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martedì 7 febbraio 2023

KIROSEGNALIAMO dal 7 al 13 febbraio 2023

 K-news    

Kiri, continuano per la stagione 2022-2023 le KIROSEGNALAZIONI di KIROLANDIA blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale. Ogni settimana, sulla base delle tantissime proposte giunte in redazione, selezioniamo per voi alcuni eventi da seguire a Roma con un veloce sguardo fuori porta e qualche anticipazione sugli eventi successivi.
Potete inviarci i vostri Comunicati Stampa ad una delle nostre email kiroalndia@gmail.com - info@kirolandia.com. Scriveteci e raccontateci delle vostre iniziative.
 
Vi ricordiamo che i suggerimenti di Kirolandia sono tripli!!!
Non solo qui nel blog ma anche attraverso le KIROSOCIALNEWS, lanci direttamente dai nostri social: Facebook, Twitter, Instagram e Linkedin. A beve riprenderà anche la trasmissione radiofonica, "#doyoudream kirolandia on air" su Radio Godot, e con lei anche la diffusione del KIROEVENTO DA SOGNO della settimana!
Seguite sempre gli hashtag #kirosegnalazioni #kirosocialnews #kiroventodasogno e scoprirete i selezionatissimi suggerimenti dei Kiri di Kirolandia!
 
Dunque per sognare con voi...

 
TEATRO
 
NOVITÁ
 
TITOLO
BrilliantPictures
presenta
KIM
O Amor é a Cura
Dal testo “Unghie”, di Marco Calvani
Adattamento di Lucilla Diaz, Alessandro Brandao, Dandara Vital
con Lucilla Diaz
e con la partecipazione straordinaria di H.E.R.
Regia Fabio Massimo Iaquone
Produttrice Vanessa Bikindou
In scena la storia di Kim, bellissima transessuale cinquantenne cresciuta a pane ed emarginazione
 
DOVE e QUANDO
OFF/OFF THEATRE – Roma
Dall’8 al 12 febbraio, dal martedì al sabato ore 21,00 – Domenica ore 17,00


DETTAGLI
Da mercoledì 8 a domenica 12 febbraio, l’OFF/OFF Theatre accoglie Lucilla Diaz protagonista di “Kim”, accompagnata dalla straordinaria partecipazione della violinista H.E.R., nello spettacolo tratto dal testo“Unghie”, di Marco Calvani, adattato da Lucilla Diaz, Alessandro Brandao e Dandara Vital. In scena in Via Giulia prenderà vita e corpo la storia di Kim, “una bellissima transessuale cinquantenne”, con la regia di Fabio Massimo Iaquone e la produzione di Vanessa Bikindou.
“Otto anni fa ho conosciuto una storia e questa storia mi ha incantato, toccato, colpito profondamente. È la storia di Kim". A parlare è Lucilla Diaz, attrice che con la sua voce rompe la quarta parete per far sì che la storia di una bellissima transessuale di nome Kim, possa coinvolgere emotivamente anche il pubblico. I racconti e le vicende di vita del personaggio, si susseguono in scena, armonizzati alla melodia suonata da H.E.R., che accompagna le parole dell’interprete.
È da poco apparso il sole dell'alba e Kim rientra in casa dopo una nottata passata fuori.È visibilmente ubriaca e sembra non riconoscere nemmeno l'appartamento in cui vive. Ha mancato il suo appuntamento quotidiano con il lavoro, nella biblioteca di un convento e così, la giornata prende il via con una serie di telefonate a cui dover rispondere. Suor Rita è preoccupata per la sua assenza, mentre il dottore la cerca per aggiornarla sul suo imminente intervento di trans-formazione. Poi è l’amica a cercarla, per chiederle in prestito una parrucca e poi ancora il dottore che scambia per suo fratello, a cui rivelerà gli intimi dettagli della sua infanzia. Una giornata di resoconti telefonici, in cui rivive emozioni e dolorosi ricordi, palpitando ogni volta che squilla il telefono. Kim è cresciuta a pane ed emarginazione, derisione e violenze. Pane condito al disprezzo della gente e tutto questo non riesce più a digerirlo, esprimendo così tutto il suo dolore, la sua rabbia e la sua paura.
 
ALTRE INFORMAZIONI
DIREZIONE ARTISTICA SILVANO SPADA


Costo Biglietti: Intero 30; Ridotto Over 65 20€; Ridotto Under35 15€

Via Giulia 19 – 20 – 21, Roma 

Info e Prenotazioni+39 06.89239515 dalle h. 16.00 - offofftheatre.biglietteria@gmail.com
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NOVITÁ
 
TITOLO
MISTERO PROFANO – all’uscita
Di Luigi Pirandello
con Raffaele Gangale, Dario Garofalo . Luna Marongiu
Regia Cinzia Maccagnano
 
DOVE e QUANDO
TEATRO LO SPAZIO – Roma
Dal 9 al 12 febbraio, ore 21.00 - domenica ore 18.00

 
DETTAGLI
Dal 9 al 12 febbraio va in scena al Teatro Lo Spazio MISTERO PROFANO-all’uscita di Luigi Pirandello con la regia di Cinzia Maccagnano.
Pirandello ne All’Uscita sembra voler individuare come spazio medianico il palcoscenico, dove far consumare il transito dei morti. Insolitamente per l’autore, la scena ci conduce non in uno spazio chiuso, da salotto, ma in uno spazio oltre, dove i protagonisti parlano continuamente di un aldiquà, il mondo, e di un aldilà che però rinvia ancora alla “Terra”. I personaggi che si contrappongono sono, più che morti, “apparenze”, più che vivi, “aspetti della vita”, separati da una porta, come nella migliore tradizione alchimistica.
“Abbiamo voluto dare allo spettacolo come titolo quello che era già il sottotitolo indicato dall’autore: Mistero profano_ annota Cinzia Maccagnano. “ Infatti nel testo c’è il tentativo di svelare un mistero attraverso una visione non mistica, ma tutta impregnata dell’umano sentire. Il ferocissimo duello tra uomo e donna, certamente legato al loro rispettivo ruolo nella società, qui mediato dalla figura terza, quasi un analista, dopo essersi espresso fino a sfociare nel femminicidio, si rivela superato dal dramma più grande della non-realizzazione, non-soddisfazione di sé, della identità incompiuta.”
 I personaggi astratti e così simbolicamente rappresentati dallo stesso Pirandello già nel nome (Filosofo, Uomo Grasso, Donna Uccisa), stimolano ad una messa in scena ancora più espressionista e astratta. La trattazione filosofica che Pirandello fa fare alle sue “apparenze” circa l’essenza dell’uomo e il suo ruolo nel contesto sociale, costituisce un punto di partenza fondamentale per la rilettura del breve atto unico, attraverso una messa in scena che amplifica il divario tra realtà e finzione, tra essenza e apparenza, tra desiderio e destino, al punto da creare una sorta di “fabula” per adulti, onirica e al tempo stesso crudele. Ad acuire questo divario, l’apparizione finale degli “aspetti della vita”: irrompono loro malgrado con i suoni concreti del mondo, della natura, come fossero al di là di una finestra, quell’unico spiraglio da cui ancora si vede quello che fino a un attimo fa era la vita reale, e che ora, è solo una visione che sa poco di vero. Con l’idea di questa cornice di concreto in un dramma rarefatto, assumono le fattezze di fantocci in un teatrino. Gli interrogativi sull’identità e sulla ragion d’essere non avranno risposte, ma si sublimeranno in uno scontro tra Terra e “Iperuranio”, dove l’essenza vincerà sull’apparenza.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Biglietti: 15 euro – ridotto: 12 euro
(bar aperto per aperitivo dalle 20.00)
 
Via Locri 43, Roma
 
informazioni e prenotazioni
339 775 9351 / 06 77204149
info@teatrolospazio.it
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NOVITÁ
 
TITOLO
GAETANO – FAVOLA ANARCHICA
Testo e regia: Riccardo Pisani
Con: Nello Provenzano
Una produzione: Contestualmente Teatro
 
Arriva il primo spettacolo della 7° edizione 2023 di
“ARTEMIA OFF” - RASSEGNA DI TEATRO SPERIMENTALE.
 
