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martedì 17 dicembre 2019

KIROSEGNALIAMO dal 17 al 23 Dicembre 2019

K-news


Kiri,  proseguono per tutta la stagione 2019/2020  le KIROSEGNALAZIONI di KIROLANDIA® blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.


Come sempre, di settimana in settimana, vari suggerimenti tra teatro, musica, arte, cinema, danza, libri  e tanti altri eventi selezionati accuratamente sulla base delle vostre importanti indicazioni.

Ricordate che i suggerimenti di Kirolandia sono doppi, non solo sul blog... per altri interessanti eventi, ci sono anche le KIROSOCIALNEWS lanci direttamente dai nostri social:  Facebook, Twitter e Linkedin.

Ancora di più, triplichiamo... collegatevi sempre alla nostra trasmissione radiofonica, "#doyoudream kirolandia on air" sulla webradio Radio Godot, ogni mercoledì tra le 19.15 e le 20.15 abbondanti, verrà svelato il KIROEVENTO DA SOGNO della settimana, un'altra importante segnalazione per completare le vostre scelte.

Seguite sempre gli hastag #kirosegnalazioni   #kirosocialnews   #kiroeventodasogno  e scoprirete tutti gli appuntamenti per le vostre serate, scelti con cura dai Kiri di KIROLANDIA® !!!

- ROMA -
TEATRO


DEBUTTANO

Lucrezia Lante della Rovere
Luca Barbareschi
Paolo Marconi
in
"Il cielo sopra il letto"
Skylight
di David Hare
Traduzione e adattamento Luca Barbareschi
Scene Tommaso Ferraresi
Costumi Federica De Bona
Luci Pietro Sperduti
Musiche Marco Zurzolo
Regia Luca Barbareschi
Produzione Teatro Eliseo

TEATRO Eliseo - Roma
dal 17 dicembre al  5 gennaio 2020

Orario spettacoli:
martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00
mercoledì e domenica ore 17.00
sabato 21 dicembre doppio spettacolo ore 16.00 e ore 20.00
giovedì 2 gennaio ore 17.00

Si replica eccezionalmente lunedì 23 dicembre ore 20.00 e lunedì 30 dicembre ore 17.00
Riposo martedì 24, mercoledì 25 dicembre, mercoledì gennaio

Debutto nazionale: 17 dicembre 2019 Roma, Teatro Eliseo

È uno dei più bei testi di David Hare.
La lancinante disputa sia amorosa che civile, che non fa sconti a nessuno,
tra un uomo e la sua ex amante

Pluripremiato testo dello scrittore, sceneggiatore e regista di culto britannico David Hare, Il cielo sopra il letto esplora la complessa e drammatica relazione tra Saverio, imprenditore benestante e vedovo, ed Elisabetta la sua ex-amante, insegnante in una scuola di periferia, che vive in una modestissima casa di un quartiere popolare.

Elisabetta, che aveva vissuto per un periodo nella casa di lui, se n’era andata quando la moglie, ai tempi della loro relazione ancora in vita, aveva scoperto il legame tra la ragazza e il marito.
A un triennio di distanza dall’improvvisa e silenziosa fuga di lei, e un anno dopo la morte della moglie di lui, il divario tra i due sembra divenuto incolmabile: lei legge libri in autobus, lui è infelice padre di un figlio per cui spende i suoi soldi. Lei è impegnata nel recupero di giovani alunni precari, incarnando una certa sinistra militante, lui gira con l’autista, abita in una villa nel verde, è riuscito a farsi quotare in Borsa la propria catena di aziende di ristorazione, in breve riflette la tipologia più dinamica d’una nuova classe imprenditorial-conservatrice.
Il testo racconta l’incontro di una sola notte, tra i due ex innamorati, una notte in cui si riaccendono sia la passione erotica di un tempo sia le differenze ideologiche, unite ad un senso di colpa schiacciante che li porterà ancora una volta ad una separazione lacerante e allo stesso tempo inevitabile. È un incontro ma al tempo stesso un insanabile dissidio tra due solitudini, tra due mondi, due età, tra la cultura conformista di lui e l’anticonformismo di lei.
David Hare è uno dei più grandi autori britannici del nostro periodo ed è anche il più controverso – dichiara Luca Barbareschi – Il cielo sopra il letto è una bellissima storia che pur essendo una straordinaria introspezione di un rapporto uomo-donna, riesce a diventare mirabilmente uno statement politico su quello che è lo scontro psicologico tra politically correctness e pensiero razionale logico. Lui è un uomo pratico, ma intellettualmente onesto. Lei riflette l’anima di Hare, è il personaggio nel quale si identifica. Lo sguardo dell’autore su questi due personaggi non è di chi giudica. La saggezza vera sta nel comprendere i due personaggi.
Esponente di una nuova generazione, Hare affida al figlio di Saverio il compito di mediare tra le solitudini di due ex intimi ora così concettualmente distanti e invocare una qualche solidarietà che, ai suoi occhi giovani, prescinde dalle barriere sorte tra il progressismo assistenziale di lei e il prototipo di una cultura affaristica rappresentata dalla figura paterna.
Skylight è stato originariamente prodotto dal National Theatre nel 1995, prima del trasferimento al West End e a Broadway, e ha vinto il Laurence Olivier Award come migliore nuova opera teatrale. Nel 1997 con la produzione che mise il testo in scena a Broadway, Skylight si è aggiudicato anche il Tony Award al miglior revival di un’opera teatrale.

Speciale Capodanno:
martedì 31 dicembre ore 20.00
Biglietti Platea 70 € - I balconata 50 € - II balconata 40 € - III balconata 30
Il biglietto dello spettacolo include aperitivo a partire dalle ore 19.00 e snack durante l’intervallo
Cena presso Cucina Eliseo dopo spettacolo h. 22.45 - 90

Foto di Fabio Lovino

Durata:  2 ore e 15 minuti escluso intervallo
Costo: Biglietto da 15  € a 35 €
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroeliseo.com
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Avviso ai Soci
L' Associazione Culturale Teatro Trastevere
è lieta di presentare
"I Fisici"
da F. Durrenmatt
Regia di Eugenio Banella
Un progetto teatrale di Laura Grimaldi e Eugenio Banella
Con: Alessandro de Feo, Guia Scognamiglio, Andrea Papale, Emanuele Natalizi,  Alessandra Tito, Laura Grimaldi, Eugenio Banella e Lorenzo Garufo.

TEATRO TRASTEVERE -  Roma
dal 18 al 22 dicembre  2019, ore 21.00

Anni Sessanta. Svizzera. Una clinica psichiatrica capeggiata da una dottoressa gobba preda di rancori ancestrali e ambizioni sconfinate. Nella clinica, tre fisici ricoverati. Tre pazzi. Uno convinto di essere Isaac Newton. Uno sicuro di essere Albert Eistein. Uno persuaso di essere l’ultimo apostolo in terra del verbo immortale di Re Salomone. E un detective: chiamato a indagare sulla serie di omicidi che da mesi turba la tranquillità del sanatorio.
Il capolavoro di Friedrich Dürrenmatt, caposaldo della commedia grottesca del Novecento, in una versione che, reinterpretando in chiave moderna la profonda vocazione comica del testo,  si propone di indagare i molti temi coi quali ancora oggi esso interroga la contemporaneità: il rapporto tra volontà e caso nella storia, la contraddizione dolorosa tra sentimenti e doveri individuali,  il ruolo della scienza e della tecnologia rispetto alla felicità umana, le dimensioni possibili dell’agire politico in un mondo che si pretende post-ideologico, il peso delle responsabilità individuali e di quelle collettive in detto mondo. E tutto questo, nel nome della risata assicurata.

