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lunedì 29 aprile 2019

KIROSEGNALIAMO dal 30 Aprile al 6 Maggio 2019

K-news  

Kiri, proseguono per questa stagione le kirosegnalazioni di  Kirolandia blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.


Di settimana in settimana vari suggerimenti tra teatro, musica, arte, cinema, danza, libri  e tanti altri eventi  selezionati  accuratamente sulla base delle vostre importanti indicazioni.


Quest'anno i nostri suggerimenti raddoppiano non solo qui sul blog ma, per alcuni eventi, ci sono anche le KIROSOCIALNEWS lanci mirati sui nostri social. Seguite sempre gli hastag #kirosegnalazioni e  #kirosocialnews  e scoprirete tutte le novità per le vostre serate...

Dunque ecco per sognare con voi...

TEATRO

DEBUTTANO...

Avviso ai Soci
L'Associazione Culturale Teatro Trastevere
presenta
Una Produzione: Extravagarte - in coproduzione con il Teatro Trastevere
"DI TANTO AMORE"
libero adattamento e riscrittura da Il gabbiano di A. Cechov
drammaturgia e regia di Giancarlo Moretti
con Simone Bobini, Giovanna Cappuccio, Ines Le Breton, Ornella Lorenzano,   Alessio Maria Maffei, Natalia Simonova
scene e costumi: Paola Salomon

TEATRO TRASTEVERE -  Roma
dal 30 aprile al 5 maggio 2019, ore 21.00_dom. 17.30

“La storia inizia alcuni anni dopo la fine della vicenda narrata da Cechov ne “Il gabbiano”. Masha, internata in un ospedale psichiatrico, ogni sera, da un baule della sua stanza, tira fuori gli abiti dei personaggi della vicenda: Kostja (il suo amato da cui è rifiutata), Irina Arkadina (la madre di Kostja), Nina (la ragazza che Kostja ama e da cui è rifiutato) e Trigorin (lo scrittore per amore del quale Nina rifiuta Kostja e che allo stesso tempo è amato da Irina Arkadina, sottraendo al ragazzo l'amore della madre). Come nella “camera dei sogni” de “I giganti della montagna” di Pirandello, la donna fa rivivere quella storia di amore e morte nel disperato e folle tentativo di mantenere in vita il suo innamorato, e quegli abiti, che nella sua mente erano un delirio, ora vengono  indossati dagli attori che cominciano ad animarli ed a narrare il dramma.”
Il gabbiano è uno dei capolavori della drammaturgia di Cechov e di tutta la letteratura teatrale della fine del XIX secolo: Di tanto amore  prende il filo dei “sentimenti” di questa complessa trama, quello che lega tra loro i protagonisti della vicenda, Kostja, Nina, Irina Arkadina, Trigorin e Masha, in una catena di desideri, speranze e delusioni. Un tema, quello delle relazioni sentimentali tra i personaggi, non sempre sufficientemente messo in evidenza nelle letture registiche che solitamente si concentrano sul tema del teatro e del meta-teatro della solitudine.
Di tanto amore non è solo uno spettacolo, ma una sfida. Non è un prodotto da vendere quanto un'opera da realizzare nella sinergia di un gruppo. Non è una delle tante libere interpretazioni di un classico in chiave moderna all'insegna dello stravolgimento o dell'occasionalità, ma il progetto di una scrittura a quattro mani per coniugare passato e contemporaneo. È la voglia di scoprire la continuità del sentire.
Di tanto amore è una prima assoluta ed è frutto di un lavoro di diversi anni sul testo di Cechov effettuato dall'autore che ne curerà anche la regia. In esso si intrecciano due filoni che caratterizzano il suo percorso di ricerca drammaturgica: l'amore e la follia.
Di tanto amore entra dunque all'interno del testo di Cechov per una suo significativo libero adattamento e riscrittura attraverso tagli ed inserimento nuove scene, per una messa in scena indirizzata a coglierne questo aspetto così “perturbativo” e rivelatore dell'essenza fragile  vitalistica e tragica dell'animo umano. La cifra registica è in una ricerca di naturalezza onirica che conduca lo spettatore dalla realtà al sogno passando attraverso il perturbante. Parola, azione, gesto, musica in un'ambientazione stilizzata e minimalista, coniugando l'utilizzo di costumi d'epoca con vitalità moderna.

Costo:  Biglietto intero 12 € - ridotto 10 €
Kiroconvenzione: INGRESSO RIDOTTO per tutti i  Kiri iscitti alla pagina facebook  di KIROLANDIA - Media Partner del Teatro
Informazioni: 06.5814004 - info@teatrotrastevere.it
Indirizzo: via Jacopa de Settesoli 3 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrotrastevere.it
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ALT ACADEMY PRODUZIONI
presenta
"SpettAttori"
di Michael Frayn
regia Pino Strabioli
con Pino Strabioli, Orsetta De Rossi, Luca Ferrini, e con Alessandra Ferro, Alberto Melone, Lucia Tamborrino, Luca Staiano, Stefano La Cava, Andrea Verticchio, Chiara Vinci,
Chiara Ricci, Maria Chiara Orti
aiuto regìa Davide Sapienza - assistente alla regìa Dario Pastorino
scene Barbara Ferrini  -  costumi Zena Diamantakos  - disegno luci Alessandro Turellaufficio stampa Silvia Signorelli

TEATRO VITTORIA - Roma
dal 2 al 18 maggio  2019,  dal giovedì al sabato ore 21, mercoledì 8 maggio ore 17, la domenica ore 17,30  

Dopo 20 anni torna al Teatro Vittoria di Roma “SpettAttori” di Mychael Frayn, uno degli esempi più incisivi di Teatro nel Teatro.
Se in “Rumori fuori scena”, Frayn aveva mostrato al pubblico ciò che mai dovrebbe essere mostrato in un teatro, cioè tutto l’intricatissimo “dietro le quinte”, in “Spettattori” il palco diventa una seconda platea; e così, gli spettatori entrano in sala e si ritrovano di fronte altri spettatori che li guardano prendere posto. Il sipario si alza e sono gli stessi spettAttori a dare voce ai pensieri degli spettatori. Gli uni rappresentano gli altri, con le loro stesse reazioni, con i loro commenti ad alta voce, con i loro piccoli tic, con la loro quotidianità. Gli spettAttori riproducono ciò che il pubblico di teatro fa tra le file di platea: ed ecco i ritardatari per problemi di parcheggio che tentano di prender posto, scatenando le ire dei vicini; i colpi di tosse che si contagiano di poltrona in poltrona; il signore che si sveglia improvvisamente sussultando; il giovanotto che amoreggia con la sua compagna.  “SpettAttori” è una commedia  semplice, difficilissima da raccontare. Quello che avviene in scena è la schiacciante riproduzione di quello che avviene agli spettatori di un qualunque spettacolo teatrale. I riflettori illuminano atteggiamenti e dinamiche che, prese in prestito al buio della platea, prendono vita su una seconda platea, specchio e lente d’ingrandimento. Giocando con i caratteri, “SpettAttori” garantisce divertimento e riflessione al tempo stesso, grazie ad un testo geniale ed incisivo, che fa del “comune” il perno della sua esilarante comicità.

Costo: Prezzi da 14 a 28 €
Informazioni: botteghino: 06 5740170 ; 065740598 lunedì (ore 16-19), martedì - sabato (ore 11- 20), domenica (ore 11-13.30 e 16-18) Vendita on-line e info: www.teatrovittoria.it
Indirizzo: piazza di Santa Maria Liberatrice, 10 - Roma
Sito di Riferimento: www.teatrovittoria.it
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Compagnia teatrale Sogni di Scena

presenta

"Sei personaggi in cerca d’attore"
ovvero il giallo del giallo
un errore di commedia scritto e diretto da Emilia Miscio
con Simone Giulietti, Emma De Nola, Fabio Mascaro, Federica Preite, Gabriele Vender, Giordano Grassi, Licia Pacella, Michela Fontana, Barbara De NArdis, Emanuele Grassetti.
Scene: Giorgio Miscio
Aiuto scene: Valentina Sarandrea

Direttore di scena: Simona Borrazzo

Fonica: Giorgia Caredda
Trucco e parrucco: Sara Giulietti e Stefania Stania
Foto e video: Riccardo Dell’Era

Ufficio Stampa: Chiara Bencivenga



TEATRO SAN GENESIO - Roma
dal 2 al 5 maggio - dal martedì al sabato ore 21.00; domenica ore 17.00

È una commedia nella commedia il nuovo, attesissimo testo scritto dalla regista Emilia Miscio, che porterà i suoi Sei personaggi in cerca d’attore.

Un titolo dall’eco pirandelliana per due gialli che si intersecano, due presunti casi di omicidio da risolvere, contraddistinti dai toni spassosi e incalzanti della Compagnia Sogni di Scena.

Un gruppo di attori si trova in teatro per l’ennesima replica di uno spettacolo: un giallo ambientato negli anni ’30 in Inghilterra. A seguito della presunta morte di uno degli attori, questo viene sostituito all’ultimo momento dal fonico, che si offre di interpretare il ruolo mancante. Di conseguenza, la regista decide di sostituire il fonico in cabina regia. 

La vicenda dà vita a una serie di errori a catena e situazioni esilaranti che si avvicendano sul palco, mettendo a dura prova gli attori, costretti a improvvisare per porre rimedio a una replica che si preannuncia disastrosa!

La pièce incarna con dinamismo e brio le più grandi angosce di attori e addetti ai lavori, omaggiando, con l’originale cifra stilistica che caratterizza il tocco della Miscio, una moltitudine di testi che hanno visto il loro successo proprio mostrando al pubblico il misterioso e folle mondo del dietro le quinte.

Costo: 15 € (intero) - 12 € (ridotto per under 16 e over 65)
Info e prenotazioni: 3470619618 – 063223432
Indirizzo: Via Podgora, 1 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrosangenesio.it
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"AUTOBIOGRAFIA EROTICA"
di Domenico Starnone
Con Vanessa Scalera - Pier Giorgio Bellocchio
Regia Andrea De Rosa
Produzione Cardellino srl

TEATRO PICCOLO ELISEO
dal  3 al 12 maggio 2019 , orario martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00_dom. ore 17.00
                                                                             
Un nuovo bellissimo testo che Domenico Starnone ha tratto dal suo romanzo

Aristide e Mariella, entrambi napoletani d'origine, si incontrano in un appartamento di Roma. Lei lo ha convocato per email, gli ha ricordato chi è. È la ragazza con cui venti anni prima lui ha avuto, a Ferrara, un incontro durato poche ore e terminato in un furtivo, frettoloso rapporto sessuale.
Aristide ha quasi dimenticato quell'incontro, gli è tornato alla memoria grazie alla mail di Mariella. Che ha una sua particolarità: è scritta ricorrendo a un linguaggio decisamente osceno.
E osceno è il linguaggio che lei gli impone quando ora gli chiede di scavare in quelle poche ore e ricostruirle minutamente.
Cosa è accaduto in quelle ore?
La realizzazione di un puro, irresponsabile desiderio sessuale? Se è così - dice Mariella - perché parlarne con il linguaggio dolce dell'amore? Meglio l'oscenità. Comincia così un gioco di scavo in quelle poche ore che mette a confronto ora con allegria ora con crudeltà due esperienze sessuali del tutto diverse, dall'adolescenza alla maturità, alla ricerca di un impossibile punto di incontro.

