MENU

K-HOME | KIROLANDIA | KIRI | REGOLAMENTO | CONTATTI  | corrente culturale | fridaartes | privacy e cookie | disclaimer
Kirosegnaliamo | Kiroalmanacco | Kirosegnaliamo
K-NEWS | PALCOSCENICO | MUSICA | ARTE | CINEMA | LIBRI | COSTUME/SOCIETA' | SCIENZE/NATURA |FOTO | DISEGNI/PITTURE | RACCONTI | POESIE | VIDEO
IppoKiro PutzoKiro MayaKira ManuKira AttiroKira MireKira VeraKira CeresKira VolpocaKiro Krouge

martedì 13 settembre 2022

KIROSEGNALIAMO dal 13 al 19 settembre 2022

K-news  


Kiri, ripartono per questa stagione 2022-2023 le KIROSEGNALAZIONI di KIROLANDIA blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale. Ogni settimana, sulla base delle tantissime proposte giunte in redazione, selezioniamo per voi alcuni eventi da seguire a Roma con un veloce sguardo fuori porta e qualche anticipazione sugli eventi successivi.

Potete inviarci i vostri Comunicati Stampa ad una delle nostre email kiroalndia@gmail.com - info@kirolandia.com. Scriveteci e raccontateci delle vostre iniziative.
 
Vi ricordiamo che i suggerimenti di Kirolandia sono tripli!!!
Non solo qui nel blog ma anche attraverso le KIROSOCIALNEWS, lanci direttamente dai nostri social: Facebook, Twitter, Instagram e Linkedin. A breve riprenderà anche la trasmissione radiofonica, "#doyoudream kirolandia on air" su Radio Godot, e con lei anche la diffusione del KIROEVENTO DA SOGNO della settimana!
Seguite sempre gli hashtag #kirosegnalazioni #kirosocialnews #kiroventodasogno e scoprirete i selezionatissimi suggerimenti dei Kiri di Kirolandia!
 
Dunque per sognare con voi...
 
TEATRO
 
NOVITÁ
 
TITOLO
sotto l’Angelo di Castello
danza, musica, spettacolo
II EDIZIONE
Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo
1° luglio – 25 settembre 2022
---
TRADIMENTI
di Harold Pinter
traduzione Alessandra Serra
regia Michele Sinisi
con Stefano Braschi, Stefania Medri e Michele Sinisi
scene Federico Biancalani
collaborazione artistica Francesco M. Asselta
aiuto regia Nicolò Valandro
produzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale
con il contributo di Next-Laboratorio delle Idee

DOVE e QUANDO
MUSEO NAZIONALE DI CASTEL SANT’ANGELO - Cortile Alessandro VI – Roma
15 settembre  2022, ore 21.00

 
DETTAGLI
Sarà in scena il 15 settembre (h.21,00) presso il Cortile Alessandro VI di Castel Sant’Angelo, nell’ambito della rassegna “sotto l’Angelo di Castello: danza, musica, spettacolo”, lo spettacolo TRADIMENTI di Harold Pinter, traduzione Alessandra Serra,regia diMichele Sinisi, con Stefano Braschi, Stefania Medri e Michele Sinisi.
Tradimenti è la messa in scena dell’omonima opera che il Premio Nobel per la Letteratura Harold Pinter presentò per la prima volta al pubblico londinese nel 1978.
 
La storia è quella di una relazione extraconiugale ripercorsa però a ritroso, dalla sua fine fino ai suoi esordi. Tutto inizia due anni dopo la fine del rapporto e termina prima che esso abbia inizio.
Ma, oltre ai due amanti c’è anche il marito di lei, nonché migliore amico di lui.
Insomma, un triangolo a tutti gli effetti, dalla trama apparentemente semplice e lineare.
Se non fosse che il susseguirsi dei fatti lascia piano piano spazio alla complessità d’animo dei tre personaggi, accomunati da un segreto a volte difficile da portare.
Il testo di Pinter rivive sulla scena in un allestimento sanguigno e asciutto - a tratti violento - dove le parole non dette, i pensieri taciuti, le azioni nascoste riempiono le vite dei tre protagonisti, invadono gli spazi, irrompono con forza minando tutte le loro relazioni.
 
Ed è proprio nella tensione data dai silenzi, da ciò che si poteva dire e che invece è stato taciuto, il nucleo centrale della pièce. Michele Sinisi si addentra nell’esplorazione dell’invisibile lavorando con gli attori sulle diverse umanità di Jerry, Robert ed Emma per restituire al pubblico personaggi vivi, carnali, potenti.
Stefano Braschi, Stefania Medri e lo stesso Michele Sinisi – in scena nei panni del marito tradito Robert - si muovono su una scena dominata da un imponente tabellone, costruito dallo scenografo Federico Biancalani sulla falsa riga degli orologi a lettere luminose: strumenti forse più affini ad una percezione umana del tempo, fatta di intervalli imperfetti, mai precisi. Le didascalie spazio/temporali presenti nel dramma si accendono dunque periodicamente per scandire i diversi momenti dello spettacolo dando un ritmo serrato alla pièce, in un viaggio al contrario verso l’origine del tradimento, ripercorso al ritmo del rock anni ’80.
 
“Sotto l’Angelo di Castello: danza, musica, spettacolo” è la rassegna voluta dalla Direzione Musei Statali della Città di Roma e il Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo e Passetto di Borgo, diretti da Mariastella Margozzi: Il progetto culturale è stato curato e organizzato, per conto della Direzione Musei Statali della città di Roma, da Anna Selvi.
 
ALTRE INFORMAZIONI
L'ingresso agli spettacoli è consentito ai visitatori fino ad esaurimento dei posti disponibili ed è incluso nel costo del biglietto del Museo richiedendo, al momento dell’acquisto, la formula "museo+spettacolo"
È possibile acquistare i biglietti sia online al sito www.gebart.it/musei/museo-nazionale-di-castel-santangelo
che tramite call center Ticketone allo 06/32810 o direttamente al botteghino del Museo
 
Costo bieglietto: Intero € 12
Ridotto € 2 per i cittadini europei tra i 18 ed i 25 anni
gratuità di legge
 
Lungotevere Castello,  50 - Roma
 
www.castelsantangelo.beniculturali.it

Foto locandina Ph Luca Del Pia
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
 
NOVITÁ
 
TITOLO

CONVERSAZIONE DI SCENA
Io so. Le prose civili di PierPaolo Pasolini cinquant’anni dopo
Interverranno:
Aurora Fratini, scrittrice e regista
Angelo Favaro, docente di Letteratura italiana Università degli Studi di Roma Tor Vergata
Barbara Scoppa, attrice
 
DOVE e QUANDO
Teatro di Villa Lazzaroni - Roma
17 settembre 2022, ore 18.00

 
DETTAGLI
Nell’ambito dell’Estate Romana 2022 – Riaccendiamo la Città, insieme Fondamenta Teatro e Teatri presenta E’ un brusio la vita, un complesso di iniziative di spettacolo e di riflessione critica sulla figura e l’opera di PierPaolo Pasolini. Oltre l’occasione celebrativa del centenario della nascita, si vuole contribuire a far conoscere alle nuove generazioni non solo l’opera poetica, teatrale e cinematografica di Pasolini, ma anche le sue prose civili, che hanno anticipato di decenni lo sguardo sulmondoglobalizzatodeiconsumi,sullascomparsadelleidentitàminori,sull’omologazione culturale dei popoli occidentali.
Per l’apertura ufficiale della prima stagione teatrale del Teatro di Villa Lazzaroni, dopo inumerosi anni di chiusura, si propone l’allestimento di uno spettacolo dal titolo È un brusio la vita di Giancarlo Sammartano sull’opera pasoliniana preceduto da una serie di cinque conversazioni di scena che introducano alla poetica e al pensiero di questo artista ed intellettuale che ha così largamente informato la nostra cultura e la nostra sensibilità.
Le conversazioni saranno articolate non come lezioni o conferenze ,ma come piccoli eventi di drammatizzazione spettacolare. A partire dal racconto strutturato anche a più voci, degli esperti del tema, fino a comprendere registrazioni, letture dal vivo, proiezioni filmate con la partecipazione attiva del pubblico, sollecitato a porre domande e a suggerire temi di discussione.
 
