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lunedì 28 gennaio 2019

KIROSEGNALIAMO dal 29 Gennaio a 4 Febbraio 2019

K-news  



Kiri, proseguono per questa stagione le kirosegnalazioni di  Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.


Di settimana in settimana vari suggerimenti tra teatro, musica, arte, cinema, danza, libri  e tanti altri eventi  selezionati  accuratamente sulla base delle vostre importanti indicazioni.


Quest'anno i nostri suggerimenti raddoppiano non solo qui sul blog ma, per alcuni eventi, ci sono anche le KIROSOCIALNEWS lanci mirati sui nostri social. Seguite sempre gli hastag #kirosegnalazioni e  #kirosocialnews  e scoprirete tutte le novità per le vostre serate...

Dunque ecco per sognare con voi...


TEATRO

DEBUTTANO...

Associazione Culturale Teatro Trastevere
presenta
 "PAROLACCE SOTTOVOCE"
scritto e diretto da Yasmine Bouabid
in scena lo spettacolo su integrazione e adolescenza
Teatro Trastevere a Roma
Con
 Eleonora Muzzi, Benedetta Cassio, Mauro Tiberi,
Simona Vazzoler e Ethel Fanti Ciupi

TEATRO TRASTEVERE -  Roma
il  29 e 30  gennaio 2019, ore 21.00

Racconta la storia di Mariem (Eleonora Muzzi), adolescente figlia di immigrati musulmani, che vive nel silenzio e nei rigidi limiti imposti dalla famiglia finché non incontra Eva (Benedetta Cassio), compagna di liceo omosessuale e sregolata, che le mostrerà lati del mondo e di sé stessa che aveva sempre temuto di affrontare.
La vicenda trae ispirazione dalla vita personale dell’autrice, di origini italo-tunisine, che ha voluto raccontare una condizione di emarginazione che può portare alla solitudine o agli eccessi.
Il testo nasce nel 2017 all’interno di un laboratorio di drammaturgia, ed è parte, nel dicembre 2018, del progetto “Accoglienze!” vincitore dell’avviso pubblico “CULT! – L’Ottava Meraviglia” realizzato con il finanziamento di Roma Capitale – Municipio Roma VIII.

Lo spettacolo rappresenta l’abbattimento di muri culturali ed ideologici, l’incontro-scontro fra realtà diverse ed apparentemente inconciliabili: musulmani e occidentali, etero ed omosessuali, ribelli e silenti, giovani ed adulti. Questa rivoluzione viene significativamente raccontata attraverso il periodo dell’adolescenza, dove tutto appare amplificato ed è fondamentale trovare sé stessi.
L’amicizia tanto inaspettata quanto profonda fra Mariem ed Eva permette ad entrambe di scavalcare i propri limiti oltre i quali, inevitabilmente, le due ragazze si trovano a fare i conti con la propria autentica identità.
Parallelamente, le vicende familiari della protagonista raccontano di come i modelli imposti dai genitori possano mettere in discussione la voce dei figli e inconsapevolmente castrarne il potenziale.
I conflitti messi in gioco sono molteplici, inevitabilmente vicini a chiunque viva l’Italia di oggi, e non sempre si risolvono come vorremmo: in questo abbiamo voluto essere realisti.
Uno spettacolo coinvolgente ed emozionante, che dimostra come culture e personalità tanto diverse possano comunicare ed imparare l’una dall’altra.

Costo:  Biglietto intero 12 € - ridotto 10 €
Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO per tutti i  Kiri iscitti alla pagina facebook  di KIROLANDIA - Media Partner del Teatro
Informazioni: 06.5814004 - info@teatrotrastevere.it
Indirizzo: via Jacopa de Settesoli 3 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrotrastevere.it
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Ingranaggi
Presenta
GIANMARCO SAURINO in
"CONDANNATO A MORTE"
L'inchiesta
da Victor Hugo
di Davide Sacco
Con il patrocinio di Amnesty International Italia
Scene e Costumi Accademia di Belle Arti di Napoli, Luci Cesare Accetta

OFF OFF THEATRE - Roma
dal 31 gennaio al 3 febbraio 2019,  orario: serali ore 21.00,  pomeridiane ore 18.00

All'OFF/OFF Theatre è di scena Condannato a Morte, lo spettacolo presentato da Ingranaggi e realizzato con il patrocinio di Amnesty International Italia, scritto e diretto da Davide Sacco e tratto dal testo di Victor Hugo, che vede protagonista in scena il giovane Gianmarco Saurino, già noto al grande pubblico per le sue partecipazioni a fiction Rai come Che Dio ci aiuti e Non dirlo al mio capo.

Il monologo Condannato a Morte è tratto dal romanzo L'ultimo giorno di un condannato a morte di Victor Hugo, da cui Daniele Sacco trae spunto per dirigere il talento di Gianmarco Saurino, attore di origini pugliesi classe '92, in passato già a confronto con altri grandi testi della letteratura come Cyrano De Bergerac, Il Gabbiano, Eneide e molti altri. Quello messo in scena da Sacco è un faro puntato sulla pena di morte e sul suo non senso, anche grazie al patrocinio di Amnesty International Italia e del Giffoni Film Festival.

SINOSSI: Parigi, carcere di Bicêtre. Un uomo senza nome, un condannato a morte come tanti, i cui ultimi giorni di vita scorrono davanti agli occhi del pubblico, come avviene nell'opera di Hugo, che Sacco rimaneggia restituendo al pubblico la modernità di una grande opera datata 1829. Il testo che nella Francia dell'800 fu una coraggiosa critica all'uso del provvedimento in atto, è decontestualizzato nella struttura ma non tradisce l'originale ed offre al pubblico tutti i riferimenti del classico che lo caratterizza, ponendosi nel presente come un atto di pari coraggio.