Per il linguaggio utilizzato si consiglia la visione dello spettacolo ad un pubblico adulto

 Foto Ladogana

Costo:  Biglietto 20 €
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroeliseo.com
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PROSEGUONO

"UN MATRIMONIO ALL’IMPROVVISO"
di Antonio Romano
con Antonio Romano, Carlotta Ballarini, Laura Garofoli, Gaia Benassi, Giuseppe Renzo, Martina Tonarelli
Regia Antonio Grosso

TEATRO DE' SERVI - Roma
dal 26 aprile al 12 maggio 2019,  ore 21.00_sab 17.30 e 21.00_dom. 17.30

Al teatro de Servi di Roma sarà in scena una divertente commedia scritta da Antonio Romano.

Paolo e Giulia convivono da diversi anni. I due hanno caratteri opposti: lei romantica e sognatrice, lui è l’eterno “bamboccione” che pensa che a 40 anni si è ancora troppo giovani per il matrimonio.
Quando Paolo è sicuro che ormai si possano considerare una coppia stabile e serena, Giulia, un po’ per caso un po’ per calcolo, decide che è arrivato il momento di mettere su famiglia e appagare il suo desiderio di maternità. Attorno ai due gravità anche un’altra coppia, formata dal fratello di Giulia e sua moglie, oltre a presunte amanti… che renderanno la storia ancora più divertente surreale, ricca di gag.
L’atmosfera che si respirerà durante i preparativi del matrimonio, metterà in risalto, attraverso un registro comico, le aspettative, i timori e alcune contraddizioni tipiche della vita di coppia, unite a riflessioni sul futuro delle nuove generazioni, sulle paure e sulle responsabilità genitoriali.

di Antonio Romano - con Antonio Romano, Carlotta Ballarini, Laura Garofoli,  Gaia Benassi, Giuseppe Renzo e Martina Tonarelli - Regia Antonio Grosso - Aiuto regia Rocco Piciulo - Scene Giuseppe Pizzi Russo - Luci e suoni Tony Di Tore -Costuni Roberto Di Falco - Foto Danilo Giovannangeli

Costo: Biglietti  platea  intero  24 € - ridotto platea 21 € -  galleria intero  21 €  - ridotto galleiria  18

Informazioni: 06 6795130
Indirizzo: via del Mortaro (ang. Via del Tritone), 22 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroservi.it
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FESTIVAL

"CINA FESTIVAL"
Teatro, musica, cinema e arte cinese in Italia
a cura del sinologo e regista Sergio Basso
in collaborazione con l’Istituto Confucio di Roma

TEATRO VASCELLO  - Roma
dal 2 al 5 maggio, vari orari

Dopo la visita di Stato di Xi Jinping, Italia e Cina si incontrano di nuovo a Roma ma stavolta sul palco del Teatro Vascello per l’evento CINA FESTIVAL, una rassegna di quattro giorni interamente dedicata al teatro, musica, cinema, gastronomia e arte cinese in Italia.  L’iniziativa, a cura del sinologo e regista Sergio Basso, in collaborazione con l’Istituto Confucio di Roma, offre un ricco calendario di appuntamenti che porteranno nella storica sala di Monteverde un assaggio della Cina contemporanea: lontana dagli stereotipi, sorprendente e perfino spiazzante.

Si comincia il 2 maggio ore 21 con TE LA DO IO LA CINA di e con Sergio Basso, monologo semiserio nella storia e nella cultura cinese tra oroscopi e cartoons fino alle misteriose suggestioni dietro al sorriso di una statuetta del II sec. d.C. Il 3 maggio invece sarà la volta della musica con CONCERTO PER GUZHENG ovvero la tradizionale cetra cinese, suonata dalle mani magiche di Serena ShanYang Lin. Il 4 e 5 maggio (sabato h 21 e domenica h 18) in scena il teatro contemporaneo cinese con CESSI PUBBLICI del drammaturgo vivente Guo Shixing che nella cronaca di tre giorni a distanza di dieci anni, uno nel 1975, uno nel 1985, uno nel 1995, racconta tutta la Cina dagli anni Settanta ai giorni nostri, tre giorni lontani nel tempo ma collocati nello stesso spazio, un cesso pubblico a Pechino. Ultimo appuntamento il 5 maggio alle ore 21 con il documentario GIALLO A MILANO di Sergio Basso, viaggio all’interno della comunità cinese nel capoluogo lombardo.
Perché questo festival

Dopo aver vissuto in Cina dal 1996 a diverse riprese, da anni  ci interroghiamo su come portare scintille di cultura cinese in Italia. Abbiamo dedicato il decennio 2008-2018 ad esplorare l’ambito cinematografico. Ora abbiamo escogitato l’idea di radunare anche diverse performance dal vivo – teatrali, musicali, calligrafiche, pittoriche – realizzate da italiani che parlino di Cina o siano state realizzate da Cinesi in Italia. Italia e Cina si incontrano a maggio a Roma sul palco del Vascello.
Sarà anche l’occasione di raccontare sotto un’altra luce la presenza cinese in Italia, e più specificamente la comunità cinese di Roma e gli artisti cinesi che hanno scelto di vivere in Italia.    Sergio Basso

IL PROGRAMMA DETTAGLIATO

2-3-4-5 maggio2019 (teatro, musica, cinema, arte culinaria e arte cinese in Italia)



>>> 2 maggio 2019 ore 21.00 (teatro)  
CINA FESTIVAL
produzione Teatraz in collaborazione con Istituto Confucio di Roma
"TE LA DO IO LA CINA" 
Di e con Sergio Basso
Oggi ci dicono tutti che la Cina sarà il futuro.
A volte il futuro spaventa un po'.
Allora ecco uno spettacolo per iniziare a viaggiare dalla poltrona del teatro e scoprire un pezzettino di questo mondo che sembra lontano ed invece è a portata di mano. Sergio Basso ci condurrà per mano in un viaggio di un'ora che parte da un oroscopo (cinese, ovviamente) prosegue per i cartoni animati dei giorni nostri, e passa per i quaderni dei bambini degli anni Sessanta, a come si fa un vaso, ai gestacci del Buddha, ai casinò di Macao, ad evasori fiscali nell'Impero di Mezzo del 1300, a principi eredi ritiratisi in convento per sfuggire faide sanguinarie, agli arcieri mongoli e ai loro levrieri, ad enigmi nascosti nei dipinti, per tornare al sorriso di una statuetta del II d.C.
Ogni opera d'arte è la chiave d'un cassetto.
Ogni cassetto un pezzettino di Cina.
E alla fine magari busseremo alla porta del nostro vicino di casa cinese per offrirgli una fetta di torta e parlargli un po'.
La giornata del 2 maggio, in apertura della rassegna ci sarà la presentazione degli artisti dell’associazione Funspace Art che esporranno le loro opere.

>>> 3 maggio 2019 ore 21,00 (musica)  
CINA FESTIVAL
"CONCERTO PER GUZHENG"
Cosa fa viaggiare meglio della musica?                                                                  
Ogni buon viaggio ha un’ottima colonna sonora, e la nostra sono i suoni ancestrali della cetra guzheng suonata dalle magiche mani di Serena ShanYang Lin

>>>4-5 maggio 2019 sabato ore 21.00 e domenica ore18.00 (teatro)  
CINA FESTIVAL
produzione Teatraz in collaborazione con Istituto Confucio di Roma

"CESSI PUBBLICI"
di Guo Shixing
regia e traduzione Sergio Basso
con Lidia Castella, Cristina Castigliola, Francesco Meola, Elena Nico, Matteo Prosperi, Alessandra Raichi, Giovanni Serratore
acting coach Karina Arutyunyan, assistente alla regia Lucia Messina
scenografia Federica Pellati, direzione cori Camilla Barbarito
Spesso si ha paura della Cina: un Paese troppo lontano da noi.
Appunto, la domanda da cui sono partito per lavorare con gli attori e per dare vita allo spettacolo è stata: "Come possiamo riportare la quotidianità della vita cinese al pubblico occidentale?" Di questo testo di Guo Shixing, ho capito che mi interessava molto di più l'universalità piuttosto che l'esotismo della location.
Quando mettiamo in scena un testo francese o americano, non ci poniamo il problema dell'esotismo di quel testo, della sua alterità. Ci concentriamo sui contenuti e ci preoccupiamo di traslarli alla nostra cultura, se e proprio perché il messaggio del drammaturgo è urgente. Credo che sia arrivata ora di finirla con l'esotismo sulla Cina.
Basta con questa Cina da museo. A me interessa cosa hanno da dire oggi i narratori cinesi. E il teatro di Guo Shixing è una lama.
Okay, abbiamo puntato su alcuni – pochi - elementi che richiamano quella cultura: i fusti di bambù, che fanno capolino con le funzioni più varie; i cappelli dell'esercito dei primi anni Settanta; le marionette tradizionali.
Ma il resto è l'avventura di seguire sudore di attori che raccontano una storia potente.
Quello che mi attira in questo testo, e che lo rende così struggente, e assieme così universale, è la metafora del passare del tempo, raccontata attraverso un luogo certamente inusuale, come un vespasiano.
Un cesso pubblico come luogo della memoria, come luogo dove fare i conti con i propri fantasmi, al punto che il protagonista – che del cesso pubblico è il gestore – vi viene assalito dalle proprie colpe in un delirio allucinatorio.
Sono tematiche care alla drammaturgia cinese, che la accostano prepotentemente a filoni tipici anche del teatro europeo: penso a Calderón de la Barca de La vita è sogno, a Cechov e al suo Giardino dei Ciliegi. Ecco perché è in questa direzione che voglio lavorare per avvicinare il testo al pubblico italiano.
Mi affascina, dicevo, la metafora del passare del tempo, dello scorrere sfuggente delle responsabilità e del loro rumore alle nostre spalle.
La Cina non ha conosciuto la nostra crisi, che lacera le nostre giovani generazioni dal 2008. Ma la società cinese comunque è oggi spaccata in due: la vecchia generazione formata agli ideali confuciani, di sobrietà e rispetto reciproco, e i giovani rampanti che idolatrano il dio denaro e bruciano tutto sull'altare dell'ambizione. È un po' come un treno in corsa su cui il macchinista ha dimenticato dove stiano i freni.
Del resto, anche la nostra Italia ha subito cambiamenti abissali dalla metà degli anni Settanta ad oggi, e questi cambiamenti hanno inciso cicatrici su di noi.
Sono convinto che questo parallelismo tra i trascorsi di Cina e Italia possa risuonare nell'anima dello spettatore italiano, ed è su questo che voglio lavorare nell'allestimento.

