Recensione
critica dello spettacolo "In casa con Claude” regia di
Giuseppe Bucci
Replica
di sabato dieci dicembre duemilaventidue, Teatro Lo Spazio – Roma
Avvolta
dal silenzio la platea sprofonda dentro la fine di un tragico amore.
Dario
Guidi è uno
di quei preziosi attori che sulla scena si dà completamente e questa generosità
artistica è tale che la sua interpretazione riesce a conferire la dimensione di
grande successo al thriller IN CASA CON
CLAUDE, diretto con capacità da Giuseppe Bucci e tratto da “Beingat home with Claude” di Renè
Daniel Duboi.
Di
certo è l’alchimia che si genera tra lo stesso bravissimo Guidi e il suo abile
compagno sul palco del TEATRO LO SPAZIO
di Roma, a realizzare il buon risultato. A Carlo Di Maio è dato, infatti, l’arduo
compito, ben svolto, di supportare ogni passaggio del percorso interpretativo
del protagonista, di sorreggerlo nelle varie fasi della faticosa analisi
interiore, senza mai sovrastarlo ed accompagnarlo verso la confessione non solo
degli sconcertanti accadimenti ma anche dell’intima disperazione del suo
personaggio.
La
storia che ci viene raccontata è quella di un inaspettato immenso amore risolto
in un violento omicidio le cui dinamiche si sveleranno solo alla fine di
un lungo cammino di parole carico di tensione. È
proprio durante l’estenuante interrogatorio tra l’ispettore e il giovane escort
omosessuale, in un’indagine a domande incalzanti che scavano dentro e che
affondano sempre di più come lame, che esce fuori la corposa vicenda umana che,
oltrepassando il giallo narrato, diviene racconto di un io naufragato alla
ricerca del suo sé oramai irrimediabilmente perduto.
La
scena si svolge tutta all’interno di un commissariato ma da questa dimensione
claustrofobica si esce ripetutamente fuori attraverso continui flashback e
digressioni psicologiche atte a mostrare ogni sfaccettatura dell’anima.
La
grande capacità di Bucci nella sua regia è quella di tenere il pubblico
completamente incollato alla vicenda e di dare ritmo serrato, aumentando sempre di più la corposità del narrato che, passo dopo passo, immagine dopo immagine, arriva
al potentissimo monologo finale a cui sono rivolti, da un pubblico rapito, meritati
fragorosi applausi.
Una
pièce molto ben riuscita che parla di solitudine, di speranza, di sentimenti,
passione e sangue.
In
questo dramma ben curato in ogni dettaglio, anche la scenografia che riflette
le immagini dei protagonisti distorcendole è molto accattivante, così come lo sono
l’uso delle luci e le tante sfumature musicali.
Un
notevole spettacolo che speriamo di trovare nuovamente sulle scene.
Andrea Alessio Cavarretta -
_KIROLANDIA®_
IN
CASA CON CLAUDE
da “Beingat home with Claude” di
Renè Daniel Dubois
Adattamento e Regia di Giuseppe
Bucci
Con Dario Guidi ,Carlo Di Maio
www.teatrolospazio.it