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giovedì 30 gennaio 2020

SI NOTA ALL'IMBRUNIRE al TEATRO QUIRINO di Roma. SILVIO ORLANDO trasporta il pubblico in una profonda riflessione sulla solitudine dell'uomo di oggi

autrice: Mirella Angelelli (MireKira) 



"L' uomo è un animale sociale" afferma Aristotele, ma oggi l'individuo sembra aver perso il senso della vita e del rapporto con gli altri. Un male di vivere oscuro e insidioso, già vissuto e descritto da poeti e narratori, coglie trasversalmente le società avanzate e trova la sua risposta nell'isolamento e nel rifiuto degli altri.

Lucia Calamaro notevole esponente nel panorama culturale italiano, è autrice e regista dello spettacolo Si nota all'imbrunire in scena in questi giorni al TEATRO QUIRINO di Roma. Il suo interessante lavoro introspettivo e di ampio respiro, supportato da una attenta regia e notevoli attori, racconta con maestria un incontro in cui si colgono tutte le contraddizioni  di un antieroe che si rifugia nella solitudine di un piccolo villaggio per trascorrervi gli ultimi anni della sua vita. Un padre, i suoi tre figli e il fratello, dilaniati da quell'amore e da quell'odio che percorrono gli affetti familiari, si confrontano e raccontano le loro esistenze fatte di sogni, speranze, sconfitte, presenze e assenze. L'incontro avviene in una casa isolata, dove vive l'anziano Silvio. L'organizzazione della ricorrenza del decimo anniversario dalla morte della moglie si trasforma ben presto in una seduta psicoanalitica in cui ognuno parla di sé  e si svela. Il genitore si  è allontanato dalla vita reale e si comporta in modo anomalo:  è  sempre seduto, per non sprecare le sue energie, parla poco, dorme spesso, è assente da tutto e da tutti, i figli vorrebbero riportarlo a casa. Ma in questa dimensione voluta e cercata, che sembra dare una risposta a tutte le esigenze esistenziali, manca il rapporto con il proprio simile che dà dolore ma anche amore, e allora si può anche perdere il senso oggettivo della vita e crearne, forse, un'altra parallela che aiuti a sopravvivere.


Silvio Orlando, attore raffinato e poliedrico, che interpreta con arte il padre, domina il palcoscenico con una recitazione incalzante, fluida tra pause che parlano; cerca con ironia il contatto con il pubblico che, catturato dai dialoghi e dai fatti narrati, partecipa a volte pensieroso, a volte divertito. Ogni componente della famiglia occupa un ruolo importante e i rispettivi interpreti, che si alternano sulla scena, sanno dare spessore ai loro complessi personaggi.

Lo spettacolo è sostenuto anche da una scenografia ovattata e trasparente che, insieme alle sapienti luci e ai costumi sobri ed eleganti, crea un ambiente luminoso ma rarefatto, forse specchio di una mente alienata e tormentata.

Lo spettatore permeato dal flusso di tanti pensieri e vicende vive con tensione tutta la storia, ma è nella conclusione a sorpresa, di un lirismo toccante, che comprende il profondo significato di tutta la narrazione e forse tornerà al suo quotidiano riflettendo e cercando di comprendere meglio sia se stesso che il suo rapporto con gli altri.

Uno spettacolo assolutamente da vedere che lascia una forte traccia nell'anima.

Angelelli Mirella -
_KIROLANDIA®_

La foto a corredo e di Claudia Pajewski 

Cardellino S.r.l.  
in collaborazione con Napoli Teatro Festival 18
SILVIO ORLANDO
SI NOTA ALL’IMBRUNIRE
(Solitudine da paese spopolato)
Di Lucia Calamaro
con
(in ordine alfabetico)
VINCENZO NEMOLATO   ROBERTO NOBILE   ALICE REDINI
MARIA LAURA RONDANINI  
scene Roberto Crea
costumi Ornella e Marina Campanale
luci Umile Vainieri
regia LUCIA CALAMARO