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martedì 30 ottobre 2018

KIROSEGNALIAMO dal 30 Ottobre - 5 Novembre 2018

K-news  

Kiri, proseguono per questa stagione le kirosegnalazioni di  Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.








Di settimana in settimana vari suggerimenti tra teatro, musica, arte, cinema, danza, libri  e tanti altri eventi  selezionati  accuratamente sulla base delle vostre importanti indicazioni.


Quest'anno i nostri suggerimenti raddoppiano non solo qui sul blog ma, per alcuni eventi, ci sono anche le KIROSOCIALNEWS lanci mirati sui nostri social. Seguite sempre gli hastag #kirosegnalazioni e  #kirosocialnews  e scoprirete tutte le novità per le vostre serate...



Dunque ecco per sognare con voi...
 
TEATRO

DEBUTTANO...

Luca Barbareschi
in
"CYRANO DE BERGERAC"
di Edmond Rostand
con
Linda Gennari
Duilio Paciello
Thomas Trabacchi
Duccio Camerini
Massimo De Lorenzo             
e con (o.a.) Valeria Angelozzi, Federica Fabiani,  Alessandro Federico, Raffaele Gangale, Federico Le Pera, Gerardo Maffei, Matteo Palazzo, Carlo Ragone, Alberto Torquati
e gli allievi e le allieve del corso di Recitazione della Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria VolontéMarilena Anniballi, Francesca Antonini, Marco Cicalese, Lia Grieco, Marlon Joubert, Michele Valerio Legrottaglie, Romana Maggiora Vergano, Gelsomina Pascucci, Federica Torchetti
Scene Matteo Soltanto
Costumi Silvia Bisconti
Luci Pietro Sperduti
Musiche originali Arturo Annecchino
Assistente ai movimenti di scena e maestro d’armi Alberto Bellandi
Vocal Coach: Elisabetta Mazzullo
Adattamento e regia Nicoletta Robello Bracciforti
Produzione Teatro Eliseo


TEATRO ELISEO - Roma
dal 30 ottobre  al 25 novembre  2018 , martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00_  sabato  3 novembre 16.00 e 20.00_merc. e dom. ore 17.00

Debutto nazionale martedì 30 ottobre ore 20.00

Eccezionale figura, a metà fra storia e mito

Cyrano de Bergerac che apre la stagione del Centenario del Teatro Eliseo è una commedia in versi martelliani in due atti e divisa in cinque quadri. Scritta nel 1897 da Edmond Rostand, protetto di Sarah Bernhardt, uomo ricco e illuminato di cui ricorrono quest’anno i cento anni dalla morte, è la storia di un fenomenale spadaccino, spirito libero e poeta che porta nel bel mezzo della faccia un naso che “di almeno un quarto d’ora sempre lo precede”.  La figura di Cyrano è entrata di diritto nell’immaginario popolare tanto che le sue vicende sono state tradotte, adattate e interpretate innumerevoli volte.

La trama è nota: un cavaliere, un guascone, valoroso e fragile al tempo stesso, innamorato senza poterlo rivelare di sua cugina Rossana, a sua volta stregata dalla bellezza di Cristiano, avvenente ma privo della raffinatezza che gli è indispensabile per conquistare la raffinatissima dama, propone al giovane rivale un piano per far innamorare la fanciulla.
Tutti ricorderanno il patto mefistofelico che Cyrano propone a Cristiano: insieme, uno la bellezza, l’altro il genio, potranno raggiungere l’inarrivabile Rossana, per diversi motivi lontanissima da entrambi, lontana come la luna, ma accessibile se i due uomini uniscono le forze
Cyrano de Bergerac è un inno al teatro, alla poesia, alla cultura che può essere rivoluzionaria. Il suo protagonista è un poeta che combatte i giganti, “orgoglioso del suo esercito di commedianti”. Cyrano si spinge verso il cielo, come se davvero la meta fosse un pianeta nuovo, luminoso, governato dalla leggerezza delle parole e del canto.

Tuttavia non tutti sanno che questo personaggio leggendario è ispirato alla figura storica di Savinien Cyrano de Bergerac, uno dei più eclettici scrittori del Seicento francese e precursore della letteratura fantascientifica. I suoi romanzi sono metafora di viaggi meravigliosi, realistici e visionari, verso la Luna e il Sole.  E un viaggio fantastico dentro la propria anima è quello che compiono i due protagonisti della commedia che, da rivali, si scoprono amici, alla ricerca di quella bellezza che pare essere il tema portante del racconto.

Cyrano è uno dei personaggi più amati del teatro: brutto ma bello nel suo essere temerario, paga di persona per ogni atto di coraggiosa intransigenza; è straordinariamente moderno, un simbolo di coerenza e di libertà che ancora oggi continua a sorprenderci. Le caratteristiche di questa figura eccezionale, a metà fra storia e mito, fanno peraltro sì che il testo abbia la peculiare caratteristica di attraversare i generi e pur restando una delle storie più intense e commoventi che siano mai state scritte si concede momenti di autentica forza politica. Il desiderio morale e filosofico di esprimere coraggio e passione in ogni azione della propria vita è un atto profondamente politico che ci incatena al destino di Cyrano tanto da uscirne rinnovati, purificati.

Durata:  Due atti. 2 ore e 30’ escluso intervallo.
Costo: Biglietto da 15 € a 35€
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroeliseo.com
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Milleluci Entertainment
presenta:
"LA RIVOLUZIONE DELLE SEDIE"
di Matteo Nicoletta e Massimiliano Aceti
con Matteo Nicoletta, Massimiliano Aceti Maurizio Bousso
Regia Barbara Alesse

OFF OFF THEATRE - Roma
dal 30 ottobre  al 4 novembre 2018 ,  orario: serali ore 21.00,  pomeridiane ore 17.00

Vincitore di "Teatri in Corto" 2016 - Fiorenzuola D'Arda (PI)
Vincitore di "Autori Nel Cassetto, Attori Sul Comò" 2016
Vincitore Premio della Critica e Miglior Attore presso il "Teatro Lo Spazio", Roma
Vincitore Premio del Pubblico per la rassegna "Short Lab", diretta da Massimiliano Bruno

In Via Giulia va in scena la lotta di potere tra un normodotato e un paraplegico arrogante

All'OFF/OFF Theatre riflettori accesi sullo spettacolo "La Rivoluzione delle Sedie" che porterà all'attenzione del pubblico la sempre delicata tematica del confronto tra normodotati e diversamente abili. Come ci si comporta se il paraplegico è arrogante e prepotente? Uno spettacolo che svela l'ipocrisia del senso di colpa dei normodotati nei confronti dei disabili, o verso chi vediamo diverso da noi.

