Dentro di me qualcosa già cambia, è in atto e cambierà ancora….
E’ questo dunque il narrare idee e riuscire a trasferire all’ingordo il sapere sull’esistere? E’ questo l’essere oltre con l’unica pretesa del dire assoluto?
Inizio a uscire dal mio torpore osservando semplici segni narrati in diversa cornice da Fabio Sonnino che con estrema delicatezza chiama solo bozzetti ma a me paiono idee, libere da schemi prestabiliti e solo per necessità racchiuse in semplici fogli bianchi formato A4, pieni di infinità. Il loro è un tratto che, appena uscito dal bordo, già arriva sino a me con la forza della poesia, non solo più tracce su carta ma componimenti a vari colori.
Essi vivono,
hanno consistenza, voce e movimento.
Così inizio il mio risveglio:
tra i colori, il bianco e poi di nuovo i colori ancora più forti…
Ora sono in platea ed è per cercare sul palco quello che ho già potuto intuire.
Improvvisa arriva finalmente la favola in coro narrata,
arriva inaspettata da dentro il mio spazio,
mi scanso, allora si siede davanti, a parlarmi, a raccontarmi.
Voglio capire, ma ora non devo comprendere, solo lasciarmi prendere, trasportare e percepire, così divento indifeso, folle e perduto.
Rimango seduto ad aspettare e mi arrivano raffiche di parole, pensieri, gesti a colori.
A tratti sorrido, ma non di quel riso abbondante, mi sfogo dopo aver ingoiato l’amaro
e intanto ascolto versi, poesie, suoni carichi e mi abbandono al loro essere in me.
Scorgo, nascoste le tracce della massima arte di Antonio Latella, che m’accompagna sino a prendermi, a sollevarmi, a muovermi, a pormi dov’è giusto che io sia in mezzo al quel fare per farmi pensare.
Vedo d’incanto materiale plastico assumere vita ad ostruire le voci della realtà che sembrano un sogno.
Seguo gli attori, sono grandi, immensi; annichilisco…
Mi lascio andare.
Vedo il riflesso di un’insegna che è al neon e s’imprime nella mia mente e va giù nel mio essere solo l’essenza di quello che posso vedere.
E vedo, ascolto e poi tremo
non piango perché continuo a pensare e sobbalzo davanti ai gesti, ai ritmi sincopati e quasi assordanti.
E poi vado avanti spinto dalla voglia di assistere alla catarsi.
E tutto alla fine diventa chiaro.
E dico con imbarazzo da solo a me stesso grazie al regista, al drammaturgo, al costumista, al musico, agli attori e a tutti gli altri per avermi offerto un viaggio che da solo non avrei mai potuto afferrare.
E così capisco che questo è il narrare idee e riuscire a trasferire all’ingordo il sapere sull’esistere e che è questo l’essere oltre con l’unica pretesa del dire assoluto.
Inizia il mio risveglio da dove la storia finisce con l’unico sforzo del mio pensare, stando seduto, ma in alto, e ora mi posso staccare da me e volare con le ali di lei che evanescente, ha detto gli estremi pensieri e da solo ancora rivedo quei corpi che mi scivolano addosso e posso piangere e capire che non era finzione ma solo realtà.
così anche Kirolandia risveglia il suo Giugno...
Fabio Sonnino
Bozzetti e schizzi di studio elaborati per la realizzazione di scene e costumi per [H] L_DOPA, drammaturgia di gruppo a cura di Antonio Latella e Linda Dalisi.
IOSSELIANI /R-01-IOS al Pigneto
Via Del Pigneto 39 (00176) - Roma
25 Maggio/5 Giugno 2011
[H] L_DOPA drammaturgia di gruppo a cura di Antonio Latella e Linda Dalisi
regia Antonio Latella
con Alexandre Aflalo, Jean-François Bourinet, Paula Diogo, Estelle Franco, Julián Fuentes Reta, Natalia Hernandez Arévalo, Dominique Pattuelli, Luís Godinho, Valentina Gristina, Daniela Labbé Cabrera, Emiliano Masala, Martim Pedroso, Daniele Pilli, Ana Portolés
scene e costumi Fabio Sonnino musiche Franco Visioli disegno luci Giorgio Cervesi Ripa trainer e movimenti scenici Francesco Manetti
coreografie di gruppo a cura di Alexandre Aflalo, Antonio Latella e Francesco Manetti realizzazione costumi Cinzia Virguti
produzione Nuovo Teatro Nuovo
con la partecipazione di DeVIR-CAPa Centro de Artes Performativas do Algarve presenta
27 | 29 maggio 2011