Il 6 novembre scorso
abbiamo partecipato allo spettacolo Il lupo e la gallinella, il gigante e la
strega per la rassegna Infanzie e adolescenze in gioco
curata dal Centrale Preneste Teatro di Roma.
Una ripartenza per la
nostra rubrica “non chiamateli piccoli” in uno dei luoghi più amati da grandi e
piccini per il teatro a loro
dedicato. Uno spazio accogliente e ben organizzato che accompagna con particolare
attenzione al concetto di cura le famiglie che ospita.
Lo spettacolo Il
lupo e la gallinella, il gigante e la strega è un'interessante espressione di teatro di
figura ovvero quella particolare arte teatrale che utilizza burattini,
marionette, pupazzi, ombre, oggetti come protagonisti e si caratterizza per la
scelta di un linguaggio fortemente sensoriale.
Il testo e la regia
sono di Giuseppe Cardascio e sul palco troviamo lo stesso Giuseppe
insieme a Salvatore Varvaro a dar vita e
forma alla narrazione proposta. Una gallinella molto particolare che vive in
una casetta nella foresta dotata dei migliori confort se la deve vedere con i
tranelli e la fame del lupo che si credeva un indiano. Chi ha tramato per
questa curiosa situazione? Un orco insieme ad una strega!
Gli ingredienti per un
divertente e surreale combattimento fra il bene e il male, fra l’astuzia e la
fretta (quella che non ci fa riflettere con attenzione) ci sono tutti! Compresa
una scenografia davvero bella che merita nel nostro racconto una menzione
speciale.
LA SCINTILLA
Pensare come i grandi. Immaginare come i più piccoli. Il teatro ci
insegna che…
Cosa ci ha colpito in maniera particolare di
questo spettacolo? L’azione drammaturgica che tenta di scardinare la sensazione
di paura che si vive ogni qual volta si inserisce nella narrazione la figura
del Lupo.
Spesso abbiamo paura,
in maniera quasi immotivata, di ciò che davvero non conosciamo e che ci
accontentiamo di conoscere solo con superficialità. In questo caso il lupo ci
viene proposto come un essere un po’ inesperto e presuntuoso e diviene monito
per tutti coloro che pensano di essere i più furbi alle spalle dei più deboli.
Ma poi chi stabilisce che il più debole lo sia davvero “debole”?
Come ci costruiamo, in
ultima analisi, una fama positiva rispetto a quella negativa? Con i fatti che
superano sempre e di gran lunga le parole. Mi viene in mette di consigliare la
lettura La zuppa DI SASSO di
Anais Vaugelade che potrebbe
divenire un ottimo corollario a questo spettacolo dalle ottime potenzialità che
meritano di essere ancora approfondite e sviluppate.
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Raffaella Ceres -
_KIROLANDIA®_
Immagine a corredo, foto di Gianni Biccari
Il lupo e la gallinella, il gigante e la
strega
Bottega Teatrale
Testo e regia: Giuseppe Cardascio
Con Salvatore Varvaro e Giuseppe Cardascio
www.centraleprenesteteatro.it