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martedì 22 novembre 2022

KIROSEGNALIAMO dal 22 al 28 novembre 2022

   K-news    


Kiri, proseguono per questa stagione 2022-2023 le KIROSEGNALAZIONI di KIROLANDIA blog di cooperazione dell'omonima corrente culturale. Ogni settimana, sulla base delle tantissime proposte giunte in redazione, selezioniamo per voi alcuni eventi da seguire a Roma con un veloce sguardo fuori porta e qualche anticipazione sugli eventi successivi.
Potete inviarci i vostri Comunicati Stampa ad una delle nostre email kiroalndia@gmail.com - info@kirolandia.com. Scriveteci e raccontateci delle vostre iniziative.
 
Vi ricordiamo che i suggerimenti di Kirolandia sono tripli!!!
Non solo qui nel blog ma anche attraverso le KIROSOCIALNEWS, lanci direttamente dai nostri social: Facebook, Twitter, Instagram e Linkedin. A beve riprenderà anche la trasmissione radiofonica, "#doyoudream kirolandia on air" su Radio Godot, e con lei anche la diffusione del KIROEVENTO DA SOGNO della settimana!
Seguite sempre gli hashtag #kirosegnalazioni #kirosocialnews #kiroventodasogno e scoprirete i selezionatissimi suggerimenti dei Kiri di Kirolandia!
 
Dunque per sognare con voi...

TEATRO
 
NOVITÁ
 
TITOLO
OFF/OFF THEATRE
DIREZIONE ARTISTICA SILVANO SPADA
Ge.A
presenta
Francesca Reggiani
in
SPETTACOLARE (VOCE DEL VERBO)
Scritto da: Francesca Reggiani, Valter Lupo, Gianluca Giugliarelli
Messa in scena: Enrica Accascina, Gianluca Giugliarelli
Disegno luci e tecnica: Umberto Fiore
 
DOVE e QUANDO
OFF/OFF THEATRE - Roma
Dal 23 al 27 novembre, dal giovedì al sabato ore 20.30 domenica ore 17.00


DETTAGLI
Aneddoti d’attrice, l’incontro con Gigi Proietti e le riflessioni sulla vita.
In Via Giulia va in scena una “Spettacolare” Francesca Reggiani.
 
Da mercoledì 23 a domenica 27 novembre 2022, il palco dell’OFF/OFF Theatre per la prima volta accoglie Francesca Reggiani, indiscussa protagonista della scena comico-attoriale italiana, protagonista e autrice insieme a Valter Lupo e Gianluca Giugliarelli, della pièce“Spettacolare (voce del verbo)”, un viaggio umano che ripercorre i punti più importanti della sua vita professionale, dai primi provini all’incontro con Gigi Proietti, passando per le riflessioni tra passato e futuro.
 
Francesca Reggiani esordisce con il suo nuovo show, ironica pièce che, di volta in volta, si arricchisce del bagaglio umano e riflessivo dell’attrice, impegnata nel compimento in scena di un viaggio umano e professionale.
Un percorso a ritroso che ci riporta alle interminabili ore di “prove”, ai tanti provini e spettacoli messi in scena, fino all’incontro catartico con Gigi Proietti e quell'immensa eredità lasciatale in dono, per poi fare i primi passi nella satira televisiva dei primi anni ‘90, dalla TV delle ragazze di Angelo Guglielmi passando per Avanzi, fino ad oggi.
Non solo aneddoti, ma anche un excursus dei personaggi più significativi: dalla Ferilli alla Sciarelli, passando per Il Presidente Giorgia Meloni e Concita de Gregorio, fino ad arrivare a Patty Pravo e Donatella Versace.
 
Riflessioni, su tutto e tutti! Su una realtà in continua evoluzione che ci obbliga a fare i conti con il passato, ma ancora di più con il futuro, e ad affrontare ogni cosa, ma senza paura. Perché solo così la realtà può essere “Spettacolare”.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Costo Biglietti: Intero 30€; Ridotto Over 65 20€; Ridotto Under35 15€ 
Dal martedì al sabato h.21,00 – Domenica h.17,00
 
Via Giulia 19 – 20 – 21, Roma
 
Info e Prenotazioni+39 06.89239515 dalle h. 16.00 –
 offofftheatre.biglietteria@gmail.com
www.of--offtheatre.com
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TITOLO
GRASSA e VIVA
di Miranda Angeli
liberamente ispirato a “Creditori” di August Strindberg
regia di Christian Angeli e Maria Gorgoglione
con Alessia Filiberti, Andrea Lami, Roberto Scorza
scene e costumi Claudio Lopez
luci Massimiliano Maggi
musiche originali Federica Clementi
aiuto regia Agnese Boretti
 
DOVE e QUANDO
TEATRO LO SPAZIO – Roma
Dal 24 al 27 novembre 2022 - dal giovedì al sabato ore 21.00 - domenica ore: 18:00


DETTAGLI
Debutta in prima assoluta al Teatro Lo Spazio, dal 24 al 27 novembre, GRASSA E VIVA, spettacolo di Miranda Angeli, diretto da Christian Angeli con Maria Gorgoglione.
Tekla, modella curvy di successo, ha oscurato la fama di Adolf, fotografo di grido, di cui lei è musa e compagna di vita.
Adolf, che cova una gelosia e un’invidia repressa, cerca in Gustav un complice maschile per mettere in atto il suo piano: togliere a Tekla l’autostima che lui stesso crede di averle donato e relegarla nuovamente all’anonimato sociale. Tekla, la cui forza risiede in una libertà conquistata, mette in campo ambizione, curve e amore, per non abdicare.
I tre personaggi fanno di tutto per annientarsi tra loro, utilizzando come arma prediletta le debolezze altrui che via via imparano a conoscere. Però questo grimaldello dei sentimenti si trasforma in pulsione al ballo, al canto, allo scherzo, alla risata: per ritardare la resa dei conti, Tekla, Adolf e Gustav trasformano in spettacolo tutto quello che provano, così che lo spazio scenico diventa l’arena di un gioco dove sanno che, prima o poi, qualcuno si farà del male. O del bene.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Biglietti: 15 euro – ridotto: 12 euro
(bar aperto per aperitivo dalle 19.00)
 
Teatro Lo Spazio
Via Locri 43, Roma
informazioni e prenotazioni
339 775 9351 / 06 77204149
info@teatrolospazio.it
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NOVITÁ
 