Costo:  Vedi sito
Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO per tutti i  Kiri iscitti alla pagina facebook  di KIROLANDIA - Media Partner del Teatro
Informazioni: 06.5814004 - info@teatrotrastevere.it
Indirizzo: via Jacopa de Settesoli 3 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrotrastevere.it
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Musa Produzioni
presenta
"LETTERE ROMANE"
Epistolario in Terracotta di Due Matrone sorprese alle spalle dal V Secolo
con Alessandro Fullin e Marco Barbieri

OFF OFF THEATRE - Roma
da venerdì 20 a domenica 22 dicembre 2019 ,  orario dal martedì al sabato ore 21.00_dom. ore 17.00

Sotto l'albero di Via Giulia c'è un regalo speciale, un debutto romano molto atteso quanto desiderato dal direttore artistico Silvano Spada e da tutti gli appassionati di Alessandro Fullin e della sua proverbiale comicità. Da venerdì 20 a domenica 22 dicembre 2019 all'OFF/OFF Theatre va in scena "Lettere Romane - Epistolario in Terracotta di Due Matrone sorprese alle spalle dal V Secolo", un titolo che è tutto un programma e che presagisce un'ora di pura spensieratezza, interpretata da Fullin in coppia con Marco Barbieri, impegnati a dar vita alla lettura di un surreale carteggio.

Il tutto parte da un antefatto incredibile (e falsissimo). Nell'ottobre del 2015 l'archeologa tedesca Helga Kohler ha fortunosamente ritrovato in una campagna di scavo nei dintorni di Tormarancia, 18.000 tavolette in chiari caratteri romani. Si tratta dell'unico epistolario giunto fino a noi di due matrone romane che si scrissero per più di vent'anni sul finire del IV secolo. Flavia e Cornelia vivono una Roma e l’altra in un insediamento ancora sconosciuto: Mediolanum. Il finto carteggio ricostruisce un periodo storico, quello della fine dell'Impero Romano, con evidenti ed esilaranti anacronismi. Nel loro avvincente rapporto epistolario Flavia e Cornelia ci parlano di un mondo terrorizzato dalle invasioni barbariche e sorpreso non di meno dal nascente Cristianesimo. Falsi Epigrammi e vere Tragedie, Sibille stanche e Profeti entusiasti, luminosi gladiatori e oscure catacombe: un mondo lontanissimo che diventa assai attuale grazie ad una penna, anzi ad uno stilo, sempre imbevuto di sottile ironia.

Costo: Biglietti Intero 25€; Ridotto Over65 18€; Ridotto Under35 15€
Indirizzo: Via Giulia 19/21 – Roma
Informazioni:  +39 06.89239515 - offofftheatre.biglietteria@gmail.com
Siti di riferimento: www.off-offtheatre.com
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"NON È VERO MA CI CREDO "
di Peppino De Filippo
con Enzo Decaro
regia Leo Muscato
scene Luigi Ferrigno
costumi Chicca Ruocco
disegno luci Pietro Sperduti
e con (in o.a.) Giuseppe Brunetti, Francesca Ciardiello, Lucianna De Falco, Carlo Di Maio, Massimo Pagano, Gina Perna, Giorgio Pinto, Ciro Ruoppo, Fabiana Russo

TEATRO DELLA COMETA - Roma
dal 20 dicembre al 12 gennaio,  orario dal martedì al venerdì ore 21.00_sabato doppia replica ore 17.00 e ore 21.00_domenica ore 17.00.

Sarà in scena al Teatro della Cometa dal 20 dicembre al 12 gennaio, NON È VERO MA CI CREDO di Peppino De Filippo, con Enzo Decaro, regia Leo Muscato, e con Giuseppe Brunetti, Francesca Ciardiello, Lucianna De Falco, Carlo Di Maio, Massimo Pagano, Gina Perna, Giorgio Pinto, Ciro Ruoppo, Fabiana Russo.

“Quella che andremo a raccontare è una tragedia tutta da ridere, popolata da una serie di caratteri dai nomi improbabili e che sono in qualche modo versioni moderne delle maschere della commedia dell’arte… L’azione dello spettacolo è avvicinata ai giorni nostri, ambientando la storia in una Napoli anni 80, una Napoli un po’ tragicomica e surreale in cui convivevano Mario Merola, Pino Daniele e Maradona… Lo spettacolo concepito con un ritmo iperbolico condenserà l’intera vicenda in 90 minuti”.
Leo Muscato
Ereditando la direzione artistica della compagnia di Luigi De Filippo, Leo Muscato inaugura questo nuovo corso partendo proprio dal primo spettacolo che ha fatto con lui Non è vero ma ci credo, rispettando i canoni della tradizione del teatro napoletano, ma dando a questa storia un sapore più contemporaneo. Il protagonista dello spettacolo assomiglia tanto ad alcuni personaggi di Molière che Luigi De Filippo amava molto. L’avaro, avarissimo imprenditore Gervasio Savastano vive nel perenne incubo di essere vittima della iettatura. La sua vita è diventata un vero e proprio inferno perché vede segni funesti ovunque: nella gente che incontra, nella corrispondenza che trova sulla scrivania, nei sogni che fa di notte. Teme che qualcuno o qualcosa possa minacciare l’impero economico che è riuscito a mettere in piedi con tanti sacrifici. Qualunque cosa, anche la più banale, lo manda in crisi. La moglie e la figlia sono sull’orlo di una crisi di nervi; non possono uscire di casa perché lui glielo impedisce. Anche i suoi dipendenti sono stanchi di tollerare quelle assurde manie ossessive. A un certo punto le sue fisime oltrepassano la soglia del ridicolo: licenzia il suo dipendente Malvurio solo perché è convinto che porti sfortuna. L’uomo minaccia di denunciarlo, portarlo in tribunale e intentare una causa per calunnia. Sembra il preambolo di una tragedia, ma siamo in una commedia che fa morir dal ridere. E infatti sulla soglia del suo ufficio appare Sammaria, un giovane in cerca di lavoro. Sembra intelligente, gioviale e preparato, ma il commendator Savastano è attratto da un’altra qualità di quel giovane: la sua gobba. Da qui parte una serie di eventi paradossali ed esilaranti che vedranno al centro della vicenda la credulità del povero commendator Savastano. Peppino De Filippo aveva ambientato la sua storia nella Napoli un po’ oleografica degli anni ‘30.  Luigi aveva posticipato l’ambientazione una ventina d’anni più avanti. Questo allestimento seguirà l'intuizione di Luigi avvicinando ancora di più l’azione ai giorni nostri.

Speciale Capodanno:
31 dicembre 2019 replica ore 21,45 con cena e brindisi di mezzanotte.
Venerdì 20 ore 21.00, sabato 21 doppia replica ore 17 e ore 21.00, domenica 22 ore 17.00, 24 e 24 niente replica, 26 dicembre replica ore 18.00, 28 e 29 dicembre solo replica pomeridiana alle 17.00, 1 e 2 gennaio 2020 niente replica, 3 e 4 gennaio replica alle 21.00, 5 gennaio replica ore 17.00, 6 gennaio replica ore 18.00, dal 7 all’11 gennaio replica ore 21.00, 12 gennaio replica ore 17.00

Durata:90 minuti
Costo: Biglietti Platea 25 €, prima galleria 20 €, seconda galleria 18 €
Informazioni:  Telefono 06.6784380
Indirizzo: via del Teatro Marcello, 4 - Roma
Siti di riferimento: www.teatrodellacometa.it
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TEATRO RAGAZZI


DEBUTTA

Matutateatro
presentano
"Natale su Amazzon"
Scritto, diretto e interpretato da  Elena Alfonsi, Alessandro Balestrieri, Julia Borretti, Titta Ceccano, Andrea Zaccheo

CENTRALE PRENESTE TEATRO-  Roma
22  dicembre 2019, ore 16.30

Prosegue a Centrale Preneste Teatro la rassegna Infanzie in gioco 2019/20: domenica 22 Dicembre alle ore 16.30 va in scena Natale su Amazzon di Matutateatro. Lo spettacolo è scritto, diretto e interpretato da  Elena Alfonsi, Alessandro Balestrieri, Julia Borretti, Titta Ceccano e Andrea Zaccheo.
Nell’era dell’e-commerce i giorni che precedono il Natale sono caratterizzati da un grande fermento: consumatori in lotta per accaparrarsi il regalo più conveniente, città invase da corrieri che consegnano pacchi a destra e manca, centinaia di regali che vengono ordinati a colpi di click ogni minuto. A casa di Babbo Natale, invece, arrivano poche letterine…
E cosa succederebbe se anche Babbo Natale aprisse un suo profilo social? In pochi giorni il buon vecchio Babbo riacquista subito grande popolarità e manda in crisi il mondo dell’e-commerce. Gli eventi si scatenano e tra renne ballerine, super eroi e piani per eliminare Babbo Natale, ciò che resta alla fine sarà il messaggio d’amore che da sempre il Natale rappresenta. "Non c'è epoca dell'anno più gentile e buona, per il mondo dell'industria e del commercio, che il Natale e le settimane precedenti", così inizia “I figli di Babbo Natale”, l'ultima delle venti novelle che compongono Marcovaldo di Italo Calvino. Natale su Amazzon è il tentativo di aggiornare questa ironia ai tempi nostri. Eppure l'atmosfera magica del Natale pervade tutto lo spettacolo non rinunciando mai alla poesia.

