Kiri, continuano anche per questa nuova
stagione, le segnalazioni di Kirolandia blog di
cooperazione dell'omonima corrente culturale.
Di settimana in settimana vari suggerimenti tra teatro, musica, arte e tanti altri eventi selezionati accuratamente sulla base delle vostre
importanti indicazioni.
Dunque ecco per sognare con voi...
TEATRO
DEBUTTI...
Artisti Associati - Pierfrancesco Pisani
– Parmaconcerti
in collaborazione con Comune di Pesaro / AMAT
MONICA GUERRITORE e FRANCESCA REGGIANI
"MARITI E MOGLI"
in collaborazione con Comune di Pesaro / AMAT
MONICA GUERRITORE e FRANCESCA REGGIANI
"MARITI E MOGLI"
dalla
sceneggiatura del film omonimo di Woody Allen
regia e
drammaturgia MONICA GUERRITORE
dal 5 al 17 dicembre 2017, da martedì a sabato ore 21.00_dom. ore 17.00_ giovedì
7 e 14 dicembre _mercoledì
13 dicembre ore 19.00_ sabato 16 dicembre ore 17.00 e ore 21.00
Nella mia scrittura teatrale dalla
sceneggiatura del film di Allen tutto accade in una notte piena di pioggia in
un luogo che con il passare delle ore diventerà una sala da ballo, una sala
d’attesa, un ristorante deserto e che costringe gli otto i personaggi (mariti,
mogli, amanti e altro…) al girotondo di piccole anime che sempre insoddisfatte
girano e girano intrappolate nella insoddisfazione cronica di una banale vita
borghese (Allen).
Tradendo le location del film (Manhattan e altro) evoco nel luogo teatrale unico i luoghi delle vite coniugali e nelle simultaneità delle relazioni e degli intrecci clandestini, nelle rotture e improvvise riconciliazioni percepisco le ‘piccole altezze degli esseri umani’ cosi familiari a Bergman, a Strindberg. E nel perdersi in danze all’unisono su musiche bellissime da Louis Armstrong a Etta James, Cechov e il tempo che intanto scivola via.
Tradendo le location del film (Manhattan e altro) evoco nel luogo teatrale unico i luoghi delle vite coniugali e nelle simultaneità delle relazioni e degli intrecci clandestini, nelle rotture e improvvise riconciliazioni percepisco le ‘piccole altezze degli esseri umani’ cosi familiari a Bergman, a Strindberg. E nel perdersi in danze all’unisono su musiche bellissime da Louis Armstrong a Etta James, Cechov e il tempo che intanto scivola via.
Monica Guerritore
Dalla sceneggiatura del film omonimo di Woody Allen - con MONICA GUERRITORE , FRANCESCA REGGIANI, Ferdinando Maddaloni, Cristian Giammarini e con Enzo Curcurù, Lucilla Mininno, Malvina Ruggiano, Angelo Zampieri - scene: Giovanni Licheri e Alida Cappellini - costumi: Valter Azzini - luci: Paolo Meglio - traduzione: Giorgio Mariuzzo - regia e drammaturgia: MONICA GUERRITORE
Dalla sceneggiatura del film omonimo di Woody Allen - con MONICA GUERRITORE , FRANCESCA REGGIANI, Ferdinando Maddaloni, Cristian Giammarini e con Enzo Curcurù, Lucilla Mininno, Malvina Ruggiano, Angelo Zampieri - scene: Giovanni Licheri e Alida Cappellini - costumi: Valter Azzini - luci: Paolo Meglio - traduzione: Giorgio Mariuzzo - regia e drammaturgia: MONICA GUERRITORE
Durata spettacolo: 1 ora e 45 minuti, atto unico
Costo: Biglietti platea
interi € 30 ridotti € 27 - I balconata interi € 24 ridotti € 22 - II balconata
interi € 19 ridotti € 17 - galleria interi € 13
ridotti € 12 - Weekend sabato
sera e domenica: platea interi € 34
ridotti € 31 - I balconata interi € 28 ridotti € 25 - II balconata
interi € 23 ridotti € 21 - galleria interi € 17 ridotti € 15
Informazioni:
06.6794585 - biglietteria@teatroquirino.it
Indirizzo: via delle Vergini 7 - Roma
Indirizzo: via delle Vergini 7 - Roma
Sito di riferimento: www.teatroquirino.it
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AVVISO
AI SOCI
L'Associazione
Culturale Teatro Trastevere
presenta
"L'ANGELO
STERMINATORE"
di Luis
Bunuel
Regia e
adattamento: Susanna Lauletta - Alessandra Silipo
TEATRO TRASTEVERE - Roma
dal 5 al 10 novembre 2017,
ore 21.00
Volontà
annichilite, l'odore ridondante delle proprie mura.
Esseri
che non possono fare quello che vorrebbero: uscire da una stanza.
Schemi
e convenzioni che “spolpano” l'essere del proprio nome smacherandone, in una
lotta di supremazia inconscia, la vera personalità.
Anime
divorate, signorilità marcate, il blackout della percezione di se stessi.
Un
impasto umano che diventa incubo visionario.
-“Lei
puzza di iena”
-“ Che
cosa?”
-“Dico
che lei puzza di iena.”
Si
vuole mettere in scena il paradossale immobilismo dell'uomo moderno che viene
inglobato nella fragilità e nell'impasto dei suoi sordidi vizi, in quell'ipocrisia
attraverso la quale si tenta di mistificare la paura della vita e degli altri.
L'Essere umano svuotato del suo significato e valore più alto, degradato ad
egoistica e inconsapevole cellula cancerogena di una società bestiale destinata
ad autoconsumarsi pur difendendo incessantemente la sua sopravvivenza.
“L'uomo
reca in sé la propria condanna e la propria salvezza.
La sua
stessa anima è la gabbia che lo terrà prigioniero...”
L'Angelo
Sterminatore come dissacrazione di tutte le consapevolezze fittizie, una forza
oscura che abbraccia tutti, nessuno escluso.
Regia e
adattamento: Susanna Lauletta - Alessandra Silipo - Cast: Stefano Ferrara, Stefano
Flamia, Valerio Giordano,
Emanuele Guzzardi, Susanna Lauletta,
Fabrizia Scopinaro, Alessandra Silipo - Foto: Emilia De Leonardis - Grafica e locandina: Leonardo Buttaroni -
Costumi: Alessandra Silipo - Disegno luci: Susanna Lauletta
Costo: Biglietto intero 12 € - ridotto 10 €
Kirolandia media partner - Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO per
tutti i Kiri iscitti alla pagina
facebook di Kirolandia
Informazioni: 06.5814004 - info@teatrotrastevere.it
Indirizzo: via Jacopa de Settesoli 3 -
Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrotrastevere.it
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"LA SPALLATA"
di Gianni Clementi
con Elisabetta De Vito,
Gabriella Silvestri e Stefano Ambrogi
TEATRO DELLA COMETA - Roma
dal 6 al 31 dicembre 2017, orario dal martedì al
venerdì ore 21.00_sabato doppia replica ore 17.00 e ore 21.00_domenica ore
17.00.
Commedia
capace di coniugare con equilibrio ed originalità una graffiante ironia ed il calore delle atmosfere familiari più tradizionali
e genuine. Lo spettacolo porta la firma di Gianni Clementi, autore di innumerevoli commedie teatrali che
hanno conquistato sia il pubblico italiano che quello straniero (per citare
alcune delle più amate “Grisu’, Giuseppe e Maria”, “Ben Hur”, “Sugo Finto” e
“L’ebreo”). La regia è curata da Vanessa
Gasbarri. Dopo il successo di “Finchè vita non ci separi”, viene dunque
a ricostituirsi la sinergia artistica che durante la scorsa stagione ha
regalato al pubblico del Teatro della Cometa risate, inediti spunti di
riflessione e momenti d’emozione. Nel nuovo lavoro "La Spallata" l’intreccio narrativo denso di
sorprendenti colpi di scena, viene contrappuntato dagli eventi storici di
un'epoca divisa tra galvanizzanti rivoluzioni e drammi incombenti. Al centro
dei fatti raccontati da questa spassosa commedia, il microcosmo di una famiglia
e un difficile confronto generazionale. Da un lato due cognate, protettrici di
questo nucleo familiare matriarcale, cercano di affrontare le asperità del
quotidiano o si abbandonano al fluire di un'esistenza ancorata al passato ed
ormai priva di stimoli; dall'altro i loro quattro figli, appaiono pervasi dal
desiderio di riscatto sociale, realizzazione personale e successo economico
tipico della gioventù ed in particolare della cornice storica offerta dagli anni
Sessanta.
Uno
spettacolo intenso, divertente, ricco di pathos e comicità. La tradizione della
commedia d'autore all'italiana rivisitata con la giusta dose di modernità ed un
entusiasmo trascinante.
Di Gianni Clementi - con Elisabetta De Vito, Gabriella
Silvestri e Stefano Ambrogi e con Claudia
Ferri, Alessandro Loi, Matteo Milani, Alessandro Salvatori - regia Vanessa Gasbarri - scene Katia Titolo - costumi Velia Gabriele - luci Giuseppe Filipponio
Costo: Biglietti Platea
25 €, prima galleria 20 €, seconda galleria 18 €
Informazioni: Telefono 06.6784380
Indirizzo: via del Teatro Marcello, 4 - Roma
Siti
di riferimento: www.teatrodellacometa.it
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Apulia Arte, Turismo e Cultura
Presenta
"Tre sull’altalena"
di Luigi Lunari
regia di Roberto
Negri
TEATRO TORDINONA - Roma
dal 7 al 10
dicembre 2017, ore 21.00_ dom. ore 18.00
Dopo il successo riscosso nelle repliche al Teatro
Sancarluccio di Napoli, sarà in scena “Tre sull’altalena”. Per la prima volta uno dei testi più famoso di Luigi
Lunari è stato riscritto dall'autore stesso per questo adattamento tutto al
femminile.
Tre donne, una giovane
imprenditrice, una sergente dell'esercito ed una professoressa si trovano nello
stesso luogo per tre ragioni diverse: l’imprenditrice per un incontro galante,
la sergente per trattare un acquisto di materiale bellico, la professoressa per
ritirare le bozze di stampa di un suo libro. Ma cos'è esattamente quel luogo?
Una segreteria politica, un luogo di affari, o una casa editrice? E' possibile
che tutte e tre abbiano avuto l'indirizzo sbagliato? Questa situazione strana accresce il mistero,
anche perché un allarme per un’esercitazione anti-inquinamento impedisce loro
di uscire. Durante la notte che sono costrette a passare insieme, le tre
giungono a sospettare che la stanza potrebbe essere davvero un'anticamera per
l'aldilà, e che probabilmente esse sono già morte, e in attesa del Giudizio.
