Kiri, proseguono per questa stagione le kirosegnalazioni di Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.
Di settimana in settimana vari suggerimenti tra teatro, musica, arte, cinema, danza, libri e tanti altri eventi selezionati accuratamente sulla base delle vostre importanti indicazioni.
Quest'anno i nostri suggerimenti raddoppiano non solo qui sul blog ma, per alcuni eventi, ci sono anche le KIROSOCIALNEWS lanci mirati sui nostri social. Seguite sempre gli hastag #kirosegnalazioni e #kirosocialnews e scoprirete tutte le novità per le vostre serate...
TEATRO
DEBUTTANO...
Agnese Fallongo e Tiziano Caputo
in
"LETIZIA
VA ALLA GUERRA"
La suora, la sposa e la puttana
di Agnese Fallongo
ideazione e regia Adriano Evangelisti
La suora, la sposa e la puttana
di Agnese Fallongo
ideazione e regia Adriano Evangelisti
arrangiamento e accompagnamento musicale dal vivo Tiziano Caputo
prodotto da GITIESSE Artisti Riuniti diretta da Geppy Gleijeses
TEATRO DELLA COMETA - Roma
dal
9 al 14 aprile 2019, orario
dal martedì al venerdì ore 21.00_sabato doppia replica ore 17.00 e ore
21.00_domenica ore 17.00
A
grande richiesta, dopo lo strepitoso successo di febbraio e i continui sold
out, tornano in scena al Teatro della
Cometa, Agnese Fallongo e Tiziano
Caputo in LETIZIA VA ALLA GUERRA - La suora, la sposa e la puttana di
Agnese Fallongo, ideazione e regia Adriano
Evangelisti.
Tre
grandi donne, due guerre mondiali, un sottile fil rouge ad unirle: uno stesso
nome, un unico destino. Letizia va alla
guerra è un racconto tragicomico, di tenerezza e verità. Tre donne del
popolo, irrimediabilmente travolte dalla guerra nel loro quotidiano, che si
ritroveranno a sconvolgere le proprie vite e a compiere, in nome dell'amore,
piccoli grandi atti di coraggio.
La
prima Letizia è una giovane sposa, partita dalla Sicilia per il fronte carnico,
in Friuli, come "portatrice di gerle" durante la Prima Guerra Mondiale, nella speranza
di ritrovare suo marito, Michele, chiamato alle armi il giorno stesso delle
nozze.
La
seconda Letizia, invece, è un'orfanella cresciuta a Littoria (Latina) dalle
suore e riconosciuta dalla zia, unica parente rimastale, solo dopo aver
raggiunto la maggiore età. I suoi 21 anni, compiuti nel giugno del 1940,
coincideranno, però, con l'entrata in guerra dell'Italia nel secondo conflitto mondiale al fianco
della Germania. Sarà proprio la richiesta di incremento di personale femminile
per il contesto bellico a condurla a Roma piena di speranze e aspettative per
il futuro.
Infine
Suor Letizia, un'anziana sorella dalle origini venete e dai modi bruschi che,
presi i voti in tarda età vinta dal senso di colpa per un errore di gioventù,
si rivelerà essere, suo malgrado, il sorprendente"trait
d'union" dei destini di queste donne tanto lontane quanto
unite.
Tre
storie di vita, narrate rispettivamente in dialetto siciliano, romano e veneto
che si susseguono come tre capitoli di un unico racconto. Un omaggio alle vite
preziose di persone "comuni", che, pur senza esserne protagoniste,
hanno fatto la Storia.
Impreziosito
da musiche e canzoni popolari eseguite dal vivo, prende vita un brillante,
triplo "soliloquio dialogato", che, pur nel suo retrogusto amaro,
saprà accompagnare lo spettatore in un viaggio ironico e scanzonato. Uno
spettacolo delicato che racconta uno spaccato drammatico della storia d'Italia:
la Prima e la Seconda Guerra Mondiale; capace, tuttavia, di alternare momenti
di pura comicità ad attimi di commozione, in un susseguirsi di situazioni dal
ritmo incalzante in cui spesso una lacrima lascia il posto al sorriso.
Ma ogni notte, da
cento anni a questa parte, quando sento di due anime innamorate divise dalla
guerra io sotto terra, mi votu e mi rivotu, suspirannu.
Ma nun se decide
come se nasce, forse giusto un po' come se vive, manco troppo, figuriamoci se
se po' decide come morì!
"El Segnor
me ciamò a diventar la sua sposa, mai me sarei immaginà de macchiar el nostro
amor co un simile peccà..."
Mettetevi comodi e seguite la Cometa, vi
aspettiamo nella nostra casa, nel Salotto Buono di Roma. #seguilacometa
#teatrocometa
Costo: Biglietti Platea 25 €,
prima galleria 20 €, seconda galleria 18 €
Informazioni: Telefono 06.6784380
Indirizzo: via del Teatro
Marcello, 4 - Roma
Siti
di riferimento: www.teatrodellacometa.it
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Una nuova produzione TSA Teatro Stabile d’Abruzzo /
CTB Centro Teatrale Bresciano
SIMONE
CRISTICCHI
"MANUALE DI VOLO PER UOMO"
scritto da Simone
Cristicchi e Gabriele Ortenzi
con la collaborazione di Nicola Brunialti
TEATRO SALA UMBERTO - Roma
dal 9 al 20 aprile 2019, dal martedì al sabato ore 21.00,
domenica ore 17.00, mercoledì 17 aprile ore 17.00
drammaturgica:
una surreale favola metropolitana ricca di emozioni e poesia.
Cos’è che ci
impedisce di spiccare il volo? Che senso ha la sofferenza?
Cosa vuol dire la parola “amore”?
Nello spettacolo “Manuale di Volo per
Uomo”, Cristicchi interpreta Raffaello, un quarantenne rimasto bambino, che
possiede dei poteri speciali: la sua mente fotografica è dotata di una lente di
ingrandimento che mette a fuoco i particolari, cose apparentemente
insignificanti che nascondono un’infinita bellezza.
Nel racconto poetico e surreale del suo
microcosmo, Raffaello descrive vicende minime ed universali, mettendo in scena
davanti ad una madre ritrovata, il suo drammatico percorso di vita,
sublimandolo attraverso la poesia, la tenerezza e l’arte . In una sorta di catarsi
emotiva, si lascerà alle spalle le pesanti zavorre del passato, e comprenderà
di aver costruito il suo personale “Manuale di Volo”.
Forse "volare" significa non
sentirsi soli, avere il coraggio di buttarsi dentro la vita, mantenendo intatta
la purezza del bambino dentro di noi.
E soprattutto non lasciarsi sfuggire la
bellezza del mondo che ci circonda, perché “niente è più grande delle piccole
cose!”
Costo: Biglietti
da 34€ a 19 €
Indirizzo: via della Mercede, 50 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.salaumberto.com
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Teatro Stabile di Roma®
presenta
"ULULUNA"
con Stefano Benni
regia di Jacopo Neri
Sul palco anche gli attori del Teatro
Stabile di Roma®:
Francesco
Guglielmi, Chiara Cappelli, Amandine Delclos, Margherita Maggio, Maria Caterina
Catroppa, Francesco Renna, Valeria Pian, Chiara Cappelli, Rachele Patanè,
Lorenza Molina, Federica Ciminelli, Lorenzo Giovannetti, Francesca Romana
Filippo
Teatro
Anfitrione - Roma
dal 9 al 14 aprile 2019, da martedì a sabato ore 20.30, domenica
ore 18.30
PRIMA
NAZIONALE
Dopo Il Signor Odio, portato in
scena lo scorso febbraio da La Siti® - Teatro Stabile di Roma® per un
incredibile successo di pubblico e critica, Stefano Benni propone - in
prima nazionale - al Teatro Anfitrione lo spettacolo Ululuna
che lo vede interprete e in parte autore.
Ululuna è una veduta d'interni sull'opera di uno
dei massimi autori del Novecento: Cortazar. Alla regia Jacopo
Neri, scelto dal maestro Benni per rappresentare la sua idea di Cortazar. Neri, classe ‘95,
giovanissimo, ha già all’attivo una lunga lista di riconoscimenti e premi (come l’ultimo Hystrio
2018).
Stefano Benni, inedito e ancora una volta
sorprendente, interpreta il vecchio Julio che ricorda in punto di morte le
storie e i personaggi che ha inventato, mentre, in parallelo, un giovane Julio
(i cui panni sono vestiti da Francesco Guglielmi) scopre lentamente l'universo
paradossale, onirico e fiabesco che sarà la sua letteratura. In particolare si confronta con delle
creature antropomorfe (interpretate dagli attori del Teatro Stabile di Roma®)
che raccontano il divertimento, la solitudine, il desiderio, incarnando vizi e
virtù della natura umana.
Cortazar ha ispirato la mia opera come
forse nessun altro
- dice Stefano Benni - volevo che a portarlo in scena con me fossero i
giovani nei quali credo, che stanno diventando bravi, in un momento difficile
per chi scrive e produce teatro. Con loro scommetto, travolto dall’entusiasmo e
dalla velocità di Beatriz [Maria Beatrice Alonzi, direttore esecutivo del Teatro
Stabile di Roma®, produttore dello spettacolo N.d.A], andando in scena con
attori giovanissimi e talentuosi. Nonostante questo pensate che, non a causa
mia, in tutto, facciamo più di 300 anni!
Quello dei racconti di Cortazar (passati
attraverso le costole del Lupo Stefano Benni), ispirazione di questo spettacolo, è un mondo
parallelo in cui gli eventi e le situazioni di tutti i giorni si animano nelle
maniere più sorprendenti. Un pullover che tenta di strangolare l'uomo
che lo indossa. Un impiegato che, stressato, vomita decine di coniglietti.