Costo: Biglietto intero 25 € -  ridotto 18 € - 10 € per gruppi e under 26
Indirizzo: Via Giulia 19/21 – Roma
Informazioni:  06 89239515 -  info@off-offtheatre.com
Siti di riferimento: www.off-offtheatre.com
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Centro di Produzione Teatrale La Fabbrica dell'Attore – Teatro Vascello (Roma)
Milleluci Entertainment

"DOPO LA PROVA"
di Ingmar Bergman
con Ugo Pagliai, Manuela Kustermann e Arianna Di Stefano
assistente regia Alessandro Gorgoni
assistente M° Pagliai  Alessandro Guerra
scene di Alessandro Chiti
costumi Daniele Gelsi
disegno luci Umile Vainieri
regia Daniele Salvo

dal 31 gennaio al 10 febbraio, orario  debutto giovedì 21.00 e dal martedì al sabato h. 21.00 - domenica 18.00

In un tempo sospeso, nella penombra di un vecchio palcoscenico, Henrik Vogler, grande regista e direttore di teatro, è seduto su una poltrona, immobile. Appare quasi imbalsamato. Ha 109 anni o forse solo sessantadue. La scena è ingombra di oggetti, attrezzature sceniche, quinte, attrezzeria, rimasti dopo una prova pomeridiana de "Il sogno" di Strindberg. Ora però il regista è rimasto solo, assorto nelle sue riflessioni sul senso del suo stesso lavoro, sulle scelte fatte, sugli errori compiuti, sul tempo della propria esistenza e sulle aspettative per il futuro. L'edificio è completamente deserto. Il sipario è alzato
sino a metà. D'improvviso appare sulla scena Anna Egerman, giovane attrice interprete della Figlia di Indra nella pièce diretta da Vogler. Da questo momento inizia un confronto serrato tra i due che, sospesi in una zona di confine, in una sorta di limbo extra-quotidiano in cui tutto è concesso, si permettono finalmente di dire la verità. Le loro ansie, le loro paure, i loro desideri, i loro affanni e le loro vanità di piccoli esseri umani vengono alla luce con chiarezza, affiorano dalla loro piccola stanza dell'immaginario e prendono corpo con violenza. È quasi un percorso psicanalitico, un raggio di luce in una stanza buia da anni, un momento di verità in un'esistenza di finzione. Vogler si muove nel torrente del tempo con disinvoltura e leggerezza, analizzando il sentimento dell'amore, della gelosia, dell'attrazione, del gioco teatrale, senza retorica e con semplicità disarmante. L'ingresso sulla scena di Rakel, attrice di mezza età, introduce altri temi bergmaniani di straordinaria pregnanza: la percezione del tempo, la paura della vecchiaia, la straordinaria fragilità dell'animo femminile che si risolve in patologia pura, in ansia da prestazione, in senso di inadeguatezza e nevrosi. Quella di Rakel è una figura che si muove sul filo del
rasoio, un'artista distrutta dal suo stesso talento, una scorticata viva.
In "Dopo la prova" Bergman non crea nemmeno più "personaggi", ma linguaggi, funzioni emotive, "contenitori" di fragilità, ansie e paure, donne e uomini reali che non riescono più a convivere con le menzogne, con i compromessi della vita borghese, vecchi-bambini che rischiano la vita, perdono l'equilibrio e cadono a terra in preda ad un ossessivo bisogno di verità, di un senso possibile, di un segno, un gesto, un respiro che dia un significato alle loro piccole vite

Costo: Prosa: intero 20€ - ridotto over 65:  15€ - ridotto studenti  12€ - servizio di prenotazione per tutti gli spettacoli  1€ a biglietto
Informazioni: 06 5881021 – 06 5898031
Indirizzo: via Giacinto Carini, 78 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrovascello.it
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Stagione Campioni
"GENITORI IN AFFITTO"
di Fabrizio Nardi, Nico Di Renzo, I pezzi di nerd e Nazzareno Mattei
con Mirko cannella, Lorenza Giacometti, Nicolò Innocenzi, Michele Iovane e Jey Libertino.
Regia Fabrizio Nardi
Tecnico Audio e Luci Kevin Bonocore
Prodotto da  Agricantus

TEATRO DE' SERVI - Roma
dal 1 al 17 febbraio,  oraio:  Ia settimana venerdì ore 21.00 Sabato ore 17.30 e 21.00 Domenica ore 17.30  - II e III settimana da martedì a venerdì ore 21.00 sabato ore 17.30 e 21.00 domenica ore 17.30

Dopo il grande successo di pubblico nella scorsa stagione con “Ho adottato mio fratello”, torna  sul palcoscenico del Teatro de’ Servi la giovane compagnia de "I pezzi di Nerd" con il loro nuovo spettacolo firmato insieme a Fabrizio Nardi, Nico di Renzo (in arte Pablo & Pedro) e Nazzareno Mattei, con la regia di Fabrizio Nardi.
“Genitori in affitto”  porta in scena la spassosa vicenda di tre fratelli che, come i tre piccoli porcellini, vivono spensierati in quella che considerano - peraltro non del tutto a torto - la loro legittima casa. Ma in agguato, come nella favola,  c'è il lupo cattivo che ha l'inusitato aspetto dei genitori, o per meglio dire di una loro "pazza idea". Dopo anni di felice separazione, hanno preso una decisione importante: risposarsi.
Lo scontro generazionale, o più semplicemente la contrapposizione di egoismi amplificati dall'abitudine alla comodità e all’indipendenza è dietro l’angolo. Il “No!” è secco: la casa di famiglia non deve essere riconsegnata a chi l'ha sventatamente ceduta. Sarà lotta dura senza paura.
Lungo questo filo logico, o se si preferisce volutamente illogico e paradossale, si dipana la storia di Agostino (Jey Libertino)  , Giancarlo (Nicolò Innocenzi) e Flavio (Mirko Cannella)  che da anni convivono in una sorta di "libertà obbligatoria" nella casa dei  genitori tra intoppi ed agitazioni, ma anche tanta voglia di divertirsi.
Al danno, quando apprendono dai genitori le novità in arrivo, si aggiunge la beffa: proprio in quel momento hanno stabilito di ristrutturare l’abitazione in base ai propri bisogni con l’aiuto dell’amico Giovanni (Michele Iovane). Tutti allora vengono coinvolti nella elaborazione dei più astuti, divertenti e improbabili piani per far saltare le nozze, perfino di Rosy, la seducente ragazza delle pulizie (Lorenza Giacometti).

La parola d'ordine, scomodando il buon Manzoni, è una sola: questo matrimonio non s’ha da fare!

Costo: Biglietti  platea  intero  22 € - ridotto G/A 16 €galleria intero  18 €  - ridotto G/A  14€  (ridotto giovani under 18 e anziani over 65)

Indirizzo: via del Mortaro (ang. Via del Tritone), 22 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroservi.it
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PROSEGUONO...

