Venerdì
13 Ottobre è stata inaugurata, nel padiglione A del Macro Testaccio di Roma, "JUSQU’ICI TOUT VA BIEN" la I° mostra personale in un
museo italiano di RENAUD AUGUSTE-DORMEUIL curata da Raffaele
Gavarro.
Quando
l'arte è poesia se ne percepisce il linguaggio, si può meditare sul messaggio
dell'autore e andare oltre.
Il
tema fondamentale proposto dall'artista francese è il tempo e le sue
implicazioni fisico, matematiche, esistenziali e filosofiche della cultura
occidentale e orientale.
Il
tempo non è visto come categoria in cui gli avvenimenti si estendono in un
passato certo o in un futuro prevedibile, ma è intrinseco nel presente e nella
storia, e scandisce attimi significativi della vita.
La
mostra si apre con una scritta "JUSQU’ICI
TOUT VA BIEN"
costruita con luci a led, guidata da un drone, prima un ronzio d'insetto, poi
un rumore sempre più assordante, che si alza e si abbassa, sembra parlare con
le opere, infine viene verso lo spettatore che, affascinato, rimane sospeso tra
reale ed irreale, cogliendo subito il significato intrinseco del tutto.
La
cristallizzazione di momenti della storia dell'umanità e della vita individuale
è per l'autore una sospensione magica,
prelude ad un evento.
RENAUD AUGUSTE-DORMEUIL si sofferma sulle costellazioni
nell'attimo (ore 23.59) che precede il giorno delle grandi catastrofi, esse ci
parlano del dolore dell'umanità e delle sue urla strazianti.
Le
bordature ornamentali dei cavalli nei funerali di prima classe evocano la fine
come attesa, nell'attimo del presente. Il rituale giapponese ci dice che la
storia individuale e del mondo non è rettilinea e univoca ma può cambiare.
Coinvolti in altre toccanti esperienze, attraverso questo percorso, lo
spettatore si rende sempre più conto che l'uomo contemporaneo è consapevole
della sua solitudine: in quell'attimo dell'oggi, solo l'arte lo può aiutare a
capirne il significato e a ricondurlo all'interno della storia.
- Mirella Angelelli
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