autore: Marcella Sullo (CandidKira)
foto a corredo: Massimo Righetti ("S"Kiro)
Interviste e racconti dalla prima serata del Premio Millelire
Si è svolto ieri sera il primo appuntamento della
sei giorni dedicata ai corti teatrali del Millelire. Un piccolo palcoscenico
gestito e diretto con grande passione da Lorenzo
De Feo e Antonio Lupi.
Sono stati proprio i padroni di casa ad aprire la
kermesse presentando i primi tre corti che hanno inaugurato la settimana del
festival. Dovremo aspettare domenica 12 per decretare il vincitore.
L' arduo compito e' affidato a una giuria di
qualità che potrà avvalersi, anche se in parte minore, dell'ausilio di una
giuria critica formata da giornalisti della carta stampata e dell' online e da
una giuria popolare. Ieri sera in platea due membri di eccezione tra i giurati
di qualità: gli attori Renato Campese
e Mirella Mazzeranghi.
Tema del
festival: la menzogna.
La bugia in tutti i suoi aspetti, partendo dalla
classica maschera pirandelliana per arrivare all'inganno sociale.
Primo testo
in scena: "la verità in trappola" di Marcello Mione. Ed è proprio l'autore a spiegarci che "viviamo
ormai in una zona grigia dove abbiamo dei personalissimi canoni di verità e
bugia. E spesso per essere accettati socialmente e sopravvivere dobbiamo
abitare in questi confini".
La giovane e talentuosa Emanuela Mascherini e' emersa nella pièce con il suo personaggio di
Romina, si definisce un personaggio coperchio, una pedina che tenta di mediare
tra i due interpreti maschili, e quando le chiedo cosa significa per lei
mentire mi risponde citando il compagno di scena Gabriele Tiziani: "Io non mento, ometto".
A seguire abbiamo potuto assistere a un piccolo capolavoro che si rifà alla grottesca ironia del teatro napoletano classico: "l'amore in un'ampolla". Ci ha raccontato la genesi del testo il suo autore, Giovanni De Luise: "Ho voluto portare in scena la menzogna dell'amore materno, un amore malato, quell'amore che non arricchisce ma svuota. E di questo corto vorrei fare uno vero spettacolo. Non sarei riuscito nell' impresa però senza il mio maestro Manlio Santanielli." Gli chiedo se è stata sua l'idea di un letto tentacolare in cui imprigionare questa madre piovra anziché chioccia e lui mi risponde che si è fidato del regista e interprete Marco Aspride : "E' tutta farina del suo sacco".
Last but not least "Demetra e Selene" con Paola Saccoman e Sefora Castro, un dialogo serrato e ironico tra una luna svampita e vanitosa e una Madre Terra sofferente e tradita dall'uomo meschino e ingannatore. Un testo attuale e toccante che lascia, tuttavia, il dolce in bocca ovvero la speranza di una rinascita, azzerare tutto e ripartire.
A stasera per il secondo appuntamento.
Autrice: Marcella Sullo
Foto a corredo Massimo Righetti
Foto a corredo Massimo Righetti