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martedì 21 dicembre 2021

KIROSEGNALIAMO dal 21 al 27 dicembre 2021

   K-news


Kiri, continuano per questa stagione 2021-2022, le KIROSEGNALAZIONI di KIROLANDIA blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale. Ogni settimana, sulla base delle tantissime proposte giunte in redazione, selezioniamo per voi alcuni eventi da seguire a Roma con un veloce sguardo in streaming e fuori porta.
Potete inviarci i vostri Comunicati Stampa ad una delle nostre email kiroalndia@gmail.com - info@kirolandia.com. Scriveteci e raccontateci delle vostre iniziative.
 
Vi ricordiamo che i suggerimenti di Kirolandia sono tripli!!!
Non solo qui nel blog ma anche attraverso le KIROSOCIALNEWS, lanci direttamente dai nostri social: Facebook, Twitter e Linkedin. A beve riprenderà anche la trasmissione radiofonica, "#doyoudream kirolandia on air" su Radio Godot, e con lei anche la diffusione del KIROEVENTO DA SOGNO della settimana!
Seguite sempre gli hashtag #kirosegnalazioni #kirosocialnews #kiroventodasogno e scoprirete i selezionatissimi suggerimenti dei Kiri di Kirolandia!
 
Dunque per sognare con voi...
 
TEATRO
 
NOVITÁ
 
TITOLO
Alt Academy Produzioni
presenta
ABOLITE GLI ARMADI, GLI AMANTI NON ESISTONO PIÚ!
inedito testo di Maurizio Costanzo
con
Pino Strabioli, Sveva Tedeschi, Veronica Rega,
Luca Ferrini, Alberto Melone, David Nenci
Regia Pino Strabioli
Aiuto Regia Tommaso Capodanno, Realizzazione Video Silvia De Benedittis, Disegno Luci Umberto Fiore
 
DOVE e QUANDO
OFF/OFF THEATRE – Roma
Dal 21 dicembre 2021 al 6 gennaio, dal martedì al sabato h.21.00 – Domenica h.17.00
24-25-27 dic. – 1-3 gen. NO SPETTACOLO

 
DETTAGLI
Dopo 10 anni, Maurizio Costanzo torna a teatro con la commedia degli amanti, una specie in via di estinzione
 
Da martedì 21 dicembre 2021 a giovedì 6 gennaio 2022,l'OFF/OFF Theatre ospita il ritorno al teatro di Maurizio Costanzo che, dopo dieci annidalla sua ultima opera,firma la commedia dedicata agli amanti,come non ce ne sono più. Come fossero una specie in via di estinzione, Maurizio Costanzoli descrive nel testo "Abolite gli Armadi, gli Amanti non esistono più!", diretto da Pino Strabioli,in scena con Sveva Tedeschi, Veronica Rega, Luca Ferrini, Alberto Melone e David Nenci.
 
“Nel 1973, o giù di lì, insieme a Marcello Marchesi, per la regìa di Garinei e Giovannini, scrissi “Cielo Mio marito!”, l’antica storia del tradimento. A distanza di 47 anni ho cercato di fotografare la situazione attuale. Mi sono reso conto che gli armadi a muro non servono più perché apparentemente gli amanti sono finiti. Ma poi, ho anche pensato che ci sono dei nuovi armadi a muro: i cellulari. Se vi riesce: buon divertimento!”.
Maurizio Costanzo
 
Una dichiarazione di intenti quella di Costanzo, che preannuncia la disamina teatrale di una tra le situazioni più comuni dei giorni nostri, il tradimento via etere. Chat, siti online dedicati, WhatsApp. Un proliferare di possibilità foraggia l'idea che il tradimento sia sempre più alla portata di tutti (e di smartphone). Un modo come un altro per dire che oggi l'armadio ce lo portiamo in tasca.Èproprio dietro le ante del nostro cellulare che nascondiamo il meglio o il peggio della nostra intimità, comodamente a portata di mano e senza il rischio che il nostro partner venga a scoprirlo piombando nella nostra stanza all'improvviso. Una fotografia del nostro tempo, resa in modo ironico dal testo firmato da Maurizio Costanzo per l'OFF/OFF Theatre.
 
Note di Regia, a cura di Pino Strabioli:
Una conferenza, un convegno, una prolusione sull'adulterio di ieri e di oggi. Il tradimento nella sua storia. Una giostra teatrale su una delle istituzioni del mondo occidentale: le corna! Maurizio Costanzo mi ha consegnato un copione stracolmo di situazioni e parole, riferimenti e allusioni. Dall'intramontabile grido "Cielo mio marito" alle tentazioni virtuali. Gli amanti escono dagli armadi per finire nei computer. Per chi fa questo mestiere Maurizio Costanzo è un vero punto di riferimento; spero di non tradire le sue aspettative e soprattutto la fiducia che mi ha dimostrato consegnandomi "Abolite gli armadi, gli amanti non esistono più" commedia che segna il suo ritorno alla scrittura teatrale dopo dieci anni.Con la complicità di Luca Ferrini, Sveva Tedeschi, Veronica Rega, Alberto Melone e David Nenci ci stiamo divertendo alla costruzione di questo gioco leggero e scanzonato, omaggio all'eterno triangolo marito-moglie-amante.
 
ALTRE INFORMAZIONI
DIREZIONE ARTISTICA SILVANO SPADA
 
🎫Costo Biglietti: Intero 25€; Ridotto Over 65 18€; Ridotto Under35 15€
 
Via Giulia 19 – 20 – 21, Roma
 
Info e Prenotazioni+39 06.89239515 dalle h. 16.00 - offofftheatre.biglietteria@gmail.com
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NOVITÁ
 
TITOLO
Compagnia Moliere
La Contrada – Teatro Stabile di Trieste
in collaborazione con
Teatro Quirino – Vittorio Gassman
presentano
EMILIO SOLFRIZZI
in
IL MALATO
IMMAGINARIO
di Moliere
con
LISA GALANTINI
ANTONELLA PICCOLO, SERGIO BASILE
VIVIANA ALTIERI, CRISTIANO DESSì
PIETRO CASELLA, CECILIA D’AMICO
e con
ROSARIO COPPOLINO
Adattamento e Regia
GUGLIELMO FERRO
 
Costumi SANTUZZA CALÌ
Scenografie Fabiana Di Marco
Musiche Massimiliano Pace
 
DOVE e QUANDO
TEATRO QUIRINO – Roma
Dal 21 dicembre 2021 al 9 gennaio

 
DETTAGLI
Il teatro come finzione, come strumento per dissimulare la realtà, fa il paio con l'idea di Argante di servirsi della malattia per non affrontare "i dardi dell’atroce fortuna”. 
Il malato immaginario ha più paura di vivere che di morire, e il suo rifugiarsi nella malattia non è nient’altro che una fuga dai problemi, dalle prove che un’esistenza ti mette davanti.
La tradizione, commettendo forse una forzatura, ha accomunato la malattia con la vecchiaia, identificando di conseguenza il ruolo del malato con un attore anziano o addirittura vecchio, ma Moliere lo scrive per se stesso quindi per un uomo sui 50 anni, proprio per queste ragioni un grande attore dell'età di Emilio Solfrizzi potrà restituire al testo un aspetto importantissimo e certe volte dimenticato. Il rifiuto della propria esistenza.
La comicità di cui è intriso il capolavoro di Moliere viene così esaltata dall’esplosione di vita che si fa tutt’intorno ad Argante e la sua continua fuga attraverso rimedi e cure di medici improbabili crea situazioni esilaranti.
Una comicità che si avvicina al teatro dell’assurdo, Moliere, come tutti i giganti, con geniale intuizione anticipa modalità drammaturgiche che solo nel ‘900 vedranno la luce.
Si ride, tanto, ma come sempre l’uomo ride del dramma altrui.
Guglielmo Ferro
 
ALTRE INFORMAZIONI
www.teatroquirino.it
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NOVITÁ
 
TITOLO
MISTERO BUFFO
con Matthias Martelli
di Dario Fo e Franca Rame
regia Eugenio Allegri
Enfi Teatro – Produzione di Michele Gentile
audio e luci Loris Spanu
management artisti Serena Guidelli
amministratore di compagnia Stefano De Leonardis
organizzazione Carmela Angelini
 
DOVE e QUANDO
IL PARIOLI  – Roma
Dal 26 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022

 
DETTAGLI
Il Parioli torna in scena! Dopo un lungo periodo di chiusura rinasce uno spazio culturale per tutta la città di Roma. La stagione 21/22 sarà inaugurata il 26 dicembre con Mistero Buffo di Dario Fo e Franca Rame, protagonista Matthias Martelli nei panni del giullare moderno dalla mimica camaleontica. Lo spettacolo che sarà in scena fino al 9 gennaio 2022, per tutto il periodo delle feste natalizie, accompagnerà il pubblico nel nuovo anno con una serata speciale per San Silvestro.
La storia
Mistero Buffo non è il risultato di una ricerca libresca, astratta, sulla cultura popolare nel Medioevo, ma è innanzitutto la possibilità di ritrovare una nuova visione del mondo: quella della storia fatta dal popolo, vissuta e raccontata dal popolo stesso in opposizione alla storia ufficiale. In questo contesto il giullare era il giornale parlato del popolo. Attraverso la sua voce il popolo parlava in prima persona demistificando il sacro e il potere, utilizzando l’arma del riso e del grottesco. In questo senso Mistero Buffo non è una novità, ma fa parte della cultura europea da secoli, fin dal Medioevo. In esso Dario Fo recupera una delle pochissime tradizioni autentiche del teatro italiano.
Lo spettacolo
Il lavoro affonda le sue radici in una forma di teatro che, attraverso la lingua corporale ricostruita col suono, con le onomatopee, con scarti improvvisi di ritmo, con la mimica e la gestualità spiccata dell’attore, passa continuamente dalla narrazione all’interpretazione dei personaggi, trasformandoli all’occorrenza dal servo al padrone, dal povero al ricco, dal santo al furfante, per riprodurre sentimenti, reazioni, relazioni, e tutte quelle altre cose che costituiscono quella rappresentazione sacra e profana chiamata Commedia.
Il cast
Oggi tocca a Matthias Martelli riportare in vita quei personaggi e riconsegnarli, se possibile, all’eternità del teatro. L’attore è solo in scena, senza trucchi, con l’intento di coinvolgere il pubblico nell’azione drammatica, passando in un lampo dal lazzo comico alla poesia, fino alla tragedia umana e sociale. Un linguaggio e un’interpretazione nuova e originale, nel segno della tradizione di un genere usato dai giullari medievali per capovolgere l’ideologia trionfante del tempo dimostrandone l’infondatezza.
Perché vederlo?
Non siamo più negli anni ’70, il clima nel paese è completamente mutato, non c’è più quel fermento culturale, di lotta politica alta, drammatica, epocale. Eppure, la forza di Mistero Buffo è ancora la stessa, perché è un classico del teatro politico universale, fortemente legato al suo autore, Dario Fo. Ora l’autore non c’è più ma il suo lascito politico, teatrale e culturale è inossidabile.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Orario Repliche
Dom 26/12/21 21.00
Lun 27/12/21 21.00
Mar 28/12/21 19.00
Mer 29/12/21 21.00
Gio 30/12/21 17.00
Ven 31/12/21 22.00
Sab 01/01/22 Riposo
Dom 02/01/22 17.00
Lun 03/01/22 Riposo
Mar 04/01/22 19.00
Mer 05/01/22 21.00
Gio 06/01/22 17.00
Ven 07/01/22 21.00
Sab 08/01/22 17.00
Sab 08/01/22 21.00
Dom 09/01/22 17.00
 
Via Giosuè Borsi, 20
TELEFONO 06 5434851
E-MAIL: biglietteria@ilparioli.it
Orario Di Apertura Botteghino
Dal l’11 ottobre al 4 dicembre: dal lunedì al venerdì ore 10.00–13.30/14.30–18.00. Sabato ore 10.00–14.00.
Dal 7 dicembre martedì, mercoledì, venerdì 10.00–13.30/15.30–19.00, giovedì 10.00–19.00.
sabato e domenica 12.00–19.00.
 