Io so. Le prose civili di PierPaolo Pasolini cinquant’anni dopo
Pasolini fu uno dei pochi scrittori del secolo a interpretare con coraggio e dignità il dovere civile dell'indignazione, il diritto di una letteratura votata a comprendere come a rifiutare corruzione e disumanità. Pasolini ci ha raccontato con la scrittura tutta la storia italiana: fu testimone del passaggio da Popolo Italiano a massa italiana; aveva capito subito il cambiamento culturale ed antropologico della società, senza essere sociologo, né antropologo, “era un poeta che si abbeverava nella vita e volle raccontarla non solo con le parole, ma con la carne, il sangue e con innocenza”, come disse di lui l’allievo Vincenzo Cerami.
A cura di Giancarlo Sammartano – Coordinamento di Sergio Basile
 
ALTRE INFORMAZIONI
Via Appia Nuova 522/Via Tommaso Fortifiocca,71 – Roma
 
Info e prenotazioni 392/4406597 – teatrovillalazzaroni@gmail.com
 
Il progetto, promosso da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, è vincitore dell'Avviso Pubblico "Estate Romana  2022 - Riaccendiamo la Città, Insieme"  curato dal Dipartimento Attività Culturali e realizzato in collaborazione con SIAE ed è parte del programma di iniziative culturali "PPP100 Roma racconta Pasolini"
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________

 
MANIFESTAZIONI
 
TEATRO
 
NOVITÁ
 
TITOLO
Il Teatro Lo Spazio scalda i motori con l’
ANTICIPO DI STAGIONE
4 SPETTACOLI IN ATTESA DELLA NUOVA STAGIONE 2022-23
 
DAL 16 AL 18 SETTEMBRE SIGNOROTTE SCRITTO E DIRETTO DA MASSIMO ODIERNA
DAL 21 AL 22 SETTEMBRE IMPRINTING DI DAVIDE ROMEO
25 SETTEMBRE IT’S FREDDY. MR BAD GUY DI GIAMPIERO CAVALLUZZI
DAL 28 AL 30 SETTEMBRE ASPETTANDO GODOT DIRETTO DA FRANCESCO POLIZZI

DOVE e QUANDO
TEATRO LO SPAZIO – Roma
Dal 16 al 30 settembre 2022, dal venerdì al sabato ore 21.00 / domenica ore 18.00


DETTAGLI
In attesa della nuova stagione 2022-2023  che partirà ad ottobre, il Teatro Lo Spazio scalda i motori con un Anticipo di Stagione che prevede dal 16 al 30 settembre ben quattro imperdibili spettacoli che spaziano dalla tragicommedia, alla danza, alla musica: SIGNOROTTE di Massimo Odierna, IMPRINTING di Davide Romeo, IT’S FREDDY. MR BAD GUY di Giampiero Cavalluzzi, ASPETTANDO GODOT con la regia di Francesco Polizzi.
 
Si parte con SIGNOROTTE, spettacolo scritto e diretto da Massimo Odierna, con Viviana Altieri, Elisabetta Mandalari e Sara Putignano. Signorotte è una tragicommedia dalle tinte rosa incentrata intorno alla figura di tre amiche, Ada, Ida e Beta, ormai più che cinquantenni, che si ritrovano dopo tanto tempo in occasione dei funerali del marito di una della tre. Un viaggio tra ricordi cupi e promesse fatte che rivelerà un passato nero, violento e ambiguo.  La pièce ha un taglio bizzarro e assurdo, dove l'azione scenica si sviluppa in un continuo alternarsi tra presente e passato, attraverso l'utilizzo di una drammaturgia scarna, eccessiva ed immediata. 
Si affrontano tematiche come il disagio e la miseria, la ricerca di un posto nel mondo, le nevrosi ed i vizi umani, e focalizzano l'attenzione sulle contraddizioni moderne e sulla brutalità dell'uomo. 
Dopo Toy Boy e Posso lasciare il mio spazzolino da te?Signorotte, è l’ultimo capito di Disalogy- La trilogia del disagio, ovvero tre spettacoli scritti e diretti da Massimo Odierna, apparentemente senza nessun legame narrativo tra loro, che affrontano  l’attualità del disagio.
A seguire il 21 e 22 settembre è la volta della danza di IMPRINTING di Davide Romeo. L’imprinting è un particolare tipo di apprendimento per esposizione, presente in forme e gradi diversi in tutti i vertebrati. 
La danza racconta proprio quella “finestra” temporale. La performance risveglia i nostri imprinting sensoriali per trasportare il performer e chi lo segue in una fase sensibile, capace di poter stampare nel proprio modo di vivere l’esperienza immagini suoni contatti e movimenti. 
La capacità di creare legami di sequela e la disponibilità ad esporsi sono i concept fondamentali di un lavoro in continua evoluzione.
 
Debutto assoluto il 25 settembre con “It’sFreddie. Mrbadguy“- mirabolante assolo multimediale, scritto, diretto ed interpretato da Gianpiero Cavalluzzi. In scena l’esaltazione dell’individualità di uno dei personaggi più eclettici di tutti i tempi: Freddie Mercury.
Lo spettacolo - fusione di prosa e video, concepiti e realizzati per l’occasione da Gianpiero Cavalluzzi – porta sul palco di un teatro, per la prima volta, l’intensa esistenza del cantante inglese solo e soltanto attraverso la riproposizione della sua carriera solista. Ogni canzone diventa un racconto: “Mrbadguy sono io” ha dichiarato Freddie nel presentare le undici tracce del disco intitolato, appunto, MrBadGuy. Quest’opera discografica rappresenta un vero e proprio manifesto della sua persona e del suo percorso di vita.
 
Infine, dopo il successo della scorsa stagione, torna dal 28 al 30 settembre ASPETTANDO GODOT con la regia di Francesco Polizzi, che affronta il celebre testo dandogli una nuova veste  e una nuova attualità. I due clown vagabondi di Beckett si ritrovano ad aspettare il loro fantasmatico Godot nel mezzo di uno scalcinato palco di cabaret alle dipendenze del potente Pozzo. Una rilettura quasi brechtiana del capolavoro di Beckett, sgangherata e insieme inappuntabile, come si conviene a questa storia divenuta archetipo di ogni attesa.
 
