Kirosegnaliamo
Kiri, continuano le segnalazioni in Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.
Per sognare con voi, di settimana in settimana, alcuni suggerimenti, piccoli e grandi, sia In che Off, selezionati sulla base delle vostre importanti indicazioni, in pieno kirostile, qualità libera da tutto e da tutti.
in
merito al TEATRO
DEBUTTI
"SE TI SPOSO MI ROVINO" scritto e diretto da Marco Cavallaro
TEATRO
DEI SERVI - Roma - da Martedì 5
Gennaio a Domenica 24 Gennaio 2016 - ore 21.00 da martedì a venerdì_ 17.30 e 21.00 sabato_17.30 domenica
Debutta in prima nazionale una pièce spensierata e
piena di ritmo, dove i sentimenti mettono a dura prova il materialismo dei
nostri giorni. Cosa succede a un miliardario scapolo con “il vizio delle donne”
se chiede a tutte di sposarlo? E se tutte piombano a casa sua con
l’intento di organizzare le nozze, ma nessuna sa dell’esistenza dell’altra?
Semplice, la sua vita è rovinata. Da qui una serie di girandole per non far
incontrare le malcapitate e, soprattutto, per non concludere alcun matrimonio.
Il tutto coinvolgendo il povero maggiordomo Ugo in un turbinio di bugie e di
porte che si aprono e si chiudono.
La Bilancia Produzioni
in collaborazione con Esagera_ Autore e regita: Marco Cavallaro -
Interpreti: Marco Cavallaro (Ugo), Alberto Barbi (Franco), Ramona Gargano
(Melissa), Annachiara Mantovani (Camilla), Olimpia Alvino (Luisa), Valentina
Tramontana (Amalia) - Scene: Amodio - Costumi: Marco Maria della Vecchia
- Luci e Fonica: Emilio Caro - Decoratrice: Katia Titolo - Produzione esecutiva:
Lisa Bizzotto
www.teatroservi.it
"LA CASTA MORTA
#SENZAILPOTERESIMUORE" soggetto di Luigi Marinelli e Michele Sganga testo di Adriano
Marenco
TEATRO
STUDIO UNO - Sala Teatro - Roma - da Giovedì 7 a
Domenica 10 Gennaio 2016 - ore
21.00_dom. 18.00
Realizzato con il sostegno
dell'’Istituto Polacco di Roma in occasione del 250° Anniversario del Teatro
Pubblico in Polonia e del Centenario di Tadeusz Kantor.
Progetto Speciale del Teatro
Studio Uno di Roma
Residenza Artistica presso
l’ASDC Clandestina di Roma
Nuovo
anno di spettacoli per il Teatro Studio Uno che inaugura il 2016 con il primo
progetto speciale della stagione “La casta morta. #Senzailpoteresimuore”
spettacolo della compagnia Patas Arriba Teatro realizzato con il sostegno
dell'’Istituto Polacco di Roma in occasione del 250° Anniversario del Teatro
Pubblico in Polonia e del Centenario di Tadeusz Kantor, in scena dal 7 al 17
gennaio 2016.
“La casta
morta”, scritto da Adriano Marenco e diretto da Simone Fraschetti, nasce come
omaggio all'autore de “La classe morta” Tadeusz Kantor, del quale nel 2015
ricorre il centenario della nascita. Lontano dall’essere una rivisitazione
delle opere di Kantor questo nuovo e coraggioso allestimento è un'opera
originale che trae ispirazione dall’idea kantoriana di arte come libertà,
continuo dissenso e "salvezza".
Quelli
che erano i vecchi-bambini de “La classe morta” diventano ministri e deputati,
l'aula scolastica si trasforma in un aula parlamentare con il potere da una
parte e l'arte come "realtà del rango più basso" dall'altra. Sulla
scena cinque parlamentari e un commesso eleggono il presidente fantoccio
Neoplasio e a turno lo animano, gli danno voce, cercando di fare il possibile
per mantenere il potere fino alla fine dei giorni.
Mentre la
pars destruens dello spettacolo è giocata dai politici, la pars costruens è
rappresentata dal mito omerico: in tempo di guerra Kantor aspettava il ritorno
di Odisseo alla stazione di Cracovia, l'eroe doveva tornare a casa, sconfiggere
i Proci usurpatori e ristabilire il buon governo. Ne “La casta morta” cinque
happening evocano il tempo del mito attraverso le figure di Cassandra, Circe,
Penelope e Athena che cercano di aiutare Odisseo a ritornare a casa.
Patas Arriba Teatro e Istituto Polacco di
Roma_Soggetto: Luigi Marinelli e Michele Sganga - Testo: Adriano Marenco - Regia: Simone Fraschetti - Interpreti:
Raffaele Balzano, Marco Bilanzone, Valentina Conti, Francesca Romana Nascè,
Mersia Valente, Marco Zordan - Installazioni a cura di Pamela Adinolfi,
Alessandra Caputo, Daniele Casolino, Lisa Rosamilia, Antonio Sinisi - musiche
di Michele Sganga - soprano: Nora Capozio - violino: Lia Tiso - pianoforte:
Michele Sganga - chitarra, riprese audio e sonorizzazioni: Matteo de Rossi - postproduzione:
Studio Sonicview - Roma - scenografie di Domenico Latronico - foto di scena:
Ikonica Foto
www.teatrostudiouno.com
"BEATS ME (BHO)" di Francesco Andolfi e Giulia Bisinella
TEATRO STUDIO
UNO Sala Specchi - Roma - da Giovedì 7 a
Domenica 10 Gennaio 2016 - ore 21.00_dom.
