studio
Uno (Torpignattara) e si articolerà in quattro sezioni di concorso (Spettacoli,
Monologhi/Performance, Corti teatrali e la nuova sezione Demo dedicata agli
studi e ai progetti in itinere) e una fuori concorso.
"INVENTARIA", dal latino invenio, trovare;
"INVENTARIA", come invenzione, novità; "INVENTARIA", come
inventario, molteplicità; "INVENTARIA", come ventata d'aria, d'aria
fresca.
Nelle sue
molteplici declinazioni, il teatro è ossigeno, sa sorprendere, respira da
millenni
QUESTA
SETTIMANA:
"In terra in cielo" (Garbuggino/Ventriglia - Armunia)
PRIMA
ROMANA
fuori concorso
- evento ospite
Carrozzerie n.o.t.
giovedì
3 maggio - ore 21.00
"Loop" (Gradi /Scalzi)
PRIMA
ROMANA
sez.
spettacoli
Carrozzerie n.o.t.
venerdì
4 maggio ore 21.00
sabato 5 maggio - ore 21.00
"Una vita a matita" (Quintoequilibrio)
PRIMA
ROMANA
sez.
spettacoli
Carrozzerie n.o.t.
sabato
5 maggio - ore 21.00
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LE
COMPAGNIE :
Ancorateatro ||
Collettivo Faus || Compagnia SMG Compagnia Indipendente dei Giovani
Umbri ||
D'angelo/Lapadula/Martorana Dietro La Maschera ||
DoveComeQuando || Effetto Joule exVoto
|| Garbuggino/Ventriglia -
Armunia || Garofoli/Nexus ||
Gradi/Scalzi Macondo ||
Marino/McCreton || Ovatta Armata
|| Quintoequilibrio Produzioni Nostrane ||
RAT || Rizzo/Calabrese ||
Sciara Progetti || Sconci
Spora Performing Arts || Teatro L'Avvelenata ||
Vaccaro || virgolatreperiodico
CREDITS
un progetto
di DoveComeQuando direzione
artistica: Pietro Dattola (Spettacoli,
Monologhi/Performance, Demo) Flavia
Germana de Lipsis (Corti teatrali, Demo) organizzazione: Alessandro Marrone Alfonso Germanò Giuliana Ciucci Pietro Dattola foto: Novella Oliana ufficio stampa:
Artinconnessione
CON LA COLLABORAZIONE DI
Teatro
Trastevere || Teatro Argot Studio ||
Teatro Studio Uno Roma Fringe Festival
|| BCC Roma ||
Dino Audino Editore Teatrino Zero
|| Il Sipario Strappato ||
Nastro di Mobius Teatro Clan Off
|| Teatro dei Naviganti ||
Teatro Primo || Teatro a l'Avogaria Spazio Teatrale Allincontro ||
Camere d'aria || Matutateatro Sala RomaTeatri ||
Scriptdoctor & Playdoctor
|| Tickit Spettacoli
MEDIAPARTNERSHIP
Dramma.it
|| Persinsala ||
Saltinaria.it || Recensito.net Gufetto.press ||
Parallel Vision
Costi: Mini-abbonamento 22€ (anziché 30/36€) per tre serate a scelta - Intero 12€ (Trastevere, Carrozzerie n.o.t, Studio Uno) 10 €(Argot Studio) - Ridotto 9 €(Trastevere,
Carrozzerie n.o.t, Studio Uno) - 8 €(Argot Studio) riservato a: partecipanti di
una qualsiasi edizione di - Premio di
drammaturgia DCQ-Giuliano Gennaio
-Festival Inventaria - Scene da
una fotografia, previa
prenotazione tramite email
Tessere dei teatri 5
€(Teatro Argot Studio) - 3€(Carrozzerie n.o.t) - 2 €(Teatro Trastevere) - gratuita (Teatro Studio Uno)
Indirizzi: Teatro
Argot Studio via Natale del Grande, 27
(Trastevere) - Teatro
Trastevere via Jacopa de' Settesoli, 3
(Trastevere) - Carrozzerie n.o.t via
Panfilo Castaldi, 28/a (Ostiense) - Teatro
Studio Uno via Carlo della Rocca, 6
(Casilino)
Sito di riferimento: www.dovecomequando.net
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BURLESQUE e BOYLESQUE
“BOYLESQUE
A’ LA MAISON DE LOLA’”
IL PRIMO SPETTACOLO DI BOYLESQUE A ROMA!
4
maggio 2018, ore 21.00
Sul palco dell’Ivelise, debutterà a Roma il primo ed unico
show di Boylesque!
Il
pubblico assisterà alla versione speciale de "La Maison de Lolà",
spettacolo di Burlesque già consolidato, prodotto dallo storico teatro romano,
che dal prossimo evento aprirà le porte ad un’arte conosciuta a pochi: il
Boylesque!
Si
racconterà la storia del Boylesque, dalle sue origini come side - show di
spettacoli di burlesque e cabaret alle sfaccettature odierne che il performer
mette in campo utilizzando molteplici trasformazioni.
Lo
spettacolo, dallo stampo comico, come i primissimi siparietti d’epoca, diretto
da Brenda Monticone Martini, con le coreografie di Lola Lustrini, proporrà
performance con corpi maschili presentati in tutta la loro bellezza e dosi
infinite di ironia!
Lolà
e il suo Luis Delux, interpretato da Manuel Ricco, condurranno il pubblico in
un viaggio senza tempo, tra sorrisi e momenti di romanticismo, rendendolo
partecipe di una forma d’arte sensazionale che offre ai performer il grande
privilegio di comunicare messaggi di carattere politico - sociale, di difesa
della propria dignità, di affermazione dei propri diritti, con la componente
fondamentale dell’ironia! Una meravigliosa miscela di teatro, danza,
performance, e non solo: a rendere ancora più magica l’atmosfera, sarà la
musica dal vivo, con Andrea Tardioli al sax e Alessandro Cuccaro al piano,
musicisti affermati nel panorama capitolino.