ALTRE INFORMAZIONI
 
Via Locri 43, Roma
 
informazioni e prenotazioni
339 775 9351 / 06 77204149
info@teatrolospazio.it
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________

 
TEATRO E MUSICA
 
NOVITÁ
 
TITOLO
il NaufragarMèDolce
AGORA’ – TEATRO E MUSICA ALLE RADICI
Undicesima edizione
 con il sostegno di:
Fondi 8xmille Chiesa Valdese
con il patrocinio di
 Municipio X di Roma Capitale
In collaborazione con
Teatro del Lido – Teatro Furio Camillo
Liceo Classico Anco Marzio e Liceo Scientifico A. Labriola
Parco Letterario Pier Paolo Pasolini
Comitato Pasolini 100

DOVE e QUANDO
TEATRO DEL LIDO DI OSTIA -TEATRO FURIO CAMILLO – Roma
Dall’11 settembre al 14 ottobre 2022

 
DETTAGLI
Torna, per l'undicesimo anno consecutivo, Agorà - Teatro e Musica alle Radici, il Festival organizzato da Il NaufragarMèDolce, la compagnia diretta da Chiara Casarico e Tiziana Scrocca. Ventisei appuntamenti che, dall'11 settembre al 14 ottobre, vedono al centro della kermesse teatro, musica, danza, circo, clownerie e videoproiezioni. Tutti eventi che hanno come principale obiettivo quello di portare avanti una continuità con le passate edizioni e la volontà, sempre più imponente, di portare l'arte e la cultura nelle zone periferiche della città.
 
È essenziale per noi il concetto di continuità. È un modo per ringraziare il pubblico che ci ha sempre sostenuti, gli artisti che hanno reso sempre più grande il nostro festival. Abbiamo voluto una nuova edizione del Festival Agorà ricco di nuove collaborazioni e proposte artistiche, in grado di sostenere la relazione tra il teatro e gli spettatori con attuali narrazioni del presente e di future direzionispiega la direttrice artistica Chiara Casarico.
Quest'anno la manifestazione, che si svolge grazie al sostegno dei Fondi 8xmille Chiesa Valdese e il Patrocinio del Municipio X di Roma Capitale, avrà come cornice il Teatro Furio Camillo di Roma e il Teatro del Lido di Ostia e vede al centro dell'intera manifestazione la drammaturgia contemporanea, la musica popolare, il teatro urbano, il teatro ragazzi, confermandosi essere luogo di incontro e di connessioni umane e artistiche, in cui risuonano voci legate al territorio, alla storia e alla memoria individuale e collettiva, al viaggio, alle migrazioni, allo scambio tra generazioni, ai beni comuni.
 
Per questo la kermesse è ricca di spettacoli, laboratori, performance e incontri e vede impegnati, come negli anni scorsi, grandi nomi del teatro come Lucilla Galeazzi e Nando Citarella che da sempre, con la loro presenza, hanno sostenuto il progetto. Oltre a nuove produzioni della Compagnia il NaufragarMèDolce, il Festival si arricchisce di spettacoli che arrivano da più parti della penisola: dal Teatro Argentum Potabile di Catania, Festival Eccellenze Femminile di Genova, ai Radicanto di Bari.
 
Punto focale di Agorà inoltre sono i giovani: quest’anno, in primavera, abbiamo avviato un progetto rivolto a 40 studenti dei licei di Ostia, Anco Marzio e Labriola, per stimolare la riflessione sulla realtà attuale e sul nostro futuro a partire da un autore immenso come Pasolini. Durante il festival proseguiremo i lavori per realizzare insieme agli studenti uno spettacolo itinerante e offrire alle giovani generazioni un'esperienza formativa e umana molto importante. E per sopperire alla mancanza di fondi, abbiamo aperto un crowdfunding su Produzioni dal Basso intitolato “Sillabario Pasolini” (https://www.produzionidalbasso.com/project/sillabario-pasolini), che si chiuderà proprio il 14 ottobre.
 
PROGRAMMA della settimana
Domenica 11 settembre
TEATRO DEL LIDO DI OSTIA
TEATRO RAGAZZI
17:30     Materia Viva
“La strega, il rospo e le torte di mele”
scritto da Alessandra Lanciotti e Francesco Petti
con Alessandra Lanciotti - Francesco Petti - Lucia Rizzo - Roberta Castelluzzo
INGRESSO 5€
---
Venerdì 16 settembre
TEATRO FURIO CAMILLO
TEATRO-DANZA
20:00     Teatro Argentum Potabile (CATANIA)
“Itlives! Itbreathes!”
Spettacolo site-specific, ideazione e regia di Steve Cable
con Alessandro Caruso e Silvia Oteri
INGRESSO 8€
 
TEATRO-CANZONE
21:00     Radicanto (BARI) &NaufragarMèDolce
“Ma che colpa abbiamo noi”
Scritto e interpretato da Chiara Casarico
Musica dal vivo Giuseppe De Trizio
INGRESSO 12€
---
Sabato 17 settembre
TEATRO DEL LIDO DI OSTIA
MUSICA
19:00     Rita Superbi
“Energia!”
Taiko Trio (Rita Superbi, Catia Castagna, Marilena Bisceglia)
INGRESSO OFFERTA LIBERA

TEATRO-DANZA
20:00     Teatro Argentum Potabile (CATANIA)
“Itlives! Itbreathes!”
Spettacolo site-specific, ideazione e regia di Steve Cable
con Alessandro Caruso e Silvia Oteri
INGRESSO 8€

TEATRO
21:00     Festival Eccellenze Femminile (GENOVA)
“Amo dunque sono”
da Sibilla Aleramo, testo di Alessandra Cenni
con Viola Graziosi
regia Consuelo Barilari
INGRESSO 12€
---
Domenica 18 settembre
TEATRO DEL LIDO DI OSTIA
TEATRO RAGAZZI
17:30     il NaufragarMèDolce
“Blond&Bass: Viva l’amour!”
di e con Emanuela Bolco e Veronica Milaneschi
INGRESSO 5€
 
ALTRE INFORMAZIONI
AGORA' – TEATRO E MUSICA ALLE RADICI
dall'11 settembre al 14 ottobre 2022
Direzione artistica: Chiara Casarico
Direzione organizzativa: Marta Bragantini
Staff organizzazione: Laura Gentile e Stefano Romanelli
Social media manager: Maria Plateo
Comunicazione grafica, video e foto: Artigiani Digitali Comunicazione Sensibile
Ufficio stampa: Rocchina Ceglia e Maresa Palmacci
Staff tecnico: Antonio Pellegrini
Accoglienza e gestione spazi: Teatro del Lido e Teatro Furio Camillo.
 
TEATRO DEL LIDO DI OSTIA
via delle Sirene 22, 00121 Ostia Lido, Roma
sia spazio all’aperto che al chiuso, totalmente accessibile a disabili
Bus: 01, 05B, 06, COTRAL
Treno: FC2
da Roma centro: Via del Mare, Via Cristoforo Colombo, Via Ostiense, Autostrada Fiumicino. E’ presente ampio parcheggio.

da Roma centro: Via del Mare, Via Cristoforo Colombo, Via Ostiense, Autostrada Fiumicino. E’ presente ampio parcheggio.
 