DOVE e QUANDO
CENTRO CULTURALE ARTEMIA - Roma
11 e 12 febbraio, sabato ore 21.00 e domenica ore 18.00


DETTAGLI
Inizia la 7° edizione di Artemia Off che ha lo scopo di valorizzare i lavori focalizzati sulla ricerca di nuove e diverse forme drammaturgiche lontane dalla scena teatrale tradizionale. Il Centro Culturale Artemia è una realtà finalizzata alla scoperta di nuovi universi creativi, con uno sguardo rivolto particolarmente verso la grande presenza di sperimentazioni teatrali degne di nota, lontane da cliché e consuetudini, desiderose di un palcoscenico per esprimere la loro qualità artistica. Artemia Off è una possibilità per gli artisti e per il pubblico per proporre e apprezzare nuove e diverse forme di espressione.
 
La rassegna si svilupperà durante gli ultimi 3 weekend del mese di febbraio e avrà come protagonisti 3 spettacoli completamente diversi l’uno dall’altro ma con uno stesso filo conduttore: la sperimentazione.
 
Ad aprire la rassegna sabato 11 febbraio alle ore 21 e domenica 12 febbraio alle ore 18, sarà lo spettacolo prodotto dalla Compagnia Contestualmente Teatro: GAETANO, FAVOLA ANARCHICA. In scena l’attore Nello Provenzano diretto dall’autore e regista dell’opera Riccardo Pisani.
 
“GAETANO, FAVOLA ANARCHICA” racconta la storia di Gaetano Bresci, l’anarchico regicida che il 29 luglio 1900 colpì a morte Umberto I, re d’Italia e ne racconta la vita attraverso la scelta di un linguaggio favolistico. La vicenda infatti si intreccia con “A toccare il naso del re”, racconto breve di Gianni Rodari, ed è proprio attraverso la dimensione del gioco che Gaetano arriva a determinare la sua crescita umana e politica.
 
Toccare i nasi dei grandi prima, e dei potenti dopo, diventa il “piccolo atto rivoluzionario” attraverso il quale Gaetano, ancora giovanissimo, sente di poter annullare ogni distinzione di classe, in quanto sfiorare la carne altrui sottolinea quanto le differenze tra gli uomini non hanno ragione di esistere. A poco a poco scopriamo che Gaetano è sì un rivoluzionario, ma atipico, e alla ricerca costante di un equilibrio che possa conciliare i “dogmi” politici con la sua straripante passionalità. È proprio questa passione così forte che plasma Gaetano in un moderno Icaro, più consapevole e per questo più forte. Lui si appresta a toccare il sole. Si appresta a toccare il naso del re. E anche se questo gesto gli causerà prima una condanna e poi una sospetta morte in carcere in cui sarà “suicidato”, lui sa che il suo gesto non sarà stato vano, poiché d’esempio a chi raccoglierà la sua sfida, indosserà le sue ali, e farà del gioco una vera e propria rivoluzione.
 
In scena con Gaetano, c’è un manichino di bambino (montato su base con ruote) con il quali intreccia un rapporto di condivisione e mutuo ascolto e in scena, su di un banco di lavoro, Gaetano fabbrica una coppia di ali con le quali vestirà il manichino. In qualche modo è il suo lascito all’umanità e a tutti i bambini ai quali è stata negata l’infanzia.
Il linguaggio favolistico, è comunque alternato con un linguaggio più duro, politico e straripante, sottolineato dall’incessante ripetersi dell’unica musica originale dell’autore Lenny Pacelli, che scandisce il “tempo reale”, in netto contrasto con l’assenza di suono e la sospensione del “tempo onirico”.
 
Questa alternanza emotiva e visiva va avanti fino alla fine, quando nel tirare le somme di un’intera vita, Gaetano si rivolge al pubblico in prima persona, svelando al contempo il messaggio dello spettacolo e la morale della favola, giusto prima di vestire le sue ali e simbolicamente spiegare il volo.
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La rassegna, sarà accompagnata dalla mostra personale “LA LUNA RIVELATA” dell’Artista Plastica Virginia Carbonelli che il pubblico potrà ammirare nella “Sala Lydia Biondi” del Centro Culturale Artemia, prima e dopo ogni spettacolo.
 
 
Spettacoli in programma alla 7° edizione di Artemia Off: GAETANO – FAVOLA ANARCHICA, testo e regia di Riccardo Pisani (11-12 febbraio); AL DI LÀ DELLA COLLINA scritto da Silvia Ponzo, con la Regia di Opificio03 (17-18-19 febbraio); MADRE MONNEZZA scritto e diretto da Danilo Caiano (24-25-26 febbraio).
 
ALTRE INFORMAZIONI
CENTRO CULTURALE ARTEMIA
Direttrice Artistica: Maria Paola Canepa
Media Partner: Kirolandia
 
Ingresso spettacoli: €12
Ingresso mostra: GRATUITO
Tessera annuale 2023 nuovi soci: €3
PRENOTAZIONI: 334 1598407 (anche WhatsApp e/o SMS)
Il pubblico è pregato di arrivare quindici minuti in anticipo per non perdere la priorità.
 
Via Amilcare Cucchini, 38 -  Roma
Info line: +39 334 159 8407
www.centroculturaleartemia.org
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NOVITÁ
 
TITOLO
Qua siamo, sopravvissute
Scritto da Marina Vitolo e Flavia Di Domenico
Interpretato da Marina Vitolo, Flavia Di Domenico e Francesca La Scala
Con la partecipazione in video di
Alessandra Sani (speaker TV), Pierre Bresolin (conduttore TV),  Silvio Ambrogioni (pianista), Matthias Battistelli (nipote), Flask Family (pubblico). Ezio Conenna (voice off), Francesca de Laurentiis (voice off)
Regia Francesca La Scala
 
Aiuto regia Alessandra Sani
Audio e video Francesco de Laurentiis
Grafica di locandina Walter Del Greco
Foto di scena Roberta Consoli
Video editing Simone Durante
 
DOVE e QUANDO
TEATRO PORTA PORTESE – Roma
11 e 12 febbraio, ore 21.00 - domenica ore 18.00


DETTAGLI
SINOSSI
Miracolosamente sopravvissute al crollo del teatro nel quale si erano rifugiate, due anziane attrici, Anna e Regina, hanno perduto la memoria. In stato confusionale si ritrovano a vivere in una stanza di un grande albergo e ad essere ospiti, ricercatissime, nei programmi televisivi popolari per raccontare la loro incredibile storia. Accanto e dietro a loro, Maia, l’onnipotente agente. “Qua siamo, le sopravvissute”, scritto da Flavia Di Domenico e Marina Vitolo, e da loro interpretato, è il sequel del loro fortunato “Qua siamo” andato in scena lo scorso anno. Le autrici, con grande arguzia e profondità di analisi, portano gli spettatori, grazie anche a momenti di indubbia ilarità, a condividere gioie e dolori della professione di attori e a penetrare i meccanismi che ne determinano le sorti.
 
ALTRE INFORMAZIONI
 
www.teatroportaportese.it
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PROSEGUE
 
NOVITÁ
 
TITOLO
Viola Produzioni | Tieffeteatro Milano
presentano
MADDALENA CRIPPA |ALESSANDRO AVERONE|GIANLUIGI FOGACCI
FERNANDO MARAGHINI|ALESSANDRO SANPAOLI|EMILIA SCATIGNO
IL COMPLEANNO
(The birthday party)
di Harold Pinter
scene Ferdinand Woegerbauer | costumi Anna Maria Heinreich
Regia PETER STEIN
 
DOVE e QUANDO
SALA UMBERTO - Roma
Dal 31 gennaio al 12 febbraio 2023, martedì - sabato ore 21.00 - domenica ore 17.00

