Come sempre, di settimana in settimana, vari suggerimenti tra teatro, musica, arte, cinema, danza, libri e tanti altri eventi selezionati accuratamente sulla base delle vostre importanti indicazioni.
Ricordate che i suggerimenti di Kirolandia sono doppi, non solo sul blog... per altri interessanti eventi, ci sono anche le KIROSOCIALNEWS lanci direttamente dai nostri social: Facebook, Twitter e Linkedin.
Ancora di più, triplichiamo... collegatevi sempre alla nostra trasmissione radiofonica, "#doyoudream kirolandia on air" sulla webradio Radio Godot, ogni mercoledì tra le 19.15 e le 20.15 abbondanti, verrà svelato il KIROEVENTO DA SOGNO della settimana, un'altra importante segnalazione per completare le vostre scelte.
Seguite sempre gli hastag #kirosegnalazioni #kirosocialnews #kiroeventodasogno e scoprirete tutti gli appuntamenti per le vostre serate, scelti con cura dai Kiri di KIROLANDIA® !!!
- ROMA -
DEBUTTANO
Dogma Theatre Company
presenta
"LA
BELVA GIUDEA"
UNO SPETTACOLO AL MEGLIO DEI CINQUE ROUND
di
Gianpiero Pumo
con
GIANPIERO PUMO e FILIPPO PANIGAZZI
Regia
Gabriele Colferai
Luci
Federico Millimaci | Foto Tania Boazzelli Disegno | Voice Over William Angiuli
Prodotto
da Dogma Theatre Company |Col
sostegno del Centro di Cultura Ebraica
Lo
spettacolo è patrocinato da
Coni,
Comunità Ebraica di Roma e
Federazione Pugilistica Italiana
Hertzko
Haft, la Belva Giudea. In scena in Via Giulia la storia di un pugile nei campi
di sterminio
OFF OFF THEATRE - Roma
dal 28 gennaio al 2 febbraio 2020
, orario: serali ore 21.00, pomeridiane ore 17.00
Dal 28 gennaio fino
al 2 febbraio 2020, subito a ridosso
e in occasione della Giornata
Internazionale della Memoria, giunta quest'anno al suo quindicesimo anniversario, l'OFF/OFF
Theatre ricorda le vittime
dell'Olocausto con un evento unico sulla nobile arte della boxe che
racconta la vicenda del pugile Hertzko Haft, meglio noto come "La Belva Giudea", soprannome
che dà il titolo al testo di Gianpiero
Pumo, interprete protagonista della pièce
insieme a Filippo Panigazzi, con la
regia di Gabriele Colferai. Uno
spettacolo patrocinato dalla Comunità Ebraica di Roma, dal CONI e dalla Federazione Pugilistica Italiana, nonché vincitore del premio Miglior Regia al festival Shortlab 2018 e meritevole di menzione
dal Teatro di Roma nella Giornata della Memoria 2019.
“Belva
Giudea” è il nome che fu dato a Hertzko
Haft durante la sua carriera da pugile nei campi di concentramento
tedeschi. Internato alla sola età di quattordici anni, Hertzko non si è mai arreso al suo destino e ha combattuto il nazismo
guidato dall’amore per Leah. Dotato di una buona stazza muscolare e una
notevole resistenza fisica, venne scelto da un ufficiale delle SS come
“volontario” per incontri di boxe fra prigionieri. Hertzko vinse 75 incontri. Una volta libero, sbarcò in America
sotto il nome di Harry Haft per ritrovare Leah. Doveva far apparire il suo nome
su tutti i giornali per farle sapere che anche lui era fuggito negli States. E
c’era un solo modo per farlo: sconfiggere il campione del mondo dei pesi
massimi, Rocky Marciano.
Questo
progetto vuole raccontare una pagina di
Storia tristemente nota con un punto
di vista inedito: la boxe. La storia privata di Harry rappresenta
problematiche più che mai attuali: leggi
basate sulla razza, l’accoglienza di chi fugge dalla guerra, la
spettacolarizzazione della violenza. L’impostazione cinematografica dello
spettacolo permette allo spettatore di percepire l’attualità di questa storia e
la sua contemporaneità nelle tematiche affrontate. La boxe, protagonista di questa storia, in America gli restituisce
la dignità che in Europa gli aveva tolto. Nonostante la violenza in esso
connaturata, questo sport non fa distinzione di razza, credo religioso o paese
di provenienza. Su un ring tutti sudiamo allo stesso modo. Tutti sanguiniamo
allo stesso modo.
Uno spettacolo che osa unire cinema e teatro. Per far sì che
una pagina così difficile della nostra Storia non ci sembri poi così lontana da
non riuscire a ripetersi. La
performance teatrale si fonde con il mezzo cinematografico, assecondando il
ritmo della scrittura. Le riprese live permettono di scoprire dettagli e
fragilità del protagonista, un pugile in carne ed ossa che lotta, suda e si
racconta. Un’operazione toccante in
grado di riunire all’unisono il pubblico diviso tra cinema, serie TV e
spettacoli teatrali.
Costo: Biglietto intero 25
€ - ridotto 18 € - Ridotto
Under35 15€;
Indirizzo: Via Giulia 19/21 – Roma
Informazioni: 06
89239515 - info@off-offtheatre.com
Siti di
riferimento: www.off-offtheatre.com
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Tehauana Sals
presenta
"IMPARARE AD AMARSI"
di Pierre Palmade
e Muriel Robin
con Pino
Insegno e Alessia Navarro
regia Siddhartha
Prestinari
musiche originali
Bungaro e Antonio Fresa
TEATRO DELLA COMETA - Roma
dal 29 gennaio
al 16 febbraio 2020, orario dal martedì al
venerdì ore 21.00_sabato doppia replica ore 17.00 e ore 21.00_domenica ore
17.00.
Sarà
in scena al Teatro della Cometa dal 29 gennaio al 16 febbraio IMPARARE AD
AMARSI di Pierre Palmade e Muriel Robin, con Pino Insegno e
Alessia Navarro, regia di Siddhartha
Prestinari. Musiche originali Bungaro e Antonio Fresa.
“Imparare
ad amarsi” è una storia d’amore come tante. Un matrimonio, un divorzio, un
rincorrersi di dubbi, mancanze e rancori. Poi la vita che riprende colore con
nuovi amori, nuove promesse e rinnovati “per sempre”. Poi, forse, un
riavvicinamento, perché, come dicono i saggi, talvolta bisogna perdersi per
ritrovarsi. La forza di questo testo, che ha registrato per anni il tutto
esaurito in Francia e ha ottenuto grande successo anche in Italia, è
l’originalità della struttura: sembra ispirato a Le Sedie di Ionesco, in cui
gli attori interagiscono con decine di altri personaggi invisibili ma reali,
creando sublimi siparietti. I dialoghi ficcanti, divertenti, intrisi di grande
ironia danno un ritmo musicale al racconto e ci si ritrova a ridere dell’amore,
a ridere di noi stessi, ma soprattutto ci si ritrova con la voglia di
innamorarsi ancora, perché l’amore... non c’è storia, ti acchiappa, ti
stordisce e vince sempre.
Durata: 75
minuti
Costo: Biglietti Platea 25 €, prima
galleria 20 €, seconda galleria 18 €
Informazioni: Telefono 06.6784380
Indirizzo: via
del Teatro Marcello, 4 - Roma
Siti di riferimento: www.teatrodellacometa.it
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NINNI BRUSCHETTA
in
"IL MIO NOME È
CAINO"
DI CLAUDIO FAVA
DI CLAUDIO FAVA
CON
CETTINA DONATO AL PIANOFORTE
ALLESTIMENTO MARIELLA BELLANTONE | COSTUMI CINZIA PREITANO | DISEGNO LUCI RENZO DI CHIO | DISEGNO SUONO PATRICK
FISCHELLA | PROGETTO GRAFICO RICCARDO BONAVENTURA |
ILLUSTRAZIONE ANTONELLA ARRIGO | COACH LUCA AMOROSINO
REGIA LAURA GIACOBBE
PRODUZIONE MAURIZIO PUGLISI PER NUTRIMENTI TERRESTRI
REGIA LAURA GIACOBBE
PRODUZIONE MAURIZIO PUGLISI PER NUTRIMENTI TERRESTRI
TEATRO BRANCACCINO -
Roma
dal 30 gennaio al 9 febbraio 2020,
dal giovedì al sabato ore 20.00_dom. 18.45
Il
mio nome è Caino è ispirato all'omonimo romanzo di Claudio Fava, edito da Dalai
Editore nel 1997 e, in nuova versione, da Baldini&Castoldi nel 2014. Lo
spettacolo era già stato prodotto da Nutrimenti Terrestri nel 2002, con un
diverso cast e la regia di Ninni Bruschetta. Questo nuovo allestimento del
testo di Claudio Fava vede Ninni Bruschetta nei panni del protagonista,
accompagnato da Cettina Donato al pianoforte.
La collaborazione
artistica tra Ninni Bruschetta e Cettina Donato è partita nel marzo 2017 ed ha registrato
consensi di pubblico e critica, da I Siciliani di Antonio Caldarella a Il
giuramento di Claudio Fava.
Il
mio nome è Caino è specchio dinamico e lucido dell'essere e del fare mafioso
e si intreccia alle musiche, composte ed eseguite dal vivo dalla pianista,
compositrice e direttore d'orchestra Cettina Donato: due brani editi insieme a
composizioni inedite, concepite appositamente per sostenere il racconto di
Caino ed attraversate da contaminazioni classiche, popolari e jazz. Le musiche
sono frutto di uno studio condiviso con l'interprete, eco della freddezza
quanto dell'umanità del personaggio e ne sostengono le modulazioni emotive. Lo
spettacolo ha debuttato il 23 e 24 marzo 2019 al Teatro Savio di Messina.
“Caino
è il killer di mafia che al comando ha preferito l’amministrazione rigorosa
della morte, qualcosa che somiglia a un mestiere ma che è anche una impietosa
chiave di lettura dell’universo mafioso e delle sue opache propaggini, un
personaggio fuori dalla cronaca, costruito interamente all’interno della
coscienza.
Un ‘pensiero
fuori posto’ muove il suo racconto, assoluto, spietato, estremo, senza margini
di riscatto. Fuori posto è anche il suo raccontare, a tratti straniato dalla
vertigine dell’azione, oppure ingoiato dalla musica che lo sostiene, che
improvvisa e improvvisando spinge Caino a cercare ancora un altro tono, un
altro modo per dire, fuori tempo massimo, quando è troppo tardi per raccontare
e tutto suona come una dolente deposizione resa a se stessi”. (Laura
Giacobbe)
“In
poco più di dieci anni ho messo in scena quattro titoli di Claudio Fava, in
qualità di regista. Tutti testi di impegno civile, narrazioni di fatti o
avvenimenti realmente accaduti o interpretati secondo una logica di verità. Poi
ho deciso di portare in scena Il mio nome è Caino interpretandolo in prima persona
perché in questo racconto di fantasia e realtà, mirabilmente mischiate, credo
che si esprima in tutta la sua forza la poetica dello scrittore ma anche del
testimone. Un testimone diretto e anche vittima della furibonda guerra di mafia
siciliana, che in questo testo mette a frutto questa testimonianza per saltare
al di là della staccionata e proiettarsi nella mente di un killer. E se prima
ne interpreta il maleficio e la follia, poi riesce a riconoscere in lui anche
una normalità, una formazione, una cultura e persino un mestiere. Usa la sua
contorta morale per avvicinarci al pensiero del male che, in ogni caso, non
figura così distante da noi. Affrontare questo testo da attore mi è sembrato necessario
proprio perché esso richiede all’interprete la più rigorosa ‘sospensione del
giudizio’ per poterne restituire la crudeltà, la freddezza e persino l’ironia.
E ancora di più perché questo personaggio ha una sua normale, direi naturale
umanità, la sua mente viziata ha una folle ma sorprendente sensibilità e mostra
il lato più debole del male, finendo di fatto per decretarne la sconfitta”. (Ninni
Bruschetta)
TOURNEE
Dal
28 febbraio al 1 marzo Teatro Bellarte Torino
27
marzo Florian Espace Pescara
28
marzo Teatro della Filarmonica Corciano
3
aprile Cine Teatro Odeon Canicattì
Costo: Biglietto: 14 € +
1,50 € d. p. - card open 5 ingressi: 55 €
Informazioni: tel 06 80687231 | botteghino@teatrobrancaccio.it
Indirizzo: Via Mecenate, 2 - Roma
Sito di
riferimento teatro: www.teatrobrancaccio.it
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PROSEGUONO...
La Compagnia dei Masnadieri e La Bilancia Produzioni
presentano
"IL
DESERTO DEI TARTARI
la fortezza -
momento unico per tre attori soli"
da Dino Buzzati
adattamento e riduzione Massimo
Roberto Beato
regia Elisa Rocca
con Massimo Roberto
Beato, Alberto Melone, Matteo Tanganelli
allestimento scenico Jacopo
Bezzi/Marta Bencich
musiche originali
Giorgio Stefanori
TEATRO
DE' SERVI - Roma
dal 27 al 29 gennaio 2019, FUORICLASSE
da Lunedì a Mercoledì ore 21.00
Dopo
il successo riscosso la scorsa stagione, torna in scena dal 27 al 29 gennaio al Teatro de’
Servi, nell’ambito della “Stagione Fuoriclasse”, dedicata alla drammaturgia
contemporanea, Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati, interpretato da Massimo Roberto Beato, che ne cura la
drammaturgia, per la regia di Elisa
Rocca, e con Alberto Melone e Matteo Tanganelli.
Nel testo “La
Fortezza - Momento unico per tre attori soli”, Massimo Roberto Beato cura
l’adattamento della vicenda del tenente Giovanni Drogo, narrata da Dino Buzzati
nel “Deserto dei Tartari”. La drammaturgia di Beato e la regia di Elisa Rocca,
collocano l’intero racconto nella stanza della locanda dove Drogo, malato, è
appena giunto. Costretto suo malgrado, dal Maggiore Simeoni, a lasciare la
Fortezza sotto assedio e inchiodato su una poltrona, mentre osserva fuori dalla
finestra la sera e la notte incombente, Drogo rievoca l’intera sua esistenza, arrivando
a domandarsi se essa poteva o doveva essere vissuta diversamente.
