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martedì 4 maggio 2021

KIROSEGNALIAMO dal 4 al 10 maggio 2021



Kiri, continuano per questa stagione 2020-2021, le KIROSEGNALAZIONI di KIROLANDIA blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale. Ogni settimana, sulla base delle tantissime proposte giunte in redazione, selezioniamo per voi alcuni eventi da seguire a Roma con un veloce sguardo in streaming e fuori porta.
Potete inviarci i vostri Comunicati Stampa ad una delle nostre email kiroalndia@gmail.com - info@kirolandia.com. Scriveteci e raccontateci delle vostre iniziative.
 
Vi ricordiamo che i suggerimenti di Kirolandia sono tripli!!!
Non solo qui nel blog ma anche attraverso le KIROSOCIALNEWS, lanci direttamente dai nostri social: Facebook, Twitter e Linkedin. E' ripartita la trasmissione radiofonica, "#doyoudream kirolandia on air" su Radio Godot, e con lei anche la diffusione del KIROEVENTO DA SOGNO della settimana!
Seguite sempre gli hashtag #kirosegnalazioni #kirosocialnews #kiroventodasogno e scoprirete i selezionatissimi suggerimenti dei Kiri di Kirolandia!
 
Dunque per sognare con voi...
 
 
TEATRO
 
NOVITÁ
 
TITOLO
Il Teatro Lo Spazio riparte con
Maximilian Nisi
In
GIUDA
di Raffaella Bonsignori
a cura di Maximilian Nisi
musiche Stefano De Meo- video art Marino Lagorio
costumi Tiziana Gagliardi- elementi scenici Luigi Sironi
aiuto Paola Schiaffino- coordinamento Cristina Ferrazzi
si ringrazia per la collaborazione la Sartoria Farani di Roma
foto di scena Luigi Cerati
Produzione
Centro Mediterraneo delle Arti
Festival Teatrale di Borgio Verezzi
 
DOVE e QUANDO
TEATRO LO SPAZIO - Roma
Dal 6 al 9 maggio, dal giovedì al sabato ore 20.00; domenica ore 17.00


DETTAGLI
Il Teatro Lo Spazio è pronto a riaprire le sue porte e rialzare il sipario con l’entusiasmo  che da sempre lo contraddistingue.
“In tutti questi mesi di difficoltà ci hanno tolto dello spazio in cui poter vivere e noi ripartiamo proprio dallo spazio, riappropriamoci dello spazio con un occhio alla qualità e all’artigianalità dei prodotti che vengono proposti”- dichiara il direttore artistico Manuel Paruccini.
Una mini- stagione, per tutto maggio, che sottolinea tutta la voglia e il coraggio di ricominciare, di riportare l’arte, che non si è mai fermata in questi mesi, al suo pubblico, di voler ridare “spazio” allo spettacolo dal vivo.
 
Si riparte proprio dove tutto si era interrotto, con Giuda, monologo di Raffaella Bonsignori, a cura di Maximilian Nisi, sul cattivo biblico per eccellenza, l’uomo che l’umanità ha messo sotto accusa, che esce allo scoperto per dare la sua versione dei fatti, in scena dal 6 al 9 maggio.
Giuda, interpretato dallo stesso Nisi, racconta la sua verità, riscrivendo i confini del suo rapporto con Cristo.Giuda è un uomo, capace di amare ma come, purtroppo, spesso si riducono ad amare molti esseri umani, con la loro innata imperfezione: il loro è un amore-possesso, vissuto guardando allo specchio solo i propri sentimenti e il proprio desiderio di essere, per gli altri, gli unici destinatari della loro attenzione, dei loro pensieri. Non si ammette alcuna condivisione, non si comprende un amore diverso da una catena che unisca indissolubilmente lo spirito di due esseri fino a fare sì che solo nell' esistenza dell'uno l'altro trovi le motivazioni sufficienti per continuare a vivere.
Gesù è Il figlio di Dio, maestro di amore ma di un amore universale, sublime, che Lui sa offrire a piene mani a tutti gli uomini capaci di comprendere i suoi insegnamenti e di seguirlo. Non c'è alcun vincolo esclusivo, in questo amore, è un amore universale, che dovrebbe affratellare, permettere a tutti gli uomini che ne abbiano volontà di affrontare le intemperie della vita riscaldandosi al focolare di uno stesso Padre. Non è un amore-possesso ma è un amore che, come un pane, si spezza in parti uguali per essere distribuito a tutti i commensali che di quel pane abbiano fame.
L'amore-possesso di Giuda incontra il messaggio di un Amore diverso, immensamente più̀ grande, di Gesù̀ Cristo e in quell'oceano infinito si perde, sente la propria inadeguatezza ma rimane prigioniero dei propri limiti terreni. Vorrebbe essere riconosciuto, avere un premio solo per il fatto stesso di esistere, una ricompensa per la sua devozione che lo porta a desiderare la vicinanza di un uomo che, pure, è lontano da quell'ipotesi di Messia che per tanti anni aveva vagheggiato. Non un leone capace di scacciare i romani dalle terre occupate con la loro protervia di conquistatori ma un "agnello" che percorre una strada impervia che lo porterà̀ ad un' inevitabile sacrificio finale. L'amore di Giuda non comprende tutto questo, vorrebbe da Gesù quelle risposte che l'uomo Giuda, inutilmente, chiede a suo Padre, quel Dio di cui soffre terribilmente la presenza-assenza. Eppure potrebbe anche accettarlo, in cambio, però, di essere amato come lui pretende, con una forza unica, esclusiva, più̀ del prediletto Giovanni, più̀ di Pietro, che pure per amore di Gesù potrebbe anche uccidere. Dalla disillusione cocente di questo suo desiderio di essere amato come lui vorrebbe, non "come" gli altri ma "più" degli altri, nasce poi, dentro l'animo di Giuda, il risentimento feroce che lo porterà̀ al tradimento, alle trenta monete lorde del sangue di Colui che, pure, tanto amava. C'è anche l'ineluttabilità̀ di un disegno divino dietro tutto questo, Giuda sente che, in qualche modo, quello che ha fatto gli è stato chiesto: ma dentro la sua tragedia non si può̀ dimenticare la forza devastante che ha avuto quell'amore disilluso che per lui era diventato più̀ importante della sua stessa vita e che lo trascina ad agire come lui non avrebbe mai voluto. Nel suo tormento interiore, Giuda è un'icona delle contraddizioni dell'uomo moderno, tanto fragile che, a volte, si smarrisce nella sua ricerca di amore e finisce per commettere delitti persino peggiori di quelli che gli suggerirebbe l'odio.
 
ALTRE INFORMAZIONE
🎫Biglietti intero 15 euro - ridotto 10 euro
 
Via Locri, 42 – Roma
Informazioni e prenotazioni: 06 77076486 / 06 77204149 - info@teatrolospazio.it 
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NOVITÁ
 
TITOLO
GABRIELE LAVIA
legge
LE FAVOLE di Oscar Wilde
 
DOVE e QUANDO
TEATRO VASCELLO - Roma
7-8-9 maggio 2021,  venerdì e sabato ore 20.00; domenica ore 18.00


DETTAGLI
Gabriele Lavia per la prima volta affronta le favole di Oscar Wilde, in una lettura come solo un grande maestro del teatro può presentare a un pubblico che è rimasto lontano dalle sale teatrali forse troppo tempo. La grande voglia di teatro, di partecipazione e di espressione, richiama il pubblico all'attenzione del nostro presente attraverso la genialità di Oscar Wilde.
 
Lavia sapientemente prova a ricercare in queste favole, il pretesto di abbandonarci all'ascolto di storie fantastiche, che alludono alle contraddizioni di una moralità che condiziona spesso la nostra vita.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Il teatro Vascello accoglierà gli spettatori nel rispetto della normativa prevista con una sala al 50% della capienza.
 