Parcheggi convenzionati
Parking Locchi – Via Vittorio Locchi, 15 Tel. 06.89134837
Parioli Garage – Viale Parioli,162 Tel. 06 8082380
Garage Nuova Caroncini – Via Caroncini, 50 Tel. 068078601
Tariffa convenzionata dietro presentazione del biglietto dello spettacolo.
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DANZA
 
NOVITÁ
 
TITOLO
Roma City Ballet Company
Artistic Director Luciano Cannito
SCHIACCIANOCI
Musica: P.I. Tchiavkoski
Scene: Italo Grassi - Costumi: Giusi Giustino - Luci: Alessandro Caso
Regia e Coreografia: Luciano Cannito
Roma City Ballet Company - 30 interpreti - 2 etoiles internazionali ospiti
Si alterneranno nelle recite
DinuTamazlacarue Xenia Ovsianick
Principal Dancers Teatro Opera di Berlino eJavier Rojas e Rachele Pizzillo Principal Dancers Birmingham Royal Ballet
 
DOVE e QUANDO
TEATRO ATLANTICO – Roma
Dal 23 dicembre 2021 al 6 gennaio 2022 - 23 dicembre ore 20.00 – 25 dicembre-6 gennaio ore 18.00

 
DETTAGLI
Dal 23 dicembre al 6 gennaio va in scena al Teatro Atlantico Live Roma (EUR) Lo Schiaccianoci (The Nutcracker), musica di P.I. Tchiajkovskij con la regia e coreografie di Luciano Cannito. Per l’occasione il teatro sarà trasformato in un magico villaggio di Natale innevato e illuminato da splendenti luminarie.
Si tratta di una grande produzione basata sulla versione originale di Petipa del celebre balletto di repertorio classico, nella nuova produzione di Fabrizio di Fiore Entertainment per Roma City Ballet Company, può vantare fino ad oggi quasi tutti sold out nei teatri dove è stato rappresentato (Teatro Massimo di Palermo, Teatro San Carlo di Napoli, Auditorium della Conciliazione, Roma).
“Lo Schiaccianoci” fu rappresentato la prima volta al Teatro Marijnskij di San Pietroburgo il 5 dicembre 1892. Il soggetto si basa sulla famosissima favola “Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi” di Eta Hoffmann, sogno-incubo della piccola Clara nella notte di Natale.
Nella versione coreografica di Luciano Cannito ruolo determinante lo ha il misterioso Drosselmeyer, qui interpretato dal grande danzatore caratterista Manuel Paruccini, figura fantastica che riconosce in Clara la purezza infantile e decide di regalarle nella notte di Natale un sogno meraviglioso nel mondo delle favole, guidata dal Principe Schiaccianoci e dalla Fata Confetto, in un regno fatato di giocattoli che diventano figure animate, principi e principesse e che ne fanno il titolo di balletto del repertorio classico più rappresentato al mondo.
“Il segno che vorrei sottolineare” - dichiara Luciano Cannito -“è la lettura più onirica che ho preferito dare a questa mia edizione. La figura di Drosselmeyer infatti, di solito alquanto nebulosa e in qualche modo inquietante, è qui rappresentata come un elegante personaggio dalle magiche proprietà; una specie di angelo custode di holliwoodiana memoria, per intenderci.
Tutta la storia del balletto si muoverà intorno a un atto di generosità e purezza infantile che la piccola Clara avrà nei confronti di un vecchio mendicante infreddolito, ignorato da tutti durante la notte di Natale, al quale vorrà donare un piccolo dono di Natale.
Per sdebitarsi il mendicante, che in realtà è l’elegantissimo e magico Drosselmeyer, regalerà a Clara una notte in cui poter vivere come reali i propri sogni”.
 
Roma City Ballet Company è una delle più recenti formazioni italiane, composta esclusivamente da artisti selezionati con audizioni internazionali, oggi considerata una delle compagnie classiche italiane di eccellenza e di maggior livello tecnico del panorama nazionale. La compagnia è diretta da Luciano Cannito, regista e coreografo, considerato uno dei nomi più prestigiosi della coreografia italiana.
Schiaccianoci di Cannito/Tciajkovskj è un balletto creato per il Teatro Massimo di Palermo e poi ripreso al Teatro San Carlo di Napoli e la sua partitura è una delle più belle musiche per balletto mai scritte.
Per questa nuova edizione espressamente prodotta da Fabrizio Di Fiore Entertainment per Roma City Ballet Company, i costumi sono stati creati da Giusi Giustino e le scene da Italo Grassi, entrambi artisti i cui lavori sono rappresentati nei maggiori teatri del mondo.
Accanto al Corpo di Ballo e ai danzatori solisti di Roma City Ballet Company, il pubblico potrà applaudire due coppie di primi ballerini ospiti nei ruoli del Principe Schiaccianoci e della Fata Confetto.
Si alterneranno nelle recite i PrincipalDancers del Teatro dell’Opera di Berlino Xenia Ovsianicke DinuTamazlacaru, e Rachele Pizzillo, giovanissima danzatrice italiana, futura stella della danza internazionale, appena nominata prima ballerina al Birmingham Royal Ballet, e Javier Rojas, reduce del successo come vincitore di “Amici di Maria De Filippi” nella categoria ballo dell’edizione 2019, anche lui al Birmingham Royal Ballet.
Non sarà solo uno spettacolo, ma un’esperienza nuova e diversa di andare a teatro.
 
ALTRE INFORMAZIONI
🎫Prezzi da 50€ a 30€
 
Viale Oceano Atlantico, 271 (eur fermi)
 
Parcheggio per 1000 auto e bus turistici
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MUSICAL
 
PROSEGUE
 
TITOLO
DAI CREATORI DEI MUSICAL “RAPUNZEL” E “LA REGINA DI GHIACCIO”
EMANUELA REI– JASMINE
GIOVANNI ABBRACCIAVENTO– ALADIN
ALADIN
IL MUSICAL GENIALE
DI MAURIZIO COLOMBI
musiche originali e arrangiamenti musicali
DAVIDE MAGNABOSCO, ALEX PROCACCI, PAOLO BARILLARI
CON
UMBERTO NOTO– GENIO DELLA LAMPADA
MICHELE SAVOIA- GENIO DELL’ANELLO
MAURIZIO SEMERARO– JAFAR
RENATO CRUDO- ABDUL
FEDERICA BUDA- AISHA
JONATHAN GUERRERO- SKIFUS
DANIELE DEROGATIS- SULTANO
FULVIA LORENZETTI– KAMIRA
RAFFAELLA ALTERIO– COCO
ENSEMBLE
ENSEMBLE
RAFFAELE CAVA | CRISTINA DA VILLANOVA | IMMA DE SANTIS
FRANCESCO DE SIMONE | ANNA GARGIULO | STEFANO MARTORIELLO
FRANCESCO DE SIMONE | ANNA GARGIULO | STEFANO MARTORIELLO
ALFONSO MOTTOLA | ELEONORA PELUSO | MARIA SACCHI
SCENEALESSANDRO CHITI| COSTUMI FRANCESCA GROSSI
DISEGNO LUCIALIN TEODOR POP |DISEGNO SUONOEMANUELE CARLUCCIDIREZIONE MUSICALEE ARRANGIAMENTIDAVIDE MAGNABOSCO
DISEGNO LUCIALIN TEODOR POP |DISEGNO SUONOEMANUELE CARLUCCIDIREZIONE MUSICALEE ARRANGIAMENTIDAVIDE MAGNABOSCO
ARRANGIAMENTI VOCALI E VOCAL COACHALEX PROCACCI
COREOGRAFIE RITA PIVANO| EFFETTI SPECIALIERIX LOGAN
CONTRIBUTI VIDEOCLAUDIO CIANFONI
DIRETTORE PRODUZIONE CARLO BUTTO’
SUPERVISIONE ARTISTICA ALESSANDRO LONGOBARDI
IDEATO E DIRETTO
MAURIZIO COLOMBI
PRODUZIONE ALESSANDRO LONGOBARDI PER OFFICINE DEL TEATRO ITALIANO
IN COLLABORAZIONE CON VIOLA PRODUZIONI
 
DOVE e QUANDO
TEATRO BRANCACCIO - Roma
Dal 2 dicembre 2021 al 9 gennaio 2022

 
DETTAGLI
Dopo il successo della stagione 2019-2020 ALADIN il Musical Geniale prodotto da Alessandro Longobardi per OTI Officine del Teatro Italiano in collaborazione con Viola Produzioni torna in scena al Teatro Brancaccio e in tour in una nuova versione e con un cast parzialmente rinnovato, conl’intento di replicare il grande successo di “Rapunzel il Musical”, “Peter Pan il musical” e “La Regina di Ghiaccio il musical” tutti ideati e diretti da MaurizioColombi.
 
Più di un family show, il musical, liberamente ispirato ad una delle più celebri novelle orientali de Le mille e una notte, ripercorre le avventure di Aladino e del genio della lampada, in un sontuosa ambientazione medio-orientale con alcune contaminazioni in stile Bollywood nelle musiche originali, negli arrangiamenti musicali, nelle coreografie e nei costumi.
 
Emanuela Rei è un’affascinante Jasmine, in apparenza indifesa, nella realtà ribelle e indipendente, pragmatica e risoluta. Attrice in numerose serie tv per ragazzi, è protagonista della popolarissima serie tv “Maggie & Bianca Fashion Friends” e coprotagonista di “Una famiglia Mostruosa”, una commedia di Volfango De Biasi in uscita sul grande schermo il 25 novembre 2021.
 
Giovanni Abbracciaventodebutta nel ruolo di Aladin, ladruncolo scansonato, furbo, coraggioso e affascinante. Attore e ballerino, già interprete in numerosi musical come “La Febbre del Sabato Sera, Sette Spose per Sette Fratelli, Priscilla-la regina del deserto, Flash dance e We Will Rock You.
 
Conferma il successo nel ruolo del Genio della LampadaUmberto Noto, pronto ad esaudire ogni desiderio del suo padrone con fedeltà e generosità. Attorepoliedrico, acting e vocal coach, Umberto spazia dal teatro di prosa ai musical come “La famiglia Addams” e “Spamalot”.
 
Il Genio Genio dell’Anello, pasticcione e maldestro ma di animo buono, è Michele Savoia. Attore, ballerino, performer è coprotagonista nei tre film campioni di incassi dei “MeControTe”, a fianco di Luigi CalagnaSofia Scalia per la regia di Gianluca Leuzzi.
 
La scrittura del testo e delle musiche, la progettazione delle scene e dei costumi, la scelta del cast sono stati definiti da Maurizio Colombi e dall’oramai più che collaudato cast creativo composto da Alessandro Chiti per la scenografia, che prevede 24 cambi scena che appariranno e spariranno come d’incanto, avvalendosi del disegno luci di grande effetto,svelandopaesaggi desertici, il sontuoso palazzo del Sultano, il balcone di Jasmine sul giardino del palazzo, il fervente mercato della città, la prigione, la bottega di Aladin, la splendente grotta del tesoro. Francesca Grossi ha curato gli scintillanti e preziosi costumi, Rita Pivano le travolgenti coreografie funky, pop e orientaleggianti.
Davide Magnabosco, Alex Procacci e Paolo Barillari (autori delle musiche di “Rapunzel il musical” e “La regina di Ghiaccio il musical”) hanno composto quattordici dei diciassette brani musicali previsti. I restanti brani editi spazieranno dalla musica pop rai di Cheb Khaled, a medley di successi internazionali.
Nuovi effetti speciali spettacolaridi grande impatto visivo tra i quali le apparizioni e le sparizioni dei due geni, il romantico volo di Aladin e Jasmine sui tetti di Bagdade le trasformazioni di Aladin,sorprenderanno e stupiranno il pubblico.
Nella storia troveremo tutti i personaggi classici della fiaba: Aladin, Jasmine, il Genio della lampada, il Genio dell’anello, il potente e malvagio Jafar, consigliere del Sultano, la mamma di Aladino. Accanto a loro personaggi inediti: Abdul, ladruncolo amico di Aladin, Aisha l’ancella amica di Jasmine, Coco la simpatica scimmia ammaestrata, Skifus l’assistente di Jafar, guardie e concubine.
Il cast è composto da 20 attori, cantanti e ballerini.
Una riscrittura di una delle più belle fiabe senza tempo per un musical comico e irriverente che gioca con l’equivoco che incanterà grandi e piccini in un’atmosfera spettacolare, piena di magia, avventura, risate e musiche strepitose.
 
LA TRAMA
Nella grande città di Baghdad vive in una piccola bottega di stoffe, insieme a sua madre Kamira e la sua fedele scimmietta compagna di avventure Coco, Aladin, un giovane ragazzo pieno di sogni.
Una mattina, insieme al suo migliore amico Abdul, elabora un piano per conoscere la Principessa Jasmine, venuta al mercato accompagnata dalle guardie e dalla sua fedele ancella Aicha. Durante questo incontro si innamora perdutamente di lei.
Jafar, il gran Visir del Sultano, arresta i due ragazzi e, su consiglio del suo fedele servitore Skifus, rinchiude Abdul nelle prigioni del palazzo ricattando Aladin: soltanto se avesse recuperato per lui una semplice lampada ad olio nascosta nella caverna del cobra avrebbe rivisto vivo il suo migliore amico.
Per una serie sfortunati eventi, Aladin rimane imprigionato all’interno della Caverna ma grazie ad un semplice anello, chiesto in pegno a Jafar, scopre il segreto della Leggenda del deserto incontrando Nello, il genio dell’anello e Thor, il genio della lampada.
I due geni , grazie a desideri buoni e  altruisti, aiuteranno Aladin a liberare il suo amico e incontrare la sua principessa
 
MUSICHE ORIGINALI E ARRANGIAMENTI MUSICALI
DAVIDE MAGNABOSCO, ALEX PROCACCI, PAOLO BARILLARI
 
ALTRE INFORMAZIONI
botteghino@teatrobrancaccio.it
Via Merulana, 244,  Roma

www.teatrobrancaccio.it
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MUSICA
 
CONCERTI
 
NOVITÁ
 
TITOLO
BEVO SOLO ROCK'N ROLL
ROCKIN'ANGIE & THE MILKSHAKERS

DOVE e QUANDO
COTTON CLUB – Roma  
26 dicembre 2021
Ingresso ore 20:00
Lezione ore 20:30
Concerto ore 21:30
Lezione di ballo

 
DETTAGLI
Il Cotton Club è oggi un locale rinnovato con nuovo impianto di aerazione con abbattimento della carica batterica e virale pari al 100% grazie al sistema di sterilizzazione a luce UV-C.
 
