Kiri, continuano anche per questa nuova
stagione, le segnalazioni di Kirolandia blog di
cooperazione dell'omonima corrente culturale.
Di settimana in settimana vari suggerimenti tra teatro, musica, arte e tanti altri eventi selezionati accuratamente sulla base delle vostre
importanti indicazioni.
Dunque ecco per sognare con voi...
TEATRO
DEBUTTI...
Massimo
Dapporto
in
"Un
borghese piccolo piccolo"
Tratto
dall’omonimo romanzo di Vincenzo Cerami
TEATRO
Eliseo - Roma
dal 17 ottobre al 5 novembre 2017 , martedì, giovedì,
venerdì e sabato ore 20.00_ primo sabato di programmazione ore 16.00 e 20.00_merc.
e dom. ore 17.00
Un borghese
piccolo piccolo è un
romanzo straordinario di Vincenzo Cerami da cui è stato tratto, in un secondo
tempo, il capolavoro cinematografico di Mario Monicelli. Il romanzo, che
diverge dal film in alcuni nodi narrativi essenziali, è un ritratto di
agghiacciante attualità. La peculiarità dell’opera è la tinta grottesca con cui
Cerami descrive le umili aspirazioni di Giovanni Vivaldi, il borghese piccolo
piccolo, e che si cerca di ripercorrere nell’adattamento di Fabrizio Coniglio.
Il più grande
desiderio del protagonista, un uomo di provincia che lavora al ministero, è
quello di “sistemare” suo figlio Mario, proprio in quel ministero in cui
Giovanni lavora da oltre trent’anni. Ma come ottenere una raccomandazione per
il figlio? Ecco l’inizio della sua ricerca disperata di una “scorciatoia”, in
questo caso rappresentata dalla Massoneria, per garantire un futuro al figlio.
Le aspirazioni, il desiderio di raggirare le regole che una società democratica
e civile impone, sembrano quasi connaturate nell’animo di ogni cittadino
italiano.
Quella che mettiamo in scena
è una tragicommedia che nella prima parte regalerà momenti di comicità a tratti
esilarante. Il Borghese piccolo piccolo è Giovanni Vivaldi, un uomo di
provincia che lavora al ministero, il cui più grande desiderio è quello di
“sistemare” suo figlio Mario, proprio in quel ministero in cui Giovanni lavora
da oltre trent’anni. Ma come ottenere una raccomandazione per il figlio? Ecco
l’inizio della sua ricerca disperata di una “scorciatoia”, in questo caso
rappresentata dalla Massoneria, per garantirgli un futuro. Le aspirazioni, il
desiderio di raggirare le regole che una società democratica e civile impone,
sembrano quasi connaturate nell’animo di ogni cittadino italiano.
La Scorciatoia o la
raccomandazione è avvertita dalla nostra società come qualcosa di necessario
per sopravvivere: forse, in fondo, non crediamo più nella possibilità di essere
tutti uguali di fronte alla legge e nelle pari opportunità di emancipazione
sociale ed economica. Questo è lo snodo più fortemente attuale della storia; racconteremo
questo grande romanzo classico con il sorriso, che solo i grandi autori come
Vincenzo Cerami hanno saputo e sanno ancora regalarci. Per questo motivo ci
affidiamo all’arte di un grande interprete del nostro Teatro: Massimo Dapporto,
capace di rendere il ridicolo e il tragico nello stesso tempo, offrendo grande
umanità e semplicità alla famiglia Vivaldi.
Fabrizio Coniglio
Con Massimo Dapporto Giovanni Vivaldi - Susanna Marcomeni la moglie - Roberto D’Alessandro il capo ufficio - Matteo Francomano il figlio - Federico Rubino il criminale - Scene
Gaspare De Pascali - Costumi Sandra Cardini - Disegno Luci Valerio Peroni - Musiche
originali Nicola Piovani - Adattamento e regia
Fabrizio Coniglio - Produzione Pietro
Mezzasoma
Durata: 90 minuti
Costo: Biglietto da 20 € a 40 €
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito
di riferimento: www.teatroeliseo.com
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“Ho Adottato Mio Fratello”
di Mirko Cannella e Nicolò Innocenzi
Michele Iovane e Jey
Libertino
TEATRO DE' SERVI - Roma
dal 17
ottobre al 5 novembre 2017, ore
21.00_sab 17.30 e 21.00_dom. 17.30
Un quadro ironico e dissacrante dei difetti dell'Italia di oggi, pigra,
litigiosa e un tantino razzista.
Sbarcare il
lunario in modo semplice, poco faticoso e possibilmente senza lavorare? Facile!
Affittare la camera rimasta vuota dopo la morte dei genitori nella ex casa di
mamma e papà. E’ questa l'idea che innesca la trama di “Ho Adottato Mio
Fratello”.
Una commedia
divertente dal ritmo incalzante, firmata e portata in scena da una giovane
compagnia che comunque dimostra sul palco carisma e disinvoltura, trattando con
leggerezza al limite della irriverenza anche tematiche drammatiche e molto
attuali: si va dallo smarrimento dovuto alla perdita prematura dei genitori, al
gioco d’azzardo, alla crisi economica. E su tutto aleggiano i pregiudizi. le
frasi fatte, la banalità contrabbandata per saggezza.
Si prefigura
così il ritratto di Francesco e Bruno, interpretati da Mirko Cannella e Nicolò Innocenzi. Sono due fratelli
che, come il bianco e il nero, in comune hanno solo lo stesso cognome. Sono
costretti a convivere nell'appartamento ereditato dai genitori, che è fonte di
dissapori ma rappresenta anche una delle poche sicurezza a cui ancorarsi,
soprattutto quando si hanno difficoltà economiche. E proprio l'ingresso
nell'appartamento di Rosario e Nicola – Michele Iovane e Jey
Libertino - due “folkloristici” ragazzi del sud d’Italia in
cerca di una camera in affitto, provoca una reazione a catena di spunti comici
e surreali. I due infatti devono accettare la strana richiesta di Bruno:
fingersi del nord Italia per fare contento il fratello Francesco, il quale non
sopporta i "terroni".
La già
difficile convivenza tra i fratelli diventa allora una burrascosa navigazione a
quattro su un fragile guscio che rischia ad ogni momento di naufragare: ci si
muove tra brillanti colpi di scena verso un rassicurante lieto fine, ma forse
agli spettatori resterà un po’ di amaro in bocca a indicare che la commedia ha
saputo davvero cogliere nel segno.
Costo: Biglietti platea intero 22 € - ridotto G/A 16 € - galleria intero 18 € - ridotto G/A 14€ (ridotto giovani under 18 e anziani over 65)
Indirizzo:
via del
Mortaro (ang. Via del Tritone), 22 - Roma
Sito
di riferimento teatro:
www.teatroservi.it
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"Ferdinando"
di Annibale
Ruccello
Regia Nadia Baldi
TEATRO
Piccolo Eliseo
dal 18 ottobre al 5 novembre 2017 , orario martedì, giovedì,
venerdì e sabato ore 20.00_dom. ore 17.00
Il
possibile e impossibile mondo creativo che le donne sanno attuare quando i
freni inibitori e culturali non hanno più il loro potere censurante
Nadia Baldi firma
la regia di Ferdinando, il testo
forse più famoso di Annibale Ruccello, andato in scena per la prima volta il 28
febbraio 1986. L’opera ha vinto due premi IDI: uno nel 1985 come testo
teatrale, il secondo nel 1986 come miglior messinscena.
Al centro della
vicenda, nel ruolo di Donna Clotilde, l’attrice Gea
Martire che dà vita al personaggio, abilmente disegnato da Ruccello,
di una baronessa borbonica rifugiatasi in una villa della zona vesuviana,
scegliendo l’isolamento come segno di disprezzo per la nuova cultura piccolo
borghese che si va affermando dopo l’unificazione d’Italia. È con lei una
cugina povera, Gesualda, che svolge l’ambiguo ruolo di infermiera/carceriera,
interpretata da Chiara Baffi. I giorni trascorrono uguali, tra
pasticche, acque termali, farmaci vari e colloqui con il parroco del paese, Don
Catellino, un prete coinvolto in intrallazzi politici finemente reso
dall’attore Fulvio Cauteruccio. Nulla sembra poter cambiare il
corso degli eventi, finché non arriva il giovane Francesco Roccasecca
nei panni di Ferdinando, un giovane nipote di Donna Clotilde, dalla bellezza
“morbosa e strisciante”. Sarà lui a gettare lo scompiglio nella casa, a mettere
a nudo contraddizioni, a disseppellire scomode verità e a spingere un intreccio
apparentemente immutabile verso un inarrestabile degrado.
Di Annibale
Ruccello - Regia Nadia Baldi - Con Gea Martire Donna
Clotilde - Chiara Baffi Gesualda - Fulvio Cauteruccio Don Catellino - Francesco Roccasecca Ferdinando - Consulenza musicale: Marco Betta - Scenografia. Luigi Ferrigno - Costumi: Carlo Poggioli - Progetto luci: Nadia Baldi Foto in videoproiezione: Davide
Scognamiglio - Produzione Teatro Segreto
Durata: 2 ore e 15’ – due atti
Costo: Biglietto 20 €
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito
di riferimento teatro: www.teatroeliseo.com
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La
PrimAmericana
presenta
Alessia Fabiani, Peppe Quintale e Stefano
Sarcinelli Con la partecipazione di Ernesto Lama
in
"TI PRESENTO MIO FRATELLO"
Regia Peppe Miale
Teatro Tirso de Molina - Roma
dal 18 al 29 ottobre 2017 - mercoledì, giovedì, venerdì e sabato ore
21.00_sabato e domenica ore 17.30
“Sara' solo l'amore a guidare verso un equilibrio
familiare, perchè l'amore si sa.... sopporta il compromesso”, dichiara il
regista Peppe Miale che debutta al Teatro Tirso de Molina di Roma, con la
commedia brillante “Ti presento mio fratello”
Commedia scoppiettante sull'eterno e irrisolto
duello tra ordine e disordine, tra rigore e tolleranza e tra i divertenti
archetipi del napoletano e dello svizzero messi a confronto.
Stefano ha 50 anni, è un napoletano che vive a
Lugano da quando si è sposato 10 anni addietro con Petra, una donna di
trent’anni della Svizzera tedesca. Stefano, che ormai si è adattato
perfettamente alle abitudini e alla vita del cantone, è un avvocato mentre
Petra ha una galleria d’arte moderna. Stefano e Petra vivono una vita
assolutamente normale e tranquilla e i loro tempi e modi sono sincronizzati con
quelli della loro città.
