MENU

K-HOME | KIROLANDIA | KIRI | REGOLAMENTO | CONTATTI  | corrente culturale | fridaartes | privacy e cookie | disclaimer
Kirosegnaliamo | Kiroalmanacco | Kirosegnaliamo
K-NEWS | PALCOSCENICO | MUSICA | ARTE | CINEMA | LIBRI | COSTUME/SOCIETA' | SCIENZE/NATURA |FOTO | DISEGNI/PITTURE | RACCONTI | POESIE | VIDEO
IppoKiro PutzoKiro MayaKira ManuKira AttiroKira MireKira VeraKira CeresKira VolpocaKiro Krouge

venerdì 19 gennaio 2024

ORPHANS al TEATRO BELLI, la regia di Danny Lemmo coinvolge il pubblico



In scena in questi giorni al TEATRO BELLI di Roma, ORPHANS di Lyle Kessler, testo ormai longevo della drammaturgia statunitense, sapientemente adattato per il pubblico italiano.
 
Da Filadelfia ci spostiamo in una Roma periferica degli anni '80, gli anni prima dell’euro e dei telefonini, prima dei social e delle intelligenze artificiali, nella quale vivono, in un appartamento fatiscente, due fratelli, due orfani, Filippo e Felice.
 
Filippo sembra avere un disagio psichico, si è recluso o autorecluso in casa, per un’allergia presunta all’aria e al sole, cavalcata da Felice, il maggiore, un teppista “borgataro”, come direbbero i romani, incline fin troppo alla violenza, che entra e esce dal carcere. L’equilibrio affettivo e pratico tra i due fratelli sembra immutabile e ben definito. Felice appare dominante ma anche bisognoso di dominare Filippo, occupandosi di lui, nutrendolo costantemente del suo cibo preferito, tonno in scatola e maionese, esattamente quelli della pubblicità vista in tv. Filippo vive alla finestra dove osserva il mondo, nasconde le sue capacità, che sarebbero comunque sminuite dal fratello, e vive nell’opaco ricordo della madre defunta di cui conserva gli abiti nello sgabuzzino in cui si rifugia.
 
Questa dinamica s’infrange la notte in cui Filippo conduce a casa un uomo di mezza età, ubriaco, tale Aldo, ben vestito e colto, che farfuglia di arrivare da Napoli e essere anch’egli un remoto orfano, abituato ad arrangiarsi e nella cui valigetta si trovano titoli e azioni che valgono molto. Felice lega Aldo ad una sedia, lasciando Filippo a sorvegliarlo, mentre prova a contattare i nomi ritrovati sull’agenda del rapito, per chiedere un riscatto. Aldo però, non è un innocuo vecchietto, bensì un gangster, affascinante e pericoloso, che dopo essersi liberato conquista i due fratelli, offrendo loro comprensione e pacche sulle spalle, soldi e cura, tutta l’attenzione che non hanno mai avuta. Presto entrambi i fratelli non riusciranno più a fare a meno di Aldo e della sua considerazione, per la prima volta si sentiranno davvero visti e desiderati come mai accaduto prima… ma un tragico finale è dietro l’angolo.
 
ORPHANS racconta, alternando dramma e commedia, rabbia e tenerezza, temi universali, comprensibili ad ogni latitudine geografica e temporale, temi che oltrepassano tutto, trattando di legami tossici, interdipendenza, fratellanza e amore. ORPHANS parla del coraggio necessario a trovare se stessi e del coraggio di cambiare, di trovare la propria strada, di uscire dal guscio e liberarsi, anche solo ammettendo quanto bisogno abbiamo di amare e di essere amati.
 
Toccanti e precise le interpretazioni degli attori, il carismatico e paterno Aldo (Vincent Papa), il nervoso e ribelle, incontrollabile Felice (Edoardo Trentini) il tenero, sapiente, vitale Filippo (Mattia Fiorentini). Asciutta e coinvolgente la regia di Danny Lemmo che rende ORPHANS uno spettacolo davvero da non perdere.

Applausi fortissimi!

- Elena Costa -
_KIROLANDIA®_
 
ORPHANS
di Lyle Kessler
con Edoardo Trentini, Vincent Papa e Mattia Fiorentini
regia Danny Lemmo



www.teatrobelli.it