TITOLO
ARTEMIA+
Dal 4 al 27 novembre 2022
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IL LATO OSCURO DEL DESIDERIO
Dal 25 al 27 novembre
progetto artistico itinerante di Senith
a cura di Roberto Cavallini e Barbara Lalle
con A’mjla, Electra, Germoglio di Single, Velvet Madonna, Senith, Elisa Zedda
 
DOVE e QUANDO
CENTRO CULTURALE ARTEMIA - Roma
Dal 25 al 27 novembre 2022, venerdì e sabato ore 21.00 - domenica ore 18.00

 
DETTAGLI
Dopo tre fine settimana di numerosissimo pubblico e grande successo volge a conclusione la rassegna teatrale a tematica LGBTQ+ “ARTEMIA+” che ha lo scopo di utilizzare il TEATRO, come mezzo per “raccontare”. Per abbattere pregiudizi, per difendere ogni diritto, per avvicinare storie lontane dalle proprie. Per immedesimarsi e rendersi conto che (chi più e chi meno) forse tutti abbiamo subito qualche discriminazione almeno una volta nella vita e che proprio nella diversità e nell’accettazione di essa, alberga la possibilità di crescita sia personale come culturale e sociale.
Patrocinata dal “CIRCOLO DI CULTURA OMOSESSUALE MARIO MIELI” si svilupperà durante i 4 weekend del mese di novembre e avrà come protagonisti 4 spettacoli che affronteranno la tematica LGBTQ+ da punti di vista completamente diversi l’uno dall’altro.
 
L’ultimo spettacolo della rassegna sarà IL LATO OSCURO DEL DESIDERIO. Un particolare progetto artistico itinerante di Senith, a cura di Roberto Cavallini e Barbara Lalle con A’mjla, Electra, Germoglio di Single, Velvet Madonna, Senith, Elisa Zedda.
Essendo uno spettacolo performativo, itinerante ed interattivo che si svolge in tutte le sale del Centro Culturale Artemia, il pubblico sarà invitato ad entrare per seguire il percorso artistico entro i 40 minuti successivi all'orario destinato per l’inizio di ogni replica, quindi il 25 e 26 novembre dalle ore 21 fino alle 21.40 ed il 27 novembre dalle ore 18 alle 18.40.
Il lato oscuro del desiderio è un’opera immersiva fruibile in maniera fluida e permette a ogni spettatore di elaborare liberamente il proprio significato. Un viaggio tra “stanze” reali e virtuali in cui ascoltare, spiare, immergersi e interagire per mettersi in contatto con i propri lati oscuri. Quadri animati che si avvalgono di nuovi scenari di desiderio nei quali relazioni, tecnologia, lavoro e suo sfruttamento affondano le loro radici, modificando lo stare al mondo. Attingendo al teatro, alla performance art e alle altre arti visive, il lavoro si contamina di linguaggi per raccontare una realtà sempre più complessa che tenta di intrappolare corpi e identità.
Sei le “stanze” presenti che prevedono diversi livelli d’interazione con il pubblico itinerante:
1-       Ne “Il buco della serratura” si spiano le relazioni tossiche che scatenano l’eterna danza di demoni.
2-       In “Schiavitù consensuale” ci si interroga sul perché si assolva l’esercizio del potere entro le logiche sociali, salvo poi condannare le stesse in ambito privato e consensuale.
3-       Si spia anche nella stanza “In vetrina”: l’oggettificazione dei corpi viene ribaltata con l’affermazione del Sé contro ogni pregiudizio sociale.
4-       I fruitori interagiscono in “Dammi l’abito e ti farò il monaco”, nell’illusione di poter condizionare le scelte del performer quando in realtà ne subiscono la fascinazione.
5-       Ne “La chat” scopriranno se saranno ancora capaci di guardarsi negli occhi.
6-       Essi diventeranno totalmente protagonisti nella stanza del “Confessionale” in cui si libereranno dei propri lati oscuri in un’ottica di audience development.
 
Pulsioni, desideri, stigma, relazioni tossiche, corpi, applicazioni, reale e virtuale.
Cosa sta succedendo ai nostri corpi, alle nostre esistenze, alle nostre relazioni, al modo in cui pensiamo e viviamo l’incontro con l’altro, la socializzazione, la sessualità? Cosa sta attraversando la nostra realtà e la percezione che ne abbiamo?
Il lato oscuro indaga i desideri, lo spazio pubblico dello stigma, lo spazio privato dei sogni, l’intimità che si scontra con l’allontanamento imposto, lo spazio virtuale delle tecnologie che ci supportano e ci cullano in un’idea di protezione. Spazio pubblico e spazio privato spostano i confini, spesso mediati dal mondo delle applicazioni. Il digitale pervade le nostre esistenze e ci obbliga ad interrogarci su nuove modalità di costruzione del reale.
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Durante lo spettacolo, il pubblico potrà ammirare nella “Sala Lydia Biondi” del Centro Culturale Artemia la mostra personale antologica dell’Artista plastico Giovanni Palmieri: 2013-2022 #ARTISTFASHIONERD,  curata dallo scrittore #scrittoremetropolitano Andrea Alessio Cavarretta, marito dell’Artista.
La mostra per l’occasione diventerà parte integrante dello stesso spettacolo.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Ingresso spettacolo: €12
Ingresso mostra: OMAGGIO
Tessera nuovi soci: €3
 
PRENOTAZIONI: 334 1598407 (anche WhatsApp e/o SMS)
Il pubblico è pregato di arrivare quindici minuti in anticipo per non perdere la priorità.
 
CENTRO CULTURALE ARTEMIA
Direttrice Artistica:Maria Paola Canepa
Media Partner: Kirolandia
 
Via Amilcare Cucchini, 38 -  Roma
 
Info line: +39 334 159 8407
www.centroculturaleartemia.org
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NOVITÁ
 
TITOLO
Associazione Culturale Teatro Trastevere
Presenta
ANATOMIA DI UN SENTIMENTO
ispirato a “La voce umana” di J.Cocteau
uno spettacolo scritto e diretto da
Giuseppe Convertini
con
Erika Russo e Andrea Vasone
collaborazione al testo
e Opera “Nudo” di
Pasquale Nero Galante
assistente alla regia
M.Antonia Pagliara
voce off
Paolino Blandano
 
DOVE e QUANDO
TEATRO TRASTEVERE - Roma
26 e 27 novembre 2022, feriali ore 21.00 e festivi ore 17.30