Il rapporto tra i due è solo apparentemente felice,
perché la coppia nasconde un dramma: non riescono ad avere figli. La “colpa”
della loro infertilità non è stata ancora scoperta e Stefano vive con ansia il
fatto che potrebbe non essere “buono” cioè sterile. Ma quando i due meno se lo
aspettano, la vita di Stefano e Petra viene travolta da un evento inaspettato:
l’arrivo del fratello di Stefano, Peppe. Un uomo sui 50 anni, ex cantante
melodico, fallito da sempre, che vive di
espedienti crogiolandosi nella sua “napoletanità”.
Riuscirà il fratello napoletano a sconvolgere tutti gli equilibri della coppia?
In “Ti presento mio fratello” si racconta
l'umanità, provando a fotografare in maniera ironica divertita e ammiccante due
archetipi che si contrastano a tutto campo nella vana speranza di trovare una
risposta soddisfacente ad un complicato enigma.
Costo: Biglietto intero: mercoledì e giovedì 25 € - venerdì, sabato e domenica 27 € Ridotto: mercoledì e giovedì 22 €venerdì, sabato e domenica 24 €
Informazioni: parcheggio
convenzionato in Via Tirso, 14
Indirizzo: via
Tirso, 89 (Piazza Buenos Aires) - Roma
Sito di riferimento: www.teatrotirsodemolina.it
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Avviso ai Soci
L'Associazione Culturale Teatro
Trastevere
in collaborazione con la Compagnia
PolisPapin
presenta
"Maestre
d’amore"
tratto da “Ars Amatoria” e “Remedia
Amoris” di Ovidio
Ideazione, Drammaturgia e Regia: Compagnia PolisPapin
TEATRO TRASTEVERE - Roma
dal 19 al 22 ottobre 2017,
ore 21.00_dom. 17.30
“Godetevi
la vita”
cit.
“Godetevi
la vita”: all’insegna del più edonistico fra i moniti ha inizio l’opera di
Publio Ovidio Nasone nel capitolo dedicato alle donne che tratta l’arte
dell’amore. Consigli, precetti, formule, suggerimenti senza veli e senza veti
che rivivono nelle parole delle attrici PolisPapin in una sorta di decalogo
minimo e fondamentale sull’antica e mai abbastanza conosciuta
ARS
AMATORIA.
Uno
spettacolo ironico, a tratti graffiante, volutamente ammiccante e
sorprendentemente contemporaneo.
Da ciò
nasce uno spettacolo, che parla direttamente alle spettatrici senza escludere
gli spettatori: gli uni e gli altri diventano i destinatari dichiarati di
questo manuale indispensabile a tutti coloro che amano. Lo spettacolo, con
musica dal vivo, vanta una serie di canzoni e jingle appositamente creati
dall’attrice e musicista Francesca Pica, tra cui “Il coccodrillo egizio” che
non manca di appassionare ogni singolo spettatore.
Il
lavoro, complesso ed originale, è stato svolto interpretando le parti più
briose dei due testi di Publio Ovidio Nasone: Ars Amatoria e Remedia Amoris.
Entrambe
scritte oltre duemila anni fa, parlano ancora oggi ad ognuno di noi, uomini e
donne del ventunesimo secolo, riuscendo a giocare sulle nostre debolezze,
incertezze e fragilità, le stesse, oggi come allora.
Alle
tre Maestre dello spettacolo spetterà l’onore di impartire al pubblico gli
insegnamenti del sommo Maestro, seguendo le varie tappe che caratterizzano la
scoperta, lo sviluppo e gli sconforti dell’amore. L’atmosfera è intervallata da
momenti leggeri e gag divertenti, fino a momenti poetici e intimistici,
ammiccando alle Maestre della comicità come Bice Valori, Franca Valeri e Anna
Marchesini.
Tratto da “Ars Amatoria” e “Remedia
Amoris” di Ovidio Ideazione, Drammaturgia e Regia: Compagnia PolisPapin Con: Cinzia Antifona, Valentina Greco,
Francesca Pica - Oggetti di Scena: Domenico
Latronico - Costumi: Cunegonda
La piccola Costumeria - Canti e Suoni a
cura di: Francesca Pica
Costo: Biglietto intero 12 € - ridotto 10 € /Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO per tutti i Kiri iscritti alla pagina facebook di Kirolandia /
Informazioni: 06.5814004 - info@teatrotrastevere.it
Indirizzo: via Jacopa de Settesoli 3 -
Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrotrastevere.it
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FILIPPO DINI | ORIETTA NOTARI | SARA
BERTELÀ
DAVIDE LORINO | VALERIA ANGELOZZI | IVAN ZERBINATI
DAVIDE LORINO | VALERIA ANGELOZZI | IVAN ZERBINATI
ILARIA FALINI | ROBERTO SERPI | MARCO
ZANUTTO
"IL BORGHESE
GENTILUOMO"
DI MOLIÈRE
TRADUZIONE: CESARE GARBOLI
DI MOLIÈRE
TRADUZIONE: CESARE GARBOLI
REGIA: FILIPPO DINI
PRODUZIONE FONDAZIONE TEATRO DUE PARMA, TEATRO
STABILE DI GENOVA
TEATRO SALA UMBERTO - Roma
dal 19 al 29
ottobre 2017, mart. giov. e ven. ore
21.00_mer. ore 17.00_sab. ore 17.00 e 21.00_dom. ore 17.00
L’attore
e regista Filippo Dini torna con questa commedia di Molière a dirigere Valeria Angelozzi, Sara Bertelà, Ilaria
Falini, Davide Lorino, Orietta Notari, Roberto Serpi, Marco Zanutto, Ivan
Zerbinati, in scena insieme a lui, la stessa équipe artistica di Ivanov di Cechov, che Fondazione Teatro
Due ha prodotto insieme al Teatro Stabile di Genova nel 2015, e che ha ottenuto
nel corso della lunga tournée italiana, appena conclusa, un grande successo di
pubblico e critica, consacrato anche dalla consegna del premio Le Maschere del
Teatro Italiano 2016 per la Miglior Regia e del premio della critica ANCT (Associazione Nazionale Critici di
Teatro) all’attrice Orietta Notari per la sua interpretazione. Le scene e i
costumi sono di Laura Benzi, le musiche di Arturo Annecchino, le luci di
Pasquale Mari. La traduzione è di Cesare Garboli.
La
commedia Il borghese gentiluomo nasce
come sberleffo razzista, commissionato a Molière dal fratello di Re Luigi XIV,
in risposta a una indelicatezza commessa da un ambasciatore turco. Al
commediografo fu posta inoltre un’altra condizione, ovvero che il copione
avesse la forma di comedie-ballet, facendo da sfondo narrativo e raccordo ai
balletti e alle arie del compositore e coreografo Lully, in quel momento
favorito del re. Da queste premesse e da tali ingerenze nacque quella che è forse
la più esilarante commedia di Molière, capolavoro assoluto arrivato fino ai
giorni nostri nella sua freschezza e nella sua comicità.
Monsieur
Jourdain è un personaggio insieme ridicolo e commovente, divertente e
contraddittorio, un uomo a metà tra la più antica tradizione del teatro comico
e la più crudele volgarità del nostro quotidiano. Jourdain incarna
contemporaneamente un’irresistibile tensione al miglioramento di se stesso e il
più becero degli arricchiti, negando continuamente nei fatti ciò che a parole
chiama “fame di cultura”, lordandola di orgogliosa ignoranza e arrogante
tracotanza. Attorno a lui gravitano i maestri che dovrebbero formarlo per
raggiungere questo status superiore, maestri di musica, di ballo, di filosofia,
di scherma, figuri loschissimi che desiderano soltanto derubarlo e truffarlo,
coppie di nobili annoiati e scrocconi e una moglie che lo detesta, e che
vorrebbe restare nell’immobilità della propria mediocrità, nell’agio ozioso del
raggiunto benessere.
A
completare il quadretto due coppie di giovani senza speranze e senza ambizioni,
tranne quella di sposarsi per sopravvivere alla noia, fra questi Lucile la
figlia di Jourdain per la quale il padre desidera una sorte più “nobile” che il
matrimonio con Cleonte. I quattro, capitanati dall’astuto e perfido Coviello
(servo e compare di Cleonte), decideranno di organizzare una messa in scena per
gabbare il vecchio, dove si fingeranno dei turchi appunto e, con la scusa di
riconoscere a Jourdain un’altissima carica turca (il titolo di Mamamouchi), gli
riserveranno un amara sorpresa.
Col
Borghese gentiluomo Molière riesce in
un’impresa titanica: ridere del suo contemporaneo Monsieur Jourdain è ridere di
noi spettatori, del nostro tempo, della nostra epoca folle e misera,
consegnandoci un teatro apparentemente “basso”, ridicolo ed esilarante, ma al
tempo stesso violento e crudele, “un teatro” come diceva Cesare Garboli “che
deride e deforma la realtà senza mai detestarla”.
Se
in Ivanov Dini aveva dato grande
ritmo allo spleen cechoviano, nel Borghese conferisce al carattere
farsesco di Jourdain lo spessore di un personaggio a tutto tondo, suggerendo
che certi vizi sono connaturati alla natura umana.
Cast
artistico: Signor
Jourdain, borghese Filippo Dini - Signora Jourdain, sua moglie Orietta Notari - Dorimène, marchesa Sara Bertelà - Dorante, conte, amante di Dorimène/maestro di musica Davide Lorino
- Lucile, figlia di Jourdain/ aiutante
sarto Valeria Angelozzi - Cléonte, innamorato di Lucile/maestro di
scherma/lacchè Ivan Zerbinati - Nicole,
serva/sarto Ilaria Falini - Covielle,
servo di Cleonte/maestro di ballo Roberto Serpi - Maestro di filosofia Marco Zanutto
Cast
tecnico: scene e costumi Laura
Benzi - Musiche Arturo Annecchino - Luci Pasquale Mari - Aiuto regia Carlo Orlando
Costo: Biglietti da 34 € a 24 €
Informazioni: Tel. 06 6794753
Indirizzo: via della
Mercede, 50 - Roma
Sito
di riferimento teatro: www.salaumberto.com
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Produzione T Lab
presenta
"METAMORPHOSYS.0"
di Vittoria Faro
e
"[M:DEA]"
Di Vittoria Faro
Performer Soundproducer: Vittoria Faro
Performer Soundproducer: Vittoria Faro
Drammaturgia Matilde D’Accardi, Vittoria Faro
TEATRO STUDIO UNO - Roma
dal 19 al 22 ottobre 2017 , dal giov. al sab. ore
21.00_dom. 18.00
In scena due
spettacoli, METAMORPHOSYS.0 (19 e 21 Ottobre) e [M:DEA] (20 e 22 Ottobre) della regista, attrice e performer
Vittoria Faro, due diverse performance legate dal filo rosso del mito, spunto di
riflessione, ispirazione e pretesto per indagare pensieri, bisogni e desideri
dell’animo umano, mettendo in
luce conflittualità ed inquietudini del nostro tempo.