>>>5 maggio 2019 domenica ore 21.00 (cinema)   
CINA FESTIVAL
"GIALLO A MILANO"
Regia di Sergio Basso.
Un film con Wen Zhang, Jessica Pattuglio, Cristiano Pattuglio, David Chao, Wu Xiaoyun.
Genere Documentario - Italia, 2009, durata 75 minuti.

Costo: Prosa: intero 20€ - ridotto over 65:  15€ - ridotto studenti  12€ - servizio di prenotazione per tutti gli spettacoli  1€ a biglietto
Informazioni: 06 5881021 – 06 5898031
Indirizzo: via Giacinto Carini, 78 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrovascello.it
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DANZA

Luciano Carratoni
presenta
BALLETTO DI ROMA
Direzione Artistica Francesca Magnini
"OTELLO"
coreografie e scene FABRIZIO MONTEVERDE
musiche Antonín Dvořákassistente alle coreografie Anna Manescostumi Santi Rinciari
light designer Emanuele De Maria
personaggi e interpreti
Otello Vincenzo Carpino
Desdemona Roberta De Simone
Cassio Riccardo Ciarpella
Iago Paolo Barbonaglia
Emilia Azzurra Schena
la compagnia Paolo Barbonaglia   Cecilia Borghese   Lorenzo Castelletta   Vincenzo Carpino  
Riccardo Ciarpella   Roberta De Simone   Monika Lepisto   Mateo Mirdita   Kinui Oiwa  
Eleonora Pifferi   Azzurra Schena   Giulia Strambini   Simone Zannini   Stefano Zumpano

TEATRO QUIRINO -  Roma
dal 30 aprile  al 5  maggio 2019,  da martedì a sabato ore 21.00 - domenica ore 17.00 - giovedì 2 maggio ore 17.00

SINOSSI BREVE
Nell’immaginario comune la figura di Otello è indissolubilmente legata alla gelosia, all’apogeo di questo sentimento, a quel tipo di gelosia che può terminare esclusivamente nella tragedia.
Nella tragedia di William Shakespeare (1604) e nella coreografia di Fabrizio Monteverde è il personaggio di Iago ad insinuare il dubbio fatale del tradimento di Desdemona nei confronti del Moro e ad architettare la trama che condurrà quest’ultimo al folle atto finale. L’andamento dell’azione nelle due opere resta invariato, se non per il fatto che  Monteverde trasporta in danza quello che fino a quel momento solo le parole erano riuscite a comunicare. Attraverso la musica di Antonín Dvořák, Fabrizio Monteverde scava nella psicologia dei personaggi shakespeariani e fa dirigere l’azione, oltre che al sentimento principale della gelosia, alle peculiarità singole che ricava da quegli stessi personaggi.

Una delle produzioni di maggiore successo del Balletto di Roma a firma di uno dei migliori autori italiani di danza contemporanea torna in scena nella versione originale della compagnia romana. Nel 2019 Fabrizio Monteverde riallestisce per la compagnia del Balletto di Roma l’Otello su musiche di Antonin Dvořák. In questa versione, il coreografo rivisita il testo shakespeariano lavorando sugli snodi psicologici che determinano la dinamica dell’ambiguo e complesso intreccio tra i protagonisti Otello, Desdemona e Cassio.
Dopo un tour partito dal Teatro Carcano a Milano che ha toccato varie città d’Italia, l’Otello sarà in scena nella Capitale, al Teatro Quirino

Durata: un’ora e trenta minuti incluso intervallo
Costo:  Biglietti da 34 a 15 €
Informazioni: botteghino 06.6794585 - biglietteria@teatroquirino.it
Indirizzo: via delle Vergini,  7 - Roma
Sito di riferimento: www.teatroquirino.it
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ARTE
PROSEGUONO...

"VOLTI DI ROMA ALLA CENTRALE MONTEMARTINI.
FOTOGRAFIE DI LUIGI SPINI"
A cura di Claudio Parisi Presicce e Luigi Spina

CENTRALE MONTEMARTINI -  Roma
dal 18 aprile al 22 settembre 2019,  orario martedì-domenica 9.00-19.00  (24 e 31 dicembre 9.00-14.00)

Un intenso dialogo tra i volti antichi delle collezioni capitoline e le moderne opere del fotografo d’arte Luigi Spina viene proposto nella suggestiva mostra fotografica
L’esposizionea ingresso gratuito per i possessori della MIC, è promossa da Roma CapitaleAssessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, e curata da Claudio Parisi Presicce e Luigi Spina, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
La mostra nasce dall’incontro tra la Sovrintendenza Capitolina, impegnata da molti anni in una sempre più ampia e ricca documentazione del proprio patrimonio, e il progetto di ricerca sulla ritrattistica antica ai Musei Capitolini, Centrale Montemartini elaborato dal fotografo Luigi Spina tra il 2018 e gli inizi del 2019.
Volti di Roma propone una selezione di 60 fotografie in bianco e nero, (formato 50 x 60 cm), che il fotografo Luigi Spina ha realizzato con banco ottico – tecnica già utilizzata dall’autore con risultati di alto livello – e ha poi personalmente stampato a mano.
Le immagini fotografiche ritraggono 37 volti antichi in marmo o travertino, significativi esempi delle collezioni capitoline ai Musei CapitoliniCentrale Montemartini, alcuni oggetto di più scatti e tutti scelti dall’autore per le loro potenzialità espressive. Si tratta di ritratti di epoca repubblicana e imperiale, che raffigurano personaggi la cui identità è nota, ma anche volti di sconosciuti, oltre ad alcune teste ideali, copie romane da originali greci.
Ponendosi per lunghe silenziose giornate davanti ai volti antichi, Luigi Spina li ha svelati, li ha profondamente compresi attraverso il mezzo che gli è più congeniale.

La fine ricerca fotografica di Luigi Spina ha portato alla realizzazione di immagini che, cogliendo vari e originali aspetti dei volti scolpiti, suggeriscono particolari e dettagli non sempre facilmente individuabili a una prima osservazione. I visitatori sono così invitati a intraprendere un nuovo originale percorso di visitaun vero e proprio viaggio che è vera scoperta della contemporaneità espressa dai tratti fisiognomici delle antiche sculture, proposte in tutta la loro vibrante umanità ed espressività.

L’allestimento prevede la distribuzione diffusa delle foto in tutte le sale del museo, collocate in prossimità dei soggetti che ritraggono, in modo che il visitatore possa apprezzare al meglio le suggestioni espresse dalle fotografie. Attraverso la personale sensibilità e interpretazione artistica di Luigi Spina può così tornare a osservare con uno sguardo diverso le opere esposte, diventando egli stesso protagonista del dialogo visivo tra i due diversi linguaggi artistici.

Il fotografo Luigi Spina, apprezzato fotografo d’arte, ha pubblicato importanti libri fotografici in cui esprime in maniera mirabile la sua visione della bellezza con la tecnica del bianco e nero a lui congeniale. Un esempio assai significativo del suo modo di intendere la fotografia di opere d’arte è il libro Diario Mitico, che raccoglie foto delle opere della Collezione Farnese nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli, e che è stato insignito nel 2018 della medaglia di bronzo per “design e concetto esemplari” nella categoria libri fotografici dell’International Creative Media Award for Books (ICMA).

Media partner: Il Messaggero

Costo: Intero 9 € - Ridotto  8 € Per i cittadini residenti nel territorio di Roma Capitale (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza):  Intero 8 € - Ridotto 7 €
Informazioni: Tel. 060608 tutti i giorni ore 9.00-19.00 info.centralemontemartini@comune.roma.it
Indirizzo:  via ostiense 106 - Roma
Sito di riferimento: freedom-manifesto.it
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“VUOI GIOCARE CON ME?”
OPERE DEL MAESTRO ENRICO BENAGLIA
Direzione artistica di Francesco Zero - cura di Serena Borghesani

CASINA DI RAFFAELLO IN VILLA BORGHESE  - Roma
dal 13 aprile al 2 giugno 2019, orari vari

Esposti oli, collages e sculture in bronzo del maestro che ha fatto
dell’iconografia legata al mondo del fantastico, la cifra stilistica della sua arte

La Casina di Raffaello in Villa Borghese, lo Spazio Arte e Creatività dell’Assessorato alla Persona, Scuola e Comunità Solidale, gestita in collaborazione con Zètema Progetto Cultura .

Oli, collages e sculture in bronzo realizzati dal noto artista romano che ha fatto dell’iconografia legata al mondo del fantastico, la cifra stilistica della sua arte.
L’esposizione che vede la Direzione artistica di Francesco Zero e la cura di Serena Borghesani, è organizzata in collaborazione con il Museo Demoantropologico del Giocattolo di Zagarolo, che per l’occasione esporrà alcuni giocattoli della sua preziosa collezione.

La mostra si plasma nelle sale della Casina di Raffaello tra oli, collages e sculture in bronzo dal sapore accattivante per grandi e piccini, senza preferenza di sorta, perché ancora una volta Benaglia racconta per tutti la storia e la cultura dell’uomo nel mondo.
Le più influenti sedi private e le più note Istituzioni pubbliche hanno ospitato e riconosciuto la poetica e il messaggio universale del Maestro Benaglia, al di là di qualunque moda o corrente commerciale del momento. L’arte per l’arte guida da sempre Benaglia che parla di ambienti inattesi, capaci di correggere ogni contesto difficile a favore della libera scelta.
Disperdere il senso di angoscia è la missione del suo lavoro che affronta ogni timore liberando l’uomo dalla schiavitù del pensiero che a volte sembra già scritto.
Una storia fantastica, fatta di particolari e di rivelazioni viene raccontata dal Maestro attraverso i suoi personaggi e le immagini giocose; messaggi colmi di ispirazioni oniriche, di giardini colorati, di angeli, di bolle di sapone, di giocattoli colorati, di bimbi che si rincorrono felici e di grandi che restano a bocca aperta davanti a quei ricordi personali e tanto intimi.