18.00
Il
secondo lavoro scritto da Francesco Andolfi e Giulia Bisinella, attori italiani
attivi a New York. Lo spettacolo, presentato in anteprima in Italia nel luglio
2015, esplora come il cambiamento inevitabile e incessante dei mezzi di
comunicazione abbia influito sul modo di relazionarsi tra le persone negli
ultimi trent’anni, partendo dalla lettera fino ad arrivare a Tinder.
La regia
di Gabriele Linari svuota lo spazio, focalizzando l’attenzione sugli attori e
sulle parole, per una lucida e ironica analisi dell’evoluzione/involuzione
dall’analogico al digitale. Una commedia sulla comunicazione, dal ritmo
progressivo, un modo per vederci da fuori e capire cosa stiamo facendo di noi
stessi, dei nostri rapporti, delle nostre parole.
Beats Me
è l'occasione straordinaria per un incontro tra generazioni e modi di lavorare
differenti. Da Roma a New York e ritorno. Francesco Andolfi - in passato
allievo di Gabriele Linari a Roma - dopo l'esperienza maturata a New York e il
felice incontro con Giulia Bisinella, torna alle radici per
"restituire" la sua esperienza e confrontarsi con il suo regista. Ne
nasce un coro a tre voci dove autori, attori e regista (qui anche attore) si
fondono sulla scena in uno scherzoso gioco metateatrale che parla di ciò che
stiamo diventando.
Lo
spettacolo ha debuttato a Roma nel luglio 2015 come ospite al Roma Fringe
Festival e al Teatro Argot Studio.
Autori: Francesco Andolfi e Giulia Bisinella - Regia: Gabiele Linari - Interpreti:
Francesco Andolfi, Giulia Bisinella e Gabriele Linari
www.teatrostudiouno.com
"SEMPRE PROMESSE" di Pietro Morachioli
TEATRO SAN PAOLO- Roma - da Venerdì 8 a Domenica 10 Gennaio 2016 - ore
21.00_dom ore 17.30
Non è moralmente
sbagliato prestare il proprio appartamento con la speranza che ciò aiuti nella
carriera? Questa è la domanda che aleggia nello spettacolo e che, fra risate e
colpi di scena, vedrà la sua risposta nelle disavventure del “povero” Chuck.
Il contabile Chuck
Baxter, impiegato di un’importante azienda americana, riesce ad accattivarsi le
simpatie dei suoi superiori prestando loro, per scappatelle extraconiugali, il
suo piccolo appartamento. Tutto procede felicemente finché Baxter non si
innamora di Fran Kubelik, graziosa ragazza che lavora al bar degli impiegati.
Presto però egli scopre che questa è l'amante del capo del personale, Jeff R.
Sheldrake, il quale si rivolge proprio a lui per ottenere anch'egli l'uso
dell'appartamento alla bisogna amorosa. La riluttanza di Baxter viene vinta
grazie ad una promozione piuttosto cospicua. Ma qualcosa va storto e durante un
incontro fra Jeff e Fran nell'appartamento di Baxter, quest'ultima apprende che
l'amante non ha alcuna intenzione di lasciare la famiglia per sposarla, come le
aveva promesso. Fra tentati suicidi, gelosie e tradimenti Chuck si ritroverà
davanti a un bivio: Perseguire la via dell’amore o la quella della Carriera?
Davve&Davve_Autore: Pietro Morachioli - Regia: Pietro Morachioli - Interpreti: Pietro Morachioli,
Giorgia Mareri, Raffaele Proietti, Dario Carbone, Martina Gatto, Roberto
Fazioli, Salvatore Lanza, Valeria Moccia e Federico De Luca - Luci e Audio: David Nicosia - Grafica: Gabriele Mareri - Trucco ad opera di Accademia Professionale di Trucco - Acconciature ad opera di "Spettinati" - Foto di scena: Matteo
Montaperto Ufficio Stampa: Rocchina Ceglia
www.teatrosanpaolo.it
PROSEGUONO
"IL PADRONE DI CASA" di Daniele
Esposito, Rosario Galli, Gabriele Galli
TEATRO
MARCONI - Roma
- da Martedi 22 Dicembre a Domenica
10 Gennaio 2015 - ore 21.00_ dom ore 17.30
In
un’epoca in cui il reperimento di un alloggio può rappresentare un problema
insormontabile, soprattutto in situazioni di grave indigenza, può accadere che
l’unica soluzione individuata da alcuni sia l’occupazione abusiva di una
proprietà altrui.
E’
quel che decide di fare Manuela, una giovane e bella donna cui la vita non ha
fatto sconti , che ha perso il marito e vive con un figlio tredicenne, un
vecchio padre invalido e un fratello nullafacente al seguito. Scovato al
pianterreno di un palazzo vuoto e apparentemente abbandonato l’agognato
alloggio, lei e la sua famiglia non esitano ad installarvisi con armi e
bagagli. Finalmente una casa!
Peccato
però che l’appartamento che la famigliola ha occupato un vero padrone di
casa ce l’ha: si tratta di Claudio, che ha acquistato l’intero immobile a
un’asta giudiziaria per dare il via a una florida attività commerciale e,
giunto per un sopralluogo ai locali prima di iniziare a progettarne la
trasformazione, si imbatterà negli imprevisti quanto sgraditi occupanti.
