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martedì 28 gennaio 2020

KIROSEGNALIAMO dal 28 gennaio al 3 febbraio 2020

K-news



Kiri,  proseguono per tutta la stagione 2019/2020  le KIROSEGNALAZIONI di KIROLANDIA® blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale.

Come sempre, di settimana in settimana, vari suggerimenti tra teatro, musica, arte, cinema, danza, libri  e tanti altri eventi selezionati accuratamente sulla base delle vostre importanti indicazioni.

Ricordate che i suggerimenti di Kirolandia sono doppi, non solo sul blog... per altri interessanti eventi, ci sono anche le KIROSOCIALNEWS lanci direttamente dai nostri social:  Facebook, Twitter e Linkedin.

Ancora di più, triplichiamo... collegatevi sempre alla nostra trasmissione radiofonica, "#doyoudream kirolandia on air" sulla webradio Radio Godot, ogni mercoledì tra le 19.15 e le 20.15 abbondanti, verrà svelato il KIROEVENTO DA SOGNO della settimana, un'altra importante segnalazione per completare le vostre scelte.

Seguite sempre gli hastag #kirosegnalazioni   #kirosocialnews   #kiroeventodasogno  e scoprirete tutti gli appuntamenti per le vostre serate, scelti con cura dai Kiri di KIROLANDIA® !!!


- ROMA -

TEATRO

DEBUTTANO

Dogma Theatre Company

presenta

"LA BELVA GIUDEA"

UNO SPETTACOLO AL MEGLIO DEI CINQUE ROUND
di Gianpiero Pumo
con GIANPIERO PUMO e FILIPPO PANIGAZZI
Regia Gabriele Colferai
Luci Federico Millimaci | Foto Tania Boazzelli Disegno | Voice Over William Angiuli
Prodotto da Dogma Theatre Company |Col sostegno del Centro di Cultura Ebraica

Lo spettacolo è patrocinato da
Coni, Comunità Ebraica di Roma e Federazione Pugilistica Italiana                                                                     

Hertzko Haft, la Belva Giudea. In scena in Via Giulia la storia di un pugile nei campi di sterminio

OFF OFF THEATRE - Roma
dal 28 gennaio al 2 febbraio 2020 ,  orario: serali ore 21.00,  pomeridiane ore 17.00

Dal 28 gennaio fino al 2 febbraio 2020, subito a ridosso e in occasione della Giornata Internazionale della Memoria, giunta quest'anno al suo quindicesimo anniversario, l'OFF/OFF Theatre ricorda le vittime dell'Olocausto con un evento unico sulla nobile arte della boxe che racconta la vicenda del pugile Hertzko Haft, meglio noto come "La Belva Giudea", soprannome che dà il titolo al testo di Gianpiero Pumo, interprete protagonista della pièce insieme a Filippo Panigazzi, con la regia di Gabriele Colferai. Uno spettacolo patrocinato dalla Comunità Ebraica di Roma, dal CONI e dalla Federazione Pugilistica Italiana, nonché vincitore del premio Miglior Regia al festival Shortlab 2018 e meritevole di menzione dal Teatro di Roma nella Giornata della Memoria 2019.

“Belva Giudea” è il nome che fu dato a Hertzko Haft durante la sua carriera da pugile nei campi di concentramento tedeschi. Internato alla sola età di quattordici anni, Hertzko non si è mai arreso al suo destino e ha combattuto il nazismo guidato dall’amore per Leah. Dotato di una buona stazza muscolare e una notevole resistenza fisica, venne scelto da un ufficiale delle SS come “volontario” per incontri di boxe fra prigionieri. Hertzko vinse 75 incontri. Una volta libero, sbarcò in America sotto il nome di Harry Haft per ritrovare Leah. Doveva far apparire il suo nome su tutti i giornali per farle sapere che anche lui era fuggito negli States. E c’era un solo modo per farlo: sconfiggere il campione del mondo dei pesi massimi, Rocky Marciano.

Questo progetto vuole raccontare una pagina di Storia tristemente nota con un punto di vista inedito: la boxe. La storia privata di Harry rappresenta problematiche più che mai attuali: leggi basate sulla razza, l’accoglienza di chi fugge dalla guerra, la spettacolarizzazione della violenza. L’impostazione cinematografica dello spettacolo permette allo spettatore di percepire l’attualità di questa storia e la sua contemporaneità nelle tematiche affrontate. La boxe, protagonista di questa storia, in America gli restituisce la dignità che in Europa gli aveva tolto. Nonostante la violenza in esso connaturata, questo sport non fa distinzione di razza, credo religioso o paese di provenienza. Su un ring tutti sudiamo allo stesso modo. Tutti sanguiniamo allo stesso modo.

Uno spettacolo che osa unire cinema e teatro. Per far sì che una pagina così difficile della nostra Storia non ci sembri poi così lontana da non riuscire a ripetersi. La performance teatrale si fonde con il mezzo cinematografico, assecondando il ritmo della scrittura. Le riprese live permettono di scoprire dettagli e fragilità del protagonista, un pugile in carne ed ossa che lotta, suda e si racconta. Un’operazione toccante in grado di riunire all’unisono il pubblico diviso tra cinema, serie TV e spettacoli teatrali.

Costo: Biglietto intero 25 € -  ridotto 18 € - Ridotto Under35 15€;
Indirizzo: Via Giulia 19/21 – Roma
Informazioni:  06 89239515 -  info@off-offtheatre.com
Siti di riferimento: www.off-offtheatre.com
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Tehauana Sals presenta
"IMPARARE AD AMARSI"
di Pierre Palmade e Muriel Robin
con Pino Insegno e Alessia Navarro
regia Siddhartha Prestinari
musiche originali Bungaro e Antonio Fresa

TEATRO DELLA COMETA - Roma
dal 29 gennaio al 16 febbraio 2020,  orario dal martedì al venerdì ore 21.00_sabato doppia replica ore 17.00 e ore 21.00_domenica ore 17.00.

Sarà in scena al Teatro della Cometa dal 29 gennaio al 16 febbraio IMPARARE AD AMARSI di Pierre Palmade e Muriel Robin, con Pino Insegno e Alessia Navarro, regia di  Siddhartha Prestinari. Musiche originali Bungaro e Antonio Fresa.

“Imparare ad amarsi” è una storia d’amore come tante. Un matrimonio, un divorzio, un rincorrersi di dubbi, mancanze e rancori. Poi la vita che riprende colore con nuovi amori, nuove promesse e rinnovati “per sempre”. Poi, forse, un riavvicinamento, perché, come dicono i saggi, talvolta bisogna perdersi per ritrovarsi. La forza di questo testo, che ha registrato per anni il tutto esaurito in Francia e ha ottenuto grande successo anche in Italia, è l’originalità della struttura: sembra ispirato a Le Sedie di Ionesco, in cui gli attori interagiscono con decine di altri personaggi invisibili ma reali, creando sublimi siparietti. I dialoghi ficcanti, divertenti, intrisi di grande ironia danno un ritmo musicale al racconto e ci si ritrova a ridere dell’amore, a ridere di noi stessi, ma soprattutto ci si ritrova con la voglia di innamorarsi ancora, perché l’amore... non c’è storia, ti acchiappa, ti stordisce e vince sempre.

Durata: 75  minuti
Costo: Biglietti Platea 25 €, prima galleria 20 €, seconda galleria 18 €
Informazioni:  Telefono 06.6784380
Indirizzo: via del Teatro Marcello, 4 - Roma
Siti di riferimento: www.teatrodellacometa.it
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NINNI BRUSCHETTA
in
"IL MIO NOME È CAINO"
DI CLAUDIO FAVA
CON CETTINA DONATO AL PIANOFORTE
ALLESTIMENTO MARIELLA BELLANTONE | COSTUMI CINZIA PREITANO | DISEGNO LUCI RENZO DI CHIO | DISEGNO SUONO PATRICK FISCHELLA | PROGETTO GRAFICO RICCARDO BONAVENTURA | ILLUSTRAZIONE ANTONELLA ARRIGO | COACH LUCA AMOROSINO
REGIA LAURA GIACOBBE
PRODUZIONE MAURIZIO PUGLISI PER NUTRIMENTI TERRESTRI

TEATRO BRANCACCINO - Roma
dal 30 gennaio al 9 febbraio 2020, dal giovedì al sabato ore 20.00_dom. 18.45

Il mio nome è Caino è ispirato all'omonimo romanzo di Claudio Fava, edito da Dalai Editore nel 1997 e, in nuova versione, da Baldini&Castoldi nel 2014. Lo spettacolo era già stato prodotto da Nutrimenti Terrestri nel 2002, con un diverso cast e la regia di Ninni Bruschetta. Questo nuovo allestimento del testo di Claudio Fava vede Ninni Bruschetta nei panni del protagonista, accompagnato da Cettina Donato al pianoforte. 
La collaborazione artistica tra Ninni Bruschetta e Cettina Donato è partita nel marzo 2017 ed ha registrato consensi di pubblico e critica, da I Siciliani di Antonio Caldarella a Il giuramento di Claudio Fava.
Il mio nome è Caino è specchio dinamico e lucido dell'essere e del fare mafioso e si intreccia alle musiche, composte ed eseguite dal vivo dalla pianista, compositrice e direttore d'orchestra Cettina Donato: due brani editi insieme a composizioni inedite, concepite appositamente per sostenere il racconto di Caino ed attraversate da contaminazioni classiche, popolari e jazz. Le musiche sono frutto di uno studio condiviso con l'interprete, eco della freddezza quanto dell'umanità del personaggio e ne sostengono le modulazioni emotive. Lo spettacolo ha debuttato il 23 e 24 marzo 2019 al Teatro Savio di Messina.
“Caino è il killer di mafia che al comando ha preferito l’amministrazione rigorosa della morte, qualcosa che somiglia a un mestiere ma che è anche una impietosa chiave di lettura dell’universo mafioso e delle sue opache propaggini, un personaggio fuori dalla cronaca, costruito interamente all’interno della coscienza.
Un ‘pensiero fuori posto’ muove il suo racconto, assoluto, spietato, estremo, senza margini di riscatto. Fuori posto è anche il suo raccontare, a tratti straniato dalla vertigine dell’azione, oppure ingoiato dalla musica che lo sostiene, che improvvisa e improvvisando spinge Caino a cercare ancora un altro tono, un altro modo per dire, fuori tempo massimo, quando è troppo tardi per raccontare e tutto suona come una dolente deposizione resa a se stessi”. (Laura Giacobbe)
“In poco più di dieci anni ho messo in scena quattro titoli di Claudio Fava, in qualità di regista. Tutti testi di impegno civile, narrazioni di fatti o avvenimenti realmente accaduti o interpretati secondo una logica di verità. Poi ho deciso di portare in scena Il mio nome è Caino interpretandolo in prima persona perché in questo racconto di fantasia e realtà, mirabilmente mischiate, credo che si esprima in tutta la sua forza la poetica dello scrittore ma anche del testimone. Un testimone diretto e anche vittima della furibonda guerra di mafia siciliana, che in questo testo mette a frutto questa testimonianza per saltare al di là della staccionata e proiettarsi nella mente di un killer. E se prima ne interpreta il maleficio e la follia, poi riesce a riconoscere in lui anche una normalità, una formazione, una cultura e persino un mestiere. Usa la sua contorta morale per avvicinarci al pensiero del male che, in ogni caso, non figura così distante da noi. Affrontare questo testo da attore mi è sembrato necessario proprio perché esso richiede all’interprete la più rigorosa ‘sospensione del giudizio’ per poterne restituire la crudeltà, la freddezza e persino l’ironia. E ancora di più perché questo personaggio ha una sua normale, direi naturale umanità, la sua mente viziata ha una folle ma sorprendente sensibilità e mostra il lato più debole del male, finendo di fatto per decretarne la sconfitta”. (Ninni Bruschetta)

TOURNEE
Dal 28 febbraio al 1 marzo Teatro Bellarte Torino
27 marzo Florian Espace Pescara
28 marzo Teatro della Filarmonica Corciano
3 aprile Cine Teatro Odeon Canicattì

Costo: Biglietto: 14 € + 1,50 € d. p. - card open 5 ingressi: 55 €
Informazioni: tel 06 80687231 | botteghino@teatrobrancaccio.it
Indirizzo: Via Mecenate, 2 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatrobrancaccio.it
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PROSEGUONO...