 
DETTAGLI
ll Compleanno è stato messo in scena per la prima volta il 28 aprile 1958 all’ArtsTheatre di Cambridge diretta da Peter Wood; è una delle pièce più̀ apprezzate e rappresentate di Harold Pinter, che la scrisse a soli 27 anni, influenzato dal teatro dell’assurdo di Samuel Beckett e dalla lettura del Processo di Franz Kafka, di cui lo stesso Pinter realizzo nel 1993 una sceneggiatura cinematografica.
La vicenda di Compleanno parte da una situazione apparentemente innocua per poi sfociare nell’inverosimile per via dei suoi personaggi. Individui paurosi, isolati dal mondo in uno spazio ristretto, infelici ma al sicuro. Fintantoché́ non arriva qualcosa o qualcuno, a scuotere il loro pertugio e a rappresentare una minaccia.
Un teatro che mette in scena individui soffocati dalla repressione, spesso neanche consapevoli della loro condizione, anzi convinti di essere in effetti uomini totalmente liberi.
Peter Stein riprende, dopo la sua fortunata edizione di Ritorno a casa, il suo personale viaggio nella straordinaria drammaturgia pinteriana e lo fa con un testo giovanile del grande autore inglese e con una cosiddetta “commedia della minaccia”, ovvero una commedia dall’inizio apparentemente normale che evolve in situazioni assurde, ostili o minacciose. In scena alcuni dei suoi attori più̀ “fedeli” come Maddalena Crippa, Alessandro Averone e Gianluigi Fogacci.
“63 anni che sono passati dalla creazione del Compleanno di Harold Pinter non hanno tolto niente del suo effetto enigmatico ed inquietante. Un tipo perdente con un passato non molto chiaro è raggiunto da questo passato, messo sotto terrore e con forza cambiato in un uomo che segue rigorosamente le regole ferree della vita quotidiana.
L’atmosfera di una minaccia continua non smette mai – come nella vita di tutti noi – di dominare qualsiasi azione, La domanda: chi siamo noi? Alla quale non possiamo mai rispondere perché́ una falsa o oscura memoria si mischia con la nostra voglia di metterci in scena, sta al centro di questo compleanno d’orrore. “
Peter Stein
 
ALTRE INFORMAZIONI
Prezzo biglietto da 30€ a 25€
 
Via della Mercede, 50 -  Roma
 
prenotazioni@salaumberto.com
 
www.salaumberto.com
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PROSEGUE
 
TITOLO
IL DIARIO DI ANNE FRANK
adattamento teatrale
di Frances Goodrich e Albert Hackett
traduzione Alessandra Serra e Paolo Collo
con (in ordine di apparizione)
Roberto Attias, Eleonora Tosto, Raffaella Alterio, Francesca Bianco, Beatrice Coppolino, Vinicio Argirò, Tonino Tosto, Susy Sergiacomo, Fabrizio Bordignon, Roberto Baldassari
aiuto regia Martina Gatto
scene Vito Giuseppe Zito
costumi Annalisa Di Piero
ufficio promozione scuole Alessandra Santilli
i brani tradizionali ebraici sono cantati da Eleonora Tosto
regia Carlo Emilio Lerici
una coproduzione Teatro Belli / Compagnia Mauri Sturno
 
DOVE e QUANDO
TEATRO BELLI - Roma
Dal 27 gennaio al 12 febbraio 2023, venerdì ore 21:00_sabato ore 19:00_domenica ore 18:00

 
DETTAGLI
Dopo il grandissimo successo del suo debutto nel gennaio 2020, torna in scena per il terzo anno consecutivo al Teatro Belli, dal 27 gennaio al 12 febbraio, IL DIARIO DI ANNE FRANK con la regia di Caro Emilio Lerici.
La vicenda inizia con Otto Frank, unico sopravvissuto, che ritrova nella soffitta il Diario tenuto da sua figlia Anne (Raffaella Alterio). Mentre inizia a leggere, come evocate dalle pagine del Diario, riprendono vita le vicende della famiglia Frank nella Amsterdam occupata dai nazisti. E’ il 1942: la famiglia Frank è ebrea, e i tedeschi danno la caccia agli ebrei di casa in casa. Prima del tragico finale, Anne vivrà due anni nel rifugio segreto, vedendo il cielo solo la notte, da una piccola finestra, con la compagnia della sua famiglia, della famiglia Van Daan e del dottor Dussel. Con una scenografia che si sviluppa su due livelli e quattro ambienti, lo spettacolo è strutturato come un lungo piano sequenza, in cui i dieci attori ci raccontano, in una coralità scenica e narrativa, la loro quotidianità, in un sottile confine ed equilibrio tra tragedia e leggerezza. Le circostanze, inusuali e inimmaginabili, mostrano caratteri diversi e contrastanti, egoismi e simpatie, paura e speranza, e lo sbocciare di un giovane amore.  E anche se la fine è imminente e certa, fino all’ultimo Anne conserva la sua voglia di vivere e la sua fiducia nell’umanità: «...continuo a credere nell'intima bontà dell'uomo...»
In scena, insieme a Raffaella Alterio, Roberto Attias, Francesca Bianco, Eleonora Tosto, Beatrice Coppolino, Vinicio Argirò, Tonino Tosto, Susy Sergiacomo, Fabrizio Bordignon e Roberto Baldassari. I commoventi canti tradizionali ebraici che accompagnano la vicenda sono cantati da Eleonora Tosto.
Considerato uno dei capolavori del teatro del '900, e Premio Pulitzer per la drammaturgia nel 1956, Il Diario di Anne Frank, nel suo debutto al Teatro Belli nel 2020, ha registrato un grandissimo successo di pubblico e di critica, e un successo di particolare rilievo soprattutto negli oltre 2500 studenti delle scuole di Roma e provincia che vi hanno assistito.
Lo spettacolo ha ricevuto il patrocinio dalle principali istituzioni ebraiche: UCEI – Unione della Comunità Ebraiche Italiane, Fondazione Museo della Shoah, Centro Ebraico Italiano “G. E. V. Pitigliani”, l'Associazione Progetto Memoria, l'Associazione Figli della Shoah e il MEIS, Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Prezzi: Interi € 20– Ridotti € 15
 
piazza Santa Apollonia, 11°
tel. 065894875 - info@teatrobelli.it
www.teatrobelli.it
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MUSICA
 
NOVITÁ
 
TITOLO
CHARITY CAFE’
Concerti dal 7 al 12 febbraio 2023
 
DOVE e QUANDO
CHARITY CAFE’- Roma 
dal 7 al 12 febbraio 2023

 
DETTAGLI
 Martedì 07
ANDY'S CORNER - h 21:00
Classic Rock, Blues, Soul, Folk...
Andrea Angelini, in arte Andy’s Corner, presenta il suo progetto solista acustico. Propone una sintesi di vari generi e influenze musicali: un viaggio affascinante nella migliore musica anglo-americana in particolare dei ‘60s e ’70s, ma non solo...
Andrea Angelini, Voce, Chitarra & Armonica
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Mercoledì 08
BLUES JAM & FRIENDS - h 22:00
Coordinata da: FUNNYKOLA & THE SBAND
Aprono la Session:
Fabio Jannicola, Voce
Francesco Marino, Chitarra
David Pintaldi, Basso
Mario Damico, Batteria
BluesMan&BluesWoman sono invitati a salire sul palco del Charity
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Venerdì 10
LUCIA FILACI A TU PER TU - h 22:00
Jazz Night
Pubblicato dall’etichetta Wow Records di Felice Tazzini e Francesco Pierotti, "A Tu per Tu" è il primo lavoro discografico da leader della talentuosa cantante jazz e compositrice Lucia Filaci, album già disponibile su tutte le piattaforme digitali da martedì 29 settembre. La sezione ritmica che accompagna la giovane musicista è formata da tre punte di diamante della scena jazzistica nazionale e non solo.E' un disco dal quale emerge un profondo rispetto verso la tradizione del jazz, soprattutto dal punto di vista del linguaggio, con dei richiami anche alla cosiddetta “Swing Era”, ma c’è spazio inoltre per colorazioni latin jazz brasiliano e afro-cuban jazz, coloriture che rendono questo album variopinto sotto l’aspetto stilistico.Cantante particolarmente poliedrica e raffinata, abile nel destreggiarsi in svariati generi musicali, soprattutto dalla lirica al jazz, nonché elegante compositrice.
Line-up
Lucia Filaci, Voce
Andrea Beneventano, Piano
Enrico Mianulli, Contrabbasso
Gegè Munari, Batteria
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Sabato 11
TAXI BLUES - h 22:00
Blues Night
La solida sezione ritmica formata da Mario Damico alla batteria e Luca Amici al basso, e il piano e l'organo di Emiliano Guidi, accompagnano e sostengono la calda e vibrante voce e le note della chitarra dell'unico e il solo TAXI DRIVER del Blues romano Angelo Auciello. Standard classici dei bluesman più importanti (Muddy Waters, Albert Collins, BB King ed altri) e brani originali si alternano nel ricco e coinvolgente repertorio dei Taxi Blues.
Line-up
Angelo Auciello, Voce
Emiliano Guidi, Piano Organo
Gianluca Amici, Basso
Mario Damico, Batteria
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Domenica 12
AperiLIVE - h 18:30
Open Buffet & Live Music
con: JARMUSCH MOOD
Nei loro concerti i Jarmusch Mood propongono principalmente arrangiamenti di brani di Tom Waits e Leonard Cohen, ma anche canzoni rese celebri dal grande cinema e alcunecomposizioni originali.
Line-up
Marcello Convertini, Voce & Chitarra
Rosa Lux, Chitarra & Cori
 