SINOSSI: All'interno di un ufficio, nelle sale retrostanti il supermercato, il Capo del Personale Luca (Massimiliano Aceti), svolge il suo lavoro in modo inflessibile e autoritario. Nella stanza entra Matteo (Matteo Nicoletta), un cassiere dal fare bizzarro e con richieste altrettanto improbabili. Eppure l'integerrimo capo Lucastranamente, non lo caccia via. Perché? Sarà forse perché Matteo è fermo nella sua sedia a rotelle? Matteo è un disabile arrogante e provocatorio, che causa in Luca una reazione forzata e da questo loro primo incontro ne accadranno di ogni, fino a che Luca sarà sollevato dalla sua carica di Capo del Personale per retrocedere a semplice cassiere. Questo darà inizio ad una vera e propria lotta di potere tra i due all'interno del supermercato e ad osservarli fra gli scaffali, come un arbitro delle loro battaglie, c'è un giovane magazziniere di colore (Maurizio Bousso), che verrà usato dai protagonisti come un vero e proprio ago della bilancia."La Rivoluzione delle Sedie" attraverso un turbine di ritmo e divertimento, svela l'ipocrisia del senso di colpa dei normodotati nei confronti dei disabili e verso chi vediamo diverso da noi.

NOTE DI REGIA
Questo spettacolo è una continua ricerca di equilibrio tra il paradossale e il naturalismo. Del resto nella realtà non abbiamo difficoltà ad accettare dei paradossi che invece a teatro, risaltano con tutta la loro follia. "La Rivoluzione delle Sedie" è uno spettacolo divertentissimo: comico, graffiante e dove non c'è spazio per il politically correct. Il perbenismo con cui trattiamo disabili e immigrati ci impedisce di guardare davvero le persone che ci stanno di fronte: speriamo che con il nostro spettacolo, gli spettatori riescano a vedere intorno a loro meno pregiudizi e più persone.

Costo: Biglietto intero 25 € -  ridotto 18 € - 10 € per gruppi e under 26
Indirizzo: Via Giulia 19/21 – Roma
Informazioni:  06 89239515 -  info@off-offtheatre.com
Siti di riferimento: www.off-offtheatre.com
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"IL CLAN"
Settemilatrecento Lune
di Erika Janet Rinaldi
regia Alejandro Radawski
traduzione Erika Janet Rinaldi 
consulenti alla traduzione Renata SavoFilippo Rinaldi
con Michelangelo TardittiLaura SellariAlla Krasovitzkaya, Erika Janet Rinaldi
Jethro Pantoja SaluzziEleonora LipumaFulvio Sturniolo
assistente alla regia Claudia Candiloro
costumi Julio Cesar Vargas Rojas
scenografia, disegno luci, spazio sonoro Alejandro Radawski
tecnico luci Paolo Orlandelli
foto e video Ezequiel Altamirano
grafica Jethro Pantoja Saluzzi  
 progetto grafico Rowa Marketing & Communication Agency
organizzazione Erika Janet Rinaldi
YOSOY Compagnia Teatrale
in collaborazione con l’Associazione Internazionale FeelGood Training
e con il patrocinio di
 Embajada de la República Argentina en Italia / Embajada de Chile en Italia - Ministerio de Relaciones Exteriores / Casa Argentina Oficina Cultural de la Embajada Argentina en Italia / IILA - Instituto Italo Latino Americano 
e con il sostegno di Centro Studi Atelier Centodue / Antu & Kuyén

TEATRO DEI DOCUMENTI -  Roma
dal 31 ottobre al 2 novembre,  ore 20.45

Va in scena in prima assoluta nella deliziosa cornice del Teatro di Documenti IL CLAN che si propone di far incontrare sul palco attori e attrici di nazionalità diverse e da anni residenti in Italia, uniti dal comune denominatore del teatro e della lingua italiana.
Protagonista de “IL CLAN” è una dinastia la cui progenie avanza di generazione in generazione seguendo oscuri e incestuosi meccanismi. Romero, il padre, è il simbolo dell’autoritarismo nazista, che agisce con violenza sulla famiglia-popolo incarnata dalla moglie Berta e dalla figlia Angustia, solo per salvaguardare la purezza della linea di sangue. Una nonna e madre-sorella tenuta all’ospizio sarà la chiave per svelare il piano malefico e permettere alla nipote di riconoscere un fratello che si dava per disperso.
Alejandro Radawski, regista dalla doppia nazionalità, polacca e argentina, trentacinquenne formatosi tra Buenos Aires e Valencia e con alle spalle, tra le altre, una già fruttuosa esperienza con il Teatro Nazionale di Cracovia, il Narodowy Stary Teatr dove ha debuttato nel gennaio 2018 con “Dom Bernardy A” (da “La casa di Bernarda Alba” di F. G. Lorca), ambienta l’opera della drammaturga Erika Janet Rinaldi nella Germania post-bellica, attorno al 1950: un’epoca in cui ancora fresca nei corpi e nelle menti è la memoria della dittatura nazista. La guerra non finisce mai, perché continua nelle coscienze, negli anfratti domestici. La casa riflette il mondo e il suo interno significa oppressione. Se l’esterno rappresenta ancora la dittatura, perché il male non si dimentica facilmente, allora, semplicemente, la vita è uno “scacco matto”.
“Per me è importante - spiega il regista, già vincitore di numerosi premi e autore di svariate pubblicazioni - permettere alla parola di dissociarsi dall'immagine e generare distanziamento, necessario a non entrare in empatia con l’essenza più melodrammatica del testo, né con una sua mimetica interpretazione da teatro realista e naturalista. Preferisco creare una messa in scena crudele, che giochi con la tensione dell’intreccio e suggerisca tramite le immagini e la drammaturgia sonora quello che potrebbe accadere, e che purtroppo accade, ancora oggi all’interno e all’esterno dei nuclei familiari.

