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“RAISTEREONOTTE - IL LIBRO”
Iacobelli Editore
A cura di Giampiero Vigorito
con la partecipazione dei conduttori di Raistereonotte
Prefazione di Carlo Massarini
La nuova ristampa
Nell librerie e online
A distanza di quattro mesi dalla prima edizione pubblicata nel mese di dicembre e fin dagli inizi del 2021 in testa alle classifiche di settore dei maggiori store digitali (tra cui IBS, Amazon, Mondadori, Feltrinelli e Libraccio), da lunedì 12 aprile torna nelle migliori librerie e negli store digitali “Raistereonotte – Il libro” (Iacobelli Editore, 2020), a cura del giornalista Giampiero Vigorito e con la partecipazione dei conduttori della trasmissione radiofonica in onda sulle frequenze Rai dal 1982 al 1995.
Tre edizioni, circa 4000 copie vendute: questo libro racconta la storia della celebre trasmissione radiofonica che ha segnato più di un decennio nell’evoluzione della stereofonia in Italia e tuttora costituisce un punto di riferimento per intere generazioni di ascoltatori che non hanno mai dimenticato il nome di quella radio accesa nel cuore della notte.
Allora come oggi, hanno partecipato raccontando nel libro un aneddoto personale e i retroscena più curiosi di quegli anni le voci storiche del programma: Ernesto Assante, Stefano Bonagura, Marco Boccitto, Giuseppe Carboni, Alberto Castelli, Luciano Ceri, Marco Cestoni, Massimo Cotto, Carlo De Blasio, Teresa De Santis, Patrizia De Rossi, Emiliano Li Castro, Felice Liperi, Stefano Mannucci, Massimo Mapelli, Max Prestia, Alex Righi, Enrico Sisti, Fabrizio Stramacci e Ida Tiberio.
Da Renzo Arbore a Claudio Baglioni, da Ligabue a Fiorella Mannoia, più di 40 firme “eccellenti” provenienti dalla musica, dall’editoria, dalla tv e dalla radio hanno inoltre voluto prendere parte al progetto per rievocare sulla carta il ricordo di un programma “entrato davvero attraverso la porta principale dell’immaginario collettivo – dice il curatore Giampiero Vigorito – e che ha scavato un solco nel cuore di quelle creature della notte che hanno dedicato alla musica le ore che li accompagnavano nello studio, nel lavoro, negli impegni notturni facendo delle loro notti una dimensione dell’anima”.
Ad arricchire il libro, corredato da un inserto a colori di 32 pagine, un centinaio di commenti degli ascoltatori che hanno supportato il progetto editoriale di Raistereonotte sin dalla genesi maturata nei mesi del primo lockdown condividendo attraverso la community i ricordi di una trasmissione che rimane dopo quarant’anni una intramontabile trasmissione di culto.
Giampiero Vigorito inizia la sua carriera giornalistica nel 1977. Dal 1983 al 1994, ha condotto RaiStereonotte. Nel 1981 è stato coautore per L’Enciclopedia del Rock di Teti Editore, ha pubblicato il libro Genesis con la Gammalibri nel 1982 e ha collaborato a La Grande Enciclopedia di Rockstar del 1987. Dal 1994 al 2001 ha diretto il mensile musicale Rockstar. In televisione è stato ospite di Quelli della Notte e ha collaborato ai testi per i programmi di Renzo Arbore DOC Offerta Speciale e International DOC Club. Dal 2001 ha presentato diverse trasmissioni sulle tre reti radiofoniche della Rai. Nel 2008 ha pubblicato per la Coniglio Editore il libro Burt Bacharach - The Book of Love. Nel 2014 ha curato il libro Xena Tango - Le Strade del Tango da Genova a Buenos Aires all’interno di un progetto musicale realizzato da Roberta Alloisio e il premio Oscar Luis Bacalov. Dal 2013 è docente del Master in Critica Giornalistica dell’Accademia d’Arte Drammatica di Roma.
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“Asilo Teatrale degli Appennini – Un sistema teatrale integrato nel cuore delle Marche”
di Arianna Morganti
È in uscita il libro “Asilo Teatrale degli Appennini – Un sistema teatrale integrato nel cuore delle Marche”, scritto dalla apecchiese Arianna Morganti con i contributi e le conclusioni di Nicola Nicchi.
Il testo si fa portavoce di un progetto che nasce nel 2015 e che prende forma nel percorso di ricerca iniziato dall’autrice all’interno del Master in PerformingArts Management organizzato dall’Accademia Teatro alla Scala.
Da un lavoro di tipo didattico conclusosi 5 anni fa, attraverso una necessaria revisione, si è arrivati a un testo vero e proprio che si presenta ai lettori come un manuale in cui si perseguono due principali obiettivi: diffondere i tratti distintivi e gli esiti del progetto “Asilo Teatrale degli Appennini” e della sua prima messa in pratica, e proporre sistemi integrati di teatro da applicare e sviluppare in territori del tutto specifici, ovvero quelli delle aree interne del basso appennino pesarese-anconetano al fine di contribuire al relativo sviluppo comunitario, culturale ed economico.
La volontà di proporre un progetto culturale ad hoc per queste terre è stata dettata dalla profonda consapevolezza di Arianna Morganti e Nicola Nicchi, da sempre attivi nel mondo dell’arte e dello spettacolo, del ruolo del teatro all’interno della comunità. L’obiettivo che li ha spinti ad intraprendere tale percorso è quello di portare il teatro dove non c’è, in quelle zone di confine, fatte di piccoli paesi silenziosi e di terre feconde da coltivare con grazia e dedizione, per renderle luoghi ideali per una nuova idea di accoglienza e impresa culturale. Sebbene il comune di Apecchio sia quello in cui ad oggi il progetto si concentra, la pubblicazione si rivolge soprattutto a quei paesi vicini e simili, per natura e per caratteristiche, alla realtà apecchiese. I nove comuni facenti parte delle aree interne del basso appennino pesarese-anconetano (Acqualagna, Apecchio, Cagli, Cantiano, Piobbico, Frontone, Serra Sant’Abbondio, Arcevia, Sassoferrato), infatti, sono presenti nel manuale e descritti come principali attori del sistema integrato che l’autrice propone.
Un manuale rivolto gli addetti ai lavori, gli operatori culturali e gli organizzatori teatrali, e non solo. Il libro parla anche agli amanti e agli appassionati del teatro e dello spettacolo in senso ampio, oltre che ai giovani che ben presto si troveranno davanti ad un sistema culturale da ristrutturare e innovare. Il fine dell’autrice è quello di contribuire, anche solo simbolicamente, ad un ripensamento culturale necessario alla ripartenza di un settore tendenzialmente poco presente all’interno dei progetti volti allo sviluppo e all’innovazione territoriale.