ALTRE INFORMAZIONI
Nel mese di ottobreil locale sarà aperto dal martedì alla domenica
dalle 18:00 alle 02:00
AperiTIME dalle 19 alle 21
Inizio Live h 22 | il martedì h 21
Ingresso con Prima Consumazione Obbligatoria al prezzo minimo di € 10 - successive al prezzo di menù - No prenotazione
Presenti anche Gli AperiLive della domenica
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MAGIA
 
NOVITÁ
 
TITOLO
Lo spettacolo con i migliori illusionisti del mondo.
SUPERMAGIC INCANTESIMI
Festival internazionale della Magia - 19ª edizione
Direzione Artistica e testi REMO PANNAIN
Disegno Luci di Paolo M. Jacobazzi
Organizzazione di Simone Angelini
Si esibiranno:
JUNWOO PARK (Corea del Sud) • Campione Mondiale di Manipolazione
THOMMY TEN & AMÉLIE (Austria) • Campioni Mondiali di Mentalismo
DING YANG (Cina) • Premiata al Campionato Mondiale di Arte Magica
TIM SILVER (Francia) • Illusionista dell’Anno
TIMO MARC (Germania) • Premiato Illusionista più Creativo
GAETANO TRIGGIANO (Italia) • Migliore Illusionista italiano
SAMUEL (Italia) • Vincitore Italia's Got Talent
 
DOVE e QUANDO
TEATRO BRANCACCIO - Roma
Dal 2 al 12 febbraio 2023

 
DETTAGLI
Torna a Roma il migliore spettacolo d'illusionismo SUPERMAGIC INCANTESIMI, la 19ª edizione del varietà magico più grande d’Europa. Un evento teatrale unico che approda al TEATRO BRANCACCIO dal 2 al 12 febbraio 2023.
 
Il nuovo imperdibile spettacolo con i più grandi talenti e campioni internazionali di arte magica, prestigiatori, illusionisti, manipolatori e mentalisti, tra i più famosi al mondo insieme sullo stesso palco per farvi vive-re un’indimenticabile esperienza. Uno spettacolo ancora più magico dei precedenti per far entrare il pubblico in un mondo dove l’ordine naturale delle cose è stravolto, dove le certezze sono sospese, dove è possi-bile vivere il fantastico e sognare ad occhi aperti.
 
Sorprendenti grandi illusioni ed effetti speciali, momenti poetici e sognanti e irresistibile divertimento renderanno anche questa 19ª edizione di Supermagic un evento memorabile da non perdere.
Uno straordinario viaggio in un mondo sospeso tra logica e fantasia, 2 ore di intrattenimento con un nuovo ed eccezionale cast di oltre 20 artisti, in cui ogni esibizione racconta il desiderio di evasione e di superamento della realtà per far sognare gli adulti, ma anche i bambini.
 
 
ALTRE INFORMAZIONI
Prezzo biglietto da 19€ a 109€


Dal Lunedì al Venerdì ore 21:00
Sabato primo spettacolo ore 16:00
Sabato secondo spettacolo ore 21:00
Domenica primo spettacolo ore 15:00
Domenica secondo spettacolo ore 18:30
 
Via Merulana, 244, Roma 
 
www.teatrobrancaccio.it
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ARTE
 
MOSTRE
 
PROSEGUE
 
TITOLO
RIMANI o TENEVAI
Giovanni Trimani
A cura di Velia Littera
Testo critico Emanuela Di Vivona
 
DOVE e QUANDO
GALLERIA PAVART- Roma
OPENING | 24 gennaio 2023 | ore 18:00
Fino al 24 febbraio 2023

 
DETTAGLI
“Trimani o Tenevai” sarà la prima tappa di un viaggio attraverso l’evoluzione artistica di Giovanni Trimani, un viaggio alla scoperta delle sue mille sfaccettature.
 
La curatrice della mostra, Velia Littera, nonché direttrice di Pavart Roma, presenta per la prima volta una personale di Giovanni Trimani nella sua galleria e per l’occasione ha scelto alcune delle sue opere giovanili in modo da iniziare un percorso che attraversi la sua vasta produzione artistica.
 
Il titolo della mostra “Trimani o Tenevai”, che può sembrare ironico, in realtà racchiude la sintesi massima della sua poetica e rappresenta uno dei concetti di vita a cui l’artista è molto legato. Il suo essere artista!
 
Dal suo incipit che introduce il catalogo della mostra:
 
“…Noi siamo i piedi senza scarpe, noi siamo le mani dei mendicanti, ci lasci senza lacci, ci sfiori nella carità, ma ci temi, come le tasse che non paghi, come i rimorsi che evadi. Siamo al limite dei tuoi incubi, siamo ciò che sogni. Noi siamo: gli artisti…”
 
Non esiste essere umano che nella vita non abbia pensato di scappare e molti sono scappati per davvero sperando in una vita migliore, sperando in un mondo migliore. Ansia, indecisione, esitazione. Mollo non mollo? Cambio? Rimango o me ne vado? La vita ci porta sempre a un bivio che ti può cambiare la vita.
 
Di sicuro Trimani ha scelto di fare l’artista e di farlo seriamente. È rimasto! L’arte è il suo modo per raccontarsi e per raccontare, attraverso il suo stile fatto di segni, simboli e colori ci porta a riflettere a fondo sulla vita, sui dolori, sulle angosce, ma anche sulle gioie e sull’armonia.
Vivere vuol dire scegliere ogni giorno un percorso, che sia razionale o irrazionale, il vero coraggio sta nella scelta. Qualunque essa sia, la cosa più importante è non rimanere fermi!
 
Come lo descrive la storica dell’arte Emanuela Di Vivona:
 
Le opere di Giovanni filtrano le influenze dei maestri del passato, modulati in una chiave totalmente personale e contemporanea. Tra le varie opere di Trimani possiamo ritrovare Picasso, Maccari, Manzù, i colori fauves e la forza emotiva dell’espressionismo tedesco.
 
Trimani ha sperimentato tutte le tecniche pittoriche, dall’olio, all'acquerello, dal pastello alla tempera, focalizzandosi sull’acrilico in pittura e sulla lavorazione del ferro in scultura. Il colore e il segno sono i protagonisti assoluti delle sue opere: un colore puro, stridente e acceso che contrasta con il nero del segno di contorno che ci riporta lì, al colore dell’espressionismo e alla luce magica delle vetrate medievali.
 
Giovanni Trimani è un artista che parte dalle esperienze del suo vissuto, elaborandole e proponendo le sue emozioni in una chiave quanto più universale possibile, affinché possa essere condivisa da chiunque. Ed è qui la forza di un artista: riuscire ad arrivare al cuore del fruitore, essere in grado di raccontare le emozioni del fruitore attraverso le proprie.
 
