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giovedì 23 dicembre 2021

I gioielli di GUSTAV KLIMT alle sale di PALAZZO BRASCHI a ROMA nell'eccezionale mostra KLIMT. LA SECESSIONE E L'ITALIA



Le competenze  e le  sinergie di molteplici collaboratori hanno permesso il ritorno a Roma, dopo 110 anni, di GUSTAV KLIMT, raffinato e sensibile pittore che amò l'Italia, partecipò a due biennali a Venezia (1899-1910), visitò  città  d'arte e luoghi di villeggiatura della penisola, documentati da cartoline e disegni  e influenzò l'arte italiana. Le sue opere  esposte sprigionano un grandissimo fascino e stregano la sensibilità dell’osservatore contemporaneo.

Il prezioso scrigno di bellezze KLIMT. LA SECESSIONE E L’ITALIA al MUSEO DI ROMA a PALAZZO BASCHI che, ha visto dalla sua apertura un’imponente affluenza di visitatori (al 14 novembre scorso oltre 30 mila visitatori) è promosso da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, co-prodotto da Arthemisia anche organizzatrice insieme a Zetema Progetto Cultura, in collaborazione con il Belvedere Museum e in cooperazione con Klimt Foundation,  a cura di Franz Smola, curatore del Belvedere, Maria Vittoria Marini Clarelli, Sovrintendente Capitolina ai Beni Culturali e Sandra Tretter, vicedirettore della Klimt Foundation di Vienna.

La mostra strutturata in 14 sezioni con più di 200 opere, a cui si aggiunge l’importante Focus del capolavoro 
Ritratto di Signora ritrovato nel 2019, apre lo sguardo sulla Secessione del 1897 capitanata e presieduta da GUSTAV KLIMT che ne disegna il magnifico manifesto con la raffigurazione di Teseo con il Minotauro, e ripercorre con mirabili composizioni il processo artistico dell'autore e di quei compagni ed amici che gli furono vicini portando all’arricchimento l'atmosfera culturale della Vienna imperiale. Nel percorso che si apre con bellissime immagini d'epoca della città asburgica e foto del gruppo dei secessionisti, il visitatore viene via via immerso nella atmosfera magica di questa esperienza che, tra  l’'800 e il '900, rinnova la cultura austriaca ancora avulsa dalle esperienze europee.

Sguardi penetranti ed enigmatici, costumi scintillanti, oro, pietre preziose e simbolismi, tra sogno 
sensualità e inconscio avvolgono  ritratti  di donne famose. Giuditta I (1901) fatale, provocante, seminuda, adorna di gioielli Art Nouveau, pettinata secondo la moda dell'epoca, è circondata da oro ed è simbolo di una femminilità  crudele. Più  sofisticata invece la bellezza intensa di Amalia Zucherkandl (1917-1918) che, sullo sfondo di un celeste nebuloso, è avvolta da un leggerissimo tessuto evanescente. Tra i tantissimi capolavori  ecco il ritrovato Ritratto di Signora (1916-1917), composto prima della morte, dove la pennellata si scioglie in un gusto pittorico in trasformazione.

Ma l'esposizione ha la sua apoteosi nella grande stanza con il Fregio di Beethoven (1902). Accompagnata  dalla musica della Nona Sinfonia di Beethoven la ricerca umana della felicità si snoda su tre pareti dove, con episodi simbolici, Klimt rappresenta le ansie i desideri e il travaglio della umanità che trova la sua salvezza attraverso l'arte. Dopo le sconvolgenti fasi ostili, che ipnotizzano l'osservatore  ecco l'abbraccio finale: in una aurea campana, che simboleggia l'Eden, tra un coro di angeli tutti d'oro nell'armonia e sacralità di un amore universale puro, l'uomo può finalmente raggiungere gioia ed amore.


La suggestione della natura si risolve in paesaggi dell'Austria e dell'Italia dove il pittore attraverso il colore e la luce crea atmosfere rarefatte che si ritrovano anche in altri autori come JohanN Victor Kramer, Carlo Moll, Sebastian Isepp che allargano il panorama espositivo. Non mancano inoltre vetrine ricche di gioielli, manufatti preziosi e raffinati che hanno influenzato tutta la moda del secolo.

Anche la scienza è al servizio dell'arte nella figura di Hygieia, che impersona la medicina, ricostruita attraverso un progetto digitale realizzato dalla collaborazione di Franz Smola, curatore della mostra, ed Emil Wallner programmatore creativo di Google Arts & Culture.

La mostra che vede tra le tante altre bellezze anche un grandioso allestimento, curato nei minimi dettagli  è veramente eccezionale e non può assolutamente essere persa. Il mio suggerimento insieme a tutta Kirolandia è di non farvi sfuggire, durante le feste, KLIMT. La Secessione  e L'Italia a PALAZZO BRASCHI ne uscirete sicuramente arricchiti. 



Angelelli Mirella -
_KIROLANDIA®_
 
Le immagini a corredo sono le foto ufficiali dell'allestimento..  



www.museodiroma.it

La mostra KLIMT. LA SECESSIONE E L'ITALIA  è visitabile sino al 27 marzo 2022