Nei giorni scorsi sono partite le selezioni per poter
partecipare alla 6° edizione di “IN
CORTI DA ARTEMIA – FESTIVAL NAZIONALE DI CORTI TEATRALI”, il concorso nazionale
organizzato dal CENTRO CULTURALE ARTEMIA tutto dedicato alla
categoria corti teatrali. Le date della kermesse sono già fissate dall’8 al 10 aprile
2022, tre giorni in cui compagnie provenienti da tutta Italia si sfideranno
per aggiudicarsi vari ambiti premi.
Mentre si avvicina la data per
presentare la propria candidatura: 18
Marzo 2022 (ore 24.00), abbiamo incontrato Maria Paola Canepa, direttrice
del Centro Culturale nonché organizzatrice del premio, che sempre generosa di
racconti, con un grande sorriso, ci ha svelato tutte le novità.
Carissima
Maria Paola, la notizia dell’apertura delle selezioni per la partecipazione ad
“InCorti da Artemia” ha felicemente sorpreso i tanti appassionati di questo attesissimo
evento organizzato dal Centro Culturale Artemia, quindi si riparte?
Sì!
Se una cosa mi è chiara, dopo questa interruzione dovuta alla situazione
sanitaria globale, è che il Festival è oramai atteso da tutti. Durante il
periodo di fermo forzato sono stati davvero in tanti a chiedermi quando ci
sarebbe stata la prossima edizione e la cosa che mi ha incuriosita e, non lo
nego, anche gratificata di più è che la domanda sia arrivata non solo dalle
compagnie ma anche dal pubblico. Non immaginate con quanto entusiasmo ed
allegria ho annunciato questa nuova edizione!
Già dalla scorsa
edizione il premio si è esteso a livello nazionale. Cosa significa per una
realtà della Capitale come Artemia poter coinvolgere compagnie teatrali provenienti
da tutta Italia?
Per noi è un grande stimolo vedere i lavori ed il talento di compagnie che, con grande entusiasmo, giungono a Roma, da tutte le parti dello Stivale. È una possibilità di confronto, di apertura, di scambio creativo che non può che arricchire sia noi, interni alla macchina organizzativa, che ovviamente il pubblico. Soprattutto si creano nuove sinergie anche per le stesse compagnie che, durante i 3 giorni della kermesse, hanno la possibilità di conoscere realtà lontane e diverse dalle loro.
In passato i
vincitori del festival si sono visti aggiudicare anche altri importanti riconoscimenti
ed hanno calcato scene di prestigio. Possiamo affermare, a ragion veduta, che
“InCorti da Artemia” è un trampolino di lancio artistico! Come ci si sente ad
essere una talent scout?
Sinceramente credo che questo sia il punto più bello ed importante del nostro lavoro, direi che è una vera “missione”. Mi spiego: Artemia è una realtà che funge soprattutto da “calderone creativo” e a me personalmente fa molto piacere che le compagnie trovino un posto dove sperimentare, creare e provare i propri lavori. Da direttrice artistica, voglio che, ad Artemia, gli artisti si sentano “a casa”, comodi nel lavorare e possano avere una possibilità di primo confronto con il pubblico testando i propri spettacoli. Si sa (perché ci si scherza spesso) che io mi sento un po’ come “una mamma” che cerca di fare di tutto affinché le sue creature crescano in un ambiente “protetto” dove consolidare la propria sicurezza per poi affrontare il mondo del teatro in strutture più grandi. Questa, secondo me, deve essere la principale funzione dei centri culturali come il nostro, ecco perché anche i “piccoli teatri” sono importanti nell’ecosistema culturale globale… “siamo una sala parto di nuovi spettacoli e nuovi linguaggi teatrali!”.
In
questa 6° edizione della kermesse, insieme alle consuete collaborazioni, anche
delle sostanziose sorprese?
Assolutamente sì! Il Festival cresce ogni anno e durante questo periodo di “fermo” anche tra noi gestori di associazioni culturali e teatri sono nate amicizie e sinergie come risultato di un lungo periodo di confronto e preoccupazione comune. In tal senso ho trovato opportuno, visto che si tratta di un festival nazionale, di aggiungere al primo premio la possibilità di mettere in scena il proprio spettacolo integrale in un meraviglioso teatro del Nord Italia: lo storico TEATRO SOCIALE DELIA CAJELLI di Busto Arsizio. Questo premio è stato possibile grazie al presidente dell’associazione “Progetto Zattera APS” di Varese, Martin Stigol, un bravissimo attore ed autore “casualmente” italo/argentino come me, che ad ottobre 2021 ha presentato il suo libro dedicato all’infanzia nel nostro Centro Culturale.