E’ in quest’ultimo attimo di lucidità che precede la
morte che egli combatte la sua “vera battaglia”, anelata e cercata per tutta la
vita come coraggioso atto di riscatto dalla mediocrità che lo circonda.
La regia affida alla drammaturgia sonora originale di
Giorgio Stefanori e alle animazioni digitali di Marta Bencich (ispirate ai
disegni di Buzzati e rielaborate da Jacopo Bezzi) il compito di evocare le
diverse ambientazioni e sottolineare i passaggi temporali della vicenda che si
snoda per più di trent’anni. In una scena scabra e priva di oggetti diventano
così assoluti protagonisti i corpi degli attori, le cui partiture rigorose sono
il principale strumento del racconto della perpetua e ciclica attesa che si
consuma angosciosamente alla Fortezza.
Primo capitolo della “Trilogia degli sconfitti” –
progetto di ricerca triennale de La Compagnia dei Masnadieri per
indagare sulla generazione nata a cavallo tra gli anni ’70 e gli anni ’80
del’900 – Il Deserto dei Tartari offre l’occasione, attraverso il personaggio
di Drogo, di riflettere sul destino degli ‘anti-soggetti’: coloro che seppur
incapaci di adattarsi a un mondo di cui non comprendono e non condividono le
regole, sono tuttavia destinati a viverci. Più o meno consapevoli di essere
l’incarnazione di una cultura minoritaria, e inesorabilmente condannati al
fallimento se tentano di opporsi all’arbitrarietà e inconsistenza della vita,
questi personaggi riescono a realizzare il proprio destino solo nel momento in
cui accettano di combattere, fino in fondo, la battaglia degli sconfitti:
consci delle circostanze date essi ingaggiano, infatti, una costante lotta
interiore, dagli esiti incerti, per tradurre in atti consapevoli gli ideali superiori
di cui sono portatori.
Costo: Intero 18 €, Ridotto U35 12 €, RIDOTTO ACCADEMIA 10 €
Indirizzo:
via del
Mortaro (ang. Via del Tritone), 22 - Roma
Sito
di riferimento teatro:
www.teatroservi.it
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"Le braci"
Dall’opera di Sándor Márai
Adattamento Fulvio
Calise
Drammaturgia e regia Laura Angiulli
Con Renato
Carpentieri, Stefano Jotti
Scene Rosario Squillace
Disegno luci Cesare Accetta
Produzione Il Teatro
coop. produzioni Galleria Toledo
TEATRO PICCOLO ELISEO
dal 23 gennaio al 9 febbraio 2020 , orario martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00_dom. ore
17.00
Quando il
destino, sotto qualsiasi forma, si rivolge direttamente alla nostra
individualità, quasi chiamandoci per nome, in fondo all'angoscia e alla paura
esiste sempre una specie di attrazione, perché l'uomo non vuole soltanto
vivere, vuole anche conoscere fino in fondo e accettare il proprio destino, a
costo di esporsi al pericolo e alla distruzione...
Vi è un segmento letterario che riflette sul senso della vita, sul destino
e sull’incomunicabilità tra gli individui, temi che animano la letteratura
europea tardo ottocentesca e si estendono fino agli albori del secondo
conflitto mondiale e oltre. Dai Fratelli Karamazov di
Fëdor Dostoevskij, all’uomo della folla, il flâneur del
simbolista Charles Baudelaire, alcuni autori di grande raffinatezza
intellettuale quali August Strindberg, Thomas Stearns Eliot, Jean-Paul Sartre, ma anche Walter
Benjamin, James Joyce, David
Herbert Lawrence, Ferdinand Céline, Franz Kafka, Luigi Pirandello e altri ancora -
ciascuno a proprio modo e in una visione critica spesso ferale - elaborano il
sentimento di deumanizzazione della società moderna dando forma a un vasto
contenitore letterario dai confini incerti, che si definisce con il termine
Esistenzialismo, in cui molti temi dei movimenti modernista e crepuscolare
possono essere inscritti. A questo ambito appartiene l’idea dell’uomo
attraversato da un profondo senso di alienazione e solitudine, testimone di un
mondo al suo declino, diviso tra passato idealizzato e presente moderno e
disumano.
Il passaggio d’epoca segnato dalla Prima Guerra Mondiale è il luogo
temporale in cui l’ungherese Sándor Márai colloca il nucleo
retrospettivo del romanzo Le Braci - Le candele
bruciano fino in fondo, il titolo originale pubblicato nel
1942 -, un testo legato con filo rosso alla grande tradizione romanzesca,
che assieme guarda alla crisi dei grandi miti della società occidentale ed
al transito in un “nuovo mondo”, rovente e mefitico inferno tropicale da cui fa
ritorno il personaggio Konrad dopo una disonorevole fuga durata quarant’anni.
Fredda e assillante invece l’attesa per il generale Henrik, che attende il
giorno della rivalsa immerso in un tempo sospeso fino ad un mattino del 1940,
quando riceve l’improvviso annuncio della sua visita.
Nei personaggi de Le Braci, le attitudini dei due caratteri
opposti legati da antica amicizia - onore, orgoglio e disciplina
nella socialità per il soldato Henrik, melancolico temperamento artistico da
poeta per il fuggitivo Konrad - rispecchiano valori decaduti tardo
ottocenteschi. La questione di fondo qui posta è puramente etica, umana,
dove l’elemento destabilizzante della ragione risulta essere la passione
contenuta nel desiderio. Bisogna essere coerenti con sé stessi o rispettosi
degli altri? Il senso della vita risiede nel legame d'amore che ci unisce a
qualcuno. Il disincanto della risposta rende impossibile il rimarginarsi delle
ferite. Ma permette di morire pacificati.
Si può e soprattutto si deve restare fedeli alla passione che ci possiede,
anche se questo significa distruggere la propria felicità e quella degli altri?
Perché me lo chiedi? Sai che è così". (da Le Braci)
Sándor Márai e il senso della vita di Lavinia D’Elia
Due uomini alla resa dei conti. Henrik, un anziano militare. Konrad, il suo
migliore amico. Due voci risuonano dagli abissi dei loro destini di solitudine.
Sono le braci dell’incendio di un mondo che non esiste più; braci non ancora
ridotte in cenere, covate sotto i carboni consunti dell’esistenza trascorsa.
Sopravvissuti al loro tempo, sono entrambi tenacemente rimasti vivi resistendo
stoicamente in una bolla d’attesa, lunghissima, diretta solo al momento
cruciale del loro rendez-vous. Vanitas e ricordi sono fumi di ciò che resta dei
grandi sentimenti ottocenteschi, idealizzazione dei “legami di parentela
spirituale” traditi, ora riposti nelle morte proiezioni dei fantasmi delle loro
vite trascorse. L’incomunicabilità si traveste da orgoglio. Brucia il diario di
Krisztina, moglie e amante, o del tradimento del principio d’onore. Cosa ne è
stato dunque dell’umanità del singolo, di quella età dell’oro anteriore alla
Grande Guerra che ne ha segnato la battuta d’arresto, quando la dignità rendeva
uomini e la passione ne alimentava i sentimenti? Come candela, la vita deve
bruciare fino in fondo. La forza d’immaginazione della morte, in opposizione
alla vendetta che tiene in vita, è più poderosa dello stesso vivere, una
conclusione non evitata, né cercata, tra coraggiosa attesa e paura del vero,
indicibile e umano. Scrive Sandor Márai: due persone non
possono incontrarsi neanche un giorno prima di quando saranno mature per il
loro incontro.
Foto
di Cesare Accetta
Durata: 1 ora
Costo: Biglietto 20 €
Informazioni: Tel. 06.83510216
Indirizzo: via Nazionale 183 –Roma
Sito di riferimento teatro: www.teatroeliseo.com
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Cardellino
S.r.l.
in
collaborazione con Napoli Teatro Festival 18
SILVIO ORLANDO
"SI NOTA
ALL’IMBRUNIRE (Solitudine da paese
spopolato)"
Di Lucia
Calamaro
con
(in ordine alfabetico)
VINCENZO
NEMOLATO ROBERTO NOBILE ALICE REDINI
MARIA
LAURA RONDANINI
scene Roberto Crea
costumi Ornella e Marina Campanale
luci
Umile Vainieri
regia LUCIA CALAMARO
TEATRO QUIRINO - Roma
dal 21 gennaio al 2 febbraio 2020, ORARI
SPETTACOLI da
martedì a sabato ore 21.00, domenica
ore 17.00, giovedì 23 gennaio e giovedì 30 gennaio ore 17.00, mercoledì 29 gennaio
ore 19.00
I
figli Alice, Vincenzo e Maria sono arrivati la sera prima. Il fratello maggiore
Roberto anche. Un fine settimana nella casa di campagna di Silvio, all’inizio
del villaggio spopolato dove vive da solo da tre anni. Silvio ha acquisito,
nella solitudine, un buon numero di manie, la più grave di tutte: non vuole più
camminare. Non si vuole alzare. Vuole stare e vivere seduto il più possibile. E
da solo. Si tratta, per i figli che finora non se ne erano preoccupati troppo,
di decidere che fare, come occuparsene, come smuoverlo da questa posizione che
è una metafora del suo stato mentale: che è quella di un uomo che vive accanto
all’esistenza e non più dentro la realtà. Emergono qua e là empatie, distanze e
rese dei conti. I familiari di Silvio sono venuti a trovarlo per la messa dei
dieci anni dalla morte della moglie…C’è da commemorare, da dire, da concertare
discorsi. Certo è che, preda del suo isolamento, nella testa di Silvio si
installa una certa confusione tra desideri e realtà, senza nessuno che lo
smentisca nel quotidiano, la vita può essere esattamente come uno decide che
sia. Fino a un certo punto
NOTE DI REGIA
Questo
spettacolo, che ha trovato nella figura del padre un interprete per me al tempo
insperato e meraviglioso: Silvio Orlando, trova le sue radici in una piaga, una
maledizione, una patologia specifica del nostro tempo che io, personalmente, ho
conosciuto anche troppo. La socio-psicologia le ha dato un nome: “SOLITUDINE
SOCIALE”. A mettere in luce i rischi di questa situazione sono stati due studi presentati
al 125° incontro annuale dell’American Psychological Association (APA). Essere
isolati dalla società è un male oscuro e insidioso. Tutti noi infatti, in
quanto esseri umani, abbiamo bisogno del contatto con gli altri, un bisogno che
ci permette di sopravvivere. La preoccupazione insorge ancora di più se si
pensa che questo tipo di “solitudine estrema” si sta espandendo e continuerà a
crescere nei prossimi anni tanto che La Francia ha creato “la giornata della
Solitudine” e l’Inghilterra ha istituito, addirittura, un ministero della
solitudine. Secondo gli esperti potremmo trovarci alle prese, e non solo nei
paesi più ricchi, con un’epidemia di solitudine. Diffusa oramai anche tra i
giovani. Silvio Orlando è, secondo me, un attore unico. Capace di scatenare per
la sua resa assoluta al palco, le empatie di ogni spettatore, e con le sue
corde squisitamente tragicomiche, di suscitare riquestionamenti, emozioni ed
azioni nel suo pubblico. E insieme ci piace pensare che gli spettatori, grazie
a un potenziale smottamento dell’animo dovuto speriamo a questo spettacolo,
magari la sera stessa all’ uscita, o magari l’indomani, chiameranno di nuovo
quel padre, quella madre, quel fratello, lontano parente o amico oramai
isolatosi e lo andranno a trovare, per farlo uscire di casa. O per fargli
solamente un po’ di compagnia. Lucia Calamaro
Durata:
2 ore più intervallo
Costo:
Biglietti
dal lun al ven platea interi € 30 ridotti € 27 - I balconata
interi € 24 ridotti € 22 - II balconata interi € 19 ridotti € 17 -
galleria interi € 13 ridotti € 12 / Biglietti sab. sera e dom platea
interi € 34 ridotti € 31 - I balconata interi € 28 ridotti € 25 -
II balconata interi € 23 ridotti € 21 - galleria interi € 17
ridotti € 15
Informazioni: botteghino 06.6794585 - biglietteria@teatroquirino.it
Indirizzo: via delle Vergini, 7 - Roma
Sito di riferimento: www.teatroquirino.it
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La Compagnia della Farsa
Presenta
"Dialoghi rubati"
di Stefano Terrabuoni
regia di Luca Pennacchioni
con Luca Pennacchioni e Claudia
Spedaliere
TEATRO PETROLINI -
Roma
da giovedì 17 al 19 gennaio - dal 31 gennaio al 2
febbraio 2020, venerdi e sabato
ore 21.00 – domenica 18.00
“Dialoghi
rubati“ è una commedia a episodi, dieci
corti teatrali legati da minimo comune denominatore: la comunicazione o la non
comunicazione tra due persone. I personaggi, per ogni episodio, sono sempre due
e qui sono indicati come lei e lui, si possono scambiare le parti oppure
potrebbero essere due lui o due lei senza alterare la storia; allo stesso modo
gli episodi possono essere proposti singolarmente o insieme ad altri sullo
stesso tema.
Le
storie non hanno tempo né luogo. Né c’è alcun legame tra loro. Spetterà al
regista, se lo ritiene opportuno, collocarle e collegarle.
Tutte
le ambientazioni saranno minimali, facilmente modificabili tra un episodio e
quello che segue:
1.
Cosa abbiamo fatto, Lei telefona a lui dopo una notte d’amore e di passione.
Lei è a casa che ripensa, lui è a una conferenza, lontano anche con la mente.
Lei è dubbiosa, passionale, a tratti romantica. Lui è più controllato, ma anche
perplesso e cerca di eludere.
2.
Le consiglio il mogano Qui le due persone parlano tra loro di un preventivo
convinti di parlare dello stesso argomento; fin dal primo istante, però, il
pubblico sa che uno parla di casse da morto e l’altra di parquet. Alla fine,
andranno via entrambi soddisfatti non sapendo che non si sono capiti.
3.
Proseguire diritto Il dialogo qui è surreale. Che succederebbe se il navigatore
non fosse proprio un apparecchio, ma fosse dotato di una mente pensante, di una
vita di un passato? In fondo ci parliamo con i navigatori, ma loro (ancora) non
ci rispondono.
4.
Mi può indicare un ponte? Un aspirante suicida parla al telefono con l’amore
che lo ha lasciato. Dall’altra parte del telefono capiamo che il suo ex partner
non lo ascolta. Una ragione di più per suicidarsi. Anche la cameriera sembra
non ascoltarlo. O forse no! Forse lei è l’unica che lo ascolta e forse è
proprio lei a salvarlo.