Fatalmente
- e immediatamente - gli interessi della famigliola di inquilini abusivi e
quelli del legittimo proprietario dell’appartamento entreranno in rotta di
collisione, sfociando in dispute tanto agguerrite quanto spassose. Ma tra le
pieghe di questa “guerra” si farà strada tra Claudio e Manuela – l’uno molto
più sentimentale di quanto non ammetta neanche a sé stesso, l’altra che
nonostante i rovesci della sua esistenza insegue sempre i propri sogni – una
reciproca attrazione che sposterà i termini della vicenda verso un esito
inaspettato.
Il
padrone di casa è una storia che rimanda a certa commedia italiana degli anni
sessanta e settanta, dove la drammaticità del reale problema sociale che fa da
sfondo al racconto ha il suo contrappunto nella esuberanza e comicità dei
personaggi che lo animano e delle situazioni paradossali che creano
continuamente occasioni di divertimento.
Autori: Daniele Esposito, Rosario Galli, Gabriele Galli - Regia Claudio Boccaccini -
Interpreti: Felice Della Corte, Francesca Ceci, Riccardo
Bàrbera,
Massimo Milazzo, Gabriele Capparucci
www.teatromarconi.it
sul
TEATRO PER BAMBINI
DEBUTTI
“MUSICALmente JUNIOR” con Stefania Fratepietro
Un viaggio attraverso gli
intramontabili classici Disney
TEATRO GOLDEN- Roma – Mercoledì 6 Gennaio - (Per tutte le età. Da 1 a 99 anni), ore
17.30
Per il
giorno della Befana MUSICALmente si
trasforma in una festa per grandi e piccini. L’interazione del tutto originale
tra gioco e musica guiderà il pubblico attraverso un nuovo modo di fare
spettacolo, diventando a tratti gli spettatori stessi dei veri e propri
protagonisti insieme ai performer.
Un
connubio di immagini, voci e musica, rivolto non solo ai piccoli di casa ma
all’intera famiglia, dove a goderne saranno vista e udito grazie al contributo
video e alle magiche note delle colonne sonore dei cartoni animati più famosi
del mondo Disney e non solo. Un vasto universo di personaggi e amici immaginari
di tutti noi, che prenderanno in prestito le incantevoli voci di performer
unici e “particolari”, per regalare un turbinio di emozioni ad ogni singolo
spettatore. Uno spettacolo pensato anche per i nostalgici, per coloro che amano
sognare attraverso le favole che, nonostante l’avanzare degli anni, rimarranno
sempre la colonna portante della nostra vita accompagnando ancora tante
generazioni.
Caratteristica
di MUSICALmente gli ospiti che affincano la padrona di casa e per la Befana non
si poteva pensare alla qualità ma anche alla simpatia: Elio Belmare, Cesare
Vangeli ed Elisangela Marsullo, Raffaele Pandolfi e Matteo Montalto, sempre
accompagnati dalla Band diretta dal M° Marco
Bosco.
Un
ensemble d’eccezione a “colorare” il tutto: gli allievi dell’Accademia
internazionale del Musical di Roma.
Un
ultima occasione per chiudere in bellezza e in allegra le feste natalizie… in
compagnia di BEFANE D’ECCEZIONE…
Ideato e scritto da Stefania Fratepietro,
Massimo Natale e Marco Bosco Regia: Massimo Natale
www.teatrogolden.it
"Nina e Laltrocoso" di Andrea Lupo
CENTRALE PRENESTE TEATRO - Roma - Domenica 10 gennaio 2016 -
(Per bambini dai 5 ai 10 anni), ore 16.30
Il nuovo anno comincia all’insegna del teatro
a Centrale Preneste con la rassegna Infanzie in gioco 2015/16.
Va in scena Nina e Laltrocoso.
