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martedì 19 aprile 2022

KIROSEGNALIAMO dal 19 al 25 aprile al 2022

 K-news  


Kiri, continuano per questa stagione 2021-2022, le KIROSEGNALAZIONI di KIROLANDIA blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale. Ogni settimana, sulla base delle tantissime proposte giunte in redazione, selezioniamo per voi alcuni eventi da seguire a Roma con un veloce sguardo in streaming e fuori porta.
Potete inviarci i vostri Comunicati Stampa ad una delle nostre email kiroalndia@gmail.com - info@kirolandia.com. Scriveteci e raccontateci delle vostre iniziative.
 
Vi ricordiamo che i suggerimenti di Kirolandia sono tripli!!!
Non solo qui nel blog ma anche attraverso le KIROSOCIALNEWS, lanci direttamente dai nostri social: Facebook, Twitter e Linkedin. A beve riprenderà anche la trasmissione radiofonica, "#doyoudream kirolandia on air" su Radio Godot, e con lei anche la diffusione del KIROEVENTO DA SOGNO della settimana!
Seguite sempre gli hashtag #kirosegnalazioni #kirosocialnews #kiroventodasogno e scoprirete i selezionatissimi suggerimenti dei Kiri di Kirolandia!
 
Dunque per sognare con voi...
 
TEATRO
 
NOVITÁ
 
TITOLO
Produzione Altra Scena in collaborazione con Sycamore T Company
MARISA LAURITO | GIOVANNI ANZALDO
GIANCARLO NICOLETTI | LIVIO BESHIR
in
PERSONE NATURALI E STRAFOTTENTI
di GIUSEPPE PATRONI GRIFFI
Regia GIANCARLO NICOLETTI
 
DOVE e QUANDO
SALA UMBERTO – Roma
Dal 20 al 24 aprile 2022, da mercoledì  a sabato ore 21.00_domenica h. 17.00


DETTAGLI
“La rivincita di Patroni Griffi, quarant’anni dopo”: così il Corriere della Sera con Franco Cordelli ha salutato il ritorno in scena, nell’anteprima del 2018, del nuovo e originalissimo allestimento di Persone naturali e strafottenti, l’opera più controversa e fra quelle di maggiore successo di Giuseppe Patroni Griffi. Una tragicommedia cruda, poetica ed esilarante, fra situazioni grottesche, cinismi, ironia tagliente e surrealismo, in perfetto equilibrio fra Eduardo e Ruccello, e ancora attualissima nella sua geniale spudoratezza.
Un cast unico, non convenzionale e proveniente dai mondi teatrali più variegati è il cuore pulsante di un’operazione destinata a far parlare di sé: Marisa Laurito accetta la sfida di dare voce e corpo al ruolo che fu di Pupella Maggio, segnando il suo ritorno alla grande drammaturgia d’autore e inaugurando una nuova stagione della sua lunga carriera; Giancarlo Nicoletti, presta la sua attorialità unica e la sua esperienza di uomo di teatro a 360° al travestito Mariacallàse il Premio UbuGiovanni Anzaldointerpreta quel Fred che fu creato da un esordiente Gabriele Lavia.Completa il cast il poliedrico Livio Beshir, attore con numerose esperienze teatrali, cinematografiche ma anche nella conduzione televisiva.
 
SINOSSI
Quattro solitudini, un appartamento e una notte di Capodanno a Napoli. Donna Violante, la padrona, ex serva in un bordello, discute e litiga con Mariacallàs, un travestito, in bilico fra rassegnazione, ironia, squallore e cattiveria. E ancora, Fred e Byron che sono alla ricercadell’ebbrezza di una notte: l’uno, uno studente omosessuale alla ricerca di una vita libera dalle paure, l’altro, uno scrittore nero che vorrebbe distruggere il mondo per vendicare le umiliazioni subite. Quattro persone naturali e strafottenti, che, per un gioco del destino, divideranno la loro solitudine con quella degli altri, mentre fuori la città saluta il nuovo anno, fra accese discussioni, recriminazioni, desideri repressi, liti e violenze sessuali.
ALTRE INFORMAZIONI
🎫Prezzo biglietto da 28€ a 17€
 
Via della Mercede, 50 - Roma - prenotazioni@salaumberto.com
Biglietti disponibili su www.salaumberto.com - www.ticketone.it
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NOVITÁ
 
TITOLO
Politeama S.r.l.
presenta
TACCHI MISTI
di Gloria Calderòn Kellett
con
Carla Ferraro- Valentina Martino Ghiglia - Carlotta Proietti - Silvia Siravo
regia Ferdinando Ceriani
musiche originali Benedetto Ghiglia
Voce offAlexiaMurray Assistente alla regia Alice GuidiProgetto graficoCarla Ladau
 
DOVE e QUANDO
OFF/OFF THEATRE - Roma
Dal 20 al 24 aprile 2022,  dal martedì al mabato ore 21.00 – domenica ore 17.00

 
DETTAGLI
Da mercoledì 20 a domenica 24 aprile, arriva sul palco dell’OFF/OFF Theatrein prima nazionale,lo spettacolo“Tacchi misti”,diGloria Calderòn Kellett, interpretato da una compagnia tutta al femminile composta daCarla Ferraro, Valentina Martino Ghiglia, Carlotta Proietti e Silvia Siravo,per la regia di Ferdinando Ceriani, prodotto da Politeama srl.
 
Uno spettacolo “al quadrato”: quattro attrici, sedici paia di scarpe, sedici personaggi femminili, dalla vigilessa alla donna incinta, dalla suora alla venditrice di olio di serpente, dalla ragazza Emo alla donna manager. Sono questi gli ingredienti di “Tacchi misti”, una diverte e irriverente galleria di donne, ognuna con la propria storia.
Sulle musiche originali di Benedetto Ghiglia, le quattro interpreti, con ritmo veloce e serrato, raccontano, ballano e cantano, dipingendo una umoristica sequenza di ritratti femminili.
 
Le donne moderne e variopinte di“Tacchi misti”, che conserva alcune sfumature in lingua originale ed evoca, a tratti,il musical, giocano con la quarta parete per coinvolgere e travolgere il pubblico nelle loro esperienze ironiche, graffianti, audaci, in una parola: divertentissime.
 
ALTRE INFORMAZIONI
DIREZIONE ARTISTICA SILVANO SPADA
 
🎫Costo Biglietti: Intero 25 €; Ridotto Over 65 18 €; Ridotto Under35 15 €
 
Via Giulia 19 – 20 – 21, Roma
 
Info e Prenotazioni+39 06.89239515 dalle ore 16.00 - offofftheatre.biglietteria@gmail.com
 
www.off-offtheatre.com
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TITOLO
PADAM PADAM
A cura di Adele Tirante
con Adele Tirante e Mirko D’Ettori
Concerto spettacolo ispirato alla figura di Edith Piaf
 
DOVE e QUANDO
TEATRO LO SPAZIO – Roma
Dal 21 al 24  aprile  2022,  dal giovedì al sabato ore 21.00_  domenica ore 18.00


DETTAGLI
Le melodie, il fascino e la voce dell’immortale Edith Piaf invadono il Teatro Lo Spazio dal 21 al 24 aprile con PADAM PADAM, concerto spettacolo a cura di Adele Tirante, accompagnata da Mirko D’Ettori.
“Padam” è il nome con cui anticamente di parigini chiamavano la loro città. “PadamPadam” è il titolo di una celebre canzone cantata da Edith Piaf, il passerotto dall’ugola d’oro, che in questo brano esprime la vorticosa e ossessiva commedia dell’amore, che come il suono di un’orchestra imprigionato nella sua memoria, prima o poi la farà diventare folle, così recita il testo. E’ proprio il tema dell’amore, in questa straordinaria interprete e nella sua epoca, che Adele Tirante affronta  attraverso la scelta di canzoni del suo repertorio, tratte liberamente dalla biografia scritta dalla sorella Simone Berteaut, da Prevert e da   Jean Coctau.  L’uccellino Piaf canta l’amore che forse è più appropriato far scoppiare dentro una canzone che vivere. L’amore come palcoscenico. L’amore sviscerato nelle più sottili sfumature, amore come assenza, amore come perdita, amore come non amore, amore come una via di rose, un tappeto sotto i piedi dell’amato. Non c’è una ricerca filologica, ma la semplice volontà di rendere testimonianza a una grande artista che da qualche tempo interpreto e studio, attraverso il tempo della memoria e del sogno.
ALTRE INFORMAZIONI
🎫Biglietti: 15 € – ridotto: 12 €
(bar aperto per aperitivo dalle 19.00)
 