A livello acustico invece, per garantire una sempre maggiore esperienza di ascolto, il rinnovato il Cotton Club ha messo a punto una tecnica di controllo acustico appositamente progettata e “custom made” che viene normalmente utilizzata nei grandi auditorium e nei posti in cui l’acustica è caratteristica precipua e dominante.
 
L'appuntamento dedicato al Rock'N'Roll anni '50 della domenica: una serata vintage e divertente all'insegna del Rock'n Roll. La serata ci riporterà negli anni '50 grazie ai nostri gruppi live così coinvolgente da fare ballare i più timidi. Lezione di ballo "primi passi" con le migliori scuole di Roma che si alterneranno di domenica in domenica. Questa domenica la Lezione di ballo è a cura della scuola Rock Around The Swing.
 
Il LIVE di questa domenica è con ROCKIN'ANGIE & THE MILKSHAKER. Un incredibile viaggio negli anni ruggenti del rock&roll!! L'esplosiva ROCKIN' ANGIE accompagnata da un super quartetto del Rockabilly e Rock'n'Roll capitolino, vi trascinerà nelle atmosfere e nei ritmi degli anni 50, dove vi sarà impossibile non battere il piedino!!! Da Wanda Jackson a Janis Martin passando per Brenda Lee e Patsy Cline, le grandi Rockabilly queens, ma non solo!!!
 
Un concerto d'impatto che celebra fedelmente l'antico rito del Rock'n'Roll in tutta la sua espressione migliore, compreso ovviamente il ballo, ma ancor di più quell’entusiasmo tipico della più grande rivoluzione musicale di tutti i tempi.
  
Line-Up
Angelica Pallone, Voce
Gianfranco Puglisi, Chitarra
Alessandro Boschi, Piano
Adriano Cucinella, Contrabbasso
Riccardo D'arcangelis, Batteria
 
ALTRE INFORMAZIONI
🎫Prezzo special del BEVO SOLO ROCK'N ROLL:
LEZIONE + CONCERTO + DRINK 10€
LEZIONE + CONCERTO + DRINK + PINSA ROMANA 18€
 
Via Bellinzona 2, Roma
 
Info e prenotazioni +393490709468
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LIBRI
 
USCITE
 
NOVITÁ
 
TITOLO
“Solitudini urbane”
nella nuova opera letteraria
di Maria Evelina Buffa Nazzari
l’eccezionalità di un’esistenza ordinaria


DETTAGLI
“Solitudini urbane”, edito da Porto Seguro, è la nuova opera letteraria dell’autrice Maria Evelina Buffa Nazzari.
Racconti brevi in grado di raccontare l’ordinaria eccezionalità dell’esistenza. I protagonisti del libro sono gli abitanti di una palazzina: persone comuni con il loro bagaglio di vita e dolori.
Tante storie ma un’unica narrazione:l ’autrice con una penna sagace conduce il lettore nelle “solitudini urbane” di chi affronta l’esistenza tra le pieghe distorte e malinconiche della realtà.
Maria Evelina Buffa Nazzari, figlia d’arte, scrittrice e interprete teatrale e cinematografica, nel corso della sua lunga carriera, ha lavorato con attori e attrici come Alberto Sordi,Pino Micol, Alida Valli, Carlo Giuffrè, Martine Brochard, Ottavia Piccolo, Duilio Del Prete, Arnoldo Foà, Ileana Ghione e Paola Quattrini. Oggi continua a dedicarsi all’Arte in ogni sua forma raccontando attraverso la scrittura e il suo ultimo libro “Solitudini urbane” la straordinaria bellezza dell’ordinario.
“… è domenica sera, l’ora precisa non ha importanza, comunque è già buio e nel palazzo non dorme nessuno; un po’ per il caldo, un po’ per la nostalgia, ormai nell’aria, di un’estate quasi conclusa.
I chiassosi tacchi quattro centimetri della signora Mirella e lo scalpiccio di molti tacchi bassi contro le mattonelle di graniglia, il suono pungente e insistente del citofono che completa la sensazione di fastidio, rompono il limitato silenzio dell’edificio cittadino.
Quattro mandate dal tono grave riecheggiano nella tromba delle scale mentre l’intero condominio rimane sospeso e i suoi abitanti sembrano trattenere il fiato loro malgrado.”
 
Un buco sul pavimento, per via di un problema al riscaldamento, unisce tutte le case di una strana palazzina. Un uomo divorziato, dalla finestra del suo seminterrato, guarda le gambe dei passanti e degli inquilini del condominio: gambe lunghe, corte, affusolate, grosse, gambe sole, che conducono un'esistenza misera e dolorosa.
Queste gambe sono un po' le protagoniste occulte di diciannove tranches de vie legate da un filo sottile, legate da quel buco nero e spaventoso che sembra inghiottirle in un'unica storia.
Sono le gambe di Leone, che dondolano dal soffitto dopo aver dato una spinta a una sedia; sono le gambe di una donna che parte per il Nepal invece di morire; sono le gambe lentigginose della ragazza che aspetta ancora la mamma; quelle della donna col culo grosso e della sua rivale...
Diciannove paia di gambe: gambe che passeggiano per casa, si fermano, corrono da una parte all'altra, gambe che fuggono; gambe che disegnano ognuna la propria storia, unite dal fil rouge della desolante, certa, solitudine.
“L’ultima replica dello spettacolo Il mutamento di Stefania Porrino è andata in scena al Teatro di Documenti a Roma il primo marzo 2020. Già da qualche giorno in compagnia si parlava di un misterioso virus comparso in Cina. Ma la Cina è lontana, commentavamo cercando di minimizzare. Il 9 marzo chiudevano i teatri, e non solo. Solitudini urbane racconta di un condominio, microcosmo nel quale i suoi abitanti possono permettersi di sentirsi soli ma sono, di fatto, legati irrimediabilmente fra loro. Come tutti noi, abitanti della terra. Ho cominciato a scrivere di queste solitudini, prima della pandemia, ispirata dal condominio in cui ho abitato per sette anni, e ho finito durante il Covid. Lui non c’entra, ma un po’ sì” Maria Evelina Buffa Nazzari.
 
ALTRE INFORMAZIONI
www.evelinanazzari.it
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ARTE
 
MOSTRE
 
NOVITÁ
 
TITOLO
MATERIA NOVA. ROMA NUOVE GENERAZIONI A CONFRONTO
A cura di Massimo Mininni
In mostra le nuove realtà
dell’arte di domanidai quartieri periferici della città
 
DOVE e QUANDO
Galleria d’Arte Moderna – Roma
Dal 17 dicembre 2021 al 13 marzo 2022

 
DETTAGLI
Materia Nova. Roma nuove generazioni a confronto è un progetto espositivo sperimentale curato da Massimo Mininni ecomposto da un’indagine critica sull’arte contemporanea a Roma, ospitato alla Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale dal 16 dicembre 2021 al13 marzo 2022, promosso da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
 
L’obiettivo è quello di valorizzare le componenti creative locali del XXI secolo mediante una selezione accurata e identitaria della nuova arte della Capitale. Una prima rassegna nel contesto capitolino, quindi, focalizzata su artisti, per lo più giovani, operanti in gruppo all’interno di spazi d’arte e studi collettivi dislocati nella periferia romana, ma non solo. Le nuove realtà dell’arte di domani.
 
La mostra riconosce, analizza e mette in luce le ricerche, le qualità, le peculiarità dei diversi linguaggi e gli interessi che contraddistinguono gli artisti romani dell’ultima generazione, per individuarne le singole personalità e le diverse potenzialità creative che si offrono alla capitale come elementi di importante novità, rendendola centro di attrazione e luogo di riferimento nell’ambito della cultura italiana contemporanea.
 
L’esposizione si sofferma in particolare sulle differenti realtà nate nei diversi quartieri della città, nei quali alcuni artisti hanno creato i loro atelier all’interno di ex aree industriali, di fabbricati e di officine dismesse, che si sono trasformate così in nuovi centri produttivi, propulsori di idee e fulcro di proposte che hanno riportato la capitale al centro della scena culturale nazionale.
 
Il percorso della mostrasi articola in un primo momento dedicato alla collettiva dei lavori creati dagli artisti nei loro studi e una seconda parte di creazione di un “open studio” che consenta al pubblico di entrare nel vivo della produzione artistica e, nello stesso tempo, di riflettere sul tema dell’ambiente di lavoro dell’artista, inteso come spazio di auto-rappresentazione e, nello stesso tempo, luogo di incontro, di progettualità, di impegno e di coinvolgimento anche fisico.
 
Una sezione espositiva è inoltre dedicata a una selezione di immagini tratte dal libro fotografico Vera - progettato da Damiana Leoni e pubblicato dalla casa editrice Quod libet -che documenta tutte le realtà artistiche in mostra attraverso gli scatti realizzati da quattro giovani fotografi: Eleonora Cerri Pecorella, Salvatore Nuzzi, Marta Scotti e Mohamed Keita.
 
Dal mese di gennaio 2022 sarà realizzata una serie di incontri culturali e appuntamenti con gli artisti presenti nelle varie realtà indipendenti in mostra.
 
Gli spazi in mostra:
POST EX (Centocelle). Vecchia carrozzeria tramutata in artist run space il 20 luglio del 2020; sei gli artisti fondatori – Eleonora Cerri Pecorella, Francesco D’Aliesio, Luca Grimaldi, Gian Maria Marcaccini, Lulù Nuti e Gabriele Silli – ai quali si sono aggiunti successivamente Federika Fumarola, Guglielmo Maggini, Alberto Montorfano, Azzedine Saleck e LU.PA; di volta in volta sono invitati a lavorarvi dei guest artist tra cui Cristiano Carotti, Malù dalla Piccola, Fabio Giorgi Alberti, Jacopo Natoli. L’esigenza comune è quella di unire le proprie capacità per creare un luogo di crescita personale e di sviluppo di un’intelligenza collettiva.
CASTRO (Contemporary Art STudios ROma), a Trastevere, è un progetto formativo che nasce dalla volontà di Gaia Di Lorenzo per sostenere artisti, curatori e ricercatori innanzi tutto italiani ma anche stranieri. Lo fa offrendo uno spazio di lavoro e promuovendo il legame tra i partecipanti, le istituzioni e soprattutto il pubblico. CASTRO applica un modello di apprendimento sperimentale e altamente collaborativo.
 