Reagiscono a questa prospettiva secondo le rispettive caratteristiche
psicologiche: l’imprenditrice è spaventata ed ansiosa, la sergente non trova
niente di misterioso nella situazione e resta assolutamente indifferente, la
professoressa usa tutta sua logica filosofica per spiegare il fenomeno come un
fatto naturale e logico. Ne risulta un dialogo umoristico centrato sui temi
importanti di vita e morte, destino, predestinazione e libero arbitrio,
esistenza di Dio ed ateismo. Improvvisamente un uomo delle pulizie entra nella
stanza e dice cose talmente ambigue da far nascere nelle tre malcapitate un
nuovo grande enigma: è realmente un uomo delle pulizie, o è l'Angelo del
Giudizio? Sul finale quando l’uomo esce, senza svelare il mistero, un lungo
suono della sirena indica che l'allarme per l'emergenza inquinamento è finito.
Le tre donne sono pronte ad andare, ma la scena finale ci regala un
sorprendente coup de théâtre.
Di Luigi Lunari - con Stefania Benincaso, Arianna
Gaudio, Stefania Aluzzi e Nicola Ciccariello - regia di Roberto Negri
Costo: Biglietto intero 12 € - Ridotto 7 € + tessera
teatro 3 €
Per info e prenotazioni:
06 70 04 932 - tordinonateatro1@gmail.com
Indirizzo: via degli
acquasparta, 16 - Roma
Sito
di riferimento teatro: www.teatrotordinona.it
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PROSEGUONO...
"Il
malato immaginario"
di Molière
traduzione
di Cesare Garboli
Con Gioele
Dix
Regia Andrée Ruth Shammah
TEATRO
Eliseo - Roma
dal
28 novembre al 17 dicembre 2017 , martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00_ primo
sabato di programmazione ore 16.00 e 20.00_merc. e dom. ore 17.00
Dopo il grandissimo successo delle passate due stagioni nelle
più importanti città italiane, arriva a Roma il Malato Immaginario nato
nel 2014 come omaggio a Franco Parenti a 25 anni dalla scomparsa. Il
protagonista Argan, interpretato con intelligenza e ironia da Gioele Dix,
spreca la sua vita fra poltrona, lettino, toilette, clisteri, salassi. Sotto la candida cuffia a pizzi, nella
vestaglia bianca, nelle calze bianche molli sui piedi ciabattanti, si trova una
debolezza a volte innata, un’incapacità genetica di prendere qualsiasi
decisione. Il suo alter ego è Antonietta, detta anche Tonina una cameriera
tuttofare, che il padrone vive spesso come un incubo, superpresente impicciona
che vede tutto e tiene in mano tutto, a partire dal destino dei padroni. La
raffinata regia “senza tempo e di tutti i tempi”, si sofferma sulle nevrosi
ipocondriache del protagonista, in una continua tensione tragicomica
mirabilmente costruita che continua ancora oggi ad affascinare e a stupire gli
spettatori.
Argante
–
suggerisce Gioele Dix - usa la malattia
come difesa verso gli affetti che non è in grado di gestire. La commedia è
costruita su molti su e giù, e passa dall'allegria alla disperazione con
squarci di profondità fantastici fotografando quello che siamo noi oggi. Ma
questo è il genio di Molière. C'è l'umanità e c'è la ferocia. E' crudele ma
fragile. Oggi diremmo bipolare.
Di Molière - traduzione di Cesare Garboli - Con Gioele Dix e con Anna Della Rosa
| Marco Balbi | Valentina Bartolo
Francesco Brandi | Piero Domenicaccio | Linda Gennari Pietro Micci | Alessandro Quattro | Francesco
Sferrazza Papa - Scene e costumi: Gian
Maurizio Fercioni - Luci: Gigi Saccomandi - Musiche: Michele Tadini e Paolo
Ciarchi - Regia Andrée Ruth Shammah - Produzione Teatro Franco Parenti
Durata: 2
ore e 15 minuti intervallo
compreso
Costo: Biglietto da 20 € a 40 €
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito
di riferimento teatro: www.teatroeliseo.com
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MASSIMO GHINI
"UN’ORA DI
TRANQUILLITÁ"
diFLORIAN
ZELLER
con in ordine alfabetico
CLAUDIO BIGAGLI | MASSIMO CIAVARRO | ALESSANDRO GIUGGIOLI
GALATEA RANZI | LUCA SCAPPARONE | MARTA ZOFFOLI
regia
MASSIMO GHINI
MASSIMO GHINI
produzione
VALERIO SANTORO PER LA PIRANDELLIANA
TEATRO SALA UMBERTO - Roma
dal
30 novembre al 17 dicembre, martedì,
giovedì e venerdì ore 21, mercoledì ore 17, sabato ore 17 e 21, domenica ore 17
Massimo
Ghini
ha deciso di
misurarsi
con la
travolgente comicità di un testo
mai
rappresentato in
Italia Un’ora di
tranquillità di Florian Zeller uno dei più apprezzati
drammaturghi francesi contemporanei.
Un’ora di
tranquillità è una commedia
moderna,
brillante
e divertente grazie al
meccanismo
del vaudeville giocato tra equivoci e battute esilaranti, è una
macchina drammaturgicamente perfetta
inventata da
questo geniale
scrittore
francese che è stata in patria un grandissimo successo teatrale, definita
una
spassosa,
intelligente e geniale operazione da non perdere.
Il meccanismo
della
comicità
presente nel testo
consente di
non
dover ricorrere a imponenti
adattamenti, anzi è proprio nel
meccanismo utilizzato nella scrittura che
si poggia
la forza di
questa commedia brillante. I personaggi
hanno ciascuno un
ruolo fondamentale
nella vicenda,
è come
se fossero loro
stessi
gli
ingranaggi che mettono in moto la
macchina della risata
già
dalle prime
battute
del testo.
Si tratta di
un’opera
corale
dove ogni attore deve
legare
la propria
arte
agli
altri.
Il personaggio “centrale” di
Un’ora di tranquillità
è un uomo che
cerca disperatamente
un momento di
solitudine
e serenità.
E’ riuscito a rintracciare e acquistare
un vecchio
disco
in vinile da
un rigattiere
ma, mentre
cerca di trovare
il modo
per dedicarsi a questo
cimelio, una serie
di eventi
e personaggi
lo interrompono:
la moglie
che,
gli deve parlare di
cose
importanti
del loro rapporto, il vicino
di casa
che, a causa dei lavori che
sta effettuando nella propria abitazione, irrompe mentre
Michel sta cercando di
ascoltare il disco, fino ad
un improbabile idraulico
che invece di riparare
i guasti, ne provoca ulteriori.
A questi si
aggiungono altri amici, amanti e figli
che
entrano in scena inconsapevoli
di rendere
impossibile
al povero
protagonista
di godersi solo un’ora
di tranquillità.
Senza poterli minimamente
prevedere
verranno alla luce vecchi
amori,
tradimenti, bugie… il tutto tenuto
sempre sotto perfetto controllo
ma con la genuinità
dirompente del non
programmato.
Il tempo
di
pace è praticamente
un sogno
irraggiungibile
fino al
momento
in cui
tutto
si ferma e il disco
finalmente sta
per essere ascoltato…
L'abilità di
Florian
Zeller
non è solo nella scrittura
brillante, ma anche nell'arte di
gestire l’imprevisto continuo, in un vortice in cui le collisioni sono
inevitabili, con un
gusto
che amplifica il divertimento. Lo spettatore
è invitato e sollecitato a conoscere la verità ma
continua
ad avere
ben
presente
l’impossibilità di
riuscire a sistemare le cose
perché ci
sono
troppe
varianti
che interferiscono
con quello che sembrava un
banale progetto
per
trascorrere un po’ di tempo, anzi
solo
un’ora, di
tranquillità.
Costo: Biglietti da 38 € a 28 €
Indirizzo: via della
Mercede, 50 - Roma
Sito
di riferimento teatro: www.salaumberto.com
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Andrea
Maia Teatro Golden e Vincenzo Sinopoli
presentano
"Finché
giudice non ci separi"
di Augusto
Fornari, Toni Fornari, Andrea Maia, Vincenzo Sinopoli
regia di Augusto Fornari con Luca Angeletti, Augusto Fornari, Toni Fornari,
Simone Montedoro, Laura Ruocco
TEATRO VITTORIA - Roma
dal 30 novembre al 10 dicembre
2017, ore 21.00_martedi 5 ore 20.0_
mercoledi 6 ore 17.00_ venerdi 8 e le domeniche ore 17.30
Finché
giudice non ci separi racconta la storia di Mauro, Paolo, Roberto e Massimo,
quattro amici, tutti separati. Massimo è fresco di separazione e ha appena tentato il togliersi la vita. Il giudice gli ha levato tutto: la casa, la figlia
e lo ha costretto a versare un cospicuo assegno mensile alla moglie. Con quello
che resta del suo stipendio si può permettere uno squallido appartamento, 35
mq, ammobiliato Ikea. I tre amici gli stanno vicino per rincuorarlo e
controllare che non riprovi a mettere in atto l’insensato gesto. Ognuno da
consigli su come affrontare la separazione, questa nuova situazione e come
ritornare a vivere una vita normale. Proprio quando i tre sembrano essere
riusciti a riportare alla ragione il loro amico, un'avvenente vicina di casa
suona alla porta. Massimo ha una crisi isterica, perché la vicina è... Finché giudice non ci separi, analizza, ma
allo stesso tempo ironizza sul difficile tema della separazione trascinando lo
spettatore, attraverso sensi di colpa, arrabbiature, disperazione, ironia e
sarcasmo, all’interno di una divertente vicenda piena di colpi di scena. Luca
Angeletti, Augusto Fornari, Toni Fornari, e Simone Montedoro danno vita ai
quattro amici interpretando, ognuno a proprio modo e con caratteristiche e
comportamenti completamente diversi, le difficoltà che sono costretti ad
affrontare. L’inaspettata e sorprendente presenza della vicina di casa di uno
di loro, interpretata da Laura Ruocco, stravolge il già precario equilibrio del
gruppo e costringe tutti alla riflessione.