In casa di Nina è appena arrivato il neonato
fratellino Luca, ma che delusione: non cammina, non parla, non sa giocare. Le
uniche cose che sa fare sono mangiare, dormire e piangere! Tante emozioni,
tanti pensieri, che confusione povera Nina. Durante la notte, quel vortice di
paure, aspettative e gelosie si trasforma in un incredibile sogno in cui il
fratellino diventa un terribile mostro: “Laltrocoso”. Tra situazioni magiche,
divertenti e misteriose Nina si troverà a vivere una straordinaria avventura
che la aiuterà a difendersi dai veri mostri che ci si trova ad affrontare
quando in casa arriva un qualunque “altro coso”. Uno spettacolo magico e
divertente, un’avvincente avventura che aiuterà Nina a crescere superando la
paura e la gelosia per il fratellino
Teatro delle Temperie_Scritto
e diretto da Andrea Lupo - Interpreti:
Alessia Raimondi, Camilla Ferrari, Laura Todini e la voce di Margherita
Zanardi - Luci e
suoni: Andrea Bondi - Canzoni originali: Serena Pecoraro - Scene e costumi: Camilla Ferrari - Consulente pedagogica: Laura Todini
in
merito alla MUSICA
DEBUTTI
"LIVE AT WEMBLEY 1986
/ 2016 30th Anniversary Show " di REGINA The Real QUEEN Experience
TEATRO OLIMPICO - Roma
- da Lunedì 4 Gennaio 2016_ore 21.00
Lo
storico concerto che i Queen tennero nel 1986 al Wembley Stadium di Londra rivive
a 30 anni esatti di distanza grazie ai Regina. La band italiana, reduce da un
doppio tour europeo e da oltre 600 concerti nel nostro paese, regalerà al
pubblico quasi due ore di spettacolo: una cavalcata mozzafiato comprendente
tutti i brani più conosciuti della band inglese, da We are the Champions a
Radio Ga Ga, da Bohemian Rhapsody a Another One Bites the Dust, da A Kind of
Magic a We Will Rock You. Il tutto con l'ausilio di un allestimento scenico e
musicale straordinariamente fedele a quello originale. www.liveatwembley.com
Ci sono
concerti che hanno fatto la storia del rock. Il concerto che i Queen tennero al
Wembley Stadium di Londra il 12 luglio del 1986 è uno di quelli. Davanti a un
pubblico di circa 70 mila persone, il gruppo inglese celebrò un rituale laico
di cui il cantante Freddie Mercury si fece straordinario interprete e
cerimoniere. Pochi immaginavano che quella sarebbe stata una delle ultime
esibizioni dal vivo della band nella sua formazione originale, che oltre a
Mercury comprendeva anche Brian May (chitarra), Roger Taylor (batteria) e John
Deacon (basso). Documentato in vari formati (cd e dvd) ed edizioni nel corso
degli anni, Live at Wembley rappresenta ancora oggi un condensato di forza ed
energia ineguagliabile, una scarica di adrenalina che parte dal gigantesco
palco e arriva all'ascoltatore senza filtro, direttamente al cuore. Lontani da
qualsiasi velleità di perfezione tecnica e sonora, i Queen fanno quello che
sanno fare meglio:
alzare il
volume degli amplificatori, pestare sulle pelli dei tamburi e cantare a
squarciagola i loro pezzi carichi di passione ed energia, veri e propri inni
generazionali. Ascoltando le registrazioni, sembra quasi di riuscire ad
avvertire il calore e il sudore del pubblico, che riceve e amplifica le vibrazioni
provenienti da quella che è stata, a tutti gli effetti, una delle più grandi
rock band di tutti i tempi. Con “Live at Wembley 30th Anniversary Show” il
pubblico non avrà solo la possibilità di assistere per la prima volta in Italia
alla riproposizione INTEGRALE dal vivo dello storico concerto dei Queen, ma
vivrà quella che i Regina definiscono “The Real Queen Experience”: sul palco
del Teatro Olimpico, rinomato per la sua acustica e per le sue dimensioni,
verrà infatti ricreato lo stesso allestimento scenico che caratterizzò il tour
del 1986 e verranno utilizzati gli stessi effetti speciali. Setlist One Vision
Tie Your Mother Down In the Lap of the Gods... Revisited Seven Seas of Rhye
Tear It Up A Kind of Magic Under Pressure Another One Bites the Dust Who Wants
to Live Forever I Want to Break Free Impromptu Brighton Rock Solo Now I'm Here
Love of My Life Is This the World We Created...? (You're So Square) Baby I
Don't Care Hello Mary Lou (Goodbye Heart) Tutti Frutti Gimme Some Lovin'
Bohemian Rhapsody Hammer to Fall
Crazy
Little Thing Called Love Big Spender Radio Ga Ga We Will Rock You Friends Will
Be Friends We Are the Champions God Save the Queen
Daniele Fasciani – voce, piano, chitarra Alessandro
Ascolani – chitarra, voce Diego THE KJAKJA Chiacchierini – batteria, voce
Lorenzo Colucci – basso
www.teatroolimpico.it
in
merito alla DANZA
DEBUTTI
"LO
SCHIACCIANOCI" Balletto in 2 atti Musiche di Pëtr Il'ič
Čajkovskij Libretto di Marius Petipa
TEATRO OLIMPICO - Roma
- Mercoledì 6, Venerdì 8 e Sabato 9 Gennaio
2016 _ore 21.00_sab. ore 16.30
DIPARTIMENTO DELLA CULTURA
DELLA CITTÀ DI MOSCA – MOSKONCERT Direttore Artistico Elik Melikov
Coreografie
di Marius Petipa Costumi di Elik Melikov
Scenografie di Evgeny Gurenko Maître de Ballet Evgenia Novikova, Andrey
Shalin Direttore Artistico Elik Melikov
Ruoli principali e
interpreti: Clara: Ekaterina Shalyapina/
Nadejda Ivanova/ Principe: Alexandr Tarasov /Smirnov Dmitry
---
“Metafora psicoanalitica del
passaggio, tra luci e incubi, dall’infanzia all’adolescenza, pulsioni sessuali
comprese. Di questo Čajkovskij era ben consapevole. Lo si percepisce nella sua
musica. Ci fa sognare sotto l’albero di Natale mentre fuori (a volte) nevica.
Un sogno della durata di poche ore, senza però farci dimenticare le asperità
della vita. Forse proprio per questo mix tra fiaba, sogno e realtà,
Schiaccianoci diventa mito senza tempo.” Gianluca Bauzano, SETTE Corriere della
Sera, 7 dicembre 2012
“Lo Schiaccianoci” è uno dei capolavori del
balletto dell‟Ottocento. Balletto
dall‟atmosfera natalizia per eccellenza, “Lo Schiaccianoci” è l‟ultima opera di
Marius Petipa, il coreografo dei Teatri Imperiali Russi a fine „800. Nello
scrivere il libretto, Petipa si lasciò ispirare dal racconto di E.T.A.