Via Locri 43, Roma
 
informazioni e prenotazioni 339 775 9351 / 06 77204149
info@teatrolospazio.it
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NOVITÁ
 
TITOLO
CHE DISASTRO DI COMMEDIA
di Henry Lewis, Jonathan Sayer, Henry Shields
traduzione Enrico Luttmann
con Stefania Autuori, Massimo Genco, Viviana Colais, Igor Petrotto,
Valerio Di Benedetto, Alessandro Marverti, Yaser Mohamed, Marco Zordan
regia Mark Bell
 
DOVE e QUANDO
ILPARIOLI – Roma
Dal 21 aprile al 1 maggio 2022


DETTAGLI
Che Disastro di Commedia, versione italiana di “The Play That Goes Wrong”, successo planetario dello spettacolo in scena in tutto il mondo, dalla Nuova Zelanda al Messico, torna in teatro per la sua IV Tournée nazionale e sarà in scena al Teatro Parioli dal 21 aprile al 1° maggio 2022. Lo spettacolo scritto da di Henry Lewis, Jonathan Sayer, Henry Shields (traduzione Enrico Luttmann), vede in scena: Stefania Autuori, Massimo Genco, Viviana Colais, Igor Petrotto,Valerio Di Benedetto, Alessandro Marverti, Yaser Mohamed, Marco Zordan. Regia Mark Bell.
 
Siracconta la storia di una compagnia teatrale amatoriale che, dopo aver ereditato improvvisamente un’ingente somma di denaro, tenta di produrre un ambizioso spettacolo che ruota intorno a un misterioso omicidio perpetrato negli anni ’20, nel West End.
Il racconto prende forma tra una scenografia che implode a poco a poco su sé stessa e attori strampalati che, goffamente, tentano di parare i colpi degli svariati tragicomici inconvenienti che si intromettono tra loro ed il copione con estro e inventiva, tanto da non lasciare spazio a nient’altro che a incontenibili risate e divertimento travolgente. Tra paradossi e colpi di scena gli attori non si ricordano le battute, le porte non si aprono, le scene crollano, gli oggetti scompaiono e ricompaiono altrove. Tutto è studiato nei minimi particolari con smaliziato umorismo senza mai risultare artefatto o stucchevole.
Il ritmo incessante dello spettacolo se da un lato coinvolge il pubblico in un vortice impetuoso di ilarità, dall’altro palesa la grandissima fatica fisica che i protagonisti mettono in gioco per rappresentare i disastri che si accumulano in un crescendo senza controllo. La produzione si rivela una catastrofe e gli attori cominciano ad accusare la pressione, andando nel panico…
Applausi a scena aperta per i protagonisti, un cast di istrionici professionisti con dei tempi comici senza eguali che sono riusciti, tra recitazione e tecnica, a fare di questa commedia un piccolo grande miracolo.
Tanti i riconoscimenti ottenuti: due Olivier Awards,un WhatOnStage Award,un BroadwayWorld Uk, un Premio Molière, un Tony Award e un Drama Desk.
 
Orari spettacoli
Gio 21-04-22 21.00
Ven 22-04-22 21.00
Sab 23-04-22 17.00
Sab 23-04-22 21.00
Dom 24-04-22 17.00
Gio 28-04-22 21.00
Ven 29-04-22 21.00
Sab 30-04-22 17.00
Sab 30-04-22 21.00
Dom 01-05-22 17.00
 
ALTRE INFORMAZIONI
Biglietti da €20 a €30
 
Via Giosuè Borsi, 20 – Roma
TELEFONO 06 5434851
E-MAIL: biglietteria@ilparioli.it
Servizio Whatsapp 3517211283
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NOVITÁ
 
TITOLO
LA MADONNA DEI TOPI
esperimenti da discarica
di Fucina Zero
Regia Lorenzo Guerrieri
Dramaturg Matteo Finamore
Testo Francesco Battaglia e Lorenzo Guerrieri
Con Sara Giannelli, Andrea Carriero e Lorenzo Guerrieri
Collaborazione artistica Paolo Madonna
Grafica locandina Alessio Avallone
Grafica logo Rachele Minelli
Debutto nazionale
 
DOVE e QUANDO
TEATRO BASILICA – Roma
Dal 21 al 24 aprile 2022, giovedì- abato ore 21.00 / domenica ore 17.45


DETTAGLI
Sarà in scena al Teatro Basilica dal 21 al 24 aprile 2022, La Madonna Dei Topi - esperimenti da discarica di Fucina Zero, regia di Lorenzo Guerrieri, dramaturg Matteo Finamore, testo Francesco Battaglia e Lorenzo Guerrieri. In scena: Sara Gianelli,  Andrea Carriero e Lorenzo Guerrieri.
 
Estinti per sempre gli esseri umani, il pianeta Terra è un’enorme discarica a cielo aperto e l'unica razza animale sopravvissuta è quella dei topi. Ratti, sorci e pantegane vagano nell'immensa distesa di immondizia in preda ai loro istinti selvaggi. Ma i ratti più evoluti hanno riscoperto proprio nella spazzatura la civiltà degli uomini e i grandi principi che ne permettevano la leggendaria felicità.
Una felicità dirompente che a ben vedere si sprigiona da tutti gli antichi prodotti umani portati alla luce dall'archeologia rattesca, addirittura da alcune antichissime registrazioni di spot pubblicitari che i topi riescono ad ascoltare di nuovo. La felicità degli umani era una questione di lavoro, di proprietà, di marketing, di business, parlano chiaro gli antichi reperti umani! La felicità è un training autogeno aziendale, è il jingle di un prodotto fidato! La felicità la si può racchiudere in un marchio e compravendere! I topi scoprono il capitalismo e nasce la Rattex. Seguiamo così la giornata di lavoro di tre dipendenti della Santa Madre Rattex, tre scienziati al servizio della teologia Rattex.
Il mondo della discarica abitata dai topi e dominato dall'ideologia Rattex, che tutto riduce alla
logica economica, è un enorme esperimento sociale che puntualmente si rivela una trappola. Una civiltà preda di una delirante degenerazione come nell'esperimento degli anni '70, sugli effetti del sovrappopolamento sui topi, denominato Universo 25. Come la degenerazione che ci consuma quotidianamente. Come i topi dietro al Pifferaio di Hamelin, sembriamo andare dietro a una musica che noi stessi continuiamo a suonare, inglobando nella nostra ideologia ogni crisi, catastrofe,rottura, ribellione, al fine di giustificarci ogni volta e ogni volta convincerci che sì, siamo proprio sulla via per la felicità e sì, anche se lo strapiombo è sempre più vicino, possiamo continuare a danzare felici, dobbiamo continuare, a danzare. Felici?
 
ALTRE INFORMAZIONI
🎫Costo ingresso: 15 €
 
Biglietti online (www.teatroservi.it e www.vivaticket.com) o al telefono con carta di credito
All’interno vi aspetta un accogliente bar con drink e gustosi spuntini
Tutte le attività si svolgono nel rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza anti-Covid
All’interno vi aspetta un accogliente bar con drink e gustosi spuntini
Tutte le attività si svolgono nel rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza anti-Covid
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NOVITÁ
 
TITOLO
Associazione Culturale Teatro Trastevere
presenta lo spettacolo EVENTO DATA UNICA
TENIMMOCE ACCUSSÌ
scritto e diretto da Elisa Ianni Palarchio
con Mario Massaro
costumi Antonella Carbone
direzione tecnica Matteo Costabile
tecnico audio Lorenzo Vommaro
voice off Renato Costabile
sonorizzazioni Antonio Arena
Una Produzione Porta Cenere
Compagnia riconosciuta dal Ministero della Cultura - FUS 2021 -
per l'innovazione e il teatro per l'infanzia e la gioventù
Compagnia riconosciuta dalla Regione Calabria per la Produzione Teatrale 2021
 
