I Figli della Frettolosa
Testo e regia di Gabriella
Casolari e Gianfranco Berardi
Laboratorio e spettacolo
inclusivo
che vede il coinvolgimento di ragazze e ragazzi portatori di disabilità
-
Il
5-6 - 11-12 – 26 – 27 - 28 novembre laboratorio e spettacolo I FIGLI
DELLAFRETTOLOSA presso Teatro Comunale di Crispiano (spettacolo finale
il 29 novembre)
-
Dal
8 al 15 novembre 2024 laboratorio e spettacolo I FIGLI DELLA FRETTOLOSA
presso Teatro
Comunale Traetta di Bitonto (spettacolo finale il 15 novembre)
Comunale Traetta di Bitonto (spettacolo finale il 15 novembre)
-
Dal
18 al 24 novembre 2024 laboratorio e spettacolo I FIGLI DELLA FRETTOLOSA
presso il Teatro
Comunale di Mesagne (spettacolo finale il 24 novembre)
Comunale di Mesagne (spettacolo finale il 24 novembre)
Prosegue il progetto I
Figli della Frettolosa a cura della
compagnia Berardi Casolari. Un laboratorio inclusivoche vede il coinvolgimento
di ragazze e ragazzi portatori di disabilità (in particolare non vedenti,
ipovedenti,) e normodotati, per la creazione dello spettacolo I Figli della
Frettolosa. L'iniziativa – dopo il primo laboratorio tenutosi a Ruffano
(LE), dal 1°
all'8 settembre presso la Sala
Teatro San Francesco - ha riscosso un rilevante successo con la partecipazione
di più di venti persone al laboratorio e una presenza di pubblico che ha fatto
registrare il sold out in occasione della restituzione finale dello spettacolo.
Il progetto si
inserisce nelle Azioni pilota per il welfare culturale e la valorizzazione dei
luoghi di cultura promosse da Regione Puglia, Dipartimento Turismo, Economia
della Cultura e Valorizzazione del Territorio, Teatro Pubblico Pugliese – Consorzio per le Arti e la
Cultura e Polo Arti, Cultura e Turismo - P.A.C.T."
Il percorso non è ancora giunto al termine. I
prossimi appuntamenti saranno:
-
Il
5-6 - 11-12 - 26- 27 - 28 novembre laboratorio e spettacolo I FIGLI
DELLAFRETTOLOSA presso Teatro Comunale di Crispiano (spettacolo finale
il 29 novembre)
-
Dal
8al 15 novembre 2024 laboratorio e spettacolo I FIGLI DELLA FRETTOLOSA
presso Teatro
Comunale Traetta di Bitonto (spettacolo finale il 15 novembre)
Comunale Traetta di Bitonto (spettacolo finale il 15 novembre)
-
Dal
18 al 24 novembre 2024 laboratorio e spettacolo I FIGLI DELLA FRETTOLOSA
presso il Teatro
Comunale di Mesagne (spettacolo finale il 24 novembre)
Comunale di Mesagne (spettacolo finale il 24 novembre)
Gianfranco
Berardi, attore non vedente, e Gabriella Casolari, regista e attrice, guidano il
laboratorio, con il supporto di Ludovico D'Agostino, Alice Faella e Viola
Lucio.Le ragazze ei ragazzi partecipanti al laboratorio hanno così la
possibilità di costruire il loro percorso laboratoriale, partendo da racconti
personali e dalle forti esperienze di vita vissuta, facendo confluire il tutto
nella restituzione finale dello spettacoloI Figli della Frettolosa. Un
percorso promosso dall’assessora alle Pari Opportunità Angela Rita Bruno e
realizzato da ODV Kairòs in collaborazione con BerardiCasolari.
