Come saluto di buona estate ho avuto l’onore, ed è proprio il caso di usare
questo preciso intercalare, di applaudire lo spettacolo U-Mani scritto
da Annarita Colucci, regia di Roberto Andolfi e con Annarita Colucci, Dario Carbone, Valeria D’Angelo, Anton De Guglielmo e Michele Galella,
andato in scena lo scorso 24 Luglio al Teatro Tor Bella Monaca.
Gli spunti di riflessione da condividere con ciascuno di voi godono di
molteplici punti di osservazione. Primo fra tutti il quadro d’insieme offerto
dal Teatro Tor Bella Monaca che si conferma come un riferimento culturale di
altissima qualità per lo scenario artistico della Capitale. Volti felici di
bambini e bambine. Famiglie serene. Giovani e meno giovani in fila per
conquistare il proprio posto in teatro o semplicemente un momento di ritrovata
complicità.
In sala l’atmosfera è composta e aleggia nell’aria l’attesa per qualcosa
che sembra già speciale a luci palcoscenico spente. Arriva da lontano il merda
merda merda degli artisti e poi...eccoli! Si schierano sul palcoscenico i
protagonisti di una performance teatrale che raccontarla è quasi impossibile
per la bellezza della quale ha riempito la scena.
“Umano è misura delle cose”
Girovago per teatri da molti anni ma mai mi era capitato di assistere ad un
omaggio così importante all’arte più nobile che l’uomo abbia sviluppato nei
secoli. U-Mani è la storia di una bambina, Clara, alle prese con
un’impresa apparentemente più grande delle sue possibilità è salvare la terra
portando la pace fra la luna e il sole. Anzi no, è il testamento d’amore del
nonno di Clara per la sua adorata nipote. Anzi no no: è entrambe le cose
raccontate con una tecnica scenica imponente. La sfida? Scambiare emozioni e
riflessioni “grandi” attraverso la cura per i dettagli e usando solo le mani.
Plastici e fondali distribuiti sul palcoscenico disegnano una geometria
perfetta e invisibile che si rende strumento per la danza che gli artisti in
scena mostrano, nascosti nel buio, attraverso i dialoghi, le inquadrature e i
movimenti delle loro mani.
Ogni prospettiva nota viene ribaltata, sfidata. I bambini sono totalmente
rapiti dalla video narrazione e dall’eccellente scelta acrobatica ed artistica.
E lo sono anche io, tanto da commuovermi sinceramente per il gran finale.
C’era, nella mia emozione, l’empatia per una storia dalla dolcezza struggente e
il riconoscimento sincero vero degli artisti dal valore professionale ed
educativo indiscutibile. Nulla viene da loro lasciato al caso. Forma e
movimento fluiscono e vibrano liberi come stelle cadenti...
LA SCINTILLA
Pensare come i grandi. Immaginare come i più piccoli. Il teatro ci insegna che…
La rubrica “Non chiamateli piccoli” va in ferie con gli occhi pieni della
meraviglia appena narrata e che sicuramente non vi consegna la misura della beltà
dello spettacolo U-Mani. Non possiamo svelarvi troppo perché speriamo di
rivedere presto in scena a Roma la preziosa pièce e allora vi rovineremmo la
sorpresa. Ma la scintilla di questa occasione è chiara e si staglia netta nel
cielo di quest’estate diversa dalle altre: i bambini vedono le cose che i
grandi non riconoscono perché hanno il dono dell’immaginazione. Il nostro
dovere è di lasciare che essi giochino ed abbiano cura del loro destino.
Un ringraziamento speciale va a tutti coloro che hanno reso possibile
questo spettacolo, a Illoco Teatro, per aver consegnato ai meno piccoli delle
riflessioni difficili e universali: il senso della morte, l’importanza per le
piccole cose che non sono mai piccole, il valore dell’insegnamento inteso come
il saper lasciar traccia di sé e dell’amore per la conoscenza, il non aver
paura della paura e il legame senza tempo fra i nonni e i loro nipoti. Se
prendessimo per mano queste certezze, forse ogni giorno ricominceremmo ad
essere tutti un po’ più umani.
Quando illumini le tue paure,
scompaiono...