Costo: Biglietti intero platea 28 € , intero galleria 22 € (compresi 3 euro di
prevendita) ridotti in convenzione: platea 21 € e galleria 18 € (compresi i 3 euro di
prevendita) Promozione gruppi: 1 biglietto cortesia ogni 10 spettatori paganti
Informazioni: botteghino: 06 5740170 ; 065740598 lunedì
(ore 16-19), martedì - sabato (ore 11- 20), domenica (ore 11-13.30 e 16-18)
Vendita on-line e info: www.teatrovittoria.it
Indirizzo:
piazza di
Santa Maria Liberatrice, 10 - Roma
Sito
di Riferimento: www.teatrovittoria.it
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LILLO&GREG
in
L’UOMO CHE NON CAPIVA TROPPO. Reloaded
TEATRO OLIMPICO - Roma
dal 28 novembre al 22 dicembre 2016, ore 21.00_dom. 18.00
Dopo il grande successo de L’uomo che non
capiva troppo, a 7 anni di distanza, ecco approdare sulle scene la nuova spy-comedy più
esilarante ed elettrizzante del teatro italiano firmata Greg e targata
Lillo&Greg!
La pungente genialità di Greg e l’empatico
carisma di Lillo ancora insieme per trasportarci in un mondo di assurde spie,
efferati super cattivi e preziosi tesori da ritrovare per dominare il mondo…
Il nuovo spettacolo si avvale di scenografie e
costumi sorprendenti, con cambiamenti e inversioni di ruoli, nuovi personaggi
che arricchiscono la storia rendendola ancora più intrigante.
L’avventura continua e questa volta sarà
“definitiva”!
Un uomo tranquillo con una vita tranquilla.
Fino al giorno in cui scopre che tutta questa tranquillità è la facciata di un
mondo che non gli appartiene, fatto di spionaggio e società segrete. Ciò in cui
ha sempre creduto non è come sembra: né la moglie, né tantomeno il migliore
amico; si ritrova quindi in una dimensione di cui non comprende più i codici e,
di conseguenza, il linguaggio. Da qui iniziano le sue pericolose peripezie, tra
inseguimenti, sparatorie ed interrogatori surreali, nella disperata lotta per
sventare il progetto di dominio dell’universo da parte d’una società segreta.
Immerso in un’atmosfera spy, tra 007 e Matrix,
Felix (Lillo) cerca disperatamente di venire a capo di un bandolo di cui non
conosce nulla, disperatamente attaccato alle incomprensibili istruzioni del suo
principale mentore e migliore amico, Oscar (Greg).
Costi: Biglietti
da 46 a 15,50 €
Indirizzo: Piazza Gentile da
Fabriano, 17 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroolimpico.it
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Marioletta
Bideri per Bis Tremila s.r.l. presenta:
"ÉDITH PIAF L’usignolo non canta più"
di Melania Giglio
con Melania Giglio e Martino Duane
regia Daniele Salvo
OFF OFF THEATRE - Roma
dal 28 novembre al 10 dicembre 2017,
orario: serali ore 21.00, pomeridiane
ore 18.00
ANTEPRIMA NAZIONALE
ÉDITH PIAF: morfina, amore, bordelli, liti, furia, lutti, risate, solitudine, arte, alcol, gioia, canzoni
La sua voce è il simbolo di un'epoca
e ha il sapore di quella Francia ferma nel tempo, dove gli chansonnier
vivevano ben oltre la loro vita terrena. Così, con le sue eterne canzoni e con
una storia pregna di luci e molteplici ombre, Édith Piaf
rivivrà all'Off/Off
Theatre, con lo spettacolo ÉDITH PIAF, L’Usignolo non canta più.
Siamo
nel 1960 nell'appartamento di Édith,
un'anticamera della fine, in una
casa che ha l'aspetto consumato dalla vita e dalle difficili vicende che hanno
coinvolto la cantante. Una serie di eventi negativi hanno segnato col dolore il
corpo di questa piccola donna: lutti, incidenti, amori, liti, solitudine,
alcol, gioie, successi e canzoni. Tutto si è abbattuto sull'usignolo come un
uragano, rendendola sempre più provata fisicamente ed
emotivamente.
L'usignolo non canta più.
L'artrite l'ha resa gobba, l'alcol e i medicinali l'hanno resa gonfia e senza
capelli. I lutti hanno ferito la sua voglia di vivere. Ma improvvisamente qualcuno bussa alla sua porta e arriva
a profanare questo "buio": è
Bruno Coquatrix, l'impresario
del celebre Olympia, che la
prega di risollevare le sorti dello storico teatro parigino. Pian piano Édith
si rianima, si tinge i radi capelli di rosso arancio, tira fuori le sue
piccole e nere vesti di scena e l'amore per la vita e per la musica riprende il
sopravvento, in una di quelle esibizioni che passerà alla storia.
Lo
spettacolo ripercorre attraverso un testo
inedito e mai rappresentato, i giorni che precedettero la storica esibizione di Édith
Piaf sul palco dell'Olympia, dalla fine del 1960 sino alla primavera
del 1961. Questo racconto, arricchito da canzoni eseguite rigorosamente dal vivo, tra le altre L'accordéoniste, La Vie En Rose, Milord, vuole essere un omaggio ad una delle voci
più belle e strazianti della canzone moderna.
Di Melania Giglio - con Melania Giglio e Martino Duane - regia Daniele Salvo - Impianto
scenico Fabiana Di Marco, costumi Giovanni Ciacci
Costo: Biglietto intero 25 €
- ridotto 18 € - 10 € per gruppi e under
26
Indirizzo: Via
Giulia 19/21 – Roma
Informazioni:
06 89239515 - info@off-offtheatre.com
Sito di riferimento: www.off-offtheatre.com
Facebook di riferimento: www.facebook.com/UfficioStampaFabiSavona
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TEATRO PER RAGAZZI
Centrale Preneste Teatro
Teatro Libero - Palermo
in scena con
"Cipollino"
Progetto e
regia Annamaria Guzzio
Con Domenico
Bravo e Giada Costa
CENTRALE PRENESTE TEATRO-
Roma
10 dicembre 2017, ore 16.30
Arriva da Palermo lo
spettacolo Cipollino per Infanzie in gioco 2017/18.
Il popolo delle cipolle,
che abita al di là del fiume, viene decimato da una catastrofe ecologica:
l’acqua inquinata avvelena l’intera piantagione. A questo disastro scampa il
piccolo Cipollino, settimo figlio di Cipollone, che decide coraggiosamente di
intraprendere un viaggio oltre il fiume nella speranza di trovare una terra più
ricca dove poter fare fortuna per poi ritornare nella sua terra e aiutare la
sua famiglia e il suo popolo. In questo viaggio della speranza Cipollino
s’imbatte in un giardino bellissimo pieno di fiori profumati e incontra una
bimba, Violetta, di cui cercherà di diventare amico nonostante mille
difficoltà.
Ispirata al romanzo di
Gianni Rodari, Le Avventure di Cipollino, la rielaborazione teatrale conduce ad
un percorso di riflessione sull’integrazione e l’importanza dell’accoglienza,
sulla crescita favorita dallo scambio e dall’amicizia.
Teatro Libero –
Palermo - Progetto e regia: Annamaria Guzzio - Con Domenico Bravo e Giada Costa
- Scene e costumi: Lia Chiappara e Annamaria Guzzio - Luci: Fiorenza Dado -
Musiche: Antonio Guida
Costo: Biglietto unico 5 € prenotazione consigliata
Informazioni: Adatto dai 3 ai 10 anni.
Prenotazioni: 06
27801063 o info@ruotaliberateatro.191.it
Indirizzo: Via Alberto da Giussano,
58, Roma
Sito di riferimento:
www.facebook.com/CentralePrenesteTeatro
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EVENTI - FESTIVAL
- MANIFESTAZIONI - RASSEGNE
"Straordinarie Donne"
con Lavinia Grizi, Luciana
Bastarelli e Lucia Marziali
ANNA
MAGNANI |
JOYCE LUSSU | ALDA MERINI | FRANCA RAME
in scena quattro Donne Straordinarie
OFF OFF THEATRE - Roma
4 dicembre 2017, ore 21.00
Saranno
di scena quattro grandi protagoniste della cultura contemporanea: Anna Magnani,
le poetesse Joyce Lussu, Alda Merini e la poliedrica Franca Rame, che
rivivranno nello spettacolo “STRAORDINARIE DONNE”.
Racconti
autobiografici, poesie, scritti e lettere inedite di queste quattro grandi
donne che hanno segnato il nostro tempo, rivissute attraverso le
interpretazioni di Lavinia Grizi, Luciana Bastarelli e Lucia Marziali.
In un
momento storico come quello che stiamo vivendo, costellato da continue notizie
che vedono le donne al centro di episodi di cronaca e violenza, lo spettacolo
ripropone il monologo Lo Stupro di Franca Rame portato coraggiosamente in
teatro, che ripercorre la violenza da lei subita. Inoltre, gli aforismi
tormentati di Alda Merini e gli episodi di vita della poetessa e traduttrice
Joyce Lussu, che faranno cenno anche alla Shoah. L'apertura dello spettacolo
sarà dedicata ad Anna Magnani, raccontata attraverso la sua infanzia, gli amori
e il periodo americano culminato con l'Oscar del '56, vinto con il film La Rosa
Tatuata di Tennessee Williams.
Voce: Lavinia Grizi - Musiche dal vivo: Luciana Bastarelli (violino)
e Lucia Marziali (pianoforte)
Costo: Vedi sito
Indirizzo: Via
Giulia 19/21 – Roma
Informazioni:
06 89239515 - info@off-offtheatre.com
Sito di riferimento: www.off-offtheatre.com
Facebook di riferimento: www.facebook.com/UfficioStampaFabiSavona
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"FUORINORMA. LA VIA
NEOSPERIMENTALE DEL CINEMA ITALIANO"
La rassegna cinematografica al MACRO con
dieci appuntamenti
MACRO - Museo d’Arte Contemporanea Roma - Sala Cinema - Roma
dal
15 novembre al 14 dicembre 2017, vari orari
Nell’ambito
della rassegna cinematografica Fuorinorma. La via neosperimentale del cinema
italiano, che tra ottobre e dicembre 2017 tocca diverse sale romane, sarà
proiettata dal prossimo 15 novembre nella Sala Cinema del MACRO una selezione
di opere di cinema neosperimentale
italiano realizzate tra il 2006 e il 2017.
Il
progetto intende mostrare al pubblico opere sperimentali di qualità – che
spesso propongono nuove strategie espressive, ipotesi narrative, strutture
drammaturgiche, opzioni di messa in scena – troppe volte emarginate dal sistema
industriale, e quindi poco viste.
Il
MACRO partecipa con dieci appuntamenti pomeridiani dal 15 novembre al 14
dicembre, proponendo, a ingresso gratuito, dieci film tra quelli selezionati
dalla rassegna, realizzata dall'Associazione Fuorinorma e curata da Adriano
Aprà.