Lo show vede in scena i nuovi
talenti dell’Acadèmie,
diretta da Lola Lustrini, performer di burlesque a livello nazionale.
L’Acadèmie, oltre a proporre corsi di burlesque, è la prima scuola di
Boylesque, primo progetto nella capitale, che si avvale della collaborazione
esclusiva di Carlo Cosenza, ballerino e coreografo e del Patrocinio del Gay
Center.
Lo
spettacolo non è solo la prima assoluta del Boylesque nella capitale, ma
rappresenta l’inizio di una nuova era: sul palco dell’Ivelise si farà la storia
di quest’arte tutta da scoprire e sperimentare, di questo meraviglioso gioco
tra animo femminile e corpo maschile.
Costi: vedi stito
Indirizzo:
via Capo
d'Africa, 8/12 - Roma
Informazioni: Tel 06 8952 7016
Sito di
riferimento: www.teatroivelise.it
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ARTE
APRONO I BATTENTI...
A cura di Rossana Calbi
Parione9
Gallery e Strange Opera presentano
"Echo"
mostra personale di Gerlanda Di Francia
e
Strange
Opera presenta
"FOLKLORE"
mostra personale di Francesco Viscuso
presso
Diciannovesima
edizione dell’International Tattoo Expo di Roma.
Palazzo dei Congressi dell’EUR - Roma
dal 4 al 6 maggio 2018, vari orari
Inaugurazioni
venerdì 4 maggio 2018
Un
ricordo lontano di un amore non corrisposto, le otto opere della mostra
personale di Gerlanda Di Francia si schiudono in un sospiro.
Echo è la quarta mostra personale dell’artista di origine calabrese, a cura di Rossana Calbi, ospite per la prima volta presso l’International Tattoo Expo di Roma. Diventa il nascondiglio della ninfa raccontata da Ovidio, il luogo in cui il suo pianto e le sue parole, perse nel vuoto, si trasformano in bellezza.
Echo è la quarta mostra personale dell’artista di origine calabrese, a cura di Rossana Calbi, ospite per la prima volta presso l’International Tattoo Expo di Roma. Diventa il nascondiglio della ninfa raccontata da Ovidio, il luogo in cui il suo pianto e le sue parole, perse nel vuoto, si trasformano in bellezza.
Echo che risponde suono ai suoni.* Echo che piange e
si dispera per aver amato un superbo, per non essere riuscita a dichiarare il
suo amore, per essere stata respinta, Echo, musa del preraffaellita Waterhouse,
ritrova il suo corpo morbido nelle linee di Gerlanda Di Francia.
Otto opere inedite
che dichiarano la disperazione dell’incapacità di dire, della tristezza
nell’amare colui che custodiva nel suo aspetto la superbia: Narciso.
Che sia lui a innamorarsi e a dover far a meno dell’amato!* La sua condanna
fu guidata dalle sue azioni, esattamente come lo fu ancor prima per la ninfa
delle montagne che, dopo aver perso anche l’amore, si nascose nei boschi
nascondendo sé e continuando a essere un sospiro, un suono ripetitivo incapace
di spiegare e di dire.
Gerlanda Di
Francia, dopo le mostre Nostos e Treasure Islands torna a trattare il
mito, con uno studio che parte dalle suggestioni poetiche delle leggende e che
affonda i pennelli nella classicità perché questa sia l’affabulazione e il
monito in cui ritrovare la consolazione per la nostra anima e l’insegnamento
per il nostro fare.
*
Ovidio, Metamorfosi, 3
---
FOLKLORE
Dopo la presentazione in occasione del Beu-Beu Art Festival, in Toscana, FOLKORE di Francesco Viscuso torna a Roma in occasione della diciannovesima edizione dell’International Tattoo Expo di Roma.
Il
palazzo dei Congressi di Roma ospiterà il progetto espositivo di Francesco
Viscuso a cura di Rossana Calbi che per l’occasione si riveste di
un’istallazione floreale.
Alterazioni
d’ordine di senso in surreale arcaismo. Credenze popolari, favole, miti e
leggende ereditate in narrazioni distorte eppure vive ancora in apparente
segretezza. La storia della storia dell’uomo è da sempre accompagnata dalla
necessità di ritualizzare, dall’esigenza di credere all’incanto, alla magia,
alla preghiera e al sacrificio. Non è mai stato semplice nascere, sopravvivere
e accettare la morte. Da qui il bisogno di affermare il potere
dell’immaginazione, la facoltà di concepire gli elementi come esseri
sovrannaturali e ricercarne il favore, in un clima di costante tensione tra
desiderio e paura. Persino nell’epoca post-elettronica alberga un popolo
extra-tradizionale, sempre più libero da vecchi confini ma tuttora retto da
antiche speranze.
Così Francesco Viscuso spiega come i suoi ritagli diventino le icone leganti tra un passato e un presente in cui l’essere umano spiega la sua vita che necessita di una ritualizzazione. Il rito diventa il simbolo del quale si è nutrito e anche se sostituito nelle ere e nelle culture, anche nella più lucida e positivista delle menti, il simbolo è il cardine per la solidità del pensiero. Di simboli, e delle loro rappresentazioni, parla la mostra Folkore, dei loro legami e delle loro evoluzioni passate in cui l’artista, come un chiromante, legge l’evoluzione futura.
Così Francesco Viscuso spiega come i suoi ritagli diventino le icone leganti tra un passato e un presente in cui l’essere umano spiega la sua vita che necessita di una ritualizzazione. Il rito diventa il simbolo del quale si è nutrito e anche se sostituito nelle ere e nelle culture, anche nella più lucida e positivista delle menti, il simbolo è il cardine per la solidità del pensiero. Di simboli, e delle loro rappresentazioni, parla la mostra Folkore, dei loro legami e delle loro evoluzioni passate in cui l’artista, come un chiromante, legge l’evoluzione futura.
