Ad alcuni spettacoli
teatrali bisognerebbe dire grazie. Grazie per come vengono tessuti, per come
non vengano lesinate emozioni e suggestioni positive. Favole Intorno al Mondo, in scena al Teatro Trastevere lo
scorso 2 novembre con Alessia D’Anna
e Diego Valentino Venditti, è una di
quelle opere lì.
Liberamente ispirato
alla filastrocca di Gianni Rodari, “Girotondo
in tutto il mondo”, questo bellissimo spettacolo d’attore e di figura, riesce a
parlare ai grandi e ai piccini facendo vibrare tutte le corde cognitive e
emotive della platea, modellando la propria essenza sulla base delle età e
delle esperienze del pubblico in sala.
Sì, perché il tema
trattato non è mai un tema banale. Ma spesso, si rischia di banalizzarlo. È la
storia delle storie, è la comprensione della formula magica che ci permette di
percepire culture, abitudini e favole, appunto, come sostanza di un nucleo unico
che se n’è semplicemente andato in giro per il mondo a fare esperienze diverse.
Fogg, il simpaticissimo
Diego Valentino Venditti, è uno
scrittore che ha perso l’ispirazione. Passepartout, la bravissima Alessia D’Anna, è un personaggio fra
sogno e realtà che, prendendo vita da un quadro posto nella casa dello
scrittore, aiuterà il nostro desolato protagonista a ritrovare il sentiero
verso la fantasia.
La regia di Riccardo Sinibaldi rende tutta la
performance fluida e armoniosa nonostante la complessità delle molteplici scene
proposte. Perché, girare il mondo restando fermi su di un palcoscenico non è
certo impresa facile eppure riuscitissima, in un felice pomeriggio al Teatro Trastevere accogliente come non
mai.
Che cos’è
l’ispirazione? È la cosa che fa fare le cose, risponde prontissimo il nostro giovane
Passepartout. E quanto ci vuole per girare il mondo? 8 secondi, ci risponde
sempre l’allegra vocina.
Una leggenda africana
per raccontare la creazione, i Pellerossa per scoprire l’armonia di un tempo,
il deserto per imparare a non deridere ciò che è diverso da noi, la Cina per
non dimenticare che c’è più gusto a condividere il cibo con gli altri. E poi
ancora in Australia per condurci a chiudere uno speciale giro del mondo con la
riflessione più preziosa: mai dimenticare che l’apparenza inganna e che
l’amicizia è il dono più prezioso, quello che ci offre la possibilità di
guardare il mondo intorno a noi con occhi nuovi, con nuove prospettive.
Una scenografia ricca e
minuziosa e la musica originale di Filippo
Stefanelli, rendono Favole Intorno
al Mondo uno spettacolo universale, un esempio di pedagogia attiva
tradotta in drammaturgia.
-
Raffaella Ceres -
_KIROLANDIA ®_
LA SCINTILLA
Pensare come i grandi. Immaginare come i più piccoli. Il teatro ci insegna che…
Di certo non poteva che
iniziare nel modo migliore un nuovo anno insieme alla mia rubrica in Kirolandia
“Non chiamateci piccoli”, dedicato al linguaggio teatrale che nasce per i
bambini e le bambine, ma che insegna ogni volta qualcosa di davvero speciale
anche ai più grandi.
In un epoca così confusa dove urlare le proprie opinioni senza ascoltare quelle degli altri sembra essere diventato uno sport nazionale; dove la cultura brucia ma la passione non si arrende; dove dimenticare l’imperativo morale dell’accoglienza e dell’amore è troppo spesso una moda tremenda, Intorno al Mondo con la sua eleganza, ci offre una lezione di vita e di speranza: ripartiamo dai bambini. Seminiamo con loro un campo nuovo libero dai pregiudizi.
Le Favole, tutte le favole, contengono archetipi che uniscono, grazie a un filo invisibile, le esperienze dell’anima in qualsiasi parte del mondo. Stringiamo forte quel filo per non perderci più nemmeno noi, abitanti di un mondo che ci chiede di essere rispettato.
In un epoca così confusa dove urlare le proprie opinioni senza ascoltare quelle degli altri sembra essere diventato uno sport nazionale; dove la cultura brucia ma la passione non si arrende; dove dimenticare l’imperativo morale dell’accoglienza e dell’amore è troppo spesso una moda tremenda, Intorno al Mondo con la sua eleganza, ci offre una lezione di vita e di speranza: ripartiamo dai bambini. Seminiamo con loro un campo nuovo libero dai pregiudizi.
Le Favole, tutte le favole, contengono archetipi che uniscono, grazie a un filo invisibile, le esperienze dell’anima in qualsiasi parte del mondo. Stringiamo forte quel filo per non perderci più nemmeno noi, abitanti di un mondo che ci chiede di essere rispettato.