L’iniziativa è promossa da Roma Capitale, Assessorato
alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
Programmazione di questa settimana:
mercoledì 6 dicembre ore 17.00
N-CAPACE
di Eleonora
Danco (2014, 81’)
con Eleonora
Danco
Fra
Terracina e Roma, l’autrice intervista giovani e vecchi, alternando le
interviste con sue performance. Sesso, scuola, rapporti con i genitori, la
morte. Un film originalissimo e anche esilarante.
Alla
proiezione sarà presente l’autore
giovedì 7 dicembre ore 17.00
ABACUC
di Luca
Ferri (2014, 84’)
con Dario
Bacis
«Abacuc
è una marionetta senza spettatore, recita l’ultima pièce possibile. In quanto
sopravvissuto alla catastrofe, che vive nel continuo inseguimento di nulla,
Abacuc rappresenta il bisogno dell’arte cinematografica di autoestinguersi e
implodere in se stessa».
Alla
proiezione sarà presente l’autore
Costo: Ingresso GRATUITO - 80 posti
Indirizzo: via Nizza, 138 – Roma
Informazioni: 060608
Siti di riferimento: www.museomacro.org - www.fuorinorma.it
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ARTE
APRONO I BATTENTI....
"Fioridirovo" di Debora Malis
a cura di
Tiziano M. Todi.
In collaborazione con Settekei per l’allestimento
GALLERIA VITTORIA - Roma
dal 5 al 17 dicembre 2017, oraio dal lunedì al venerdì,
dalle ore 15 alle ore 19; fuori orario su appuntamento.
La Galleria Vittoria presenta Fioridirovo, la personale di Debora Malis a cura di Tiziano M. Todi.
Debora Malis, artista Pop non nuova per la Galleria Vittoria, in questa mostra prende spunto dai protagonisti delle fiabe per renderli metafora di problematiche contemporanee. L’artista ci accompagna lungo un viaggio attraverso narrazioni conosciute e non, rappresentate con le sue Opere che ci lasciano scoprire aspetti delle Fiabe che non ancora conosciamo.
Scrive di lei Tiziana Todi:
Le fiabe non raccontano ai bambini che i draghi esistono. I bambini sanno già che i draghi esistono. Le fiabe raccontano ai bambini che i draghi possono essere uccisi.
Gilbert Keith Chesterton
Debora Malis, artista Pop non nuova per la Galleria Vittoria, in questa mostra prende spunto dai protagonisti delle fiabe per renderli metafora di problematiche contemporanee. L’artista ci accompagna lungo un viaggio attraverso narrazioni conosciute e non, rappresentate con le sue Opere che ci lasciano scoprire aspetti delle Fiabe che non ancora conosciamo.
Scrive di lei Tiziana Todi:
Le fiabe non raccontano ai bambini che i draghi esistono. I bambini sanno già che i draghi esistono. Le fiabe raccontano ai bambini che i draghi possono essere uccisi.
Gilbert Keith Chesterton
"La relazione tra il racconto e l’uso della terracotta risale ai
primordi della storia dell’umanità, sin dalla primitiva trasmissione orale e
scritta assiro-babilonese-sumera fino ai giorni nostri.
Le due espressioni fondendosi creano una narrazione permeata da simboli, dove spesso il sogno, tradotto in racconti e leggende, può assumere una dimensione predominante che supera il mero racconto del reale.
Debora Malis ha scelto di imperniare la sua personale ed attualissima narrazione attraverso l’uso della terracotta plasmando con la sua arte il mondo delle favole.
Nelle favole si trovano tutti gli elementi della natura umana, raccontarle è sempre stato un modo per veicolare anche gli accadimenti più crudeli e i sogni più arditi. Per generazioni di bambini era una finestra sul mondo, in cui mettere a fuoco il bene e il male.
L’artista attraverso un viaggio nell’irrazionale, mescola il meraviglioso a ciò che realmente è accaduto, superando una rappresentazione stereotipata, con grande capacità tecnica, usando una simbologia raffinata, integrando la rappresentazione della natura umana con elementi magici e fantastici, fuori dai cliché narrativi dell’iconografia classica dei personaggi rappresentati.
Debora condensa in arte il messaggio antropologico che ci giunge dal passato come paradigma e metafora delle vicende umane, antidoto alla paura e alla sofferenza.
Le opere sono frutto di rielaborazioni personali di contenuti fortemente radicati nella nostra cultura, ma la reinterpretazione originale non stravolge, semplicemente riporta al presente ciò che è stato tramandato, traducendolo in un linguaggio contemporaneo. Come si presentano ai nostri occhi ormai saturi da mille stimoli visivi virtuali questi personaggi-archetipi? Controfigure? Avatar?
...."
Le due espressioni fondendosi creano una narrazione permeata da simboli, dove spesso il sogno, tradotto in racconti e leggende, può assumere una dimensione predominante che supera il mero racconto del reale.
Debora Malis ha scelto di imperniare la sua personale ed attualissima narrazione attraverso l’uso della terracotta plasmando con la sua arte il mondo delle favole.
Nelle favole si trovano tutti gli elementi della natura umana, raccontarle è sempre stato un modo per veicolare anche gli accadimenti più crudeli e i sogni più arditi. Per generazioni di bambini era una finestra sul mondo, in cui mettere a fuoco il bene e il male.
L’artista attraverso un viaggio nell’irrazionale, mescola il meraviglioso a ciò che realmente è accaduto, superando una rappresentazione stereotipata, con grande capacità tecnica, usando una simbologia raffinata, integrando la rappresentazione della natura umana con elementi magici e fantastici, fuori dai cliché narrativi dell’iconografia classica dei personaggi rappresentati.
Debora condensa in arte il messaggio antropologico che ci giunge dal passato come paradigma e metafora delle vicende umane, antidoto alla paura e alla sofferenza.
Le opere sono frutto di rielaborazioni personali di contenuti fortemente radicati nella nostra cultura, ma la reinterpretazione originale non stravolge, semplicemente riporta al presente ciò che è stato tramandato, traducendolo in un linguaggio contemporaneo. Come si presentano ai nostri occhi ormai saturi da mille stimoli visivi virtuali questi personaggi-archetipi? Controfigure? Avatar?
...."
Costo: Ingresso LIBERO
Indirizzo: via Margutta,
103 - Roma
Sito di riferimento:
www.galleriavittoria.com
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GALLERIA PARIONE9
IXIE DARKONN
"I Dreamk it_
Homeberries"
GALLERIA PARIONE9
dal 6 dicembre al 9 gennaio 2017, martedì -
sabato 14.00 - 20.00_ domenica 16.00 - 20.00
Inaugurazione 6 dicembre ore 18.30
Parione9 Gallery presenta la prima edizione di I Dreamk it,
un progetto di Ixie Darkonn: Nutrirsi. Dissetarsi. I bisogni primari della
vita. Uno spuntino allo spirito, per lo Spirito.
I Dreamk it è un format, una rassegna che vede l’arte
sulla bottiglia e il vino in galleria.
Ogni anno artisti di fama internazionale, invitati dalla Darkonn,
saranno protagonisti delle successive edizioni insieme alle etichette dei
migliori vini italiani, selezionati da Livia Belardelli, partendo da qui per
girare il mondo.
Nella mostra Homeberries sono esposte più di quaranta opere
dell’artista su legno e su carta dedicate alla sua “ricerca della casa”. Le
case di Ixie Darkonn avvolte in un’atmosfera fiabesca e surreale sono: “Quella
confusione tra il tornare e l’andare quando senti che lasci pezzi di casa
ovunque tu vada. Casa per me è dove le parole placano la fame del vivere.Dove
ad ogni vibrazione corrisponde un eco.
Ad ogni richiamo, una risposta.
Ad ogni esitazione, un incoraggiamento.
Penso che siamo persone complete solo quando conserviamo lo spazio
per il punto di vista di chi ci è accanto. Le mie case hanno un occhio solo....
Perché l’altro viene dato dal resto del mondo. Ecco perché si mescolano e si
fondono armoniosamente con ciò che le circonda, pur mantenendo la loro
identità.
Casa siamo noi. Casa è gentilezza. Nient’altro che questo.
La casa è la ricerca di quell’animo amorevole che rende dolce un
cespuglio di rovi.... come una bacca.”
Questa è la poetica di Ixie Darkonn, discendente di una famiglia
le cui radici, nascoste dietro al nome d’arte, affondano lontane nei secoli di
nobiltà e di artisti (fra i quali, piccola curiosità, il Donatello De
Bardi). Ixie, le cui poliedriche attività sono difficilmente riassumibili
in un unico termine. Alla domanda “Pittrice? Regista? Stilista? Scrittrice?
Artista?” si è definita, ridendo intimidita, una Art Hunter e
spiega: “Colui che cerca l’arte nel vivere”.
Durante il vernissage:
Presentazione di una edizione limitata di una pregiata bottiglia
di vino Testardo IGT Sangiovese-Cabernet di SENSI per questa prima edizione di
I Dreamk It (vincitore di tre medaglie già al primo anno di presentazione.
Premi: IWC 2015 TRACNCHE2, BERLINER WINE TROPHY 2015, KOREAWINE CHALLENGE 2008,
MUNDUS VINI 2007).
Presentazione dei brand Darkonn in edizione limitata di:
- borse
- gioielli ”Homeberries
Darkonn by Orozecchino”
- accessori
- abiti della stilista
Eleonora Grimaldi.roiezione del corto “Homeberries” con la partecipazione
straordinaria di:
Francesco Baccini con un suo brano inedito e la piccola Evelyn Yuki Garnet per la
prima volta sugli schermi. Presente il cast.
In mostra inoltre:
Turi Avola
Germano Fusco Guitars
Per gli invitati che mostreranno l’invito cartaceo in galleria
all’inaugurazione un piccolo cadeau valido per due persone.
con la partnership di Osteria delle Coppelle
un
ringraziamento a: Laboratorio Artigianale Paolo Mancini cornici, Astrea abiti
da cerimonia, Oppi&Gi, Pilar b&b.
Costo: Ingresso GRATUITO
Indirizzo: via di Parione, 9 - Roma (piazza
Navona)
info: 0645615644 - parione9@gmail.com
Sito di riferimento www.parione9.com
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APPENA INAUGURATE...
"TRAIANO
Costruire l’Impero, creare l’Europa"
ideata da
Claudio Parisi Presicce
a
cura di Marina Milella, Simone Pastor e Lucrezia Ungaro
L’optimus princeps che portò l’impero romano
alla sua massima estensione celebrato a
1900 anni dalla morte ai Mercati di Traiano
Mercati di
Traiano Museo dei Fori Imperiali - Roma
dal 29 novembre
2017 al 16 settembre 2018. Orario: tutti i
giorni 9.30 - 19.30_ 24 e 31 dicembre ore 9.30-14.00 - Giorni di chiusura: 1
Gennaio, 1 Maggio, 25 dicembre
L’esposizione è promossa e
prodotta da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale -
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
Cosa significa costruire un
Impero? E in che relazione sta l’Impero Romano con l’Europa attuale?