Costo: vedi sito
Indirizzo: piazza John Kennedy, 1 - Roma
Info: Parione9
Gallery Tel. 06 45615644 | parione9@gmail.com |
www.parione9.com - Strange Opera Tel. +39 334 3450090
| rossanacalbi@gmail.com
Sito di riferimento: www.internationaltattooexporoma.com
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PROSEGUONO...
"JOSE WITTEVEEN_ Street Gods and Divine Sinners"
a cura di Marta Bandini e Elettra Bottazzi
GALLERIA PARIONE9
dal 13 aprile al 22 maggio 2018, martedì - sabato 14.00 - 20.00_ domenica 16.00 - 20.00
INAUGURA IL 13 APRILE 2018 ALLA PARIONE9 GALLERY DI ROMA STREET GODS AND DIVINE SINNERS MOSTRA PERSONALE DI JOSE WITTEVEEN, ARTISTA OLANDESE CHE, NEGLI ULTIMI ANNI, HA DEDICATO IL SUO LAVORO A ROMA: RITRATTI CHE RACCONTANO LE STRADE E LA GENTE DELLA CITTÀ ETERNA.
Il lavoro di Jose trasforma il vuoto di un paesaggio, spesso malinconico e crudele, in storie mitiche, basate sulla memoria, la realtà e la finzione.
Il comportamento primitivo e animalesco dell'uomo, per lei è importante, specialmente i tentativi dell'umanità di "mascherare" i propri desideri nascosti.
Attraverso la tecnica dell’acquaforte, suo medium favorito, questi temi tornano nel recente lavoro focalizzato su una serie di ritratti delle strade di Roma e della sua gente. L'acquaforte è stata la prima tecnica indiretta in cavo e la più usata come mezzo espressivo e di diffusione dagli artisti antichi e moderni. La sua origine risale al Medio Evo, periodo in cui si usava l'acido nitrico per incidere fregi e decorazioni su armi e armature. Il suo impiego fu particolarmente in voga tra gli artisti incisori, specilamente tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo. In questo periodo infatti Roma divenne la meta privilegiata di pellegrinaggio da parte di numerosi artisti stranieri, originari soprattutto delle Fiandre e dell'Olanda. I pittori transalpini, come Albrecht Dürer e Marteen Van Heemskerck, dovettero fare i conti con un patrimonio quanto mai vasto e variegato di modelli artistici, studiando reperti antichi e le opere dei maestri rinascimentali. La stampa e l’editoria in generale, con i suoi volumi corredati dalle acquerforti degli artisti incisori fecero in modo che l’ancitchità classica si propagasse in tutta l’Europa e oltre. Tuttavia si levarono altre voci di letterati ed umanisti che cercarono, al contrario, di descrivere alcuni aspetti insoliti della vita in Italia e a Roma nel Cinquecento, come Karel Van Mander.
Così la Witteveen, guardando a una Roma contemporanea ma ancora fortemente legata al suo antico e glorioso passato, rivela l’uomo moderno che la abita: un essere umano guidato dalla paura e dai suoi demoni, dalla lussuria e dai suoi desideri; terrorizzato dalla morte e dall’emancipazione sociale, alla ricerca continua della soddisfazione dei propri bisogni, ma comunque un soldato-armato in grado di gestire le sue insicurezze.
Incontra questi individui per caso, camminando per le vie della città, scontrandosi con i loro demoni e dei, osservando le loro speranze e paure.
Il risultato del suo lavoro è una serie di incisioni guidate da parole con lo scopo di catturare il passeggero "che cammina per le strade di Roma".
Costo: Ingresso GRATUITO
Indirizzo: via di Parione, 9 - Roma (piazza Navona)
info: 0645615644 - parione9@gmail.com
Sito di riferimento www.parione9.com
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ROMA ATTRAVERSO L’ARTE DEL ‘900 NELLA MOSTRA
“ROMA CITTÀ MODERNA. Da Nathan al Sessantotto”
a cura di Claudio Crescentini, Federica Pirani, Gloria Raimondi e Daniela Vasta
Una rilettura ideale della cultura artistica di Roma
GALLERIA D’ARTE MODERNA DI ROMA - Roma
dal 29 marzo al 28 ottobre 2018, da martedì a domenica ore 10.00 - 18.30
Un tributo alla Capitale d’Italia attraverso gli artisti che l’hanno vissuta e gli stili con cui si sono espressi.
Una rassegna unica che ripercorre le correnti artistiche protagoniste del ‘900 con in primo piano la città di Roma, da sempre polo d’attrazione di culture e linguaggi diversi.
Presentate oltre 180 opere, tra dipinti, sculture, grafica e fotografia, di cui alcune mai esposte prima e/o non esposte da lungo tempo, provenienti dalle collezioni d’arte contemporanea capitoline, in una rilettura ideale della cultura artistica di Roma, una città ipercentrica, seppur multiculturale, nella quale, nei decenni, si sono andate sedimentando diversità e univocità non sempre o non solo in conflitto fra di loro. Proprio come nella specificità cronologica individuata che, lungo il Novecento, si svolge fra Modernità e Tradizione, da Ernesto Nathan, Sindaco di Roma (1907-1913) di dichiarata ispirazione mazziniana negli anni di complessa gestione della capitale, fino al decennio dei grandi movimenti di massa e della rivoluzione artistica e culturale ormai universalmente identificata col nome dell'anno in cui si manifestò in maniera più preponderante: il Sessantotto.
La mostra si muove quindi su di un tracciato storicizzato, con il preciso obiettivo di immergere le opere d'arte selezionate nel contesto geo-artistico, temporale e sociale in cui sono state create. Con in primo piano la città, quindi, la sua storia e i suoi luoghi, nelle dissimili ramificazioni territoriali, dal centro alla periferia e viceversa. Ma anche i suoi stili artistici, nei diversi periodi che si sono andati affiancando oppure sovrapponendo e sostituendo, in un avanzamento artistico e intellettuale che ha fatto di Roma il perno della cultura nazionale e internazionale del Novecento, molte volte anticipando temi e stili rispetto ad altri capoluoghi italiani così come per altre capitali europee.