METAMORPHOSYS.0
ripercorre
il mito ovidiano in una mutata forma, in una riscrittura scenica performativa,
raccontando una nuova genesi dell’umanità proiettata in una delle possibili
dimensione del futuro prossimo, quello in cui la realtà fenomenica soccombe
alla sua immagine virtuale affidata alla Rete. Cosa accadrebbe se il mondo per
come lo conosciamo dovesse finire? Cosa resterebbe di noi? Che forma
assumerebbe la nuova umanità? Che ruolo avrebbe la tecnologia? L’evoluzione
tecnologica nella post modernità ha portato l’Uomo ad affidare alla Rete non
solo informazioni, dati statistici e numerici, ma l’intero Sapere comune. E
sempre più pensieri, ricordi, segreti, relazioni e sentimenti che in rete
scambiamo o custodiamo. “Memoria” è nell’ipotetico futuro prossimo
l’unità centrale che conserva i nostri dati, ciò che siamo e la Storia che
abbiamo costruito in immateriali e adimensionali impulsi di energia. “Memoria”
è summa delle emozioni, dei ricordi, dei pensieri e dei sentimenti che gli
esseri umani le hanno affidato nel tempo e che ora trasmette alle nuove
creature, prodotti dall’evoluzione umana. Antiempatici, i nuovi esseri sono
schiavi della connessione, attraverso la quale ricercano un’identità e un senso
all’esistenza.
Di Vittoria
Faro - con Cecilia Guzzardi,
Giacomo Mattia , Carola Wilson Ripani, Elisabetta Ventura
[M:DEA] frutto di uno studio di Vittoria Faro e di una scrittura a quattro mani con Matilde D’Accardi, drammaturga romana, la performance indaga il Tema del Sacrificio nel mito della figura forse più nota della tragedia classica.
In scena Medea ripercorre la sua vicenda tragica per
flashback in altrettanti quadri scenici, come tante stazioni di una Via
Dolorosa che cerca, nell’estremo sacrificio, la risoluzione catartica di una
rinascita. Il linguaggio è assolutamente contemporaneo, attinge all’arte
elettronica che sovrintende idionisiaci rituali delle notti dei
più giovani: sonorità, movenze e gestualità in contrappunto alla
narrazione classica, così da rendere Medea sacerdotessa di un Rito
che attraversa i tempi. Il valore simbolico nell’attualità sta nelle parole
dell’antropologo inglese Victor Turner “Quando la vita storica stessa non ha
più senso culturale nei termini precedentemente tenuti per validi, la
narrazione e il dramma possono assumersi il compito della poiesis, di un nuovo
senso culturale, anche quando sembra si limitino a demolire antichi edifici di
significato che non sono più in grado di compensare i nostri moderni drammi
esistenziali".
Di Vittoria
Faro - Performer Soundproducer: Vittoria
Faro - Drammaturgia Matilde D’Accardi, Vittoria Faro -
Voice off Vittoria Faro, Martino Duane - Visual design Antonio Pizzola - Costumi Alma Quintini - Photo Eleonora Faro Photographer
Costo: Ingresso
12 € - Tessera associativa GRATUITA
Informazioni: 3494356219-
3298027943
- info.teatrostudiouno@gmail.com - Prenotazioni http://j.mp/prenotaTS1
Indirizzo:
via Carlo della
Rocca, 6 - Roma (Torpignattara)
Sito di riferimento teatro: www.teatrostudiouno.com
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Produzione
Off-Off Theatre
"DENTRO LA TEMPESTA"
liberamente
ispirato a La Tempesta di Sasà di Salvatore
Striano ed. Chiarelettere
con SALVATORE STRIANO, CARMINE PATERNOSTER, BEATRICE FAZI
regia SALVATORE STRIANO
OFF OFF THEATRE - Roma
dal 20 al 29 ottobre 2017, oraario: serali ore 21.00, pomeridiane ore 18.00
SPETTACOLO INAUGURALE
“È tutta una vita che si sperimenta il teatro in carcere ma, per la prima volta, proveremo a portare il carcere in teatro. Due celle, due detenuti che affrontano l’inferno carcerario, spesso luogo senza senso, che si trasforma in una palestra del crimine. Non una favola nera, poiché in carcere, iniziando con la lettura de La tempesta di Shakespeare, entrerà la forza salvifica dei libri e i due protagonisti cominceranno una vera e propria revisione critica, abbandonando gradualmente quegli atteggiamenti e linguaggi che li avevano portati a perdersi”.
Salvatore Striano
Salvatore Striano, prima latitante, arrestato e
detenuto a Madrid poi a Rebibbia, si appassiona al teatro in carcere. Esordisce
nel cinema con Matteo Garrone nel film Gomorra ed è protagonista nelle fiction
TV: Il clan dei camorristi, L’oro di Scampia e ancora nel cinema Take five, I
milionari, ed è Bruto nel film dei fratelli Taviani Cesare deve morire,
vincitore dell’Orso d’oro al Festival di Berlino.
Carmine Paternoster, le sue prime esperienze
teatrali sono nate tra le mura del carcere. In cinema protagonista nel film I
cinghiali di Portici, di Diego Olivares. In teatro, Petrolio e Morte di Danton
per la regia di Mario Martone. E ancora in cinema, protagonista de
L’intervallo, di Leonardo Di Costanzo, Take Five, di Guido Lombardi e
protagonista nel ruolo di Roberto nel film Gomorra di Matteo Garrone.
Beatrice Fazi debutta in tv su Rai1 come
conduttrice del programma per bambini Big!A seguire Macao di Gianni Boncompagni
nel ruolo di Nunzia. Tra le fiction Un Medico in Famiglia nel ruolo di Melina.
Al cinema, tra gli altri, La verità, vi prego, sull'Amore con Pierfrancesco
Favino e protagonista in Quartetto, di Salvatore Piscicelli. In teatro con le
regie di Gigi Proietti, Francesco Apolloni, Eleonora Danco.
“Ho scelto DENTRO LA TEMPESTA come spettacolo
inaugurale non solo per l’aspetto di teatro civile legato alla drammatica
situazione umana del sistema carcerario, ma soprattutto perché il tema più
profondo del testo è quello che soltanto la cultura può salvare gli individui e
il mondo.
E nel pieno di questa nostra epoca di
globalizzazione è solo la cultura che garantisce il progresso e la civiltà ed è
l’unica bussola all’interazione, integrazione e comunicazione tra gli individui
e tra i popoli.
E mi piace ricordare Giovanni Testori che
affermava: ‘Cultura non sono le conoscenze settoriali, patrimonio soltanto di
alcuni privilegiati addetti ai lavori e anzi, quando qualcuno si sente
depositario della cultura, opera un atto di terrorismo, perché la cultura vera
di un Paese è quella a cui concorrono tutte le possibilità di ognuno’.
E il grande Maestro Claudio Abbado, un gigante
della cultura mondiale, amava ripetere che ‘chi ama la cultura vuole conoscere
tutte le culture e, dunque, è contro gli steccati e i razzismi di ogni tipo’.
Ed è per questi motivi che DENTRO LA TEMPESTA è il
nostro spettacolo inaugurale.”
Silvano Spada
Liberamente
ispirato a La Tempesta di Sasà di Salvatore Striano ed. Chiarelettere- con SALVATORE
STRIANO, CARMINE PATERNOSTER, BEATRICE FAZI - regia SALVATORE STRIANO - scene e
costumi: Alessandro Chiti - disegno luci: Giuseppe Filipponio - sound design: Umberto
Fiore
Costo: Prezzi da 25 € a 15 €
Indirizzo: via Giulia 19/21 – Roma
Informazioni: 06 89239515 info@off-offtheatre.com
Sito di riferimento: www.off-offtheatre.com
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PROSEGUONO...
Fondazione Teatro della Toscana
MASSIMO
GHINI
FRANCESCO
BONOMO
"CIAO"
di Walter Veltroni
regia PIERO MACCARINELLI
TEATRO QUIRINO - Roma
dal 10 al 22 ottobre
2017, da
martedì a sabato ore 21.00_domenica ore 17.00_giovedì 12 e giovedì 19 ottobre
ore 17.00_mercoledì 18 ottobre ore 19.00
L’incontro
fantastico tra un padre, morto giovane negli anni Cinquanta, e un figlio, ormai
sessantenne, che lo ha sempre cercato. Il padre è Vittorio e il figlio è Walter
Veltroni, ma i due protagonisti potrebbero essere ogni padre e ogni figlio di
questo Paese meraviglioso e dannato.
Dal libro
omonimo di Walter Veltroni edito da Rizzoli, Piero Maccarinelli dirige Ciao
con Massimo Ghini e Francesco Bonomo, rispettivamente nel ruolo di Walter e
Vittorio Veltroni: uno spettacolo sull’assenza, sul bisogno di relazione, sulla
dolorosa bellezza della ricerca delle radici della propria vita.
Un
doppiopetto grigio, il Borsalino in mano, un velo di brillantina sui capelli,
lo sguardo basso. Sotto un cielo che affonda nel rosa di un tramonto infinito,
un ragazzo degli anni Cinquanta torna dal passato, si ferma sul pianerottolo
della casa di famiglia e aspetta il figlio, ormai adulto. Com’è possibile? E
perché è tornato ora, dopo tanto tempo? Sono due sconosciuti, ma sono padre e
figlio. Due uomini che sanno di doversi amare.
Dall’omonimo
libro del giornalista, scrittore e regista Walter Veltroni (ex segretario
nazionale del Partito Democratico e candidato premier alle elezioni politiche
del 2008), Ciao, padre e figlio sono
ritratti insieme per la prima volta e solo per una sera: affrontano le loro
vite, quello che è stato e quello che poteva essere, la storia di due
generazioni vicine eppure diversissime. Lo spettacolo ha per protagonisti
Massimo Ghini nella parte di Walter Veltroni e Francesco Bonomo in quella del
padre Vittorio. La regia è di Piero Maccarinelli, le scene e costumi sono di
Maurizio Balò, le luci di Umile Vainieri.
In Ciao le età dei personaggi sono
rovesciate rispetto ai ruoli: Vittorio Veltroni (famoso giornalista radio e
televisivo, già direttore del Tg1, portò alla notorietà Mike Bongiorno, fu
amico di Alberto Sordi, in un film di Totò interpretò se stesso) è un giovane uomo,
il figlio, invece, ha il doppio dei suoi anni. Ma è un figlio e come tale deve
ricevere, più che dare. Cerca di capire la vita, il carattere, la storia del
padre, di comprendere se è come l’aveva immaginata, come gli amici
gliel’avevano raccontata. Scorrono allora le parole
dell’infanzia, i paesaggi, i volti trasformati dal tempo e Roma, quella più
bella. Quella della radio e della televisione che Vittorio, ragazzo timido e
geniale, ha contribuito a fondare. Qual è l’eredità di un padre che non c’è mai
stato? Forse la malinconia, certe tristezze improvvise, la voglia di scherzare
e di prendersi in giro, il ricordo commosso della donna che li ha amati. Ciao è un viaggio attraverso il dolore della
perdita e la meraviglia della ricerca delle proprie radici, dove le parole si
mescolano e si intrecciano fino a rivelare ciò che unisce davvero un padre e un
figlio.