TEATRO FURIO CAMILLO
via Camilla 44, 00181 Roma
spazio al chiuso, parzialmente accessibile a disabili
Bus: 590, 671, 85, 87
Treno: FL1, FL3, FL5
Metro: A
 
PREZZI
TEATRO BAMBINI: 5€ (un accompagnatore adulto gratis)
TEATRO ADULTI: INTERO 8€, 10€ 12€
RIDOTTO TEENAGER: 5€
ABBONAMENTI
DAILY: 2 spettacoli nella stessa giornata 15€
TRIS: 3 spettacoli a scelta 30€
EVERYDAY: 7 spettacoli a scelta 60€
 
INFO E PRENOTAZIONI
festival.agora@gmail.com
WhattsApp 351.907.3887
www.ilnaufragarmedolce.it
Fb + Instagram + YouTube
Billetto.it
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________

 
CIRCO queer
 
NOVITÁ
 
TITOLO
ONDADURTO TEATRO & LIT CIRCUS
IT – U.K. – IRL – AUSTRALIA – MEXICO
presentano
Q40 – Queer Circus Show
Spettacolo in scena nell’ambito del
ROMECIRCFEST Chapeau!
 
CREDITS
Tecniche Circensi: Massimiliano Rossetti e Annabel Carberry
Da un’idea di: Ondadurto Teatro e Lost in Translation Circus
Artisti:
Annabel Carberry, Roisin Morris, Rodrigo Adame, Edson Caballero, Michel Maruin, Farid Mahmet, Massimiliano Rossetti, HOLIDOLORES DragQueen
Produzione:

Produzione:
 C.P.C.C.L. - Centro di Produzione Circo Contemporaneo Lazio Tecniche Circensi Massimiliano Rossetti e Annabel Carberry
Foto Card: Giulia Feliciani - Foto Copertina: Giulia Razzauti - Copyright ONDADURTOTEATRO2022

DOVE e QUANDO
BRANCACCINO OPEN AIR (Teatro Brancaccio) – Roma
16 e 17 Settembre: ore 22.30 - 18 settembre: ore 20.30


DETTAGLI
Da venerdì 16 a domenica 18 settembre, nell’ambito del RomaCircFest Chapeau!, il Brancaccino Open Air del Teatro Brancaccio, in Via delle Terme di Traiano, accoglie la prima nazionale di Q40 – Queer Circus Show, una coproduzione firmata da Ondadurto Teatro e LIT Circus, con artisti provenienti da Italia, Regno Unito, Messico, Irlanda e Australia.
 
Tre serate dedicate al mondo queer e alle sue interconnessioni con il circo contemporaneo.Q40-Queer Circus Show è uno spettacolo multidisciplinare sull’identità, che si allontana dagli stereotipi e si incentra sulla libertà di essere davvero chi si è, con il marchio di visualità fortemente contemporanea di Ondadurto Teatro e la presenza forte e straordinariamente acrobatica di LIT Circus.
 
Attraverso le diverse tecniche del Circo Contemporaneo, da quelle più familiari dei tessuti, della giocoleria o del corpo libero a quelle più inconsuete della pertica, del cloudswing, del corean cradle o del hair hanging, in Q40 – Queer Circus Show una guida d’eccezione in abiti Drag Queen accompagna lo spettatore facendolo immergere in quadri onirici e surreali.
Ogni performer indaga, attraverso una propria chiave e tecnica, sulla tematica che è il filo conduttore dello spettacolo: le relazioni, il proprio corpo, la propria identità, la speranza o l’amore come aspetti cardine della natura umana.
Finalmente i corpi si liberano, non più legati a visioni stereotipate, non più legate a una visione binaria della realtà, in un cabaret circense ironico e leggero, ma allo stesso tempo un cabaret che vuole lanciare nello spettatore interrogativi, senza mai dare però una risposta univoca. Lasciare spiragli, lasciare spazio alle infinite sfaccettature e possibilità che compongono il genere umano.
 
Q40-Queer Circus Show è uno spettacolo creato in residenza al RomaCircFestival#chapeau!
ALTRE INFORMAZIONI
MODALITÀ INGRESSO BRANCACCINO OPEN AIR
Q40 – Queer Circus Show
 
Botteghino Teatro Brancaccio - Brancaccino
orario apertura al pubblico
martedì – sabato h.16.00/19.00
domenica h. 15-00/18-00
lunedì chiuso
whatsapp: 344 1455127
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
 

MUSICA
 
NOVITÁ
 
TITOLO
CHARITY CAFE’
La programmazione di settembre
Dal 13 al 17 settembre 2022
 
DOVE e QUANDO
CHARITY CAFE’– Roma
Dal 13 al 17 settembre 2022


DETTAGLI
MARTEDÌ 13 SETTEMBRE
ANDY'S CORNER           
H 21:00 - CLASSIC ROCK, BLUES, SOUL, FOLK...
Andrea Angelini, in arte Andy’s Corner, presenta il suo progetto solista acustico. Propone una sintesi di vari generi e influenze musicali: un viaggio affascinante nella migliore musica anglo-americana in particolare dei ‘60s e ’70s, ma non solo...
Andrea Angelini - Voce, Chitarra & Armonica
---
MERCOLEDÌ 14 SETTEMBRE
BLUES JAM & FRIENDS - H 22:00
COORDINATA DA: BLACK CAT BONES
Aprono la Session:
Paolo Re, Voce & Chitarra
Andrea Di Giuseppe, Armonica
Lucio Carletti, Basso
Lorenzo Francocci, Batteria
BluesMan&BluesWoman sono invitati a salire sul palco del Charity
---
GIOVEDÌ 15 SETTEMBRE
JAM SESSION NIGHT JAZZ - H 22:00
DEDICATA A: BILLIE HOLIDAY
Aprono la Session:
Marianna Voloscina, Voce
Giambattista Gioia, Tromba
Gerardo del Monte, Piano
Massimiliano De Lucia, Batteria
Tutti i Musicisti Jazz sono invitati a salire sul palco del Charity
---
VENERDÌ 16 SETTEMBRE
MENAPACE SWING TRIO
H 22:00 - JAZZ NIGHT
 
Il trio acustico in stile Parigi anni ’30 è attivo da numerosi concerti fra cui i Festival Jazz di Rivisondoli, di Pescasseroli e in molti jazz club della Capitale.Il repertorio è altamente ballabile: centro e cardine del live sarà lo Swing, in tutte le sue salse: dal Jazz Manouche al Jazz di matrice New Orleans, per arrivare al Blues.Violino, chitarra e contrabbasso gli strumenti che daranno vita a Brani come: Sweet Georgia Brown; Oh, Lady be Good; Nuages; Carbonaro’s Blues - dello stesso Menapace - andranno ad accendere il Live.Infatti il violinista romano Viero Menapace con il suo Hot Jazz Violin promuove il violino come parte integrante del Jazz fin dalle sue origini.
Line-up
Viero Menapace: violino
Emanuele Rizzo: fisarmonica
Andrea Zacchia: chitarra
---
SABATO 17 SETTEMBRE
BLUES CORNER
H 22:00 - BLUES NIGHT
Un magico viaggio nella terra del blues dal profondo Sud del Mississippi fino a Chicago" Da Robert Johnson e Big Bill Broonzy a Little Walter e Muddy Waters.
Line-up
Luca Vaglica, Voce & Armonica
Emiliano Caivano, Chitarra
Frankie Rametta, Basso
Andrea Albanese, Cajon
 
 
ALTRE INFORMAZIONI
Nel mese di settembre il locale sarà aperto dal martedì al sabato
dalle 18:00 alle 02:00
AperiTIME dalle 19 alle 21
Inizio Live h 22 | il martedì h 21
Ingresso con Prima Consumazione Obbligatoria al prezzo minimo di € 10 - successive al prezzo di menù - No prenotazione
Da ottobre ripartiranno anche Gli AperiLive della domenica
 
Via Panisperna, 68 - Roma
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________

 ARTE
 
MOSTRE
 
PROSEGUE
 
TITOLO
GIANNI BERENGO GARDIN. L’OCCHIO COME MESTIERE
a cura di Margherita Guccione e Alessandra Mauro
oltre 200 fotografie per uno straordinario racconto visivo dell’Italia dal dopoguerra a oggi

DOVE e QUANDO
Spazio Extra MAXXI - Roma
Dal 4 maggio al 18 settembre 2022


DETTAGLI
Maestro del bianco e nero, della fotografia di reportage e di indagine sociale, in quasi settant’anni di carriera Gianni Berengo Gardin (Santa Margherita Ligure, 1930) ha raccontato con le sue immagini l’Italia dal dopoguerra a oggi, costruendo un patrimonio visivo unico caratterizzato da una grande coerenza nelle scelte linguistiche e da un approccio “artigianale” alla pratica fotografica.
 