🎫Biglietti intero 21 euro - ridotto over 65: 19 euro - ridotto under 26: 16 euro - ridotto bambini: 5 euro  comprensivo di servizio di prenotazione
 
Via Giacinto Carini 78 - Roma
Informazioni: 065898031 promozioneteatrovascello@gmail.com - promozione@teatrovascello.it
 
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MUSICA
 
NOVITÁ
 
TITOLO
CARLO MERCADANTE
TORNA CON
“IL RAGNO E LA LUNA”
UNA FIABA SULL’EMANCIPAZIONE DALLA VIOLENZA
 
DOVE e QUANDO
Sui digital stores e può essere ascoltato tramite il videoclip

 
DETTAGLI
In uscita oggi il nuovo singolo del cantautore sul tema delle prevaricazioni nei rapporti umani. Il brano, accompagnato da un videoclip,è legato a un’iniziativa solidale e si potrà scaricare anche con una card ‘piantabile’, che una volta interrata farà nascere un fiore
 
Carlo Mercadante è tornato con un nuovo progetto! È stato infatti pubblicato oggi per Isola Tobia Label il singolo Il ragno e la Luna, interpretato dal cantautore con la partecipazione di Liana Marino, finalista nella sezione Miglior album d’esordiodelle Targhe Tenco 2020. Il brano –cheapre la strada verso il nuovo album previsto per l’autunno ed è accompagnato da un videoclip (qui il link: https://youtu.be/VwL9N-Z9Src) con protagonista la danzatrice Federica Boncompagni–parla di violenza, affrontando però il tema in maniera propositiva, considerato chequella raccontata non è la storia di una ‘vittima’ e di un ‘carnefice’, ma una fiaba sulla possibilità di educarsi a riconoscere la prevaricazione e a sfuggirgli. La canzone vuole quindi essere un invito all’autodeterminazione e all’indipendenza.
Il singolo è disponibile sui digital stores e può essere ascoltato tramite il videoclip. È inoltre scaricabile gratuitamente per gli iscritti al canalewww.patreon.com/lamansardadicarlo, mentre non è presente su Spotify per scelta dell’artista. L’obiettivo è infatti di distribuirlo attraverso una card ‘piantabile’ per sostenere l’iniziativa di solidarietà correlata all’uscita, alla quale si potrà contribuire prenotando il brano su https://isolatobialabel.com/shop/album/carlo-mercadante-il-ragno-e-la-luna-card-piantabile/e www.carlomercadante.it/bottega. Si riceverà così la speciale card sulla quale è stampato un codice univoco per il download digitale. Dopo aver scaricato il brano, la stessa, realizzata con carta riciclabile composta da semi, potrà essere interrata in un vaso per far nascere una pianta e dare origine a una nuova vita, richiamando metaforicamente il messaggio veicolato dalla canzone.
 
Parte del ricavato della vendita effettuata per mezzo della card andrà poi all’associazione Differenza donna (www.differenzadonna.org), fondata nel 1989 con la missione di portare alla luce, contrastare, prevenire la violenza di genere e tutti i problemi sociali che interessano la vita delle donne, diffondendo una cultura di genere, in Italia e nel mondo, che promuova il valore delle donne in una società inclusiva, democratica e partecipativa.
La ong destinerà la donazione al Progetto La casa di Differenza Donna che mira a garantire sostegno, accesso ai diritti ed empowerment a centinaia di donne, ai loro figli e alle loro figlie per una vita finalmente libera dalla violenza.
Il ragno e la luna protagonisti della canzone di Carlo Mercadante sono due personaggi simbolici – non necessariamente un uomo e una donna, poiché la prepotenza non ha genere – che si alternano in una sorta di dialogo figurato nel quale la ‘luna’ non si lascia né ‘incantare’ né ‘incatenare’ dai tentativi dal ‘ragno’ che cerca prepotentemente di prevaricarla e di trattenerla con forza nella sua tela, fatta di parole melliflue e mendaci e di lusinghe che celano un fine disonesto. In un gioco di allitterazioni e parole per nulla lasciate al caso, le schermaglie tra le due parti sono rappresentativamente suggellate dal verso “non è amore quello che vuoi” pronunciato dalla luna, che così smaschera le reali intenzioni dell’antagonista.
Gli arrangiamenti, graffianti e ritmati, curati ancora una volta da Giuseppe Scarpato, contribuiscono a suscitare la sensazione quasi di ‘duello’ in chi ascolta.
Il finale è aperto e sorridente verso il futuro, a testimonianza del fatto che liberarsi dalle relazioni tossiche – amorose o di altro genere – è possibile, oltre che indispensabile. Subire una prepotenza non è infatti necessariamente un ‘destino’ ineluttabile al quale non ci si può ribellare.
 
VIDEOCLIP
Il videoclip del singolo Il ragno e la Luna è stato girato e montato dallo stesso Carlo Mercadante, che ne è inoltrel’interprete insieme alla danzatrice Federica Boncompagni. Le immagini scorrono infatti su cadenzati passi di danza, sia in primo piano sia sullo sfondo, su quadri che accompagnano la narrazione del cantautore. Mentre Mercadante racconta la sua ‘fiaba’, la ballerina – come la Luna del brano – si muove con grande abilità all’interno di una tela, riuscendo a schivarla e poi a spezzarla. E mentre il suo percorso è punteggiato da candele, lei le circonda con il suo volteggiare ma non si lascia bruciare e mostra alcune parole chiave del testo della canzone impresse sul palmo della mano, una dichiarazione di determinazione e indipendenza.
Credits brano
Voce: Carlo Mercadante
Con la partecipazione di Liana Marino
Chitarre, arrangiamenti: Giuseppe Scarpato
Pianoforte: Alessandra Macellaro La Franca
Basso: Matteo Giannetti
Batteria: Paolo Baglioni
Mix: Hillside studio Firenze
Mastering: presso Wall Up Studio Firenze
Credits videoclip
Danzatrice: Federica Boncompagni
Sala: A.S.D. DiffusioneDanza Scuola di danza – Direttrice Rita De Angelis
Si ringraziano Martina Angeletti e Marco Cisamolo per l'assistenza.
 
ALTRE INFORMAZIONI
YouTube:www.youtube.com/carlomercadante
Sito web:carlomercadante.it/
 
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ARTE
 
NOVITÁ
 
TITOLO
“MUTATO NOMINE. Nella favola si parla di te”,
mostra personale di Luisa Valeriani
A cura di:
Massimo Rossi Ruben con Francesco Giulio Farachi
Luca Attenni (per la Sezione archeologica)
Progetto espositivo:
Lucia Valeriani, Communication & Marketing Manager - Lightsky Consulting
Emiliano Guerra, General Manager EMEA - Lightsky Consulting
 
DOVE e QUANDO
MUEF ArtGallery - Roma
Dal 6 al 15 maggio 2021 – Opening Giovedì 6 maggio 2021 dalle 18.30 alle 20.30

 
DETTAGLI
Si intitola “Mutato nomine. Nella favola si parla di te” la nuova mostra personale di Luisa Valeriani che sarà ospitata negli spazi del MUEF ArtGallery di Roma dal 6 al 15 maggio 2021.
In esposizione, più di 20 dipinti che coprono un arco temporale di oltre 20 anni di attività dell’artista, dal 1998 al 2020. Il ciclo di opere che dà il nome alla mostra è stato invece realizzato durante l’ultimo anno e rappresenta un ulteriore sviluppo nella ricerca della Valeriani, che per l’occasione affronta il tema del Mito 2.0.
Con ironia e divertito distacco, in un dialogo serrato con i gloriosi ed intramontabili personaggi della mitologica greca, Luisa Valeriani rielabora il racconto delle loro gesta in chiave moderna – ultrapop, diremmo –  preservandone il fascino e la seduzione primitiva.
“Ora come allora, gli uomini si servono dei miti per sconfiggere ilimiti culturali e sociali che non riescono a trascendere – affermal’autrice – ma è proprio questa volontà di superamento a consentire loro di crescere e migliorarsi. Di sperare”.
“Qui allora – come scrive Francesco Giulio Farachi nella prefazione del catalogo approntato per la rassegna – le figure mitologiche della Valeriani scendono dal fasto delle loro cromie,dall’idealità sublime delle forme e della rappresentazione e concedono le loro vesti per un selfie, o inviano i loro doni e i loro messaggi per corriere espresso e consegna a domicilio”.
Le sezioni della mostra
Il percorso espositivo di “Mutato Nomine” si articola in tre sezioni:
SEZIONE N.1
"Opere antologiche (1998-2018)”: 20 dipinti di varie dimensioni.
SEZIONE N.2 (Area interattiva)
"Mutato Nomine”: 6 dipinti (cm 100 x 50) + 1 (cm 100 x 100).
SEZIONE N.3
"Il mito ieri e oggi”: esposizione di una selezione di reperti di interesse archeologico.
 
I reperti archeologici in mostra
A corredo della mostra – grazie alla collaborazione offerta dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti – sarà esposto un corpus di manufatti archeologici provenienti da Palazzo Sforza Cesarini di Genzano di Roma e dal Museo Civico Lanuvino, selezionati dall’archeologo Luca Attenni, direttore del citato museo.
Si tratta di manufatti realizzati in materiale in uso nell’antichità – ceramica, marmo ed intonaco dipinto "a fresco” – qui posto "a confronto" con l’intangibilità del web, nell’intrigante contiguità dello storytelling dei nuovi supporti digitali e dei media del XXI secolo.
MUEF ArtGallery
 
Il MUEF ArtGallery è uno spazio espositivo collocato tra via Merulana e il Colosseo, che dal 2014 svolge attività finalizzate a creare aggregazione, confronto culturale e promozione artistica.
Gestito da Francesco Giulio Farachi (curatore e critico d’arte), Roberta Sole (curatrice e organizzatrice eventi) e Maurizio Bedini (artista e maestro d’arte), il MUEFè dedicato principalmente all’arte contemporanea ma è anche palcoscenico di rappresentazioni musicali, teatrali ed eventi culturali in genere.
Le iniziative organizzate dalla galleria hanno sempre lo scopo, al di là della trattazione degli specifici contenuti, di costituire un’occasione di incontro diretto e personale fra artisti di diverse generazioni e orientamenti espressivi e quindi di stabilirne e rafforzarne la relazione umana, ideativa e tecnica.
Lightsky Consulting Italia
 
ALTRE INFORMAZIONI
😊Ingresso libero
 
Opening Day:  Giovedì 6 maggio 2021 dalle 18.30 alle 20.30. Ingresso contingentato nel rispetto delle misure di sicurezza nazionali anti-Covid19.
Orario visita: Da martedì a sabato in orario 17.30 - 19.30.  Nel rispetto della normativa nazionale anti-Covid19 è previsto l’uso obbligatorio della mascherina e il rispetto della distanza di sicurezza di almeno 1 metro. Disponibile all’ingresso della galleria guanti e gel igienizzante per le mani. Sono vietati gli assembramenti.
 