CityLab 971. Un’ex cartiera sulla via Salaria che dall’autunno del 2020 ospita SPAZIOMENSA. Affascinanti le possibilità espositive offerte da questo luogo e già molteplici le iniziative realizzate, dalla mostra che ha accompagnato il lancio del progetto ROMA NUDA, alla nascita di due format curatoriali: “Magnete”, dedicato all’editoria, e “Tuorlo”.
Di SPAZIOMENSA fanno parte due teorici, Giuseppe Armogida e Gaia Bobò, e cinque artisti: Sebastiano Bottaro, Dario Carratta, Marco Eusepi, Alessandro Giannì, Andrea Polichetti.
OFF1C1NAè nato nel 2012 nel quartiere Quadraro. Attualmente vi lavorano Paolo Assenza, Fabrizio Cicero,Katia Pugach, Germano Serafini. Dal 2020 ospita anche la sede di Spazio Y, altro ritrovo del contemporaneo, presente nel quartiere già dal 2014.
OMBRELLONI,artist run space a San Lorenzo, negli spazi di una vecchia azienda che produceva ombrelloni e che ora accoglie vari studi d’artista, tra cui quelli di Alessandro Calizza, Eeleye Production, Krizia Galfo, Greg Jager, Alessandro “Scarful” Maida, Luca Mamone, Jennifer MC Laren, Cristallo Odescalchi, WOW – Incendi spontanei.
PAESE FORTUNA, situato lungo il fiume Aniene nel quartiere di Pietralata, è uno spazio nato nel 2014 e condiviso da José Angelino, Alessandro Dandini de Sylva, Marco Emmanuele, Luca Grechi e Diego Miguel Mirabella.
CONDOTTO48 è un Artist Run Space nato nel 2021 a Torre Angela, all’interno di una ex carrozzeria, fondato dagli artisti Verdiana Bove, Francesca Romana Cicia, Luca Di Terlizzi, Emanuele Fasciani e Caterina Sammartino e dal curatore Riccardo Paris.
SPAZIO IN SITU, fondato nel 2016 a Tor Bella Monaca, ha un doppio statuto. Il primo è quello degli studi in cui lavorano e collaborano 11 artisti. Attualmente il gruppo è composto da Sveva Angeletti, Alessandra Cecchini, Christophe Constantin, Francesca Cornacchini, Marco De Rosa, Federica Di Pietrantonio, Chiara Fantaccione, Roberta Folliero, Andrea Frosolini, Daniele Sciacca e Guendalina Urbani. Il secondo statuto è quello di spazio espositivo, coordinato da Porter Ducrist, nel quale vengono proposte mostre collettive che fanno dialogare opere e azioni di artisti italiani e stranieri, offrendo al pubblico una visione attuale delle pratiche contemporanee.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Zètema Progetto Cultura
 
Dal martedì alla domenica ore 10.00-18.30
24 e 31 dicembre ore 10.00-14.00
Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura
Giorni di chiusura: lunedì,1° gennaio, 1° maggio e 25 dicembre
 
Via Francesco Crispi, 24 – Roma
 
Tel. 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00
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NOVITÁ
 
TITOLO
STORIA DI UN AFFRESCO
LA VISUALIZZAZIONE DELLA SEQUENZA ESECUTIVA DEL CICLO PITTORICO DELLA SALA DEI CAPITANI
 
DOVE e QUANDO
Musei Capitolini - Palazzo dei Conservatori – Sala dei Capitani – Roma
Dal 15 dicembre 2021

 
DETTAGLI
i Musei Capitolini ospiteranno il progetto “Visea”, un’applicazione multimediale all’avanguardia che raccontal’arte del dipingere ad affresco
A partire dal 15 dicembre il ciclo pittorico murale eseguito dal pittore Tommaso Laureti nella Sala dei Capitani del Palazzo dei Conservatori dei Musei Capitolini prende vita attraverso un’applicazione multimediale innovativa che permette di ripercorrerne l’intero processo esecutivo. Il progetto, nato nell’ambito del Bando POR/FESR 2014-2020 Regione Lazio “L’impresa fa cultura” 2019 e promosso da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è stato ideato dal team CBC Conservazione Beni Culturali Soc. Coop. - Nergal Consulting Srl - Xtrust Srl, in collaborazione con iMusei Capitolini selezionati quale “Luogo della Cultura”. Servizi museali Zètema Progetto Cultura.
Gli affreschi, commissionati dalla Magistratura Capitolina e realizzati tra il 1587 e il 1594, raffigurano alcuni dei più celebri episodi della storia di Roma antica tratti dall’opera di Tito Livio “Ab Urbe Condita” e intesi come exempla virtutis del Popolo Romano.
I visitatori potranno navigare all’interno delle scene sulle quattro pareti(laGiustizia di Bruto, Orazio Coclite al ponte Sublicio, Muzio Scevola davanti a Porsenna e la Battaglia presso il lago Regillo)e scoprire la sequenza temporale di esecuzione degli affreschi, ripercorrere le giornate di lavoro successive, i gruppi pittorici realizzati nelle giornate di lavoro, cogliere i metodi tecnici usati dall’artista per passare da un disegno su carta all’intonaco, ma anche i suoi procedimenti nel dipingere e i suoi ripensamenti.
Attraverso un’applicazione avanzata su natural user interface, con lo storytelling di tipo multimediale (immagini e testo)che accompagna l’animazione dinamica, si riceveranno approfondimenti testuali sulla tecnica pittorica, sui personaggi principali raffigurati e su come nel tempo la Sala, già nota come Salotto degli Imperatori,si sia arricchita di monumenti, statue e iscrizioni.
Alla proposta innovativa dei contenuti, il progetto associa una tecnologia all’avanguardia che tiene conto dell’emergenza epidemiologica da Covid 19. A differenza dei totem touch-screen, il progetto Visea è infatti installato su un totem che funziona in modalità touch-less, ovvero senza contatto. Si tratta di un software ideato dagli autori del progetto in accordo con la Direzione dei Musei Capitolini che permette di richiamare le informazioni con il solo movimento del dito indice (Air Push).
I Musei Capitolini sono quindi lieti di poter offrire ai propri visitatori questo nuovo prototipo, nella doppia lingua, italiano e inglese, destinato in futuro a cambiare i classici totem multimediali, uno strumento che permetterà agli utenti di usufruire serenamente di questa nuova importante offerta culturale in piena sicurezza.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Orari
Dal lunedì al venerdì ore 9.30-19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima).
Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)
 
Piazza del Campidoglio, 1 -  Roma
 
www.museicapitolini.org
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PROSEGUE
 
TITOLO
Art GAP, Modern & Contemporary Art
il PENTAGONO ALATO
Mostra personale di Lauro Papale
CURATORE Federica Fabrizi
TESTI DI: Federica Fabrizi e Giuseppe Lorin
 
DOVE e QUANDO
ART G.A.P. Gallery – Roma  
Dal 18 dicembre al 5 gennaio 2021

 
DETTAGLI
Dal 18 dicembre ‘21 al 5 gennaio ‘22 la galleria Art GAP è lieta di accogliere nel nuovo spazio espositivo, a due passi da Piazza Largo Argentina, la mostra il PENTAGONO ALATO di Lauro Papale, a cura di Federica Fabrizi.
 
Le opere di Lauro Papale sono il frutto di un rapporto diretto e connaturato con la materia a cui instilla, con maestria certosina e padronanza tecnica, energia pulsante. Ricerca, esplorazione, geometria e sperimentazione caratterizzano le creazioni artistiche di Papale. Il valore del segno, il senso del materico e gli accostamenti cromatici, ora delicati ora stridenti, che definiscono le forme sono le componenti principali dei suoi lavori, frutto di un’operazione lucidamente controllata e complessa. Lauro Papale costruisce un alfabeto visivo declinando un elemento naturale, quale il seme dell’acero, a puro elemento geometrico: il nucleo viene trasformato in pentagono, in quanto, secondo l’artista, questa forma si adatta, all’aggregazione delle due ali. Proprio attraverso questo “segno”, che l’artista chiama “pentagono alato”, lascia una traccia di sé in cui esprime la sua sensibilità e originalità. Il “segno” di Papale non essendo un tratto astratto ma rappresentando una cosa reale si trasforma in simbolo artistico, da cui sono stati eliminati tutti gli elementi superflui. Possiamo parlare di un segno nuovo, come espressione della volontà di scoprire un nuovo codice di comunicazione. Papale crea il suo alfabeto basato su un unico segno che procede per ripetizione e addizione del medesimo segno. Nel tempo, il “pentagono alato” diviene nelle opere dell’artista un vero e proprio modulo che viene declinato in diverse forme artistiche quali la ceramica raku, la pittura e la scultura. Il linguaggio figurativo di Papale si basa sulla ricerca del colore e sulla ripetizione del segno-pentagono alato che dà vita a composizioni geometriche ai limiti del figurativo. Nelle sue opere si respira un’assolutezza arcaica, quasi fuori dal tempo e dalla storia. I vibranti contrasti cromatici sono determinati dalla tonalità dei colori primari a volte ridotti alla semplice contrapposizione del bianco e del nero. In altri termini, l’artista ha creato un alfabeto che è scaturito dalla sua esperienza, dal suo sentire, dalle sue emozioni, dai suoi interessi e quindi, si può affermare, il “segno” è spazio di libertà.
cit. Federica Fabrizi
 
ALTRE INFORMAZIONI
Enti promotori: Art GAP, Modern & Contemporary Art

Via di Santa Maria in Monticelli, 66 - Roma
Orari: lun. / sab. 16.00 – 19.30; 19 dicembre 16.00 – 19.00
Telefono: 06.96115866 -art@artgap.it
www.artgap.it
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PROSEGUE
 
TITOLO
KLIMT. La Secessione e l’Italia
 
DOVE e QUANDO
MUSEO DI PALAZZO BRASCHI - Roma
Dal 27 ottobre al 27 marzo  2021


DETTAGLI
Dal 27 ottobre il Museo di Roma a Palazzo Braschi ospiterà la mostra Klimt. La Secessione e l’Italia, un evento espositivo che segna il ritorno in Italia dell’artista austriaco con alcuni dei suoi capolavori provenienti dal Museo Belvedere di Vienna, dalla Klimt Foundation e da collezioni pubbliche e private come la Neue Galerie Graz.

La mostra ripercorre la vita e la produzione artistica di Klimt, sottolineandone il ruolo di cofondatore della Secessione viennese e indagando sul suo rapporto con l’Italia, meta dei suoi viaggi e luogo di alcuni suoi successi espositivi.
Sono circa 200 le opere esposte, tra dipinti, disegni, manifesti d’epoca e sculture di Klimt e degli artisti della sua cerchia.

Oltre a opere iconiche come la famosissima Giuditta ISignora in biancoAmiche I (Le Sorelle) e Amalie Zuckerkandl è possibile ammirare anche prestiti del tutto eccezionali come La sposa della Klimt Foundation e Ritratto di Signora, trafugato dalla Galleria Ricci Oddi di Piacenza nel 1997 e recuperato fortunosamente nel 2019.

Klimt. La Secessione e l’Italia
 è una mostra promossa da Roma CultureSovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, co-prodotta da Arthemisia che ne cura anche l’organizzazione con Zètema Progetto Cultura, in collaborazione con il Belvedere Museum e in cooperazione con Klimt Foundation, a cura di Franz Smola, curatore del Belvedere, Maria Vittoria Marini Clarelli, Sovrintendente Capitolina ai Beni Culturali e Sandra Tretter, vicedirettore della Klimt Foundation di Vienna.

La mostra ripercorre la vita e la produzione artistica di Klimt, sottolineandone il ruolo di cofondatore della Secessione viennese e indagando sul suo rapporto con l’Italia, meta dei suoi viaggi e luogo di alcuni suoi successi espositivi.
Sono circa 200 le opere esposte, tra dipinti, disegni, manifesti d’epoca e sculture di Klimt e degli artisti della sua cerchia.
Oltre a opere iconiche come la famosissima Giuditta ISignora in biancoAmiche I (Le Sorelle) e Amalie Zuckerkandl è possibile ammirare anche prestiti del tutto eccezionali come La sposa della Klimt Foundation e Ritratto di Signora, trafugato dalla Galleria Ricci Oddi di Piacenza nel 1997 e recuperato fortunosamente nel 2019.
Klimt. La Secessione e l’Italia è una mostra promossa da Roma CultureSovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, co-prodotta da Arthemisia che ne cura anche l’organizzazione con Zètema Progetto Cultura, in collaborazione con il Belvedere Museum e in cooperazione con Klimt Foundation, a cura di Franz Smola, curatore del Belvedere, Maria Vittoria Marini Clarelli, Sovrintendente Capitolina ai Beni Culturali e Sandra Tretter, vicedirettore della Klimt Foundation di Vienna.
La mostra vede come special partner Julius Meinl Ricola, come partner Catellani & Smith, come radio partner Dimensione Suono Soft ed è consigliata da Sky Arte.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Piazza San Pantaleo, 10
 
www.museodiroma.it
www.museiincomuneroma.it
www.arthemisia.it
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PROSEGUE
 
