Torno al TEATROSOPHIA
di Roma, l’ultima domenica di Marzo, a rivedere lo spettacolo FROM MEDEA, o
meglio a vedere cosa sia successo alla mise en espace dall' omonimo titolo andata in scena lo scorso Novembre e che
tanto mi aveva colpita .
Il foyer è già
gremito, gli spettatori aspettano di scendere le scale ed entrare in quella
pancia misterica che è il palcoscenico per aprirsi ad altri mondi.
E ancora una
volta FROM MEDEA è una scoperta. Le quattro madri infanticide ripropongono il
loro orrore e questa volta hanno quattro elementi rossi che le raccontano. Un
triangolo, una quadrato, un cerchio, un cilindro che diventano fiori, pupazzi,
metronomi, scatole: tutto quel che serve ai personaggi.
L’interazione
tra le donne è pulita. I caratteri chiari e nitidi. Eloisa, Marga, Rina e
Vincenza emergono potenti nella loro diversità, evidente il racconto, il dramma
che nasce nel passato e che le ha portate al gesto mortale che le divide e le
accomuna. Chi è che soffre di più? Chi piange o chi si rifugia in una tagliente
ironia? Chi scrive poesie o chi scrive lunghe lettere ai figli, che sembra la
madre di tutte ma alla fine cede e si uccide?
Ancora una volta
lo spettacolo risulta sorprendente nella lucida narratività della regia e
nell’intensa interpretazione delle quattro attrici.
L’esperimento di
FROM MEDEA, nato dalla collaborazione creativa tra il TEATROSOPHIA, la regista Marta Jacopini, la scrittrice Grazia
Verasani e le interpreti Giovanna
D'Avanzo, Alessandra Di Tommaso, Cristina Longo, Giulia Martinelli che si
sono abbandonate al flusso di dolore e disperazione dei personaggi, può dirsi
quindi perfettamente riuscito.
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Elena Costa -
_Kirolandia_
Teatrosophia
presenta
di Grazia Verasani
Regia Marta Iacopini
con Giovanna D'Avanzo,
Alessandra Di Tommaso, Cristina Longo, Giulia Martinelli
Produzione: Guido Lomoro
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La recensione critica "FROM MEDEA al TEATROSOPHIA convince anche nella versione spettacolo" fa parte del contenitore
"Kirolandia osserva FROM MEDEA al TEATROSOPHIA"
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