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martedì 19 luglio 2022

ROMA FRINGE FESTIVAL 2022, VOMITO di Lorenzo Terenzi richiama forti applausi al TEATRO VASCELLO

Recensione critica dello spettacolo "VOMITO" di e con Lorenzo Terenzi
Replica di mercoledì  tredici luglio duemilaventidue, Roma Fringe Festival / Teatro Vascello – Roma
 

Il ROMA FRINGE FESTIVAL è da sempre contenitore di stimolante sperimentazione e poter assistere agli spettacoli di questa considerevole rassegna dà sicuramente la possibilità di andare oltre; non poteva ovviamente mancare la presenza di Kirolandia da sempre attenta all’innovazione in ogni genere artistico.
 
Quest’anno la location della manifestazione è il TEATRO VASCELLO e un primo applauso va all’interessante scelta che permette di gustare al meglio ciascuna pièce soprattutto quando la tipologia di palcoscenico risulta fondamentale per la sua riuscita.
 
Così è per VOMITO che si avvale di effetti di luce stranianti e di sonorità dissonanti e si arricchisce della composizione scenica al fine di poter esprimere completamente le sue elevate potenzialità espressive.
 
Fermiamo subito la prima fondamentale riflessione: Lorenzo Terenzi è decisamente bravo. Questo iniziale dato si riverbera ovviamente su tutto l’atto unico che si potrebbe considerare costruito su una marcata linea modulare a tre episodi distinti e molto ben concatenati tanto che, nel loro crescendo, il pubblico viene completamente conquistato dalla narrazione.
 
La parte che più ha da dire è sicuramente quella centrale, di maggior durata e trattazione, appunto un vomito sul tema della società contemporanea presa da varie angolazioni. A ben riflettere, però, anche il primo mantra stroboscopico “come ti senti”, forse leggermente troppo prolungato, lascia un’impronta significante molto chiara mentre delinea con fermezza quanto quel successivo sovrabbondante dire di una testa si dovrà imprimere nella nostra mente. Quando l’identità narrante, dopo il rigurgito speculativo, alla fine scompare inglobandosi in un “cubo di pregiudizi” si palesa la necessità della lacerazione di quel metaforico involucro per poter rinascere.
 
Cosa si racconta? L’uomo di oggi, la fanciullezza nell’oggi, le assurdità del vivere odierno, le mostruosità, quanto si sta sovra-costruendo, sovra-allevando, sovra-comunicando, quanto si sta permettendo di sovra-avanzare distruggendo tutto, distruggendo noi, distruggendo il mondo. Così il vomitatore ha “paura di invecchiare” e attende quel silenzio che forse non ci sarà più e nel mentre si costruisce un intorno che verosimilmente  sarà solo deserto.

Veramente applausi per questo potente atto unico.

Andrea Alessio Cavarretta -
_KIROLANDIA®_
 
 
VOMITO
proveniente da Firenze
di e con Lorenzo Terenzi
 

 
www.romafringefestival.it

www.teatrovascello.it