DOVE e QUANDO
TEATRO TRASTEVERE – Roma
22 APRILE ore 21.00

 
DETTAGLI
In scena una donna in costume da bagno, seduta ad un tavolino in plastica sovrastato da un ombrellone, presso un lido in spiaggia. Sorseggia un bicchiere di latte di mandorla mentre sfoglia un giornale di pettegolezzi in completo relax, poco più lontano arrivano ovattate canzoni tradizionali napoletane, che il rozzo proprietario del lido ama trasmettere a getto continuo dal suo stereo. L’atmosfera non è certo quella di una spiaggia di gran lusso, ma di un luogo che arranca accontentandosi di un turismo a zero pretese. In questa cornice, familiare per certi versi in molte spiagge italiane di seconda categoria, la protagonista si muove e si produce in una riflessione sul senso minimo della vita, a partire dal saper fare un latte di mandorla per esaltarne le qualità e il gusto sublime, fino a lambire un certo senso di beata rassegnazione circa un corpo che ha oltrepassato l’età della giovinezza e perde tono col trascorrere del tempo. Il culmine della digressione si raggiungerà con un imbarazzante contrattempo: ha un seno scoperto, ma lei non se ne accorgerà finché un uomo, passando accanto a lei glielo farà notare. Da questo momento in poi, per coprire un evidente imbarazzo, la protagonista si ergerà in un crescendo arguto e aggressivo, che spaventerà l’uomo facendolo fuggire e ci consegnerà una donna abbandonata senza freni inibitori alle emozioni inaspettate che scaturiscono dai piccoli avvenimenti della vita quotidiana.
 
“…Quella che viene fuori è una riflessione sull’universo femminile, ma non solo. Ce n’è anche per il rapporto con gli altri, con se stessi, con certe illusioni che ognuno ha quando deve fare i conti con se stesso e con l’immagine che dà a chi gli sta intorno… Mario Massaro diverte e si diverte nei panni di una donna che sulla spiaggia cerca attenzioni e rivela lati del suo carattere che spiegano perché di attenzioni ce ne siano, in realtà, davvero poche… Riflette aiutata dalla voce della sua coscienza, con la quale il dialogo è decisamente divertente…” Il Quotidiano del Sud
 
 
ALTRE INFORMAZIONI
🎫Biglietti interi 12 - ridotti 10  (prevista tessera associativa)
CONSIGLIATA PRENOTAZIONE
 
Avviso ai soci
Teatro Trastevere Il Posto delle Idee
 
Contatti: 065814004
info@teatrotrastevere.it
 
via Jacopa de' Settesoli 3, Roma
 
www.teatrotrastevere.it
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ARTE
 
MOSTRE
 
APPENA INAUGURATA
 
TITOLO
Still Appia.
Fotografie di Giulio Ielardi e scenari del cambiamento
 
DOVE e QUANDO
Complesso di Capo di Bove - Parco Archeologico dell'Appia Antica - Roma
Da 9 aprile al 9 ottobre 2022

 
DETTAGLI
Nella splendida cornice del Parco Archeologico dell'Appia Antica, presso il Complesso di Capo di Bove, dal 9 aprile al 9 ottobre 2022, è ospitata la mostra fotografica “Still Appia. Fotografie di Giulio Ielardi e scenari del cambiamento” che intende andare oltre il reportage fotografico e narrativo, rendendo omaggio alla via Appia vista come itinerario culturale e grande palinsesto storico-sociale di oltre 2000 anni.
A presentare il lavoro di Giulio Ielardi - in mostra e nel catalogo edito da Gangemi - è Francesco Zizola, uno dei nomi più illustri della fotografia contemporanea.
Oltre cinquanta scatti di Giulio Ielardi, fotografo romano, raccontano il suo viaggio fatto a piedi nel 2021, in solitaria lungo la via Appia da Roma a Brindisi: ventinove giorni in tutto, di zaino in spalla tra strade, ruderi e borghi alla ri-scoperta di una delle strade più antiche di Roma.
Oltre che un reportage o meglio una ricerca artistica, le fotografie di Ielardi rappresentano un’occasione per un aggiornamento sugli sviluppi della valorizzazione di questa arteria dell’antichità, prima grande direttrice di unificazione culturale della penisola italiana che Ielardi ha percorso interamente a piedi: per questo la mostra si concluderà il 9 ottobre 2022, nella Giornata del Camminare, la manifestazione promossa da Federtrek per favorire la diffusione della cultura del camminare, presupposto fondamentale di questo progetto.
L’importanza acquisita negli ultimi anni dal recupero dei percorsi a piedi è testimoniata dall’interesse da parte del Ministero della Cultura (MIC) nel dare vita al progetto Appia Regina Viarum.
L’obiettivo del progetto è la realizzazione del cammino dell’Appia Antica da Roma a Brindisi, prevedendo una serie di interventi di sistemazione del tracciato e dei monumenti in tutte e quattro le Regioni - Lazio, Campania, Basilicata e Puglia - attraversate dall’Appia stessa.
A valle di questi interventi che interessano anche il suo territorio, il Parco Archeologico dell'Appia Antica è stato investito per decreto istitutivo del coordinamento della valorizzazione di tutta la Regina Viarum fino a Brindisi. La mostra Still Appia vuole raccontare le azioni e le visioni di questo ambizioso programma.
La mostra è organizzata dal Parco Archeologico dell’Appia Antica e curata da Luigi Oliva e Simone Quilici - Direttore del Parco. L’evento vede il patrocinio dei Consigli Regionali del Lazio, della Campania, della Basilicata e della Puglia, oltre il patrocinio del Parco Regionale dell’Appia Antica, del Parco Regionale dei Castelli Romani, del Comune di Mesagne, di Italia Nostra e della Compagnia dei Cammini. 
Partner Culturale: FIAF - Federazione italiana associazioni fotografiche.
LA MOSTRA
Giulio Ielardi è un fotografo, giornalista free lance e naturalista che si interessa da sempre di ambiente e patrimonio culturale.
Decide - a distanza di sei anni dal pionieristico viaggio sempre lungo la via Appia di Paolo Rumiz del 2015 - di intraprendere il cammino della più antica delle strade pubbliche romane e di fotografare le variabili ambientali e paesaggistiche dell’Italia centro meridionale lungo la via.
Dai numerosi siti archeologici e centri abitati, fino ai territori agricoli che sopravvivono alle zone più urbanizzate, le sue immagini documentano e interpretano con lo sguardo della fotografia autoriale i paesaggi dell’Appia che si contraddistinguono per una componente sempre presente, ovvero il tracciato della strada stessa, seppur spesso inglobato dal territorio che muta col passare del tempo.
I protagonisti dei suoi scatti vanno dallo splendore del basolato del VI miglio ancora dentro la città di Roma, a quello presso la piazza Palatina di Terracina, fino ai tre chilometri di basolato riportati alla luce agli inizi degli anni Duemila nella valle di Sant’Andrea (tra Fondi e Itri), che rappresentano uno dei tratti più spettacolari dell’intera Regina Viarum (foto medie n. 1, 3 e 7).
Non sempre Ielardi fotografa elementi che riportano alla mente la grandiosità di Roma e così, accanto alla foto dei frammenti decorativi collocati in un muro di laterizio presso il Casal Rotondo, (foto grandi n. 1), ecco quella di un cancello in abbandono di una tenuta a Castel Gandolfo (foto grandi n. 2).
Tra gli scorci più sorprendenti: i resti del Capitolium a Terracina davanti alle case del centro (foto grandi n. 5) e i palazzi a sei piani di Santa Maria Capua Vetere dietro le arcate dell’anfiteatro romano, secondo per grandezza solo al Colosseo (foto grandi n. 6).
Tra gli scatti più impattanti quelli realizzati a Benevento dell’area archeologica del Sacramento stretta tra i palazzi (foto grandi n. 9); di una statua romana nel centro storico inglobata nel muro di una casa (foto grandi n. 10); dell’arco di Traiano ricco di rilievi scultorei che ha come sfondo una palazzina della città (foto medie n. 20).
Al centro delle sue fotografie anche l’area archeologica della Trinità a Venosa e quella della Valle del Reale, fino alle campagne di Genzano di Lucania (foto medie n. 23-28); i casali in abbandono eretti dopo la riforma fondiaria degli anni Cinquanta nelle campagne verso Maschito (Potenza, foto grandi n. 12); il tratto di Appia nella Murgia Catena, nelle aride splendide campagne di Altamura (foto medie n. 30) e il “faccia a faccia” tra la diga sulla gravina Gennarini e un ponte d’età forse romana, in vista di Taranto (foto medie n. 32).
Mentre è in dirittura d’arrivo a Brindisi, Ielardi realizza lo splendido scatto alle possenti mura della città messapica di Muro Tenente (foto medie n. 36), nelle campagne tra Mesagne e Latiano e la gigantografia del Centro commerciale all’ingresso di Brindisi che chiude anche il percorso di mostra.
“Le fotografie di Giulio sono fotografie on the road, apparentemente semplici, lontane dallo stile sensazionalistico della fotografia di reportage e di quella di viaggio inteso come consumo di luoghi e di punti di vista” - scrive nel suo testo in catalogo Francesco Zizola fotografo italiano, vincitore del World Press Photo of the Year 1996, laureato in antropologia - “[…] Ogni immagine ci viene offerta come traccia poetica da seguire per rintracciare si le vestigia di ciò che siamo stati attraverso i luoghi che si sono completamente trasformati, ma anche come riflessione per interrogare la nostra identità presente.”
IL VIAGGIO SUI SOCIAL DI GIULIO IELARDI E LA COSTRUZIONE DI UNA COMMUNITY INTORNO AL PROGETTO
Per promuovere il progetto e suscitare curiosità da parte del pubblico, prima della partenza Giulio Ielardi apre il profilo Instagram @apiedilungolappia e la pagina Facebook L’Appia a piedi, da Roma a Brindisi e, col passare del tempo, provoca l’interesse da parte di sempre più follower.
In mostra - e nel catalogo - il Diario di viaggio racconta i 29 giorni di cammino attraverso i post e le fotografie scattate appositamente per i social.
La community che si è creata comprende un vasto pubblico di camminatori, escursionisti, appassionati difensori delle radici storico-archeologiche, paladini del patrimonio culturale, storici dell’arte, archeologi, propugnatori del diritto a una mobilità sostenibile, difensori dell’ambiente e del paesaggio, artisti, appassionati di antichità romane, cittadini della Capitale e abitanti delle comunità lungo il tracciato del cammino.
Grazie ai tanti commenti e alle interazioni volte a richiamare da una parte l’attenzione a luoghi lungo l’Appia da valorizzare, dall’altra a raccontare di quelle associazioni impegnate nella promozione dell’antico tracciato, la community fornisce un ulteriore strumento di conoscenza fondamentale per intervenire nella valorizzazione dell’intero tratto della Regina Viarum.
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APPENA INAUGURATA
 
