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venerdì 29 aprile 2016

ETERNAL FLAME

autore:  Sara Saurini (AttiroKira) 



L’avevo trovata in un cesto dell’autogrill, avete presente quelli dove mettono tutte le vecchie raccolte di musica a prezzi stracciati… è successo talmente tanto tempo fa che era una cassetta, non un cd, ma una cassetta. Io non avevo la più pallida idea di chi fossero le Bangles che con quel singolo qualche anno prima erano salite in vetta alle classifiche mondiali, per me era solo una canzone bellissima.

Suonava forte la “fiamma eterna”,  nella mia ignoranza anglofona non avevo sapevo che fosse una canzone d’amore, così mentre le campanelle dell’intro risuonavano dalle casse dello stereo della macchina dei miei genitori, con un fumetto di Dylan Dog sulle ginocchia guardavo il sole fuori dal finestrino e ogni tanto chiudevo gli occhi per sentire meglio il calore sulla pelle. Vedevo scorrere le alture e i boschi, era il primo maggio di tanti anni fa e dietro di noi una carovana di amici ci seguiva su per i tornanti della montagna. La colonna sonora amplificava tutte le mie emozioni.


Un prato immenso circondato dai boschi e guarnito da una granella bianca di margherite aveva accolto  le nostre risate, le borse frigo e i palloni. Sdraiata sulla coperta osservavo le persone che si muovevano intorno a me. Gli adulti erano amici di vecchia data dei miei genitori e i loro figli erano tutti più grandi di me, non avevamo tanti anni di differenza, ma tra dodici anni a sedici vi è un intera era emozionale: io ero nel pieno del mio rifiuto di crescere e quel gruppetto di ragazzi, tutti cugini o amici da sempre, invece, erano adolescenti che scalpitavano per un posto nel mondo dei “grandi”. Li guardavo, con l’aria di chi nutre solo un interesse antropologico per un comportamento inusuale, immersa nei miei fumetti e nei miei libri, senza i quali non facevo un passo, non ero la classica secchiona bruttina che tutti ignoravano, più che altro una saccente ragazzina con delle tette già molto promettenti che dava poca confidenza. Però, in realtà, li invidiavo, diversamente da me sembravano avere le idee così chiare su cosa doveva essere la vita, la scuola, l’amore… per loro sembrava tutto così definito. Io invece, sommersa dai miei dubbi preadolescenziali, continuavo a leggere e nel timore che qualcuno si rendesse conto delle mie debolezze, facevo la sostenuta.

É stata una giornata meravigliosa per quanto la mia partecipazione alla vita collettiva sia stata solo fatta di sorrisi, battute sarcastiche  e qualche partita a Monopoli.

Questa mattina, seduta al tavolino di un bar, mentre sfogliavo pigramente un giornale di cronaca locale, ho letto il suo nome. In poche righe, il dolore e l’angoscia di un uomo, niente dettagli, solo il breve racconto di un “volo” senza ritorno. In quel momento ho sentito di nuovo le Bangles suonare… come in quella indimenticabile giornata in cui c’era anche lui. Ha sentito lo stesso sole sulla pelle, ha cantato le stesse canzoni, ricordo i suoi occhi così azzurri e gioiosi… quanto saranno stati tristi per arrivare a prendere una decisione così terribile, quale dolore la sua anima nascondeva già in quel giorno di sole, o forse, negli anni successivi durante i quali ci siamo incontrati solo sporadicamente.

Nella mia playlist "Eternal flame" non è mai mancata, andando in macchina questa mattina l’ho messa un’ultima volta, mentre il sole riscaldava la mia pelle, questa volta stavo guidando e una lacrima scorreva sulle mie guance. Buon viaggio.

 - Sara Saurini -