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lunedì 20 febbraio 2023

La pièce LE FINESTRE DEL TEMPO commuove il pubblico del TEATROSOPHIA


Recensione critica dello spettacolo “LE FINESTRE DEL TEMPO di Sergio Scorzillo
regia di Mauro Toscanelli
Replica di domenica cinque  febbraio duemilaventitré, Teatrosophia– Roma


Mauro Toscanelli, ancora una volta, per LE FINESTRE DEL TEMPO di Sergio Scorzillo, riesce a creare una bella regia, costruendo uno spettacolo molto godibile.
 
Per questa nuova pièce prodotta da MELANCHÒLIA TEATRO APS e diretta appunto da Toscanelli, poliedrico regista molto amato in Capitale, il palcoscenico del sempre accogliente TEATROSOPHIA di Roma si trasforma in una stanza e, attraverso una metaforica finestra, apre lo sguardo dei protagonisti verso un mondo al di fuori del tempo e dello spazio che punta proprio verso la platea, quasi fossimo chiamati, anche noi spettatori, ad accedere tra quelle mura per assistere sempre più da vicino e comprendere appieno. La scenografia, come siamo abituati per le messe in scena di Mauro Toscanelli, è molto curata, un quadro minimal dai dettagli simbolici e al contempo enigmatici. Sono già quei particolari scenografici  a narrare: alcuni veli color fuliggine, un grande baule e un orologione da parete che pare liquefarsi.
 
Un’anziana signora su sedia a rotelle, non indispensabile, accoglie la sua nuova inquilina, la badante, sembrerebbe… Tra loro s'inizia ad instaurare una non troppo consueta amichevolezza che tende ad andare oltre, come il ripetuto sguardo della padrona di casa intenta a varcare con il pensiero quelle pareti che la tengono racchiusa da tanto. I ricordi lentamente affiorano, anche con il costante aiuto della premurosa curante. Ma chi è questa giovane arrivata che intuisce molto e che sta accompagnando l’attempata e scorbutica donna dentro un percorso anche della mente? Ed ecco che lentamente si scava dentro, tra quelle feritoie che volevano essere tenute chiuse per sempre e che invece possono, devono essere riaperte prima che il tempo vada ancora avanti. Delle due sempre più vicine antagoniste cominciano ad intravedersi entrambe le storie e sono così percettibilmente allineate che sicuramente quello strano legame che si va instaurando tra loro deve avere qualcosa d’antico, di familiare…
 
L’intrigante testo, costruito con perizia dal drammaturgo Sergio Scorzillo, affronta varie tematiche, tra cui emergono alcuni assi centrali: la solitudine, la memoria, la perdita, il perdono, l’identità di genere, mentre ulteriori linee argomentative sono intessute in modo trasversale. La narrazione risulta molto densa e corposa tanto che alcune tracce forse tendono a perdersi  un po’ o comunque a non sembrare così indispensabili. Ma la vita è fatta anche di sfumature che si delineano solo in parte. Di certo la vicenda tiene sospesi e appassiona al punto in cui smuove la commozione profonda del pubblico anche per merito di una regia che prima gioca e affabula e poi punta dritta al crescendo emotivo.
 
Le due attrici in scena, Giuliana Adezio ed Ilaria Fantozzi riescono a sostenere, per l’intera durata del sostanzioso atto unico, due parti estremamente complesse, a loro va il merito di non aver mai perduto la propria dimensione che le vede contrapposte in tutto, anche nel ritmo, fino all’onirico ricongiungimento. Il surreale le avvolge completamente eppure il reale le sfiora così tanto da farle risultare più che vere. 
 
Una nota valoriale va senza dubbio alla scelta dei raffinati costumi particolarmente adeguati al contesto.
 
E così, dopo i tanti applausi ci si ritrova, com’è tradizione, nel delizioso foyer del teatro di via della Vetrina.
 
 Andrea Alessio Cavarretta -
_KIROLANDIA®_
 
 
LE FINESTRE DEL TEMPO
di Sergio Scorzillo
Regia
Mauro Toscanelli
con
Giuliana Adezio
Ilaria Fantozzi
Aiuto Regia Filippo Dell’Arte
Costumi Emanuele Zito
Ufficio Stampa Andrea Cavazzini
Una produzione MELANCHÒLIA TEATRO APS


www.teatrosophia.it