Via Angelo Poliziano, 78/b - Roma
 
Contatti: 348-750899 - Mail: muefartgallery@gmail.com
 
Promotori:
MUTATO NOMINE. Nella favola si parla di te” è una mostra promossa dal Lightsky Consulting e il MUEF ArtGallery con la collaborazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti e con il patrocinio del Comune di Genzano di Roma, del Comune di Lanuvio e del Museo civico Lanuvino
Catalogo:
Editing e Progettazione  
Lucia Valeriani
Autori
Luca Attenni
Francesco Giulio Farachi
Massimo Rossi
Diamante Salomone
 
Revisione Testi
Francesca Becacci
Roberta Sole
Fotografia
Gianluca Salpietro
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PROSEGUE
 
TITOLO
COLORI DEI ROMANI
Colori dei Romani. Mosaici dalle Collezioni Capitoline
Mostra a cura di Claudio Parisi Presicce, Nadia Agnoli, Serena Guglielmi
 
DOVE e QUANDO
Musei Capitolini, Centrale Montemartini – Roma
Dal 27 aprile al 15 settembre 2021  
Da martedì a domenica ore 9.00 – 19.00; Chiuso il 1° maggio L’ingresso è consentito fino a mezz’ora prima dell’orario di chiusura.


DETTAGLI
Dopo l’apertura di questa mattina dei Musei Capitolini, del Museo dell’Ara Pacis e dei Mercati di Traiano, oltre che del Mausoleo di Augusto, dei Fori Imperiali e del percorso pedonale dell’area archeologica del Teatro di Marcello, domani apriranno al pubblico gli altri Musei Civici e l'area archeologica del Circo Massimo. Da domani inoltre parte, alla Centrale Montemartini, la mostra Colori dei Romani. Mosaici dalle Collezioni capitoline, promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, che presenta al pubblico un’ampia selezione di mosaici, capolavori delle collezioni capitoline poco conosciuti al grande pubblico: un evento importante per raccontare, attraverso la trama colorata di queste opere, brani di storia della città di Roma, illustrando nel modo più completo i contesti originari di rinvenimento.
 
La mostra è a cura di Claudio Parisi Presicce, Nadia Agnoli e Serena Gugliemi. La progettazione e la direzione dei lavori di allestimento sono a cura degli architetti della Sovrintendenza Roberta De Marco e Monica Zelinotti, con la collaborazione di Maria Cucchi e Simonetta De Cubellis. La guida breve alla mostra è pubblicata da Campisano Editore. Organizzazione a cura di Zètema Progetto Cultura.
 
Accanto ai mosaici sono esposti anche gli affreschi e le sculture che insieme a essi costituivano l’arredo degli edifici di provenienza; questa presentazione d’insieme consente di interpretare le scelte iconografiche, i motivi decorativi, l’aspetto formale delle opere come espressione del gusto e delle esigenze dei committenti, offrendo così un significativo spaccato della società romana in un ampio periodo compreso tra il I secolo a.C. e il IV d.C.
 
La ricca e preziosa documentazione d’archivio, messa a corredo delle opere esposte, illustra i rinvenimenti con foto storiche, acquarelli e disegni, testimonianze che aiutano a raccontare il clima e le circostanze che determinarono queste scoperte: le trasformazioni urbanistiche e il fervore edilizio che caratterizzarono la storia di Roma tra gli ultimi decenni dell’800 e i primi decenni del secolo scorso, quando, parallelamente al progressivo ampliamento della città per far fronte alla sua nuova funzione di capitale d’Italia, fu scritta una delle più “fortunate” pagine dell’archeologia romana.
Alcuni dei mosaici esposti alla Centrale Montemartini sono stati presentati nel 2019 in una mostra di grande successo allestita in tre sedi dell’area geografica balcanica: la prima e la seconda dal titolo “Visioni colorate dell’antica Roma. Mosaici dai Musei Capitolini” nel National ArchaeologicalInstitute with Museumat the Bulgarian Academy of Sciences a Sofia (16 maggio-3 agosto 2019) e nella Galleria Nazionale dell’Armenia a Jerevan (9 agosto-29 settembre 2019), la terza dal titolo “Antica Roma a colori. Mosaici dai Musei Capitolini” nel Museo della Georgia Simon Janashia di Tbilisi (10 ottobre-10 dicembre 2019).
L’esposizione si articola in quattro sezioni tematiche, all’interno delle quali il percorso segue un ordine cronologico.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Promotori Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Mostra a cura di  Claudio Parisi Presicce, Nadia Agnoli, Serena Guglielmi
Organizzazione   Zètema Progetto Cultura
Realizzazione Guida Breve Campisano Editore
 
Informazioni della mostra: Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
Per informazioni sugli ingressi e acquisto biglietti obbligatorio per il fine settimana www.museiincomuneroma.it.
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PROSEGUE
 
TITOLO
Chiamala Roma - Fotografie di Sandro Becchetti 1968- 2013
A cura di Silvana Bonfili e Valentina Gregori
 
DOVE e QUANDO
Museo di Roma in Trastevere – Roma
Dal 27 aprile al  5 settembre 2021

 
DETTAGLI
Fino al 5 settembre 2021, al Museo di Roma in Trastevere, oltre 180 immagini selezionate dall’Archivio Becchetti raccontano la complessità e unicità di Roma nella rivisitazione personale e poetica del fotografo romano
Sarà aperta al pubblico dal 27 aprile al 5 settembre 2021 al Museo di Roma in Trastevere la mostra Chiamala Roma - Fotografie di Sandro Becchetti 1968 - 2013, che presenta alcuni dei lavori più importanti realizzati dal fotografo BECCHETTI (Roma,1935-Lugnano in Teverina, 2013).
L’esposizione è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con Archivio Becchetti, Postcart edizioni, il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia e il Sistema Museo di Perugia. A cura di Silvana Bonfili con Valentina Gregori. Organizzazione Zètema Progetto Cultura. Catalogo edito Postcard.
L’ingresso è gratuito per i possessori della MIC card.
Attraverso circa 180 fotografie in bianco e nero, in gran parte vintage e selezionate dal vasto Archivio Sandro Becchetti, il percorso espositivo offre una rivisitazione personale e poetica di Roma, che caratterizza gran parte della produzione che Becchetti ha dedicato alla capitale, nel tentativo di evidenziare l’unicità di una città contraddittoria e complessa. Nelle parole di Becchetti: “Attraverso l’obiettivo delle mie Pentax osservai una città in tellurico sconvolgimento sociale.. antropologico.. segnata da un’ansia di rinnovamento capace di spaccare la gerarchia fossilizzata dalle classi sociali e di cancellare… un’antica idea di sudditanza… È in quegli anni che ho potuto conoscere e fotografare a Roma molti tra i più importanti protagonisti del mondo artistico e culturale, italiano e internazionale, dell’epoca quali Ungaretti, Borges, Pasolini, Penna, Hitchcock, de Chirico per citarne alcuni”.
Lo sguardo di Becchetti si sofferma su una città che repentinamente cambia volto, per fissare quei dettagli che non solo esaltano la sua antica e indubbia bellezza ma che svelano con ironia e affetto le trasformazioni di un territorio e dei suoi abitanti. Le persone comuni che la abitano, come le personalità che vi soggiornano per brevi o lunghi periodi, ne assorbono il clima e le suggestioni e diventano testimoni del genius loci romano, indipendentemente da dove siano fotografati – ai margini della città tra le nuove borgate e le antiche mura, o immortalati nelle stanze austere dei vecchi e storici palazzi, o tra i quadri d’autore e le tappezzerie delle abitazioni borghesi.
La mostra evidenzia, inoltre, l’importanza e il ruolo fondamentale degli archivi fotografici, sia privati che pubblici, nel ricostruire la memoria di un territorio dal punto di vista storico, sociale e soprattutto culturale.
Il percorso espositivo si snoda lungo cinque sezioni – i cui titoli sono ripresi dai testi dello stesso Becchetti (così come il titolo della mostra stessa) – e propone, a corredo delle fotografie, anche filmati, documenti cartacei d’epoca e oggetti appartenuti o realizzati dall’autore, quali macchine fotografiche e sculture in legno, esposte nelle diverse sale espositive.
In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo, edito dalla casa editrice romana Postcard, specializzata in fotografia – con il contributo di Vetrolatino di Lucio Caccialupi. La pubblicazione, a cura di Silvana Bonfili con Gianna Bellavia e Valentina Gregori, ripercorre attraverso le immagini fotografiche di Sandro Becchetti e di alcuni suoi scritti, le tematiche esposte e si avvale, oltre ai testi critici delle curatrici del prezioso contributo di Ascanio Celestini e di Francesco De Gregori.