Gocce di pioggia che si suicidano scivolando lungo il vetro di una
finestra. Gli elementi più casuali e anonimi del quotidiano prendono vita,
letteralmente. Una vita che a volte turba la nostra, minando il nostro esame
della realtà, i nostri punti di riferimento e le nostre prospettive, ma anche
offrendoci nuove e più complesse possibilità di senso. Inevitabile l'idea di portare questo mondo in teatro,
luogo festivo per antonomasia, dove tutto ciò che conosciamo come ordinario si
fa, all'improvviso, straordinario.
Costo: Biglietti da 22€ a 13€
Indirizzo: via di San Saba 24, (Aventino)
Sito
di riferimento: www.teatroanfitrione.it
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GIUSEPPE
MARVASO ed ERIKA
JANET RINALDI
in
"BATTITI AL MARE"
CENTRO
CULTURALE ARTEMIA - Roma
12 e 13 aprile 2019 alle ore 21.00 e il 14 aprile 2019 alle ore 18.00
Con il patrocinio dell’Ambasciata della
Repubblica Argentina in Italia
Il Centro
Culturale Artemia ha il piacere di presentare lo spettacolo integrale della compagnia
teatrale vincitrice del “PRIMO PREMIO
– MIGLIOR SPETTACOLO” del suo
festival di Corti Teatrali “InCorto
Teatrale” - 4° edizione 2018.
“Battiti al Mare”, la
vita è un viaggio che a volte dura un istante ed a volte un’eternità, ma
sono i ricordi che ci tengono legati ad essa. Noza affronta un momento difficile
della sua vita che la porterà a decidere di intraprendere un viaggio insieme ad
Aroc. Un viaggio attraverso la vita e la morte.
Direzione artistica: Maria
Paola Canepa
Media partner:
KIROLANDIA
Costo: Biglietto Intero: 10 €- Ridotto: 8 € - Tessera nuovi
soci 2 €.
Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO su prenotazione per tutti i
Kiri iscitti alla pagina facebook
di Kirolandia - Media partner del Teatro
Informazioni e prenotazioni: 334 1598407 anche sms - si prega di arrivare 15 minuti in anticipo
Informazioni e prenotazioni: 334 1598407 anche sms - si prega di arrivare 15 minuti in anticipo
Indirizzo: Via
Amilcare Cucchini, 38 - Roma
Sito di riferimento centro:
www.centroculturaleartemia.it
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Teatro Potlach – La Casa dei Racconti
presentano
DUCCIO
CAMERINI
in
"ALLA RICERCA DEL
TEMPO PERDUTO"
di MARCEL
PROUST
drammaturgia Duccio Camerini - video designer Stefano Di Buduo
Regia
di PINO DI BUDUO
dal 12 al 14 aprile 2019 , venerdì e sabato ore 21.00_ domenica ore 17.00
Duccio Camerini
presenta per la prima volta l’adattamento teatrale dell’intera opera di Marcel
Proust, Alla ricerca del
tempo perduto (À la recherche du temps perdu), vestendo
gli abiti dell’autore e dei personaggi che gli ruotano intorno, immerso in
scenografie digitali firmate dal video designer Stefano Di Buduo e diretto da Pino
Di Buduo.
Duccio
Camerini e Pino di Buduo prendono il più lungo libro mai scritto (composto da 7
libri: La strada di Swann, All’ombra
delle fanciulle in fiore, I Guermantes, Sodoma e Gomorra, La prigioniera, La fuggitiva, Il tempo
ritrovato) e ne traggono un racconto fulminante, un viaggio dell’io, una
storia che è anche un’enciclopedia di storie, un punto di vista su com’è fatto
– e come dovrebbe essere fatto - il mondo.
L’educazione
esistenziale, sentimentale e sessuale di un ragazzo che si scoprirà
scrittore, resa in un racconto sugli
uomini e sul tempo, che poi è la malattia che li perseguita. Uno dei più grandi
esperimenti letterari di sempre viene così messo in scena non come un bozzetto
della “belle epoque”, lussi ed eccessi, bensì come il percorso di un’anima, la
cui ironia, violenza, tenerezza, ci riguardano profondamente.
Perchè
la “Recherche” è un grande romanzo-provocazione di fine millennio, che affonda
in un’epoca di transizione, sfuggente e inafferrabile proprio come la nostra,
adesso.
Costo: Biglietto intero 25 €
- ridotto Over65 18 € - Ridotto under35 15 € per gruppi 10 €
Indirizzo: Via
Giulia 19/21 – Roma
Informazioni:
06 89239515 - info@off-offtheatre.com
Siti di riferimento: www.off-offtheatre.com
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PROSEGUONO...
La Pirandelliana Compagnia Molière ABC Produzioni
presentano
presentano
ANNA
GALIENA
DEBORA
CAPRIOGLIO CATERINA MURINO
con la partecipazione di
PAOLA GASSMAN
con la partecipazione di
PAOLA GASSMAN
"OTTO DONNE E UN
MISTERO"
di Robert Thomas
traduzione di Anna Galiena adattamento di Micaela Miano
traduzione di Anna Galiena adattamento di Micaela Miano
con ANTONELLA
PICCOLO CLAUDIA CAMPAGNOLA
GIULIA FIUME
MARIACHIARA DI MITRI
costumi Françoise Raybaud
scene Fabiana
Di Marco
musiche Massimiliano Pace
disegno luci
Aliberto Sagretti
regia GUGLIELMO FERRO
personaggi e interpreti
in ordine di entrata in scena
Sig.ra Chanel Antonella
Piccolo
Louise Giulia
Fiume
Mamy Paola
Gassman
Suzanne Claudia
Campagnola
Gaby Anna
Galiena
Augustine Debora
Caprioglio
Catherine Mariachiara
Di Mitri
Pierrette Caterina
Murino
TEATRO QUIRINO - Roma
dal 2 al 14
aprile 2019, da martedì a sabato ore 21.00 - domenica ore
17.00 - giovedì 4 e giovedì 11 aprile
ore 17.00 - mercoledì 10 aprile ore 19.00 - sabato 13 aprile ore 17.00 e
ore 21.00
È Natale, fuori nevica ed è perfetto così, i regali sono al loro posto
sotto l’albero, le luci e le note festose hanno invaso le stanze e su tutto si
è appeso violentemente un profumo da donna.
Di quale donna, delle otto che sfarfalleggiano in casa?
Forse quella che ha pugnalato Marcel, tagliato i fili del telefono,
trasformando una bella dimora di campagna in una prigione di paura.
E quando il fiato è sospeso, alla fine sotto quel profumo di donna si
scopre un gran puzzo di morte.
C’è un mistero e intorno a esso... otto donne. Adesso sì che è tutto
perfetto.
La struttura drammaturgica della commedia thriller di Robert Thomas è un
ingranaggio perfetto per sedurre lo spettatore contemporaneo ormai abituato
alla nuova generazione di criminologia psicologica.
Thomas offre inoltre quel valore aggiunto dei grandi scrittori di dosare
con maestria la comicità noir d’oltralpe, di fare emergere
sfacciatamente la lamina sarcastica e comica della vita contro la morte.
E lo fa attraverso la figura madre: la donna.
Ne sceglie otto: le più diverse, perché non sono personaggi ma
personificazioni distinte della stessa identità-matrice. Come una Grande
Madre che si fa Natura, Madonna, Dea, Terra e Morte.
Una prova d’attrice che con questa messinscena vogliamo fare emergere in
chiave contemporanea, sia da un punto di vista recitativo che registico. Una
compagnia di donne di talento che scuoteranno le viscere drammaturgiche del
testo con i loro segreti, le loro ambizioni verminose, le perverse visioni
interpersonali, la loro arcaica animalità. Nessuna complicità, nessuna affinità
non battezzata come ipocrisia e invidia tra le donne, come è e come sempre
sarà.
Per loro solo un fine: famelica sopravvivenza.
Durata: 1 ora e 50 minuti compreso
intervallo
Costo: Biglietti dal lun al ven platea interi €
30 ridotti € 27 - I balconata interi € 24 ridotti € 22 - II
balconata interi € 19 ridotti € 17 - galleria interi € 13 ridotti € 12
/ Biglietti sab. sera e dom platea interi € 34
ridotti € 31 - I balconata interi € 28 ridotti € 25 - II balconata interi
€ 23 ridotti € 21 - galleria interi € 17 ridotti € 15
Informazioni: botteghino 06.6794585 - biglietteria@teatroquirino.it
Indirizzo: via delle Vergini, 7 - Roma
Sito di riferimento: www.teatroquirino.it
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Muhammad Ali
Uno spettacolo di Pino Carbone e Francesco
Di Leva Drammaturgia di Linda Dalisi
Con
Francesco
Di Leva
Costumi Ursula Patzak
Luci Cesare Accetta
Scene Mimmo
Paladino
Musiche Marco
Messina e Sacha Ricci
ricerche e consulenza Anna Maria Di Luca e Fausto Narducci
assistente scenografo Mauro Rea
collaborazione alla scenografia Vincenzo Aquilone, Mariateresa D’Alessio,
Michele Lubrano Lavadera
aiuto regia Riccardo Pisani
assistente costumista Giovanna Napolitano
assistente scenografo Mauro Rea
collaborazione alla scenografia Vincenzo Aquilone, Mariateresa D’Alessio,
Michele Lubrano Lavadera
aiuto regia Riccardo Pisani
assistente costumista Giovanna Napolitano
Regia
Pino Carbone
Produzione Ente Teatro
Cronaca Vesuvioteatro
TEATRO
PICCOLO ELISEO
dal 4 al 18 aprile , orario martedì, giovedì, venerdì e
sabato ore 20.00_dom. ore 17.00
Sono il re del
mondo, sono carino, sono cattivo.
Ho scosso il
mondo, ho scosso il mondo, ho scosso il mondo!