5.
Ti mando un vocale Ti mando un vocale perché… quante volte lo abbiamo sentito!
E non è più un messaggio vocale, ma un ritratto fedele di tutte le cose che
passano per la testa, delle fantasie, delle paranoie, delle paure. Un messaggio
che si poteva condensare in quattro parole diventa un monologo di 10 minuti.
6.
Le pizze parlano! Noi parliamo anche se stiamo zitti. Lo facciamo con il
linguaggio del corpo, con la scelta dei vestiti, con il modo di camminare e
anche con la pizza. Il modo in cui la mangiamo dice molto su di noi.
7.
Principessa Ci può essere un dialogo tra due sconosciuti senza parlarsi? Si, se
lei colpisce lui con la sua bellezza e lui con il suo fascino. Non possono
parlarsi, ma i loro sguardi, i loro piccoli gesti, i loro occhi, diranno tutto
quello che le labbra non possono pronunciare. 8. Solo tre minuti Un uomo sale
su un autobus e improvvisamente inizia a piangere. Cerca di nascondere il suo
pianto, una signora cerca di aiutarlo. Lui le racconta la storia, motivo del
suo pianto, la sconosciuta ascolta, ma…
9.
Cosa sta leggendo? Attaccare bottone per farsi notare a volte è facile. Un po’
meno facile è sostenere la discussione che ne consegue, a meno di sparare
cavolate per fare colpo. Ma potrebbe essere una strategia che ci torna contro.
Noi lo sconsigliamo.
10.
Sei in anticipo Lei si presenta a San Pietro con mesi di anticipo. Lui vorrebbe
rimandarla giù, ma lei non vuole. Lui le fa presente che l’arrivare in anticipo
è un vero e proprio vizio e allora…
Di Stefano Terrabuoni - Regia di Luca
Pennacchioni - Con Luca Pennacchioni e Claudia Spedaliere - Scenografia Luca
Pennacchioni - Fonica e luci Giulia Vertua
Biglietti: Intero: 11 € -
Tessera: 2 €
Info
e Prenotazioni: 06 5757488 dalle h. 17
in poi - compagniadellafarsa@gmail.com
Indirizzo: via Rubattino, 5 -
Roma
Sito di
riferimento teatro:
www.teatropetrolini.com
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MAGIA
"SUPERMAGIC ILLUSIONI"
Festival
Internazionale della Magia 17ª edizione
con
Den Den (Giappone) Migliore Manipolatore
Magus Utopia (Olanda) Campione del mondo grandi illusioni
Den Den (Giappone) Migliore Manipolatore
Magus Utopia (Olanda) Campione del mondo grandi illusioni
Tuttilifamili
(Spagna) Migliore Numero Magia Comica
Marko Karvo
(Finlandia) Campione del mondo magia generale
Raffaele Scircoli
(Italia) Mentalista
Rudy Coby (Stati Uniti) Magia Bizzarra
Rudy Coby (Stati Uniti) Magia Bizzarra
Paolo
Carta (Italia) Migliore Illusionista
con la
tradizionale partecipazione di Remo Pannain
e il debutto di Matteo Fraziano
e il debutto di Matteo Fraziano
Direzione
Artistica e testi Remo Pannain
TEATRO OLIMPICO - Roma
dal 30 gennaio al 9 febbraio 2020 , o Tutti i giorni alle
ore 21.00, Sabato ore 16.30 e 21.00, Domenica ore 15.00 e 18.30
Torna l’imperdibile appuntamento
con Supermagic, lo spettacolo di varietà magico più grande d’Europa,
giunto alla 17ª edizione.
Dal 30 gennaio al 9 febbraio al Teatro
Olimpico di Roma, i migliori illusionisti e prestigiatori provenienti
da tutto il mondo si esibiranno in un nuovo imperdibile
spettacolo: “Supermagic Illusioni”.
Un’esperienza di pura magia dove le
illusioni si trasformano in realtà: incredibili apparizioni, trasformazioni
ed effetti magici mai visti prima in Italia. Un’occasione unica per
sognare e divertirsi con la grande magia dal vivo.
I migliori illusionisti, prestigiatori,
mentalisti, grandi talenti e campioni internazionali, insieme sullo
stesso palco per la prima volta in Italia, incorniciati da una scenografia
mozzafiato e da una coinvolgente atmosfera d’incanto e di mistero.
8 stelle internazionali della magia, un
nuovissimo cast di oltre 20 artisti, 2 ore di intrattenimento per sorprendere,
divertire e far sognare ad occhi aperti gli adulti, ma anche i bambini.
Quest’anno per la prima volta con la musica suonata dal vivo.
Quest’anno per la prima volta con la musica suonata dal vivo.
DEN DEN è un eccellente
manipolatore giapponese, maestro di questa difficile arte. Vincitore di
numerosi riconoscimenti non solo in Giappone, è stato recentemente premiato con
la "Medaglia d’oro d’onore" della Society of American Magicians, il
più prestigioso riconoscimento magico, ricevuto da un solo altro manipolatore
prima di lui. Den Den ha iniziato ad interessarsi di magia a 7 anni e da quel
momento non ha mai spesso di stupire e di emozionare il suo pubblico, con i
suoi effetti innovativi e straordinari. Un perfetto equilibrio tra eccellenze
tecnica ed artistica, in un’esibizione di poesia magica.
MAGUS UTOPIA è un originale
illusionista campione del mondo di magia, vincitore nella categoria
"grandi illusioni”, e un talentoso artista. Insieme hanno fuso l’arte
dell'illusione e del racconto per creare “Nightmare”, un numero pluripremiato
presentato nei più grandi show di tutti i continenti. La loro esibizione è
spesso descritta come una fusione tra il “Cirque du Soleil” e "Freddy
Krueger", è come assistere ad un film dal vivo, ad un momento incredibile,
tra surrealtà, personaggi bizzarri ed effetti magici mai visti prima.
RUDY COBY è un originale e bizzarro illusionista americano, stella di Las Vegas conosciuto anche con il nome di “Labman”. Si esibisce in un numero insolito e ricco di meraviglia, portando sul palco un personaggio che sembra uscito dai fumetti: un inventore che dà vita ad incredibili esperimenti. Ideatore e protagonista di diversi show televisivi originali, ha collaborato anche con grandi nomi della musica internazionale come Marilyn Manson. Originalità e surrealtà si fondono per lasciare spazio allo scienziato più bizzarro del mondo.
TUTTILIFAMILI sono due
brillanti artisti e originali prestigiatori spagnoli. Hanno ottenuto numerosi
riconoscimenti, trai quali il premio nella categoria "Magia Comica"
all'ultimo campionato del mondo FISM 2018, e il premio per il "Numero più
originale” all’ultimo campionato Europeo di Magia. Si esibiranno nel racconto
di una tenera e divertente storia d’amore tra un’anziana signora ed il suo
divano. Tutto diventa magico, emozionante e surreale nel momento in cui il
divano prende vita, evocando ricordi ed emozioni e catturando l’essenza magica
dei momenti condivisi.
RAFFAELE SCIRCOLI è un enigmatico
mentalista italiano, tra i più apprezzati al mondo nel campo dell’illusionismo
occulto e psicologico. Vincitore del noto talent americano di magia “Penn &
Teller: Fool Us”, si esibisce in un numero innovativo e misterioso. Utilizzando
un insieme di tecniche mentali, ipnosi e pratiche energetiche insite nello
yoga, leggerà la mente del pubblico, controllandone i pensieri e i movimenti.
Un’illusione ricca di stimoli percettivi, di psicologia e di vera Magia.
MARKO KARVO è uno
straordinario prestigiatore finlandese, campione del mondo nella categoria
“Magia generale”. Si è esibito nei più grandi e prestigiosi varietà di tutto il
mondo, facendo emozionare milioni di spettatori con le sue impossibili
apparizioni di colombe e splendidi pappagalli. Dopo lo straordinario successo
nello spettacolo del 2013 ha scelto di terminare la sua carriera a Supermagic
con il numero che lo ha reso famoso insieme ai suoi amici alati. L'ultima
occasione per ammirare dal vivo un Maestro di meraviglia e magica eleganza.
PAOLO CARTA è un eclettico e
brillante artista ed illusionista italiano. Direttore artistico di parchi
divertimenti e musical come Mary Poppins, ha ricevuto premi e riconoscimenti
per il suo contributo nel mondo dello spettacolo. Dopo il successo dello scorso
anno torna a Supermagic con un nuovo numero carico di energia e mistero presentando
le sue nuove e originali creazioni, un viaggio nel tempo in un'atmosfera
di stupore tra innovativi effetti magici e straordinarie illusioni.
REMO PANNAIN E’ un noto
avvocato penalista romano e svolge a tempo pieno la professione forense seguendo
la tradizione della sua famiglia. Appassionato da sempre di prestigiazione, si
è esibito nei più famosi congressi dei prestigiatori in Italia e all’estero
anche vincendo premi internazionali e dove ha più volte tenuto conferenze
tecniche estremamente innovative. Vanta numerose pubblicazioni sulle più
esclusive riviste internazionali del settore. E’ l’ideatore di Supermagic ed è
presente, con un “cammeo”, in tutte le edizioni. Ha condotto, da padrone di
casa, la decima edizione dell’evento. Anche a Supermagic 2018 presenterà una nuova
“magia“ coinvolgente, sorprendente e innovativa.
“Ogni anno una nuova sfida: portare a
Roma i migliori artisti del mondo del momento, i più grandi nomi della magia
internazionale per continuare a veder brillare gli occhi del nostro pubblico”
Parla così Remo Pannain, ideatore
di Supermagic.
Nel corso delle 16 precedenti edizioni,
ha ospitato 92 artisti applauditi da oltre 200.000 spettatori.
Supermagic è lo spettacolo magico con più infruttuosi tentativi di imitazione.
L’Oscar della Magia
Supermagic si è aggiudicato il
riconoscimento come “Migliore spettacolo di magia” assegnato dalla “Fédération
Internationale des Sociétés Magiques”, essendo l’unico spettacolo di magia dal
vivo in Italia che offre ogni anno l’eccellenza dei prestigiatori e
illusionisti premiati al campionato mondiale delle arti magiche o che hanno
ottenuto importanti riconoscimenti internazionali.
Costi: Biglietti
da 24 € a 104 €
Indirizzo: Piazza Gentile da Fabriano, 17 - Roma
Sito di
riferimento teatro:
www.teatroolimpico.it
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TEATRO
RAGAZZI
"ASCOLTA, ISRAELE"
Regia Valeria Freiberg
Con gli
attori della Compagnia Teatro A/Associazione Ariadne
Cristina
Colonnetti e Giacomo De Rose
Sound Design Marco Terracciano
video/light design Gerardo Filocamo
LA GRANDE STORIA RACCONTATA AI RAGAZZI
TEATRO COMETA OFF-
Roma
L’Associazione
Ariadne – Compagnia Teatro A torna in scena al Cometa Off con “Ascolta,
Israele” dal 28 al 31 gennaio, all’interno della rassegna Project Scuola. La raffinata regia è diretta da Valeria Freiberg. Lo spettacolo è
proposto in occasione della celebrazione del giorno della memoria.
Ascolta, Israele è una narrazione
documentaristica, un tentativo artistico di trovare un’identificazione della
realtà scenica con la realtà storica.
Sulla scena spoglia gli attori narrano
le testimonianze dei prigionieri del campo di concentramento di Bolzano con
spaventata e dolorosa intensità, senza retorica perché le storie come queste
non hanno bisogno di enfasi, ma di voci, corpi, occhi per lasciare un segno. I
destini, le tragedie dei protagonisti sono accompagnati dall’antico lamento, da
preghiere e canti del popolo ebraico.
Le battute
degli interpreti sono tratte da brani di lettere e messaggi dei prigionieri, le
testimonianze e i ricordi di uno dei momenti più neri della nostra storia.
Afferma Valeria Freiberg: “Sull'Olocausto,
sulla Shoah sembra che tutti concordino eppure in questi ultimi anni abbiamo
scoperto che esistono i revisionisti, le persone che mettono in dubbio l'orrore
accaduto in Europa durante l'ultimo conflitto mondiale. Appare davvero indispensabile
analizzare i fatti in modo più obiettivo, richiamandosi a fonti e documenti. Tanto
più in un’epoca come la nostra che vede il risveglio di nazionalismi e
antisemitismo. Bisogna riflettere sugli eventi rifacendosi ai fatti”. Come
diceva Primo Levi “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario,
perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere
sedotte ed oscurate: anche le nostre”.
Costo: 10 €
Indirizzo: via Luca della Robbia, 47 - Roma
Informazioni: associazioneariadne@gmail.com
Sito di
riferimento teatro: www.cometaoff.it
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A Centrale Preneste Teatro
Ruotalibera Teatro
in scena con
"Ciao Buio"
di e con Fabio Traversa e Tiziana Lucattini
CENTRALE PRENESTE TEATRO- Roma
2 febbraio 2020, ore 16.30
Nuovo appuntamento con la rassegna Infanzie
in gioco 2019/20 a Centrale Preneste Teatro: domenica 2 Febbraio alle ore
16.30 va in scena Ciao buio della Compagnia Ruotalibera Teatro, di e con
Tiziana Lucattini e Fabio Traversa. Sono il buio e la notte i protagonisti di
questo lavoro in cui realtà e immaginazione si incontrano per raccontare
storie, buffe o di paura, di lupi e coniglietti, streghe e mostri pelosi, orsi
e orsetti, insieme a episodi di vita quotidiana e teneri ricordi di nonni e
bisnonni. In scena un letto speciale, dove si può sprofondare e sparire,
passare dall’altra parte come nello specchio di Alice, e incontrare polvere di
stelle luccicanti, animali magici che proteggono o spaventano e oggetti
quotidiani che di notte riempiono le ombre di stupore e nuova vita. La notte e
il buio dilatano le paure e permettono di incontrare e affrontare i propri
mostri.