"IL MAESTRO E MARGHERITA"
di Michail Bulgakov
riscrittura di Letizia Russo
Con
Michele Riondino nel ruolo di Woland
e
Francesco Bonomo Maestro/Ponzio Pilato
Federica Rosellini Margherita
e con Giordano Agrusta, Carolina Balucani, Caterina Fiocchetti,  Michele Nani, Alessandro Pezzali, Francesco Bolo Rossini,  Diego Sepe, Oskar Winiarski
scene e costumi Marta Crisolini Malatesta
luci Simone De Angelis
musiche originali Giacomo Vezzani
Regia Andrea Baracco
Produzione Teatro Stabile dell’Umbria
con il contributo speciale della Brunello Cucinelli Spa in occasione dei 40 anni di attività dell’impresa

TEATRO ELISEO - Roma
dal 22 gennaio al 3 febbraio  2019 , martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00_ primo sabato di programmazione ore 16.00 e 20.00_merc. e dom. ore 17.00
                                                                        
 “I manoscritti non bruciano” Woland (Satana) 

Il Maestro e Margherita è un romanzo pieno di colori potenti e assoluti, tutti febbrilmente accesi, quasi allucinanti. Un eterogeneo gruppo di attori capitanati da  Michele Riondino, dà vita alle straordinarie, magiche e perturbanti pagine di Michail Bulgakov. 

La regia è di Andrea Baracco, che spiega: Si passa in un attimo dal registro comico alla tirata tragica, dal varietà più spinto all’interrogarsi su quale sia la natura dell’uomo e dell’amore. Basso e alto convivono costantemente creando un gioco quasi funambolico, pirotecnico, in cui ci si muove sempre sulla soglia dell’impossibile, del grottesco, della miseria e del sublime. A volte si ride, a volte si piange, spesso si ride e piange nello stesso momento. Insomma, in questo romanzo, si vive, sempre

Sinossi
Il Maestro e Margherita si apre con l’arrivo di Satana (Woland) e della sua bizzarra cricca (il valletto Korov'ev, il gatto Behemot e la strega Hella) nella Mosca degli anni Trenta. La vicenda ha inizio quando Woland, intromettendosi nella conversazione tra il poeta Ivan e l’intellettuale Berlioz, presagisce la vicina morte dello stesso Berlioz; morte che, poco dopo, accadrà proprio sotto gli occhi di Ivan. Il poeta, sconvolto dall’accaduto e in preda ad una crisi di follia, viene portato in una clinica psichiatrica. Lì incontra il Maestro, uno scrittore condotto alla disperazione dal rifiuto dei critici letterari nei confronti del suo romanzo su Ponzio Pilato e sugli avvenimenti accaduti a Gerusalemme durante il processo di Jeshua e nei giorni successivi alla sua morte. Nel frattempo, Woland e la sua cricca prendono possesso dell'appartamento del defunto Berlioz e portano scompiglio tra i dipendenti del Teatro di Varietà, dove metteranno in scena uno sconvolgente spettacolo di magia nera. Durante lo spettacolo Margherita, l’amante segreta del Maestro, da lui poi abbandonata, ha il suo primo incontro con Woland. Il giorno dopo viene poi invitata ad andare a casa sua, in quanto prescelta per essere la regina del sabba, il gran ballo demoniaco da lui organizzato. Margherita accetta e Woland, in cambio, le dà la possibilità di ricongiungersi con il Maestro. Intanto Jeshua invia il suo discepolo Levi Matteo da Woland, per chiedergli di dare al Maestro e Margherita la pace, non potendo essi meritare la luce. Woland raggiunge i due amanti e offre loro, invece, la possibilità di andare agli inferi. Margherita accetta e, dopo aver ucciso il Maestro, si uccide lei stessa. Insieme, i due amanti si dirigono verso gli inferi, dove Woland e la sua cricca hanno già fatto ritorno.

Foto di Guido Mencari
Durata: 2 h e 35 minuti escluso intervallo (I atto 80’ - II atto 75’)
Costo: Biglietto da 15 € a 35€
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroeliseo.com
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MELANIA GIGLIO, MARTINO DUANE in
"ÉDITH PIAF
L'usignolo non canta più"
di Melania Giglio
regia Daniele Salvo
scene Fabiana Di Marco
costumi Giovanni Ciacci
assistente alla regia Luigi Di Raimo
assistente volontario Alessandro Guerra

TEATRO DELLA COMETA - Roma
dal 22 gennaio al 3 febbraio 2019,  orario dal martedì al venerdì ore 21.00_sabato doppia replica ore 17.00 e ore 21.00_domenica ore 17.00.

Siamo nel 1960, nell'appartamento di Édith. Una serie di eventi si sono susseguiti nella vita di questa piccola donna: lutti, incidenti, amori, liti, solitudine, alcol, gioie, successi e canzoni. Tutto si è abbattuto sull'usignolo come un uragano. L'usignolo non canta più. L'artrite l'ha resa gobba, l'alcol e i medicinali l'hanno resa gonfia e senza capelli, i lutti hanno ferito la sua voglia di vivere.
Ma improvvisamente qualcuno bussa alla sua porta e arriva a profanare questo "buio". É Bruno Coquatrix, l'impresario dell'Olympia.
Lo spettacolo ripercorre attraverso un testo inedito e mai rappresentato i giorni che precedettero la storica esibizione di Édith Piaf sul palco dell'Olympia, dalla fine del 1960 sino alla primavera del 1961. Questo racconto, arricchito da canzoni eseguite rigorosamente dal vivo (tra le altre L'accordéonisteLa vie en roseMilord), vuole essere un omaggio a una delle voci più belle e strazianti della canzone moderna.

Note di Regia
Scriveva B. Pasternak: "Il talento innato è una via che conduce al futuro. É un modello infantile dell'universo, di un universo fondato sin dalla tenera età nel nostro cuore, una specie di libro di testo per capire il mondo dal di dentro, dal suo lato migliore e più fulgido. Questo dono insegna l'onore e il coraggio, poiché rivela quale favolosa importanza abbia l'onore nel sentimento drammatico dell'esistenza. Un uomo di talento sa quanto si arricchisca la vita in una piena e giusta illuminazione e quanto perda nel buio. L'interesse personale gli impone di essere orgoglioso e di perseguire la verità. Questa posizione può significare nella vita anche la tragedia, ma questo ha un'importanza secondaria.
Édith Piaf portava in sé questa scintilla, questa meravigliosa fiamma inesauribile e dolorosa. Vogliamo ricordarla con semplicità e nitidezza. Non vogliamo imitarne le movenze o copiarne l'esteriorità. Tentiamo invece di avvicinarci alla sua anima con levità mozartiana, di raggiungere il centro del suo petto per evocare per un istante, con attenzione e rispetto, il suo incredibile talento. Oggi più che mai, in questi anni vuoti di impulsi e necessità, abbiamo bisogno del suo calore, della sua luce, della potenza della sua voce e del battito del suo piccolo cuore che ancora oggi, anche se non c'è più, batte instancabile. E quel suo piccolo cuore non si fermerà mai.
Daniele Salvo