La sua personale Gianni Berengo Gardin. L’occhio come mestiere, al MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo dal 4 maggio al 18 settembre 2022, raccoglie oltre 200 fotografie tra immagini celebri, altre poco note o completamente inedite.
Un racconto straordinario dedicato all’Italia, che riprende il titolo del celebre libro del 1970 curato da Cesare Colombo, L’occhio come mestiere, un’antologia di immagini del maestro che testimoniava l’importanza del suo sguardo, del suo metodo e della sua capacità fuori dal comune di narrare il suo tempo.
La mostra, a cura di Margherita Guccione e Alessandra Mauro, è prodotta dal MAXXI in collaborazione con Contrasto. Main Partner Enel, socio fondatore del museo e compagno di viaggio in tutte le iniziative importanti.
 
Commenta Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI: «Sono particolarmente felice di questa mostra dedicata a Gianni Berengo Gardin. Il maestro ha scelto di mostrare per la prima volta qui al MAXXI alcune fotografie inedite, e lo ringrazio moltissimo anche per questo.
Il suo sguardo ha attraversato l’Italia e l’ha raccontata nelle sue dinamiche sociali, nel mondo del lavoro, della cultura. Le sue immagini “vere” sono meravigliose, con l’uso del bianco e nero, con il gioco delle ombre. Raccontano l’uomo nella sua dimensione sociale, hanno un forte valore insieme poetico e politico e sono straordinariamente contemporanee».
 
La mostra
Il percorso espositivo è introdotto sulle scale dall’intervento dell’artista Martina Vanda: grandi illustrazioni a parete in bianco e nero ispirate da alcune fotografie iconiche di Berengo Gardin.
All’interno, un percorso fluido e non cronologico accompagna il visitatore in un viaggio nel mondo e nel
modo di vedere del maestro, offrendo una riflessione sui caratteri peculiari della sua ricerca. Tra questi: la centralità dell’uomo e della sua collocazione nello spazio sociale; la natura concretamente ma anche poeticamente analogica della sua “vera fotografia” (formula con cui timbra le sue stampe autografe mai manipolate e che rimanda al lavoro del fotografo come “artigiano”); la potenza e la specificità del suo modo di costruire la sequenza narrativa, che non si limita a semplici descrizioni dello spazio ma
costruisce naturalmente storie; l’adesione impegnata a una concezione della fotografia intesa come documento, eppure puntellata da dettagli spiazzanti e ironici. E, su tutto, la coerenza della sua visione.
 
Punto di partenza di questo viaggio visivo è Venezia, città d’elezione per Berengo Gardin che, pur non essendovi nato, si sente veneziano e dice: «i nonni erano veneziani, i bisnonni veneziani, papà venezianissimo». Venezia è il luogo in cui si forma come fotografo, grazie all’incontro con circoli fotografici come La Gondola, ed è il luogo di un continuo ritorno, dalle prime straordinarie immagini degli anni Cinquanta in cui vediamo una città intima e quasi sussurrata, molto poetica, passando per la contestazione alla Biennale del 1968 fino al celebre progetto dedicato alle Grandi Navi del 2013.
Da Venezia alla Milano dell’industria, delle lotte operaie, degli intellettuali (in mostra, tra gli altri, i ritratti di Ettore Sotsass, Gio Ponti, Ugo Mulas, Dario Fo), per attraversare poi quasi tutte le regioni e le città italiane, dalla Sicilia alle risaie del vercellese, osservate nelle loro trasformazioni sociali, culturali e paesaggistiche dal secondo dopoguerra a oggi.
E poi i celebri reportage dai luoghi del lavoro realizzati per Alfa Romeo, Fiat, Pirelli e, soprattutto, Olivetti (con cui collabora per 15 anni), che lo aiutano a crearsi una coscienza sociale e, come dice nell’intervista a Margherita Guccione realizzata proprio per la mostra: «Posso definirmi comunista fuori dalle righe, non tanto perché ho letto i testi importanti del comunismo, ma perché ho lavorato in fabbrica con gli operai, capivo i loro problemi». Quelli sugli ospedali psichiatrici pubblicati nel 1968 nel volume Morire di classe, realizzato insieme a Carla Cerati: immagini di denuncia e rispetto, straordinarie e terribili, che documentavano per la prima volta le condizioni all’interno degli ospedali psichiatrici in diversi istituti in tutta Italia. Curato da Franco Basaglia e Franca Ongaro Basaglia, il libro ha contribuito in modo
determinante alla costituzione del movimento d’opinione che ha condotto nel 1978 all’approvazione della legge 180 per la chiusura dei manicomi.
Le immagini in mostra raccontano poi i popoli e la cultura Rom, di cui Berengo Gardin ha fotografato con fiducia e curiosità i momenti intimi e quelli corali della loro vita, come le feste e le cerimonie; i tanti piccoli borghi rurali e le grandi città; i luoghi della vita quotidiana; L’Aquila colpita dal terremoto; i cantieri (tra cui anche quello del MAXXI, fotografato nel 2007); i molti incontri dell’autore con figure chiave della cultura contemporanea (Dino Buzzati, Peggy Guggenheim, Luigi Nono, Mario Soldati, solo per citarne alcuni).
 
Completano il percorso una parete dedicata allo studio di Milano, per Berengo Gardin luogo di riflessione e di elaborazione, che appare come una sorta di camera delle meraviglie in cui emergono anche aspetti privati e meno noti della sua personalità e un’altra dedicata ai libri, destinazione principale e prediletta del suo lavoro, una sorta di gigantesca libreria che ripercorre le oltre 250 pubblicazioni realizzate nel corso della sua lunga carriera, collaborando con autori quali Gabriele Basilico, Luciano D’Alessandro, Ferdinando Scianna, Renzo Piano e anche con Touring Club Italiano e con De Agostini. Fondamentale, inoltre, la collaborazione con il settimanale Il Mondo di Mario Pannunzio, dove tra il 1954 e il 1965 pubblica oltre 260 fotografie e di cui scrive: «Nella mia vita ho incontrato molti importanti intellettuali italiani che sono diventati amici e hanno influenzato moltissimo la mia fotografia. Il più importante è stato Mario Pannunzio».
 
Attraverso la scansione di un QR code, è inoltre possibile visitare la mostra accompagnati dalla voce di Gianni Berengo Gardin che racconta in prima persona aneddoti e ricordi legati alla sua vita personale e professionale, primo di una serie di podcast che il MAXXI dedica a fotografi, artisti e architetti presenti nella Collezione del Museo. 
 