Politica, economia, welfare,
conquiste militari ottenute senza esclusione di colpi; inclusione di
popolazioni diverse sotto un unico Stato che governa con leggi che ancora oggi
sono alla base della giurisprudenza moderna; la buona amministrazione,
influenzata anche da donne capaci, “first ladies” autorevoli; campagne di
comunicazione e capacità di persuasione per ottenere il consenso popolare
attraverso opere di pubblica utilità, “magnificentia publica” e lusso privato,
ma discreto.
Non è la trama di una
fiction, né il programma di qualche politico, ma la traccia della mostra Traiano.
Costruire l’Impero, creare l’Europa, ideata da Claudio Parisi Presicce e a cura di
Marina Milella, Simone Pastor e Lucrezia Ungaro per celebrare la ricorrenza dei 1900 anni dalla
morte dell’imperatore che ha portato l’Impero alla sua massima espansione.
I reperti archeologici provengono da
musei della Sovrintendenza Capitolina (Musei Capitolini, Centrale Montemartini,
Museo della Civiltà Romana, Museo di Roma a Palazzo Braschi, Antiquarium del
Celio, Teatro di Marcello), da molti
musei e spazi archeologici italiani
(Museo Nazionale Romano presso le
Terme di Diocleziano e presso Palazzo
Massimo, Museo Ostiense a Ostia
Antica, Antiquarium della Villa dei Volusii a Lucus Feroniae, Antiquarium di
Villa Adriana a Tivoli, Antiquarium Comunale "Villa di Traiano” di
Arcinazzo Romano; Museo Correale di Terranova a Sorrento) e alcuni importanti musei stranieri (Musei Vaticani; Pergamon Museum a Berlino; Museum het Valkhof di Nijmegen; Museo Nazionale di Storia della Romania,
Bucarest; Museo Nazionale di Arte romana di Merida, Gliptoteca di Monaco di
Baviera).
Il
messaggio che l’artista, romena di nascita e italiana di adozione, intende
trasmettere, è la “mutazione” di
significato che avviene nel volgersi della storia: nata per celebrare la conquista della Dacia da parte dei Romani, la
Colonna Traiana è diventata nel tempo il simbolo dell’inscindibile legame
storico tra l’Italia e la Romania; se nel passato evocava le due guerre portate
dall’Imperatore contro Decebalo, il Re dei Daci, oggi il capolavoro romano è
anche testimonianza visiva dell’origine del popolo romeno.
Esempio
di come la ricerca contemporanea interagisce con l’archeologia e con la
memoria, l’installazione che l’artista propone al pubblico intende rinforzare
il filo connettivo tra l’antico e il contemporaneo. L’opera, infatti, ha
un’impostazione orizzontale come allusione al reperto archeologico quale
oggetto musealizzato, metafora del concetto secondo il quale la storia scorre
in
orizzontale.
Dopo
la mostra a Roma, l’installazione “Columna
mutãtio – LA SPIRALE” sarà esposta in uno dei prestigiosi musei di
Bucarest, in occasione alla festa del centenario dell’Unità Nazionale della
Romania, nell’autunno del 2018.
TRAIANO, imperatore costruttore
La mostra sarà caratterizzata
dal racconto della vita “eccezionale” di un uomo “ordinario”,
significativamente racchiusa in un “titolo” coniato per lui, optimus princeps, ovvero il migliore tra
gli imperatori. Colui che seppe riportare
gioia tra i romani! come ricordato dallo storico Plinio il Giovane, suo
contemporaneo Traiano ci ha ordinato di
essere felici e noi lo saremo.
Ma cos’ha fatto di così
diverso e innovativo Traiano per meritare un tale consenso incondizionato
dall’esercito, dal senato e soprattutto dalle più disparate popolazioni
dell’Impero?
Primo imperatore non romano di nascita bensì ispanico, non appartenente ad alcuna
dinastia imperiale, ma di ottima famiglia – Ulpia
– Marco Ulpio Traiano segue le orme del padre naturale e percorre velocemente i
gradi della carriera militare, dimostrando doti di stratega e combattente sul
campo a fianco dei suoi uomini, dei quali guadagna così il consenso e la
fedeltà assolute. Non solo per questo l’imperatore Nerva lo “adotta” come
successore, ma anche perché ne percepisce la capacità di affrontare anche i
temi spinosi delle riforme sociali ed economiche di cui l’Impero ha urgente
bisogno: lo nomina mentre lui si trova in Germania, lontano dalla capitale che
non ha mai visitato.
Una mostra immersiva grazie alle nuove tecnologie e allo storytelling, protagonisti anch’essi
dell’allestimento e dei contenuti. I visitatori si troveranno immersi nel mondo di Traiano. L’
imperatore, o meglio il suo fantasma, impersonato da un attore, introdurrà alla
vita dell’optimus princeps. Profumi, petali e il rumore della
folla daranno al visitatore le stesse sensazioni che il popolo di Roma provava
durante un trionfo; stele di soldati si animeranno per mostrare gli
affanni del vivere e del morire dei legionari impegnati nelle guerre di
conquista di Traiano; si ascolteranno la descrizione dei nemici di Roma, i
barbari - antagonisti prima, protagonisti poi delle sorti dell’impero - e le
voci delle donne della famiglia reale, impegnate nel sociale e imprenditrici.
E, ancora, grazie alla realtà aumentata e a video immersivi rivivranno i
monumenti traianei e il fuoco delle fiamme da cui Traiano venne salvato per intercessione di Gregorio Magno.
La
mostra si avvarrà anche delle installazioni multimediali e interattive che sono
state realizzate grazie alle collaborazioni che la Sovrintendenza Capitolina ha
attivato, a scopi di ricerca, studio e divulgazione con la Duke University, Department of Classical Studies, Dig@Lab, con il
coordinamento scientifico di M. Forte, la
Real Academia de Bellas Artes de San Fernando (Madrid, Spagna), Laboratorio de Humanidades Digitales con
il coordinamento di J. M. Luzon, la Divisione ICT del Dipartimento di Tecnologie
Energetiche dell’ENEA nell’ambito del progetto CO.B.R.A. (COnservazione dei
Beni culturali, con l’applicazione di
Radiazioni e di tecnologie Abilitanti), responsabile
A. Quintiliani.
Sito di riferimento: www.mercatiditraiano.it
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PROSEGUONO...
Not
Your Dolls presenta
"Barzakh"
Mostra personale di Francesco
Viscuso
A cura di Rossana Calbi
Not
Your Dolls -Roma
dal 22 novembre 2017 al 10 gennaio 2018, orari : vedi sito
Francesco Viscuso apre
la nuova stagione espositiva di Not Your
Dolls con la mostra personale Barzakh a cura di Rossana Calbi.
Barzakh è la nuova
esposizione personale di Francesco Viscuso che torna di fronte al pubblico
romano con la chiave di accesso di un nuovo spazio mentale realizzato
nell’apertura di una nuova porta della percezione.
In un meccanismo di restituzione
disgregativa all'interno del quale nessun elemento può essere considerato mai
davvero estraneo appare Barzakh:
è il compimento irrisolto del rinnovabile, il magnetismo oltre l’apparente, il
mostruoso della poesia, la decostruzione di un futurismo medievale, una rete di
connessioni compromesse dalla coscienza, il gioco delle forme del caos,
l’ipotesi di una novella alchimia.
Le
parole dell’artista non guidano verso una semplice barriera, Barzakh non è un ostacolo che impedisce
di accedere al meraviglioso, è già confusione, instabilità, ricordo e
percezione del futuro. Per i Sufi, Barzakh
è il regno intermedio, è il mondo degli spiriti, qui le immagini si confondono
si fanno domande a vicenda e si incastrano in un nuovo meraviglioso.
I
venti collage di Francesco Viscuso in mostra da Not Your Dolls sono i
personaggi di un luogo d’attesa tra due mondi in cui la barriera è l’attesa,
qui si trovano a cercare risposte nelle parti stesse che li compongono.
Costo: Ingresso
GRATUITO
Indirizzo: via degli Zingari 51/b, (Rione Monti) Roma
Informazioni: Rossana Calbi, +39 3343450090, rossanacalbi@gmail.com
Indirizzo: via degli Zingari 51/b, (Rione Monti) Roma
Informazioni: Rossana Calbi, +39 3343450090, rossanacalbi@gmail.com
Sito di riferimento: www.francescoviscuso.blogspot.com
Facebook di
riferimento: https://www.facebook.com/notyourdolls.shop/
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A Roma unica tappa italiana per la mostra
"I Grandi Maestri. 100
Anni di fotografia Leica"
COMPLESSO DEL VITTORIANO
ALA BRASINI - Roma
dal 16 novembre 2017 all' 18
febbraio 2018, dal lunedì al giovedì 9.30 - 19.30_venerdì e sabato
9.30 - 22.00_domenica 9.30 - 20.30
La mostra, sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, è promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, con il patrocinio della Regione Lazio, prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia e Contrasto ed è a cura di Hans-Michael Koetzle, tra i più rinomati curatori e critici della fotografia.
I Grandi Maestri. 100 Anni di fotografia Leica indaga per la prima volta la grande rivoluzione del mondo della fotografia, e in genere della visione, resa possibile dalle fotocamere Leica dagli anni Venti del Novecento fino a oggi. Oltre 350 stampe d’epoca originali di celebri fotografi insieme a documenti storici dall’archivio Leica, filmati sui fotografi (come Henri Cartier-Bresson e Garry Winogrand), locandine pubblicitarie vintage, riviste storiche e prime edizioni di libri, accompagnano il visitatore in un viaggio nel tempo e nella storia, alla scoperta di quei cambiamenti rivoluzionari permessi da un’innovazione tecnologica come la “Ur-Leica”, il primo apparecchio 35mm efficace che non solo rappresentò un cambiamento radicale nel campo della fotografia, ma innescò, insieme ai modelli Leica prodotti successivamente, una significativa metamorfosi nella nostra percezione della società e del mondo circostante.
Foto dopo foto, questa mostra rivela come gran parte delle immagini impresse nella nostra memoria siano state realizzate proprio con una Leica e come tutte queste fotografie costituiscano quindi un ampio caleidoscopio delle tendenze fotografiche e degli sviluppi degli ultimi dieci decenni.