DETTAGLI
“C'è sempre una certa follia nell'amore. Ma c'è anche sempre qualche ragione nella follia!”
Friedrich Nietzsche
In una notte di temporale, uno sceneggiatore barricato nel suo studio, lavora su un possibile adattamento del celebre monologo “La Voce Umana” di Jean Cocteau. Non tutto andrà come previsto.
“La voce umana” è un atto unico scritto da Cocteau nel 1930. In scena c'è una donna, sola, che riceve l'ultima telefonata del suo amato. Lei lo ama ancora, ma lui, l'ha lasciata per un'altra.
La donna, attraverso questa telefonata, tenta di salvare l'amore che prova per l'uomo o di salvarne almeno il ricordo.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Biglietto:  intero 13€ , ridotto 10€ (prevista tessera associativa)
CONSIGLIATA PRENOTAZIONE
 
Teatro Trastevere Il Posto delle Idee
via Jacopa de' Settesoli 3
 
Contatti: 065814004  info@teatrotrastevere.it 
 
www.teatrotrastevere.it
 
media partner: kirolandia
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MUSICA
 
CONCERTI

NOVITÁ
 
TITOLO
COTTON CLUB
LA PROGRAMMAZIONE
Dal 25 al 26 novembre 2022
 
DOVE e QUANDO
COTTON CLUB - Roma
Dal 25 al 26 novembre 2022


DETTAGLI
VENERDI’ 25 NOVEMBRE 2022
FOUR VEGAS IN CONCERTO
FOUR VEGAS è la band che vi farà rivivere le magiche ed indimenticabili atmosfere degli anni 50 e 60 con un repertorio che lascerà pieno spazio alle emozioni ed ai ricordi facendo rimanere gli spettatori senza fiato grazie ad uno show con un repertorio adatto a tutte le età. Verrete catapultati indietro nel tempo in viaggio nella storia e nel costume di uno dei periodi più belli, spensierati e musicalmente fervidi che ha favorito la nascita del Rock and Roll, del Twist e del Beat. Attiva dal 1999 la band è apparsa in molte trasmissioni televisive, ha partecipato ad importanti festival di caratura mondiale e ha all’attivo 4 CD di cui uno composto da brani originali in italiano. GREASE PARTY è il nome del loro travolgente show basato sull’interazione con il pubblico e l’esecuzione di divertenti gag e che prevede anche brani tratti da colonne sonore cult come GREASE, HAPPY DAYS, THE BLUES BROTHERS, DIRTY DANCING, FOOTLOOSE. Il repertorio spazia dal Rock and Roll al Twist, dal Country alle dolci ballads fino ai grandi classici italiani degli anni 60. Elvis Presley, the Beatles, Dean Martin, Jerry Lee Lewis, Chuck Berry, Beach Boys, Ray Charles sono solo alcuni degli artisti stranieri dai quali la band attinge a piene mani per il suo repertorio al fulmicotone, senza dimenticare i nostri Adriano Celentano, the Rockes, Mal, Gianni Morandi, Rita Pavone, Caterina Caselli e molti altri.
START DINNER 20.30
START LIVE 22.00
LIVE SHOW €12
 
Line-up
Al Bianchi, Voce
Fabio Taddeo, Chitarra
Gino Ferrara, Batteria
Manuel Mele, Basso - Voce
Valerio Bulzoni, Tastiera – Voce
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SABATO 26 NOVEMBRE 2022
LALLO & I FUSI ORARI
Lallo e i Fusi Orari Lallo Circosta e i Fusi Orari offrono la consueta carica ironica, irriverente, goliardica per una serata all’insegna della comicità e delle risate. Lallo Circosta, classe ‘68, artista dinamico e fantasioso, dal 1994 è front-man della band “Lallo e I Fusi Orari” con cui ha tenuto centinaia di spettacoli in giro per l’Italia. Musica vintage e coinvolgimento del pubblico sono gli ingredienti fondamentali della metafisica lalliana, che spazia dal cantautorato ai cartoni animati con spudorata creatività per uno spasso continuo. Imitatore a “Guida al campionato” tra gli altri di Cassano, Ronaldinho e Galeazzi, Lallo Circosta ha collaborato per anni come cantante comico con Nino Frassica e nella trasmissione “Domenica in”. A 21 anni partecipa ad un coro lirico come bas-baritono, interpretando con il maestro Alfredo D’Angelo varie opere liriche di repertorio e prendendo parte a numerose tournée. “Lallo Circosta e I Fusi Orari” assommano e coniugano il momento musicale e quello teatrale a ritmo serrato, incalzante e baldanzoso.
 
START DINNER 20.30
START LIVE 22.00
LIVE SHOW €12
 
Line-up
Lallo Circosta, Voce
Fabio De Silvestre, Basso
Andrea Rongioletti, Tastiere
Alex Massari, Chitarra
Massimiliano Rocca, Batteria
 
ALTRE INFORMAZIONI
Via Bellinzona, 2 (Angolo con Corso Trieste) - 00198 ROMA
info e prenotazione
06.85352527 - Whatsapp 349.0709468
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ARTE
 
MOSTRE
 
PROSEGUE
 
TITOLO
PASOLINI PITTORE
A cura di
Silvana Cirillo, Claudio Crescentini e Federica Pirani
 
DOVE e QUANDO
Galleria d’Arte Moderna di Roma
Dal 29 ottobre 2022 al 16 aprile 2023

 
DETTAGLI
Pasolini Pittore è un progetto espositivo esclusivo completamente inedito nel suo genere, ideato per i cento anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini (1922-1975), che intende riportare l’attenzione su un aspetto artistico rilevante, spesso trascurato dalla critica, nel contesto creativo complessivo dello scrittore e regista, a oltre quaranta anni dall’ultima antologica completa su Pasolini pittore, del 1978, tenutasi a Palazzo Braschi.
 
Il progetto,curato da Silvana Cirillo, Claudio Crescentini e Federica Pirani per la Galleria d’Arte Moderna di Roma dal 29 ottobre 2022al 16 aprile 2023, è promosso da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, “Sapienza” Università di Roma, Facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento di Lettere e Culture moderne, Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze, Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia (PN) e Fondazione Cineteca di Bologna, in collaborazione con l’Archivio Giuseppe Zigaina e l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura. Partner Tecnologico LIEU.city. Radio Partner Dimensione Suono Soft.
 
Comitato scientifico composto da: Silvana Cirillo (Docente “Letteratura italiana contemporanea”, Facoltà di Lettere e Filosofia, “Sapienza” Università di Roma); Claudio Crescentini (Storico dell’arte, Sovrintendenza Capitolina); Gianluca Farinelli (Direttore, Fondazione Cineteca di Bologna / Presidente, Fondazione Cinema per Roma); Gloria Manghetti (Direttrice, Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, Firenze) e Federica Pirani (Storica dell’arte, Sovrintendenza Capitolina)
 
Oltre 150 opere, selezionate dal corpus della collezione del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze, depositario della maggiore raccolta di opere dello scrittore e regista, ma anche dalla Fondazione Cineteca di Bologna, dal Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa, per la prima volta in mostra fuori dalla locale Casa Colussi, dall’Archivio Giuseppe Zigaina, oltre che da collezionisti privati.
 
