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sabato 22 febbraio 2014

D’IORAMA – LO SPECCHIO DISTORTO DELL’IO, la ricerca dell’identità secondo Dario Antimi


Recensione critica  dello spettacolo teatrale D’IORAMA – LO SPECCHIO DISTORTO DELL’IO scritto e diretto da Dario Antimi
Venti Febbraio Duemilaquattordici, Teatro Trastevere – Roma


Finalmente, in uno spettacolo contemporaneo, arricchito di linguaggi attuali, si parla con efficacia di preziose tematiche legate all’identità.

D’IORAMA – LO SPECCHIO DISTORTO DELL’IO è l’interessante opera prima di un bravo nuovo autore e regista Dario Antimi che si affaccia con impeto intellettuale alla complessa scena teatrale di questo aspro secolo, offrendo una buona ricostruzione dell’importante tema dell’essere e, senza avere timori e remore, riaffronta domande tradizionali con l’uso di antichi ed innovati codici espressivi.

L’individuo si trova a vagare in una dimensione intangibile, indefinibile, colma solo della complessa ricerca del suo sé. Quasi catapultato dalla quotidianità dentro la sua identità sfuggente, forse perdutosi in una delle tante rappresentazioni reali o virtuali, seguendo un copione anche interiore, cerca ora di autoridefinirsi, riascoltandosi, riosservandosi, rivivendosi in episodi frammentati dal suo essere inquieto. Tra continui riavvolgimenti di Beckettiana memoria, vari frammenti episodici, attendono autosufficienti, nella sua complessa e forse mendace mente, di essere ricollegati, ristrutturati, riassemblati in una sequenza idonea all’autodeterminazione individuale.


In questo spettacolo ben strutturato in tempi e dinamiche, dove i sensi sono tutti continuamente evocati,  le varie voci espressive riempiono uno spazio vuoto, riattraversando di continuo lo stesso tema delineato in micro e macro variabili che compenetrandosi l’una con l’altra, si fondono in armonia verso una comunicazione verbale, corporea, uditiva e visiva.

La ricca sceneggiatura è ben ideata, e si sviluppa attraverso una regia mai esagerata capace di dirigere i vari elementi utilizzati in modo unisono. Traendo spunti e prestiti dal linguaggio cinematografico, oggi spesso in uso sul palcoscenico, si rende l’azione dinamica e realistica, tanto da permettere, l’utilizzo di un ipotetico golfo mistico, a sfondamento della quarta parte, operazione che in questa pièce risulta, ben calibrata, attesa, inevitabile.

Il pubblico entra a pieno titolo nel confronto tra i due attori fisicamente presenti in scena, Pierpaolo Laconi e Valerio Monaco affrontano bene i loro differenti ruoli, quali variabili di un'unica identità scissa, ed interagiscono tra di loro, con picchi interpretativi, spesso evidenziati da semplici gesti dotati d’efficacia.

I tanti effetti sonori di Alessio Brugiotti, presenza percettibile, creano un particolare sfondo onirico sempre in divenire.

Le luci, attraverso varie tonalità e dominanti, si arricchiscono di effetti estranianti e di bui completi.

Così la maschera, sempiterno simbolo di nascondimento e trasformazione , in questo spettacolo cine-teatrale, trova la sua adeguata sede di rappresentazione, sino a disvelarsi ed aprirsi a nuovi spunti rielaborativi.


D'IORAMA - LO SPECCHIO DISTORTO DELL'IO
Autore: Dario Antimi - Regia: Dario Antimi
Interpreti: Pierpaolo Laconi e Valerio Monaco
Musiche: Alessio Brugiotti
Costumi: Martina Solimei
Tecnico Luci: Giuliano Tango 
Ufficio Stampa: Rocchina Ceglia







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