Costo: Vedi sito
Informazioni e prenotazioni: 3358160566 (anche whatsapp)
Indirizzo:  via Nicola Zabaglia, 42  - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrodeidocumenti.it
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Pupi e Fresedde - Teatro di Rifredi
presentano
SERRA YILMAZ
"LA BASTARDA DI ISTANBUL"
con VALENTINA CHICO | RICCARDO NALDINI | MONICA BAUCO | MARCELLA ERMINI FIORELLA SCIARRETTA | DILETTA OCULISTI | ELISA VITIELLO
video-scenografie di Giuseppe Ragazzini
riduzione e regia di  ANGELO SAVELLI

TEATRO SALA UMBERTO - Roma
dall' 31 ottobre  all'11 novembre  2018, dal martedì al sabato ore 21.00, mercoledì ore 17.00, secondo mercoledì ore 17.00, sabato ore 17.00 e 21.00               
Dopo il grande successo della scorsa stagione, torna a grande richiesta lo spettacolo che ha registrato 12 sold out e 6000 spettatori “La bastarda di Istanbul”.
Un'affascinante saga familiare multietnica, popolata da meravigliosi personaggi femminili, da storie brucianti e da segreti indicibili che legano Istanbul all'America e la Turchia all'Armenia.
In scena uno dei romanzi più famosi di Elif Shafak, indiscussa protagonista della letteratura turca, grande conoscitrice del passato e profonda osservatrice del presente del suo Paese. "La bastarda di Istanbul" è campione di vendite in tutto il mondo, tradotto in più di trenta lingue, il cui tema centrale e ancora scottante è quel buco nero nella coscienza della Turchia, cioè la “questione armena”, ovvero l’eccidio degli armeni a opera dei turchi nel 1915. Simbolo di quella parte della Turchia che ha il coraggio di guardarsi dentro e di raccontare le proprie contraddizioni, Elif Shafak intreccia con luminosa maestria le mille storie che fanno pulsare il cuore della sua terra dove le tradizioni occidentali e orientali si confondono e mettono in evidenza le voci delle donne, delle minoranze, degli immigrati, di tutto un mondo di etnie che hanno formato il patrimonio culturale turco e di cui sembra che la Turchia attuale voglia dimenticare.
In una Istanbul animata e reale -più che una metropoli una grande nave dalla rotta incerta su cui da secoli si alternano passeggeri di ogni provenienza, colore e religione- sbarca segretamente Armanoush, giovane e tranquilla americana che, in cerca delle proprie radici armene, arriva nella famiglia matriarcale del suo patrigno turco Mustafa. Lì incontrerà Asya la bastarda, sua coetanea, adolescente turca ribelle e nichilista, con una grande e colorata famiglia di donne alle spalle, e un vuoto al posto del padre. Frequentando Asya, la sua famiglia e i suoi amici, Armanoush si rende conto di non odiare affatto i Turchi e riconosce che, malgrado tutti i tentativi di negarsi gli uni agli altri, Turchi e Armeni sono legati, mescolati all'immagine stessa di Istanbul impaginata sulla scena nelle immaginifiche video-scenografie di Giuseppe Ragazzini.
Angelo Savelli porta sulla scena questa straordinaria saga familiare multietnica, popolata da meravigliosi personaggi femminili, da storie brucianti e segreti indicibili. Un segreto lega la Turchia all'Armenia, i turchi agli armeni, Asya ad Armanousch.
Un segreto che forse non verrà mai svelato. Un segreto che ha l'aspetto di un'antica spilla di rubini a forma di melagrana.

I diritti d’autore di Elif Shafak sono gestiti dall’agenzia Curtis Brown

Durata: 135'  compreso intervallo
Costo: da 24€ a  34 €
Indirizzo: via della Mercede, 50 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.salaumberto.com
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Edy Angelillo  Blas Roca Rey
in
"L'ANNO PROSSIMO… ALLA STESSA ORA"
(Same time, next year) 
di Bernard Slade
 traduzione Nino Marino  adattamento  Carlo Alighiero
regia Carlo Alighiero
scene Armando Mancini costumi Emiliano Sicuro
disegno luci Mirco Coletti  
musiche  Enzo De Rosa

TEATRO MANZONI - Roma
dal 1 al 25 novembre, orari dal martedì al venerdì ore 21.00, sabato ore 17.00-21.00. Domenica ore 17.30, lunedì riposo_martedì  20 novembre ore 19.00, giovedì 22 novembre ore 17.00-21.00
Presentata per la prima volta a Broadway nel '75, la pièce è rimasta in scena per ben quattro anni consecutivi ed è ancora oggi uno degli spettacoli più rappresentati nella storia del teatro.
Doris e George, entrambi quarantenni, sposati e con figli, si incontrano per caso e subito scatta la scintilla. Travolti dalla passione,  finiscono nella stanza di un motel. Al risveglio, il mattino seguente decidono di rivedersi l'anno successivo, lo stesso giorno alla stessa ora.
La storia  va avanti per ben 25 anni  nella stessa stanza di albergo, mentre il tempo inesorabilmente scorre: fuori  ci sono le guerre, crollano gli idoli, ne nascono di nuovi e cambiano le mode.....
Vediamo, di scena in scena col passare degli anni, l’entusiasmo nel ritrovarsi, ma soprattutto vediamo crescere una sconvolgente e appassionante storia d'amore, che diverte ed emoziona.
Una commedia tradizionale e moderna allo stesso tempo, che ha riscosso un grande successo ovunque sia stata rappresentata.