TITOLO
QUAYOLA. Re-coding
 
DOVE e QUANDO
PALAZZO CIPOLLA _ Roma 
29 settembre 2021 - 30 gennaio 2022


 
DETTAGLI
Dal 29 settembre Palazzo Cipolla a Roma ospiterà la prima mostra monografica di Quayola (1982), artista romano di origine e londinese di adozione, tra gli esponenti più importanti della media-art a livello internazionale.
Quella di Palazzo Cipolla è la cornice ideale per esporre l’arte di Quayola, da sempre animata da un confronto permanente tra l’educazione classica e l’uso quotidiano dei mezzi di espressione visiva più futuristici.
La mostra abbraccia quasi tutta la produzione dell’artista, ospitando opere realizzate tra il 2007 e il 2021, un viaggio immersivo nella vera essenza della sua arte computazionale. Il progetto espositivo si sviluppa in tre aree tematiche: iconografia classica, sculture non finite, e tradizione della pittura di paesaggio.
Avvalendosi di sistemi robotici di intelligenza artificiale e stringhe di codice generativo, Quayola ricodifica la storia dell’arte attraverso una nuova prospettiva, utilizzando un linguaggio innovativo capace di riflettere la sua visione poetica del mondo digitale. L’artista esplora le infinite possibilità di formalizzazione dell’idea creativa attraverso la moltitudine di opportunità che la tecnologia gli offre. Il processo di ricerca diventa così la base dell’opera d’arte stessa.
Quayola non utilizza gli algoritmi solo o semplicemente per creare delle opere d’arte, ma ci restituisce strumenti indispensabili di lettura della nostra società contemporanea. Dipinti rinascimentali e del barocco sono trasformati in complesse composizioni digitali attraverso metodi computazionali, e sculture ispirate alla tecnica michelangiolesca del non-finito sono scolpite mediante mezzi robotici. Seguono rappresentazioni della natura, prodotto di un’arte generativa che evidenzia l’affascinante – benché paradossale – somiglianza tra il mondo naturale e quello digitale. Sviluppando un corpo di lavoro che assume sia una forma immateriale (come i video) che materiale (come le stampe o le sculture), l’artista ci illumina sul paradosso dell'immaterialità che è di fatto una nuova forma di materialità.
La mostra è promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, è realizzata da Poema con il supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia ed è curata da Jérôme Neutres e Valentino Catricalà. Essa si inserisce perfettamente nel solco dell’ormai più che ventennale programmazione dello spazio espositivo di Palazzo Cipolla, che la Fondazione – sotto la sapiente guida del suo Presidente – con spiccata sensibilità e lungimiranza ha fin dal principio rivolto ad indagare le tendenze e le manifestazioni più significative dell’arte in tutte le sue forme, partendo dal doveroso approfondimento delle epoche che hanno plasmato l’identità italiana (il Quattrocento, il Barocco) e dalla ricerca sulle culture dei mondi lontani (la Cina imperiale, il Giappone, l’India, la Russia sovietica, gli Stati Uniti), per approdare alle testimonianze più importanti e attuali dell’arte contemporanea nazionale ed internazionale, intercettandone i protagonisti indiscussi e le istanze più innovative e prospettiche (ad esempio, Rockwell, Hopper, Banksy).
Quayola ha esposto in importanti contesti internazionali quali il V&A Museum, Londra, Park Avenue Armory, New York, e il Palais de Tokyo, Parigi, per citarne alcuni. Ha partecipato a Biennali come quella di San Paolo e numerosi festival tra i quali il Sundance Film Festival di Park City. Ha vinto premi prestigiosi come il Golden Nica dell’Ars Electronica Festival.
Immagine: Quayola, Iconographies #81: Adoration after Botticelli, 2016. Serie di stampe a getto d'inchiostro / Series of inkjet prints
 
ALTRE INFORMAZIONI
Testo in catalogo a cura diProf. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele,Presidente Fondazione TerzoPilastro – Internazionale
Scheda catalogo Skira
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PROSEGUE
 
TITOLO
***  Collegata a INCONTRI Storie di fotografe e di immagini
 
Prima, donna. Margaret Bourke-White
Una straordinaria retrospettiva,
a cura di Alessandra Mauro, documenta attraverso oltre 100 immagini
la visione e la vita controcorrente della fotografa statunitense
 
DOVE e QUANDO
Museo IN TRASTEVERE - Roma
dal 21 settembre 2021 al 27 febbraio 2022


DETTAGLI
Sarà dedicata a Margaret Bourke-White, una tra le figure più rappresentative ed emblematiche del fotogiornalismo, la mostra Prima, donna. Margaret Bourke-White, ospitata alMuseo di Roma in Trasteveredal 21 settembre al 27 febbraio 2022.
 
L’esposizione, a cura di Alessandra Mauro, è promossa daRomaCulture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ed è organizzata da Contrasto e Zètema Progetto Cultura,in collaborazione con Life Picture Collection, detentrice dell’archivio storico di LIFE. Catalogo edito da Contrasto.
 
Pioniera dell’informazione e dell’immagine, Margaret Bourke-White ha esplorato ogni aspetto della fotografia: dalle prime immagini dedicate al mondo dell’industria e ai progetti corporate, fino ai grandi reportage per le testate più importanti come Fortune e Life; dalle cronache visive del secondo conflitto mondiale, ai celebri ritratti di Stalin prima e poi di Gandhi (conosciuto durante il reportage sulla nascita della nuova India e ritratto poco prima della sua morte); dal Sud Africa dell’apartheid, all’America dei conflitti razziali fino al brivido delle visioni aeree del continente americano.
 
Oltre100 immagini, provenienti dall’archivio Life di New York e divise in 11 gruppi tematici che, in una visione cronologica, rintracciano il filo del percorso esistenzialedi Margaret Bourke-White e mostrano la sua capacità visionaria e insieme narrativa, in grado di comporre “storie” fotografiche dense e folgoranti.
 
Ad aprire il percorso espositivo è la prima sezione dal titolo L’incanto delle acciaierie,che mostra i primi lavori industriali di Margaret, da quando nel 1928 apre un suo studio fotografico a Cleveland, mentre la seconda sezione, Conca di polvere,documenta il lavoro sociale realizzato dalla fotografa negli anni della Grande Depressione nel Sud degli USA.
Alla lunga collaborazione con la leggendaria rivista americana LIFE, per cui la Bourke-White realizzerà la copertina e i reportage del primo numero e tanti altri ancora lungo tutta la sua vita, è dedicata la terza sezione dal titolo, per l’appunto, LIFE.
Nella quarta sezione,Sguardi sulla Russia, è inquadrato il periodo in cui Margaret Bourke-White documentò le fasi del piano quinquennale in Unione Sovietica fino ad arrivare a realizzare anni dopo – quando già era scoppiata la Seconda guerra mondiale – il ritratto di Stalin in esclusiva per Life.
Gli anni della guerra, quando per lei fu disegnata la prima divisa militare per una donna corrispondente di guerra, sono documentati nella quinta sezione, dal titoloSul fronte dimenticato: sono gli anni in cui Bourke-White, al seguito dell’esercito USA, sarà in Nord Africa, Italia e Germania. Si prosegue con la sesta sezione, Nei Campi, dove ètestimoniato l’orrore al momento della liberazione del Campo di concentramento di Buchenwald (1945) quando, come ha dichiarato la fotografa, “per lavorare dovevo coprire la mia anima con un velo”.
L’India, la settima sezione,raccoglie il lungo reportage compiuto dalla fotografa al momento dell’indipendenza dell’India e della sua separazione con il Pakistan. Tra le altreimmagini, in mostra anche il celebre ritratto del Mahatma intento a filare all’arcolaio.
Mentre Sud Africa, il titolo dell’ottava sezione, offre una documentazione del grande paese africano durante l’Apartheid, la successiva e nona sezione,Voci del Sud bianco,è il lavoro a colori del 1956 dedicato al tema del segregazionismo del Sud degli USA, che stanno vivendo anni di trasformazione.
Ancora, In alto e a casa, decima sezione, raccoglie alcune tra le più significative immagini aeree realizzate dalla fotografa nel corso della sua vita.
Il percorso termina con La mia misteriosa malattia, undicesima sezione, una serie di immagini che documentano la sua ultima, strenua lotta, quello contro il morbo di Parkinson di cui manifesta i primi sintomi nel 1952 e contro cui combatterà con determinazione. In questo caso, è lei il soggetto del reportage, realizzato dal collega Alfred Eisenstaedt che ne testimonia la forza, la determinazione ma anche la fragilità.
 
Una straordinaria retrospettiva, quindi, per ricordare un’importante fotografa, una grande donna, la sua visione e la sua vita controcorrente.
 
L’esposizione sarà accompagnata da Storie di fotografe e di immagini: ciclo di incontri e di approfondimenti aperti al pubblico intorno ai temi della fotografia e dell’identità femminile.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Piazza S. Egidio 1b – Roma
 
Dal martedì alla domenica ore 10.00 - 20.00
24 e 31 dicembre 10.00-14.00
Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura
Giorni di chiusura
1 gennaio, 1 maggio e 25 dicembre
 
Promotori Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Contrasto
Mostra a cura di Alessandra Mauro
Organizzazione Zètema Progetto Cultura
In collaborazione con Meredith
Digital Imaging Partner Canon
Con il contributo di Forma. Fondazione Forma per la fotografia
Catalogo a cura di Contrasto
 
Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
www.zetema.it
www.museodiromaintrastevere.it
www.museiincomune.it
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PROSEGUE
 
TITOLO
Chiostro del Bramante
presenta
ALL ABOUT BANKSY
Stesso posto, stesso artista, nuova mostra.
 
DOVE e QUANDO
Chiostro del Bramante - Roma
Dal 5 maggio 2021  al 9 gennaio 2022

 
DETTAGLI
Grazie a circa duecentocinquanta opere provenienti da collezioni private, Chiostro del Bramante presenta ALL ABOUT BANKSY: a Roma, dal 5 maggio 2021 al 9 gennaio 2022, una nuova mostra per scoprire tutto quel che si può sapere sull’artista sconosciuto più noto al mondo.
Scoprire, avvicinarsi, conoscere, riconoscere Banksy. Durante la nostra prima esposizione A Visual Protest (settembre 2020 – marzo 2021), data l’impossibilità di mantenere l’apertura, abbiamo lavorato perché il pubblico non rimanesse deluso, non rimanesse senza Banksy. È nata così l’idea di poter realizzare una seconda mostra, sempre dedicata
a lui e alle sue opere, e questo nostro desiderio si è realizzato grazie alla collaborazione con Butterfly & David Chaumet - Butterfly Art News, curatori del progetto.
Natalia de Marco, direzione artistica DART – Chiostro del Bramante Grazie a circa duecentocinquanta opere provenienti da collezioni private, Chiostro del Bramante presenta ALL ABOUT BANKSY: a Roma, dal 5 maggio 2021 al 9 gennaio 2022, una nuova mostra per scoprire tutto quel che si può sapere sull’artista sconosciuto più noto al mondo.
Scoprire, avvicinarsi, conoscere, riconoscere Banksy. Durante la nostra prima esposizione A Visual Protest (settembre 2020 – marzo 2021), data l’impossibilità di mantenere l’apertura, abbiamo lavorato perché il pubblico non rimanesse deluso, non rimanesse senza Banksy. È nata così l’idea di poter realizzare una seconda mostra, sempre dedicata
a lui e alle sue opere, e questo nostro desiderio si è realizzato grazie alla collaborazione con Butterfly & Davi Chaumet - Butterfly Art News, curatori del progetto.
Natalia de Marco, direzione artistica DART – Chiostro del Bramante Banksy non riesce a far smettere di parlare di sé. Dall’ultima opera sulle mura del carcere di Reading (UK), dove fu detenuto Oscar Wilde, per denunciarne lo stato di abbandono dal 2013, fino all’asta milionaria a favore del sistema sanitario britannico, con l’aggiudicazione
dell’opera Game Changer per 16,75 milioni di sterline. Così Chiostro del Bramante non può smettere di occuparsi di Banksy e di offrire, con questa nuova mostra, un approfondimento enciclopedico del suo lavoro, grazie a un’importante sezione documentaria composta da fotografie, reportage e video, una nuova occasione espositiva negli spazi rinascimentali nel centro di Roma.
Una narrazione approfondita della poetica dell’artista grazie al contributo di Butterfly & David Chaumet - Butterfly Art News, che per la prima volta hanno aperto il loro archivio, in modo così completo, per un’esposizione.
Ovunque si sente parlare di Banksy. Ma cosa sapete di lui se non che è famoso e che la sua identità è ignota? Abbiam documentato la sua carriera dall'inizio degli anni Duemila, tra la strada e le mostre e ora apriamo il nostro archivio.
Butterfly & David Chaumet - Butterfly Art News, curatori ALL ABOUT BANKSY è un catalogo ragionato da visitare, un percorso in cui scoprire opere realizzate dal 1999 fino al 2020, con sezioni tematiche sui lavori divenuti icone e sui
 temi fondamentali dell’artista: i primi Black Books, i tanti rats (topi) e poi la politica, la religione, il potere, la guerra, i diritti dell’infanzia, i fenomeni migratori, i rifugiati, la società della sorveglianza, l’ambiente, l’ecologia, il mercato dell’arte.
In mostra inediti e altrettanti approfondimenti: tra gli altri, sul parco tematico non adatto ai bambini Dismaland, sul negozio online Gross Domestic Product, sulle collaborazioni con cantanti e gruppi musicali, tra cui la ricca serie con i britannici Blur.
Opere realizzate con tecniche e supporti differenti, insieme a una contestualizzazione degli interventi pubblici e delle mostre, delle opere e delle esposizioni, tra fotografie, copertine, manifesti, locandine, libri, dischi.
Completano il percorso espositivo tre video per rivivere i momenti più significativi del percorso di Banksy, tra cui un documentario esclusivo e inedito che racconta vent’anni
di carriera dell’artista.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Una mostra organizzata da DART – Chiostro del Bramante
in collaborazione con Butterly Art News
a cura di Butterfly & David Chaumet
con il patrocinio di Regione Lazio e Assessorato Crescita Culturale Roma Capitale
media partner: Sky Arte
 
La mostra è accessibile nel rispetto e secondo le normative per il contenimento di Covid-
19.
 
www.chiostrodelbramante.it
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PROSEGUE
 
TITOLO
"L’EREDITÀ DI CESARE E LA CONQUISTA DEL TEMPO"
I Fasti Capitolini, straordinari calendari incisi nel marmo, narrano la storia di Roma dalle sue origini agli albori dell’età imperiale grazie alla multimedialità

DOVE e QUANDO
Sala della Lupa - Musei Capitolini - Roma
Dall’8 febbraio al 31 dicembre 2021
Dal lunedì al venerdì ore 9.30-19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)


DETTAGLI
L’eredità di Cesare e la conquista del tempo è un progetto espositivo multimediale che racconta in maniera evocativa e coinvolgente le vicende e i protagonisti della storia di Roma antica attraverso i Fasti Capitolini.
Questi straordinari calendari incisi nel marmo, dalla metà del ’500, sono esposti su disegno di Michelangelo Buonarroti sulla parete di fondo della sala della Lupa, un tempo sala dei Fasti antichi, nell’appartamento dei Conservatori, parte del complesso dei Musei Capitolini.
Tra le righe scolpite nel marmo è narrata la storia di Roma che tutti studiano sui libri scolastici e, spesso, al visitatore frettoloso sfugge la menzione di personaggi universalmente noti, Romolo, Tarquinio il Superbo, Giulio Cesare, Augusto, al pari di famose battaglie e importanti conquiste.
 