Artista contemporaneo nato a Roma nel 1974, Giovanni Trimani si considera un professionista dal 2007, ma le radici del suo essere artista affondano nel lontano 1987, quando ebbe la fortuna di incontrare Franco Giacchieri, importantissimo pittore romano. Negli anni Trimani ha affinato la sua tecnica con un’estenuante pratica accompagnata da quotidiana e scrupolosa preparazione didattica, lungo un percorso di apprendimento e formazione continua che rimane tutt’ora un punto fermo del suo lavoro.
Vive e lavora a Roma.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Via Giuseppe Dezza 6B – Rom
a
Orari galleria: dal lunedì al venerdì ore 11-18
 
Per informazioni:
Pavart Roma,: info@pavart.it | IG @pavartroma | T. +39 06 58303356
 
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PROSEGUE
 
TITOLO
Officine Beat - Kirolandia - Cultursocialart
Presentano
TRITTICO D’ARTISTA
Selezione personale di opere in mostra
Seconda esposizione
con
DANIELE MAZZOLI
 “RINASCITA”
A cura di Andrea Alessio Cavarretta #scrittoremetropolitano
Presenta: Stefania Visconti
Organizzazione: Giovanni Palmieri e Sissi Corrado
 
DOVE e QUANDO
OFFICINE BEAT - Roma
Apertura esposizione: 21 gennaio 2023, ore 18.30
Opere esposte fino al 17 febbraio 2023

 
DETTAGLI
OFFICINE BEAT, KIROLANDIA e CULTURSOCIALART dopo il grande successo di pubblico e di critica del primo incontro presentano, sabato 21 gennaio alle ore 18.30, presso il cocktail bar bistrot OFFICINE BEAT di Roma, il secondo appuntamento del format d’arte TRITTICO D’ARTISTA Selezione personale di opere in mostra con l’esposizione RINASCITA di DANIELE MAZZOLI, a cura di Andrea Alessio Cavarretta, presentazione di  Stefania Visconti, organizzazione di Giovanni Palmieri e Sissi Corrado.
 
Quella di TRITTICO D’ARTISTA è un’idea d’arte volta a creare un viaggio tra sei mostre personali che hanno preso il via lo scorso dicembre e andranno avanti sino a maggio. L’invito a ciascun artista è quello di esporre tre opere legate tra loro da uno specifico concept. Un itinerario tra differenziati modi di esprimersi e di concepire l’arte ospitato da OFFICINE BEAT, delizioso quanto amatissimo locale glamour della Capitale, nel cuore del quartiere San Lorenzo. Dopo aver conosciuto i sei artisti, il format si concluderà in una collettiva riassuntiva che andrà oltre il mostrato.
 
Il secondo trittico è di DANIELE MAZZOLI, artista poliedrico che manifesta la sua grande fantasia attraverso opere emozionanti che stupiscono lo sguardo e coinvolgono l’anima dello spettatore con affabulanti figurazioni, giochi di colore e rappresentazioni cariche di carattere. MAZZOLI si propone al pubblico con RINASCITA, l’apertura della sua esposizione personale è fissata per sabato 21 gennaio alle ore 18.30.
 
Sarà ancora una volta l’ammaliante e ironica Stefania Visconti a condurre la presentazione dell’artista e delle sue opere, che verranno svelate alle ore 19.00 anche nella consueta diretta social. A fianco a lei l’ideatore e curatore del format  Andrea Alessio Cavarretta #scrittoremetropolitano, il tutto per coinvolgere DANIELE MAZZOLI nel racconto del suo trittico.
 
Nella staffetta espositiva, TRILOGY di PAOLO “MAKKA” MACCARI cede così il testimone artistico a RINASCITA di DANIELE MAZZOLI che potrà essere ammirata fino al 17 febbraio 2023, dopodiché sarà la volta del terzo artista.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Via degli Equi 29, Roma – San Lorenzo
 
Tel. 06 9521 8779 - officine.beat@gmail.com
 
Esposizione con ingresso libero negli orari di apertura del locale.
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PROSEGUE
 
TITOLO
PASOLINI PITTORE
A cura di
Silvana Cirillo, Claudio Crescentini e Federica Pirani
 
DOVE e QUANDO
Galleria d’Arte Moderna di Roma
Dal 29 ottobre 2022 al 16 aprile 2023


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DETTAGLI
Pasolini Pittore è un progetto espositivo esclusivo completamente inedito nel suo genere, ideato per i cento anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini (1922-1975), che intende riportare l’attenzione su un aspetto artistico rilevante, spesso trascurato dalla critica, nel contesto creativo complessivo dello scrittore e regista, a oltre quaranta anni dall’ultima antologica completa su Pasolini pittore, del 1978, tenutasi a Palazzo Braschi.
 
Il progetto,curato da Silvana Cirillo, Claudio Crescentini e Federica Pirani per la Galleria d’Arte Moderna di Roma dal 29 ottobre 2022al 16 aprile 2023, è promosso da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, “Sapienza” Università di Roma, Facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento di Lettere e Culture moderne, Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze, Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia (PN) e Fondazione Cineteca di Bologna, in collaborazione con l’Archivio Giuseppe Zigaina e l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura. Partner Tecnologico LIEU.city. Radio Partner Dimensione Suono Soft.
 
Comitato scientifico composto da: Silvana Cirillo (Docente “Letteratura italiana contemporanea”, Facoltà di Lettere e Filosofia, “Sapienza” Università di Roma); Claudio Crescentini (Storico dell’arte, Sovrintendenza Capitolina); Gianluca Farinelli (Direttore, Fondazione Cineteca di Bologna / Presidente, Fondazione Cinema per Roma); Gloria Manghetti (Direttrice, Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, Firenze) e Federica Pirani (Storica dell’arte, Sovrintendenza Capitolina)
 
Oltre 150 opere, selezionate dal corpus della collezione del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze, depositario della maggiore raccolta di opere dello scrittore e regista, ma anche dalla Fondazione Cineteca di Bologna, dal Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa, per la prima volta in mostra fuori dalla locale Casa Colussi, dall’Archivio Giuseppe Zigaina, oltre che da collezionisti privati.
 
La mostra parte dagli inizi pittorici di Pasolini che vanno di pari passo con le prime prove poetiche in friulano. Ritratti e raffigurazioni di corpi, maschili e femminili, che ricreano una sorta di mappatura visiva della famiglia e delle amicizie di Pasolini. Presenti anche nature morte e paesaggi rurali friulani dal sapore fortemente intimista che, da altro punto di vista, quello tecnico, documentano l’eccezionale abilità artistica e la sperimentazione del pigmento messa in atto da parte del giovane Pasolini.
 
Un’importante sezione sarà dedicata all’autoritratto e al ritratto, generi pittorici molto amati da Pasolini, in modo particolare il secondo conin esposizione quelli che potremmo considerare come i “ritratti dell’anima”. Quelli familiari – il cugino Nico Naldini, la madre Susanna, la cugina Franca– la serie legata ai protagonisti del mondo artistico di Pasolini – Giovanna Bemporad, Federico De Rocco, Giuseppe Zigaina – oltre a quelli del mondo cinematografico romano – Laura Betti, NinettoDavoli – con un’attenzione particolare ai ritratti dell’amico poeta Andrea Zanzotto.
 
Una riflessione a parteriguardairitratti di treprotagonisti del mondo culturale e artistico di Pasolini: Ezra Pound, Roberto Longhi e Maria Callas,chedanno vita a una “mostra nella mostra”, grazie ad un’attenta ricostruzione delle fasi di realizzazione e delle potenzialità d’investimento creativo e tecnico di Pasolini.
 
Altro focusinteressa la serie di ritratti dello storico e critico d’arte Roberto Longhi, Maestro riconosciuto da Pasolini fin dagli anni degli studi universitari a Bologna. In seguito,lo scrittore manifesta il proprio debito con Longhi dedicandogli Mamma Roma (1962) e, oltre 10 anni dopo, la recensione per «Tempo» (8 gennaio 1974) dell’antologia di saggi longhiani Da Cimabue a Morandi (Milano, Mondadori, 1973).
 
Focus speciale è dedicato al rapporto artistico e di amicizia fra Pasolini e Fabio Mauri, con una serie di disegni bolognesi degli anni Quaranta-Cinquanta, di cui alcuni per la prima volta in mostra grazie alla collaborazione con lo Studio Fabio Mauri Associazione per l'Arte L' Esperimento del Mondo, documenti essenziali della determinazione di un’amicizia, che è anche scambio continuo di idee e stili.
 
Una sezione della mostra è riservata al rapporto fra Pasolini e l’arte italiana del Novecento, attraverso l’esposizione di opere delle collezioni d’arte contemporanea della Sovrintendenza Capitolina (Galleria d’Arte Moderna, Museo Carlo Bilotti Aranciera Villa Borghese, Casa Museo Alberto Moravia, MACRO), con artisti di cui Pasolini ha fortemente apprezzato lo stile – Carlo Carrà, Filippo de Pisis, Giorgio Morandi, Mario Mafai, Scipione e Antonietta Raphäel ecc. – e altri artisti considerati per la loro novità estetica nel panorama italiano della metà del Novecento. Come Federico de Rocco, Franco Gentilini, Virgilio Guzzi, Renato Guttuso, Carlo Levi, Giacomo Manzù, Toti Scialoja, Lorenzo Tornabuoni, Renzo Vespignani, Giuseppe Zigaina, ecc.
 