Un
attore e un regista, sotto gli occhi del pubblico, costruiscono emotivamente,
poeticamente e artisticamente lo spettacolo. L’ispirazione
nasce concretamente dal corpo di Muhammad Ali, un corpo allenato, messo in
gioco, sfidato, osannato, osservato, acclamato; un corpo astuto che sa come
attutire un colpo, un corpo pronto, forte, nero, in ebollizione. Un corpo che
fa delle differenze una forza, un vanto, una battaglia.
“Se la
mia mente può concepirlo e il mio cuore può crederlo, allora io posso
compierlo”. Traendo
ispirazione dal corpo dell’indimenticabile pugile, metafora della forza che
supera ogni limite, l’attore e il regista si confrontano con il senso
dell’impossibile e della sfida.
Incontrare Muhammad Ali, la nostra prima
sfida, il nostro primo desiderio. Far avvenire questo incontro in uno spazio,
in scena, con il pubblico che ci guarda, con le luci che ci illuminano. Un
incontro da costruire, da immaginare come momento meraviglioso, perché impossibile.
“Ho
lottato contro un coccodrillo, ho lottato con una balena, ho ammanettato i
lampi, sbattuto in galera i tuoni. L’altra settimana ho ammazzato una roccia, ferito
una pietra, spedito all’ospedale un mattone. Io mando in tilt la medicina”.
lampi, sbattuto in galera i tuoni. L’altra settimana ho ammazzato una roccia, ferito
una pietra, spedito all’ospedale un mattone. Io mando in tilt la medicina”.
In scena proviamo a rincorrerlo,
rincorrere lui, il suo personaggio, la sua importanza, le sue parole
irriverenti, veloci, in rima, pesanti, leggere, fondamentali. Rincorrere la sua
vita, il suo carisma, la sua sicurezza. Rincorrere la sua velocità con la
nostra velocità, la sua forza con la nostra forza, la sua infantilità con il
nostro essere bambini, la sua icona con la nostra volontà. Rincorrerlo per
affrontarlo, affrontare ogni suo aspetto: quello sportivo, quello politico e
quello privato.
“Cassius
Clay è un nome da schiavo. Io non l’ho scelto e non lo voglio. Io sono
Muhammad Ali, un nome libero. Vuol dire amato da Dio. Voglio che la gente lo usi
quando mi parla e parla di me”.
Muhammad Ali, un nome libero. Vuol dire amato da Dio. Voglio che la gente lo usi
quando mi parla e parla di me”.
Abbiamo immaginato di scomporlo
il suo corpo, pezzo per pezzo, con la stessa attenzione che richiede
l’osservazione dell’avversario prima di un incontro. Con lo stesso interesse
che merita il vincitore dopo un incontro, accostando ad ogni pezzo del suo
corpo un aspetto della sua personalità. Ad ogni pezzo del suo
corpo una sfida.
corpo una sfida.
Francesco
Di Leva e Pino Carbone
Foto
di Martin Di Maggio
Durata: 70 minuti
Costo: Biglietto 20 €
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito di riferimento
teatro: www.teatroeliseo.com
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Spettacoli
Teatrali Produzioni presenta
MARISA LAURITO
- FIORETTA MARI in
"2
DONNE IN FUGA…"
di Pierre Palmade e
Cristophe Duthuron
adattamento Mario
Scaletta
regia Nicasio Anzelmo
Teatro manzoni - Roma
dal
28 marzo al 21 aprile 2019, orari spettacoli: Giovedì 28 e venerdì 29 ore 21.00 - Sabato 30 ore 17.00 e ore 21.00 -
Domenica 31 ore 17.30 - Da mercoledì 2 a venerdì 5 ore 21.00 - Sabato 6 doppia
replica ore 17.00 e ore 21.00 - Domenica 7 ore 17.30 - Da martedì 9 a venerdì
12 ore 21.00 - Sabato 13 doppia replica ore 17.00 e ore 21.00 - Domenica 14 ore
17.30 - Martedì 16 ore 19.00 - Mercoledì 17 ore 21,.00 - Giovedì 18 ore 17.00 e
ore 21.00 - Venerdì 19 ore 21.00 - Sabato 20 doppia replica ore 17.00 e ore
21.00 - Domenica 21 ore 17.30
Un testo di successo, in Francia,
soprattutto a Parigi. Due attrici grandiose – Marisa Laurito e Fioretta Mari -
che lo reciteranno come fosse stato scritto per loro. Questo è 2 Donne in
Fuga... tratto da Le fuggitive di Pierre Palmade e Christophe Duthuron,
per l’adattamento di Mario Scaletta e la regia di Nicasio Anzelmo, in scena al
Teatro Manzoni.
Due donne si incontrano
di notte su una strada statale mentre fanno l'autostop. Entrambe fuggono dalla
loro vita, Margherita da 30 anni di vita di casalinga, moglie e madre repressa,
Clorinda detta Clo dalla casa di riposo dove il figlio l'ha parcheggiata dopo
la morte del marito. L'incontro suscita le battute più divertenti, per il luogo
e l'ora equivoci.
Clo ha un temperamento
forte e, nonostante l'età, non si lascia intimidire da Margherita, più giovane
ma anche più sprovveduta. E' l'inizio di un'avventura che vede le due donne
viaggiare in autostop, interpretando una commedia dalle battute felici che
non sono mai fini a se stesse ma servono a costruire con ironia i caratteri diversissimi delle due donne.
Così mentre la
progressione narrativa della commedia, sviluppata per brevi scene autonome,
eleganti e funzionali, vede le due donne avventurarsi in situazioni
diversissime (dalla strada provinciale al cimitero, dalla fattoria alla casa di
estranei nella quale entrano come due ladre...), dalle quali scaturiscono
battute e situazioni divertentissime, ogni scena aggiunge un tassello alla vita
e alla psicologia delle due protagoniste mostrando allo spettatore il nascere
di una vera amicizia. Si ride di gusto per l'ironia e l'arguzia delle battute e
si sorride nel riconoscere, nelle due protagoniste, alcuni aspetti della nostra
vita, a volte pavida, altre volte più temeraria, in un perfetto equilibrio tra
commedia e vita (vera), niente affatto retorico. Uno spettacolo perfetto, da vedere e portare
nel cuore per il resto della vita.
Costo: Vedi sito
Informazioni: 06/3223634
Indirizzo: via
Monte Zebio, 14/c - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatromanzoni.info
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TEATRO
RAGAZZI
Laboratorio
Teatrale Integrato Piero Gabrielli
"LA CLASSE AGITATA"
della Piccola Compagnia del Piero Gabrielli
regia Roberto Gandini
con la Piccola Compagnia del Piero Gabrielli
Jessica Bertagni, Maria Teresa Campus, Alessia Di Fusco, Fabrizio Lisi, Edoardo Maria Lombardo, Gabriele Ortenzi, Daniel Panzironi, Fabio Piperno, Emmanuel Rotunno, Simone Salucci, Giulia Tetta, Danilo Turnaturi.
regia Roberto Gandini
con la Piccola Compagnia del Piero Gabrielli
Jessica Bertagni, Maria Teresa Campus, Alessia Di Fusco, Fabrizio Lisi, Edoardo Maria Lombardo, Gabriele Ortenzi, Daniel Panzironi, Fabio Piperno, Emmanuel Rotunno, Simone Salucci, Giulia Tetta, Danilo Turnaturi.
musica Roberto Gori
scena Paolo Ferrari
costumi Loredana Spadoni
Consulente specialistica Irene Sarti, consulente pedagogica Anna Leo
costumi Loredana Spadoni
Consulente specialistica Irene Sarti, consulente pedagogica Anna Leo
TEATRO INDIA sala B - Roma
dal 9 al 12 aprile 2019 , ore 10.30
A fine spettacolo gli attori de La
Piccola Compagnia del Piero Gabrielli incontreranno gli insegnanti e
gli studenti che avranno assistito allo spettacolo per una discussione sugli
argomenti trattati nel testo. Il tempo previsto è di un’ora circa e si terrà
nella sala
dove il pubblico avrà assistito allo spettacolo.
dove il pubblico avrà assistito allo spettacolo.
produzione Teatro di Roma - Teatro Nazionale
Dopo il successo delle
repliche di novembre 2018, la Piccola
Compagnia del Piero Gabrielli torna in scena con La classe agitata, una vera e propria ricerca
teatrale sul mondo della scuola. Ad accompagnare e guidare sul palcoscenico i
giovani con e senza disabilità, Roberto
Gandini che realizza uno spettacolo a partire dal tema Ri_Creazione,
riflessioni fantastiche sulla scuola, dal momento che l’istituzione scolastica
e la sua realtà hanno bisogno di essere riconsiderati in relazione alla società
di oggi. «Il rapporto che gli italiani hanno con la scuola vive, da tempo, una
fase di crisi. I docenti non vedono riconosciuto adeguatamente il proprio ruolo
sociale e l’impegno professionale che dedicano all’insegnamento. Le famiglie lamentano
la carenza di azioni formative adeguate e indirizzate ragionevolmente verso il
futuro che i propri figli dovranno affrontare. Gli studenti sentono la scuola
lontana, incapace di ascolto e immobile su modalità di giudizio superate che
non tengono conto della persona nella sua interezza e nelle sue sfumature»,
dichiara il regista Gandini. Un’avventura da cui poter imparare molto e
riflettere, passando attraverso la diversità e la creatività. Uno sguardo
innovativo sulla scuola, intesa come organismo sociale, e sui suoi meccanismi
che contribuiscono a formare le leve del futuro.
Il Laboratorio Teatrale Integrato
Piero Gabrielli, che vede al
lavoro una compagnia di giovani composta da normodotati e diversamente abili, è
un progetto che dalla sua nascita a oggi ha coinvolto 277.672 ragazzi di cui
83.940 con disabilità, 3.819 docenti e 770 teatranti.