La mostra è accompagnata dal libro L’occhio come mestiere (244 pagine, 45 euro) pubblicato da Contrasto e arricchito da un testo di Edoardo Albinati, dalla prefazione di Giovanna Melandri, da uno scritto di Alessandra Mauro e da una conversazione tra Margherita Guccione e Berengo Gardin.
 
Media partner è Rai Cultura che, venerdì 13 maggio, propone su Rai 5 una serata straordinaria dedicata al grande maestro. Si comincia alle 21.15 con una puntata speciale di Terza Pagina che racconta il dietro le quinte della mostra attraverso il racconto delle curatrici, del team di lavoro e un’intervista a Gianni Berengo Gardin. A seguire, alle 22.05, Art Night presenta il docufilm Il ragazzo con la Leica, regia di Daniele Cini, prodotto da Claudia Pampinella per Talpa Produzioni in collaborazione con Rai Cultura e con il sostegno del MiC Direzione Generale Cinema e Audiovisivo. Ripercorrendo l’autobiografia scritta con la figlia Susanna in occasione dei suoi 90 anni, il film traccia il ritratto del fotografo e dell’uomo e ripercorre 70 anni di storia italiana, anche attraverso testimonianze di amici tra cui Renzo Piano, Ferdinando Scianna e Roberto Koch.

Lo stesso documentario sarà poi proiettato al MAXXI mercoledì 22 giugno alle 19.00. Durante l'evento verrà presentato il libro L’occhio come mestiere, in una conversazione tra Gianni Berengo Gardin e le curatrici della mostra.

Il lavoro e l’archivio di Gianni Berengo Gardin sono rappresentati in esclusiva da Fondazione Forma per la Fotografia.
La mostra è realizzata in collaborazione con Contrasto, Fondazione Forma per la Fotografia e Archivio Gianni Berengo Gardin.
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
 
PROSEGUE
 
TITOLO
Still Appia.
Fotografie di Giulio Ielardi e scenari del cambiamento

DOVE e QUANDO
COMPLESSO DI CAPO DI BOVE - Parco Archeologico dell'Appia Antica - Roma
Da 9 aprile al  9 ottobre 2022

 
DETTAGLI
Nella splendida cornice del Parco Archeologico dell'Appia Antica, presso il Complesso di Capo di Bove, dal 9 aprile al 9 ottobre 2022, è ospitata la mostra fotografica “Still Appia. Fotografie di Giulio Ielardi e scenari del cambiamento” che intende andare oltre il reportage fotografico e narrativo, rendendo omaggio alla via Appia vista come itinerario culturale e grande palinsesto storico-sociale di oltre 2000 anni.
A presentare il lavoro di Giulio Ielardi - in mostra e nel catalogo edito da Gangemi - è Francesco Zizola, uno dei nomi più illustri della fotografia contemporanea.
Oltre cinquanta scatti di Giulio Ielardi, fotografo romano, raccontano il suo viaggio fatto a piedi nel 2021, in solitaria lungo la via Appia da Roma a Brindisi: ventinove giorni in tutto, di zaino in spalla tra strade, ruderi e borghi alla ri-scoperta di una delle strade più antiche di Roma.
Oltre che un reportage o meglio una ricerca artistica, le fotografie di Ielardi rappresentano un’occasione per un aggiornamento sugli sviluppi della valorizzazione di questa arteria dell’antichità, prima grande direttrice di unificazione culturale della penisola italiana che Ielardi ha percorso interamente a piedi: per questo la mostra si concluderà il 9 ottobre 2022, nella Giornata del Camminare, la manifestazione promossa da Federtrek per favorire la diffusione della cultura del camminare, presupposto fondamentale di questo progetto.
L’importanza acquisita negli ultimi anni dal recupero dei percorsi a piedi è testimoniata dall’interesse da parte del Ministero della Cultura (MIC) nel dare vita al progetto Appia Regina Viarum.
L’obiettivo del progetto è la realizzazione del cammino dell’Appia Antica da Roma a Brindisi, prevedendo una serie di interventi di sistemazione del tracciato e dei monumenti in tutte e quattro le Regioni - Lazio, Campania, Basilicata e Puglia - attraversate dall’Appia stessa.
A valle di questi interventi che interessano anche il suo territorio, il Parco Archeologico dell'Appia Antica è stato investito per decreto istitutivo del coordinamento della valorizzazione di tutta la Regina Viarum fino a Brindisi. La mostra Still Appia vuole raccontare le azioni e le visioni di questo ambizioso programma.
La mostra è organizzata dal Parco Archeologico dell’Appia Antica e curata da Luigi Oliva e Simone Quilici - Direttore del Parco. L’evento vede il patrocinio dei Consigli Regionali del Lazio, della Campania, della Basilicata e della Puglia, oltre il patrocinio del Parco Regionale dell’Appia Antica, del Parco Regionale dei Castelli Romani, del Comune di Mesagne, di Italia Nostra e della Compagnia dei Cammini. 
Partner Culturale: FIAF - Federazione italiana associazioni fotografiche.
LA MOSTRA
Giulio Ielardi è un fotografo, giornalista free lance e naturalista che si interessa da sempre di ambiente e patrimonio culturale.
Decide - a distanza di sei anni dal pionieristico viaggio sempre lungo la via Appia di Paolo Rumiz del 2015 - di intraprendere il cammino della più antica delle strade pubbliche romane e di fotografare le variabili ambientali e paesaggistiche dell’Italia centro meridionale lungo la via.
Dai numerosi siti archeologici e centri abitati, fino ai territori agricoli che sopravvivono alle zone più urbanizzate, le sue immagini documentano e interpretano con lo sguardo della fotografia autoriale i paesaggi dell’Appia che si contraddistinguono per una componente sempre presente, ovvero il tracciato della strada stessa, seppur spesso inglobato dal territorio che muta col passare del tempo.
I protagonisti dei suoi scatti vanno dallo splendore del basolato del VI miglio ancora dentro la città di Roma, a quello presso la piazza Palatina di Terracina, fino ai tre chilometri di basolato riportati alla luce agli inizi degli anni Duemila nella valle di Sant’Andrea (tra Fondi e Itri), che rappresentano uno dei tratti più spettacolari dell’intera Regina Viarum (foto medie n. 1, 3 e 7).
Non sempre Ielardi fotografa elementi che riportano alla mente la grandiosità di Roma e così, accanto alla foto dei frammenti decorativi collocati in un muro di laterizio presso il Casal Rotondo, (foto grandi n. 1), ecco quella di un cancello in abbandono di una tenuta a Castel Gandolfo (foto grandi n. 2).
Tra gli scorci più sorprendenti: i resti del Capitolium a Terracina davanti alle case del centro (foto grandi n. 5) e i palazzi a sei piani di Santa Maria Capua Vetere dietro le arcate dell’anfiteatro romano, secondo per grandezza solo al Colosseo (foto grandi n. 6).
Tra gli scatti più impattanti quelli realizzati a Benevento dell’area archeologica del Sacramento stretta tra i palazzi (foto grandi n. 9); di una statua romana nel centro storico inglobata nel muro di una casa (foto grandi n. 10); dell’arco di Traiano ricco di rilievi scultorei che ha come sfondo una palazzina della città (foto medie n. 20).
Al centro delle sue fotografie anche l’area archeologica della Trinità a Venosa e quella della Valle del Reale, fino alle campagne di Genzano di Lucania (foto medie n. 23-28); i casali in abbandono eretti dopo la riforma fondiaria degli anni Cinquanta nelle campagne verso Maschito (Potenza, foto grandi n. 12); il tratto di Appia nella Murgia Catena, nelle aride splendide campagne di Altamura (foto medie n. 30) e il “faccia a faccia” tra la diga sulla gravina Gennarini e un ponte d’età forse romana, in vista di Taranto (foto medie n. 32).
Mentre è in dirittura d’arrivo a Brindisi, Ielardi realizza lo splendido scatto alle possenti mura della città messapica di Muro Tenente (foto medie n. 36), nelle campagne tra Mesagne e Latiano e la gigantografia del Centro commerciale all’ingresso di Brindisi che chiude anche il percorso di mostra.
“Le fotografie di Giulio sono fotografie on the road, apparentemente semplici, lontane dallo stile sensazionalistico della fotografia di reportage e di quella di viaggio inteso come consumo di luoghi e di punti di vista” - scrive nel suo testo in catalogo Francesco Zizola fotografo italiano, vincitore del World Press Photo of the Year 1996, laureato in antropologia - “[…] Ogni immagine ci viene offerta come traccia poetica da seguire per rintracciare si le vestigia di ciò che siamo stati attraverso i luoghi che si sono completamente trasformati, ma anche come riflessione per interrogare la nostra identità presente.”
IL VIAGGIO SUI SOCIAL DI GIULIO IELARDI E LA COSTRUZIONE DI UNA COMMUNITY INTORNO AL PROGETTO
Per promuovere il progetto e suscitare curiosità da parte del pubblico, prima della partenza Giulio Ielardi apre il profilo Instagram @apiedilungolappia e la pagina Facebook L’Appia a piedi, da Roma a Brindisi e, col passare del tempo, provoca l’interesse da parte di sempre più follower.
In mostra - e nel catalogo - il Diario di viaggio racconta i 29 giorni di cammino attraverso i post e le fotografie scattate appositamente per i social.
La community che si è creata comprende un vasto pubblico di camminatori, escursionisti, appassionati difensori delle radici storico-archeologiche, paladini del patrimonio culturale, storici dell’arte, archeologi, propugnatori del diritto a una mobilità sostenibile, difensori dell’ambiente e del paesaggio, artisti, appassionati di antichità romane, cittadini della Capitale e abitanti delle comunità lungo il tracciato del cammino.
Grazie ai tanti commenti e alle interazioni volte a richiamare da una parte l’attenzione a luoghi lungo l’Appia da valorizzare, dall’altra a raccontare di quelle associazioni impegnate nella promozione dell’antico tracciato, la community fornisce un ulteriore strumento di conoscenza fondamentale per intervenire nella valorizzazione dell’intero tratto della Regina Viarum.
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________