La mostra è composta da 16 sezioni che intrecciano insieme l’ordine tematico con la cronologia, in un percorso che va dalla nascita della prima fotocamera Leica fino alle più recenti visioni. Nel corso degli anni la Leica fu progressivamente utilizzata da fotografi di diverse nazionalità, estendendo il suo uso a diversi tipi di reportage. Dal fotogiornalismo di guerra (nel 1930 Erich Salomon fu il primo fotogiornalista che portò una Leica negli Stati Uniti e durante la Guerra civile spagnola), all’uso della fotografia come strumento di propaganda. Ma anche ad un tipo di ricerca più umanista, infatti la Leica arriva ad essere utilizzata nel settore della moda, rivoluzionando anche in questo caso il genere: si passa dalla fotografia in studio alla fotografia in strada. Attraversando questi diversi generi e percorrendo i diversi paesi del mondo, la mostra propone le immagini dei più grandi interpreti internazionali che hanno fatto della Leica il proprio strumento creativo di espressione d’elezione. Dalle fotografie in bianco e nero di Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, Sebastião Salgado, Elliott Erwitt e Gianni Berengo Gardin, fino al colore di William Eggleston, Fred Herzog e Joel Meyerowitz, lo spettatore potrà ammirare il meglio della fotografia internazionale con uno sguardo privilegiato sull’Italia. Accanto alle immagini di Gianni Berengo Gardin, l’esposizione romana dedicherà spazio anche alle fotografie di altri interpreti italiani d’eccezione come Piergiorgio Branzi, Paolo Pellegrin, Valerio Bispuri e Lorenzo Castore.
Elenco sezioni
Oskar Barnack fotografo; Leica e la nuova visione (“neues sehen”); Fotogiornalismo 1925–1935; Fotografia e propaganda; Fotografia umanista; Gli anni di macerie; La fotografia soggettiva; Fotogiornalismo 1945–1970; Fotografia d’autore; La “new color photography”; Leica e la fotografia di moda; Leica in Giappone; Leica in Spagna; Leica in Portogallo; Fotografia d’autore: anni ‘70; Fotografia d’autore: dagli anni ‘80 a oggi.
L'iniziativa è promossa da Generali Italia - sponsor della mostra - tramite il programma Valore Cultura, che ha l'obiettivo di avvicinare famiglie, giovani, clienti e dipendenti al mondo dell’arte, attraverso l’accesso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi ed attività di divulgazione artistico-culturale.
La mostra vede come sponsor tecnico Trenitalia. L’evento è consigliato da Sky Arte HD. Il catalogo è edito da Contrasto.
Immagine a corredo: Christer Strömholm, Nana, Place Blanche, from the cycle “Vännerna från
PlaceBlanche” (the friends from Place Blanche). Paris, 1961. Digital modern
print, 30x36 cm
Costo: Biglietto Intero 12 € - Ridotto 10 € - Per altre
riduzioni vista il sito.
Informazioni
e prenotazioni gruppi: + 39 06 8715111
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Siti di riferimento: www.arthemisia.it - www.ilvittoriano.com
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"Artisti
all’Opera"
Il Teatro dell’Opera di Roma sulla
frontiera dell’arte da Picasso a Kentridge1880-2017
Una mostra celebra
che il rapporto del Teatro dell’Opera con i più grandi artisti del
Novecento
Museo di Roma - Palazzo
Braschi - Roma
dal 17 novembre 2017 all' 11 marzo 2018 - vari orari
Il
teatro come universo di artisti: musicisti, compositori, registi, pittori e
artisti figurativi, costumisti, stilisti. Il Teatro dell’Opera di Roma si racconta attraverso l’infinita
bellezza dei suoi allestimenti, figli del lavoro intrecciato di alcune tra le più grandi figure dell’arte del
Novecento: da Pablo Picasso
a Renato Guttuso, da Giorgio de Chirico ad Afro, da Alberto Burri a Giacomo
Manzù, da Mario Ceroli ad
Arnaldo Pomodoro fino ad
arrivare a William Kentridge.
Artisti all’Opera è, infatti, il titolo della nuova mostra ospitata al Museo di Roma a Palazzo Braschi in Piazza Navona, nel cuore della Roma rinascimentale e barocca, e che attraverserà una storia lunga oltre un secolo, iniziata a fine Ottocento con la prima di Cavalleria rusticana.
Artisti all’Opera è, infatti, il titolo della nuova mostra ospitata al Museo di Roma a Palazzo Braschi in Piazza Navona, nel cuore della Roma rinascimentale e barocca, e che attraverserà una storia lunga oltre un secolo, iniziata a fine Ottocento con la prima di Cavalleria rusticana.
Sarà raccontata la storia di un
Teatro, l’Opera di Roma, che ha sempre camminato sul filo rosso di un rapporto cercato e trovato con l’arte
figurativa, portando quindi alla vista dello spettatore scene e costumi
nati dal genio di grandi artisti, così come piccoli capolavori inusuali, bozzetti, figurini (ovvero
i disegni dei singoli personaggi), maquette (i modellini delle
scenografie), fino a pezzi di inestimabile valore, come il sipario lungo 15 metri dipinto da de Chirico
per un Otello rossiniano.
Ma Artisti all’Opera. Il
Teatro dell’Opera di Roma sulla frontiera dell’arte non sarà una “semplice”
galleria di meraviglie d’arte scenica, sarà anche un percorso che il visitatore/spettatore vivrà lungo la storia del Teatro
dell’Opera di Roma, seguendo le suggestioni dei grandi titoli del nostro teatro lirico – ma scoprendo anche perle “minori” che sono sfuggite alle
consuetudini del repertorio – e spiando
il lavoro delle maestranze,
ricreato attraverso un sapiente gioco d’allestimento, così da ribaltare la
normale prospettiva.
Grazie alle collezioni
dell’Archivio del Teatro dell’Opera – in cui si conservano più di 60mila
costumi e 11mila bozzetti e figurini – alle proiezioni e ai filmati d’archivio
dell’Istituto Luce il visitatore/spettatore
entrerà nel teatro ritrovandosi dietro le quinte del
palcoscenico per ammirare da vicino tutto ciò che d’abitudine vede da
lontano, dalla platea.
L’esposizione
è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale -
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dalla Fondazione Teatro dell’Opera di Roma in collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna. Si
ringrazia l’Istituto Luce e la
collaborazione di SIAE.
La
mostra è a cura di Gian Luca Farinelli
con Antonio Bigini e Rosaria Gioia, con la curatela
storico-scientifica di Francesco Reggiani
e Alessandra Malusardi dell’Archivio Storico e la collaborazione di
Anna Biagiotti della Sartoria della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma.
Organizzazione
Zètema Progetto Cultura. Catalogo Electa.
Costi: Biglietto Intero 9 € ; ridotto 7 €.
Per altre riduzioni visita sito.
Indirizzo: piazza
San Pantaleo, 10 - Roma
Informazioni:
060608
tutti i giorni 9.00-19.00
Sito di
riferimento: www.museodiroma.it
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"MONET"
a cura di Marianne Mathieu
Sotto l’egida dell’Istituto per
la storia del Risorgimento italiano, promossa dall’Assessorato alla
Crescita culturale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale,
con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e
del Turismo (MiBACT) e della Regione Lazio, la grande
retrospettiva è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisiain
collaborazione con il Musée Marmottan Monet, Paris.
COMPLESSO DEL VITTORIANO
ALA BRASINI - Roma
dal 19 ottobre 2017 all' 11 febbraio
2018, dal lunedì
al giovedì 9.30 - 19.30_venerdì e sabato 9.30 - 22.00_domenica 9.30 - 20.30
La grande
esposizione interamente dedicata a CLAUDE MONET.
In mostra circa 60 opere, le più care all’artista e che lo stesso Monet conservava nella sua ultima, amatissima dimora di Giverny: prestiti eccezionali tutti provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi che nel 2014 ha festeggiato gli 80 anni di vita e che raccoglie il nucleo più importante e numeroso delle opere del grandissimo artista francese, grazie alle donazioni dei collezionisti dell’epoca e del figlio Michel.
L’inquietante modernità dei salici piangenti, del viale delle rose e del ponticello giapponese ma anche le monumentali ninfee e glicini, i colori evanescenti e sfumati, la campagna francese e la natura in ogni sua fase: tra i capolavori in mostra Ritratto di Michel Monet neonato (1878-79), Ninfee (1916-1919), Le Rose (1925-1926), Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi(1905).
Monet - curata da Marianne Mathieu, storico dell’arte e vice-direttore del museo Marmottan, incaricata della Collezione Monet - dà conto dell’intero percorso artistico del maestro impressionista a partire dai primissimi lavori, le celebri caricature della fine degli anni 50 dell’800 con cui guadagnò i primi soldi e divenne quasi un personaggio nella sua città natale, Le Havre, passando per i paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville, e delle sue tante dimore, inclusa una parentesi in Liguria testimoniata in mostra dal dipinto del castello di Dolceacqua.
Protagonisti anche i ritratti dei figli e le celeberrime tele dedicate ai fiori del suo giardino - costruito sapientemente negli anni al punto che ebbe a dire che se non avesse fatto il pittore sarebbe stato giardiniere e che senza i fiori non avrebbe dipinto -, fino alla modernissima resa dei salici piangenti, del viale delle rose o del ponticello giapponese, e poi alle monumentali Ninfee, che deflagrano nel pulviscolo violetto e nella nebbia radiosa.
Monet ha trasformato la pittura en plein air in rituale di vita, senza mediazione alcuna. Tra la luce assoluta e la pioggia fitta, tra le minime variazioni atmosferiche e l’impero del sole, tramutava i colori in tocchi purissimi di energia, dissolvendo l’unità razionale della natura in un flusso indistinto, effimero eppure abbagliante.
All’interno della mostra sarà esposta anche la ri-materializzazione di una delle celebri Ninfee di Claude Monet, la serie di capolavori che ha per sempre cambiato il futuro della pittura e influenzato gli artisti delle generazioni successive. Nel 1958 un tragico incendio all’interno del Museum of Modern Art di New York danneggiò gravemente diverse opere, tra cui alcuni dipinti del maestro impressionista, andati perduti per sempre. Con un progetto unico e ambizioso e grazie alle più recenti tecnologie, Sky Arte HD ha riportato alla luce uno dei capolavori distrutti nel rogo, Water Lilies (1914-26), esposto per la prima volta al pubblico.
L'iniziativa è promossa da Generali Italia - sponsor della mostra - tramite il programma Valore Cultura.
La mostra vede come special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia, colore ufficiale Giotto brand icona di F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis ed Affini e media partner Radio Dimensione Suono.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Le audioguide della mostra sono offerte da Generali Italia.