La mostra parte dagli inizi pittorici di Pasolini che vanno di pari passo con le prime prove poetiche in friulano. Ritratti e raffigurazioni di corpi, maschili e femminili, che ricreano una sorta di mappatura visiva della famiglia e delle amicizie di Pasolini. Presenti anche nature morte e paesaggi rurali friulani dal sapore fortemente intimista che, da altro punto di vista, quello tecnico, documentano l’eccezionale abilità artistica e la sperimentazione del pigmento messa in atto da parte del giovanePasolini.
 
Un’importante sezione sarà dedicata all’autoritratto e al ritratto, generi pittorici molto amati da Pasolini, in modo particolare il secondo conin esposizione quelli che potremmo considerare come i “ritratti dell’anima”. Quelli familiari – il cugino Nico Naldini, la madre Susanna, la cugina Franca– la serie legata ai protagonisti del mondo artistico di Pasolini – Giovanna Bemporad, Federico De Rocco, Giuseppe Zigaina – oltre a quelli del mondo cinematografico romano – Laura Betti, NinettoDavoli – con un’attenzione particolare ai ritratti dell’amico poeta Andrea Zanzotto.
 
Una riflessione a parteriguardairitratti di treprotagonisti del mondo culturale e artistico di Pasolini: Ezra Pound, Roberto Longhi e Maria Callas,chedanno vita a una “mostra nella mostra”, grazie ad un’attenta ricostruzione delle fasi di realizzazione e delle potenzialità d’investimento creativo e tecnico di Pasolini.
 
Altro focusinteressa la serie di ritratti dello storico e critico d’arte Roberto Longhi, Maestro riconosciuto da Pasolini fin dagli anni degli studi universitari a Bologna. In seguito,lo scrittore manifesta il proprio debito con Longhi dedicandogli Mamma Roma (1962) e, oltre 10 anni dopo, la recensione per «Tempo» (8 gennaio 1974) dell’antologia di saggi longhiani Da Cimabue a Morandi (Milano, Mondadori, 1973).
 
Focus speciale è dedicato al rapporto artistico e di amicizia fra Pasolini e Fabio Mauri, con una serie di disegni bolognesi degli anni Quaranta-Cinquanta, di cui alcuni per la prima volta in mostra grazie alla collaborazione con lo Studio Fabio Mauri Associazione per l'Arte L' Esperimento del Mondo, documenti essenziali della determinazione di un’amicizia, che è anche scambio continuo di idee e stili.
 
Una sezione della mostra è riservata al rapporto fra Pasolini e l’arte italiana del Novecento, attraverso l’esposizione di opere delle collezioni d’arte contemporanea della Sovrintendenza Capitolina (Galleria d’Arte Moderna, Museo Carlo Bilotti Aranciera Villa Borghese, Casa Museo Alberto Moravia, MACRO), con artisti di cui Pasolini ha fortemente apprezzato lo stile – Carlo Carrà, Filippo de Pisis, Giorgio Morandi, Mario Mafai, Scipione e Antonietta Raphäel ecc. – e altri artisti considerati per la loro novità estetica nel panorama italiano della metà del Novecento. Come Federico de Rocco, Franco Gentilini, Virgilio Guzzi, Renato Guttuso, Carlo Levi, Giacomo Manzù, Toti Scialoja, Lorenzo Tornabuoni, Renzo Vespignani, Giuseppe Zigaina, ecc.
 
Proveniente in esclusiva dalla Collezione di famiglia è esposta per la prima volta anche un’accurata selezione di opere d’arte contemporanea di proprietà di Pier Paolo Pasolini, con l’intento di sottolineare come certe passioni artistiche e stilistiche abbiano attraversato la vita e la pittura di Pasolini, così come i suoi scritti d’arte e le stanze delle sue diverse case romane, con opere di Massimo Campigli, Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Carlo Levi, Alberto Savinio, Andy Warhol, ecc.
 
A chiusura della mostra un minimo omaggio al “volto” di Pasolini, tramite una serie di ritratti storici realizzati, con vari stili e in tempi diversi, da Ennio Calabria, Renato Guttuso, Carlo Levi, Milo Manara, Mario Schifano e altri.
 
A contrappunto mediale una serie di fotografie di Sandro Becchetti, Mimmo Cattarinich, Vittorugo Contino, Aldo Durazzi, Ezio Vitale, oltre a documentari e film concessi dalla Fondazione Cineteca di Bologna, RAI Teche, RAI Cinema e Palomar, fra i quali: Carpaccio(1947),cortometraggio di Roberto Longhi diretto da Umberto Barbaro; Pier Paolo Pasolini. La Ragione di un sogno(2001), un appassionante e poetico film di Laura Betti e Pasolini, Il Corpo e la Voce(2015)film-documentario di Maria Pia Ammirati, Arnaldo Colasanti e Paolo Marcellini.
 
A corollario della mostra sarà organizzata una serie di incontri culturali, readings e proiezioni di compendio alle tematiche affrontate nella mostradal titolo “Pasoliniana. Intorno a Pasolini pittore”, a cura di Silvana Cirillo e Claudio Crescentini, che si svolgeranno presso la Galleria d’Arte Moderna. In tale contesto il Dipartimento di Lettere e Culture moderne della Facoltà di Lettere e Filosofia, “Sapienza” Università di Roma,ha in corso la realizzazione del “Progetto Pasolini” Convegno Internazionali di Studi, a cura di Silvana Cirillo e ClaudioCrescentini,sul rapporto fra scrittura, pittura e cinema.
 
Un'attenzione particolare è stata dedicata all'accessibilità: per le persone con disabilità visiva è stato progettato, in collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona, un percorso dedicato, dotato di disegni a rilievo e relative audio descrizioni. Saranno inoltre disponibili visite tattili gratuite, guidate da operatori specializzati.
 
Il catalogo è edito da Silvana Editoriale. Grazie alla collaborazione del Partner Tecnologico la mostra sarà visitabile dall’8 dicembre 2022 nel Metaverso di LIEU.city.
 
Promotori: Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali; “Sapienza” Università di Roma, Facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento di Lettere e Culture moderne, Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze, Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia (PN) e Fondazione Cineteca di Bologna, in collaborazione con l’Archivio Giuseppe Zigaina.
 