Proveniente in esclusiva dalla Collezione di famiglia è esposta per la prima volta anche un’accurata selezione di opere d’arte contemporanea di proprietà di Pier Paolo Pasolini, con l’intento di sottolineare come certe passioni artistiche e stilistiche abbiano attraversato la vita e la pittura di Pasolini, così come i suoi scritti d’arte e le stanze delle sue diverse case romane, con opere di Massimo Campigli, Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Carlo Levi, Alberto Savinio, Andy Warhol, ecc.
 
A chiusura della mostra un minimo omaggio al “volto” di Pasolini, tramite una serie di ritratti storici realizzati, con vari stili e in tempi diversi, da Ennio Calabria, Renato Guttuso, Carlo Levi, Milo Manara, Mario Schifano e altri.
 
A contrappunto mediale una serie di fotografie di Sandro Becchetti, Mimmo Cattarinich, Vittorugo Contino, Aldo Durazzi, Ezio Vitale, oltre a documentari e film concessi dalla Fondazione Cineteca di Bologna, RAI Teche, RAI Cinema e Palomar, fra i quali: Carpaccio(1947),cortometraggio di Roberto Longhi diretto da Umberto Barbaro; Pier Paolo Pasolini. La Ragione di un sogno(2001), un appassionante e poetico film di Laura Betti e Pasolini, Il Corpo e la Voce(2015)film-documentario di Maria Pia Ammirati, Arnaldo Colasanti e Paolo Marcellini.
 
A corollario della mostra sarà organizzata una serie di incontri culturali, readings e proiezioni di compendio alle tematiche affrontate nella mostradal titolo “Pasoliniana. Intorno a Pasolini pittore”, a cura di Silvana Cirillo e Claudio Crescentini, che si svolgeranno presso la Galleria d’Arte Moderna. In tale contesto il Dipartimento di Lettere e Culture moderne della Facoltà di Lettere e Filosofia, “Sapienza” Università di Roma,ha in corso la realizzazione del “Progetto Pasolini” Convegno Internazionali di Studi, a cura di Silvana Cirillo e ClaudioCrescentini,sul rapporto fra scrittura, pittura e cinema.
 
Un'attenzione particolare è stata dedicata all'accessibilità: per le persone con disabilità visiva è stato progettato, in collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona, un percorso dedicato, dotato di disegni a rilievo e relative audio descrizioni. Saranno inoltre disponibili visite tattili gratuite, guidate da operatori specializzati.
 
Il catalogo è edito da Silvana Editoriale. Grazie alla collaborazione del Partner Tecnologico la mostra sarà visitabile dall’8 dicembre 2022 nel Metaverso di LIEU.city.
 
Promotori: Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali; “Sapienza” Università di Roma, Facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento di Lettere e Culture moderne, Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze, Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia (PN) e Fondazione Cineteca di Bologna, in collaborazione con l’Archivio Giuseppe Zigaina.
 
Organizzazione Zètema Progetto Cultura
Radio partner: Dimensione Suono Soft
Partner tecnologico:  LIEU.city
 
ALTRE INFORMAZIONI
Roma, Via Francesco Crispi, 24
 
Dal martedì alla domenica ore 10.00-18.30
Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura
Giorni di chiusura: lunedì, 1° gennaio, 1° maggio e 25 dicembre
 
www.galleriaartemodernaroma.it
www.museiincomune.it
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PROSEGUE
 
TITOLO
RAOUL DUFY.
Il pittore della gioia
curata da Sophie Krebs con il contributo di Nadia Chalbi
 
DOVE e QUANDO
PALAZZO CIPOLLA – Roma
Dal 14 ottobre 2022

 
DETTAGLI
Dal 14 ottobre 2022, le sale di Palazzo Cipolla ospitano la prima grande esposizione mai realizzata in Italia e dedicata a uno dei maestri dell’arte moderna, RAOUL DUFY (Le Havre, 3 giugno 1877 – Forcalquier, 23 marzo 1953).
La mostra, promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale per volontà del suo Presidente Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, è realizzata da Poema con il supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia, ideata dal Musée d’Art Moderne de Paris e curata da Sophie Krebs con il contributo di Nadia Chalbi.
Catalogo edito da Skira.
Autore di opere monumentali come La Fée Electricité (La Fata Elettricità, 1937 – 1938, Musée d’Art Moderne de Paris) - uno dei dipinti più grandi al mondo, di una lunghezza complessiva di 6 metri, composto da 250 pannelli e commissionatogli dalla “Compagnie Parisienne de Distribution d’Électricité” per essere esposto nel Padiglione dell'elettricità all’Esposizione Internazionale del 1937 a Parigi -, Dufy fu un grande pittore, scenografo e disegnatore francese di inizio ‘900 che, per la sua capacità di catturare le atmosfere, i colori e l’intensità della luce e a trasferirli sulle sue tele, divenne - per antonomasia - il pittore della gioia e della luce.
Nacque da una famiglia di modeste condizioni economiche ed ebbe un padre attivo come organista che trasferì in particolare a Raoul la sua stessa passione per la musica, che lui coltivò per tutto il resto della vita trasponendola anche nelle sue opere.
In seguito a una crisi finanziaria della famiglia, nel 1891 il giovane Raoul fu costretto a cercare lavoro a Le Havre.
Nell'ambiente artistico straordinariamente stimolante di Parigi si avvicinò a due maestri dell'impressionismo come Monet e Pissarro ma, nel 1905, lo scandalo dei Fauves gli rivelò una pittura moderna e “di tendenza” che lo portò ad avvicinarsi a Matisse.
Il 1903 fu l'anno della sua prima volta al Salon des Indépendants, nel quale espose fino al 1936 e poi fu accettato nel 1906 al Salon d'Automne (fino al 1943).
La sua attività artistica non conobbe interruzioni e, dal 1910, ampliò la sua attività nel campo delle arti decorative affermandosi con successo in una produzione assai vasta, dalla xilografia alla pittura e alla grafica, dalle ceramiche ai tessuti, dalle illustrazioni alle scenografie. Con un’attività artistica che non conobbe interruzioni fino alla sua morte, tutto ciò gli consentì di recuperare la sua tavolozza squillante, cui sovrappose un tocco grafico vibrante e allusivo.
Suddivisa in 13 sezioni tematiche, la mostra racconta l’intero percorso artistico del pittore francese, attraverso molteplici opere che abbracciano varie tecniche nei diversi decenni del Novecento, dagli inizi fino agli anni Cinquanta, quando Dufy cercò nuovi temi a causa della guerra e della malattia che lo costrinse a rimanere nel suo studio nel sud della Francia.
Un excursus che trova il suo leitmotiv nella violenza cromatica, nella magia di quel colore che diventa elemento indispensabile per la comunicazione di emozioni e stati d’animo.
Un’evoluzione che vede Dufy inizialmente prosecutore di quella tradizione impressionista germogliata con Monet proprio nella sua città natale di Le Havre e poi insieme ai Fauve che, radunati attorno alla figura di Matisse, reagiranno presto alla pittura d'atmosfera e a quel dipingere dominato dalle sensazioni visive, per poi approdare infine ad abbracciare l’austerità cezanniana con la quale le forme, le zone piatte di colori accesi o addirittura violenti sono indipendenti dalla linea che accenna appena a circoscriverle.
Onde a V rovesciata, nuvole e un mondo di forme: bagnanti, uccelli, cavalli, paesaggi ispirati sia dalla modernità che dal classicismo.
Predilige i paesaggi marittimi e ama particolarmente gli ippodromi che gli daranno grande successo. Sensibile all’aria del proprio tempo, si interessa infatti alla società dell’intrattenimento con le sue corse, le regate, gli spettacoli elitari e popolari al contempo che Dufy riproduce con brio e vivacità.
Un artista alla perenne ricerca di stimoli e sperimentazione, in grado di rendere l’arte impegnata ma allo stesso tempo apparentemente “leggera”, il cui scopo dichiarato era, come scrive la scrittrice americana Gertrude Stein, di arrecare piacere.
La mostra Raoul Dufy. Il pittore della gioia, con oltre 160 opere tra dipinti, disegni, ceramiche e tessuti provenienti da rinomate collezioni pubbliche e private francesi - come il Musée d’Art Moderne de Paris che conserva di Dufy una delle più ricche collezioni, dal Centre PompidouPalais Galliera, la Bibliothèque Forney e la Bibliothèque littéraire Jacques Doucet tutte di Parigi insieme al Musée de la LoireMusée des Tissus et des Arts Décoratifs di Lione, il Musée des Beaux-Arts Jules Chéret di Nizza e al Musée Royaux des Beaux-Arts de Belgique di Bruxelles - racconta la vita e l’opera di un artista con lo sguardo sempre rivolto alla modernità, pervaso da una vivacità che ha saputo adattare a tutte le arti decorative, contribuendo a cambiare il gusto del pubblico.
Curata dalla Chief curator Sophie Krebs e Nadia Chalbi responsabile delle mostre e delle collezioni del Musée d’Art Moderne de Paris, la mostra è un viaggio emozionale attraverso i temi prediletti dall’artista, dove le sensazioni visive ridotte all’essenza della realtà, l’utilizzo della composizione, della luce e del colore sono gli elementi emblematici che caratterizzano le sue opere.
Afferma il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale«Sono molto lieto di ospitare, presso lo spazio espositivo di Palazzo Cipolla, una mostra su Raoul Dufy, che viene riproposta a Roma dopo quasi quarant’anni di oblio (la prima ed unica esposizione su Dufy nella Capitale, prima di oggi, è stata infatti quella del 1984 a Villa Medici). Spesso non compreso a fondo, a causa dell’apparente semplicità del suo tratto pittorico, che gli ha fatto non di rado attribuire la patente di superficialità e mondanità, Raoul Dufy in realtà ebbe una formazione articolata e complessa: fu inizialmente influenzato dall’Impressionismo, perpetuando con maestria la tradizione di Monet e contando sulla peculiarità di essere un “colorista per temperamento”; successivamente, si accostò al Fauvismo ispirandosi alle figure di Matisse, Braque e Cézanne. La particolarità di Dufy risiede nel dissociare gradualmente, nel corso della sua maturazione artistica, il colore dal disegno, semplificando il più possibile ed anteponendo in tal modo la forma al contenuto. Egli – seguendo la propria teoria che il colore servisse ai pittori per captare la luce – viaggiò a lungo nel Mediterraneo, in particolare in Provenza (dove si stabilì) e nel Sud Italia. Da qui i celebri paesaggi, i bagnanti, i campi di grano, e poi le sale da concerto e soprattutto le regate, le corse dei cavalli e gli ippodromi, a raffigurare la società del tempo libero degli anni Venti e Trenta, che lo renderanno popolare tra il pubblico».
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PROSEGUE
 