Scritto, diretto e interpretato da Elena Alfonsi, Alessandro Balestrieri, Julia Borretti, Titta Ceccano, Andrea Zaccheo Scene di Jessica Fabrizi  - Musiche originali: Alessandro Balestrieri e Francesco Altilio  - Assistente alla regia: Luca Faustinella

Costo: Biglietto unico 6 € (prenotazione consigliata)
Informazioni: Adatto dai 3 ai 11 anni
Prenotazioni: 06 27801063 o info@ruotaliberateatro.191.it
Indirizzo: Via Alberto da Giussano, 58, Roma
Sito di riferimento: www.facebook.com/CentralePrenesteTeatro
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DANZA

"THE GRAVITY BETWEEN"
di e con Jacqueline Bulnes
e con Mark Bernstein, Frances Samson, Niklas Emborg Gjersøe, Michele De Girolamo, Stefano Vona Bianchini, Giuseppe Sangiorgi, Giulio Forges Davanzati
musiche di Niklas Emborg Gjersøe

Teatro Basilica - Roma
dal 18 al 22  dicembre 2019, orario spettacoli dal martedì al sabato ore 21.00 - Domenica ore 18.00

Sarà in scena al Teatro Basilica dal 18 al 22 dicembre al Teatro Basilica, The Gravity Between di e con Jacqueline Bulnes e con Mark Bernstein, Frances Samson, Niklas Emborg Gjersøe, Michele De Girolamo, Stefano Vona Bianchini, Giuseppe Sangiorgi, Giulio Forges Davanzati; musiche di Niklas Emborg Gjersøe.

The Gravity Between è una performance suddivisa in tre quadri per le coreografie di Jacqueline Bulnes, ex solista della Martha Graham dance company e della Jose Limón Dance company di New York, con le musiche dal vivo del compositore danese Niklas Emborg Gjersøe. La performance include artisti provenienti da: Stati Uniti, Danimarca, Canada ed Italia, affrontando il tema della connessione tra esseri umani da una parte all’altra della terra attraverso gli oceani. Frutto di un’ispirazione nata tra Niklas e Jacqueline durante il loro primo incontro a New York nell’aprile 2018 quando i due artisti decidono di costruire un lavoro riguardante la spinta gravitazionale, la stessa energia che ha reso possibile la loro conoscenza, The Gravity Between esplora l’idea del processo creativo a lunga distanza, tanto che gli artisti hanno creato il loro lavoro separatamente nei rispettivi paesi di provenienza (USA, Danimarca, Italia) prima di incontrarsi sul palco. Attraverso il tema della gravità la performance esplora luogo, tempo e spazio per l’improvvisazione su musica dal vivo.

In aggiunta alla performance Jacqueline Bulnes offre anche un Master laboratorio di tecnica Graham, Limón e Teatro Danza a scuole e conservatori locali.

Costo: 15 €
Informazioni:392 97.68.519 - info@teatrobasilica.com
Indirizzo: piazza Porta S. Giovanni, 10 -  Roma
Sito di rimerimento: www.teatrobasilica.com
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MUSICA

CHARITY CAFÉ
LA PROGRAMMAZIONE  dal 17 al 23 dicembre 2019 Inizio concerti ore 22:00 

MARTEDI’ 17 DICEMBRE h 21:00
ANDY'S CORNER
Classic Rock, Blues, Soul, Folk...

Andrea Angelini, in arte Andy’s Corner, presenta il suo progetto solista acustico. Propone una sintesi di vari generi e influenze musicali: un viaggio affascinante nella migliore musica anglo-americana in particolare dei ‘60s e’70s, ma non solo...

Andrea Angelini, Voce, Chitarra & Armonica

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MERCOLEDI’ 18 DICEMBRE h 22:00
BLUES JAM & FRIENDS
COORDINATA DA MARCO DI FOLCO

Marco Di Folco: voce & chitarra
Emiliano Tremarelli: chitarra
Simone Scifoni: basso & batteria

Tutti i BluesMan e le BluesWoman sono invitati a salire sul palco del Charity

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GIOVEDI' 19, VENERDI’ 20 DICEMBRE h 22:00
WESMOOD - SIMONE BASILE TRIO
DOUBLE JAZZ VOICE

WesMood è il nuovo progetto del chitarrista Simone Basile, che sceglie l'hammond trio con Vittorio Solimene e Antonio Cerfeda per un tributo a Wes Montgomery e ad una delle formazioni storiche del jazz. Il progetto è incentrato sulla discografia dell'icona delle sei corde del jazz americano, ma il tutto rivisitato e interiorizzato dalla giovane formazione, che vuole riportare alla luce la tradizione, ma con un occhio sempre al moderno.

Giovedì 19 inoltre il concerto sarà impreziosito dalla presenza della vocalist Marisa Petraglia che insieme alla band eseguirà alcuni famosi standard legati alla tradizione jazz.

Line-up
Simone Basile: chitarra
Vittorio Solimene: hammond
Antonio Cerfeda: batteria
Special Guest: Marisa Petraglia (Giovedì 19 dicembre)

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SABATO 21 DICEMBRE h 22:00
THE OTHER SIDE
BLUES NGHT

THE OTHER SIDE presenta un tributo semi-elettrico ai 'THE DOORS' proposto per l'occasione nella sua chiave di lettura più blues ed intimista. Anche se la band, grazie alla strumentazione vintage è solita riproporre fedelmente le sonorità doorsiane, questa volta si cimenterà in una esibizione semi-elettrica che mira sempre a far rivivere le atmosfere musicali degli anni in cui Jim e la sua band cominciarono a scardinare e mettere in discussione le regole della loro società contemporanea mediante una musica rivoluzionaria e testi poetici incitatori.

Line-up
Andrea Ricci: voce
Stefano Porziani: chitarra
Andrea Costantini: piano & basso
Luigi Randolfi: batteria

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DOMENICA 22 DICEMBRE
APERITIVO LIVE >>> h 18:30
Open Buffet & Live Music
THE POWER SHAKERS

The Power Shakers vengono fondati all'inizio del 2014 e durante il primo anno si sono affermati rapidamente nel giro Blues della Capitale e dintorni. Propongono blues, boogie, swing, e Rythmn & blues anni 50', inspirandosi ai Maestri come Willie Dixon, Little Walter, Magic Sam,Jimmy Reed ecc, fino ad artisti più moderni come Paladins, Fabulous Thunderbirds, Nick Curran, Jimmie Vaughan, Robert Cray eccetera. Tutti reduci di esperienze anche all'estero i Power Shakers sono specializzati nel riprodurre il Groove e il Sound della Musica Nera americana madre di tutta la Musica moderna: il Blues.

Line-up
Marco Di Folco: voce & chitarra
Andrea Di Giuseppe: armonica

Costo: Ingresso 8 euro con prima consumazione - Ogni Domenica  concerto e aperitivo con open buffet ore 18:30
Indirizzo: via Panisperna 68, Roma
Sito di riferimento:  www.charitycafe.it
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ARTE
APPENA INAUGURATE..

"C’era una volta Sergio Leone"

C’era una volta Sergio Leone, la grande mostra all’Ara Pacis per i 90 anni dalla nascita e i 30 dalla scomparsa del regista

Roma Capitale celebra il mito di uno dei
maestri assoluti del cinema italiano con una mostra concepita e realizzata da
La Cinémathèque Française e Cineteca di Bologna.