Il catalogo è edito da Arthemisia Books.
In mostra circa 60 opere, le più care all’artista e che lo stesso Monet conservava nella sua ultima, amatissima dimora di Giverny: prestiti eccezionali tutti provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi che nel 2014 ha festeggiato gli 80 anni di vita e che raccoglie il nucleo più importante e numeroso delle opere del grandissimo artista francese, grazie alle donazioni dei collezionisti dell’epoca e del figlio Michel.
L’inquietante modernità dei salici piangenti, del viale delle rose e del ponticello giapponese ma anche le monumentali ninfee e glicini, i colori evanescenti e sfumati, la campagna francese e la natura in ogni sua fase: tra i capolavori in mostra Ritratto di Michel Monet neonato (1878-79), Ninfee (1916-1919), Le Rose (1925-1926), Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi(1905).
Monet - curata da Marianne Mathieu, storico dell’arte e vice-direttore del museo Marmottan, incaricata della Collezione Monet - dà conto dell’intero percorso artistico del maestro impressionista a partire dai primissimi lavori, le celebri caricature della fine degli anni 50 dell’800 con cui guadagnò i primi soldi e divenne quasi un personaggio nella sua città natale, Le Havre, passando per i paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville, e delle sue tante dimore, inclusa una parentesi in Liguria testimoniata in mostra dal dipinto del castello di Dolceacqua.
Protagonisti anche i ritratti dei figli e le celeberrime tele dedicate ai fiori del suo giardino - costruito sapientemente negli anni al punto che ebbe a dire che se non avesse fatto il pittore sarebbe stato giardiniere e che senza i fiori non avrebbe dipinto -, fino alla modernissima resa dei salici piangenti, del viale delle rose o del ponticello giapponese, e poi alle monumentali Ninfee, che deflagrano nel pulviscolo violetto e nella nebbia radiosa.
Monet ha trasformato la pittura en plein air in rituale di vita, senza mediazione alcuna. Tra la luce assoluta e la pioggia fitta, tra le minime variazioni atmosferiche e l’impero del sole, tramutava i colori in tocchi purissimi di energia, dissolvendo l’unità razionale della natura in un flusso indistinto, effimero eppure abbagliante.
All’interno della mostra sarà esposta anche la ri-materializzazione di una delle celebri Ninfee di Claude Monet, la serie di capolavori che ha per sempre cambiato il futuro della pittura e influenzato gli artisti delle generazioni successive. Nel 1958 un tragico incendio all’interno del Museum of Modern Art di New York danneggiò gravemente diverse opere, tra cui alcuni dipinti del maestro impressionista, andati perduti per sempre. Con un progetto unico e ambizioso e grazie alle più recenti tecnologie, Sky Arte HD ha riportato alla luce uno dei capolavori distrutti nel rogo, Water Lilies (1914-26), esposto per la prima volta al pubblico.
L'iniziativa è promossa da Generali Italia - sponsor della mostra - tramite il programma Valore Cultura.
La mostra vede come special partner Ricola, sponsor tecnico Trenitalia, colore ufficiale Giotto brand icona di F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis ed Affini e media partner Radio Dimensione Suono.
L’evento è consigliato da Sky Arte HD.
Le audioguide della mostra sono offerte da Generali Italia.
Il catalogo è edito da Arthemisia Books.
Nell'immagine:
Claude Monet (1840-1926), Nymphéas, 1916-1919.
Costo: Biglietti-
Intero 15 € (audioguida inclusa) - Ridotto 13 € (audioguida inclusa)
Informazioni
e prenotazioni gruppi: + 39 06 8715111
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Siti di riferimento: www.arthemisia.it - www.ilvittoriano.com
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"L’essenziale verità delle cose"
Francesco
Trombadori (Siracusa 1886 – Roma 1961)
Galleria d’Arte Moderna di Roma - Roma
dal 13 ottobre
2017 al 11 febbraio 2018, da martedì a domenica ore 10.00 - 18.30
In collaborazione con
l’Associazione Amici di Villa Strohl-Fern, Roma
Moderna non è certo l’arte
perché rispecchia il nostro tempo, che allora si tratterebbe di una questione
di moda e formale. L’arte, moderna come
anche antica, è solo quella che riesce ad esprimere l’essenziale verità delle
cose con profonda umanità e spiritualità …
È una considerazione di Francesco Trombadori che, chiarendone le
aspirazioni e il coerente percorso pittorico, ha ispirato il titolo di questa
mostra antologica di largo respiro, un’occasione per raccontare il rapporto del
pittore con i luoghi di Roma che amò e dipinse, scegliendoli come patria
elettiva sin dai primi anni del Novecento.
Alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, sono esposte sessanta tele, dipinte
tra il 1915 e il 1961, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private
di tutta Italia, venticinque disegni, libri, cataloghi di mostre e articoli di
giornale provenienti dall'Archivio dell'artista, custodito nel suo studio a
Villa Strohl-Fern. La mostra, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla
Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è a cura
di Giovanna Caterina De Feo
dell’Associazione Amici di Villa Strohl-Fern e della Sovrintendenza Capitolina.
Organizzazione di Zètema Progetto Cultura. Catalogo Maretti edizioni.
Pur non essendo romano di nascita, per Francesco Trombadori la capitale è
fonte di ispirazione per molti dipinti, ma soprattutto luogo di aggregazione in
cui insieme a scrittori, critici ed artisti partecipare all’intenso dibattito
artistico e culturale, dando impulso alla creazione di mostre d’arte e a
riviste d'arte e di cultura.
Il pittore prende parte attiva al dibattito artistico nazionale sin dagli
esordi nel vivace ambiente della cosiddetta Terza Saletta del Caffè Aragno, nel
primo decennio del XX secolo, dove l’artista si avvicina al formativo ambiente de “Il Convito”, la rivista d’arte e
letteratura fondata da Adolfo De Bosis con Gabriele d’Annunzio e Angelo Conti.
Ogni sezione della mostra è corredata dal ricco patrimonio documentario
proveniente dall'Archivio dell'Artista a Villa Strohl-Fern, oggi Casa Museo,
con cui si intende illustrare anche l'importante attività di critico che
Trombadori svolse, dagli anni Venti, scrivendo per diverse testate nazionali.
Nel corso della mostra saranno organizzati incontri di approfondimento con
la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma.
Costo: Biglietto di ingresso alla Galleria d’Arte
Moderna: 7,50 € intero e 6,50 € ridotto, per i non residenti; 6,5€
intero e di 5,50 € ridotto, per i residenti; gratuito per le
categorie previste dalla tariffazione vigente.
Informazioni: 060608 - www.galleriaartemodernaroma.it
Indirizzo: via
Francesco Crispi, 24 - Roma
Sito di riferimento: www.galleriaartemoderna.it
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"FREEDOM MANIFESTO"
Humanity on the move | Umanità in movimento
a cura di
Fulvio Caldarelli, Armando Milani e Maurizio Rossi
Centrale Montemartini - Roma
dal 28
settembre al 31 dicembre 2017, orario martedì-domenica 9.00-19.00 (24 e
31 dicembre 9.00-14.00)
Può un poster
cambiare il mondo?
Comunicazione
visiva e utopia del possibile
Il Centro
di ricerca interdisciplinare sul paesaggio contemporaneo ha lanciato un
appello ad artisti e visual designer di fama internazionale per raccogliere il
loro punto di vista su un fenomeno che è sotto gli occhi di tutti: la
migrazione di uomini e donne in fuga dalla guerra, dalla miseria, dalla
sopraffazione.
Interrogati
sul diritto fondamentale alla Libertà, gli autori coinvolti hanno risposto con
una riflessione in forma di poster, mezzo di comunicazione scelto per
diffondere – tra parole e immagine – il loro messaggio. Il risultato è la
grande mostra collettiva: “FREEDOM MANIFESTO. Humanity on the move / Umanità in
movimento”) capace di risvegliare le coscienze e sollecitare nuove percezioni
su tema di grande attualità: l’immigrazione.
Il
manifesto, forma di comunicazione di massa esplosa nella seconda metà del XIX
secolo, continua a rappresentare il medium più immediato per esporre messaggi
davanti ai nostri occhi distratti. Nelle intenzioni dei curatori della mostra –
Fulvio Caldarelli, Armando Milani e Maurizio Rossi – la volontà di “reclamare”
e “pubblicizzare” punti di vista che sembrano non trovare più spazio nel
paesaggio contemporaneo.
A
impreziosire il curioso mini-catalogo della mostra, pubblicato nel classico
formato dei manifesti per affissione (70 x 100 cm), il contributo critico del
sociologo Alberto Abruzzese che scrive: “Il
manifesto storico – con tutte le sue appendici tardo-moderne e post-moderne – è
stato lo strumento di persuasione o dissuasione di soggetti sociali individuati
nel loro ruolo politico e professionale. Ora dovrebbe aprirsi la fase di una
comunicazione attenta alla vocazione delle persone, al senso rimosso della vita
vissuta piuttosto che alla professione alla quale essa stessa ci costringe”.
Insieme
ai poster realizzati per l’occasione da maestri del graphic design
contemporaneo – come Félix Beltrán, Ginette Caron, Milton Glaser, Alain Le
Quernec, Italo Lupi, Astrid Stavro, Heinz Waibl – l’esposizione ha il merito di
presentare al pubblico italiano una nutrita rassegna di autori provenienti da
tutto il mondo, tra i più interessanti della nuova generazione.
La
mostra, con il patrocinio di RAI, AGI (Alliance Graphique Internationale) e
AIAP (Associazione Italiana Design della Comunicazione Visiva), è parte del
calendario di eventi che animano l’edizione romana 2017 di “AIAP Design per”.
Promossa
da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali, la mostra si svolge anche sotto il significativo
patrocinio della Comunità di Sant’Egidio, movimento laicale internazionale
fondato a Roma nel 1968, da sempre impegnato nell’accoglienza e
nell’integrazione di immigrati e rifugiati.
Servizi
museali di Zètema Progetto Cultura.