TITOLO
IL VIDEO RENDE FELICI
Videoarte in Italia
La produzione di videoarte e cinema d’artista in Italia, dalla fine degli anni Sessanta, sono al centro di un unico grande progetto espositivo articolato in due spazi, Palazzo delle Esposizioni e Galleria d’Arte Moderna
 
DOVE e QUANDO
PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI e  GALLERIA D’ARTE MODERNA - Roma
Dal 12 aprile al 4 settembre 2022


DETTAGLI
Un’unica grande mostra, due luoghi. “IL VIDEO RENDE FELICI. Videoarte in Italia” è una mostra unitaria che si articola in due spazi, Palazzo delle Esposizioni e Galleria d’Arte Moderna,dal 12 aprile al 4 settembre 2022. Soggetto della mostra è la videoarte e il cinema d’artista in Italia, dalla fine degli anni Sessanta ai primi decenni del nuovo secolo.
 
Il progetto,a cura di Valentina Valentini, è promosso da Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Azienda Speciale Palaexpo. Con il patrocinio di “Sapienza Università di Roma, Università degli Studi di Udine e Università degli Studi di Milano Bicocca. In collaborazione con AAMOD | Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, Cineteca Nazionale | Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, Lo schermo dell’arte | festival di cinema e arte contemporanea, RAI Teche, LaCamera Ottica, Riccione Teatro. Con la collaborazione scientifica diSapienza Università di Roma | Dipartimento di Design Pianificazione, Tecnologie dell’Architettura. Organizzazione di Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Azienda Speciale Palaexpo e Zètema Progetto Cultura. Catalogo a cura di Cosetta Saba e Valentina Valentini, edito da Treccani.
 
In mostra 19 installazioni a cui si aggiungono oltre 300 opere raccolte all’interno di rassegne dedicate, per un totale di oltre 100 artiste e artisti coinvolti. Il percorso espositivo si snoda attraverso la molteplice varietà di formati espositivi: video monocanale, installazioni video, multimediali, interattive,con l’intento di evidenziare le interferenze del video con il cinema, la tv, il teatro, la danza, la fotografia, le arti plastiche. Alle opere esposte si affiancano i numerosi documenti, bozzetti, disegni, locandine, manifesti, fotografie e cataloghi, che ne ripercorrono il processo produttivo e il contesto storico.
Questa dimensione intermediale è analizzata in ciascuno spazio da una diversa prospettiva così da creare un’articolazione autonoma e nello stesso tempo interrelata nelle due sedi espositive.
 
Al Palazzo delle Esposizioni il percorso mira a evidenziare le trasformazioni del formato installativo nel suo dialogo con lo spazio e con i dispositivi tecnologici, in un arco cronologico che va dalla fine degli anni Sessanta al XXI secolo. Le opere qui presenti sono rappresentative, oltre che della ricerca dell’artista, di una sperimentazione delle tecnologie elettroniche e digitali in rapporto alla storia della videoarte in Italia. Il programma include 13 rassegne fra miscellanee e personali di film d’artista e video monocanale. Artisti in mostra: Marinella Pirelli, Michele Sambin, Giovanotti Mondani Meccanici, Mario Convertino, Studio Azzurro, Daniele Puppi, Rosa Barba, Danilo Correale, Elisa Giardina Papa, Quayola, Donato Piccolo.
Alla GAM si espongono sia installazioni sia opere monocanale provenienti dai centri di produzione e disseminazione della videoarte, attivi in Italia sin dagli anni ’60, con una forte vocazione internazionale. Sono poste in luce le relazioni tra la videoarte, l’architettura radicale e il design postmodernista; le ibridazioni fra video e danza e fra video e teatro. Una ampia sezione è dedicata alle sperimentazioni televisive e ai programmi televisivi realizzati da artisti e a una selezione di Festival video. Tra le installazioni opere di Fabio Mauri, Daniel Buren, Bill Viola, Cosimo Terlizzi, Umberto Bignardi, Masbedo, Fabrizio Plessi, Franco Vaccari.
 
L’Italia è stata promotrice di progetti esemplari e pionieristici e rappresenta un punto di riferimento artistico-culturale per la sperimentazione video. Varietà, qualità e respiro internazionale caratterizzano le iniziative legate a questo medium fin dai primi anni Settanta, in un contesto caratterizzato dalle nuove estetiche emerse con l’arte ambientale, la body art, l’arte povera, la musica sperimentale, la controinformazione e le nuove forme di teatro e danza.
Dalla fine degli anni Settanta la videoarte acquisisce forme complesse di ibridazione attraverso l’utilizzo sperimentale del video, in televisione come nel teatro e nella danza fino all’emergere delle prime forme di computer art. Negli anni Novanta il formato installazione (video e multimedia) trova nei musei, nelle gallerie e in istituzioni come la Biennale di Venezia, una grande accoglienza, favorito dal diffondersi delle tecnologie digitali. Infine nel nuovo secolo si accentua l’assimilazione della videoarte nel vasto territorio dell’immagine in movimento trasformato dalle tecnologie digitali.
 