Durante il periodo espositivo verranno organizzati incontri con l’artista nei giorni 4-5, 11-12, 18-19 maggio e 1-2 giugno.  Durata: circa 45 minuti
Partecipanti: max 25 persone ad incontro (non occorre prenotazione)

Costo: Pubblico adulto - Ingresso mostra: GRATUITO - Incontri con l’artista: GRATUITI
Attività didattiche per le scuole e bambini accompagnati dalle famiglie Biglietto mostra + laboratorio: Intero 7 euro; ridotto 5 euro per tutte le convenzioni - Prenotazione obbligatoria
Indirizzo: via della Casina di Raffaello (Piazza di Siena – Villa Borghese) - Roma
Info e prenotazione: Tel. 060608
Sito di riferimentowww.casinadiraffaello.it 
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La grande mostra
“CLAUDIO IMPERATORE. MESSALINA, AGRIPPINA E LE OMBRE DI UNA DINASTIA”
Un’esposizione con opere di straordinario interesse storico e archeologico che porterà i visitatori alla scoperta della vita e del regno di uno dei più controversi  imperatori romani

MUSEO DELL’ARA PACIS - Roma
dal  6 aprile al 27 ottobre - Tutti i giorni ore 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima). Chiuso 1 maggio

Il  Museo dell’Ara Pacis ospita la grande mostra "Claudio Imperatore. Messalina, Agrippina e le ombre di una dinastia" promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e da Ville de Lyon, curata da Claudio Parisi Presicce e Lucia Spagnuolo, con la collaborazione di Orietta Rossini, ideata dal Musée des Beaux-Arts de Lyon, che ha ospitato la sede francese dell’esposizione terminata lo scorso 4 marzo, su progetto curatoriale di Geneviève Galliano e Francois Chausson. Organizzazione di Zètema Progetto Cultura.

La mostra guiderà i visitatori alla scoperta della vita e il regno del discusso imperatore romano, dalla nascita a Lione nel 10 a.C. fino alla morte a Roma nel 54 d.C., mettendone in luce la personalità, l’operato politico e amministrativo, il legame con la figura di Augusto e con il celebre fratello Germanico, il tragico rapporto con le mogli Messalina e Agrippina, sullo sfondo della corte imperiale romana e delle controverse vicende della dinastia giulio-claudia.
L'esistenza di Claudio è segnata da un destino singolare, che lo pone di fronte ad avvenimenti eccezionali, fatti di sangue, intrighi di corte, scelte politiche ardite.
Primo imperatore a nascere fuori dal territorio italico, a Lugdunum, odierna Lione, il 1 agosto del 10 a.C., era un candidato improbabile al comando dell’impero. Augusto, che dubitava delle sue attitudini politiche, gli avrebbe preferito di gran lunga il fratello Germanico, che tuttavia morì prematuramente in circostanze sospette. Come successore, il popolo e l'esercito avevano poi scelto Caligola, che di Germanico era il figlio, erede della fama del padre. Ma l'assassinio di Caligola, accoltellato nel suo stesso palazzo, metteva necessariamente Claudio al centro della crisi politica successiva. Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico diventava così, alla notevole età di cinquant'anni, il primo imperatore acclamato, dopo una lunga trattativa politico-economica, da un corpo militare, i pretoriani.
Anche i rapporti di Claudio con le sue quattro mogli sono segnati da congiure e vicende tragiche. La sua terza moglie, Messalina, più giovane di Claudio di 35 anni, rimane nota per i suoi molti vizi, veri o presunti, sebbene fosse la madre di Britannico, il primo erede maschio della dinastia giulio-claudia nato ad un imperatore regnante. Uccisa Messalina, con il consenso di Claudio, anche il destino di Britannico fu segnato: non conseguì mai il potere, vittima adolescente del fratellastro Nerone.
L'ultimo matrimonio di Claudio, quello con sua nipote Agrippina, gli sarà fatale. Agrippina, figlia di Germanico e sorella di Caligola, viene considerata l'artefice della sua morte, forse per avvelenamento. Alla morte di Claudio seguì la sua divinizzazione, la realizzazione di un tempio a lui dedicato sul Celio e la successione nell’impero del figlio di Agrippina, Nerone.
Il percorso espositivo al Museo dell’Ara Pacis, supportato dal lavoro aggiornato di storici e archeologi, traccia un’immagine di Claudio un po’ diversa da quella cupa e poco lusinghiera trasmessa dagli autori antichi. Ne emerge la figura rivisitata di un imperatore capace di prendersi cura del suo popolo, di promuovere utili riforme economiche e grandi lavori pubblici, contribuendo con la sua legislazione allo sviluppo amministrativo dell'Impero.
Il racconto della vita e delle opere di Claudio, reso attraverso un allestimento originale fatto di immagini e suggestioni visive e sonore, costituisce la caratteristica saliente del percorso espositivo e i personaggi della narrazione - presentati attraverso opere d’arte  di assoluto valore - saranno anche protagonisti di istallazioni che contribuiranno a rendere coinvolgente l’esperienza di visita.

In mostra alcune opere di straordinario interesse storico e archeologico: dalla Tabula Claudianasu cui è impresso il famoso discorso tenuto da Claudio in Senato nel 48 d.C. sull’apertura ai notabili galli del consesso senatorio, al prezioso cameo con ritratto di Claudio Imperatore dal Kunsthistorisches Museum, fino al piccolo ma suggestivo ritratto in bronzo dorato di Agrippina Minore, proveniente da Alba Fucens e concesso in prestito dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo, che testimonia l’interesse di Claudio per il territorio dell’allora Regio IV, dove realizzò l’impresa del Fucino. Una delle novità della mostra è l’esposizione, per la prima volta, del ritratto di Germanico della Fondazione Sorgente Group, opera importante che celebra il giovane e amato principe colpito da un destino avverso.  

La mostra allestita al Museo dell’Ara Pacis vanta importanti prestiti internazionali (Musée du Louvre, Lugdunum Musée et Théâtres Romains, Musée des Beaux-Arts di Lione, Musei Vaticani, Ecole nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, Kunsthistorisches Museum di Vienna, The British Museum, Colchester & Ipswich Museums) e nazionali (Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Gallerie degli Uffizi di Firenze, Museo Nazionale Romano, Museo Archeologico e d’Arte della Maremma, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo, Museo civico archeologico ‘Antonio di Nino’, Fondazione Sorgente Group e Galleria Vincent)  avvalendosi al contempo di opere provenienti  dal Sistema Musei Civici (Musei Capitolini, Centrale Montemartini, Antiquarium Celio, Museo della Civiltà Romana, Museo di Roma) in qualche caso restaurate o riesposte per l’occasione.

Promossa da Organizzazione Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Ville de Lyon
Ideazione Musée des Beaux Arts de Lyon
In collaborazione con Lugdunum - Musée et Théâtres Romains – Lyon
Organizzazione Zètema Progetto Cultura
A cura di Per la sede francese, Geneviève Galliano e François Chausson
Per la sede romana, Claudio Parisi Presicce, Orietta Rossini e Lucia Spagnuolo
Catalogo L’Erma di Bretschneider
Sponsor Sistema Musei In Comune
Media Partner  Il Messaggero

Costi: Biglietto solo mostra: 11€ intero; 9€ ridotto + prevendita € 1 Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente
Informazioni: 060608
Indirizzo: Lungotevere in Augusta - Roma
Sito: www.arapacis.it
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AURORA MALETIK
"UNO SI DISTRAE AL BIVIO...
A cura TakeawaygalleryTesto critico di Massimo BignardiPresentazione Barbara Martusciello

LE TARTARUGHE Eat & Drink - Roma
Dal 4 aprile al 12 maggio 2019 - Tutti i giorni dalle 15.00 alle 23.00

Vernissage giovedì 4 aprile 2019 ore 19.00

Patrocinata da: 
Municipio Roma I Centro
Matera Capitale Europea della Cultura 2019
Matera 2019 Open Future

Una ricerca fotografica orientata a favorire “l’idea del vedere fine a se stesso”, persiste nelle esperienza in corso o, almeno, si dà come linea preminente. È quanto segnalava, già dagli anni settanta, Susan Sontang riflettendo sulla fotografia, estendendo l’analisi al rapporto tra realtà e immagine nella società contemporanea, come chiarisce il sottotitolo, del suo ben noto saggio Sulla fotografia. Tale rilievo investe un concetto più ampio, toccando aspetti che chiamano in causa l’esercizio del vedere, alla luce oggi del ruolo che le immagini hanno nei sistemi della comunicazione, alla capacità che esse mostrano nel rapido e perentorio rinnovarsi delle tecnologie digitali. Eppure quella che genericamente è indicata come fotografia ‘artistica’ ha fatto maggiore presa da quando si è passati dall’analogico al digitale, aprendo lo sguardo ad un ventaglio di esperienze che hanno risposto a quanto affermava Alfred Stieglitz: “La fotografia è la mia passione, la ricerca della verità la mia ossessione”.
Tale esercizio della fotografia connota il registro che tiene insieme i diversi momenti, dettati dalle esperienze condotte in questi anni da Aurora Maletik. Esse seguono un fil rouge narrativo, teso tra il paesaggio, dalla Maletik non riconosciuto come scena, bensì luogo di un dialogo corale con la natura che incornicia Matera con le sue tufacee architetture, fatte affiorate dalla Gravina e la costruzione di un’immagine che si presta a varcare la soglia della visione percettiva del reale e spingersi oltre, in un reale che non può essere condiviso. Uno specchio messo su da Aurora Maletik con cura, disposto, come lei stessa fa intendere dal titolo dato a questa mostra, ove le strade si separano, ossia al bivio. La fotografia si fa specchio e le sovrapposizioni, i costruiti giochi di riflessi intrecciati tra loro, gli sguardi che si allungano sul paesaggio, dichiarano la necessità di Aurora di riconoscere una dimensione interiore, obbligando, avrebbe detto Barthes, lo spettatore a domandarsi chi è effettivamente la figura messa lì in posa, se non è essa il riflesso (direi metafora?) dell’identità dell’artista.
È questo, infatti, un dato evidente che balza all’occhio, seguendo il percorso di immagini qui proposto, dal quale appare chiaro il desiderio dell’artista di tenere insieme la duplicità di uno sguardo che spazia tra interni ed esterni. Il mirino della macchina si muove, cioè, tra una dimensione intimista, ove mette a fuoco una sorta di narrazione che coglie, senza nascondere un certo voyeurismo, figure femminili in interni sfumati, celati da effetti tecnici, da vere e proprie messe in posa e inquadrature che spaziano sul paesaggio. Più che la visione dello skyline della Matera dei nostri giorni, l’attenzione è rivolta ad un luogo direi metafisico, ove i gesti, le figure spostano la loro presenza dalla realtà dello spazio a quella di un luogo mentale, appunto metafisico.
Le sue ‘donne’ conservano, appena accennati, sia i tratti delle menadi, le baccanti dei riti dionisiaci, sia, paradossalmente, quelli delle donne che accompagnano il lamento funebre. Un fotogramma segna il bivio effettivo: ritrae una giovane donna vestita di nero, con gli occhiali scuri e il velo anch’esso nero che sale le scale; in secondo piano la Matera che ascende dai sassi. 
Massimo Bignardi

Patrocinata da: Municipio Roma I Centro
Matera Capitale Europea della Cultura 2019
Matera 2019 Open Future

Sponsor:  Diplomatico, Aliani Cantine, Castello di Ramazzano, Basepizza

Costo: Ingresso GRATUITO
Indirizzo: piazza Mattei 7/8 -  Roma
Informazioni: 06 64760520 - takeawaygallery@gmail.com
Facebook di riferimento: www.facebook.com/letartarugheroma
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"RIQUADRI"
di ELIA NOVECENTO 

IURIS HUB - Roma
dal 1 febbraio al  31 maggio 2019 
5 Aprile ore 18.30 -  EVENTO.
IurisArt, in collaborazione con Parione9, mette in mostra una selezione di lavori di Elia Novecento appartenenti alla serie Riquadri.