Organizzazione Zètema Progetto Cultura
Radio partner: Dimensione Suono Soft
Partner tecnologico:  LIEU.city
 
ALTRE INFORMAZIONI
Roma, Via Francesco Crispi, 24
 
Dal martedì alla domenica ore 10.00-18.30
Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura
Giorni di chiusura: lunedì, 1° gennaio, 1° maggio e 25 dicembre
 
www.galleriaartemodernaroma.it
www.museiincomune.it
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PROSEGUE
 
TITOLO
RAOUL DUFY.
Il pittore della gioia
curata da Sophie Krebs con il contributo di Nadia Chalbi
 
DOVE e QUANDO
PALAZZO CIPOLLA – Roma
Dal 14 ottobre 2022


DETTAGLI
Dal 14 ottobre 2022, le sale di Palazzo Cipolla ospitano la prima grande esposizione mai realizzata in Italia e dedicata a uno dei maestri dell’arte moderna, RAOUL DUFY (Le Havre, 3 giugno 1877 – Forcalquier, 23 marzo 1953).
La mostra, promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale per volontà del suo Presidente Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, è realizzata da Poema con il supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia, ideata dal Musée d’Art Moderne de Paris e curata da Sophie Krebs con il contributo di Nadia Chalbi.
Catalogo edito da Skira.
Autore di opere monumentali come La Fée Electricité (La Fata Elettricità, 1937 – 1938, Musée d’Art Moderne de Paris) - uno dei dipinti più grandi al mondo, di una lunghezza complessiva di 6 metri, composto da 250 pannelli e commissionatogli dalla “Compagnie Parisienne de Distribution d’Électricité” per essere esposto nel Padiglione dell'elettricità all’Esposizione Internazionale del 1937 a Parigi -, Dufy fu un grande pittore, scenografo e disegnatore francese di inizio ‘900 che, per la sua capacità di catturare le atmosfere, i colori e l’intensità della luce e a trasferirli sulle sue tele, divenne - per antonomasia - il pittore della gioia e della luce.
Nacque da una famiglia di modeste condizioni economiche ed ebbe un padre attivo come organista che trasferì in particolare a Raoul la sua stessa passione per la musica, che lui coltivò per tutto il resto della vita trasponendola anche nelle sue opere.
In seguito a una crisi finanziaria della famiglia, nel 1891 il giovane Raoul fu costretto a cercare lavoro a Le Havre.
Nell'ambiente artistico straordinariamente stimolante di Parigi si avvicinò a due maestri dell'impressionismo come Monet e Pissarro ma, nel 1905, lo scandalo dei Fauves gli rivelò una pittura moderna e “di tendenza” che lo portò ad avvicinarsi a Matisse.
Il 1903 fu l'anno della sua prima volta al Salon des Indépendants, nel quale espose fino al 1936 e poi fu accettato nel 1906 al Salon d'Automne (fino al 1943).
La sua attività artistica non conobbe interruzioni e, dal 1910, ampliò la sua attività nel campo delle arti decorative affermandosi con successo in una produzione assai vasta, dalla xilografia alla pittura e alla grafica, dalle ceramiche ai tessuti, dalle illustrazioni alle scenografie. Con un’attività artistica che non conobbe interruzioni fino alla sua morte, tutto ciò gli consentì di recuperare la sua tavolozza squillante, cui sovrappose un tocco grafico vibrante e allusivo.
Suddivisa in 13 sezioni tematiche, la mostra racconta l’intero percorso artistico del pittore francese, attraverso molteplici opere che abbracciano varie tecniche nei diversi decenni del Novecento, dagli inizi fino agli anni Cinquanta, quando Dufy cercò nuovi temi a causa della guerra e della malattia che lo costrinse a rimanere nel suo studio nel sud della Francia.
Un excursus che trova il suo leitmotiv nella violenza cromatica, nella magia di quel colore che diventa elemento indispensabile per la comunicazione di emozioni e stati d’animo.
Un’evoluzione che vede Dufy inizialmente prosecutore di quella tradizione impressionista germogliata con Monet proprio nella sua città natale di Le Havre e poi insieme ai Fauve che, radunati attorno alla figura di Matisse, reagiranno presto alla pittura d'atmosfera e a quel dipingere dominato dalle sensazioni visive, per poi approdare infine ad abbracciare l’austerità cezanniana con la quale le forme, le zone piatte di colori accesi o addirittura violenti sono indipendenti dalla linea che accenna appena a circoscriverle.
Onde a V rovesciata, nuvole e un mondo di forme: bagnanti, uccelli, cavalli, paesaggi ispirati sia dalla modernità che dal classicismo.
Predilige i paesaggi marittimi e ama particolarmente gli ippodromi che gli daranno grande successo. Sensibile all’aria del proprio tempo, si interessa infatti alla società dell’intrattenimento con le sue corse, le regate, gli spettacoli elitari e popolari al contempo che Dufy riproduce con brio e vivacità.
Un artista alla perenne ricerca di stimoli e sperimentazione, in grado di rendere l’arte impegnata ma allo stesso tempo apparentemente “leggera”, il cui scopo dichiarato era, come scrive la scrittrice americana Gertrude Stein, di arrecare piacere.
La mostra Raoul Dufy. Il pittore della gioia, con oltre 160 opere tra dipinti, disegni, ceramiche e tessuti provenienti da rinomate collezioni pubbliche e private francesi - come il Musée d’Art Moderne de Paris che conserva di Dufy una delle più ricche collezioni, dal Centre PompidouPalais Galliera, la Bibliothèque Forney e la Bibliothèque littéraire Jacques Doucet tutte di Parigi insieme al Musée de la LoireMusée des Tissus et des Arts Décoratifs di Lione, il Musée des Beaux-Arts Jules Chéret di Nizza e al Musée Royaux des Beaux-Arts de Belgique di Bruxelles - racconta la vita e l’opera di un artista con lo sguardo sempre rivolto alla modernità, pervaso da una vivacità che ha saputo adattare a tutte le arti decorative, contribuendo a cambiare il gusto del pubblico.
Curata dalla Chief curator Sophie Krebs e Nadia Chalbi responsabile delle mostre e delle collezioni del Musée d’Art Moderne de Paris, la mostra è un viaggio emozionale attraverso i temi prediletti dall’artista, dove le sensazioni visive ridotte all’essenza della realtà, l’utilizzo della composizione, della luce e del colore sono gli elementi emblematici che caratterizzano le sue opere.
Afferma il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, Presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale«Sono molto lieto di ospitare, presso lo spazio espositivo di Palazzo Cipolla, una mostra su Raoul Dufy, che viene riproposta a Roma dopo quasi quarant’anni di oblio (la prima ed unica esposizione su Dufy nella Capitale, prima di oggi, è stata infatti quella del 1984 a Villa Medici). Spesso non compreso a fondo, a causa dell’apparente semplicità del suo tratto pittorico, che gli ha fatto non di rado attribuire la patente di superficialità e mondanità, Raoul Dufy in realtà ebbe una formazione articolata e complessa: fu inizialmente influenzato dall’Impressionismo, perpetuando con maestria la tradizione di Monet e contando sulla peculiarità di essere un “colorista per temperamento”; successivamente, si accostò al Fauvismo ispirandosi alle figure di Matisse, Braque e Cézanne. La particolarità di Dufy risiede nel dissociare gradualmente, nel corso della sua maturazione artistica, il colore dal disegno, semplificando il più possibile ed anteponendo in tal modo la forma al contenuto. Egli – seguendo la propria teoria che il colore servisse ai pittori per captare la luce – viaggiò a lungo nel Mediterraneo, in particolare in Provenza (dove si stabilì) e nel Sud Italia. Da qui i celebri paesaggi, i bagnanti, i campi di grano, e poi le sale da concerto e soprattutto le regate, le corse dei cavalli e gli ippodromi, a raffigurare la società del tempo libero degli anni Venti e Trenta, che lo renderanno popolare tra il pubblico».
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PROSEGUE
 