“Fare della nostra terra di confine e dei suoi meravigliosi borghi storici il luogo ideale per una
Arianna Morganti nasce a Urbino il 26 giugno 1995. A 14 anni si trasferisce prima a Pavia e poi a Siena per studiare danza classica. Nel 2014 ottiene il diploma accademico presso il Centro di Formazione Professionale delle Arti Coreutiche Ateneo della danza di Siena. Nel 2015 accede al Master in PerformingArts Management organizzato dall’Accademia del Teatro alla Scala in collaborazione con MIP Politecnico di Milano e con il Piccolo Teatro di Milano, al termine del quale svolge un tirocinio presso l’ufficio di Direzione della Produzione del Teatro alla Scala. Nel 2016 collabora con l’ufficio di produzione di Ravenna Festival e lavora, fino al 2018, presso la Fondazione Musica Insieme di Bologna. Dal 2019 collabora come responsabile organizzativa alla rassegna di musica da camera “La musica senza barriere” promossa dall’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini diretta da Riccardo Muti. Attualmente è una laureanda del corso di laurea in “Progettazione e Gestione di Eventi e Imprese dell’Arte e dello Spettacolo” dell’Università degli Studi di Firenze.
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Nicola Nicchi nasce a Urbino nel 1984, si diploma come attore presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma nel 2007, sotto la guida di grandi maestri come Mario Ferrero e Luca Ronconi. Da allora lavora stabilmente con alcuni dei più importanti teatri italiani (Teatro Nazionale di Torino, Teatro Eliseo di Roma, Politeama Genovese e Teatro Due di Parma).
Agli impegni teatrali alterna importanti partecipazioni a progetti per il cinema e la televisione.
Nel 2016 fonda l’associazione Asilo Teatrale degli Appennini con la quale cura la direzione artistica del Teatro Perugini di Apecchio.
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CUORI SCORDATI
alla ricerca delle risonanze d’amore
romanzo di Sergio Roca e Paolo Quattrocchi
L’amore al passo con la tecnologia
Sintonizzarsi o risintonizzarsi è il primo passo per capirsi
(LoGisma 2021)
Disponibile su www.libroco.it e sui migliori website
Un nuovo romanzo d’amore. Perché è nuovo l’amore? Certamente no! È nuova la teoria che vi sta dietro. Forse nemmeno. Ma indubbiamente è un nuovo approccio all’amore, più fresco, in sintonia con i tempi che corrono e la vita che stiamo conducendo, tutti collegati ma tutti isolati, con quel tocco di psicologia che non guasta mai. Dunque un amore ai tempi di internet? Non esattamente. È l’amore di sempre, ma è vero che soprattutto oggi capita di doverlo riscoprire quando lo si è accantonato, spento, inaridito, o semplicemente dimenticato, riscoprendo così anche noi stessi.
💶Euro 12,50
LoGisma editore - www.logisma.it
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One Flower Left
esce con il primo singolo
“Last Breath of Summer”
Filibusta Records
Su SPOTIFY
“For the last breath of summer / For a friend who came for dinner
Alessandra Patrucco - voce, composizione ed elettronica, Angelo Conto - piano ed elettronica, Luca Curcio - contrabbasso e basso elettrico, Nicholas Remondino - batteria, oggetti ed elettronica
Alessandra Patrucco è cantante, scrive musica e testi ed è attiva sulla scena europea. Come compositrice e interprete ha creato un linguaggio personale in cui confluiscono gli interessi per il jazz, il pop, la musica elettronica, la tradizione popolare e l'improvvisazione. Ha pubblicato tre album: Circus (ICP 045, Tondist 2006), Varda la luna/Sasa’ (Nota 2006),Majin/Dindun (2013). Ha collaborato con diversi artisti: Pierre Favre (Zurigo), ICP orchestra (Amsterdam), Villa Sonora, gruppo vincitore del JurNaessens Music Award 2007 (Amsterdam), con il musicista londinese NitinShawney al Festival Marsatack (Marseille).
Ha tenuto concerti tra gli altri, per il Festival Internazionale del Libro di Torino- Lingua Madre, Europa Cantat XVIII, Festival Premio Nazionale Musica Popolare di Loano con il suo trio Dindun, Festival OperaEstate (Bassano) e Festival Short Theatre (Roma), per la Mostra Sonora i Visual (Barcellona) e Museruole/Women in experimental music (Bolzano) con il suo progetto Ramat de so, per il Festival Lem (Barcellona), Dispositivo Campo Magnetico (Barcellona) e MITO educational Festival Internazionale della Musica (Torino), per il Teatro Stabile di Torino con lo spettacolo Admurese, per il Tremplin Jazz Festival (Avignone), e due edizioni del Torino jazz festival con il suo quartetto.
📱Link brano: https://open.spotify.com/album/1bUK1FoRNg04gi0OJVM9Lh
https://www.facebook.com/One-flower-left-110348527779064
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Mi vuole sigillare (Gates)
Il nuovo singolo di Andrea RA
distribuzione IDM
Su SPOTIFY
Andrea Ra, cantante, bassista e musicista romano torna sulle scene musicali con il singolo "Mi vuole sigillare (Gates)”, primo di una serie che preannuncia l'uscita del suo nuovo album. Si ripresenta con un progetto unico insieme al prodigioso batterista James Rio, figlio 19enne dello stesso Andrea e del quale già molto si parla nell'ambiente rock e metal dopo 5 anni di intensa attività live. Una coppia padre/figlio che rende unica e folle una proposta che si pone in diretto contrasto con un mercato musicale sempre meno propenso a sperimentare linguaggi diversi dalla trap, dal pop e dalle mode del mainstream.
Un mondo cinico ed iniquo governato da ristretti oligopoli occulti in cui oggi campeggia la leggendaria figura di "Gates" attorno al quale si cela una rete di fitti misteri e un fantomatico connubio extraterrestre. Gruppo dei Trenta, il Bilderberg e il Grande Reset sullo sfondo di un “Truman show” le cui impalcature si stanno velocemente sgretolando.
Music and Lyrics by Andrea Ra
Andrea Ra: Vocals, Bass, Guitar
James Rio: Drums
Recorded, Mixed and Mastered by Andrea Ra @ AndreaRaMusicStudio - Fiano Romano
Produced and arranged by Andrea Ra
Artwork: Gilda Gubinelli
℗ Andrea Ra
Bassista, cantante, songwriter, musicista, produttore con una laurea in lingue e letterature scandinave e una tecnica strumentale inimitabile. Dopo oltre 25 anni di carriera (e una parallela attività da session man con tanti artisti nazionali ed internazionali), Andrea Ra al momento è sicuramente il cantautore più Rock/ Alternative in circolazione.
