Come sempre, di settimana in settimana, vari suggerimenti tra teatro, musica, arte, cinema, danza, libri e tanti altri eventi selezionati accuratamente sulla base delle vostre importanti indicazioni.
Ricordate che i suggerimenti di Kirolandia sono doppi, non solo sul blog... per altri interessanti eventi, ci sono anche le KIROSOCIALNEWS lanci direttamente dai nostri social: Facebook, Twitter e Linkedin.
Ancora di più, triplichiamo... collegatevi sempre alla nostra trasmissione radiofonica, "#doyoudream kirolandia on air" sulla webradio Radio Godot, ogni mercoledì tra le 19.15 e le 20.15 abbondanti, verrà svelato il KIROEVENTO DA SOGNO della settimana, un'altra importante segnalazione per completare le vostre scelte.
Seguite sempre gli hastag #kirosegnalazioni #kirosocialnews #kiroeventodasogno e scoprirete tutti gli appuntamenti per le vostre serate, scelti con cura dai Kiri di KIROLANDIA® !!!
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ROMA -
DEBUTTANO
Lucrezia Lante della Rovere
Lucrezia Lante della Rovere
Luca
Barbareschi
Paolo Marconi
in
"Il
cielo sopra il letto"
Skylight
di David Hare
Traduzione e
adattamento Luca Barbareschi
Scene Tommaso Ferraresi
Costumi Federica
De Bona
Luci Pietro Sperduti
Musiche Marco
Zurzolo
Regia
Luca Barbareschi
Produzione
Teatro Eliseo
TEATRO
Eliseo - Roma
dal 17 dicembre al 5 gennaio 2020
Orario spettacoli:
martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00
mercoledì e domenica ore 17.00
sabato 21 dicembre doppio spettacolo ore 16.00 e ore 20.00
giovedì 2 gennaio ore 17.00
Si replica eccezionalmente lunedì 23 dicembre ore 20.00 e lunedì 30 dicembre ore 17.00
Debutto nazionale: 17 dicembre 2019 Roma, Teatro Eliseo
La lancinante disputa sia amorosa che civile, che
non fa sconti a nessuno,
tra un uomo e la sua ex amante
Pluripremiato
testo dello scrittore, sceneggiatore e regista di culto britannico David Hare, Il cielo sopra il letto esplora la
complessa e drammatica relazione tra Saverio, imprenditore benestante e vedovo,
ed Elisabetta la sua ex-amante, insegnante in una scuola di periferia, che vive
in una modestissima casa di un quartiere popolare.
Elisabetta,
che aveva vissuto per un periodo nella casa di lui, se n’era andata quando la
moglie, ai tempi della loro relazione ancora in vita, aveva scoperto il legame
tra la ragazza e il marito.
A
un triennio di distanza dall’improvvisa e silenziosa fuga di lei, e un anno
dopo la morte della moglie di lui, il divario tra i due sembra divenuto
incolmabile: lei legge libri in autobus, lui è infelice padre di un figlio per
cui spende i suoi soldi. Lei è impegnata nel recupero di giovani alunni
precari, incarnando una certa sinistra militante, lui gira con l’autista, abita
in una villa nel verde, è riuscito a farsi quotare in Borsa la propria catena
di aziende di ristorazione, in breve
riflette la tipologia più dinamica d’una nuova classe
imprenditorial-conservatrice.
Il
testo racconta l’incontro di una sola notte, tra i due ex innamorati, una notte
in cui si riaccendono sia la passione erotica di un tempo sia le differenze
ideologiche, unite ad un senso di colpa schiacciante che li porterà ancora una
volta ad una separazione lacerante e allo stesso tempo inevitabile. È un
incontro ma al tempo stesso un insanabile dissidio tra due solitudini, tra due
mondi, due età, tra la cultura conformista di lui e l’anticonformismo di lei.
David Hare è uno dei più grandi autori
britannici del nostro periodo ed è anche il più controverso – dichiara Luca
Barbareschi – Il cielo sopra il letto è
una bellissima storia che pur essendo una straordinaria introspezione di un
rapporto uomo-donna, riesce a diventare mirabilmente uno statement politico su
quello che è lo scontro psicologico tra politically correctness e pensiero
razionale logico. Lui è un uomo pratico, ma intellettualmente onesto. Lei
riflette l’anima di Hare, è il personaggio nel quale si identifica. Lo sguardo
dell’autore su questi due personaggi non è di chi giudica. La saggezza vera sta
nel comprendere i due personaggi.
Esponente
di una nuova generazione, Hare affida al figlio di Saverio il compito di
mediare tra le solitudini di due ex intimi ora così concettualmente distanti e
invocare una qualche solidarietà che, ai suoi occhi giovani, prescinde dalle
barriere sorte tra il progressismo assistenziale di lei e il prototipo di una
cultura affaristica rappresentata dalla figura paterna.
Skylight è stato
originariamente prodotto dal National Theatre nel 1995, prima del trasferimento
al West End e a Broadway, e ha vinto il Laurence Olivier Award come migliore
nuova opera teatrale. Nel 1997 con la produzione che mise il testo in scena a
Broadway, Skylight si è aggiudicato
anche il Tony Award al miglior revival di un’opera teatrale.
Speciale Capodanno:
martedì 31 dicembre ore 20.00
Biglietti
Platea 70 € - I balconata 50 €
- II balconata 40 € - III balconata 30 €
Il
biglietto dello spettacolo include aperitivo a partire dalle ore 19.00 e snack
durante l’intervallo
Cena presso Cucina
Eliseo dopo spettacolo h. 22.45 - 90€
Foto di Fabio Lovino
Durata: 2 ore e 15 minuti
escluso intervallo
Costo: Biglietto da 15 € a 35 €
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito
di riferimento teatro: www.teatroeliseo.com
Avviso ai Soci
L' Associazione Culturale Teatro Trastevere
è lieta di presentare
"I
Fisici"
da F. Durrenmatt
Un progetto teatrale di Laura
Grimaldi e Eugenio Banella
Con: Alessandro de Feo, Guia
Scognamiglio, Andrea Papale, Emanuele Natalizi, Alessandra Tito, Laura Grimaldi, Eugenio
Banella e Lorenzo Garufo.
TEATRO TRASTEVERE - Roma
dal 18 al 22 dicembre 2019, ore
21.00
Anni
Sessanta. Svizzera. Una clinica psichiatrica capeggiata da una dottoressa gobba
preda di rancori ancestrali e ambizioni sconfinate. Nella clinica, tre fisici ricoverati.
Tre pazzi. Uno convinto di essere Isaac Newton. Uno sicuro di essere Albert
Eistein. Uno persuaso di essere l’ultimo apostolo in terra del verbo immortale
di Re Salomone. E un detective: chiamato a indagare sulla serie di omicidi che
da mesi turba la tranquillità del sanatorio.
Il capolavoro di Friedrich Dürrenmatt, caposaldo della
commedia grottesca del Novecento, in una versione che, reinterpretando in
chiave moderna la profonda vocazione comica del testo, si propone di indagare i molti temi coi quali
ancora oggi esso interroga la contemporaneità: il rapporto tra volontà e caso
nella storia, la contraddizione dolorosa tra sentimenti e doveri
individuali, il ruolo della scienza e
della tecnologia rispetto alla felicità umana, le dimensioni possibili
dell’agire politico in un mondo che si pretende post-ideologico, il peso delle
responsabilità individuali e di quelle collettive in detto mondo. E tutto
questo, nel nome della risata assicurata.
Costo: Vedi
sito
Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO per
tutti i Kiri iscitti alla pagina facebook di KIROLANDIA - Media
Partner del Teatro
Informazioni: 06.5814004 - info@teatrotrastevere.it
Indirizzo: via Jacopa de Settesoli 3 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrotrastevere.it
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Musa Produzioni
presenta
"LETTERE ROMANE"
Epistolario
in Terracotta di Due Matrone sorprese alle spalle dal V Secolo
con Alessandro Fullin e Marco Barbieri
OFF OFF THEATRE - Roma
Sotto
l'albero di Via Giulia c'è un regalo speciale, un debutto romano molto atteso
quanto desiderato dal direttore artistico Silvano
Spada e da tutti gli appassionati di Alessandro
Fullin e della sua proverbiale comicità. Da venerdì 20 a domenica 22 dicembre 2019 all'OFF/OFF Theatre va in
scena "Lettere Romane - Epistolario
in Terracotta di Due Matrone sorprese alle spalle dal V Secolo", un
titolo che è tutto un programma e che presagisce un'ora di pura spensieratezza,
interpretata da Fullin in coppia con Marco
Barbieri, impegnati a dar vita alla lettura di un surreale carteggio.
Il
tutto parte da un antefatto incredibile (e
falsissimo). Nell'ottobre del 2015 l'archeologa tedesca Helga Kohler ha fortunosamente
ritrovato in una campagna di scavo nei dintorni di Tormarancia, 18.000 tavolette in chiari caratteri romani.
Si tratta dell'unico epistolario giunto
fino a noi di due matrone romane che si scrissero per più di vent'anni sul
finire del IV secolo. Flavia e
Cornelia vivono una Roma e l’altra in un insediamento ancora sconosciuto: Mediolanum. Il finto carteggio
ricostruisce un periodo storico, quello della fine dell'Impero Romano, con
evidenti ed esilaranti anacronismi. Nel loro avvincente rapporto epistolario
Flavia e Cornelia ci parlano di un mondo terrorizzato dalle invasioni
barbariche e sorpreso non di meno dal nascente Cristianesimo. Falsi Epigrammi e
vere Tragedie, Sibille stanche e Profeti entusiasti, luminosi gladiatori e
oscure catacombe: un mondo lontanissimo che diventa assai attuale grazie ad una
penna, anzi ad uno stilo, sempre imbevuto di sottile ironia.