L’incontro
immaginario tra i due diventa l’occasione per raccontare anche due Italie che si
raccontano e si incrociano: quella degli ideali nati nel secondo
dopoguerra e quella delle crisi successive. La messinscena, infatti, è
arricchita da video e immagini dell’archivio Rai e dell’Istituto Luce che
ripercorrono la nostra memoria storica. Nel dialogo tra queste due creature,
che si svolge in un irreale tramonto che non finisce mai, si snoda la storia
del Paese, una storia di cui i due sono stati testimoni e protagonisti. Così,
si interrogano anche sui grandi significati dell’esistenza umana e della
trasmissione della memoria.
Perciò,
una sera, in una Roma livida e bellissima, un uomo ritorna a casa dal figlio
ormai cresciuto. Il ragazzo, diventato forte e geniale, sa di aver subito
quella mancanza, di averla cercata in mille gesti, di averla trovata, a volte,
in sua madre e poi di averla protratta, giorno dopo giorno, attimo dopo attimo.
Ora ecco finalmente davanti a lui, catapultato direttamente dagli anni
Cinquanta, suo padre, quella figura cercata e soddisfatta in molte malinconie.
Allora, inizia una chiacchierata senza tempo, in un percorso che evita il
rancore e cerca le vicinanze. L’unica possibile è in quella donna che li ha
uniti e che, anche dopo la sua perdita, li ha fatti in fondo ritrovare.
Walter
e Vittorio Veltroni scavano
nella memoria l’infanzia dell’uno e la giovinezza dell’altro, dei perché mai
trovati e forse introvabili: Ciao
dimostra che la ricerca della nostra provenienza, di chi eravamo, è un bisogno
primario, che non si può contrastare neppure quando la ragione ci suggerisce
che dovremmo arrenderci alla realtà del tempo che passa e porta via i nostri
affetti più cari.
Autore: Walter
Veltroni - regia Piero
Maccarinelli - Interpreti:
Massimo Ghini, Francesco Bonomo - scene e
costumi Maurizio Balò -
luci Umile
Vainieri
Durata
spettacolo: 1 ora e 10 minuti, atto unico
Costo: Biglietti platea
interi € 30 ridotti € 27 - I balconata interi € 24 ridotti € 22 - II balconata
interi € 19 ridotti € 17 - galleria interi € 13
ridotti € 12 - Weekend sabato
sera e domenica: platea interi € 34
ridotti € 31 - I balconata interi € 28 ridotti € 25 - II balconata
interi € 23 ridotti € 21 - galleria interi € 17 ridotti € 15
Informazioni:
06.6794585 - biglietteria@teatroquirino.it
Indirizzo: via delle Vergini 7 - Roma
Indirizzo: via delle Vergini 7 - Roma
Sito di riferimento: www.teatroquirino.it
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"TRE SORELLE"
di Anton Čechov
Regia Lorenzo
De Liberato
TEATRO LO SPAZIO - Roma
dal 10 al 22
ottobre 2017 - orario: vedi sito.
Debutta
“Tre Sorelle” è
senza dubbio il più grande capolavoro di Anton Cechov, sia per gli argomenti
trattati, sia per la vastità dei personaggi descritti dall'autore. Il
protagonista dell'opera sembra essere il tempo, un tempo che scorre inesorabile
lasciando che gli individui che lo abitano affoghino nelle loro speranze, nei
loro sogni che non hanno motivo di realizzarsi. L'autore vuole dirci, con
grande cinismo e freddezza (senza mai perdere il suo tono ironico e satirico),
che nulla cambia, niente si evolve e che il destino dell'uomo non è altro che
una clessidra ineluttabile contro la quale non possiamo fare altro che
arrenderci.
Ogni
personaggio si scontra contro questa fatale verità e resta disarmato di fronte
all'impossibile e all'irraggiungibile. Così ci vengono presentate le tre
sorelle: Olga è incastrata in una vita di responsabilità e di doveri, senza
un marito da amare e sogni da inseguire; Masha si è impigrita dietro un uomo
che non ama più, triste e rabbiosa vive i propri giorni in cerca di una alla
quale aggrapparsi per sentirsi di nuovo donna e di nuovo viva; Irina sogna una
vita emancipata, borghese, dove realizzarsi attraverso il lavoro e magari anche
con un amore vero, sincero, al suo fianco, con il quale confrontarsi e
spronarsi. Gli uomini che girano per le loro stanze e che parlano nel loro
salotto condividono lo stesso destino, chi più e chi meno, e non riescono
(nonostante lo vogliano) a trovare una via di scampo da una quotidianità
intorpidita e ripetitiva.
Eppure,
nonostante l'evidente aurea drammatica che aleggia nel testo, il vero motivo
che rende quest'opera meravigliosa, e Cechov uno dei più geniali autori di
fine ottocento, è l'umorismo e la leggerezza con cui questi temi vengono
affrontati e come i personaggi vengono tratteggiati. Nessuno riesce a cadere mai
nella disperazione pura, perché c'è sempre qualcosa o qualcuno che riesce a
riderne e a prendere in giro un mondo fatto di tante piccolezze, tanti vizi e
capricci, che rendono la vita meno cupa e seriosa. Un'opera imponente,
profonda, che con una lucidità disarmante mette a nudo con ironia e leggerezza
le fragilità, le paure e i veri volti sotto le maschere dietro le quali
continuamente ci nascondiamo.
Di Anton Čechov - Regia: Lorenzo De Liberato - Cast: Francesca Bellucci, Luisa Belviso,
Alessandro De Feo, Ludovica Di Donato, Alessio Esposito, Lorenzo Garufo,
Fabrizio Milano, Gioele Rotini, Marco Usai, Irene Vannelli - Aiuto
Regia Cristiano Demurtas - Aiuto Regia: Cristiano Demurtas con
Disegno Luci:
Matteo Ziglio - Scenografia: Laura
Giusti, in collaborazione con Cecilia
Fallongo - Costumi: Giuseppe D'Andrea
Caterina Corallo - Disegno e progetto
grafico: Cecilia Fallongo
Costo: Biglietto Intero
15€ - ridotto 10€ + 3€ tessera semmestrale
Informazioni: 06.77076486
– 06.77204149 - info@teatrolospazio.it
Indirizzo:
via Locri 44, Roma
Sito
di riferimento: www.teatrolospazio.it
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MUSICAL e COMMEDIA MUSICALE
UNA PRODUZIONE ALESSANDRO LONGOBARDI PER VIOLA PRODUZIONI - TEATRO BRANCACCIO
"AGGIUNGI
UN POSTO A TAVOLA"
COMMEDIA
MUSICALE DI GARINEI E GIOVANNINI
SCRITTA
CON JAJA FIASTRI
LIBERAMENTE ISPIRATA A “AFTER ME THE DELUGE” DI DAVID FORREST
LIBERAMENTE ISPIRATA A “AFTER ME THE DELUGE” DI DAVID FORREST
MUSICHE
DI ARMANDO TROVAJOLI
GIANLUCA GUIDI - Don Silvestro
EMY BERGAMO -
Consolazione
MARCO SIMEOLI -
Sindaco Crispino
BEATRICE ARNERA -
Clementina
PIERO DI BLASIO - Toto
PIERO DI BLASIO - Toto
FRANCESCA NUNZI- Ortensia
CON ORCHESTRA DAL VIVO
CON ORCHESTRA DAL VIVO
Teatro Brancaccio - Roma
dal 17 ottobre al 26 novembre 2017, dal martedi al sabato ore 21.00
- sabato
ore 17.00
- domenica ore
17.00
Alessandro
Longobardi celebra gli 80 anni del teatro Brancaccio riportando sulle scene in
tutto il suo splendore una delle più amate commedie musicali italiane
AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, scritta con Jaja Fiastri, protagonisti insuperati di un'epoca leggendaria per il teatro italiano.
AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, scritta con Jaja Fiastri, protagonisti insuperati di un'epoca leggendaria per il teatro italiano.
Le musiche,
composte dal grande Armando Trovajoli, di cui ricorrono i cento anni dalla
nascita, hanno incantato intere generazioni.
Rappresentata per la prima volta nel 1974, fu un successo senza precedenti, con centinaia di migliaia di spettatori entusiasti, affermandosi anche sulla scena internazionale con oltre 30 edizioni e circa 15 milioni di spettatori, in Inghilterra, Austria, Cecoslovacchia, Portogallo, Spagna, Russia, Ungheria, Messico, Argentina, Cile, Brasile, Venezuela, Finlandia.
Rappresentata per la prima volta nel 1974, fu un successo senza precedenti, con centinaia di migliaia di spettatori entusiasti, affermandosi anche sulla scena internazionale con oltre 30 edizioni e circa 15 milioni di spettatori, in Inghilterra, Austria, Cecoslovacchia, Portogallo, Spagna, Russia, Ungheria, Messico, Argentina, Cile, Brasile, Venezuela, Finlandia.
La nuova
edizione, prodotta da Alessandro Longobardi per Viola Produzioni, debutterà in
anteprima il prossimo 12 ottobre al teatro Brancaccio di Roma. La prima
nazionale è fissata per il 17 ottobre.
Gianluca Guidi, già protagonista dell'edizione 2009/2010 nel ruolo di Don Silvestro, cura la messa in scena di questo spettacolo, avvalendosi di un eccellente cast creativo, composto dal mitico coreografo Gino Landi, assistito da Cristina Arrò; dal direttore musicale Maurizio Abeni, già assistente di Armando Trovajoli, che dirige l'orchestra dal vivo; dallo scenografo Gabriele Moreschi, che ha adattato il progetto originale di Giulio Coltellacci della celebre e ingegnosa scenografia, con il doppio girevole e la grande arca e dalla costumista Francesca Grossi che ha adattato i disegni originali dei raffinati costumi, sempre di Coltellacci.
Il disegno luci è
di Umile Vainieri, il disegno fonico è di Emanuele Carlucci, la realizzazione
dei contributi video è di Claudio Cianfoni. La scena è stata realizzata dalla
scenotecnica di Mario Amodio che fu il costruttore nella prima edizione, da
Antonio Dari per la parte meccanica e i costumi dalla Sartoria Brancaccio.