Hoffmann, precursore del Romanticismo, “Nußknacker und Mausekönig” (“Lo
Schiaccianoci e il Re dei Topi” -1816), nella versione meno cruenta rivista da
Alexandre Dumas “Histoire d'un casse-noisette” (“Storia di uno schiaccianoci”
-1844) adattata per i bambini. Composta
da Čajkovskij tra il 1891 e il 1892, la partitura sonora de “Lo Schiaccianoci”
è stata lo sfondo della coreografia di Lev Ivanov, successore di Petipa,
presentata per la prima volta nel dicembre 1892 al Teatro Mariinskij di San
Pietroburgo. Nel 1934 ci fu il debutto
europeo de “Lo Schiaccianoci” al Sandler‟s Wells di Londra e al Teatro alla
Scala di Milano la prima rappresentazione risale al 1938. Una delle versioni
più caratteristiche fu di George Balanchine che nel 1954, per il New York City
Ballet, divise per la prima volta il balletto in due parti, realtà e sogno.
Indimenticabile l‟adattamento e interpretazione di Rudolf Nureyev nel ‟69 al
Teatro alla Scala, in cui il ballerino privilegiò una lettura psicoanalitica,
interpretando il triplo ruolo di Drosselmeyer, dello schiaccianoci e del
Principe. Una novità introdotta da Čajkovskij nell‟esecuzione originaria di
quest'opera è la presenza della celesta, uno strumento scoperto dal compositore
a Parigi, che venne utilizzato in alcuni passaggi dal risvolto fiabesco. “Lo Schiaccianoci” è un balletto dalle
atmosfere oniriche tipiche della favola, con celebri passaggi del balletto come
la Danza Russa, emblema della tradizione russa nello spettacolo sia per i
costumi utilizzati che per le sonorità scelte, il Valzer dei Fiori e la Danza
dei Fiocchi di Neve. Armonica composizione coreutica data dai vivaci balli di
bimbi, le deliziose caratterizzazioni delle bambole meccaniche, la battaglia
per giocattoli tra i topi e i soldati e il lieto fine, reso sublime dalla
grazia e dal virtuosismo del grand pas de deux summa dell‟arte e del talento
dei solisti che vi si esibiscono.
www. ballettodimosca.it
La versione del Balletto di
Mosca “La Classique”, dal nome stesso della compagnia, predilige una
ricostruzione fedele al balletto originale, emblema della tradizione
ballettistica russa. Con lo scopo di restituire lo splendore delle coreografie
originarie di Ivanov e la veste tradizionale de “Lo Schiaccianoci” i solisti
del Balletto di Mosca “La Classique”, giovani talenti dalla migliori accademie
di Mosca e San Pietroburgo, ricalcano esattamente i passi e i virtuosismi del
coreografo. I costumi di Elik Melikov e le scenografie di Evgeny Gurenko,
carichi di ornamenti e decorazioni, sono completamente rinnovati rispetto agli
allestimenti degli anni passati.
www.teatroolimpico.it
"LA BELLA
ADDORMENTATA" Balletto in 3 atti Musiche di Pëtr Il'ič Čajkovskij - Coreografie di Marius Petipa
TEATRO OLIMPICO - Roma
- Giovedì 7, Sabato 9 e Domenica 10 Gennaio
2016 _ore 21.00, dom ore 18.00
Eventi di
Danza di Mauro Giannelli.
Balletto di Mosca “La Classique”
DIPARTIMENTO
DELLA CULTURA DELLA CITTÀ DI MOSCA – MOSKONCERT Direttore Artistico Elik
Melikov
Fondato
nel 1990, il Balletto di Mosca di Coreografia Classica - "La
Classique", annovera fra le sue file danzatori di notevole tecnica
classico - accademica provenienti dai maggiori teatri russi, dal Teatro
Bolscioi di Mosca al Kirov di San Pietroburgo, da Kiev a Odessa e altri. Sempre
molto richiesto il Balletto di Mosca- La Classique ha recentemente entusiasmato
le platee di tutto il mondo con un internazionale tour di successo,
raccogliendo consensi ed ovazioni in paesi quali l'Egitto, Marocco, Gran Bretagna,
Francia, Spagna, Italia, Austria, Norvegia, Israele, Thailandia, Taiwan, Cina ,
Giappone e Australia. Composta da 48 elementi fra corpo di ballo, solisti e
primi ballerini la compagnia, la cui direzione artistica è affidata a Elik
Melikov, vanta in repertorio i più famosi titoli della tradizione tersicorea:
Giselle, Il lago dei cigni, Don Chisciotte, La bella addormentata, Lo
Schiaccianoci
---
Presso la
corte di re Floristano si festeggia la nascita della principessa Aurora; fra
gli invitati le buone fate del regno offrono i loro doni augurando ogni bene
all'erede. Furiosa per non essere stata invitata alla festa giunge la perfida
maga Carabosse. Nonostante le preghiere della corte esse, come "dono"
lancia una maledizione: il giorno del suo sedicesimo compleanno troverà la
morte pungendosi con un fuso. All'appello delle fate manca la buona fata dei
Lillà che, avendo ancora in serbo il suo dono, trasforma la morte irreparabile
in un lungo sonno che coinvolgerà tutta la corte e che avrà fine solo grazie al
bacio di un giovane principe. Nei giardini reali si festeggia il sedicesimo
compleanno della principessa, ogni fuso è stato bandito dal regno ed il suo uso
vietato. Appare Aurora che, bellissima, e ammirata da tutti, viene corteggiata
da quattro pretendenti giunti da altri regni per chiedere la sua mano. Tutte le
attenzioni sono per lei e nessuno si accorge dell'arrivo di Carabosse che,
travestita da vecchia, le porge un fuso. Aurora ne è incuriosita, non ha mai
visto un oggetto del genere, lo tocca e ferita cade a terra tramortita. La
maledizione è quasi compiuta, Carabosse canta vittoria ma viene subito fermata
dalla fata del Lillà con il suo dono che trasforma il maleficio in incantesimo.