La Compagnia dei Masnadieri e La Bilancia Produzioni presentano
"IL DESERTO DEI TARTARI
la fortezza - momento unico per tre attori soli"
da Dino Buzzati
adattamento e riduzione Massimo Roberto Beato
regia Elisa Rocca
con Massimo Roberto Beato, Alberto Melone, Matteo Tanganelli
allestimento scenico Jacopo Bezzi/Marta Bencich
musiche originali Giorgio Stefanori

TEATRO DE' SERVI - Roma
dal 27 al 29 gennaio 2019,  FUORICLASSE da Lunedì a Mercoledì ore 21.00
Dopo il successo riscosso la scorsa stagione, torna in scena dal 27 al 29 gennaio al Teatro de’ Servi, nell’ambito della “Stagione Fuoriclasse”, dedicata alla drammaturgia contemporanea, Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati, interpretato da Massimo Roberto Beato, che ne cura la drammaturgia, per la regia di Elisa Rocca, e con Alberto Melone e Matteo Tanganelli.

Nel testo “La Fortezza - Momento unico per tre attori soli”, Massimo Roberto Beato cura l’adattamento della vicenda del tenente Giovanni Drogo, narrata da Dino Buzzati nel “Deserto dei Tartari”. La drammaturgia di Beato e la regia di Elisa Rocca, collocano l’intero racconto nella stanza della locanda dove Drogo, malato, è appena giunto. Costretto suo malgrado, dal Maggiore Simeoni, a lasciare la Fortezza sotto assedio e inchiodato su una poltrona, mentre osserva fuori dalla finestra la sera e la notte incombente, Drogo rievoca l’intera sua esistenza, arrivando a domandarsi se essa poteva o doveva essere vissuta diversamente.
E’ in quest’ultimo attimo di lucidità che precede la morte che egli combatte la sua “vera battaglia”, anelata e cercata per tutta la vita come coraggioso atto di riscatto dalla mediocrità che lo circonda.

La regia affida alla drammaturgia sonora originale di Giorgio Stefanori e alle animazioni digitali di Marta Bencich (ispirate ai disegni di Buzzati e rielaborate da Jacopo Bezzi) il compito di evocare le diverse ambientazioni e sottolineare i passaggi temporali della vicenda che si snoda per più di trent’anni. In una scena scabra e priva di oggetti diventano così assoluti protagonisti i corpi degli attori, le cui partiture rigorose sono il principale strumento del racconto della perpetua e ciclica attesa che si consuma angosciosamente alla Fortezza.

Primo capitolo della “Trilogia degli sconfitti” – progetto di ricerca triennale de La Compagnia dei Masnadieri per indagare sulla generazione nata a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80 del’900 – Il Deserto dei Tartari offre l’occasione, attraverso il personaggio di Drogo, di riflettere sul destino degli ‘anti-soggetti’: coloro che seppur incapaci di adattarsi a un mondo di cui non comprendono e non condividono le regole, sono tuttavia destinati a viverci. Più o meno consapevoli di essere l’incarnazione di una cultura minoritaria, e inesorabilmente condannati al fallimento se tentano di opporsi all’arbitrarietà e inconsistenza della vita, questi personaggi riescono a realizzare il proprio destino solo nel momento in cui accettano di combattere, fino in fondo, la battaglia degli sconfitti: consci delle circostanze date essi ingaggiano, infatti, una costante lotta interiore, dagli esiti incerti, per tradurre in atti consapevoli gli ideali superiori di cui sono portatori.

Costo:  
Intero 18 €, Ridotto U35 12 €, RIDOTTO ACCADEMIA 10 €
Indirizzo: via del Mortaro (ang. Via del Tritone), 22 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroservi.it
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"Le braci"
Dall’opera di Sándor Márai
Adattamento Fulvio Calise
Drammaturgia e regia Laura Angiulli
Con Renato Carpentieri, Stefano Jotti
Scene Rosario Squillace
Disegno luci Cesare Accetta
Produzione Il Teatro coop. produzioni Galleria Toledo

TEATRO PICCOLO ELISEO
dal 23 gennaio al 9 febbraio 2020 , orario martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00_dom. ore 17.00

Quando il destino, sotto qualsiasi forma, si rivolge direttamente alla nostra individualità, quasi chiamandoci per nome, in fondo all'angoscia e alla paura esiste sempre una specie di attrazione, perché l'uomo non vuole soltanto vivere, vuole anche conoscere fino in fondo e accettare il proprio destino, a costo di esporsi al pericolo e alla distruzione...

Vi è un segmento letterario che riflette sul senso della vita, sul destino e sull’incomunicabilità tra gli individui, temi che animano la letteratura europea tardo ottocentesca e si estendono fino agli albori del secondo conflitto mondiale e oltre. Dai Fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij, all’uomo della folla, il flâneur del simbolista Charles Baudelaire, alcuni autori di grande raffinatezza intellettuale quali August Strindberg, Thomas Stearns Eliot, Jean-Paul Sartre, ma anche Walter Benjamin, James Joyce, David Herbert Lawrence, Ferdinand Céline, Franz Kafka, Luigi Pirandello e altri ancora - ciascuno a proprio modo e in una visione critica spesso ferale - elaborano il sentimento di deumanizzazione della società moderna dando forma a un vasto contenitore letterario dai confini incerti, che si definisce con il termine Esistenzialismo, in cui molti temi dei movimenti modernista e crepuscolare possono essere inscritti. A questo ambito appartiene l’idea dell’uomo attraversato da un profondo senso di alienazione e solitudine, testimone di un mondo al suo declino, diviso tra passato idealizzato e presente moderno e disumano.

Il passaggio d’epoca segnato dalla Prima Guerra Mondiale è il luogo temporale in cui l’ungherese Sándor Márai colloca il nucleo retrospettivo del romanzo Le Braci - Le candele bruciano fino in fondo, il titolo originale pubblicato nel 1942 -, un testo legato con filo rosso alla grande tradizione romanzesca, che assieme guarda alla crisi dei grandi miti della società occidentale ed al transito in un “nuovo mondo”, rovente e mefitico inferno tropicale da cui fa ritorno il personaggio Konrad dopo una disonorevole fuga durata quarant’anni. Fredda e assillante invece l’attesa per il generale Henrik, che attende il giorno della rivalsa immerso in un tempo sospeso fino ad un mattino del 1940, quando riceve l’improvviso annuncio della sua visita.
Nei personaggi de Le Braci, le attitudini dei due caratteri opposti legati da antica amicizia - onore, orgoglio e disciplina nella socialità per il soldato Henrik, melancolico temperamento artistico da poeta per il fuggitivo Konrad - rispecchiano valori decaduti tardo ottocenteschi. La questione di fondo qui posta è puramente etica, umana, dove l’elemento destabilizzante della ragione risulta essere la passione contenuta nel desiderio. Bisogna essere coerenti con sé stessi o rispettosi degli altri? Il senso della vita risiede nel legame d'amore che ci unisce a qualcuno. Il disincanto della risposta rende impossibile il rimarginarsi delle ferite. Ma permette di morire pacificati.

Si può e soprattutto si deve restare fedeli alla passione che ci possiede, anche se questo significa distruggere la propria felicità e quella degli altri? Perché me lo chiedi? Sai che è così". (da Le Braci

Sándor Márai e il senso della vita di Lavinia D’Elia
Due uomini alla resa dei conti. Henrik, un anziano militare. Konrad, il suo migliore amico. Due voci risuonano dagli abissi dei loro destini di solitudine. Sono le braci dell’incendio di un mondo che non esiste più; braci non ancora ridotte in cenere, covate sotto i carboni consunti dell’esistenza trascorsa. Sopravvissuti al loro tempo, sono entrambi tenacemente rimasti vivi resistendo stoicamente in una bolla d’attesa, lunghissima, diretta solo al momento cruciale del loro rendez-vous. Vanitas e ricordi sono fumi di ciò che resta dei grandi sentimenti ottocenteschi, idealizzazione dei “legami di parentela spirituale” traditi, ora riposti nelle morte proiezioni dei fantasmi delle loro vite trascorse. L’incomunicabilità si traveste da orgoglio. Brucia il diario di Krisztina, moglie e amante, o del tradimento del principio d’onore. Cosa ne è stato dunque dell’umanità del singolo, di quella età dell’oro anteriore alla Grande Guerra che ne ha segnato la battuta d’arresto, quando la dignità rendeva uomini e la passione ne alimentava i sentimenti? Come candela, la vita deve bruciare fino in fondo. La forza d’immaginazione della morte, in opposizione alla vendetta che tiene in vita, è più poderosa dello stesso vivere, una conclusione non evitata, né cercata, tra coraggiosa attesa e paura del vero, indicibile e umano. Scrive Sandor Márai: due persone non possono incontrarsi neanche un giorno prima di quando saranno mature per il loro incontro.

Foto di Cesare Accetta

Durata: 1 ora
Costo:  Biglietto 20 €
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroeliseo.com
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Cardellino S.r.l.  
in collaborazione con Napoli Teatro Festival 18
SILVIO ORLANDO
"SI NOTA ALL’IMBRUNIRE  (Solitudine da paese spopolato)"
Di Lucia Calamaro
con
(in ordine alfabetico)
VINCENZO NEMOLATO   ROBERTO NOBILE   ALICE REDINI
MARIA LAURA RONDANINI  
scene Roberto Crea
costumi Ornella e Marina Campanale
luci Umile Vainieri
regia LUCIA CALAMARO

TEATRO QUIRINO -  Roma
dal 21 gennaio al 2 febbraio 2020, ORARI SPETTACOLI da martedì a sabato ore 21.00, domenica ore 17.00, giovedì 23 gennaio e giovedì 30 gennaio ore 17.00, mercoledì 29 gennaio ore 19.00

I figli Alice, Vincenzo e Maria sono arrivati la sera prima. Il fratello maggiore Roberto anche. Un fine settimana nella casa di campagna di Silvio, all’inizio del villaggio spopolato dove vive da solo da tre anni. Silvio ha acquisito, nella solitudine, un buon numero di manie, la più grave di tutte: non vuole più camminare. Non si vuole alzare. Vuole stare e vivere seduto il più possibile. E da solo. Si tratta, per i figli che finora non se ne erano preoccupati troppo, di decidere che fare, come occuparsene, come smuoverlo da questa posizione che è una metafora del suo stato mentale: che è quella di un uomo che vive accanto all’esistenza e non più dentro la realtà. Emergono qua e là empatie, distanze e rese dei conti. I familiari di Silvio sono venuti a trovarlo per la messa dei dieci anni dalla morte della moglie…C’è da commemorare, da dire, da concertare discorsi. Certo è che, preda del suo isolamento, nella testa di Silvio si installa una certa confusione tra desideri e realtà, senza nessuno che lo smentisca nel quotidiano, la vita può essere esattamente come uno decide che sia. Fino a un certo punto
NOTE DI REGIA
Questo spettacolo, che ha trovato nella figura del padre un interprete per me al tempo insperato e meraviglioso: Silvio Orlando, trova le sue radici in una piaga, una maledizione, una patologia specifica del nostro tempo che io, personalmente, ho conosciuto anche troppo. La socio-psicologia le ha dato un nome: “SOLITUDINE SOCIALE”. A mettere in luce i rischi di questa situazione sono stati due studi presentati al 125° incontro annuale dell’American Psychological Association (APA). Essere isolati dalla società è un male oscuro e insidioso. Tutti noi infatti, in quanto esseri umani, abbiamo bisogno del contatto con gli altri, un bisogno che ci permette di sopravvivere. La preoccupazione insorge ancora di più se si pensa che questo tipo di “solitudine estrema” si sta espandendo e continuerà a crescere nei prossimi anni tanto che La Francia ha creato “la giornata della Solitudine” e l’Inghilterra ha istituito, addirittura, un ministero della solitudine. Secondo gli esperti potremmo trovarci alle prese, e non solo nei paesi più ricchi, con un’epidemia di solitudine. Diffusa oramai anche tra i giovani. Silvio Orlando è, secondo me, un attore unico. Capace di scatenare per la sua resa assoluta al palco, le empatie di ogni spettatore, e con le sue corde squisitamente tragicomiche, di suscitare riquestionamenti, emozioni ed azioni nel suo pubblico. E insieme ci piace pensare che gli spettatori, grazie a un potenziale smottamento dell’animo dovuto speriamo a questo spettacolo, magari la sera stessa all’ uscita, o magari l’indomani, chiameranno di nuovo quel padre, quella madre, quel fratello, lontano parente o amico oramai isolatosi e lo andranno a trovare, per farlo uscire di casa. O per fargli solamente un po’ di compagnia.  Lucia Calamaro

Durata:   2 ore più intervallo
Costo:     Biglietti  dal lun al ven platea interi € 30  ridotti  € 27 - I balconata interi € 24  ridotti € 22 - II balconata interi € 19 ridotti € 17  - galleria interi € 13 ridotti € 12 / Biglietti  sab. sera e dom  platea interi € 34  ridotti € 31 - I balconata interi € 28  ridotti € 25 - II balconata interi € 23 ridotti € 21  - galleria interi € 17  ridotti € 15
Informazioni: botteghino 06.6794585 - biglietteria@teatroquirino.it
Indirizzo: via delle Vergini,  7 - Roma
Sito di riferimento: www.teatroquirino.it
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La Compagnia della Farsa
Presenta
"Dialoghi rubati"
di Stefano Terrabuoni
regia di Luca Pennacchioni
con Luca Pennacchioni e Claudia Spedaliere

TEATRO PETROLINI - Roma
da giovedì 17 al 19 gennaio - dal 31 gennaio al 2 febbraio 2020, venerdi e sabato ore 21.00 – domenica 18.00

Trama e Personaggi
“Dialoghi rubati“ è  una commedia a episodi, dieci corti teatrali legati da minimo comune denominatore: la comunicazione o la non comunicazione tra due persone. I personaggi, per ogni episodio, sono sempre due e qui sono indicati come lei e lui, si possono scambiare le parti oppure potrebbero essere due lui o due lei senza alterare la storia; allo stesso modo gli episodi possono essere proposti singolarmente o insieme ad altri sullo stesso tema.
Le storie non hanno tempo né luogo. Né c’è alcun legame tra loro. Spetterà al regista, se lo ritiene opportuno, collocarle e collegarle. 