Il cast artistico conferma nel ruolo di Don Silvestro Gianluca Guidi, erede legittimo del padre Johnny Dorelli, già protagonista della prima edizione. Enzo Garinei dopo ben 500 repliche nel ruolo del sindaco Crispino, questa volta è “La voce di Lassù”; Emy Bergamo è Consolazione segnando, dopo l’interpretazione di Rosetta in Rugantino e Adelina in Se il tempo fosse un gambero, il record di prima attrice ad aver interpretato tre ruoli da protagonista femminile del repertorio di Garinei e Giovannini. Crispino è Marco Simeoli, che nella quinta edizione aveva già recitato a fianco di Gianluca Guidi come Toto, il cui ruolo viene oggi affidato al giovane e brillante Piero Di Blasio. Dopo la lunga selezione durante gli affollati provini, per il ruolo di Clementina è stata scelta la giovanissima Beatrice Arnera, voce fresca e incisiva, un'autentica rivelazione. Ortensia, moglie di Crispino, è interpretata da Francesca Nunzi.
L’ensemble è
composto da 17 artisti, cantanti, ballerini.
La commedia
musicale è prodotta da Viola Produzioni,
dopo il successo ottenuto con i musical Rapunzel
(2014) regia di Maurizio Colombi, Sister
act (2015) regia di Saverio Marconi, Peter
Pan (2016) regia di Maurizio Colombi, L’ultima
strega (2016) regia di Andrea palotto, E…Se
il tempo fosse un gambero (2016) regia di Saverio Marconi, La Regina di ghiaccio il musical (2017)
regia di Maurizio Colombi. Viola Produzioni insieme al Teatro Brancaccio,
esempio importante di teatro di produzione della capitale, conferma
l'efficienza del polo produttivo composto da un eccellente staff diretto da
Carlo Buttò.
LA TRAMA
La storia,
liberamente ispirata a “After me the deluge” di David Forrest, narra le
avventure di Don Silvestro, parroco di un paesino di montagna, che riceve un
giorno un’inaspettata telefonata: Dio in persona lo incarica di costruire una
nuova arca per salvare se stesso e tutto il suo paese dall’imminente secondo
diluvio universale. Il giovane parroco, aiutato dai compaesani, riesce nella
sua impresa, nonostante l’avido sindaco Crispino che tenterà di ostacolarlo in
ogni modo e l’arrivo di Consolazione, donna di facili costumi, che metterà a
dura prova gli uomini del paese, ma che si innamorerà di Toto e accetterà di
sposarlo.
Giunto il momento
di salire sull’arca, un cardinale
inviato da Roma convince la gente del
paese a non seguire Don Silvestro, accusandolo di pazzia, cosicché sull'arca,
sotto il diluvio, si ritrovano solo lui
e Clementina, la giovane figlia del sindaco da sempre perdutamente innamorata
di lui. Il giovane curato decide però di non abbandonare il suo paese e i suoi
amici e Dio, vedendo fallire il suo progetto, fa smettere il diluvio.Per
Brindare al lieto fine Don Silvestro aggiunge un posto a tavola per… Lui!
SCENOGRAFIE
- PROGETTO ORIGINALE DI GIULIO COLTELLACCI ; ADATTAMENTO SCENOGRAFICO DI
GABRIELE MORESCHI; COSTUMI - DISEGNI ORIGINALI DI GIULIO COLTELLACCI ;
ADATTAMENTO DI FRANCESCA GROSSI; DISEGNO LUCI DI UMILE VAINIERI; DISEGNO FONICO
DI EMANUELE CARLUCCI; COREOGRAFIE DI GINO LANDI
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REGIA ORIGINALE DI PIETRO GARINEI E SANDRO GIOVANNINI; RIPRESA TEATRALE DI GIANLUCA GUIDI; DIREZIONE MUSICALE MAURIZIO ABENI; “LA VOCE DI LASSÚ” È DI ENZO GARINEI; ENSEMBLEGRETA ARDITI, ANTONIO BALSAMO BEATRICE EUGENIA BERDINI, VINCENZA BRINI, FRANCESCO CARAMIA, SILVIA CONTENTI, NICOLAS ESPOSTO, MARTA GIAMPAOLINO, GIAMPIERO GIARRI, SIMONE GIOVANNINI, MATTEO GUMA, FRANCESCA IANNÌ, FRANCESCO LAPPANO, GIANLUCA PILLA, ARIANNA PROIETTI ,ANNAMARIA RUSSO, ALESSANDRO SCHIESARO
REGIA ORIGINALE DI PIETRO GARINEI E SANDRO GIOVANNINI; RIPRESA TEATRALE DI GIANLUCA GUIDI; DIREZIONE MUSICALE MAURIZIO ABENI; “LA VOCE DI LASSÚ” È DI ENZO GARINEI; ENSEMBLEGRETA ARDITI, ANTONIO BALSAMO BEATRICE EUGENIA BERDINI, VINCENZA BRINI, FRANCESCO CARAMIA, SILVIA CONTENTI, NICOLAS ESPOSTO, MARTA GIAMPAOLINO, GIAMPIERO GIARRI, SIMONE GIOVANNINI, MATTEO GUMA, FRANCESCA IANNÌ, FRANCESCO LAPPANO, GIANLUCA PILLA, ARIANNA PROIETTI ,ANNAMARIA RUSSO, ALESSANDRO SCHIESARO
Costi: Biglietti
interi poltronissima gold € 55,00 - poltronissima € 45,00 - poltrona A e
galleria A € 39.00 - poltrona B e galleria B € 29,00 - Biglietti ridotti poltronissima gold € 49,50 - poltronissima €
40,50 - poltrona A galleria A € 35,00 - poltrona B e galleria B € 26,00 *cral e associazioni convenzionate,
tessere convenzionate per riduzioni under 14, over 65, studenti universitari
contattare il Botteghino
Informazioni: Tel.
06 80687231
Indirizzo: via Merulana, 244 - Roma
Sito di
riferimento teatro: www.teatrobrancaccio.it
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MUSICA
“Immagini di Roma”
Concerto/Spettacolo
ideato dal
musicista Nicola Buffa
TEATRO SAN PAOLO - Roma
dal 18 al 22 ottobre 2017, feriali ore 21.00_dom. ore 17.30
Viene
realizzato in collaborazione con i musicisti dell suo quartetto Nicola Buffa
Mediterranean Jazz Project formato da Nicola Buffa alla chitarra, Mario Duchi
al
pianoforte, Max Ottaviani alcontrabbasso e Valerio Toninel alla battria e percussioni e l'attrice/cantante Paola Lorenzoni.
pianoforte, Max Ottaviani alcontrabbasso e Valerio Toninel alla battria e percussioni e l'attrice/cantante Paola Lorenzoni.
La
nostra intenzione è quella di onorare la città eterna celebrandone il
grandissimo fascino e le tante contraddizioni.
Per
rispecchiare nel migliore dei modi la grande vocazione di Roma nel proporsi
come metropoli accogliente, multietnica e sempre pronta ad assimilare le più
sane contaminazioni di un autentico villaggio globale, abbiamo formulato una
proposta artistica che attinge a piene mani dal nostro repertorio tradizionale,
ma che elude la connotazione folkloristica attraverso l’intreccio costante e
trasversale con il jazz e la musica latina.
Il
concerto si eleva sublimandosi attraverso un felicissimo connubio con il
teatro, la letteratura e la poesia.
In
altre parole si tratta di un progetto dalla chiara identità mediterranea che
sposa la multimedialità e si affaccia
sul mondo.
Nel
corso dello spettacolo vengono proposti brani originali composti da Nicola
Buffa e tratti dal cd omonimo “Immagini di Roma”, oltre ad alcuni
riarrangiamenti di classici del repertorio romanesco che rendono omaggio ai
grandi artisti che hanno decantato la bellezza di Roma.
In
modo più o meno esplicito la performance offre continui ed evidenti riferimenti
ad Ottorino Respighi, Armando Trovaioli, Anna Magnani, Alberto Sordi, Aldo
Fabrizi, Renato Rascel, Gabriella Ferri ed Ettore Petrolini.
I
brani eseguiti dal Nicola Buffa Mediterranean Jazz Project, sono intervallati
dagli interventi cantati e recitati dell'attrice Paola Lorenzoni, che declama
alcuni scritti di grandi poeti dialettali o di autori letterari che hanno
celebrato Roma, oltre ad interpretare alcuni tra i brani più rappresentativi
del repertorio romanesco.
Le
varie canzoni vengono presentate e commentate per rendere più partecipe il
pubblico e coinvolgerlo attraverso una migliore comprensione della proposta
artistica.
Qualora
ci fosse la disponibilità di uno schermo, potranno essere supportate dall’eventuale
proiezione di immagini attinenti l'argomento.
Lo
spettacolo che può essere allocato nei teatri ed in tutti i luoghi di pregio,
artistico, storico, culturale ed ambientale, nasce all’insegna dello “Slow
Listening”, sposandosi perfettamente con la concezione dello “Slow Food”
Si
presta quindi ad essere accompagnato da una degustazione eno-gastronomica
tipica e di qualità, oltre a richiamare l'esposizione di libri, foto e dipinti.
Con Paola Lorenzoni e il Nicola Buffa Mediterranean Jazz
Project con Nicola
Buffa (chitarra), Mario
Duchi ( pianoforte) - Max
Ottaviani ( contrabbasso) e Valerio Toninei ( batteria e percussioni)
Costo: Singolo spettacolo 18 € - Tandem valido per 2 persone 24 €
Informazioni. Tel. 06 59606102 - 339 4684545 info@teatrosanpaolo.it
Indirizzo: via Ostiense, 190 - Roma
Indirizzo: via Ostiense, 190 - Roma
Sito di riferimento: www.teatrosanpaolo.it
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POESIA
Avviso ai Soci
L'Associazione Culturale Teatro
Trastevere
in collaborazione con Asma di Poesia
presenta
"ASMA di Poesia"
EVENTO UNICO
Reading poetico del fantomatico universo
poetico
presentato da Giovan Bartolo Botta
TEATRO TRASTEVERE - Roma
Dopo
il grande successo di pubblico ottenuto con la partecipazione al Roma Fringe
Festival 2017, il fantomatico universo poetico di ASMA di Poesia si racconterà alTeatro
Trastevere a Roma.
“Siamo tutti ansiosi e quindi siamo tutti Poeti.
Perché la Poesia è sostanzialmente una nevrosi, un disturbo ossessivo
compulsivo, è la faccia d’angelo della schizofrenia. E il Poeta è chi è capace
di trasformare le batoste della vita in un verso, senza giudicare. Così se la
Poesia è anche follia, non poteva mancare un folle Festival, un reading poetico
che poi è come una seduta terapeutica: gli autori leggono i loro versi, il
pubblico gli accoglie, si racconta la vita, ci si riconosce”.