In mostra opere che riproducono paesaggi e figure con valenze simboliste e decadenti realizzate tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del XX secolo (Duilio Cambellotti, Onorato Carlandi, Nino Costa, Adolfo De Carolis, Camillo Innocenti, Auguste Rodin, Adolf Wildt, Ettore Ximenes, ecc.). Si tratta di opere che anticipano quella voglia di rinnovamento e modernità fondamentale per il lavoro degli esponenti della Secessione romana negli anni Dieci (Felice Carena, Nicola D’Antino, Arturo Dazzi, Arturo Noci ecc.), così come per il gruppo dei futuristi e degli aeropittori degli anni Venti e Trenta (Benedetta Cappa Marinetti, Tullio Crali, Sante Monachesi, Enrico Prampolini, Tato, ecc.).
Una parte sostanziale della mostra è dedicata a quella tendenza artistica, per così dire, di “recupero”, spesso teorico oltre che concettuale, dell’antico e della tradizione dell’arte italiana che caratterizza, seppur con distinguo, le molteplici correnti artistiche degli anni Venti-Trenta, dal Tonalismo al Realismo Magico, dalla Metafisica, al Primitivismo, tramite le quali gli artisti “guardano” Roma con un nuovo seppur “antico” sguardo (Giacomo Balla, Giuseppe Capogrossi, Felice Casorati, Emanuele Cavalli, Giorgio de Chirico, Achille Funi, Franco Gentilini, Arturo Martini, Roberto Melli, Fausto Pirandello, Mario Sironi, ecc.).
Si prosegue con l’approfondimento della Scuola Romana che offre una notevole rosa di capolavori dell’arte italiana del Novecento con focus sulle demolizioni che hanno caratterizzato Roma nella distruzione/ricostruzione del centro città e il conseguente, dissennato, sviluppo delle periferie (Afro, Mario Mafai, Scipione, ecc.), per immettersi nella fase della figurazione e dell’astrazione – il segno – che ha caratterizzato la cultura post-bellica degli anni Quaranta, Cinquanta e primi Sessanta (Renato Guttuso, Leoncillo, Carlo Levi, Gastone Novelli, Achille Perilli, Giulio Turcato, Lorenzo Vespignani, Alberto Ziveri, ecc.). A chiusura, intesa però come apertura verso un’“altra” Roma, i riscontri urbani della Pop Art romana e delle sperimentazioni concettuali della seconda metà degli anni Sessanta che hanno definitivamente dilatato il centro dell’arte e del pensiero artistico di Roma, da Roma oltre la stessa città, per un afflato internazionale (Franco Angeli, Mario Ceroli, Tano Festa, Mario Schifano, Pino Pascali, Luca Maria Patella, Mimmo Rotella, ecc.).
Anche l’'allestimento della mostra, che coinvolge tutto il museo, è stato pensato tenendo presente il nesso tra i diversi ambienti artistici, tra luoghi temporali e iconografici contigui, al fine di rappresentare la vivace e intensa vita artistica della Capitale. A tal fine anche i tradizionali apparati didattici sono affiancati, in ciascuna sezione, da strumenti multimediali realizzati in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Roma e l’Istituto Luce. Attraverso l’individuazione di tre concetti chiave – Architettura e urbanistica / Società/ Arte – sarà consentito visualizzare insieme immagini e brevi testi scientifici utili a dimostrare le stringenti relazioni fra, appunto, la città, il suo sviluppo e le arti.
In occasione della mostra saranno anche organizzate (maggio-ottobre 2018) una serie di iniziative culturali – incontri, letture, presentazioni, proiezioni, serate musicali e a tema – atte a rafforzare la forza dirompente dell’arte e del pensiero culturale a Roma nei suoi “primi” sette decenni della sua evoluzione.
Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Organizzazione Zètema Progetto Cultura.
Immagine a corredo: Tullio Crali - Vita Orizzonatale, 1938 - Olio su Compensato
Costo: Biglietto di ingresso alla Galleria d’Arte Moderna: 7,50 € intero e 6,50 € ridotto, per i non residenti; 6,5€ intero e di 5,50 € ridotto, per i residenti; gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente.
Informazioni: 060608 - www.galleriaartemodernaroma.it
Indirizzo: via Francesco Crispi, 24 - Roma
Sito di riferimento: www.galleriaartemoderna.it
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"TURNER. Opere della Tate"
A cura di David Blayney Brown
CHIOSTRO DEL BRAMANTE - Roma
dal 22 marzo al 26 agosto 2018 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.
dal 22 marzo al 26 agosto 2018 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.
In collaborazione con la Tate di Londra
TURNER.Opere della Tate, una grande esposizione monografica dedicata a uno dei massimi esponenti della pittura inglese: Joseph Mallord William Turner. La mostra, curata da David Blayney Brown, Manton Curator of British Art 1790–1850, segna l’inizio di un’importante collaborazione tra la Tate di Londra e Chiostro del Bramante e sarà un’occasione unica per ammirare alcuni tra i lavori più importanti dell’intero percorso artistico del celebre pittore inglese, assente da oltre 50 anni dalle programmazioni dei musei romani e da 12 anni dai musei italiani. Una collezione unica composta da 92 opere, tra acquerelli, disegni, album, oltre a una selezione di olii, per la prima volta esposte insieme in Italia. Le opere sono state selezionate dal vastissimo lascito che comprende circa 30.000 lavori cartacei, 300 olii e 280 album da disegno, conosciuto come “Turner Bequest”, donato alla Gran Bretagna cinque anni dopo la morte dell’artista nel 1851 e conservato per la maggior parte presso la Tate. Il lascito comprende l’intero corpus di opere custodite presso lo studio personale dell’artista e realizzate nel corso degli anni per il “proprio diletto” secondo la bella espressione del critico John Ruskin.