Il giardino viene avvolto in un magico torpore, mentre tutti si addormentano.
Sono trascorsi cento anni. Il principe Desiré e la sua corte sono a caccia.
Improvvisamente l'atmosfera cambia ed egli si trova magicamente in un mondo di
sogno dove la fata dei Lillà lo conduce da Aurora. Alla visione della bella
principessa, Desiré cade perdutamente innamorato. Ritornato alla realtà il
principe continua la battuta di caccia con gli amici ma giunto con essi al
vecchio castello incantato riconosce la ragazza del sogno e irresistibilmente
la bacia. L'incantesimo è spezzato. Grande festa di nozze dei due giovani
principi. Alla reggia di Floristano molti gli invitati fra cui anche diversi
personaggi delle favole di Perrault: Il Gatto con gli stivali e la gatta
bianca, L'uccellino blu e la Principessa Florine, Cenerentola e il Principe
Fortuné, Cappuccetto rosso e il lupo, ecc… Tutti danzano in onore di Aurora e
Desiré che chiudono con il Grand pas de Deux in un'apoteosi di felicità.
www.teatroolimpico.it
dell’ARTE
PROSEGUONO
"MATISSE
E IL SUO TEMPO" a cura di Cécile Debray
PALAZZO CHIABLESE - Torino - da Sabato 12
dicembre 2015 a Domenica 15 maggio 2016 - orari vari
Promossa dal Comune di Torino --‐ Assessorato alla Cultura, dalla Direzione
Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di
Torino e organizzata dal Centre Pompidou di Parigi, 24 ORE Cultura – Gruppo 24
ORE e Arthemisia Group.
“Ho
lavorato per arricchire la mia intelligenza, per soddisfare le differenti
esigenze del mio spirito, sforzando tutto il mio essere alla comprensione delle
diverse interpretazioni dell’arte plastica date dagli antichi maestri e dai
moderni.” Henri Matisse,
Notes
d'un peintre in “La Grande Revue”, 25 dicembre 1908 Matisse “l’ansioso, il
follemente anioso” -¬‐ così lo descrive uno dei
suoi amici divisionisti --‐ domina
l’arte della prima metà del XX Secolo ed è considerato uno delle coscienze
artistiche più affascinanti del Novecento. Sempre al centro di dibattiti,
durante tutta la sua carriera è stato capogruppo dei fauves, osservatore
critico del cubismo, discepolo di Signac, Renoir e Bonnard, rivale di Picasso,
maestro d’accademia e infine precursore di un’arte che anticipa l’espressionismo
astratto newyorkese. Con 50 opere di Matisse e 47 di artisti a lui coevi quali
Picasso, Renoir, Bonnard, Modigliani, Miró, Derain, Braque, Marquet, Léger –
tutte provenienti dal Centre Pompidou – la mostra “Matisse e il suo tempo” si
prefigge di mostrare le opere di Matisse attraverso l’esatto contesto delle sue
amicizie e degli scambi artistici con altri pittori.
Così,
per mezzo di confronti visivi con opere di artisti suoi contemporanei, sarà
possibile cogliere non solo le sottili influenze reciproche o le fonti comuni
di ispirazione, ma anche una sorta di “spirito del tempo”, che unisce Matisse e
gli altri artisti e che coinvolge momenti finora poco studiati, come il
modernismo degli anni quaranta e cinquanta. Opere di Matisse quali Icaro (della
serie Jazz del 1947), Grande interno rosso (1948), Ragazza vestita di bianco,
su fondo rosso (1946) sono messe a confronto con i quadri di Picasso, come Nudo
con berretto turco (1955), di Braque, come Toeletta davanti alla finestra
(1942), di Léger, come Il tempo libero – Omaggio a Louis David (1948--‐1949)
Promossa
dal Comune di Torino --‐
Assessorato alla Cultura, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e
Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino e organizzata dal Centre
Pompidou di Parigi, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group,
La
mostra curata da Cécile Debray conservatore Centre Pompidou. Dieci sezioni in
mostra illustrano, secondo un percorso cronologico intercalato da
approfondimenti tematici, le figure matissiane delle odalische --‐ come in Odalisca con pantaloni rossi del 1921
--‐; la raffigurazione dell’atelier, soggetto
ricorrente nell’opera di Matisse ma che, negli anni bui della Seconda Guerra
Mondiale, dà luogo a quadri stupefacenti a firma di Braque (L'Atelier IX,
1952--‐56) e Picasso (Lo studio, 1955); l’opera e il
percorso di Matisse dai suoi esordi con Gustave Moreau (1897--‐99) fino alla sua scomparsa negli anni
Sessanta e alle ultime carte dipinte e ritagliate.