Bernard Slade, è un drammaturgo e sceneggiatore canadese. Dopo aver scritto numerosi show televisivi, si è trasferito con la famiglia a Los Angeles, dove ha iniziato la sua carriera di scrittore dando vita a numerose serie televisive di successo.
Ha debuttato come autore a Broadway, con la commedia “Alla Stessa Ora il prossimo Anno”, che ha avuto una nomination al premio Tony, ha vinto il Drama Desk Award ed è stata presentata in tutto il mondo in 40 lingue diverse. La sua sceneggiatura cinematografica della commedia ha ricevuto una nomination al premio Oscar. Tra le altre sue commedie di successo ricordiamo “Tribute”  e  “Romantic Comedy”.

Costo:  Biglietto intero euro 25 €, ridotto euro 22€ .
Informazioni06/3223634
Indirizzo: via Monte Zebio, 14/c - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatromanzoni.info
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PROSEGUONO...

"I MISERABILI"
di Victor Hugo
adattamento teatrale Luca Doninelli
con FRANCO BRANCIAROLI
e con (in ordine alfabetico)Alessandro Albertin ,  Silvia Altrui,   Filippo Borghi, Romina Colbasso,   Emanuele Fortunati,   Ester Galazzi, Andrea Germani,   Riccardo Maranzana,   Francesco Migliaccio, Jacopo Morra,   Maria Grazia Plos,  Valentina Violo
scene Domenico Franchicostumi Andrea Viottiluci Cesare Agonimusiche Antonio Di Pofiregia FRANCO PERÒ

TEATRO QUIRINO -  Roma
dal  23 ottobre al 4 novembre  2018,  da martedì a sabato ore 21.00 - domenica ore 17.00 - giovedì  25 ottobre e giovedì 1  novembre ore 17.00 - mercoledì 31 ottobre ore 19.00 - sabato 3 novembre ore 17.00 e ore 21.00

“I Miserabili” di Victor Hugo con Franco Branciaroli e per la regia di Franco Però ha debuttato in prima nazionale il 25 aprile al Teatro Mercadante di Napoli. Sarà l’evento inaugurale della prossima stagione a ottobre 2018 al Politeama Rossetti di Trieste e toccherà poi in una lunga tournée, le maggiori città italiane”.

“I Miserabili” di Victor Hugo, spettacolo che andrà in scena nell’adattamento di Luca Doninelli, per la regia di Franco Però, con Franco Branciaroli nel ruolo di Jean Valjean e con un eccellente cast d’interpreti è il nuovo imponente progetto di produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, il CTB- Centro Teatrale Bresciano e il Teatro de gli Incamminati.
Tutti – i creatori e gli attori – affrontano questo progetto con grande emozione: portare “I Miserabili” su un placoscenico è infatti un’impresa sicuramente temeraria, e si trema davanti a «millecinquecento pagine – ha sottolineato Luca Doninelli, che ha accettato la sfida dell’adattamento – che appartengono non solo alla storia della letteratura, ma del genere umano, come l’Odissea, la Divina Commedia, il Don Chisciotte Guerra e Pace».
L’idea nasce da Franco Però: «Un’importante induzione verso questa scelta – spiega – viene dal momento che stiamo vivendo nelle società occidentali, dove si assiste all’inesorabile ampliarsi della forbice fra i “molto ricchi” e i “molto poveri”, fra chi è inserito nella società e chi invece ne è ai margini. Dopo anni in cui, allo Stabile, attraverso la drammaturgia, abbiamo indagato il microcosmo della famiglia (“Scandalo” di Schnitzler, “Play Strindberg” di Dürrenmatt), apriamo ora lo sguardo al macrocosmo della società.
C’è un’altra considerazione: il pubblico, a teatro, sembra sempre più attratto da operazioni legate alla narrativa. La narrativa sulla scena è un medium che permette anche di attrarre fasce non abituate a frequentare le platee, trattando argomenti dal valore universale… Naturale dunque guardare ai grandi romanzi. Poi subentrano le passioni, le vicinanze culturali che ognuno possiede.
Io ho sempre frequentato soprattutto la letteratura francese (ha diretto più edizioni de “Lo Straniero” di Camus, tratto da uno dei più grandi romanzi del secondo Novecento), accanto a quella mitteleuropea: da qui “I Miserabili”, che – concordo con il recente parere di un critico francese – è forse il romanzo più famoso che esista in occidente, ma che pochissimi hanno letto per intero, tanto è imponente».
È però anche un’opera capace come rare di parlare al nostro tempo: «Non c’è stata una giornata delle prove – evidenzia il regista – in cui per sistemare una battuta, per cercare una parola non ci si sia imbattuti in concetti universali, pensieri che toccano il mondo di oggi, la nostra società, il pensiero francese di questi momenti… Un giorno mi suonava strana la battuta di uno dei giovani rivoluzionari e ho riguardato il romanzo, certo che ci fosse stato qualche aggiustamento drammaturgico: sembrava scritta nel ’68. Invece Luca Doninelli aveva preso esattamente la frase di Hugo, che continua a stupirci e impressionarci per queste sue assonanze con l’attualità, per la capacità di affrontare temi diversissimi, di mettere assieme momenti alti e momenti bassi (questa è un’altra sua grandezza)».
«“I Miserabili” – conclude – è veramente un fiume in piena di cui noi restituiremo un’onda o poco più» concordando con Doninelli che fin dall’inizio ha sottolineato come ogni capitolo, ogni parte, ogni quadro, ogni scena dell’immenso romanzo meriterebbe uno spettacolo a sé. Non potendo fare questo, in ogni caso si dovrà costruire uno spettacolo che, nel proprio ventre, possa contenere in qualche modo anche ciò che non si riuscirà a raccontare.
Ma la storia di Jean Valjean, di Fantine, Cosette, Javert, dei Thénardier, di Gavroche, Eponine, di Marius e di tutti gli altri studenti rivoltosi, deve essere ripercorsa e, possibilmente, per intero, individuando la metonimia giusta per restituire il significato, il colore e l’emozione di questa sterminata “sinfonia”.
Un lavoro che l’attore definisce un percorso avventuroso quello sul romanzo di Hugo e sul “suo” Jean Valjean: «Uno strano santo – dice Franco Branciaroli del suo personaggio – una figura angelico-faustiana. Il ritratto di un’umanità che forse deve ancora venire».
La scenografia firmata da Domenico Franchi – un artista di grande esperienza e scuola, che è scenografo e pittore – ha saputo coniugare una necessaria astrazione, alla concretezza della materia.
È dominata da tre elementi che sembrano una rivisitazione degli antichi periaktoi, che si muoveranno sempre, offrendo la possibilità di continui mutamenti di scena e di sfondo. E si è intuito poi, che rimanderanno all’immagine di libri di cui gli attori apriranno e muoveranno pagine diverse, attraversando il grande romanzo di Hugo ed il suo mondo, basso e alto, tragico e mutevole.