Le sei tele, esposte presso gli uffici di Iuris Hub, rimandano alle nostre soglie spaziali quotidiane: le finestre, le porte e i finestrini di treni e bus da cui osserviamo la realtà che ci circonda, guardando gli altri e contemplando noi stessi.  È in queste opere che l'artista romano si sofferma a guardare dall'esterno l'interno reale degli spazi urbani, riproducendoli sino a farceli rivivere, tanto da trasformare in specchi di visioni e pensieri interiori le immagini del suo vissuto quotidiano.  Si tratta, dunque, di un viaggio immaginario si verifica quando il nostro sguardo si posa sull’esterno. Un viaggio nel quale si sfiorano temi cari a Iuris Hub, come il diritto alla privacy e, nel contempo, si vive un’introspezione inconsapevole. Elia Novecento, spettatore ed artefice di tali rappresentazioni, apre le finestre sul suo stato d’animo, invitando il visitatore ad affacciarsi sui propri sentimenti senza mai perdere la raffigurazione di se stesso.

ELIA NOVECENTO Artista romano (classe 1989), si avvicina al mondo dei graffiti nel 2001 e nel 2004 si iscrive al Liceo Artistico Statale di Via Ripetta a Roma. Insieme a Leonardo Crudi fonda il Collettivo Novecento con l’intento di comunicare con la città attraverso poster lasciati in balia del quotidiano e dell’interpretazione libera di chi li osserva. Parallelamente ai graffiti e ai poster, produce tele di grande formato ispirate al linguaggio dei popist romani degli anni Sessanta. IURISART IurisArt è un progetto ideato e diretto da Alfredo Valeri per Iuris Hub, seguendo la prassi consolidata della “contaminazione artistica” di luoghi non convenzionali, che genera connessioni fra mondi apparentemente distanti fra loro, come il Diritto e l’Arte. Opere di giovani artisti, che lavorano con diverse tecniche, linguaggi e forme espressive, vengono poste in mostra secondo una programmazione che ne valorizzi il potenziale espressivo in armonia con l’attività professionale svolta negli spazi interessati dagli allestimenti. I progetti espositivi di IurisArt lanciano messaggi riconducibili ai temi e agli ambiti di azione di Iuris Hub. L’obiettivo è duplice: da un lato esplorare, attraverso l’Arte, percorsi inediti di lettura e interpretazione della realtà, generando nuove visioni e opportunità di conoscenza. Dall’altro, rendere l’ambiente in cui si svolge la consulenza legale anche luogo di promozione artistica e sperimentazione creativa.

Prezzo: Ingresso GRATUITO
Indirizzo:  via Domenico Cimarosa, 13 - Roma
Informazioni: per IurisArt, Alfredo Valeri: a.valeri@iurishub.it – per P9, Marta Bandini ed Elettra Bottazzi: parione9@gmail.com 
Facebook di riferimento: www.facebook.com/parione9
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PROSEGUONO...

Ai Mercati di Traiano l’antica civiltà cinese incontra la millenaria storia di Roma in
MORTALI IMMORTALI, TESORI DEL SICHUAN NELL’ANTICA CINA”

MERCATI DI TRAIANO MUSEO DEI FORI IMPERIALI - Roma
dal 26 marzo al 18 ottobre 2019 . Orario: tutti  i giorni 9.30 - 19.30_ 24 e 31 dicembre ore 9.30-14.00 - Giorni di chiusura: 1 Gennaio, 1 Maggio, 25 dicembre

In mostra le origini, la cultura e i riti del popolo Shu con una ricca collezione di reperti archeologici provenienti dai più importanti musei cinesi della Provincia del Sichuan

In un incontro ideale tra la civiltà del popolo Shu e l’Impero Romano, la mostra Mortali Immortali, tesori del Sichuan nell’antica Cina giunge nei Mercati di Traiano – Museo dei Fori Imperiali, uno dei complessi monumentali che più rappresenta oggi la Roma antica.

La grande mostra dedicata all’antica civiltà del Sichuana ingresso gratuito per i possessori della MIC, è promossa daRoma CapitaleAssessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dall’Ufficio del Patrimonio Culturale della Provincia del Sichuan, ha il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia, è curata da Wang Fang, archeologa e vice direttrice del Museo di Jinsha, e organizzata da ChinaMuseum International con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura. L’allestimento dell’esposizione è curato dagli architetti Gaetano di Gesu e Susanna Ferrini di “n!studio Asia”.
Un percorso straordinario nella vita sociale e nel mondo spirituale dell’antico popolo Shu, che proprio su questa terra nel sud-ovest della Cina ha creato una civiltà unica. Saranno esposte eccezionali opere in bronzo, oro, giada e terracotta – databili dall’età del bronzo (II millennio a.C.) fino all’epoca Han (II secolo d.C.) – rinvenute nei siti di Sanxingdui e Jinsha (solo per citarne alcuni) e provenienti da importanti istituzioni cinesi come il Museo di Sanxingdui, il Museo del Sito Archeologico di Jinsha, il Museo del Sichuan, il Museo di Chengdu, l’Istituto di ricerca di reperti e archeologia di Chengdu, il Museo di Mianyang, il Museo Etnico Qiang della Contea di Mao.
Come le origini di Roma sono state legate al Tevere, così la nascita del popolo di Shu è stata segnata dallo scorrere dello Yangtze, il Fiume Azzurro. Il Fiume Azzurro costituisce il filo conduttore della mostra ed è significativamente tracciato sull’installazione dorata ispirata a un dragone cinese che invaderà lo spazio centrale della Grande Aula, accogliendo i visitatori. Questo e altri effetti scenografici potenziati dal contesto monumentale dei Mercati di Traiano esalteranno gli straordinari reperti, che per la prima volta sono presentati in un’esposizione così estesa in Europa, ora a Roma dopo la tappa di Napoli.
Il percorso della mostra guiderà il visitatore alla scoperta dell’antica civiltà del Sichuan attraverso opere di inestimabile valore accompagnate da ricostruzioni digitali, foto, video e diversi strumenti interattivi utili alla conoscenza del processo di rinvenimento e alla delineazione dello sviluppo temporale di questa antica civiltà cinese. Circondato da statue e vasi rituali, da statuette in terracotta ed enigmatiche maschere di bronzo, il pubblico imparerà a conoscere i tratti distintivi del popolo Shu, andrà alla scoperta della sua genesi e dell’evoluzione degli elementi religiosi e sociali, senza tralasciare la sua naturale predisposizione alla creatività, all’eleganza e alla bellezza riscontrabile negli elementi decorativi in oro, nelle opere in giada o nei reperti unici come il cavallo di Mianyang e il sole di Jinsha.
Davanti alla varietà di oggetti di uso comune, ai raffinati recipienti in legno laccato, ai particolari ritratti su mattone, si avrà la possibilità di percepire l’elevata qualità raggiunta dalla produzione artigianale durante la dinastia Han nonché comprendere la visione del popolo Shu riguardo ai temi della vita e della morte. Un atteggiamento romantico e ottimista di una popolazione non solo ricca ma anche profondamente pacifica.
Il progetto espositivo sarà articolato in due sezioni con altrettante tematiche racchiuse in una suggestiva visione d’insieme. La prima, dedicata alla Cultura religiosa dello stato di Shu, si concentrerà sul mondo spirituale raccontando i riti di un popolo dedito al culto del Sole attraverso le maschere di bronzo provenienti dagli scavi del sito di Sanxingdui. La seconda sezione, invece, tratterà La vita quotidiana del popolo Shu, ricostruendo le trame commerciali sviluppate nell’area del Sichuan attraverso bassorilievi su mattone della dinastia Han, figure umane e figurine di animali in ceramica.
Alle 130 opere esposte a Napoli, Roma vede eccezionalmente aggiunti 15 nuovi prestiti, tra i quali spiccano le due maschere e una testa di bronzo di Sanxingdui, ognuna fortemente caratterizzata. In particolare, una si differenzia da tutte le maschere finora rinvenute nel sito per la resa del viso più delicata e per il velato sorriso, elementi che hanno fatto pensare agli studiosi che rappresenti una divinità dell’antica cultura Shu.
In occasione della mostra Mortali Immortali, tesori del Sichuan nell'antica Cina la casa editrice Gangemi Editore International produrrà un catalogo di accompagnamento che fornirà un utile supporto di approfondimento per conoscere nel dettaglio i temi, le opere e la storia dell’antica civiltà cinese.

Ricordiamo che la MIC card può essere acquistata da chi risiede o studia a Roma e consente, pagando solo 5 euro, l’ingresso illimitato per 12 mesi nei Musei Civici e nei siti archeologici e artistici della Sovrintendenza Capitolina.

Promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Ufficio del Patrimonio Culturale della Provincia del Sichuan, Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese
Organizzazione Chinamuseum International s.r.l.
SPONSOR SISTEMA
MUSEI IN COMUNE
Mobility Partner ATAC SpA
Media Partner Il Messaggero
Supporto organizzativo Zètema Progetto Cultura

Costo:  Biglietto integrato Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali + Mostra per i non residenti a Roma: 16 € intero; 14 €  ridotto - per i residenti a Roma: 14 € intero;  12 € ridotto -Ingresso GRATUITO per le categorie previste dalla tariffazione vigente. Per i possessori della MIC Card l'ingresso è gratuito.
Indirizzo: via Quattro Novembre 94 - 00187 Roma
Informazioni: 
Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)
Sito di riferimento: www.mercatiditraiano.it 
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“DONNE. CORPO E IMMAGINE TRA SIMBOLO E RIVOLUZIONE”
Nella mostra la rappresentazione femminile attraverso la storia
L’evoluzione dell’immagine femminile, protagonista della creatività dalla fine dell’Ottocento alla contemporaneità
A cura di ARIANNA ANGELELLI, FEDERICA PIRANI, GLORIA RAIMONDI, DANIELA VASTA

Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
In collaborazione con Cineteca di Bologna; Istituto Luce-Cinecittà

GALLERIA D’ARTE MODERNA DI ROMA - Roma
dal  24 gennaio al 13 Ottobre  2019, da martedì a domenica ore 10.00 - 18.30

Da oggetto da ammirare, in veste di angelo o di tentatrice, a soggetto misterioso che s’interroga sulla propria identità fino alla nuova immagine nata dalla contestazione degli anni sessanta: la mostra "DONNE. Corpo e immagine tra simbolo e rivoluzione" è una riflessione sulla figura femminile attraverso la visione di artisti che hanno rappresentato e celebrato le donne nelle diverse correnti artistiche e temperie culturali tra fine Ottocento, lungo tutto il Novecento e fino ai giorni nostri.