Sul fronte premi c’è
una rilevante novità: l’inserimento di quello dedicato alla drammaturgia. Cosa
ti ha portato a questa scelta?
In tutti questi anni il livello dei corti teatrali in concorso è diventato sempre più alto e quindi in maniera naturale tra i giudici, piano piano, è maturata la necessità di inserire nuovi riconoscimenti. I soli 4 premi iniziali non ci bastavano più, perché anche se le compagnie presenti non arrivavano alla prime posizioni, c’erano spesso lavori degni di nota che avremmo voluto premiare, così sono nati i secondi e terzi posti, in riferimento alle categorie “Miglior spettacolo” “Spettacolo più votato dal pubblico”. Quest’anno, abbiamo sentito l’esigenza di premiare anche il “Miglior testo originale”. Ci sono tante compagnie che scrivono i corti teatrali appositamente per “InCorti da Artemia” e questo, secondo noi , deve essere preso in considerazione non solo perché intravediamo meravigliosi testi mai presentati prima ma soprattutto, e qui sono oltremodo sincera, per appagare l’enorme senso di gratitudine che ogni anno ci travolge!
FELICITÀ.
Perché in quei 3 giorni tutti quanti sentiamo di fare, con il massimo
entusiasmo, quello che più di tutto ci piace fare: TEATRO!
SINERGIA. Perché s’innesca un meccanismo di interscambio di emozioni, consigli e stimoli che colpiscono sia i giudici, che il pubblico e le compagnie. Nascono nuovi rapporti e scoperte che sono la linfa per una continua e stimolante crescita sia personale che professionale.
OPPORTUNITÀ. Perché, anche se il Festival è sempre una competizione, alla fine tutti ci rendiamo conto che il vero premio è la possibilità di partecipare ad un evento che, a prescindere dalla classifica finale, rappresenta un’esperienza di crescita per tutti: partecipanti, giudici e pubblico.
Per noi è un grande stimolo vedere i lavori ed il talento di compagnie che, con grande entusiasmo, giungono a Roma, da tutte le parti dello Stivale. È una possibilità di confronto, di apertura, di scambio creativo che non può che arricchire sia noi, interni alla macchina organizzativa, che ovviamente il pubblico. Soprattutto si creano nuove sinergie anche per le stesse compagnie che, durante i 3 giorni della kermesse, hanno la possibilità di conoscere realtà lontane e diverse dalle loro.
Sinceramente credo che questo sia il punto più bello ed importante del nostro lavoro, direi che è una vera “missione”. Mi spiego: Artemia è una realtà che funge soprattutto da “calderone creativo” e a me personalmente fa molto piacere che le compagnie trovino un posto dove sperimentare, creare e provare i propri lavori. Da direttrice artistica, voglio che, ad Artemia, gli artisti si sentano “a casa”, comodi nel lavorare e possano avere una possibilità di primo confronto con il pubblico testando i propri spettacoli. Si sa (perché ci si scherza spesso) che io mi sento un po’ come “una mamma” che cerca di fare di tutto affinché le sue creature crescano in un ambiente “protetto” dove consolidare la propria sicurezza per poi affrontare il mondo del teatro in strutture più grandi. Questa, secondo me, deve essere la principale funzione dei centri culturali come il nostro, ecco perché anche i “piccoli teatri” sono importanti nell’ecosistema culturale globale… “siamo una sala parto di nuovi spettacoli e nuovi linguaggi teatrali!”.
Assolutamente sì! Il Festival cresce ogni anno e durante questo periodo di “fermo” anche tra noi gestori di associazioni culturali e teatri sono nate amicizie e sinergie come risultato di un lungo periodo di confronto e preoccupazione comune. In tal senso ho trovato opportuno, visto che si tratta di un festival nazionale, di aggiungere al primo premio la possibilità di mettere in scena il proprio spettacolo integrale in un meraviglioso teatro del Nord Italia: lo storico TEATRO SOCIALE DELIA CAJELLI di Busto Arsizio. Questo premio è stato possibile grazie al presidente dell’associazione “Progetto Zattera APS” di Varese, Martin Stigol, un bravissimo attore ed autore “casualmente” italo/argentino come me, che ad ottobre 2021 ha presentato il suo libro dedicato all’infanzia nel nostro Centro Culturale.