Un piacere estetico e visivo in cui i ricordi di viaggi, le emozioni e i frammenti di paesaggi visti durante i suoi lunghi soggiorni all’estero, sono il mezzo per raccontare l’evoluzione del linguaggio stilistico di Turner e la sua incessante ricerca poetica, volta a sperimentare le potenzialità espressive della luce e del colore. La mostra ci permette quindi di esaminare l’intera produzione artistica di Turner e rivela come, da disegnatore di soggetti topografici e architettonici, abbia sviluppato man mano uno stile estremamente personale, includendo nelle sue opere una straordinaria gamma di nuovi elementi iconografici e stilistici basandosi su una raffinata predilezione per la luce, il colore e gli effetti atmosferici. La mostra al Chiostro del Bramante - suddivisa in sei sezioni tematiche - pone l’accento sull’importanza che gli acquerelli ebbero per la definizione dello stile di Turner, dimostrando come le sue ricerche espressive abbiano di fatto precorso l’arte degli impressionisti. Il carattere intimo e personale delle opere esposte in mostra sarà anche l’occasione per indagare l’uomo oltre che l’artista e per comprendere i radicali sviluppi dello stile di Turner che, di fatto, anticiparono le tendenze stilistiche della fine del XIX secolo. Dalla sua predilezione per le città marinare al suo interesse per la riproduzione di paesaggi atmosferici inglesi o alpini, fino allo studio dettagliato degli interni domestici o dei rilievi architettonici. Memore dei suoi numerosi viaggi, molti dei quali in Italia, e animato da un forte spirito innovativo, l’artista si dedicò incessantemente a sperimentare, soprattutto negli acquerelli, una libertà compositiva e stilistica e un uso dei colori innovativo e sorprendente, che portarono i suoi contemporanei a pensare che Turner “fosse solito di dipingere con gli occhi, con il naso oltre che con le mani”.
Completa il progetto un’installazione immersiva ideata da Fabien Iliou, videoartista francese, che ispirandosi al lavoro di Turner ha creato un video mapping a 360° attraverso cui il visitatore viene trasportato all’interno del mondo dell’artista e nelle atmosfere dell’Inghilterra di quegli anni. L’innovazione tecnologica per raccontare l’opera di Turner, che ha sempre sperimentato con luce e colore, tanto da anticipare ed essere punto di riferimento per la storia dell’arte contemporanea; un video in movimento, con una musica originale creata dal sound designer e produttore musicale Paky Di Maio. La mostra del Chiostro del Bramante è un viaggio di approfondimento storico-artistico sull’influenza di Turner e, grazie a questo progetto, diviene un’esperienza dei sensi.
Un percorso dedicato specificatamente al pubblico, che, come in occasione delle mostre precedenti, sottolinea la vocazione sperimentale e l’attenzione del Chiostro del Bramante per il coinvolgimento del visitatore.
Catalogo: Skira Editore
Costo: Biglietto intero 13 € (audio guida inclusa) - biglietto ridotto 11 € (audio guida inclusa) per specifiche riduzioni, visita il sito.
Informazioni: hastag ufficiale #enjoychiostro - +39 06 68809035 (Lunedì – Venerdì 10.00 / 17.00) numero attivo dal 4 settembre sino a fine mostra. - La Caffetteria Bistrot, il Bookshop e il Chiostro hanno ingresso libero indipendentemente dalle mostre
Indirizzo: Via Arco della Pace 5 - Roma
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"LIU BOLIN. THE INVISIBLE MAN"
COMPLESSO DEL VITTORIANO ALA BRASINI - Roma
dal 2 marzo al 1 luglio 2018, dal lunedì al giovedì 9.30 - 19.30_venerdì e sabato 9.30 - 22.00_domenica 9.30 - 20.30
La prima grande mostra in Italia dedicata a Liu Bolin, l’artista cinese definito “l’uomo invisibile” per le sue straordinarie perfomances nell’arte del camouflage.
Amatissimo dal pubblico internazionale sarà celebrato al Vittoriano con una grande mostra antologica attraverso l’esposizione di oltre 70 opere.
È il 2005: l'amministrazione di Pechino ordina di abbattere il quartiere Suojia Village, dove risiedono molti artisti critici con il governo. Liu Bolin, classe 1973 e ai suoi esordi come artista, si mimetizza con le macerie del suo studio, si fa fotografare e divulga la foto dando il via a una protesta silenziosa e "trasparente", riscuotendo allo stesso tempo un inaspettato successo.
Inizia così la straordinaria carriera di uno degli artisti contemporanei più talentuosi e interessanti, capace di nascondere forti messaggi sociali attraverso immagini apparentemente semplici, in una sintesi di molteplici linguaggi quali la pittura, l'installazione e la fotografia.
Le sue performance vogliono essere un messaggio forte e chiaro di ciò che accade nel presente, tra il peso della storia e le conseguenze del progresso.
Nel tempo Liu Bolin si fa fotografare davanti ai più importanti monumenti del mondo, a librerie, a scaffali dei supermercati, a opere d'arte, a montagne di rifiuti e tra gli immigrati; la sua fama cresce fino a quando le sue immagini diventano un'icona per i grandi brand: uno per tutti Moncler, che utilizza per diverse stagioni un camouflage di Liu Bolin per pubblicizzare il proprio marchio, ma anche Tod's, Ferrari e molti altri.
La mostra al Vittoriano racconta la storia di Liu Bolin, dalla prima perfomance a Pechino fino agli scatti più recenti del 2017 alla Reggia di Caserta e al Colosseo, appositamente realizzati per la mostra romana e qui esposti in anteprima mondiale.
Con il patrocinio della Regione Lazio e Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale e quello della Fondazione Italia Cina, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la Galleria Boxart, ed è curata daRaffaele Gavarro.
Sponsor Generali Italia, sponsor tecnico Trenitalia.
L'evento è consigliato da Sky Arte HD.