Museo dell’Ara Pacis - Roma
dal 17 dicembre 2019 al 3 maggio 2020 - Tutti i giorni ore 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima). Chiuso 1 maggio

C’era una volta Sergio Leone: è il titolo evocativo della grande mostra all’Ara Pacis, in programma fino al 3 maggio 2020, con cui Roma celebra, a 30 anni dalla morte e a 90 dalla sua nascita, uno dei miti assoluti del cinema italiano.
Promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, l’esposizione arriva in Italia dopo il successo dello scorso anno alla Cinémathèque Française di Parigi, istituzione co-produttrice dell’allestimento romano insieme alla Fondazione Cineteca di Bologna.
La mostra è realizzata con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, in collaborazione con Istituto Luce – Cinecittà, Ministère de la culture (Francia), CNC – Centre national du cinéma et de l’image animée, SIAE e grazie a Rai Teche, Leone Film Group, Unidis Jolly Film, Unione Sanitaria Internazionale, Romana Gruppi Elettrogeni Cinematografici. Digital Imaging Partner: Canon. Sponsor tecnici: Italiana Assicurazioni, Hotel Eden Roma, Bonaveri. L’ideazione è di Equa di Camilla Morabito e il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura.

Il percorso espositivo – curato dal direttore della Cineteca di Bologna, Gian Luca Farinelli, in collaborazione con Rosaria Gioia e Antonio Bigini racconta di un universo sconfinato, quello di Sergio Leone, che affonda le radici nella sua stessa tradizione familiare: il padre, regista nell’epoca d’oro del muto italiano, sceglierà lo pseudonimo di Roberto Roberti, e a lui Sergio strizzerà l’occhio firmando a sua volta Per un pugno di dollari con lo pseudonimo anglofono di Bob Robertson.
Nel suo intenso percorso artistico Sergio Leone attraversa il peplum, (filone cinematografico storico-mitologico), riscrive letteralmente il western e trova il suo culmine nel progetto di una vita: C’era una volta in America. A questo sarebbe seguito un altro film di proporzioni grandiose, dedicato alla battaglia di Leningrado, del quale rimangono, purtroppo, solo poche pagine scritte prima della sua scomparsa. Leone, infatti, non amava scrivere. Era, piuttosto, un narratore orale che sviluppava i suoi film raccontandoli agli amici, agli sceneggiatori, ai produttori, all’infinito, quasi come gli antichi cantori che hanno creato l’epica omerica. Ma ciò nonostante, il suo lascito è enorme, un’eredità creativa di cui solo oggi si comincia a comprendere la portata. I suoi film sono, infatti,  la Bibbia su cui gli studenti di cinema di tutto il mondo imparano il linguaggio cinematografico, mentre molti dei registi contemporanei, da Martin Scorsese a Steven Spielberg, da Francis Ford Coppola a Quentin Tarantino, da George Lucas a John Woo, da Clint Eastwood ad Ang Lee continuano a riconoscere il loro debito nei confronti del suo cinema.

Le radici del cinema di Sergio Leone affondano, naturalmente, anche nell’amore per i classici del passato – in mostra i film dei giganti del western, da John Ford a Anthony Mann – e rivelano un gusto per l’architettura e l’arte figurativa che ritroviamo nella costruzione delle scenografie e delle inquadrature, dai campi lunghi dei paesaggi metafisici suggeriti da De Chirico, all’esplicita citazione dell’opera Love di Robert Indiana, straordinario simbolo, in C’era una volta in America, di un inequivocabile salto in un’epoca nuova. Per Leone la fiaba è il cinema. Il desiderio di raccontare i miti (il West, la Rivoluzione, l’America) utilizzando la memoria del cinema e la libertà della fiaba, entra però sempre in conflitto con la sua cultura di italiano che ha conosciuto la guerra e attraversato la stagione neorealista. A partire da Per qualche dollaro in più Leone può permettersi di assecondare la sua fascinazione per il passato e la sua ossessione documentaria per il mito curando ogni minimo dettaglio. Perché una favola cinematografica, per funzionare, deve convincere gli spettatori che quello che vedono stia accadendo realmente.

Grazie ai preziosi materiali d’archivio della famiglia Leone e di Unidis Jolly Film i visitatori entreranno nello studio di Sergio, dove nascevano le idee per il suo cinema, con i suoi cimeli personali e la sua libreria, per poi immergersi nei suoi film attraverso modellini, scenografie, bozzetti, costumi, oggetti di scena, sequenze indimenticabili e una costellazione di magnifiche fotografie, quelle di un maestro del set come Angelo Novi, che ha seguito tutto il lavoro di Sergio Leone a partire da C’era una volta il West.

Seguendo queste tracce, la mostra C’era una volta Sergio Leone sarà quindi suddivisa in diverse sezioni: Cittadino del cinema, Le fonti dell’immaginario, Laboratorio Leone, C’era una volta in America, Leningrado e oltre, dedicata all’ultimo progetto incompiuto, L’eredità Leone. Sarà inoltre pubblicato dalle Edizioni Cineteca di Bologna il volume La rivoluzione Sergio Leone, a cura di Christopher Frayling e Gian Luca Farinelli.

Promotori Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Cineteca di Bologna
Mostra a cura di Gian Luca Farinelli in collaborazione con Rosaria Gioia e Antonio Bigini
Organizzazione Fondazione Cineteca di Bologna - Cinémathèque Française di Parigi
Ideazione Equa Gstrategy
Supporto organizzativo Zètema Progetto Cultura

SPONSOR MOSTRA
Con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Direzione Generale Cinema e Audiovisivo
In collaborazione con  Istituto Luce – Cinecittà    SIAE
Sponsor tecnico Italiana Assicurazioni -  Hotel Eden -  Roma Bonaveri
Grazie a Rai Teche
Leone Film Group
Unidis Jolly Film
U.S.I. Unione Sanitaria Internazionale
Romana Gruppi Elettrogeni Cinematografici
Digital Imaging Partner Canon

SPONSOR SISTEMA
MUSEI IN COMUNE
Con il contributo tecnico di  Ferrovie dello Stato Italiane

Costi: Biglietto vedi sito
Informazioni: 060608
Indirizzo: Lungotevere in Augusta - Roma
Sito: www.arapacis.it
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PROSEGUONO...

Impressionisti Segreti

Palazzo Bonaparte, spazio Generali Valore Cultura - Roma
dal 6 ottobre al 8 marzo 2020 - vari orari

Dal 6 ottobre 2019 Roma si arricchisce di una doppia offerta culturale: l’apertura al pubblico di Palazzo Bonaparte, spazio Generali Valore Cultura, che ospita la prima mostra sugli “Impressionisti Segreti”, ovvero quei capolavori noti a tutti ma nascosti nelle più grandi collezioni private del mondo.

Palazzo Bonaparte, splendido edificio barocco in Piazza Venezia che prende il nome da Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone, che vi abitò fino al 1836. Da sempre utilizzato come residenza privata, oggi diventa accessibile al pubblico grazie alla partnership tra Generali Italia e Arthemisia.

Impressionisti Segreti, la prima mostra ospitata a Palazzo Bonaparte, è un’opportunità unica per ripercorrere la storia dell’Impressionismo tramite cinquanta capolavori di grandi artisti quali Monet, Renoir, Cézanne, Pissarro, Gauguin e tanti altri, custoditi nelle più importanti collezioni private e generosamente prestati solo per questa straordinaria occasione.
Un affascinante viaggio alla scoperta del movimento artistico più emozionante e coinvolgente della storia dell’arte, tra fermo-immagini di una Parigi di fine Ottocento, seducenti ritratti di donne dell’elite dell’epoca e pennellate di luce vibrante.

La cura della mostra è affidata a due esperte di fama internazionale: Marianne Mathieu, direttrice scientifica del Musée Marmottan Monet di Parigi - sede delle più ricche collezioni al mondo di Claude Monet, e Claire Durand-Ruel, discendente di Paul Durand-Ruel, colui che ridefinì il ruolo del mercante d’arte e primo sostenitore degli impressionisti.

La mostra Impressionisti Segreti è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia.
Gode del patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, dell’Ambasciata di Francia in Italia e della Regione Lazio. È realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, ed è sostenuta da Generali Italia attraverso Valore Cultura, il programma per rendere l’arte e cultura accessibili a un pubblico sempre più ampio.

Special partner della mostra è Q8 che, dopo il sostegno alle mostre di Pollock ed Escher, prosegue il suo impegno nella promozione dei valori legati alla cultura e all’arte.
La mostra Impressionisti Segreti fa parte del progetto “L’Arte della solidarietà”, realizzato da Susan G. Komen Italia e Arthemisia, insieme per portare bellezza anche nelle vite delle persone meno fortunate.