Tutte le ambientazioni saranno minimali, facilmente modificabili tra un episodio e quello che segue:
1. Cosa abbiamo fatto, Lei telefona a lui dopo una notte d’amore e di passione. Lei è a casa che ripensa, lui è a una conferenza, lontano anche con la mente. Lei è dubbiosa, passionale, a tratti romantica. Lui è più controllato, ma anche perplesso e cerca di eludere.
2. Le consiglio il mogano Qui le due persone parlano tra loro di un preventivo convinti di parlare dello stesso argomento; fin dal primo istante, però, il pubblico sa che uno parla di casse da morto e l’altra di parquet. Alla fine, andranno via entrambi soddisfatti non sapendo che non si sono capiti.
3. Proseguire diritto Il dialogo qui è surreale. Che succederebbe se il navigatore non fosse proprio un apparecchio, ma fosse dotato di una mente pensante, di una vita di un passato? In fondo ci parliamo con i navigatori, ma loro (ancora) non ci rispondono.
4. Mi può indicare un ponte? Un aspirante suicida parla al telefono con l’amore che lo ha lasciato. Dall’altra parte del telefono capiamo che il suo ex partner non lo ascolta. Una ragione di più per suicidarsi. Anche la cameriera sembra non ascoltarlo. O forse no! Forse lei è l’unica che lo ascolta e forse è proprio lei a salvarlo.
5. Ti mando un vocale Ti mando un vocale perché… quante volte lo abbiamo sentito! E non è più un messaggio vocale, ma un ritratto fedele di tutte le cose che passano per la testa, delle fantasie, delle paranoie, delle paure. Un messaggio che si poteva condensare in quattro parole diventa un monologo di 10 minuti.
6. Le pizze parlano! Noi parliamo anche se stiamo zitti. Lo facciamo con il linguaggio del corpo, con la scelta dei vestiti, con il modo di camminare e anche con la pizza. Il modo in cui la mangiamo dice molto su di noi.
7. Principessa Ci può essere un dialogo tra due sconosciuti senza parlarsi? Si, se lei colpisce lui con la sua bellezza e lui con il suo fascino. Non possono parlarsi, ma i loro sguardi, i loro piccoli gesti, i loro occhi, diranno tutto quello che le labbra non possono pronunciare. 8. Solo tre minuti Un uomo sale su un autobus e improvvisamente inizia a piangere. Cerca di nascondere il suo pianto, una signora cerca di aiutarlo. Lui le racconta la storia, motivo del suo pianto, la sconosciuta ascolta, ma…
9. Cosa sta leggendo? Attaccare bottone per farsi notare a volte è facile. Un po’ meno facile è sostenere la discussione che ne consegue, a meno di sparare cavolate per fare colpo. Ma potrebbe essere una strategia che ci torna contro. Noi lo sconsigliamo.
10. Sei in anticipo Lei si presenta a San Pietro con mesi di anticipo. Lui vorrebbe rimandarla giù, ma lei non vuole. Lui le fa presente che l’arrivare in anticipo è un vero e proprio vizio e allora…

Di Stefano Terrabuoni - Regia di Luca Pennacchioni - Con Luca Pennacchioni e Claudia Spedaliere - Scenografia Luca Pennacchioni - Fonica e luci Giulia Vertua

Biglietti: Intero:  11 € - Tessera: 2 €
Info e Prenotazioni: 06 5757488 dalle h. 17 in poi - compagniadellafarsa@gmail.com
Indirizzo: via Rubattino, 5 -  Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatropetrolini.com
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MAGIA

"SUPERMAGIC ILLUSIONI"
Festival Internazionale della Magia 17ª edizione
con  
Den Den (Giappone) Migliore Manipolatore
Magus Utopia (Olanda) Campione del mondo grandi illusioni
Tuttilifamili (Spagna) Migliore Numero Magia Comica
Marko Karvo (Finlandia) Campione del mondo magia generale
Raffaele Scircoli (Italia) Mentalista
Rudy Coby (Stati Uniti) Magia Bizzarra
Paolo Carta (Italia) Migliore Illusionista
con la tradizionale partecipazione di Remo Pannain
e il debutto di Matteo Fraziano
Direzione Artistica e testi Remo Pannain

TEATRO OLIMPICO - Roma
dal 30 gennaio  al 9 febbraio 2020 , o Tutti i giorni alle ore 21.00, Sabato ore 16.30 e 21.00, Domenica ore 15.00 e 18.30

Torna l’imperdibile appuntamento con Supermagic, lo spettacolo di varietà magico più grande d’Europa, giunto alla 17ª edizione.

Dal 30 gennaio al 9 febbraio al Teatro Olimpico di Roma, i migliori illusionisti e prestigiatori provenienti da tutto il mondo si esibiranno in un nuovo imperdibile spettacolo: “Supermagic Illusioni”.
Un’esperienza di pura magia dove le illusioni si trasformano in realtà: incredibili apparizioni, trasformazioni ed effetti magici mai visti prima in Italia. Un’occasione unica per sognare e divertirsi con la grande magia dal vivo.

I migliori illusionisti, prestigiatori, mentalisti, grandi talenti e campioni internazionali, insieme sullo stesso palco per la prima volta in Italia, incorniciati da una scenografia mozzafiato e da una coinvolgente atmosfera d’incanto e di mistero.
8 stelle internazionali della magia, un nuovissimo cast di oltre 20 artisti, 2 ore di intrattenimento per sorprendere, divertire e far sognare ad occhi aperti gli adulti, ma anche i bambini.
Quest’anno per la prima volta con la musica suonata dal vivo.

DEN DEN è un eccellente manipolatore giapponese, maestro di questa difficile arte. Vincitore di numerosi riconoscimenti non solo in Giappone, è stato recentemente premiato con la "Medaglia d’oro d’onore" della Society of American Magicians, il più prestigioso riconoscimento magico, ricevuto da un solo altro manipolatore prima di lui. Den Den ha iniziato ad interessarsi di magia a 7 anni e da quel momento non ha mai spesso di stupire e di emozionare il suo pubblico, con i suoi effetti innovativi e straordinari. Un perfetto equilibrio tra eccellenze tecnica ed artistica, in un’esibizione di poesia magica.

MAGUS UTOPIA è un originale illusionista campione del mondo di magia, vincitore nella categoria "grandi illusioni”, e un talentoso artista. Insieme hanno fuso l’arte dell'illusione e del racconto per creare “Nightmare”, un numero pluripremiato presentato nei più grandi show di tutti i continenti. La loro esibizione è spesso descritta come una fusione tra il “Cirque du Soleil” e "Freddy Krueger", è come assistere ad un film dal vivo, ad un momento incredibile, tra surrealtà, personaggi bizzarri ed effetti magici mai visti prima.

RUDY COBY è un originale e bizzarro illusionista americano, stella di Las Vegas conosciuto anche con il nome di “Labman”. Si esibisce in un numero insolito e ricco di meraviglia, portando sul palco un personaggio che sembra uscito dai fumetti: un inventore che dà vita ad incredibili esperimenti. Ideatore e protagonista di diversi show televisivi originali, ha collaborato anche con grandi nomi della musica internazionale come Marilyn Manson. Originalità e surrealtà si fondono per lasciare spazio allo scienziato più bizzarro del mondo.

TUTTILIFAMILI sono due brillanti artisti e originali prestigiatori spagnoli. Hanno ottenuto numerosi riconoscimenti, trai quali il premio nella categoria "Magia Comica" all'ultimo campionato del mondo FISM 2018, e il premio per il "Numero più originale” all’ultimo campionato Europeo di Magia. Si esibiranno nel racconto di una tenera e divertente storia d’amore tra un’anziana signora ed il suo divano. Tutto diventa magico, emozionante e surreale nel momento in cui il divano prende vita, evocando ricordi ed emozioni e catturando l’essenza magica dei momenti condivisi.

RAFFAELE SCIRCOLI è un enigmatico mentalista italiano, tra i più apprezzati al mondo nel campo dell’illusionismo occulto e psicologico. Vincitore del noto talent americano di magia “Penn & Teller: Fool Us”, si esibisce in un numero innovativo e misterioso. Utilizzando un insieme di tecniche mentali, ipnosi e pratiche energetiche insite nello yoga, leggerà la mente del pubblico, controllandone i pensieri e i movimenti. Un’illusione ricca di stimoli percettivi, di psicologia e di vera Magia.

MARKO KARVO è uno straordinario prestigiatore finlandese, campione del mondo nella categoria “Magia generale”. Si è esibito nei più grandi e prestigiosi varietà di tutto il mondo, facendo emozionare milioni di spettatori con le sue impossibili apparizioni di colombe e splendidi pappagalli. Dopo lo straordinario successo nello spettacolo del 2013 ha scelto di terminare la sua carriera a Supermagic con il numero che lo ha reso famoso insieme ai suoi amici alati. L'ultima occasione per ammirare dal vivo un Maestro di meraviglia e magica eleganza.

PAOLO CARTA è un eclettico e brillante artista ed illusionista italiano. Direttore artistico di parchi divertimenti e musical come Mary Poppins, ha ricevuto premi e riconoscimenti per il suo contributo nel mondo dello spettacolo. Dopo il successo dello scorso anno torna a Supermagic con un nuovo numero carico di energia e mistero presentando le sue nuove e originali creazioni, un viaggio nel tempo in un'atmosfera di stupore tra innovativi effetti magici e straordinarie illusioni.

REMO PANNAIN E’ un noto avvocato penalista romano e svolge a tempo pieno la professione forense seguendo la tradizione della sua famiglia. Appassionato da sempre di prestigiazione, si è esibito nei più famosi congressi dei prestigiatori in Italia e all’estero anche vincendo premi internazionali e dove ha più volte tenuto conferenze tecniche estremamente innovative. Vanta numerose pubblicazioni sulle più esclusive riviste internazionali del settore. E’ l’ideatore di Supermagic ed è presente, con un “cammeo”, in tutte le edizioni. Ha condotto, da padrone di casa, la decima edizione dell’evento. Anche a Supermagic 2018 presenterà una nuova “magia“ coinvolgente, sorprendente e innovativa.

“Ogni anno una nuova sfida: portare a Roma i migliori artisti del mondo del momento, i più grandi nomi della magia internazionale per continuare a veder brillare gli occhi del nostro pubblico”
Parla così Remo Pannain, ideatore di Supermagic.

Nel corso delle 16 precedenti edizioni, ha ospitato 92 artisti applauditi da oltre 200.000 spettatori. Supermagic è lo spettacolo magico con più infruttuosi tentativi di imitazione.

L’Oscar della Magia
Supermagic si è aggiudicato il riconoscimento come “Migliore spettacolo di magia” assegnato dalla “Fédération Internationale des Sociétés Magiques”, essendo l’unico spettacolo di magia dal vivo in Italia che offre ogni anno l’eccellenza dei prestigiatori e illusionisti premiati al campionato mondiale delle arti magiche o che hanno ottenuto importanti riconoscimenti internazionali.