Immagine: Colosseo n°2, Roma, 2017- Courtesy Boxart, Verona
Costo: Vedi sito
Informazioni e prenotazioni gruppi: + 39 06 8715111
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Siti di riferimento: www.arthemisia.it - www.ilvittoriano.com
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"MAGNUM MANIFESTO"
Guardare il mondo e raccontarlo in fotografia
a cura di Clément Chéroux
I 70 anni della Magnum Photos
MUSEO DELL’ARA PACIS - Roma
dal 7 febbraio al 3 giugno 2018 - Tutti i giorni ore 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima). Chiuso 1 maggio
Le celebri immagini e gli storici reportagedella più grande agenzia fotogiornalistica internazionale
L’esposizione, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, proposta da Contrasto e Magnum Photos 70 e organizzata in collaborazione con Zètema Progetto Cultura, ha cominciato il suo tour globale nel giugno 2017 all’International Center for Photography di New York. L’intento è quello di celebrare il settantesimo anniversario della più grande agenzia fotogiornalistica del mondo, Magnum Photos, creata da Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, George Rodger e David Seymour nell’aprile del 1947. Da quel giorno, la Magnum Photos è diventata un riferimento nel tempo sempre più importante per la documentazione e per il fotogiornalismo. Gli autori di Magnum hanno documentato guerre, testimoniato le tensioni sociali, interpretato il nostro tempo, ritratto tanto le persone comuni quanto i grandi della terra, preconizzato i nuovi drammi del futuro.
La mostra raccoglie parte del lavoro realizzato in tutti questi anni e getta uno sguardo nuovo e approfondito sulla storia e sull’archivio dell’Agenzia.
Le immagini celebri e i grandi reportage dei suoi autori permettono di comprendere in che modo e per quale motivo Magnum sia diventata diversa, unica e leggendaria. Dal reportage sui lavoratori immigrati negli USA, realizzato da Eve Arnold negli anni Cinquanta, ai ritratti di “famiglia”, teneri e intimi, di Elliott Erwitt; dalle celebri immagini degli zingari di Josef Koudelka, fino alla toccante serie realizzata nel 1968 da Paul Fusco sul "Funeral Train", il treno che trasportò la salma di Robert Kennedy nel suo ultimo viaggio verso il cimitero di Arlington, attraversando un’America sconvolta e dolente. E ancora, le serie più recenti dei nuovi autori di Magnum: dalla “Spagna Occulta” di Cristina Garcia Rodero, alle osservazioni antropologiche, sotto forma di fotografie, realizzate nel mondo da Martin Parr; dalla cruda attualità del Sud America documentato da Jérôme Sessini, fino al Mar Mediterraneo, tenebroso e incerto nelle notti dei migranti, fotografato da Paolo Pellegrin.
Il curatore, Clément Chéroux – direttore della fotografia al MoMA di San Francisco e già curatore della grande retrospettiva dedicata a Cartier-Bresson realizzata dal Centre Pompidou e ospitata a Roma proprio al Museo dell’Ara Pacis – ha selezionato una serie di documenti rari e inediti, immagini di grande valore storico e nuove realizzazioni, per illustrare come Magnum Photos debba la sua eccellenza alla capacità dei fotografi di fondere arte e giornalismo, creazione personale e testimonianza del reale, verificando come il “fattore Magnum” continui a esistere e a rinnovare continuamente il proprio stile.
Il percorso espositivo è suddiviso in tre sezioni: la prima scruta l’archivio di Magnum attraverso una lente umanista e si concentra sugli ideali di libertà, uguaglianza, partecipazione e universalismo che emersero dopo la seconda guerra mondiale; la seconda mostra la frammentazione del mondo tra gli anni Settanta e Novanta del Novecento, con uno sguardo particolare rivolto alle minoranze e agli esclusi; la terza, infine, segue le diverse forme espressive grazie alle quali i fotografi Magnum hanno colto i mutamenti del mondo e i pericoli che lo minacciano.
Oltre a raccogliere i progetti individuali e collettivi realizzati nel corso degli anni, la mostra presenta anche proiezioni, copertine di riviste, articoli di giornali, libri realizzati nel corso del tempo, mostrando il contesto originale in cui molte delle fotografie sono state concepite.
La mostra è accompagnata da un libro edito da Contrasto.
Costi: Biglietto solo mostra: 11€ intero; 9€ ridotto + prevendita € 1 Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente
Informazioni: 060608
Indirizzo: Lungotevere in Augusta - Roma
Sito: www.arapacis.it
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"TRAIANO Costruire l’Impero, creare l’Europa"
ideata da Claudio Parisi Presicce
a cura di Marina Milella, Simone Pastor e Lucrezia Ungaro
L’optimus princeps che portò l’impero romano alla sua massima estensione celebrato a 1900 anni dalla morte ai Mercati di Traiano
MERCATI DI TRAIANO MUSEO DEI FORI IMPERIALI - Roma
dal 29 novembre 2017 al 16 settembre 2018. Orario: tutti i giorni 9.30 - 19.30_ 24 e 31 dicembre ore 9.30-14.00 - Giorni di chiusura: 1 Gennaio, 1 Maggio, 25 dicembre
L’esposizione è promossa e prodotta da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
Cosa significa costruire un Impero? E in che relazione sta l’Impero Romano con l’Europa attuale?
Politica, economia, welfare, conquiste militari ottenute senza esclusione di colpi; inclusione di popolazioni diverse sotto un unico Stato che governa con leggi che ancora oggi sono alla base della giurisprudenza moderna; la buona amministrazione, influenzata anche da donne capaci, “first ladies” autorevoli; campagne di comunicazione e capacità di persuasione per ottenere il consenso popolare attraverso opere di pubblica utilità, “magnificentia publica” e lusso privato, ma discreto.
Non è la trama di una fiction, né il programma di qualche politico, ma la traccia della mostra Traiano. Costruire l’Impero, creare l’Europa, ideata da Claudio Parisi Presicce e a cura di Marina Milella, Simone Pastor e Lucrezia Ungaro per celebrare la ricorrenza dei 1900 anni dalla morte dell’imperatore che ha portato l’Impero alla sua massima espansione.