Mettetevi comodi e seguite la Cometa, vi aspettiamo nella nostra casa, nel Salotto Buono di Roma. #seguilacometa #teatrocometa
Costo: Biglietti Platea 25 €, prima galleria 20 €, seconda galleria 18 €
Informazioni:  Telefono 06.6784380
Indirizzo: via del Teatro Marcello, 4 - Roma
Siti di riferimento: www.teatrodellacometa.it
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"MELAMPO"
di Ennio Flaiano
con Carlo Lizzani, Claudia Crisafio, Stefano Messina, Rita Tersigni
scene Gianluca Amodio   costumi Stefania Pisano     musiche di Anghela Sinckler    luci Alessandro Pezza
e nel ruolo del regista Massimo De Rossiproduzione Attori e Tecnici

TEATRO VITTORIA - Roma
dal 24 gennaio al 10 febbraio,  ore 21.00_ ore 21.00 (Martedi 29.01 e 5.02 ore 20.00 ; Mercoledi 30.01 ore 17.00; Domenica ore 17.30)

New York: una favola moderna, una insolita meravigliosa storia d’amore ad opera di un cane inconsapevole

Debutto romano della nuova produzione Attori e Tecnici per la regia di Massimo de Rossi. Tratto dalla sceneggiatura originale (con la supervisione di Rosetta Flaiano) cui Ennio Flaiano lavorò dal 1966 al 1967 e che ne riflette esattamente la storia, le situazioni e i dialoghi. In occasione del centenario della nascita di Ennio Flaiano, nel 2010, Massimo De Rossi presentò un'edizione ridotta del MELAMPO al Teatro India per lo Stabile di Roma. 

Sul palcoscenico del Teatro Vittoria, l'edizione completa e mai rappresentata. Con questo spettacolo De Rossi continua il suo personale percorso teatrale sul tema Letteratura-Cinema-Teatro iniziato anni fa con Landolfi, Gadda, Savinio fino ad oggi con Weigel, Flaiano e in futuro con Moravia e una sceneggiatura inedita (comica) di Pirandello.

MELAMPO è una trasparente favola moderna, venata di autentica comicità ed ironia graffiante. Una commedia autobiografica che Flaiano iniziò a scrivere durante il suo soggiorno in America pensando di farne un film con la Warner Bros.  Una commedia americana (non commedia all'italiana) scritta da un italiano "particolare" come Flaiano.  Siamo a New York per assistere a una favola moderna, a un'insolita meravigliosa storia d'amore ad opera di un cane inconsapevole, Melampo.

I principali protagonisti della commedia sono Giorgio, uno scrittore italiano momentaneamente in America per motivi di lavoro e Liza creatura tutta "bellezza e confusione" ex modella, ex dilettante di pittura, ex snob preoccupata di apparire sempre a suo agio. Liza, nel tentativo di rendere i rapporti umani più semplici e spontanei, si "trasforma" lentamente in cane. Si libera nella vitalità di un giovane animale, e così "annullandosi" finisce per diventare una presenza insostituibile nella vita dell'uomo.

Se Giorgio rappresenta la ragione, il dubbio, la nevrosi dell'intellettuale che non riesce più a dare un senso alla realtà, Liza tenta un nuovo linguaggio, quello della gioiosa adesione all'istinto, alla pura fisicità.
La psicologia della coppia, i rapporti con l'ambiente, la solitudine, la ricerca di nuovi equilibri: l'apologo di Flaiano non fornisce risposte ma le moltiplica in un gioco di specchi sempre dominato da un'intelligenza ironica e inquieta. Questa versione per il teatro vuole anche essere un affettuoso omaggio a Ennio Flaiano: lo facciamo con tutto il rispetto e la discrezione necessaria a non forzare troppo quella che fu la sua innata caratteriale riservatezza, la sua accesa sensibilità.

Costo: Biglietti:  intero platea 28 € , intero galleria 22  (compresi 3 euro di prevendita) ridotti in convenzione: platea 21  e galleria 18  (compresi i 3 euro di prevendita) Promozione gruppi: 1 biglietto cortesia ogni 10 spettatori paganti
Informazioni: botteghino: 06 5740170 ; 065740598 lunedì (ore 16-19), martedì - sabato (ore 11- 20), domenica (ore 11-13.30 e 16-18) Vendita on-line e info: www.teatrovittoria.it
Indirizzo: piazza di Santa Maria Liberatrice, 10 - Roma
Sito di Riferimento: www.teatrovittoria.it
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Gitiesse Artisti Riuniti
Best live
GEPPY GLEIJESES
MARISA LAURITO - BENEDETTO CASILLO
"COSÌ PARLÒ BELLAVISTA"
Adattamento teatrale di Geppy Gleijeses
dal film e dal romanzo di Luciano De Crescenzo
con
Nunzia Schiano  Salvatore Misticone
Vittorio Ciorcalo Patrizia Capuano
e
Gianluca Ferrato
(Cazzaniga)
 e con     
Elisabetta Mirra Gregorio De Paola Agostino Pannone
Gino De Luca Ester Gatta Brunella De Feudis 
scene Roberto Creacostumi Gabriella Campagna
luci Luigi Ascionemusiche Claudio Mattoneregia GEPPY GLEIJESES

TEATRO QUIRINO -  Roma
dal 15 gennaio al 3 febbraio 2019 - ore da martedì a sabato ore 21.00_domenica ore 17.00_giovedì 17 gennaio, giovedì 24 gennaio e giovedì 31 gennaio ore 17.00_ mercoledì 23 gennaio ore 19.00_sabato 26 gennaio ore 17.00 e ore 21.00