ALTRE INFORMAZIONI
Promossa da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
In collaborazione con Archivio Becchetti, Postcart edizioni, il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia e il Sistema Museo di Perugia
Organizzazione Zètema Progetto Cultura
 
Informazioni della mostra: Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
www.museodiromaintrastevere.it www.museiincomune.it, www.zetema.it
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PROSEGUE
 
TITOLO
Luciano D’Alessandro. L’ultimo idealista
La prima antologica, a cura di Roberto Lacarbonara
dedicata a uno dei massimi protagonisti del fotogiornalismo italiano

DOVE e QUANDO
Museo di Roma in Trastevere – Roma
Dal 27 aprile al 5 settembre 2021

 
DETTAGLI
È dedicata a Luciano D’Alessandro (Napoli, 1933 - 2016), uno dei massimi interpreti italiani del reportage e dell’immagine sociale, radicale osservatore delle marginalità e delle forme di reclusione, delle utopie collettive e della loro dissoluzione, la mostra antologica Luciano D’Alessandro. L’ultimo idealista, ospitata al Museo di Roma in Trastevere dal 27 aprile al 5 settembre 2021.
 
L’esposizione è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturalied è prodotta dallo Studio Bibliografico Marini – Archivio Luciano D’Alessandro con i servizi museali di Zetema Progetto Cultura. Acura di Roberto Lacarbonara.
L’ingresso è gratuito per i possessori della MIC card.
 
La mostra, che ripercorre, per la prima volta, circa sessant’anni di ricerca fotografica del fotografo partenopeo a cinque anni dalla sua scomparsa, rappresenta la prima antologica dopo le prestigiose mostre conseguite in vita: la collettiva a Camera 16 (Milano, 2010) con Lisetta Carmi e Mario Dondero, la retrospettiva del 2009 al Museo di Capodimonte e quella del 2006 a Villa Medici a cura di A. Bonito Oliva, la collettiva alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi (2006) e alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia (2005).
 
Il percorso espositivo si snoda lungo 5 sezioni tematiche:“Gli esclusi”, “Dentro le Case”, “Dentro il lavoro”, “Colera a Napoli”, “Terremoto in Irpinia”. Ognuno di questi ambiti costituisce un diverso territorio di investigazione fotografica in grado di restituire la piena consapevolezza di un autore e un intellettuale che, come pochi altri, ha saputo attraversare mezzo secolo senza retorica ma con il coraggio e l’ostinazione del giornalista, dell’osservatore, dell’ultimo idealista.
 
Dalla ricerca su “Gli Esclusi” alla metà degli anni Sessanta (1965-67) – il primo vero documento sulla condizione silenziosa dei malati mentali – ai documenti foto giornalistici per L’Espresso, Time, L’Europeo, DailyTelegraph, Die Zeit, Le monde, l’Unità e il Corriere della Sera, realizzati tra Europa, Unione Sovietica e Sudamerica, D’Alessandro testimonia la sua ostinata reinterpretazione del mondo, con le devianze e la rapida trasformazione globale. Una realtà fatta di muri e secessioni, con una crescente divergenza tra le classi sociali e con le conseguenze incontrollabili di una crescita indiscriminata.
Napoli, la terra nativa ed elettiva di D’Alessandro, la sua gente, le sue case, sono i luoghi della rigenerazione dello spirito, spazi di autenticità, dove persistono modelli rituali e paradigmi antropologici celati nelle storie della quotidianità e della semplicità.Non semplici “tessere” del visibile quotidiano, ma polemica, ammonimento, prova documentale e in certi casi, senza alcuna complicità, memoria amara.
 
A corredo della mostra anche il volume POSTCART EDIZIONI, a cura di Roberto Lacarbonara, contiene testi del curatore e i contributi di due grandi amici e colleghi di Luciano D’Alessandro: Lisetta Carmi e Gianni BerengoGardin.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Informazioni della mostra: Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
www.museodiromaintrastevere.it www.museiincomune.it, www.zetema.it
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PROSEGUE
 
TITOLO
"L’EREDITÀ DI CESARE E LA CONQUISTA DEL TEMPO"
I Fasti Capitolini, straordinari calendari incisi nel marmo, narrano la storia di Roma dalle sue origini agli albori dell’età imperiale grazie alla multimedialità
 
DOVE e QUANDO
Sala della Lupa - Musei Capitolini - Roma
Dall’8 febbraio al 31 dicembre 2021
Dal lunedì al venerdì ore 9.30-19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)


DETTAGLI
L’eredità di Cesare e la conquista del tempo è un progetto espositivo multimediale che racconta in maniera evocativa e coinvolgente le vicende e i protagonisti della storia di Roma antica attraverso i Fasti Capitolini.
Questi straordinari calendari incisi nel marmo, dalla metà del ’500, sono esposti su disegno di Michelangelo Buonarroti sulla parete di fondo della sala della Lupa, un tempo sala dei Fasti antichi, nell’appartamento dei Conservatori, parte del complesso dei Musei Capitolini.
Tra le righe scolpite nel marmo è narrata la storia di Roma che tutti studiano sui libri scolastici e, spesso, al visitatore frettoloso sfugge la menzione di personaggi universalmente noti, Romolo, Tarquinio il Superbo, Giulio Cesare, Augusto, al pari di famose battaglie e importanti conquiste.
 
L’iniziativa, promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è ideata e curata dalla Direzione Musei archeologici e storico-artistici. Organizzazione a cura di Zètema Progetto Cultura.
 
Attraverso il videomapping, la grafica e un commento sonoro, l’esposizione multimediale offre al pubblico gli strumenti per rintracciare sulla parete elementi che, seppure presenti all’interno del proprio bagaglio conoscitivo sulla storia di Roma, non ci si aspetta di ritrovare in quella sede e in quelle forme.
Le proiezioni avvengono direttamente sulla parete marmorea alternando il videomapping, che indica e sottolinea le parole e le frasi salienti nei calendari, a una videoproiezione classica che va a sovrapporsi alla parete stessa, quasi annullandola e trasformandola in uno schermo su cui narrare attraverso le immagini gli episodi appena rievocati dai nomi dei protagonisti evidenziati tramite il videomapping.
 
Una proposta innovativa e coinvolgente per scoprire e approfondire la storia di Roma, dalla sua fondazione (753 a.C.) alla fine dell’età repubblicana e agli albori dell’età imperiale (31 a.C.), grazie a una testimonianza storica e archeologica unica nel suo genere.
Il progetto costituirà la prima tappa di avvicinamento alla mostra “La Roma della Repubblica”, in programma nel corso del 2021 presso gli stessi Musei Capitolini. L’esposizione è concepita in continuità con “La Roma dei Re”, ospitata ai Musei Capitolini tra il 2018 e il 2019, come secondo episodio del ciclo “Il racconto dell'archeologia”.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Musei Capitolini - Palazzo dei Conservatori - Sala della Lupa e dei Fasti antichi
Piazza del Campidoglio, 1 - Roma
 
L’accesso allo spazio espositivo che ospita il progetto è gratuito per i detentori del biglietto di accesso ai Musei Capitolini, per i detentori del biglietto delle esposizioni “Il tempo di Caravaggio. Capolavori della collezione di Roberto Longhi” presso Palazzo Caffarelli e “I marmi Torlonia - Collezionare capolavori” presso Villa Caffarelli e per i detentori della Mic Card.
 
Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)
www.museicapitolini.org; www.museiincomune.it
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PROSEGUE
 
TITOLO
mostra
JOSEF KOUDELKA
"RADICI"
Evidenza della storia, enigma della bellezza
 
Prorogata fino al 29 agosto
 
DOVE e QUANDO
Museo dell'Ara Pacis - Roma
dal 1° febbraio al  29 agosto 2021


DETTAGLI
Tappa unica in Italia, la mostra documenta con oltre cento spettacolari immagini
lo straordinario viaggio fotografico di Koudelka alla ricerca delle radici della nostra storia nei più importanti siti archeologici del Mediterraneo
Le rovine non sono il passato,
sono il futuro che ci invita all’attenzione
e a godere del presente.
Josef Koudelka
 
Riapre al pubblico lunedì 26 aprile la mostra “Josef Koudelka. Radici. Evidenza della storia, enigma della bellezza” presso il Museo dell'Ara Pacis. Promossa nella sua unica tappa italiana da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Contrasto e Magnum Photos, organizzata da Contrasto e Zètema Progetto Cultura, con la collaborazione di Villa Medici. Académie de France à Rome e Centro Ceco, l’esposizione resterà aperta al pubblico fino al 29 agosto 2021, anche nei fine settimana con prenotazione obbligatoria come da disposizioni governative.
 