Di e con: Fabio Traversa e Tiziana Lucattini
Scene: Francesco Persico
Costumi: Antonia Dilorenzo
Disegno luci: Martin Beeretz
Organizzazione e promozione: Serena Amidani
e Paola Meda
Costo: Biglietto unico 6 € (prenotazione
consigliata)
Informazioni: Adatto dai 5 agli 10
anni
Prenotazioni: 06
27801063 o info@ruotaliberateatro.191.it
Indirizzo: Via Alberto da Giussano, 58, Roma
Sito di riferimento: www.facebook.com/CentralePrenesteTeatro
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MUSICA
COTTON CLUB
LA PROGRAMMAZIONE
dal 30 gennaio al 2 febbraio 2020
Ogni venerdì - di scena Emanuele
Urso The King of Swing
Ogni domenica – Bevo Solo Rock’n
Roll
GIOVEDI’
30 GENNAIO 2020
GREG & THE SURF SERVICE
OMAGGIO AI BEACH BOYS
Un viaggio negli
anni ’60 che ripercorre la storia dei Beach Boys, partendo dalla musica surf
fino a raggiungere i brani più sperimentali scritti da Brian Wilson negli anni
a seguire. Si presentano così i Surf Service, band che nasce dalla passione per
una delle band più influenti della storia, che giovedì 30 gennaio 2020 sarà in
concerto presso il Cotton Club di Via Bellinzona. Una serata dedicata alla band
californiana che ripercorre le principali hit del passato fino a toccare i
dischi più all’avanguardia come Pet Sounds e Smile che hanno influenzato in
maniera indelebile il pop ed il rock degli anni a seguire. Tuttavia i Surf
Service non propongono un semplice omaggio ai Beach Boys, ma riarrangiano i
brani in chiave moderna rispettando la poetica della band californiana e allo
stesso tempo portando originalità e freschezza. Per questo il concerto
rappresenta un vero e proprio viaggio nella poetica dei Beach Boys e una
rilettura originale di brani come You Still Believe In Me o Surfin USA che in
diverse modalità sono considerati vere e proprie pietre miliari nella storia
della musica. La formazione è composta da musicisti che si conoscono da tempo e
collaborano in diverse band (come Greg & The Frigidaires e Statale 66)
presenti nel territorio capitolino e nazionale: tra questi da Claudio Gregori
alla chitarra e voce, Luca Majnardi alla voce, tromba e trombone, Alessandro
Meozzi alla chitarra e voce, Mary di Tommaso alla voce, Fabio J. Giannelli alla
batteria, Danilo Bigioni al basso, Simone Temporali alle tastiere e Olimpio
Riccardi sassofono e voce. LIVE SHOW €10 con consumazione.
Inizio
concerto ore 21:30
Ingresso 10 euro
Line-up
Fabio J.Giannelli,
batteria
Danilo Bigioni,
basso
Simone Temporali,
tastiere
Mary di Tommaso,
voce
Olimpio Riccardi,
sassofono e voce
Luca Majnardi, voce,
tromba e trombone
Claudio Gregori,
chitarra e voce
Alessandro Meozzi,
chitarra e voce
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VENERDI’
31 GENNAIO 2020
EMANUELE URSO "THE KING OF SWING" ORCHESTRA
DOPPIO CONCERTO
Tutti venerdì il rendez-vous con il re dello
swing, Emanuele Urso e la sua orchestra, uno spettacolo coinvolgente
all’insegna dell’eccellenza. E tutti primi venerdì del mese i maestri Urso ci
riportano al Cotton Club di Harlem degli anni 30 con questa trascinante,
coinvolgente, straripante Big Band swing di ben 17 elementi, con arrangiamenti
originali della Fletcher Henderson Orchestra per regalarvi un fiume di emozioni
e di gioia.
Emanuele Urso è un musicista dotato di
eccellenti qualità tecniche e musicali sia come batterista che come clarinettista,
nonché grande direttore d’orchestra e arrangiatore. La sua concezione della
musica è totalmente rivolta al Jazz della Swing Era (Stati Uniti 1935-45)
musica della quale Emanuele è sicuramente oggi il maggior cultore e
rappresentante a livello europeo. L’instancabile impegno, la ricerca della
perfezione e la grande professionalità sono qualità che gli hanno permesso di
conquistare il titolo oggi universalmente riconosciuto di “Re dello Swing”.
ORE 21.30 AMAZING
EARLY SHOW
ORE
00.30 THE LATE NIGHT SMOCKING SESSION in questa sessione consentito fumare
dentro al locale
ORE 21.30 INGRESSO 10€
ORE 00.30 INGRESSO 5€
Line-up
Emanuele Urso, Clarinetto/Batteria
Clara Simonoviez,
Voce
Lorenzo Soriano,
Tromba
Adriano Urso, Piano
Stefano Di Grigoli,
Sax Tenore
Alessandro
Cicchirillo, Trombone
Stefano Napoli,
Contrabbasso
Giovanni Cicchirillo,
Batteria
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SABATO 1°
FEBBRAIO 2020
MOONLIGHT BIG BAND
Sabato 1 febbraio 2020 sul palco del COTTON
CLUB torna la MOONLIGHT BIG BAND, l’orchestra jazz e swing più cool di Roma,
apprezzata ed acclamata dalla critica e dal pubblico e soprattutto dai
ballerini swing. Ancora una volta si tratta di un vero e proprio show! Non solo
il mito dei grandi Glenn Miller, Duke Ellington e Count Basie ma anche un
repertorio dedicato a le colone sonore Disney in chiave jazzistica con
strumenti musicali inusuali e particolarissimi. Avete mai visto ed ascoltato
una tromba-saxofono oppure un saxofono- slide? Il concerto rappresenterà anche
un'occasione unica per ammirare alcuni degli strumenti musicali più rari della
"Collezione Berni", come il Jazzophone, una tromba-sax con due
campane, ed il Saxoslide, un saxofono a coulisse e senza chiavi. L’ensemble,
capeggiato dal direttore Augusto Travagliati ed impreziosito dalle voci di Nina
Pedersen e Silvano Funghi, è costituito da 19 eccellenti musicisti e ripropone
alla perfezione il sound e le suggestive atmosfere dei mitici locali newyorkesi
degli anni '30 e '40.
LIVE SHOW €10
Inizio concerto ore 22:30
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DOMENICA 2 FEBBRAIO 2020
BEVO SOLO ROCK'N ROLL
THE NEWTONES
L'appuntamento dedicato al Rock'N'Roll anni
'50 della domenica: una serata vintage e divertente all'insegna del Rock'n
Roll. Diretta dalla frizzante Lalla Hop, la serata ci riporterà negli anni '50
grazie ai nostri gruppi live così coinvolgente da fare ballare i più timidi.
Lezione di ballo "primi passi" con le migliori scuole di Roma che si
alterneranno di domenica in domenica.
Il LIVE di Domenica 2 febbraio è con The
Newtones: Nessuna band come i Newtones è capace di farvi rivivere le atmosfere
e le emozioni della migliore musica Americana degli anni '50. Romanticissime
ballad, scatenati rock and roll, questo trio vocale si presenta in perfetto
stile con il repertorio che propone. Le tre voci si miscelano con gli
strumenti: pianoforte (Clem Bernabei), contrabbasso (Damiano Proietti),
batteria (Fabrizio Poggi). Il repertorio prevede sia pezzi noti, che vere e
proprie chicche che gli ascoltatori saranno lieti di conoscere, nonchè una
serie di pezzi inediti, che sembrano uscire direttamente da un juke box
dell'epoca. Sulla scena da oltre 10 anni in varie formazioni, i NewTones sono
la sintesi di una grande passione per la musica anni '50 e per le
armonizzazioni vocali.
Ingresso
ore 19.30
Lezione
ore 20.00
Concerto
ore 21.00
Lezione
di ballo a cura della scuola Rock Around the Swing
Prezzo special del BEVO SOLO ROCK'N ROLL:
LEZIONE + CONCERTO + DRINK 10€
LEZIONE + CONCERTO + DRINK + PINSA ROMANA 18€
Line-up
Clem Bernabei, Voce/Piano
Damiano Proietti, Basso - Voce
Fabrizio Poggi, Batteria – Voce
Indirizzo: via Bellinzona 2 - Roma
Info e
prenotazioni: info@cottonclubroma.it+390685352527 +393490709468
Sito di
riferimento: www.cottonclubroma.it
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ARTE
INAUGURA
100 ANNI PER IL FUTURO
ROMA CELEBRA IL CENTENARIO DI
CASA BIXIO CON LA MOSTRA DEDICATA AL NOTO COMPOSITORE
“CESARE ANDREA BIXIO -
MUSICA E CINEMA NEL ‘900 ITALIANO”
MUSEO NAZIONALE DELLE
ARTI E TRADIZIONI POPOLARI - Roma
dal
29 gennaio, vari orari
INAUGURAZIONE - 28 GENNAIO 2020 alle 19:00
Dopo il successo ottenuto a Ravello,
Spoleto, Napoli, Firenze e Pescara, arriva a Roma dal 29 gennaio la
mostra “C.A. Bixio – Musica e Cinema nel ‘900 italiano”, allestita
in occasione del Centenario di Casa Bixio, presso il Museo
delle Arti e Tradizioni Popolari all’ EUR.
L’intento della famiglia Bixio
è quello di celebrare la vita e le opere musicali del fondatore Cesare
Andrea Bixio per tramandarne il ricordo e far conoscere, soprattutto ai
giovani, il talento e le intuizioni di quello che potremmo definire "l'uomo
dei record". In pochi conoscono infatti l’uomo e l’imprenditore che si
nasconde dietro ad importanti successi quali: “Mamma”, “Parlami
d’amore Mariù”, “Vivere”, “Una strada nel bosco”, “Violino Tzigano”,
divenuti pietre miliari della nostra musica popolare e conosciute in tutto il
mondo. Cesare Andrea Bixio fu tra i primi ad intuire l’importanza
dell’Editoria Musicale, e nel 1920 diede vita alla prima società
editoriale di musica popolare. Negli anni ‘60 fondò la Cinevox
Record, prima casa discografica dedicata alle colonne sonore che
nel corso degli anni ha prodotto artisti come Morricone, Piovani, Goblin, Emerson e Trovajoli. Il nucleo
centrale della mostra è sviluppato intorno alle grafiche delle copertine degli
spartiti dei successi di Bixio, veri e propri capolavori grafici rappresentativi
delle varie tendenze artistiche dell’epoca. Le
note dell’autore accompagnano il visitatore in un viaggio dove non mancano
immagini dei primi dischi e dei film musicati, sequenze delle canzoni
interpretate nel tempo sia da attori famosi come Vittorio De Sica,
Totò, Anna Magnani, che da
grandi interpreti quali Beniamino Gigli, Luciano Pavarotti, Mina,
Andrea Bocelli.
Franco Bixio, figlio del noto compositore ha affermato: “Nel
1932 mio padre riuscì a convincere il regista Camerini a inventare una scena
per far cantare “Parlami d’amore Mariù” al giovane attore Vittorio De
Sica protagonista del film “Gli uomini che mascalzoni” superando così il parere
contrario del produttore che non voleva in alcun modo la canzone nel film. È
uno dei più grandi successi di mio padre e fece conoscere De Sica anche
come chansonnier.”
La mostra, che è dedicata a Carlo
Bixio, costituisce inoltre il punto di partenza di una serie di iniziative che
verranno realizzate nel corso di tutto il 2020 per celebrare il
Centenario.
Le attività previste per dare luce a
questo importante traguardo interesseranno diverse città italiane nelle quali
saranno organizzati svariate manifestazioni tra cui: concerti, convegni,
contest per giovani musicisti dando voce ad artisti che desiderano fare
emergere le proprie doti creative come il Contest: “100ANNI PER IL FUTURO”
realizzato in collaborazione con il MEI. Tra le città protagoniste degli
eventi: Napoli, Milano ed infine Venezia, in occasione della Mostra del
Cinema.
L’esposizione, realizzata dai figli
del compositore, Franco e Andrea Bixio e da Giuseppe Pasquali, con
il coordinamento di Renato Marengo, gode del sostegno di SIAE
(Società Italiana degli Autori ed Editori) e del patrocinio e della
collaborazione del MIBACT, A.F.I. (Associazione dei Fonografici
Italiani), Nuovo IMAIE (Istituto Mutualistico Artisti
Interpreti ed Esecutori), FEM (Federazione Editori Musicali), ICBSA (già Discoteca di Stato)
e RaiTeche.
La mostra è organizzata da Associazione Musikstrasse.
Costi: vedi sito
Indirizzo: Piazza Guglielmo Marconi, 8 - Roma eur
Sito di riferimento: www.idea.mat.beniculturali.it/museo-civilta-mnatp
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PROSEGUONO...
"I LOVE LEGO"
Palazzo Bonaparte, spazio Generali
Valore Cultura - Roma
dal 24 dicembre al 9 aprile 2020 -
vari orari
Un regalo di Natale per la Città di Roma:
Arthemisia, dal 24 dicembre - oltre alla straordinaria mostra attualmente in
corso dedicata al mondo dell’Impressionismo che sta richiamando migliaia di
visitatori da tutto il mondo - presenta I LOVE LEGO,
la mostra per bambini e appassionati di tutte le età.
In un gioco di colori e prospettive, tra
spettacolari diorami e creazioni artistiche, arrivano dal 24 dicembre al 19
aprile 2020 a Palazzo Bonaparte - spazio Generali Valore Cultura, scenari
minuziosamente riprodotti e ambienti realizzati in decine di metri quadrati con
i mattoncini più famosi del mondo.
I LOVE LEGO presenta in scala
ridotta dettagliatissime riproduzioni di fantastici mondi: dalla
frenesia della città contemporanea alle avventure leggendarie dei pirati; dai
paesaggi medievali agli splendori dell’Antica Roma in una riproduzione
fedelissima del Foro di Augusto; dalla conquista dello spazio, alla suggestiva
riproduzione di un paesaggio artico per arrivare al sorprendente scenario della
Liberazione.
Costruzioni e non solo. Attraverso una
“caccia al personaggio” - tra edifici e palazzi, tra galeoni e templi - il
visitatore è invitato a cercare personaggi celebri (e non) nascosti all’interno
delle installazioni: da Harry Potter a Dart Fener, diversi gli ospiti a
sorpresa inseriti nelle divere installazioni che accompagnano nella visita
tutti coloro che vogliono divertirsi a scovare tra i mattoncini.
Dalla città contemporanea ideale alle
avventure leggendarie dei pirati, dai paesaggi medievali agli splendori
dell’Antica Roma, i bambini e i più grandi potranno immergersi nei diversi
ambienti minuziosamente ricostruiti e progettati da RomaBrick, uno
dei LUG (Lego® User Group) più antichi d’Europa.