L’iniziativa, promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è ideata e curata dalla Direzione Musei archeologici e storico-artistici. Organizzazione a cura di Zètema Progetto Cultura.
 
Attraverso il videomapping, la grafica e un commento sonoro, l’esposizione multimediale offre al pubblico gli strumenti per rintracciare sulla parete elementi che, seppure presenti all’interno del proprio bagaglio conoscitivo sulla storia di Roma, non ci si aspetta di ritrovare in quella sede e in quelle forme.
Le proiezioni avvengono direttamente sulla parete marmorea alternando il videomapping, che indica e sottolinea le parole e le frasi salienti nei calendari, a una videoproiezione classica che va a sovrapporsi alla parete stessa, quasi annullandola e trasformandola in uno schermo su cui narrare attraverso le immagini gli episodi appena rievocati dai nomi dei protagonisti evidenziati tramite il videomapping.
 
Una proposta innovativa e coinvolgente per scoprire e approfondire la storia di Roma, dalla sua fondazione (753 a.C.) alla fine dell’età repubblicana e agli albori dell’età imperiale (31 a.C.), grazie a una testimonianza storica e archeologica unica nel suo genere.
Il progetto costituirà la prima tappa di avvicinamento alla mostra “La Roma della Repubblica”, in programma nel corso del 2021 presso gli stessi Musei Capitolini. L’esposizione è concepita in continuità con “La Roma dei Re”, ospitata ai Musei Capitolini tra il 2018 e il 2019, come secondo episodio del ciclo “Il racconto dell'archeologia”.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Musei Capitolini - Palazzo dei Conservatori - Sala della Lupa e dei Fasti antichi
Piazza del Campidoglio, 1 - Roma
 
L’accesso allo spazio espositivo che ospita il progetto è gratuito per i detentori del biglietto di accesso ai Musei Capitolini, per i detentori del biglietto delle esposizioni “Il tempo di Caravaggio. Capolavori della collezione di Roberto Longhi” presso Palazzo Caffarelli e “I marmi Torlonia - Collezionare capolavori” presso Villa Caffarelli e per i detentori della Mic Card.
 
Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)
www.museicapitolini.org; www.museiincomune.it
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INCONTRI
 
PROSEGUE
 
TITOLO
Storie di fotografe e di immagini
nell’ambito della mostra Prima, donna. Margaret Bourke-White, una serie diincontri intorno a fotografia e identità femminile
 
DOVE e QUANDO
Museo IN TRASTEVERE - Roma
dal 28 ottobre 2021 al 10 febbraio 2022


DETTAGLI
Prende il via il 28 ottobre 2021Storie di fotografe e di immagini, il ciclo di incontri intorno a fotografia e identità femminile. Un programma di approfondimento, che si svolgerà presso la Sala Multimediale del Museo di Roma in Trastevere, pensato in occasione della mostra Prima, donna. Margaret Bourke-White fotografa, in esposizione fino al 27 febbraio 2022 e promossa da RomaCulture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con l’organizzazione di Contrasto e Zètema Progetto Cultura.
Fino al 10 febbraio 2022, grazie alla collaborazione con la Fondazione Forma per la Fotografia,verrà proposta una serie di incontri e approfondimenti sulle protagoniste, i diversi sguardi e i temi della fotografia e dell’identità femminile.
 
Sono previsti tre filoni tematici. Il primo prende il titolo Fotografe raccontate da fotografe:quattro autrici di oggi raccontano le protagoniste del passato che le hanno coinvolte, influenzate, interessate e il cui lavoro è stato di ispirazione per la ricerca che, nel tempo, stanno portando avanti. A dare il via sarà, proprio il 28 ottobre 2021, il racconto che Anna Di Prospero farà di Vivian Maier. Si proseguirà il 18 novembre2021con Ilaria Magliocchetti Lombi che si concentrerà su Mary Ellen Mark. A seguire, il 2 dicembre 2021, Simona Ghizzoni parlerà della vita e del lavoro di Sally Mann, per poi terminare con Simona Filippini, il 20 gennaio 2022, che ha scelto di porre al centro del suo incontro Tina Modotti. L’appuntamento è sempre alle 17.30 per tutte.
Contemporaneamente, verrà portato avanti un altro approfondimento, Uno sguardo diverso.  La fotografia come strumento di indagine sull’identità: due incontri, in collaborazione con il Centro di Ricerca FAF. Fotografia Arte femminismo, indagheranno il rapporto, intenso e fecondo, tra lo strumento fotografico e l’indagine dell’identità femminile; un filo rosso che percorre tutta la storia della fotografia. Federica Muzzarelli (Università di Bologna) il 9 dicembre 2021 alle 17.30 proporrà un talk dal titolo Corpo e azione. Fotografe tra Otto e Novecento. Mentre Raffaella Perna (Università di Catania) sarà protagonista il 10 febbraio 2022, sempre alle 17.30, con Donne, fotografia, identità attraverso i libri delle fotografe degli anni Settanta.
A completare il quadro sulla fotografia al femminile contribuirà anche la Maratona Le fotografe, ovvero la proiezione di quattro film documentari dedicati ad altrettante fotografe italiane, una produzione Sky Original in onda su Sky Arte, di cui sono state selezionate quattro puntate:
 
ILARIA MAGLIOCCHETTI LOMBIUn ritratto in due
GUIA BESANAUna questione personale
ZOE NATALE MANNELLAIntimità
SIMONA GHIZZONI Tutto parla di me
Le proiezioni sono previste il 7 novembre e 5 dicembre 2021, e il 2 gennaio e 6 febbraio 2022 dalle 15 alle 19.
 
Per la MOSTRA Vedi *** Prima, donna. Margaret Bourke-White
 
ALTRE INFORMAZIONI
MODALITÀ DI ACCESSO AGLI INCONTRI: ingresso con prenotazione allo 060608 fino a esaurimento posti disponibili (max 70 persone). Entrata gratuita solo nella Sala Multimediale sede dell’incontro.Le mostre allestite nel museo non possono essere visitate.L’ingresso è consentito esclusivamente con certificazione verde Covid19 “Green Pass” (in formato digitale o cartaceo).
 
 
ENTRATA NEL MUSEO: all’arrivo al museo, il visitatore dovrà attendere il proprio turno di ingresso e mantenere la distanza di sicurezza. Verrà sottoposto a misurazione della temperatura tramite termoscanner e in caso di un risultato uguale o superiore ai 37.5 gradi non gli verrà consentito l’accesso. Al termine di questa operazione potrà accedere alla Sala Multimediale per partecipare all’incontro senza passare dalla biglietteria. Ai varchi di accesso sono disponibili gel disinfettanti per igienizzare le mani. Durante gli incontri è obbligatorio indossare le mascherine chirurgiche.
Durata dell’incontro: max 1.30
Ingresso alla Sala dalle ore 17.00
Chiusura Museo e Sala ore 19.30
 
Piazza S. Egidio 1b – Roma
 
Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
www.zetema.it
www.museodiromaintrastevere.it
www.museiincomune.it
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PER BAMBINE/I e RAGAZZE/I
 
TEATRO
 
NOVITÁ
 
TITOLO
Stagione “Frammenti” del TeatroBasilica
L’UCCELLINO AZZURRO
di Maurice Maeterlinck
A cura di e con Claudia Della Seta, Sofia Diaz, Daniela Giovanetti, Glenda Sevald
Traduzione: Diaz - Della Seta
Editing testo: Della Seta - Sevald
Editing musica: Giovanetti - Della Seta
Pittura di scena: Tatsiana Pagliani
Elaborazione pupazzi: Laura Pirandello e Glenda Sevald
Costumi: Laura Giannisi
Suono: Hubert Westkemper
Disegno luci: Matteo Ziglio
Aiuto regia: Gilda Rinaldi Bertanza
Produzione: Gruppo della Creta
Si ringrazia Dani Horowitz
Margaret Atwood, “Brevi scene di lupi” in Brevi scene di lupi. Poesie scelte (1966-2020), Ponte alle Grazie, Milano 2020
 
DOVE e QUANDO
TEATRO BASILICA – Roma
23 dicembre 2021, ore 19.00


DETTAGLI
Sarà in scena al TeatroBasilica il 23 dicembre alle ore 19.00 L’UCCELLINO AZZURRO di Maurice Maeterlinck a cura di e con Claudia Della Seta, Sofia Diaz, Daniela Giovanetti, Glenda Sevald.  Spettacolo per tutta la famiglia, per gli adulti e per i bambini dai 6 anni in su.
 
Note di e con Claudia Della Seta, Sofia Diaz, Daniela Giovanetti, Glenda Sevald
Una favola che rivoluziona un modo di vivere addormentato e apre la porta a strade non battute, Questo ci ha portato a scegliere questa storia.L’abbiamo scelta nel primo lockdown,quando,chiuse fra quattro mura,volevamo comunque, caparbie,vivereper resistere.La fata Beryluna appare la Notte di Natale e cambia la vita a due bambini, eccola la nostra “Rivoluzione” - irrompe nella casa di Tyltyl e Mytyl,i figli di un falegname, e li costringe ad uscire dal loro luogo sicuro, verso un viaggio a loro sconosciuto, un viaggio iniziatico di crescita e di conoscenza, necessario.Incontri singolari e bellissimi e situazioni impreviste e pericolose. La Natura si ribella agli uomini e parla attraverso le anime degli alberi e degli animali, gli oggetti di casa avranno un’anima e i morti saranno vicini. E qui ecco le poesie di Margaret Atwood mostrarci un punto di vista poco considerati dagli “Umani”che per usare le parole di Beryluna “Morte le fate, non capiscono niente”.
“L’Uccellino Azzurro” (o “L’Uccello Blu” in originale) di Maurice, Maeterlinck fu rappresentato in Prima Mondiale al Teatro D’arte di Mosca da Konstantin Stanislavskij nel 1908, periodo di straordinari fermenti culturali, sociali e politici, con la rivoluzione bolscevica alle porte.Stanislavskj stesso rivoluzionò l’arte teatrale,
Meravigliosi allestimenti deL’Uccellino Azzurro sono stati realizzati tra cui quello di Luca Ronconi nel 1979.Ma al di là delle considerazioni questa storia è e rimane un viaggio magico.Partirete con noi e con Tiltyl e Mityl alla ricerca de “L’Uccellino Azzurro “?Lo troveremo?Chissà…
 
Esiste una malattia che si chiama ‘voglia di essere felici’; Maeterlinck ha scoperto la cura: bisogna mettersi in viaggio alla ricerca del “L’Uccellino azzurro” e non smettere mai di cercarlo(Daniela)
 
Partire dentro quattro mura immaginando l’infinito. Una fiaba che mi ha messo in contatto con il mondo fantastico dell’infanzia e con quello delle mie amiche. Sognare insieme non è stata un’utopia!(Sofia)
 
Volando con l'immaginazione alla ricerca di un uccellino Azzurro, per salvare gli altri e noi stessi. Un senso nel non senso, con la Natura che aspetta di essere riconosciuta (Glenda)
 
Ho fatto un viaggio ma non potevo uscire.Con la testa si, con l’anima sì. Ho fatto un viaggio durante il quale oggetti, elementi e la natura di questo mondo mi hanno penetrato. L’ho fatto con Diaz, Giovanetti, Sevald.
Questo è il nostro viaggio.(Claudia)
 
Lo spettacolo sarà l'occasione per brindare al Natale con il nostro pubblico. Lo scorso anno siamo stati forzatamente lontani ma ci piace cogliere questa occasione per festeggiare insieme a farci ogni migliore augurio di buon auspicio; pertanto, a fine spettacolo festeggeremo con aperitivo e brindisi per i grandi ed anche per i più piccoli.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Spettacolo per tutta la famiglia, per gli adulti e per i bambini dai 6 anni in su
Biglietti 15€
Piazza Porta S. Giovanni, 10 Roma (RM)
 
Contatti / Prenotazione obbligatoria +39 392 97.68.519 - info@teatrobasilica.com
 
www.teatrobasilica.com
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NOVITÁ
 