Costi: Biglietti  da 24 € a 104 €
Indirizzo: Piazza Gentile da Fabriano, 17 - Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroolimpico.it
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TEATRO RAGAZZI

"ASCOLTA, ISRAELE"
Regia Valeria Freiberg
Con gli attori della Compagnia Teatro A/Associazione Ariadne
Cristina Colonnetti e Giacomo De Rose
Sound Design Marco Terracciano
video/light design Gerardo Filocamo

LA GRANDE STORIA RACCONTATA AI RAGAZZI

TEATRO COMETA OFF- Roma
dal 28 al 31 gennaio, ore 10.00 e ore 12.00

L’Associazione Ariadne – Compagnia Teatro A torna in scena al Cometa Off  con “Ascolta, Israele” dal 28 al 31 gennaio, all’interno della rassegna Project Scuola. La raffinata regia è diretta da Valeria Freiberg. Lo spettacolo è proposto in occasione della celebrazione del giorno della memoria.
Ascolta, Israele è una narrazione documentaristica, un tentativo artistico di trovare un’identificazione della realtà scenica con la realtà storica.
Sulla scena spoglia gli attori narrano le testimonianze dei prigionieri del campo di concentramento di Bolzano con spaventata e dolorosa intensità, senza retorica perché le storie come queste non hanno bisogno di enfasi, ma di voci, corpi, occhi per lasciare un segno. I destini, le tragedie dei protagonisti sono accompagnati dall’antico lamento, da preghiere e canti del popolo ebraico.
Le battute degli interpreti sono tratte da brani di lettere e messaggi dei prigionieri, le testimonianze e i ricordi di uno dei momenti più neri della nostra storia.
Afferma Valeria Freiberg: “Sull'Olocausto, sulla Shoah sembra che tutti concordino eppure in questi ultimi anni abbiamo scoperto che esistono i revisionisti, le persone che mettono in dubbio l'orrore accaduto in Europa durante l'ultimo conflitto mondiale. Appare davvero indispensabile analizzare i fatti in modo più obiettivo, richiamandosi a fonti e documenti. Tanto più in un’epoca come la nostra che vede il risveglio di nazionalismi e antisemitismo. Bisogna riflettere sugli eventi rifacendosi ai fatti”. Come diceva Primo Levi “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre”.

Costo: 10 €
Indirizzo: via Luca della Robbia, 47 - Roma
Informazioni: associazioneariadne@gmail.com
Sito di riferimento teatro: www.cometaoff.it
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A Centrale Preneste Teatro
Ruotalibera Teatro
in scena con
"Ciao Buio"
di e con Fabio Traversa e Tiziana Lucattini

CENTRALE PRENESTE TEATRO-  Roma
2 febbraio 2020, ore 16.30
Nuovo appuntamento con la rassegna Infanzie in gioco 2019/20 a Centrale Preneste Teatro: domenica 2 Febbraio alle ore 16.30 va in scena Ciao buio della Compagnia Ruotalibera Teatro, di e con Tiziana Lucattini e Fabio Traversa. Sono il buio e la notte i protagonisti di questo lavoro in cui realtà e immaginazione si incontrano per raccontare storie, buffe o di paura, di lupi e coniglietti, streghe e mostri pelosi, orsi e orsetti, insieme a episodi di vita quotidiana e teneri ricordi di nonni e bisnonni. In scena un letto speciale, dove si può sprofondare e sparire, passare dall’altra parte come nello specchio di Alice, e incontrare polvere di stelle luccicanti, animali magici che proteggono o spaventano e oggetti quotidiani che di notte riempiono le ombre di stupore e nuova vita. La notte e il buio dilatano le paure e permettono di incontrare e affrontare i propri mostri.

Di e con: Fabio Traversa e Tiziana Lucattini
Scene: Francesco Persico
Costumi: Antonia Dilorenzo
Disegno luci: Martin Beeretz
Organizzazione e promozione: Serena Amidani e Paola Meda

Costo: Biglietto unico 6 € (prenotazione consigliata)
Informazioni: Adatto dai  5 agli 10 anni
Prenotazioni: 06 27801063 o info@ruotaliberateatro.191.it
Indirizzo: Via Alberto da Giussano, 58, Roma
Sito di riferimento: www.facebook.com/CentralePrenesteTeatro
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MUSICA

COTTON CLUB
LA PROGRAMMAZIONE
dal 30 gennaio al 2 febbraio 2020
Ogni venerdì - di scena Emanuele Urso The King of Swing
Ogni domenica – Bevo Solo Rock’n Roll
GIOVEDI’ 30 GENNAIO 2020
GREG & THE SURF SERVICE
OMAGGIO AI BEACH BOYS

Un viaggio negli anni ’60 che ripercorre la storia dei Beach Boys, partendo dalla musica surf fino a raggiungere i brani più sperimentali scritti da Brian Wilson negli anni a seguire. Si presentano così i Surf Service, band che nasce dalla passione per una delle band più influenti della storia, che giovedì 30 gennaio 2020 sarà in concerto presso il Cotton Club di Via Bellinzona. Una serata dedicata alla band californiana che ripercorre le principali hit del passato fino a toccare i dischi più all’avanguardia come Pet Sounds e Smile che hanno influenzato in maniera indelebile il pop ed il rock degli anni a seguire. Tuttavia i Surf Service non propongono un semplice omaggio ai Beach Boys, ma riarrangiano i brani in chiave moderna rispettando la poetica della band californiana e allo stesso tempo portando originalità e freschezza. Per questo il concerto rappresenta un vero e proprio viaggio nella poetica dei Beach Boys e una rilettura originale di brani come You Still Believe In Me o Surfin USA che in diverse modalità sono considerati vere e proprie pietre miliari nella storia della musica. La formazione è composta da musicisti che si conoscono da tempo e collaborano in diverse band (come Greg & The Frigidaires e Statale 66) presenti nel territorio capitolino e nazionale: tra questi da Claudio Gregori alla chitarra e voce, Luca Majnardi alla voce, tromba e trombone, Alessandro Meozzi alla chitarra e voce, Mary di Tommaso alla voce, Fabio J. Giannelli alla batteria, Danilo Bigioni al basso, Simone Temporali alle tastiere e Olimpio Riccardi sassofono e voce. LIVE SHOW €10 con consumazione.

Inizio concerto ore 21:30
Ingresso 10 euro

Line-up
Fabio J.Giannelli, batteria
Danilo Bigioni, basso
Simone Temporali, tastiere
Mary di Tommaso, voce
Olimpio Riccardi, sassofono e voce
Luca Majnardi, voce, tromba e trombone
Claudio Gregori, chitarra e voce
Alessandro Meozzi, chitarra e voce
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VENERDI’ 31 GENNAIO 2020
EMANUELE URSO "THE KING OF SWING" ORCHESTRA
DOPPIO CONCERTO

Tutti venerdì il rendez-vous con il re dello swing, Emanuele Urso e la sua orchestra, uno spettacolo coinvolgente all’insegna dell’eccellenza. E tutti primi venerdì del mese i maestri Urso ci riportano al Cotton Club di Harlem degli anni 30 con questa trascinante, coinvolgente, straripante Big Band swing di ben 17 elementi, con arrangiamenti originali della Fletcher Henderson Orchestra per regalarvi un fiume di emozioni e di gioia.

Emanuele Urso è un musicista dotato di eccellenti qualità tecniche e musicali sia come batterista che come clarinettista, nonché grande direttore d’orchestra e arrangiatore. La sua concezione della musica è totalmente rivolta al Jazz della Swing Era (Stati Uniti 1935-45) musica della quale Emanuele è sicuramente oggi il maggior cultore e rappresentante a livello europeo. L’instancabile impegno, la ricerca della perfezione e la grande professionalità sono qualità che gli hanno permesso di conquistare il titolo oggi universalmente riconosciuto di “Re dello Swing”.

ORE 21.30 AMAZING EARLY SHOW
ORE 00.30 THE LATE NIGHT SMOCKING SESSION in questa sessione consentito fumare dentro al locale
ORE 21.30 INGRESSO 10€
ORE 00.30 INGRESSO 5€


Line-up
Emanuele Urso, Clarinetto/Batteria
Clara Simonoviez, Voce
Lorenzo Soriano, Tromba
Adriano Urso, Piano
Stefano Di Grigoli, Sax Tenore
Alessandro Cicchirillo, Trombone
Stefano Napoli, Contrabbasso
Giovanni Cicchirillo, Batteria
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SABATO 1° FEBBRAIO 2020
MOONLIGHT BIG BAND

Sabato 1 febbraio 2020 sul palco del COTTON CLUB torna la MOONLIGHT BIG BAND, l’orchestra jazz e swing più cool di Roma, apprezzata ed acclamata dalla critica e dal pubblico e soprattutto dai ballerini swing. Ancora una volta si tratta di un vero e proprio show! Non solo il mito dei grandi Glenn Miller, Duke Ellington e Count Basie ma anche un repertorio dedicato a le colone sonore Disney in chiave jazzistica con strumenti musicali inusuali e particolarissimi. Avete mai visto ed ascoltato una tromba-saxofono oppure un saxofono- slide? Il concerto rappresenterà anche un'occasione unica per ammirare alcuni degli strumenti musicali più rari della "Collezione Berni", come il Jazzophone, una tromba-sax con due campane, ed il Saxoslide, un saxofono a coulisse e senza chiavi. L’ensemble, capeggiato dal direttore Augusto Travagliati ed impreziosito dalle voci di Nina Pedersen e Silvano Funghi, è costituito da 19 eccellenti musicisti e ripropone alla perfezione il sound e le suggestive atmosfere dei mitici locali newyorkesi degli anni '30 e '40.

LIVE SHOW €10
Inizio concerto ore 22:30
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DOMENICA 2 FEBBRAIO 2020
BEVO SOLO ROCK'N ROLL

THE NEWTONES

L'appuntamento dedicato al Rock'N'Roll anni '50 della domenica: una serata vintage e divertente all'insegna del Rock'n Roll. Diretta dalla frizzante Lalla Hop, la serata ci riporterà negli anni '50 grazie ai nostri gruppi live così coinvolgente da fare ballare i più timidi. Lezione di ballo "primi passi" con le migliori scuole di Roma che si alterneranno di domenica in domenica.

Il LIVE di Domenica 2 febbraio è con The Newtones: Nessuna band come i Newtones è capace di farvi rivivere le atmosfere e le emozioni della migliore musica Americana degli anni '50. Romanticissime ballad, scatenati rock and roll, questo trio vocale si presenta in perfetto stile con il repertorio che propone. Le tre voci si miscelano con gli strumenti: pianoforte (Clem Bernabei), contrabbasso (Damiano Proietti), batteria (Fabrizio Poggi). Il repertorio prevede sia pezzi noti, che vere e proprie chicche che gli ascoltatori saranno lieti di conoscere, nonchè una serie di pezzi inediti, che sembrano uscire direttamente da un juke box dell'epoca. Sulla scena da oltre 10 anni in varie formazioni, i NewTones sono la sintesi di una grande passione per la musica anni '50 e per le armonizzazioni vocali.

Ingresso ore 19.30
Lezione ore 20.00
Concerto ore 21.00
Lezione di ballo a cura della scuola Rock Around the Swing

Prezzo special del BEVO SOLO ROCK'N ROLL:
LEZIONE + CONCERTO + DRINK 10€
LEZIONE + CONCERTO + DRINK + PINSA ROMANA 18€

Line-up
Clem Bernabei, Voce/Piano
Damiano Proietti, Basso - Voce
Fabrizio Poggi, Batteria – Voce

Indirizzo: via Bellinzona 2 - Roma
Info e prenotazioni: info@cottonclubroma.it+390685352527 +393490709468
Sito di riferimento: www.cottonclubroma.it
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ARTE

INAUGURA

100 ANNI PER IL FUTURO
ROMA CELEBRA IL CENTENARIO DI CASA BIXIO CON LA MOSTRA DEDICATA AL NOTO COMPOSITORE 
“CESARE ANDREA BIXIO - MUSICA E CINEMA NEL ‘900 ITALIANO”  

MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI E TRADIZIONI POPOLARI - Roma
dal 29 gennaio, vari orari

 INAUGURAZIONE - 28 GENNAIO 2020 alle 19:00 
Dopo il successo ottenuto a Ravello, Spoleto, Napoli, Firenze e Pescara, arriva a Roma dal 29 gennaio la mostra “C.A. Bixio – Musica e Cinema nel ‘900 italiano”, allestita in occasione del Centenario di Casa Bixio, presso il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari all’ EUR.
L’intento della famiglia Bixio è quello di celebrare la vita e le opere musicali del fondatore Cesare Andrea Bixio per tramandarne il ricordo e far conoscere, soprattutto ai giovani, il talento e le intuizioni di quello che potremmo definire "l'uomo dei record". In pochi conoscono infatti l’uomo e l’imprenditore che si nasconde dietro ad importanti successi quali: “Mamma”, “Parlami d’amore Mariù”, “Vivere”, “Una strada nel bosco”, “Violino Tzigano”, divenuti pietre miliari della nostra musica popolare e conosciute in tutto il mondo. Cesare Andrea Bixio fu tra i primi ad intuire l’importanza dell’Editoria Musicale, e nel 1920 diede vita alla prima società editoriale di musica popolare. Negli anni ‘60 fondò la Cinevox Record, prima casa discografica dedicata alle colonne sonore che nel corso degli anni ha prodotto artisti come Morricone, Piovani, Goblin, Emerson e Trovajoli. Il nucleo centrale della mostra è sviluppato intorno alle grafiche delle copertine degli spartiti dei successi di Bixio, veri e propri capolavori grafici rappresentativi delle varie tendenze artistiche dell’epoca. Le note dell’autore accompagnano il visitatore in un viaggio dove non mancano immagini dei primi dischi e dei film musicati, sequenze delle canzoni interpretate nel tempo sia da attori famosi come Vittorio De Sica, Totò, Anna Magnani, che da grandi interpreti quali Beniamino Gigli, Luciano Pavarotti, Mina, Andrea Bocelli.