Mattoncini ma non solo: a dimostrare
quanto i moduli più famosi del mondo siano in grado di “creare arte a 360°”, in
mostra a Palazzo Bonaparte con 10 tele spirate a grandi capolavori della storia
dell’arte reinterpretati e trasformati in “uomini lego”
dal giovane artista romano Stefano Bolcato: unendo la sua passione
per i LEGO e la sua arte - attraverso una
tecnica pittorica ad olio - crea forme di assemblaggio ispirate in particolare
modo dal “magnetismo” dei ritratti rinascimentali.
L’esposizione vanta l’eccezionale partnership con
“Legolize”, pagina umoristica che crea installazioni comiche utilizzando
proprio i LEGO.
Fondata da tre ragazzi - Mattia Marangon,
Samuele Rovituso e Pietro Alcaro - la pagina è nata nel 2016 e attualmente
conta più di mezzo milione di fan su Instagram e altrettanti su Facebook.
Legolize porterà la comicità all’interno della mostra, con speciali
installazioni e “invadendo” i diorami in mostra a Palazzo Bonaparte.
I LOVE LEGO è una mostra di Arthemisia,
in collaborazione con RomaBrick.
I LOVE LEGO è una esperienza imperdibile per i
nostalgici che vorranno tornare bambini e per i più piccoli che potranno
trascorrere una giornata divertendosi con quei “prodigiosi” mattoncini che ogni
anno fanno giocare milioni di persone.
Costo: Biglietto 12 € - Ridotto
10 €
Indirizzo: piazza Venezia, 5 (angolo Via del Corso) - Roma
Informazioni:
+ 39 06 87 15 111
Sito di riferimento: www.mostrepalazzobonaparte.it
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"C’era una volta Sergio Leone"
C’era una volta
Sergio Leone, la grande mostra all’Ara
Pacis per i 90 anni dalla nascita e i 30 dalla scomparsa del regista
Roma Capitale celebra il mito di uno dei
maestri assoluti del cinema italiano con una
mostra concepita e realizzata da
La Cinémathèque Française e Cineteca di
Bologna.
Museo dell’Ara Pacis -
Roma
dal 17 dicembre
2019 al 3 maggio 2020 - Tutti i giorni ore 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude
un’ora prima). Chiuso 1 maggio
C’era una volta Sergio Leone: è il titolo evocativo della grande mostra all’Ara Pacis, in
programma fino al 3 maggio 2020, con cui Roma celebra, a 30 anni dalla morte e
a 90 dalla sua nascita, uno dei miti assoluti del cinema italiano.
Promossa dall’Assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale – Sovrintendenza
Capitolina ai Beni Culturali, l’esposizione arriva in Italia dopo il
successo dello scorso anno alla Cinémathèque
Française di Parigi, istituzione co-produttrice dell’allestimento romano
insieme alla Fondazione Cineteca di
Bologna.
La
mostra è realizzata con il contributo del Ministero
per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, in collaborazione con Istituto Luce – Cinecittà, Ministère de la
culture (Francia), CNC – Centre national du cinéma et de l’image animée, SIAE e grazie a Rai Teche, Leone Film
Group, Unidis Jolly Film, Unione Sanitaria Internazionale, Romana Gruppi
Elettrogeni Cinematografici. Digital
Imaging Partner: Canon. Sponsor tecnici: Italiana Assicurazioni, Hotel Eden Roma, Bonaveri. L’ideazione è di
Equa di Camilla Morabito e il
supporto organizzativo di Zètema
Progetto Cultura.
Il percorso espositivo –
curato dal direttore della Cineteca di Bologna, Gian Luca Farinelli, in collaborazione con Rosaria Gioia e Antonio
Bigini – racconta di un universo
sconfinato, quello di Sergio Leone, che affonda le radici nella sua stessa tradizione familiare: il padre, regista
nell’epoca d’oro del muto italiano, sceglierà lo pseudonimo di Roberto Roberti, e a lui Sergio
strizzerà l’occhio firmando a sua volta Per
un pugno di dollari con lo pseudonimo anglofono di Bob Robertson.
Nel suo intenso percorso artistico Sergio Leone attraversa il peplum,
(filone cinematografico storico-mitologico), riscrive letteralmente il western
e trova il suo culmine nel progetto di una vita: C’era una volta in America. A questo sarebbe seguito un altro film
di proporzioni grandiose, dedicato alla battaglia di Leningrado, del quale
rimangono, purtroppo, solo
poche pagine scritte prima della sua scomparsa. Leone, infatti, non amava scrivere. Era, piuttosto, un narratore orale che sviluppava i suoi
film raccontandoli agli amici, agli sceneggiatori, ai produttori,
all’infinito, quasi come gli antichi cantori che hanno creato l’epica omerica. Ma
ciò nonostante, il suo lascito è enorme, un’eredità creativa di cui solo oggi si
comincia a comprendere la portata. I suoi film sono, infatti, “la Bibbia” su cui gli studenti di cinema di tutto il
mondo imparano il linguaggio cinematografico,
mentre molti dei registi contemporanei, da Martin Scorsese a Steven Spielberg,
da Francis Ford Coppola a Quentin Tarantino, da George Lucas a John Woo, da
Clint Eastwood ad Ang Lee continuano a riconoscere il loro debito nei confronti
del suo cinema.
Le radici del cinema di
Sergio Leone affondano, naturalmente, anche nell’amore per i classici del passato – in
mostra i film dei giganti del western, da John Ford a Anthony Mann – e rivelano un gusto per l’architettura e l’arte figurativa che ritroviamo nella
costruzione delle scenografie e delle inquadrature, dai campi lunghi dei
paesaggi metafisici suggeriti da De Chirico, all’esplicita citazione dell’opera
Love di Robert Indiana, straordinario
simbolo, in C’era una volta in America,
di un inequivocabile salto in un’epoca nuova. Per Leone la fiaba è il cinema. Il desiderio di raccontare i miti (il
West, la Rivoluzione, l’America) utilizzando la memoria del cinema e la libertà
della fiaba, entra però sempre in conflitto con la sua cultura di italiano che
ha conosciuto la guerra e attraversato la stagione neorealista. A partire da Per qualche dollaro in più Leone può
permettersi di assecondare la sua fascinazione per il passato e la sua
ossessione documentaria per il mito curando ogni minimo dettaglio. Perché una
favola cinematografica, per funzionare, deve convincere gli spettatori che quello che vedono
stia accadendo realmente.
Grazie ai preziosi materiali d’archivio della famiglia Leone e di Unidis
Jolly Film i visitatori entreranno nello studio di Sergio, dove nascevano
le idee per il suo cinema, con i suoi cimeli personali e la sua libreria, per
poi immergersi nei suoi film attraverso modellini, scenografie, bozzetti,
costumi, oggetti di scena, sequenze indimenticabili e una costellazione di
magnifiche fotografie, quelle di un maestro del set come Angelo Novi, che ha seguito tutto il lavoro di Sergio Leone a
partire da C’era una volta il West.
Seguendo queste tracce, la mostra C’era una volta Sergio Leone sarà quindi suddivisa in diverse sezioni: Cittadino
del cinema, Le fonti dell’immaginario,
Laboratorio Leone, C’era una volta in America, Leningrado e oltre, dedicata all’ultimo
progetto incompiuto, L’eredità Leone.
Sarà inoltre pubblicato
dalle Edizioni Cineteca di Bologna il volume La rivoluzione Sergio Leone,
a cura di Christopher Frayling e Gian Luca Farinelli.
Promotori Roma Capitale - Assessorato alla
Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Cineteca di
Bologna
Mostra a cura di Gian Luca
Farinelli in collaborazione con Rosaria Gioia e Antonio Bigini
Organizzazione Fondazione
Cineteca di Bologna - Cinémathèque Française di Parigi
Ideazione Equa Gstrategy
Supporto organizzativo Zètema Progetto
Cultura
SPONSOR
MOSTRA
Con il contributo di Ministero per i Beni e le
Attività Culturali e per il Turismo, Direzione Generale Cinema e Audiovisivo
In collaborazione con Istituto Luce – Cinecittà SIAE
Sponsor tecnico Italiana
Assicurazioni - Hotel Eden - Roma Bonaveri
Grazie a Rai Teche
Leone
Film Group
Unidis
Jolly Film
U.S.I.
Unione Sanitaria Internazionale
Romana
Gruppi Elettrogeni Cinematografici
Digital Imaging Partner Canon
SPONSOR
SISTEMA
MUSEI
IN COMUNE
Con il contributo tecnico di Ferrovie dello Stato Italiane
Costi: Biglietto solo mostra: 11€ intero; 9€ ridotto +
prevendita € 1 Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente
Informazioni: 060608
Indirizzo: Lungotevere in Augusta - Roma
Sito: www.arapacis.it
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“Impressionisti
Segreti”
Palazzo Bonaparte, spazio Generali
Valore Cultura - Roma
dal 6 ottobre al 8 marzo 2020 - vari
orari
Dal 6 ottobre 2019 Roma si arricchisce di una doppia
offerta culturale: l’apertura al pubblico di Palazzo Bonaparte, spazio
Generali Valore Cultura, che ospita la prima mostra sugli “Impressionisti
Segreti”, ovvero quei capolavori noti a tutti ma nascosti nelle più
grandi collezioni private del mondo.
Palazzo Bonaparte, splendido edificio barocco in Piazza Venezia che prende il nome da Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone, che vi abitò fino al 1836. Da sempre utilizzato come residenza privata, oggi diventa accessibile al pubblico grazie alla partnership tra Generali Italia e Arthemisia.
Impressionisti Segreti, la prima mostra ospitata a Palazzo Bonaparte, è un’opportunità unica per ripercorrere la storia dell’Impressionismo tramite cinquanta capolavori di grandi artisti quali Monet, Renoir, Cézanne, Pissarro, Gauguin e tanti altri, custoditi nelle più importanti collezioni private e generosamente prestati solo per questa straordinaria occasione.
Un affascinante viaggio alla scoperta del movimento artistico più emozionante e coinvolgente della storia dell’arte, tra fermo-immagini di una Parigi di fine Ottocento, seducenti ritratti di donne dell’elite dell’epoca e pennellate di luce vibrante.
La cura della mostra è affidata a due esperte di fama internazionale: Marianne Mathieu, direttrice scientifica del Musée Marmottan Monet di Parigi - sede delle più ricche collezioni al mondo di Claude Monet, e Claire Durand-Ruel, discendente di Paul Durand-Ruel, colui che ridefinì il ruolo del mercante d’arte e primo sostenitore degli impressionisti.
La mostra Impressionisti Segreti è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia.
Gode del patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, dell’Ambasciata di Francia in Italia e della Regione Lazio. È realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, ed è sostenuta da Generali Italia attraverso Valore Cultura, il programma per rendere l’arte e cultura accessibili a un pubblico sempre più ampio.
Special partner della mostra è Q8 che, dopo il sostegno alle mostre di Pollock ed Escher, prosegue il suo impegno nella promozione dei valori legati alla cultura e all’arte.
La mostra Impressionisti Segreti fa parte del progetto “L’Arte della solidarietà”, realizzato da Susan G. Komen Italia e Arthemisia, insieme per portare bellezza anche nelle vite delle persone meno fortunate.
Palazzo Bonaparte, splendido edificio barocco in Piazza Venezia che prende il nome da Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone, che vi abitò fino al 1836. Da sempre utilizzato come residenza privata, oggi diventa accessibile al pubblico grazie alla partnership tra Generali Italia e Arthemisia.
Impressionisti Segreti, la prima mostra ospitata a Palazzo Bonaparte, è un’opportunità unica per ripercorrere la storia dell’Impressionismo tramite cinquanta capolavori di grandi artisti quali Monet, Renoir, Cézanne, Pissarro, Gauguin e tanti altri, custoditi nelle più importanti collezioni private e generosamente prestati solo per questa straordinaria occasione.
Un affascinante viaggio alla scoperta del movimento artistico più emozionante e coinvolgente della storia dell’arte, tra fermo-immagini di una Parigi di fine Ottocento, seducenti ritratti di donne dell’elite dell’epoca e pennellate di luce vibrante.
La cura della mostra è affidata a due esperte di fama internazionale: Marianne Mathieu, direttrice scientifica del Musée Marmottan Monet di Parigi - sede delle più ricche collezioni al mondo di Claude Monet, e Claire Durand-Ruel, discendente di Paul Durand-Ruel, colui che ridefinì il ruolo del mercante d’arte e primo sostenitore degli impressionisti.
La mostra Impressionisti Segreti è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia.
Gode del patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, dell’Ambasciata di Francia in Italia e della Regione Lazio. È realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, ed è sostenuta da Generali Italia attraverso Valore Cultura, il programma per rendere l’arte e cultura accessibili a un pubblico sempre più ampio.
Special partner della mostra è Q8 che, dopo il sostegno alle mostre di Pollock ed Escher, prosegue il suo impegno nella promozione dei valori legati alla cultura e all’arte.
La mostra Impressionisti Segreti fa parte del progetto “L’Arte della solidarietà”, realizzato da Susan G. Komen Italia e Arthemisia, insieme per portare bellezza anche nelle vite delle persone meno fortunate.
La mostra vede come hospitality partner Hotel de Russie e Hotel de
la Ville, del gruppo Rocco Forte Hotels.
L’evento è consigliato da Sky Arte.
Catalogo edito da Arthemisia Books.
L’evento è consigliato da Sky Arte.
Catalogo edito da Arthemisia Books.
Costo: vedi sito
Indirizzo: piazza Venezia, 5 (angolo Via del Corso) - Roma
Informazioni:
+ 39 06 87 15 111
Sito di riferimento: www.mostrepalazzobonaparte.it
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“Canova. Eterna bellezza"
Dal
9 ottobre il Museo di Roma ospita “Canova. Eterna bellezza”, esposizione dedicata
al massimo interprete della scultura neoclassica.