personaggi e interpretiJean Valjean Franco BranciaroliVescovo Myriel / Gillesnormand Alessandro AlbertinCosette bambina / Gavroche Silvia AltruiMarius Filippo BorghiCosette adulta Romina ColbassoCourfeyrac / Montparnasse Emanuele FortunatiFantine / Baptistine Ester GalazziEnjolras / Gueleumer Andrea GermaniThenardier Riccardo MaranzanaJavert Francesco MigliaccioCombeferre / Babet Jacopo MorraMadame Thenardier / Magloire Maria Grazia PlosEponine Valentina Violo

Durata Due ore e quaranta minuti incluso intervallo
Costo:    Biglietti  dal lun al ven platea interi € 30  ridotti  € 27 - I balconata interi € 24  ridotti € 22 - II balconata interi € 19 ridotti € 17  - galleria interi € 13 ridotti € 12 / Biglietti  sab. sera e dom  platea interi € 34  ridotti € 31 - I balconata interi € 28  ridotti € 25 - II balconata interi € 23 ridotti € 21  - galleria interi € 17  ridotti € 15
Informazioni: botteghino 06.6794585 - biglietteria@teatroquirino.it
Indirizzo: via delle Vergini,  7 - Roma
Sito di riferimento: www.teatroquirino.it
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MUSICAL

"SHAKESPERARE IN LOVE"
DALLA SCENEGGIATURA DI MARC NORMAN & TOM STOPPARD
ADATTAMENTO TEATRALE DI LEE HALL
MUSICHE DI PADDY CUNNEEN
TRADUZIONE EDOARDO ERBA
ORIGINARIAMENTE PRODOTTO PER IL WEST END
DALLA DISNEY THEATRICAL PRODUCTIONS E SONIA FRIEDMAN PRODUCTIONS
REGIA DECLAN DONNELLAN, SCENE NICK ORMEROD
CON
LUCIA LAVIA – VIOLA DE LESSEPS/THOMAS KENT
MARCO DE GAUDIO – WILL SHAKESPEARE
E CON                    
LISA ANGELILLO, STEFANO ANNONI, LUIGI AQUILINO, ROBERTA AZZARONE,
MICHELE BERNARDI, LORENZO CARMAGNINI, MICHELE DE PAOLA, NICOLÒ GIACALONE, CARLO AMLETO GIAMMUSSO, ROSA LEO SERVIDIO, PIETRO MASOTTI, GIUSEPPE PALASCIANO, EDOARDO RIVOIRA, ALESSANDRO SAVARESE, GIUSEPPE SCODITTI, FILIPPO USELLINI, DANIELE VAGNOZZI, GULLIVER
SCENE PATRIZIA BOCCONI, COSTUMI ERIKA CARRETTA, REALIZZAZIONE VIDEO SCENOGRAFICA CRISTINA REDINI, COREOGRAFIE E COMBATTIMENTI BIAGIO CARAVANO, AIUTO REGIA DAFNE NIGLIO, DISEGNO SUONO EMANUELE CARLUCCI, DIREZIONE MUSICALE MATTEO CASTELLI, DIRETTORE DI PRODUZIONE CARLO BUTTO’, DIREZIONE ARTISTICA OTI ALESSANDRO LONGOBARDI
REGIA GIAMPIERO SOLARI
REGIA ASSOCIATA BRUNO FORNASARI
UNA PRODUZIONE ALESSANDRO LONGOBARDI PER OFFICINE DEL TEATRO ITALIANO

TEATRO BRANCACCIO -  Roma
dal 24 ottobre  all' 11 novembre 2018, giovedì e venerdì ore 20.45, sabato e domenica ore 17.00 e 20.45 , giovedì 1 novembre ore 17

A tre anni dal grande successo di Londra, arriva finalmente in Italia Shakespeare in love!
L’adattamento teatrale del capolavoro vincitore di 7 premi Oscar, con protagonisti Gwyneth Paltrow e Joseph Fiennes, è una commedia degli equivoci, rocambolesca ed esilarante, in cui vedremo nascere direttamente dalla penna di Will Shakespeare la storia d’amore più famosa del mondo, quella tra Romeo e Giulietta.
Siamo nella Londra elisabettiana e Will Shakespeare è un autore emergente che non riesce a scrivere il copione che gli è stato commissionato, una commedia improbabile dal titolo decisamente imperfetto: “Romeo e Ethel – la figlia del pirata”.
Senza soldi e in ritardo con la consegna, vaga per le strade della città in cerca d’ispirazione finché non incontra Viola De Lesseps che, camuffata da ragazzo, si presenta proprio per l’audizione dello spettacolo, determinata a realizzare il sogno di poter recitare su un palcoscenico allora vietato alle donne. Will Shakespeare scopre la vera identità della ragazza, tra i due scoppia la passione e il giovane autore ritrova finalmente la sua Musa. Viola però è già promessa sposa al potente Lord Wessex, membro della corte della Regina Elisabetta, e tra i due, proprio come per Romeo e Giulietta, l’amore sembra impossibile.

Ma Shakespeare in love non è soltanto una commedia romantica è uno spettacolo che affascina anche per la suggestiva rappresentazione di un mondo teatrale, allora come oggi, sempre alle prese con la follia degli artisti, il cinismo del potere e la magia della scena. 
Magistralmente scritto da Lee Hall, autore di capolavori come Billy Elliot e diretto da Giampiero Solari e Bruno Fornasari, come regista associato, lo spettacolo restituirà sulla scena tutte le atmosfere del capolavoro cinematografico, con un cast di eccellenza composto da diciannove bravissimi interpreti e il cane preferito della regina Elisabetta.
Tra duelli, scambi d’identità e il dietro le quinte di spassose farse elisabettiane, il pubblico si troverà immerso nel mondo romantico e passionale dell’opera di uno dei più grandi autori di tutti i tempi proprio, mentre questa viene creata dall’intreccio con la vita, l’avventura e gli amori della sua epoca.