 
UNO SGUARDO FUORI PORTA
 
TEATRO
 
NOVITÁ
 
TITOLO
QUARTIERI DELL’ARTE
Festival Internazionale di Teatro
XXVI Edizione
 
DOVE e QUANDO
VITERBO
10 settembre >  7 novembre 2022


DETTAGLI
QDA 2022: DAL VENERABILE COLLEGIO INGLESE DI ROMA AL TEATRO DELL’UNIONE DI VITERBO
Teatro contaminato da elementi di performance, installazione e occasione sociale dedicato alla nuova drammaturgia e alla collaborazione tra autori teatrali affermati ed emergenti provenienti da diversi paesi. PepGatell della Fundacion Epica, fondazione della Fura dels Baus e Mario Martone tra gli ospiti. Un cartellone ibrido che va da Shakespeare e Koltès alle ultime tendenze creative, tra arte digitale e rap, con quattordici titoli in programma per un totale di settanta eventi in varie suggestive location. In appendice, anche un appuntamento straordinario al Teatro Basilica di Roma.
 
Roma, 1 settembre – Quartieri dell’Arte -che dal 10 settembre al 7 novembre torna ad animare e ‘interpretare’ le location più suggestive della Tuscia viterbese, dal castello di Graffignano al ‘borgo fantasma’ di Celleno - per il lancio della sua XXVI stagione ha scelto un luogo raro e magico di Roma: il Venerabile Collegio Inglese, la più antica istituzione britannica al di fuori del Regno Unito. Fondato dal cardinale William Allen nel 1576il Collegio – solitamente non accessibile al pubblico – è testimone dei grandi fermenti del Rinascimento ed è tutt'ora sede di formazione e riflessione religiosa. Sito unico in Italia e nel mondo, collega la Capitale al Teatro elisabettiano e ai misteriosi scenari dell'epoca, ma soprattutto ai destini incrociati delle cerchie michelangiolesche e shakespeariane che da sempre attraversano l’originale progetto artistico del festival ideato e diretto da Gian Maria Cervo, votato a valorizzare la relazione tra nuove tendenze drammaturgiche e tradizione.
 
Dopo la presentazione, il pubblico e gli artisti presenti hanno potuto assistere a una performance ispirata a “Comus”,un masque firmato da John Milton – ospite del Collegio nel 1638 - e qui adattato da Riccardo Festa con la regia di Carlo Fineschi e la musica dal vivo di Dario Guidi. Lo spettacolo, che sarà ripreso il 2 ottobre a Viterbo, anticipa simbolicamente i temi della XXVI edizione di Quartieri dell’Arte.
 
“Al centro del programma” – racconta Cervo nella sua introduzione -“c’è ‘La guerra dei teatri’, ciclo di riscritture che si rifà alla disputa elisabettiana che vide coinvolti i giganti della commedia cinque-seicentesca inglese come Jonson, Dekker e Marston e che forse coinvolse anche William Shakespeare. La disputa raccolse tantissimo dalle suggestioni culturali, dagli stimoli e perfino dai vocaboli di alcune delle figure che animarono il dibattito religioso rinascimentale che ebbe in Viterbo uno dei suoi punti focali. La riscrittura della disputa, messa in atto da drammaturghi e autori di varie generazioni (il più giovane poco più che diciottenne, quello senior avendo da poco superato i 60 anni) risuona con una serie di spettacoli esemplari delle pratiche del teatro contemporaneo, dall’installazione teatrale alla riscrittura informata, dal teatro-documentario alle drammaturgie che confinano col performativo. Ci sono i linguaggi nuovi, c’è il rap, la trap, c’è zoom, ci sono app sperimentali concepite ad hoc per alcuni degli eventi ma sorprendentemente ci sono anche eco del lavoro di Strehler, parte del vissuto di alcuni attori e registi presenti nel programma e c’è l’omaggio reso a maestri assai più remoti del teatro universale, in difesa di questa ultima grande stazione dell’esperienza live. In questo senso vorremmo che con “guerra dei teatri” si intendesse anche guerra al fianco dei teatri e dentro i teatri, che spesso si trasformano in antri e labirinti dove si incontra l’ignoto e insieme ad esso si sfida la routine.”
 