La mostra vede come hospitality partner Hotel de Russie e Hotel de la Ville, del gruppo Rocco Forte Hotels.
L’evento è consigliato da Sky Arte.
Catalogo edito da Arthemisia Books.


Costo: vedi sito
Indirizzo:  piazza Venezia, 5 (angolo Via del Corso) - Roma
Informazioni: + 39 06 87 15 111
Sito di riferimento: www.mostrepalazzobonaparte.it
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“Canova. Eterna bellezza"
Dal 9 ottobre il Museo di Roma ospita “Canova. Eterna bellezza”, esposizione dedicata al massimo interprete della scultura neoclassica.
Una mostra-evento incentrata sul legame tra Antonio Canova e la città di Roma, con oltre 170 opere e prestigiosi prestiti da importanti Musei e collezioni italiane e straniere

MUSEO DI ROMA a Palazzo Braschi - Roma
dal 9 ottobre 2019  al 15 marzo 2020  - dal martedì alla domenica ore 10.00-19.00

Dal 9 ottobre 2019 prende il via Canova. Eterna bellezza: una mostra-evento dedicata al legame di Canova con la città di Roma che, fra Settecento e Ottocento, fu la fucina del suo genio e un’inesauribile fonte di ispirazione. Un rapporto, quello tra lo scultore e la città, che emerge in una miriade di aspetti unici e irripetibili.

Incorniciati all’interno di un allestimento dall’eccezionale effetto scenografico, oltre 170 opere di Canova e artisti a lui coevi animano le sale del Museo di Roma in Palazzo Braschi: in uno spettacolare gioco di luci e ombre, tra eleganti movenze e apparizioni di mitiche divinità, l’esposizione capitolina racconterà in 13 sezioni l’arte canoviana e il contesto che lo scultore trovò giungendo nell’Urbe nel 1779.

Attraverso ricercate soluzioni illuminotecniche, lungo il percorso espositivo sarà rievocata la calda atmosfera a lume di torcia con cui l’artista, a fine Settecento, accoglieva i suoi ospiti nell’atelier di via delle Colonnette.

A definire la trama del racconto, preziosi prestiti provenienti da importanti Musei e collezioni: l’Ermitage di San Pietroburgo, i Musei Vaticani e Capitolini, la Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno, il Museo Civico di Bassano del Grappa, il Museo Correr di Venezia, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, le Accademie di Belle Arti di Bologna e di Ravenna, l'Accademia Nazionale di San Luca, il Musée des Augustins di Toulouse, i Musei di Strada Nuova-Palazzo Tursi di Genova, fino al Museo Civico di Asolo, solo per citarne alcuni.

La mostra Canova. Eterna bellezza, promossa e prodotta da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia, organizzata con Zètema Progetto Cultura e curata da Giuseppe Pavanello, è ospitata fino al 15 marzo 2020 al Museo di Roma.
La mostra è realizzata in collaborazione con l’Accademia Nazionale di San Luca e con Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno.

Costo: vedi sito
Indirizzo: piazza Navona, 2; piazza San Pantaleo, 10 - Roma
Informazioni: 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00)
Siti di riferimento: www.museodiroma.it; www.museiincomuneroma.it
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BACON, FREUD, LA SCUOLA DI LONDRA

Opere della TATE
cura di Elena Crippa

CHIOSTRO DEL BRAMANTE - Roma
 dal 26 settmebre 2019  al 23 febbraio 2020 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.

Francis Bacon e Lucian Freud

Due giganti della pittura, Francis Bacon e Lucian Freud per la prima volta insieme in una mostra in Italia. Uno dei più affascinanti, ampi e significativi capitoli dell’arte contemporanea mondiale con la Scuola di LondraUna città straordinaria in un periodo rivoluzionario.
Bacon, Freud, l’arte britannica in oltre sette decenni, lo spirito di una città in mostra al Chiostro del Bramante di Roma dall’autunno 2019 fino a febbraio 2020, a cura di Elena Crippa, Curator of Modern and Contemporary British Art, Tate e organizzata in collaborazione con Tate, Londra.
Insieme a Francis Bacon e Lucian FreudMichael Andrews, Frank Auerbach, Leon Kossoff e Paula Regoartisti che hanno segnato un’epoca, ispirato generazioni, utilizzato la pittura per raccontare la vita.

No Filter

Grazie a uno straordinario prestito di Tate, la pittura di sei artisti con opere dal 1945 al 2004 rivela, in maniera diretta e sconvolgente, la natura umana fatta di fragilità, energia, opposti, eccessi, evasioni, nessun filtro, verità.
Tanti i temi affrontati: gli anni della guerra e del dopoguerra, storie di immigrazione, tensioni, miserie e insieme, desiderio di cambiamento, ricerca e introspezione, ruolo della donna, dibattito culturale e riscatto sociale. Al centro di tutto questo la realtà: ispirazione, soggetto, strumento, fino a essere ossessione.
Un tema più che mai attuale, in un’epoca, la nostra, di filtri e #nofilter.

La scuola di Londra

In mostra oltre quarantacinque dipinti, disegni e incisioni di artisti raggruppati nella “School of London”. Artisti eterogenei, nati tra l’inizio del Novecento e gli anni Trenta, immigrati in Inghilterra per motivi differenti che hanno trovato in Londra la loro città, il luogo dove studiare, lavorare, vivere.

Francis Bacon (1909-1992) nasce e cresce in Irlanda e arriva in Inghilterra quindicenne, Lucian Freud (1922-2011) scappa dalla Germania per sfuggire il nazismo, lo stesso succede, pochi anni dopo a Frank AuerbachMichael Andrews è norvegese e incontra Freud suo professore alla scuola d’arte; Leon Kossoff è nato a Londra da genitori ebrei russi; Paula Rego lascia il Portogallo per studiare pittura nelle scuole inglesi.
Nell’architettura cinquecentesca progettata da Donato Bramante trovano spazio, con un approccio cronologico e tematico, opere che raccontano individui, luoghi, vita vissutaper mostrare la totalità dell’esperienza di essere umano. Opere in cui la fragilità e la vitalità della condizione umana viene presentata tramite lo sguardo dell’artista: disegni e dipinti che ritraggono esistenze e luoghi scandagliati nella sua crudezza senza filtri.

I progetti speciali

Due progetti speciali di DART Chiostro del Bramante ne ribadiscono la vocazione sperimentale fatta di contaminazioni tra linguaggi, trasversalità e coinvolgimento del pubblico.
Per “BACON, FREUD, LA SCUOLA DI LONDRA” il racconto di mostra è affidato alla voce narrante di Costantino D’Orazio, storico dell’arte e saggista. La speciale audioguida accompagnerà i visitatori in un percorso di approfondimento e in un viaggio nella Londra dell’epoca, raccontando non solo gli artisti e le opere, ma i retroscena di un periodo tanto affascinante.
Chiostro del Bramante, inoltre, ha commissionato a Enrico Maria Artale, uno dei più promettenti giovani registi italiani già riconosciuto in ambito internazionale, un’opera filmica per raccontare l’esposizione.
Per la prima volta in Italia la narrazione di una mostra è affidata a un autore cinematografico con un progetto audio visivo inedito, dal titolo “The Naked Truth”, interpretato da Stefano Cassetti, Adamo Dionisi, Lucrezia Guidone e Sarah Sammartino, dove la pittura viene evocata attraverso la messa in scena di un istante immaginario che precede l’atto del dipingere.
La colonna sonora è realizzata appositamente dai Mokadelic.
Con questa grande mostra il Chiostro del Bramante conferma la propria vocazione internazionale, collaborando, per la seconda volta, con uno dei più prestigiosi Musei del mondo. Un’apertura internazionale che spinge il Chiostro a esplorare sempre nuovi ambiti di ricerca col desiderio di offrire al suo pubblico le ultime novità artistiche al pari dei grandi musei stranieri.

MOSTRA PRODOTTA E ORGANIZZATA DA DART Chiostro del Bramante
ORGANIZZATA IN COLLABORAZIONE CON Tate, Londra
MOSTRA A CURA DI Elena Crippa
Catalogo Skira

Costo: Vedi sito
Informazioni: hastag ufficiale #enjoychiostro - +39 06 68809035  (Lunedì – Venerdì 10.00 / 17.00) - La Caffetteria Bistrot, il Bookshop e il Chiostro hanno ingresso libero indipendentemente dalle mostre
Indirizzo: Via Arco della Pace 5 - Roma
Sito di riferimento: www.chiostrodelbramante.it
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...uno sguardo FUORI PORTA

- MILANO -

ARTE


PROSEGUE...