TITOLO
Matuta Teatro (Latina)
presenta
Let’ssing - Ti racconto il Natale
 
DOVE e QUANDO
Centrale Preneste Teatro - Roma
26 dicembre  2021 alle ore 16.30

 
DETTAGLI
Domenica 26 dicembre alle ore 16.30 Matuta Teatro, in arrivo da Latina, porta in scena “Let’ssing-Ti racconto il Natale”con Alessandro Balestrieri, Bernardino Balestrieri, Julia Borretti, Amedeo Morosillo e Andrea Zaccheo, la regia è di Titta Ceccano.
Un concerto-spettacolo adatto a ogni età che unisce le tradizionali musiche di Natale provenienti da tutto il mondo a racconti, letture, brevi testi teatrali dedicati al momento più magico dell’anno. Una jazz band sul palco reinterpreta dal vivo i brani più conosciuti dedicati al Natale, coinvolgendo il pubblico in una festa per tutti, grandi e piccoli.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Il costo del biglietto 6 €
Per tutti
 
Acquisto on-line su www.centraleprenesteteatro.it o in biglietteria previa prenotazione al numero 06 27801063 o all’indirizzo mail info@ruotalibera.eu (lun./ven. ore 10.00/17.00)
Sabato e domenica esclusivamente tramite sms o whatsapp al numero 320/2392833
 
COVID 19 - LINEE GUIDA PER L’ACCESSO ALLE ATTIVITÀ’ SI RICORDA CHE L’ACCESSO ALLE ATTIVITÀ È CONSENTITO ESCLUSIVAMENTE AI SOGGETTI MUNITI DI DOCUMENTO D’IDENTITÀ VALIDO (D.L. 23/07/21 N. 105) E DI UNA DELLE SEGUENTI CERTIFICAZIONI VERDI COVID-19:
• Esibizione del Green Pass che comprovi l’inoculazione almeno della prima dose vaccinale.
• In alternativa al Green Pass, sarà necessario esibire il certificato che attesti la guarigione dall’infezione da Sars-CoV-2 (validità 6 mesi) o il risultato negativo di un test molecolare o antigenico rapido al virus (validità 48 ore).
• Sono esenti i bambini di età inferiore ai 12 anni e i soggetti esonerati sulla base di idonea certificazione medica.
• L’accesso alla manifestazione rimane contingentato, con obbligo di mascherina (per i bambini valgono le norme generali), previa misurazione della temperatura e igienizzazione delle mani, come da obblighi di legge.
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UNO SGUARDO FUORI PORTA

ARTE
 
NOVITÁ
 
TITOLO
CARUSO DA NAPOLI A NEW YORK IN MOSTRA AL MANN
 
DOVE e QUANDO
Museo Archeologico Nazionale di Napoli
dal 22 dicembre 2021 sino al 22 aprile 2022

 
DETTAGLI
“Enrico Caruso - Da Napoli a New York”. È questo il titolo dell’originale e attesissima mostra che sarà inaugurata lunedì prossimo 20 dicembre alle 17 (apertura al pubblico dal 22 dicembre 2021 sino al 22 aprile 2022) al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. L’evento, che celebra il centenario dalla scomparsa dell'artista, è curato da Giuliana Muscio, brillante studiosa del tenore partenopeo e più in generale, del contributo degli artisti italiani al mondo dello spettacolo americano. 
L'esposizione, che si avvale della consulenza musicale di Simona Frasca, musicologa e docente dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, mette a fuoco con uno sguardo nuovo la figura di Caruso, prima star mediatica moderna e rappresentante dell’emigrazione italiana, capace di conservare e innovare le tradizioni dello spettacolo con un impatto significativo sui media statunitensi.
La mostra è realizzata da Fondazione Campania dei Festival e Fondazione Film Commission Regione Campania, con il sostegno della Regione Campania e in collaborazione con il MANN e con l’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi. Il percorso narrativo su Enrico Caruso e la sua carriera si basa su una documentazione quanto mai ricca: caratteristica dell'itinerario di visita è proporre un approccio rigoroso dal punto di vista storico e intermediale sotto l'aspetto comunicativo.
La mostra propone oltre 250 immagini fotografiche, provenienti dal Metropolitan Opera Archive di New York, dalla Caruso Collection presso il Peabody Institute (Johns Hopkins) di Baltimora e dal museo Enrico Caruso di Villa Bellosguardo a Lastra a Signa. Possibile ritrovare in allestimento non solo materiale audiovisivo d’epoca e cinegiornali, forniti per l’occasione dagli archivi americani e dal fondo Setti della Fondazione Ansaldo, ma anche registrazioni audio originali della produzione discografica del più famoso tenore di tutti i tempi. 
Nell’ambito della mostra è prevista la proiezione del documentario “Enrico Caruso: The Greatest Singer in the World”, diretto da Giuliana Muscio e prodotto dalla Direzione Generale per gli italiani all’estero del Ministero degli Affari Esteri. Il lavoro, attraverso materiali inediti, racconta la carriera americana di Caruso e la modernità del suo rapporto coi media, sottolineando il fondamentale contributo dei performers italiani nello sviluppo dell’industria dello spettacolo negli Stati Uniti. Sono previste tre proiezioni giornaliere: alle 12.00, alle 16.00 e alle 18.00. 
Il catalogo della mostra, edito da “ad est dell’equatore”, potrà essere acquistato presso il bookshop del MANN.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Il catalogo della mostra, edito da “ad est dell’equatore”, potrà essere acquistato presso il bookshop del MANN.
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APPENA INAUGURATE
 
TITOLO
Non Solo Moda
 
DOVE e QUANDO
Castello di Santa Severa – Santa Marinella (Roma)
Dal 16 dicembre 2021

 
DETTAGLI
Presso il Castello di Santa Severa, spazio della Regione Lazio, gestito dalla società regionale LAZIOcrea in collaborazione con il Comune di Santa Marinella,  la mostra “Non solo moda. La storia dell’abito femminile attraverso i secoli”, un mostra didattica permanente curata da Flavio Enei e da Teresa Venuto Riccardi con il supporto dell’Associazione ODV Gruppo Archeologico del Territorio Cerite. Interverranno oltre ai curatori, il Sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei, la consigliera regionale Marietta Tidei,  il presidente LAZIOcrea, Luigi Pomponio la delegata al Castello Paola Fratarcangeli e il presidente del Gatc, Paolo Marini.  Il nuovo “Museo del Castello di Santa Severa” si arricchisce di un nuovo percorso espositivo che tramite fedeli ricostruzioni filologiche illustra l’evoluzione dell’abito femminile nell’arco di diversi secoli.
Oltre 30 costumi raccontano l’arte del vestire  le donne tra il medioevo e l’epoca moderna, dagli abiti di tradizione bizantina fino  a quelli rinascimentali, del barocco, del secolo dei lumi e dei giorni nostri.
Un’esposizione a carattere permanente che, in parallelo con il racconto della storia e dell’archeologia del castello, sala per sala, avvicina il visitatore alle trasformazioni dell’abito femminile, alle scelte estetiche, alle tecniche e a colori del mondo antico e moderno.
Gli indumenti indossati dalle donne testimoniano la cultura e lo status stesso della figura femminile nel corso del tempo. Un viaggio che accompagna il visitatore attraverso i secoli tra la perfetta visione geometrica rinascimentale, lo sfarzo dell’epoca barocca, le novità scaturite dalla rivoluzione francese, fino alla libertà delle forme della moda degli anni Venti del Novecento.
L’esposizione arriva, quindi, ai giorni nostri caratterizzati da una moda di cui tutti possono fruire acquistando gli abiti più diversi che la società dei consumi mette a disposizione per accontentare le specifiche personalità.
Da sempre l’abbigliamento fornisce sicurezza e pone in relazione il nostro essere con il modo di apparire in funzione dei valori e degli ideali che ci caratterizzano e che ci legano al nostro ruolo nella società: il vestito è lo strumento con cui le donne possono reinventare se stesse e condizionare il modo con cui sono viste dall’esterno.
Un percorso  interessante e suggestivo nel nuovo Museo del Castello reso possibile dal lungo lavoro di ricerca e di sartoria svolto per anni da Teresa Venuto Riccardi che ha messo a disposizione del Polo Museale Civico le sue ricostruzioni ma anche alcune sue straordinarie nuove creazioni, ispirate ai monumenti e alle bellezze del territorio di Santa Marinella.
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PROSEGUE
 
TITOLO
VIDEOGAMES!
Il nuovo progetto a firma di Arthemisia
 
DOVE e QUANDO
Salone degli Incanti -  Trieste
 Fino al 20 febbraio 2022


DETTAGLI
Fino al 20 febbraio 2022, al Salone degli Incanti di Trieste è ospitata per la prima volta al mondo la più grande mostra sul mondo dei videogiochi.

VIDEOGAMES!
, il nuovo progetto a firma di Arthemisia, vuole raccontare la nascita e l’evoluzione dei videogiochi, dai primissimi esperimenti degli anni ’50 fino alle realizzazioni più attuali, consentendo al pubblico di prendere parte attiva alla mostra, giocando con la maggior parte dei dispositivi, vecchi e nuovi.

Spesso guardato con sospetto - nonostante la sua popolarità e le sue notevoli potenzialità comunicative e narrative - il videogioco ha una storia di oltre mezzo secolo durante il quale sviluppo e innovazione lo hanno portato a diventare un importante settore dell'industria dell'intrattenimento e uno dei linguaggi principali della società, diventando fenomeno di massa.

Il percorso si sviluppa in 18 stazioni cronologiche attraverso le quali il visitatore può ripercorrere le fasi fondamentali dell’evoluzione del videogioco: dagli antenati dei videogames agli esperimenti più moderni; dai primi grandi successi al boom delle sale giochi fino ai mitici Cabinati Arcade, strumenti di aggregazione per intere generazioni.

Conoscere la storia delle sue trasformazioni - dalle prime console domestiche, al gioco di massa, alla terza dimensione, ai mondi e alla realtà virtuale - permette di comprendere l'evoluzione del videogioco moderno, esplorarne le specificità linguistiche, sottolinearne le tendenze e mostrare le diverse possibilità espressive, le sue molteplici applicazioni e le forme di intrattenimento ludico, sportivo e culturale.

In un racconto tra successi planetari e flop, un salto indietro nel tempo partendo dai mitici e rudimentali Tennis for Two (1958) e Spacewar! (1962) passando per le produzioni Atari con l’iconico Pong (1972); e poi i primi Cabinati Arcade a moneta con pulsanti e joystick semplici e intuitivi con Space Invaders (1978) e Pac Man (1980) fino agli Home Computer e i primi Pc Game come il Commodore 64, il più venduto nella storia; ma ancora i successi Nintendo nel 1983 e Super Mario Bros nel 1985, seguiti da quelli di SEGA che - negli stessi anni - “lancia” la sua mascotte Sonic, il riccio più veloce, più potente e più colorato di Super Mario. Negli anni ’90 arriva poi il boom delle console portatili fino a giungere alle più importanti innovazioni tecnologiche degli anni ’90 con la comparsa dei CD e la nascita della nuovissima console Playstation, che ha rivoluzionato per sempre il mercato dei videogiochi, seguita da Nintendo Wii nel 2006 e dall’americana Microsoft che comincia la sua “corsa all’oro” con Xbox.

In mostra una particolare sezione è dedicata all’evoluzione delle Console, con i dispositivi più famosi che hanno fatto la storia tra pezzi unici ed esclusivi, tra console portatili e giganti, fino ad arrivare alla più moderna realtà virtuale e alle varie forme che ha assunto il videogioco.
Tra queste è possibile provare con mano i primi esperimenti interfacciati con oscilloscopi e telefoni a rotella, uno spaccato di una sala giochi anni ’80 con Cabinati Arcade e Flipper originali, alcuni dei rarissimi videogiochi Atari recuperati nel deserto del Nuovo Messico dopo essere stati sepolti per oltre 30 anni, protagonisti della più grande leggenda metropolitana del mondo dei Videogiochi. Filmanti interattivi, pubblicità dell’epoca e giochi che hanno fatto la storia, dalle prime avventure testuali, passando per i grandi platform degli anni '80, fino ai moderni multiplayer on-line.

Videogiochi vintage ma anche la storia del design e dello sviluppo tecnologico degli ultimi 70 anni: una mostra pensata per un pubblico di tutte le età che - attraverso percorsi didattici, approfondimenti, curiosità, filmati interattivi, interviste e demo, dispositivi e foto dell’epoca - sarà guidato dalle voci ormai iconiche dei protagonisti dei giochi più famosi.

Videogames!” è una mostra promossa e organizzata dal Comune di TriesteAssessorato alle politiche della cultura e del turismo e da Arthemisia, con il supporto di Trieste Convention and Visitors Bureau e PromoTurismo FVG ed è curata da Lorenzo Banci e Damiano Bordoni.