In tutti questi anni il livello dei corti teatrali in concorso è diventato sempre più alto e quindi in maniera naturale tra i giudici, piano piano, è maturata la necessità di inserire nuovi riconoscimenti. I soli 4 premi iniziali non ci bastavano più, perché anche se le compagnie presenti non arrivavano alla prime posizioni, c’erano spesso lavori degni di nota che avremmo voluto premiare, così sono nati i secondi e terzi posti, in riferimento alle categorie “Miglior spettacolo” “Spettacolo più votato dal pubblico”. Quest’anno, abbiamo sentito l’esigenza di premiare anche il “Miglior testo originale”. Ci sono tante compagnie che scrivono i corti teatrali appositamente per “InCorti da Artemia” e questo, secondo noi , deve essere preso in considerazione non solo perché intravediamo meravigliosi testi mai presentati prima ma soprattutto, e qui sono oltremodo sincera, per appagare l’enorme senso di gratitudine che ogni anno ci travolge!
Maria
Paola, senza pensarci troppo… tre parole per descrivere “InCorti da Artemia” e perché?
SINERGIA. Perché s’innesca un meccanismo di interscambio di emozioni, consigli e stimoli che colpiscono sia i giudici, che il pubblico e le compagnie. Nascono nuovi rapporti e scoperte che sono la linfa per una continua e stimolante crescita sia personale che professionale.
OPPORTUNITÀ. Perché, anche se il Festival è sempre una competizione, alla fine tutti ci rendiamo conto che il vero premio è la possibilità di partecipare ad un evento che, a prescindere dalla classifica finale, rappresenta un’esperienza di crescita per tutti: partecipanti, giudici e pubblico.
Siamo i Kiri e,
come ti è ben noto, parliamo di sogni. Socchiudi gli occhi e svelaci un sogno da
realizzare?
I sogni sono davvero tanti ma un sogno che riguarda il lavoro è quello di riuscire a portare sul mio palco anche compagnie teatrali che vengano da altri paesi, meglio se lontani, anzi lontanissimi, per offrire al pubblico la possibilità di dare uno sguardo a quello che succede anche al di fuori dei nostri confini… territoriali e mentali!
I sogni sono davvero tanti ma un sogno che riguarda il lavoro è quello di riuscire a portare sul mio palco anche compagnie teatrali che vengano da altri paesi, meglio se lontani, anzi lontanissimi, per offrire al pubblico la possibilità di dare uno sguardo a quello che succede anche al di fuori dei nostri confini… territoriali e mentali!
Ringraziando la direttrice artistica del CENTRO CULTURALE ARTEMIA, Maria Paola Canepa, a noi Kiri
di Kirolandia non resta che ricordare ad artisti e gruppi, provenienti da tutta Italia, la data di scadenza per inviare la candidatura:
18 Marzo 2022 (ore 24.00) e che vincano i
migliori.
Kirolandia media partner
- Andrea Alessio Cavarretta& Giovanni Palmieri–
_KIROLANDIA®_
Per scaricare il bando:
www.centroculturaleartemia.org
Per altre informazioni sul premio: www.kirolandia.blogspot.com/2022/02/incorti-da-artemia-festival-nazionale.html
CENTRO CULTURALE ARTEMIA
Via Amilcare Cucchini, 38 - Roma
InfoLine: +39 334 1598407
www.centroculturaleartemia.org
www.facebook.com/centroculturaleartemia
www.instagram.com/centroculturaleartemia
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TEATRO SOCIALE CAJELLI
www.teatrosociale.it
www.facebook.com/teatrosocialedeliacajellibustoarsizio
Immagini a corredo:
1. Maria Paola Canepa
2. Particolare Sala "Lydia Biondi" Centro Culturale Artemia
3. Teatro Sociale "Delia Cajelli" di Busto Arsizio
4. Maria Paola Canepa - Centro Culturale Artemia
6. Banner "Incorti da Artemia" 6° edizione
7. Locandina"Incorti da Artemia" 6° edizione