Con oltre cento spettacolari immagini panoramiche, molte delle quali di grande formato, la mostra racconta e ripercorre lo straordinario viaggio fotografico di Josef Koudelka alla scoperta delle radici della nostra storia. Il lavoro presentato è il frutto di un progetto unico nel suo genere, durato trent’anni, e realizzato esplorando e ritraendo con tenacia e continuità alcuni dei più rappresentativi e importanti siti archeologici del Mediterraneo.
 
Gli straordinari scatti in bianco e nero presentati in mostra sono realizzati dal fotografo ceco tra Siria, Grecia, Turchia, Libano, Cipro (Nord e Sud), Israele, Giordania, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, Portogallo, Spagna, Francia, Albania, Croazia e naturalmente Italia. Essi accompagnano il visitatore in una inedita e personalissima riflessione sull’antico, sul paesaggio, sulla bellezza che “suscita e nutre il pensiero”. I panorami senza tempo, ricchi di anima e fascino, caratterizzati da prospettive instabili, inaspettate, ambivalenti, ben rappresentano il lessico visuale e la cifra stilistica propri di Koudelka che, rifuggendo la semplice illustrazione e documentazione delle rovine, sceglie di dare respiro a ciò che resta delle vestigia delle antiche civiltà del Mediterraneo, rappresentandole in un’eterna tensione tra ciò che è visibile e ciò che resta nascosto, tra enigma ed evidenza.
Allestita nella cornice del Museo dell’Ara Pacis, a contatto diretto con le testimonianze monumentali della grande storia di Roma, la retrospettiva Radici vuol essere un eccezionale viaggio nell’opera di uno degli ultimi grandi maestri della fotografia moderna dedicatosi alla ricerca della bellezza caotica delle rovine e del paesaggio antico, trasformati dal tempo, dalla natura, dall’uomo. Le fotografie di Koudelka, esposte in stretto dialogo con uno dei monumenti più significativi della prima età imperiale, acquistano così, in questa speciale occasione, il valore unico, forte, di immagini memorabili, in un rapporto intenso di rimandi e di echi di una memoria che a Roma più che altrove diventa presente.
Prosegue anche il ciclo di incontri on line Radici. Sguardi sulla mostra pensati e organizzati dalla Sovrintendenza Capitolina e Contrasto, insieme a Fondazione Forma per la Fotografia e con il supporto del Centro Ceco di Roma, Ambasciata della Repubblica Ceca in Italia. Dopo l’apertura con Andrea Jemolo (13 aprile) che ha proposto una riflessione su cosa significhi fotografare la città, l’architettura, la memoria, l’archeologo Emanuele Greco (11 maggio) esplorerà il contesto archeologico in cui sono state realizzate le immagini del fotografo ceco. Nei messi successivi, il geografo Franco Farinelli (8 giugno) indagherà sull’attualità del mito e sul carattere “mitologico” della fotografia di Koudelka; l’archeologo Simone Foresta (6 luglio) che descriverà quanto la fotografia contribuisca a costruire il sentimento per l’antico: bellezza e sconcerto, ordine e caos, stupore e inquietudine.
 
La retrospettiva è accompagnata dal volume Radici pubblicato da Contrasto.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Dal lunedì al venerdì, ore 9.30-19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)
🎫Biglietti “solo Mostra”  11 € biglietto intero - 9 € biglietto ridotto
Info tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00) www.arapacis.it; www.museiincomune.it; www.zetema.it
Promossa da: Roma Culture – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali; Contrasto; Magnum Photos
Organizzazione: Contrasto e Zètema Progetto Cultura
Con la collaborazione di: Villa Medici. Académie de France à Rome; Centro Ceco
Collaborazione alla didattica e alla comunicazione: Forma
Catalogo Radici, pubblicato da Contrasto
 
Immagine: Roma, Italia, 2000_© Josef Koudelka Magnum Photos
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IN STREAMING
 
CONTENITORE
 
NOVITÁ
 
TITOLO
Atlantide 2.0.2.1.
Ideazione e coordinamento  artistico: Elena Arvigo
Artisti: (in ordine di arrivo sull’isola di Atlantide)
Elvira Scorza, Elena Gigliotti, Caterina Gramaglia, Fabrizio Martorelli, Francesco Bolo, Alessandro Averone, Monica Nappo, Cristina Perico, Valentina Banci, Mimosa Campironi , Geremia Longobardo, Emanuela Rolla, Orlando Cinque, Simone Faloppa, Matteo Alfonso, Monica Santoro, Giovanni Arezzo, Roberta Lidia De Stefano, Consorzio Balsamico, Silvia Salvatori, Selene Gandini, Marzia Ercolani,Laura Garofoli, Clara Galante, Vittoria Maniglio, Sonia Barbadoro, Samuele Chiovoloni .
 
DOVE e QUANDO
Vari Canali
28 Aprile - 23 maggio 2021

 
DETTAGLI
Da gennaio 2021 ha cominciato a prendere forma una nuova geografia teatrale: Atlantide2.0.2.1., un contenitore indipendente con la tensione e l’utopia di diventare comunità artistica. Una possibilit àdi relazione e confronto, luogo in ascolto di proposte sia individuali che collettive, sia di studio che performative. Il linguaggio ha assunto uno spettro di possibilità espressive che ingloba ogni mezzo, dunque,gli artisti stanno esplorando insieme nuove possibilità di incontro con il pubblico, non come alternativa allo spettacolo in presenza, ma come naturali riflessi del modo e del nuovo mondo  in cui stiamo vivendo.
“Atlantide” è attraversata da modalità espressive più formalizzate come i podcast audio, o progetti video “site - specific “ di varia natura (sia di natura documentaristica che squisitamente poetici), ma  allo stesso tempo desidera anche rendere lo spettatore partecipe di un working progress, di un cantiere di idee e proposte che attraversano l’arcipelago di Atlantide. In questo momento, che coincide con la riapertura dei luoghi teatrali iniziamo a rendere “specifiche “ per Atlantide letture e studi di testi classici e non, portandole in live streaming in vari modalità.
 
Sono da intendersi progetti SITE SPECIFIC tutti quelli che vengono immaginati in relazione ad uno spazio che esiste a prescindere dall’opera stessa. Nel nostro caso il luogo è Atlantide e il suo spazio possibile che ci concede. Alcuni contenuti  sono inediti,  immaginati  e realizzati specificatamente per Atlantide. Altri sono invece “adattati “al nuovo spazio. La sfida in questo casoè tenere il filo rosso del senso, giocando con la forma. Si sperimenta e si gioca con l’assenza di regole formali che l’appuntamento nello spazio virtuale concede: si esce dalla cornice.
 
Dunque a tre mesi esatti dalla sua nascita anche oggi, sul continente Atlantide continuano a prendere forma altri “imprevisti artistici”, esperimenti e studi.I progetti sono  al momento autofinanziati dagli artisti e il senso di questo lavoro è racchiuso in queste parole di Giorgio Strehler , che ancora vogliamo ricordare:
“Se non avessi voce parlerei con le mani , con le dita . Se non ci fossero le mani e le dita ve racconterei con il resto del corpo  . Racconterei muto, racconterei immobile , attraverso i fili , dentro uno schermo , dentro una ribalta . In qualsiasi modo racconterei perché  l’importante per me è  raccontare le cose ad altri che ascoltano. Non capite che il mezzo per raccontare è solo un  passaggio? “
 
 
PROGRAMMA SETTIMANA
2° Settimana:  dal 03/05 al 09/05
 
·         BHAGAVADGITA // PEEPSHOW
progetto di studio di Francesco Bolo Rossini, Dramaturg: Samuele Chiovoloni
con comunità di Atlantide  e Atlantide Lab
Lunedi 3 maggio ore  19:00 p.m. (streaming live FB)
 
·         CORSI E RICORSI //VIDEO - PROJECT
di e con Roberta Lidia De Stefano. Prima puntata
#corsiericorsi
 
ALTRE INFORMAZIONI
Contatti: atlantideonair@gmail.com
Facebook : https://www.facebook.com/atlantideonair/
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PROSEGUE
 
TITOLO
Il Teatro cerca Casa riparte online
con una piccola rassegna di teatro da camera
 
DOVE e QUANDO
Su educativvu.it📱
dal 30 aprile al 21 maggio


DETTAGLI
Il Teatro ritorna a casa, questo il titolo dellapiccola rassegna online di teatro da camera, ideata e diretta da Manlio Santanelli e realizzata dal Teatro cerca Casa in collaborazione con Caracò. Quattro i titoli scelti che andranno in diretta streaming sulla piattaforma educativvu.it tutti i venerdì ore 21.00, a partire dal 30 aprile e fino al 21 maggio.
Si parte con La Venere dei terremotidi Manlio Santanelli, con Roberto Azzurro: a seguire Junk Solo, recital di Maurizio Capone; e ancora Canto in casa con Caterina Pontrandolfo(voce) e Francesco Paolo Manna (percussioni); infine Mamma. Piccole tragedie Minimali di Annibale Ruccello con Antonella Morea e Vittorio Cataldi (fisarmonica e violino), per la regia di Gerardo D’Andrea.
Il primo appuntamento della rassegna sarà anticipato da un’introduzione del direttore artistico Manlio Santanelli, che con la consueta ironia presenterà il nuovo progetto del Teatro cerca Casa.
 