È prevista, inoltre, una proposta promozionale a favore dei turisti denominata “Trieste ti regala le Grandi Mostre”: tutti coloro che prenoteranno almeno due notti negli alberghi della città aderenti all’iniziativa - riceveranno il biglietto gratuito per la mostra; l’iniziativa, sostenuta dal Trieste Convention and Visitors Bureau, mira ad incentivare il turismo culturale in città, premiando i turisti con un meraviglioso regalo offerto grazie agli introiti dell’imposta di soggiorno (info su

VIDEOGAMES!, il nuovo progetto a firma di Arthemisia, vuole raccontare la nascita e l’evoluzione dei videogiochi, dai primissimi esperimenti degli anni ’50 fino alle realizzazioni più attuali, consentendo al pubblico di prendere parte attiva alla mostra, giocando con la maggior parte dei dispositivi, vecchi e nuovi.
Spesso guardato con sospetto - nonostante la sua popolarità e le sue notevoli potenzialità comunicative e narrative - il videogioco ha una storia di oltre mezzo secolo durante il quale sviluppo e innovazione lo hanno portato a diventare un importante settore dell'industria dell'intrattenimento e uno dei linguaggi principali della società, diventando fenomeno di massa.
Il percorso si sviluppa in 18 stazioni cronologiche attraverso le quali il visitatore può ripercorrere le fasi fondamentali dell’evoluzione del videogioco: dagli antenati dei videogames agli esperimenti più moderni; dai primi grandi successi al boom delle sale giochi fino ai mitici Cabinati Arcade, strumenti di aggregazione per intere generazioni.
Conoscere la storia delle sue trasformazioni - dalle prime console domestiche, al gioco di massa, alla terza dimensione, ai mondi e alla realtà virtuale - permette di comprendere l'evoluzione del videogioco moderno, esplorarne le specificità linguistiche, sottolinearne le tendenze e mostrare le diverse possibilità espressive, le sue molteplici applicazioni e le forme di intrattenimento ludico, sportivo e culturale.
In un racconto tra successi planetari e flop, un salto indietro nel tempo partendo dai mitici e rudimentali Tennis for Two (1958) e Spacewar! (1962) passando per le produzioni Atari con l’iconico Pong (1972); e poi i primi Cabinati Arcade a moneta con pulsanti e joystick semplici e intuitivi con Space Invaders (1978) e Pac Man (1980) fino agli Home Computer e i primi Pc Game come il Commodore 64, il più venduto nella storia; ma ancora i successi Nintendo nel 1983 e Super Mario Bros nel 1985, seguiti da quelli di SEGA che - negli stessi anni - “lancia” la sua mascotte Sonic, il riccio più veloce, più potente e più colorato di Super Mario. Negli anni ’90 arriva poi il boom delle console portatili fino a giungere alle più importanti innovazioni tecnologiche degli anni ’90 con la comparsa dei CD e la nascita della nuovissima console Playstation, che ha rivoluzionato per sempre il mercato dei videogiochi, seguita da Nintendo Wii nel 2006 e dall’americana Microsoft che comincia la sua “corsa all’oro” con Xbox.
In mostra una particolare sezione è dedicata all’evoluzione delle Console, con i dispositivi più famosi che hanno fatto la storia tra pezzi unici ed esclusivi, tra console portatili e giganti, fino ad arrivare alla più moderna realtà virtuale e alle varie forme che ha assunto il videogioco.
Tra queste è possibile provare con mano i primi esperimenti interfacciati con oscilloscopi e telefoni a rotella, uno spaccato di una sala giochi anni ’80 con Cabinati Arcade e Flipper originali, alcuni dei rarissimi videogiochi Atari recuperati nel deserto del Nuovo Messico dopo essere stati sepolti per oltre 30 anni, protagonisti della più grande leggenda metropolitana del mondo dei Videogiochi. Filmanti interattivi, pubblicità dell’epoca e giochi che hanno fatto la storia, dalle prime avventure testuali, passando per i grandi platform degli anni '80, fino ai moderni multiplayer on-line.
Videogiochi vintage ma anche la storia del design e dello sviluppo tecnologico degli ultimi 70 anni: una mostra pensata per un pubblico di tutte le età che - attraverso percorsi didattici, approfondimenti, curiosità, filmati interattivi, interviste e demo, dispositivi e foto dell’epoca - sarà guidato dalle voci ormai iconiche dei protagonisti dei giochi più famosi.
Videogames!” è una mostra promossa e organizzata dal Comune di TriesteAssessorato alle politiche della cultura e del turismo e da Arthemisia, con il supporto di Trieste Convention and Visitors Bureau e PromoTurismo FVG ed è curata da Lorenzo Banci e Damiano Bordoni.
È prevista, inoltre, una proposta promozionale a favore dei turisti denominata “Trieste ti regala le Grandi Mostre”: tutti coloro che prenoteranno almeno due notti negli alberghi della città aderenti all’iniziativa - riceveranno il biglietto gratuito per la mostra; l’iniziativa, sostenuta dal Trieste Convention and Visitors Bureau, mira ad incentivare il turismo culturale in città, premiando i turisti con un meraviglioso regalo offerto grazie agli introiti dell’imposta di soggiorno (info su www.discover-trieste.it/Esperienze-e-pacchetti-turistici).
 
ALTRE INFORMAZIONI
🎫Biglietti - Intero  15€ - Ridotto 12€
 
Informazioni e prenotazioni
T. +39 040 982831
www.arthemisia.it
www.triestecultura.it
www.discover-trieste.it
Orario apertura
Tutti i giorni dalle ore 16.00 alle ore 22.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Apertura straordinaria la mattina riservata ai gruppi scuola (solo su prenotazione obbligatoria)
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PROSEGUE
 
TITOLO
MONET.
Dal Musée Marmottan Monet, Parigi
 
DOVE e QUANDO
PALAZZO REALE - Milano
18 settembre 2021 - 30 gennaio 2022
 

DETTAGLI
Da oggi 18 settembre, a inaugurare la stagione autunnale di Palazzo Reale Milano, apre al pubblico l’attesissima esposizione dedicata al più importante rappresentate dell’Impressionismo: CLAUDE MONET.
Promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale e Arthemisia, la mostra è curata da Marianne Mathieu ed è realizzata in collaborazione con il Musée Marmottan Monet di Parigi, da cui proviene l’intero corpus di opere, e l’Académie Des Beaux – Arts – Institut de France.
La mostra rientra nel progetto museologico ed espositivo “Musei del mondo a Palazzo Reale” nato con l’intento di far conoscere le collezioni e la storia dei più importanti musei internazionali.
Un percorso espositivo dove ad accogliere il pubblico ci saranno 53 opere di Monet tra cui le sue Ninfee (1916-1919), Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905) e Le rose (1925-1926), la sua ultima e magica opera: un prestito straordinario non solo perché riunisce alcune delle punte di diamante della produzione artistica di Monet, ma anche per l’enorme difficoltà di questo periodo nel far viaggiare le opere da un paese all’altro.
Il percorso cronologico ripercorre l’intera parabola artistica del Maestro impressionista, letta attraverso le opere che l’artista stesso considerava fondamentali, private, tanto da custodirle gelosamente nella sua abitazione di Giverny; opere che lui stesso non volle mai vendere e che ci raccontano le più grandi emozioni legate al suo genio artistico.
Il Musée Marmottan Monet - la cui storia è raccontata nel percorso della mostra - possiede il nucleo più grande al mondo di opere di Monet, frutto di una generosa donazione di Michel, suo figlio, avvenuta nel 1966 verso il museo parigino - che prenderà proprio il nome di “Marmottan Monet”.
Suddivisa in 7 sezioni e curata da Marianne Mathieu - storica dell’arte e direttrice scientifica del Musée Marmottan Monet di Parigi - l’esposizione introduce quindi alla scoperta di opere chiave dell’Impressionismo e della produzione artistica di Monet sul tema della riflessione della luce e dei suoi mutamenti nell’opera stessa dell’artista, l'alfa e l'omega del suo approccio artistico.
Dando conto dell’intero excursus artistico del Maestro impressionista, a partire dai primissimi lavori che raccontano del nuovo modo di dipingere en plein air e da opere di piccolo formato, si passa ai paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville e delle sue tante dimore.
È il mondo di Monet, con le sue corpose ma delicatissime pennellate e con quella luce talvolta fioca e talvolta accecante che ha reso celebri capolavori come Sulla spiaggia di Trouville (1870), Passeggiata ad Argenteuil (1875) e Charing Cross (1899‐1901), per citarne alcuni.
Ma non solo. Verdeggianti salici piangenti, onirici viali di rose e solitari ponticelli giapponesi; monumentali ninfee, glicini dai colori evanescenti e una natura ritratta in ogni suo più sfuggente attimo.
La mostra è sostenuta da Generali Valore Cultura, il programma di Generali Italia per promuovere l’arte e la cultura su tutto il territorio italiano e avvicinare un pubblico vasto e trasversale - famiglie, giovani, clienti e dipendenti - al mondo dell’arte attraverso l’ingresso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi e attività di divulgazione artistico-culturali con lo scopo di creare valore condiviso.
Special partner Ricola.

ALTRE INFORMAZIONI
L’evento è consigliato da Sky Arte.
Catalogo edito da Skira.
Informazioni
www.palazzorealemilano.it
www.monetmilano.it
Hashtag ufficiale
#MonetMilano
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TEATRO
 
PROSEGUE
 
TITOLO
MAGIC MIRRORS THEATER
A Milano arriva Alice! in Wonderland
lo show di nouveaucirque
che vede protagonista l’intensa voce di Elisa
 
Cast artistico Alice! in Wonderland
Alice: Valérie Doucet
Cappellaio Matto: Jarrod Bates
Regina: Moira Albertalli
Brucaliffo: Delia Ceruti
Bianconiglio: Eline Guélat
Pinco Panco: Vincent Jutras
Panco Pinco: Charlie Wheeleer
Jack di cuori: James Kingsford-Smith
con
gli Allievi dell’Accademia Kataklò
 
DOVE e QUANDO
LA FABBRICA DEL VAPORE – Milano
Dal 15  dicembre 2021
Mercoledì​/Giovedì/Venerdì​ ore 20:00
Sabato ore 15:00 / 17:30 / 20:00
Domenica ore 15:00 / 17:30 / 20:00

 
DETTAGLI
L’incredibile show di nouveau cirque che vede protagonista anche la voce di Elisa, una delle più belle e intense della scena musicale mondiale, nella title track composta da John Metcalfe, è realizzato da un prestigioso team creativo che raccoglie alcuni fra i più grandi professionisti dell'industria dell'entertainment mondiale come Simone Ferrari e Lulu Helbæk (ideazione e regia) conosciuti in tutto il mondo per l’audacia e l’originalità delle loro creazioni ( da X Factor a Nysa del Cirque du Soleil, dal Giudizio Universale al Paradiso XXXIII di Elio Germano oltre ad alcune delle più suggestive cerimonie di grandi manifestazioni olimpiche),  la scenografa belga Barbara de Limburg, il pluripremiato direttore della fotografia Pasquale Mari che firma il disegno luci,  Nicolas Vaudelet, costumista francese per i recenti tour di Madonna e del Cirque du Soleil, il visual artist Giuseppe Ragazzini (suoi i lavori per il Lincoln Center di New York, Spoleto Festival, La Repubblica, Le Monde) e la collaborazione dei giovani talenti dell’Accademia Kataklò.
La colonna sonora originale e la title track cantata da Elisa è del musicista inglese John Metcalfe, arrangiatore per gli U2, i Coldplay, Peter Gabriel e i Blur 
 
Alice! In Wonderland è un evento di nouveau cirque unico e speciale, pensato e realizzato per tutti, appassionati di teatro, dei grandi show di Broadway, amanti degli effetti speciali.
Grazie al cast internazionale, che raccoglie alcuni tra i migliori performers da tutto il mondo, il pubblico verrà condotto in un viaggio incredibile, attraverso la musica, il teatro e la tecnologia per una vera e propria esperienza totalizzante e, al contempo, poetica e suggestiva.
Lo spettacolo andrà in scena all’interno di una Spiegeltent, struttura insolita di inizio Novecento dalle origini belghe che, per la prima volta in Italia, sorgerà nel cortile della Fabbrica del Vapore di Milano.
Realizzata in legno e decorata al suo interno da specchi e velluti, per l’occasione diverrà il Magic Mirrors Theater in cui il pubblico si immergerà nella Meraviglia, dove, guidato da acrobazie e costumi incredibili, fra luci e musiche evocative, seguirà Alice e il Bianconiglio in una nuova emozionante magica avventura nel mondo incantato raccontato nelle pagine di Lewis Carroll.
 
Lo spettacolo, prodotto da Razmataz Live in co-produzione con il Comune di Milano, vuole farsi simbolo, non solo di uno sforzo produttivo forse unico in questo momento, ma della fiducia che il comparto dello spettacolo dal vivo vuole dimostrare verso il futuro, dopo la grave crisi che ha vissuto e che, in parte, sta ancora vivendo.
Questa di Milano è la prima importante tappa di una grande tournée che porterà Alice! in Wonderland a toccare Francia, Olanda, Germania, Canada e Stati Uniti.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Via Giulio Cesare Procaccini, 4 - Milano
 
www.aliceinwonderland.it
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