Una mostra-evento incentrata sul legame
tra Antonio Canova e la città di Roma, con oltre 170 opere e prestigiosi
prestiti da importanti Musei e collezioni italiane e straniere
MUSEO DI ROMA a Palazzo Braschi - Roma
dal 9 ottobre 2019 al 15 marzo
2020 - dal martedì alla domenica
ore 10.00-19.00
Dal
9 ottobre 2019 prende il via Canova. Eterna bellezza: una
mostra-evento dedicata al legame di Canova con la città di Roma che, fra
Settecento e Ottocento, fu la fucina del suo genio e un’inesauribile fonte di
ispirazione. Un rapporto, quello tra lo scultore e la città, che emerge in una
miriade di aspetti unici e irripetibili.
Incorniciati
all’interno di un allestimento dall’eccezionale effetto scenografico, oltre 170 opere di Canova e artisti a
lui coevi animano le sale del Museo di Roma in Palazzo Braschi: in uno
spettacolare gioco di luci e ombre, tra eleganti movenze e apparizioni di
mitiche divinità, l’esposizione capitolina racconterà in 13 sezioni l’arte canoviana e il contesto che lo scultore trovò
giungendo nell’Urbe nel 1779.
Attraverso
ricercate soluzioni illuminotecniche, lungo il percorso espositivo sarà
rievocata la calda atmosfera a lume di torcia con cui l’artista, a fine
Settecento, accoglieva i suoi ospiti nell’atelier
di via delle Colonnette.
A
definire la trama del racconto, preziosi prestiti provenienti da importanti
Musei e collezioni: l’Ermitage di San Pietroburgo, i Musei Vaticani e
Capitolini, la Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno, il Museo Civico
di Bassano del Grappa, il Museo Correr di Venezia, il Museo Archeologico
Nazionale di Napoli, le Accademie di Belle Arti di Bologna e di Ravenna,
l'Accademia Nazionale di San Luca, il Musée des Augustins di Toulouse, i Musei di
Strada Nuova-Palazzo Tursi di Genova, fino al Museo Civico di Asolo, solo per
citarne alcuni.
La
mostra Canova. Eterna bellezza, promossa e prodotta da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita
culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia, organizzata con Zètema Progetto Cultura e curata da Giuseppe Pavanello, è ospitata fino al
15 marzo 2020 al Museo di Roma.
La
mostra è realizzata in collaborazione con l’Accademia Nazionale di San Luca e con Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno.
Costo: vedi
sito
Indirizzo: piazza Navona, 2; piazza San Pantaleo, 10 - Roma
Informazioni: 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00)
Siti di riferimento: www.museodiroma.it; www.museiincomuneroma.it
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BACON, FREUD, LA
SCUOLA DI LONDRA
Opere della TATE
a cura di
Elena Crippa
CHIOSTRO DEL BRAMANTE -
Roma
dal 26 settmebre 2019 al 23 febbraio 2020 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.
dal 26 settmebre 2019 al 23 febbraio 2020 , orario dal lun. al ven. 10.00 – 20.00_ sab. e dom. 10.00 – 21.00/La biglietteria mostre chiude una ora prima.
Francis Bacon e Lucian Freud
Due giganti della pittura, Francis Bacon e Lucian
Freud per la prima volta insieme in una mostra in Italia.
Uno dei più affascinanti, ampi e significativi capitoli dell’arte contemporanea
mondiale con la Scuola di Londra. Una città
straordinaria in un periodo rivoluzionario.
Bacon, Freud, l’arte britannica in oltre sette decenni,
lo spirito di una città in mostra al Chiostro
del Bramante di Roma dall’autunno 2019 fino a febbraio 2020, a
cura di Elena Crippa, Curator of Modern and Contemporary British Art, Tate e
organizzata in collaborazione con Tate, Londra.
Insieme a Francis Bacon e Lucian Freud, Michael
Andrews, Frank Auerbach, Leon Kossoff e Paula Rego, artisti
che hanno segnato un’epoca, ispirato generazioni, utilizzato la
pittura per raccontare la vita.
No Filter
Grazie a uno straordinario prestito di Tate, la pittura
di sei artisti con opere dal 1945 al 2004 rivela, in maniera diretta e
sconvolgente, la natura umana fatta di fragilità, energia, opposti,
eccessi, evasioni, nessun filtro, verità.
Tanti i temi affrontati: gli anni della guerra e del
dopoguerra, storie di immigrazione, tensioni, miserie e insieme,
desiderio di cambiamento, ricerca e introspezione, ruolo della donna, dibattito
culturale e riscatto sociale. Al centro di tutto questo la realtà: ispirazione,
soggetto, strumento, fino a essere ossessione.
Un tema più che mai attuale, in un’epoca, la nostra, di
filtri e #nofilter.
La scuola di Londra
In mostra oltre quarantacinque dipinti, disegni e
incisioni di artisti raggruppati nella “School of London”. Artisti eterogenei,
nati tra l’inizio del Novecento e gli anni Trenta, immigrati in Inghilterra per
motivi differenti che hanno trovato in Londra la loro città, il luogo dove
studiare, lavorare, vivere.
Francis Bacon (1909-1992) nasce e cresce in Irlanda e arriva in Inghilterra
quindicenne, Lucian Freud (1922-2011) scappa dalla
Germania per sfuggire il nazismo, lo stesso succede, pochi anni dopo a Frank
Auerbach; Michael Andrews è norvegese e
incontra Freud suo professore alla scuola d’arte; Leon Kossoff è
nato a Londra da genitori ebrei russi; Paula Rego lascia
il Portogallo per studiare pittura nelle scuole inglesi.
Nell’architettura cinquecentesca progettata da Donato
Bramante trovano spazio, con un approccio cronologico e tematico, opere
che raccontano individui, luoghi, vita vissuta, per
mostrare la totalità dell’esperienza di essere umano. Opere in cui la
fragilità e la vitalità della condizione umana viene presentata tramite lo
sguardo dell’artista: disegni e dipinti che ritraggono esistenze e luoghi
scandagliati nella sua crudezza senza filtri.
I progetti speciali
Due progetti speciali di DART Chiostro del Bramante ne
ribadiscono la vocazione sperimentale fatta di contaminazioni tra linguaggi,
trasversalità e coinvolgimento del pubblico.
Per “BACON, FREUD, LA SCUOLA DI LONDRA” il
racconto di mostra è affidato alla voce narrante di Costantino D’Orazio,
storico dell’arte e saggista. La speciale audioguida accompagnerà i visitatori
in un percorso di approfondimento e in un viaggio nella Londra dell’epoca,
raccontando non solo gli artisti e le opere, ma i retroscena di un periodo
tanto affascinante.
Chiostro del Bramante, inoltre, ha commissionato
a Enrico Maria
Artale, uno dei più promettenti giovani registi italiani
già riconosciuto in ambito internazionale, un’opera filmica per raccontare
l’esposizione.
Per la prima volta in Italia la narrazione di una
mostra è affidata a un autore cinematografico con un progetto audio visivo
inedito, dal titolo “The Naked Truth”, interpretato da Stefano
Cassetti, Adamo Dionisi, Lucrezia Guidone e Sarah Sammartino, dove la
pittura viene evocata attraverso la messa in scena di un istante immaginario
che precede l’atto del dipingere.
La colonna sonora è realizzata appositamente dai Mokadelic.
Con questa grande mostra il Chiostro del Bramante
conferma la propria vocazione internazionale, collaborando, per la seconda
volta, con uno dei più prestigiosi Musei del mondo. Un’apertura internazionale
che spinge il Chiostro a esplorare sempre nuovi ambiti di ricerca col desiderio
di offrire al suo pubblico le ultime novità artistiche al pari dei grandi musei
stranieri.
MOSTRA PRODOTTA E ORGANIZZATA DA DART Chiostro del Bramante
ORGANIZZATA IN COLLABORAZIONE CON Tate, Londra
MOSTRA A CURA DI Elena Crippa
Catalogo Skira
Costo: Vedi sito
Informazioni: hastag
ufficiale #enjoychiostro - +39 06 68809035
(Lunedì – Venerdì 10.00 / 17.00) - La Caffetteria Bistrot, il Bookshop e
il Chiostro hanno ingresso libero indipendentemente dalle mostre
Indirizzo: Via
Arco della Pace 5 - Roma
Sito
di riferimento: www.chiostrodelbramante.it
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EVENTI
VINOKILO.COM
presenta
Per la prima volta a Roma:
"VinoKilo"
VINTAGE KILO SALE
FOOD TRUCKS | VINO NATURALE
| ATTRAZIONI
PER BAMBINI | DJSET | LIVE MUSIC | AREA VINTAGE KILO SALE
Abbigliamento Vintage al Kilo per dire basta all'inquinamento.
Dalla Germania arriva l'idea geniale per fare "moda" con meno impatto
ambientale.
Città dell'Altra Economia - Roma
1 e 2 febbraio 2020 - Aperto dalle
ore 11.00 fino alle ore 20.00
La rivoluzione arriva da lontano. Dalla Germania giunge l'idea geniale per ridurre l'impatto
ambientale procurato dall'industria della moda
fast-fashion, tra le maggiori responsabili di danni all'ecosistema. Il suo
nome è VinoKilo - Vintage Kilo Sale,
una grande iniziativa guidata da un gruppo di giovani sognatori che, dopo il
successo europeo e la sua prima tappa italiana in quel di Milano, giunge per la prima volta a Roma nel primo
weekend di febbraio.
Sabato 1 e domenica 2 febbraio, dalle ore
11.00 fino alle ore 20.00 presso
la Città dell'Altra Economia, tutti
gli appassionati di vintage ed attenti all'ambiente sono invitati a
non perdere l'appuntamento con l'evento che consacra il gusto per l'abbigliamento vintage, una trovata innovativa
che colleziona consensi in giro per l'Europa e che porterà nella capitale, più di 6000 pezzi unici (circa 4
tonnellate di merce) da acquistare
rigorosamente al kilo. Non solo abiti ma anche tanto intrattenimento ad ingresso
gratuito con food trucks, stand
degustativi di vino naturale, attrazioni per bambini, djset e musica dal vivo, un'offerta-preludio all'area dedicata al Vintage Kilo Sale, visitabile dal
pubblico con un biglietto di soli 2€.
Sono 219 le tonnellate di vestiti a cui l'azienda di abbigliamento con
sede a Magonza, in Germania, ha ridato
nuova vita. Con quelle tonnellate sono stati risparmiati 3.262.500 kg di
CO2, seguiti da 543.750 metri cubi di acqua e da 24.903.750 Megajoule. Un nuovo concept per uno
shopping vintage ed eco-friendly,
dove è la sostenibilità a farla da
padrona. Un messaggio chiaro che guarda alla
"moda"
come fenomeno sempre meno consumistico e più come un movimento consapevole,
stilistico, di qualità e sostenibile, che mira all'unicità.
L'e-commerce tedesco vinokilo.com ha preso le misure per un'idea rivoluzionaria in grado di mettere d'accordo tutti. Dopo aver
gustato un buon bicchiere di vino naturale e assaggiato un buon panino in
perfetto street food style, il
pubblico è pronto per la bizzarra quanto geniale esperienza di shopping più all'avanguardia che ci sia. Armati di buste eco-solidali e con un piccolo
budget a disposizione, gli avventori sono pronti ad immergersi nella ricerca
del capo cult che cercavano da
sempre. Un kilo di vestiti, qualsiasi essi siano, per la modica cifra di 40€. Perché acquistare capi di abbigliamento vintage
significa pensare all'ambiente e ridurre notevolmente l'impatto ambientale
che l'industria di riferimento ogni anno registra in negativo con la politica
del fast-fashion. L'azienda tedesca recupera dalle discariche tessili del globo
i vecchi abiti in disuso e, inserendoli in un processo di riqualificazione li riporta a nuova vita, pronti per esser esposti in modo creativo e innovativo
nell'ambito di eventi pop-up organizzati
nelle maggiori città d'Europa. In poco più di quattro anni di attività VinoKilo ha raggiunto risultati incredibili con numeri di
vendite da capogiro, che segnano l'inizio di una vera e propria rivoluzione nel settore.
Sono circa 300 gli eventi già
organizzati che nel
tempo hanno contribuito ad ampliare il fenomeno,
sempre più concreto e significativo. Le emissioni di CO2 necessarie alla
produzione di 200 tonnellate di abbigliamento, equivalgono a 39.2 milioni di km
alla guida di un'automobile (circa 51
volte andata e ritorno verso la luna). Altrettanto sorprendente è il
risparmio energetico: più di 4.6 milioni di cicli di lavatrici sono stati evitati,
traducendosi in un notevole calo sull'impatto idrico che registra il mancato
consumo di acqua utile a riempire oltre 3 milioni di vasche da bagno.
"Con ogni
chilo venduto, riportiamo in vita quelli
che sarebbero stati
i rifiuti tessili, nonché la più grande fonte di inquinamento dopo
l'industria petrolifera", afferma Robin Balser, CEO e fondatore di VinoKilo che conclude dicendo: "Finora,
siamo riusciti a rimettere più di 200 tonnellate di vestiti negli armadi dei nostri clienti, ma il nostro
obbiettivo è ben
maggiore, considerando che esiste un potenziale di circa 800 milioni di tonnellate di abbigliamento inutilizzabile in tutto il mondo". Obiettivo del progetto è quello di innescare un ciclo di vita infinito per gli indumenti,
rendendoli accessibili al grande pubblico.
INGRESSO GRATUITO DJSet, Live Music e
Stand Food&Beverage / Ingresso 2€
area dedicata Vintage Kilo Sale
INFO ● WebSite: vinokilo.com ●
FB: facebook.com/vinokiloo/ ● IG: instagram.com/vinokilo/
Costo: Ingresso LIBERO. Ingresso Area
"Vintage Kilo Sale": 2€
Indirizzo: Largo Dino Frisullo - Roma
(Testaccio)
Facebook di
riferimento: @vinokiloo
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...uno sguardo FUORI PORTA
- MILANO -
TEATRO
ARTE
PROSEGUE...
"I LOVE LEGO"
Museo della Permanente, Milano
dall'11 ottobre 2019 al 2 febbraio 2020, tutti i giorni ore 9.30 – 19.30 (ultimo ingresso 1
ora prima della chiusura)
Decine di
metri quadrati di scenari interamente realizzati con mattoncini LEGO® andranno
a comporre città moderne e monumenti antichi: interi mondi in miniatura, dalla
città contemporanea ideale alle avventure leggendarie dei pirati, dai paesaggi
medievali agli splendori dell’Antica Roma, ricostruiti e minuziosamente
progettati da RomaBrick, uno dei LUG (Lego® User Group) più antichi
d’Europa.