Il Laboratorio Gabrielli è una realtà che dal 1995 fa scuola sul tema
dell’inclusione attraverso il teatro
ed è stata fra le prime esperienze italiane nell’ambito del teatro sociale. Il rapporto che siamo
riusciti a creare con la scuola è tale che la maggioranza delle attività si
svolgono all’interno degli orari
curricolari, e in collaborazione con tutti i docenti. Il laboratorio è
riuscito a mettere in pratica il principio di inclusione che da molti viene
sbandierato come un vessillo, ma che spesso rimane tale.
Il Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli è un’attività promossa,
finanziata e organizzata da Roma Capitale - Assessorato alla Crescita
culturale, dall’Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio e
dal Teatro di Roma. Nel 2017 i Laboratori Gabrielli hanno
coinvolto: 1530 ragazzi (di cui 462 con disabilità), 52 scuole, 99 docenti e 42
teatranti realizzando 1010 incontri
laboratoriali e, a compimento dei percorsi laboratoriali, si realizzeranno
circa 80 rappresentazioni teatrali,
coinvolgendo circa 9000 spettatori.
La Piccola
Compagnia del Piero Gabrielli è formata da interpreti, con e senza
disabilità, giovani attori che hanno acquisito esperienza teatrale all’interno
dei progetti del Laboratorio e che hanno preso parte agli spettacoli Prodotti
dal Teatro di Roma.
Costo: Biglietto
5 euro
Informazioni: età dai 12 anni
Indirizzo:
via Lungotevere Vittorio Gassman, 1 -
Roma
Sito
di Riferimento: www.teatrodiroma.net/doc/3170/teatro-india
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CONFERENZE
a cura di Emilia Costantini
Brunello Cucinelli
Il sogno di Solomeo,
la mia vita e l’idea del capitalismo
umanistico
Conduce
Emilia Costantini
Letture
di Alessandro Marverti
TEATRO
Eliseo - Roma
10 aprile 2019 alle ore 19.00
Al
via il nuovo ciclo per Cultura Eliseo dedicato ai grandi personaggi del nostro
presente, protagonisti italiani che, nonostante l’imperante scetticismo, sono
riusciti nella realizzazione di un’impresa, di un sogno.
All’interno della
rassegna Una storia di
successo, il Teatro
Eliseo organizza una serata dedicata a Brunello Cucinelli. Ambasciatore del Made in Italy nel mondo
e stimato mecenate ed amante del bello in tutte le sue declinazioni,
Cucinelli racconterà di sé, del suo lavoro e della sua visione. In questa
occasione verrà presentato il suo recente libro - edito da Feltrinelli - Il
sogno di Solomeo, la mia vita e l’idea del capitalismo umanistico, elogio
della cultura d’impresa e di quel desiderio di costruire un mercato che
unisca le esigenze capitalistiche a una sempre maggiore attenzione all’etica
del lavoro nel rispetto della tradizione ereditata.
Il
sogno di Solomeo è quello di un contadino che, seguendo i valori umanistici
scoperti nella vita rurale e nella filosofia, diventa un grande industriale. Un
sogno in grado anche di mostrare che si può restituire vita ai centri antichi e
nobiltà alle periferie. Brunello Cucinelli ripercorre il suo cammino personale
ed evoca il senso dell’umano appreso dai Greci, che ogni giorno l’ha
accompagnato nella ricerca della saggezza e della pratica virtuosa. Le sue
guide sono la dignità morale e quella economica dell’uomo. I punti cardinali
che orientano questo viaggio sono la bellezza, quando è unita alla custodia, e
la vecchiezza, quando è amata dai giovani, la ricchezza, quando è unita al
dono, e la semplicità delle cose davvero grandi. Nasce così il concetto di “lavoro
giusto” come rispetto della natura, dell’uomo e della sua aspirazione al sogno:
è questo il “capitalismo
umanistico”. Dei maestri del passato si ritrova in queste pagine la ricerca del silenzio, del raccoglimento, e di quella luminosa solitudine popolata di ricordi e pensieri che è l’unica condizione per non essere soli.
umanistico”. Dei maestri del passato si ritrova in queste pagine la ricerca del silenzio, del raccoglimento, e di quella luminosa solitudine popolata di ricordi e pensieri che è l’unica condizione per non essere soli.
Brunello
Cucinelli è nato nel 1953 a Castel Rigone (Perugia) da una famiglia contadina.
Nel 1978 ha fondato una piccola impresa con l’idea di colorare il cashmere,
coltivando fin dall’inizio l’ideale di un lavoro rispettoso della “dignità
morale ed economica dell’uomo”. Nel 1982 Solomeo diventa l’oggetto dei suoi
sogni e il grande laboratorio dei successi di imprenditore e umanista. Tre anni
dopo, Cucinelli acquista il castello diroccato del borgo e ne fa la sede
dell’azienda. Per adeguare le strutture produttive alla sua crescita, nel 2000
compra e riadatta vecchi opifici appena fuori dal paese. Si dedica con passione
al restauro di Solomeo e alla costruzione di un Foro delle Arti dedicato alla
cultura, alla bellezza e all’incontro. Nel 2013 Cucinelli presenta l’azienda
alla Borsa di Milano. Nello stesso anno istituisce a Solomeo una Scuola di Arti
e Mestieri.
Per
il suo capitalismo umanistico ha ricevuto molti riconoscimenti in Italia e
all’estero, tra cui la nomina a Cavaliere del Lavoro, la laurea honoris
causa in Filosofia ed Etica dei rapporti
umani all’Università di Perugia, il Global Economy Prize del Kiel Institute for
the World Economy e la nomina a Cavaliere di Gran Croce al merito della
Repubblica italiana.
Costo: Ingresso LIBERO fino a esaurimento
posti
Prenotazione obbligatoria a cultura@teatroeliseo.com
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito
di riferimento teatro: www.teatroeliseo.com
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ARTE
APPENA INAUGURATE...
La grande
mostra
“Claudio Imperatore. Messalina,
Agrippina e le ombre di una dinastia”
Un’esposizione con opere
di straordinario interesse storico e archeologico che porterà i visitatori alla scoperta della
vita e del regno di uno dei più controversi imperatori romani
Museo
dell’Ara Pacis - Roma
dal 6 aprile al 27 ottobre - Tutti i giorni ore
9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima). Chiuso 1 maggio
Il Museo
dell’Ara Pacis ospita la grande mostra "Claudio Imperatore. Messalina,
Agrippina e le ombre di una dinastia" promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita
culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e da Ville
de Lyon, curata da Claudio
Parisi Presicce e Lucia Spagnuolo, con
la collaborazione di Orietta Rossini, ideata
dal Musée des Beaux-Arts de Lyon,
che ha ospitato la sede francese dell’esposizione terminata lo scorso 4 marzo,
su progetto curatoriale di Geneviève
Galliano e Francois Chausson. Organizzazione
di Zètema Progetto Cultura.
La
mostra guiderà i visitatori alla scoperta della vita e il regno del discusso
imperatore romano, dalla nascita a Lione nel 10 a.C. fino alla morte a Roma nel
54 d.C., mettendone in luce la personalità, l’operato politico e
amministrativo, il legame con la figura di Augusto e con il celebre fratello
Germanico, il tragico rapporto con le mogli Messalina e Agrippina, sullo sfondo
della corte imperiale romana e delle controverse vicende della dinastia
giulio-claudia.
L'esistenza
di Claudio è segnata da un destino singolare, che lo pone di fronte ad
avvenimenti eccezionali, fatti di sangue, intrighi di corte, scelte politiche
ardite.
Primo
imperatore a nascere fuori dal territorio italico, a Lugdunum, odierna Lione, il 1 agosto del 10 a.C., era un candidato
improbabile al comando dell’impero. Augusto, che dubitava delle sue attitudini
politiche, gli avrebbe preferito di gran lunga il fratello Germanico, che
tuttavia morì prematuramente in circostanze sospette. Come successore, il
popolo e l'esercito avevano poi scelto Caligola, che di Germanico era il
figlio, erede della fama del padre. Ma l'assassinio di Caligola, accoltellato
nel suo stesso palazzo, metteva necessariamente Claudio al centro della crisi
politica successiva. Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico diventava così,
alla notevole età di cinquant'anni, il primo imperatore acclamato, dopo una
lunga trattativa politico-economica, da un corpo militare, i pretoriani.
Anche
i rapporti di Claudio con le sue quattro mogli sono segnati da congiure e
vicende tragiche. La sua terza moglie, Messalina, più giovane di Claudio di 35
anni, rimane nota per i suoi molti vizi, veri o presunti, sebbene fosse la
madre di Britannico, il primo erede maschio della dinastia giulio-claudia nato
ad un imperatore regnante. Uccisa Messalina, con il consenso di Claudio, anche
il destino di Britannico fu segnato: non conseguì mai il potere, vittima
adolescente del fratellastro Nerone.
L'ultimo
matrimonio di Claudio, quello con sua nipote Agrippina, gli sarà fatale.
Agrippina, figlia di Germanico e sorella di Caligola, viene considerata
l'artefice della sua morte, forse per avvelenamento. Alla morte di Claudio
seguì la sua divinizzazione, la realizzazione di un tempio a lui dedicato sul
Celio e la successione nell’impero del figlio di Agrippina, Nerone.
Il
percorso espositivo al Museo dell’Ara Pacis, supportato dal lavoro aggiornato
di storici e archeologi, traccia un’immagine di Claudio un po’ diversa da
quella cupa e poco lusinghiera trasmessa dagli autori antichi. Ne emerge la
figura rivisitata di un imperatore capace di prendersi cura del suo popolo, di
promuovere utili riforme economiche e grandi lavori pubblici, contribuendo con
la sua legislazione allo sviluppo amministrativo dell'Impero.