Franco Bixio, figlio del noto compositore ha affermato: “Nel 1932 mio padre riuscì a convincere il regista Camerini a inventare una scena per far cantare “Parlami d’amore Mariù” al giovane attore Vittorio De Sica protagonista del film “Gli uomini che mascalzoni” superando così il parere contrario del produttore che non voleva in alcun modo la canzone nel film. È uno dei più grandi successi di mio padre e fece conoscere De Sica anche come chansonnier.”
La mostra, che è dedicata a Carlo Bixio, costituisce inoltre il punto di partenza di una serie di iniziative che verranno realizzate nel corso di tutto il 2020 per celebrare il Centenario. 
Le attività previste per dare luce a questo importante traguardo interesseranno diverse città italiane nelle quali saranno organizzati svariate manifestazioni tra cui: concerti, convegni, contest per giovani musicisti dando voce ad artisti che desiderano fare emergere le proprie doti creative come il Contest: “100ANNI PER IL FUTURO” realizzato in collaborazione con il MEI. Tra le città protagoniste degli eventi: Napoli, Milano ed infine Venezia, in occasione della Mostra del Cinema. 
L’esposizione, realizzata dai figli del compositore, Franco e Andrea Bixio e da Giuseppe Pasquali, con il coordinamento di Renato Marengo, gode del sostegno di SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) e del patrocinio e della collaborazione del MIBACT, A.F.I. (Associazione dei Fonografici Italiani), Nuovo IMAIE (Istituto Mutualistico Artisti Interpreti ed Esecutori), FEM (Federazione Editori Musicali), ICBSA (già Discoteca di Stato) e RaiTeche.

La mostra è organizzata da Associazione Musikstrasse. 

Costi: vedi sito
Indirizzo: Piazza Guglielmo Marconi, 8 - Roma eur
Sito di riferimento: www.idea.mat.beniculturali.it/museo-civilta-mnatp
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PROSEGUONO...

"I LOVE LEGO"

Palazzo Bonaparte, spazio Generali Valore Cultura - Roma
dal 24 dicembre al 9 aprile 2020 - vari orari

Un regalo di Natale per la Città di Roma: Arthemisia, dal 24 dicembre - oltre alla straordinaria mostra attualmente in corso dedicata al mondo dell’Impressionismo che sta richiamando migliaia di visitatori da tutto il mondo - presenta I LOVE LEGO, la mostra per bambini e appassionati di tutte le età.

In un gioco di colori e prospettive, tra spettacolari diorami e creazioni artistiche, arrivano dal 24 dicembre al 19 aprile 2020 a Palazzo Bonaparte - spazio Generali Valore Cultura, scenari minuziosamente riprodotti e ambienti realizzati in decine di metri quadrati con i mattoncini più famosi del mondo.

I LOVE LEGO presenta in scala ridotta dettagliatissime riproduzioni di fantastici mondi: dalla frenesia della città contemporanea alle avventure leggendarie dei pirati; dai paesaggi medievali agli splendori dell’Antica Roma in una riproduzione fedelissima del Foro di Augusto; dalla conquista dello spazio, alla suggestiva riproduzione di un paesaggio artico per arrivare al sorprendente scenario della Liberazione.
Costruzioni e non solo. Attraverso una “caccia al personaggio” - tra edifici e palazzi, tra galeoni e templi - il visitatore è invitato a cercare personaggi celebri (e non) nascosti all’interno delle installazioni: da Harry Potter a Dart Fener, diversi gli ospiti a sorpresa inseriti nelle divere installazioni che accompagnano nella visita tutti coloro che vogliono divertirsi a scovare tra i mattoncini.
Dalla città contemporanea ideale alle avventure leggendarie dei pirati, dai paesaggi medievali agli splendori dell’Antica Roma, i bambini e i più grandi potranno immergersi nei diversi ambienti minuziosamente ricostruiti e progettati da RomaBrick, uno dei LUG (Lego® User Group) più antichi d’Europa.

Mattoncini ma non solo: a dimostrare quanto i moduli più famosi del mondo siano in grado di “creare arte a 360°”, in mostra a Palazzo Bonaparte con 10 tele spirate a grandi capolavori della storia dell’arte reinterpretati e trasformati in “uomini lego” dal giovane artista romano Stefano Bolcato: unendo la sua passione per i LEGO e la sua arte - attraverso una tecnica pittorica ad olio - crea forme di assemblaggio ispirate in particolare modo dal “magnetismo” dei ritratti rinascimentali.

L’esposizione vanta l’eccezionale partnership con “Legolize”, pagina umoristica che crea installazioni comiche utilizzando proprio i LEGO.
Fondata da tre ragazzi - Mattia Marangon, Samuele Rovituso e Pietro Alcaro - la pagina è nata nel 2016 e attualmente conta più di mezzo milione di fan su Instagram e altrettanti su Facebook. Legolize porterà la comicità all’interno della mostra, con speciali installazioni e “invadendo” i diorami in mostra a Palazzo Bonaparte.

I LOVE LEGO è una mostra di Arthemisia, in collaborazione con RomaBrick.

I LOVE LEGO è una esperienza imperdibile per i nostalgici che vorranno tornare bambini e per i più piccoli che potranno trascorrere una giornata divertendosi con quei “prodigiosi” mattoncini che ogni anno fanno giocare milioni di persone.

Costo: Biglietto 12 € - Ridotto 10 €
Indirizzo:  piazza Venezia, 5 (angolo Via del Corso) - Roma
Informazioni: + 39 06 87 15 111
Sito di riferimento: www.mostrepalazzobonaparte.it
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"C’era una volta Sergio Leone"

C’era una volta Sergio Leone, la grande mostra all’Ara Pacis per i 90 anni dalla nascita e i 30 dalla scomparsa del regista

Roma Capitale celebra il mito di uno dei
maestri assoluti del cinema italiano con una mostra concepita e realizzata da
La Cinémathèque Française e Cineteca di Bologna.

Museo dell’Ara Pacis - Roma
dal 17 dicembre 2019 al 3 maggio 2020 - Tutti i giorni ore 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima). Chiuso 1 maggio

C’era una volta Sergio Leone: è il titolo evocativo della grande mostra all’Ara Pacis, in programma fino al 3 maggio 2020, con cui Roma celebra, a 30 anni dalla morte e a 90 dalla sua nascita, uno dei miti assoluti del cinema italiano.
Promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, l’esposizione arriva in Italia dopo il successo dello scorso anno alla Cinémathèque Française di Parigi, istituzione co-produttrice dell’allestimento romano insieme alla Fondazione Cineteca di Bologna.
La mostra è realizzata con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, in collaborazione con Istituto Luce – Cinecittà, Ministère de la culture (Francia), CNC – Centre national du cinéma et de l’image animée, SIAE e grazie a Rai Teche, Leone Film Group, Unidis Jolly Film, Unione Sanitaria Internazionale, Romana Gruppi Elettrogeni Cinematografici. Digital Imaging Partner: Canon. Sponsor tecnici: Italiana Assicurazioni, Hotel Eden Roma, Bonaveri. L’ideazione è di Equa di Camilla Morabito e il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura.

Il percorso espositivo – curato dal direttore della Cineteca di Bologna, Gian Luca Farinelli, in collaborazione con Rosaria Gioia e Antonio Bigini racconta di un universo sconfinato, quello di Sergio Leone, che affonda le radici nella sua stessa tradizione familiare: il padre, regista nell’epoca d’oro del muto italiano, sceglierà lo pseudonimo di Roberto Roberti, e a lui Sergio strizzerà l’occhio firmando a sua volta Per un pugno di dollari con lo pseudonimo anglofono di Bob Robertson.
Nel suo intenso percorso artistico Sergio Leone attraversa il peplum, (filone cinematografico storico-mitologico), riscrive letteralmente il western e trova il suo culmine nel progetto di una vita: C’era una volta in America. A questo sarebbe seguito un altro film di proporzioni grandiose, dedicato alla battaglia di Leningrado, del quale rimangono, purtroppo, solo poche pagine scritte prima della sua scomparsa. Leone, infatti, non amava scrivere. Era, piuttosto, un narratore orale che sviluppava i suoi film raccontandoli agli amici, agli sceneggiatori, ai produttori, all’infinito, quasi come gli antichi cantori che hanno creato l’epica omerica. Ma ciò nonostante, il suo lascito è enorme, un’eredità creativa di cui solo oggi si comincia a comprendere la portata. I suoi film sono, infatti,  la Bibbia su cui gli studenti di cinema di tutto il mondo imparano il linguaggio cinematografico, mentre molti dei registi contemporanei, da Martin Scorsese a Steven Spielberg, da Francis Ford Coppola a Quentin Tarantino, da George Lucas a John Woo, da Clint Eastwood ad Ang Lee continuano a riconoscere il loro debito nei confronti del suo cinema.

Le radici del cinema di Sergio Leone affondano, naturalmente, anche nell’amore per i classici del passato – in mostra i film dei giganti del western, da John Ford a Anthony Mann – e rivelano un gusto per l’architettura e l’arte figurativa che ritroviamo nella costruzione delle scenografie e delle inquadrature, dai campi lunghi dei paesaggi metafisici suggeriti da De Chirico, all’esplicita citazione dell’opera Love di Robert Indiana, straordinario simbolo, in C’era una volta in America, di un inequivocabile salto in un’epoca nuova. Per Leone la fiaba è il cinema. Il desiderio di raccontare i miti (il West, la Rivoluzione, l’America) utilizzando la memoria del cinema e la libertà della fiaba, entra però sempre in conflitto con la sua cultura di italiano che ha conosciuto la guerra e attraversato la stagione neorealista. A partire da Per qualche dollaro in più Leone può permettersi di assecondare la sua fascinazione per il passato e la sua ossessione documentaria per il mito curando ogni minimo dettaglio. Perché una favola cinematografica, per funzionare, deve convincere gli spettatori che quello che vedono stia accadendo realmente.

Grazie ai preziosi materiali d’archivio della famiglia Leone e di Unidis Jolly Film i visitatori entreranno nello studio di Sergio, dove nascevano le idee per il suo cinema, con i suoi cimeli personali e la sua libreria, per poi immergersi nei suoi film attraverso modellini, scenografie, bozzetti, costumi, oggetti di scena, sequenze indimenticabili e una costellazione di magnifiche fotografie, quelle di un maestro del set come Angelo Novi, che ha seguito tutto il lavoro di Sergio Leone a partire da C’era una volta il West.

Seguendo queste tracce, la mostra C’era una volta Sergio Leone sarà quindi suddivisa in diverse sezioni: Cittadino del cinema, Le fonti dell’immaginario, Laboratorio Leone, C’era una volta in America, Leningrado e oltre, dedicata all’ultimo progetto incompiuto, L’eredità Leone. Sarà inoltre pubblicato dalle Edizioni Cineteca di Bologna il volume La rivoluzione Sergio Leone, a cura di Christopher Frayling e Gian Luca Farinelli.