RomaBrick, costola dell’associazione nazionale di amanti LEGO, pone al centro dell’obiettivo il lavoro di squadra ed è grazie alla collaborazione di tutti i suoi iscritti che riesce a creare ambienti tra i più grandi che si possano vedere nel mondo. Ogni singola parte delle installazioni in mostra sono frutto di una progettazione collettiva e assolutamente originale: ogni edificio, strada, mezzo o piazza viene concepita da un team che vanta la presenza di numerosi architetti e ingegneri.
Con il patrocinio del Comune di Milano, promossa dal Museo della Permanente, I LOVE LEGO è una mostra di Arthemisia, in collaborazione con RomaBrick, uno dei LUG (Lego® User Group) più antichi d’Europa ed è realizzata con oltre 1.000.000 di moduli.
Sponsor della mostra Genertel, la compagnia diretta di Generali Italia nata a Trieste nel 1994, che in occasione del suo 25° anniversario, offrirà tutte le domeniche laboratori didattici per famiglie e i primi quindici laboratori didattici.
Milioni di mattoncini ma non solo. Per questa mostra meneghina, ad arricchire i fantastici diorami, tante novità che la rendono unica nel suo genere a dimostrazione che i moduli più famosi del mondo sono in grado di “creare arte a 360°”.
A fare capolino tra le diverse installazioni, 12 oli ispirati a grandi capolavori della storia dell’arte reinterpretati e trasformati in “uomini lego” dal giovane artista contemporaneo Stefano Bolcato: unendo la sua passione per i LEGO e la sua arte - attraverso una tecnica pittorica ad olio - crea forme di assemblaggio ispirate in particolare modo dal “magnetismo” dei ritratti rinascimentali.
L’esposizione vanta anche un eccezionale partnership con “Legolize”, pagina umoristica che crea installazioni comiche utilizzando proprio i LEGO. Fondata da tre ragazzi - Mattia Marangon, Samuele Rovituso e Pietro Alcaro - la pagina è nata nel 2016 e attualmente conta più di mezzo milione di fan su Instagram e altrettanti su Facebook. Legolize porterà la comicità all’interno della mostra, con speciali installazioni e anche “invadendo” i diorami esistenti.
Ad accogliere i visitatori, all’inizio del percorso di mostra, una proiezione olografica ideata da Display Expert che con Arthemisia ha applicato la tecnica olografica in ambito espositivo: attraverso questa infatti saranno create immagini ad altissima definizione permettendo la visualizzazione di oggetti in 3D fluttuanti nello spazio circostante. La proiezione olografica esce dagli schemi della rappresentazione bidimensionale per coinvolgere l’interlocutore in visualizzazioni realistiche tridimensionali.
Charity Partner Susan G. Komen Italia:
Arthemisia e Komen Italia hanno recentemente dato avvio al progetto “L’Arte della Solidarietà” per far nascere dalla cultura iniziative benefiche concrete. La raccolta fondi promossa con questa mostra sarà destinata al sostegno dei programmi di oncologia femminile e pediatrica che la Komen Italia sostiene nell’ospedale HopeXchange in Ghana.
In particolare, l’iniziativa benefica consentirà di donare un pulmino e un’ambulanza per il trasporto gratuito dei pazienti che eseguono trattamenti oncologici nell’ospedale e di dare avvio ad un programma di musicoterapia ed arte-terapia nel reparto di oncologia pediatrica.
La mostra I LOVE LEGO è un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati, per le famiglie e per i più piccoli, che potranno passare una giornata da protagonisti in un’atmosfera magica e divertente che ha come protagonista quei mattoncini “prodigiosi” che ogni anno fanno giocare oltre 100 milioni di persone.
RomaBrick, costola dell’associazione nazionale di amanti LEGO, pone al centro dell’obiettivo il lavoro di squadra ed è grazie alla collaborazione di tutti i suoi iscritti che riesce a creare ambienti tra i più grandi che si possano vedere nel mondo. Ogni singola parte delle installazioni in mostra sono frutto di una progettazione collettiva e assolutamente originale: ogni edificio, strada, mezzo o piazza viene concepita da un team che vanta la presenza di numerosi architetti e ingegneri.
Con il patrocinio del Comune di Milano, promossa dal Museo della Permanente, I LOVE LEGO è una mostra di Arthemisia, in collaborazione con RomaBrick, uno dei LUG (Lego® User Group) più antichi d’Europa ed è realizzata con oltre 1.000.000 di moduli.
Sponsor della mostra Genertel, la compagnia diretta di Generali Italia nata a Trieste nel 1994, che in occasione del suo 25° anniversario, offrirà tutte le domeniche laboratori didattici per famiglie e i primi quindici laboratori didattici.
Milioni di mattoncini ma non solo. Per questa mostra meneghina, ad arricchire i fantastici diorami, tante novità che la rendono unica nel suo genere a dimostrazione che i moduli più famosi del mondo sono in grado di “creare arte a 360°”.
A fare capolino tra le diverse installazioni, 12 oli ispirati a grandi capolavori della storia dell’arte reinterpretati e trasformati in “uomini lego” dal giovane artista contemporaneo Stefano Bolcato: unendo la sua passione per i LEGO e la sua arte - attraverso una tecnica pittorica ad olio - crea forme di assemblaggio ispirate in particolare modo dal “magnetismo” dei ritratti rinascimentali.
L’esposizione vanta anche un eccezionale partnership con “Legolize”, pagina umoristica che crea installazioni comiche utilizzando proprio i LEGO. Fondata da tre ragazzi - Mattia Marangon, Samuele Rovituso e Pietro Alcaro - la pagina è nata nel 2016 e attualmente conta più di mezzo milione di fan su Instagram e altrettanti su Facebook. Legolize porterà la comicità all’interno della mostra, con speciali installazioni e anche “invadendo” i diorami esistenti.
Ad accogliere i visitatori, all’inizio del percorso di mostra, una proiezione olografica ideata da Display Expert che con Arthemisia ha applicato la tecnica olografica in ambito espositivo: attraverso questa infatti saranno create immagini ad altissima definizione permettendo la visualizzazione di oggetti in 3D fluttuanti nello spazio circostante. La proiezione olografica esce dagli schemi della rappresentazione bidimensionale per coinvolgere l’interlocutore in visualizzazioni realistiche tridimensionali.
Charity Partner Susan G. Komen Italia:
Arthemisia e Komen Italia hanno recentemente dato avvio al progetto “L’Arte della Solidarietà” per far nascere dalla cultura iniziative benefiche concrete. La raccolta fondi promossa con questa mostra sarà destinata al sostegno dei programmi di oncologia femminile e pediatrica che la Komen Italia sostiene nell’ospedale HopeXchange in Ghana.
In particolare, l’iniziativa benefica consentirà di donare un pulmino e un’ambulanza per il trasporto gratuito dei pazienti che eseguono trattamenti oncologici nell’ospedale e di dare avvio ad un programma di musicoterapia ed arte-terapia nel reparto di oncologia pediatrica.
La mostra I LOVE LEGO è un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati, per le famiglie e per i più piccoli, che potranno passare una giornata da protagonisti in un’atmosfera magica e divertente che ha come protagonista quei mattoncini “prodigiosi” che ogni anno fanno giocare oltre 100 milioni di persone.
Costo: Intero € 13 - Ridotto € 11
Prenotazioni: +39 02 89 29 921
Indirizzo: via Filippo Turati, 34 - Milano
Sito: www.ilovelegomilano.it - www.lapermanente.it
Sito: www.ilovelegomilano.it - www.lapermanente.it
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- NAPOLI -
OPERA
PROSEGUE...
“Tosca è storia di donne e di uomini, ma parla di Dio”
Edoardo
De Angelis al Teatro di San Carlo per la sua prima regia lirica
Giacomo Puccini
"TOSCA"
Direttore | Donato Renzetti
Regia | Edoardo De Angelis
Scene | Mimmo Paladino
Costumi
| Massimo Cantini Parrini
Luci
| Cesare Accetta
Floria
Tosca | Carmen
Giannattasio / Monica Zanettin (23, 25 e 29 gennaio)
Mario
Cavaradossi | Fabio Sartori /
Arsen Soghomonyan (23, 25 e 29 gennaio)
Il
Barone Scarpia | Enkhbat
Amartuvshin / George Gagnidze (23, 25 e 29 gennaio)
Cesare
Angelotti | Renzo Ran
Il
Sagrestano | Matteo
Peirone
Spoletta | Francesco Pittari
Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo
Con la partecipazione del Coro di Voci
Bianche del Teatro di San Carlo
Nuova Produzione del Teatro di San Carlo
TEATRO SAN CARLO - Napoli
dal 22 al 29 gennaio 2020, mercoledì 22 gennaio 2020, ore 20.00,
giovedì 23 gennaio 2020, ore 20.00, venerdì 24 gennaio 2020, ore 18.00 , sabato
25 gennaio 2020, ore 19.00, domenica 26 gennaio 2020, ore 17.00, martedì 28
gennaio 2020, ore 20.00 , mercoledì 29 gennaio 2020, ore 18.00
E’ Tosca di Giacomo
Puccini ad aprire il 2020 operistico del Teatro di San Carlo in una
nuova produzione molto attesa. A firmare la regia è Edoardo De Angelis, uno
tra i registi del cinema italiano più interessanti, che con il capolavoro
pucciniano affronta per la prima volta il palcoscenico lirico.
Diretta
dalla mano maestra di Donato Renzetti, sul podio dell’Orchestra e del
Coro del San Carlo – istruito quest’ultimo da Gea Garatti - Tosca
avrà un’altra firma di prestigio, quella di Mimmo Paladino per le
scene. I costumi sono di Massimo
Cantini Parrini, le luci, invece, di Cesare Accetta. In scena anche
il Coro di Voci Bianche del San Carlo diretto da Stefania Rinaldi.
“Con Tosca, come nei titoli
di tradizione – ci spiega il Maestro Renzetti - occorre muoversi nel
rispetto totale della musica e la prima cosa da fare è eliminare le incrostazioni
di stile accumulatesi in decenni di esecuzioni e restituire Tosca nella
sua essenza. In particolare con l’orchestra occorre fare sempre un lavoro
nuovo, perché c’è sempre un dettaglio, un colore, un tratto che si rivela
all’improvviso. Quella di Tosca oltre che bella è una musica
difficilissima; le maggiori insidie non sono nelle arie famose, nei duetti
carichi di passione; la parte complicata sta proprio nel mezzo, tra le pieghe
dei declamati drammatici, nel perseguire la perfetta adesione tra testo e
musica”.
“Questa è una storia di tanti anni fa, - racconta invece nelle sue note
il regista Edoardo De Angelis - di un luogo lontano e capitale come Roma.
Questa storia accade oggi in una periferia che è il centro della terra. Un
luogo che è terreno bagnato e bruciato, letto di fiume, ventre malato e
medicamentoso.
In questo luogo c'è un uomo che per smania di potere
distrugge tutto e tutti, compreso se stesso. A lui si contrappone un gigante
creativo, la cui opera è così vera che riesce a nascere e vivere. Un uomo
che crea, lotta contro un uomo che distrugge.
Soprattutto, questa è la storia di una donna, Tosca,
che ha ottenuto le sue conquiste con fatica ma è disposta a rinunciare a tutto
per l'unica cosa che per lei è più importante di tutte. Una donna che genera:
può anche morire ma non può perdere.
Questa è una storia che si
ripete. All'infinito. – continua De Angelis -. Un luogo così vero da essere tutti i luoghi. Un tempo così preciso da essere sempre. Siamo fatti in buona
parte di acqua, il resto è melodramma. Tosca è storia di donne e di uomini, ma
parla di Dio”.
“In
Tosca, rispetto a tante altre opere liriche, - spiega Mimmo Paladino -
c’è qualcosa in più che affascina, che mi ha colpito: una sorta di inganno
continuo, nulla è come sembra. Tutto è altro. Ognuno dei protagonisti non
conosce quella parte di verità che lo porterà alla morte. Floria Tosca cade
nell’inganno della gelosia, il ventaglio che è altro da quello che le fanno
pensare, e lei, che ha vissuto d’arte, con le sue mani “mansuete e pure” uccide
Scarpia. E più crudele di tutto si rivela l’inganno finale verso cui vanno
felici e ignari i due amanti. Chi sa tutto è Puccini, voglio dire la sua musica
che fa da testimone, commenta, grida di dolore. La musica dice tutto: c’è
l’alba, c’è la speranza di Tosca, c’è il dolore dell’orchestra – unica a sapere
la verità - davanti alla gioia e all’ansia della protagonista. La musica sì, è
senza tempo”.
“Un
pittore crea, - continua il celebre artista - rilegge il mondo per sensazioni.
Lo spazio è quello dello spirito, è quello dell’artista che ascolta la Tosca.
E’ assolutamente senza tempo. E’ come riafferrare il valore eterno di Puccini,
di Verdi, di Rossini… La loro musica è storica e perentoria, ma sublime nella
capacità totale di staccarsi dal contesto del libretto, dalla trama, per
diventare senso assoluto”.
Cast di altissimo rango quello impegnato
in Tosca, con Carmen Giannattasio che si alterna con
Monica Zanettin nei panni di Floria Tosca, Fabio Sartori e
Arsen Soghomonyan saranno Mario Cavaradossi, Enkhbat
Amartuvshin e George Gagnidze i due Barone Scarpia, Renzo
Ran Cesare Angelotti, Matteo Peirone il Sagrestano, Francesco
Pittari Spoletta.
Si
ringrazia Bulgari che farà indossare un gioiello della Maison alla Signora
Carmen Giannattasio.
Costo: vedi sito
Informazioni: vedi sito
Indirizzo:
via San
Carlo, 98 - Napoli
Sito
di Riferimento: www.teatrosancarlo.it
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ARTE
PROSEGUONO...
"ANDY WARHOL"
DA OGGI A
NAPOLI è tempo di ANDY WARHOL
Alla
Basilica della Pietrasanta in mostra oltre 200 opere di Andy Warhol con un’intera sezione
dedicata all’Italia e un focus sulla città di Napoli.
Basilica della Pietrasanta - Lapis Museum - Napoli
dal 26
settembre 2019 al 23 febbraio 2020, tutti
i giorni 10.00–20.00 (la biglietteria chiude un’ora prima).