"I LOVE LEGO"

Museo della Permanente, Milano
dall'11 ottobre 2019 - al 2 febbraio 2020, tutti i giorni ore 9.30 – 19.30 (ultimo ingresso 1 ora prima della chiusura)

Decine di metri quadrati di scenari interamente realizzati con mattoncini LEGO® andranno a comporre città moderne e monumenti antichi: interi mondi in miniatura, dalla città contemporanea ideale alle avventure leggendarie dei pirati, dai paesaggi medievali agli splendori dell’Antica Roma, ricostruiti e minuziosamente progettati da RomaBrick, uno dei LUG (Lego® User Group) più antichi d’Europa.

RomaBrick, costola dell’associazione nazionale di amanti LEGO, pone al centro dell’obiettivo il lavoro di squadra ed è grazie alla collaborazione di tutti i suoi iscritti che riesce a creare ambienti tra i più grandi che si possano vedere nel mondo. Ogni singola parte delle installazioni in mostra sono frutto di una progettazione collettiva e assolutamente originale: ogni edificio, strada, mezzo o piazza viene concepita da un team che vanta la presenza di numerosi architetti e ingegneri.

Con il patrocinio del Comune di Milano, promossa dal Museo della PermanenteI LOVE LEGO è una mostra di Arthemisia, in collaborazione con RomaBrick, uno dei LUG (Lego® User Group) più antichi d’Europa ed è realizzata con oltre 1.000.000 di moduli.
Sponsor della mostra Genertel, la compagnia diretta di Generali Italia nata a Trieste nel 1994, che in occasione del suo 25° anniversario, offrirà tutte le domeniche laboratori didattici per famiglie e i primi quindici laboratori didattici.

Milioni di mattoncini ma non solo. Per questa mostra meneghina, ad arricchire i fantastici diorami, tante novità che la rendono unica nel suo genere a dimostrazione che i moduli più famosi del mondo sono in grado di “creare arte a 360°”.

A fare capolino tra le diverse installazioni, 12 oli ispirati a grandi capolavori della storia dell’arte reinterpretati e trasformati in “uomini lego” dal giovane artista contemporaneo Stefano Bolcato: unendo la sua passione per i LEGO e la sua arte - attraverso una tecnica pittorica ad olio - crea forme di assemblaggio ispirate in particolare modo dal “magnetismo” dei ritratti rinascimentali.

L’esposizione vanta anche un eccezionale partnership con “Legolize”, pagina umoristica che crea installazioni comiche utilizzando proprio i LEGO. Fondata da tre ragazzi - Mattia Marangon, Samuele Rovituso e Pietro Alcaro - la pagina è nata nel 2016 e attualmente conta più di mezzo milione di fan su Instagram e altrettanti su Facebook. Legolize porterà la comicità all’interno della mostra, con speciali installazioni e anche “invadendo” i diorami esistenti.

Ad accogliere i visitatori, all’inizio del percorso di mostra, una proiezione olografica ideata da Display Expert che con Arthemisia ha applicato la tecnica olografica in ambito espositivo: attraverso questa infatti saranno create immagini ad altissima definizione permettendo la visualizzazione di oggetti in 3D fluttuanti nello spazio circostante. La proiezione olografica esce dagli schemi della rappresentazione bidimensionale per coinvolgere l’interlocutore in visualizzazioni realistiche tridimensionali.

Charity Partner Susan G. Komen Italia:
Arthemisia e Komen Italia hanno recentemente dato avvio al progetto “L’Arte della Solidarietà” per far nascere dalla cultura  iniziative benefiche concrete. La raccolta fondi promossa con questa mostra sarà destinata al sostegno dei programmi di oncologia femminile e pediatrica che la Komen Italia sostiene nell’ospedale HopeXchange in Ghana.
In particolare, l’iniziativa benefica consentirà di donare un pulmino e un’ambulanza per il trasporto gratuito dei pazienti che eseguono trattamenti oncologici nell’ospedale e di dare avvio ad un programma di musicoterapia ed arte-terapia nel reparto di oncologia pediatrica.

La mostra I LOVE LEGO è un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati, per le famiglie e per i più piccoli, che potranno passare una giornata da protagonisti in un’atmosfera magica e divertente che ha come protagonista quei mattoncini “prodigiosi” che ogni anno fanno giocare oltre 100 milioni di persone.

Costo:  
Intero € 13 - Ridotto € 11
Prenotazioni; +39 02 89 29 921
Indirizzo: via Filippo Turati, 34 - Milano
Sito: www.ilovelegomilano.it - www.lapermanente.it
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- NAPOLI -
ARTE

PROSEGUONO...

Comunicato Stampa
Regione Campania e Fondazione Campania dei Festival presentano

QUARTIERI DI VITA 2019/2020
LA QUARTA EDIZIONE

DAL 22 NOVEMBRE AL 6 MARZO

16 appuntamenti al festival di formazione e teatro sociale diretto da Ruggero Cappuccio, tra Napoli, Avellino, Benevento, Caserta e Salerno

Torna anche quest’anno Quartieri di vita, il festival di formazione e teatro sociale diretto da Ruggero Cappuccio, realizzato con il sostegno della Regione Campania dalla Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Alessandro Barbano. La rassegna si propone di sostenere le realtà teatrali, operanti a Napoli e nel territorio della Campania, che da anni orientano il proprio lavoro a supporto delle fasce deboli. Un’edizione, la quarta, rinnovata nella forma. Il programma di quest’anno prevede infatti due sezioni che si svolgeranno in due momenti temporali diversi.

Tra novembre e dicembre protagonista del Festival sarà un omaggio dedicato all’icona della danza contemporanea Pina Bausch a dieci anni dalla scomparsa. Ensembles è il titolo della videoinstallazione sul Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch, a cura della Fondazione Bausch - presentata dalla Fondazione Campania dei Festival e dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, presieduta da Laura Valente – che sarà ospitata dal 23 novembre al 6 gennaio (inaugurazione venerdì 22 novembre alle ore 19.00) al Museo Madre. Nell’ambito della videoinstallazione, dal 20 dicembre al 5 gennaio i visitatori del museo avranno l’opportunità di partecipare a mini-workshop condotti dalla coreografa Marigia Maggipinto, danzatrice del Tanztheater Wuppertal.

Sabato 14 e domenica 15 dicembre va in scena, invece, in debutto assoluto al Teatro San Ferdinando di Napoli, Another round for five di Cristiana Morganti, frutto di una residenza artistica che la storica interprete della compagnia di Pina Bausch ha condotto durante la scorsa edizione del Napoli Teatro Festival Italia con cinque artisti di rilievo internazionale provenienti da esperienze professionali eterogenee. Entrambi i progetti sono realizzati con il sostegno finanziario del Goethe-Institut di Napoli e del Ministero Federale degli Affari Esteri di Berlino.

Altro progetto nato nel corso del Ntfi 2019 è Esistenze. Drammaturgie arabe tra diaspora e rivoluzione, un’antologia dedicata ai testi arabi contemporanei presentati durante l’ultima edizione del Festival. I temi trattati nel volume saranno al centro di una conferenza, organizzata con l’Università degli studi di Napoli L’Orientale, che si terrà il 10 gennaio a Palazzo Du Mesnil. L’iniziativa è inserita nell’ambito di Quartieri di Vita come risultato di un progetto di formazione e di public engagement della Fondazione Campania dei Festival.

La seconda parte del Festival, prevista durante i mesi di febbraio e marzo, proporrà invece 12 appuntamenti tra teatro, danza, musica e arte che esploreranno le frontiere individuali, culturali, razziali nel segno della condivisione, dell’integrazione e dell’inclusione sociale.
“Quartieri di vita – dichiara il direttore artistico Ruggero Cappuccio – anche quest’anno, investe su attività di formazione e su esperienze di cultura scenica provenienti da diversi osservatori teatrali del territorio, individuando nella sezione dedicata a Pina Bausch il paradigma virtuoso di un modo di stare al mondo che partendo dal disagio può raggiungere altissime forme di poesia. Ed è la fragilità l’essenza di Quartieri di vita. Quella fragilità sociale ed individuale che sa inventare forme di comunicazione potenti per difendersi e condividere”.