TITOLO
VAN GOGH
Capolavori dal Kröller-Müller Museum
 
DOVE e QUANDO
PALAZZO BONAPARTE – Roma
Dall’ 8 ottobre 2022 al 26 marzo 2023

 
DETTAGLI
Alla vigilia dei 170 anni dalla sua nascita, dall’ 8 ottobre 2022 Palazzo Bonaparte ospita la grande e più attesa mostra dell’anno dedicata al genio di Van Gogh.
Attraverso le sue opere più celebri - tra le quali il suo famosissimo Autoritratto (1887) - sarà raccontata la storia dell’artista più conosciuto al mondo.
Nato in Olanda il 30 marzo 1853, Vincent van Gogh fu un artista dalla sensibilità estrema e dalla vita tormentata. Celeberrimi sono i suoi attacchi di follia, i lunghi ricoveri nell’ospedale psichiatrico di Saint Paul in Provenza, l’episodio dell’orecchio mozzato, così come l’epilogo della sua vita, che termina il 29 luglio 1890, a soli trentasette anni, con un suicidio: un colpo di pistola al petto nei campi di Auvers.
Nonostante una vita impregnata di tragedia, Van Gogh dipinge una serie sconvolgente di Capolavori, accompagnandoli da scritti sublimi (le famose “Lettere” al fratello Theo van Gogh), inventando uno stile unico che lo ha reso il pittore più celebre della storia dell’arte.
La mostra di Roma, attraverso ben 50 opere provenienti dal prestigioso Museo Kröller-Müller di Otterlo - che custodisce uno dei più grandi patrimoni delle opere di Van Gogh - e tante testimonianze biografiche, ne ricostruisce la vicenda umana e artistica, per celebrarne la grandezza universale.
Un percorso espositivo dal filo conduttore cronologico e che fa riferimento ai periodi e ai luoghi dove il pittore visse: da quello olandese, al soggiorno parigino, a quello ad Arles, fino a St. Remy e Auvers-Sur-Oise, dove mise fine alla sua tormentata vita.
Dall’appassionato rapporto con gli scuri paesaggi della giovinezza allo studio sacrale del lavoro della terra scaturiscono figure che agiscono in una severa quotidianità come il seminatore, i raccoglitori di patate, i tessitori, i boscaioli, le donne intente a mansioni domestiche o affaticate a trasportare sacchi di carbone o a scavare il terreno; atteggiamenti di goffa dolcezza, espressività dei volti, la fatica intesa come ineluttabile destino.
Tutte queste sono espressione della grandezza e dell’intenso rapporto con la verità del mondo di Van Gogh.
Particolare enfasi è data al periodo del soggiorno parigino in cui Van Gogh si dedica a un’accurata ricerca del colore sulla scia impressionista e a una nuova libertà nella scelta dei soggetti, con la conquista di un linguaggio più immediato e cromaticamente vibrante.
Si rafforza anche il suo interesse per la fisionomia umana, determinante anche nella realizzazione di una numerosa serie di autoritratti, volontà di lasciare una traccia di sé e la convinzione di aver acquisito nell’esperienza tecnica una fecondità ben maggiore rispetto al passato.
È di questo periodo l’Autoritratto a fondo azzurro con tocchi verdi del 1887, presente in mostra, dove l’immagine dell’artista si staglia di tre quarti, lo sguardo penetrante rivolto allo spettatore mostra un’insolita fierezza, non sempre evidente nelle complesse corde dell’arte di Van Gogh. I rapidi colpi di pennello, i tratti di colore steso l’uno accanto all’altro danno notizia della capacità di penetrare attraverso l’immagine un’idea di sé tumultuosa, di una sgomentante complessità.
L’immersione nella luce e nel calore del sud, a partire dal 1887, genera aperture ancora maggiori verso eccessi cromatici e il cromatismo e la forza del tratto si riflettono nella resa della natura. Ecco quindi che torna l’immagine de Il Seminatore realizzato ad Arles nel giugno 1888, con la quale Van Gogh avverte che si può giungere a una tale sfera espressiva solo attraverso un uso metafisico del colore.
E così Il giardino dell’ospedale a Saint-Rémy (1889) assume l’aspetto di un intricato tumulto, mentre lo scoscendimento di un Burrone (1889) sembra inghiottire ogni speranza e la rappresentazione di un Vecchio disperato (1890) diviene immagine di una disperazione fatale.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Con il patrocinio del Ministero della cultura, della Regione Lazio, del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura e dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, la mostra è prodotta da Arthemisia, realizzata in collaborazione con il Kröller-Müller Museum di Otterlo ed è curata da Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti.
La mostra vede come main sponsor Aceasponsor Generali Valore Culturaspecial partner Ricolamobility partner Atac e Frecciarossa Treno Ufficialemedia partner Urban Vision ed è consigliata da Sky Arte.
Il catalogo è edito da Skira con saggi a cura di Maria Teresa Benedetti, Marco Di Capua, Mariella Guzzoni e Francesca Villanti.
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PER BAMBINE/I e RAGAZZE/I
 
TEATRO
 
NOVITÁ
 
TITOLO
Ruotalibera Teatro
presenta
Giufà, il mare e le nuvole
Testo, regia e interpretazione Tiziana Lucattini e Fabio Traversa
Oggetti scenici:Francesco Persico
Disegno luci:Martin Beeretz
Organizzazione e promozione: Serena Amidani e Paola Meda
Foto di scena: Patrizia Lucattini
 
