"L' uomo è un
animale sociale" afferma Aristotele, ma oggi l'individuo sembra aver
perso il senso della vita e del rapporto con gli altri. Un male di vivere
oscuro e insidioso, già vissuto e descritto da poeti e narratori, coglie
trasversalmente le società avanzate e trova la sua risposta
nell'isolamento e nel rifiuto degli altri.
Lucia
Calamaro
notevole esponente nel panorama culturale italiano, è autrice e regista dello spettacolo Si
nota all'imbrunire in scena in questi giorni al TEATRO QUIRINO di Roma. Il
suo interessante lavoro introspettivo e di ampio respiro, supportato da una
attenta regia e notevoli attori, racconta con maestria un incontro in cui si
colgono tutte le contraddizioni di un antieroe che si rifugia nella
solitudine di un piccolo villaggio per trascorrervi gli ultimi anni della sua
vita. Un padre, i suoi tre figli e il fratello, dilaniati da quell'amore e
da quell'odio che percorrono gli affetti familiari, si confrontano e raccontano
le loro esistenze fatte di sogni, speranze, sconfitte, presenze e assenze. L'incontro
avviene in una casa isolata, dove vive l'anziano Silvio. L'organizzazione della
ricorrenza del decimo anniversario dalla morte della moglie si trasforma ben
presto in una seduta psicoanalitica in cui ognuno parla di sé e si
svela. Il genitore si è allontanato dalla vita reale e si comporta
in modo anomalo: è sempre seduto,
per non sprecare le sue energie, parla poco, dorme spesso, è assente da tutto e
da tutti, i figli vorrebbero riportarlo a casa. Ma in questa dimensione voluta e
cercata, che sembra dare una risposta a tutte le esigenze esistenziali,
manca il rapporto con il proprio simile che dà dolore ma anche amore, e
allora si può anche perdere il senso oggettivo della vita e crearne, forse,
un'altra parallela che aiuti a sopravvivere.
Silvio
Orlando, attore
raffinato e poliedrico, che interpreta con arte il padre, domina il palcoscenico
con una recitazione incalzante, fluida tra pause che parlano; cerca con ironia
il contatto con il pubblico che, catturato dai dialoghi e dai fatti narrati,
partecipa a volte pensieroso, a volte divertito. Ogni componente della famiglia
occupa un ruolo importante e i rispettivi interpreti, che si alternano sulla
scena, sanno dare spessore ai loro complessi personaggi.
Lo spettacolo è sostenuto
anche da una scenografia ovattata e trasparente che, insieme alle sapienti luci e ai costumi sobri ed eleganti, crea un ambiente luminoso ma rarefatto,
forse specchio di una mente alienata e tormentata.
Lo spettatore
permeato dal flusso di tanti pensieri e vicende vive con tensione tutta la
storia, ma è nella conclusione a sorpresa, di un lirismo toccante, che comprende
il profondo significato di tutta la narrazione e forse tornerà al
suo quotidiano riflettendo e cercando di comprendere meglio sia se stesso che
il suo rapporto con gli altri.
Uno spettacolo assolutamente
da vedere che lascia una forte traccia nell'anima.
- Angelelli Mirella -
_KIROLANDIA®_
La foto a corredo e di Claudia Pajewski
Cardellino
S.r.l.
in
collaborazione con Napoli Teatro Festival 18
SILVIO
ORLANDO
SI
NOTA ALL’IMBRUNIRE
(Solitudine
da paese spopolato)
Di
Lucia Calamaro
con
(in
ordine alfabetico)
VINCENZO
NEMOLATO ROBERTO NOBILE ALICE REDINI
MARIA
LAURA RONDANINI
scene Roberto Crea
costumi Ornella e Marina Campanale
luci Umile Vainieri
regia
LUCIA CALAMARO