Promotori                Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Cineteca di Bologna
Mostra a cura di Gian Luca Farinelli in collaborazione con Rosaria Gioia e Antonio Bigini
Organizzazione Fondazione Cineteca di Bologna - Cinémathèque Française di Parigi
Ideazione                Equa Gstrategy
Supporto organizzativo Zètema Progetto Cultura

SPONSOR MOSTRA
Con il contributo di                 Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Direzione Generale Cinema e Audiovisivo
In collaborazione con             Istituto Luce – Cinecittà    SIAE
Sponsor tecnico Italiana Assicurazioni -  Hotel Eden -  Roma Bonaveri
Grazie a Rai Teche
Leone Film Group
Unidis Jolly Film
U.S.I. Unione Sanitaria Internazionale
Romana Gruppi Elettrogeni Cinematografici
Digital Imaging Partner Canon

SPONSOR SISTEMA
MUSEI IN COMUNE
Con il contributo tecnico di  Ferrovie dello Stato Italiane

Costi: Biglietto solo mostra: 11€ intero; 9€ ridotto + prevendita € 1 Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente
Informazioni: 060608
Indirizzo: Lungotevere in Augusta - Roma
Sito: www.arapacis.it
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Impressionisti Segreti

Palazzo Bonaparte, spazio Generali Valore Cultura - Roma
dal 6 ottobre al 8 marzo 2020 - vari orari

Dal 6 ottobre 2019 Roma si arricchisce di una doppia offerta culturale: l’apertura al pubblico di Palazzo Bonaparte, spazio Generali Valore Cultura, che ospita la prima mostra sugli “Impressionisti Segreti”, ovvero quei capolavori noti a tutti ma nascosti nelle più grandi collezioni private del mondo.

Palazzo Bonaparte, splendido edificio barocco in Piazza Venezia che prende il nome da Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone, che vi abitò fino al 1836. Da sempre utilizzato come residenza privata, oggi diventa accessibile al pubblico grazie alla partnership tra Generali Italia e Arthemisia.

Impressionisti Segreti, la prima mostra ospitata a Palazzo Bonaparte, è un’opportunità unica per ripercorrere la storia dell’Impressionismo tramite cinquanta capolavori di grandi artisti quali Monet, Renoir, Cézanne, Pissarro, Gauguin e tanti altri, custoditi nelle più importanti collezioni private e generosamente prestati solo per questa straordinaria occasione.
Un affascinante viaggio alla scoperta del movimento artistico più emozionante e coinvolgente della storia dell’arte, tra fermo-immagini di una Parigi di fine Ottocento, seducenti ritratti di donne dell’elite dell’epoca e pennellate di luce vibrante.

La cura della mostra è affidata a due esperte di fama internazionale: Marianne Mathieu, direttrice scientifica del Musée Marmottan Monet di Parigi - sede delle più ricche collezioni al mondo di Claude Monet, e Claire Durand-Ruel, discendente di Paul Durand-Ruel, colui che ridefinì il ruolo del mercante d’arte e primo sostenitore degli impressionisti.

La mostra Impressionisti Segreti è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia.
Gode del patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, dell’Ambasciata di Francia in Italia e della Regione Lazio. È realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, ed è sostenuta da Generali Italia attraverso Valore Cultura, il programma per rendere l’arte e cultura accessibili a un pubblico sempre più ampio.

Special partner della mostra è Q8 che, dopo il sostegno alle mostre di Pollock ed Escher, prosegue il suo impegno nella promozione dei valori legati alla cultura e all’arte.
La mostra Impressionisti Segreti fa parte del progetto “L’Arte della solidarietà”, realizzato da Susan G. Komen Italia e Arthemisia, insieme per portare bellezza anche nelle vite delle persone meno fortunate.

La mostra vede come hospitality partner Hotel de Russie e Hotel de la Ville, del gruppo Rocco Forte Hotels.
L’evento è consigliato da Sky Arte.
Catalogo edito da Arthemisia Books.

Costo: vedi sito
Indirizzo:  piazza Venezia, 5 (angolo Via del Corso) - Roma
Informazioni: + 39 06 87 15 111
Sito di riferimento: www.mostrepalazzobonaparte.it
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“Canova. Eterna bellezza"
Dal 9 ottobre il Museo di Roma ospita “Canova. Eterna bellezza”, esposizione dedicata al massimo interprete della scultura neoclassica.
Una mostra-evento incentrata sul legame tra Antonio Canova e la città di Roma, con oltre 170 opere e prestigiosi prestiti da importanti Musei e collezioni italiane e straniere

MUSEO DI ROMA a Palazzo Braschi - Roma
dal 9 ottobre 2019  al 15 marzo 2020  - dal martedì alla domenica ore 10.00-19.00
Dal 9 ottobre 2019 prende il via Canova. Eterna bellezza: una mostra-evento dedicata al legame di Canova con la città di Roma che, fra Settecento e Ottocento, fu la fucina del suo genio e un’inesauribile fonte di ispirazione. Un rapporto, quello tra lo scultore e la città, che emerge in una miriade di aspetti unici e irripetibili.

Incorniciati all’interno di un allestimento dall’eccezionale effetto scenografico, oltre 170 opere di Canova e artisti a lui coevi animano le sale del Museo di Roma in Palazzo Braschi: in uno spettacolare gioco di luci e ombre, tra eleganti movenze e apparizioni di mitiche divinità, l’esposizione capitolina racconterà in 13 sezioni l’arte canoviana e il contesto che lo scultore trovò giungendo nell’Urbe nel 1779.

Attraverso ricercate soluzioni illuminotecniche, lungo il percorso espositivo sarà rievocata la calda atmosfera a lume di torcia con cui l’artista, a fine Settecento, accoglieva i suoi ospiti nell’atelier di via delle Colonnette.

A definire la trama del racconto, preziosi prestiti provenienti da importanti Musei e collezioni: l’Ermitage di San Pietroburgo, i Musei Vaticani e Capitolini, la Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno, il Museo Civico di Bassano del Grappa, il Museo Correr di Venezia, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, le Accademie di Belle Arti di Bologna e di Ravenna, l'Accademia Nazionale di San Luca, il Musée des Augustins di Toulouse, i Musei di Strada Nuova-Palazzo Tursi di Genova, fino al Museo Civico di Asolo, solo per citarne alcuni.

La mostra Canova. Eterna bellezza, promossa e prodotta da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia, organizzata con Zètema Progetto Cultura e curata da Giuseppe Pavanello, è ospitata fino al 15 marzo 2020 al Museo di Roma.
La mostra è realizzata in collaborazione con l’Accademia Nazionale di San Luca e con Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno.
Costo: vedi sito
Indirizzo: piazza Navona, 2; piazza San Pantaleo, 10 - Roma
Informazioni: 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00)
Siti di riferimento: www.museodiroma.it; www.museiincomuneroma.it
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BACON, FREUD, LA SCUOLA DI LONDRA

Opere della TATE
cura di Elena Crippa

CHIOSTRO DEL BRAMANTE - Roma
 dal 26 settmebre 2019  al 23 febbraio 2020 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.

Francis Bacon e Lucian Freud

Due giganti della pittura, Francis Bacon e Lucian Freud per la prima volta insieme in una mostra in Italia. Uno dei più affascinanti, ampi e significativi capitoli dell’arte contemporanea mondiale con la Scuola di LondraUna città straordinaria in un periodo rivoluzionario.
Bacon, Freud, l’arte britannica in oltre sette decenni, lo spirito di una città in mostra al Chiostro del Bramante di Roma dall’autunno 2019 fino a febbraio 2020, a cura di Elena Crippa, Curator of Modern and Contemporary British Art, Tate e organizzata in collaborazione con Tate, Londra.
Insieme a Francis Bacon e Lucian FreudMichael Andrews, Frank Auerbach, Leon Kossoff e Paula Regoartisti che hanno segnato un’epoca, ispirato generazioni, utilizzato la pittura per raccontare la vita.

No Filter

Grazie a uno straordinario prestito di Tate, la pittura di sei artisti con opere dal 1945 al 2004 rivela, in maniera diretta e sconvolgente, la natura umana fatta di fragilità, energia, opposti, eccessi, evasioni, nessun filtro, verità.
Tanti i temi affrontati: gli anni della guerra e del dopoguerra, storie di immigrazione, tensioni, miserie e insieme, desiderio di cambiamento, ricerca e introspezione, ruolo della donna, dibattito culturale e riscatto sociale. Al centro di tutto questo la realtà: ispirazione, soggetto, strumento, fino a essere ossessione.
Un tema più che mai attuale, in un’epoca, la nostra, di filtri e #nofilter.

La scuola di Londra

In mostra oltre quarantacinque dipinti, disegni e incisioni di artisti raggruppati nella “School of London”. Artisti eterogenei, nati tra l’inizio del Novecento e gli anni Trenta, immigrati in Inghilterra per motivi differenti che hanno trovato in Londra la loro città, il luogo dove studiare, lavorare, vivere.

Francis Bacon (1909-1992) nasce e cresce in Irlanda e arriva in Inghilterra quindicenne, Lucian Freud (1922-2011) scappa dalla Germania per sfuggire il nazismo, lo stesso succede, pochi anni dopo a Frank AuerbachMichael Andrews è norvegese e incontra Freud suo professore alla scuola d’arte; Leon Kossoff è nato a Londra da genitori ebrei russi; Paula Rego lascia il Portogallo per studiare pittura nelle scuole inglesi.
Nell’architettura cinquecentesca progettata da Donato Bramante trovano spazio, con un approccio cronologico e tematico, opere che raccontano individui, luoghi, vita vissutaper mostrare la totalità dell’esperienza di essere umano. Opere in cui la fragilità e la vitalità della condizione umana viene presentata tramite lo sguardo dell’artista: disegni e dipinti che ritraggono esistenze e luoghi scandagliati nella sua crudezza senza filtri.

I progetti speciali

Due progetti speciali di DART Chiostro del Bramante ne ribadiscono la vocazione sperimentale fatta di contaminazioni tra linguaggi, trasversalità e coinvolgimento del pubblico.
Per “BACON, FREUD, LA SCUOLA DI LONDRA” il racconto di mostra è affidato alla voce narrante di Costantino D’Orazio, storico dell’arte e saggista. La speciale audioguida accompagnerà i visitatori in un percorso di approfondimento e in un viaggio nella Londra dell’epoca, raccontando non solo gli artisti e le opere, ma i retroscena di un periodo tanto affascinante.
Chiostro del Bramante, inoltre, ha commissionato a Enrico Maria Artale, uno dei più promettenti giovani registi italiani già riconosciuto in ambito internazionale, un’opera filmica per raccontare l’esposizione.
Per la prima volta in Italia la narrazione di una mostra è affidata a un autore cinematografico con un progetto audio visivo inedito, dal titolo “The Naked Truth”, interpretato da Stefano Cassetti, Adamo Dionisi, Lucrezia Guidone e Sarah Sammartino, dove la pittura viene evocata attraverso la messa in scena di un istante immaginario che precede l’atto del dipingere.
La colonna sonora è realizzata appositamente dai Mokadelic.
Con questa grande mostra il Chiostro del Bramante conferma la propria vocazione internazionale, collaborando, per la seconda volta, con uno dei più prestigiosi Musei del mondo. Un’apertura internazionale che spinge il Chiostro a esplorare sempre nuovi ambiti di ricerca col desiderio di offrire al suo pubblico le ultime novità artistiche al pari dei grandi musei stranieri.


MOSTRA PRODOTTA E ORGANIZZATA DA DART Chiostro del Bramante
ORGANIZZATA IN COLLABORAZIONE CON Tate, Londra
MOSTRA A CURA DI Elena Crippa
Catalogo Skira

Costo: Vedi sito
Informazioni: hastag ufficiale #enjoychiostro - +39 06 68809035  (Lunedì – Venerdì 10.00 / 17.00) - La Caffetteria Bistrot, il Bookshop e il Chiostro hanno ingresso libero indipendentemente dalle mostre
Indirizzo: Via Arco della Pace 5 - Roma
Sito di riferimento: www.chiostrodelbramante.it
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EVENTI

VINOKILO.COM
presenta
Per la prima volta a Roma:
"VinoKilo"
VINTAGE KILO SALE
FOOD TRUCKS | VINO NATURALE | ATTRAZIONI PER BAMBINI | DJSET | LIVE MUSIC | AREA VINTAGE KILO SALE
Abbigliamento Vintage al Kilo per dire basta all'inquinamento.
Dalla Germania arriva l'idea geniale per fare "moda" con meno impatto ambientale.