OMAGGIO A PINA BAUSCH
Dal 22 novembre fino al 6 gennaio

Per la parte autunnale, prosegue dunque l’attenzione che la Fondazione Campania dei Festival dedica all’icona della danza contemporanea Pina Bausch a dieci anni dalla scomparsa. Un lungo omaggio iniziato durante l’edizione 2018 di Quartieri di vita, proseguito con il Napoli Teatro Festival Italia e che si concluderà in questa occasione.

Il primo progetto dedicato a Pina Bausch è una videoinstallazione, dal titolo Ensembles, a cura della Fondazione Bausch, presentata dalla Fondazione Campania dei Festival e dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, presieduta da Laura Valente, che sarà allestita dal 23 novembre al 6 gennaio - con inaugurazione venerdì 22 novembre alle ore 19.00 – nella Sala Re_PUBBLICA Madre del Museo Madre. Un lavoro composto da videoproiezioni e musica, creato da Ismaël Dia, direttore dell’archivio della Pina Bausch Foundation, e lo storico collaboratore della coreografa, Matthias Burkert: un viaggio attraverso il tempo, la nascita, l’evoluzione, il cambiamento, il rinnovamento per scoprire il lavoro dell’artista tedesca.

A partire dal 20 dicembre, i visitatori della mostra avranno anche l’opportunità di partecipare a mini-workshop aperti a tutti della durata di trenta minuti condotti da Marigia Maggipinto, danzatrice del Tanztheater di Wuppertal, che introducono e offrono l’opportunità di imparare tecniche di movimento e piccoli estratti di coreografie della grande artista (20, 27 dicembre 2019 – 2,3 gennaio 2020 alle ore 18 e 19/  21,22, 28, 29 dicembre 2019 e 4,5 gennaio 2020 alle ore11,12,17 e 18).

Another round for five è il titolo dello spettacolo di Cristiana Morganti che andrà in scena in prima mondiale il 14 e 15 dicembre al Teatro San Ferdinando di Napoli. Lo spettacolo, che vede la collaborazione artistica di Kenji Takagi e il disegno luci di Jacopo Pantani, è la quarta creazione dell’artista italiana residente a Wuppertal (Germania) da quando ha iniziato il suo percorso come solista e coreografa “indipendente” dal Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, di cui è stata interprete per oltre venti anni. Il lavoro è una produzione del Funaro-Pistoia con Fondazione Campania dei Festival in coproduzione con Fondazione Teatro Piemonte Europa, Teatro Metastasio Stabile della Toscana, Associazione Teatrale Pistoiese, Teatro Stabile del Veneto Carlo Goldoni e Ma Scène Nationale – Pays De Montbeliard.

GLI SPETTACOLI
In scena dal 21 febbraio al 6 marzo

La possibilità concreta di tracciare nuovi percorsi teatrali, di sperimentazione e di ricerca, sostenendo i relativi costi di progettazione, formazione e allestimento. È questo l’obiettivo della seconda parte di Quartieri di vita, che si svolgerà dal 21 febbraio al 6 marzo: 12 i progetti selezionati dalla Fondazione per la quarta edizione, tra i lavori laboratoriali e di scrittura scenica presentati da realtà che operano principalmente in aree a rischio.

Migranti, detenuti, pazienti psichiatrici, giovani non vedenti dell’istituto Colosimo di Napoli, minori coinvolti in corsi di teatro realizzati in beni confiscati alla criminalità organizzata del Rione Sanità: sono solo alcune delle comunità con cui Quartieri di vita ha costruito un lavoro di dialogo e investito su attività di formazione e su esperienze di cultura scenica provenienti da diversi osservatori teatrali della città di Napoli e del territorio regionale. Tra le compagnie e le associazioni coinvolte nella rassegna: il progetto laboratoriale della Fondazione di comunità San Gennaro, e gli spettacoli di lunGrabbe, Putèca Celidònia, Muricena Teatro, Napoli Nest Teatro, l’orchestra sinfonica dei Quartieri Spagnoli, Le Voci di Dentro, Teatro Civico 14, Derrière La Scene, Magnifico Visbaal, Hypocrites Teatro, Gli Alberi di Canto Teatro.

Gli esiti dei laboratori avranno tra febbraio e marzo il loro momento conclusivo e di confronto con il pubblico in teatri cittadini, ma anche in luoghi inconsueti per il teatro: dal carcere di Secondigliano, al centro giovanile Asterix di San Giovanni a Teduccio, passando per il Palazzo Ducale Orsini di Solofra (AV).

“Quando, nel corso del ’900, si è provato a sfrondare l’azione drammatica di tutti gli orpelli della tradizione, di tutte le prescrizioni delle poetiche si è visto che una cosa non poteva comunque essere eliminata: lo spazio scenico - sottolinea il presidente della Fondazione Campania dei Festival, Alessandro Barbano - Quartieri di vita è anche un modo per restituire all’uomo, alla rappresentazione della sua vita, la forza, la forma e il senso dei suoi spazi”.

Un’occasione di formazione non solo attoriale. Quartieri di vita ha tracciato negli ultimi anni un cammino che ha portato i partecipanti ai laboratori ad acquisire professionalità utili per l’inserimento lavorativo a pieno titolo nel settore teatrale, in qualità di scenografi, costumisti o tecnici.

INFORMAZIONI DI BIGLIETTERIA
Another round for five € 5 euro
I biglietti sono acquistabili a partire dal 19 novembre presso la biglietteria del Teatro Mercadante (piazza Municipio 1 - Napoli) o del Teatro San Ferdinando (piazza Eduardo de Filippo, 20 – Napoli). Per info sugli orari: teatrostabilenapoli.it/informazioni-biglietteria/).

Ensembles € 8 euro intero; ridotto € 4
Il biglietto consente di visitare tutto il museo Madre e di partecipare ai mini-workshop, previa prenotazione a partire dal 1 dicembre al numero 349 9374229. È possibile acquistare i biglietti alla biglietteria del museo Madre (via Settembrini, 79).
Il Madre è aperto dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 19.30, la domenica dalle 10.00 alle 20.00 ed è chiuso il martedì (la biglietteria chiude un’ora prima della chiusura).

Spettacoli di febbraio e marzo: I biglietti hanno un costo di € 3 e sono acquistabili in tutti i luoghi di spettacolo (a partire da un’ora prima dell’inizio) oppure online sul sito fondazionecampaniadeifestival.it a partire dal 1 febbraio 2020.

INFO 081 18199179 – info@fondazionecampaniadeifestival.it

Il ricavato dell’iniziativa sarà devoluto in beneficenza.
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"ANDY WARHOL"
DA OGGI A NAPOLI è tempo di ANDY WARHOL

Alla Basilica della Pietrasanta in mostra oltre 200 opere di Andy Warhol con un’intera sezione dedicata all’Italia e un focus sulla città di Napoli.

Basilica della Pietrasanta - Lapis Museum - Napoli
dal 26 settembre 2019 al 23 febbraio 2020, tutti i giorni 10.00–20.00 (la biglietteria chiude un’ora prima).

Un’esposizione interamente dedicata al mito di Andy Warhol giunge alla Basilica di Pietrasanta di Napoli che, dal 26 settembre 2019 al 23 febbraio 2020 con oltre 200 opere scelte, regala al pubblico una visione completa della produzione artistica del genio americano che ha rivoluzionato il concetto di opera d’arte a partire dal secondo dopoguerra.

Immortali icone e ritratti, polaroid e acetati, disegni e il mondo della musica, il brand e l’Italia: nel capoluogo campano arriva - in sette sezioni - quel mondo Pop che ha segnato l’ascesa di Warhol come l’artista che ha stravolto in maniera radicale qualunque definizione estetica precedente, attraverso miti dello Star System e del merchandising come le intramontabili Campbell’s Soup, il ritratto serigrafato di Marilyn derivato da un fotogramma di Gene Korman, le celebri serigrafie di Mao del 1972 e il famosissimo Flowers del 1964.

In oltre 200 opere il percorso artistico e privato di un uomo eclettico che ha segnato l’arte a tutto tondo, trasformando visioni e concetti, fermando nell’immaginario collettivo volti, colori e scene e regalando all’Arte tutta, un aspetto nuovo.