A dare il via agli appuntamenti online sulla piattaforma educativvu.it, venerdì 30 aprile, La Venere dei terremoti, spettacolo di successo dell’attore e regista napoletano Roberto Azzurro. Adattando un lungo racconto di Manlio Santanelli edito da Caracò, Azzurro racconta dell’incontro tra il tristanzuolo geometra Luigino Impagliazzo e la procace Fortuna Licenziati – donna del boss del quartiere Sanità – sullo sfondo di una Napoli che, con le sue impervie e affascinanti strade di città vivace e coinvolgente, diventa nella lingua di Santanelli metafora di una donna allo stesso tempo intrigante e pericolosa.
 
Il 7 maggio si prosegue con Maurizio Capone, fondatore di Capone &BungtBangt, una delle eco band più importanti al mondo. Le canzoni del recital Junk solo esprimono l'amore, l'impegno e il desiderio di creare ponti possibili. Ascoltare come nascono gli strumenti, che da rifiuti si trasformano in oggetti dal suono incredibile, affascina il pubblico attraverso un linguaggio che accoglie, unisce, coinvolge e sorprende.
 
Il 14 maggio sarà la volta di Canto in casa- Canti sacri, d’amore, di lavoro, di pianto, di festa delle antiche comunità contadine lucane, con Caterina Pontrandolfo (voce) eFrancesco Paolo Manna (percussioni). Canto in casa nasce dalla necessità di sperimentare,ripartendo da quel mondo delcanto di tradizione orale delle antiche comunità contadine lucane, passandoattraverso il loro paesaggio, le piazze, le case.
 
A chiudere il ciclo di appuntamenti online del Teatro cerca casa, venerdì 21 maggio sarà Antonella Morea, protagonista del testo di Annibale Ruccello Mamma. Piccole tragedie minimali, in scena insieme a Vittorio Cataldi (fisarmonica e violino), con la regia di Gerardo D’Andrea; lo spettacolo si avvale dei costumi di Alessandra Gaudioso. Morea, che, da circa venti anni, porta sul palco il personaggio di Anna Cappelli con costante successo, si confronta ora con Mamma di Ruccello,un testo che è una sorta di paradigma degli orrori che tre figure materne perpetrano nei confronti di figli reali o immaginari. 
 
ALTRE INFORMAZIONI
Per partecipare agli eventi è necessario prenotarsi attraverso il sito www.educativvu.it/site/ilteatrocercacasae con un piccolo versamento di 20, 35 o 50 euro, come contributo a sostegno delle attività dell'associazione, sarà possibile accedere alla visione dei quattro spettacoli e a tutti i servizi di Educativvù per un mese.
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VIDEO
 
PROSEGUE
 
TITOLO
Non ansiarmi
il nuovo video parodia dei Due & Mezzo che scherza sulle difficoltà che ha una coppia in tempi covid 
 
DOVE e QUANDO
Sulla pagine facebook dei Due & Mezzo

 
DETTAGLI
Non amarmi, anzi visto il periodo, meglio dire “non ansiarmi”. Parola del nuovo video dei Due & Mezzo pubblicato questa mattina , lunedì 26 aprile alle ore 13 sui canali social del trio comico romano che riscrive in tempi Covid la nota canzone del 1992 di Aleandro Baldi e Francesca Alotta. 
 
Dopo il successo suscitato del video parodia “Febbre”,  Alessia Francescangeli torna a scrivere e cantare, ma questa volta non è sola; è accompagnata per la prima volta anche da Riccardo Giacomini. “Ci ho preso gusto a riscrivere i testi di canzoni famose - dichiara Alessia -  L’unico modo che conosco per affrontare le difficoltà è riderci sopra e attraverso queste parodie esorcizzo le problematiche che stiamo vivendo”.
 
 I due attori, aiutati dietro le quinte anche da Matteo Monteperto, si immedesimano così nei due interpreti anni ‘90 che, anzichè raccontare i dubbi di un uomo spaventato dall’amore, scherzano sulle difficoltà di una coppia contemporanea impegnata a barcamenarsi tra covid, debiti, prestiti, partita Iva e meravigliosamente in fiduciosa attesa del sostegno Ristori
 
“All’inizio volevamo parlare della condizione dei lavoratori dello spettacolo, ma poi abbiamo preferito descrivere più in generale le difficoltà di tutti i liberi professionisti. Il nostro non è l’unico settore in difficoltà, purtroppo.” dichiara Matteo.  “Anche se forse è quello messo peggio di tutti, visto che nel ritornello canto ‘e che devono dì gli artisti?’”, aggiunge Riccardo. “Tra l’altro questo è il primo video in assoluto in cui mi esibisco come cantante e ne approfitto per ringraziare la nostra vocal coach Sarah Biacchi, che da quando ci ha conosciuti ha deciso di seguirci e assecondare le nostre follie.”

ALTRE INFORMAZIONI
💻Pagina Facebook : www.facebook.com/duemezzo 
Pagina Instagram: www.instagram.com/duemezzo/ 
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PROSEGUE
 
TITOLO
La Società La Bilancia
Inaugura il nuovo sito di
COMMEDIE ITALIANE
Il primo portale interamente dedicato alla commedia
 
DOVE e QUANDO
📱www.commedieitaliane.it
Dal 29 aprile

 
DETTAGLI
La Società la Bilancia, che gestisce il Teatro de Servi di Roma e il Teatro Martinitt di Milano, dal 29 aprile, inaugura il nuovo sito di Commedie Italiane www.commedieitaliane.it, il primo portale dedicato interamente alla commedia, genere teatrale che affonda le sue radici nella tradizione italiana, ai suoi autori, ai suoi protagonisti e curiosità.
La piattaforma, letteralmente rivoluzionata, offrirà non più solo un’occasione di incontro tra chi ama il teatro e chi lo fa, ma permetterà un emozionante viaggio a tutto tondo intorno alla cultura teatrale, con spettacoli in streaming, sguardi nel backstage, copioni inediti, programmazioni, interviste, notizie, storie, aneddoti e curiosità. E un blog vivace.
Un vero e proprio progetto culturale che coinvolge tutte le realtà che ruotano intorno a questo genere: produttori, autori, attori, registi, scenografi, costumisti, tecnici, critici, giornalisti e soprattutto il pubblico, senza il quale lo spettacolo non esisterebbe.
Il sito www.commedieitaliane.it debutta nella sua nuova veste, completamente rivisitata e rivitalizzata, il prossimo 29 aprile. Non più “semplicemente” un punto d’incontro tra domanda e offerta, tra produttori, autori, attori e maestranze, che poteva eventualmente incuriosire gli appassionati di teatro, ma un vero e proprio teatro online, inteso non solo come spettacolo, ma come fucina d’arte. Non più solo copioni inediti e tecnicismi per addetti ai lavori, ma un contenitore culturale in continua evoluzione destinato anche e soprattutto al pubblico, con una grande varietà di contenuti che lo accompagnano davanti, dietro e tutt’intorno al palcoscenico.
Un percorso –curioso, ma anche doveroso- che parte dall’antichità e punta dritto al futuro, alla (ri)scoperta della Commedia, il genius loci dell’italianità. Questa, da sempre, la mission de La Bilancia, società che gestisce i teatri “gemelli” Martinitt e De’ Servi, rispettivamente a Milano e Roma, e che ha ideato la piattaforma Commedie Italiane per promuovere non solo le sue strutture, bensì il teatro in genere. Non un’operazione di mero marketing, dunque, ma linfa per la cultura in senso lato.
Pronti allora a cliccare e tornare a viaggiare nel fantastico mondo della Commedia, che seppure in fondo molto più seria di quanto appare, libera la mente e fa tanto ridere. Terapia pura contro il Covid e contro l’isolamento che, fin qui, non è stato solo fisico.
Proprio questa è l’idea: #accorciamoledistanze. In attesa di tornare, prestissimo, a offrire un palco vero e proprio, affollato di sorprese, novità e buonumore, La Bilancia invita a navigare nel mare brioso di Commedie Italiane.
Stay tuned, a partire dal 29 aprile!
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ARTE
 
PROSEGUE
 
TITOLO
Campidoglio, quattro incontri online per la mostra
Josef Koudelka. Radici. Evidenza della storia, enigma della bellezza
In streaming appuntamenti con il fotografo Andrea Jemolo, l’archeologo Emanuele Greco, il geografo Franco Farinelli, l’archeologo Simone Foresta
 
QUANDO e DOVE
Dal 13 aprile al 6 luglio 2021 – Canali social museo dell’Ara Pacis

 
DETTAGLI
Prende il via il 13 aprile il ciclo Radici. Sguardi sulla mostra: quattro incontri onlinegratuiti sui canali social del Museo dell’Ara Pacis, un approfondimento intorno alla mostra “Josef Koudelka. Radici. Evidenza della storia, enigma della bellezza” allestita presso il museo. Rispettando le disposizioni per l’emergenza sanitaria, l’esposizione sarà prorogata fino al 29 agosto 2021. La mostra è promossa nella sua unica tappa italiana da RomaCulture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Contrasto e Magnum Photos, organizzata da Contrasto e Zètema Progetto Cultura, con la collaborazione di Villa Medici. Académie de France à Rome e Centro Ceco di Roma, Ambasciata della Repubblica Ceca.
 