Costi: Biglietti da 49 a 23 €
Informazioni: Tel. 06 80687231
Indirizzo:  via Merulana, 244 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrobrancaccio.it
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TEATRO RAGAZZI
Ruotalibera Teatro
presenta
"STREGA BISTREGA"
Di Fabio Traversa
Con Valentina Greco, Fabio Traversa e in video Dawid Job Wasiulewski Rocca
Regia di Tiziana Lucattini e Fabio Traversa

CENTRALE PRENESTE TEATRO-  Roma
4 novembre 2018, ore 16.30
 
Nuovo appuntamento a Centrale Preneste Teatro con la rassegna Infanzie in gioco 2018/19, va in scena lo spettacolo Strega Bistrega di Ruotalibera Teatro.

La protagonista dello spettacolo è una strega ostinatamente ignorante, una sopravvissuta di una tradizione stregonesca antica e superata. Deve trovare da mangiare e non è facile. C’è una figlia ignorante anche lei, ma curiosa. Esistono altri esseri al mondo? Bambini? E come sono fatti? Forse possono diventare un pasto invitante. Ma se già il bambino in tutte le fiabe è preda inafferrabile, in questa storia lo è ancora di più.

Di: Fabio Traversa - Con: Valentina Greco nella parte di Margherita Margheritone, Dawid Job Wasiulewski Rocca in video nella parte di Pierino Pierone e Fabio Traversa nella parte della Strega Bistrega - Scene: Francesco Persico - Costumi: Valentina Bazzucchi - Disegno luci: Martin Beeretz - Regia: Tiziana Lucattini e Fabio Traversa - Riprese e regia video: Fabio Traversa - Postproduzione: Lucia De Amicis - Organizzazione e promozione: Paola Meda e Serena Amidani

Grazie a Nicoletta Stefanini che ci ha fatto scoprire la fiaba “Il bambino nel sacco” dalla racccolta di fiabe popolari di Italo Calvino, a cui questa storia si ispira. Grazie a Monica Wasiulevska ed Erminio Angeloni per la loro collaborativa presenza sul set.

Costo: Biglietto unico 5 € (prenotazione consigliata)
Informazioni: Adatto dai  3 agli 10 anni
Prenotazioni: 06 27801063 o info@ruotaliberateatro.191.it
Indirizzo: Via Alberto da Giussano, 58, Roma
Sito di riferimento: www.facebook.com/CentralePrenesteTeatro
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ARTE
 APRONO I BATTENTI...

"MATERIA" 
di FRANCO CIUTI
a cura di Juan Carlos García Alía

GALLERIA DELLA BIBLIOTECA ANGELICA - Roma
dal 2 al 12 novembre 2018, Martedi – Mercoledi – Giovedi - Sabato: ore  10.00 – 18.45_Lunedi -Venerdi:  ore 10.00 – 16.00 

 INAUGURAZIONE: VENERDÌ 2 NOVEMBRE 2018, ORE 18.00   
     
 La Galleria Honos Art presenta, all’interno del ciclo di mostre OFF SITE, l’esposizione di scultura e pittura “Materia” di Franco Ciuti, ideata per dare una panoramica sintetica ma approfondita degli ultimi dieci anni di produzione e ricerca plastica intorno ai linguaggi che scaturiscono dal confronto con la materia.
C’è una sorprendente coerenza di pensiero e di forma tra le sculture (terracotta, bronzo e piombo) e le opere pittoriche alcune in tecnica mista ed altre in resina e acrilico arrivando, come nel caso di “Frammetti di cielo”(2018), ad unire il suo doppio e personalissimo modo di essere artista, concependo un’opera in acrilico e ceramica nella quale confluiscono lo spazio senza confine e le concrezioni della realtà tangibile.
La materia è stata da sempre il perno centrale dell’agire da artista di Franco Ciuti fin dai suoi primi lavori, negli anni sessanta, intorno all’essere dell’entità fisica, cogliendo ogni spunto di espressione intrinseco ad essa. Molto del lavoro di Ciuti consiste nel soffiare profonde tracce di umanità nella intimità della materia e delle forme che utilizza, affinché la forza delle forme e della materia rifluisca poi nelle corde più intime di quell’inscindibile parte umana di un’opera d’arte che siamo noi, noi spettatori (Tommaso Trini).
Le opere che vengono presentate in mostra costituiscono, in definitiva, un poderoso riepilogo odierno della decennale ricerca dell’artista. Messe da parte le geometrie, sono state approfondite invece le stratigrafie attive della materia che ci parlano di mondi possibili, superamenti di quanto conosciuto (andando oltre Fontana), del dialogo complesso ma nesessario e di una natura che ha bisogno della nostra consapevolezza per continuare ad essere lo spazio concreto ed etereo dell’agire umano.

NOTE BIOGRAFICHE: Franco Ciuti (Roma, 1938) è oggi un artista di fama internazionale. Allievo di Pericle Fazzini e di Leoncillo, consegue il diploma presso l'Istituto statale d'arte. Dopo l’incontro con Pascali e Kounellis, si libera definitivamente  dalle influenze dei suoi primi maestri e intraprende una ricerca tutta protesa alla organicità della materia, ovvero alla ricerca di un confronto tra forma organica e geometria essenziale,  tra cui il quadrato e il cerchio, andando oltre, anche il duro e il molle, lo spigolo e la piega. Lungo la sua carriera ha insegnato “Decorazione plastica” presso l’Istituto d’Arte di Roma e vanta un’intensa attività espositiva in musei e in gallerie internazionali. Tra le principali mostre personali ricordiamo quella del 1964 presso la Galleria Lo Scorpio di Roma, nel 1977 presso la Galleria Forum-Arts di Copenhagen, nel 1983 presso la Forma Gallery in Florida, Palazzo Barberini (1985), Lodi Art Gallery a Los Angeles (1986), Passadena (1993), Napoli (Galleria Framart 1996), Faenza (Palazzo Muky, 2018). Molte sue sculture si posso osservare nelle piazze di città come Roma, Atene, Riad, Perugia, Assisi.