Dopo qualche tentativo infruttuoso fatto in anni passati di adattare per le scene il mitico film - romanzo saggio “Così parlò Bellavista”, Alessandro Siani, stimolato da Benedetto Casillo  (il vice sostituto portiere) si appassiona all’idea e decide di varare il progetto. Dopo aver vagliato alcune ipotesi giunge con Luciano De Crescenzo alla conclusione che la migliore soluzione per la realizzazione dell’idea sia affidarla a Geppy Gleijeses: “Sule tu ‘o ppuò ffà!“. Ma Geppy, seppur lusingato dalla “investitura”, è costretto a rinunciare, anche perché stretto tra gli impegni di Filumena Marturano e Il Piacere dell’Onestà, entrambi con la regia di Liliana Cavani. Alessandro non demorde, annulla la tournée prevista per la passata stagione e bussa nuovamente alla sua porta: “E mò come ti metti? “. Nasce così lo spettacolo teatrale Così parlò Bellavista, diretto, adattato e interpretato da Geppy Gleijeses, prodotto da Alessandro Siani e Sonia Mormone (Best Live) e Geppy Gleijeses (Gitiesse Artisti Riuniti), con Geppy - che nel film interpretava il ruolo di Giorgio - nel ruolo di Bellavista e un gruppo straordinario di attori napoletani: Marisa Laurito, la migliore amica di Luciano ed eterna Miss Simpatia, è la moglie di Bellavista, Benedetto Casillo, l’unico nel ruolo che interpretò nel film, Nunzia Schiano, grande caratterista napoletana, e ancora Salvatore Misticone, Vittorio Ciorcalo e tanti altri, con la partecipazione di Gianluca Ferrato nel ruolo di Cazzanica, il direttore dell’Alfasud.
La scenografia, di Roberto Crea riproduce la facciata del grande palazzo di via Foria dove fu girato il film. Le musiche sono quelle originali di Claudio Mattone. 

Per festeggiare i 90 anni di Luciano De Crescenzo i promotori hanno voluto il 26 settembre 2018 il debutto, nel più bel teatro del mondo, il teatro della sua città, il San Carlo di Napoli, che ha tributato al lavoro un grande successo.
La Sovrintendente Rosanna Purchia ha sposato con entusiasmo l’idea, il Comune di Napoli ha concesso il suo Patrocinio e ha sostenuto l’iniziativa che celebra un film di culto (il coautore è l’indimenticabile Riccardo Pazzaglia), un romanzo venduto in tutto il mondo e il suo autore, il cui genio non sempre è stato riconosciuto nella misura che meritava. Ma, come dice Bellavista: “Si è sempre meridionali di qualcuno! “

A poco più di quarant'anni dalla sua prima pubblicazione, "Così parlò Bellavista" non ha perso la sua forza dirompente e la sua sagacia filosofica, confermandosi come un "piccolo classico" della letteratura partenopea che è anche una straordinaria rappresentazione della natura umana, come testimoniato dall’adattamento teatrale.

personaggi e interpretiBellavista Geppy Gleijesesria Bellavista Marisa Laurito
Salvatore / vice sostituto portiere Benedetto CasilloRachelina / signora banco lotto Nunzia SchianoCavaliere / avvocato Russo / Core ‘ngrato / signore cavalluccio rosso /
 Giggino / chitarrista Salvatore MisticoneSaverio / il tassista Vittorio CiorcaloDott. Cazzaniga Gianluca Ferrato
Signora con spazzino / signora della veglia funebre/ 
signora banco lotto Patrizia Capuano
Luigino / guappo / vigile / colonnello/
impiegato banco lotto Gino De Luca
Patrizia Bellavista Elisabetta Mirra
Giorgio Gregorio Maria De Paola
Ragazzo caffè / cameriere / convenuto / giornalista Agostino Pannone
Donna Amalia / la signora del taxi / la commerciante Ester Gatta
La signora del cavalluccio / la signora dell’ascensore Brunella De Feudis

Costo: Costo:   Biglietti  dal lun al ven platea interi € 30  ridotti  € 27 - I balconata interi € 24  ridotti € 22 - II balconata interi € 19 ridotti € 17  - galleria interi € 13 ridotti € 12 / Biglietti  sab. sera e dom  platea interi € 34  ridotti € 31 - I balconata interi € 28  ridotti € 25 - II balconata interi € 23 ridotti € 21  - galleria interi € 17  ridotti € 15
Durata: un’ora e cinquanta minuti senza intervallo
Informazioni: botteghino 06.6794585 - biglietteria@teatroquirino.it
Indirizzo: via delle Vergini,  7 - Roma
Sito di riferimento: www.teatroquirino.it
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TEATRO RAGAZZI

Matutateatro
presenta
"Cappuccetto Red"
Ideazione e testi Julia Borretti
Con Julia Borretti e Agnese Chiara D'Apuzzo
Regia Titta Ceccano

CENTRALE PRENESTE TEATRO-  Roma
3 febbraio 2019, ore 16.30

Arriva da Latina il prossimo spettacolo della Rassegna Infanzie in gioco 2018/19.

C'è una bambina che tutti chiamano Cappuccetto Red per il colore della sua mantella. Un giorno la madre la manda a far visita alla nonna e le raccomanda di non fermarsi per strada per nessuna ragione. Nel bosco inizia la sua avventura e, cammina cammina, Cappuccetto Red si dimentica dei consigli della mamma. La storia di Cappuccetto Rosso è la più nota, la più cara ai bambini, e anche quella che viene narrata in tanti modi e tante versioni. Qui viene raccontata giocando con la lingua inglese. I bambini attraverso le avventure della protagonista scoprono e imparano termini semplici della lingua inglese come i nomi degli animali, i numeri, i colori, i membri della famiglia, il saluto. Lo spettacolo è un piacevole e divertente pretesto per stimolare e accrescere l'interesse dei bambini per l'apprendimento di una nuova lingua.

Matutateatro (Latina) - Ideazione e testi: Julia Borretti - Con Julia Borretti e Agnese Chiara D'Apuzzo - Scene e luci: Jessica Fabrizi - Regia: Titta Ceccano

Costo: Biglietto unico 5 € (prenotazione consigliata)
Informazioni:  Adatto dai  3 agli 11  anni
Prenotazioni: 06 27801063 o info@ruotaliberateatro.191.it
Indirizzo: Via Alberto da Giussano, 58, Roma
Sito di riferimento: www.facebook.com/CentralePrenesteTeatro
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MANIFESTAZIONI

"Artemia Off - 2019"
Tre spettacoli teatrali sul palco del Centro Culturale Artemia
Direzione artistica: Maria Paola Canepa

“Sogno di un’Alba” di Danilo Caiano con Gisella Cesari e Bruno Petrosino
Contrasti d’amore”, di Rolando Giancola, e con Rolando Giancola e Alice Amico
 “Frida Am I - 2” di Federica Gumina e con Federica Gumina e Grazia Leone

dal 1 al 17 febbraio 2019, orari vedi sito

Una rassegna che promuove le iniziative teatrali “OFF” romane.

