Produzione S.D.I. srls
presenta
SANTA MARIA DELLA PIETÀ
Le Agitate
drammaturgia Luisa Casasanta
con
Masaria Colucci – La Pina; Luisa Casasanta – Mara;
Aura Ghezzi – Anita; Laura
Mazzi – Suor Maria;
Edoardo Purgatori – Dr. Pugni; Mattia
Teruzzi – Adriano;
Elena Vanni – Rossana
presenta
Le Agitate
con
Masaria Colucci – La Pina; Luisa Casasanta – Mara;
ideazione e regia
Orazio Rotolo Schifone
scene
Umberto Fiore e Gloria Mancuso - light
design Umberto Fiore
musiche originali Giulio Casa - costumi Nora
Viti
aiutoregia Rebecca
Righetti
responsabile scene Jean Paul Ame - assistente
costumi Riccardo Marcatili
foto locandina
Giovanna Onofri
Orazio Rotolo Schifone
Da mercoledì 9 a domenica 13 aprile 2025
Presso OFF/OFF Theatre
Presso OFF/OFF Theatre
dal martedì al sabato h. 21.00 – domenica h. 17.00
Le agitate sono le donne che abitavano il
padiglione XVII del Santa Maria della Pietà,
un mondo-nel-mondo di cui sono parte La Pina, Anita, Rossana e Mara. Quattro
donne che potrebbero essere 400, le cui storie vere, verosimili a tratti reali
e a tratti no, sono il frutto di lunghi mesi di ricerche sulle testimonianze
delle internate. Da qui nasce lo spettacolo “Santa Maria della Pietà-Le Agitate”, scritto da Luisa Casasanta e Orazio Rotolo Schifone, che sarà in scena all’OFF/OFF Theatre da mercoledì
9 a domenica 13 aprile 2025. Masaria
Colucci, Luisa Casasanta, Aura Ghezzi, Laura
Mazzi, Edoardo Purgatori, Mattia
Teruzzi e Elena Vanni sono gli
interpreti della pièce, in una produzione S.D.I. srls
La vita
e la storia di ognuna delle agitate, diventano il pretesto narrativo per
immergere lo spettatore tra qui corridoi e quelle stanze che furono abitate fino
alla legge Basaglia del 1978: una realtà inaudita ma dimenticata, il cui recupero ha costituito il punto di
partenza della ricerca artistica degli autori. I racconti sul Padiglione
XVII e le sue ospiti agitate, costrette per anni a subire docce fredde,
isolamento, shock insulinici, febbri indotte ed elettroshock, rappresenta un
terribile quanto lampante spaccato dell’oppressione femminile di Stato, legalizzata
ed addirittura “medicalizzata”.
L’operazione
artistica dietro lo spettacolo Santa Maria della Pietà nasce dal bisogno di
ri-vivificare quelle storie, ri-immaginarle nei loro piccoli gesti quotidiani,
nelle loro (r)esistenze frammentate, nei pensieri pseudo-lucidi e in
immaginifiche evasioni, andando a costruire un tracciato emotivo-esperienziale
in due atti dalla narrazione ibrida e sperimentale, che mescoli la drammaturgia
contemporanea, il racconto per immagini, la poesia, il flusso di coscienza e la
denuncia politica.
SANTA
MARIA PIETÀ è un esperimento multi- linguaggio per un’opera teatrale inquieta,
una sorta di reportage poetico dal registro misto e dalla struttura polifonica,
che intende restituire tutta la complessità di quattro esistenze spezzate nella
loro libertà di espressione femminile, etichettata come insana e pericolosa.
LE STORIE
La Pina tutti
i giorni si alza e si pettina faccia al muro, di fronte al disegnosgangherato
di un volto che le assomiglia. A chi glielo chiede, risponde che si sta
specchiando: i vetri in camerata non ci possono stare, e il ritratto se l'è
fatto da sola, di quando era giovane, "così le rughe non mi vengono
mai".
Anita parla
poco, e ogni mese nasconde un libro diverso sotto al materasso; glielo porta
Adriano, l'infermiere buono, che è innamorato di lei da quando è arrivata,
anche se lei non sorride mai. Sul fascicolo di Rossana si legge
"Denunciata dal marito a condurre una vitascioperata lontana dal tetto
coniugale"; diagnosi: schizofrenia.
Se non
ti conosce, Rossana ti racconta
tutto una volta sola, nei dettagli, e poi della sua famiglia non si deve
parlare più. E nessuno osa farlo: quando era nella Resistenza ha ammazzato un
fascista.
Nessuna
di loro crede in Dio, ma questo a Suor Maria non interessa; non si aspetta
certo di trovare un afflato di fede nelle donne guaste e depravate a cui cambia
le lenzuola ogni giorno. Eppure, l’arrivo di una riottosa ragazza fulva dalla
gonna insanguinata mette seriamente alla prova la sua carità cristiana: Mara lì dentro non ci vuole stare, urla
la sua sanità dalle fasce di contenzione e promette di farla pagare a tutti.
Ma il
Padiglione XVII non è un posto che ammette rivolta, specie da quando a
dirigerlo è tornato il temutissimo “Elettricista di Monte Mario”: il Dottor
Pugni sa come gestire questo luogo abbandonato dal Signore, basta solo un po’
di metodo. D’altronde, come lui sostiene, “il dolore fisico ha una grande
valenza educativa: è solo così che imparano le bestie”
Un prologo e due atti brevi per raccontare le
vite “non conformi” di 4 donne nella Roma degli anni ‘70, storie che
appartengono alla dolorosa schiera dei casi di violenza e abuso emersi dopo le
inchieste sul Santa Maria della Pietà: un luogo in cui “bonificare” la
femminilità storta perché libera, quella che ha sempre rappresentato una
minaccia per la cultura patriarcale. Uno spaccato tanto crudo quanto
profondamente umano e un epilogo figlio di secoli di
indifferenza sulla violenza psichiatrica, per
liberare quelle vite dimenticate dallo stigma della colpa. Per restituire al
mondo quella voce perduta che ancora urla fra le mura del SMDP.
OFF/OFF THEATRE Via Giulia 19,20,21 00186 Roma - INFO: info@off-offtheatre.com
BIGLIETTERIA/TICKETING OFFICE Via Giulia, 20 Tel. + 39. 06. 89239515 biglietteria@off-offtheatre.com
Intero € 35,00 – Ridotto over 65 / € 25,00 – Ridotto under 30 / € 15,00
www.off-offtheatre.com
Immagine a corredo: SMDP_compagnia_ph_Giovanna_Onofri
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