L'Associazione
Culturale Teatro Trastevere ospita A.S.M.A. ovvero Ansia Socialmente
Mentalmente Armonica, un Reading poetico del “fantomatico universo poetico ASMA di Poesia” presentato dalla
lucida follia di Giovan Bartolo Botta, autore, attore e regista poliedrico e
stravagante dalla penna arguta ed ironica, espressione originale della realtà
artistica della Roma Off De'Noantri.
Una
gara, una folle corsa nel nome della Poesia: unico requisito richiesto “...essere pronti ad ammettere che dentro
ognuno di noi convive un benefattore e un assassino, un santo e un peccatore,
in un miscuglio emotivo che entusiasma e non spaventa...”
Costo: Biglietto intero 12 € - ridotto 10 €/Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO per tutti i Kiri iscritti alla pagina facebook di Kirolandia /
Informazioni: 06.5814004 - info@teatrotrastevere.it
Indirizzo: via Jacopa de Settesoli 3 -
Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrotrastevere.it
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ARTE
APRONO I BATTENTI...
"EQUILIBRIUM"
la mostra di quattro artisti dalla Polonia: Jolanta Caban, Alina
Picazio, Przemko Stachowski e Robert Żbikowski.
GALLERIA VITTORIA - Roma
dal 18 al 25 ottobre 2017, oraio dal lunedì al venerdì,
dalle ore 15 alle ore 19; fuori orario su appuntamento.
Quattro artisti dalla Polonia: Jolanta
Caban, Alina Picazio, Przemko Stachowski e Robert Żbikowski.
Tutti sono laureati all'Accademia di Belle Arti di Varsavia - Facoltà della Pittura, ma i loro stili sono molto diversi, ognuno ha trovato il proprio percorso creativo.
Jolanta Caban utilizza i colori e le forme contra- stanti per creare le composizioni estremamente espressive e potenti. Strutture ruvide e toni caldi sono i suoi segni distintivi.
Alina Picazio introduce lo spettatore nel paesaggio urbano, unendo vedute digitali a macchie di colori. I suoi dipinti parlano della memoria e dell'illusione che ci circonda: raccontano “la schiuma dei giorni” che passano.
Le opere di Przemek Stachowski sono tranquille e meditative, anche se dipinte con gesti, sembrano fatte di filigrana. Quasi monocromatiche e astratte rivelano, dopo un attimo, l’immensa ricchezza di sfumature. Robert Żbikowski si occupa delle questioni legate al famoso “golden ratio”. Disegna sulle tele e sulle pellicole con gesti apparentemente leggeri le forme geometriche creando il proprio poetico, ma preciso linguaggio.
Cosa collega questi artisti al di là del Paese in cui si sono formati? Io credo che cercano l'armonia e l'equilibrio nella pittura. Indipendentemente dalle espressioni usate costruiscono con cura le composizioni in un insieme completamente autonomo. Sulle tele non c'è posto per gli elementi inutili, ogni colore e forma hanno il loro significato. I loro quadri, permettendo allo spettatore di allontanarsi dalla realtà, spesso confusa, lo inviano verso l’equilibrio.
Joanna Gordon
Costo: Ingresso LIBERO
Tutti sono laureati all'Accademia di Belle Arti di Varsavia - Facoltà della Pittura, ma i loro stili sono molto diversi, ognuno ha trovato il proprio percorso creativo.
Jolanta Caban utilizza i colori e le forme contra- stanti per creare le composizioni estremamente espressive e potenti. Strutture ruvide e toni caldi sono i suoi segni distintivi.
Alina Picazio introduce lo spettatore nel paesaggio urbano, unendo vedute digitali a macchie di colori. I suoi dipinti parlano della memoria e dell'illusione che ci circonda: raccontano “la schiuma dei giorni” che passano.
Le opere di Przemek Stachowski sono tranquille e meditative, anche se dipinte con gesti, sembrano fatte di filigrana. Quasi monocromatiche e astratte rivelano, dopo un attimo, l’immensa ricchezza di sfumature. Robert Żbikowski si occupa delle questioni legate al famoso “golden ratio”. Disegna sulle tele e sulle pellicole con gesti apparentemente leggeri le forme geometriche creando il proprio poetico, ma preciso linguaggio.
Cosa collega questi artisti al di là del Paese in cui si sono formati? Io credo che cercano l'armonia e l'equilibrio nella pittura. Indipendentemente dalle espressioni usate costruiscono con cura le composizioni in un insieme completamente autonomo. Sulle tele non c'è posto per gli elementi inutili, ogni colore e forma hanno il loro significato. I loro quadri, permettendo allo spettatore di allontanarsi dalla realtà, spesso confusa, lo inviano verso l’equilibrio.
Joanna Gordon
Costo: Ingresso LIBERO
Indirizzo: via Margutta,
103 - Roma
Sito di riferimento:
www.galleriavittoria.com
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PROSEGUONO...
Renaud Auguste-Dormeuil
"JUSQU’ICI TOUT VA BIEN"
Curatore:
Raffaele Gavarro
MACRO Testaccio – Padiglione A - Roma
dal 14 ottobre al 26 novembre 2017, da martedì a domenica dalle ore
14.00 alle 20.00 (ultimo ingresso alle ore 19.30). Lunedì chiuso.
Al Macro Testaccio la prima mostra personale in un
museo italiano dell’artista francese Renaud Auguste-Dormeuil, Jusqu’ici tout va
bien, curata da Raffaele Gavarro, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla
Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, organizzata
dall’Associazione Culturale Arteealtro e coprodotta da Atleticom s.r.l- Roma.
Jusqu’ici tout va bien (Fin qui tutto va bene) di Renaud Auguste-Dormeuil è una
mostra che lavora sulla qualità enigmatica del tempo, sulla sua natura
assillante e sull’incrocio delle sue direzioni, avanti o indietro, che l’arte
rende possibile. La mostra sarà aperta dall’opera Spin.off, ultima produzione
dell’artista, composta dalla frase luminosa Jusqu’ici tout va bien, da cui il
titolo della mostra. Tracciata da strisce di led e sospesa sul MACRO, l’opera,
al tempo stesso sorprendente e spiazzante, invita a guardare l’arte con un
occhio diverso. Il suo messaggio è solo all’apparenza rassicurante: parla di un
presente che è immediatamente passato, e non dice nulla sul futuro che è già
l’istante successivo, quello in cui distogliamo lo sguardo dalla scritta
sospesa sopra di noi. Quest’opera, esposta in anteprima al Macro, verrà poi
presentata con frasi differenti nelle successive mostre personali dell’artista
che si terranno nel 2018 in Francia: MAMAC - Musée d’Art Moderne et d’Art
Contemporain di Nizza; Musée d’Art Concret di Mouans-Sartoux; F.R.A.C
Franche-Comté di Besançon e Musée DenysPuech di Rodez.
Costo: Biglietto tariffa intera: non residenti 6 €, residenti 5 €
Tariffa ridotta: non residenti 5 €, residenti 4 €
Indirizzo: MACRO
Testaccio, Padiglione A, piazza Orazio Giustiniani 4, Roma
Informazioni: 060608
(tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
Sito di riferimento: www.museomacro.org
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"L’essenziale verità delle cose"
Francesco
Trombadori (Siracusa 1886 – Roma 1961)
Galleria d’Arte Moderna di Roma - Roma
dal 13 ottobre
2017 al 11 febbraio 2018, da martedì a domenica ore 10.00 - 18.30
In collaborazione con
l’Associazione Amici di Villa Strohl-Fern, Roma
Moderna non è certo l’arte perché
rispecchia il nostro tempo, che allora si tratterebbe di una questione di moda
e formale. L’arte, moderna come anche
antica, è solo quella che riesce ad esprimere l’essenziale verità delle cose
con profonda umanità e spiritualità …
È una considerazione di Francesco Trombadori che, chiarendone le
aspirazioni e il coerente percorso pittorico, ha ispirato il titolo di questa
mostra antologica di largo respiro, un’occasione per raccontare il rapporto del
pittore con i luoghi di Roma che amò e dipinse, scegliendoli come patria
elettiva sin dai primi anni del Novecento.
Alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, sono esposte sessanta tele, dipinte
tra il 1915 e il 1961, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private
di tutta Italia, venticinque disegni, libri, cataloghi di mostre e articoli di
giornale provenienti dall'Archivio dell'artista, custodito nel suo studio a
Villa Strohl-Fern. La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita
culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è a cura di Giovanna Caterina De Feo dell’Associazione
Amici di Villa Strohl-Fern e della Sovrintendenza Capitolina. Organizzazione di
Zètema Progetto Cultura. Catalogo Maretti edizioni.
Pur non essendo romano di nascita, per Francesco Trombadori la capitale è
fonte di ispirazione per molti dipinti, ma soprattutto luogo di aggregazione in
cui insieme a scrittori, critici ed artisti partecipare all’intenso dibattito
artistico e culturale, dando impulso alla creazione di mostre d’arte e a
riviste d'arte e di cultura.
Il pittore prende parte attiva al dibattito artistico nazionale sin dagli
esordi nel vivace ambiente della cosiddetta Terza Saletta del Caffè Aragno, nel
primo decennio del XX secolo, dove l’artista si avvicina al formativo ambiente de “Il Convito”, la rivista d’arte e
letteratura fondata da Adolfo De Bosis con Gabriele d’Annunzio e Angelo Conti.
Ogni sezione della mostra è corredata dal ricco patrimonio documentario
proveniente dall'Archivio dell'Artista a Villa Strohl-Fern, oggi Casa Museo, con
cui si intende illustrare anche l'importante attività di critico che Trombadori
svolse, dagli anni Venti, scrivendo per diverse testate nazionali.
Nel corso della mostra saranno organizzati incontri di approfondimento con
la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma.
Costo: Biglietto di ingresso alla Galleria d’Arte
Moderna: 7,50 € intero e 6,50 € ridotto, per i non residenti; 6,5€ intero e di 5,50 € ridotto,
per i residenti; gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente.
Informazioni: 060608 - www.galleriaartemodernaroma.it
Indirizzo: via
Francesco Crispi, 24 - Roma
Sito di riferimento: www.galleriaartemoderna.it
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Nicole Voltan
presenta
"Piano CIELO / Piano TERRA"
a cura di Gianluca Marziani
Mucciaccia Contemporary - Roma
dall' 11 ottobre 2017, dal martedì al sabato 10.30 – 19.00; domenica e
lunedì chiusi. Roma
Mucciaccia Contemporary inaugura la mostra
personale di Nicole Voltan dal titolo Piano CIELO / Piano TERRA, a cura di
Gianluca Marziani.
Come afferma il curatore “Colpisce il contrasto tra
la giovane età e la lucida riflessione su temi filosoficamente complessi,
ambiziosi per istanze teoriche e processo creativo. Nicole Voltan osserva la
dimensione macro dell'esistente per poi produrre analisi ramificate, seguendo un'estetica
di rarefatta bellezza e aderenza al Pianeta, lungo soluzioni eterogenee che
mostrano disciplina, talento minuzioso, controllo fisico del metodo,
sublimazione visionaria”.
