Al Concorso Internazionale "Parole del Cuore tra i sentieri dell’Anima" organizzato da CulturSocialArt, direttrice Sissi Corrado, ad aggiudicarsi il Primo posto della sezione racconto breve è stato Stefano Terrabuoni con "La bisca di Willy".
Questo il tanto atteso verdetto della
giuria composta da Ilaria Manocchio (presidentessa), Rocchina
Ceglia, Andrea Alessio Cavarretta, Agnese Lorenzini, Silvia Rossetti, Andrea
Zanacchi, reso noto durante la serata di premiazione che si è svolta lo
scorso dicembre al Teatro Trastevere.
Abbiamo rivolto qualche
domanda al vincitore per farci raccontare qualcosa in più e conoscerlo meglio.
Caro Stefano Terrabuoni, cosa si
prova ad aver vinto il primo premio?
Alla
mia veneranda (67 anni) si impara a stare con i piedi per terra e che se vinci
un premio non puoi pensare di vivere di rendita: il prossimo te lo devi
guadagnare. Però nel ricevere il premio ho avuto una piccola soddisfazione: ho
sempre pensato che non basta avere una buona penna o buone idee. È necessario
studiare se vuoi andare avanti nella scrittura, ed è quello che ho fatto negli
ultimi anni; questo discorso vale anche per altre arti, come la pittura, la
musica, e vale comunque in generale, per lo sport, per il lavoro.
Raccontaci con pochi tratti il
tuo racconto “La bisca di Willy”.
Un
uomo ritorna alla sua città Natale dopo molti anni e capita per caso in un
locale che riconosce essere la bisca in cui il padrone del locale uccise suo
fratello. Scopre anche che la titolare del bar altri non è che la figlia
dell’assassino e sale improvvisa, covata per anni, la voglia di vendetta. Ha
già una mano alla pistola, ma qualcosa non va per il verso giusto e il finale
disegnato prende una piega diversa.
Cosa pensi abbia fatto centro
sulla giuria così tanto da valutare il tuo testo vincitore?
Le
azioni! Una cosa che ho imparato negli ultimi tempi è a fare più attenzione
alle azioni, ai gesti dei personaggi; è la dinamicità delle azioni sceniche che
cattura il lettore e gli fa immaginare mentre legge come si muovono i
personaggi; e quando un lettore è “nel personaggio” segue l’autore anche in
capo al mondo.
Il tema del concorso era“Coraggio
e Lealtà” quale legame c’è con il mondo complesso in cui viviamo?
C’è
una cosa a cui spesso non badiamo perché ci circondiamo di “certezze”. Ci sono
dei momenti nei quali dobbiamo “fermarci” a dispetto delle più granitiche
certezze e dobbiamo ripensare a tutto ciò che ci da tanta sicurezza. Ci vuole
coraggio per fermarsi e ci vuole anche essere sinceri con noi stessi. Se lo
facessimo ogni tanto si eviterebbero molte delle brutte notizie che leggiamo
sui giornali.
Questa tua partecipazione è una
parentesi oppure la scrittura è il tuo percorso?
È un
percorso; un percorso iniziato quando ero adolescente e poi interrotto e
ripreso nel 2010. È un percorso che mi arricchisce e che non rimane chiuso
nella sua sfera ma che coinvolge tutti gli aspetti della mia giornata.
Lo slogan dei Kiri di Kirolandia
è #siamoinostrisogni, ti va di raccontarci un sogno ancora da realizzare?
Il
sogno? Sì certo vorrei riuscire ad arrivare a pubblicare un buon romanzo con un
editore; mi sono reso conto negli ultimi tempi che ho ancora da lavorare e
studiare, ma mai dire mai!
A noi Kiri di Kirolandia, media partner della
kemesse, non rimane che continuare ad applaudire lo
scrittore Stefano Terrabuoni per il meritato premio ricevuto.
- Andrea Alessio Cavarretta & Giovanni Palmieri–
_KIROLANDIA®_