Città dell'Altra Economia - Roma
1 e 2 febbraio 2020 - Aperto dalle ore 11.00 fino alle ore 20.00

La rivoluzione arriva da lontano. Dalla Germania giunge l'idea geniale per ridurre l'impatto ambientale procurato dall'industria della moda fast-fashion, tra le maggiori responsabili di danni all'ecosistema. Il suo nome è VinoKilo - Vintage Kilo Sale, una grande iniziativa guidata da un gruppo di giovani sognatori che, dopo il successo europeo e la sua prima tappa italiana in quel di Milano, giunge per la prima volta a Roma nel primo weekend di febbraio.
Sabato 1 e domenica 2 febbraio, dalle ore 11.00 fino alle ore 20.00 presso la Città dell'Altra Economia, tutti gli appassionati di vintage ed attenti all'ambiente sono invitati a non perdere l'appuntamento con l'evento che consacra il gusto per l'abbigliamento vintage, una trovata innovativa che colleziona consensi in giro per l'Europa e che porterà nella capitale, più di 6000 pezzi unici (circa 4 tonnellate di merce) da acquistare rigorosamente al kilo. Non solo abiti ma anche tanto intrattenimento ad ingresso gratuito con food trucks, stand degustativi di vino naturale, attrazioni per bambini, djset e musica dal vivo, un'offerta-preludio all'area dedicata al Vintage Kilo Sale, visitabile dal pubblico con un biglietto di soli 2€.

Sono 219 le tonnellate di vestiti a cui l'azienda di abbigliamento con sede a Magonza, in Germania, ha ridato nuova vita. Con quelle tonnellate sono stati risparmiati 3.262.500 kg di CO2, seguiti da 543.750 metri cubi di acqua e da 24.903.750 MegajouleUn nuovo concept per uno shopping vintage ed eco-friendly, dove è la sostenibilità a farla da padrona. Un messaggio chiaro che guarda alla "moda" come fenomeno sempre meno consumistico e più come un movimento consapevole, stilistico, di qualità e sostenibile, che mira all'unicità.
L'e-commerce tedesco vinokilo.com ha preso le misure per un'idea rivoluzionaria in grado di mettere d'accordo tutti. Dopo aver gustato un buon bicchiere di vino naturale e assaggiato un buon panino in perfetto street food style, il pubblico è pronto per la bizzarra quanto geniale esperienza di shopping più all'avanguardia che ci sia. Armati di buste eco-solidali e con un piccolo budget a disposizione, gli avventori sono pronti ad immergersi nella ricerca del capo cult che cercavano da sempre. Un kilo di vestiti, qualsiasi essi siano, per la modica cifra di 40€. Perché acquistare capi di abbigliamento vintage significa pensare all'ambiente e ridurre notevolmente l'impatto ambientale che l'industria di riferimento ogni anno registra in negativo con la politica del fast-fashion. L'azienda tedesca recupera dalle discariche tessili del globo i vecchi abiti in disuso e, inserendoli in un processo di riqualificazione li riporta a nuova vita, pronti per esser esposti in modo creativo e innovativo nell'ambito di eventi pop-up organizzati nelle maggiori città d'Europa. In poco più di quattro anni di attività VinoKilo ha raggiunto risultati incredibili con numeri di vendite da capogiro, che segnano l'inizio di una vera e propria rivoluzione nel settore.

Sono circa 300 gli eventi già organizzati che nel tempo hanno contribuito ad ampliare il fenomeno, sempre più concreto e significativo. Le emissioni di CO2 necessarie alla produzione di 200 tonnellate di abbigliamento, equivalgono a 39.2 milioni di km alla guida di un'automobile (circa 51 volte andata e ritorno verso la luna). Altrettanto sorprendente è il risparmio energetico: più di 4.6 milioni di cicli di lavatrici sono stati evitati, traducendosi in un notevole calo sull'impatto idrico che registra il mancato consumo di acqua utile a riempire oltre 3 milioni di vasche da bagno.

"Con ogni chilo venduto, riportiamo in vita quelli che sarebbero stati i rifiuti tessili, nonché la più grande fonte di inquinamento dopo l'industria petrolifera", afferma Robin Balser, CEO e fondatore di VinoKilo che conclude dicendo: "Finora, siamo riusciti a rimettere più di 200 tonnellate di vestiti negli armadi dei nostri clienti, ma il nostro obbiettivo è ben maggiore, considerando che esiste un potenziale di circa 800 milioni di tonnellate di abbigliamento inutilizzabile in tutto il mondo". Obiettivo del progetto è quello di innescare un ciclo di vita infinito per gli indumenti, rendendoli accessibili al grande pubblico.

INGRESSO GRATUITO DJSet, Live Music e Stand Food&Beverage / Ingresso 2€ area dedicata Vintage Kilo Sale
INFO ● WebSite: vinokilo.com FB: facebook.com/vinokiloo/ IG: instagram.com/vinokilo/

Costo:  Ingresso LIBEROIngresso Area "Vintage Kilo Sale": 2€
Indirizzo: Largo Dino Frisullo - Roma (Testaccio)
Facebook di riferimento: @vinokiloo
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...uno sguardo FUORI PORTA

- MILANO -

TEATRO

ARTE

PROSEGUE...

"I LOVE LEGO"

Museo della Permanente, Milano
dall'11 ottobre 2019 al 2 febbraio 2020, tutti i giorni ore 9.30 – 19.30 (ultimo ingresso 1 ora prima della chiusura)

Decine di metri quadrati di scenari interamente realizzati con mattoncini LEGO® andranno a comporre città moderne e monumenti antichi: interi mondi in miniatura, dalla città contemporanea ideale alle avventure leggendarie dei pirati, dai paesaggi medievali agli splendori dell’Antica Roma, ricostruiti e minuziosamente progettati da RomaBrick, uno dei LUG (Lego® User Group) più antichi d’Europa.

RomaBrick, costola dell’associazione nazionale di amanti LEGO, pone al centro dell’obiettivo il lavoro di squadra ed è grazie alla collaborazione di tutti i suoi iscritti che riesce a creare ambienti tra i più grandi che si possano vedere nel mondo. Ogni singola parte delle installazioni in mostra sono frutto di una progettazione collettiva e assolutamente originale: ogni edificio, strada, mezzo o piazza viene concepita da un team che vanta la presenza di numerosi architetti e ingegneri.

Con il patrocinio del Comune di Milano, promossa dal Museo della PermanenteI LOVE LEGO è una mostra di Arthemisia, in collaborazione con RomaBrick, uno dei LUG (Lego® User Group) più antichi d’Europa ed è realizzata con oltre 1.000.000 di moduli.
Sponsor della mostra Genertel, la compagnia diretta di Generali Italia nata a Trieste nel 1994, che in occasione del suo 25° anniversario, offrirà tutte le domeniche laboratori didattici per famiglie e i primi quindici laboratori didattici.

Milioni di mattoncini ma non solo. Per questa mostra meneghina, ad arricchire i fantastici diorami, tante novità che la rendono unica nel suo genere a dimostrazione che i moduli più famosi del mondo sono in grado di “creare arte a 360°”.

A fare capolino tra le diverse installazioni, 12 oli ispirati a grandi capolavori della storia dell’arte reinterpretati e trasformati in “uomini lego” dal giovane artista contemporaneo Stefano Bolcato: unendo la sua passione per i LEGO e la sua arte - attraverso una tecnica pittorica ad olio - crea forme di assemblaggio ispirate in particolare modo dal “magnetismo” dei ritratti rinascimentali.

L’esposizione vanta anche un eccezionale partnership con “Legolize”, pagina umoristica che crea installazioni comiche utilizzando proprio i LEGO. Fondata da tre ragazzi - Mattia Marangon, Samuele Rovituso e Pietro Alcaro - la pagina è nata nel 2016 e attualmente conta più di mezzo milione di fan su Instagram e altrettanti su Facebook. Legolize porterà la comicità all’interno della mostra, con speciali installazioni e anche “invadendo” i diorami esistenti.

Ad accogliere i visitatori, all’inizio del percorso di mostra, una proiezione olografica ideata da Display Expert che con Arthemisia ha applicato la tecnica olografica in ambito espositivo: attraverso questa infatti saranno create immagini ad altissima definizione permettendo la visualizzazione di oggetti in 3D fluttuanti nello spazio circostante. La proiezione olografica esce dagli schemi della rappresentazione bidimensionale per coinvolgere l’interlocutore in visualizzazioni realistiche tridimensionali.

Charity Partner Susan G. Komen Italia:
Arthemisia e Komen Italia hanno recentemente dato avvio al progetto “L’Arte della Solidarietà” per far nascere dalla cultura  iniziative benefiche concrete. La raccolta fondi promossa con questa mostra sarà destinata al sostegno dei programmi di oncologia femminile e pediatrica che la Komen Italia sostiene nell’ospedale HopeXchange in Ghana.
In particolare, l’iniziativa benefica consentirà di donare un pulmino e un’ambulanza per il trasporto gratuito dei pazienti che eseguono trattamenti oncologici nell’ospedale e di dare avvio ad un programma di musicoterapia ed arte-terapia nel reparto di oncologia pediatrica.

La mostra I LOVE LEGO è un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati, per le famiglie e per i più piccoli, che potranno passare una giornata da protagonisti in un’atmosfera magica e divertente che ha come protagonista quei mattoncini “prodigiosi” che ogni anno fanno giocare oltre 100 milioni di persone.

Costo: 
 Intero € 13 - Ridotto € 11
Prenotazioni: +39 02 89 29 921
Indirizzo: via Filippo Turati, 34 - Milano
Sito: www.ilovelegomilano.it - www.lapermanente.it
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- NAPOLI -

OPERA

PROSEGUE...

“Tosca è storia di donne e di uomini, ma parla di Dio”
Edoardo De Angelis al Teatro di San Carlo per la sua prima regia lirica 

Giacomo Puccini
"TOSCA"
Direttore | Donato Renzetti
Regia | Edoardo De Angelis
Scene | Mimmo Paladino
Costumi | Massimo Cantini Parrini
Luci | Cesare Accetta


Floria Tosca | Carmen Giannattasio  / Monica Zanettin (23, 25 e 29 gennaio)
Mario Cavaradossi | Fabio Sartori  / Arsen Soghomonyan (23, 25 e 29 gennaio)
Il Barone Scarpia | Enkhbat Amartuvshin / George Gagnidze (23, 25 e 29 gennaio)
Cesare Angelotti | Renzo Ran
Il Sagrestano | Matteo Peirone
Spoletta | Francesco Pittari

Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo
Con la partecipazione del Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo
Nuova Produzione del Teatro di San Carlo

TEATRO SAN CARLO  - Napoli
dal 22 al 29 gennaio 2020, mercoledì 22 gennaio 2020, ore 20.00, giovedì 23 gennaio 2020, ore 20.00, venerdì 24 gennaio 2020, ore 18.00 , sabato 25 gennaio 2020, ore 19.00, domenica 26 gennaio 2020, ore 17.00, martedì 28 gennaio 2020, ore 20.00 , mercoledì 29 gennaio 2020, ore 18.00

 E’ Tosca di Giacomo Puccini ad aprire il 2020 operistico del Teatro di San Carlo in una nuova produzione molto attesa. A firmare la regia è Edoardo De Angelis, uno tra i registi del cinema italiano più interessanti, che con il capolavoro pucciniano affronta per la prima volta il palcoscenico lirico.

Diretta dalla mano maestra di Donato Renzetti, sul podio dell’Orchestra e del Coro del San Carlo – istruito quest’ultimo da Gea Garatti - Tosca avrà un’altra firma di prestigio, quella di Mimmo Paladino per le scene.  I costumi sono di Massimo Cantini Parrini, le luci, invece, di Cesare Accetta. In scena anche il Coro di Voci Bianche del San Carlo diretto da Stefania Rinaldi.

“Con Tosca, come nei titoli di tradizione – ci spiega il Maestro Renzetti - occorre muoversi nel rispetto totale della musica e la prima cosa da fare è eliminare le incrostazioni di stile accumulatesi in decenni di esecuzioni e restituire Tosca nella sua essenza. In particolare con l’orchestra occorre fare sempre un lavoro nuovo, perché c’è sempre un dettaglio, un colore, un tratto che si rivela all’improvviso. Quella di Tosca oltre che bella è una musica difficilissima; le maggiori insidie non sono nelle arie famose, nei duetti carichi di passione; la parte complicata sta proprio nel mezzo, tra le pieghe dei declamati drammatici, nel perseguire la perfetta adesione tra testo e musica”.