Il legame tra il progetto e lo spazio si risolve
fin dal titolo: una galleria su due livelli, piano su strada e primo piano, per
accogliere una riflessione tra TERRA e CIELO, una mostra divisa per ubicazione
ma unita nel profondo: cielo sopra e terra sotto, impalpabile e fisico,
dinamismo e staticità, macro e micro, futuro e passato…
Nicole Voltan immagina spazi lontanissimi,
conteggia il tempo sulla tabella dei miliardi di anni, affronta la
mineralizzazione della materia e la tensione fossile dell'universo. Il suo
pensiero non ha un vincolo al presente ma una prospettiva che s'irradia verso
l'origine primordiale e il futuro cosmogonico.
Piano TERRA: in mostra opere eterogenee per
materiali e composizione, ognuna con una sua narrazione interna, come se il
lavoro diventasse un piccolo teatro della visione che ci regala l'inaspettato e
il sorprendente. Le opere manipolano materiali come la lava, il tufo, il ferro
ma anche i tessuti, il cotone e la luce partecipano alla creazione dei suoi
oggetti scultorei. Le materie danno forma sintetica a un pensiero visionario,
si adattano ai codici progettuali dell'artista, al punto da diventare soggetti
narrativi compiuti, una sorta di pianeti autonomi con una loro vita endogena.
Esemplare l'opera dal titolo In 2.000.000.001 in cui si vede, attraverso un
minuzioso disegno a grafite su fasce separate, lo stato del Pianeta tra due
miliardi di anni, oggetto di mutamento dei mari, movimenti tettonici e
spostamenti delle placche continentali.
Piano CIELO: Un lavoro sul soffitto definisce
perfettamente lo stato narrativo della sezione. Si tratta di 759 aghi che
formano le 88 costellazioni del nostro cielo, offrendoci una trama respingente
e attrattiva, in perfetta sintonia con la vitalità di un universo che è perenne
distruzione e rigenerazione. Anche qui le varie opere definiscono una
conduzione scientifica che si mescola con letteratura, mitologie alchemiche,
esoterismi, leggende e ogni possibile analisi cosciente dell'universo.
La mostra è accompagnata da un catalogo illustrato
bilingue (italiano-inglese, Carlo Cambi Editore), con testi di Gianluca Marziani
e Maurizio Savini.
Costo: Ingresso GRATUITO
Catalogo: Carlo
Cambi Editore
Indirizzo: piazza
Borghese 1/A, 00186 Roma
Sito di riferimento: www.nicolevoltan.jimdo.com
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"L’ASSENZA DI MARIO"
antologica DI
MARIO CASTELLANI
a cura di LINDA DE ZEN
GALLERIA LA CLESSIDRA BLU -
Roma
dal 13 al 31 ottobre, dal mart
alla domenica 16.00-23.00
Lo spazio espositivo SALA BLU, sede dell’associazione culturale La
Clessidra, dà vita a una nuova mostra, la personale dell’artista Mario
Castellani
Un’esposizione lunga trent’anni. Le 18 opere esposte coprono uno spazio
di tempo che va dal 1984 al 2014 e attraversano in maniera trasversale la vita
di Mario. Il suo lavoro parte da una tecnica realistica arricchita da una
componente marcatamente grafica: le immagini diventano concetti grazie
all’interazione delle parole. L’ironia dell’artista si fa carico della
realizzazione delle opere stesse. L’assenza dell’Italia, realizzata a muro in
un palazzo di Urbino, è la rappresentazione fedele della cartina geopolitica
del Mediterraneo, senza la nostra Penisola; l’opera è il suo modo di gridare,
già negli anni ‘80, il suo disprezzo verso un Paese che non dà peso alle
proprie risorse culturali. Venerdì 13 ottobre, alle ore 19.30 ci sarà
l’inaugurazione di un percorso artistico allestito con l’intento di ricreare
l’iter della vita dell’uomo e dell’artista. Si parte dagli olii realizzati con
la precisione e la potenza dell’immagine che si lega alla cornice delle opere
stesse. Il suo primo operato si dedica alla rielaborazione del figurativo sacro
e dell’icona più stigmatizzata della storia dell’arte: la Gioconda. Andando in
parallelo con la sua attività da pubblicitario: le opere legate agli anni ‘90
assumono toni accesi, qui i caratteri tipografici vanno a calcare il concetto a
monte dell’idea. Un vulcano che riconduce il suo essere in un segno dove il
caso si autogenera. Il 2000 rappresenta la parte della mutazione nella ricerca:
il nulla in relazione all’equilibrio. Si approda agli astratti: strati e
miscugli di colore trovano il loro annullamento attraverso la Lacrimazione del
bianco, concetto che dà il nome a tutto quest’ultimo periodo. Tanti colori
formano il bianco, tanti colori formano il nero. La mostra che indica il
ritorno di Mario si arricchisce anche di tre sculture concettuali: ATAC-apanni,
Madonna blu delle Rizla+ e un intero mobile rivesto di immagini porno.
Costo: Ingresso GRATUITO
Informazioni: Linda +39 340 6710575 - Mario
+39 3478702252
Indirizzo: Via del Teatro Pace, 3 - Roma
Sito di riferimento:
www.facebook.com/laclessidrasalablugallery
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"ADR_ DOUBLE|U"
a cura di Tiziano Tancredi
GALLERIA PARIONE9
dal 13 ottobre al 7 novembre 2017, martedì - sabato 14.00 - 20.00_ domenica 16.00 - 20.00
DOUBLE|U è la seconda
mostra personale del giovane artista italiano ADR, a cura di Tiziano Tancredi.
Dopo The Bestiary,
inaugurata nel febbraio 2016,
l’artista pugliese presenta un nuovo progetto dedicato alla classicità e alla
figura femminile.
Il nome della mostra, DOUBLE|U, trascrizione della
pronuncia della lettera W dell'alfabeto inglese, rimanda
a due “W”: la prima riferita allo storico e critico d’arte Aby Warburg e alla
volontà di ricollegarsi al suo concetto di “Nachleben der Antiken”, ovvero di “sopravvivenza dell'antico”. La seconda a “Woman” cioè alla scelta di ritrarre esclusivamente
delle donne.
La classicità, fonte inesauribile di ispirazione per gli artisti dalla civiltà greco-romana, passando attraverso il Rinascimento e il Neoclassicismo, è sopravvissuta sino ai giorni nostri. In DOUBLE|U i punti di contatto con i riferimenti classici della mitologia esistono ma al contempo sono volutamente frammentari a favore di una libera reinterpretazione dei soggetti in chiave contemporanea.
All'interno del suo sviluppo progettuale, di cui fanno parte tele e piccoli ritratti su carta, ADR ha aggiunto un ulteriore medium tecnico, quello della polaroid: ogni opera è il risultato del ritratto fotografico di ogni modella. Questo passaggio autoreferenziale genera un rapporto quasi simbiotico tra fotografia e tela e, inserendo un'altra variante del mito nel circuito di immagini, porta alle estreme conseguenze il Nachleben warburghiano.
La classicità, fonte inesauribile di ispirazione per gli artisti dalla civiltà greco-romana, passando attraverso il Rinascimento e il Neoclassicismo, è sopravvissuta sino ai giorni nostri. In DOUBLE|U i punti di contatto con i riferimenti classici della mitologia esistono ma al contempo sono volutamente frammentari a favore di una libera reinterpretazione dei soggetti in chiave contemporanea.
All'interno del suo sviluppo progettuale, di cui fanno parte tele e piccoli ritratti su carta, ADR ha aggiunto un ulteriore medium tecnico, quello della polaroid: ogni opera è il risultato del ritratto fotografico di ogni modella. Questo passaggio autoreferenziale genera un rapporto quasi simbiotico tra fotografia e tela e, inserendo un'altra variante del mito nel circuito di immagini, porta alle estreme conseguenze il Nachleben warburghiano.
In occasione di DOUBLE|U ADR, sempre fedele alla sua attività di street artist, ha affisso poster in grande formato delle sue donne per i vicoli del centro di Roma.
Costo: Ingresso GRATUITO
Indirizzo:
via di Parione, 9 - Roma (piazza Navona)
info: 0645615644 - parione9@gmail.com
Sito
di riferimento www.parione9.com
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"VAN
GOGH SHADOW – DIPINTI ANIMATI"
a cura di LUCA AGNANI
dal 30 settembre al 29 ottobre, tutti i giorni dalle ore 11.00 alle ore 20.00
Immergiti
nelle opere più famose di Vincent Van Gogh.
Un viaggio in 10 opere
plasmate in 3D dall’artista Luca Agnani che, incuriosito dalla visione della
realtà di Van Gogh, le reinterpreta utilizzando la tecnica del video mapping.
Galleria Commerciale Porta
di Roma ha il piacere di ospitare Van Gogh Shadow,
un’esposizione in cui pannelli led ad alta risoluzione sostituiscono le tele
catapultandoti all’interno del mondo del genio olandese.
Da La casa gialla al celebre Autoritratto, passando per I girasoli, preparati a “vivere” questi capolavori in
modo del tutto inedito.
Costo: Ingresso GRATUITO
Informazioni
: Galleria Commerciale Porta di Roma - Tel: 06/87070275 –
mobile: 366/6035796
Indirizzo: Via Alberto Lionello, 201 - Roma
Sito di riferimento: //
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"FREEDOM MANIFESTO"
Humanity on the move | Umanità in movimento
a cura di
Fulvio Caldarelli, Armando Milani e Maurizio Rossi
Centrale Montemartini - Roma
dal 28
settembre al 31 dicembre 2017, orario martedì-domenica 9.00-19.00 (24 e
31 dicembre 9.00-14.00)
Può un poster
cambiare il mondo?
Comunicazione
visiva e utopia del possibile
Il Centro
di ricerca interdisciplinare sul paesaggio contemporaneo ha lanciato un
appello ad artisti e visual designer di fama internazionale per raccogliere il
loro punto di vista su un fenomeno che è sotto gli occhi di tutti: la
migrazione di uomini e donne in fuga dalla guerra, dalla miseria, dalla
sopraffazione.
Interrogati
sul diritto fondamentale alla Libertà, gli autori coinvolti hanno risposto con
una riflessione in forma di poster, mezzo di comunicazione scelto per
diffondere – tra parole e immagine – il loro messaggio. Il risultato è la
grande mostra collettiva: “FREEDOM MANIFESTO. Humanity on the move / Umanità in
movimento”) capace di risvegliare le coscienze e sollecitare nuove percezioni
su tema di grande attualità: l’immigrazione.