La mostra presenta circa 100 opere, tra dipinti, sculture, grafica, fotografia e video, di cui alcune mai esposte prima o non esposte da lungo tempo, provenienti dalle collezioni d’arte contemporanea capitoline, a documentazione di come l’universo femminile sia stato sempre oggetto prediletto dell’attenzione artistica. Per i possessori della MIC Card l’ingresso alla mostra è gratuito.

“Le donne devono essere nude per entrare nei musei?” – si domandava in maniera provocatoria lo slogan di uno dei più famosi collettivi di artiste femministe americane. L’interrogativo rifletteva su una verità incontrovertibile.
Per secoli l’immagine femminile è stata, infatti, protagonista della creatività: il nudo femminile come forma da studiare, modello di bellezza, di erotismo o di ludibrio, mentre la modella diventava, alternativamente, la musa ispiratrice, la fonte di ogni peccato, l’esempio di doti domestiche e di virginale maternità.

Tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del XX secolo la rappresentazione della donna è incardinata in un ossimoro che ne mostra l’ambivalenza: da una parte immagine angelica, figura impalpabile ed eterea, puro spirito immateriale, dall’altra minaccia tentatrice, fonte di peccato e perdizione. Da Le Vergini savie e le vergini stolte di Giulio Aristide Sartorio, alle modelle discinte in pose provocanti dei pittori divisionisti (Camillo Innocenti, La Sultana) passando a L’angelo dei crisantemi di Angelo Carosi, la donna vive sospesa tra il suo essere allo stesso tempo ninfa gentile e crudele seduttrice, Musa e Sfinge, analogamente a quanto avveniva nella contemporanea letteratura simbolista e decadente di D’Annunzio e dei poeti d’oltralpe e nelle stupefacenti pellicole cinematografiche che facevano vivere sullo schermo le prime dive dell’epoca moderna. 
I profondi cambiamenti sociali, politici che seguirono la fine della Grande Guerra con la messa in crisi dei valori tradizionali, determinarono anche la prima grande rottura di quell’immaginario consolidato.
Di pari passo all’emancipazione sociale delle donne – dai primi movimenti delle suffragette in Europa alla prepotente entrata nel mondo del lavoro a causa delle contingenze storiche - anche la raffigurazione dell’immagine femminile nelle arti visive risentì delle contraddizioni di una società che stava cambiando. Alla trasformazione delle dinamiche sociali si aggiunse l’impatto che su tutta la cultura occidentale del Novecento ebbero le teorie freudiane (L’interpretazione dei sogni è del 1900) che scardinarono per sempre l’immagine armonica della famiglia tradizionale, ora descritta come coacervo di pulsioni e conflitti.
Nella serie dei ritratti esposti al secondo piano della mostra spicca, tra gli altri, il volto di Elisa, la moglie di Giacomo Balla, ritratta mentre si volta per guardare qualcosa o qualcuno dietro di sé. Il valore iconico dell’immagine è racchiuso nello sguardo che muta lo stupore in seduzione e curiosità trasformando il ritratto della giovane donna da oggetto da ammirare a soggetto misterioso. Figure allo specchio si interrogano sulla propria identità, volti enigmatici restano ermetici allo sguardo, realistici nudi espressionisti si alternano a visioni di un’umanità felice in uno spazio senza tempo.
Il forte richiamo alla famiglia italica tradizionale propagandata dal Fascismo, insieme al decremento dell’occupazione femminile, al fine di sottolineare e riaffermare l’esclusivo ruolo della donna come madre, trovò riscontro in molte delle espressioni artistiche coeve. Eppure quel modello, fatto proprio da molta arte degli anni Trenta e Quaranta, viene spesso disatteso pur nella ripresa di un analogo soggetto in cui l’intimità delle mura domestiche diventa un luogo e un universo segnati da indecifrabili solitudini esistenziali (Antonietta Raphaël, Riflesso allo specchio; Luigi Trifoglio, Maternità; Mario Mafai, Donne che si spogliano;  Baccio Maria Bacci , Vecchie carte).
Il voto delle donne nel 1946, conquista ottenuta anche grazie alla partecipazione femminile alla guerra di liberazione, rappresentò una svolta radicale nella storia italiana. Fu solo a partire dalla fine degli anni Sessanta, però, che le lotte per il raggiungimento della parità di diritti produssero, nelle donne, un profondo cambiamento nella percezione di sé, delle proprie possibilità e potenzialità nei più vari ambiti compreso quello dell’arte.
Contemporaneamente alla contestazione sociale dei modelli patriarcali, la consapevolezza di una nuova identità femminile fu al centro della ricerca di molte artiste (Tomaso Binga, Bacio indelebile; Giosetta Fioroni, L’altra ego) ed anche il ruolo predestinato di “madre”, passando dalla condizione di scelta obbligata, divenne il fulcro del dibattito sulle libertà della donna e sulla riappropriazione del proprio corpo (Sissi, Nidi).

Il percorso espositivo sarà accompagnato da videoinstallazioni, documenti fotografici e filmici tratti da opere cinematografiche e cinegiornali provenienti dalla Cineteca di Bologna e dall’Archivio dell’Istituto Luce-Cinecittà che ne hanno curato la realizzazione. In una sala della  mostra sarà proiettato il film, prodotto dall’Istituto Luce, Bellissima (2004) di Giovanna Gagliardi che attraverso documenti storici dell'Archivio Luce, spezzoni di film, canzoni popolari e interviste racconta per immagini il cammino delle donne nel ventesimo secolo.

L’ultima sezione della mostra, dedicata alle dinamiche e le relazioni tra gli sviluppi dell’arte contemporanea, l’emancipazione femminile e le lotte femministe, presenta materiale documentario proveniente da ARCHIVIA – Archivi Biblioteche Centri Documentazione delle Donne - e testimonianze di performance e film d’artista di alcune protagoniste di quella stagione fondamentale provenienti da collezioni private, importanti Musei e istituzioni pubbliche (Museo di Roma in Trastevere; Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale; Galleria Civica d'Arte Moderna Torino; MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna; MART – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto - Archivio Tullia Denza).

Fino alla fine di febbraio nelle sale della Galleria sarà presente anche un focus sull’opera di Fausto Pirandello grazie al prestito speciale del Museo del Novecento di Milano del dipinto Il remo e la pala (1933), esposto insieme ad altre opere della GAM Galleria d’Arte moderna dello stesso autore.

Organizzazione  Zètema Progetto Cultura
Media partner Il Messaggero

Costo: Biglietto di ingresso alla Galleria d’Arte Moderna: 7,50 €  intero e 6,50 €  ridotto, per i non residenti;  6,5€  intero e di  5,50  € ridotto, per i residenti; gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente.
Per i possessori della MIC Card l’ingresso alla mostra è gratuito.
Informazioni: 060608 - www.galleriaartemodernaroma.it
Indirizzo: via Francesco Crispi,  24 -  Roma
Sito di riferimento: www.galleriaartemoderna.it
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"ANDY  WARHOL"  
a cura di  Matteo Bellenghi

LA  VERA  ESSENZA  DI  WARHOL  IN  MOSTRA  AL  VITTORIANO  
Un’esposizione  che  con  oltre  170  opere  traccia  la  vita  straordinaria  di  uno  dei  più  acclamati   artisti  della  storia

COMPLESSO DEL VITTORIANO  ALA BRASINI - Roma
dal 3 ottobre al 5 maggio 2019, vari orari

PROROGATA  al  5 MAGGIO

Il 3 ottobre apre i battenti a Roma, negli spazi del Complesso del Vittoriano - Ala Brasini, un’esposizione interamente dedicata al mito di Warhol, realizzata in occasione del novantesimo anniversario della sua nascita.

Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano e con il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale, la mostra Andy Warhol è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con Eugenio Falcioni & Art Motors srl e curata da Matteo Bellenghi.

Una mostra che parte dalle origini artistiche della Pop Art: nel 1962 il genio di Pittsburgh inizia a usando la serigrafia crea la serie Campbell's Soup, minestre in scatola che Warhol prende dagli scaffali dei supermercati per consegnarli all’Olimpo dell’arte. Seguono le serie su Elvis, su Marilyn, sulla Coca-Cola.

L’esposizione, con le sue oltre 170 opere, vuole riassumere l’incredibile vita di un personaggio che ha cambiato per sempre i connotati non solo del mondo dell’arte ma anche della musica, del cinema e della moda, tracciando un percorso nuovo e originale che ha stravolto in maniera radicale qualunque definizione estetica precedente.

Andy Warhol, Marilyn, 1967. Serigrafia su carta, 91,4x91,4 cm. © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc. by SIAE 2018 per A. Warhol

Costi:  vedi sito
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Sito di riferimento: www.ilvittoriano.com
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"POLLOCK e la Scuola di New York"
a cura di David Breslin e Carrie Springer con Luca Beatrice

COMPLESSO DEL VITTORIANO  ALA BRASINI - Roma
dal 10 ottobre  al  5 maggio 2019, vari orari

PROROGATA  al  5 MAGGIO

L’Ala Brasini del Vittoriano accoglie uno dei nuclei più preziosi della collezione del Whitney Museum di New York: Jackson Pollock, Mark Rothko, Willem de , Franz Kline e molti altri rappresentati della Scuola di New York irrompono a Roma con tutta l’energia e quel carattere di rottura che fece di loro eterni e indimenticabili “Irascibili”.
Anticonformismo, introspezione psicologica e sperimentazione sono le tre linee guida che accompagnano lo spettatore della mostra POLLOCK e la Scuola di New York.
Attraverso circa 50 capolavori - tra cui il celebre Number 27, la grande tela di Pollock lunga oltre 3m resa iconica dal magistrale equilibrio fra le pennellate di nero e la fusione dei colori più chiari – colori vividi, armonia delle forme, soggetti e rappresentazioni astratte immergono gli osservatori in un contesto artistico magnifico: l’espressionismo astratto.
Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, con il patrocinio della Regione Lazio e di Roma Capitale – Assessorato alla crescita culturale, la mostra POLLOCK e la Scuola di New York è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con The Whitney Museum of America Art, New York e curata da David Breslin e Carrie Springer con Luca Beatrice.

Jackson Pollock, Number 27, 1950. Olio, smalto e pittura di alluminio su tela, 124,6x269,4 cm. © Jackson Pollock by SIAE 2018 © Whitney Museum of American Art

Costi: vedi sito
Indirizzo: San Pietro in Carcere - Roma
Sito di riferimento: www.ilvittoriano.com
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"DREAM. L'arte incontra i sogni"
a cura di Danilo Eccher

CHIOSTRO DEL BRAMANTE - Roma
 dal 29 settembre al 5 maggio 2019 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.