Costo: Biglietti Intero 25€;
Ridotto Over65 18€; Ridotto Under35 15€
Indirizzo: Via Giulia 19/21 – Roma
Informazioni: +39
06.89239515 - offofftheatre.biglietteria@gmail.com
Siti di
riferimento: www.off-offtheatre.com
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"NON È VERO MA CI CREDO "
di Peppino De
Filippo
con Enzo
Decaro
regia Leo
Muscato
scene Luigi Ferrigno
costumi Chicca Ruocco
disegno luci Pietro Sperduti
e con (in o.a.) Giuseppe Brunetti, Francesca Ciardiello,
Lucianna De Falco, Carlo Di Maio, Massimo Pagano, Gina Perna, Giorgio Pinto,
Ciro Ruoppo, Fabiana Russo
TEATRO DELLA COMETA - Roma
dal 20 dicembre al 12 gennaio,
orario dal martedì al venerdì ore 21.00_sabato doppia replica ore 17.00 e
ore 21.00_domenica ore 17.00.
Sarà in scena al Teatro della Cometa dal 20 dicembre al 12 gennaio, NON È VERO MA CI CREDO di Peppino De Filippo, con Enzo Decaro, regia Leo Muscato, e con Giuseppe Brunetti, Francesca Ciardiello, Lucianna De Falco, Carlo Di Maio, Massimo Pagano, Gina Perna, Giorgio Pinto, Ciro Ruoppo, Fabiana Russo.
“Quella
che andremo a raccontare è una tragedia tutta da ridere, popolata da una serie
di caratteri dai nomi improbabili e che sono in qualche modo versioni moderne
delle maschere della commedia dell’arte… L’azione dello spettacolo è avvicinata
ai giorni nostri, ambientando la storia in una Napoli anni 80, una Napoli un
po’ tragicomica e surreale in cui convivevano Mario Merola, Pino Daniele e
Maradona… Lo spettacolo concepito con un ritmo iperbolico condenserà l’intera
vicenda in 90 minuti”.
Leo Muscato
Ereditando
la direzione artistica della compagnia di Luigi De Filippo, Leo Muscato
inaugura questo nuovo corso partendo proprio dal primo spettacolo che ha fatto
con lui Non è vero ma ci credo,
rispettando i canoni della tradizione del teatro napoletano, ma dando a questa
storia un sapore più contemporaneo. Il protagonista dello spettacolo assomiglia
tanto ad alcuni personaggi di Molière che Luigi De Filippo amava molto.
L’avaro, avarissimo imprenditore Gervasio Savastano vive nel perenne incubo di
essere vittima della iettatura. La sua vita è diventata un vero e proprio
inferno perché vede segni funesti ovunque: nella gente che incontra, nella
corrispondenza che trova sulla scrivania, nei sogni che fa di notte. Teme che
qualcuno o qualcosa possa minacciare l’impero economico che è riuscito a
mettere in piedi con tanti sacrifici. Qualunque cosa, anche la più banale, lo
manda in crisi. La moglie e la figlia sono sull’orlo di una crisi di nervi; non
possono uscire di casa perché lui glielo impedisce. Anche i suoi dipendenti
sono stanchi di tollerare quelle assurde manie ossessive. A un certo punto le
sue fisime oltrepassano la soglia del ridicolo: licenzia il suo dipendente
Malvurio solo perché è convinto che porti sfortuna. L’uomo minaccia di
denunciarlo, portarlo in tribunale e intentare una causa per calunnia. Sembra
il preambolo di una tragedia, ma siamo in una commedia che fa morir dal ridere.
E infatti sulla soglia del suo ufficio appare Sammaria, un giovane in cerca di
lavoro. Sembra intelligente, gioviale e preparato, ma il commendator Savastano
è attratto da un’altra qualità di quel giovane: la sua gobba. Da qui parte una
serie di eventi paradossali ed esilaranti che vedranno al centro della vicenda
la credulità del povero commendator Savastano. Peppino De Filippo aveva
ambientato la sua storia nella Napoli un po’ oleografica degli anni ‘30. Luigi aveva posticipato l’ambientazione una
ventina d’anni più avanti. Questo allestimento seguirà l'intuizione di Luigi
avvicinando ancora di più l’azione ai giorni nostri.
Speciale Capodanno:
31
dicembre 2019 replica ore 21,45 con cena e brindisi di mezzanotte.
Venerdì
20 ore 21.00, sabato 21 doppia replica ore 17 e ore 21.00, domenica 22 ore
17.00, 24 e 24 niente replica, 26 dicembre replica ore 18.00, 28 e 29 dicembre
solo replica pomeridiana alle 17.00, 1 e 2 gennaio 2020 niente replica, 3 e 4
gennaio replica alle 21.00, 5 gennaio replica ore 17.00, 6 gennaio replica ore
18.00, dal 7 all’11 gennaio replica ore 21.00, 12 gennaio replica ore 17.00
Durata:90 minuti
Costo: Biglietti Platea 25 €, prima
galleria 20 €, seconda galleria 18 €
Informazioni: Telefono 06.6784380
Indirizzo: via
del Teatro Marcello, 4 - Roma
Siti di riferimento: www.teatrodellacometa.it
TEATRO RAGAZZI
DEBUTTA
Matutateatro
presentano
"Natale su Amazzon"
Scritto, diretto
e interpretato da Elena Alfonsi, Alessandro Balestrieri, Julia Borretti, Titta Ceccano,
Andrea Zaccheo
CENTRALE PRENESTE TEATRO- Roma
22 dicembre 2019, ore 16.30
Prosegue
a Centrale Preneste Teatro la rassegna
Infanzie in gioco 2019/20: domenica 22 Dicembre alle ore 16.30 va in scena Natale su Amazzon di Matutateatro. Lo
spettacolo è scritto, diretto e interpretato da Elena Alfonsi, Alessandro Balestrieri, Julia
Borretti, Titta Ceccano e Andrea Zaccheo.
Nell’era
dell’e-commerce i giorni che precedono il Natale sono caratterizzati da un
grande fermento: consumatori in lotta per accaparrarsi il regalo più
conveniente, città invase da corrieri che consegnano pacchi a destra e manca,
centinaia di regali che vengono ordinati a colpi di click ogni minuto. A casa
di Babbo Natale, invece, arrivano poche letterine…
E
cosa succederebbe se anche Babbo Natale aprisse un suo profilo social? In pochi
giorni il buon vecchio Babbo riacquista subito grande popolarità e manda in
crisi il mondo dell’e-commerce. Gli eventi si scatenano e tra renne ballerine,
super eroi e piani per eliminare Babbo Natale, ciò che resta alla fine sarà il
messaggio d’amore che da sempre il Natale rappresenta. "Non c'è epoca
dell'anno più gentile e buona, per il mondo dell'industria e del commercio, che
il Natale e le settimane precedenti", così inizia “I figli di Babbo
Natale”, l'ultima delle venti novelle che compongono Marcovaldo di Italo
Calvino. Natale su Amazzon è il
tentativo di aggiornare questa ironia ai tempi nostri. Eppure l'atmosfera
magica del Natale pervade tutto lo spettacolo non rinunciando mai alla poesia.
Scritto,
diretto e interpretato da Elena Alfonsi,
Alessandro Balestrieri, Julia Borretti, Titta Ceccano, Andrea Zaccheo Scene di
Jessica Fabrizi - Musiche originali: Alessandro Balestrieri e Francesco Altilio - Assistente
alla regia: Luca Faustinella
Costo: Biglietto unico 6 € (prenotazione
consigliata)
Informazioni: Adatto dai 3 ai 11 anni
Prenotazioni: 06
27801063 o info@ruotaliberateatro.191.it
Indirizzo: Via Alberto da Giussano, 58, Roma
Sito di riferimento: www.facebook.com/CentralePrenesteTeatro
DANZA
"THE
GRAVITY BETWEEN"
di e
con Jacqueline Bulnes
e con Mark Bernstein, Frances Samson, Niklas Emborg Gjersøe, Michele De
Girolamo, Stefano Vona Bianchini, Giuseppe Sangiorgi, Giulio Forges Davanzati
musiche di Niklas Emborg Gjersøe
Teatro Basilica -
Roma
Sarà
in scena al Teatro Basilica dal 18 al
22 dicembre al Teatro Basilica,
The Gravity Between di e con Jacqueline Bulnes e con Mark Bernstein, Frances Samson, Niklas Emborg Gjersøe, Michele De Girolamo, Stefano
Vona Bianchini, Giuseppe Sangiorgi, Giulio Forges Davanzati; musiche di Niklas Emborg Gjersøe.
The
Gravity Between è
una performance suddivisa in tre quadri per le coreografie di Jacqueline
Bulnes, ex solista della Martha Graham dance company e della Jose Limón Dance
company di New York, con le musiche dal vivo del compositore danese Niklas
Emborg Gjersøe. La performance include artisti provenienti da: Stati Uniti,
Danimarca, Canada ed Italia, affrontando il tema della connessione tra esseri
umani da una parte all’altra della terra attraverso gli oceani. Frutto di
un’ispirazione nata tra Niklas e Jacqueline durante il loro primo incontro a
New York nell’aprile 2018 quando i due artisti decidono di costruire un lavoro
riguardante la spinta gravitazionale, la stessa energia che ha reso possibile
la loro conoscenza, The Gravity Between esplora
l’idea del processo creativo a lunga distanza, tanto che gli artisti hanno
creato il loro lavoro separatamente nei rispettivi paesi di provenienza (USA,
Danimarca, Italia) prima di incontrarsi sul palco. Attraverso il tema della
gravità la performance esplora luogo, tempo e spazio per l’improvvisazione su
musica dal vivo.