TITOLO
VAN GOGH
Capolavori dal Kröller-Müller Museum
 
DOVE e QUANDO
PALAZZO BONAPARTE – Roma
Dall’ 8 ottobre 2022 al 26 marzo 2023
 

DETTAGLI
Alla vigilia dei 170 anni dalla sua nascita, dall’ 8 ottobre 2022 Palazzo Bonaparte ospita la grande e più attesa mostra dell’anno dedicata al genio di Van Gogh.
Attraverso le sue opere più celebri - tra le quali il suo famosissimo Autoritratto (1887) - sarà raccontata la storia dell’artista più conosciuto al mondo.
Nato in Olanda il 30 marzo 1853, Vincent van Gogh fu un artista dalla sensibilità estrema e dalla vita tormentata. Celeberrimi sono i suoi attacchi di follia, i lunghi ricoveri nell’ospedale psichiatrico di Saint Paul in Provenza, l’episodio dell’orecchio mozzato, così come l’epilogo della sua vita, che termina il 29 luglio 1890, a soli trentasette anni, con un suicidio: un colpo di pistola al petto nei campi di Auvers.
Nonostante una vita impregnata di tragedia, Van Gogh dipinge una serie sconvolgente di Capolavori, accompagnandoli da scritti sublimi (le famose “Lettere” al fratello Theo van Gogh), inventando uno stile unico che lo ha reso il pittore più celebre della storia dell’arte.
La mostra di Roma, attraverso ben 50 opere provenienti dal prestigioso Museo Kröller-Müller di Otterlo - che custodisce uno dei più grandi patrimoni delle opere di Van Gogh - e tante testimonianze biografiche, ne ricostruisce la vicenda umana e artistica, per celebrarne la grandezza universale.
Un percorso espositivo dal filo conduttore cronologico e che fa riferimento ai periodi e ai luoghi dove il pittore visse: da quello olandese, al soggiorno parigino, a quello ad Arles, fino a St. Remy e Auvers-Sur-Oise, dove mise fine alla sua tormentata vita.
Dall’appassionato rapporto con gli scuri paesaggi della giovinezza allo studio sacrale del lavoro della terra scaturiscono figure che agiscono in una severa quotidianità come il seminatore, i raccoglitori di patate, i tessitori, i boscaioli, le donne intente a mansioni domestiche o affaticate a trasportare sacchi di carbone o a scavare il terreno; atteggiamenti di goffa dolcezza, espressività dei volti, la fatica intesa come ineluttabile destino.
Tutte queste sono espressione della grandezza e dell’intenso rapporto con la verità del mondo di Van Gogh.
Particolare enfasi è data al periodo del soggiorno parigino in cui Van Gogh si dedica a un’accurata ricerca del colore sulla scia impressionista e a una nuova libertà nella scelta dei soggetti, con la conquista di un linguaggio più immediato e cromaticamente vibrante.
Si rafforza anche il suo interesse per la fisionomia umana, determinante anche nella realizzazione di una numerosa serie di autoritratti, volontà di lasciare una traccia di sé e la convinzione di aver acquisito nell’esperienza tecnica una fecondità ben maggiore rispetto al passato.
È di questo periodo l’Autoritratto a fondo azzurro con tocchi verdi del 1887, presente in mostra, dove l’immagine dell’artista si staglia di tre quarti, lo sguardo penetrante rivolto allo spettatore mostra un’insolita fierezza, non sempre evidente nelle complesse corde dell’arte di Van Gogh. I rapidi colpi di pennello, i tratti di colore steso l’uno accanto all’altro danno notizia della capacità di penetrare attraverso l’immagine un’idea di sé tumultuosa, di una sgomentante complessità.
L’immersione nella luce e nel calore del sud, a partire dal 1887, genera aperture ancora maggiori verso eccessi cromatici e il cromatismo e la forza del tratto si riflettono nella resa della natura. Ecco quindi che torna l’immagine de Il Seminatore realizzato ad Arles nel giugno 1888, con la quale Van Gogh avverte che si può giungere a una tale sfera espressiva solo attraverso un uso metafisico del colore.
E così Il giardino dell’ospedale a Saint-Rémy (1889) assume l’aspetto di un intricato tumulto, mentre lo scoscendimento di un Burrone (1889) sembra inghiottire ogni speranza e la rappresentazione di un Vecchio disperato (1890) diviene immagine di una disperazione fatale.
 