Autori in mostra VALENTINA AGRIESTI/ STEFANO ASILI /
RUEDI BAUR / ERIN BAZOS / FÉLIX BELTRÁN / MAURO BUBBICO / MARLENE BUCZEK /
ANGELO BUONUMORI / FULVIO CALDARELLI / ELIO CARMI / GINETTE CARON / FANG CHEN /
ALESSIO COSMA / ROBERTO DEL BALZO / FRANCESCO DONDINA / ERIKA GIUSTI / MILTON
GLASER / PUYA HABIBZADEHKAVKANI / GIANNI LATINO / GLI IMPRESARI / ITALO LUPI /
ALAIN LE QUERNEC / GIOVANNI LUSSU / ARMANDO MILANI / MAURIZIO MILANI / GERMAN
MONTALVO / RICARDO SALAS MORENO / ANTONIO PACE / MARIO PIAZZA / ANTONIO ROMANO
/ MICHELE REGINALDI / MICHELE SANTELLA / FILIPPO SASSOLI / ASTRID STAVRO /
STUDIO ORIGONI STEINER / PARISA TASHAKORI / PAOLO TASSINARI / LUIGI VERNIERI /
MARIO FOIS (VERTIGO DESIGN) / HEINZ WAIBL / ZUP DESIGN
Realizzata
da Centro interdisciplinare di ricerca sul paesaggio
contemporaneo; Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita
culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali; Con il patrocinio
di AGI – Alliance Graphique Internationale, AIAP – Associazione
Italiana Design della Comunicazione Visiva, Comunità di Sant’Egidio, RAI;
Servizi museali
Zètema Progetto Cultura ; Sponsor Sistema Musei in Comune; Con il
contributo tecnico di Ferrovie dello Stato Italiane; Media Partner Il Messaggero;
Sponsor tecnici iGuzzini -
Rubettino Print
Costo: Intero 7,50 € - Ridotto 6,50€
Per i cittadini residenti
nel territorio di Roma Capitale (mediante
esibizione di valido documento che attesti la residenza): Intero 6,50 € -
Ridotto 5,50 €
Informazioni: Tel. 060608 tutti i giorni ore
9.00-19.00 info.centralemontemartini@comune.roma.it
Indirizzo: via
ostiense 106 - Roma
Sito
di riferimento: freedom-manifesto.it
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"ENJOY L’ARTE INCONTRA IL DIVERTIMENTO"
a cura di Danilo Eccher
Chiostro
del Bramante - Roma
dal 23 settembre al 25 febbraio 2017 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.
dal 23 settembre al 25 febbraio 2017 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.
Dopo il successo della originale mostra Love,
l’Arte incontra l’amore, che ha registrato in sei mesi l’afflusso di 150mila
spettatori, soprattutto giovani, il Chiostro del Bramante continua il suo
innovativo percorso programmatico proponendo ancora una volta una esposizione
unica per la singolarità delle opere, che pone sotto la lente di ingrandimento
le diverse possibilità percettive ad esse connesse. Una esperienza che lo
spettatore può fare attraverso i linguaggi e le poetiche di alcuni tra i più
importanti e provocatori protagonisti dell’arte contemporanea. Talvolta
infrangere le regole non significa trasgredire, ma ampliarne i confini. Una
regola che il Chiostro del Bramante persegue da tempo nelle sue linee
programmatiche, proponendo mostre fuori dagli schemi delle convenzioni
espositive, dove l’originalità del percorso sta alla base del progetto
ideativo.
Diventato Museo di riferimento in ambito nazionale
ed internazionale anche dell’arte contemporanea, il Chiostro parte da questi
presupposti per la mostra che proporrà. Si chiama Enjoy e ha per sottotitolo
l’Arte incontra il divertimento: locuzione emblematica che vuole indicare non
solo una diversa modalità di vivere l’arte, ma soprattutto dare “spazio e
spazialità” alle opere di artisti di acclarata fama. Infatti molti lavori sono
site specific, pensati e costruiti dagli artisti ospiti proprio per gli
ambienti del Chiostro del Bramante la cui organizzazione – che fa capo a DART –
aggiunge alla creatività dell’esposizione un notevole sforzo produttivo
proponendo opere inedite. Tra i grandi nomi allineati troviamo Tinguely,
Calder, Fogliati, Erlich, Creed, Neto, Collishaw, Ourlser, Wurm, TeamLab, Hans
op De Beeck, De Dominicis, Gander, i protagonisti del ‘900 storico e del terzo
millennio, accomunati da un filo sotteso, il divertimento, assunto
nell’accezione etimologica della parola: portare altrove. L’altrove, l’altro da
sé, il perdersi nei meandri dell’arte e dell’inconscio è ciò che accomuna il
gesto di tutti gli artisti presenti in Enjoy, le cui opere guideranno il
visitatore in un percorso invisibile ma fortemente tracciato, che prenderanno
vita in un incessante rapporto interattivo e giocoso, dove le diverse
percezioni del “fuori da sé” avranno un ruolo fondamentale. “La dimensione del
piacere, del gioco, del divertimento, dell’eccesso – afferma Danilo Eccher,
curatore della mostra – sono sempre state componenti centrali dell’Arte; l’Arte
sprofonda nel dolore ma si nutre di piaceri ed è sempre una danza di contrasti.
L’illusione è una trasparenza che deforma la realtà, un’apparenza sottile dove
tutto è possibile, suggerendo ora il dubbio dell’enigma, ora il sorriso della
sorpresa”. Ecco allora che in Enjoy, dalle sculture leggere di Alexander
Calder, lo spettatore può perdersi nel labirinto infinito di specchi di Leandro
Erlich per poi immergersi e riemergere dalle installazioni ludico-concettuali
di Martin Creed o nei raffinati giochi di luci illusorie di TeamLab che
prendono forma e mutano solo a contatto con il pubblico, o essere inseguiti
dagli occhi indiscreti e inquietanti di Tony Oursler e trovarsi a contatto con
i corpi deformati di Erwin Wurm e così via, di artista in artista, di sala in
sala: il Chiostro del Bramante diventerà luogo elettivo di una realtà tutta da
scoprire, che esiste in ogni istallazione (alcune di grandissime dimensioni), a
una realtà che, tuttavia, può anche non esserci. D’altra parte è proprio Paul
Klee che ci dice: “L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile
ciò che non sempre lo è”.
Costo: Biglietto intero 13 € (audio
guida inclusa) - biglietto ridotto
11 € (audio guida inclusa) per specifiche riduzioni, visita il sito.
Informazioni: hastag
ufficiale #enjoychiostro - +39 06 68809035 (Lunedì – Venerdì 10.00 / 17.00)
numero attivo dal 4 settembre sino a fine mostra. - La Caffetteria Bistrot, il Bookshop e il Chiostro hanno ingresso
libero indipendentemente dalle mostre
Indirizzo: Via Arco della
Pace 5 - Roma
Sito di riferimento:
www.chiostrodelbramante.it
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SERATE
con OSPITI
apeRIVER
presenta:
apeRIVER
39
Musica in Aula
A seguire, i Live
di:
ANDREA
DI GIOVANNI | MACHELLA
| ALESSANDRO LA CAVA
Host Giusva
MARMO - Roma
giovedì 7
dicembre2017, dalle ore 19.00 - Aperitivo
fino alle 21.00 | Inizio dei Live ore 22.00
Marmo: Ad ApeRIVER
ritornano gli Aula39, il quartetto delle meraviglie che colleziona like e
consensi, dal vivo a San Lorenzo
Si comincia alle 19 fino
alle 21.00 con l'aperitivo e i piatti gourmet
dello chef, seguito dall'inizio
dei live fissato alle 21.30.
Serata all'insegna della musica dal
vivo dedicata al compianto attore River Phoenix, che per il suo sesto
appuntamento pre-natalizio, ritrova sotto
l'albero un gradito ritorno. Gli Aula39, quartetto delle meraviglie che colleziona like e consensi, sarà
accolto dal frontman Giusva con
grande curiosità da parte del pubblico. Nell'ultima data prima della pausa
infatti, nasce lo spazio apeRIVER39 -
Musica in Aula, un contenitore musicale in cui i quattro beniamini della rete si esibiranno, talvolta anche in compagnia
di illustri amici e dove si fondano l'esperienza
dell'aperitivo frienldy, con la musica della giovane band. A
seguire, una girandola di artisti
riempirà di note la serata. Si esibiranno Andrea Di Giovanni, Machella e
Alessandro La Cava, per una notte in perfetto stile aperiviano.
Gli Aula39
sono un gruppo di 4 ragazzi (Agostino, Luca, Manuel e Giovanni), tra
i 22 e i 25 anni, provenienti da diverse parti d'Italia e da più di un anno
sono stabili nella capitale, dove vivono insieme in una casa tutta loro,
condividendo musica, studio, buonumore e litigi. Sono appassionati di strumenti
acustici (piano, chitarra, ukulele, cajon e percussioni varie), di
armonizzazioni ed elettronica. Hanno nel tempo prodotto e pubblicato vari singoli e un album, "39", che è entrato
in classifica digitale, raggiungendo la posizione 27, solo grazie al
passaparola in rete, recentemente si sono aggiudicati la vittoria della finale
italiana di "The Muser Battle", la sfida targata musical.ly, tenutasi
il 1° Ottobre al Fabrique di Milano.
PALCO APERTO CON ANDREA DI
GIOVANNI, MACHELLA e ALESSANDRO LA CAVA:
Andrea
Di Giovanni è un giovane artista electro/dark pop, nato a Roma nel 1994. Al momento vive a Londra, Giugno 2017, Andrea fa uscire il doppio singolo Close to the Dark/En La
Oscuridad, raggiungendo più di 200mila visualizzazioni. Durante l’estate Andrea
si esibisce prima al London LGBT Pride, presentando la traccia ufficiale della
manifestazione, e poi al Brighton LGBT Pride.
Machella: Alessandra Machella nasce nell'85 a Macerata, ma
vive a Roma, dove suona, canta e sfrutta la sua poliedrica attitudine artistica
iniziando da subito a scrivere canzoni nell’ottobre
2017 è tra gli 8 finalisti nazionali del concorso come Autrice per Curci
Edizioni Musicali ( Carosello Records ) in cui presenta due delle nuove canzoni
che comporranno il suo primo e vero disco, in lavorazione e presto in uscita.
Alessandro La Cava è un cantautore, pianista e performer
di musical di 17 anni.Autore di Testi. Studia al conservatorio Licino
Refice di Frosinone, pianoforte pop. È
arrangiatore e produttore dei suoi
stessi pezzi e di alcune cover.
Costo: Ingresso
GRATUITO - Possibilità Aperitivo: 10
Euro (Comprensivi di: 1 Drink + 1 Food) + 2 euro
Tessera Associativa annuale
Info e Prenotazioni: Prenotazione tavoli con Consumazione - 342
6158365
Indirizzo: piazzale
del Verano 71, Roma (San Lorenzo)
Sito di riferimento teatro: www.marmoroma.it
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Kirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi
volesse darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può
scriverci a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com, entro la
domenica precedente, specificando chiaramente la richiesta di segnalazione,
provvederemo previa specifica selezione all'inserimento …