In
aggiunta alla performance Jacqueline Bulnes offre anche un Master laboratorio
di tecnica Graham, Limón e Teatro Danza a scuole e conservatori locali.
Costo: 15 €
Informazioni:392
97.68.519 - info@teatrobasilica.com
Indirizzo: piazza Porta S. Giovanni, 10 - Roma
Sito di rimerimento: www.teatrobasilica.com
MUSICA
CHARITY CAFÉ
LA
PROGRAMMAZIONE dal 17 al 23 dicembre 2019 Inizio concerti ore 22:00
MARTEDI’
17 DICEMBRE h 21:00
ANDY'S CORNER
Andrea Angelini, in arte Andy’s Corner,
presenta il suo progetto solista acustico. Propone una sintesi di vari generi e
influenze musicali: un viaggio affascinante nella migliore musica
anglo-americana in particolare dei ‘60s e’70s, ma non solo...
Andrea
Angelini, Voce, Chitarra & Armonica
---
MERCOLEDI’
18 DICEMBRE h 22:00
BLUES JAM & FRIENDS
COORDINATA DA MARCO DI FOLCO
Marco Di
Folco: voce & chitarra
Emiliano
Tremarelli: chitarra
Simone
Scifoni: basso & batteria
Tutti i
BluesMan e le BluesWoman sono invitati a salire sul palco del Charity
---
GIOVEDI' 19, VENERDI’ 20 DICEMBRE h 22:00
WESMOOD - SIMONE BASILE TRIO
DOUBLE JAZZ VOICE
WesMood è il nuovo progetto del chitarrista Simone Basile, che sceglie
l'hammond trio con Vittorio Solimene e Antonio Cerfeda per un tributo a Wes
Montgomery e ad una delle formazioni storiche del jazz. Il progetto è
incentrato sulla discografia dell'icona delle sei corde del jazz americano, ma
il tutto rivisitato e interiorizzato dalla giovane formazione, che vuole
riportare alla luce la tradizione, ma con un occhio sempre al moderno.
Giovedì 19 inoltre il concerto sarà impreziosito dalla presenza della
vocalist Marisa Petraglia che insieme alla band eseguirà alcuni famosi standard
legati alla tradizione jazz.
Line-up
Simone Basile: chitarra
Vittorio Solimene: hammond
Antonio Cerfeda: batteria
Special Guest: Marisa Petraglia (Giovedì 19 dicembre)
---
SABATO 21 DICEMBRE h 22:00
THE OTHER SIDE
BLUES NGHT
THE OTHER SIDE presenta un tributo semi-elettrico ai 'THE DOORS'
proposto per l'occasione nella sua chiave di lettura più blues ed intimista.
Anche se la band, grazie alla strumentazione vintage è solita riproporre
fedelmente le sonorità doorsiane, questa volta si cimenterà in una esibizione
semi-elettrica che mira sempre a far rivivere le atmosfere musicali degli anni
in cui Jim e la sua band cominciarono a scardinare e mettere in discussione le
regole della loro società contemporanea mediante una musica rivoluzionaria e
testi poetici incitatori.
Line-up
Andrea Ricci: voce
Stefano Porziani: chitarra
Andrea Costantini: piano & basso
Luigi Randolfi: batteria
---
DOMENICA 22 DICEMBRE
APERITIVO LIVE >>> h 18:30
Open Buffet & Live Music
THE POWER SHAKERS
The Power Shakers vengono fondati all'inizio del 2014 e durante il primo
anno si sono affermati rapidamente nel giro Blues della Capitale e dintorni. Propongono
blues, boogie, swing, e Rythmn & blues anni 50', inspirandosi ai Maestri
come Willie Dixon, Little Walter, Magic Sam,Jimmy Reed ecc, fino ad artisti più
moderni come Paladins, Fabulous Thunderbirds, Nick Curran, Jimmie Vaughan,
Robert Cray eccetera. Tutti reduci di esperienze anche all'estero i Power
Shakers sono specializzati nel riprodurre il Groove e il Sound della Musica
Nera americana madre di tutta la Musica moderna: il Blues.
Line-up
Marco Di Folco: voce & chitarra
Andrea Di Giuseppe: armonica
Costo: Ingresso 8 euro con prima consumazione - Ogni Domenica concerto e aperitivo con open
buffet ore 18:30
Indirizzo: via Panisperna 68, Roma
Sito di riferimento: www.charitycafe.it
ARTE
APPENA INAUGURATE..
"C’era una volta Sergio Leone"
C’era una volta
Sergio Leone, la grande mostra all’Ara
Pacis per i 90 anni dalla nascita e i 30 dalla scomparsa del regista
Roma Capitale celebra il mito di uno dei
maestri assoluti del cinema italiano con una
mostra concepita e realizzata da
La Cinémathèque Française e Cineteca di
Bologna.
Museo dell’Ara Pacis -
Roma
dal 17 dicembre
2019 al 3 maggio 2020 - Tutti i giorni ore 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude
un’ora prima). Chiuso 1 maggio
C’era una volta Sergio Leone: è il titolo evocativo della grande mostra all’Ara Pacis, in
programma fino al 3 maggio 2020, con cui Roma celebra, a 30 anni dalla morte e
a 90 dalla sua nascita, uno dei miti assoluti del cinema italiano.
Promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale – Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali, l’esposizione arriva in Italia dopo il
successo dello scorso anno alla Cinémathèque
Française di Parigi, istituzione co-produttrice dell’allestimento romano
insieme alla Fondazione Cineteca di
Bologna.
La
mostra è realizzata con il contributo del Ministero
per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, in collaborazione con Istituto Luce – Cinecittà, Ministère de la
culture (Francia), CNC – Centre national du cinéma et de l’image animée, SIAE e grazie a Rai Teche, Leone Film
Group, Unidis Jolly Film, Unione Sanitaria Internazionale, Romana Gruppi
Elettrogeni Cinematografici. Digital
Imaging Partner: Canon. Sponsor tecnici: Italiana Assicurazioni, Hotel Eden Roma, Bonaveri. L’ideazione è di
Equa di Camilla Morabito e il
supporto organizzativo di Zètema
Progetto Cultura.
Il percorso espositivo –
curato dal direttore della Cineteca di Bologna, Gian Luca Farinelli, in collaborazione con Rosaria Gioia e Antonio
Bigini – racconta di un universo
sconfinato, quello di Sergio Leone, che affonda le radici nella sua stessa tradizione familiare: il padre, regista
nell’epoca d’oro del muto italiano, sceglierà lo pseudonimo di Roberto Roberti, e a lui Sergio
strizzerà l’occhio firmando a sua volta Per
un pugno di dollari con lo pseudonimo anglofono di Bob Robertson.
Nel suo intenso percorso artistico Sergio Leone attraversa il peplum,
(filone cinematografico storico-mitologico), riscrive letteralmente il western
e trova il suo culmine nel progetto di una vita: C’era una volta in America. A questo sarebbe seguito un altro film
di proporzioni grandiose, dedicato alla battaglia di Leningrado, del quale
rimangono, purtroppo, solo
poche pagine scritte prima della sua scomparsa. Leone, infatti, non amava scrivere. Era, piuttosto, un narratore orale che sviluppava i suoi
film raccontandoli agli amici, agli sceneggiatori, ai produttori,
all’infinito, quasi come gli antichi cantori che hanno creato l’epica omerica. Ma
ciò nonostante, il suo lascito è enorme, un’eredità creativa di cui solo oggi si
comincia a comprendere la portata. I suoi film sono, infatti, “la Bibbia” su cui gli studenti di cinema di tutto il
mondo imparano il linguaggio cinematografico,
mentre molti dei registi contemporanei, da Martin Scorsese a Steven Spielberg,
da Francis Ford Coppola a Quentin Tarantino, da George Lucas a John Woo, da
Clint Eastwood ad Ang Lee continuano a riconoscere il loro debito nei confronti
del suo cinema.
Le radici del cinema di
Sergio Leone affondano, naturalmente, anche nell’amore per i classici del passato – in
mostra i film dei giganti del western, da John Ford a Anthony Mann – e rivelano un gusto per l’architettura e l’arte figurativa che ritroviamo nella
costruzione delle scenografie e delle inquadrature, dai campi lunghi dei
paesaggi metafisici suggeriti da De Chirico, all’esplicita citazione dell’opera
Love di Robert Indiana, straordinario
simbolo, in C’era una volta in America,
di un inequivocabile salto in un’epoca nuova. Per Leone la fiaba è il cinema. Il desiderio di raccontare i miti (il
West, la Rivoluzione, l’America) utilizzando la memoria del cinema e la libertà
della fiaba, entra però sempre in conflitto con la sua cultura di italiano che
ha conosciuto la guerra e attraversato la stagione neorealista. A partire da Per qualche dollaro in più Leone può
permettersi di assecondare la sua fascinazione per il passato e la sua
ossessione documentaria per il mito curando ogni minimo dettaglio. Perché una
favola cinematografica, per funzionare, deve convincere gli spettatori che quello che vedono
stia accadendo realmente.
Grazie ai preziosi materiali d’archivio della famiglia Leone e di Unidis
Jolly Film i visitatori entreranno nello studio di Sergio, dove nascevano
le idee per il suo cinema, con i suoi cimeli personali e la sua libreria, per
poi immergersi nei suoi film attraverso modellini, scenografie, bozzetti,
costumi, oggetti di scena, sequenze indimenticabili e una costellazione di
magnifiche fotografie, quelle di un maestro del set come Angelo Novi, che ha seguito tutto il lavoro di Sergio Leone a
partire da C’era una volta il West.
