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giovedì 25 gennaio 2024

Concorso letterario di Cultursociart - II edizione, l'intervista a STEFANO TERRABUONI vincitore della sezione racconto breve



Al
Concorso Internazionale "Parole del Cuore tra i sentieri dell’Anima" organizzato da CulturSocialArt, direttrice Sissi Corrado, ad aggiudicarsi il Primo posto della sezione racconto breve è stato Stefano Terrabuoni con "La bisca di Willy".   
 
Questo il tanto atteso verdetto della giuria composta da Ilaria Manocchio (presidentessa), Rocchina Ceglia, Andrea Alessio Cavarretta, Agnese Lorenzini, Silvia Rossetti, Andrea Zanacchi, reso noto durante la  serata di premiazione che si è svolta lo scorso dicembre al Teatro Trastevere.
 
Abbiamo rivolto qualche domanda al vincitore per farci raccontare qualcosa in più e conoscerlo meglio. 
 
Caro Stefano Terrabuoni, cosa si prova ad aver vinto il primo premio?
Alla mia veneranda (67 anni) si impara a stare con i piedi per terra e che se vinci un premio non puoi pensare di vivere di rendita: il prossimo te lo devi guadagnare. Però nel ricevere il premio ho avuto una piccola soddisfazione: ho sempre pensato che non basta avere una buona penna o buone idee. È necessario studiare se vuoi andare avanti nella scrittura, ed è quello che ho fatto negli ultimi anni; questo discorso vale anche per altre arti, come la pittura, la musica, e vale comunque in generale, per lo sport, per il lavoro.

Raccontaci con pochi tratti il tuo racconto “La bisca di Willy”.
Un uomo ritorna alla sua città Natale dopo molti anni e capita per caso in un locale che riconosce essere la bisca in cui il padrone del locale uccise suo fratello. Scopre anche che la titolare del bar altri non è che la figlia dell’assas­sino e sale improvvisa, covata per anni, la voglia di vendetta. Ha già una mano alla pistola, ma qualcosa non va per il verso giusto e il finale disegnato prende una piega diversa.

Cosa pensi abbia fatto centro sulla giuria così tanto da valutare il tuo testo vincitore?
Le azioni! Una cosa che ho imparato negli ultimi tempi è a fare più attenzione alle azioni, ai gesti dei personaggi; è la dinamicità delle azioni sceniche che cattura il lettore e gli fa immaginare mentre legge come si muovono i personaggi; e quando un lettore è “nel personaggio” segue l’autore anche in capo al mondo.

Il tema del concorso era“Coraggio e Lealtà” quale legame c’è con il mondo complesso in cui viviamo?
C’è una cosa a cui spesso non badiamo perché ci circondiamo di “certezze”. Ci sono dei momenti nei quali dobbiamo “fermarci” a dispetto delle più granitiche certezze e dobbiamo ripensare a tutto ciò che ci da tanta sicurezza. Ci vuole coraggio per fermarsi e ci vuole anche essere sinceri con noi stessi. Se lo facessimo ogni tanto si eviterebbero molte delle brutte notizie che leggiamo sui giornali.

Questa tua partecipazione è una parentesi oppure la scrittura è il tuo percorso?
È un percorso; un percorso iniziato quando ero adolescente e poi interrotto e ripreso nel 2010. È un percorso che mi arricchisce e che non rimane chiuso nella sua sfera ma che coinvolge tutti gli aspetti della mia giornata.

Lo slogan dei Kiri di Kirolandia è #siamoinostrisogni, ti va di raccontarci un sogno ancora da realizzare?
Il sogno? Sì certo vorrei riuscire ad arrivare a pubblicare un buon romanzo con un editore; mi sono reso conto negli ultimi tempi che ho ancora da lavorare e studiare, ma mai dire mai!

A noi Kiri di Kirolandia, media partner della kemesse, non rimane che continuare ad applaudire lo scrittore Stefano Terrabuoni per il meritato premio ricevuto.
 
- Andrea Alessio Cavarretta & Giovanni Palmieri–
_KIROLANDIA®_

Immagini a corredo ph. Giovanni Palmieri - Kirolandia



www.cultursocialart.it