Sono in programma rassegne di film d’artista e video, tavole rotonde e performance dal vivo.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Palazzo delle Esposizioni
Roma, via Nazionale, 194
Orari
domenica, martedì, mercoledì e giovedì dalle 10.00 alle 20.00; venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30. Lunedì chiuso L’ingresso è consentito fino a un'ora prima della chiusura
🎫Biglietti
Intero € 10 - Ridotto € 8 - Ragazzi dai 7 ai 18 anni € 4 - gratuito fino a 6 anni
Dal 28 aprile 2022: intero € 12.50 - ridotto € 10 - Ragazzi dai 7 ai 18 anni € 6
Ingresso gratuito il primo mercoledì del mese per gli under 30 dalle 14.00

Ingresso gratuito per i possessori della membership card PdE.
Informazioni e prenotazioni
www.palazzoesposizioni.it
Social Media
Facebook: @PalazzoEsposizioni | Instagram: @PalazzoEsposizioni | Twitter: @Esposizioni
 
GAM - Galleria d’Arte Moderna
Roma, Via Francesco Crispi, 24
Orari
Dal martedì alla domenica ore 10.00-18.30; ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura.
Giorni di chiusura: lunedì, 1° gennaio, 1° maggio e 25 dicembre
🎫Biglietti
Biglietto unico comprensivo di ingresso alla Galleria d’Arte Moderna e alla Mostra per l’importo di € 9,00 intero e di € 8,00 ridotto, per i non residenti; biglietto unico comprensivo di ingresso alla Galleria d’Arte Moderna e alla Mostra per l’importo di € 8,00 intero e di € 7,00 ridotto, per i residenti; gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente.
Ingresso gratuito ai possessori della MIC card

Informazioni e prenotazioni
T. +39 060608 tutti i giorni ore 9.00 - 21.00
www.galleriaartemodernaroma.it ; www.museiincomuneroma.it
Social Media
Facebook: @GalleriaArteModerna @MuseiInComuneRoma | Instagram: @museiincomuneroma
Twitter: @museiincomune

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PROSEGUE
 
TITOLO
“London Calling: British Contemporary Art Now”
per la prima volta in Italia, la mostra
“London Calling: British Contemporary Art Now”.
50 anni di arte londinese raccontati attraverso oltre 30 magnifiche opere di 13 artisti di fama internazionale: da David Hockney a Anish Kapoor, da Jake e Dinos Chapman a Damien Hirst fino ad arrivare a Idris Khan.
 
DOVE e QUANDO
PALAZZO CIPOLLA - Roma
Dal 17 marzo al 17 luglio  2022


DETTAGLI
Dal 17 marzo al 17 luglio 2022, le sale di Palazzo Cipolla a Roma ospitano una delle più particolari mostre di arte contemporanea mai realizzate in Italia: “London Calling: British Contemporary Art Now. From David Hockney to Idris Khan”una mostra che attraverso oltre 30 opere riunisce il lavoro di 13 grandi artisti britannici di diverse generazioni, per la cui carriera artistica la città di Londra ha svolto un ruolo molto importante.

La mostra presenta un parterre d’eccezione di artisti nati nell'arco di cinque decenni, tra il 1937 e il 1978: David Hockney, Michael Craig-Martin, Sean Scully, Tony Cragg, Anish Kapoor, Julian Opie, Grayson Perry, Yinka Shonibare, Jake e Dinos Chapman, Damien Hirst, Mat Collishaw, Annie Morris e Idris Khan.

Una sequenza di artisti la cui carriera è stata in qualche modo influenzata dalla capitale britannica, o perché vi sono nati, oppure vi si sono recati durante la propria formazione, o magari trasferiti in un secondo momento in modo da essere vicini alle grandi gallerie e musei, quando non semplicemente per andare alla ricerca di nuovi orizzonti creativi. Nomi che hanno contribuito a collocare Londra nell’Olimpo delle avanguardie artistiche, così come lo erano state in precedenza Firenze nel Rinascimento, Parigi con l'Impressionismo o New York nella seconda metà del XX secolo. Artisti che innestano le loro radici su una Londra di inizio anni Sessanta, in piena trasformazione economica e sociale e che si preparava a diventare una delle capitali indiscusse dell'arte contemporanea.

Partendo dal più anziano, David Hockney, fino a giungere al più giovane, Idris Khan, il percorso espositivo propone uno spaccato dell'attuale scena artistica londinese attraverso una serie di opere iconiche selezionate dai curatori Maya Binkin e Javier Molins in collaborazione con gli artisti stessi. Ideata dalle collezioni/studi personali degli artisti, la mostra è supportata da gallerie e collezioni internazionali come Gagosian Gallery, Goodman Gallery, Galerie Lelong, Lisson Gallery, Modern Forms, Victoria Miró Gallery, Galerie Thaddaeus Ropac, Sean Kelly Gallery, New York, Tim Taylor Gallery, London, Tucci Russo Studio per l'Arte Contemporanea.

La varietà degli artisti presenti consente, inoltre, di contemplare tecniche compositive assai diverse tra loro, come pittura, scultura, disegno, ceramica, fotografia, video e molto altro, esprimendo una molteplicità di temi quali la vita quotidiana, il confino, l'esplorazione dell'essere umano, il paesaggio, la politica, la religione, la storia dell'arte, la letteratura, la musica, il genere, la violenza o il rapporto tra la vita e la morte.

La mostra presenta un parterre d’eccezione di artisti nati nell'arco di cinque decenni, tra il 1937 e il 1978: David Hockney, Michael Craig-Martin, Sean Scully, Tony Cragg, Anish Kapoor, Julian Opie, Grayson Perry, Yinka Shonibare, Jake e Dinos Chapman, Damien Hirst, Mat Collishaw, Annie Morris e Idris Khan.
Una sequenza di artisti la cui carriera è stata in qualche modo influenzata dalla capitale britannica, o perché vi sono nati, oppure vi si sono recati durante la propria formazione, o magari trasferiti in un secondo momento in modo da essere vicini alle grandi gallerie e musei, quando non semplicemente per andare alla ricerca di nuovi orizzonti creativi. Nomi che hanno contribuito a collocare Londra nell’Olimpo delle avanguardie artistiche, così come lo erano state in precedenza Firenze nel Rinascimento, Parigi con l'Impressionismo o New York nella seconda metà del XX secolo. Artisti che innestano le loro radici su una Londra di inizio anni Sessanta, in piena trasformazione economica e sociale e che si preparava a diventare una delle capitali indiscusse dell'arte contemporanea.
Partendo dal più anziano, David Hockney, fino a giungere al più giovane, Idris Khan, il percorso espositivo propone uno spaccato dell'attuale scena artistica londinese attraverso una serie di opere iconiche selezionate dai curatori Maya Binkin e Javier Molins in collaborazione con gli artisti stessi. Ideata dalle collezioni/studi personali degli artisti, la mostra è supportata da gallerie e collezioni internazionali come Gagosian Gallery, Goodman Gallery, Galerie Lelong, Lisson Gallery, Modern Forms, Victoria Miró Gallery, Galerie Thaddaeus Ropac, Sean Kelly Gallery, New York, Tim Taylor Gallery, London, Tucci Russo Studio per l'Arte Contemporanea.
La varietà degli artisti presenti consente, inoltre, di contemplare tecniche compositive assai diverse tra loro, come pittura, scultura, disegno, ceramica, fotografia, video e molto altro, esprimendo una molteplicità di temi quali la vita quotidiana, il confino, l'esplorazione dell'essere umano, il paesaggio, la politica, la religione, la storia dell'arte, la letteratura, la musica, il genere, la violenza o il rapporto tra la vita e la morte.
 
ALTRE INFORMAZIONI
La mostra è promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, ed è realizzata da Poema con il supporto organizzativo di Comediarting Arthemisia.
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PROSEGUE
 
TITOLO
JAGO. The Exhibition 
 
DOVE e QUANDO
PALAZZO BONAPARTE – Roma
Dal 12 marzo al 3 luglio 2022


DETTAGLI
Palazzo Bonaparte a Roma ospita dal 12 marzo al 3 luglio 2022 la prima grande mostra dedicata a JAGO.
Pseudonimo di Jacopo Cardillo, classe 1987, Jago è scultore potente attento agli esempi della nostra tradizione e universalmente noto come "The Social Artist" per le innate capacità comunicative e il grande successo che riscuote sui social.

Sicuro talento nell’utilizzo dei mezzi di comunicazione, Jago arriva direttamente al cuore del pubblico che lo ama, anzi lo adora. Paragonabile in tal senso a una rockstar, trasmette l’amore per l’arte ai giovani: le dirette streaming e le documentazioni foto e video – attraverso le quali coinvolge il suo pubblico sul web – raccontano il processo inventivo di ogni opera e il percorso condiviso consente una diretta partecipazione dei suoi followers al singolo passaggio esecutivo.
Nelle sue opere, utilizza anche elementi tragici in un costante gioco di rimandi, con una visione sempre tesa alle tematiche del presente, suscitando provocatoriamente negli spettatori riflessioni sullo status dei nostri tempi.