“Questa è una storia di tanti anni fa, - racconta invece nelle sue note il regista Edoardo De Angelis - di un luogo lontano e capitale come Roma. Questa storia accade oggi in una periferia che è il centro della terra. Un luogo che è terreno bagnato e bruciato, letto di fiume, ventre malato e medicamentoso. 
In questo luogo c'è un uomo che per smania di potere distrugge tutto e tutti, compreso se stesso. A lui si contrappone un gigante creativo, la cui opera è così vera che riesce a nascere e vivere. Un uomo che crea, lotta contro un uomo che distrugge. 
Soprattutto, questa è la storia di una donna, Tosca, che ha ottenuto le sue conquiste con fatica ma è disposta a rinunciare a tutto per l'unica cosa che per lei è più importante di tutte. Una donna che genera: può anche morire ma non può perdere.
Questa è una storia che si ripete. All'infinito.  – continua De Angelis -. Un luogo così vero da essere tutti i luoghi. Un tempo così preciso da essere sempre. Siamo fatti in buona parte di acqua, il resto è melodramma. Tosca è storia di donne e di uomini, ma parla di Dio”.

“In Tosca, rispetto a tante altre opere liriche, - spiega Mimmo Paladino - c’è qualcosa in più che affascina, che mi ha colpito: una sorta di inganno continuo, nulla è come sembra. Tutto è altro. Ognuno dei protagonisti non conosce quella parte di verità che lo porterà alla morte. Floria Tosca cade nell’inganno della gelosia, il ventaglio che è altro da quello che le fanno pensare, e lei, che ha vissuto d’arte, con le sue mani “mansuete e pure” uccide Scarpia. E più crudele di tutto si rivela l’inganno finale verso cui vanno felici e ignari i due amanti. Chi sa tutto è Puccini, voglio dire la sua musica che fa da testimone, commenta, grida di dolore. La musica dice tutto: c’è l’alba, c’è la speranza di Tosca, c’è il dolore dell’orchestra – unica a sapere la verità - davanti alla gioia e all’ansia della protagonista. La musica sì, è senza tempo”.
“Un pittore crea, - continua il celebre artista - rilegge il mondo per sensazioni. Lo spazio è quello dello spirito, è quello dell’artista che ascolta la Tosca. E’ assolutamente senza tempo. E’ come riafferrare il valore eterno di Puccini, di Verdi, di Rossini… La loro musica è storica e perentoria, ma sublime nella capacità totale di staccarsi dal contesto del libretto, dalla trama, per diventare senso assoluto”.

Cast di altissimo rango quello impegnato in Tosca, con Carmen Giannattasio che si alterna con Monica Zanettin nei panni di Floria Tosca, Fabio Sartori e Arsen Soghomonyan saranno Mario Cavaradossi, Enkhbat Amartuvshin e George Gagnidze i due Barone Scarpia, Renzo Ran Cesare Angelotti, Matteo Peirone il Sagrestano, Francesco Pittari Spoletta.

Si ringrazia Bulgari che farà indossare un gioiello della Maison alla Signora Carmen Giannattasio.

Costo: vedi sito
Informazioni: vedi sito
Indirizzo: via San Carlo, 98  - Napoli
Sito di Riferimento: www.teatrosancarlo.it
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ARTE

PROSEGUONO...

"ANDY WARHOL"
DA OGGI A NAPOLI è tempo di ANDY WARHOL

Alla Basilica della Pietrasanta in mostra oltre 200 opere di Andy Warhol con un’intera sezione dedicata all’Italia e un focus sulla città di Napoli.

Basilica della Pietrasanta - Lapis Museum - Napoli
dal 26 settembre 2019 al 23 febbraio 2020, tutti i giorni 10.00–20.00 (la biglietteria chiude un’ora prima).

Un’esposizione interamente dedicata al mito di Andy Warhol giunge alla Basilica di Pietrasanta di Napoli che, dal 26 settembre 2019 al 23 febbraio 2020 con oltre 200 opere scelte, regala al pubblico una visione completa della produzione artistica del genio americano che ha rivoluzionato il concetto di opera d’arte a partire dal secondo dopoguerra.

Immortali icone e ritratti, polaroid e acetati, disegni e il mondo della musica, il brand e l’Italia: nel capoluogo campano arriva - in sette sezioni - quel mondo Pop 
che ha segnato l’ascesa di Warhol come l’artista che ha stravolto in maniera radicale qualunque definizione estetica precedente, attraverso miti dello Star System e del merchandising come le intramontabili Campbell’s Soup, il ritratto serigrafato di Marilyn derivato da un fotogramma di Gene Korman, le celebri serigrafie di Mao del 1972 e il famosissimo Flowers del 1964.

In oltre 200 opere il percorso artistico e privato di un uomo eclettico che ha segnato l’arte a tutto tondo, trasformando visioni e concetti, fermando nell’immaginario collettivo volti, colori e scene e regalando all’Arte tutta, un aspetto nuovo.

Questa esposizione si avvale del patrocinio del Comune di Napoli, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, sotto l'egida dell'Arcidiocesi di Napoli e in sintonia con la sezione San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia meridionale, Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia, con la Rettoria della Basilica di S. Maria Maggiore alla Pietrasanta e con l’Associazione Pietrasanta Polo Culturale ONLUS.

Accanto a opere che raccontano la scena americana del ‘900, nelle sale della Pietrasanta anche lavori che rivelano il rapporto di Warhol con l’Italia e un focus dedicato alla città di Napoli col suo Vesuvius del 1985 e il Ritratto di Beuys, realizzato nel 1980 in occasione della mostra tenutasi presso la Galleria Amelio.
Presenti in mostra i suoi immancabili ritratti di grandi personaggi, figure storiche che il suo genio e la sua arte hanno trasformato in leggende contemporanee: i volti di Man Ray, Keith Haring, Edvard Munch, Lenin, Giorgio Armani e un rarissimo ritratto della Monna Lisa realizzato con inchiostro serigrafico su pergamena nel 1978.
E ancora Liz, la serie Ladies and Gentlemen e i suoi Self portrait, per poi passare al legame con il mondo della moda e della comunicazione.
Ad arricchire l’esposizione una sezione di disegni che accoglie alcuni rari esempi degli anni ‘50 derivanti dalla fase pre pop di Andy Warhol come raffigurazioni di anelli, orecchini e gemme provenienti dal suo primo lavoro di illustratore, poco conosciuta dal grande pubblico.
Ampio spazio è dedicato ancora al rapporto tra Warhol e il mondo della musica: insieme ad alcune delle più memorabili cover progettate e realizzate come The Velvet Undreground & Nico, sono esposti i ritratti di Mick Jagger, Miguel Bosè, Billy Squier.
Fondamentali per la comprensione del modus operandi “warholiano” sono le polaroid e gli acetati fotografici utilizzati per la successiva realizzazione dei ritratti: esposte icone del mondo del cinema come Arnold Schwarznegger, Silvester Stallone, Alba Clemente; del mondo musicale quali Grace Jones, Mick Jagger, Ron Wood, Stevie Wonder. Dall’ambito moda non mancheranno Gianni Versace, Valentino, Jean Paul Gaultier e ultimi ma non meno importanti i celebri Self Portrait dalla parrucca color argento.

La mostra Andy Warhol è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia con Eugenio Falcioni in collaborazione con l’Associazione Pietrasanta Polo Culturale Onlus e Art Motors ed è curata da Matteo Bellenghi.

La mostra ANDY WARHOL vede come sponsor Generali Italia.
L’iniziativa è sostenuta da Generali Valore Cultura, il programma per promuove l’arte e la cultura su tutto il territorio italiano e avvicinare un pubblico vasto e trasversale - famiglie, giovani, clienti e dipendenti - al mondo dell’arte attraverso l’ingresso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi e attività di divulgazione artistico-culturali con lo scopo di creare valore condiviso.

La mostra vede come special partner Ricola.
L’evento è consigliato da Sky Arte.
Catalogo edito da Arthemisia Books.

Charity partner della mostra è Susan G. Komen Italia: l’esposizione aderisce alla campagna di sensibilizzazione La Prevenzione è il nostro capolavoro e si inserisce nel progetto L’arte della Solidarietà, realizzato da Arthemisia insieme a Komen Italia, organizzazione in prima linea nella lotta ai tumori del seno e nella tutela della salute femminile.
La raccolta fondi promossa con questa mostra consentirà alla Komen Italia di realizzare, con la sua “Carovana della Prevenzione” almeno 4 giornate di Promozione della Salute Femminile nel quartiere di Ponticelli, nella zona di Castel Capuano ed in altre aree dove la prevenzione arriva con più difficoltà. In ciascuna giornata, organizzata in collaborazione con il Comune di Napoli e la Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli, le tre unità mobili della Komen Italia offriranno esami clinico-strumentali gratuiti per la diagnosi precoce delle principali patologie oncologiche femminili, oltreché eventi educativi e di sensibilizzazione alla prevenzione per la popolazione generale.

Foto di Tommaso Vitielo per Arthemisia

- VISITE PER FAMIGLIE (max 25 pax) -
“Valore Cultura” di Generali Italia offre un’esperienza dedicata ai bambini e alle famiglie:
una speciale visita guidata e un laboratorio creativo per accompagnare bambini e genitori
alla scoperta di Andy Warhol e del mondo colorato della Pop Art.

Venerdì 8 novembre - ore 17.00
Venerdì 15 novembre - ore 17.00
Venerdì 22 novembre - ore 17.00
Sabato 23 novembre - ore 17.00
Venerdì 29 novembre - ore 17.00
Sabato 30 novembre - ore 17.00

Iscrizioni > http://www.arthemisia.it/it/andy-warhol-generali-italia/
In caso di posti disponibili il giorno della visita, sarà possibile aggregarsi al gruppo in loco.

Costo: Vedi sito.
Info e prenotazioni:  081 1865991
Indirizzo: piazzetta Pietrasanta, 17-18, Napoli
Sito di riferimento: www.polopietrasanta.com

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"Napoli Napoli, di lava di porcellana e musica"
Mostra a cura del Museo Real Bosco di Capodimonte e del Teatro di San Carlo

Museo e Real Bosco di Capodimonte -- Napoli
 Dal 21 settembre 2019 al 21 giugno 2020, vari orari

Ha appena aperto al Museo e Real Bosco di Capodimonte, la mostra Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica, a cura di Sylvain Bellenger (21 settembre 2019 – 21 giugno 2020), promossa dal Museo e Real Bosco di Capodimonte, con il Teatro  di San Carlo di Napoli, in collaborazione con Amici di Capodimonte onlus e la produzione e organizzazione della casa editrice Electa.

Le 19 sale dell’Appartamento Reale, riproposte in una spettacolare e coinvolgente scenografia, ideata dall’artista Hubert le Gall1 come  la regia di un’opera musicale, saranno il palcoscenico d’eccezione  sul quale andranno in scena il Teatro di San Carlo, con la sua sartoria oggi diretta da Giusi Giustino2 e le porcellane di Capodimonte.
Vero filo conduttore della mostra: la musica che si ascolterà grazie all’uso di cuffie dinamiche - non semplici audioguide - che si attivano passando di sala in sala.
L’allestimento racconterà la storia di Napoli capitale del Regno nel corso del Settecento e oltre, dagli anni di Carlo di Borbone a quelli  di Ferdinando II, come una favola, con il susseguirsi di scene della vita quotidiana caratterizzate da estrema raffinatezza estetica e gioia esistenziale ma che hanno come sottofondo il passaggio del potere,  i cambiamenti della storia, delle mode e dei gusti estetici.
Il visitatore potrà immergersi in un mondo incantato e, grazie all’uso delle cuffie dinamiche, potrà ascoltare le musiche (da Giovanni Pergolesi a Domenico Cimarosa, da Giovanni Pacini a Giovanni Paisiello, da Leonardo Leo a Niccolò Jommelli) selezionate da Elsa Evangelista con un commento critico musicale di Alessandro De Simone per i vari temi artistici di ciascuna sala.

La mostra è una sintesi di tutte le arti, e illustra la pluridisciplinarità tipica della nostra contemporaneità: un viaggio multisensoriale all’interno della Reggia borbonica, trasformata per l’occasione in un vero e proprio spettacolo teatrale. Un’esposizione con oltre 1000 oggetti, oltre 300 porcellane delle collezioni delle Reali Fabbriche di Capodimonte e Napoli, di altre manifatture europee e pezzi originali cinesi, più di 150 costumi del Teatro di San Carlo con firme prestigiose (Ungaro, Odette Nicoletti, Giusi Giustino e altri), strumenti musicali del Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, dipinti, oggetti d’arte e di arredo, minerali e animali tassidermizzati oggi conservati rispettivamente  nel Museo Mineralogico e nel Museo Zoologico di Napoli (oggi confluiti nel Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche dell’Università Federico II di Napoli).

Costo: Vedi sito.
Info e prenotazioni: 081 7499130
Indirizzo: via Milano 2, Napoli
Sito di riferimento: www.museidicapodimonte.beniculturali.iy



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