ALTRE INFORMAZIONI
Con il patrocinio del Ministero della cultura, della Regione Lazio, del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura e dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, la mostra è prodotta da Arthemisia, realizzata in collaborazione con il Kröller-Müller Museum di Otterlo ed è curata da Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti.
La mostra vede come main sponsor Aceasponsor Generali Valore Culturaspecial partner Ricolamobility partner Atac e Frecciarossa Treno Ufficialemedia partner Urban Vision ed è consigliata da Sky Arte.
Il catalogo è edito da Skira con saggi a cura di Maria Teresa Benedetti, Marco Di Capua, Mariella Guzzoni e Francesca Villanti.
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PROSEGUE
 
TITOLO
SOLO EXHIBITION
a cura di Cristian Porretta e Davide Silvioli
 
DOVE e QUANDO
galleria d'arte FABER - Roma
Da 24 settembre al 3 dicembre 2022
Inaugurazione
sabato 24 settembre ore 10.00-21.00

 
DETTAGLI
Sabato 24 settembre la galleria d'arte FABER presenta l'esposizione IMPERMANENTE di Roberto Ghezzi.
Il centro concettuale della mostra è rappresentato dal progetto Naturografie©, che ha i suoi prodromi nei primi anni del Duemila e che definisce nuovi criteri di collaborazione tra Uomo e Natura, in cui tempo ed elementi naturali ridiventano protagonisti della creazione insieme all'artista. Una sperimentazione sulla possibilità di delineare un’operazione artistica in stretto contatto con la natura, tale da restituire un’immagine dell’impermanenza della sua azione, del suo divenire incessante.
Il percorso espositivo, interamente pensato in site specific, mira a far immergere lo spettatore in un corpus di opere organico che rifletta un ambiente ecosistemico vivo e pulsante.
Di fatto l'esito della ricerca di Ghezzi equivale a una restituzione, su tela, del fluire degli elementi invisibili che hanno agito su di essa, ricostruendone, così, un ritratto subliminale, estetico e insieme iconico. Le superfici appaiono come textures connotate dallo sfumare di tinte vibranti e pervasive, ottenute dalla stratificazione di sedimenti e minerali, nonché dal trascorrere del tempo; fattore qui costitutivo.
L'esperienza della natura, attraverso le installazioni terrestri o acquatiche realizzate in vari angoli del globo, è percepita in termini sì estetici, ma anche materiali, rendendola il comune denominatore di un’indagine che mira a raccordare il respiro dell'assoluto e del relativo. L'artista ne ricerca l'archetipo più recondito; l'essenza, il noumeno.
Lo spostamento, da parte dell'artista, dell'indirizzo di indagine, sia tematico che operativo, a favore della ricerca sugli enti di natura contrasta con la concezione dominante nella società odierna, drasticamente tecnocratica. L’esempio fornito dal lavoro di Roberto Ghezzi rispecchia come la contemporaneità artistica stia elaborando un linguaggio dove il tempo, la metamorfosi, il ricorso a materie organiche deperibili e la delega parziale della definizione dell’opera agli automatismi degli ecosistemi appaiono essere i termini maggioritari di un alfabeto che esprime un’estetica opposta a quella professata dalla cultura imperante dell'inflazione mediatica, del sovraesposto, del didascalico, dell’iper-visibile.
"Nella mia ricerca assume sempre più importanza l’aspetto della trasformazione.
Le Naturografie, sono intenzionalmente create per non resistere, per cedere al luogo, al passaggio del tempo su di esse. L'impermanenza è per me valore , sia artisticamente, perché ne ammiro le forme incredibili e assolutamente libere; sia eticamente, perché un’opera non eterna porta con se un forte messaggio in una società che ha fatto del residuo imperituro la sua condanna; sia filosoficamente, perché nella esaltazione artistica delle forme della decomposizione intravedo anche un’esorcizzazione della scomparsa, della sparizione del corpo, di un altrove respinto secondo il tipico atteggiamento occidentale che non accetta più l’idea del trapasso.
E allora le parti che spesso mancano alle opere prelevate, le sparizioni che le lacerano attraverso tagli, fori e strappi, assumono un nuovo, molto più alto, significato: quello del ciclo della vita. Da natura a opera d’arte a natura. E se c’è più valore o senso in una nuova vita che in un’opera umana immutevole ed eterna, ecco che ciò che scompare acquisisce più valore di ciò che rimane. Ecco il nuovo primato dell’impermanenza."
 
ALTRE INFORMAZIONI
martedì - sabato 10:00 - 19:00
domenica su appuntamento
galleria d'arte FABER
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APPUNTAMENTI
 
NOVITÁ
 
TITOLO
Mercatini di Natale di Roma
Favole, burattini, presentazioni di libri
e tanto divertimenti
 
DOVE e QUANDO
STAND di SenzaBarcode - via Flavio Stilicone - Roma
26 novembre 2022, dalle 10.00

 
DETTAGLI
SenzaBarcode e il Gruppo SBS ritornano ai Mercatini di Natale di Roma, dal 26 novembre
 
Si riparte da via Flavio Stilicone sabato 26 novembre. Dalle 10 lo stand di SenzaBarcode con la WebRadio, libri e scrittori del Gruppo SBS accenderà le luci sulle tante attività previste per la giornata! Si comincia alle con Camillina Formichina!
 
La Favola per bambini (dai 3 agli 11 anni) che insegna l’altruismo, l’amicizia e a vedere le cose dalla prospettiva dell’altro. Scritto da Fiorella Mandaglio e pubblicato da SBS Edizioni contiene tante illustrazioni e disegni di tre bambini, Giovanni, Giacomo e la bella Arfi Greco. Sabato 26 sarà la prima presentazione ufficiale e cominceremo subito dopo lo spettacolo dei burattini che comincerà alle 11!
 
Lo spettacolo è offerto dalla Nuova compagnia di teatro popolare "i burattini viaggianti" antica tradizione della nobile arte dei burattini che nasce nel 1903. Di Paolo Di Manno ed Elena De Sanctis e arrivano da Terracina. Li troveremo ancora alle 12,30  circa, alle 16,30 e con l’ultimo spettacolo delle 17,30. I libri tornano poi alle 15 con Lara Squarzoni e La resa degli dei. Il confine. Un fantasy italiano, avvincente e maturo, adatto a giovani fino ai 99 anni.
 
Durante la mostra mercato, organizzata dall'associazione Allestimenti Fiere, troveremo artigianato, modernariato, tantissime idee regalo e specialità artigianali. Dalle 17 l’appuntamento libraio è con Lacrime nere, scritto a quattro mani da Chiara Domeniconi e Aldo di Virgilio. Il pubblico qui è più adulto, per un regalo di Natale appassionante!“Se non fosse per la lungimiranza di Alessandro Russo noi non saremmo mai arrivati a questo secondo appuntamento” dichiara Sheyla Bobba, che ha fondato e dirige la grande macchina del Gruppo SBS e SenzaBarcode.
 