Gli incontri, pensati e organizzati dalla Sovrintendenza Capitolina e Contrasto, insieme a Fondazione Forma per la Fotografia e con il supporto del Centro Ceco di Roma, Ambasciata della Repubblica Ceca in Italia, avranno quattro protagonisti d’eccezione: il fotografo Andrea Jemolo (13 aprile) che proporrà una riflessione su cosa significhi fotografare la città, l’architettura, la memoria; l’archeologo Emanuele Greco (11 maggio) che esplorerà il contesto archeologico in cui sono state realizzate le immagini del fotografo ceco; il geografo Franco Farinelli (8 giugno) che indagherà sull’attualità del mito e sul carattere “mitologico” della fotografia di Koudelka; l’archeologo Simone Foresta (6 luglio) che descriverà quanto la fotografia contribuisca a costruire il sentimento per l’antico: bellezza e sconcerto, ordine e caos, stupore e inquietudine.
In un dialogo aperto e coinvolgente, ogni relatore offrirà il proprio sguardo sullo straordinario viaggio fotografico di Josef Koudelka alla scoperta delle radici della nostra storia: cento spettacolari immagini panoramiche, molte delle quali di grande formato. Il lavoro presentato è il frutto di un progetto unico nel suo genere, durato trent’anni, e realizzato esplorando e ritraendo con tenacia e continuità alcuni dei più rappresentativi e importanti siti archeologici del Mediterraneo.
 
CALENDARIO
Martedì 13 aprile ore 18.30 - Incontro con Andrea Jemolo, fotografo
Vedere per comprendere. Fotografare l’archeologia romana.
Forte dell’esperienza personale di Walls, lavoro fotografico sulle mura di Roma presentato tempo fa negli spazi del Museo dell’Ara Pacis, Andrea Jemolo propone una riflessione su cosa significhi fotografare la città, l’architettura, la memoria.
 
Martedì 11 maggio ore 18.30 - Incontro con Emanuele Greco, archeologo
Storia e storie dal Mediterraneo.
A partire da una selezione di scatti panoramici realizzati da Koudelka nel corso del suo viaggio trentennale attraverso il Mediterraneo, Emanuele Greco si soffermerà sui relativi contesti archeologici, di non sempre immediata comprensione: l’identificazione dei monumenti e delle rovine si inserirà nella ricostruzione di un quadro topografico d’insieme, con l’obiettivo di affiancare allo sguardo del fotografo ceco una lettura storica dei siti rappresentati.
 
Martedì 8 giugno ore 18.30 - Incontro con Franco Farinelli, geografo
Il percorso e la mappa. Il viaggio di Josef Koudelka alla ricerca delle radici del Mediterraneo.
L’attualità del mito si spiega, oggi, con il fatto che esso non contempla la possibilità del funzionamento spaziale del mondo, che appunto ai giorni nostri va sparendo. Ed è questa la chiave per interpretare le foto di Koudelka, che proprio perché “mitologiche”, preparano in realtà il terreno per lo sguardo futuro.
 
Martedì 6 luglio ore 18.30 - Incontro con Simone Foresta, archeologo
Impressioni, emozioni, rovine.
Bellezza e sconcerto, ordine e caos, stupore e inquietudine. Cosa ci tramettono le immagini delle rovine del mondo antico? Il dialogo, partendo dal lavoro di Josef Koudelka, rifletterà su quanto la fotografia costruisca gli attuali sentimenti del passato.
 
Gli approfondimenti proposti saranno l’occasione per guardare da diverse prospettive gli straordinari scatti in bianco e nero presentati in mostra dal fotografo ceco e realizzati tra Siria, Grecia, Turchia, Libano, Cipro (Nord e Sud), Israele, Giordania, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, Portogallo, Spagna, Francia, Albania, Croazia e naturalmente Italia. Essi accompagnano il visitatore in una inedita e personalissima riflessione sull’antico, sul paesaggio, sulla bellezza che “suscita e nutre il pensiero”. I panorami senza tempo, ricchi di anima e fascino, caratterizzati da prospettive instabili, inaspettate, ambivalenti, ben rappresentano il lessico visuale e la cifra stilistica propri di Koudelka che, rifuggendo la semplice illustrazione e documentazione delle rovine, sceglie di dare respiro a ciò che resta delle vestigia delle antiche civiltà del Mediterraneo, rappresentandole in un’eterna tensione tra ciò che è visibile e ciò che resta nascosto, tra enigma ed evidenza.
 
La retrospettiva è accompagnata dal volume Radici pubblicato da Contrasto.
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UNO SGUARDO FUORI PORTA
 
ARTE
 
PROSEGUE
 
TITOLO
Le Signore dell’Arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600
A cura di Anna Maria Bava, Gioia Mori e Alain Tapié
 
DOVE e QUANDO
Palazzo Reale di Milano
Dal 27 aprile al 25 luglio 2021


DETTAGLI
Presentata alla stampa il 1 marzo e immediatamente costretta alla chiusura a causa delle restrizioni  per il contenimento della pandemia, a partire da martedì 27 aprile è finalmente possibile poter ammirare le oltre 130 opere protagoniste della mostra Le Signore dell’Arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600 a Palazzo Reale di Milano, che resterà aperta fino al 25 luglio 2021.
Dal 2 marzo ad oggi la mostra è stata visitata soltanto online, con le visite guidate in diretta organizzate da Arthemisia, da circa 3.000 persone. La novità delle visite guidate online ha riscosso un grande successo di pubblico e di critica, ma oggi finalmente è arrivato il momento di ammirare le opere dal vivo.
La mostra è dedicata alle più grandi artiste vissute tra ‘500 e ‘600: 34 artiste vengono riscoperte attraverso le loro opere a testimonianza di un’intensa vitalità creativa tutta al femminile, in un singolare racconto di appassionanti storie di donne già “moderne”.
Artemisia GentileschiSofonisba AnguissolaLavinia FontanaElisabetta SiraniFede GaliziaGiovanna Garzoni e non solo. Tra questi grandi nomi più conosciuti dal grande pubblico anche nuove scoperte, come la nobile romana Claudia del Bufalo, che entra a far parte di questa storia dell’arte al femminile; ma anche opere esposte per la prima volta come la Pala della Madonna dell’Itria di Sofonisba Anguissola, realizzata in Sicilia, a Paternò, nel 1578 e mai uscita prima d’ora dall’isola; così come lascia per la prima volta Palermo la pala di Rosalia Novelli Madonna  Immacolata  e  san Francesco Borgia,unica opera certa dell’artista, del 1663, della Chiesa del Gesù di Casa Professa; o la tela Matrimonio mistico di Santa Caterina di Lucrezia Quistelli del 1576, della parrocchiale di Silvano  Pietra pressoPavia.
La mostra, curata da Anna Maria BavaGioia Mori e Alain Tapié, è promossa dal Comune di Milano- Cultura e realizzata da Palazzo Reale e Arthemisia, con il sostegno di Fondazione  Bracco, e aderisce al palinsesto I talenti delle donne, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e dedicato all’universo delle donne, focalizzando l’attenzione, per tutto il 2020 e fino ad aprile 2021, sulle loro opere, le loro priorità e le loro capacità.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Per garantire l’accesso alla mostra nel rispetto di tutti gli standard di sicurezza è fortemente consigliata la prenotazione.
Tutte le informazioni sono disponibili visitando i siti www.palazzorealemilano.it e www.lesignoredellarte.it

Da martedì 27 aprile la mostra sarà aperta da martedì a domenica dalle 10.00 alle 19:30 | ultimo ingresso un’ora prima della chiusura | lunedì chiuso.
Da martedì a venerdì la prenotazione è consigliata.