Il
racconto della vita e delle opere di Claudio, reso attraverso un allestimento
originale fatto di immagini e suggestioni visive e sonore, costituisce la
caratteristica saliente del percorso espositivo e i personaggi della narrazione
- presentati attraverso opere d’arte di
assoluto valore - saranno anche protagonisti di istallazioni che contribuiranno
a rendere coinvolgente l’esperienza di visita.
In
mostra alcune opere di straordinario interesse storico e archeologico: dalla Tabula
Claudiana, su cui è impresso
il famoso discorso tenuto da Claudio in Senato nel 48 d.C. sull’apertura ai
notabili galli del consesso senatorio, al prezioso
cameo con ritratto di Claudio Imperatore dal Kunsthistorisches Museum, fino
al piccolo ma suggestivo ritratto in
bronzo dorato di Agrippina Minore,
proveniente da Alba Fucens e concesso
in prestito dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio
dell’Abruzzo, che testimonia l’interesse di Claudio per il territorio
dell’allora Regio IV, dove realizzò l’impresa
del Fucino. Una delle novità della mostra è l’esposizione, per la prima volta,
del ritratto di Germanico della
Fondazione Sorgente Group, opera importante che celebra il giovane e amato
principe colpito da un destino avverso.
La mostra
allestita al Museo dell’Ara Pacis vanta importanti prestiti internazionali (Musée
du Louvre, Lugdunum Musée et Théâtres
Romains, Musée des Beaux-Arts di Lione, Musei Vaticani, Ecole nationale
Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, Kunsthistorisches Museum di Vienna, The
British Museum, Colchester & Ipswich Museums) e nazionali (Museo
Archeologico Nazionale di Napoli, Gallerie degli Uffizi di Firenze, Museo
Nazionale Romano, Museo Archeologico e d’Arte della Maremma, Soprintendenza
Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo, Museo civico archeologico
‘Antonio di Nino’, Fondazione Sorgente Group e Galleria Vincent) avvalendosi al contempo di opere
provenienti dal Sistema Musei Civici (Musei
Capitolini, Centrale Montemartini, Antiquarium Celio, Museo della Civiltà
Romana, Museo di Roma) in qualche caso restaurate o riesposte per l’occasione.
Promossa
da Organizzazione Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale,
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Ville de Lyon
Ideazione
Musée des Beaux Arts de Lyon
In
collaborazione con Lugdunum - Musée et Théâtres Romains – Lyon
Organizzazione
Zètema Progetto Cultura
A cura di
Per la sede francese, Geneviève Galliano e François Chausson
Per la
sede romana, Claudio Parisi Presicce, Orietta Rossini e Lucia Spagnuolo
Catalogo L’Erma
di Bretschneider
Sponsor
Sistema Musei In Comune
Media
Partner Il Messaggero
Costi: Biglietto solo mostra: 11€ intero; 9€
ridotto + prevendita € 1 Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione
vigente
Informazioni: 060608
Indirizzo: Lungotevere in Augusta - Roma
Sito: www.arapacis.it
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PROSEGUONO...
AURORA MALETIK
"UNO SI DISTRAE AL BIVIO...
A cura TakeawaygalleryTesto critico di Massimo BignardiPresentazione Barbara Martusciello
A cura TakeawaygalleryTesto critico di Massimo BignardiPresentazione Barbara Martusciello
LE TARTARUGHE Eat & Drink - Roma
Dal 4 aprile al 12 maggio 2019 - Tutti i giorni dalle 15.00 alle 23.00
Patrocinata da:
Municipio Roma I Centro
Matera Capitale Europea della Cultura 2019
Matera 2019 Open Future
Municipio Roma I Centro
Matera Capitale Europea della Cultura 2019
Matera 2019 Open Future
Una ricerca fotografica orientata a favorire “l’idea del vedere fine a se stesso”, persiste nelle esperienza in corso o, almeno, si dà come linea preminente. È quanto segnalava, già dagli anni settanta, Susan Sontang riflettendo sulla fotografia, estendendo l’analisi al rapporto tra realtà e immagine nella società contemporanea, come chiarisce il sottotitolo, del suo ben noto saggio Sulla fotografia. Tale rilievo investe un concetto più ampio, toccando aspetti che chiamano in causa l’esercizio del vedere, alla luce oggi del ruolo che le immagini hanno nei sistemi della comunicazione, alla capacità che esse mostrano nel rapido e perentorio rinnovarsi delle tecnologie digitali. Eppure quella che genericamente è indicata come fotografia ‘artistica’ ha fatto maggiore presa da quando si è passati dall’analogico al digitale, aprendo lo sguardo ad un ventaglio di esperienze che hanno risposto a quanto affermava Alfred Stieglitz: “La fotografia è la mia passione, la ricerca della verità la mia ossessione”.
Tale esercizio della fotografia connota il registro che tiene insieme i diversi momenti, dettati dalle esperienze condotte in questi anni da Aurora Maletik. Esse seguono un fil rouge narrativo, teso tra il paesaggio, dalla Maletik non riconosciuto come scena, bensì luogo di un dialogo corale con la natura che incornicia Matera con le sue tufacee architetture, fatte affiorate dalla Gravina e la costruzione di un’immagine che si presta a varcare la soglia della visione percettiva del reale e spingersi oltre, in un reale che non può essere condiviso. Uno specchio messo su da Aurora Maletik con cura, disposto, come lei stessa fa intendere dal titolo dato a questa mostra, ove le strade si separano, ossia al bivio. La fotografia si fa specchio e le sovrapposizioni, i costruiti giochi di riflessi intrecciati tra loro, gli sguardi che si allungano sul paesaggio, dichiarano la necessità di Aurora di riconoscere una dimensione interiore, obbligando, avrebbe detto Barthes, lo spettatore a domandarsi chi è effettivamente la figura messa lì in posa, se non è essa il riflesso (direi metafora?) dell’identità dell’artista.
È questo, infatti, un dato evidente che balza all’occhio, seguendo il percorso di immagini qui proposto, dal quale appare chiaro il desiderio dell’artista di tenere insieme la duplicità di uno sguardo che spazia tra interni ed esterni. Il mirino della macchina si muove, cioè, tra una dimensione intimista, ove mette a fuoco una sorta di narrazione che coglie, senza nascondere un certo voyeurismo, figure femminili in interni sfumati, celati da effetti tecnici, da vere e proprie messe in posa e inquadrature che spaziano sul paesaggio. Più che la visione dello skyline della Matera dei nostri giorni, l’attenzione è rivolta ad un luogo direi metafisico, ove i gesti, le figure spostano la loro presenza dalla realtà dello spazio a quella di un luogo mentale, appunto metafisico.
Le sue ‘donne’ conservano, appena accennati, sia i tratti delle menadi, le baccanti dei riti dionisiaci, sia, paradossalmente, quelli delle donne che accompagnano il lamento funebre. Un fotogramma segna il bivio effettivo: ritrae una giovane donna vestita di nero, con gli occhiali scuri e il velo anch’esso nero che sale le scale; in secondo piano la Matera che ascende dai sassi.
Massimo Bignardi
Patrocinata da: Municipio Roma I Centro
Matera Capitale Europea della Cultura 2019
Matera 2019 Open Future
Sponsor: Diplomatico, Aliani Cantine, Castello di Ramazzano, Basepizza
Matera Capitale Europea della Cultura 2019
Matera 2019 Open Future
Sponsor: Diplomatico, Aliani Cantine, Castello di Ramazzano, Basepizza
Costo: Ingresso GRATUITO
Indirizzo: piazza Mattei 7/8 - Roma
Informazioni: 06 64760520 - takeawaygallery@gmail.com
Facebook di riferimento: www.facebook.com/letartarugheroma
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"RIQUADRI"
di ELIA NOVECENTO
IURIS HUB - Roma
IurisArt, in collaborazione con Parione9, mette in mostra una selezione di lavori di Elia Novecento appartenenti alla serie Riquadri.
Le sei tele, esposte presso gli uffici di Iuris Hub, rimandano alle nostre soglie spaziali quotidiane: le finestre, le porte e i finestrini di treni e bus da cui osserviamo la realtà che ci circonda, guardando gli altri e contemplando noi stessi. È in queste opere che l'artista romano si sofferma a guardare dall'esterno l'interno reale degli spazi urbani, riproducendoli sino a farceli rivivere, tanto da trasformare in specchi di visioni e pensieri interiori le immagini del suo vissuto quotidiano. Si tratta, dunque, di un viaggio immaginario si verifica quando il nostro sguardo si posa sull’esterno. Un viaggio nel quale si sfiorano temi cari a Iuris Hub, come il diritto alla privacy e, nel contempo, si vive un’introspezione inconsapevole. Elia Novecento, spettatore ed artefice di tali rappresentazioni, apre le finestre sul suo stato d’animo, invitando il visitatore ad affacciarsi sui propri sentimenti senza mai perdere la raffigurazione di se stesso.
ELIA NOVECENTO Artista romano (classe 1989), si avvicina al mondo dei graffiti nel 2001 e nel 2004 si iscrive al Liceo Artistico Statale di Via Ripetta a Roma. Insieme a Leonardo Crudi fonda il Collettivo Novecento con l’intento di comunicare con la città attraverso poster lasciati in balia del quotidiano e dell’interpretazione libera di chi li osserva. Parallelamente ai graffiti e ai poster, produce tele di grande formato ispirate al linguaggio dei popist romani degli anni Sessanta. IURISART IurisArt è un progetto ideato e diretto da Alfredo Valeri per Iuris Hub, seguendo la prassi consolidata della “contaminazione artistica” di luoghi non convenzionali, che genera connessioni fra mondi apparentemente distanti fra loro, come il Diritto e l’Arte. Opere di giovani artisti, che lavorano con diverse tecniche, linguaggi e forme espressive, vengono poste in mostra secondo una programmazione che ne valorizzi il potenziale espressivo in armonia con l’attività professionale svolta negli spazi interessati dagli allestimenti. I progetti espositivi di IurisArt lanciano messaggi riconducibili ai temi e agli ambiti di azione di Iuris Hub. L’obiettivo è duplice: da un lato esplorare, attraverso l’Arte, percorsi inediti di lettura e interpretazione della realtà, generando nuove visioni e opportunità di conoscenza. Dall’altro, rendere l’ambiente in cui si svolge la consulenza legale anche luogo di promozione artistica e sperimentazione creativa.
