Il TEATRO DI DOCUMENTI, nel centenario della nascita di LUCIANO DAMIANI, fa rivivere il suo genio in una mostra-spettacolo da grandi emozioni

 Autore: Andrea Alessio Cavarretta (IppoKiro)

Recensione critica di  “LUCIANO DAMIANI 1923-2023 100 ANNI DI TEATRO MOSTRA-SPETTACOLO”

idea artista, cura e guida, Carla Ceravolo

regia e drammaturgia  Di Paolo Orlandelli

Sabato nove dicembre  duemila ventitré, Teatro Di Documenti – Roma.

 

Il TEATRO DI DOCUMENTI apre le porte alla mostra-spettacolo dedicata al suo fondatore LUCIANO DAMIANI sorprendente scenografo, pittore, costumista, regista e architetto.
 
Le aspettative per questo importante evento della Capitale non sono disattese grazie ad una rappresentazione, fin dai suoi primi istanti, carica d’emozione. Nel foyer gli ultimi ritocchi, il via vai degli organizzatori accresce la curiosità per un’insolita Prima che ha il fine di raccontare l’elevato artista teatrale nell’anno del centenario della sua nascita.
 
Il protagonista è proprio Damiani o per meglio dire la sua arte o ancora più chiaramente il suo genio che viene svelato durante un articolato percorso fatto di affabulazione e conoscenza, di delicatezza e profondità. A condurre i tanti spettatori all’interno del teatro, per l’occasione ben allestito con le copie di molti bozzetti dell’artista, è l’ideatrice e curatrice della mostra, Carla Ceravolo, direttore artistico del TEATRO DI DOCUMENTI, che con lo scenografo ha lavorato tanto, anche al completamento dello spazio romano, e già le sue prime parole riescono a far immergere gli spettatori in un vissuto fatto di straordinarie idee d’arte.
 
Con una bacchetta magica sfilata come un prodigio dal festone di “LUCIANO DAMIANI 1923-2023 100 ANNI DI TEATRO MOSTRA-SPETTACOLO” inizia il viaggio, e lo stupore è anche nel rendersi conto che quel luogo che accoglie i tanti spettatori è uno scrigno di sorprese sceniche e cela un tracciato di spazi magici.
In ogni stanza, dentro ciascun corridoio, ad ogni angolo è collocata la riproduzione di un’opera, di una scenografia, di un costume, di un accessorio, di una delle innumerevoli idee di Damiani.
 
La guida racconta le sue intuizioni scenografiche, fatte di chiusure e aperture, di linee che permettono all’occhio e alla mente di spingersi ad immaginare e, mentre si è immersi in queste storie, ecco materializzarsi frammenti di spettacoli che lo hanno visto inventare scene dai tanti dettagli. La lirica e la prosa prendono forma, “La visita della vecchia signora” il “Don Giovanni” “La Mandragola” sono solo alcuni dei titoli rappresentati da bravissimi interpreti, Giuseppe Coppola, Cristina Maccà, Federica Raja, Mauro Toscanelli e Fabio Fornaciari al pianoforte fanno rivivere attimi di grande teatro.
 
Si aprono davanti agli occhi del pubblico le porte del Piccolo Teatro di Milano, del Teatro La Scala e di molti altri importanti spazi anche mai nati come quel Teatro di Trieste di cui Damiani aveva studiato ogni dettaglio; si ritrovano i suoi connubi artistici come quello strettissimo con Strehler e poi con Ronconi, Squarzina e tanti altri.
 
La bellezza di questo evento sta anche nel fatto di essere lieve come una carezza, la regia e la drammaturgia di Paolo Orlandelli scivolano e si lasciano afferrare con grande naturalezza quella stessa che Carla Ceravolo riesce a trasferire ad ogni suo racconto.
 
Così quando arriva la frase finale “Noi siamo della materia di cui sono fatti i sogni” il pubblico esplode in un commosso e convinto applauso.
 
Non perdetevi questa pregevole mostra-spettacolo che vi farà incontrare LUCIANO DAMIANI e conoscere il TEATRO DI DOCUMENTI in ogni suo magico angolo.
 

Andrea Alessio Cavarretta

_KIROLANDIA®_

  

 

 

LUCIANO DAMIANI 1923-2023

100 ANNI DI TEATRO

MOSTRA-SPETTACOLO

idea artistica, cura della mostra e guida Carla Ceravolo

allestimento Carla Ceravolo e Paolo Orlandelli

interventi recitati e cantati

selezione drammaturgica e musicale e regia Paolo Orlandelli

con Giuseppe Coppola, Cristina Maccà, Federica Raja, Mauro Toscanelli

musica dal vivo Fabio Fornaciari

 

www.teatrodidocumenti.it