Seguendo queste tracce, la mostra C’era una volta Sergio Leone sarà quindi suddivisa in diverse sezioni: Cittadino
del cinema, Le fonti dell’immaginario,
Laboratorio Leone, C’era una volta in America, Leningrado e oltre, dedicata all’ultimo
progetto incompiuto, L’eredità Leone.
Sarà inoltre pubblicato
dalle Edizioni Cineteca di Bologna il volume La rivoluzione Sergio Leone,
a cura di Christopher Frayling e Gian Luca Farinelli.
Promotori Roma Capitale - Assessorato alla
Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Cineteca di
Bologna
Mostra a cura di Gian Luca
Farinelli in collaborazione con Rosaria Gioia e Antonio Bigini
Organizzazione Fondazione
Cineteca di Bologna - Cinémathèque Française di Parigi
Ideazione Equa Gstrategy
Supporto organizzativo Zètema Progetto
Cultura
SPONSOR
MOSTRA
Con il contributo di Ministero per i Beni e le
Attività Culturali e per il Turismo, Direzione Generale Cinema e Audiovisivo
In collaborazione con Istituto Luce – Cinecittà SIAE
Sponsor tecnico Italiana
Assicurazioni - Hotel Eden - Roma Bonaveri
Grazie a Rai Teche
Leone
Film Group
Unidis
Jolly Film
U.S.I.
Unione Sanitaria Internazionale
Romana
Gruppi Elettrogeni Cinematografici
Digital Imaging Partner Canon
SPONSOR
SISTEMA
MUSEI
IN COMUNE
Con il contributo tecnico di Ferrovie dello Stato Italiane
Costi: Biglietto vedi sito
Informazioni: 060608
Indirizzo: Lungotevere in Augusta - Roma
Sito: www.arapacis.it
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PROSEGUONO...
PROSEGUONO...
“Impressionisti
Segreti”
Palazzo Bonaparte, spazio Generali
Valore Cultura - Roma
dal 6 ottobre al 8 marzo 2020 - vari
orari
Dal 6 ottobre 2019 Roma si arricchisce di una doppia
offerta culturale: l’apertura al pubblico di Palazzo Bonaparte, spazio
Generali Valore Cultura, che ospita la prima mostra sugli “Impressionisti
Segreti”, ovvero quei capolavori noti a tutti ma nascosti nelle più
grandi collezioni private del mondo.
Palazzo Bonaparte, splendido edificio barocco in Piazza Venezia che prende il nome da Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone, che vi abitò fino al 1836. Da sempre utilizzato come residenza privata, oggi diventa accessibile al pubblico grazie alla partnership tra Generali Italia e Arthemisia.
Impressionisti Segreti, la prima mostra ospitata a Palazzo Bonaparte, è un’opportunità unica per ripercorrere la storia dell’Impressionismo tramite cinquanta capolavori di grandi artisti quali Monet, Renoir, Cézanne, Pissarro, Gauguin e tanti altri, custoditi nelle più importanti collezioni private e generosamente prestati solo per questa straordinaria occasione.
Un affascinante viaggio alla scoperta del movimento artistico più emozionante e coinvolgente della storia dell’arte, tra fermo-immagini di una Parigi di fine Ottocento, seducenti ritratti di donne dell’elite dell’epoca e pennellate di luce vibrante.
La cura della mostra è affidata a due esperte di fama internazionale: Marianne Mathieu, direttrice scientifica del Musée Marmottan Monet di Parigi - sede delle più ricche collezioni al mondo di Claude Monet, e Claire Durand-Ruel, discendente di Paul Durand-Ruel, colui che ridefinì il ruolo del mercante d’arte e primo sostenitore degli impressionisti.
La mostra Impressionisti Segreti è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia.
Gode del patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, dell’Ambasciata di Francia in Italia e della Regione Lazio. È realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, ed è sostenuta da Generali Italia attraverso Valore Cultura, il programma per rendere l’arte e cultura accessibili a un pubblico sempre più ampio.
Special partner della mostra è Q8 che, dopo il sostegno alle mostre di Pollock ed Escher, prosegue il suo impegno nella promozione dei valori legati alla cultura e all’arte.
La mostra Impressionisti Segreti fa parte del progetto “L’Arte della solidarietà”, realizzato da Susan G. Komen Italia e Arthemisia, insieme per portare bellezza anche nelle vite delle persone meno fortunate.
Palazzo Bonaparte, splendido edificio barocco in Piazza Venezia che prende il nome da Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone, che vi abitò fino al 1836. Da sempre utilizzato come residenza privata, oggi diventa accessibile al pubblico grazie alla partnership tra Generali Italia e Arthemisia.
Impressionisti Segreti, la prima mostra ospitata a Palazzo Bonaparte, è un’opportunità unica per ripercorrere la storia dell’Impressionismo tramite cinquanta capolavori di grandi artisti quali Monet, Renoir, Cézanne, Pissarro, Gauguin e tanti altri, custoditi nelle più importanti collezioni private e generosamente prestati solo per questa straordinaria occasione.
Un affascinante viaggio alla scoperta del movimento artistico più emozionante e coinvolgente della storia dell’arte, tra fermo-immagini di una Parigi di fine Ottocento, seducenti ritratti di donne dell’elite dell’epoca e pennellate di luce vibrante.
La cura della mostra è affidata a due esperte di fama internazionale: Marianne Mathieu, direttrice scientifica del Musée Marmottan Monet di Parigi - sede delle più ricche collezioni al mondo di Claude Monet, e Claire Durand-Ruel, discendente di Paul Durand-Ruel, colui che ridefinì il ruolo del mercante d’arte e primo sostenitore degli impressionisti.
La mostra Impressionisti Segreti è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia.
Gode del patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, dell’Ambasciata di Francia in Italia e della Regione Lazio. È realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, ed è sostenuta da Generali Italia attraverso Valore Cultura, il programma per rendere l’arte e cultura accessibili a un pubblico sempre più ampio.
Special partner della mostra è Q8 che, dopo il sostegno alle mostre di Pollock ed Escher, prosegue il suo impegno nella promozione dei valori legati alla cultura e all’arte.
La mostra Impressionisti Segreti fa parte del progetto “L’Arte della solidarietà”, realizzato da Susan G. Komen Italia e Arthemisia, insieme per portare bellezza anche nelle vite delle persone meno fortunate.
La mostra vede come hospitality partner Hotel de Russie e Hotel de
la Ville, del gruppo Rocco Forte Hotels.
L’evento è consigliato da Sky Arte.
Catalogo edito da Arthemisia Books.
L’evento è consigliato da Sky Arte.
Catalogo edito da Arthemisia Books.
Costo: vedi sito
Indirizzo: piazza Venezia, 5 (angolo Via del Corso) - Roma
Informazioni:
+ 39 06 87 15 111
Sito di riferimento: www.mostrepalazzobonaparte.it
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“Canova. Eterna bellezza"
Dal
9 ottobre il Museo di Roma ospita “Canova. Eterna bellezza”, esposizione
dedicata al massimo interprete della scultura neoclassica.
Una mostra-evento incentrata sul legame
tra Antonio Canova e la città di Roma, con oltre 170 opere e prestigiosi
prestiti da importanti Musei e collezioni italiane e straniere
MUSEO DI ROMA a Palazzo Braschi - Roma
dal 9 ottobre 2019 al 15 marzo
2020 - dal martedì alla domenica
ore 10.00-19.00
Dal
9 ottobre 2019 prende il via Canova. Eterna bellezza: una
mostra-evento dedicata al legame di Canova con la città di Roma che, fra Settecento
e Ottocento, fu la fucina del suo genio e un’inesauribile fonte di ispirazione.
Un rapporto, quello tra lo scultore e la città, che emerge in una miriade di
aspetti unici e irripetibili.
Incorniciati
all’interno di un allestimento dall’eccezionale effetto scenografico, oltre 170 opere di Canova e artisti a
lui coevi animano le sale del Museo di Roma in Palazzo Braschi: in uno
spettacolare gioco di luci e ombre, tra eleganti movenze e apparizioni di
mitiche divinità, l’esposizione capitolina racconterà in 13 sezioni l’arte canoviana e il contesto che lo scultore trovò
giungendo nell’Urbe nel 1779.
Attraverso
ricercate soluzioni illuminotecniche, lungo il percorso espositivo sarà
rievocata la calda atmosfera a lume di torcia con cui l’artista, a fine Settecento,
accoglieva i suoi ospiti nell’atelier
di via delle Colonnette.
A
definire la trama del racconto, preziosi prestiti provenienti da importanti
Musei e collezioni: l’Ermitage di San Pietroburgo, i Musei Vaticani e
Capitolini, la Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno, il Museo Civico
di Bassano del Grappa, il Museo Correr di Venezia, il Museo Archeologico
Nazionale di Napoli, le Accademie di Belle Arti di Bologna e di Ravenna,
l'Accademia Nazionale di San Luca, il Musée des Augustins di Toulouse, i Musei
di Strada Nuova-Palazzo Tursi di Genova, fino al Museo Civico di Asolo, solo
per citarne alcuni.
La
mostra Canova. Eterna bellezza, promossa e prodotta da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita
culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia, organizzata con Zètema Progetto Cultura e curata da Giuseppe Pavanello, è ospitata fino al
15 marzo 2020 al Museo di Roma.
La
mostra è realizzata in collaborazione con l’Accademia Nazionale di San Luca e con Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno.
Costo: vedi
sito
Indirizzo: piazza Navona, 2; piazza San Pantaleo, 10 - Roma
Informazioni: 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00)
Siti di riferimento: www.museodiroma.it; www.museiincomuneroma.it
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BACON, FREUD, LA
SCUOLA DI LONDRA
Opere della TATE
a cura di
Elena Crippa
CHIOSTRO DEL BRAMANTE -
Roma
dal 26 settmebre 2019 al 23 febbraio 2020 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.
dal 26 settmebre 2019 al 23 febbraio 2020 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.