Link ,brano:https://open.spotify.com/album/6lOUrVaKxbfmGCqqE1JTn8?highlight=spotify:track:3TbBmnHr9VgG9ELWd9vIpn
www.andrearamusic.com
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NOVITÁ
TITOLO
Garbatella IMAGES 2021
VISIONI
Una ricerca visiva attraverso il territorio e la storia del quartiere Garbatella
Il nuovo capitolo del progetto Garbatella IMAGES
Un lavoro site-specific e di produzione fotografica ad opera di 6 autrici/autori
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Ideazione e direzione artistica di Francesco Zizola
a cura di Sara Alberani e Francesco Rombaldi (YOGURT Magazine)
opere di: Mary Baldo, Luca Brunetti, Luigi Cecconi, Simone D’Angelo,
Federica Leone, Linda Pezzano
Federica Leone, Linda Pezzano
DOVE e QUANDO
dal 10 al 20 aprile 2021 - Quartiere Garbatella - Roma
DETTAGLI
10b Photography presenta il primo ciclo del progetto triennale Garbatella IMAGES, intitolato VISIONI, con la direzione artistica di Francesco Zizola e la curatela di Sara Alberani e Francesco Rombaldi (YOGURT Magazine). Dal 10 al 20 aprile 2021, in mostra le opere fotografiche inedite di 6 autrici/autori e la loro pubblicazione fotografica (prima di 3). La mostra sarà allestita presso la galleria 10b photography e nei lotti 24, 29, 30 e 55. L’intenzione è di favorire il lavoro site-specific, ovvero in stretta relazione con il quartiere Garbatella. Il progetto rappresenta il primo capitolo di un percorso che si svilupperà in tre anni e che affronterà le tematiche Visioni, Corpo e Spazio.
Il progetto, promosso da Roma Culture, è vincitore dell'Avviso Pubblico Contemporaneamente Roma 2020/2021/2022 curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.
Il primo capitolo della ricerca triennale sul quartiere Garbatella, VISIONI, si concentra sull'immaginazione e sulle potenzialità creative del linguaggio fotografico in relazione allo storico quartiere romano, così carico di un suo immaginario legato al patrimonio storico, sociale, architettonico. Il territorio viene reinterpretato dalle fotografe/i selezionati – Mary Baldo, Luca Brunetti, Luigi Cecconi, Simone D’Angelo, Federica Leone, Linda Pezzano - attraverso i nuovi linguaggi della fotografia contemporanea, per un lavoro capace di riabitare lo spazio urbano della città-giardino, di catturare suggestioni invisibili o profondamente radicate, di costruire una realtà “altra”, filtrata dalle narrazioni collettive e personali degli autori e degli abitanti.
Il quartiere si destruttura in sei narrazioni che con la propria ricerca reinterpretano l'identità della zona, declinandola in una sorta di atlante immaginifico, e portando avanti sei diverse progettualità, indipendenti ma complementari. I temi di indagine spaziano dal lavoro sugli archivi fotografici personali degli abitanti, allo scenario notturno dei lotti, dalle storie femminili che ne hanno disegnato il carattere sociale, agli elementi marini che ne compongono la storia urbana, fino ad un lavoro site-specific di abitazione di un lotto per un periodo forzato e continuativo, in relazione all’impossibilità di movimento ai tempi del lockdown.
Visioni si pone come una riflessione complessa e alternativa di una realtà che negli ultimi mesi abbiamo imparato ad abitare con altri strumenti, in primis adoperando i dispositivi e i linguaggi digitali, in questo caso al servizio degli autori per spingere gli elementi caratterizzanti il quartiere un po’ più in là rispetto alla canonizzazione comune con cui li riconosciamo e tenere aperta la relazione tra realtà e interiorità.
La novità di questa edizione è rappresentata dalla collaborazione con Francesco Rombaldi, direttore e curatore di YOGURT Magazine, rivista e network di cultura fotografica di stampo internazionale, che cura la selezione e la ricerca visiva degli autori, in dialogo costante con la 10b photography e la sua presenza sul territorio.
Le opere prodotte saranno visibili all’interno del quartiere in una mostra collettiva dal 10 al 20 aprile, curata da Sara Alberani, in collaborazione con Francesco Rombaldi e Francesco Zizola, sia dentro gli spazi della 10b Photography dal lunedì al sabato dalle 18.00 alle 20.00 previa prenotazione, che negli storici lotti del quartiere, concependo gli spazi degli stenditoi come elemento urbano collettivo ed espositivo.
I lavori degli autori trovano spazio anche in un volume fotografico (primo di tre) che andrà a comporre una narrazione complessiva triennale su Visioni – Corpo – Spazio, a cura di Francesco Rombaldi in collaborazione con Sara Alberani e Francesco Zizola. Il volume sarà arricchito dal contributo artistico di un giovane e talentuoso illustratore, Mattia Ammirati, che firmerà la copertina della prima delle tre pubblicazioni.
Completa il programma una serie di visite guidate, aperte e gratuite su prenotazione, per condurre gli abitanti e un pubblico più vasto lungo il percorso della mostra e della sua pubblicazione.
ALTRE INFORMAZIONI
😉Ingresso libero nei lotti di Garbatella
LOTTO 24: ingresso da via Giustino De Jacobis 8A (di fronte trattoria Tanto pe' magnà)
Visite guidate: Sabato 17 aprile h. 12.00 e h. 16.00
social networks: Facebook: 10bphotography; Instagram: 10bphotography
tel. 067011853 e 0670306913
www.10bphotography.com
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TEMPORANEAMENTE CHIUSA in
ZONA ROSSA
TITOLO
La mostra
"PER ASPERA AD ASTRA"
dell’artista Marco Tamburro
QUANDO e DOVE
Galleria Umberto Mastroianni - Musei di San Salvatore in Lauro - Roma
Dall’8 marzo al 5 aprile 2021, orari: 10.00-13.00/16.00-19.00
- Sabato e Domenica chiuso
DETTAGLI
La mostra PER ASPERA AD ASTRA dell’artista Marco Tamburro, allestita nelle sale della Galleria Umberto Mastroianni dall’8 marzo al 5 aprile 2021 – nei Musei di San Salvatore in Lauro – può essere considerata un ideale collegamento tra arte e scienza, per quella particolare capacità di trasmettere il fascino che l’osservazione del cosmo esercita sull’uomo sin dalla notte dei tempi. Oltre 20 opere esposte di Marco Tamburro – artista poliedrico, conosciuto principalmente per la sua pittura figurativa con accenti di astrattismo – che in questa occasione apre un nuovo ciclo artistico che vede protagonista la scultura con richiami importanti alla scienza.
Le opere sono sfere, ottenute dalla lavorazione di una particolare ceramica dipinta e intarsiata. Sfere come stelle, pianeti, asteroidi, come corpi celesti che disegnano lo spazio. Sfere come quark, elettroni, neutrini, come particelle elementari che definiscono la materia. Sfere come elementi simbolici dell’universo, quello macroscopico del cosmo e quello microscopico dei costituenti ultimi della materia. Sfere graffiate, incise e squarciate, sintesi di contrasti, tra opacità e lucentezza, oscurità e colore, come sintesi e rappresentazione di ordine e caos, origine ed evoluzione, materia e intelletto, visibile e invisibile. Concetti e temi oggetto della riflessione dell’uomo, una riflessione che può assumere forme diverse: quella dell’arte, per esempio, o della fisica, espressioni dell’intelligenza, della curiosità e della creatività umana, e fondate sull’osservazione, la ricerca, la sperimentazione. Sfere come elementi paradigmatici di ciò che sta fuori di noi e di ciò che noi stessi siamo, di ciò che conosciamo e, ancor più, di ciò che aspiriamo a conoscere. Sfere iconiche come elementi di relazione tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, in un viaggio dalle profondità dello spazio alle profondità della materia: il viaggio più affascinante, quello della conoscenza umana.