Prezzo: Ingresso GRATUITO
Indirizzo: via Domenico Cimarosa, 13 - Roma
Informazioni: per IurisArt, Alfredo Valeri: a.valeri@iurishub.it – per P9, Marta Bandini ed Elettra Bottazzi: parione9@gmail.com
Facebook di riferimento: www.facebook.com/parione9
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PROSEGUONO...
Ai Mercati di Traiano l’antica civiltà cinese incontra la millenaria storia di Roma in
“MORTALI IMMORTALI, TESORI DEL SICHUAN NELL’ANTICA CINA”
MERCATI DI TRAIANO MUSEO DEI FORI IMPERIALI - Roma
dal 26 marzo al 18 ottobre 2019 . Orario: tutti i giorni 9.30 - 19.30_ 24 e 31 dicembre ore 9.30-14.00 - Giorni di chiusura: 1 Gennaio, 1 Maggio, 25 dicembre
In mostra le origini, la cultura e i riti del popolo Shu con una ricca collezione di reperti archeologici provenienti dai più importanti musei cinesi della Provincia del Sichuan
In un incontro ideale tra la civiltà del popolo Shu e l’Impero Romano, la mostra Mortali Immortali, tesori del Sichuan nell’antica Cina giunge nei Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali, uno dei complessi monumentali che più rappresenta oggi la Roma antica.
La grande mostra dedicata all’antica civiltà del Sichuan, a ingresso gratuito per i possessori della MIC, è promossa daRoma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dall’Ufficio del Patrimonio Culturale della Provincia del Sichuan, ha il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia, è curata da Wang Fang, archeologa e vice direttrice del Museo di Jinsha, e organizzata da ChinaMuseum International con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura. L’allestimento dell’esposizione è curato dagli architetti Gaetano di Gesu e Susanna Ferrini di “n!studio Asia”.
Un percorso straordinario nella vita sociale e nel mondo spirituale dell’antico popolo Shu, che proprio su questa terra nel sud-ovest della Cina ha creato una civiltà unica. Saranno esposte eccezionali opere in bronzo, oro, giada e terracotta – databili dall’età del bronzo (II millennio a.C.) fino all’epoca Han (II secolo d.C.) – rinvenute nei siti di Sanxingdui e Jinsha (solo per citarne alcuni) e provenienti da importanti istituzioni cinesi come il Museo di Sanxingdui, il Museo del Sito Archeologico di Jinsha, il Museo del Sichuan, il Museo di Chengdu, l’Istituto di ricerca di reperti e archeologia di Chengdu, il Museo di Mianyang, il Museo Etnico Qiang della Contea di Mao.
Come le origini di Roma sono state legate al Tevere, così la nascita del popolo di Shu è stata segnata dallo scorrere dello Yangtze, il Fiume Azzurro. Il Fiume Azzurro costituisce il filo conduttore della mostra ed è significativamente tracciato sull’installazione dorata ispirata a un dragone cinese che invaderà lo spazio centrale della Grande Aula, accogliendo i visitatori. Questo e altri effetti scenografici potenziati dal contesto monumentale dei Mercati di Traiano esalteranno gli straordinari reperti, che per la prima volta sono presentati in un’esposizione così estesa in Europa, ora a Roma dopo la tappa di Napoli.
Il percorso della mostra guiderà il visitatore alla scoperta dell’antica civiltà del Sichuan attraverso opere di inestimabile valore accompagnate da ricostruzioni digitali, foto, video e diversi strumenti interattivi utili alla conoscenza del processo di rinvenimento e alla delineazione dello sviluppo temporale di questa antica civiltà cinese. Circondato da statue e vasi rituali, da statuette in terracotta ed enigmatiche maschere di bronzo, il pubblico imparerà a conoscere i tratti distintivi del popolo Shu, andrà alla scoperta della sua genesi e dell’evoluzione degli elementi religiosi e sociali, senza tralasciare la sua naturale predisposizione alla creatività, all’eleganza e alla bellezza riscontrabile negli elementi decorativi in oro, nelle opere in giada o nei reperti unici come il cavallo di Mianyang e il sole di Jinsha.
Davanti alla varietà di oggetti di uso comune, ai raffinati recipienti in legno laccato, ai particolari ritratti su mattone, si avrà la possibilità di percepire l’elevata qualità raggiunta dalla produzione artigianale durante la dinastia Han nonché comprendere la visione del popolo Shu riguardo ai temi della vita e della morte. Un atteggiamento romantico e ottimista di una popolazione non solo ricca ma anche profondamente pacifica.
Il progetto espositivo sarà articolato in due sezioni con altrettante tematiche racchiuse in una suggestiva visione d’insieme. La prima, dedicata alla Cultura religiosa dello stato di Shu, si concentrerà sul mondo spirituale raccontando i riti di un popolo dedito al culto del Sole attraverso le maschere di bronzo provenienti dagli scavi del sito di Sanxingdui. La seconda sezione, invece, tratterà La vita quotidiana del popolo Shu, ricostruendo le trame commerciali sviluppate nell’area del Sichuan attraverso bassorilievi su mattone della dinastia Han, figure umane e figurine di animali in ceramica.
Alle 130 opere esposte a Napoli, Roma vede eccezionalmente aggiunti 15 nuovi prestiti, tra i quali spiccano le due maschere e una testa di bronzo di Sanxingdui, ognuna fortemente caratterizzata. In particolare, una si differenzia da tutte le maschere finora rinvenute nel sito per la resa del viso più delicata e per il velato sorriso, elementi che hanno fatto pensare agli studiosi che rappresenti una divinità dell’antica cultura Shu.
In occasione della mostra Mortali Immortali, tesori del Sichuan nell'antica Cina la casa editrice Gangemi Editore International produrrà un catalogo di accompagnamento che fornirà un utile supporto di approfondimento per conoscere nel dettaglio i temi, le opere e la storia dell’antica civiltà cinese.
Ricordiamo che la MIC card può essere acquistata da chi risiede o studia a Roma e consente, pagando solo 5 euro, l’ingresso illimitato per 12 mesi nei Musei Civici e nei siti archeologici e artistici della Sovrintendenza Capitolina.
Promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Ufficio del Patrimonio Culturale della Provincia del Sichuan, Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese
Organizzazione Chinamuseum International s.r.l.
SPONSOR SISTEMA
MUSEI IN COMUNE
Mobility Partner ATAC SpA
Media Partner Il Messaggero
Supporto organizzativo Zètema Progetto Cultura
Costo: Biglietto integrato Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali + Mostra per i non residenti a Roma: 16 € intero; 14 € ridotto - per i residenti a Roma: 14 € intero; 12 € ridotto -Ingresso GRATUITO per le categorie previste dalla tariffazione vigente. Per i possessori della MIC Card l'ingresso è gratuito.
Indirizzo: via Quattro Novembre 94 - 00187 Roma
Informazioni: Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)
Indirizzo: via Quattro Novembre 94 - 00187 Roma
Informazioni: Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)
Sito di riferimento: www.mercatiditraiano.it
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“DONNE. CORPO E IMMAGINE TRA SIMBOLO E RIVOLUZIONE”
Nella mostra la rappresentazione femminile attraverso la storia
L’evoluzione dell’immagine femminile, protagonista della creatività dalla fine dell’Ottocento alla contemporaneità
A cura di ARIANNA ANGELELLI, FEDERICA PIRANI, GLORIA RAIMONDI, DANIELA VASTA
Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
In collaborazione con Cineteca di Bologna; Istituto Luce-Cinecittà
In collaborazione con Cineteca di Bologna; Istituto Luce-Cinecittà
GALLERIA D’ARTE MODERNA DI ROMA - Roma
dal 24 gennaio al 13 Ottobre 2019, da martedì a domenica ore 10.00 - 18.30
Da oggetto da ammirare, in veste di angelo o di tentatrice, a soggetto misterioso che s’interroga sulla propria identità fino alla nuova immagine nata dalla contestazione degli anni sessanta: la mostra "DONNE. Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione" è una riflessione sulla figura femminile attraverso la visione di artisti che hanno rappresentato e celebrato le donne nelle diverse correnti artistiche e temperie culturali tra fine Ottocento, lungo tutto il Novecento e fino ai giorni nostri.
La mostra presenta circa 100 opere, tra dipinti, sculture, grafica, fotografia e video, di cui alcune mai esposte prima o non esposte da lungo tempo, provenienti dalle collezioni d’arte contemporanea capitoline, a documentazione di come l’universo femminile sia stato sempre oggetto prediletto dell’attenzione artistica. Per i possessori della MIC Card l’ingresso alla mostra è gratuito.
“Le donne devono essere nude per entrare nei musei?” – si domandava in maniera provocatoria lo slogan di uno dei più famosi collettivi di artiste femministe americane. L’interrogativo rifletteva su una verità incontrovertibile.
Per secoli l’immagine femminile è stata, infatti, protagonista della creatività: il nudo femminile come forma da studiare, modello di bellezza, di erotismo o di ludibrio, mentre la modella diventava, alternativamente, la musa ispiratrice, la fonte di ogni peccato, l’esempio di doti domestiche e di virginale maternità.
Tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del XX secolo la rappresentazione della donna è incardinata in un ossimoro che ne mostra l’ambivalenza: da una parte immagine angelica, figura impalpabile ed eterea, puro spirito immateriale, dall’altra minaccia tentatrice, fonte di peccato e perdizione. Da Le Vergini savie e le vergini stolte di Giulio Aristide Sartorio, alle modelle discinte in pose provocanti dei pittori divisionisti (Camillo Innocenti, La Sultana) passando a L’angelo dei crisantemi di Angelo Carosi, la donna vive sospesa tra il suo essere allo stesso tempo ninfa gentile e crudele seduttrice, Musa e Sfinge, analogamente a quanto avveniva nella contemporanea letteratura simbolista e decadente di D’Annunzio e dei poeti d’oltralpe e nelle stupefacenti pellicole cinematografiche che facevano vivere sullo schermo le prime dive dell’epoca moderna.
I profondi cambiamenti sociali, politici che seguirono la fine della Grande Guerra con la messa in crisi dei valori tradizionali, determinarono anche la prima grande rottura di quell’immaginario consolidato.
Di pari passo all’emancipazione sociale delle donne – dai primi movimenti delle suffragette in Europa alla prepotente entrata nel mondo del lavoro a causa delle contingenze storiche - anche la raffigurazione dell’immagine femminile nelle arti visive risentì delle contraddizioni di una società che stava cambiando. Alla trasformazione delle dinamiche sociali si aggiunse l’impatto che su tutta la cultura occidentale del Novecento ebbero le teorie freudiane (L’interpretazione dei sogni è del 1900) che scardinarono per sempre l’immagine armonica della famiglia tradizionale, ora descritta come coacervo di pulsioni e conflitti.
Nella serie dei ritratti esposti al secondo piano della mostra spicca, tra gli altri, il volto di Elisa, la moglie di Giacomo Balla, ritratta mentre si volta per guardare qualcosa o qualcuno dietro di sé. Il valore iconico dell’immagine è racchiuso nello sguardo che muta lo stupore in seduzione e curiosità trasformando il ritratto della giovane donna da oggetto da ammirare a soggetto misterioso. Figure allo specchio si interrogano sulla propria identità, volti enigmatici restano ermetici allo sguardo, realistici nudi espressionisti si alternano a visioni di un’umanità felice in uno spazio senza tempo.
Il forte richiamo alla famiglia italica tradizionale propagandata dal Fascismo, insieme al decremento dell’occupazione femminile, al fine di sottolineare e riaffermare l’esclusivo ruolo della donna come madre, trovò riscontro in molte delle espressioni artistiche coeve. Eppure quel modello, fatto proprio da molta arte degli anni Trenta e Quaranta, viene spesso disatteso pur nella ripresa di un analogo soggetto in cui l’intimità delle mura domestiche diventa un luogo e un universo segnati da indecifrabili solitudini esistenziali (Antonietta Raphaël, Riflesso allo specchio; Luigi Trifoglio, Maternità; Mario Mafai, Donne che si spogliano; Baccio Maria Bacci , Vecchie carte).
Il voto delle donne nel 1946, conquista ottenuta anche grazie alla partecipazione femminile alla guerra di liberazione, rappresentò una svolta radicale nella storia italiana. Fu solo a partire dalla fine degli anni Sessanta, però, che le lotte per il raggiungimento della parità di diritti produssero, nelle donne, un profondo cambiamento nella percezione di sé, delle proprie possibilità e potenzialità nei più vari ambiti compreso quello dell’arte.
Contemporaneamente alla contestazione sociale dei modelli patriarcali, la consapevolezza di una nuova identità femminile fu al centro della ricerca di molte artiste (Tomaso Binga, Bacio indelebile; Giosetta Fioroni, L’altra ego) ed anche il ruolo predestinato di “madre”, passando dalla condizione di scelta obbligata, divenne il fulcro del dibattito sulle libertà della donna e sulla riappropriazione del proprio corpo (Sissi, Nidi).
Il percorso espositivo sarà accompagnato da videoinstallazioni, documenti fotografici e filmici tratti da opere cinematografiche e cinegiornali provenienti dalla Cineteca di Bologna e dall’Archivio dell’Istituto Luce-Cinecittà che ne hanno curato la realizzazione. In una sala della mostra sarà proiettato il film, prodotto dall’Istituto Luce, Bellissima (2004) di Giovanna Gagliardi che attraverso documenti storici dell'Archivio Luce, spezzoni di film, canzoni popolari e interviste racconta per immagini il cammino delle donne nel ventesimo secolo.
L’ultima sezione della mostra, dedicata alle dinamiche e le relazioni tra gli sviluppi dell’arte contemporanea, l’emancipazione femminile e le lotte femministe, presenta materiale documentario proveniente da ARCHIVIA – Archivi Biblioteche Centri Documentazione delle Donne - e testimonianze di performance e film d’artista di alcune protagoniste di quella stagione fondamentale provenienti da collezioni private, importanti Musei e istituzioni pubbliche (Museo di Roma in Trastevere; Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale; Galleria Civica d'Arte Moderna Torino; MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna; MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto - Archivio Tullia Denza).
Fino alla fine di febbraio nelle sale della Galleria sarà presente anche un focus sull’opera di Fausto Pirandello grazie al prestito speciale del Museo del Novecento di Milano del dipinto Il remo e la pala (1933), esposto insieme ad altre opere della GAM Galleria d’Arte moderna dello stesso autore.
Organizzazione Zètema Progetto Cultura
Media partner Il Messaggero
Costo: Biglietto di ingresso alla Galleria d’Arte Moderna: 7,50 € intero e 6,50 € ridotto, per i non residenti; 6,5€ intero e di 5,50 € ridotto, per i residenti; gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente.
Per i possessori della MIC Card l’ingresso alla mostra è gratuito.
Informazioni: 060608 - www.galleriaartemodernaroma.it
Indirizzo: via Francesco Crispi, 24 - Roma
Sito di riferimento: www.galleriaartemoderna.it
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"ANDY WARHOL"
a cura di Matteo Bellenghi
LA VERA ESSENZA DI WARHOL IN MOSTRA AL VITTORIANO
Un’esposizione che con oltre 170 opere traccia la vita straordinaria di uno dei più acclamati artisti della storia
COMPLESSO DEL VITTORIANO ALA BRASINI - Roma
dal 3 ottobre al 5 maggio 2019, vari orari
PROROGATA al 5 MAGGIO
Il 3 ottobre apre i battenti a Roma, negli spazi del Complesso del Vittoriano - Ala Brasini, un’esposizione interamente dedicata al mito di Warhol, realizzata in occasione del novantesimo anniversario della sua nascita.
Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano e con il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale, la mostra Andy Warhol è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con Eugenio Falcioni & Art Motors srl e curata da Matteo Bellenghi.
Una mostra che parte dalle origini artistiche della Pop Art: nel 1962 il genio di Pittsburgh inizia a usando la serigrafia crea la serie Campbell's Soup, minestre in scatola che Warhol prende dagli scaffali dei supermercati per consegnarli all’Olimpo dell’arte. Seguono le serie su Elvis, su Marilyn, sulla Coca-Cola.
L’esposizione, con le sue oltre 170 opere, vuole riassumere l’incredibile vita di un personaggio che ha cambiato per sempre i connotati non solo del mondo dell’arte ma anche della musica, del cinema e della moda, tracciando un percorso nuovo e originale che ha stravolto in maniera radicale qualunque definizione estetica precedente.
Andy Warhol, Marilyn, 1967. Serigrafia su carta, 91,4x91,4 cm. © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc. by SIAE 2018 per A. Warhol
Costi: vedi sito
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Sito di riferimento: www.ilvittoriano.com
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"POLLOCK e la Scuola di New York"
a cura di David Breslin e Carrie Springer con Luca Beatrice
COMPLESSO DEL VITTORIANO ALA BRASINI - Roma
dal 10 ottobre al 5 maggio 2019, vari orari
PROROGATA al 5 MAGGIO
L’Ala Brasini del Vittoriano accoglie uno dei nuclei più preziosi della collezione del Whitney Museum di New York: Jackson Pollock, Mark Rothko, Willem de , Franz Kline e molti altri rappresentati della Scuola di New York irrompono a Roma con tutta l’energia e quel carattere di rottura che fece di loro eterni e indimenticabili “Irascibili”.
Anticonformismo, introspezione psicologica e sperimentazione sono le tre linee guida che accompagnano lo spettatore della mostra POLLOCK e la Scuola di New York.
Attraverso circa 50 capolavori - tra cui il celebre Number 27, la grande tela di Pollock lunga oltre 3m resa iconica dal magistrale equilibrio fra le pennellate di nero e la fusione dei colori più chiari – colori vividi, armonia delle forme, soggetti e rappresentazioni astratte immergono gli osservatori in un contesto artistico magnifico: l’espressionismo astratto.
Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, con il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale – Assessorato alla crescita culturale, la mostra POLLOCK e la Scuola di New York è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con The Whitney Museum of America Art, New York e curata da David Breslin e Carrie Springer con Luca Beatrice.
Anticonformismo, introspezione psicologica e sperimentazione sono le tre linee guida che accompagnano lo spettatore della mostra POLLOCK e la Scuola di New York.
Attraverso circa 50 capolavori - tra cui il celebre Number 27, la grande tela di Pollock lunga oltre 3m resa iconica dal magistrale equilibrio fra le pennellate di nero e la fusione dei colori più chiari – colori vividi, armonia delle forme, soggetti e rappresentazioni astratte immergono gli osservatori in un contesto artistico magnifico: l’espressionismo astratto.
Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, con il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale – Assessorato alla crescita culturale, la mostra POLLOCK e la Scuola di New York è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con The Whitney Museum of America Art, New York e curata da David Breslin e Carrie Springer con Luca Beatrice.
Jackson Pollock, Number 27, 1950. Olio, smalto e pittura di alluminio su tela, 124,6x269,4 cm. © Jackson Pollock by SIAE 2018 © Whitney Museum of American Art
Costi: vedi sito
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Sito di riferimento: www.ilvittoriano.com
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"DREAM. L'arte incontra i sogni"
a cura di Danilo Eccher
a cura di Danilo Eccher
CHIOSTRO DEL BRAMANTE - Roma
dal 29 settembre al 5 maggio 2019 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.
dal 29 settembre al 5 maggio 2019 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.