Prende il via, con “Sogno di un’Alba” di Danilo Caiano, la rassegna teatrale organizzata dal Centro Culturale Artemia, polo creativo romano da sempre attento alla promozione di forme espressive innovative, nel segno dell’artisticità e della sperimentazione. Delle proposte giunte, tre sono state quelle selezionate dalla direzione artistica di Artemia.

Artemia Off ha lo scopo di valorizzare i lavori focalizzati sulla ricerca di nuove e diverse forme drammaturgiche, lontane dalla scena teatrale tradizionale. Il Centro Culturale Artemia è una realtà finalizzata alla scoperta di nuovi universi creativi; con uno sguardo particolarmente rivolto verso la grande presenza di sperimentazioni teatrali degne di nota, lontane da cliché e consuetudini e desiderose di un palcoscenico per esprimere la loro qualità artistica. Artemia Off è una possibilità per gli artisti e per il pubblico giacché è l’occasione per proporre, ricevere e apprezzare nuove e “diverse” forme di espressione.

La rassegna, vedrà protagonisti gli spettacoli “Sogno di un’Alba” di Danilo Caiano, “Contrasti d’amore” di Rolando Giancola e “Frida Am I - 2” di Federica Gumina. Le opere saranno rappresentate in tre repliche, in un calendario che si snoderà tra i primi tre weekend di febbraio 2019.

Ad inaugurare l’iniziativa il 1, 2 e 3 febbraio sarà Sogno di un’Alba” di Danilo Caiano con Gisella Cesari e Bruno Petrosino che ci racconteranno la vita di Alba e Schizzo, una coppia che vive mangiando, facendo sesso e drogandosi.
Alba, all’anagrafe Alberto Cerroni, nel suo vestito lungo e le sue scarpe nuove, si fa strada tra le salviette igienizzanti che Schizzo lascia ovunque, dopo essersi disinfettato le mani nella speranza di sentirsi “pulito”. Alba vorrebbe avere una vita “normale”, essere una moglie, lavorare alle poste, essere libera dal giudizio della gente: ma il suo sogno è ad una siringa di distanza. Complice della sua dipendenza è Schizzo e il suo Manuale Perfetto per Drogarsi Senza Tirare le Cuoia.
In una giostra forsennata, scandita da momenti di quotidiana intimità e violente crisi d’astinenza, Alba e Schizzo realizzano di aver toccato il fondo da cui si ritrovano a dover risalire a fatica. Ma l’uno, forse, è la zavorra dell’altra. Spettacolo consigliato ad un pubblico maggiorenne.


A seguire, il 8, 9 e 10 febbraio sarà la volta di “Contrasti d’amore”, di Rolando Giancola, e con Rolando Giancola e Alice Amico. Uno studio sull’amore e i rapporti uomo/donna nella storia del teatro moderno. In un gioco di lazzi, equivoci, bisticci e scambi di ruolo, i due artisti vestiranno in prima persona i panni dei personaggi da loro esaminati, sperimentando, per ognuno di essi, differenti linguaggi e codici teatrali. Dalla commedia dell’arte al cabaret, dal teatro di prosa alla lectura dantis, fino al rap contemporaneo, il viaggio compiuto dai due scrittori toccherà punti nevralgici della storia teatrale dell’età moderna, mostrandone figure cardine talvolta conosciute, talvolta dimenticate.

Infine, il 15, 16 e 17 febbraio, la Compagnia Atacama chiuderà la rassegna con “Frida Am I - 2” di Federica Gumina e con Federica Gumina e Grazia Leone. “Frida Am I - 2” è un particolarissimo spettacolo di teatro danza dedicato alla pittrice messicana Frida Kahlo. Una seconda versione di “Frida Am I” dove i 2 volti di Frida, interpretati dalle due attrici, si alternano, si scambiano, si confrontano fino a guardarsi dentro come davanti ad uno specchio e a riscoprire nell’altra la propria parte mancante, per ricongiungersi a quell’amoroso abbraccio dell’universo che appartiene ad ognuno di noi. La domanda è sempre la stessa, è proprio arrivando al limite che possiamo scoprire la verità?

Costo: Biglietto Intero: 10 €- Ridotto: 8 € - Tessera nuovi soci 2 €.
Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO su prenotazione  per tutti i  Kiri iscitti alla pagina facebook  di Kirolandia - Media partner del Teatro
Informazioni e prenotazioni:
334 1598407 anche sms -  si prega di arrivare 15 minuti in anticipo
Indirizzo: Via Amilcare Cucchini, 38 - Roma
Sito di riferimento centro: www.centroculturaleartemia.it

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ARTE

APPENA INAUGURATE..

“Donne. Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione”
Nella mostra la rappresentazione femminile attraverso la storia
L’evoluzione dell’immagine femminile, protagonista della creatività dalla fine dell’Ottocento alla contemporaneità
A cura di Arianna Angelelli, Federica Pirani, Gloria Raimondi, Daniela Vasta

Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
In collaborazione con Cineteca di Bologna; Istituto Luce-Cinecittà

GALLERIA D’ARTE MODERNA DI ROMA - Roma
dal  24 gennaio al 13 Ottobre  2019, da martedì a domenica ore 10.00 - 18.30

Da oggetto da ammirare, in veste di angelo o di tentatrice, a soggetto misterioso che s’interroga sulla propria identità fino alla nuova immagine nata dalla
contestazione degli anni sessanta: la mostra "DONNE. Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione" è una riflessione sulla figura femminile attraverso la visione di artisti che hanno rappresentato e celebrato le donne nelle diverse correnti artistiche e temperie culturali tra fine Ottocento, lungo tutto il Novecento e fino ai giorni nostri.

La mostra presenta circa 100 opere, tra dipinti, sculture, grafica, fotografia e video, di cui alcune mai esposte prima o non esposte da lungo tempo, provenienti dalle collezioni d’arte contemporanea capitoline, a documentazione di come l’universo femminile sia stato sempre oggetto prediletto dell’attenzione artistica. Per i possessori della MIC Card l’ingresso alla mostra è gratuito.