Non a caso il curatore, Antonio Zoccoli illustre scienziato, attuale presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, la racconta come “un percorso che ci accompagna attraverso l’evoluzione della scienza e della conoscenza umana, partendo dall’osservazione dell’Universo per giungere allo studio del mondo subatomico, fino a combinare il tutto in una mirabile sintesi tra Arte e Conoscenza”.
Una mostra sulle costellazioni, nel senso che gli ha voluto dare Marco Tamburro, che, come scrive nella presentazione Antonino Zichichi, scienziato tra i più noti del nostro Paese, “è un richiamo al fascino che il cielo ha esercitato su di noi, passeggeri della navicella spaziale denominata Terra”. In questa mostra ogni costellazione è simboleggiata con un pianeta, o una stella, o un asteroide, o più semplicemente una sfera, tracciata da colori che sono frutto della fantasia dell’artista. Un modo anche questo di avvicinare il pubblico alla comprensione del mondo cosmico, come racconta lo stesso Tamburro: “ciascuna Sfera immobile nella propria orbita, nel suo invisibile moto di rotazione, sprigiona una forza magnetica che afferra i sensi di chi guarda, concedendo l’esplorazione forse nient’altro che di se stessi, o rivelazioni dell’universo, o forse di entrambi. Quella impenetrabile, seducente e fatale corrispondenza di caos e istinti, dell’uno manifestazione dell’altro”.
Il
catalogo della mostra, edito da Il Cigno GG Edizioni, è introdotto
dalle affascinanti considerazioni di Antonino Zichichi (Presidente della
Fondazione Ettore Majorana di Erice) e di Antonio Zoccoli, ordinario di Fisica
all’Università di Bologna, Presidente dell’INFN e curatore della mostra.
ALTRE INFORMAZIONI
Ingresso gratuito
Galleria
Umberto Mastroianni
Musei di San Salvatore in Lauro, Piazza di San Salvatore in Lauro 15, Roma
Per info:
info@ilcigno.org
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TEMPORANEAMENTE CHIUSA in
ZONA ROSSA
TITOLO
"L’EREDITÀ DI CESARE E LA CONQUISTA DEL TEMPO"
I Fasti Capitolini, straordinari calendari incisi nel marmo, narrano la storia di Roma dalle sue origini agli albori dell’età imperiale grazie alla multimedialità
DOVE e QUANDO
Sala della Lupa - Musei Capitolini - Roma
Dall’8
febbraio al 31 dicembre 2021
Dal lunedì al venerdì ore 9.30-19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)
La mostra
"PER ASPERA AD ASTRA"
dell’artista Marco Tamburro
Galleria Umberto Mastroianni - Musei di San Salvatore in Lauro - Roma
La mostra PER ASPERA AD ASTRA dell’artista Marco Tamburro, allestita nelle sale della Galleria Umberto Mastroianni dall’8 marzo al 5 aprile 2021 – nei Musei di San Salvatore in Lauro – può essere considerata un ideale collegamento tra arte e scienza, per quella particolare capacità di trasmettere il fascino che l’osservazione del cosmo esercita sull’uomo sin dalla notte dei tempi. Oltre 20 opere esposte di Marco Tamburro – artista poliedrico, conosciuto principalmente per la sua pittura figurativa con accenti di astrattismo – che in questa occasione apre un nuovo ciclo artistico che vede protagonista la scultura con richiami importanti alla scienza.
Le opere sono sfere, ottenute dalla lavorazione di una particolare ceramica dipinta e intarsiata. Sfere come stelle, pianeti, asteroidi, come corpi celesti che disegnano lo spazio. Sfere come quark, elettroni, neutrini, come particelle elementari che definiscono la materia. Sfere come elementi simbolici dell’universo, quello macroscopico del cosmo e quello microscopico dei costituenti ultimi della materia. Sfere graffiate, incise e squarciate, sintesi di contrasti, tra opacità e lucentezza, oscurità e colore, come sintesi e rappresentazione di ordine e caos, origine ed evoluzione, materia e intelletto, visibile e invisibile. Concetti e temi oggetto della riflessione dell’uomo, una riflessione che può assumere forme diverse: quella dell’arte, per esempio, o della fisica, espressioni dell’intelligenza, della curiosità e della creatività umana, e fondate sull’osservazione, la ricerca, la sperimentazione. Sfere come elementi paradigmatici di ciò che sta fuori di noi e di ciò che noi stessi siamo, di ciò che conosciamo e, ancor più, di ciò che aspiriamo a conoscere. Sfere iconiche come elementi di relazione tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, in un viaggio dalle profondità dello spazio alle profondità della materia: il viaggio più affascinante, quello della conoscenza umana.
Non a caso il curatore, Antonio Zoccoli illustre scienziato, attuale presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, la racconta come “un percorso che ci accompagna attraverso l’evoluzione della scienza e della conoscenza umana, partendo dall’osservazione dell’Universo per giungere allo studio del mondo subatomico, fino a combinare il tutto in una mirabile sintesi tra Arte e Conoscenza”.
Una mostra sulle costellazioni, nel senso che gli ha voluto dare Marco Tamburro, che, come scrive nella presentazione Antonino Zichichi, scienziato tra i più noti del nostro Paese, “è un richiamo al fascino che il cielo ha esercitato su di noi, passeggeri della navicella spaziale denominata Terra”. In questa mostra ogni costellazione è simboleggiata con un pianeta, o una stella, o un asteroide, o più semplicemente una sfera, tracciata da colori che sono frutto della fantasia dell’artista. Un modo anche questo di avvicinare il pubblico alla comprensione del mondo cosmico, come racconta lo stesso Tamburro: “ciascuna Sfera immobile nella propria orbita, nel suo invisibile moto di rotazione, sprigiona una forza magnetica che afferra i sensi di chi guarda, concedendo l’esplorazione forse nient’altro che di se stessi, o rivelazioni dell’universo, o forse di entrambi. Quella impenetrabile, seducente e fatale corrispondenza di caos e istinti, dell’uno manifestazione dell’altro”.
Ingresso gratuito
Musei di San Salvatore in Lauro, Piazza di San Salvatore in Lauro 15, Roma
info@ilcigno.org
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"L’EREDITÀ DI CESARE E LA CONQUISTA DEL TEMPO"
I Fasti Capitolini, straordinari calendari incisi nel marmo, narrano la storia di Roma dalle sue origini agli albori dell’età imperiale grazie alla multimedialità
Sala della Lupa - Musei Capitolini - Roma
Dal lunedì al venerdì ore 9.30-19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)
L’eredità di Cesare e la conquista del tempo è un progetto espositivo multimediale che racconta in maniera evocativa e coinvolgente le vicende e i protagonisti della storia di Roma antica attraverso i Fasti Capitolini.