Francis Bacon e Lucian Freud
Due giganti della pittura, Francis Bacon e Lucian
Freud per la prima volta insieme in una mostra in Italia.
Uno dei più affascinanti, ampi e significativi capitoli dell’arte contemporanea
mondiale con la Scuola di Londra. Una città
straordinaria in un periodo rivoluzionario.
Bacon, Freud, l’arte britannica in oltre sette decenni,
lo spirito di una città in mostra al Chiostro
del Bramante di Roma dall’autunno 2019 fino a febbraio 2020, a
cura di Elena Crippa, Curator of Modern and Contemporary British Art, Tate e
organizzata in collaborazione con Tate, Londra.
Insieme a Francis Bacon e Lucian Freud, Michael
Andrews, Frank Auerbach, Leon Kossoff e Paula Rego, artisti
che hanno segnato un’epoca, ispirato generazioni, utilizzato la
pittura per raccontare la vita.
No Filter
Grazie a uno straordinario prestito di Tate, la pittura
di sei artisti con opere dal 1945 al 2004 rivela, in maniera diretta e
sconvolgente, la natura umana fatta di fragilità, energia, opposti,
eccessi, evasioni, nessun filtro, verità.
Tanti i temi affrontati: gli anni della guerra e del
dopoguerra, storie di immigrazione, tensioni, miserie e insieme,
desiderio di cambiamento, ricerca e introspezione, ruolo della donna, dibattito
culturale e riscatto sociale. Al centro di tutto questo la realtà:
ispirazione, soggetto, strumento, fino a essere ossessione.
Un tema più che mai attuale, in un’epoca, la nostra, di
filtri e #nofilter.
La scuola di Londra
In mostra oltre quarantacinque dipinti, disegni e
incisioni di artisti raggruppati nella “School of London”. Artisti eterogenei,
nati tra l’inizio del Novecento e gli anni Trenta, immigrati in Inghilterra per
motivi differenti che hanno trovato in Londra la loro città, il luogo dove
studiare, lavorare, vivere.
Francis Bacon (1909-1992) nasce e cresce in Irlanda e arriva in Inghilterra
quindicenne, Lucian Freud (1922-2011) scappa dalla
Germania per sfuggire il nazismo, lo stesso succede, pochi anni dopo a Frank
Auerbach; Michael Andrews è norvegese e
incontra Freud suo professore alla scuola d’arte; Leon Kossoff è
nato a Londra da genitori ebrei russi; Paula Rego lascia
il Portogallo per studiare pittura nelle scuole inglesi.
Nell’architettura cinquecentesca progettata da Donato
Bramante trovano spazio, con un approccio cronologico e tematico, opere
che raccontano individui, luoghi, vita vissuta, per
mostrare la totalità dell’esperienza di essere umano. Opere in cui la
fragilità e la vitalità della condizione umana viene presentata tramite lo
sguardo dell’artista: disegni e dipinti che ritraggono esistenze e luoghi
scandagliati nella sua crudezza senza filtri.
I progetti speciali
Due progetti speciali di DART Chiostro del Bramante ne
ribadiscono la vocazione sperimentale fatta di contaminazioni tra linguaggi,
trasversalità e coinvolgimento del pubblico.
Per “BACON, FREUD, LA SCUOLA DI LONDRA” il
racconto di mostra è affidato alla voce narrante di Costantino D’Orazio,
storico dell’arte e saggista. La speciale audioguida accompagnerà i visitatori
in un percorso di approfondimento e in un viaggio nella Londra dell’epoca,
raccontando non solo gli artisti e le opere, ma i retroscena di un periodo
tanto affascinante.
Chiostro del Bramante, inoltre, ha commissionato
a Enrico Maria
Artale, uno dei più promettenti giovani registi italiani
già riconosciuto in ambito internazionale, un’opera filmica per raccontare
l’esposizione.
Per la prima volta in Italia la narrazione di una
mostra è affidata a un autore cinematografico con un progetto audio visivo
inedito, dal titolo “The Naked Truth”, interpretato da Stefano
Cassetti, Adamo Dionisi, Lucrezia Guidone e Sarah Sammartino, dove la
pittura viene evocata attraverso la messa in scena di un istante immaginario
che precede l’atto del dipingere.
La colonna sonora è realizzata appositamente dai Mokadelic.
Con questa grande mostra il Chiostro del Bramante
conferma la propria vocazione internazionale, collaborando, per la seconda
volta, con uno dei più prestigiosi Musei del mondo. Un’apertura internazionale
che spinge il Chiostro a esplorare sempre nuovi ambiti di ricerca col desiderio
di offrire al suo pubblico le ultime novità artistiche al pari dei grandi musei
stranieri.
ORGANIZZATA IN COLLABORAZIONE CON Tate, Londra
MOSTRA A CURA DI Elena Crippa
Catalogo Skira
Costo: Vedi sito
Informazioni: hastag
ufficiale #enjoychiostro - +39 06 68809035
(Lunedì – Venerdì 10.00 / 17.00) - La Caffetteria Bistrot, il Bookshop e
il Chiostro hanno ingresso libero indipendentemente dalle mostre
Indirizzo: Via
Arco della Pace 5 - Roma
Sito
di riferimento: www.chiostrodelbramante.it
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...uno sguardo FUORI PORTA
- MILANO -
ARTE
PROSEGUE...
"I LOVE LEGO"
Museo della Permanente, Milano
dall'11 ottobre 2019 - al 2 febbraio 2020, tutti i giorni ore 9.30 – 19.30 (ultimo ingresso 1
ora prima della chiusura)
Decine di
metri quadrati di scenari interamente realizzati con mattoncini LEGO® andranno
a comporre città moderne e monumenti antichi: interi mondi in miniatura, dalla
città contemporanea ideale alle avventure leggendarie dei pirati, dai paesaggi
medievali agli splendori dell’Antica Roma, ricostruiti e minuziosamente progettati
da RomaBrick, uno dei LUG (Lego® User Group) più antichi d’Europa.
RomaBrick, costola dell’associazione nazionale di amanti LEGO, pone al centro dell’obiettivo il lavoro di squadra ed è grazie alla collaborazione di tutti i suoi iscritti che riesce a creare ambienti tra i più grandi che si possano vedere nel mondo. Ogni singola parte delle installazioni in mostra sono frutto di una progettazione collettiva e assolutamente originale: ogni edificio, strada, mezzo o piazza viene concepita da un team che vanta la presenza di numerosi architetti e ingegneri.
Con il patrocinio del Comune di Milano, promossa dal Museo della Permanente, I LOVE LEGO è una mostra di Arthemisia, in collaborazione con RomaBrick, uno dei LUG (Lego® User Group) più antichi d’Europa ed è realizzata con oltre 1.000.000 di moduli.
Sponsor della mostra Genertel, la compagnia diretta di Generali Italia nata a Trieste nel 1994, che in occasione del suo 25° anniversario, offrirà tutte le domeniche laboratori didattici per famiglie e i primi quindici laboratori didattici.
Milioni di mattoncini ma non solo. Per questa mostra meneghina, ad arricchire i fantastici diorami, tante novità che la rendono unica nel suo genere a dimostrazione che i moduli più famosi del mondo sono in grado di “creare arte a 360°”.
A fare capolino tra le diverse installazioni, 12 oli ispirati a grandi capolavori della storia dell’arte reinterpretati e trasformati in “uomini lego” dal giovane artista contemporaneo Stefano Bolcato: unendo la sua passione per i LEGO e la sua arte - attraverso una tecnica pittorica ad olio - crea forme di assemblaggio ispirate in particolare modo dal “magnetismo” dei ritratti rinascimentali.
L’esposizione vanta anche un eccezionale partnership con “Legolize”, pagina umoristica che crea installazioni comiche utilizzando proprio i LEGO. Fondata da tre ragazzi - Mattia Marangon, Samuele Rovituso e Pietro Alcaro - la pagina è nata nel 2016 e attualmente conta più di mezzo milione di fan su Instagram e altrettanti su Facebook. Legolize porterà la comicità all’interno della mostra, con speciali installazioni e anche “invadendo” i diorami esistenti.
Ad accogliere i visitatori, all’inizio del percorso di mostra, una proiezione olografica ideata da Display Expert che con Arthemisia ha applicato la tecnica olografica in ambito espositivo: attraverso questa infatti saranno create immagini ad altissima definizione permettendo la visualizzazione di oggetti in 3D fluttuanti nello spazio circostante. La proiezione olografica esce dagli schemi della rappresentazione bidimensionale per coinvolgere l’interlocutore in visualizzazioni realistiche tridimensionali.
Charity Partner Susan G. Komen Italia:
Arthemisia e Komen Italia hanno recentemente dato avvio al progetto “L’Arte della Solidarietà” per far nascere dalla cultura iniziative benefiche concrete. La raccolta fondi promossa con questa mostra sarà destinata al sostegno dei programmi di oncologia femminile e pediatrica che la Komen Italia sostiene nell’ospedale HopeXchange in Ghana.
In particolare, l’iniziativa benefica consentirà di donare un pulmino e un’ambulanza per il trasporto gratuito dei pazienti che eseguono trattamenti oncologici nell’ospedale e di dare avvio ad un programma di musicoterapia ed arte-terapia nel reparto di oncologia pediatrica.
La mostra I LOVE LEGO è un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati, per le famiglie e per i più piccoli, che potranno passare una giornata da protagonisti in un’atmosfera magica e divertente che ha come protagonista quei mattoncini “prodigiosi” che ogni anno fanno giocare oltre 100 milioni di persone.
