Giovedì,
mezzanotte. Non faccio così tardi da un bel po’, la pandemia ha ristretto tutto
anche le mie aspettative di arrivare a quest’ora, questioni di coprifuoco, così
pensare di darmi un appuntamento con l’ascolto di un podcast sul finire di un
giorno e i primi istanti del successivo mi affascina decisamente.
Ad
accompagnarmi dentro Charles
Bukowski è la voce profonda di Giovanni
Arezzo, legge uno dei 36 racconti di Musica per Organi Caldi, raccolta densa e spregiudicata pubblicata in Italia da Feltrinelli nel 1985, per l'appunto il libro
che l’attore tiene nelle sue mani durante il promo. Del progetto MPOC/ I Podcast,
curato dallo stesso interprete nell’ambito
di Atlantide
2.0.2.1 nata dall’ideazione e con il coordinamento artistico
di Elena Arvigo,
mi affascina non solo la lettura notturna ma anche quello che c’è prima, l’antefatto
e la sua orchestrazione. Tutto è costruito intorno alla fusione tra parola,
arte e note, tanto da diventare un metapodcast. Mi spiego meglio, l’incontro
con Giovanni Arezzo su Spotify viene anticipato da un promo su YouTube dove si presentano, in un
minuto, il tragitto creativo, la composizione musicale scelta per quella determinata
narrazione, la nascita della copertina pensata per l’occasione. Questa volta il
racconto è Il grande poeta,
l’immagine è di Bruna Fornaro, mentre il tappeto musicale è di Femmina_, rec-mix-master di Emanuele e Giuseppe Senia,
fusione di arti molto articolata e quindi già per questo: applausi.
L’insolita occasione delle ore piccole per sintonizzarsi
con le parole di uno scrittore così graffiante e potente, avvolto da
quell’atmosfera non convenzionale e fuori da ogni rigore espressivo, inizia. Bukowski
da subito è molto Bukowski, e non è scontato vista la sua rara durezza e follia, si lascia scivolare dentro con un impatto brusco, entra subito dove c’è spazio
e mentre si fa spazio con morbidezza m’incolla alle prepotenti frasi, bilanciate
con giuste intonazioni e pause da Giovanni Arezzo, molto bravo nel rilasciare
immediatamente quel senso di curiosità mista a pesantezza, sporcizia e immensa volontà
di avvicinare il più possibile il grande poeta.
La stanza 223 si apre, quell’odore sgradevole che
avvolge i protagonisti è ovunque, anche intorno a me, il colore del vino è
rosso, dalla finestra l’aria è improvvisamente fresca anche per me e l’ironia è
scura proprio come deve essere, come tutto in quell’atmosfera ben dilatata.
Dopo i primi due minuti d’ascolto, grazie all’efficace interpretazione, la
storia mi si appiccica addosso tanto che mi posso lasciare completamente andare all’ascolto
della conversazione tra Barney e il suo intervistatore. Le sonorità create da Femmina_
sottolineano perfettamente le parole, le domande e gli sfondi. Il ritmo sale, ecco
le foto, il senso di schifo, l’amore sbagliato, la pioggia che cade e tutto il
resto sino in fondo, sino a quando la musica diviene canto che si prolunga verso
quella scarpa di donna col tacco, l’accattivante ed enigmatica cover di Bruna
Fornaro che mi aveva catturato nell’aprire il podcast.
Allora
faccio un passo indietro, mi vedo gli altri promo, mi ascolto i rispettivi
racconti. Fidatevi, andate a scoprirli su YouTube e poi su Spotify, fatevi un
tour tra roba bella forte, la prossima lettura è già stata anticipata e giovedì
ancora un podcast sino ad arrivare a 9 settimane per ogni stagione.
Per
i veri nottambuli un consiglio, preparatevi un bicchiere di vino, se siete
astemi come me anche una bella tisana che fumi tra le parole avvolgenti di Giovanni
Arezzo per sentirvi un Bukowski che vi morde l’anima a notte
inoltrata.
- Andrea Alessio Cavarretta -
_KIROLANDIA®_
Immagini a corredo:
1. MPOC - Giovanni Arezzo - ph_Peppe Occhipinti
2. MPOC - Cover by Bruna Fornaro
3. Logo MPOC
04 MPOC // making of // Il grande poeta
www.youtube.com/watch?v=VGFaz8fZSFc
04 / Il grande poeta feat. Femmina
MPOC / Giovanni Arezzo
https://open.spotify.com/episode/3XqSMNauwrvC0bbJf8XeN4