“Dopo l’avventura estiva con LibriAlMare ora torniamo insieme all’Associazione il Bagatto che si occupa dell’aspetto culturale in questo evento. Un uomo dal cuore grande, professionista e dalle mille risorse. Portiamo ai Mercatini tanti libri e cultura, con scrittori e artisti che ci seguono sia con la WebRadio che nel magazine SenzaBarcode.it”. “Unire i libri, gli eventi per bambini e le mostre mercato è un’attività che mi dà molta soddisfazione e gioia”. Così Alessandro Russo. Ringrazio l’amministrazione del Municipio VII che si è prodigata per donare al quartiere un momento di aggregazione, ora che finalmente, possiamo tornare a stare vicini, benché con i dovuti accorgimenti e attenzioni”.
Nello stand anche alcuni dei libri selezionati per Casa Sanremo Writers 2023 e tante sorprese!
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SGUARDO FUORI PORTA
 
TEATRO
 
NOVITÁ
 
TITOLO
COME UNA BESTIA
con Antonio Perna
regia Orazio De Rosa
scenografia Francesco Rivista
costumi Teresa Papa
liberamente tratto da Sei una bestia Viskovitz!
di Alessandro Boffa
produzione La Baracca dei Buffoni
 
DOVE e QUANDO
Teatro Civico 14 all'interno di Spazio X - Caserta
26 novembre 2022 ore 20.00


DETTAGLI
Il 26 novembre La Baracca dei Buffoni con Come una bestia! al Teatro Civico 14
Sabato26novembre (ore 20.00) in scena alTeatro Civico 14 (all'interno di Spazio X - via F. Petrarca 25 P.co dei Pini, Caserta)Come una bestia di Baracca dei Buffoni, per la regia di Orazio De Rosa, con Antonio Perna, un tour de force tra comicità e intelligenza liberamente tratto da “Sei una bestia Viskovitz!” di Alessandro Boffa, che rappresenta la condizione umana in tutta la sua dignità e scostumatezza attraverso esilaranti metamorfosi.
Uno scarafaggio arrampicatore sociale, uno scorpione killer, una spugna che vuole smettere di bere, un pappagallo che parla d’amore. Viskovitz è ognuna di queste bestie e molte altre ancora, alle prese con le loro bizzarrie, nevrosi, vanità. Ma è la condizione umana, in tutta la sua dignità e scostumatezza, a essere rappresentata attraverso queste esilaranti metamorfosi.
Come una bestia è un tour de force di comicità e intelligenza, dove il gergo scientifico diventa invenzione linguistica, la battuta aforisma. Attacchi folgoranti danno vita a intrecci pieni di sorprese, che spaziano dalla gag comica al western, dall’assurdo al blues. Sono favole ironiche che illuminano un mondo in cui si fatica a essere animali e si finisce per diventare bestie.
 
Spiega il regista Orazio De Rosa nelle sue note: “L’idea di questo spettacolo nasce dall’ esigenza e dalla necessità di trattare dei temi così attuali in modo assurdo, esilarante, cattivo, così come le tratterebbe un clown. Quattro favole che hanno come protagonista quattro animali: uno scarafaggio, uno scorpione, una spugna e un pappagallo, tutte collegate tra di loro attraverso problemi e situazioni analoghe a quelle che vive l’essere umano ogni giorno, in qualche parte del mondo. Uno spettacolo che parte dal teatro comico passa per quello di prosa e arriva al teatro di figura”.
 
La quattordicesima stagione del Teatro Civico 14 prosegue il 3 dicembre con Nessun elenco di cose storte di Oscar De Summa con SandraGaruglieri che, attraverso un gioco, un giallo ludico, prova a ricostruire chi ha ucciso la morte conducendo lo spettatore in situazioni inaspettate, grottesche e verosimili.
 
ALTRE INFORMAZIONI
I biglietti sono acquistabili al botteghino del teatro e sul sito www.teatrocivico14.it al costo di 12 euro, 10
per il ridotto under30/over65
 
per info e prenotazioni info@teatrocivico14.it oppure +39 0823441399.
via F. Petrarca 25 P.co dei Pini, Caserta
 
www.teatrocivico14.it
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ANTICIPAZIONI…
 
TEATRO
 
FOCUS
 
GRAMSCI SPIEGATO A MIA FIGLIA
di e con Paolo Floris
musiche dal vivo di Luca Cadeddu Palmas e Pierpaolo Vacca
 
Teatro di Villa Lazzaroni
3 dicembre 2022 ore 21.00
 
Sarà in scena sabato 3 dicembrealTeatro di Villa Lazzaroni lo spettacolo Gramsci spiegato a mia figlia, di e con Paolo Floris, musiche dal vivo di Luca Cadeddu Palmase Pierpaolo Vacca.
Su Antonio Gramsci, il pensatore italiano più studiato e tradotto nelmondo, sono stati scritti centinaia di libri, ma quanti, nel paese e nella regione che gli ha dato i natali, ne conoscono il pensiero, le opere, la vita? In effetti, la sua figura è poco conosciuta ai più. Di Gramsci di si parla poco anche a scuola e i giovani ne hanno, spesso, una conoscenza approssimativa se non per qualche riferimento ai racconti della sua infanzia in Sardegna o all’opera di narratore. Eppure è proprio a loro che bisognerebbe destinare i suoi insegnamenti più che mai attuali. Paolo Floris ci prova con lo spettacolo di narrazione Gramsci spiegato amia figlia affidando alla potenza comunicativa e coinvolgente del gioco teatrale, il compito di raccontare ai giovani la storia umana di Gramsci e i cardini fondamentali del suo pensiero. Sulla scena scarna ed essenziale l’attore dialoga con Nina, il bambolotto di pezza che nella finzione teatrale ne rappresenta la figlia di sette anni. Partendo dalle domande incalzanti della bambina, con un linguaggio semplice e diretto, talvolta ironico, Floris ripercorre i momenti più significativi della vita di Gramsci dalla sua infanzia a Ghilarza agli anni della formazione, prima a Cagliari e poi a Torino; dall’attività giornalistica a quella di partito che lo condurrà in Russia, dove incontrerà l’amore; dall’elezione in parlamento fino alla persecuzione del regime mussoliniano e ai tristi anni del carcere in cui scriverà le Lettere e i Quaderni. In parallelo, le risposte alle curiosità della bambina che stimolano lo spettatore a scoprire alcuni dei temi gramsciani più significativi: l’importanza dello studio e della cultura per il singolo e per la società, la differenza fra destra e sinistra, i rapporti fra le classi sociali e l’importanza dell’impegno individuale davanti alle ingiustizie.
In questo modo, dalla conversazione a tratti divertente, tra un padre e una bambina, si riscopre un Gramsci più che mai attuale e necessario a suggerire le risposte alle domande essenziali del nostro tempo: chi siamo, in quale direzione ci muoviamo e per quali valori viviamo.
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