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mercoledì 12 luglio 2023

“E prometto di esserti Fedele sempre” il nuovo cortometraggio di GIUSEPPE DE CANDIA che fa sorridere e riflettere

autrice:  Sara Saurini (AttiroKira) 


Come immaginiamo che siano i giorni che precedono il matrimonio di due persone?
Chiacchiere insieme sul futuro, programmi e promesse d’amore magari davanti ad una tazza di tè, nulla di particolare… se non fosse che Fedele e Caterina sono una coppia un po’ atipica, lui poco più che vent’enne senza prospettive lavorative, lei una settantacinquenne ricchissima.
Insomma, un luogo comune perfetto.
 
Anche se all’inizio del film breve E prometto di esserti Fedele sempre lo spettatore vuole farsi quasi  convincere della “bontà” dell’amore di Fedele, il giovane si rivela da subito per quello che è realmente, un avido approfittatore che, sposando Caterina, spera di aver svoltato la propria vita senza prospettive, infatti conta principalmente sul fatto che le aspettative di vita della sua promessa sposa, fiduciosa e innamorata persa, siano brevi.
 
Le speranze di Fedele sembrano addirittura concretizzarsi oltre ogni sua rosea aspettativa, perché la povera Caterina, forse per la forte emozione, muore subito dopo averlo sposato rendendolo un libero e ricco vedovo.
Ma la legge del Karma è ineluttabile e Fedele non è immune alle sue conseguenze… anche se questo non gli servirà per imparare a non ripetere gli stessi errori.
 
Quello
di Giuseppe De Candia è un cortometraggio che si fa piacevolmente guardare. I colpi di scena della storia non sono così sorprendenti, in realtà lo spettatore viene pian piano accompagnato verso di essi, viene portato nel mondo di Fedele che, man mano, si mostra per quello che è veramente, raggiungendo l’apice quando, davanti al capezzale di Caterina, la ringrazia per essere morta.
 
Si sorride, mentre si guarda questa storia, ma è un sorriso un po’ amaro perché Fedele e i suoi amici che nella vita vogliono fare i parassiti di mestiere, non sono un’invenzione di Giuseppe De Candia, ma una realtà della nostra società.
 
Interessante anche il gioco di parole del nome del protagonista nel quale si potrebbe vedere un richiamo a “The importance of being Earnest, a trivial comedy for serious people” di Oscar Wilde, anche perché fra le numerose versioni di traduzioni italiane del titolo di questa splendida opera c’è anche “L’importanza di chiamarsi Fedele”. Nel caso di Wilde, però, il tema era quello della forte critica all’età vittoriana in cui l’apparenza contava più dell’essenza dell’individuo che, per essere sé stesso, era costretto a portare la maschera che la società aveva scelto per lui. Il nostro Fedele invece si nasconde solo con Caterina, mentre tutto il mondo lo vede esattamente per quello che è compresi i suoi genitori.
 
Insomma, il regista pugliese ci propone, con leggerezza, un argomento sociale su cui riflettere che riguarda in particolare la categoria degli anziani, spesso vittime inconsapevoli di abili affabulatori come Fedele, che si approfittano delle loro fragilità e della loro solitudine.
 
Un’indubbia nota di merito in chiusura va ad Antonia Di Bisceglie, l’attrice che interpreta Caterina, che è riuscita a far emergere l’ingenuità e la spontaneità di una donna che, ormai in età avanzata, crede di aver trovato il vero amore e decide di viverlo fino in fondo a dispetto delle critiche di chi la circonda.
 
Una ben realizzata opera filmica la cui parte tecnica della regia è stata coordinata da Pablo Figlia e Claudia Simone mentre le musiche originali sono di Fabio di Liddo.
 
Dedicate venti minuti a questo giovane regista perché fra qualche anno, quando andrete al cinema a vedere una commedia di Giuseppe De Candia, potrete vantarvi di aver visto i suoi cortometraggi quando ancora non era “troppo” famoso.


- Sara Saurini - 
_KIROLANDIA®_




E prometto di esserti Fedele sempre
https://www.youtube.com/watch?v=WDNnQJLPeY0&t=12s