Di piazza in
piazza l’indagine si svilupperà e modellerà sugli utenti e gli attori
coinvolti, aggiungendo di volta in volta particolarità all’intero percorso. I
nuovi elementi amplieranno lo spettro d’azione della ricerca e permetteranno di
unire racconti autobiografici a narrazioni del contemporaneo, riflessioni
personali a frammenti di grandi classici. In quei giorni si lavorerà a
trasferire la partitura fisica (azioni ed immagini) del coro ai nuovi attori
della realtà coinvolta e contemporaneamente si indagherà per cercare insieme
agli stessi quei racconti in grado di rendere originale ogni volta il percorso,
nel tentativo di costruire un’opera tragicomica in cui teatro e vita, finzione
e realtà si fondano e confondano, si incontrino e scontrino per portare alla
luce la nostra umanità. Il laboratorio è rivolto a persone con diverse disabilità
(in particolare non vedenti o ipovedenti), ad attori e allievi attori.
Il risultato
finale è lo spettacolo I FIGLI DELLA FRETTOLOSA, testo e regia di Gabriella Casolari e Gianfranco Berardi che sono anche protagonisti con Ludovico D'Agostino,ViolaLucio,
AliceFaella, Silvia Zarue con il coro di attori non vedenti e ipovedenti nato di volta in volta dal
laboratorio su piazza. Lo spettacolo è una produzione Compagnia Berardi Casolari, Fondazione Luzzati Teatro della Tosse,
con il sostegno di Teatro dell'Elfo, Sardegna Teatro, Unione Italiana Ciechie
Ipovedenti e Istituto dei Ciechi di Milano.
I figli
della frettolosa è uno spettacolo
che affronta il tema della cecità e del significato più ampio che ha oggi la parola“vedere”.
In un mondo ipereccitato dal bombardamento
di immagini e suoni, che sempre più neutralizzano i nostri quali forti,vistaeudito, l'attenzione dell'individuo è sempre
più distante dalla vera conoscenza dell’essere, dell’esistenza. Il punto di vista qui è allora quello di un
cieco, di chi guarda ma non vede, percependo la realtà circostante in modo
differente. La cecità è messa in scena allo stesso tempo come esperienza di vita
reale, fisica, e come concezione
metaforica, sinonimo di una miopia sociale ed esistenziale che ci riguarda in
prima persona. Anchequestavoltala riflessione sul contemporaneo parte dalle esperienze
personali di Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari, dall’osservazione e
dall’ascolto della realtà che li circonda ma, a differenza dei precedenti
lavori, i ciechi in scena questa volta saranno molti. Bastoni bianchi e
occhiali scuri, andatura traballante e movimenti timorosi, ma anche
ostinazione, entusiasmo, desiderio di rivalsa: un coro di ciechi come emblema di umanità, allegoria di una società
smarrita e insicura, mai arrendevole. Uno spettacolo che ha più il sapore
di un evento speciale,
che integra il lavoro del teatro alla vita
della comunità, che mette insieme attori professionisti e cittadini comuni,vedentio
ciechi che siano, che miscela una struttura drammaturgica definita con i
vissuti particolari dei diversi partecipanti.
Note di Gianfranco
Berardi e Gabriella Casolari
“Grazie
a questo progetto pilota siamo riusciti a sperimentare ampliare e realizzare
un'idea che da tempo avevamo in seno cioè quella di trasformare un progetto, di
avviare uno studio che avesse a che fare con la disabilità tout curt e che
rendesse il più eterogeneo possibile un percorso che di solito per noi – come
compagnia - per questioni personali oltre che poetiche, è specifico sulla
cecità. Rispondendo infatti a una necessità sempre maggiore degli ambiti
territoriali, soprattutto nei piccoli centri, ci siamo trovati di fronte a una
realtà – come nella prima tappa di Ruffano - che chiedeva di rispondere ad una
domanda eterogenea per cui quello che era un progetto chiamato i figli della
frettolosa, preesistente e che avrebbe prodotto uno spettacolo di comunità
utilizzando la cecità fisica dei partecipanti per raccontare la cecità di un
popolo, è diventato un percorso dove ogni persona nel proprio stato fisico,
psichico, mentale, al di là della propria condizione di disabilità, della vita
in comunità o della normalità, ha potuto raccontare il proprio vissuto.