Costo:   Ingresso GRATUITO
Indirizzo: via di Sant’Agostino, 11 - Roma
info: Honos Art, Contemporary Art Gallery - info@honosart.com
Facebook  di riferimento: www.facebook.com/HonosArtGallery
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PROSEGUONO...

"WHITE SHEETS"
mostra collettiva a cura di Federica Madonna

GALLERIA PARIONE9
dal 19 ottobre al 11 novembre 2018,  martedì - sabato  14.00 - 20.00_ domenica 16.00 - 20.00

INAUGURAZIONE 19 OTTOBRE ORE 19.00

Inaugura il 19 ottobre 2018 alla Parione9 Gallery di Roma White Sheets mostra collettiva a cura di Federica Madonna.

White Sheets, mostra collettiva a cura di Federica Madonna, raccoglie le opere di quarantotto tatuatori affermati nel panorama della Tattoo Art italiana e straniera.

Sembra che tutto si possa descrivere, raccontare o disegnare, su un foglio bianco e su lenzuola pulite. Da qui “White Sheets”. Attraverso la sensazione di uno sguardo che si adagia sulla loro superficie ognuno di noi prova emozioni diverse: c’è chi avverte la paura del vuoto, del silenzio, della mancanza; c’è chi sente il fresco profumo del pulito, la suggestione di un’idea nuova. Gli artisti di “White Sheets” rendono visibile ed esprimono, attraverso opere uniche nei loro stili, il passaggio delle loro idee dalla mente al foglio, dal sogno alla realtà, dalle più intime ispirazioni alle perversioni più nascoste, per esporsi e aprirsi al pubblico.

Costo:  Ingresso GRATUITO
Indirizzo: via di Parione, 9 - Roma (piazza Navona)
info: 0645615644 - parione9@gmail.com 
Sito di riferimento www.parione9.com
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"POLLOCK e la Scuola di New York"
a cura di David Breslin e Carrie Springer con Luca Beatrice

COMPLESSO DEL VITTORIANO  ALA BRASINI - Roma
dal 10 ottobre al 24 febbraio2018, vari orari

L’Ala Brasini del Vittoriano accoglie uno dei nuclei più preziosi della collezione del Whitney Museum di New York: Jackson Pollock, Mark Rothko, Willem de Kooning, Franz Kline e molti altri rappresentati della Scuola di New York irrompono a Roma con tutta l’energia e quel carattere di rottura che fece di loro eterni e indimenticabili “Irascibili”.
Anticonformismo, introspezione psicologica e sperimentazione sono le tre linee guida che accompagnano lo spettatore della mostra POLLOCK e la Scuola di New York.
Attraverso circa 50 capolavori - tra cui il celebre Number 27, la grande tela di Pollock lunga oltre 3m resa iconica dal magistrale equilibrio fra le pennellate di nero e la fusione dei colori più chiari – colori vividi, armonia delle forme, soggetti e rappresentazioni astratte immergono gli osservatori in un contesto artistico magnifico: l’espressionismo astratto.
Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, con il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale – Assessorato alla crescita culturale, la mostra POLLOCK e la Scuola di New York è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con The Whitney Museum of America Art, New York e curata da David Breslin e Carrie Springer con Luca Beatrice.

Jackson Pollock, Number 27, 1950. Olio, smalto e pittura di alluminio su tela, 124,6x269,4 cm. © Jackson Pollock by SIAE 2018 © Whitney Museum of American Art

Costi: vedi sito
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Sito di riferimento: www.ilvittoriano.com
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"ANDY  WARHOL"  
a cura di  Matteo Bellenghi

LA  VERA  ESSENZA  DI  WARHOL  IN  MOSTRA  AL  VITTORIANO  
Un’esposizione  che  con  oltre  170  opere  traccia  la  vita  straordinaria  di  uno  dei  più  acclamati   artisti  della  storia

COMPLESSO DEL VITTORIANO  ALA BRASINI - Roma
dal 3 ottobre 2018, vari orari

Il 3 ottobre apre i battenti a Roma, negli spazi del Complesso del Vittoriano - Ala Brasini, un’esposizione interamente dedicata al mito di Warhol, realizzata in occasione del novantesimo anniversario della sua nascita.

Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano e con il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale, la mostra Andy Warhol è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con Eugenio Falcioni & Art Motors srl e curata da Matteo Bellenghi.

Una mostra che parte dalle origini artistiche della Pop Art: nel 1962 il genio di Pittsburgh inizia a usando la serigrafia crea la serie Campbell's Soup, minestre in scatola che Warhol prende dagli scaffali dei supermercati per consegnarli all’Olimpo dell’arte. Seguono le serie su Elvis, su Marilyn, sulla Coca-Cola.

L’esposizione, con le sue oltre 170 opere, vuole riassumere l’incredibile vita di un personaggio che ha cambiato per sempre i connotati non solo del mondo dell’arte ma anche della musica, del cinema e della moda, tracciando un percorso nuovo e originale che ha stravolto in maniera radicale qualunque definizione estetica precedente.

Andy WarholMarilyn, 1967. Serigrafia su carta, 91,4x91,4 cm. © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc. by SIAE 2018 per A. Warhol

Costi: vedi sito
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Sito di riferimento: www.ilvittoriano.com
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"DREAM. L'arte incontra i sogni"
a cura di Danilo Eccher

CHIOSTRO DEL BRAMANTE - Roma  dal 29 settembre al 5 maggio 2018 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.