RomaBrick, costola dell’associazione nazionale di amanti LEGO, pone al centro dell’obiettivo il lavoro di squadra ed è grazie alla collaborazione di tutti i suoi iscritti che riesce a creare ambienti tra i più grandi che si possano vedere nel mondo. Ogni singola parte delle installazioni in mostra sono frutto di una progettazione collettiva e assolutamente originale: ogni edificio, strada, mezzo o piazza viene concepita da un team che vanta la presenza di numerosi architetti e ingegneri.
Con il patrocinio del Comune di Milano, promossa dal Museo della Permanente, I LOVE LEGO è una mostra di Arthemisia, in collaborazione con RomaBrick, uno dei LUG (Lego® User Group) più antichi d’Europa ed è realizzata con oltre 1.000.000 di moduli.
Sponsor della mostra Genertel, la compagnia diretta di Generali Italia nata a Trieste nel 1994, che in occasione del suo 25° anniversario, offrirà tutte le domeniche laboratori didattici per famiglie e i primi quindici laboratori didattici.
Milioni di mattoncini ma non solo. Per questa mostra meneghina, ad arricchire i fantastici diorami, tante novità che la rendono unica nel suo genere a dimostrazione che i moduli più famosi del mondo sono in grado di “creare arte a 360°”.
A fare capolino tra le diverse installazioni, 12 oli ispirati a grandi capolavori della storia dell’arte reinterpretati e trasformati in “uomini lego” dal giovane artista contemporaneo Stefano Bolcato: unendo la sua passione per i LEGO e la sua arte - attraverso una tecnica pittorica ad olio - crea forme di assemblaggio ispirate in particolare modo dal “magnetismo” dei ritratti rinascimentali.
L’esposizione vanta anche un eccezionale partnership con “Legolize”, pagina umoristica che crea installazioni comiche utilizzando proprio i LEGO. Fondata da tre ragazzi - Mattia Marangon, Samuele Rovituso e Pietro Alcaro - la pagina è nata nel 2016 e attualmente conta più di mezzo milione di fan su Instagram e altrettanti su Facebook. Legolize porterà la comicità all’interno della mostra, con speciali installazioni e anche “invadendo” i diorami esistenti.
Ad accogliere i visitatori, all’inizio del percorso di mostra, una proiezione olografica ideata da Display Expert che con Arthemisia ha applicato la tecnica olografica in ambito espositivo: attraverso questa infatti saranno create immagini ad altissima definizione permettendo la visualizzazione di oggetti in 3D fluttuanti nello spazio circostante. La proiezione olografica esce dagli schemi della rappresentazione bidimensionale per coinvolgere l’interlocutore in visualizzazioni realistiche tridimensionali.
Charity Partner Susan G. Komen Italia:
Arthemisia e Komen Italia hanno recentemente dato avvio al progetto “L’Arte della Solidarietà” per far nascere dalla cultura iniziative benefiche concrete. La raccolta fondi promossa con questa mostra sarà destinata al sostegno dei programmi di oncologia femminile e pediatrica che la Komen Italia sostiene nell’ospedale HopeXchange in Ghana.
In particolare, l’iniziativa benefica consentirà di donare un pulmino e un’ambulanza per il trasporto gratuito dei pazienti che eseguono trattamenti oncologici nell’ospedale e di dare avvio ad un programma di musicoterapia ed arte-terapia nel reparto di oncologia pediatrica.
La mostra I LOVE LEGO è un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati, per le famiglie e per i più piccoli, che potranno passare una giornata da protagonisti in un’atmosfera magica e divertente che ha come protagonista quei mattoncini “prodigiosi” che ogni anno fanno giocare oltre 100 milioni di persone.
Costo: Intero € 13 - Ridotto € 11
Prenotazioni; +39 02 89 29 921
Indirizzo: via Filippo Turati, 34 - Milano
Sito: www.ilovelegomilano.it - www.lapermanente.it
Sito: www.ilovelegomilano.it - www.lapermanente.it
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- NAPOLI -
ARTE
PROSEGUONO...
PROSEGUONO...
Comunicato Stampa
Regione Campania e Fondazione Campania dei Festival presentano
QUARTIERI DI VITA 2019/2020
LA QUARTA EDIZIONE
DAL 22 NOVEMBRE AL 6 MARZO
16 appuntamenti al festival di formazione e teatro sociale diretto da
Ruggero Cappuccio, tra Napoli, Avellino, Benevento, Caserta e Salerno
Torna anche quest’anno Quartieri di vita, il
festival di formazione e teatro sociale diretto da Ruggero Cappuccio, realizzato con il sostegno della Regione Campania dalla Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Alessandro Barbano. La rassegna si propone di sostenere le realtà
teatrali, operanti a Napoli e nel territorio della Campania, che da anni
orientano il proprio lavoro a supporto delle fasce deboli. Un’edizione, la
quarta, rinnovata nella forma. Il programma di quest’anno prevede infatti due
sezioni che si svolgeranno in due momenti temporali diversi.
Tra novembre e dicembre
protagonista del Festival sarà un omaggio dedicato all’icona della danza
contemporanea Pina Bausch a dieci anni dalla scomparsa. Ensembles è il titolo della
videoinstallazione sul Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch, a cura della Fondazione Bausch -
presentata dalla Fondazione Campania dei
Festival e dalla Fondazione
Donnaregina per le arti contemporanee, presieduta da Laura Valente –
che sarà ospitata dal 23 novembre al 6 gennaio
(inaugurazione venerdì 22 novembre alle ore 19.00) al Museo Madre. Nell’ambito della videoinstallazione, dal 20
dicembre al 5 gennaio i visitatori del museo avranno l’opportunità di
partecipare a mini-workshop condotti dalla coreografa Marigia Maggipinto, danzatrice del Tanztheater Wuppertal.
Sabato 14 e domenica 15 dicembre va in scena, invece,
in debutto assoluto al Teatro San Ferdinando di Napoli, Another round for five di Cristiana
Morganti, frutto di una
residenza artistica che la storica
interprete della compagnia di Pina Bausch ha condotto durante la scorsa
edizione del Napoli Teatro Festival
Italia con cinque artisti di rilievo internazionale provenienti da
esperienze professionali eterogenee. Entrambi i progetti sono realizzati con il
sostegno finanziario del Goethe-Institut
di Napoli e del Ministero Federale
degli Affari Esteri di Berlino.
Altro
progetto nato nel corso del Ntfi 2019 è Esistenze.
Drammaturgie arabe tra diaspora e rivoluzione, un’antologia dedicata ai
testi arabi contemporanei presentati durante l’ultima edizione del Festival. I
temi trattati nel volume saranno al centro di una conferenza, organizzata con
l’Università degli studi di Napoli L’Orientale, che si terrà il 10 gennaio a
Palazzo Du Mesnil. L’iniziativa è inserita nell’ambito di Quartieri di Vita
come risultato di un progetto di formazione e di public engagement della
Fondazione Campania dei Festival.
La seconda parte del Festival, prevista durante i mesi di febbraio e marzo,
proporrà invece 12 appuntamenti tra teatro, danza, musica e arte che
esploreranno le frontiere individuali, culturali, razziali nel segno della condivisione, dell’integrazione e
dell’inclusione sociale.
“Quartieri di vita – dichiara il direttore artistico Ruggero Cappuccio –
anche quest’anno, investe su attività di formazione e su esperienze di cultura
scenica provenienti da diversi osservatori teatrali del territorio,
individuando nella sezione dedicata a Pina Bausch il paradigma virtuoso di un
modo di stare al mondo che partendo dal disagio può raggiungere altissime forme
di poesia. Ed è la fragilità l’essenza di Quartieri di vita. Quella fragilità
sociale ed individuale che sa inventare forme di comunicazione potenti per
difendersi e condividere”.
OMAGGIO
A PINA BAUSCH
Dal
22 novembre fino al 6 gennaio
Per la parte
autunnale, prosegue dunque l’attenzione che la Fondazione Campania dei Festival dedica all’icona della danza
contemporanea Pina Bausch a dieci anni dalla scomparsa. Un lungo omaggio
iniziato durante l’edizione 2018 di Quartieri di vita, proseguito con il Napoli Teatro Festival Italia e che
si concluderà in questa occasione.
Il
primo progetto dedicato a Pina Bausch è una videoinstallazione, dal titolo Ensembles, a cura della Fondazione Bausch, presentata dalla Fondazione
Campania dei Festival e dalla
Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, presieduta da Laura Valente,
che sarà allestita dal 23 novembre al 6 gennaio - con inaugurazione venerdì
22 novembre alle ore 19.00 – nella Sala
Re_PUBBLICA Madre del Museo Madre.
Un lavoro composto da videoproiezioni e musica, creato da Ismaël Dia, direttore dell’archivio
della Pina Bausch Foundation, e lo storico collaboratore della coreografa, Matthias Burkert: un viaggio attraverso
il tempo, la nascita, l’evoluzione, il cambiamento, il rinnovamento per
scoprire il lavoro dell’artista tedesca.
A
partire dal 20 dicembre, i visitatori della mostra avranno
anche l’opportunità di partecipare a mini-workshop aperti a tutti della
durata di trenta minuti condotti da Marigia Maggipinto,
danzatrice del Tanztheater di Wuppertal, che introducono e offrono l’opportunità
di imparare tecniche di movimento e piccoli estratti di coreografie della
grande artista (20, 27 dicembre 2019 – 2,3 gennaio 2020 alle ore 18 e 19/ 21,22, 28, 29 dicembre 2019 e 4,5 gennaio
2020 alle ore11,12,17 e 18).