“Le donne devono essere nude per entrare nei musei?” – si domandava in maniera provocatoria lo slogan di uno dei più famosi collettivi di artiste femministe americane. L’interrogativo rifletteva su una verità incontrovertibile.
Per secoli l’immagine femminile è stata, infatti, protagonista della creatività: il nudo femminile come forma da studiare, modello di bellezza, di erotismo o di ludibrio, mentre la modella diventava, alternativamente, la musa ispiratrice, la fonte di ogni peccato, l’esempio di doti domestiche e di virginale maternità.

Tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del XX secolo la rappresentazione della donna è incardinata in un ossimoro che ne mostra l’ambivalenza: da una parte immagine angelica, figura impalpabile ed eterea, puro spirito immateriale, dall’altra minaccia tentatrice, fonte di peccato e perdizione. Da Le Vergini savie e le vergini stolte di Giulio Aristide Sartorio, alle modelle discinte in pose provocanti dei pittori divisionisti (Camillo Innocenti, La Sultana) passando a L’angelo dei crisantemi di Angelo Carosi, la donna vive sospesa tra il suo essere allo stesso tempo ninfa gentile e crudele seduttrice, Musa e Sfinge, analogamente a quanto avveniva nella contemporanea letteratura simbolista e decadente di D’Annunzio e dei poeti d’oltralpe e nelle stupefacenti pellicole cinematografiche che facevano vivere sullo schermo le prime dive dell’epoca moderna. 
I profondi cambiamenti sociali, politici che seguirono la fine della Grande Guerra con la messa in crisi dei valori tradizionali, determinarono anche la prima grande rottura di quell’immaginario consolidato.
Di pari passo all’emancipazione sociale delle donne – dai primi movimenti delle suffragette in Europa alla prepotente entrata nel mondo del lavoro a causa delle contingenze storiche - anche la raffigurazione dell’immagine femminile nelle arti visive risentì delle contraddizioni di una società che stava cambiando. Alla trasformazione delle dinamiche sociali si aggiunse l’impatto che su tutta la cultura occidentale del Novecento ebbero le teorie freudiane (L’interpretazione dei sogni è del 1900) che scardinarono per sempre l’immagine armonica della famiglia tradizionale, ora descritta come coacervo di pulsioni e conflitti.
Nella serie dei ritratti esposti al secondo piano della mostra spicca, tra gli altri, il volto di Elisa, la moglie di Giacomo Balla, ritratta mentre si volta per guardare qualcosa o qualcuno dietro di sé. Il valore iconico dell’immagine è racchiuso nello sguardo che muta lo stupore in seduzione e curiosità trasformando il ritratto della giovane donna da oggetto da ammirare a soggetto misterioso. Figure allo specchio si interrogano sulla propria identità, volti enigmatici restano ermetici allo sguardo, realistici nudi espressionisti si alternano a visioni di un’umanità felice in uno spazio senza tempo.
Il forte richiamo alla famiglia italica tradizionale propagandata dal Fascismo, insieme al decremento dell’occupazione femminile, al fine di sottolineare e riaffermare l’esclusivo ruolo della donna come madre, trovò riscontro in molte delle espressioni artistiche coeve. Eppure quel modello, fatto proprio da molta arte degli anni Trenta e Quaranta, viene spesso disatteso pur nella ripresa di un analogo soggetto in cui l’intimità delle mura domestiche diventa un luogo e un universo segnati da indecifrabili solitudini esistenziali (Antonietta Raphaël, Riflesso allo specchio; Luigi Trifoglio, Maternità; Mario Mafai, Donne che si spogliano;  Baccio Maria Bacci , Vecchie carte).
Il voto delle donne nel 1946, conquista ottenuta anche grazie alla partecipazione femminile alla guerra di liberazione, rappresentò una svolta radicale nella storia italiana. Fu solo a partire dalla fine degli anni Sessanta, però, che le lotte per il raggiungimento della parità di diritti produssero, nelle donne, un profondo cambiamento nella percezione di sé, delle proprie possibilità e potenzialità nei più vari ambiti compreso quello dell’arte.
Contemporaneamente alla contestazione sociale dei modelli patriarcali, la consapevolezza di una nuova identità femminile fu al centro della ricerca di molte artiste (Tomaso Binga, Bacio indelebile; Giosetta Fioroni, L’altra ego) ed anche il ruolo predestinato di “madre”, passando dalla condizione di scelta obbligata, divenne il fulcro del dibattito sulle libertà della donna e sulla riappropriazione del proprio corpo (Sissi, Nidi).

Il percorso espositivo sarà accompagnato da videoinstallazioni, documenti fotografici e filmici tratti da opere cinematografiche e cinegiornali provenienti dalla Cineteca di Bologna e dall’Archivio dell’Istituto Luce-Cinecittà che ne hanno curato la realizzazione. In una sala della  mostra sarà proiettato il film, prodotto dall’Istituto Luce, Bellissima (2004) di Giovanna Gagliardi che attraverso documenti storici dell'Archivio Luce, spezzoni di film, canzoni popolari e interviste racconta per immagini il cammino delle donne nel ventesimo secolo.

L’ultima sezione della mostra, dedicata alle dinamiche e le relazioni tra gli sviluppi dell’arte contemporanea, l’emancipazione femminile e le lotte femministe, presenta materiale documentario proveniente da ARCHIVIA – Archivi Biblioteche Centri Documentazione delle Donne - e testimonianze di performance e film d’artista di alcune protagoniste di quella stagione fondamentale provenienti da collezioni private, importanti Musei e istituzioni pubbliche (Museo di Roma in Trastevere; Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale; Galleria Civica d'Arte Moderna Torino; MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna; MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto - Archivio Tullia Denza).

Fino alla fine di febbraio nelle sale della Galleria sarà presente anche un focus sull’opera di Fausto Pirandello grazie al prestito speciale del Museo del Novecento di Milano del dipinto Il remo e la pala (1933), esposto insieme ad altre opere della GAM Galleria d’Arte moderna dello stesso autore.

Organizzazione  Zètema Progetto Cultura
Media partner Il Messaggero

Costo: Biglietto di ingresso alla Galleria d’Arte Moderna: 7,50 €  intero e 6,50 €  ridotto, per i non residenti;  6,5€  intero e di  5,50  € ridotto, per i residenti; gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente.
Per i possessori della MIC Card l’ingresso alla mostra è gratuito.
Informazioni: 060608 - www.galleriaartemodernaroma.it
Indirizzo: via Francesco Crispi,  24 -  Roma
Sito di riferimento: www.galleriaartemoderna.it
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PROSEGUONO...