Il
manifesto, forma di comunicazione di massa esplosa nella seconda metà del XIX
secolo, continua a rappresentare il medium più immediato per esporre messaggi
davanti ai nostri occhi distratti. Nelle intenzioni dei curatori della mostra –
Fulvio Caldarelli, Armando Milani e Maurizio Rossi – la volontà di “reclamare”
e “pubblicizzare” punti di vista che sembrano non trovare più spazio nel
paesaggio contemporaneo.
A
impreziosire il curioso mini-catalogo della mostra, pubblicato nel classico
formato dei manifesti per affissione (70 x 100 cm), il contributo critico del
sociologo Alberto Abruzzese che scrive: “Il
manifesto storico – con tutte le sue appendici tardo-moderne e post-moderne – è
stato lo strumento di persuasione o dissuasione di soggetti sociali individuati
nel loro ruolo politico e professionale. Ora dovrebbe aprirsi la fase di una
comunicazione attenta alla vocazione delle persone, al senso rimosso della vita
vissuta piuttosto che alla professione alla quale essa stessa ci costringe”.
Insieme
ai poster realizzati per l’occasione da maestri del graphic design
contemporaneo – come Félix Beltrán, Ginette Caron, Milton Glaser, Alain Le
Quernec, Italo Lupi, Astrid Stavro, Heinz Waibl – l’esposizione ha il merito di
presentare al pubblico italiano una nutrita rassegna di autori provenienti da
tutto il mondo, tra i più interessanti della nuova generazione.
La
mostra, con il patrocinio di RAI, AGI (Alliance Graphique Internationale) e
AIAP (Associazione Italiana Design della Comunicazione Visiva), è parte del
calendario di eventi che animano l’edizione romana 2017 di “AIAP Design per”.
Promossa
da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali, la mostra si svolge anche sotto il significativo
patrocinio della Comunità di Sant’Egidio, movimento laicale internazionale
fondato a Roma nel 1968, da sempre impegnato nell’accoglienza e
nell’integrazione di immigrati e rifugiati.
Servizi
museali di Zètema Progetto Cultura.
Autori in mostra VALENTINA AGRIESTI/ STEFANO ASILI /
RUEDI BAUR / ERIN BAZOS / FÉLIX BELTRÁN / MAURO BUBBICO / MARLENE BUCZEK /
ANGELO BUONUMORI / FULVIO CALDARELLI / ELIO CARMI / GINETTE CARON / FANG CHEN /
ALESSIO COSMA / ROBERTO DEL BALZO / FRANCESCO DONDINA / ERIKA GIUSTI / MILTON
GLASER / PUYA HABIBZADEHKAVKANI / GIANNI LATINO / GLI IMPRESARI / ITALO LUPI /
ALAIN LE QUERNEC / GIOVANNI LUSSU / ARMANDO MILANI / MAURIZIO MILANI / GERMAN
MONTALVO / RICARDO SALAS MORENO / ANTONIO PACE / MARIO PIAZZA / ANTONIO ROMANO
/ MICHELE REGINALDI / MICHELE SANTELLA / FILIPPO SASSOLI / ASTRID STAVRO /
STUDIO ORIGONI STEINER / PARISA TASHAKORI / PAOLO TASSINARI / LUIGI VERNIERI /
MARIO FOIS (VERTIGO DESIGN) / HEINZ WAIBL / ZUP DESIGN
Realizzata
da Centro interdisciplinare di ricerca sul paesaggio
contemporaneo; Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita
culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali; Con il patrocinio
di AGI – Alliance Graphique Internationale, AIAP – Associazione
Italiana Design della Comunicazione Visiva, Comunità di Sant’Egidio, RAI;
Servizi museali
Zètema Progetto Cultura ; Sponsor Sistema Musei in Comune; Con il
contributo tecnico di Ferrovie dello Stato Italiane; Media Partner Il Messaggero;
Sponsor tecnici iGuzzini -
Rubettino Print
Costo: Intero 7,50 € - Ridotto 6,50€
Per i cittadini residenti
nel territorio di Roma Capitale (mediante
esibizione di valido documento che attesti la residenza): Intero 6,50 € -
Ridotto 5,50 €
Informazioni: Tel. 060608 tutti i giorni ore
9.00-19.00 info.centralemontemartini@comune.roma.it
Indirizzo: via
ostiense 106 - Roma
Sito
di riferimento: freedom-manifesto.it
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"ENJOY L’ARTE INCONTRA IL DIVERTIMENTO"
a cura di Danilo Eccher
Chiostro
del Bramante - Roma
dal 23 settembre al 25 febbraio 2017 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.
dal 23 settembre al 25 febbraio 2017 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.
Dopo il successo della originale mostra Love,
l’Arte incontra l’amore, che ha registrato in sei mesi l’afflusso di 150mila
spettatori, soprattutto giovani, il Chiostro del Bramante continua il suo
innovativo percorso programmatico proponendo ancora una volta una esposizione
unica per la singolarità delle opere, che pone sotto la lente di ingrandimento
le diverse possibilità percettive ad esse connesse. Una esperienza che lo
spettatore può fare attraverso i linguaggi e le poetiche di alcuni tra i più
importanti e provocatori protagonisti dell’arte contemporanea. Talvolta
infrangere le regole non significa trasgredire, ma ampliarne i confini. Una
regola che il Chiostro del Bramante persegue da tempo nelle sue linee
programmatiche, proponendo mostre fuori dagli schemi delle convenzioni
espositive, dove l’originalità del percorso sta alla base del progetto
ideativo.
Diventato Museo di riferimento in ambito nazionale
ed internazionale anche dell’arte contemporanea, il Chiostro parte da questi
presupposti per la mostra che proporrà. Si chiama Enjoy e ha per sottotitolo
l’Arte incontra il divertimento: locuzione emblematica che vuole indicare non
solo una diversa modalità di vivere l’arte, ma soprattutto dare “spazio e
spazialità” alle opere di artisti di acclarata fama. Infatti molti lavori sono
site specific, pensati e costruiti dagli artisti ospiti proprio per gli ambienti
del Chiostro del Bramante la cui organizzazione – che fa capo a DART – aggiunge
alla creatività dell’esposizione un notevole sforzo produttivo proponendo opere
inedite. Tra i grandi nomi allineati troviamo Tinguely, Calder, Fogliati,
Erlich, Creed, Neto, Collishaw, Ourlser, Wurm, TeamLab, Hans op De Beeck, De
Dominicis, Gander, i protagonisti del ‘900 storico e del terzo millennio,
accomunati da un filo sotteso, il divertimento, assunto nell’accezione
etimologica della parola: portare altrove. L’altrove, l’altro da sé, il
perdersi nei meandri dell’arte e dell’inconscio è ciò che accomuna il gesto di
tutti gli artisti presenti in Enjoy, le cui opere guideranno il visitatore in
un percorso invisibile ma fortemente tracciato, che prenderanno vita in un incessante
rapporto interattivo e giocoso, dove le diverse percezioni del “fuori da sé”
avranno un ruolo fondamentale. “La dimensione del piacere, del gioco, del
divertimento, dell’eccesso – afferma Danilo Eccher, curatore della mostra –
sono sempre state componenti centrali dell’Arte; l’Arte sprofonda nel dolore ma
si nutre di piaceri ed è sempre una danza di contrasti. L’illusione è una
trasparenza che deforma la realtà, un’apparenza sottile dove tutto è possibile,
suggerendo ora il dubbio dell’enigma, ora il sorriso della sorpresa”. Ecco
allora che in Enjoy, dalle sculture leggere di Alexander Calder, lo spettatore
può perdersi nel labirinto infinito di specchi di Leandro Erlich per poi
immergersi e riemergere dalle installazioni ludico-concettuali di Martin Creed
o nei raffinati giochi di luci illusorie di TeamLab che prendono forma e mutano
solo a contatto con il pubblico, o essere inseguiti dagli occhi indiscreti e
inquietanti di Tony Oursler e trovarsi a contatto con i corpi deformati di
Erwin Wurm e così via, di artista in artista, di sala in sala: il Chiostro del
Bramante diventerà luogo elettivo di una realtà tutta da scoprire, che esiste
in ogni istallazione (alcune di grandissime dimensioni), a una realtà che,
tuttavia, può anche non esserci. D’altra parte è proprio Paul Klee che ci dice:
“L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre
lo è”.
Costo: Biglietto intero € 13,00
(audio guida inclusa) - biglietto
ridotto € 11,00 (audio guida inclusa) per specifiche riduzioni,
visita il sito.
Informazioni: hastag
ufficiale #enjoychiostro - +39 06 68809035 (Lunedì – Venerdì 10.00 / 17.00)
numero attivo dal 4 settembre sino a fine mostra. - La Caffetteria Bistrot, il Bookshop e il Chiostro hanno ingresso
libero indipendentemente dalle mostre
Indirizzo: Via Arco della Pace 5 - Roma
Sito di riferimento:
www.chiostrodelbramante.it
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STORE
THE
MOORS & VIOLA VALENTINO
“ASPETTAMI QUESTA NOTTE”
IL NUOVO SINGOLO DEL DUO POP-DANCE
DAL 1 OTTOBRE SU iTunes
Un
brano pop (scritto da Mirko Oliva e Costantino Parlato e arrangiato da Luis
Navarro), dalle influenze tropicali, dancehall e R'n'B si avvale della
collaborazione artistica della grande icona musicale degli anni ’80.
"Aspettami
questa notte" parla di un rapporto d'amore, nascosto e sottaciuto, che con
il calare del sole e l'arrivo della notte può finalmente uscire allo scoperto.
Metaforicamente racconta il liberarsi, la disinibizione, il riuscire a vivere
la vita in maniera piena e profonda. È un pezzo inizialmente introdotto da una
chitarra e un sinth bell che diventa presto ritmato e cantabile, nonché
ballabile.
Viola
Valentino esprime tutta la sua vocalità, abbandona il caratteristico timbro
sussurrato che l'ha resa celebre in "Comprami", a favore invece del
suo naturale timbro da contralto. I The Moors confermano la loro duttilità'
vocale.
Il videoclip richiama
atmosfere anni ’80 omaggiando la bellezza femminile rappresentata da due
antipodi: la splendida ballerina Maria Rosaria Salzillo (già protagonista dei
videoclip di Emma Marrone e Giusy Ferreri) e la femminilità più rotonda
dell’attrice Emanuela Aurizi (“Le ali della vita”, “La mandragata”, “Il
professor cenerentolo”, “Distretto di polizia”, il film di prossima uscita per
il cinema dedicato ad Andrea Bocelli “The silence of music”).
Costo: Disponibile su iTunes 1,29 €
Guarda il videoclip ufficiale su YouTube: www.youtube.com/watch?v=GGZjCtBA6Gk
Etichetta: M.B.Music International
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Kirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi
volesse darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può
scriverci a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com, entro la domenica precedente, specificando chiaramente la richiesta
di segnalazione, provvederemo previa specifica selezione all'inserimento …