Tra le righe scolpite nel marmo è narrata la storia di Roma che tutti studiano sui libri scolastici e, spesso, al visitatore frettoloso sfugge la menzione di personaggi universalmente noti, Romolo, Tarquinio il Superbo, Giulio Cesare, Augusto, al pari di famose battaglie e importanti conquiste.
Musei Capitolini - Palazzo dei Conservatori - Sala della Lupa e dei Fasti antichi
Piazza del Campidoglio, 1 - Roma
www.museicapitolini.org; www.museiincomune.it
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mostra
JOSEF KOUDELKA
"RADICI"
Museo dell'Ara Pacis - Roma
Tappa unica in Italia, la mostra documenta con oltre cento spettacolari immagini
lo straordinario viaggio fotografico di Koudelka alla ricerca delle radici della nostra storia nei più importanti siti archeologici del Mediterraneo
Le rovine non sono il passato,
sono il futuro che ci invita all’attenzione
e a godere del presente.
Josef Koudelka
Roma, 1° febbraio 2021 - L’anno 2021 si apre a Roma con la mostra “Josef Koudelka. Radici. Evidenza della storia, enigma della bellezza” presso il Museo dell'Ara Pacis. Promossa nella sua unica tappa italiana da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Contrasto e Magnum Photos, organizzata da Contrasto e Zètema Progetto Cultura, con la collaborazione di Villa Medici. Académie de France à Rome e Centro Ceco, l’esposizione resterà aperta al pubblico fino al 16 maggio 2021.
Gli straordinari scatti in bianco e nero presentati in mostra sono realizzati dal fotografo ceco tra Siria, Grecia, Turchia, Libano, Cipro (Nord e Sud), Israele, Giordania, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, Portogallo, Spagna, Francia, Albania, Croazia e naturalmente Italia. Essi accompagnano il visitatore in una inedita e personalissima riflessione sull’antico, sul paesaggio, sulla bellezza che “suscita e nutre il pensiero”. I panorami senza tempo, ricchi di anima e fascino, caratterizzati da prospettive instabili, inaspettate, ambivalenti, ben rappresentano il lessico visuale e la cifra stilistica propri di Koudelka che, rifuggendo la semplice illustrazione e documentazione delle rovine, sceglie di dare respiro a ciò che resta delle vestigia delle antiche civiltà del Mediterraneo, rappresentandole in un’eterna tensione tra ciò che è visibile e ciò che resta nascosto, tra enigma ed evidenza.
Allestita nella cornice del Museo dell’Ara Pacis, a contatto diretto con le testimonianze monumentali della grande storia di Roma, la retrospettiva Radici vuol essere un eccezionale viaggio nell’opera di uno degli ultimi grandi maestri della fotografia moderna dedicatosi alla ricerca della bellezza caotica delle rovine e del paesaggio antico, trasformati dal tempo, dalla natura, dall’uomo. Le fotografie di Koudelka, esposte in stretto dialogo con uno dei monumenti più significativi della prima età imperiale, acquistano così, in questa speciale occasione, il valore unico, forte, di immagini memorabili, in un rapporto intenso di rimandi e di echi di una memoria che a Roma più che altrove diventa presente.
Dal lunedì al venerdì, ore 9.30-19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Biglietto “solo Mostra” 11 € biglietto intero - 9 € biglietto ridotto
Promossa da: Roma Culture – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali; Contrasto; Magnum Photos
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Campidoglio, quattro incontri online per la mostra
“Josef Koudelka. Radici. Evidenza della storia, enigma della bellezza”
In streaming appuntamenti con il fotografo Andrea Jemolo, l’archeologo Emanuele Greco, il geografo Franco Farinelli, l’archeologo Simone Foresta
Dal 13 aprile al 6 luglio 2021 – Canali social museo dell’Ara Pacis
Prende il via il 13 aprile il ciclo Radici. Sguardi sulla mostra: quattro incontri onlinegratuiti sui canali social del Museo dell’Ara Pacis, un approfondimento intorno alla mostra “Josef Koudelka. Radici. Evidenza della storia, enigma della bellezza” allestita presso il museo. Rispettando le disposizioni per l’emergenza sanitaria, l’esposizione sarà prorogata fino al 29 agosto 2021. La mostra è promossa nella sua unica tappa italiana da RomaCulture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Contrasto e Magnum Photos, organizzata da Contrasto e Zètema Progetto Cultura, con la collaborazione di Villa Medici. Académie de France à Rome e Centro Ceco di Roma, Ambasciata della Repubblica Ceca.
Gli incontri, pensati e organizzati dalla Sovrintendenza Capitolina e Contrasto, insieme a Fondazione Forma per la Fotografia e con il supporto del Centro Ceco di Roma, Ambasciata della Repubblica Ceca in Italia, avranno quattro protagonisti d’eccezione: il fotografo Andrea Jemolo (13 aprile) che proporrà una riflessione su cosa significhi fotografare la città, l’architettura, la memoria; l’archeologo Emanuele Greco (11 maggio) che esplorerà il contesto archeologico in cui sono state realizzate le immagini del fotografo ceco; il geografo Franco Farinelli (8 giugno) che indagherà sull’attualità del mito e sul carattere “mitologico” della fotografia di Koudelka; l’archeologo Simone Foresta (6 luglio) che descriverà quanto la fotografia contribuisca a costruire il sentimento per l’antico: bellezza e sconcerto, ordine e caos, stupore e inquietudine.
In un dialogo aperto e coinvolgente, ogni relatore offrirà il proprio sguardo sullo straordinario viaggio fotografico di Josef Koudelka alla scoperta delle radici della nostra storia: cento spettacolari immagini panoramiche, molte delle quali di grande formato. Il lavoro presentato è il frutto di un progetto unico nel suo genere, durato trent’anni, e realizzato esplorando e ritraendo con tenacia e continuità alcuni dei più rappresentativi e importanti siti archeologici del Mediterraneo.
Martedì 13 aprile ore 18.30 - Incontro con Andrea Jemolo, fotografo
Vedere per comprendere. Fotografare l’archeologia romana.
Forte dell’esperienza personale di Walls, lavoro fotografico sulle mura di Roma presentato tempo fa negli spazi del Museo dell’Ara Pacis, Andrea Jemolo propone una riflessione su cosa significhi fotografare la città, l’architettura, la memoria.
Martedì 11 maggio ore 18.30 - Incontro con Emanuele Greco, archeologo
Storia e storie dal Mediterraneo.
A partire da una selezione di scatti panoramici realizzati da Koudelka nel corso del suo viaggio trentennale attraverso il Mediterraneo, Emanuele Greco si soffermerà sui relativi contesti archeologici, di non sempre immediata comprensione: l’identificazione dei monumenti e delle rovine si inserirà nella ricostruzione di un quadro topografico d’insieme, con l’obiettivo di affiancare allo sguardo del fotografo ceco una lettura storica dei siti rappresentati.
Martedì 8 giugno ore 18.30 - Incontro con Franco Farinelli, geografo
Il percorso e la mappa. Il viaggio di Josef Koudelka alla ricerca delle radici del Mediterraneo.