"Dream è la rappresentazione dell'idea di sogno, una dimensione altra che trascende la fisicità della percezione per accedere nei territori dell'emozione, dell'incanto, della poesia". Danilo Eccher

20 grandi protagonisti dell'arte contemporanea raccontano il loro sogno attraverso opere visionarie, accompagnando gli spettatori in un viaggio all'interno della perfetta architettura rinascimentale di Donato Bramante. Una mostra che parla di desideri, aspettative, paure esorcizzate, fantasie, in un percorso da visitare a occhi aperti oppure chiusi, dove a opere site specific si alternano lavori riletti e ripensati all'interno delle sale.
Gli artisti: Jaume Plensa, Anselm Kiefer, Mario Merz, Giovanni Anselmo, Christian Boltanski, Doris Salcedo, Henrik Håkansson, Wolfgang Laib, Claudio Costa, Kate MccGwire, Anish Kapoor, Tsuyoshi Tane, Ryoji Ikeda, Bill Viola, Alexandra Kehayoglou, Peter Kogler, Tatsuo Miyajima, Luigi Ontani, Ettore Spalletti, James Turrell. 

Completa il progetto Le voci del sogno: per la prima volta al mondo le parole di uno scrittore, ispirate alle opere degli artisti protagonisti di Dream e interpretate da 14 attori italiani, accompagnano il pubblico in mostra attraverso una audioguida. 14 racconti inediti di Ivan Cotroneo diventano evocazione in un percorso straordinario, libero da confini didattici, capace di amplificare, di creare un altro sogno.
Gli attori: Valeria Solarino, Alessandro Preziosi, Cristiana Capotondi, Alessandro Roja, Valentina Cervi, Angela Baraldi, Brando Pacitto, Carolina Crescentini, Giulia Bevilacqua, Giuseppe Maggio, Isabella Ferrari, Marco Bocci, Matilda De Angelis, Matteo Giuggioli.
"Siamo orgogliosi de Le voci del sogno, un progetto inedito, orgogliosi della collaborazione con un autore di talento come Ivan Cotroneo, con un gruppo di attori tanto straordinari quanto generosi. Chiostro del Bramante conferma, con questo progetto sperimentale, l'attenzione nei confronti dei suoi tanti pubblici perché l'arte sia condivisa".

Natalia de Marco, DART - Chiostro del Bramante
Catalogo Skira con testi del curatore Danilo Eccher, Ivan Cotroneo e Federico Vercellone

Costo:  visita il sito.
Informazioni: hastag ufficiale #enjoychiostro - +39 06 68809035 (Lunedì – Venerdì 10.00 / 17.00) numero attivo dal 4 settembre sino a fine mostra. - La Caffetteria Bistrot, il Bookshop e il Chiostro hanno ingresso libero indipendentemente dalle mostre
Indirizzo: Via Arco della Pace 5 - Roma
Sito di riferimento: www.chiostrodelbramante.it

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MUSICA

"RAVE CLANDESTINO DI MUSICA CLASSICA" 
II° edizione
Dodici ore di musica classica acustica e biologica, per trenta concerti di altissima qualita’ suonati dal vivo da oltre cento professionisti: orchestre, gruppi da camera, solisti, cantanti lirici di ogni età e nazionalità.
AUDITORIUM SANTA CROCE di Roma

dalle 18 del 30 aprile, all’alba del 1°maggio



NOTTURNA, CLANDESTINA E CLASSICA è la notte fra il 30 aprile ed il 1°maggio. La seconda edizione di un evento unico e di grande richiamo: dodici ore di musica classica acustica e biologica, per trenta concerti di altissima qualita’ suonati dal vivo da oltre cento professionisti: orchestre, gruppi da camera, solisti, cantanti lirici di ogni età e nazionalità.
Il Rave Clandestino di Musica Classica è creazione del M° Enrico Melozzi e dell’Orchestra Notturne Clandestina che ha fondato e dirige dal 2016, degli anni di prove nei luoghi inusuali ed occupati della capitale rigorosamente al calar del sole, dell’esigenza di liberarsi dalle convenzioni dell’accademia, per saldare il legame tra musica e vita reale e recuperarla come bene collettivo da divulgare.
La folle maratona prevede una buona metà dedicata a Mozart, dalla sinfonia nm 25 al finale del Don Giovanni fino al sequel composto da Melozzi stesso, dal titolo Don Giovanni all’Inferno, presentato in anteprima mondiale. 
Attesissimo, per il secondo anno, il palermitano Giovanni Sollima, virtuoso del violoncello, padrino della manifestazione ed ospite d’onore insieme al pianista Giuseppe Andaloro, classe 1982, uno dei più apprezzati in Italia e all’esteroPresente anche Alessandro Carbonare, primo clarinetto dell'Orchestra Sinfonica di Santa Cecilia e Sauro Berti, clarinetto basso dell'Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma. Novità, la sonata della Sinfonia nm 40 con l'aggiunta di ottoni, timpani, mandolino e tamburi africani.
L’impresa è ardita, c’è lo stimolo ad invitare i musicisti ad organizzarsi al di fuori delle istituzioni deputate, nel tentativo di ampliare gli orizzonti di un sistema culturale tutto italiano che spesso non riesce a sostenere l’eccellenza e valorizzare le risorse ed i talenti natii, afferma Melozzi.
Dall’Auditorium di Santa Croce in Gerusalemme dello SpinTimeLab, nel cuore di Roma, partirà il ponte tra la musica ancora considerata “colta” e le orecchie pronte ad ascoltarla. Diciamo anche accessibile a tutti i portafogli perché il prezzo di ingresso è popolare, da 20 euro, e nell’evento si legge ‘se non hai tutti i soldi, entri lo stesso’. Un atto d’amore per un genere spesso destinato solo a chi può permettersi una poltrona da 100 euro.
Previsti vari concerti lirici e sinfonici a precedere l’evento del 30 aprile, anche quest’anno trasmesso in diretta da Radio 3 Rai. E’ online la chiamata pubblica a tutti gli artisti clandestini del mondo, affinchè si uniscano a dare vita a quello che sarà il secondo Rave Clandestino di Musica Classica.


Costo: vedi sito

Informazioni: Info: https://bit.ly/2VsT4gw , Tel.  334 735 4370

Indirizzo: Spin Time Labs. via di Santa Croce in Gerusalemme 55, Roma

Sito di riferimento: www.orchestranotturnaclandestina.it 
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CHARITY CAFÉ
LA PROGRAMMAZIONE  dal 2 al 4 maggio 2019

giovedì 2 maggio, ore 22.00
MATTEO CIDALE feat. MASSIMO MORICONI & ANDREA REA
Jazz NIght

Un vero ritorno a “casa “ del batterista Matteo Cidale. Doppia serata con due formazioni stellari. La prima giovedì 2 maggio con un altro gradito ritorno del bassista e contrabbassista Massimo Moriconi. Uno dei più richiesti e apprezzati musicisti, collaborazioni da Chet Baker, Lee Konitz e molti altri a quella oramai trentennale con Mina. Al pianoforte il pianista Andrea Rea, una realtà del jazz italiano che ricopre il ruolo in diverse formazioni con i giganti del jazz come Stefano Di Battista, Nicky Nicolai e molti altri. Il trio ripercorre i classici del jazz in una chiave interpretativa estemporanea grazie al meraviglioso interplay tra i tre musicisti.

Line-up
Andrea Rea, Piano
Massimo Moriconi, Contrabbasso
Matteo Cidale, Batteria
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venerdì  2 maggio,  ore 22.00
MATTEO CIDALE feat. CHIARA VIOLA
Jazz Voice

Un vero ritorno a “casa “ del batterista Matteo Cidale. Doppia serata con due formazioni stellari. Nella seconda serata, venerdì 3 maggio, é protagonista la voce femminile della cantante romana Chiara Viola, una delle voci più apprezzate nell'ambito Jazz; Ad accompagnarla altri due giovani talenti, il pianista Lewis Saccocci e il contrabbassista Giuseppe Romagnoli. Il quartetto reinterpreterà le più famose song del panorama jazz e delle più grandi interpreti da Ella Fitzgerald a Betty Cárter

Line-up
Chiara Viola, voce
Lewis Saccocci, piano
Giuseppe Romagnoli, contrabbasso
Matteo Cidale, batteria
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sabato 4  maggio, ore 22. 00
KIDNEY STEWART
Blues Nght

'Kidney Stewers', 'stufati di rognone' o 'solita sbobba' è quello che un bluesman poteva sperare di mangiare una volta rincasati dopo una dura giornata di lavoro nei campi. Ed è proprio li', tra crocicchi e barrelhouses sperdute su strade sterrate e male illuminate, che si nutre di linfa la musica viscerale di questo trio. Suoni dalle budella e per lo stomaco. li nasce questa storia fatta di fango, polvere e Mississippi, tappi di sughero e botti, whiskey e big mamas, sudore e patimento e balli sfrenati. Sedetevi al tavolo e sarete serviti!

Line-up
Andrea Ricci, Voce
Andrea Di Giuseppe, Chitarra Slide
Stefano Palma, Chitarra
Lorenzo Francocci, Batteria

Costo:  Ingresso 8 euro con prima consumazione - Ogni Domenica  concerto e aperitivo con open buffet ore 18:30
Indirizzo: via Panisperna 68, Roma
Sito di riferimento:  www.charitycafe.it
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H.T. CLASSICAL E ASSOCIAZIONE INCANTO 

presentano

"LA MESSA DI GLORIA IN FA MAGGIORE DI PIETRO MASCAGNI"



BASILICA DI SAN LORENZO IN LUCINA a Roma

4 Maggio 2019 - Inizio concerto ore 20.30

Un'opera innovativa che nell'anno della sua nascita, il 1888 riscosse un grande successo di pubblico grazie ad una melodia immediata mai vista prima nella musica sacra.

H.T. Classical e l'Associazione "Incanto" presentano la Messa di Gloria in FA Maggiore di Pietro Mascagni. A portare in scena quest'opera l'Orchestra Filarmonica "Fara Classica" diretta dal Maestro Concertatore Francesco Lupi con la partecipazione del tenore Romolo Tisano e del baritono Alessio Quaresima Escobar. Sul palcoscenico anche il Coro San Francesco di Terni, il Coro Incanto di Fara Sabina e la Nova Chorale Eretina di Monterotondo. La Messa di Gloria in FA Maggiore è senza dubbio una delle composizioni più interessanti del compositore Pietro Mascagni. Non tutti sanno, però, che inizialmente, nonostante il grande successo di pubblico, non venne apprezzata dalla critica musicale probabilmente per l'assenza di uno "stile sacro" riconducibile a quel tipo di composizione. In realtà l'opera contiene già alcune dei principali temi che in seguito diventeranno il marchio di fabbrica della "poetica mascagnana", caratterizzata soprattutto da melodie perfette nella loro semplicità. Non è un caso, infatti, che l'opera che rese celebre Mascagni debuttò soltanto due anni a seguire, il 17 maggio 1890 al Teatro Costanzi di Roma, e porta il Nome di Cavalleria Rusticana.