"POLLOCK e la Scuola di New York"
a cura di David Breslin e Carrie Springer con Luca Beatrice

COMPLESSO DEL VITTORIANO  ALA BRASINI - Roma
dal 10 ottobre al 24 febbraio2018, vari orari

L’Ala Brasini del Vittoriano accoglie uno dei nuclei più preziosi della collezione del Whitney Museum di New York: Jackson Pollock, Mark Rothko, Willem de Kooning, Franz Kline e molti altri rappresentati della Scuola di New York irrompono a Roma con tutta l’energia e quel carattere di rottura che fece di loro eterni e indimenticabili “Irascibili”.
Anticonformismo, introspezione psicologica e sperimentazione sono le tre linee guida che accompagnano lo spettatore della mostra POLLOCK e la Scuola di New York.
Attraverso circa 50 capolavori - tra cui il celebre Number 27, la grande tela di Pollock lunga oltre 3m resa iconica dal magistrale equilibrio fra le pennellate di nero e la fusione dei colori più chiari – colori vividi, armonia delle forme, soggetti e rappresentazioni astratte immergono gli osservatori in un contesto artistico magnifico: l’espressionismo astratto.
Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, con il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale – Assessorato alla crescita culturale, la mostra POLLOCK e la Scuola di New York è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con The Whitney Museum of America Art, New York e curata da David Breslin e Carrie Springer con Luca Beatrice.

Jackson Pollock, Number 27, 1950. Olio, smalto e pittura di alluminio su tela, 124,6x269,4 cm. © Jackson Pollock by SIAE 2018 © Whitney Museum of American Art

Costi: vedi sito
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Sito di riferimento: www.ilvittoriano.com
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"ANDY  WARHOL"  
a cura di  Matteo Bellenghi

LA  VERA  ESSENZA  DI  WARHOL  IN  MOSTRA  AL  VITTORIANO  
Un’esposizione  che  con  oltre  170  opere  traccia  la  vita  straordinaria  di  uno  dei  più  acclamati   artisti  della  storia

COMPLESSO DEL VITTORIANO  ALA BRASINI - Roma
dal 3 ottobre al 3 febbraio 2019, vari orari

Il 3 ottobre apre i battenti a Roma, negli spazi del Complesso del Vittoriano - Ala Brasini, un’esposizione interamente dedicata al mito di Warhol, realizzata in occasione del novantesimo anniversario della sua nascita.

Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano e con il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale, la mostra Andy Warhol è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con Eugenio Falcioni & Art Motors srl e curata da Matteo Bellenghi.

Una mostra che parte dalle origini artistiche della Pop Art: nel 1962 il genio di Pittsburgh inizia a usando la serigrafia crea la serie Campbell's Soup, minestre in scatola che Warhol prende dagli scaffali dei supermercati per consegnarli all’Olimpo dell’arte. Seguono le serie su Elvis, su Marilyn, sulla Coca-Cola.

L’esposizione, con le sue oltre 170 opere, vuole riassumere l’incredibile vita di un personaggio che ha cambiato per sempre i connotati non solo del mondo dell’arte ma anche della musica, del cinema e della moda, tracciando un percorso nuovo e originale che ha stravolto in maniera radicale qualunque definizione estetica precedente.

Andy WarholMarilyn, 1967. Serigrafia su carta, 91,4x91,4 cm. © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc. by SIAE 2018 per A. Warhol

Costi: vedi sito
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Sito di riferimento: www.ilvittoriano.com
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"DREAM. L'arte incontra i sogni"
a cura di Danilo Eccher

CHIOSTRO DEL BRAMANTE - Roma  dal 29 settembre al 5 maggio 2018 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.

"Dream è la rappresentazione dell'idea di sogno, una dimensione altra che trascende la fisicità della percezione per accedere nei territori dell'emozione, dell'incanto, della poesia". Danilo Eccher

20 grandi protagonisti dell'arte contemporanea raccontano il loro sogno attraverso opere visionarie, accompagnando gli spettatori in un viaggio all'interno della perfetta architettura rinascimentale di Donato Bramante. Una mostra che parla di desideri, aspettative, paure esorcizzate, fantasie, in un percorso da visitare a occhi aperti oppure chiusi, dove a opere site specific si alternano lavori riletti e ripensati all'interno delle sale.
Gli artisti: Jaume Plensa, Anselm Kiefer, Mario Merz, Giovanni Anselmo, Christian Boltanski, Doris Salcedo, Henrik Håkansson, Wolfgang Laib, Claudio Costa, Kate MccGwire, Anish Kapoor, Tsuyoshi Tane, Ryoji Ikeda, Bill Viola, Alexandra Kehayoglou, Peter Kogler, Tatsuo Miyajima, Luigi Ontani, Ettore Spalletti, James Turrell. 

Completa il progetto Le voci del sogno: per la prima volta al mondo le parole di uno scrittore, ispirate alle opere degli artisti protagonisti di Dream e interpretate da 14 attori italiani, accompagnano il pubblico in mostra attraverso una audioguida. 14 racconti inediti di Ivan Cotroneo diventano evocazione in un percorso straordinario, libero da confini didattici, capace di amplificare, di creare un altro sogno.
Gli attori: Valeria Solarino, Alessandro Preziosi, Cristiana Capotondi, Alessandro Roja, Valentina Cervi, Angela Baraldi, Brando Pacitto, Carolina Crescentini, Giulia Bevilacqua, Giuseppe Maggio, Isabella Ferrari, Marco Bocci, Matilda De Angelis, Matteo Giuggioli.
"Siamo orgogliosi de Le voci del sogno, un progetto inedito, orgogliosi della collaborazione con un autore di talento come Ivan Cotroneo, con un gruppo di attori tanto straordinari quanto generosi. Chiostro del Bramante conferma, con questo progetto sperimentale, l'attenzione nei confronti dei suoi tanti pubblici perché l'arte sia condivisa".

Natalia de Marco, DART - Chiostro del Bramante
Catalogo Skira con testi del curatore Danilo Eccher, Ivan Cotroneo e Federico Vercellone

Costo:  visita il sito.
Informazioni: hastag ufficiale #enjoychiostro - +39 06 68809035 (Lunedì – Venerdì 10.00 / 17.00) numero attivo dal 4 settembre sino a fine mostra. - La Caffetteria Bistrot, il Bookshop e il Chiostro hanno ingresso libero indipendentemente dalle mostre
Indirizzo: Via Arco della Pace 5 - Roma
Sito di riferimento: www.chiostrodelbramante.it
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