L’attualità del mito si spiega, oggi, con il fatto che esso non contempla la possibilità del funzionamento spaziale del mondo, che appunto ai giorni nostri va sparendo. Ed è questa la chiave per interpretare le foto di Koudelka, che proprio perché “mitologiche”, preparano in realtà il terreno per lo sguardo futuro.
Martedì 6 luglio ore 18.30 - Incontro con Simone Foresta, archeologo
Impressioni, emozioni, rovine.
Bellezza e sconcerto, ordine e caos, stupore e inquietudine. Cosa ci tramettono le immagini delle rovine del mondo antico? Il dialogo, partendo dal lavoro di Josef Koudelka, rifletterà su quanto la fotografia costruisca gli attuali sentimenti del passato.
Gli approfondimenti proposti saranno l’occasione per guardare da diverse prospettive gli straordinari scatti in bianco e nero presentati in mostra dal fotografo ceco e realizzati tra Siria, Grecia, Turchia, Libano, Cipro (Nord e Sud), Israele, Giordania, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, Portogallo, Spagna, Francia, Albania, Croazia e naturalmente Italia. Essi accompagnano il visitatore in una inedita e personalissima riflessione sull’antico, sul paesaggio, sulla bellezza che “suscita e nutre il pensiero”. I panorami senza tempo, ricchi di anima e fascino, caratterizzati da prospettive instabili, inaspettate, ambivalenti, ben rappresentano il lessico visuale e la cifra stilistica propri di Koudelka che, rifuggendo la semplice illustrazione e documentazione delle rovine, sceglie di dare respiro a ciò che resta delle vestigia delle antiche civiltà del Mediterraneo, rappresentandole in un’eterna tensione tra ciò che è visibile e ciò che resta nascosto, tra enigma ed evidenza.
La retrospettiva è accompagnata dal volume Radici pubblicato da Contrasto.
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Gli appuntamenti Art.Live! firmati Arthemisia
a Milano
alla scoperta delle grandi artiste protagoniste della mostra
"Le Signore dell’Arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600"
(di prossima apertura il 2 marzo a Palazzo Reale)
QUANDO
sino al 18 aprile alle ore 18.00
Continuano gli appuntamenti di Art.Live! con 3 nuove date per scoprire le 34 grandi artiste protagoniste de “Le Signore dell’Arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600”, ospitata a Palazzo Reale di Milano: Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani, Fede Galizia, Giovanna Garzoni e molte altre artiste scoperte di recente.
3 appuntamenti per partecipare a esclusive visite guidate in diretta dalla mostra, per ammirare opere straordinarie e inedite, e conoscere aneddoti, lavori e vicende personali delle artiste vissute tra il ‘500 e il ‘600:
Domenica 11 Aprile ore 19.00
con lo Storico dell’Arte Leonardo Catalano
Domenica 18 Aprile ore 19.00
con l’Esperto d’Arte Sergio Gaddi
Domenica 25 Aprile ore 19.00
con l’Esperto d’Arte Sergio Gaddi
ALTRE INFORMAZIONI
La modalità è semplice: si acquista il biglietto (💶5 euro) sul sito 💻www.lesignoredellarte.it, si prenota la visita, ci si connette in maniera molto semplice e non resta che godersi – da soli, in compagnia e da qualsiasi luogo del mondo si voglia – il viaggio nelle sale di mostra, guidati da esperti comunicatori.
Inoltre, se dopo la visita online si vuole visitare la mostra dal vivo, il costo della visita online sarà quasi completamente detratto dal biglietto di ingresso! Un’occasione per preparare prima la propria visita alla mostra e usufruire di due modalità di visita al prezzo di una.
Inoltre, se dopo la visita online si vuole visitare la mostra dal vivo, il costo della visita online sarà quasi completamente detratto dal biglietto di ingresso! Un’occasione per preparare prima la propria visita alla mostra e usufruire di due modalità di visita al prezzo di una.
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Campidoglio, online
i nuovi Tour Virtuali dei musei civici per vivere la bellezza dell’arte con un click
Tra realtà aumentata e nuovi contenuti multimediali, è possibile viaggiare virtualmente alla scoperta di 8 musei anche tramite smartphone
Sono online i nuovi Tour Virtuali dei musei
civici di Roma Capitale, viaggi virtuali per scoprire e vivere la bellezza
del patrimonio museale attraverso un’esperienza digital che supera i limiti
spaziali, da pc e smartphone. Dotati di nuove potenzialità
tecnologiche, nuovi contenuti multimediali e più accessibili nella fruizione,
sono stati aggiornati e ampliati rispetto alla versione precedente, secondo un
progetto promosso da Roma Culture, Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali, prodotto da Zètema Progetto
Cultura con la direzione scientifica della Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali e realizzato da Skylab Studios.
In questo periodo segnato dalla pandemia globale i Tour Virtuali costituiscono una risorsa preziosa per consentire la fruizione museale a distanza. Ma al di là del momento storico offrono l’occasione, unica nel suo genere, di una visita a distanza inedita e altamente immersiva del patrimonio museale.
Con oltre 300 sale e migliaia di opere, sono 8 i musei civici che offrono gratuitamente un percorso virtuale a tutto schermo e arricchito da immagini, video, audio e testi informativi.
Ai Musei Capitolini, Museo dell’Ara Pacis, Museo Napoleonico, Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali e Casino Nobile di Villa Torlonia, si aggiungono altre tre sedi museali: Centrale Montemartini, Museo di Roma e Museo delle Mura. I nuovi Tour Virtuali sono disponibili sia in italiano sia in inglese.
I nuovi Tour Virtuali presentano diverse novità, che
ottimizzano e amplificano l’esperienza. In primo luogo il ricorso a una
tecnologia più innovativa rispetto alla precedente. Questo aggiornamento rende
fruibile la visita su qualsiasi tipo di device, anche da
dispositivi mobili come smartphone e tablet, con ulteriori supporti come gli
appositi cardboard o visori VR.
Arricchiti da molti contenuti multimediali, con fotografie
a 360° navigabili mediante un’apposita
plancia di comando per spostarsi virtualmente all’interno delle sale, pannelli
esplicativi delle sale e delle opere,
comandi per zoomare e ruotare a 360° l’immagine, mappa del percorso, gallerie
fotografiche, video e altri contenuti di contesto, i nuovi tour virtuali coprono
la quasi totalità dello spazio museale.
Nuove funzionalità anche nell’interfaccia di navigazione: al visitatore è proposta la sezione “da non perdere” che, contenendo un pratico elenco visuale di opere o sale selezionate, rappresenta uno strumento utile per chi non conosce il museo e lo visita per la prima volta. Così, cliccando su un’opera rappresentata (per esempio “La Lupa” per i Musei Capitolini) l’utente è trasportato virtualmente nella sala che contiene l’opera scelta. Inoltre, non c’è rischio di perdersi durante la visita: i tour sono dotati di mappe intelligenti che seguono il visitatore mentre passa da una stanza all’altra, segnalando sale o opere non ancora visualizzate.