DOVE e QUANDO
CENTRALE PRENESTE TEATRO - Roma
12 febbraio 2023, dalle 16.30

 
DETTAGLI
Per la Rassegna Infanzie e adolescenze in gioco 2022-23torna uno degli spettacoli più amati della Compagnia Ruotalibera Teatro:“Giufà il mare e le nuvole”. L’appuntamento èdomenica 12 febbraio alle ore 16.30 a Centrale Preneste Teatro di Roma (Via Alberto da Giussano, 58). Dalla saga del celebre personaggio della tradizione popolare dell’area del Mediterraneo nasce un racconto arguto e pieno di speranza. La regia e l’interpretazione sono di Tiziana Lucattini e Fabio Traversa, gli oggetti scenici sono curati da Francesco Persico e il disegno luci da Martin Beeretz.
Giufà è pasticcione, testardo, visionario, bugiardo, eppure è anche sensibile e intelligente: Giufà è un bambino. Vive con la madre in un perenne, buffo e tenero conflitto. Sono poveri e la loro casa è una piccola baracca su una spiaggia di sabbia, una terra di nessuno davanti al mare. Alle loro spalle, invece, si estende un’indefinita periferia cittadina da cui sono esclusi. Giufà guarda il mare e sogna, al di là delle onde, un padre sconosciuto e idealizzato. La condanna a essere bambino per Giufà e a essere diffidente e brontolona per la madre si ribalta davanti al mare, davanti alle nuvole, davanti alla possibilità per entrambi di muoversi, di cambiare e, infine, di crescere.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Adatto dai 6 ai 10 anni
Il costo del biglietto è per tutti di 6 euro.
 
Acquisto esclusivamente on-line su  www.centraleprenesteteatro.it/calendario-eventi o in biglietteria il giorno dello spettacolo dalle ore 16.00 previa disponibilità dei posti
 
Via Alberto da Giussano, 58 - Roma
 
Prenotazione obbligatoria
 
Info: 06 27801063
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SGUARDO FUORI PORTA
 
ARTE
 
PROSEGUE
 
TITOLO
Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque
a cura di Tiziano Panconi
 
DOVE e QUANDO
PALAZZO MAZZETTI  - Asti
Dal 26 novembre al 10 aprile 2022

 
DETTAGLI
La Belle Époque, i salotti, le nobildonne e la moda: è il travolgente mondo di Giovanni Boldini, genio della pittura che più di ogni altro ha saputo restituire le atmosfere rarefatte di un’epoca straordinaria.
Letteratura e moda, musica e lusso, arte e bistrot si confondono nel ritmo sensuale del can can e producono una straordinaria rinascita sociale e civile.
Dal 26 novembre 2022 al 10 aprile 2023 Giovanni Boldini, uno degli artisti italiani più amati di ogni tempo, viene celebrato con una grande mostra a Palazzo Mazzetti di Asti.
Dopo i successi delle mostre Chagall. Colore e magiaMonet e gli impressionisti in NormandiaI Macchiaioli. L’avventura dell’arte moderna, la collaborazione tra Fondazione Asti Musei e Arthemisia continua a richiamare folle di visitatori ad Asti.
Il nuovo progetto, a cura di Tiziano Panconi, è dedicato al genio indiscusso di Boldini.
80 magnifiche opere - tra cui Signora bionda in abito da sera (1889 ca.), La signora in rosa (1916), Busto di giovane sdraiata (1912 ca.) e La camicetta di voile (1906 ca.) - sono protagoniste di una narrazione cronologica e tematica al tempo stesso.
L’esposizione presenta una ricca selezione di opere che esprime al meglio la maniera di Boldini, il suo saper esaltare con unicità la bellezza femminile e svelare l’anima più intima e misteriosa dei nobili protagonisti dell’epoca.
Una mostra che pone l’accento sulla capacità dell’artista di psicoanalizzare i suoi soggetti, le sue “divine”, facendole posare per ore, per giorni, sedute di fronte al suo cavalletto, parlando con loro senza stancarsi di porle le domande più sconvenienti, fino a comprenderle profondamente e così coglierne lo spirito, scrutandone l’anima.
Farsi ritrarre da Boldini significava svestire i panni dell’aristocratica superbia di cui era munificamente dotata ogni gran dama degna del proprio blasone. Occorreva stare al gioco e accettarne le provocazioni, rispondendo a tono alle premeditate insolenze ma, infine, concedersi, anche solo mentalmente, facendo cadere il muro ideologico dell’alterigia, oltre il quale si celavano profonde fragilità.
Egli coglieva al volo l’attimo fuggente, quel momento unico in cui un’occhiata più sincera rivelava lo stato d’animo e la mimica del corpo si faceva più espressiva, l’istante in divenire fra un’azione e l’altra, quando la forza motoria di un gesto si esauriva, rigenerandosi prontamente in quello successivo.
Negli anni della maturità e poi della senilità, le lunghe e vorticose pennellate, impresse come energiche sciabolate di colore, rimodellavano in senso dinamico i corpi delle sue “divine” creature e il suo stile, a un tempo classico e moderno, costituiva la miglior risposta alle vocazioni estetiste e progressiste manifestate dagli alti ceti sociali.
La mostra Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque, con il contributo concesso dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della cultura, è realizzata dalla Fondazione Asti Musei, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, dalla Regione Piemonte e dal Comune di Asti, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, in collaborazione con Arthemisia, con il patrocinio della Provincia di Asti e vede come sponsor il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti.
Catalogo edito da Skira.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Corso Vittorio Alfieri, 357


www.museidiasti.com
info@fondazioneastimusei.it  
prenotazioni@fondazioneastimusei.it
ORARI
Martedì – domenica 10.00/19.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Lunedì chiuso
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ANTICIPAZIONI…
 
LETTURA DRAMATIZZATA
 
FOCUS

UN AMORE di Dino Buzzati
Una lettura drammatizzata su musica
SAGGIO di primo livello con gli allievi del primo anno del corso di recitazione dell’Accademia D’Arte Scenica
 
ideazione e regia Ottavia Bianchi e Giorgio Latini
con Alessandro Greco, Elio La Tassa, Elisa Ottavi, Valentina Suigo e Lorenzo Zeppa
Ingresso gratuito con tessera soci
 
ALTROVE TEATRO STUDIO - Roma
19 febbraio, ore 20.00


Corre l’anno 1960: è l’Italia delle case chiuse, del post-boom economico, del cha chacha e del perbenismo borghese. Questa lettura, performata per coro e voci sole, accompagnata dalle musiche più celebri del cinema italiano di quegli anni (Trovaioli, Umiliani, Piccioni) ci riporta alle atmosfere del periodo.
In occasione della prima performance degli allievi del primo anno del corso di recitazione dell’Accademia D’Arte Scenica Dell’Altrove Teatro, i due insegnanti Ottavia Bianchi e Giorgio Latini hanno scelto una lettura drammatizzata per coro e voci sole.
Gli allievi Alessandro Greco, Elio La Tassa, Elisa Ottavi, Valentina Suigo e Lorenzo Zeppa si confronteranno con un testo difficile ma splendido che unisce l’apollineo e il dionisiaco, l’alto e il basso, in un romanzo del 63 nato dalla penna di Dino Buzzati. Si racconterà, in una forma assai inconsueta, la discesa agli inferi dell’ossessione amorosa del cinquantenne Antonio Dorigo, celebre e stimato scenografo, per la conturbante Laide, giovanissima prostituta incontrata a Milano.
Se per Buzzati scrittura e pittura sono due modi simili per raccontare una storia, la restituzione drammaturgica e vocale di questo romanzo vuole essere un affresco fedele, musicalmente e ritmicamente, dello stile dell’autore, volto soprattutto a ricostruirne suoni, odori, il battito stesso dei personaggi e della città di Milano, anima pulsante essa stessa, còlta nei suoi aspetti più torbidi e misteriosi. Gli allievi, seppur all’inizio de loro percorso di studio, daranno una dimostrazione del work in progress del loro percorso di studi che ha la finalità della scoperta della voce e delle sue potenzialità espressive, dopo lo studio del metodo mimico di Orazio Costa.
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