Another round for five
è il titolo dello spettacolo di Cristiana
Morganti che andrà in scena in prima
mondiale il 14 e 15 dicembre al Teatro San Ferdinando di Napoli. Lo
spettacolo, che vede la collaborazione artistica di Kenji Takagi e il disegno luci di Jacopo Pantani, è la quarta creazione dell’artista italiana
residente a Wuppertal (Germania) da quando ha iniziato il suo percorso come
solista e coreografa “indipendente” dal Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, di
cui è stata interprete per oltre venti anni. Il lavoro è una produzione del
Funaro-Pistoia con Fondazione Campania dei Festival in coproduzione con
Fondazione Teatro Piemonte Europa, Teatro Metastasio Stabile della Toscana,
Associazione Teatrale Pistoiese, Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni e Ma
Scène Nationale – Pays De Montbeliard.
GLI SPETTACOLI
In scena dal 21
febbraio al 6 marzo
La possibilità concreta di
tracciare nuovi percorsi teatrali, di sperimentazione e di ricerca, sostenendo
i relativi costi di progettazione, formazione e allestimento. È questo
l’obiettivo della seconda parte di Quartieri di vita, che si svolgerà dal 21 febbraio al 6 marzo: 12 i progetti selezionati dalla
Fondazione per la quarta edizione, tra i lavori laboratoriali e di scrittura
scenica presentati da realtà che operano principalmente in aree a rischio.
Migranti, detenuti, pazienti
psichiatrici, giovani non vedenti dell’istituto Colosimo di Napoli, minori
coinvolti in corsi di teatro realizzati in beni confiscati alla criminalità
organizzata del Rione Sanità: sono solo alcune delle comunità con cui Quartieri
di vita ha costruito un lavoro di dialogo e investito
su attività di formazione e su esperienze di cultura scenica provenienti da
diversi osservatori teatrali della città di Napoli e del territorio regionale. Tra
le compagnie e le associazioni coinvolte nella rassegna: il progetto
laboratoriale della Fondazione di comunità San Gennaro, e
gli spettacoli di lunGrabbe, Putèca Celidònia, Muricena Teatro, Napoli Nest
Teatro, l’orchestra sinfonica dei Quartieri Spagnoli, Le Voci di Dentro, Teatro
Civico 14, Derrière La Scene, Magnifico Visbaal, Hypocrites Teatro, Gli
Alberi di Canto Teatro.
Gli esiti dei laboratori avranno
tra febbraio e marzo il loro momento conclusivo e di confronto con il pubblico in
teatri cittadini, ma anche in luoghi inconsueti per il teatro: dal carcere di
Secondigliano, al centro giovanile Asterix di San Giovanni a Teduccio, passando
per il Palazzo Ducale Orsini di Solofra (AV).
“Quando, nel corso
del ’900, si è provato a sfrondare l’azione drammatica di tutti gli orpelli
della tradizione, di tutte le prescrizioni delle poetiche si è visto che una
cosa non poteva comunque essere eliminata: lo spazio scenico - sottolinea il
presidente della Fondazione Campania dei Festival, Alessandro Barbano - Quartieri di vita è anche un modo per
restituire all’uomo, alla rappresentazione della sua vita, la forza, la forma e
il senso dei suoi spazi”.
Un’occasione di
formazione non solo attoriale. Quartieri di vita ha tracciato negli ultimi
anni un cammino che ha portato i partecipanti ai laboratori ad acquisire
professionalità utili per l’inserimento lavorativo a pieno titolo nel settore
teatrale, in qualità di scenografi, costumisti o tecnici.
INFORMAZIONI
DI BIGLIETTERIA
Another round for five € 5
euro
I biglietti sono acquistabili a partire dal
19 novembre presso la biglietteria del Teatro Mercadante (piazza Municipio 1 -
Napoli) o del Teatro San Ferdinando (piazza Eduardo de Filippo, 20 – Napoli).
Per info sugli orari: teatrostabilenapoli.it/informazioni-biglietteria/).
Ensembles € 8 euro intero; ridotto
€ 4
Il biglietto consente di visitare tutto il
museo Madre e di partecipare ai mini-workshop, previa prenotazione a partire
dal 1 dicembre al numero 349 9374229. È possibile acquistare i biglietti alla
biglietteria del museo Madre (via Settembrini, 79).
Il Madre è aperto dal lunedì al sabato dalle
10.00 alle 19.30, la domenica dalle 10.00 alle 20.00 ed è chiuso il martedì (la
biglietteria chiude un’ora prima della chiusura).
Spettacoli di febbraio e marzo: I
biglietti hanno un costo di € 3 e sono acquistabili in tutti i luoghi di
spettacolo (a partire da un’ora prima dell’inizio) oppure online sul sito
fondazionecampaniadeifestival.it a partire dal 1 febbraio 2020.
INFO 081 18199179 – info@fondazionecampaniadeifestival.it
Il ricavato
dell’iniziativa sarà devoluto in beneficenza.
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"ANDY WARHOL"
DA OGGI A
NAPOLI è tempo di ANDY WARHOL
Alla
Basilica della Pietrasanta in mostra oltre 200 opere di Andy Warhol con un’intera sezione
dedicata all’Italia e un focus sulla città di Napoli.
Basilica della Pietrasanta - Lapis Museum - Napoli
dal 26
settembre 2019 al 23 febbraio 2020, tutti
i giorni 10.00–20.00 (la biglietteria chiude un’ora prima).
Un’esposizione
interamente dedicata al mito di Andy Warhol giunge alla Basilica di Pietrasanta
di Napoli che, dal 26 settembre 2019 al 23 febbraio 2020 con oltre 200 opere
scelte, regala al pubblico una visione completa della produzione artistica del
genio americano che ha rivoluzionato il concetto di opera d’arte a partire dal
secondo dopoguerra.
Immortali icone e ritratti, polaroid e acetati, disegni e il mondo della musica, il brand e l’Italia: nel capoluogo campano arriva - in sette sezioni - quel mondo Pop che ha segnato l’ascesa di Warhol come l’artista che ha stravolto in maniera radicale qualunque definizione estetica precedente, attraverso miti dello Star System e del merchandising come le intramontabili Campbell’s Soup, il ritratto serigrafato di Marilyn derivato da un fotogramma di Gene Korman, le celebri serigrafie di Mao del 1972 e il famosissimo Flowers del 1964.
In
oltre 200 opere il percorso artistico e privato di un uomo
eclettico che ha segnato l’arte a tutto tondo, trasformando visioni e concetti,
fermando nell’immaginario collettivo volti, colori e scene e regalando all’Arte
tutta, un aspetto nuovo.
Questa esposizione si avvale del patrocinio del Comune di Napoli, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, sotto l'egida dell'Arcidiocesi di Napoli e in sintonia con la sezione San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia meridionale, Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia, con la Rettoria della Basilica di S. Maria Maggiore alla Pietrasanta e con l’Associazione Pietrasanta Polo Culturale ONLUS.
Accanto a opere che raccontano la scena americana del ‘900, nelle sale della Pietrasanta anche lavori che rivelano il rapporto di Warhol con l’Italia e un focus dedicato alla città di Napoli col suo Vesuvius del 1985 e il Ritratto di Beuys, realizzato nel 1980 in occasione della mostra tenutasi presso la Galleria Amelio.
Presenti in mostra i suoi immancabili ritratti di grandi personaggi, figure storiche che il suo genio e la sua arte hanno trasformato in leggende contemporanee: i volti di Man Ray, Keith Haring, Edvard Munch, Lenin, Giorgio Armani e un rarissimo ritratto della Monna Lisa realizzato con inchiostro serigrafico su pergamena nel 1978.
E ancora Liz, la serie Ladies and Gentlemen e i suoi Self portrait, per poi passare al legame con il mondo della moda e della comunicazione.
Ad arricchire l’esposizione una sezione di disegni che accoglie alcuni rari esempi degli anni ‘50 derivanti dalla fase pre pop di Andy Warhol come raffigurazioni di anelli, orecchini e gemme provenienti dal suo primo lavoro di illustratore, poco conosciuta dal grande pubblico.
Ampio spazio è dedicato ancora al rapporto tra Warhol e il mondo della musica: insieme ad alcune delle più memorabili cover progettate e realizzate come The Velvet Undreground & Nico, sono esposti i ritratti di Mick Jagger, Miguel Bosè, Billy Squier.
Fondamentali per la comprensione del modus operandi “warholiano” sono le polaroid e gli acetati fotografici utilizzati per la successiva realizzazione dei ritratti: esposte icone del mondo del cinema come Arnold Schwarznegger, Silvester Stallone, Alba Clemente; del mondo musicale quali Grace Jones, Mick Jagger, Ron Wood, Stevie Wonder. Dall’ambito moda non mancheranno Gianni Versace, Valentino, Jean Paul Gaultier e ultimi ma non meno importanti i celebri Self Portrait dalla parrucca color argento.
La mostra Andy Warhol è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia con Eugenio Falcioni in collaborazione con l’Associazione Pietrasanta Polo Culturale Onlus e Art Motors ed è curata da Matteo Bellenghi.
La mostra ANDY WARHOL vede come sponsor Generali Italia.
L’iniziativa è sostenuta da Generali Valore Cultura, il programma per promuove l’arte e la cultura su tutto il territorio italiano e avvicinare un pubblico vasto e trasversale - famiglie, giovani, clienti e dipendenti - al mondo dell’arte attraverso l’ingresso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi e attività di divulgazione artistico-culturali con lo scopo di creare valore condiviso.
La mostra vede come special partner Ricola.
L’evento è consigliato da Sky Arte.
Catalogo edito da Arthemisia Books.