A Palazzo Bonaparte la genialità di JAGO viene documentata per la prima volta in una mostra che riunisce una serie di opere realizzate fino ad oggi, dai sassi di fiume scolpiti (da Memoria di Sé a Excalibur), fino alle sculture monumentali di più recente realizzazione (come Figlio Velato e Pietà), passando per creazioni meno recenti ma più direttamente mediatiche quali il ritratto di Papa Benedetto XVI (Habemus Hominem).

Curata da Maria Teresa Benedetti, la mostra connota gli elementi chiave di un lavoro continuamente in fieri, capace di costante arricchimento.

…La mia scultura è lingua viva. Utilizzare una lingua non significa copiarla. Mi riconosco in un linguaggio e lo adotto: sento l’esigenza di realizzare un collegamento con quello che vedo, senza spirito di emulazione. Sono me stesso.

Prima testimonianza è lo scavo sui grandi sassi raccolti nel greto di un fiume alle pendici delle Alpi Apuane, pazientemente scavati nel desiderio di raccontare una storia personale e umana. Pietà e violenza si intrecciano nello sguardo dell’artista. Sorprendente è la scardinante nudità del Pontefice emerito, mentre l’immagine di una Venere (2018), priva della giovanile venustà, sconcerta e induce a riflettere sul valore simbolico della bellezza. D’altro lato incalza un drammatico oggi con la presenza del Figlio Velato (2019), icona simbolica di tragedie senza tempo, cui si connette l’intensa meditazione sul dolore, racchiusa nella desolata monumentalità della Pietà (2021). Ancor prima, l’artista ha proposto un tema svincolato da ogni rapporto con la storia, nel replicare la sequenza del battito cardiaco in Apparato Circolatorio (2017).

Palazzo Bonaparte si trasformerà inoltre in uno studio d’artista: durante i mesi di mostra Jago lavorerà alla sua prossima imponente scultura all’interno della sede espositiva.
Saranno anche organizzate visite straordinarie alla mostra, guidate dallo stesso Jago.
Pseudonimo di Jacopo Cardillo, classe 1987, Jago è scultore potente attento agli esempi della nostra tradizione e universalmente noto come "The Social Artist" per le innate capacità comunicative e il grande successo che riscuote sui social.
Sicuro talento nell’utilizzo dei mezzi di comunicazione, Jago arriva direttamente al cuore del pubblico che lo ama, anzi lo adora. Paragonabile in tal senso a una rockstar, trasmette l’amore per l’arte ai giovani: le dirette streaming e le documentazioni foto e video – attraverso le quali coinvolge il suo pubblico sul web – raccontano il processo inventivo di ogni opera e il percorso condiviso consente una diretta partecipazione dei suoi followers al singolo passaggio esecutivo.
Nelle sue opere, utilizza anche elementi tragici in un costante gioco di rimandi, con una visione sempre tesa alle tematiche del presente, suscitando provocatoriamente negli spettatori riflessioni sullo status dei nostri tempi.
A Palazzo Bonaparte la genialità di JAGO viene documentata per la prima volta in una mostra che riunisce una serie di opere realizzate fino ad oggi, dai sassi di fiume scolpiti (da Memoria di Sé a Excalibur), fino alle sculture monumentali di più recente realizzazione (come Figlio Velato e Pietà), passando per creazioni meno recenti ma più direttamente mediatiche quali il ritratto di Papa Benedetto XVI (Habemus Hominem).
Curata da Maria Teresa Benedetti, la mostra connota gli elementi chiave di un lavoro continuamente in fieri, capace di costante arricchimento.
…La mia scultura è lingua viva. Utilizzare una lingua non significa copiarla. Mi riconosco in un linguaggio e lo adotto: sento l’esigenza di realizzare un collegamento con quello che vedo, senza spirito di emulazione. Sono me stesso.
Prima testimonianza è lo scavo sui grandi sassi raccolti nel greto di un fiume alle pendici delle Alpi Apuane, pazientemente scavati nel desiderio di raccontare una storia personale e umana. Pietà e violenza si intrecciano nello sguardo dell’artista. Sorprendente è la scardinante nudità del Pontefice emerito, mentre l’immagine di una Venere (2018), priva della giovanile venustà, sconcerta e induce a riflettere sul valore simbolico della bellezza. D’altro lato incalza un drammatico oggi con la presenza del Figlio Velato (2019), icona simbolica di tragedie senza tempo, cui si connette l’intensa meditazione sul dolore, racchiusa nella desolata monumentalità della Pietà (2021). Ancor prima, l’artista ha proposto un tema svincolato da ogni rapporto con la storia, nel replicare la sequenza del battito cardiaco in Apparato Circolatorio (2017).
Palazzo Bonaparte si trasformerà inoltre in uno studio d’artista: durante i mesi di mostra Jago lavorerà alla sua prossima imponente scultura all’interno della sede espositiva.
Saranno anche organizzate visite straordinarie alla mostra, guidate dallo stesso Jago.
 
ALTRE INFORMAZIONI
L’esposizione JAGO. The Exhibition è prodotta e organizzata da Arthemisia con la collaborazione di Jago Art Studio.
L’evento è consigliato da Sky Arte.
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PROSEGUE
 
TITOLO
BILL VIOLA. Icons of Light 
curata da Kira Perov 
 
DOVE e QUANDO
PALAZZO BONAPARTE – Roma
Dal 5 marzo 2022
 

DETTAGLI
BILL VIOLA. Icons of Light è il titolo della prossima mostra di Palazzo Bonaparte che, a partire dal 5 marzo 2022, renderà omaggio al più grande artista della videoarte dagli anni Settanta a oggi. BILL VIOLA arriva nella Capitale e lo fa in un modo speciale.

L’artista che ha unito la dimensione spirituale orientale con quella occidentale, la storia dell’arte con la sperimentazione video, la riflessione sulla cristianità con lo zen, si confronta con la città di Roma in un luogo non convenzionale per il mondo dell’arte contemporanea.
Nei raffinati saloni che furono dimora di Madama Letizia Ramolino Bonaparte, madre di Napoleone, i visitatori saranno avvolti dalla visione delle opere di Viola, uno dei massimi rappresentanti della videoarte mondiale qui presentato da un’esposizione che attraversa tutta la sua produzione, dagli anni Settanta a oggi, dai lavori che approfondiscono il rapporto tra uomo e natura, a quelli ispirati dall’iconologia classica. Le opere entrano in dialogo con lo spazio iconico di Palazzo Bonaparte immergendo lo spettatore in un percorso che intreccia la meraviglia degli spazi barocchi del luogo con l’intensità delle video istallazioni dell’artista americano.

Bill Viola ha visto nella tecnologia video un luogo di riflessione per la nostra contemporaneità spaziando con le sue riflessioni dalla cultura buddista a quella cristiana, dal rapporto meditativo con la natura alla dimensione religiosa come nella serie dei suoi video “Passions”.
Emozioni, meditazione, passioni, emergono dai video di Viola portando lo spettatore a un viaggio interiore di estrema intensità che narra quelli che possono essere definiti i viaggi più intimi e spirituali dell’artista attraverso il mezzo elettronico.

Con la sapiente cura di Kira Perov, moglie dell’artista e direttore esecutivo del Bill Viola Studio, quarant’anni di lavoro vengono dispiegati attraverso un’accurata selezione di 15 lavori, in un percorso che inizia nel 1977-9 con The Reflecting Pool e termina nel 2014 con la serie “Martyrs” (2014) accanto a capolavori ipnotici quali Ascension (2000) e lavori della celeberrima serie dei “Water Portraits” (2013).