Infine, i nuovi Tour Virtuali della Centrale Montemartini, del Museo di Roma e del Museo delle Mura offrono anche un’ulteriore novità: grazie a droni di ultima generazione, il visitatore potrà vedere sale e opere dall’alto, godendo di un ulteriore e inedita prospettiva di visita del museo e anche della città.
ALTRE INFORMAZIONI
I Tour Virtuali sono disponibili ai seguenti indirizzi web:
Musei Capitolini tourvirtuale.museicapitolini.org
Museo
dell’Ara Pacis tourvirtuale.arapacis.it
Museo Napoleonico tourvirtuale.museonapoleonico.it
Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali tourvirtuale.mercatiditraiano.it
Casino Nobile di Villa Torlonia tourvirtuale.museivillatorlonia.it
Centrale Montemartini tourvirtuale.centralemontemartini.org
Museo delle Mura tourvirtuale.museodellemuraroma.it/
Museo di Roma tourvirtuale.museodiroma.it
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CINEMA
NOVITÁ
TITOLO
“La Danza Nera”
di Mauro John Capece con Franco Nero e Corinna Coroneo
QUANDO e DOVE
dal 14 aprile l’uscita ufficiale sulle principali piattaforme streaming
In questo periodo segnato dalla pandemia globale i Tour Virtuali costituiscono una risorsa preziosa per consentire la fruizione museale a distanza. Ma al di là del momento storico offrono l’occasione, unica nel suo genere, di una visita a distanza inedita e altamente immersiva del patrimonio museale.
Con oltre 300 sale e migliaia di opere, sono 8 i musei civici che offrono gratuitamente un percorso virtuale a tutto schermo e arricchito da immagini, video, audio e testi informativi.
Ai Musei Capitolini, Museo dell’Ara Pacis, Museo Napoleonico, Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali e Casino Nobile di Villa Torlonia, si aggiungono altre tre sedi museali: Centrale Montemartini, Museo di Roma e Museo delle Mura. I nuovi Tour Virtuali sono disponibili sia in italiano sia in inglese.
Nuove funzionalità anche nell’interfaccia di navigazione: al visitatore è proposta la sezione “da non perdere” che, contenendo un pratico elenco visuale di opere o sale selezionate, rappresenta uno strumento utile per chi non conosce il museo e lo visita per la prima volta. Così, cliccando su un’opera rappresentata (per esempio “La Lupa” per i Musei Capitolini) l’utente è trasportato virtualmente nella sala che contiene l’opera scelta. Inoltre, non c’è rischio di perdersi durante la visita: i tour sono dotati di mappe intelligenti che seguono il visitatore mentre passa da una stanza all’altra, segnalando sale o opere non ancora visualizzate.
Infine, i nuovi Tour Virtuali della Centrale Montemartini, del Museo di Roma e del Museo delle Mura offrono anche un’ulteriore novità: grazie a droni di ultima generazione, il visitatore potrà vedere sale e opere dall’alto, godendo di un ulteriore e inedita prospettiva di visita del museo e anche della città.
I Tour Virtuali sono disponibili ai seguenti indirizzi web:
Musei Capitolini tourvirtuale.museicapitolini.org
Museo Napoleonico tourvirtuale.museonapoleonico.it
Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali tourvirtuale.mercatiditraiano.it
Casino Nobile di Villa Torlonia tourvirtuale.museivillatorlonia.it
Centrale Montemartini tourvirtuale.centralemontemartini.org
Museo delle Mura tourvirtuale.museodellemuraroma.it/
Museo di Roma tourvirtuale.museodiroma.it
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“La Danza Nera”
di Mauro John Capece con Franco Nero e Corinna Coroneo
dal 14 aprile l’uscita ufficiale sulle principali piattaforme streaming
Il divario generazionale tra i due, un sindaco benvoluto dai suoi concittadini e una fanciulla delusa e controcorrente, dà vita a una narrazione violenta ed emozionale, in grado di rimarcare il genere political thriller in voga negli anni ’70, grazie alle opere di Petri, Germi e Pier Paolo Pasolini, registi a cui il film è dedicato.
“La Danza Nera è l'ultimo tassello della "trilogia della riflessione", un ciclo di film che comprendeva anche La Scultura e SFashion. Qui faccio un viaggio, senza troppi fronzoli, nella mente di una donna della mia generazione e dentro la sua rabbia che è, anche, il grido di vendetta delle generazioni nate dopo i settanta, che hanno visto i loro diritti svanire lentamente a causa della corruzione imperante della classe politica. Ma fino a che punto è lecito ribellarsi in modo violento contro i soprusi?”. Mauro John Capece.
Il lungometraggio racconta la frattura tra la politica, intesa come atto “spettacolare” e parla di una nuova generazione che vuole il cambiamento.
Corinna Coroneo, Franco Nero, Flavio Sciolè, Daphne Scoccia, Michela Bruni, Giorgia Trasselli, Ladislao Liverani e Gabriele Silvestrini riescono a dare vita, con le loro interpretazioni, a personaggi in grado di raccontare il perverso mondo de “La Danza Nera”.
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FESTIVAL e RASSEGNE
PROSEGUE
TITOLO
In STREAMING da: OFF/OFF Theatre|Centrale Preneste Teatro| Teatro Biblioteca Quarticciolo |Teatro del Lido di Ostia/Teatro di Roma
DRAG ME UP – Queer Art Festival
#LOVESPEECH: PAROLE CONTRO LE DISCRIMINAZIONI VERSO LA COMUNITÀ LGBTIQ+
Prima Edizione
L’arte Drag: da subcultura a cultura.
Il primo Queer Art Festival Italiano in streaming, tra spettacolo e attivismo.
QUANDO e DOVE
Dal 31 marzo al 30 aprile 2021, vari Canali
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In STREAMING da: OFF/OFF Theatre|Centrale Preneste Teatro| Teatro Biblioteca Quarticciolo |Teatro del Lido di Ostia/Teatro di Roma
DRAG ME UP – Queer Art Festival
#LOVESPEECH: PAROLE CONTRO LE DISCRIMINAZIONI VERSO LA COMUNITÀ LGBTIQ+
Prima Edizione
L’arte Drag: da subcultura a cultura.
Il primo Queer Art Festival Italiano in streaming, tra spettacolo e attivismo.
Dal 31 marzo al 30 aprile 2021, vari Canali
A partire da mercoledì 31 marzo, in contemporanea con la Giornata Internazionale della Visibilità Transgender, prenderà il via DRAG ME UP – Queer Art Festival, prima edizione. Il progetto promosso da Roma Culture è vincitore dell'Avviso Pubblico CONTEMPORANEAMENTE ROMA 2020-2021-2022, curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.
Il festival Drag Me Up si svolgerà in streaming fino a venerdì 30 aprile 2021, guidato dalla compagnia ONDADURTO TEATRO, affiancata dalla collaborazione artistica delle Drag Queen HoliDolores e del duo Karma B.