Sponsor: Lottomatica e come sponsor tecnici
Grandi Stazioni, Trenitalia, Coop, Canale Arte.
Con il supporto di La Rinascente.
L'evento è consigliato da Sky Arte HD. Il
catalogo è edito da 24 ORE Cultura --‐ Gruppo
24 ORE.
www.mostramatisse.it
"Toulouse-Lautrec La collezione del Museo di Belle
Arti di Budapest"
MUSEO DELL'ARA PACIS - Roma
- da Venerdì 4 dicembre 2015 a Domenica 8
maggio 2016 - orari vari
Promossa e prodotta da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata
con Zètema Progetto Cultura.
“[…] la novità è raramente l'essenziale. Questo ha a che fare con una cosa sola: rappresentare un soggetto meglio di quanto faccia la sua natura intrinseca.”
Henri de Toulouse-Lautrec
“[…] la novità è raramente l'essenziale. Questo ha a che fare con una cosa sola: rappresentare un soggetto meglio di quanto faccia la sua natura intrinseca.”
Henri de Toulouse-Lautrec
Con circa 170 opere provenienti
dal Museo di Belle Arti di
Budapest, arriva al Museo
dell’Ara Pacis di Roma una
grande mostra su Toulouse-Lautrec,
il pittore bohémien della Parigi di fine Ottocento, che
ripercorre l’attività dell’artista dal 1891 al 1900, poco prima della sua morte
avvenuta a soli 36 anni.
La mostra, promossa e prodotta da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura, consentirà di portare a Roma il fiore della raccolta di opere di Toulouse-Lautrec conservata Al Museo di Belle Arti di Budapest (Szépmű vészeti Múzeum), uno dei più importanti in Europa, con capolavori che vanno dal Medioevo al Novecento. In occasione dell’esposizione romana, curata da Zsuzsa Gonda e Kata Bodor, circa 170 litografie della collezione (tra cui otto affiches di grande formato e due cover degli album della cantante, attrice e scrittrice francese Yvette Guilbert con circa 10 litografie) lasceranno Budapest per essere esposte al Museo dell’Ara Pacis dal 4 dicembre 2015 all’8 maggio 2016.
Attraverso questa esposizione sarà possibile conoscere a tutto tondo l'opera grafica di Toulouse-Lautrec: manifesti, illustrazioni, copertine di spartiti e locandine, alcune delle quali sono autentiche rarità perché stampate in tirature limitate, firmate e numerate e corredate dalla dedica dell'artista.
Henri de Toulouse-Lautrec è considerato il più famoso maestro di manifesti e stampe tra il XIX e XX Secolo. Tra le peculiarità della sua arte, è l’avere come soggetto la più disparata umanità illustrata in momenti quotidiani o di divertimento, affascinando così la borghesia francese. Sua grande fonte d’ispirazione è il quartiere parigino di Montmartre e la maggior parte delle sue opere sono riconducibili alla vita notturna e ai locali di questa zona. Sono rappresentazione d’istanti di vita quotidiana che Lautrec restituisce con un effetto di grande immediatezza: in poco tempo l’artista diventa uno degli illustratori e disegnatori più richiesti di Parigi; gli sono commissionati manifesti pubblicitari per le rappresentazioni teatrali, i balletti e gli spettacoli, oltre che illustrazioni d’importanti riviste dell’epoca, come la satirica Le Rire.
Nel percorso di mostra, oltre le opere di Toulouse-Lautrec, rare immagini (fotografie e riprese cinematografiche) d’inizio Novecento evocano la Parigi della Belle Époque. Inoltre, un’applicazione interattiva guida il visitatore alla scoperta della tecnica litografica e delle tecniche di stampa di fine Ottocento, dai colori accesi e la riproduzione su vasta scala, ai presupposti per la nascita del manifesto pubblicitario, di cui egli è stato con la sua arte il precursore.
La mostra vede come sponsor Generali Italia, come sponsor tecnico Codognotto e come partner dell’iniziativa Trenitalia.
La mostra, promossa e prodotta da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e organizzata con Zètema Progetto Cultura, consentirà di portare a Roma il fiore della raccolta di opere di Toulouse-Lautrec conservata Al Museo di Belle Arti di Budapest (Szépmű vészeti Múzeum), uno dei più importanti in Europa, con capolavori che vanno dal Medioevo al Novecento. In occasione dell’esposizione romana, curata da Zsuzsa Gonda e Kata Bodor, circa 170 litografie della collezione (tra cui otto affiches di grande formato e due cover degli album della cantante, attrice e scrittrice francese Yvette Guilbert con circa 10 litografie) lasceranno Budapest per essere esposte al Museo dell’Ara Pacis dal 4 dicembre 2015 all’8 maggio 2016.
Attraverso questa esposizione sarà possibile conoscere a tutto tondo l'opera grafica di Toulouse-Lautrec: manifesti, illustrazioni, copertine di spartiti e locandine, alcune delle quali sono autentiche rarità perché stampate in tirature limitate, firmate e numerate e corredate dalla dedica dell'artista.