"Dream è la rappresentazione dell'idea di sogno, una dimensione altra che trascende la fisicità della percezione per accedere nei territori dell'emozione, dell'incanto, della poesia". Danilo Eccher
20 grandi protagonisti dell'arte contemporanea raccontano il loro sogno attraverso opere visionarie, accompagnando gli spettatori in un viaggio all'interno della perfetta architettura rinascimentale di Donato Bramante. Una mostra che parla di desideri, aspettative, paure esorcizzate, fantasie, in un percorso da visitare a occhi aperti oppure chiusi, dove a opere site specific si alternano lavori riletti e ripensati all'interno delle sale.
Gli artisti: Jaume Plensa, Anselm Kiefer, Mario Merz, Giovanni Anselmo, Christian Boltanski, Doris Salcedo, Henrik Håkansson, Wolfgang Laib, Claudio Costa, Kate MccGwire, Anish Kapoor, Tsuyoshi Tane, Ryoji Ikeda, Bill Viola, Alexandra Kehayoglou, Peter Kogler, Tatsuo Miyajima, Luigi Ontani, Ettore Spalletti, James Turrell.
Completa il progetto Le voci del sogno: per la prima volta al mondo le parole di uno scrittore, ispirate alle opere degli artisti protagonisti di Dream e interpretate da 14 attori italiani, accompagnano il pubblico in mostra attraverso una audioguida. 14 racconti inediti di Ivan Cotroneo diventano evocazione in un percorso straordinario, libero da confini didattici, capace di amplificare, di creare un altro sogno.
Gli attori: Valeria Solarino, Alessandro Preziosi, Cristiana Capotondi, Alessandro Roja, Valentina Cervi, Angela Baraldi, Brando Pacitto, Carolina Crescentini, Giulia Bevilacqua, Giuseppe Maggio, Isabella Ferrari, Marco Bocci, Matilda De Angelis, Matteo Giuggioli.
"Siamo orgogliosi de Le voci del sogno, un progetto inedito, orgogliosi della collaborazione con un autore di talento come Ivan Cotroneo, con un gruppo di attori tanto straordinari quanto generosi. Chiostro del Bramante conferma, con questo progetto sperimentale, l'attenzione nei confronti dei suoi tanti pubblici perché l'arte sia condivisa".
Natalia de Marco, DART - Chiostro del Bramante
Catalogo Skira con testi del curatore Danilo Eccher, Ivan Cotroneo e Federico Vercellone
Costo: visita il sito.
Informazioni: hastag ufficiale #enjoychiostro - +39 06 68809035 (Lunedì – Venerdì 10.00 / 17.00) numero attivo dal 4 settembre sino a fine mostra. - La Caffetteria Bistrot, il Bookshop e il Chiostro hanno ingresso libero indipendentemente dalle mostre
Indirizzo: Via Arco della Pace 5 - Roma
Sito di riferimento: www.chiostrodelbramante.it
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MUSICA
CONCERTI DELLA DOMENICA
"SANTA CECILIA a VIA GIULIA"
a cura di Giuseppe Garrera e Roberto Giuliani
TUTTE LE DOMENICHE - INGRESSO GRATUITO
OFF OFF THEATRE - Roma
da domenica 3 marzo a domenica 26 maggio 2019 – ore 12.00
Dopo il successo della scorsa stagione e a grande richiesta, tornano i CONCERTI DELLA DOMENICA del Conservatorio di Santa Ceciliaall’Off/Off Theatre a cura di Giuseppe Garrera e Roberto Giuliani.
Sono undici i nuovi appuntamenti in programma, occasioni speciali per conoscere quella straordinaria realtà di talenti che a Roma è ilConservatorio di Santa Cecilia e di ascoltare le migliori promesse, o già certezze, della ricerca musicale e interpretativa dei nostri giorni. Giovani concertisti, nel momento più alto e poetico del loro apprendistato, a cui raramente è data oggi la possibilità di esibirsi in pubblico, avranno, anche durante quest’anno, a disposizione il palco dell’Off/Off Theatre di Via Giulia.
“Il grande successo della scorsa stagione ci ha spinto a rinnovare questo ciclo di appuntamenti” racconta il direttore artistico del teatro di Via Giulia, Silvano Spada - Insieme ai curatori Garrera e Giuliani desideriamo continuare a celebrare e a manifestare il momento, la stagione irripetibile per furori e fantasia, dell’educazione e dello studio”. I concerti si svolgeranno a cadenza settimanale e con ingresso libero, ogni domenica alle ore 12,00, dal 3 marzo al 26 maggio 2019. Una grande occasione per conoscere la scena musicale che sarà.
IL PROGRAMMA dal 31 Marzo al 26 Maggio:
31 marzo - Quintetto clarinetto e archi, musiche di W.A.Mozart, G.Rossini
7 aprile - Ensemble “Omeda” Stabat Mater di G.B.Pergolesi
14 aprile - Ensemble di violoncelli Dir.M°M.Massarelli, musiche di K.Cobain, D.Grohl, J.Herfield, B.Kelly, K.Novoselic, A.Part
28 aprile - Proiezione di cortometraggi musicati da studenti dei corsi di Musica Applicata delle classi dei M° A.Di Pofi e M.Gabrieli
5 aprile - Jang Hyun Jae flauto e Giulia Bigioni arpa, musiche di G.Rossini, G.Donizetti, S.Mercadante, N.Rota, J.Francaix
12 maggio - Carlotta Libonati viola, musiche di J.S.Bach, P.Hindemith, J.S.Bach-Z.Kodaly
19 maggio - Ensemble strumenti a fiato Dir.M°S.Mastrangelo musiche di R.Strauss
26 maggio - Ensemble di saxofoni HOT TO SAX, musiche di G.Bizet, R.Kernen, E.Morricone, L.Bernstein
Costo: Ingresso GRATUITO
Indirizzo: Via Giulia 19/21 – Roma
Informazioni: 06 89239515 - info@off-offtheatre.com
Siti di riferimento: www.off-offtheatre.com
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CHARITY CAFÉ
LA
PROGRAMMAZIONE dal 9 al 14 aprile
2019
ANDY'S CORNER
Classic
Rock, Blues, Soul, Folk...
Andrea Angelini, in arte Andy’s Corner,
presenta il suo progetto solista acustico. Propone una sintesi di vari generi e
influenze musicali: un viaggio affascinante nella migliore musica
anglo-americana in particolare dei ‘60s e’70s, ma non solo...
Andrea
Angelini, Voce, Chitarra & Armonica
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mercoledì
10 aprile, ore 22.00
BLUES JAM & FRIENDS
BLACK CAT BONES
Paolo
Re, Voce & Chitarra
Andrea
Di Giuseppe, Armonica
Martino
Isola, Contrabbasso
Lorenzo
Francocci, Batteria
Tutti i
BluesMan e le BluesWoman sono invitati a salire sul palco del Charity
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giovedì 11 aprile, ore
22.00
TRE PER TRE
Jazz Night
TRE PER TRE
Jazz Night
Repertorio originale parte
degli ultimi dischi dei componenti (jazz moderno, ECM, jazz/fusion,
contemporaneo) e riarrangiamenti jazz/funk (J. Lorber, Hanckock, B.James).
Line-up
Carmelo Cogliore, Sax
Santi Scarcella, Piano & Tastiere
Cecilia Sanchietti, Batteria
Carmelo Cogliore, Sax
Santi Scarcella, Piano & Tastiere
Cecilia Sanchietti, Batteria
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venerdì 12 aprile, ore 22.00
GIULIA SALSONE QUARTET
Jazz Night
GIULIA SALSONE QUARTET
Jazz Night
A distanza dalla prima
formazione, con la quale ha realizzato il CD "Parou Porque", la
chitarrista Giulia Salsone prosegue il suo viaggio musicale. Un percorso in
equilibrio tra composizioni originali e d’autore con brani di Egberto Gismonti
e Carla Bley, nei quali il quartetto si muove con sensibilità attraverso i
ritmi e le improvvisazioni grazie alla creatività dei musicisti.
Line-up
Giulia Salsone, Chitarra
Andrea Beneventano, Piano
Francesco Puglisi, Contrabbasso
Alessandro Marzi, Batteria
Giulia Salsone, Chitarra
Andrea Beneventano, Piano
Francesco Puglisi, Contrabbasso
Alessandro Marzi, Batteria
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sabato 13 aprile, ore 22.00
DANILO CARTIA TRIO
Blues Nght
DANILO CARTIA TRIO
Blues Nght
Danilo Cartia Trio Original
& Traditional Bluegrass & Blues
Line-up
Danilo Cartia, Voce, Banjo & Chitarra
Fabio Penna, asso & Voce
Mimmo Antonini, Batteria
Danilo Cartia, Voce, Banjo & Chitarra
Fabio Penna, asso & Voce
Mimmo Antonini, Batteria
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domenica 14 aprile, ore 18.30
APERITIVO LIVE >>> BLUES
ANDREA RICCI & SIMONE SCIFONI
APERITIVO LIVE >>> BLUES
ANDREA RICCI & SIMONE SCIFONI
Rag 'n' Blues per voce e
piano.
Line-up
Andrea Ricci, Voce
Simone Scifoni, Piano
Andrea Ricci, Voce
Simone Scifoni, Piano
Costo: Ingresso 8 euro con prima consumazione - Ogni
Domenica concerto e aperitivo con open buffet ore
18:30
Indirizzo: via Panisperna 68, Roma
Sito di riferimento: www.charitycafe.it
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Kirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi volesse darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può scriverci a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com, entro la domenica precedente, specificando chiaramente la richiesta di segnalazione, provvederemo previa specifica selezione all'inserimento …