"Dream è la rappresentazione dell'idea di sogno, una dimensione altra che trascende la fisicità della percezione per accedere nei territori dell'emozione, dell'incanto, della poesia". Danilo Eccher

20 grandi protagonisti dell'arte contemporanea raccontano il loro sogno attraverso opere visionarie, accompagnando gli spettatori in un viaggio all'interno della perfetta architettura rinascimentale di Donato Bramante. Una mostra che parla di desideri, aspettative, paure esorcizzate, fantasie, in un percorso da visitare a occhi aperti oppure chiusi, dove a opere site specific si alternano lavori riletti e ripensati all'interno delle sale.
Gli artisti: Jaume Plensa, Anselm Kiefer, Mario Merz, Giovanni Anselmo, Christian Boltanski, Doris Salcedo, Henrik Håkansson, Wolfgang Laib, Claudio Costa, Kate MccGwire, Anish Kapoor, Tsuyoshi Tane, Ryoji Ikeda, Bill Viola, Alexandra Kehayoglou, Peter Kogler, Tatsuo Miyajima, Luigi Ontani, Ettore Spalletti, James Turrell. 

Completa il progetto Le voci del sogno: per la prima volta al mondo le parole di uno scrittore, ispirate alle opere degli artisti protagonisti di Dream e interpretate da 14 attori italiani, accompagnano il pubblico in mostra attraverso una audioguida. 14 racconti inediti di Ivan Cotroneo diventano evocazione in un percorso straordinario, libero da confini didattici, capace di amplificare, di creare un altro sogno.
Gli attori: Valeria Solarino, Alessandro Preziosi, Cristiana Capotondi, Alessandro Roja, Valentina Cervi, Angela Baraldi, Brando Pacitto, Carolina Crescentini, Giulia Bevilacqua, Giuseppe Maggio, Isabella Ferrari, Marco Bocci, Matilda De Angelis, Matteo Giuggioli.
"Siamo orgogliosi de Le voci del sogno, un progetto inedito, orgogliosi della collaborazione con un autore di talento come Ivan Cotroneo, con un gruppo di attori tanto straordinari quanto generosi. Chiostro del Bramante conferma, con questo progetto sperimentale, l'attenzione nei confronti dei suoi tanti pubblici perché l'arte sia condivisa".

Natalia de Marco, DART - Chiostro del Bramante
Catalogo Skira con testi del curatore Danilo Eccher, Ivan Cotroneo e Federico Vercellone

Costo:  visita il sito.
Informazioni: hastag ufficiale #enjoychiostro - +39 06 68809035 (Lunedì – Venerdì 10.00 / 17.00) numero attivo dal 4 settembre sino a fine mostra. - La Caffetteria Bistrot, il Bookshop e il Chiostro hanno ingresso libero indipendentemente dalle mostre
Indirizzo: Via Arco della Pace 5 - Roma
Sito di riferimento: www.chiostrodelbramante.it
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"LE FORME DEL MITO: 25 SCULTURE DI JOAQUÍN ROCA REY "
Ospitate al Museo Carlo Bilotti di Villa Borghese
La mostra antologica, a cura di Giuseppe Appella,
coglie il meglio del linguaggio moderno, tra mito e ritualità

MUSEO CARLO BILOTTI - Aranciera di Villa Borghese - Roma
dal 5 luglio al 4 novembre 2018 - Da martedì a venerdì ore 13.00 - 19.00 Sabato e domenica ore 10.00 - 19.00 - Dal 1 ottobre è in vigore l’orario invernale  - Da martedì a venerdì ore 10.00 - 16.00 Sabato e domenica ore 10.00 - 19.00 (Ingresso consentito fino a mezz’ora prima dell’orario di chiusura)

Il Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese ospita la mostra antologica di Joaquín Roca Rey, Le forme del mito, promossa da Roma CapitaleAssessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con il patrocinio di Embajada del Perú en Italia. La cura della mostra è dello storico dell’arte Giuseppe Appella. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.

Nelle sale al piano terreno saranno esposte 25 sculture datate 1956–2001 che, evidenziando l’indagine formale, tra mito e ritualità, sono riuscite a cogliere il meglio del linguaggio moderno. Dal natio Perù a Roma, le opere di Roca Rey si liberano dell’involucro preincaico di magia e ritualità (assemblage di ferro, forgiato con evidente realismo e poi alluminio, ottone, acciaio, onice, bronzo, marmo, travertino) senza abbandonare il mito ritrovato nelle forme più avanzate della contemporaneità, come a dire la scultura di Chadwick e di Moore, di Hare e di David Smith, la pittura di Magritte e di Lam, rivisitati nell’architettura di Roma, nel suo rigore e nella sua enfasi, con una visionarietà carica di turbamenti, memorie e sogni. 

È il momento in cui gli Incas, i Maya, gli Atzechi, il barocco latino americano si confrontano con Roma antica e Roma seicentesca riconoscendovi attinenze di sacralità sessuale subito esplicitata in allusioni misteriose e ironiche, nel totem elevato a simbolo dell’identità tra uomo e cosmo, elemento soggetto alle continue trasformazioni di una fantasia tra le più vive della scultura del secolo appena trascorso. Fantasia che permette a Roca Rey, in una perenne estensione di dualismi, contrasti e ambiguità, resi evidenti anche dalla scelta dei molteplici materiali utilizzati spesso insieme, una sorta di scambio tra leggerezza e solidità, pieno e vuoto, concavo e convesso, eros e gioco, inquietudine e malinconia, negativo e positivo, vita e morte, tipiche del surrealismo o, meglio, degli automatismi del subconscio travasati nel progetto della composizione e, non prive di inquietante ironia, nelle relative invenzioni formali.
In contemporanea con la mostra romana, il Sistema dei Musei e dei Beni Culturali ACAMM (Aliano, Castronuovo Sant’Andrea, Moliterno, Montemurro) esporrà nei propri spazi una serie di disegni e di piccole sculture. 

Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Con il patrocinio di Embajada del Perú en Italia
A cura di Giuseppe Appella
Catalogo edito da xPoint printing con testi biobibliografici di Giuseppe Appella, Guido Strazza e Blas Roca Rey
Servizi museali Zètema Progetto Cultura
Servizi Vigilanza UNISECUR srl
SPONSOR SISTEMA MUSEI CIVICI     
Con il contributo tecnico di Ferrovie dello Stato Italiane

Costo:  Ingresso LIBERO
Informazioni: 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
Indirizzo: viale Fiorello La Guardia 6 - Roma
Sito di riferimento: www.museocarlobilotti.it - www.museiincomuneroma.it                                      
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