Henri de Toulouse-Lautrec è considerato il più famoso maestro di manifesti e stampe tra il XIX e XX Secolo. Tra le peculiarità della sua arte, è l’avere come soggetto la più disparata umanità illustrata in momenti quotidiani o di divertimento, affascinando così la borghesia francese. Sua grande fonte d’ispirazione è il quartiere parigino di Montmartre e la maggior parte delle sue opere sono riconducibili alla vita notturna e ai locali di questa zona. Sono rappresentazione d’istanti di vita quotidiana che Lautrec restituisce con un effetto di grande immediatezza: in poco tempo l’artista diventa uno degli illustratori e disegnatori più richiesti di Parigi; gli sono commissionati manifesti pubblicitari per le rappresentazioni teatrali, i balletti e gli spettacoli, oltre che illustrazioni d’importanti riviste dell’epoca, come la satirica Le Rire.
Nel percorso di mostra, oltre le opere di Toulouse-Lautrec, rare immagini (fotografie e riprese cinematografiche) d’inizio Novecento evocano la Parigi della Belle Époque. Inoltre, un’applicazione interattiva guida il visitatore alla scoperta della tecnica litografica e delle tecniche di stampa di fine Ottocento, dai colori accesi e la riproduzione su vasta scala, ai presupposti per la nascita del manifesto pubblicitario, di cui egli è stato con la sua arte il precursore.
La mostra vede come sponsor Generali Italia, come sponsor tecnico Codognotto e come partner dell’iniziativa Trenitalia.
Media coverage by Sky Arte HD. - Il catalogo è edito
da Skira.
www.arapacis.it
"james tissot" a cura di Cyrille Sciama
CHIOSTRO DEL BRAMANTE - Roma - da Martedi 26 Settembre 2015 a Sabato 21 Febbraio
2015, tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 20.00 , Sabato e Domenica
10.00-21.00
Patrocinio dell’Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Roma - Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali
La mostra è organizzata con il
sostegno eccezionale del Museo d’Orsay, vede come sponsor Generali Italia e
come partner dell’iniziativa Trenitalia. L’evento è consigliato da SKY Arte HD.
Per la
prima volta in Italia, l’attesissima mostra sul grande pittore francese James
Tissot (Nantes, 1836 - Buillon 1902). Le sue opere si potranno finalmente
ammirare al Chiostro del Bramante di Roma (26 settembre 2015 - 21 febbraio
2016) dopo le importanti esposizioni dedicategli in tutto il mondo come James
Tissot al Petit Palais (Parigi - 1985), Victorian Life Modern Love (Yale Center
for British Art, New Haven Connecticut - Musée du Québec, Québec City, Canada -
Albright-Knox Art Gallery, Buffalo, New York, tra il 1999 e il 2000), James
Tissot et ses Maîtres a Nantes presso il Musée des Beaux-arts (2005) e infine
la mostra The Life of Christ del Brooklyn Museum of Art (2009).
Raffinato
protagonista dell’élite del suo tempo, invidiato e amato in pari misura, James
Tissot è un pittore la cui arte è ancora oggi per alcuni aspetti un enigma, tra
influenze impressioniste e istanze preraffaellite. Francese di nascita ma
britannico di adozione, vissuto a suo agio tra conservatori e liberali, Tissot
celebra nei suoi quadri la vita dell’alta borghesia – il ceto portato in auge
in epoca vittoriana tra rivoluzione industriale e colonialismo – trasformando
la quotidianità in imprese eroiche e celebrative, mutando ogni gesto in un
cliché non privo di originalità.
Dart -
Chiostro del Bramante e Arthemisia Group, con il Patrocinio dell’Assessorato
Cultura e Turismo del Comune di Roma, hanno fortemente creduto nella necessità
di presentare al pubblico italiano un artista ancora poco celebrato. In mostra
80 opere provenienti da musei internazionali quali la Tate di Londra, il Petit
Palais e il Museo d’Orsay di Parigi, che raccontano l’intero percorso artistico
del pittore e l’influenza che su di lui ebbe l’ambiente parigino e la realtà
londinese, dando conto della sua vena sentimentale e mistica, del suo
incredibile talento di colorista e del suo interesse per la moda. Tra le opere
esposte, capolavori quali "La figlia del capitano" e "La figlia
del guerriero" entrambe del 1873 accanto alla Galleria dell’ "HMS
Calcutta" (1886) che illustrano i temi principali della sua arte sempre
trattati con profondità psicologica e che attestano il suo talento di colorista
e fine osservatore del suo tempo.
Prodotta e organizzata da DART Chiostro del Bramante -
Arthemisia Group, Con il sostegno eccezionale di Musée d’Orsay-Sponsor Generali
Italia
Partner dell’iniziativa: Trenitalia-Special Partner: JTI-Sponsor tecnico Mantero-Media coverage by
Sky Arte HD-Mostra a cura di Cyrille Sciama-Progetto di mostra, direzione dei
lavori, progetto grafico di mostra e realizzazione grafica :Mjras snc-Allestimento:
Tagi2000-Progetto immagine coordinata: Angela Scatigna-Video: Artist Fabien
Iliou-Percorso didattico in mostra: Francesca Valan-Catalogo: Skira
www.chiostrodelbramante.it
Kirosegnaliamo esce
all’inizio di ogni settimana, chi volesse darci comunicazione di eventi con
rilievo artistico-culturale può scriverci a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com, entro la domenica precedente,
specificando chiaramente la richiesta di segnalazione, provvederemo previa
specifica selezione all'inserimento …