L'eterogeneità del gruppo, i 24 ragazzi che sono venuti in scena con noi a
Ruffano, avevano disabilità differenti e in alcuni casi, nemmeno lo erano.
Questo percorso ci ha permesso di lavorare sul bios, su quell'istinto vitale,
quell'essenza che ci rende tutti uguali, quell'impulso che c'è alla base delle
masche e di ogni persona, dove veramente siamo tutti generati nella stessa
maniera, che tu sia di colore, che tu sia omosessuale, che tu sia cieco,
tetraspastico, autistico, minorenne, maggiorenne”.
Trailer dello spettacolo
www.youtube.com/watch?v=QDH5hWz6kHI
Gianfranco
Berardi e Gabriella Casolari si incontrano nel 2001 durante la produzionedello
spettacolo Viaggio di Pulcinella alla ricerca di Giuseppe Verdi, diretto e
interpretatoda Marco Manchisi. Da questo incontro nasce una collaborazione che
li porta allacreazione dello spettacolo Briganti, che debutta nel maggio 2003,
segnando ufficialmentela nascita della Compagnia Berardi Casolari.
Il duo,
insieme a numerosi collaboratori, si occupa di produzione, promozione
edistribuzione di spettacoli, oltre a offrire percorsi di formazione
professionale attraversolaboratori di recitazione, scrittura e messinscena. I
lavori della compagnia, riconducibili allacorrente della Nuova Drammaturgia, si
distinguono per la loro originalità, mescolandotragedia e comicità,
autobiografia e racconti archetipici dei grandi classici, linguaggio poetico e
gergo popolare.
Tra le
principali produzioni della compagnia:
● Briganti
(2003), vincitore nella sezione Nuova Drammaturgia al FestivalInternazionale di
Lugano.
● Land Lover
(2009), Premio ETI – "Nuove Creatività".
● Io provo a
volare – omaggio a Domenico Modugno (2010), vincitore del PremioAntonio
Landieri come miglior spettacolo del 2010, del Premio Speciale della Giuriae
del Primo Premio del Pubblico al JoakimInterFest di Kragujevac (Serbia),
enominato come miglior spettacolo straniero al Festival "Teatri del
Mondo" (BuenosAires 2018).
● In fondo
agli occhi (2013), nominato per la miglior regia al Festival "Teatri
delMondo" (Buenos Aires 2018).
● La prima,
la migliore (2017), premiato da KLP Teatro con il premio "Last
Seen"come miglior spettacolo dell'anno.
● Amleto Take
Away (2018), che ha valso a Gianfranco Berardi il Premio Ubu 2018come miglior
attore e performer dell'anno.
● I figli
della Frettolosa (2019), progetto speciale in collaborazione con
l'UnioneItaliana Ciechi e Ipovedenti e l'Istituto dei Ciechi di Milano.
● LidOdissea
(2023), sostenuto dal Ministero Italiano della Cultura, con GianfrancoBerardi,
Gabriella Casolari, Ludovico D'Agostino e Silvia Zaru.
La compagnia
porta i propri spettacoli sia in Italia che all’estero, toccando paesi
comeFrancia, Argentina, Bolivia, Serbia, Slovenia, Georgia, Svizzera e Romania.
Oltre
all’attività teatrale, il duo Berardi-Casolari ha esplorato anche il mondo
televisivo eradiofonico. Nel corso degli anni, la compagnia ha pubblicato
diversi libri, tra cui:
● Viaggio per
amore - dal Deficiente a Land Lover (Ubu Libri, 2010),
● In fondo
agli occhi (Editoria&Spettacolo, 2013),
● Vedere o
non vedere (CUE Press, 2019).