Gli spettacoli
Il festival si apre sabato 10 settembre al Castello Baglioni di Graffignano proprio con “La guerra dei Teatri”, un testo di Gian Maria Cervo con contributi di Francesca Olivi, di Antonio Piccolo (autore della traduzione dell’Amleto in napoletano citata nel testo) e del giovane rapper Dado, per la regia di Flavio Albanese. Sarà l’overture di una maratona - in replica a Viterbo l’11 e il 12 settembre, e al Palazzo Gallo di Bagnaia dal 27 al 30 ottobre - che comprenderà di volta in volta alcuni agili allestimenti legati al tema: la riscrittura del “Satiromastix di Dekker firmata da Simone Corso con la regia di Marinella Anaclerio; “WhatYou Will” di Francesco Salerno, una rivisitazione del testo di John Marston con Matteo Bertolotti e Andrea Palermo, per la regia di Marco Bellocchio; ispirati a Ben Jonson saranno Cynthia’sLaundry” di Roberto Cavosi, diretto da Riccardo Festa con l’interpretazione di Anna Paola Vellaccio, e “Il Poetastro”, testo di Gian Maria Cervo con Michele Altamura e Gabriele Palocà, che saranno anche registi e protagonisti della pièce; mentre in “Epilogo di una guerra” di Gian Maria Cervo e Simone Corso, per la regia di Riccardo Festa, saranno di scena tutti e 3 gli autori, per rievocare “Eastward Ho!”, l’opera satirica che nel 1605 sancì la pacificazione tra Jonson, Dekker e Marston.  Gli eventi saranno realizzati con la preziosa collaborazione dell'Accademia di Belle Arti di Roma, coordinati dai responsabili del Comitato Artistico, Victor Albano e Irene de Sanctis.
 
Uno degli appuntamenti più attesi del festival sarà il ritorno a Viterbo (11 settembre) della mitica Fura delsBaus. Gli spettatori saranno protagonisti assoluti del nuovo evento proposto da PepGatell appositamente per Quartieri dell’Arte, rinarrazione di un evento nato come digitale e ispirato alla Tempesta di Shakespeare: “La tempestad en la casa”. Guidato, in presenza, dallo stesso Gatell, il pubblico potrà interagire con gli attori in video grazie all’appKalliope, e usare elementi di attrezzeria messi a disposizione dal festival o portati da casa, su precisa indicazione del regista.
 
Dal 15 al 29 settembre sarà ospitata nei suggestivi locali di Viterbo Sotterranea un’installazione speciale nata dalla collaborazione tra Quartieri dell’Arte e CSS Udine, creata da Mario Martone a partire dal testo teatrale del drammaturgo franco-maghrebino Bernard Marie Koltès, “Nella solitudine dei campi di cotone”. È un’installazione sonora e abitabile in forma di labirinto, riallestita per l’occasione da Fabrizio Arcuri, con un intervento di Teho Teardo per il paesaggio sonoro. Nel suo attraversamento echeggia il racconto di uno dei testi più perturbanti di Koltès, con le voci inconfondibili di Claudio Amendola e Carlo Cecchi, per un formidabile incontro con l’Altro.
 
Prima a Roma (TeatroBasilica, 29 settembre) con la regia “storica” di Pierpaolo Sepee poi a Viterbo (Spazio Unindustria, 6 ottobre) –in un formato di presentazione di A.I. Art torna FREETIME commedia di Gian Maria Cervo e dei Fratelli Presnyakov, con l’interventodi Nicola Bremer e dell’artista visivo Vincenzo Marsiglia, che concepiscono un nuovo progetto di allestimento prodotto dal Festival con Teatrul de Nord Satu Mare (Romania). Sorta di equivalente teatrale ante-litteram di “Don’t Look Up”, lo spettacolo è una commedia multiverso cheracconta la brutalità della società globale.
 
Si chiude con due serate all’insegna dell’impegno ecologico. Di scena, “Un nemico del popolo” di Ibsen (Teatro dell’Unione di Viterbo, 5 novembre), rivisitato e diretto daNina Nikolikj, con gli attori del Teatro Nazionale di Macedonia, uno spettacolo nato nell’ambito del progetto europeo Woh - The Ways of The Heroes, dedicato alle storie di chi lotta quotidianamente per la tutela della natura, e  ContemporarySuperheroes”di Riccardo Festa (Ecomuseo di Bomarzo, 7 novembre)  trasposizione teatrale di una graphicnovelsviluppata da Andrea Palermo (in arte Arpo) - grazie a una collaborazione con l’editor NikaGavroska - e dalla disegnatrice NatasaAndonova, che insegna ai giovanissimi a ridisegnare l’ambiente attraverso le loro pratiche quotidiane.
 
Tra gli altri eventi in cartellone, ricordiamo la vigilia delle idi di marzo raccontata dal ciabattino di Bruto in “Giulio” di AleksandrosMemetaj(Teatro San Leonardo di Viterbo, 22settembre) con la regia di Yoris Petrillo, e il sesto episodio del progetto radiofonico Sparizioni, realizzato da Muta Imago durante il lockedown: “Fly Me to the Moon”, un road-podcast live attraverso i crateri lunari diretto da Riccardo Fazi (Spazio Unindustria di Viterbo, 5 novembre). Uno spazio particolare sarà dedicato ai reali venti di guerra che attraversano l’Europa, con l’evento“Gogol era ucraino”, una protesta contro la guerra in Ucraina che coinvolgerà, insieme agli artisti italiani, alcuni degli attori rifugiati russi operanti presso lo Steps Theatre di New York e ucraini in Polonia collegati via Zoom con un palcoscenico italiano, a Viterbo l’11 settembre e a Celleno dal13 ottobre.
STAFF QUARTIERI DELL’ARTE 2022
 
Fondatore: Gian Maria Cervo
Direttore artistico: Gian Maria Cervo
Assistente della direzione artistica: Matteo Bertolotti
Ufficio produzione e organizzazione: Marco Bellocchio, Marco Vaccari, Elmar Massimiliano Nocentini Cica
Responsabile degli allestimenti Comitato scientifico: Manuel Anselmi, Marcello Carriero, IsacoPraxolu, Davide Sarchioni, Fabio Vincenti, Virginia Migliore e Lorenzo Abbate
Grafica ed editing: Rocco Franceschi Arth Creative Italia
Immagine del Festival: Rocco Franceschi- Modello: Francesco Bertolotti
 
ALTRE INFORMAZIONI
INFO E PRENOTAZIONI:
ufficiostampaquartieridellarte@gmail.com
www.quartieridellarte.it
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________

 
ANTICIPAZIONI...
 
ARTE

 FOCUS
SOLO EXHIBITION
a cura di Cristian Porretta e Davide Silvioli
 
galleria d'arte FABER - Roma
dal 24 settembre al 3 dicembre 2022
 
Inaugurazione
sabato 24 settembre ore10-21

 
Sabato 24 settembre la galleria d'arte FABER presenta l'esposizione IMPERMANENTE di Roberto Ghezzi.
Il centro concettuale della mostra è rappresentato dal progetto Naturografie©, che ha i suoi prodromi nei primi anni del Duemila e che definisce nuovi criteri di collaborazione tra Uomo e Natura, in cui tempo ed elementi naturali ridiventano protagonisti della creazione insieme all'artista….
__________________________________________________________________________
__________________________________________________________________________
 
-          GLI EVENTI SEGNALATI POTREBBERO SUBIRE VARIAZIONI -
 
Segui sempre gli hashtag
#kirosegnalazioni #kirosocialnews #kiroeventodasogno
per rimanere informato
sugli eventi da sogno della settimana
 
Chiunque vuole segnalarci un'iniziativa può farlo inviando il Comunicato Stampa completo d'immagine ad una delle nostre email kirolandia@gmail.com - info@kirolandia.com