Charity partner della mostra è Susan G. Komen Italia: l’esposizione aderisce alla campagna di sensibilizzazione La Prevenzione è il nostro capolavoro e si inserisce nel progetto L’arte della Solidarietà, realizzato da Arthemisia insieme a Komen Italia, organizzazione in prima linea nella lotta ai tumori del seno e nella tutela della salute femminile.
La raccolta fondi promossa con questa mostra consentirà alla Komen Italia di realizzare, con la sua “Carovana della Prevenzione” almeno 4 giornate di Promozione della Salute Femminile nel quartiere di Ponticelli, nella zona di Castel Capuano ed in altre aree dove la prevenzione arriva con più difficoltà. In ciascuna giornata, organizzata in collaborazione con il Comune di Napoli e la Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli, le tre unità mobili della Komen Italia offriranno esami clinico-strumentali gratuiti per la diagnosi precoce delle principali patologie oncologiche femminili, oltreché eventi educativi e di sensibilizzazione alla prevenzione per la popolazione generale.
Questa esposizione si avvale del patrocinio del Comune di Napoli, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, sotto l'egida dell'Arcidiocesi di Napoli e in sintonia con la sezione San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia meridionale, Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia, con la Rettoria della Basilica di S. Maria Maggiore alla Pietrasanta e con l’Associazione Pietrasanta Polo Culturale ONLUS.
Accanto a opere che raccontano la scena americana del ‘900, nelle sale della Pietrasanta anche lavori che rivelano il rapporto di Warhol con l’Italia e un focus dedicato alla città di Napoli col suo Vesuvius del 1985 e il Ritratto di Beuys, realizzato nel 1980 in occasione della mostra tenutasi presso la Galleria Amelio.
Presenti in mostra i suoi immancabili ritratti di grandi personaggi, figure storiche che il suo genio e la sua arte hanno trasformato in leggende contemporanee: i volti di Man Ray, Keith Haring, Edvard Munch, Lenin, Giorgio Armani e un rarissimo ritratto della Monna Lisa realizzato con inchiostro serigrafico su pergamena nel 1978.
E ancora Liz, la serie Ladies and Gentlemen e i suoi Self portrait, per poi passare al legame con il mondo della moda e della comunicazione.
Ad arricchire l’esposizione una sezione di disegni che accoglie alcuni rari esempi degli anni ‘50 derivanti dalla fase pre pop di Andy Warhol come raffigurazioni di anelli, orecchini e gemme provenienti dal suo primo lavoro di illustratore, poco conosciuta dal grande pubblico.
Ampio spazio è dedicato ancora al rapporto tra Warhol e il mondo della musica: insieme ad alcune delle più memorabili cover progettate e realizzate come The Velvet Undreground & Nico, sono esposti i ritratti di Mick Jagger, Miguel Bosè, Billy Squier.
Fondamentali per la comprensione del modus operandi “warholiano” sono le polaroid e gli acetati fotografici utilizzati per la successiva realizzazione dei ritratti: esposte icone del mondo del cinema come Arnold Schwarznegger, Silvester Stallone, Alba Clemente; del mondo musicale quali Grace Jones, Mick Jagger, Ron Wood, Stevie Wonder. Dall’ambito moda non mancheranno Gianni Versace, Valentino, Jean Paul Gaultier e ultimi ma non meno importanti i celebri Self Portrait dalla parrucca color argento.
La mostra Andy Warhol è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia con Eugenio Falcioni in collaborazione con l’Associazione Pietrasanta Polo Culturale Onlus e Art Motors ed è curata da Matteo Bellenghi.
La mostra ANDY WARHOL vede come sponsor Generali Italia.
L’iniziativa è sostenuta da Generali Valore Cultura, il programma per promuove l’arte e la cultura su tutto il territorio italiano e avvicinare un pubblico vasto e trasversale - famiglie, giovani, clienti e dipendenti - al mondo dell’arte attraverso l’ingresso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi e attività di divulgazione artistico-culturali con lo scopo di creare valore condiviso.
La mostra vede come special partner Ricola.
L’evento è consigliato da Sky Arte.
Catalogo edito da Arthemisia Books.
Charity partner della mostra è Susan G. Komen Italia: l’esposizione aderisce alla campagna di sensibilizzazione La Prevenzione è il nostro capolavoro e si inserisce nel progetto L’arte della Solidarietà, realizzato da Arthemisia insieme a Komen Italia, organizzazione in prima linea nella lotta ai tumori del seno e nella tutela della salute femminile.
La raccolta fondi promossa con questa mostra consentirà alla Komen Italia di realizzare, con la sua “Carovana della Prevenzione” almeno 4 giornate di Promozione della Salute Femminile nel quartiere di Ponticelli, nella zona di Castel Capuano ed in altre aree dove la prevenzione arriva con più difficoltà. In ciascuna giornata, organizzata in collaborazione con il Comune di Napoli e la Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli, le tre unità mobili della Komen Italia offriranno esami clinico-strumentali gratuiti per la diagnosi precoce delle principali patologie oncologiche femminili, oltreché eventi educativi e di sensibilizzazione alla prevenzione per la popolazione generale.
Foto di Tommaso Vitielo per Arthemisia
- VISITE PER FAMIGLIE (max 25 pax) -
“Valore
Cultura” di Generali Italia offre un’esperienza dedicata ai bambini e alle
famiglie:
una speciale visita guidata e un laboratorio creativo per accompagnare bambini e genitori
alla scoperta di Andy Warhol e del mondo colorato della Pop Art.
una speciale visita guidata e un laboratorio creativo per accompagnare bambini e genitori
alla scoperta di Andy Warhol e del mondo colorato della Pop Art.
Venerdì 8
novembre - ore 17.00
Venerdì 15 novembre - ore 17.00
Venerdì 15 novembre - ore 17.00
Venerdì 22
novembre - ore 17.00
Sabato 23 novembre - ore 17.00
Venerdì 29 novembre - ore 17.00
Sabato 30 novembre - ore 17.00
Sabato 23 novembre - ore 17.00
Venerdì 29 novembre - ore 17.00
Sabato 30 novembre - ore 17.00
Iscrizioni
> http://www.arthemisia.it/it/andy-warhol-generali-italia/
In caso di posti disponibili il giorno della visita, sarà possibile aggregarsi al gruppo in loco.
In caso di posti disponibili il giorno della visita, sarà possibile aggregarsi al gruppo in loco.
Costo: Vedi sito.
Info e prenotazioni: 081 1865991
Indirizzo: piazzetta Pietrasanta, 17-18, Napoli
Sito di
riferimento: www.polopietrasanta.com
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"Napoli Napoli, di lava
di porcellana e musica"
Mostra a cura del Museo Real Bosco di Capodimonte e
del Teatro di San Carlo
Museo e Real Bosco di Capodimonte -- Napoli
Dal
21 settembre 2019 al 21 giugno 2020, vari orari
Ha appena aperto al
Museo e Real Bosco di Capodimonte, la mostra Napoli Napoli. Di lava,
porcellana e musica, a cura di Sylvain Bellenger (21 settembre 2019 –
21 giugno 2020), promossa dal Museo e Real Bosco di Capodimonte, con
il Teatro di San
Carlo di Napoli, in collaborazione con Amici di Capodimonte onlus e la produzione e organizzazione della
casa editrice Electa.
Le 19 sale dell’Appartamento Reale, riproposte in una
spettacolare e coinvolgente scenografia, ideata dall’artista Hubert le
Gall1 come la regia di un’opera musicale, saranno il
palcoscenico d’eccezione sul quale andranno in scena il Teatro di San Carlo, con la sua
sartoria oggi diretta da Giusi Giustino2 e le porcellane di Capodimonte.
Vero filo conduttore della mostra: la musica che si
ascolterà grazie all’uso di cuffie dinamiche - non semplici audioguide - che si
attivano passando di sala in sala.
L’allestimento racconterà la storia di Napoli capitale
del Regno nel corso del Settecento e oltre, dagli anni di Carlo di Borbone a
quelli di Ferdinando II, come una favola, con il susseguirsi di scene
della vita quotidiana caratterizzate da estrema raffinatezza estetica e gioia
esistenziale ma che hanno come sottofondo il passaggio del potere, i
cambiamenti della storia, delle mode e dei gusti estetici.
Il visitatore potrà immergersi in un mondo incantato
e, grazie all’uso delle cuffie dinamiche, potrà ascoltare le musiche (da
Giovanni Pergolesi a Domenico Cimarosa, da Giovanni Pacini a Giovanni
Paisiello, da Leonardo Leo a Niccolò Jommelli) selezionate da Elsa Evangelista
con un commento critico musicale di Alessandro De Simone per i vari temi
artistici di ciascuna sala.
La mostra è
una sintesi di tutte le arti, e illustra la pluridisciplinarità tipica della
nostra contemporaneità:
un viaggio multisensoriale all’interno della Reggia borbonica, trasformata per
l’occasione in un vero e proprio spettacolo teatrale. Un’esposizione
con oltre 1000 oggetti, oltre 300 porcellane delle collezioni delle Reali
Fabbriche di Capodimonte e Napoli, di altre manifatture europee e pezzi
originali cinesi, più di 150 costumi del Teatro di San Carlo con firme prestigiose (Ungaro, Odette Nicoletti, Giusi Giustino
e altri), strumenti musicali del Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, dipinti, oggetti
d’arte e di arredo, minerali e animali tassidermizzati oggi conservati
rispettivamente nel Museo Mineralogico e nel Museo Zoologico di Napoli
(oggi confluiti nel Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche
dell’Università Federico II di Napoli).
Costo: Vedi sito.
Info
e prenotazioni: 081 7499130
Indirizzo: via Milano 2, Napoli
Sito di
riferimento: www.museidicapodimonte.beniculturali.iy
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