I reperti archeologici provengono da musei della Sovrintendenza Capitolina (Musei Capitolini, Centrale Montemartini, Museo della Civiltà Romana, Museo di Roma a Palazzo Braschi, Antiquarium del Celio, Teatro di Marcello), da molti musei e spazi archeologici italiani (Museo Nazionale Romano presso le Terme di Diocleziano e presso Palazzo Massimo, Museo Ostiense a Ostia Antica, Antiquarium della Villa dei Volusii a Lucus Feroniae, Antiquarium di Villa Adriana a Tivoli, Antiquarium Comunale "Villa di Traiano” di Arcinazzo Romano; Museo Correale di Terranova a Sorrento) e alcuni importanti musei stranieri (Musei Vaticani; Pergamon Museum a Berlino; Museum het Valkhof di Nijmegen; Museo Nazionale di Storia della Romania, Bucarest; Museo Nazionale di Arte romana di Merida, Gliptoteca di Monaco di Baviera).
Ancora, è ospitata presso la via Biberatica anche “Columna mutãtio – LA SPIRALE”, un’installazione monumentale di arte contemporanea, ideata dall’artista Luminiţa Țăranu, che racconta la “mutazione” di significato della Colonna di Traiano nel volgersi della storia.
Il messaggio che l’artista, romena di nascita e italiana di adozione, intende trasmettere, è la “mutazione” di significato che avviene nel volgersi della storia: nata per celebrare la conquista della Dacia da parte dei Romani, la Colonna Traiana è diventata nel tempo il simbolo dell’inscindibile legame storico tra l’Italia e la Romania; se nel passato evocava le due guerre portate dall’Imperatore contro Decebalo, il Re dei Daci, oggi il capolavoro romano è anche testimonianza visiva dell’origine del popolo romeno.
Esempio di come la ricerca contemporanea interagisce con l’archeologia e con la memoria, l’installazione che l’artista propone al pubblico intende rinforzare il filo connettivo tra l’antico e il contemporaneo. L’opera, infatti, ha un’impostazione orizzontale come allusione al reperto archeologico quale oggetto musealizzato, metafora del concetto secondo il quale la storia scorre in orizzontale.
Dopo la mostra a Roma, l’installazione “Columna mutãtio – LA SPIRALE” sarà esposta in uno dei prestigiosi musei di Bucarest, in occasione alla festa del centenario dell’Unità Nazionale della Romania, nell’autunno del 2018.
TRAIANO, imperatore costruttore
La mostra sarà caratterizzata dal racconto della vita “eccezionale” di un uomo “ordinario”, significativamente racchiusa in un “titolo” coniato per lui, optimus princeps, ovvero il migliore tra gli imperatori. Colui che seppe riportare gioia tra i romani! come ricordato dallo storico Plinio il Giovane, suo contemporaneo Traiano ci ha ordinato di essere felici e noi lo saremo.
Ma cos’ha fatto di così diverso e innovativo Traiano per meritare un tale consenso incondizionato dall’esercito, dal senato e soprattutto dalle più disparate popolazioni dell’Impero?
Primo imperatore non romano di nascita bensì ispanico, non appartenente ad alcuna dinastia imperiale, ma di ottima famiglia – Ulpia – Marco Ulpio Traiano segue le orme del padre naturale e percorre velocemente i gradi della carriera militare, dimostrando doti di stratega e combattente sul campo a fianco dei suoi uomini, dei quali guadagna così il consenso e la fedeltà assolute. Non solo per questo l’imperatore Nerva lo “adotta” come successore, ma anche perché ne percepisce la capacità di affrontare anche i temi spinosi delle riforme sociali ed economiche di cui l’Impero ha urgente bisogno: lo nomina mentre lui si trova in Germania, lontano dalla capitale che non ha mai visitato.
Una mostra immersiva grazie alle nuove tecnologie e allo storytelling, protagonisti anch’essi dell’allestimento e dei contenuti. I visitatori si troveranno immersi nel mondo di Traiano. L’ imperatore, o meglio il suo fantasma, impersonato da un attore, introdurrà alla vita dell’optimus princeps. Profumi, petali e il rumore della folla daranno al visitatore le stesse sensazioni che il popolo di Roma provava durante un trionfo; stele di soldati si animeranno per mostrare gli affanni del vivere e del morire dei legionari impegnati nelle guerre di conquista di Traiano; si ascolteranno la descrizione dei nemici di Roma, i barbari - antagonisti prima, protagonisti poi delle sorti dell’impero - e le voci delle donne della famiglia reale, impegnate nel sociale e imprenditrici. E, ancora, grazie alla realtà aumentata e a video immersivi rivivranno i monumenti traianei e il fuoco delle fiamme da cui Traiano venne salvato per intercessione di Gregorio Magno.
La mostra si avvarrà anche delle installazioni multimediali e interattive che sono state realizzate grazie alle collaborazioni che la Sovrintendenza Capitolina ha attivato, a scopi di ricerca, studio e divulgazione con la Duke University, Department of Classical Studies, Dig@Lab, con il coordinamento scientifico di M. Forte, la Real Academia de Bellas Artes de San Fernando (Madrid, Spagna), Laboratorio de Humanidades Digitales con il coordinamento di J. M. Luzon, la Divisione ICT del Dipartimento di Tecnologie Energetiche dell’ENEA nell’ambito del progetto CO.B.R.A. (COnservazione dei Beni culturali, con l’applicazione di Radiazioni e di tecnologie Abilitanti), responsabile A. Quintiliani.
Catalogo: De Luca Editori d’Arte
Costo: Biglietto integrato Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali + Mostra per i non residenti a Roma: 15 € intero; 13 € ridotto - per i residenti a Roma: 13 € intero; 11 € ridotto - Biglietto ridottissimo 2 €
Indirizzo: via Quattro Novembre 94 - 00187 Roma
Informazioni: Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)
Indirizzo: via Quattro Novembre 94 - 00187 Roma
Informazioni: Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)
Sito di riferimento: www.mercatiditraiano.it
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"MONET"
a cura di Marianne Mathieu
Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) e della Regione Lazio, la grande retrospettiva è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisiain collaborazione con il Musée Marmottan Monet, Paris.