Una mostra concepita come un percorso immersivo nel quale il pubblico potrà accedere a spazi dall'atmosfera ovattata che ricordano luoghi di profonda intimità, quasi dei sacrari della propria memoria, un visionario spazio di culto dove il visitatore è invitato a stabilire una profonda connessione visiva e spirituale con l’opera d’arte.
L’artista che ha unito la dimensione spirituale orientale con quella occidentale, la storia dell’arte con la sperimentazione video, la riflessione sulla cristianità con lo zen, si confronta con la città di Roma in un luogo non convenzionale per il mondo dell’arte contemporanea.
Nei raffinati saloni che furono dimora di Madama Letizia Ramolino Bonaparte, madre di Napoleone, i visitatori saranno avvolti dalla visione delle opere di Viola, uno dei massimi rappresentanti della videoarte mondiale qui presentato da un’esposizione che attraversa tutta la sua produzione, dagli anni Settanta a oggi, dai lavori che approfondiscono il rapporto tra uomo e natura, a quelli ispirati dall’iconologia classica. Le opere entrano in dialogo con lo spazio iconico di Palazzo Bonaparte immergendo lo spettatore in un percorso che intreccia la meraviglia degli spazi barocchi del luogo con l’intensità delle video istallazioni dell’artista americano.
Bill Viola ha visto nella tecnologia video un luogo di riflessione per la nostra contemporaneità spaziando con le sue riflessioni dalla cultura buddista a quella cristiana, dal rapporto meditativo con la natura alla dimensione religiosa come nella serie dei suoi video “Passions”.
Emozioni, meditazione, passioni, emergono dai video di Viola portando lo spettatore a un viaggio interiore di estrema intensità che narra quelli che possono essere definiti i viaggi più intimi e spirituali dell’artista attraverso il mezzo elettronico.
Con la sapiente cura di Kira Perov, moglie dell’artista e direttore esecutivo del Bill Viola Studio, quarant’anni di lavoro vengono dispiegati attraverso un’accurata selezione di 15 lavori, in un percorso che inizia nel 1977-9 con The Reflecting Pool e termina nel 2014 con la serie “Martyrs” (2014) accanto a capolavori ipnotici quali Ascension (2000) e lavori della celeberrima serie dei “Water Portraits” (2013).
Una mostra concepita come un percorso immersivo nel quale il pubblico potrà accedere a spazi dall'atmosfera ovattata che ricordano luoghi di profonda intimità, quasi dei sacrari della propria memoria, un visionario spazio di culto dove il visitatore è invitato a stabilire una profonda connessione visiva e spirituale con l’opera d’arte.
Un evento unico per concedersi la possibilità di riflettere sulla vita, intraprendere il proprio viaggio interiore e immergersi in un mondo alternativo, del tutto diverso da quello che si è lasciato all'ingresso.  

L’artista che ha unito la dimensione spirituale orientale con quella occidentale, la storia dell’arte con la sperimentazione video, la riflessione sulla cristianità con lo zen, si confronta con la città di Roma in un luogo non convenzionale per il mondo dell’arte contemporanea.
Nei raffinati saloni che furono dimora di Madama Letizia Ramolino Bonaparte, madre di Napoleone, i visitatori saranno avvolti dalla visione delle opere di Viola, uno dei massimi rappresentanti della videoarte mondiale qui presentato da un’esposizione che attraversa tutta la sua produzione, dagli anni Settanta a oggi, dai lavori che approfondiscono il rapporto tra uomo e natura, a quelli ispirati dall’iconologia classica. Le opere entrano in dialogo con lo spazio iconico di Palazzo Bonaparte immergendo lo spettatore in un percorso che intreccia la meraviglia degli spazi barocchi del luogo con l’intensità delle video istallazioni dell’artista americano.
Bill Viola ha visto nella tecnologia video un luogo di riflessione per la nostra contemporaneità spaziando con le sue riflessioni dalla cultura buddista a quella cristiana, dal rapporto meditativo con la natura alla dimensione religiosa come nella serie dei suoi video “Passions”.
Emozioni, meditazione, passioni, emergono dai video di Viola portando lo spettatore a un viaggio interiore di estrema intensità che narra quelli che possono essere definiti i viaggi più intimi e spirituali dell’artista attraverso il mezzo elettronico.
Con la sapiente cura di Kira Perov, moglie dell’artista e direttore esecutivo del Bill Viola Studio, quarant’anni di lavoro vengono dispiegati attraverso un’accurata selezione di 15 lavori, in un percorso che inizia nel 1977-9 con The Reflecting Pool e termina nel 2014 con la serie “Martyrs” (2014) accanto a capolavori ipnotici quali Ascension (2000) e lavori della celeberrima serie dei “Water Portraits” (2013).
Una mostra concepita come un percorso immersivo nel quale il pubblico potrà accedere a spazi dall'atmosfera ovattata che ricordano luoghi di profonda intimità, quasi dei sacrari della propria memoria, un visionario spazio di culto dove il visitatore è invitato a stabilire una profonda connessione visiva e spirituale con l’opera d’arte.
L’artista che ha unito la dimensione spirituale orientale con quella occidentale, la storia dell’arte con la sperimentazione video, la riflessione sulla cristianità con lo zen, si confronta con la città di Roma in un luogo non convenzionale per il mondo dell’arte contemporanea.
Nei raffinati saloni che furono dimora di Madama Letizia Ramolino Bonaparte, madre di Napoleone, i visitatori saranno avvolti dalla visione delle opere di Viola, uno dei massimi rappresentanti della videoarte mondiale qui presentato da un’esposizione che attraversa tutta la sua produzione, dagli anni Settanta a oggi, dai lavori che approfondiscono il rapporto tra uomo e natura, a quelli ispirati dall’iconologia classica. Le opere entrano in dialogo con lo spazio iconico di Palazzo Bonaparte immergendo lo spettatore in un percorso che intreccia la meraviglia degli spazi barocchi del luogo con l’intensità delle video istallazioni dell’artista americano.
Bill Viola ha visto nella tecnologia video un luogo di riflessione per la nostra contemporaneità spaziando con le sue riflessioni dalla cultura buddista a quella cristiana, dal rapporto meditativo con la natura alla dimensione religiosa come nella serie dei suoi video “Passions”.
Emozioni, meditazione, passioni, emergono dai video di Viola portando lo spettatore a un viaggio interiore di estrema intensità che narra quelli che possono essere definiti i viaggi più intimi e spirituali dell’artista attraverso il mezzo elettronico.
Con la sapiente cura di Kira Perov, moglie dell’artista e direttore esecutivo del Bill Viola Studio, quarant’anni di lavoro vengono dispiegati attraverso un’accurata selezione di 15 lavori, in un percorso che inizia nel 1977-9 con The Reflecting Pool e termina nel 2014 con la serie “Martyrs” (2014) accanto a capolavori ipnotici quali Ascension (2000) e lavori della celeberrima serie dei “Water Portraits” (2013).
Una mostra concepita come un percorso immersivo nel quale il pubblico potrà accedere a spazi dall'atmosfera ovattata che ricordano luoghi di profonda intimità, quasi dei sacrari della propria memoria, un visionario spazio di culto dove il visitatore è invitato a stabilire una profonda connessione visiva e spirituale con l’opera d’arte.
Un evento unico per concedersi la possibilità di riflettere sulla vita, intraprendere il proprio viaggio interiore e immergersi in un mondo alternativo, del tutto diverso da quello che si è lasciato all'ingresso.  
 
ALTRE INFORMAZIONI
prodotta e organizzata da Arthemisia con la collaborazione del Bill Viola Studio.
La mostra vede come sponsor Generali Valore Cultura ed è consigliata da Sky Arte.
Catalogo edito da Skira e include un saggio a cura di Valentino Catricalà.
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PROSEGUE CON PROROGA
 
TITOLO
Prima, donna. Margaret Bourke-White
Una straordinaria retrospettiva,
a cura di Alessandra Mauro, documenta attraverso oltre 100 immagini
la visione e la vita controcorrente della fotografa statunitense
 
DOVE e QUANDO
Museo IN TRASTEVERE - Roma
Prorogata al 30 aprile 2022


DETTAGLI
Considerato il grande successo, la mostra Prima, donna. Margaret Bourke-White sarà prorogata fino al 30 aprile 2022.
Curata da Alessandra Mauro, è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ed è organizzata da Contrasto e Zètema Progetto Cultura, in collaborazione con Life Picture Collection, detentrice dell’archivio storico di LIFE. Il catalogo è edito da Contrasto.
Pioniera dell’informazione e dell’immagine, Margaret Bourke-White ha esplorato ogni aspetto della fotografia: dalle prime immagini dedicate al mondo dell’industria e ai progetti corporate, fino ai grandi reportage per le testate più importanti come Fortune e Life; dalle cronache visive del secondo conflitto mondiale, ai celebri ritratti di Stalin prima e di Gandhi poi (conosciuto durante il reportage sulla nascita della nuova India e ritratto poco prima della sua morte); dal Sud Africa dell’apartheid, all’America dei conflitti razziali fino al brivido delle visioni aeree del continente americano.
Al Museo di Roma in Trastevere, oltre 100 immagini, provenienti dall’archivio Life di New York e divise in 11 gruppi tematici che, in una visione cronologica, rintracciano il filo del percorso esistenziale di Margaret Bourke-White e mostrano la sua capacità visionaria e insieme narrativa, in grado di comporre “storie” fotografiche dense e folgoranti.
In occasione della proroga sono previste cinque visite guidate della curatrice Alessandra Mauro, appuntamenti speciali per scoprire e approfondire di volta in volta diversi aspetti della vita e del lavoro della fotografa americana.
 