Un’esposizione
interamente dedicata al mito di Andy Warhol giunge alla Basilica di Pietrasanta
di Napoli che, dal 26 settembre 2019 al 23 febbraio 2020 con oltre 200 opere
scelte, regala al pubblico una visione completa della produzione artistica del
genio americano che ha rivoluzionato il concetto di opera d’arte a partire dal
secondo dopoguerra.
Immortali icone e ritratti, polaroid e acetati, disegni e il mondo della musica, il brand e l’Italia: nel capoluogo campano arriva - in sette sezioni - quel mondo Pop che ha segnato l’ascesa di Warhol come l’artista che ha stravolto in maniera radicale qualunque definizione estetica precedente, attraverso miti dello Star System e del merchandising come le intramontabili Campbell’s Soup, il ritratto serigrafato di Marilyn derivato da un fotogramma di Gene Korman, le celebri serigrafie di Mao del 1972 e il famosissimo Flowers del 1964.
In
oltre 200 opere il percorso artistico e privato di un uomo
eclettico che ha segnato l’arte a tutto tondo, trasformando visioni e concetti,
fermando nell’immaginario collettivo volti, colori e scene e regalando all’Arte
tutta, un aspetto nuovo.
Questa esposizione si avvale del patrocinio del Comune di Napoli, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, sotto l'egida dell'Arcidiocesi di Napoli e in sintonia con la sezione San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia meridionale, Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia, con la Rettoria della Basilica di S. Maria Maggiore alla Pietrasanta e con l’Associazione Pietrasanta Polo Culturale ONLUS.
Accanto a opere che raccontano la scena americana del ‘900, nelle sale della Pietrasanta anche lavori che rivelano il rapporto di Warhol con l’Italia e un focus dedicato alla città di Napoli col suo Vesuvius del 1985 e il Ritratto di Beuys, realizzato nel 1980 in occasione della mostra tenutasi presso la Galleria Amelio.
Presenti in mostra i suoi immancabili ritratti di grandi personaggi, figure storiche che il suo genio e la sua arte hanno trasformato in leggende contemporanee: i volti di Man Ray, Keith Haring, Edvard Munch, Lenin, Giorgio Armani e un rarissimo ritratto della Monna Lisa realizzato con inchiostro serigrafico su pergamena nel 1978.
E ancora Liz, la serie Ladies and Gentlemen e i suoi Self portrait, per poi passare al legame con il mondo della moda e della comunicazione.
Ad arricchire l’esposizione una sezione di disegni che accoglie alcuni rari esempi degli anni ‘50 derivanti dalla fase pre pop di Andy Warhol come raffigurazioni di anelli, orecchini e gemme provenienti dal suo primo lavoro di illustratore, poco conosciuta dal grande pubblico.
Ampio spazio è dedicato ancora al rapporto tra Warhol e il mondo della musica: insieme ad alcune delle più memorabili cover progettate e realizzate come The Velvet Undreground & Nico, sono esposti i ritratti di Mick Jagger, Miguel Bosè, Billy Squier.
Fondamentali per la comprensione del modus operandi “warholiano” sono le polaroid e gli acetati fotografici utilizzati per la successiva realizzazione dei ritratti: esposte icone del mondo del cinema come Arnold Schwarznegger, Silvester Stallone, Alba Clemente; del mondo musicale quali Grace Jones, Mick Jagger, Ron Wood, Stevie Wonder. Dall’ambito moda non mancheranno Gianni Versace, Valentino, Jean Paul Gaultier e ultimi ma non meno importanti i celebri Self Portrait dalla parrucca color argento.
La mostra Andy Warhol è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia con Eugenio Falcioni in collaborazione con l’Associazione Pietrasanta Polo Culturale Onlus e Art Motors ed è curata da Matteo Bellenghi.
La mostra ANDY WARHOL vede come sponsor Generali Italia.
L’iniziativa è sostenuta da Generali Valore Cultura, il programma per promuove l’arte e la cultura su tutto il territorio italiano e avvicinare un pubblico vasto e trasversale - famiglie, giovani, clienti e dipendenti - al mondo dell’arte attraverso l’ingresso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi e attività di divulgazione artistico-culturali con lo scopo di creare valore condiviso.
La mostra vede come special partner Ricola.
L’evento è consigliato da Sky Arte.
Catalogo edito da Arthemisia Books.
Charity partner della mostra è Susan G. Komen Italia: l’esposizione aderisce alla campagna di sensibilizzazione La Prevenzione è il nostro capolavoro e si inserisce nel progetto L’arte della Solidarietà, realizzato da Arthemisia insieme a Komen Italia, organizzazione in prima linea nella lotta ai tumori del seno e nella tutela della salute femminile.
La raccolta fondi promossa con questa mostra consentirà alla Komen Italia di realizzare, con la sua “Carovana della Prevenzione” almeno 4 giornate di Promozione della Salute Femminile nel quartiere di Ponticelli, nella zona di Castel Capuano ed in altre aree dove la prevenzione arriva con più difficoltà. In ciascuna giornata, organizzata in collaborazione con il Comune di Napoli e la Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli, le tre unità mobili della Komen Italia offriranno esami clinico-strumentali gratuiti per la diagnosi precoce delle principali patologie oncologiche femminili, oltreché eventi educativi e di sensibilizzazione alla prevenzione per la popolazione generale.
Questa esposizione si avvale del patrocinio del Comune di Napoli, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, sotto l'egida dell'Arcidiocesi di Napoli e in sintonia con la sezione San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia meridionale, Scuola di Alta Formazione di Arte e Teologia, con la Rettoria della Basilica di S. Maria Maggiore alla Pietrasanta e con l’Associazione Pietrasanta Polo Culturale ONLUS.
Accanto a opere che raccontano la scena americana del ‘900, nelle sale della Pietrasanta anche lavori che rivelano il rapporto di Warhol con l’Italia e un focus dedicato alla città di Napoli col suo Vesuvius del 1985 e il Ritratto di Beuys, realizzato nel 1980 in occasione della mostra tenutasi presso la Galleria Amelio.
Presenti in mostra i suoi immancabili ritratti di grandi personaggi, figure storiche che il suo genio e la sua arte hanno trasformato in leggende contemporanee: i volti di Man Ray, Keith Haring, Edvard Munch, Lenin, Giorgio Armani e un rarissimo ritratto della Monna Lisa realizzato con inchiostro serigrafico su pergamena nel 1978.
E ancora Liz, la serie Ladies and Gentlemen e i suoi Self portrait, per poi passare al legame con il mondo della moda e della comunicazione.
Ad arricchire l’esposizione una sezione di disegni che accoglie alcuni rari esempi degli anni ‘50 derivanti dalla fase pre pop di Andy Warhol come raffigurazioni di anelli, orecchini e gemme provenienti dal suo primo lavoro di illustratore, poco conosciuta dal grande pubblico.
Ampio spazio è dedicato ancora al rapporto tra Warhol e il mondo della musica: insieme ad alcune delle più memorabili cover progettate e realizzate come The Velvet Undreground & Nico, sono esposti i ritratti di Mick Jagger, Miguel Bosè, Billy Squier.
Fondamentali per la comprensione del modus operandi “warholiano” sono le polaroid e gli acetati fotografici utilizzati per la successiva realizzazione dei ritratti: esposte icone del mondo del cinema come Arnold Schwarznegger, Silvester Stallone, Alba Clemente; del mondo musicale quali Grace Jones, Mick Jagger, Ron Wood, Stevie Wonder. Dall’ambito moda non mancheranno Gianni Versace, Valentino, Jean Paul Gaultier e ultimi ma non meno importanti i celebri Self Portrait dalla parrucca color argento.
La mostra Andy Warhol è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia con Eugenio Falcioni in collaborazione con l’Associazione Pietrasanta Polo Culturale Onlus e Art Motors ed è curata da Matteo Bellenghi.
La mostra ANDY WARHOL vede come sponsor Generali Italia.
L’iniziativa è sostenuta da Generali Valore Cultura, il programma per promuove l’arte e la cultura su tutto il territorio italiano e avvicinare un pubblico vasto e trasversale - famiglie, giovani, clienti e dipendenti - al mondo dell’arte attraverso l’ingresso agevolato a mostre, spettacoli teatrali, eventi e attività di divulgazione artistico-culturali con lo scopo di creare valore condiviso.
La mostra vede come special partner Ricola.
L’evento è consigliato da Sky Arte.
Catalogo edito da Arthemisia Books.
Charity partner della mostra è Susan G. Komen Italia: l’esposizione aderisce alla campagna di sensibilizzazione La Prevenzione è il nostro capolavoro e si inserisce nel progetto L’arte della Solidarietà, realizzato da Arthemisia insieme a Komen Italia, organizzazione in prima linea nella lotta ai tumori del seno e nella tutela della salute femminile.
La raccolta fondi promossa con questa mostra consentirà alla Komen Italia di realizzare, con la sua “Carovana della Prevenzione” almeno 4 giornate di Promozione della Salute Femminile nel quartiere di Ponticelli, nella zona di Castel Capuano ed in altre aree dove la prevenzione arriva con più difficoltà. In ciascuna giornata, organizzata in collaborazione con il Comune di Napoli e la Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli, le tre unità mobili della Komen Italia offriranno esami clinico-strumentali gratuiti per la diagnosi precoce delle principali patologie oncologiche femminili, oltreché eventi educativi e di sensibilizzazione alla prevenzione per la popolazione generale.
Foto di Tommaso Vitielo per Arthemisia
- VISITE PER FAMIGLIE (max 25 pax) -
“Valore
Cultura” di Generali Italia offre un’esperienza dedicata ai bambini e alle
famiglie:
una speciale visita guidata e un laboratorio creativo per accompagnare bambini e genitori
alla scoperta di Andy Warhol e del mondo colorato della Pop Art.
una speciale visita guidata e un laboratorio creativo per accompagnare bambini e genitori
alla scoperta di Andy Warhol e del mondo colorato della Pop Art.
Venerdì 8
novembre - ore 17.00
Venerdì 15 novembre - ore 17.00
Venerdì 15 novembre - ore 17.00
Venerdì 22
novembre - ore 17.00
Sabato 23 novembre - ore 17.00
Venerdì 29 novembre - ore 17.00
Sabato 30 novembre - ore 17.00
Sabato 23 novembre - ore 17.00
Venerdì 29 novembre - ore 17.00
Sabato 30 novembre - ore 17.00
Iscrizioni
> http://www.arthemisia.it/it/andy-warhol-generali-italia/
In caso di posti disponibili il giorno della visita, sarà possibile aggregarsi al gruppo in loco.
In caso di posti disponibili il giorno della visita, sarà possibile aggregarsi al gruppo in loco.
Costo: Vedi sito.
Info e prenotazioni: 081 1865991
Indirizzo: piazzetta Pietrasanta, 17-18, Napoli
Sito di
riferimento: www.polopietrasanta.com
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"Napoli Napoli, di lava
di porcellana e musica"
Mostra a cura del Museo Real Bosco di Capodimonte e del
Teatro di San Carlo
Museo e Real Bosco di Capodimonte -- Napoli
Dal
21 settembre 2019 al 21 giugno 2020, vari orari
Ha appena aperto al
Museo e Real Bosco di Capodimonte, la mostra Napoli Napoli. Di lava,
porcellana e musica, a cura di Sylvain Bellenger (21 settembre 2019 –
21 giugno 2020), promossa dal Museo e Real Bosco di Capodimonte, con
il Teatro di San
Carlo di Napoli, in collaborazione con Amici di Capodimonte onlus e la produzione e organizzazione della
casa editrice Electa.
Le 19 sale dell’Appartamento Reale, riproposte in una
spettacolare e coinvolgente scenografia, ideata dall’artista Hubert le
Gall1 come la regia di un’opera musicale, saranno il
palcoscenico d’eccezione sul quale andranno in scena il Teatro di San Carlo, con la sua sartoria
oggi diretta da Giusi Giustino2 e le porcellane di Capodimonte.
Vero filo conduttore della mostra: la musica che si
ascolterà grazie all’uso di cuffie dinamiche - non semplici audioguide - che si
attivano passando di sala in sala.
L’allestimento racconterà la storia di Napoli capitale
del Regno nel corso del Settecento e oltre, dagli anni di Carlo di Borbone a
quelli di Ferdinando II, come una favola, con il susseguirsi di scene
della vita quotidiana caratterizzate da estrema raffinatezza estetica e gioia
esistenziale ma che hanno come sottofondo il passaggio del potere, i
cambiamenti della storia, delle mode e dei gusti estetici.
Il visitatore potrà immergersi in un mondo incantato
e, grazie all’uso delle cuffie dinamiche, potrà ascoltare le musiche (da
Giovanni Pergolesi a Domenico Cimarosa, da Giovanni Pacini a Giovanni
Paisiello, da Leonardo Leo a Niccolò Jommelli) selezionate da Elsa Evangelista
con un commento critico musicale di Alessandro De Simone per i vari temi
artistici di ciascuna sala.
La mostra è
una sintesi di tutte le arti, e illustra la pluridisciplinarità tipica della
nostra contemporaneità:
un viaggio multisensoriale all’interno della Reggia borbonica, trasformata per
l’occasione in un vero e proprio spettacolo teatrale. Un’esposizione
con oltre 1000 oggetti, oltre 300 porcellane delle collezioni delle Reali
Fabbriche di Capodimonte e Napoli, di altre manifatture europee e pezzi
originali cinesi, più di 150 costumi del Teatro di San Carlo con firme prestigiose (Ungaro, Odette Nicoletti, Giusi Giustino
e altri), strumenti musicali del Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli, dipinti, oggetti
d’arte e di arredo, minerali e animali tassidermizzati oggi conservati
rispettivamente nel Museo Mineralogico e nel Museo Zoologico di Napoli
(oggi confluiti nel Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche
dell’Università Federico II di Napoli).
Costo: Vedi sito.
Info
e prenotazioni: 081 7499130
Indirizzo: via Milano 2, Napoli
Sito di
riferimento: www.museidicapodimonte.beniculturali.iy
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per rimanere informato
sugli eventi da sogno della settimana...
Kirosegnaliamo esce all’inizio di ogni settimana, chi volesse darci comunicazione di eventi con rilievo artistico-culturale può scriverci a kirolandia@gmail.com oppure info@kirolandia.com, entro il lunedì della settimana d'uscita, specificando chiaramente la richiesta di segnalazione, provvederemo, previa specifica selezione, all'inserimento tra i nostri suggerimenti.