Da martedì 27 aprile la mostra sarà aperta da martedì a domenica dalle 10.00 alle 19:30 | ultimo ingresso un’ora prima della chiusura | lunedì chiuso.
Da martedì a venerdì la prenotazione è consigliata.
Sabato, domenica e festivi la prenotazione è obbligatoria e non può essere effettuata lo stesso giorno della visita.
Main sponsor della mostra Fondazione Bracco, da sempre attenta al mondo dell’arte e della scienza, con un forte focus sull’universo femminile.
Special partner Ricola.
L’evento è consigliato da Sky Arte.
Il catalogo è edito da Skira.
www.arthemisia.it

Immagine: Ginevra Cantofoli, Giovane donna in vesti orientali, seconda metà del XVII secolo. Olio su tela, 65x50 cm. Padova, Museo d'arte Medioevale e moderna, legato del Conte Leonardo Emo Capodilista, 186
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PROSEGUE
 
TITOLO
"I Love Lego"
 
DOVE e QUANDO
Dal 27 aprile 2021 tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 19.15 
al PALP Palazzo Pretorio di Pontedera (Pisa)

 
DETTAGLI
Martedì 27 riapre al PALP Palazzo Pretorio di Pontedera la divertentissima mostra I LOVE LEGO, che nelle prime due settimane di apertura aveva registrato ottimi numeri e grande entusiasmo da parte del pubblico: lo farà con orari estesi in modo da permettere una fruizione in sicurezza.
La mostra sarà infatti aperta dal martedì al venerdì dalle 10 alle 19.15 (ultimo ingresso alle 18,30) e il sabato e la domenica dalle 10 alle 20 (ultimo ingresso alle 19.15): nel weekend sarà obbligatoria la prenotazione, da effettuarsi sul sito www.ticket.it (sezione mostre e musei).*

Con oltre 1.000.000 di mattoncini assemblabili, in un caleidoscopio di colori e costruzioni che incantano tanto i bambini quanto gli adulti, la mostra racconta l’incredibile evoluzione di quello che, da giocattolo tra i più comuni e conosciuti, si è trasformato negli anni in vera e propria opera d’arte.

La cultura riparte e sono felice che Pontedera risponda immediatamente. – dice il Sindaco Matteo Franconi – Ci siamo attrezzati con dispositivi di controllo che permetteranno di vedere la mostra in grande sicurezza. È un segnale importante per la ripartenza e il fatto che il PALP lo faccia con una mostra così inclusiva, che è apprezzata da bambini, adulti e intere famiglie, è un bel messaggio per tutta la Città e per tutta la Regione. Anticipo anche che con gli organizzatori abbiamo deciso di prorogarla, in modo da permettere a tutti di vederla.

Una mostra pensata per sognare, divertirsi e riscoprire il proprio lato ludico e creativo scrutando tra i dettagli di interi mondi in miniatura.
Vere opere di architettura e ingegneria, decine di metri quadrati di scenari interamente realizzati con mattoncini LEGO® andranno a comporre città moderne e monumenti antichi: dalla città contemporanea ideale alle avventure leggendarie dei pirati, dai paesaggi medievali agli splendori dell’Antica Roma, ricostruiti e minuziosamente progettati coi moduli più famosi al mondo.

I LOVE LEGO è una mostra promossa dalla Fondazione per la Cultura Pontedera in collaborazione con il Comune di PontederaPALP e Arte Per Non Dormire, è organizzata da Piuma in collaborazione con Arthemisia ed è realizzata con oltre 1.000.000 di moduli. La mostra fa parte del progetto “Arte Per Non Dormire - Pontedera ed Oltre XXI Secolo”, l'ampio progetto di arte contemporanea per la Regia di Alberto Bartalini.

Milioni di mattoncini ma non solo. Tra 7 fantastici diorami costruiti grazie alla collaborazione di un gruppo di appassionati collezionisti, al PALP tante e inedite installazioni rendono la mostra unica, a dimostrare quanto semplici mattoncini siano entrati - anche per un solo momento - a far parte della vita di ciascuno e siano in grado di “creare arte a 360°”.

È il caso dell’eccezionale partnership con “Legolize”, pagina umoristica che crea installazioni comiche utilizzando proprio i LEGO. Fondata da tre ragazzi - Mattia Marangon, Samuele Rovituso e Pietro Alcaro - la pagina è nata nel 2016 e attualmente conta più di mezzo milione di fan su Instagram e altrettanti su Facebook. Legolize porterà la comicità all’interno della mostra, con speciali installazioni e “invadendo” i diorami esistenti.

Inoltre, a fare capolino tra le diverse installazioni, saranno presenti anche 17 oli ispirati a grandi capolavori della storia dell’arte reinterpretati e trasformati in “uomini lego” dall’artista contemporaneo Stefano Bolcato: unendo la sua passione per i LEGO e la sua arte - attraverso una tecnica pittorica ad olio - crea forme di assemblaggio ispirate in particolare modo dal “magnetismo” dei ritratti rinascimentali.

A dare il benvenuto ai visitatori in Piazza Curtatone e Montanara, “Testa di LEGO” di Marco Lodola. Proprio quest’ultima luminosa e sorprendente opera, che resterà definitivamente a Pontedera, è stata pensata da Alberto Bartalini come naturale collegamento con I LOVE LEGO.

La mostra I LOVE LEGO è un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati, per le famiglie e per i più piccoli, che potranno passare una giornata da protagonisti in un’atmosfera magica e divertente che ha come protagonista quei mattoncini “prodigiosi” che ogni anno fanno giocare oltre 100 milioni di persone.


Con oltre 1.000.000 di mattoncini assemblabili, in un caleidoscopio di colori e costruzioni che incantano tanto i bambini quanto gli adulti, la mostra racconta l’incredibile evoluzione di quello che, da giocattolo tra i più comuni e conosciuti, si è trasformato negli anni in vera e propria opera d’arte.
La cultura riparte e sono felice che Pontedera risponda immediatamente. – dice il Sindaco Matteo Franconi – Ci siamo attrezzati con dispositivi di controllo che permetteranno di vedere la mostra in grande sicurezza. È un segnale importante per la ripartenza e il fatto che il PALP lo faccia con una mostra così inclusiva, che è apprezzata da bambini, adulti e intere famiglie, è un bel messaggio per tutta la Città e per tutta la Regione. Anticipo anche che con gli organizzatori abbiamo deciso di prorogarla, in modo da permettere a tutti di vederla.
Una mostra pensata per sognare, divertirsi e riscoprire il proprio lato ludico e creativo scrutando tra i dettagli di interi mondi in miniatura.
Vere opere di architettura e ingegneria, decine di metri quadrati di scenari interamente realizzati con mattoncini LEGO® andranno a comporre città moderne e monumenti antichi: dalla città contemporanea ideale alle avventure leggendarie dei pirati, dai paesaggi medievali agli splendori dell’Antica Roma, ricostruiti e minuziosamente progettati coi moduli più famosi al mondo.
I LOVE LEGO è una mostra promossa dalla Fondazione per la Cultura Pontedera in collaborazione con il Comune di PontederaPALP e Arte Per Non Dormire, è organizzata da Piuma in collaborazione con Arthemisia ed è realizzata con oltre 1.000.000 di moduli. La mostra fa parte del progetto “Arte Per Non Dormire - Pontedera ed Oltre XXI Secolo”, l'ampio progetto di arte contemporanea per la Regia di Alberto Bartalini.
Milioni di mattoncini ma non solo. Tra 7 fantastici diorami costruiti grazie alla collaborazione di un gruppo di appassionati collezionisti, al PALP tante e inedite installazioni rendono la mostra unica, a dimostrare quanto semplici mattoncini siano entrati - anche per un solo momento - a far parte della vita di ciascuno e siano in grado di “creare arte a 360°”.
È il caso dell’eccezionale partnership con “Legolize”, pagina umoristica che crea installazioni comiche utilizzando proprio i LEGO. Fondata da tre ragazzi - Mattia Marangon, Samuele Rovituso e Pietro Alcaro - la pagina è nata nel 2016 e attualmente conta più di mezzo milione di fan su Instagram e altrettanti su Facebook. Legolize porterà la comicità all’interno della mostra, con speciali installazioni e “invadendo” i diorami esistenti.
Inoltre, a fare capolino tra le diverse installazioni, saranno presenti anche 17 oli ispirati a grandi capolavori della storia dell’arte reinterpretati e trasformati in “uomini lego” dall’artista contemporaneo Stefano Bolcato: unendo la sua passione per i LEGO e la sua arte - attraverso una tecnica pittorica ad olio - crea forme di assemblaggio ispirate in particolare modo dal “magnetismo” dei ritratti rinascimentali.
A dare il benvenuto ai visitatori in Piazza Curtatone e Montanara, “Testa di LEGO” di Marco Lodola. Proprio quest’ultima luminosa e sorprendente opera, che resterà definitivamente a Pontedera, è stata pensata da Alberto Bartalini come naturale collegamento con I LOVE LEGO.
La mostra I LOVE LEGO è un’occasione imperdibile per tutti gli appassionati, per le famiglie e per i più piccoli, che potranno passare una giornata da protagonisti in un’atmosfera magica e divertente che ha come protagonista quei mattoncini “prodigiosi” che ogni anno fanno giocare oltre 100 milioni di persone.

ALTRE INFORMAZIONI
Per garantire l’accesso alla mostra nel rispetto di tutti gli standard di sicurezza, si potrà anche acquistare il biglietto in loco ma è fortemente consigliata la prenotazione.
 
Salvo nuove direttive governative in merito al contenimento dell’epidemia Covid19, la mostra sarà aperta tutti i giorni dal martedì al venerdì dalle 10 alle 19.15 (ultimo ingresso alle 18,30) e il sabato e la domenica dalle 10 alle 20 (ultimo ingresso alle 19.15).
La visita prevede naturalmente l’obbligo del distanziamento sociale e quello di indossare la mascherina.
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