Giovanni Del Monte in collaborazione con H.T. Classical e l'Associazione "Incanto"presentano:

PIETRO MASCAGNI

INTERMEZZO da "Cavalleria Rusticana" 

MESSA DI GLORIA in Fa Maggiore 
TENORE: ROMOLO TISANO
BARITONO: ALESSIO QUARESIMA ESCOBAR
CORO SAN FRANCESCO di Terni
Un ringraziamento speciale al M° MARIA CRISTINA LUCHETTI

CORO INCANTO di Fara in Sabina

Un ringraziamento speciale al M° FRANCESCO LUPI e al M° GIORGIO PARIS

NOVA CHORALE ERETINA di Monterotondo 

Un ringraziamento speciale al M° FRANCO TINTO

ORCHESTRA FILARMONICA "FARA CLASSICA"

DIRETTORE E CONCERTATORE: M° FRANCESCO LUPI

Coordinamento di Produzione: M° MARIA ROSA DI LEO 

Segreteria di Produzione: SANDRA CAPPELLO

Produzione Esecutiva: GIOVANNI DEL MONTE


Costo: Ingresso ad offerta su prenotazione

Indirizzo: Piazza di S. Lorenzo in Lucina, 16/a, 00186 Roma RM

Informazioni: info@htclassical.com - Giovanni Del Monte +39335311328

Facebook di riferimento: https://www.facebook.com/htclassical/
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MULTIMEDIALE

"VIAGGI NELL’ANTICA ROMA"
Il progetto multimediale per rivivere la storia del Foro di Cesare e del Foro di Augusto
a cura di PIERO ANGELA E PACO LANCIANO

FORO DI CESARE e FORO DI AUGUSTO - Roma
Dal 17 aprile al 3 novembre - vari orari

Ogni sera due straordinari ed innovativi spettacoli multimediali disponibili in 8 lingue

Dopo i successi degli scorsi anni torna lo straordinario progetto che, attraverso due appassionanti ed innovativi spettacoli multimediali, racconta e fa rivivere la storia del Foro di Cesare e del Foro di Augusto.

I due spettacoli, che utilizzano tecnologie all’avanguardia, vedono l’ideazione e la cura di Piero Angela e Paco Lanciano con la storica collaborazione di Gaetano Capasso e con la Direzione Scientifica della Sovrintendenza Capitolina. Sono promossi da Roma CapitaleAssessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e prodotti da Zètema Progetto Cultura.

Grazie ad appositi sistemi audio con cuffie e accompagnati dalla voce di Piero Angela e dalla visione di magnifici filmati e proiezioni che ricostruiscono i due luoghi così come si presentavano nell’antica Roma, gli spettatori potranno godere di una rappresentazione emozionante e allo stesso tempo ricca di informazioni dal grande rigore storico e scientifico.
I due spettacoli possono essere ascoltati in 8 lingue (italiano, inglese, francese, russo, spagnolo, tedesco, cinese e giapponese).

Le modalità di fruizione dei due spettacoli sono differenti. Per il “Foro di Augusto” sono previste tre repliche ogni sera (durata 40 minuti) mentre per il “Foro di Cesare” è possibile accedervi ogni 20 minuti secondo il calendario pubblicato (percorso itinerante in quattro tappe, per la durata complessiva di circa 50 minuti, inclusi i tempi di spostamento).
FORO DI CESARE
Lo spettacolo all’interno del Foro di Cesare è itinerante. Si accede dalla scala situata accanto alla Colonna Traiana e si attraversa poi il Foro di Traiano su una passerella realizzata appositamente. Attraverso la galleria sotterranea dei Fori Imperiali si raggiunge poi il Foro di Cesare e si prosegue così fino alla Curia Romana.
Il racconto di Piero Angela, accompagnato da ricostruzioni e filmati, parte dalla storia degli scavi realizzati tra il 1924 e il 1932 per la costruzione dell’allora Via dell’Impero (oggi Via dei Fori Imperiali), quando un esercito di 1500 muratori, manovali e operai fu mobilitato per un’operazione senza precedenti: radere al suolo un intero quartiere e scavare in profondità tutta l’area per raggiungere il livello dell’antica Roma. Quindi si entra nel vivo della storia partendo dai resti del maestoso Tempio di Venere, voluto da Giulio Cesare dopo la sua vittoria su Pompeo e si può rivivere l’emozione della vita del tempo a Roma, quando funzionari, plebei, militari, matrone, consoli e senatori passeggiavano sotto i portici del Foro. Tra i colonnati rimasti riappaiono le taberne del tempo, cioè gli uffici e i negozi del Foro e, tra questi, il negozio di un nummulario, una sorta di ufficio cambio del tempo. All’epoca c’era anche una grande toilette pubblica di cui sono rimasti curiosi resti. Per realizzare il suo Foro, Giulio Cesare fece espropriare e demolire un intero quartiere per una spesa complessiva di 100 milioni di aurei, l’equivalente di almeno 300 milioni di euro. Accanto al Foro fece costruire la Curia, la nuova sede del Senato romano, un edificio tuttora esistente e che attraverso una ricostruzione virtuale è possibile rivedere come appariva all’epoca.
In quegli anni, mentre la potenza di Roma cresceva a dismisura, il Senato si era molto indebolito e fu proprio in questa situazione di crisi interna che Cesare riuscì a ottenere poteri eccezionali e perpetui. Grazie al racconto di Piero Angela si potrà conoscere più da vicino quest’uomo intelligente e ambizioso, idolatrato da alcuni, odiato e temuto da altri.

FORO DI AUGUSTO
Il racconto del Foro di Augusto, al quale gli spettatori assistono seduti su tribune allestite su Via Alessandrina, parte dai marmi ancora visibili nel Foro. Attraverso una multiproiezione di luci, immagini, filmati e animazioni, il racconto di Piero Angela si sofferma sulla figura di Augusto, la cui gigantesca statua, alta ben 12 metri, era custodita accanto al tempio dedicato a Marte Ultore. Con Augusto, Roma ha inaugurato un nuovo periodo della sua storia: l’età imperiale è stata, infatti, quella della grande ascesa che, nel giro di un secolo, ha portato Roma a regnare su un impero esteso dall’attuale Inghilterra ai confini con l’odierno Iraq, comprendendo gran parte dell’Europa, del Medio Oriente e tutto il Nord Africa. Queste conquiste portarono all’espansione non solo di un impero, ma anche di una grande civiltà fatta di cultura, tecnologia, regole giuridiche, arte. In tutte le zone dell’Impero ancora oggi sono rimaste le tracce di quel passato, con anfiteatri, terme, biblioteche, templi, strade.
Dopo Augusto, del resto, altri imperatori come Nerva e Traiano lasciarono la loro traccia nei Fori Imperiali costruendo il proprio Foro. Roma a quel tempo contava più di un milione di abitanti: nessuna città al mondo aveva mai avuto una popolazione di quelle proporzioni. Era la grande metropoli dell’antichità: la capitale dell’economia, del diritto, del potere e del divertimento.

 

INFORMAZIONI PER GLI SPETTACOLI AL FORO DI AUGUSTO

Orari
Dal 17 al 30 aprile: tutti i giorni ore 20.20 – 21.20 – 22.20 (3 repliche). Chiuso il 19 aprile per motivi di sicurezza determinati dallo svolgersi della Via Crucis al Colosseo.

Dall’1 maggio al 31 agosto: tutti i giorni ore 21.00 – 22.00 – 23.00 (3 repliche)

Dall’1 al 30 settembre: tutti i giorni ore 20.00 – 21.00 – 22.00 (3 repliche)
Dall’1 ottobre al 3 novembre: tutti i giorni ore 19.00 – 20.00 – 21.00 (3 repliche)


Durata: 40 minuti

Dove
Fori Imperiali – Foro di Augusto

Via Alessandrina, lato Largo Corrado Ricci


Biglietti Foro di Augusto
Biglietto intero: € 15,00 – Combinato con Foro di Cesare € 25,00

Biglietto ridotto: € 10,00 – Combinato con Foro di Cesare € 17,00

Gruppi: € 10,00 – Combinato con Foro di Cesare € 17,00
(gruppi superiori alle 10 unità)

Il botteghino apre un’ora prima
Prevendita: € 1,00 Singolo | € 2,00 Combinato
In loco non viene applicata la prevendita di € 1.00

Disabili: previsti, su apposite pedane, 6 posti
+ accompagnatore per ogni replica

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INFORMAZIONI PER GLI SPETTACOLI AL FORO DI CESARE


Orari
Dal 17 al 30 aprile: dalla domenica al venerdì dalle ore 20.20 alle 22.20 (7 repliche); sabato dalle ore 20.20 alle 22.40 (8 repliche). Chiuso il 19 aprile per motivi di sicurezza determinati dallo svolgersi della Via Crucis al Colosseo.

Dall’1 al 31 maggio: dalla domenica al venerdì dalle ore 20.40 alle 23.00 (8 repliche); sabato dalle ore 20.40 alle 23.20 (9 repliche).

Dall’1 giugno al 31 luglio: tutti i giorni dalle ore 21.00 alle 23.40 (9 repliche)
Dall’1 al 31 agosto: tutti i giorni dalle ore 20.40 alle 23.40 (10 repliche).
Dall’1 al 30 settembre: dalla domenica al venerdì dalle ore 20.00 alle 23.00 (10 repliche); sabato dalle ore 20.00 alle 23.20 (11 repliche).
Dall’1 ottobre al 3 novembre: tutti i giorni dalle ore 19.00 alle 22.20 (11 repliche).


Durata: 50 minuti 
Spettacoli ogni 20 minuti
Per assistere allo spettacolo itinerante all’interno del Foro di Cesare, l’accesso avverrà attraverso la scala collocata in prossimità della Colonna Traiana. Il pubblico attraverserà quindi il Foro di Traiano su una passerella appositamente realizzata e percorrendo la galleria sotterranea dei Fori Imperiali, raggiungerà il Foro di Cesare.
La visita cercherà di rievocare il ruolo del Foro nella vita dei romani ma anche la figura di Giulio Cesare.

Dove 
Foro di Traiano, in prossimità della Colonna Traiana

 

Biglietti Foro di Cesare
Biglietto intero: € 15,00 – Combinato con Foro di Augusto € 25,00
Biglietto ridotto: € 10,00 – Combinato con Foro di Augusto € 17,00
Gruppi: € 10,00 – Combinato con Foro di Augusto € 17,00
(gruppi superiori alle 10 unità)

Il botteghino apre 30 minuti prima
Prevendita: € 1,00 Singolo | € 2,00 Combinato

In loco non viene applicata la prevendita di € 1,00

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Kirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi volesse darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può scriverci a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com,  entro la domenica precedente, specificando chiaramente la richiesta di segnalazione, provvederemo previa specifica selezione all'inserimento