Drag Me Up mette al centro della scena contemporanea il mondo QUEER, irrompendo con tutta la sua forza e valenza espressiva, accendendo i riflettori su arti performative come il Draging, il Pop, laPerforming Art, il Cabaret, la Stand Up Comedy, l'Opera Lirica, linguaggi apparentemente molto diversi tra loro,ma uniti da un gusto ed una indiscussa qualità artistica a cui la generazione queer attinge da sempre e che oggi, si riuniscono in un festivalin cui coesistono molteplici forme di espressione che riflettono le molteplici forme di essere.
Si parte mercoledì 31 marzo con tre appuntamenti. #Dragmeuptalk, dal Teatro Quarticciolo.Un incontro, che durante la Giornata Mondiale per la Visibilità Trans, coinvolgerà sociologə, artistə, filosofə, giornalistə e youtuber,sulle tematiche legate alla discriminazione di genere e all’omobitransfobia. In collaborazione con Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli e il M.I.T – Movimento Identità Trans,interverrà tra gli altri,Porpora Marcasciano, scrittrice, autrice e figura storica del trans femminismo italiano.
Sempremercoledì 31 marzo, saràin rete il Video Virale, love speech, regia di Adele Tulli,per una campagna sociale che sarà trasmessa su tutti i canali mediatici del Festival, con cui mettere al centro dell’opinione pubblica l’utilizzo delle parole. Un cortometraggio che evidenzia alcuni degli effetti profondamente negativi che il linguaggio offensivo ha sulla comunità LGBTIQ+. #LOVESPEECH è anche il sottotitolo che identifica il tema portante della prima edizione.
Ed ancora da mercoledì 31 a venerdì 30 marzo, evento online con la Mostra Fotografica, BELLE, realizzata da Natascia Aquilano. Nel cuore della Catania barocca, si trova quello che era considerato il più grande quartiere a luci rosse del Mediterraneo: San Berillo. Un quartiere carcassa, eppure profondamente romantico. Un corpo morente tenuto in vita dagli ultimi, dagli indicibili: prostitute, travestiti, “puppi”. Coloro che non lo hanno mai abbandonato e che mai lo faranno: le Belle di San Berillo.
Info: www.dragmeup.it💻
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LA COMPAGNIA TEATRO A
DIRETTA DA VALERIA FREIBERG
SI ESIBISCE NELLO SPETTACOLO ISPIRATO AL’ISOLA DEL TESORO
Il 18 aprile alle ore 17.00 si terrà in streaming, sulla piattaforma Zoom
, lo spettacolo per bambini “La caccia al tesoro: l’indice di Flint”, diretto da Valeria Freiberg. Si tratta del capitolo conclusivo della saga de L’Isola del tesoro, famoso romanzo di Robert Stevenson. I bambini, insieme agli attori della Compagnia Teatro A, salperanno a bordo dell’Hispaniola, diventando membri di un vero equipaggio. I bimbi che vorranno potranno anche prendere parte attiva alla pièce.Un’occasione per loro di vestire i panni dei corsari, di imparare qualche vecchia canzone piratesca e ancora scioglilingua, filastrocche e balli.
Lo spettacolo chiude il ciclo di laboratori creativi che hanno visto i più piccoli impegnarsi con entusiasmo tra teatro, danza e musica.
ALTRE INFORMAZIONI
al momento della prenotazione e dell’avvenuto pagamento del biglietto sarà inviato un link a cui collegarsi
Costo: 💶2,50€ a persona
www.compagniateatroa.it
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"I Love Lego"
Dal 27 gennaio 2021 tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.00
Arriva I Love Lego, una mostra pensata per sognare, divertirsi e riscoprire il proprio lato ludico e creativo scrutando tra i dettagli di interi mondi in miniatura.
Vere opere di architettura e ingegneria, decine di metri quadrati di scenari interamente realizzati con mattoncini LEGO® andranno a comporre città moderne e monumenti antichi: dalla città contemporanea ideale alle avventure leggendarie dei pirati, dai paesaggi medievali agli splendori dell’Antica Roma, ricostruiti e minuziosamente progettati coi moduli più famosi al mondo.
I LOVE LEGO è una mostra promossa dalla Fondazione per la Cultura Pontedera in collaborazione con il Comune di Pontedera, PALP e Arte Per Non Dormire, è organizzata da Piuma in collaborazione con Arthemisia ed è realizzata con oltre 1.000.000 di moduli. La mostra fa parte del progetto “Arte Per Non Dormire - Pontedera ed Oltre XXI Secolo”, l'ampio progetto di arte contemporanea per la Regia di Alberto Bartalini.
Milioni di mattoncini ma non solo. Tra 7 fantastici diorami costruiti grazie alla collaborazione di un gruppo di appassionati collezionisti, al PALP tante e inedite installazioni rendono la mostra unica, a dimostrare quanto semplici mattoncini siano entrati - anche per un solo momento - a far parte della vita di ciascuno e siano in grado di “creare arte a 360°”.
È il caso dell’eccezionale partnership con “Legolize”, pagina umoristica che crea installazioni comiche utilizzando proprio i LEGO. Fondata da tre ragazzi - Mattia Marangon, Samuele Rovituso e Pietro Alcaro - la pagina è nata nel 2016 e attualmente conta più di mezzo milione di fan su Instagram e altrettanti su Facebook. Legolize porterà la comicità all’interno della mostra, con speciali installazioni e “invadendo” i diorami esistenti.
Inoltre, a fare capolino tra le diverse installazioni, saranno presenti anche 17 oli ispirati a grandi capolavori della storia dell’arte reinterpretati e trasformati in “uomini lego” dall’artista contemporaneo Stefano Bolcato: unendo la sua passione per i LEGO e la sua arte - attraverso una tecnica pittorica ad olio - crea forme di assemblaggio ispirate in particolare modo dal “magnetismo” dei ritratti rinascimentali.
A dare il benvenuto ai visitatori in Piazza Curtatone e Montanara, “Testa di LEGO” di Marco Lodola. Proprio quest’ultima luminosa e sorprendente opera, che resterà definitivamente a Pontedera, è stata pensata da Alberto Bartalini come naturale collegamento con I LOVE LEGO.
La mostra I LOVE LEGO è un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati, per le famiglie e per i più piccoli, che potranno passare una giornata da protagonisti in un’atmosfera magica e divertente che ha come protagonista quei mattoncini “prodigiosi” che ogni anno fanno giocare oltre 100 milioni di persone.
ALTRE INFORMAZIONI
Per garantire l’accesso alla mostra nel rispetto di tutti gli standard di sicurezza, si potrà anche acquistare il biglietto in loco ma è fortemente consigliata la prenotazione.
Tutte le informazioni sono disponibili visitando il sito www.palp-pontedera.it.
Salvo nuove direttive governative in merito al contenimento dell’epidemia Covid19, la mostra sarà aperta tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 18.00 (chiusura biglietteria 45 minuti prima). La visita prevede naturalmente l’obbligo del distanziamento sociale e quello di indossare la mascherina.
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