COMPLESSO DEL VITTORIANO ALA BRASINI - Roma
sino al 3 giugno 2018, dal lunedì al giovedì 9.30 - 19.30_venerdì e sabato 9.30 - 22.00_domenica 9.30 - 20.30
A GRANDE RICHIESTA, DOPO AVER SUPERATO I 200.000 VISITATORI, LA MOSTRA DEDICATA A CLAUDE MONET PROROGA FINO AL 3 GIUGNO 2018 LA MOSTRA
In mostra circa 60 opere, le più care all’artista e che lo stesso Monet conservava nella sua ultima, amatissima dimora di Giverny: prestiti eccezionali tutti provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi che nel 2014 ha festeggiato gli 80 anni di vita e che raccoglie il nucleo più importante e numeroso delle opere del grandissimo artista francese, grazie alle donazioni dei collezionisti dell’epoca e del figlio Michel.
L’inquietante modernità dei salici piangenti, del viale delle rose e del ponticello giapponese ma anche le monumentali ninfee e glicini, i colori evanescenti e sfumati, la campagna francese e la natura in ogni sua fase: tra i capolavori in mostra Ritratto di Michel Monet neonato (1878-79), Ninfee (1916-1919), Le Rose (1925-1926), Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905).
Monet - curata da Marianne Mathieu, storico dell’arte e vice-direttore del museo Marmottan, incaricata della Collezione Monet - dà conto dell’intero percorso artistico del maestro impressionista a partire dai primissimi lavori, le celebri caricature della fine degli anni 50 dell’800 con cui guadagnò i primi soldi e divenne quasi un personaggio nella sua città natale, Le Havre, passando per i paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville, e delle sue tante dimore, inclusa una parentesi in Liguria testimoniata in mostra dal dipinto del castello di Dolceacqua.
Protagonisti anche i ritratti dei figli e le celeberrime tele dedicate ai fiori del suo giardino - costruito sapientemente negli anni al punto che ebbe a dire che se non avesse fatto il pittore sarebbe stato giardiniere e che senza i fiori non avrebbe dipinto -, fino alla modernissima resa dei salici piangenti, del viale delle rose o del ponticello giapponese, e poi alle monumentali Ninfee, che deflagrano nel pulviscolo violetto e nella nebbia radiosa.
L'iniziativa è promossa da Generali Italia - sponsor della mostra - tramite il programma Valore Cultura, che ha l'obiettivo di avvicinare famiglie, giovani, clienti e dipendenti al mondo dell’arte, attraverso l’accesso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi ed attività di divulgazione artistico-culturale.
La mostra vede come special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia, colore ufficiale Giotto brand icona di F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis ed Affini e media partner Radio Dimensione Suono.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Le audioguide della mostra sono offerte da Generali Italia.
Il catalogo è edito da Arthemisia Books.
In mostra circa 60 opere, le più care all’artista e che lo stesso Monet conservava nella sua ultima, amatissima dimora di Giverny: prestiti eccezionali tutti provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi che nel 2014 ha festeggiato gli 80 anni di vita e che raccoglie il nucleo più importante e numeroso delle opere del grandissimo artista francese, grazie alle donazioni dei collezionisti dell’epoca e del figlio Michel.
L’inquietante modernità dei salici piangenti, del viale delle rose e del ponticello giapponese ma anche le monumentali ninfee e glicini, i colori evanescenti e sfumati, la campagna francese e la natura in ogni sua fase: tra i capolavori in mostra Ritratto di Michel Monet neonato (1878-79), Ninfee (1916-1919), Le Rose (1925-1926), Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905).
Monet - curata da Marianne Mathieu, storico dell’arte e vice-direttore del museo Marmottan, incaricata della Collezione Monet - dà conto dell’intero percorso artistico del maestro impressionista a partire dai primissimi lavori, le celebri caricature della fine degli anni 50 dell’800 con cui guadagnò i primi soldi e divenne quasi un personaggio nella sua città natale, Le Havre, passando per i paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville, e delle sue tante dimore, inclusa una parentesi in Liguria testimoniata in mostra dal dipinto del castello di Dolceacqua.
Protagonisti anche i ritratti dei figli e le celeberrime tele dedicate ai fiori del suo giardino - costruito sapientemente negli anni al punto che ebbe a dire che se non avesse fatto il pittore sarebbe stato giardiniere e che senza i fiori non avrebbe dipinto -, fino alla modernissima resa dei salici piangenti, del viale delle rose o del ponticello giapponese, e poi alle monumentali Ninfee, che deflagrano nel pulviscolo violetto e nella nebbia radiosa.
L'iniziativa è promossa da Generali Italia - sponsor della mostra - tramite il programma Valore Cultura, che ha l'obiettivo di avvicinare famiglie, giovani, clienti e dipendenti al mondo dell’arte, attraverso l’accesso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi ed attività di divulgazione artistico-culturale.
La mostra vede come special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia, colore ufficiale Giotto brand icona di F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis ed Affini e media partner Radio Dimensione Suono.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Le audioguide della mostra sono offerte da Generali Italia.
Il catalogo è edito da Arthemisia Books.
Nell'immagine: Claude Monet (1840-1926), Nymphéas, 1916-1919.
Costo: Biglietti- Intero 15 € (audioguida inclusa) - Ridotto 13 € (audioguida inclusa)
Informazioni e prenotazioni gruppi: + 39 06 8715111
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Siti di riferimento: www.arthemisia.it - www.ilvittoriano.com
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Kirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi volesse darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può scriverci a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com, entro la domenica precedente, specificando chiaramente la richiesta di segnalazione, provvederemo previa specifica selezione all'inserimento …