Questa esposizione si avvale del patrocinio del Comune di Napoli, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, sotto l'egida dell'Arcidiocesi di Napoli e in sintonia con la sezione San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia meridionale, Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia, con la Rettoria della Basilica di S. Maria Maggiore alla Pietrasanta e con l’Associazione Pietrasanta Polo Culturale ONLUS.

Accanto a opere che raccontano la scena americana del ‘900, nelle sale della Pietrasanta anche lavori che rivelano il rapporto di Warhol con l’Italia e un focus dedicato alla città di Napoli col suo Vesuvius del 1985 e il Ritratto di Beuys, realizzato nel 1980 in occasione della mostra tenutasi presso la Galleria Amelio.
Presenti in mostra i suoi immancabili ritratti di grandi personaggi, figure storiche che il suo genio e la sua arte hanno trasformato in leggende contemporanee: i volti di Man Ray, Keith Haring, Edvard Munch, Lenin, Giorgio Armani e un rarissimo ritratto della Monna Lisa realizzato con inchiostro serigrafico su pergamena nel 1978.
E ancora Liz, la serie Ladies and Gentlemen e i suoi Self portrait, per poi passare al legame con il mondo della moda e della comunicazione.
Ad arricchire l’esposizione una sezione di disegni che accoglie alcuni rari esempi degli anni ‘50 derivanti dalla fase pre pop di Andy Warhol come raffigurazioni di anelli, orecchini e gemme provenienti dal suo primo lavoro di illustratore, poco conosciuta dal grande pubblico.
Ampio spazio è dedicato ancora al rapporto tra Warhol e il mondo della musica: insieme ad alcune delle più memorabili cover progettate e realizzate come The Velvet Undreground & Nico, sono esposti i ritratti di Mick Jagger, Miguel Bosè, Billy Squier.
Fondamentali per la comprensione del modus operandi “warholiano” sono le polaroid e gli acetati fotografici utilizzati per la successiva realizzazione dei ritratti: esposte icone del mondo del cinema come Arnold Schwarznegger, Silvester Stallone, Alba Clemente; del mondo musicale quali Grace Jones, Mick Jagger, Ron Wood, Stevie Wonder. Dall’ambito moda non mancheranno Gianni Versace, Valentino, Jean Paul Gaultier e ultimi ma non meno importanti i celebri Self Portrait dalla parrucca color argento.

La mostra Andy Warhol è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia con Eugenio Falcioni in collaborazione con l’Associazione Pietrasanta Polo Culturale Onlus e Art Motors ed è curata da Matteo Bellenghi.

La mostra ANDY WARHOL vede come sponsor Generali Italia.
L’iniziativa è sostenuta da Generali Valore Cultura, il programma per promuove l’arte e la cultura su tutto il territorio italiano e avvicinare un pubblico vasto e trasversale - famiglie, giovani, clienti e dipendenti - al mondo dell’arte attraverso l’ingresso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi e attività di divulgazione artistico-culturali con lo scopo di creare valore condiviso.

La mostra vede come special partner Ricola.
L’evento è consigliato da Sky Arte.
Catalogo edito da Arthemisia Books.

Charity partner della mostra è Susan G. Komen Italia: l’esposizione aderisce alla campagna di sensibilizzazione La Prevenzione è il nostro capolavoro e si inserisce nel progetto L’arte della Solidarietà, realizzato da Arthemisia insieme a Komen Italia, organizzazione in prima linea nella lotta ai tumori del seno e nella tutela della salute femminile.
La raccolta fondi promossa con questa mostra consentirà alla Komen Italia di realizzare, con la sua “Carovana della Prevenzione” almeno 4 giornate di Promozione della Salute Femminile nel quartiere di Ponticelli, nella zona di Castel Capuano ed in altre aree dove la prevenzione arriva con più difficoltà. In ciascuna giornata, organizzata in collaborazione con il Comune di Napoli e la Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli, le tre unità mobili della Komen Italia offriranno esami clinico-strumentali gratuiti per la diagnosi precoce delle principali patologie oncologiche femminili, oltreché eventi educativi e di sensibilizzazione alla prevenzione per la popolazione generale.


Foto di Tommaso Vitielo per Arthemisia

- VISITE PER FAMIGLIE (max 25 pax) -
“Valore Cultura” di Generali Italia offre un’esperienza dedicata ai bambini e alle famiglie:
una speciale visita guidata e un laboratorio creativo per accompagnare bambini e genitori
alla scoperta di Andy Warhol e del mondo colorato della Pop Art.


Venerdì 8 novembre - ore 17.00
Venerdì 15 novembre - ore 17.00
Venerdì 22 novembre - ore 17.00
Sabato 23 novembre - ore 17.00
Venerdì 29 novembre - ore 17.00
Sabato 30 novembre - ore 17.00


Iscrizioni > http://www.arthemisia.it/it/andy-warhol-generali-italia/
In caso di posti disponibili il giorno della visita, sarà possibile aggregarsi al gruppo in loco.


Costo: Vedi sito.
Info e prenotazioni:  081 1865991
Indirizzo: piazzetta Pietrasanta, 17-18, Napoli
Sito di riferimento: www.polopietrasanta.com
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"Napoli Napoli, di lava di porcellana e musica"
Mostra a cura del Museo Real Bosco di Capodimonte e del Teatro di San Carlo

Museo e Real Bosco di Capodimonte -- Napoli
 Dal 21 settembre 2019 al 21 giugno 2020, vari orari

Ha appena aperto al Museo e Real Bosco di Capodimonte, la mostra Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica, a cura di Sylvain Bellenger (21 settembre 2019 – 21 giugno 2020), promossa dal Museo e Real Bosco di Capodimonte, con il Teatro  di San Carlo di Napoli, in collaborazione con Amici di Capodimonte onlus e la produzione e organizzazione della casa editrice Electa.

Le 19 sale dell’Appartamento Reale, riproposte in una spettacolare e coinvolgente scenografia, ideata dall’artista Hubert le Gall1 come  la regia di un’opera musicale, saranno il palcoscenico d’eccezione  sul quale andranno in scena il Teatro di San Carlo, con la sua sartoria oggi diretta da Giusi Giustino2 e le porcellane di Capodimonte.
Vero filo conduttore della mostra: la musica che si ascolterà grazie all’uso di cuffie dinamiche - non semplici audioguide - che si attivano passando di sala in sala.
L’allestimento racconterà la storia di Napoli capitale del Regno nel corso del Settecento e oltre, dagli anni di Carlo di Borbone a quelli  di Ferdinando II, come una favola, con il susseguirsi di scene della vita quotidiana caratterizzate da estrema raffinatezza estetica e gioia esistenziale ma che hanno come sottofondo il passaggio del potere,  i cambiamenti della storia, delle mode e dei gusti estetici.
Il visitatore potrà immergersi in un mondo incantato e, grazie all’uso delle cuffie dinamiche, potrà ascoltare le musiche (da Giovanni Pergolesi a Domenico Cimarosa, da Giovanni Pacini a Giovanni Paisiello, da Leonardo Leo a Niccolò Jommelli) selezionate da Elsa Evangelista con un commento critico musicale di Alessandro De Simone per i vari temi artistici di ciascuna sala.

La mostra è una sintesi di tutte le arti, e illustra la pluridisciplinarità tipica della nostra contemporaneità: un viaggio multisensoriale all’interno della Reggia borbonica, trasformata per l’occasione in un vero e proprio spettacolo teatrale. Un’esposizione con oltre 1000 oggetti, oltre 300 porcellane delle collezioni delle Reali Fabbriche di Capodimonte e Napoli, di altre manifatture europee e pezzi originali cinesi, più di 150 costumi del Teatro di San Carlo con firme prestigiose (Ungaro, Odette Nicoletti, Giusi Giustino e altri), strumenti musicali del Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, dipinti, oggetti d’arte e di arredo, minerali e animali tassidermizzati oggi conservati rispettivamente  nel Museo Mineralogico e nel Museo Zoologico di Napoli (oggi confluiti nel Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche dell’Università Federico II di Napoli).

Costo: Vedi sito.
Info e prenotazioni: 081 7499130
Indirizzo: via Milano 2, Napoli
Sito di riferimento: www.museidicapodimonte.beniculturali.iy


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