Calendario visite guidate:
Margaret Bourke-White e la documentazione sociale – mercoledì 2 marzo alle 18.00;
Margaret Bourke-White e l’apertura dei Campi – mercoledì 16 marzo alle 18.00;
Margaret Bourke-White e la campagna d’Italia – mercoledì 6 aprile alle 18.00;
Margaret Bourke-White in Asia – mercoledì 13 aprile alle 18.00;
Margaret Bourke-White a colori – mercoledì 27 aprile alle 18.00.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Piazza S. Egidio 1b – Roma
 
Dal martedì alla domenica ore 10.00 - 20.00
24 e 31 dicembre 10.00-14.00
Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura
Giorni di chiusura
1 gennaio, 1 maggio e 25 dicembre
 
Promotori Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Contrasto
Mostra a cura di Alessandra Mauro
Organizzazione Zètema Progetto Cultura
In collaborazione con Meredith
Digital Imaging Partner Canon
Con il contributo di Forma. Fondazione Forma per la fotografia
Catalogo a cura di Contrasto
 
Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
www.zetema.it
www.museodiromaintrastevere.it
www.museiincomune.it
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PER BAMBINE/I e RAGAZZE/I
 
TEATRO
 
NOVITÁ
 
TITOLO
Ruotalibera Teatro
Presenta
Fiabe delle Terre
e
No Cage-Animali senza gabbie. Fiabe, musica e racconti di Animali Liberi
Reading teatrali
 
DOVE e QUANDO
Centrale Preneste Teatro - Roma
23 e 24 aprile 2022, ore 16.30

 
DETTAGLI
A Centrale Preneste Teatro (Via Alberto da Giussano, 58) ultimo appuntamento di questa stagione della Rassegna Infanzie e adolescenze in gioco 2022: sabato 23 e domenica 24 aprile alle ore 16.30 sono previste due narrazioni teatrali di Ruotalibera Teatro. Si comincia sabato 23 con “Fiabe delle Terre, racconti di fiabe popolari da tutto il mondo con Valentina Greco, Tommaso Lombardo e Gabriele Traversa. Un viaggio attraverso fiabe popolari scelte da patrimoni culturali diversi. Una volta, quando le donne e gli uomini si raccontavano riuniti attorno al fuoco paure e domande sulla vita e i suoi misteri, le storie rimbalzavano di bocca in bocca e nell’etere. E diventavano arte, l’arte dell’ascolto.
Si chiude domenica 24 aprile con “No Cage-Animali senza gabbie. Fiabe, musica e racconti di Animali Liberi” con Valentina Greco, Tommaso Lombardo, Gabriele Traversa e Alessandro Garramone alla chitarra. Si tratta di uno spettacolo-concerto con protagonisti gli animali e le loro emozioni, le loro paure, le loro astuzie. Animali non antropomorfizzati, ma a cui è restituita la facoltà di esseri intelligenti e senzienti in quanto esseri viventi che hanno diritti e vanno tutelati e rispettati.
 
Fiabe delle Terre con Valentina Greco, Tommaso Lombardo e Gabriele Traversa
No Cage-Animali senza gabbie. Fiabe, musica e racconti di Animali Liberi” con Valentina Greco, Tommaso Lombardo, Gabriele Traversa e Alessandro Garramone alla chitarra
Regia: Tiziana Lucattini
 
 
ALTRE INFORMAZIONI
🎫Il costo del biglietto 6 €
Dai 3 ai 10 anni
 
Prenotazione obbligatoria
Info e prenotazioni: acquisto on-line su www.centraleprenesteteatro.it o in biglietteria previa prenotazione al numero 06 27801063 o all’indirizzo mail info@ruotalibera.eu (lun./ven. ore 10.00/17.00)
Sabato e domenica esclusivamente tramite sms o whatsapp al numero 320/2392833
Web site: www.centraleprenesteteatro.it
 
COVID 19 - LINEE GUIDA PER L’ACCESSO ALLE ATTIVITÀ’
A seguito del dl 221/2021 del 24 dicembre 2021, riepiloghiamo le regole per accedere in teatro.
Potranno accedere in teatro solo i possessori di certificazione verde da vaccinazione o guarigione (super Green Pass).
Obbligo di utilizzo in modo corretto della mascherina di tipo FFP2 per tutta la durata di permanenza nei locali del Teatro.
Divieto di consumare cibo o bevande all’interno della sala teatrale.
Tali disposizioni non verranno applicate ai soggetti esenti per età o sulla base di idonea certificazione medica.
Per l’accesso alla manifestazione rimane l'obbligo di sottoporsi alla misurazione della temperatura e all’igienizzazione delle mani.
La prenotazione per l'ingresso ai vari eventi in programma resta obbligatoria.
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UNO SGUARDO FUORI PORTA
 
ARTE
 
PROSEGUE
 
TITOLO
CARUSO DA NAPOLI A NEW YORK IN MOSTRA AL MANN
 
DOVE e QUANDO
Museo Archeologico Nazionale di Napoli
dal 22 dicembre 2021 sino al 22 aprile 2022

 
DETTAGLI
“Enrico Caruso - Da Napoli a New York”. È questo il titolo dell’originale e attesissima mostra che sarà inaugurata lunedì prossimo 20 dicembre alle 17 (apertura al pubblico dal 22 dicembre 2021 sino al 22 aprile 2022) al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. L’evento, che celebra il centenario dalla scomparsa dell'artista, è curato da Giuliana Muscio, brillante studiosa del tenore partenopeo e più in generale, del contributo degli artisti italiani al mondo dello spettacolo americano. 
L'esposizione, che si avvale della consulenza musicale di Simona Frasca, musicologa e docente dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, mette a fuoco con uno sguardo nuovo la figura di Caruso, prima star mediatica moderna e rappresentante dell’emigrazione italiana, capace di conservare e innovare le tradizioni dello spettacolo con un impatto significativo sui media statunitensi.
La mostra è realizzata da Fondazione Campania dei Festival e Fondazione Film Commission Regione Campania, con il sostegno della Regione Campania e in collaborazione con il MANN e con l’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi. Il percorso narrativo su Enrico Caruso e la sua carriera si basa su una documentazione quanto mai ricca: caratteristica dell'itinerario di visita è proporre un approccio rigoroso dal punto di vista storico e intermediale sotto l'aspetto comunicativo.
La mostra propone oltre 250 immagini fotografiche, provenienti dal Metropolitan Opera Archive di New York, dalla Caruso Collection presso il Peabody Institute (Johns Hopkins) di Baltimora e dal museo Enrico Caruso di Villa Bellosguardo a Lastra a Signa. Possibile ritrovare in allestimento non solo materiale audiovisivo d’epoca e cinegiornali, forniti per l’occasione dagli archivi americani e dal fondo Setti della Fondazione Ansaldo, ma anche registrazioni audio originali della produzione discografica del più famoso tenore di tutti i tempi. 
Nell’ambito della mostra è prevista la proiezione del documentario “Enrico Caruso: The Greatest Singer in the World”, diretto da Giuliana Muscio e prodotto dalla Direzione Generale per gli italiani all’estero del Ministero degli Affari Esteri. Il lavoro, attraverso materiali inediti, racconta la carriera americana di Caruso e la modernità del suo rapporto coi media, sottolineando il fondamentale contributo dei performers italiani nello sviluppo dell’industria dello spettacolo negli Stati Uniti. Sono previste tre proiezioni giornaliere: alle 12.00, alle 16.00 e alle 18.00. 
Il catalogo della mostra, edito da “ad est dell’equatore”, potrà essere acquistato presso il bookshop del MANN.
 
ALTRE INFORMAZIONI
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